La musica del vino La musica del vino arriva al cuore passando dal
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La musica del vino La musica del vino arriva al cuore passando dal
La musica del vino La musica del vino arriva al cuore passando dal palato Sara aveva fatto dipingere questa scritta, da un gruppo di ragazzi, lungo il corridoio che portava alle aule. L’aveva sentita in un’intervista televisiva e la trovava così semplice e vera da meritare la citazione. Fece scorrere le dita sulla vernice rugosa e inspirò a pieni polmoni l’odore acre e pungente dei solventi che avevano utilizzato per smacchiare il pavimento. Un brivido le attraversò la schiena. Sua madre stava appoggiando il programma della giornata sulle sedie della sala che avevano allestito per la gara di cucina, non la vedeva ma ne sentiva i passi che si spostavano lievi da una fila di sedie all’altra. Il somelier si muoveva rapido, trasportando le bottiglie di vino con cautela e rispetto, incoraggiando i ragazzi e tenendo calmi i genitori. Mancavano venti minuti e poi avrebbero aperto le porte e la “Casa del gusto” avrebbe preso vita ufficialmente. Si voltò verso sinistra, come se non potesse farne a meno e lo sguardo spaziò all’interno di un’aula vuota. Stava per chiudere la porta quando intravide una ragazza, seduta sul pavimento. - Ciao Chiara, cosa fai ? La giovane alzò il viso e la guardò in silenzio. Sara si avvicinò, si abbassò in modo da essere alla stessa altezza dei suoi occhi. - Che cosa succede? Perché ti sei nascosta qui ? - Non voglio cucinare ! – - Perché? Cos’è successo? Ieri alle prove sei stato bravissima- Non è vero, non sono brava! E poi ho sbagliato l’abbinamento con il vino ! - E’ vero, ma non accadrà più. Hai talento Chiara, devi solo rilassarti e tutto andrà bene – - Da cosa si vede che ho talento ? – chiese Chiara incuriosita. - Si vede perché chiudi gli occhi quando sorseggi il vino o assaggi un piatto e li chiudi anche quando ascolti una melodia che ti piace. Questo accade perché assapori e assaggi con la stessa intensità con la quale ascolti la musica; con il cuore e non solo con le orecchie – - Lo fai anche tu ? – - Certo, io lo faccio sempre, anche quando ascolto il rumore del vento o quello del mare – Chiara sorrise meravigliata, poi l’espressione tornò preoccupata. - E se dovessi sbagliare ? E se non dovessero uscire le note giuste? E se sbagliassi l’abbinamento ? – chiese di un fiato alzandosi in piedi. - Non succederà, ma se dovesse accadere, tu respira, chiudi gli occhi, non guardare le persone di fronte a te e ascolta la musica della pietanza e abbina la nota successiva del vino- mormorò Sara – Alle 16,30 in punto la cerimonia di inaugurazione della Casa del Gusto per ragazzi disabili ebbe inizio. Sara aveva le mani sudate e la sensazione che le guance stessero assumendo il classico aspetto a chiazze rosse del quale si vergognava da tutta la vita. Inspirò due volte, si schiarì la voce vicino al microfono per assicurarsi che fosse in funzione. Poi lesse con voce sicura la frase con la quale aveva deciso di iniziare lo spettacolo. Il vino, la musica e il cibo sono pezzi intercambiabili di un unico quadro che rappresenta l’armonia dei sensi e della vita. Il discorso fu breve ma toccante, aveva concentrato in poche frasi l’anima di quel progetto nato dal suo amore per la musica e per il cibo che suo padre cuoco le aveva trasmesso come una preziosa eredità. Non parlò di sua figlia morta a soli 12 anni per una rara malattia genetica. Non raccontò del suo matrimonio fallito. Non guardò nessuno dei suoi amici, tenno gli occhi fissi su un punto vago fra gli spettatori. Tutti sapevano non aveva bisogno di raccontare nulla. Quando la gara di cucina ebbe inizio si girò a guardare Chiara. I loro occhi s’incontrarono, Chiara sorrise, chiuse gli occhi e si lasciò guidare dalla musica del prosecco che aveva deciso di abbinare all’insalata di gamberi e misticanza.