Volume 1 – Le Relazioni

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Volume 1 – Le Relazioni
Piano di Zona 2011-2015
Conferenza
dei Sinda
Sindaci
ULSS n.1 Belluno
Famiglia e minori.
Anziani.
RI-PIANIFICAZIONE
ANNO 2012
Disabilità
Dipendenze.
Volume 1°
Relazioni
per
Area di
Intervento
Salute mentale.
Inclusione sociale.
Immigrazione.
Servizio integrazione lavorativa.
Indice
Premessa
1.
pag. 1
Ri-pianificazione 2012 - Relazioni per Area di Intervento
1.1
Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizione di disagio
e giovani
pag. 3
1.2.1 Persone anziane - residenzialità
pag.11
1.2.2 Persone anziane - domiciliarità
pag.17
1.3
Disabilità
pag.19
1.4
Dipendenze
pag.27
1.5
Salute mentale
pag.29
1.6
Marginalità Sociale
pag.33
1.7
Immigrazione
pag.35
1.8
Servizio Integrazione Lavorativa
pag.39
Ri-pianificazione 2012 Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
“Ri-pianificazione 2012 Piano di Zona 2011-2015”
Relazioni a cura di:
Direttore dei Servizi Sociali:
Angelo Tanzarella
Ufficio di Piano Conferenza dei Sindaci – Azienda Ulss n. 1 :
Claudia Faneo
Referenti del Gruppo di Coordinamento Tecnico:
− Area Anziani: Arrigo Boito - Responsabile dei Servizi Sociali dei Comuni di Forno di Zoldo
e Longarone;
− Domiciliarità Anziani: Adriana Campo Bagatin - Referente servizi domiciliari Ser.S.A.
S.p.A. e Tiziana Chinellato – Responsabile Funzione delegate e Anziani Distretto n. 2 di
Agordo
− Area Disabili: Rossella di Marzo - Coordinatrice UO Disabilità Ulss 1 Dirigente UO Disabilità Distretto 1 Cadore;
− Area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio e giovani: Maria Arrigoni - Coordinatrice UO IAF Ulss 1 Dirigente UOIAF Distretto n. 3 Belluno;
− Area Dipendenze: Alfio De Sandre - Direttore Dipartimento per le Dipendenze;
− Area Salute Mentale: Bruno Forti - Direttore Dipartimento Salute Mentale;
− Area Marginalità Sociale: Anna Viviani - Responsabile dei Servizi Sociali del Comune di
Belluno;
− Area Immigrazione: Milena Maia – Psicologa/Psicoterapeuta responsabile della rete di
coordinamento immigrazione provinciale e dirigente al Centro Internazionale del Libro
Parlato;
− Supporto Integrazione Lavorativa: Enrico Verdozzi - Responsabile del Servizio Integrazione Lavorativa dei Servizi Sociali dell’Ulss n.1.
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
Premessa
La presente “Ri-pianificazione 2012 – Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno” è il frutto di una
complessa attività di raccolta, elaborazione e valutazione dei dati di attività ed economici, relativi ai
servizi sociali e socio sanitari presenti nel territorio dell’azienda Ulss n. 1 di Belluno.
L’elaborazione della ri-programmazione 2012 ha previsto le seguenti fasi, per ognuna delle quali il
Gruppo Tecnico ha elaborato il procedimento auto-organizzando i lavori del proprio tavolo ed informando l’Ufficio di Piano, l’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci e la Direzione Sociale:
Fase 1 – Pubblicazione bando programmazione partecipata
(gennaio - febbraio)
Nei primi giorni di gennaio è stato pubblicato, nel sito web dell’ULSS, il bando per l’adesione dei
soggetti del terzo settore al processo di programmazione partecipata alla ripianificazione 2012. Il
bando è stato accompagnato da un atto deliberativo, valido per gli anni 2012-2015, che andrà a
formalizzare la procedura di adesione annuale alla programmazione partecipata.
Fase 2 - Attivazione dei tavoli di lavoro
(gennaio - febbraio)
Per ciascuna area di intervento e stato convocato il rispettivo Tavolo composto dai rappresentanti
dei servizi e dai soggetti dei terzo settore che hanno aderito ai lavori della programmazione partecipata del PdZ 11-15. I Tavoli, partendo dalle tabelle di Sintesi presenti all’interno di ciascuna area di
intervento nel Piano di Zona 2011-2015 Volume 1, hanno effettuato un’analisi delle azioni inserite
nella programmazione verificando se esse erano confermate per il 2012, se dovevano essere integrate o modificate oppure se dovevano essere inserite azioni innovative.
Fase 3 – Elaborazione delle previsioni economiche 2012
(gennaio - febbraio – marzo)
L’Ufficio di Piano, con la collaborazione dei Servizi ha raccolto i dati necessari per la predisposizione
della previsione 2012. Successivamente i dati di utenza, costo e finanziamento dopo essere stati
controllati, elaborati ed organizzati sono stati inseriti nelle Tabelle di sintesi – Previsione 2012.
Fase 4 – Stesura proposta di ri-pianificazione 2012
(febbraio-marzo)
A seguito del lavoro dei tavoli, e con la collaborazione dei soggetti partecipanti, il referente d’area
ha steso un proposta di ri-pianificazione. Questa relazione risulta utile per analizzare in modo approfondito le Tabelle di sintesi – Previsione 2012.
Fase 5 – Presentazione proposta ai Comitati di Distretto
(12 – 16 – 17 aprile 2012)
La proposta di ri-pianificazione 2012 dopo essere stata presentata all’Esecutivo della Conferenza dei
Sindaci e alla Direzione Sociale è stata illustrata ai Comitati di Distretto n. 1 del Cadore, n. 2 di Agordo e n. 3 di Belluno.
Fase 6 – Approvezione in Conferenza dei Sindaci della proposta
(23 aprile 2012)
La ri-pianificazione 2012 del Piano di Zona 2011-2015 è stata approvata il giorno 23 aprile 2012 dalla Conferenza dei Sindaci dell’ULSS n. 1 di Belluno.
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
1.1 Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio e giovani.
Premessa
Durante l’anno 2011 il Tavolo tecnico territoriale DGRV n.2416/08, incaricato di elaborare e monitorare quest’area del Piano di Zona ha deciso di proseguire i lavori organizzando i gruppi tematici di
approfondimento di seguito descritti con i rispettivi obiettivi da raggiungere nel corso del 2012:
Gruppo N. 1 “Cura, protezione e tutela dei minori”
Responsabile Dott. Virginio De Bortoli
Obiettivi anno 2012:
-
analisi e confronto sulle problematiche emergenti per concertazione e promozione di azioni
formative/preventive/ di sensibilizzazione;
analisi e confronto sulle problematiche emergenti per garantire risposte coordinate ai bisogni.
Gruppo N. 2 “Sostegno alla genitorialità”
Responsabile Dott. Giovanni Sergio Quartarella
Obiettivi anno 2012:
-
analisi e confronto sulle problematiche emergenti per concertazione e promozione di azioni formative/preventive/ di sensibilizzazione,di solidarietà tra famiglie;
analisi e confronto sulle problematiche emergenti per garantire risposte coordinate ai bisogni.
-
Gruppo N. 3 “Strutture accoglienti, residenziali e diurne”
Responsabile Dott.ssa Maria Arrigoni
Obiettivi anno 2012:
-
mappatura dei doposcuola del territorio;
avvio di un tavolo di coordinamento tra i doposcuola.
Il privato sociale valuterà se aprire una comunità educativa residenziale per minori adolescenti a
Belluno ritenuta utile dal tavolo.
Gruppo N. 4 “Contrasto al disagio (disagio minorile, disagio scolastico, DSA)”
responsabile Dott.ssa Maria Arrigoni
Obiettivi anno 2012:
-
favorire la sottoscrizione dell'Accordo Quadro da parte di tutti i soggetti che lo desiderano per
facilitare il lavoro di rete e unificare il più possibile i gruppi di lavoro sui DSA;
redigere una lista di professionisti privati, adeguatamente formati, per diagnosticare i DSA da
sottoporre a convalida da parte dell’ ULSS.
Nel 2012, si ritiene indispensabile e prioritario:
1. Promuovere e sostenere reti di famiglie solidali che possano aiutare le famiglie in difficoltà del territorio e implementare la banca dati delle famiglie disponibili per l’affido familiare per poter garantire una presenza/disponibilità più capillare ed una sempre maggiore risposta ai minori. Viene perciò richiesto ai servizi dell’area consultoriale di incentivare la programmazione, in collaborazione con Associazioni, Enti Locali, Terzo settore e quanti sono disponibili nel territorio, di azioni di informazione e sensibilizzazione che promuovano in modo
capillare ed efficace la cultura della solidarietà tra famiglie e dell’affido familiare.
2. Favorire i processi di deistituzionalizzazione rafforzando tutte le azioni che consentono
la permanenza dei minori in famiglia come l’affido diurno, la comunità educativa diurna, l’intervento educativo domiciliare, i progetti educativi nei doposcuola.
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
3. Avviare la riorganizzazione delle UO di Neuropsichiatria prevista dal Piano aziendale
per l’applicazione delle Linee Guida regionali per i servizi distrettuali in età evolutiva approvate con DGR n.1533/11 che mantiene le equipe dei diversi ambiti territoriali.
4. Favorire le azioni di integrazione tra i servizi consultoriali per preparare
l’accorpamento in un’unica Unità Operativa Consultorio Familiare con equipe nei vari ambiti
territoriali.
1. Mantenimento, Rinvio/sospensione e Riorganizzazione azioni PdZ 2011-2015
Le azioni e i progetti previsti per l’anno 2012 di seguito elencati, sono riferiti, in modo schematico,
alle politiche e alle azioni previste nel quinquennio di vigenza del Piano per evidenziare, nello specifico, la continuità o l’innovazione introdotta e le motivazioni delle scelte.
A. Politiche di sistema dell’Area famiglia.
Azioni innovative previste nel PdZ 2011-2015:
1. Formazione degli operatori dell’area consulto- Azione realizzata
riale per l’utilizzo del nuovo sistema informativo
predisposto dalla Ditta Vega (anno 2011).
2. Sviluppo dell’applicativo “Atl@nte” da parte Azione realizzata Tutti i servizi dell’area consuldella ditta Vega.
toriale utilizzano il sistema informativo territoriale "Atl@nte"
3. Implementazione del sistema informativo Azione prevista per il 2012
Atl@nte con strumenti di valutazione.
B. Le politiche d’intervento di promozione famiglia e dei servizi dedicati.
C. Le politiche d’intervento di promozione e sostegno alla genitorialità.
Azioni di mantenimento previste nel PdZ 2011-2015:
1. Consolidamento e implementazione dell’offerta di sostegno alla genitorialità e neogenitorialità da parte dei servizi consultoriali (4 CF, 2
èquipe adozioni, CASF, Serv. Spazio Incontro,
Serv. Spazio Adolescenti) (anni 2011-2015).
2. Prosecuzione del progetto di riorganizzazione
dei Consultori Familiari, se sarà rifinanziato dalla
Regione.
Azione ri-proposta per l’anno 2012: da giugno
verrà stabilizzata la presenza di psicologi trasformando i rapporti libero professionali in contratti SAI a tempo determinato, rinnovabili ma
con una rilevante riduzione della disponibilità oraria (dati i costi del contratto citato le ore vengono più che dimezzate).
Il progetto è stato finanziato per il 2012 e realizzerà le azioni finanziate in precedenza dal PIAF
e dal progetto Educazione alla sessualità e affettività e azioni di sostegno alla genitorialità.
Azione ri-proposta per l’anno 2012 con la seguente modifica:
verrà organizzato un percorso formativo centrato sulla solidarietà familiare , aperto alle famiglie
affidatarie e non, ai volontari, agli operatori.
3. Consolidamento della collaborazione con
l’Associazione FA, (Famiglie Aperte Famiglie Affidatarie, Famiglie Adottive) per la solidarietà tra
le famiglie, per la promozione dell’ affido familiare e il sostegno delle famiglie affidatarie, anni
2011-2015.
4. Consolidamento dell’offerta di sostegno di Azione sospesa
gruppo ai genitori separati/divorziati
dell’utenza.
4
per
scarsa
partecipazione
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
Azioni di potenziamento o riconversione previste nel PdZ 2011-2015:
1. Revisione dell’organizzazione dei servizi consultoriali, in base alle Linee guida 2010 e alle esigenze dell’utenza del territorio, anni 2011-2015.
2. Adeguamento delle figure sanitarie dei Consultori Familiari agli standard previsti dalle nuove
Linee guida, anni 2011-2015.
3. Implementazione dell’utilizzo del Centro per la
famiglia “L’abbraccio” dell’Associazione Conz.
4. Potenziamento delle iniziative divulgative
sull’affido familiare e delle azioni formative, anni
2011-2015.
5. Mantenimento e implementazione del progetto
“Qui ci siamo, mi a ti, ti a mi” per la creazione di
reti di famiglie e lo scambio solidale.
6. Pubblicizzazione della Mediazione familiare
quale strumento specifico per un accordo sulla
gestione dei figli, come previsto dalle Linee guida
regionali.
L’azione prosegue nel 2012 preparando l’accorpamento in un’unica Unità Operativa, come previsto dall’organizzazione del distretto unico.
L’azione prosegue nel 2012 con l’utilizzo di
un’infermiera nei consultori di Belluno e Puos
d’Alpago.
L’ azione si conclude in aprile 2012 per mancato
finanziamento regionale.
L’azione prosegue nel 2012 con bando specifico
per le Cooperative nel territorio del GAL n.1 e iniziative promosse dal CASF insieme alla rete dei
servizi consultoriali.
L’azione prosegue nel 2012 da parte del serv.
Spazio Incontro, dei Comuni di Limana e Ponte
nelle Alpi e verrà promossa in altri territori.
Azione prosegue anche nel 2012 con un’iniziativa
formativa condivisa con l’ordine degli avvocati,
ULSS n. 2 di Feltre e i giudici del TO di Belluno.
Azioni innovative previste nel PdZ 2011-2015:
1. Progetto “Distretto famiglia” del Comune di
Belluno e Progetto “Sportello Donna” del Comune
di Ponte nelle Alpi.
2. Organizzazione di tavoli permanenti comunali
o sovracomunali per il coordinamento delle politiche familiari come il “Tavolo di coordinamento
delle politiche familiari” del Comune di Belluno.
3. Promozione di iniziative e regolamenti per
l’erogazione di contributi economici alle famiglie
da parte dei Comuni.
4. Stesura e approvazione formale del protocollo
tra i Consultori familiari e le UUOO di ostetricia e
ginecologia rispetto all’IVG (Interruzione Volontaria di Gravidanza).
5. Stesura e approvazione formale di un protocollo sulla mediazione familiare tra le 2 ULSS provinciali, l’Ordine degli Avvocati e i giudici del Tribunale Ordinario di Belluno, anno 2011.
6. Formazione degli operatori di servizi “relazionali” come i Consultori, alla metodologia del lavoro per progetti centrati sulla presa in carico della
famiglia, anni 2011-12.
7. La Cooperativa Portaperta sta valutando la fattibilità di attivazione del Progetto “Un mondo di
reti” per creare reti solidali tra famiglie.
Le azioni proseguono nel 2012.
L’azione prosegue nel 2012 a Belluno.
L’azione prosegue nel 2012 con alcuni progetti.
Quest’azione è condizionata dalla carenza di personale sanitario nei Consultori del Distretto di
Belluno ed è difficilmente realizzabile nel 2012.
Azione realizzata nell’anno 2011.
Azione che prosegue nell’anno 2012 anche con
una specifica formazione regionale.
Azione innovativa 2012.
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
D. Le politiche di intervento per la promozione del benessere dell’infanzia.
Azioni di mantenimento previste nel PdZ 2011-2015:
1. Mantenimento di n.20 Centri di Prima Infanzia Azione che prosegue anche nell’anno 2012.
(nidi, baby parking, nidi integrati, centro infan- Ha cessato l’attività il Baby Parking “L’arcobaleno
zia).
dei bimbi” di Calalzo di Cadore e il Micronido
“The English Nursery” di Forno di Zoldo.
Ha aperto il Nido Aziendale dell’ULSS n. 1 “Nido
Martino”.
2. Consolidamento e ampliamento di servizi po- Azione che prosegue e si implementa nel 2012
meridiani per un sostegno nello svolgimento dei attraverso il coinvolgimento dei Doposcuola del
compiti scolastici e la gestione del tempo libero. territorio in un tavolo di coordinamento.
Azioni di potenziamento previste nel PdZ 2011-2015:
1. Potenziamento dei servizi educativi per Azione che prosegue anche nell’anno 2012.
l’infanzia attraverso un tavolo permanente di coordinamento che promuova informazione, formazione e sostegno agli operatori dei nidi.
2. Potenziamento dei progetti: “Promozione alla Azione che prosegue anche nell’anno 2012.
lettura” e “Fantalibrando” del Comune di Limana.
Azioni innovative previste nel PdZ 2011-2015:
1. Elaborazione, con la collaborazione dell’Ufficio
di Piano di un report annuale sul fabbisogno di
posti nelle varie tipologie di offerta per la prima
infanzia, per consentire una programmazione
sostenibile.
Azione ri-modulata in base alle proposte del Coordinamento Centri Prima Infanzia che ha redatto
nel 2012 il documento“Quale futuro educante per
2. Formazione per operatori di Nidi in famiglia
promossa dal Comune di Limana, in collaborazione con la Regione (anno 2011).
3. Ampliamento della rete dei Nidi e dei servizi
innovativi. Apertura del nido aziendale dell’ULSS
n.1 nel 2011 e qualificazione dei servizi (Progetto
Equass del Comune di Belluno).
4. Realizzazione dei progetti di educazione alla
cittadinanza, socialità e tutela dei diritti: “Attenzione ai diritti dei minori”, " Educazione alle relazioni".
Azione realizzata nell’anno 2011.
le nostre comunità?” Documento di riflessione e
analisi della Rete di Coordinamento Asili Nido e
Centri Prima Infanzia ULSS 1 e ULSS 2.
Azione “Apertura del nido aziendale dell’ULSS n.1
nel 2011” realizzata nell’anno 2011.
Azione “Progetto Equass” prosegue anche
nell’anno 2012.
Azioni che proseguono nell’anno 2012.
E. Le politiche di intervento per i minori in condizione di disagio.
Azioni di mantenimento previste nel PdZ 2011-2015:
1. Mantenimento delle UO di NPI e delle Equipe
di Tutela Minori aziendali.
2. Mantenimento del Servizio di psicologia scolastica del CTI (Centro Territoriale per
l’integrazione) di Belluno
3. Approfondimento del lavoro per progetti e revisione della scheda di Progetto Quadro allegata
al verbale dell’UVMD (anno 2011).
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Azione che prosegue nell’anno 2012. E’ prevista
la riorganizzazione delle UO di NPI.
Azione che prosegue anche nell’anno 2012.
Azione realizzata nell’anno 2011.
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
4. Azioni di raccordo con i tutori volontari e con il
pubblico tutore dei minori.
5. Azioni di sostegno all’adozione e del bambino
adottato con fragilità, tramite il progetto “Assieme per l’adozione” del PIAF, che coinvolge anche
le scuole del territorio, se rifinanziato dalla Regione
Azione che prosegue anche nell’anno 2012.
Azione che prosegue anche nell’anno 2012 con
finanziamento dedicato nell’ambito della DGR n.
1974 del 22.11.2011
Azioni di potenziamento o riconversione previste nel PdZ 2011-2015:
1. Sviluppo della collaborazione con le scuole,
prevista dagli Orientamenti regionali, tramite la
revisione dell’apposita scheda di segnalazione
delle situazioni di disagio e sviluppo dell’attività
del progetto “Contrasto al disagio scolastico”
dell’UST (Ufficio Scolastico Territoriale).
2. Consolidamento della Comunità educativa
diurna di Belluno della Cooperativa Portaperta,
con l’ampliamento da 3 a 5 pomeriggi alla settimana (anno 2011).
3. Implementazione, in accordo con la Regione,
della presenza nel territorio degli operatori del
Centro di 2°livello “Tetto Azzurro” di contrasto
all’abuso e al maltrattamento.
4. Ampliamento degli spazi per le visite protette.
5. Consolidamento e ri-orientamento del progetto
“Sostegno educativo domiciliare” perché si rivolga maggiormente all’intera famiglia e sia gestito
in sinergia con il Comune di residenza (anni
2011-2012).
6. Potenziamento del Fondo di solidarietà per i
minori tra i Comuni dell’ULSS n.1 tramite il coinvolgimento di Enti-Fondazioni bancarie (anni
2011-2015).
7. Riorganizzazione delle UO di Neuropsichiatria
Infantile, anche tenendo conto del Progetto Obiettivo per la tutela della salute mentale (DGR
n.105/09), per garantire un’adeguata presenza
del Neuropsichiatra Infantile nei Distretti di Pieve
di Cadore e di Agordo; ridurre i tempi di attesa
per l’accesso (ora di alcuni mesi per la UO di NPI
di BL) e portare i servizi ad una % di soggetti in
carico, tra il 6% e il 10% rispetto alla popolazione minorile residente, come previsto dal P.O.
8. Sottoscrizione, da parte di tutti i soggetti interessati, di un Accordo Quadro per affrontare i
DSA (disturbi specifici di apprendimento) e le difficoltà di apprendimento nel territorio dell’ULSS
n.1, finalizzato ad un’azione di filtro rispetto agli
invii all’UO di NPI e ad implementare l’offerta di
Azione che prosegue anche nell’anno 2012 con il
Progetto “Sportello ascolto per il contrasto al disagio” e un approfondimento dell’ operatività e la
revisione della scheda.
Azione realizzata nell’anno 2011 che prosegue
anche nell’anno 2012.
Azione realizzata nell’anno 2011 con la presenza
degli operatori un pomeriggio in più alla settimana.
Azione da realizzare entro il 2015
Azione che prosegue nell’anno 2012.
Nell’anno 2012 il Fondo di solidarietà per i minori
viene sostituito da finanziamenti concessi dai GAL
(Gruppi d’ Azione Locale ) e Consorzio BIM (Bacino Imbrifero Montano) per sostenere l’affido
familiare (solo Comuni GAL 1), gli interventi educativi domiciliari e abbattere le rette delle comunità per tutti i comuni salvo quello di Belluno.
Azione avviata nell’anno 2012, in seguito all’invio
in Regione del Piano di riorganizzazione dei Servizi per l’Età Evolutiva, come previsto dalle apposite Linee Guida. In attesa del visto di congruità
regionale e della modifica delle schede ospedaliere (necessaria per rendere territoriale l’ UO di
NPI di BL) verranno avviate, in modo omogeneo
su tutto il territorio, alcune azioni innovative previste dal citato Piano.
Azione che prosegue anche nell’anno 2012.
Verrà potenziata con la stesura di un elenco di
professionisti privati abilitati a produrre diagnosi
di DSA e con un progetto del volontariato cofinanziato dai Comuni per diagnosi e trattamento
dei DSA.
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
opportunità educative e riabilitative, tramite laboratori scolastici e extra scolastici, consulenze alle
famiglie e formazione evitando sovrapposizioni e
usi impropri delle risorse.
9. Consolidamento e ri-orientamento del Progetto Azione conclusa nel 2011.
“Sportello ascolto psicologico” del Comune di Belluno, per offrire consulenze tempestive alle famiglie e implementare la collaborazione con i servizi
ULSS.
10. Potenziamento del Progetto “Sostegno alle Azione che prosegue nell’anno 2012.
famiglie – Doposcuola del Comune di Ponte nelle
Alpi”
Azioni innovative previste nel PdZ 2011-2015:
1. Apertura di una comunità educativa residenziale per minori con pronta accoglienza, da parte
del privato sociale, nel territorio dell’ULSS 1.
2. Apertura di due comunità educative diurne per
minori, da parte del privato sociale, nel territorio
dei Distretti socio-sanitari n.1 e 2.
3. Attuazione del Progetto “PIPI-Progetto di Intervento per la prevenzione della Istituzionalizzazione” proposto alla Regione insieme all’ULSS di
Bassano, se sarà finanziato.
4. Partecipazione al Percorso formativo regionale
per operatori dei servizi “I bambini piccoli nel sistema di protezione e cura” che prevede anche
una fase territoriale (anni 2010-2011).
5. Realizzazione del Progetto “Educazione alle relazioni”, di contrasto all’abuso e al maltrattamento dei minori, dell’Associazione Dafne, se riceverà
il finanziamento richiesto.
6. Realizzazione progetti “Impari e dispari”, e
“Sto bene a scuola” aderenti all’Accordo Quadro.
Azione che verrà realizzata presumibilmente entro il 2015.
Azione sospesa. Per un supporto pomeridiano
verranno coinvolti e sostenuti i doposcuola del
territorio organizzando un apposito coordinamento.
Azione conclusa nel 2011 per la sola formazione,
data l’esiguità del finanziamento. L’Azienda parteciperà al progetto PIPI nazionale con alcuni
operatori
Azione conclusa nel 2011.
Il progetto non ha ottenuto il richiesto finanziamento europeo, è stato attivato in forma ridotta
nel 2011 e prosegue nel 2012.
Azioni realizzate. Verrà realizzato nell’ A. S. il progetto di screening dei DSA “Comincio bene la
scuola”con la collaborazione delle UO di NPI aziendali.
7. La Cooperativa Portaperta sta valutando la fat- Azione innovativa 2012.
tibilità di apertura di un “Centro Specializzato
DSA” con servizio a pagamento per le famiglie.
F. Le politiche di intervento a sostegno di adolescenti e giovani e per la promozione del
loro benessere
Azioni di mantenimento previste nel PdZ 2011-2015:
1. Mantenimento del Servizio Spazio Adolescenti
Giovani dell’ULSS n. 1 e dello sportello Informa
giovani del Comune di Belluno.
2. Prosecuzione del progetto: “Educazione alla
sessualità e all’affettività” dello Spazio Adolescenti giovani dei Consultori Familiari se rifinanziato
dalla Regione per il 2011.
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Azioni ri-proposte per l’anno 2012.
Realizzato nel 2011. Per il 2012 le azioni vengono
realizzate dal Progetto di riorganizzazione dei
CCFF.
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
3. Mantenimento progetto “ Spazio Giovani Corti- Azioni ri-proposte per l’anno 2012.
na-Cabina di regia per le politiche giovanili del
Comune di Cortina, della Cooperativa Monteserva, e “Progetto Giovani Alpago" dei 5 Comuni.
4. Realizzazione dei Progetti di responsabilizza- Azioni ri-proposte per l’anno 2012.
zione dei giovani: “A.A.A offresi” (Comune di
Ponte nelle Alpi), “Giocati l’estate”, “Leva civica”
e “Squadre ecologiche” (Comune di Limana) “EBelluno)
state
partecipando”
(Comune
“CSV…volontario anche tu” (CSV).
5. Progetto “Educativa di comunità” del Comune Azione ri-proposta per l’anno 2012.
di Belluno
Azioni di potenziamento previste nel PdZ 2011-2015:
1.Progetto “Carta Giovani” del Comune di Cortina Azione realizzata nel 2011 e che prosegue nel
2012.
3.G. Politiche di sistema trasversali alle aree di salute
Azioni di potenziamento previste nel PdZ 2011-2015:
1. Riconversione del Servizio Sociale Professionale dell’area anziani, dei Comuni o delegato, in
Servizio Sociale Professionale trasversale a tutte
le aree di salute;
Studio di fattibilità riproposto anche nel 2012 dalla Cooperativa “Le Valli”. Dal mese di aprile 2012
la Comunità Montana dell'Alpago ha richiesto alla
Cooperativa Le Valli l'aumento di 12 ore settimanali per attività di Servizio Sociale rivolta a minori, famiglie, adulti, immigrati.
2. Implementazione dell’attività dello Spazio Ado- Azione realizzata e ri-proposta per l’anno 2012.
lescenti organizzando incontri periodici con il Dipartimento delle Dipendenze e il DSM per monitorare situazioni di interesse comune, in particolare quelle che necessitano di intervento precoce
come le psicosi schizofreniche o gli abusi alcolici
precoci, sia per valutare l’andamento delle richieste e i bisogni emergenti.
3. Consolidare il rapporto con l’UST (Ufficio Sco- Azione realizzata e ri-proposta per l’anno 2012.
lastico Territoriale) per il coordinamento delle iniziative dei servizi ULSS a favore delle scuole.
Azioni innovative previste nel PdZ 2011-2015:
1. Comunicazione reciproca, tra Dipartimento
delle tossicodipendenze e UO IAF, all’inizio
dell’anno scolastico, delle iniziative che verranno
realizzate con le scuole del territorio.
2. Partecipazione agli incontri del tavolo di area
vasta per approfondire i bisogni riabilitativi nel
territorio e le criticità, con particolare riferimento
all’intervento in acuzie e all’ipotesi di realizzazione, in area vasta, di una CTRP per adolescenti.
3. Organizzazione di un tavolo locale tra UO di
NPI, UO IAF, UO di Pediatria, DSM, Dipartimento
delle Dipendenze, per concordare i percorsi necessari in caso di emergenza e/o ricovero.
Azione realizzata e ri-proposta per l’anno 2012.
Azione realizzata e ri-proposta per l’anno 2012 se
il tavolo proseguirà i lavori.
Azione modificata dal piano di riorganizzazione
dei servizi dell’ Eta evolutiva che prevede l’ elaborazione di specifici accordi tra servizi da realizzare a partire dall’anno 2012.
9
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
10
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
1.2.1 Persone Anziane - Residenzialità
Premessa.
Il sistema residenziale anziani sta vivendo una fase di transizione delicata, sia per quanto attiene
l’espansione dell’offerta e la sua corrispondenza rispetto al bisogno effettivo espresso dal territorio,
sia per quanto attiene le modalità di gestione delle strutture che rappresentano una peculiarità regionale, con l’utilizzo del sistema di gestione in economia da parte degli Enti locali titolari dei servizi
non più attuabile, se non accettando improbabili limiti sulla gestione del personale e della capacità di
investimento. Quest’ultimo fenomeno potrebbe incidere anche sulla tempistica di ottenimento
dell’accreditamento istituzionale di quei Centri Servizi con deficit strutturali, che abbisognano di interventi di manutenzione straordinaria già di difficile esecuzione per mancanza di risorse. Le poche
risorse e la pesante burocrazia della gestione da parte degli Enti locali rappresentano, inoltre, i fattori causa della posticipazione dell’aumento di posti letto rispetto alla programmazione contenuta nel
PdZ 2011-2015.
1. Mantenimento azioni PdZ 2011-2015
Nel complesso si confermano tutti gli obiettivi e le azioni definite nel Piano di Zona 2011-2015.
In particolare si è iniziato, nel rispetto dei tempi previsti dal PdZ, ad operare per lo sviluppo delle
seguenti politiche, anche se non per tutte si è ancora concluso il processo di realizzazione:
1) Analisi peculiare del bisogno di residenzialità e del livello di assistenza domiciliare;
2) Garantire parità di accesso e un’equa distribuzione delle risorse;
3) Determinazione del ruolo degli Assistenti Sociali nel perseguimento della priorità;
4) Verifica di modalità di gestione alternative alle presenti;
5) Definire ambiti territoriali ottimali e modalità di integrazione;
6) Definire ambiti territoriali ottimali e modalità di integrazione;
7) Mantenimento o ri-definizione del sistema dei servizi residenziali per le persone anziane autosufficienti;
8) Mantenimento o ri-conversione dei sistema dei servizi residenziali per persone anziane non autosufficienti;
9) Mantenimento del sistema dei servizi residenziali per pazienti in fase terminale.
2. Rinvio/sospensione azioni Piano di Zona 2011-2015
Le seguenti azioni hanno invece subito dei rallentamenti rispetto ai tempi di attuazione previsti dalla
programmazione 2011-2015 e necessitano quindi di riprogrammazione. Viene riportata una breve
analisi di commento ai motivi legati al rinvio.
1) Sviluppo dell’offerta residenziale di ridotta e di media intensità
Ritardi procedurali ma, soprattutto, scarsità di risorse economiche stanno rallentando l’adeguamento
dell’offerta del sistema residenziale che, rispetto alle previsioni, ha subito posticipazioni della realizzazione di nuovi posti, come specificato nella riportata tabella che evidenzia la programmazione prevista, la rivisitazione della stessa e lo scostamento prodotto.
Rimane irrisolta la problematica relativa alle risposte assistenziali da fornire agli utenti con profilo
assistenziale di media intensità per la mancata assegnazione di risorse adeguate da parte della Regione, pur in presenza di posti già accreditati o quantomeno autorizzati all’esercizio.
11
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
2) Confronto con la Regione al fine di innalzare il limite delle impegnative utilizzabili
contemporaneamente per i moduli sollievo
L’aumento dell’utilizzo dello strumento dei moduli temporanei in ottemperanza delle politiche di supporto alla domiciliarità si è registrato anche nel corso del 2011, portando a 7317 gg il dato di utilizzo
complessivo di questi ricoveri (dato 2010 = 6235) e a 125 il numero di moduli temporanei (dato
2010 = 113). Il percorso di confronto con la Regione per il potenziamento dello strumento attraverso l’innalzamento del limite massimo di impegnative spendibili contemporaneamente per ricoveri a
tempo determinato è iniziato nel mese di marzo 2012 con l’incontro con il Commissario Regionale
Non Autosufficienza.
3) Predisposizione del sistema residenziale all’erogazione del servizio residenziale per
disabili anziani
La costituzione di questa tipologia di offerta prevista per il 2014 potrebbe subire delle variazioni
temporali a causa dei necessari interventi strutturali propedeutici all’erogazione di servizi adeguati,
nelle strutture individuate dal Piano di Zona.
4) Predisposizione del sistema residenziale all’erogazione del servizio residenziale per
utenti psichiatrici e anziani
Sebbene l’inserimento di utenti psichiatrici all’interno delle strutture residenziali, se adeguatamente
compensati, continui ad avvenire, sino ad ora è mancato un approccio sistemico e definito fra il Dipartimento di Salute Mentale e i Centri Servizi teso alla realizzazione di protocolli d’intesa che si prevede possa trovare luce nel corso del 2012.
5) Creare modalità comunicative che favoriscano la partecipazione consapevole
Sebbene il tavolo di lavoro dei Centri Servizi si sia più volte riunito per definire le azioni legate soprattutto allo sviluppo dell’offerta e alle modalità ed ambiti di gestione dei Centri Servizi, i progetti e
le informazioni non sono state condivise con i soggetti del terzo settore interessati. Questo è frutto
di una scelta precisa, mirata ad evitare di diffondere informazioni frammentarie su tematiche soggette, nel corso del 2011, a continue rivisitazioni normative. Una volta terminato l’iter legislativo di
ridefinizione dei servizi pubblici locali (previsto per aprile 2012) sarà possibile avere un quadro più
preciso ed effettuare delle scelte, condivise con i soggetti interessati.
3. Riorganizzazione azioni Piano di Zona 2011-2015
Non previste dal piano ma necessarie alla governance del sistema residenziale appaiono due azioni
non più rinviabili.
La rivisitazione in modo organico del Regolamento relativo alla formulazione della graduatoria unica,
aggiornandolo e rendendolo più coerente alle esigenze degli anziani e degli stessi Centri Servizi.
Redazione di un programma di accreditamento dei Centri Servizi che, al momento, solo in numero
limitato hanno completato l’iter procedurale previsto come evidenziato dalla tabella allegata.
4. Nuove azioni Piano di Zona 2011-2015
Rispetto alla programmazione prevista dal Pdz 2011- 2015 la pianificazione per l’anno 2012 non prevede la realizzazione di nuove azioni.
12
Sviluppo offerta 2011-2015 RIDOTTA intensità assistenziale
2011
Distretto n. 3
Distretto n. 2
Distretto n. 1
Struttura
2012
2013
2014
2015
Progrramm
ati
PdZ 11-15
Effettivi
31.12.11
diff.
Progrramm
ati
PdZ 11-15
Ri-prog.
2012
PdZ 11-15
diff.
ripianif.
2012
Progrramm
ati
PdZ 11-15
Ri-prog.
2012
PdZ 11-15
diff.
ripianif.
2012
Progrramm
ati
PdZ 11-15
Ri-prog.
2012
PdZ 11-15
diff.
ripianif.
2012
Progrramm
ati
PdZ 11-15
Ri-prog.
2012
PdZ 11-15
diff.
ripianif.
2012
Auronzo di Cadore
45
45
0
57
55
-2
57
55
-2
57
55
-2
57
55
-2
Cortina d'Ampezzo
60
60
0
60
60
0
60
60
0
60
60
0
60
60
0
Pieve di Cadore
87
87
0
87
113
26
87
87
0
87
87
0
87
87
0
S. Stefano di Cadore
49
49
0
49
49
0
49
49
0
49
49
0
49
49
0
Totale
241
241
0
253
277
24
253
251
-2
253
251
-2
253
251
-2
Agordo
74
98
24
74
98
24
74
74
0
74
74
0
74
74
0
Livinallongo
24
24
0
42
24
-18
42
42
0
42
42
0
60
60
0
Taibon Agordino
0
0
0
0
0
0
40
40
0
40
40
0
60
60
0
Totale
98
122
24
116
122
6
156
156
0
156
156
0
194
194
0
Belluno
92
116
24
92
116
24
92
92
0
92
92
0
92
92
0
Farra d'Alpago
40
40
0
45
40
-5
45
40
-5
45
40
-5
45
40
-5
Forno di Zoldo
42
42
0
42
42
0
42
42
0
42
42
0
42
42
0
Limana
84
60
-24
84
70
-14
60
84
24
60
60
0
60
60
0
Longarone
70
70
0
70
70
0
70
70
0
70
70
0
70
70
0
Ponte nelle Alpi
60
52
-8
60
60
0
60
60
0
60
60
0
60
60
0
Puos d'Alpago
82
82
0
82
82
0
82
82
0
82
82
0
82
82
0
470
462
-8
475
480
5
451
470
19
451
446
-5
451
446
-5
809
825
16
844
879
35
860
877
17
860
853
-7
898
891
-7
Totale
TOTALE
posti in aumento rispetto all'anno precedente
posti in diminuzione rispetto all'anno precedente (conversione in p.l. di media intensità assistenziale)
Sviluppo offerta 2011-2015 MEDIA intensità assistenziale
2011
Distretto n. 3
Dist n. 2 Dist n. 1
Struttura
Progrramm
ati
PdZ 11-15
2012
2013
2014
2015
effettivi
31.12.11
diff.
Progrramm
ati
PdZ 11-15
Ri-prog.
2012
PdZ 11-15
diff.
ripianif.
2012
Progrramm
ati
PdZ 11-15
Ri-prog.
2012
PdZ 11-15
diff.
ripianif.
2012
Progrramm
ati
PdZ 11-15
Ri-prog.
2012
PdZ 11-15
diff.
ripianif.
2012
Progrramm
ati
PdZ 11-15
Ri-prog.
2012
PdZ 11-15
diff.
ripianif.
2012
0
-26
26
0
-26
26
26
0
26
26
0
26
26
0
Pieve di Cadore
26
Totale
26
0
-26
26
0
-26
26
26
0
26
26
0
26
26
0
Agordo
48
24
-24
48
24
-24
48
48
0
48
48
0
48
48
0
Totale
48
24
-24
48
24
-24
48
48
0
48
48
0
48
48
0
Belluno
48
24
-24
48
24
-24
48
42
-6
48
42
-6
48
42
-6
Limana
0
0
0
0
0
0
24
24
0
24
24
0
24
24
0
Totale
48
24
-24
48
24
-24
72
66
-6
72
66
-6
72
66
-6
Belluno SAPA
10
10
0
10
10
0
10
10
0
10
10
0
10
10
0
Belluno SVP
0
0
0
6
0
-6
6
6
0
6
6
0
6
6
0
10
10
0
16
10
-6
16
16
0
16
16
0
16
16
0
132
58
-74
138
58
-80
162
156
-6
162
156
-6
162
156
-6
Totale
TOTALE
(26 autorizzati)
Posti
2012
Posti
autorizzati
Posti
accreditati
Auronzo di Cadore
55
45 (di 45)
0 (di 45)
Cortina d'Ampezzo
60
0 (di 60)
0 (di 60)
Pieve di Cadore
87
87 (di 87)
0 (di 87)
S. Stefano di Cadore
49
0 (di 49)
0 (di 49)
Agordo
74
74 (di 74)
74 (di 74)
Livinallongo
24
24 (di 24)
0 (di 24)
Taibon Agrodino
0
0 (di 0)
0 (di 0)
Belluno
116
116 (di 116)
0 (di 116)
Farra d'Alpago
40
40 (di 40)
40 (di 40)
Forno di Zoldo
42
0 (di 42)
0 (di 42)
Limana
70
0 (di 70)
0 (di 70)
Longarone
70
0 (di 70)
0 (di 70)
Ponte nelle Alpi
60
52 (di 52)
52 (di 52)
Puos d'Alpago
82
82 (di 82)
82 (di 82)
Posti
2012
Posti
autorizzati
Posti
accreditati
Distretto n. 2
Distretto n. 1
RIDOTTA INTENSITA'
ASSITENZIALE
Stato autorizzazione/accreditamento
Nel 2011 inoltrata domanda di accreditamento dei p.l. esistenti ed autorizzati (11 auto e 45 non auto). La Regione ha ritenuto di sospenderne l'iter
in attesa che sia completata la parte nuova con 10 ulteriori p.l. per non auto, per poi fare un unico procedimento.
Procedura di autorizzazione in corso o sospesa
Data prevista di richiesta accreditamento 30/06/2012
Procedura di autorizzazione in corso o sospesa
Necessità di chiedere alla Regione una deroga per i termini di accreditamento, in quanto la procedura di autorizzazione è ancora in corso
(lavori di ampliamento per i quali la Commissione UIss ci ha concesso 36 mesi con decorrenza dal giugno 2010)
Data prevista di richiesta accreditamento 30/11/2012
Distretto n. 3
procedura di autorizzazione in corso o sospesa
procedura di autorizzazione in corso o sospesa
procedura di autorizzazione in corso o sospesa
MEDIA INTENSITA' ASSITENZIALE
Stato autorizzazione/accreditamento
Dist. 1
Pieve di Cadore
26
26 (di 26)
0 (di 26)
Dist. 2
Agordo
48
48 (di 48)
48 (di 48)
Distretto n. 3
Data prevista di richiesta accreditamento 30/06/2012
Belluno
42
0 (di 24)
0 (di 24)
procedura di autorizzazione in corso o sospesa (per 42)
richiesta di accreditamento in corso (per 42)
Belluno SAPA
10
0 (di 10)
0 (di 10)
procedura di autorizzazione in corso o sospesa (per 10)
richiesta di accreditamento in corso (per 10)
Belluno SVP
6
0 (di 6)
0 (di 0/6)
procedura di autorizzazione in corso o sospesa (per 6)
richiesta di accreditamento in corso (per 6)
Programma di accreditamento dei Centri Servizi 2012
Posti
2012
Posti
autorizzati
Posti
accreditati
Cortina d'Ampezzo
10
0 (di 10)
0 (di 10)
Belluno
20
0 (di 20)
0 (di 20)
Limana
7
0 (di 7)
0 (di 7)
Ponte nelle Alpi
12
0 (di 6)
0 (di 6)
Puos d'Alpago
10
10 (di 10)
0 (di 10)
CENTRO DIURNO NON
AUTOSUFFICIENTI
Distretto n. 3
Dist. 1
Stato autorizzazione/accreditamento
Data prevista di richiesta accreditamento 01/05/2012
procedura di autorizzazione in corso o sospesa (per 6)
Programma di accreditamento dei Centri Servizi 2012
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
1.2.2 Persone Anziane - Domiciliarità.
1. Mantenimento azioni PdZ 2011-2015
In complesso si confermano gli obiettivi e le azioni definite nel Piano di Zona 2011-2015
2. Rinvio/sospensione azioni Piano di Zona 2011-2015
Necessità di un maggiore potenziamento rispetto ai risultati delle seguenti politiche:
Politica n. 4 “Promozione dell'accesso ai contributi economici a sostegno della domiciliarità”
Politica n. 9 “Sviluppo della domanda di ricoveri temporanei in funzione della domiciliarità e incremento della domanda di contributi di sollievo”
Va completato il lavoro di stimolo in alcuni territori per un riassetto rispetto alla politica n. 2 “Perfezio-
nare il funzionamento degli sportelli, completarne la strutturazione prevista dal precedente Piano di
Zona 2007-2009”
E’ stata rimandata l’apertura del nuovo centri diurno per non autosufficienti di Agordo.
La limitazione di risorse degli Enti blocca la politica n.11 “Ricerca di risposte abitative protette alterna-
tive alla residenza per anziani, per particolari tipologie di utenza (soggetti con disabilità lievi o medio–
lievi, alcolisti, ma anche soggetti con alloggi non idonei o poco idonei nei mesi invernali)”
Il nuovo servizio di consegna pasti festivi comune di Livinnallongo viene rimandato all’anno 2012
politica 12 “ Mantenimento e potenziamento dei servizi e delle iniziative esistenti”
3. Riorganizzazione azioni Piano di Zona 2011-2015
Politica n. 3 ”Accompagnare l’anziano con progetto individuale nella gestione di personale privato (assistenti familiari o altro) …” in alcuni territori sarà necessaria una riprogrammazione che tenga conto
delle conseguenze dell’eliminazione dello “sportello badanti dei centri per l’impiego”.
Politica n. 12 “Perfezionare l'utilizzo del “Trasporto a chiamata”, in alcuni servizi sarà necessaria una
riorganizzazione che tenga conto di una più limitata disponibilità del servizio di trasporto provinciale e
dell’incertezza rispetto ai finanziamenti.
Necessità di riorganizzazione in seguito al calo della domanda di ingressi in Casa di Riposo e alla situazione poco mobile nella realizzazione della Politica n. 14 “Creare omogeneità con il territorio veneto
nei risultati delle valutazioni, per garantire equità di accesso a prestazioni in area vasta”.
17
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
4. Nuove azioni Piano di Zona 2011-2015
Nuovi contributi per malati di Alzheimer collegato a politica n. 4 “Promozione dell'accesso ai contributi
economici a sostegno della domiciliarità” e politica n. 5 “Supporto e consulenza per malati di Alzheimer
e per le loro famiglie”.
Nuovo progetto di sostegno relazionale ad anziani nelle frazioni isolate dell’agordino e servzio di trasporto locale per socializzazione e prelievi a Limana, nell’ambito della politica n. 7 ”Creare e potenziare
i centri di aggregazione per anziani autosufficienti, individuando spazi e forme di aggregazione locali”.
18
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
1.3 Disabilità
1. Mantenimento azioni PdZ 2011-2015
Le politiche e le strategie identificate nel Piano di zona 2011- 2015 si confermano anche per l’anno
2012. Le strategie che hanno avuto uno sviluppo operativo, nel corso del 2011, si riconfermano
come prioritarie per l’anno 2012, le altre si riportano con alcuni tratti di sviluppo da concordare e
da perfezionare tra i diversi attori coinvolti.
2. Rinvio/sospensione e riorganizzazione azioni Piano di Zona 2011-2015
In sintesi dai passaggi realizzati, sotto elencati, vengono individuate le azioni per lo sviluppo:
A. Nascita e prime fasi di vita
L’ obiettivo di “Rendere più efficaci le comunicazioni tra i diversi servizi sanitari e socio sanitari,
ospedalieri e territoriali, per essere riferimento per la famiglia all’interno di una rete accogliente,
già nelle prime fasi del percorso di vita, sviluppando un programma di azioni che intensifichi i
rapporti tra servizi, associazioni e famiglie” non ha avuto conferme nell’anno per assenza di nascite
di bambini con disabilità o con altre problematiche. Tale dato ha fatto sì che i rapporti tra i servizi
ospedalieri e territoriali hanno subito un rallentamento e non hanno portato alla produzione di
cosiddette “buone prassi” da replicare a fronte di situazioni omogenee.
Il progetto Accoglienza promosso dall’Associazione Italiana Persone Down rimane una delle azioni
considerate per tutto il periodo di vigenza del Piano di zona; è stato ripresentato dall’Associazione
Persone Down, è soggetto a valutazione e ad un percorso di condivisione delle attività con il
sistema dei Servizi (sviluppo operativo condiviso).
B. Eta’ scolare e integrazione scolastica
Politiche
1) Promuovere l’utilizzo di un comune
linguaggio tra le istituzioni scolastiche, i servizi
e le famiglie (ICF) che consenta di
considerare tutti gli elementi, compresi quelli
sociali
Esiti e azioni di sviluppo
Sul tema è stato attivato uno specifico percorso
formativo condiviso con l’ Ufficio scolastico
Territoriale per promuovere un comune
linguaggio e rivedere in forma congiunta gli
strumenti d’integrazione (Diagnosi funzionale,
Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e Progetto
educativo individualizzato (PEI). Sulla base
del’esperienza formativa prenderà il via, dal
prossimo autunno, una fase di sperimentazione
di modelli di lavoro integrati Scuola – Servizi per
una più efficace integrazione per gòli alunni con
disabilità.
3) Rendere più omogenei i livelli di intervento A partire dall’approfondimento dell’ICF CY è in
dell'integrazione scolastica fra i tre distretti
atto un lavoro di definizione di strumenti comuni
tra i servizi, diretti a produrre dati comparabili
4) Rafforzare ed uniformare il ruolo dei Servizi tra distretti e modalità di lavoro uniformi.
nei percorsi di valutazione ai fini della
certificazione per l’integrazione scolastica,
attraverso la condivisione di strumenti comuni
e mul-tidimensionali (ICF CY)
19
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
5) Mantenere le risposte fornite nell'attuale Nell’anno sono stati mantenuti i livelli
sistema attraverso gli interventi a sostegno d’intervento realizzati, con un leggero aumento
dell'integrazione sociale e scolastica.
di risorse (12 ore sett.) per il distretto di
Belluno,
autorizzate
Conferenza dei Sindaci.
dall’Esecutivo
della
Resta il problema di uno standard di operatori
OSS non sufficiente a copertura della domanda
Azioni
Le azioni riferite al mantenimento dei servizi (UDO) in essere (NPI. SISS, Educativa domiciliare) si
confermano; così come le azioni strategiche di arricchimento dell’Accordo di Programma che
diventano conseguenti la conclusione dei percorsi sopra citati.
C. Domiciliarità
Politiche
Confermare gli interventi a sostegno della
domiciliarità per le persone con disabilità gravi,
attraverso l’applicazione delle procedure e delle
metodologie previste (incluso l’utilizzo del
sistema informativo Atl@nte disabilità per i
della
domiciliarità)
progetti
mantenendo/potenziando le risposte domiciliari
di aiuto personale e di sostegno alla vita
indipendente
Potenziare i livelli di collaborazione e confronto
con le associazioni dei portatori d'interesse
perché
ci
sia
un
loro
diretto
coinvolgimento/arricchimento
dell'attuale
offerta dei servizi, in particolare sul piano delle
risorse relazionali.
Promuovere e sostenere una più incisiva politica
d’integrazione socio sanitaria, per assicurare
progetti fortemente integrati per una presa in
carico globale, nella considerazione che la
riabilitazione non si esaurisce con la fase di
ospedalizzazione,
ma richiede interventi
continuativi nel tempo.
20
Esiti e azioni di sviluppo
Attività mantenuta sia come processo di
accesso alla Vita indip. che per quanto
concerne il sostegno alla domiciliarità (rog.
162/98 e 284/97) sia attraverso l’intervento in
forma diretta che attraverso rapporti con
soggetti del terzo settore. Le procedure di
accesso al sistema delle domiciliarità sono state
sviluppate attraverso il sistema informativo
(Richiesta UVMD- UVMD e valutazione Svamdi –
ICF – verbale – restituzione all’interessato -…)
Realizzata in parte, con uno sviluppo più
significativo a partire dal 2012, attraverso
l’avvio di un tavolo di lavoro comune, sia in
funzione di una più chiara partecipazione dei
diversi soggetti alla programmazione locale, sia
come modello di comunicazione da assumere
all’interno di uno scenario ricco , significativo e
partecipato dalla diverse realtà del territorio. A
tale scopo è stato redatto un documento che
regola le relazioni tra Associazioni e OPS e
sistema dei servizi e ne definisce le possibili
integrazioni. (allegato A)
Politica che si conferma per l’anno 2012 , che
ha avuto sviluppo attraverso al revisione del
protocollo Servizi Disabilità – SAD e attraverso
la definizione del Protocollo con il SUEM per
emergenze. Per l’anno 2012 viene riconfermato
l’obiettivo di incentivare la collaborazione
ospedale – territorio anche attraverso momenti
di formazione condivisa (v. formazione
cerebrolesioni acquisite) e anche attraverso lo
sviluppo di protocolli operativi.
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
Diversificare l’offerta in ambito lavorativo per
allargare le opportunità occupazionali anche e
soprattutto con riferimento alle cooperative di
tipo B, per ridurre il ricorso ai centri diurni da
parte di persone che, già inserite in percorsi
d’inserimento lavorativo, in questa esperienza
non trovano più, per motivi soggettivi o
ambientali, una risposta possibile e adeguata.
(integrazione con SIL);
Azioni
Politica che si riconferma anche diversificando
la risposta di una progettazione comune ai
servizi dell’area disabilità (vedi progetto
d’inserimento comunitario – vedi progetto
laboratorio in rete )
Le azioni di mantenimento si confermano attraverso la presenza:
-
dei Servizi (UDO e ICP);
delle procedure e interventi a supporto della domiciliarità;
di azioni di potenziamento per la costruzione di percorsi operativi tra servizi diversi (Vedi
costruzione di protocolli ospedale - territorio)
Le azioni innovative vengono ritradotte in :
1. attivazione e monitoraggio del tavolo disabilità (min. tre incontri annui);
2. percorso condiviso di costruzione di strumenti di valutazione dei progetti delle associazioni
e integrazione nella rete dei servizi, con riconoscimento da parte della Conferenza dei
Sindaci ;
3. aumento della collaborazione con Centro servizi Volontariato e comitato d’intesa delle
Associazioni volontaristiche della Provincia di Belluno.
D. Semiresidenzialità
Politiche
Esiti e azioni di sviluppo
Mantenimento e qualificazione dell'offerta L’offerta dei centri è stata sostanzialmente
attuale. Sostenere i processi di rinnovamento mantenuta con l’introduzione di nuove logiche
organizzativo dei centri diurni, in funzione della riferite ai costi. Si è sviluppato un lavoro di
necessaria personalizzazione degli interventi.
comparazione tra le diverse realtà per
distinguere attività ed interventi riferiti ai LEA e
attività correlate o d’integrazione rispetto alle
quali è stato attivato un diverso rapporto con le
Famiglie. Per l’anno 2012 , due associazioni di
familiari hanno assunto in parte i costi di
attività d’integrazione sociale – condividendo la
programmazione con i servizi; in altri due casi
le famiglie contribuiscono in maniera diretta
all’’acquisito di servizi (Piscina, Palestra
Soggiorno marino) direttamente dagli erogatori.
Riconvertire e rimodulare l’organizzazione dei
Centri diurni dei tre distretti, secondo nuclei
(moduli) distinti per profili di funzionamento e/o
caratteristiche dell’utenza, in funzione della
necessaria personalizzazione degli interventi, e
aumentare la disponibilità del numero dei posti
disponibili (+12 nel DSS1-Cadore, +18 posti nel
L’organizzazione dei centri ha mantenuto
l’attenzione alla personalizzazione spingendo
anche l’organizzazione interna verso moduli per
utenza omogenea, in termini sperimentali e
flessibili. La riorganizzazione del centro per il
distretto 3 Belluno si sta realizzando con il
previsto trasferimento, in parte, dell’attuale
21
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
DSS3-Belluno)
organizzative
anche
con
nuove
logiche centro in uno stabile acquisito dal soggetto
Mantenere un’adeguata percentuale del fondo
della non autosufficienza da destinare ai
progetti innovativi dei centri diurni a garanzia
dello sviluppo di alcune delle azioni sotto
riportate.
Azioni
gestore.
L’aumento del numero di posti rimane politica
ed obiettivo sostanziale da perseguire –
Relativamente al Centro del Cadore 12 posti è
stata richiesta l’autorizzazione alla realizzazione,
in attesa di esito
Per Belluno è in atto una riconsiderazione
relativa ad un modulo per cerebrolesioni
acquisite a seguito della sperimentazione in
atto.
Rimane politica e strategia essenziale per
promuovere innovazione e ricerca all’interno dei
servizi e responsabilizzazione rispetto al
risultato.
Le azioni di mantenimento dell’attuale sistema di offerta sono state realizzate. (Contratto di
servizio per la gestione dei Centri diurni di Belluno e Agordo). Mantenimento della gestione diretta
del Cadore e di Cusighe (Atti Approvati: programmi annuali - soggiorni marini. gestione trasportoconferimento incarichi-convenzioni per servizi di supporto). Nel distretto di Agordo si è giunti ad
una distinzione, nell’organizzazione di un centro diurno specifico per persone affette da patologia
mentale, evitando il ricorso al centro diurno per persone con disabilità e consentendone l’accesso
ad altre persone con disabilità.
Le azioni di potenziamento che hanno riguardato un aumento del coinvolgimento delle famiglie
nei percorsi dei servizi si è tradotto in un lavoro di partecipazione – sia rispetto alla costruzione
dei PEI sia rispetto alla gestione più complessiva dei servizi , anche sotto forma di collaborazione
attiva per il mantenimento di attività d’integrazione sociale e comunitaria.
Progetti attivati
1. Attivazione/ Mantenimento modulo sperimentale in vista dell'attivazione del nuovo centro
diurno per le persone con disabilità acquisita – distretto 1 (vedi consuntivazione 2011)
2. Mantenimento modulo sperimentale in vista dell'attivazione di un modulo per "cerebro lesioni
acquisite".- distretto 3 (vedi consuntivazione 2011)
E. Residenzialità
L’area delle residenzialità disabili, si presenta come l’area più critica per il persistere di una serie di
condizioni che rendono difficoltosa la gestione dei bisogni, tra cui :
1. numero tetto impegnative ammissibili 90 posti (parametro 0,7/1000) non più compatibile
con la richiesta del territorio- da cui la mancanza di visto di congruità – in prima battuta al
Piano di zona – per numero posti di residenzialità superiore al tetto;
2. mancata copertura economica del numero di impegnative dal FNA (- 300.000,00)
3. numero di impegnative conteggiate nel tetto massimo dell’A.ulss 1, assegnate ad utenti
(10) provenienti dall’A.ulss 2 di Feltre e inseriti in una struttura a carattere provinciale;
4. attuale mancanza di impegnative – dato il pieno utilizzo nelle strutture attive.
Su richiesta delle Regione è stato rivista la programmazione dei servizi residenziali attestando la
soglia a 102 posti letto per il 2015 , ridefinendo gli sviluppi come in tabella:
22
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
TABELLA DI SVILUPPO DELL’OFFERTA
PREVISIONE DELL’ASSEGNAZIONE DI IMPEGNATIVE DI RESIDENZIALITA’
PIANO DI ZONA 2011 - 2015
SERVIZI
RESIDENZIALI
2010
2011
2012
Posti
Impegnativ
e
2014
Posti
Impegnativ
e
2015
Distretto 1 - Cadore
Posti
Comunità Alloggio
di Venas
16
0
16
16**
16
16
16
16
16
16
16
16
Distretto 2 - Agordo
Posti
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
Comunità Alloggio
(ex appartamento
"Durante noi")
Agordo
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
4
4
Posti
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
Comunità Alloggio
"Villa Anna"
20
16
20
16
20
20**
20
20
20
20
20
20
Comunità Alloggio
"Casa Polit"
10
8
10
8
10
10**
10
10
10
10
10
10
46
46
46
44
46
44
46
44
46
44
46
44
0
0
0
0
0
0
0
0
8
8
8
8
12***
12
12
12
12
12
92
90
100
98
104
102
Distretto 3 Belluno
Posti
Impegnativ
e
2013
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
Posti
Impegnativ
e
RSA Cusighe*
Nuova Comunità
x disabili fisiciCasa del Sole di
Ponte n Alpi
Nucleo RSA x
disabili anziani c/o
CdR Forno
Totale
92
70
92
84
92
90
Rispetto alle Politiche previste si confermano gli orientamento espressi nel Piano e riferiti
all’esigenza di:
• aumentare i posti destinati alle persone in condizione di gravità (vedi Casa del Sole
su cui è attiva una riflessione riferita al target di utenza da considerare);
• avviare un lavoro con i servizi dell’area anziani per lo sviluppo di nuove forme di
accoglienza – previsto per i prossimi tre anni - ;
• mantenere la disponibilità all’accoglienza programmata e realizzare nuove
esperienze anche in partenariato con i soggetti del terso settore.
Azioni
Le azioni di mantenimento si sono confermate attraverso l’attività delle comunità ed RSA del
territorio.
Le azioni di potenziamento si sono tradotte in:
23
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
1. Attivazione presso la Casa del Sole AISM l'accoglienza programmata per (al massimo) 4
persone con disabilità fisica (vedasi Progetto “Accoglienza temporanea per persone con
disabilità fisica” dell’AISM);
2. realizzazione ia accoglienze temporanee ad Agordo nell’ambito del “Progetto Esperienze di
Autonomia” in Comunità alloggio (vedi consuntivo progetto )
3. prosecuzione del progetto ““Autonomie Possibili” a cura della sezione ANFFAS di Belluno
(vedi consuntivo progetto
Infine le condizioni descritte in premessa e l’esigenza di assegnare, secondo modalità
trasparenti, un ordine di priorità alle richiesta e strutturare una graduatoria per l’accesso ai
servizi residenziali ha portato alla definizione ed approvazione del REGOLAMENTO AZIENDALE
PER L’ATTRIBUZIONE DI IMPEGNATIVE DI RESIDENZIALITA’ – approvato con atto
Deliberativo n° 75 del 25/01/2012 e supportato dal sistema informativo aziendale.
3. Nuove azioni Piano di Zona 2011-2015
per le associazioni
•
•
•
Partecipazione al lavoro di aggiornamento del Piano di zona. sia attraverso adesione
formale al tavolo disabilità che attraverso la presentazione di progettualità specifiche;
attivazione modalità di valutazione dei progetti secondo specifiche di cui al documento
approvato dall’esecutivo dei Sindaci e attribuzione di benefit alle singole progettualità;
raccordo e costruzione di modalità di lavoro integrato con la rete dei servizi.
per i servizi
•
•
•
•
•
•
24
Gestione di un diverso rapporto con le associazioni di volontariati e APS, attraverso nuove
modalità di valutazione dei progetti e la definizione delle tipologie di rapporto con l’ente
pubblico;
Attivazione, entro giugno 2012, delle procedure previste dal regolamento per
l’assegnazione delle impegnative di residenzialità, nell’ambito del sistema informativo applicativo gestione graduatoria disabilità.
sviluppo sistema informativo Atl@nte ai Servizi territoriali:
o età adulta inserimento dati attività – progetti individuali e di gruppo ;
o età evolutiva – inserimento anagrafica - inserimento dati attività – progetti
individuali e di gruppo
riprogettazione dell’unità di offerta residenzialità prevista nel Piano come Comunità alloggio
presso casa del Sole, in riferimento al target di utenza eleggibile;
mantenimento dell’offerta relativa alla domiciliarità disabili (L.162/98 e 284/97) con
l’individuazione di nuove modalità di gestione del servizio (affidamento a terzi) – definizione
dei rapporti e delle modalità di lavoro rispetto ai bisogni rilevati dal sistema dei servizi.
sviluppare nuove modalità di integrazione per il delicato passaggio dall’età evolutiva all’età
adulta -
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
Progetti dei servizi
Soggetto proponente
Disabilità Belluno
(SISS e STEAD)
Titolo
Contenuti
"Cosa farò da grande?"
Disabilità Cadore
(servizio sociale adulti –
Aiuto Personale)
Progetti ed attività innovative
nei Centri Diurni - Distretto 1
Cadore
Disabilità Cadore
(Comunità alloggioCentro diurno- Servizio sociale
Adulti)
AttivaMente Cadore
Disabilità Belluno
(STEAD)
Progetti ed attività innovative
nei Centri Diurni - Distretto 3
Belluno
Disabilità Cadore
Laboratorio di rete per
l'occupabilità delle persone
disabili - distretto 1
Progetto autismo e
autonomie sociali
serie di incontri con i genitori dei ragazzi,
>15 anni, conosciuti dal SISS per fornire
informazioni sui servizi e le opportunità
presenti nel territorio dopo la scuola, per
sostenerli nel passaggio età evolutiva-età
adulta e per proporgli un momento di
riflessione e condivisione delle proprie
paure, emozioni, aspettative in merito
Progetto di sostegno alla domiciliarità da
mantenere
e
potenziare
con
l'organizzazione di
due giornate
(settimanali) occupate in attività di gruppo,
con finalità riabilitative, ricreative e di
partecipazione
Organizzazione di Attività Diurne rivolte a
gruppi d'utenti, d'integrazione comunitaria,
a sostegno delle persone con disabilità
con diversi profili e delle famiglie con
particolari
carichi
assistenziali.
L'organizzazione del progetto si compone
di : 1. attivazione di un modulo, nei periodi
di chiusura del centro diurno, con attività
riabilitative, educative di socializzazione
oltre che cura dei bisogni primari ;
2. attivazione di iniziative territoriali
ricreativo- socializzanti e di occupazione
del tempo, con valenza di integrazione
comunitaria, in questo senso potrebbe
essre rivolto a diversi profili di disabilità
accomunati dall'appartenza territoriale.
Spazio diurno rivolto a persone con
disabilità psico-fisica di natura traumatica
o derivante da patologie neurologiche
invalidanti.
Analisi di fattibilità, con il coinvolgimento
dei soggetti potenziali del territorio, relativa
alla strutturazione di un laboratorio
occupazionale, a differente valenza
Il progetto intende dare sviluppo ad
un’attività di screening e supporto verso le
abilità sociale in favore di bambini e
ragazzi affetti da autismo. l’obiettivo è di
consolidare un attività per i tre distretti
NPI
Progetti delle Associazioni
Titolo
Contenuti
Soggetto proponente
Raggruppamento Giacche verdi il cavallo mediatore di stimoli Progetto di riabilitazione
ed emozioni:il disabile alla
scoperta
delle
proprie
potenzialità
Aipd
Più AUTONOMIA Più PARTECIPAZIONE
ATTIVA
equestre per
disabili fisici psichici e soggetti con
problematiche di inserimento
La presente idea progettuale vuole creare
le condizioni in grado di sperimentare e
consolidare le autonomie acquisite dagli
adolescenti e giovani con sindrome di
Down, nei precedenti annii, grazie alla
frequenza ai Corsi di Educazione alle
Autonomie sociali. Questo in contesti di
attività di tempo libero (Agenzia del Tempo
Libero-ATL) e di vita indipendente.
Contemporaneamente si predisporranno
degli incontri con genitori e familiari per
condividere modalità ed obiettivi del
percorso che sarà il più possibile
personalizzato. Avendo presenti tali
presupposti si porrà, quindi, molta
attenzione sia nella con i ragazzi, sia nella
riflessione
con
le
famiglie.
Crediamo importante, dunque, proporre un
cammino di autonomia così inteso in
termini non solo di conquista di nuove
25
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
Ass. Primavera
Tutti
insieme
l'accoglienza!"
ASSI
Verso l'autonomia
AIPD
ACCOGLIENZA
Progetto “Tutti
l’Accoglienza”)
(sez.
in rete
per
del
per
abilità e competenze (saper fare), ma
anche di costruzione dell’identità (saper
essere). Questi sono anche prerequisiti e
requisiti necessari per successivi percorsi
educativi e formativi: orientamento,
inserimento lavorativo, residenzialità.
Nel 2012 il progetto proseguirà con :attività di sportello orientativo nel territorio
presso gli sportelli del CSV,nelle NPI
territoriali,a domicilio in casi particolari.Ci
saranno azioni di promozione nelle
scuole.Sono previsti due eventi pubblici.Si
implementerà l'attività nelle pediatrie
ospedaliere.Si comparteciperà alle attività
pubbliche AITSAM,ASSI,AIPD e delle altre
associazioni firmatarie e terzi.Si diffonderà
il progetto anche tramite i media locali,con
trasmissioni deputate.
Il progetto si pone l'obiettivo generale di
sostenere l'autonomia delle persone con
disabilità
attraverso:
- attività di gruppo finalizzate alla
socializzazione,
integrazione
sociale,
attività
fisico-motoria
- partecipazione alle esperienze territoriali
di
integrazione
sociale
- informazione e sensibilizzazione per
creare
i
presupposti
per
una
partecipazione attiva alla vita di comunità
L’AIPD, proprio per supportare le famiglie a
superare il momento doloroso legato alla nascita
e accompagnarle nei primi anni di vita del figlio
con sD e operare sinergicamente con medici ed
operatori a trovare prassi e linguaggio comune
su tutto il territorio provinciale, ha promosso e
siglato, a nome del Comitato d’Intesa fra le
Associazioni del Volontariato bellunesi, un
Protocollo d’Intesa con l’ULSS 2 di Feltre nel
2002 e nel 2006 con l’ULSS 1 di Belluno.
Protocolli tradotti in linguaggio discorsivo che
hanno prodotto un opuscolo informativo
“Progetto Accoglienza” con lo scopo di favorire
la comunicazione ai genitori della diagnosi e
rendere più agevole una presa in carico precoce
ed integrata del neonato e della famiglia da
parte dei vari soggetti e servizi chiamati
in causa (protocolli ed opuscoli sono depositati
presso il Comitato)
Progetti delle Cooperative Sociali
Società Nuova
Centro Diurno Belluno 30
Società Nuova
Comunità alloggio Agordo
Attivazione nuovo centro diurno per
trenta ospiti presso struttura lungArdo
Belluno
Sperimentazione sollievo alla famiglia
nei fine settimana
Altre istituzioni
CTI Belluno
CENTRO TERRITORIALE PER LE
NUOVE TECNOLOGIE A
SOSTEGNO DELLA DISABILITA'
Comune di Limana
Amici d'estate
26
Il CTS è un servizio sviluppato nel quadro
del
progetto
del
M.I.U.R.
Nuove
Tecnologie
e
Disabilità,
con
la
collaborazione
dell'Ufficio
Scolastico
Territoriale e dei Centri Territoriali per
l'Integrazione della prov. di Belluno. Offre
consulenza sull'uso delle tecnologie per
gli alunni con disabilità e DSA (Lx 170/10 Linee Guida DSA); formazione specifica
e supporto ai docenti. Fornisce
informazione sulle risorse locali e su
software didattici di libera duplicazione
IL PROGETTO CONSISTE IN UN
SOGGIORNO MARINO A FAVORE DI
ALCUNI
RAGAZZI
DISABILI,
ACCOMPAGNATI AL CAVALLINO DA
COETANEI
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
1.4 Dipendenze
1. Mantenimento azioni PdZ 2011-2015
In complesso si confermano gli obiettivi e le azioni definite nel documento di programmazione anche
se per l’anno 2011 il Fondo Regionale Lotta alla Droga è stato azzerato ragion per cui le azioni
previste con le risorse aggiuntive garantite dal Fondo stesso, hanno subito una parziale revisione.
2. Rinvio/sospensione azioni Piano di Zona 2011-2015
Azioni che hanno avuto seguito parziale:
•
uso dell’Unità Mobile nei luoghi di consumo e divertimento giovanili (azione mantenimento PdZ 1115);
•
corsi alcol e guida nei SerD di Belluno ed Agordo (azione mantenimento PdZ 11-15);
•
azione di sistema: progetti preventivi in ambito scolastico (azione potenziamento PdZ 11-15);
•
corso di disassuefazione dal fumo realizzato a Belluno, non ad Auronzo ed Agordo (azione potenziamento PdZ 11-15).
Azioni che non hanno avuto seguito:
•
corsi per genitori per la prevenzione dell’uso di alcol (azione mantenimento PdZ 11-15);
•
corsi per genitori di sensibilizzazione sui rischi alla guida sotto l’effetto di alcol e/o stupefacenti
(azione mantenimento PdZ 11-15).
3. Riorganizzazione azioni Piano di Zona 2011-2015
Le azioni facenti riferimento al progetto “Prevenzione Globale” del Fondo Lotta alla Droga a
titolarità Dipartimento delle Dipendenze, previsto per l’anno 2011, hanno risentito dell’azzeramento
del Fondo Regionale Lotta alla Droga anche se, con risorse istituzionali, si è cercato di garantire gli
interventi.
Il progetto “Verso l’Autonomia” invece, a causa della soppressione del Fondo, non è stato attivato.
Per quanto riguarda gli interventi preventivi in ambito scolastico, se da una parte come già sopra
segnalato, gli interventi hanno subito una riduzione parziale, causa la soppressione del Fondo Lotta
alla Droga, dall’altra la collaborazione fattiva all’interno del Progetto triennale “IN-Dipendente” a
titolarità Rotary Club provinciali, ha garantito gli interventi in molte scuole del territorio
rappresentando una importante innovazione organizzativa.
Azioni per cui si prevede un’implementazione:
•
collaborazione con le cooperative sociali per l’inserimento lavorativo/occupazionale di soggetti
svantaggiati e/o disagiati (azione potenziamento PdZ 11-15)
•
sensibilizzazione delle Amministrazioni locali ed Enti per promuovere l’assegnazione e commesse con cooperative per l’inserimento socio lavorativo (azione potenziamento PdZ 11-15)
•
migliorare il coordinamento dei Servizi (azione potenziamento PdZ 11-15)
•
aumentare la formazione condivisa (azione potenziamento PdZ 11-15)
27
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
4. Nuove azioni Piano di Zona 2011-2015
Rispetto alla programmazione Piano di Zona 2011-2015, non sono previste nella ri-pianificazione
2012 nuove azioni.
28
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
1.5 Salute mentale
Premessa
Prima di citare le principali variazioni intervenute rispetto alle programmazione prevista nel Piano di
Zona 2011-2015 si ritiene necessario presentare una sintetica descrizione di quanto avvenuto nel
primo anno di vigenza del Piano di Zona nelle tre Unità Operative di Psichiatria del ULSS n. 1 di Belluno.
Unità Operativa di Psichiatria del Cadore
L’anno 2011 ha presentato alcuni aspetti positivi. Il giorno 20 dicembre vi è stato il definitivo trasferimento del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del Cadore da Auronzo all’Ospedale di Pieve, sede più idonea sia da un punto di vista logistico che strutturale.
Si è trattato dell’ultimo passaggio di un processo di adeguamento delle strutture del Cadore che ha
visto, nel corso del luglio 2010, l’apertura del nuovo Centro Diurno e il trasferimento della sede del
Centro di Salute Mentale presso il Centro Socio Sanitario di Pieve – ex Colonia Vazzoler. Il trasferimento, nel dicembre scorso, del Servizio Psichiatrico, ha reso anche possibile l’utilizzo pieno della
sede del Centro di Salute Mentale.
Nel contempo, è slittata al 2012 l’apertura dell’Appartamento Protetto a Reane, prevista per il 2011,
per il necessario espletamento delle procedure di autorizzazione all’esercizio (che è stata rilasciata in
data 20.3.2012).
Unità Operativa di Psichiatria di Agordo
Per quanto riguarda la UO di Psichiatria di Agordo vi è stata, nel Marzo 2011, l’apertura del Centro
Diurno, in conseguenza della necessaria riconversione dell’attività CEOD rivolta ad utenti psichiatrici
nell’attività di Centro Diurno prevista dal Progetto Obiettivo per la Salute Mentale.
Ciò ha portato al potenziamento delle funzioni riabilitative esistenti, con l’attivazione, per la prima
volta, di una attività di Centro Diurno. Nel CD, aperto sui cinque giorni alla settimana, sono stati inseriti fino a 15 pazienti, provenienti sia dalla Struttura Polifunzionale, sia dal territorio.
È tuttavia auspicabile la collocazione del CD all’interno delle strutture ospedaliere di Agordo ed in
immediata contiguità con il CSM, secondo quanto previsto dal progetto obiettivo ed al fine di consentire un utilizzo ottimale delle risorse di personale esistenti. Attualmente la distanza tra le due
strutture e la necessità di garantire i livelli assistenziali di minima presso il CD ha inevitabilmente
sottratto risorse di personale dedicate all’attività territoriale.
Il territorio dell’Agordino è tuttora del tutto privo di un’offerta riabilitativa a livello residenziale, che,
proporzionalmente al bacino di utenza, ammonterebbe a 6 - 8 posti letto.
Unità Operativa di Psichiatria di Belluno
Una carenza numericamente simile (8 – 10 posti letto) è presente nell’UO di Psichiatria di Belluno.
Nel Piano Aziendale del 2008 tali carenze erano state recepite e, al fine di ottimizzare il rapporto costi – benefici, era stata programmata l’attivazione di una Comunità Alloggio di 16 posti letto rivolta
all’utenza di Belluno e di Agordo. In considerazione dei vincoli posti dalla legge 22, DGR 1616 del
2008, la soluzione più razionale sarebbe, allo stato attuale, l’attivazione di due Comunità Alloggio da
circa 10 posti letto ciascuna, in cui potrebbe confluire la Comunità Terapeutica “Casa Carbone”, la
cui sede necessita di importanti interventi di ristrutturazione.
Il progetto è stato accantonato di fronte alla necessità di trovare, con urgenza, una nuova sede per
la CTRP di San Gervasio. A cinque anni di distanza, il progetto per la Comunità Alloggio di 16 posti
letto è tuttora fermo. Allo stesso tempo, ostacoli di vario genere, esposti nelle precedenti relazioni,
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
non hanno reso finora attuabili le diverse soluzioni attivamente ricercate, anche in collaborazione
con il Comune di Belluno, per la CTRP di San Gervasio.
L’Azienda Sanitaria ULSS n. 1 di Belluno ha attivato, nel mese di settembre del 2011, un’indagine di
mercato per individuare, nel Comune di Belluno, un immobile da condurre in locazione per adibirlo a
nuova sede della Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta. Il bando non ha tuttavia consentito di
individuare terzi con i requisiti richiesti. Recentemente, l’ULSS ha espresso una dichiarazione di interesse per un immobile, proposto dalla SCS Società Nuova, da adibire a CTRP. È attualmente al vaglio da parte del Comune di Belluno la richiesta di variante al PRG inoltrata dalla ditta.
Un’altra carenza riguarda la mancata disponibilità di circa 8 – 12 posti letto in Gruppo Appartamento
Protetto, previsto dalla legislazione regionale e rivolto alle persone con minori necessità assistenziali.
In considerazione della difficoltà di trovare alloggi idonei, negli anni scorsi era stato effettuato uno
sforzo considerevole per rendere disponibile l’alloggio del cosiddetto “Appartamento Autogestito”,
sito presso l’edificio del Centro di Salute Mentale di via Carducci 8, e trovare una sistemazione più
idonea e conforme con le attuali disposizioni per gli ospiti occupanti. Tuttavia, tale sforzo è stato reso vano dalla riferita non opportunità di ristrutturare l’alloggio che fino poco tempo fa ospitava quattro persone. Di conseguenza, l’offerta residenziale, già gravemente deficitaria, è addirittura diminuita rispetto al passato.
Questa situazione rende molto difficile una adeguata presa in cura delle persone con disturbi psichiatrici gravi, caratterizzati da cronicità e compromissione del funzionamento sociale e dei livelli di
autonomia personale.
Di fatto la CTRP di san Gervasio ospita attualmente soggetti che, attraverso un lungo percorso riabilitativo, hanno raggiunto dei livelli di funzionamento che, sebbene non consentano una completa autonomia, sono compatibili con situazioni residenziali a più basso livello assistenziale, come la Comunità Alloggio o il Gruppo Appartamento.
La non disponibilità di tali strutture ha tre principali conseguenze negative:
- ostacolare un miglioramento nel funzionamento sociale della persona e il suo progressivo reiserimento sociale;
- il costo elevato del livello assistenziale attuale;
- il mancato accesso alla CTRP a nuovi pazienti che necessitano di questo percorso riabilitativo.
In alcuni casi, che avrebbero necessitato della CTRP estensiva prevista dal Progetto Obiettivo Regionale, si è stati costretti a utilizzare il SPDC di Belluno, con ricoveri prolungati anche a più di un anno.
1. Mantenimento azioni PdZ 2011-2015
In complesso si confermano politiche ed azioni indicati nel Piano di Zona 2011 – 2015, ribadendo, per le motivazioni sopra riportate, le seguenti priorità:
- Mantenimento e ripristino idoneità o sistemazione idonea strutture psichiatriche esistenti a Belluno:
1.
2.
Trasferimento in sede idonea della CTRP di San Gervasio
Ripristino idoneità Comunità Alloggio “Casa Carbone” di Cavarzano.
- Sviluppo dell’offerta residenziale, semi-residenziale e domiciliare.
1.
2.
3.
4.
5.
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Apertura
Apertura
Apertura
Apertura
Apertura
Comunità Alloggio 16 posti letto utenza di Agordo.
Appartamento Protetto femminile 4 posti letto in Cadore.
Appartamento Protetto maschile 4 posti letto a Belluno.
Appartamento Protetto femminile 4 posti letto a Belluno.
Comunità Alloggio di tipo estensivo 12-20 posti letto a valenza dipartimentale.
Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
Si ricorda che il Progetto Obiettivo per la Salute Mentale del 2010 della Regione Veneto prevede
l’apertura di una Comunità Alloggio di tipo Estensivo con 12-20 posti letto a valenza dipartimentale.
La tipologia di questa unità si avvicina molto a quella individuata nel presente piano di zona, in riferimento ad una possibile RSA psichiatrica ad Auronzo, in seguito a riconversione dell’ex SPDC. Una
struttura di questo tipo potrebbe consentire di far rientrare una parte degli inserimenti extra – ULSS,
estremamente onerosi sul piano economico e spesso inappropriati rispetto ad una possibile reintegrazione sociale dell’utente.
2. Rinvio/sospensione azioni Piano di Zona 2011-2015
È slittata al 2012 l’apertura dell’Appartamento Protetto in Cadore Loc. Reane, prevista per il
2011, per il necessario espletamento delle procedure di autorizzazione all’esercizio.
La difficile contingenza economica e di bilancio dell’ULSS rende sicuramente difficile l’attuazione in
tempi medio – brevi dei progetti previsti nel PdZ 11-15. Si richiede pertanto, nel corso del 2012,
l’ottenimento degli obiettivi già previsti nella programmazione dei piani di zona per il 2011 e non attuati per le motivazioni già esposte sopra:
-
Apertura Appartamento Protetto femminile 4 posti letto in Cadore.
Apertura Appartamento Protetto maschile 4 posti letto a Belluno.
Trasferimento in sede idonea CTRP San Gervasio
Nel contempo, si rende necessaria una reale politica di programmazione a medio – lungo termine
non basata, come è avvenuto in passato, sul mero utilizzo di edifici dismessi da altri servizi, la cui
conseguenza inevitabile è la scarsa adeguatezza e lo stato di degrado delle strutture esistenti. Sarebbe auspicabile che tale programmazione tenga conto delle carenze esistenti e si basi sulle specifiche esigenze logistiche e strutturali delle strutture residenziali, con una speciale attenzione al reinserimento sociale e al superamento dello stigma verso le persone con problemi psichiatrici.
3. Riorganizzazione azioni Piano di Zona 2011-2015
In riferimento alle azioni di mantenimento:
- Icp: SPDC Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura – Distretto n. 3 di Belluno
- Icp: Strutture a supporto della Salute Mentale CSM Centri di Salute Mentale - Distretto n. 3 di Belluno
emerge la necessità di una collocazione più idonea per il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura e
per il Centro di Salute Mentale. La collocazione attuale del SPDC, da tempo oggetto di critiche da
parte delle associazioni dei familiari è, quantomeno, poco decorosa se paragonata allo standard degli altri reparti di degenza dell’Ospedale di Belluno. Il degrado dell’edificio che ospita il CSM è palese.
Ci si limita a sottolineare la mancanza di accesso per persone con disabilità motorie e l’assenza di
isolamento acustico delle stanze adibite ad ambulatorio, più volte segnalata, con conseguente impossibilità a garantire un sufficiente livello di privacy.
Va precisato che la stima effettuata in premessa sulle carenze nelle Unità Operative di Belluno e Agordo si basa sul semplice adeguamento di queste Unità agli standard di offerta esistenti nell’Unità
Operativa del Cadore, maggiormente conformi al Progetto Obiettivo Regionale e agli standard esistenti.
4. Nuove azioni Piano di Zona 2011-2015
Rispetto alla programmazione Piano di Zona 2011-2015, non sono previste nella ripianificazione 2012 nuove azioni.
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
1.6 Marginalità sociale
1. Mantenimento azioni
Il perdurare della crisi economica sta aggravando ulteriormente la condizione socio-economica del
territorio, con una crescente fetta di popolazione in situazione di marginalità sociale, dovuta a
condizioni di povertà, o che comunque si sta pericolosamente avvicinando a questa soglia. Restano
pertanto valide le osservazioni fatte in fase di stesura del Piano di Zona 2011-2015; in particolare: la
necessità di rivisitazione del sistema del welfare per una maggiore razionalizzazione delle risorse, il
sostegno alle famiglie che si confermano i soggetti più vulnerabili, l'affiancamento di un percorso
educativo alle azioni di integrazione (soprattutto quelle legate al reddito), la necessità di maggior
integrazione della rete.
Si confermano di conseguenza le seguenti politiche:
1. Sostegno a singoli e famiglie in situazione di disagio socio-economico o esclusione sociale.
2. Sostegno a donne vittime di violenza e/o in situazione di disagio socio-economico.
3. Sostegno a persone sottoposte ai provvedimenti dell'autorità giudiziaria e in uscita dai circuiti
penali.
4. Integrazione della rete dei Servizi.
Verranno mantenute anche per il 2012 le seguenti azioni: “Distribuzione Ticket service e buoni
spesa”, “Trasferimenti in denaro per il pagamento d'interventi e servizi”, “Prestito Sociale
sull'Onore”, Attività di Servizio Sociale Professionale erogata dal Comune di Belluno, “Alloggi
d’emergenza abitativa”, “Casa Emmaus”.
Nel 2012 proseguiranno i progetti “Cantiere della Provvidenza - Seconda opportunità” con capofila il
Comune di Belluno, “Pegaso” della “Comunità Landris” e ”Integrazione rete” della Porta di Accesso ai
Servizi in Agordino; mentre andranno a conclusione i progetti “Intra/extra moenia” della cooperativa
Lavoro Associato e “Microcredito” del CEIS.
2. Rinvio azioni Piano di Zona 2011-2015
Viene rinviata nel 2012 l'attuazione, prevista inizialmente nella prima annualità del Piano di Zona, del
progetto “Aiuto economico” del Comune di Sappada, dell'introduzione di voucher per beni e servizi a
favore dei figli di famiglie in situazione di disagio socio-economico e l'“Assegno di Servizio civico“ del
Comune di Belluno.
3. Riorganizzazione azioni Piano di Zona 2011-2015
Nell'ambito del Tavolo di lavoro di quest'area è emersa la difficoltà di verifica dei risultati comparabili
tra i vari progetti. Ciò sarebbe auspicabile sia per l'accertamento dell'adeguatezza delle risorse
impiegate che per una progettazione comune mirata; quest'ultima consentirebbe inoltre una
razionalizzazione dei finanziamenti, sempre più indispensabile vista la riduzione delle risorse a
disposizione e la difficoltà a reperire nuove fonti.
Per poter rispondere a questa esigenza in maniera adeguata e completa, è però necessaria una
struttura adeguatamente formata e specificatamente dedicata, soprattutto considerate l'eterogeneità
dei progetti e le criticità spesso presenti nel rilevare risultati oggettivi e quantificabili.
Nonostante questa evidente difficoltà i componenti del Tavolo hanno scelto di inserire nella
ripianificazione questa “azione” per delineare l'orientamento a cui deve tendere la programmazione
e l'attuazione dei progetti e dei vari interventi per l'area marginalità sociale.
Un'altra problematica emersa è la numerosità di associazioni presenti che porta ad una
frammentazione degli interventi e soprattutto ad una scarsa conoscenza di tutte le risorse, anche
umane, disponibili. É intenzione del Tavolo, quindi, provvedere ad una mappatura dei soggetti che
operano nell'area marginalità sociale.
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
In relazione alla programmazione prevista nel 2011 si evidenzia che l'aumento dei costi per le azioni
“Buoni Spesa, Buoni Pasto, Ticket Service” e “Contributi economici a integrazione del reddito”
(Trasferimento in denaro per il pagamento di interventi e servizi ) è dovuto ad una maggiore
mappatura degli interventi effettuati dai Comuni del territorio per il consuntivo 2010 (dati sui quali si
basa la previsione 2012) rispetto a quella dell'anno 2009 (dati per previsione 2011).
La diminuzione dei costi previsti per il progetto “Shelter” sono invece dovuti al mancato
finanziamento da parte della Regione Veneto e, di conseguenza, i fondi a disposizione per la
realizzazione dell'intervento si limitano al solo stanziamento da parte del Comune di Belluno.
I Piani di Azione Locale ed Inclusione Sociale, i cui finanziamenti vengono destinati per alcune azioni
previste dal Piano di Zona, hanno visto per l'anno 2012 un incremento di risorse da parte della
Regione Veneto; in particolare è stato previsto un finanziamento per il Comune di Belluno specifico
per interventi a favore di vittime di tratta.
4. Nuove azioni Piano di Zona 2011-2015
Non sono previste nuove azioni, ma rispetto al Piano di Zona 2011-2015 sono stati inseriti progetti
che, sebbene già esistenti, non erano stati inclusi nella programmazione iniziale o perchè non rilevati
o perchè presenti sotto altre forme.
Rientra nel secondo caso il progetto dell'Associazione Belluno Donna “Centro Antiviolenza BellunoDonna”, il quale veniva richiamato con la tipologia “Trasferimento in denaro per il pagamento di
interventi e servizi - Contributi per favorire interventi nel Terzo Settore “Centro Antiviolenza Donne”
- Comune di Belluno e Comune di Ponte nelle Alpi.
I progetti invece non rilevati precedentemente e inseriti nella ripianificazione sono “Fondo per il
lavoro a sostegno delle attività di Comuni e Comunità Montane” finanziato dal Consorzio BIM Piave e
“Esodo” i cui soggetti attuatori sono CEIS e Consorzio SACS.
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
1.7 Area Immigrazione
Premessa.
Durante l’anno 2011 si è data continuità al lavoro di sviluppo delle strategie, delle politiche e degli
interventi definiti nella programmazione del piano 2011-2015. Una Cooperativa, un’Associazione e
due Comuni sono entrati a fare parte dell’Area (S. Stefano di Cadore, Canale d’Agordo, Cooperativa
Croce Blu e Associazione Insieme si può).
Allo stesso tempo una Cooperativa e un’Associazione di immigrati sono “usciti” dal gruppo di lavoro,
dato che, pur avendo aderito al bando, non hanno mai partecipato ai lavori del tavolo (Associazione
Ucraina più e Cooperativa Monteserva).
Associazioni e Gruppi partecipanti al Tavolo:
-
Associazione Al Noor
Associazione Popolinsieme
Associazione Amicizia Italo Marocchina
Associazione Alba Azione di gioia
Associazione Anteas Reka Radika
Associazione Diaspora
Associazione Jannate
Associazione del Ghana.
Gruppo della Nigeria e Congo.
Gruppo della Romania
Gruppo dell’Etiopia
Gruppo Preghiera Africa
Gruppo della Comunità Santo Domingo (in processo di diventare legalmente Associazione).
Oltre ai Comuni, i soggetti dell’Area Immigrazione che interagiscono con il tavolo
sono i seguenti:
Prefettura di Belluno; SIL; UST(Uff. Scolastico Amministrativo Belluno), Rete scuole per un mondo di
solidarietà e pace; Informa immigrati: Belluno, Agordo e Puos d’Alpago; Cooperativa Lavoro Associato; Cooperativa La Via; Comitato di Intesa tra le associazioni volontaristiche della provincia di Belluno; ABM- Associazione Bellunesi nel Mondo; Associazione Insieme si Può; Associazione Libera Belluno; Caritas Diocesana di Belluno e Feltre; Cooperativa Integra; Associazione Le lingue nel Mondo.
Durante l’anno 2011 il tavolo delle Associazione di Immigrati è cresciuto, il gruppo ha stilato un documento regolatore frutto del processo di crescita e rappresentatività; questo ha permesso al Tavolo
di poter lavorare in modo più significativo per il raggiungimento degli obiettivi attraverso le strategie
definite:
- la popolazione immigrata come risorsa per la comunità;
- la promozione della cittadinanza attiva;
- l’estensione della rete di collaborazione;
- la promozione delle famiglie (principalmente donne,bambini e adolescenti) nel tessuto sociale.
1. Mantenimento azioni PdZ 2011-2015
In complesso si confermano gli obiettivi e le azioni definite nel Piano di Zona 2011-2015.
Le
1.
2.
3.
azioni di mantenimento saranno sviluppate attraverso i seguenti progetti e azioni.
Supporto studenti stranieri - CTP
Progetto “Alpago accogliente” – Comune di Puos d’Alpago
Progetto “Sportello di scambio” – Comune di Limana e Associazione G. Conz
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Progetto Intercultura - CTI di Belluno
Mostra “Io sono bellunese”- Associazione Alba Azioni di Gioia
Progetto “Integrazione Alluni immigrati” - Scuola Ricci
Festa annuale dei Popoli - Associazione Popolinsieme
Corsi Territoriali di lingua Italiana - Associazione Popolinsieme
Progetto “Formazione insegnanti” – CTI Belluno
Onde garantire le seguenti priorità:
1. Assicurare risorse adeguate alle attività di insegnamento della lingua Italiana a cittadini stranieri;
2. Garantire risorse adeguate per le attività d’inserimento scolastico dei bambini e giovani immigrati
facilitando la loro capacità di interagire con docenti e compagni di classe;
3. Attività di formazione e aggiornamento per gli insegnanti e operatori della scuola al fine di dotarli
di idonei strumenti di gestione della complessità delle classi con alunni di diverse
Quanto al Potenziamento:
1. Consolidare ed estendere la capacità di risposta degli sportelli informa immigrati favorendo la loro azione integrandola con il Coordinamento della rete immigrazione provinciale:
Si conferma: Sportello informa immigrati Alpago e Agordo;
Quanto allo sportello informa immigrati di Belluno verrà fatta una proposta al Comune di Belluno di ottimizzare le risorse umane del centro Hakim per la gestione dello sportello.
2. Potenziare il Coordinamento della rete immigrazione provinciale, verrà portato avanti il Progetto”
Coordinamento Rete Immigrazione” in modo volontaristico vista l’assenza di fondi.
3. Rinvio/sospensione azioni Piano di Zona 2011-2015
I seguenti progetti non hanno avuto ancora un finanziamento:
1. “ Progetto Integrazione donne , bambini e adolescenti”- in collaborazione con: Tavolo Coordinamento rete immigrazione, Consultorio famigliare Belluno, Spazio incontro, Comune di Limana, Ostetricia e Neuropsichiatria infantile.
2 “Progetto Tandem” Atto II - Comune di Agordo
4. Riorganizzazione azioni Piano di Zona 2011-2015
Vista la complessità dell’Area e l’aumento di richieste di collaborazione con le aree trasversali, la
Provincia di Belluno ha offerto al coordinamento una sede operativa per l’Area Immigrazione.
Orari e giorni settimanali da concordare, la sede sarà operativa dal mese di Maggio.
Inoltre rimangono da organizzare le seguenti azioni di sistema:
1. Attivare delle strategie per favorire l’inserimento di cittadini Cinesi al tavolo Immigrazione.
2. Organizzare un calendario di incontri di sensibilizzazione della cittadinanza e con gli immigrati
per conoscere meglio le diverse culture.
3. Trovare delle strategie per migliorare la capacità della rete Immigrazione di intercettare fonti di
finanziamento per le iniziative.
4. Organizzare attività di prima accoglienza in collaborazione con la Questura, le Associazioni, gli
Informaimmigrati e i Comuni.
5. Definire uno strumento di monitoraggio costante delle problematiche di disagio sociale concernenti l’immigrazione.
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
4. Nuove azioni Piano di Zona 2011-2015
1. Progetto “ Intrecci di donne e donne e non solo..” - Associazione Le lingue nel mondo e CEIS
2. Progetto “La povertà a casa nostra” - Associazione Insieme si Può
La Regione Veneto ha deliberato la somma di € 21.646,00 per il Progetto “Integrazione sociale e
scolastica “, il Progetto verrà concertato con l’Ente gestore (Comune di Belluno) e con i soggetti partecipanti all’Area immigrazione.
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
1.8 Integrazione lavorativa
Premessa.
La fase critica attraversata nel dal sistema produttivo, cioè il contesto entro il quale normalmente opera il SIL, non ha impedito il raggiungimento degli obiettivi di attività prefissati. Ciò è stato reso possibile dal forte radicamento del servizio nel territorio e dalle capacità “creative”, oltre che dall’impegno
professionale, degli operatori.
La situazione di crisi, il cui perdurare interesserà prevedibilmente anche tutto il 2012, e il vincolo costituito dalla limitatezza delle risorse disponibili richiedono uno sforzo innovativo che già in fase di prima
stesura del Piano di Zona 2011 – 2015 era stata delineata. Alla luce di ciò si ritiene di confermare la
maggior parte delle azioni previste mentre altre, vanno meglio definite e riviste.
1. Mantenimento azioni PdZ 2011-2015
Per quanto detto sopra, nel complesso si confermano gli obiettivi e le azioni definite nel Piano di Zona
2011-2015; assegnando, in qualche caso, diverse priorità:
Intensificazione dei rapporti di collaborazione in area vasta
La realizzazione di un complesso ed articolato percorso formativo condiviso fra i SIL delle ULSS 1 – 2 e
7, con il coinvolgimento finale dell’ULSS di Treviso, ha dimostrato che da questo tipo di collaborazione
possono venire nuovi stimoli e suggerisce, nell’ambito delle politiche rivolte al consolidamento del servizio, priorità e continuità in questo tipo di esperienze.
Particolarmente rilevanti le politiche di consolidamento e sviluppo della rete dentro cui opera il SIL sia
con riferimento al sistema dei servizi socio – sanitari aziendali che con soggetti istituzionali esterni.
Revisione o definizione di protocolli
In questa prospettiva assume particolare rilevanza l’emanazione, da parte della Regione Veneto, delle
linee guida regionali per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi psichici che, nell’ambito di
questa azione di sistema offre una preziosa occasione di rinnovamento ed una traccia su cui sviluppare il confronto e la relazione fra i servizi del DSM ed il SIL.
Potenziare i rapporti di collaborazione fra SIL e CPI
Azione che trova conferma e giustificazione nella necessità di un utilizzo razionale ed appropriato delle
risorse disponibili. In quest’ambito si dovrà trovare un opportuno riscontro anche dell’andamento della
precedente azione e degli effetti del processo di adozione, a livello locale, delle linee guida di cui sopra.
Revisione dell’Accordo di programma
È un’azione che deve essere confermata anche se, dovendo rappresentare la sintesi di una serie di azioni in corso, temporalmente sarà prevedibilmente realizzata al termine dei diversi processi di riorganizzazione della rete.
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Ri-pianificazione 2012 - Piano di Zona 2011-2015 ULSS 1 Belluno
Consolidare i rapporti con la scuola
Pur avendo concluso, agli inizi del 2012, un lungo percorso che ha consentito di definire procedure di
collaborazione fra le scuole medie di secondo grado ed i servizi Aziendali per la realizzazione di percorsi di alternanza scuola – lavoro, permane la necessità di una costante manutenzione delle prassi
individuate; appare inoltre opportuno migliorare e rendere più chiari ed efficaci i rapporti fra i diversi
servizi aziendali coinvolti in una logica di accoglienza delle famiglie e dei giovani allievi disabili e di
continuità della presa in carico.
Le azioni previste nell’ambito delle politiche di diversificazione dell’offerta vanno confermate pur essendo la loro realizzazione resa problematica dalla limitatezza delle risorse economiche disponibili.
2. Rinvio/sospensione azioni Piano di Zona 2011-2015
Dopo che, in seguito al percorso formativo realizzato in ambito di Area vasta, verrà prodotto un libretto informativo sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, destinato agli utenti del SIL si
ritiene che nuovi strumenti di comunicazione e di informazione potranno essere ideati e realizzati al
termine dei processi di ridefinizione in corso.
3. Riorganizzazione azioni Piano di Zona 2011-2015
L’azione “Diffusione di ICF e formazione” va ridefinita nella prospettiva di sperimentare diverse modalità di presa in carico, attraverso valutazione in UVMD, per la presa in carico integrata con il Servizio
Sociale nei casi di accesso dell’utenza disabile del SIL ai progetti d’integrazione sociale in ambito lavorativo
4. Nuove azioni Piano di Zona 2011-2015
Rispetto alla programmazione Piano di Zona 2011-2015, non sono previste nella ri-pianificazione 2012
nuove azioni.
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