Tandem Maggio 2013 - Sacro Cuore Castellanza

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Tandem Maggio 2013 - Sacro Cuore Castellanza
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Notiziario della Comunità Pastorale S. Giulio e S. Bernardo di Castellanza
NUMERO 67 - MAGGIO 2013
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Editoriale
Don Rino
La preparazione del
Concilio Ecumenico Vaticano II
cardinal Domenico Tardini, sintetizzò così il
pensiero del papa: si sarebbe dovuto celebrare un concilio con "un carattere più che
dommatico, pratico, più che ideologico, pastorale". Va detto onestamente che per il papa
era chiaro che cosa il concilio non dovesse
essere ma non era altrettanto ben definito che
cosa dovesse essere. La curia romana, invece, che continuava ad essere composta dalle
persone, che avevano dato supporto all'azione
di Pio XII, propendeva decisamente per un
concilio di difesa, che condannasse gli errori
della modernità e contrastasse la minaccia del
comunismo. Epigono di questa posizione era
il cardinal Alfredo Ottaviani, che, quale prefetto della Congregazione del santo Uffizio,
aveva il compito di custodire e difendere l'in-
SOMMARIO
Mi ero proposto - ricordate? - di commemorare il Concilio Ecumenico Vaticano II, raccontandovelo. Nel numero di febbraio, infatti, avevo dedicato l'editoriale all'annuncio, che
ne fece papa Giovanni XXIII il 25 gennaio
1959. I due grandi avvenimenti, che nelle settimane passate hanno interessato in maniera
sorprendente la vita ecclesiale (dimissioni di
papa Benedetto XVI ed elezione di papa
Francesco), mi hanno però "costretto" ad
accantonare il racconto del Concilio. Ora
possiamo riprenderlo, soffermandoci sulla fase
di preparazione (25 gennaio 1959 - 11 ottobre 1962). Giovanni XXIII con un certo compiacimento amava affermare che nessun concilio aveva mai goduto di una preparazione
così ampia e così accurata. Tuttavia occorre
anche aggiungere che si trattò di una preparazione molto delicata e travagliata. Infatti,
all'interno della regia - il papa e la sua curia c'era una divergenza di prospettiva.
Papa Giovanni XXIII mirava ad un concilio
di rinnovamento e di riforma, che favorisse
nella Chiesa, piuttosto sclerotizzata, un aggiornamento. Molto presto, infatti, il papa
decise di assegnare al nuovo concilio la denominazione di "Concilio Ecumenico Vaticano II": in tal modo dichiarava che non si trattava di riprendere e portare a compimento il
concilio Vaticano I, continuandone lo spirito
di contrapposizione alla modernità (secondo
la logica del "Sillabo" di Pio IX), ma invece
bisognava assumere un atteggiamento nuovo, più dialogico. Il segretario di stato, il
tegrità della fede. Il buon e saggio papa Giovanni XXIII da un
lato non poteva prescindere dalla
curia romana, anche perché questa rappresentava una efficiente
"macchina" organizzativa, dall'altro però doveva impedire che la
curia gli frustrasse il suo progetto di concilio.
La preparazione si articolò in
due momenti. Il 16 maggio 1959
il papa costituì una commissione
antipreparatoria, che cominciò a
lavorare il 26 maggio successivo. Furono chiamati a fare parte
della commissione i 10 segretari
delle congregazioni della curia,
che così si sentì valorizzata, però
la guida della commissione fu affidata non al
cardinal Ottaviani ma al cardinal Tardini. Con
questa scelta il papa volle, appunto, limitare
l'azione frenante della curia vaticana: il papa,
infatti, aveva intuito che il cardinal Tardini, pur
condividendo per molti aspetti gli orientamenti
della curia e pur avendo scarsa propensione
per i temi dell'ecumenismo e dell'ascolto del
mondo, che a lui erano molto cari, era dotato
di un altissimo senso di obbedienza nei confronti del papa e quindi non si sarebbe mai
permesso di operare in contrasto con gli intenti del papa. La commissione
antipreparatoria doveva affrontare due compiti: individuare i temi, che il concilio avrebbe
dovuto dibattere e definire le modalità e gli
organismi per la preparazione del concilio.
SOMMARIO
pag. 1
pag. 2
pag. 3
pag. 4
pag. 5
pag. 6
pag. 7
pag. 8
- L’editoriale del Parroco
- Maggio 2013 - Festa del Grazie - Raccolta quaresimale
- Di dono in dono... le parole della famiglia - Catechesi Adulti
Vacanze estive per le famiglie
- Lo sport si rinnova - Fiaccolina 2013 - Fidanzati
- Oratorio Estivo 2013 - Vacanze adolescenti estate 2013
- Intervista doppia ai seminaristi
- Anagrafe Comunità - Raccolta Diocesana Caritas Indumenti usati
Pellegrinaggio a Cipro
- Calendario Maggio 2013
Orario per le SS. Messe Festive:
Vigiliari: S. Bernardo 18.00 - S. Giulio 18.30
San Bernardo: 8.30 - 10.30 - 18.00 - San Giulio: 8.00 - 10.00 - 18.30
Sacra Famiglia: 9.30 - Clinica Mater Domini: 9.00
Per suggerimenti, commenti e proposte: [email protected]
http://www.comunitapastoralecastellanza.it
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Anche in questa fase il papa seppe con saggezza contenere l'azione frenante della curia.
L'orientamento curiale, infatti, era di individuare i temi da dibattere attraverso una consultazione ridotta di vescovi e università cattoliche, chiedendo loro di esprimere un parere su un elenco di questioni prefissate dalla
commissione antipreparatoria. Il papa, invece, volle che venissero consultati tutti i vescovi, tutti i superiori delle congregazioni religiose, tutte le facoltà teologiche, chiedendo
loro che esprimessero liberamente i temi, che
secondo loro il concilio avrebbe dovuto discutere. Le 2.019 risposte pervenute, furono
raccolte e sistemate in una sintesi tematica. Il
cardinal Suenens, che sarebbe stato uno dei
grandi protagonisti del concilio, a proposito
di queste risposte, osservò: "Scorrendo questi volumi, l'impressione dominante è che gli
auspici di riforma erano prevalentemente d'ordine canonico e liturgico, e che il vento rinnovatore di Pentecoste non soffiava certo a raffiche". Lo sguardo di papa Giovanni XXIII,
quindi, era molto più profetico di quello dei
futuri padri conciliari.
Per la fase propriamente preparatoria - II
momento - si decise di costituire dieci commissioni per i diversi ambiti (teologia, vescovi
e governo delle diocesi, disciplina del clero e
del popolo cristiano, religiosi, sacramenti, liturgia, studi e seminari, Chiese orientali, missioni, apostolato dei laici), un segretariato per i
mezzi di comunicazione sociale, un segretariato
per i rapporti con i cristiani separati e una Commissione centrale con compiti di supervisione
e coordinamento. La curia vaticana anche in
questa fase ebbe un peso significativo, dal
momento che le varie commissioni ebbero
come presidente il prefetto della corrispondente congregazione curiale. Tuttavia ne fu
contenuto il peso frenante, inserendo nelle
varie commissioni come membri e consultori
vescovi e teologi provenienti dai vari paesi.
In particolare papa Giovanni operò, perché
venissero coinvolti molti teologi di primo piano e i leader del movimento liturgico.
Le commissioni prepararono una mole considerevole di schemi e documenti da sottoporre all'Assemblea conciliare. Tuttavia il risultato di tanto lavoro fu piuttosto deludente,
perché, riproducendo sostanzialmente la visione teologica romana, dava uno spazio quasi
esclusivo al magistero di Pio XII e teneva in
scarsa considerazione il discorso esegetico e
patristico. Il Concilio, quando si riunì, praticamente accantonò gli elaborati delle commissioni preparatorie e produsse dei testi radicalmente rinnovati. Fecero eccezione gli elaborati della commissione liturgica e del
segretariato per i rapporti con i cristiani separati, guidato dal gesuita biblista padre
Agostino Bea. Papa Giovanni XXIII finalmente in padre Bea trovò una persona non solo
obbediente al papa, ma anche in piena sintonia
con le sue prospettive; tra loro pertanto si
sviluppò una intensa e cordiale collaborazione. Infatti, il 14 dicembre 1959 papa Giovanni XXIII elevò padre Bea alla dignità
cardinalizia.
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Mese di maggio 2013 - APPUNTAMENTI
mercoledi 1 ore 21
santo rosario davanti alla grotta di Lourdes in oratorio san Giuseppe
giovedi 2 ore 21- celebrazione inaugurale per tutta la comunità pastorale in san Giulio
domenica 5 ore 21
rosario in oratorio san Giuseppe con i bambini della prima comunione
martedi 7 ore 21 - rosario presso la cappella del Crocifisso di via Cantoni
giovedi 9 ore 21 - rosario presso la sede CAI - ex oratorio femm. Castegnate
domenica 12 ore 21 - rosario in oratorio san Giuseppe
martedi 14 ore 21 - rosario alla cappella dell'Immacolata di via Roma
giovedi 16 ore 21 - rosario alla Madonnina di Castegnate
domenica 19 ore 21 - rosario in oratorio san Giuseppe
martedi 21 ore 21 - rosario in via mons. Colombo
venerdi 24 ore 20.30 - rosario presso l'istituto Maria Ausiliatrice
domenica 26 ore 21 - rosario presso l'oratorio san Giuseppe
martedi 28 ore 21 - rosario in via fratelli Cairoli
venerdi 31 ore 21- chiusura in san Bernardo
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DI DONO IN DONO... LE PAROLE DELLA FAMIGLIA
5. FRATELLI/S0RELLE
Ecco, com’è bello e
come è dolce che i fratelli vivano insieme!
(Sal 133,1)
Specie rara quella dei fratelli e delle sorelle oggi, dicono gli esperti, sono sempre
meno e sempre più distanti così che rischiamo di perderne l’esperienza. Avere
fratelli e sorelle è come dire di non essere
da soli nell’universo degli adulti, è sentire qualcuno vicino con cui potersi misurare e confrontare: occhi simili sul mondo intero, sì perché quello dei genitori può
apparire un universo tutto particolare,
temibile, talvolta anche inquietante e misterioso, da capire e da cui difendersi anche, da indagare e da spiare. Poterne dire
con qualcuno consente maggior consapevolezza, allarga gli orizzonti nella lettura
delle cose importanti della vita… ricchezza della fratellanza.
Tra fratelli e sorelle l’intesa è particolare; segnata dalla contesa degli affetti e
quindi densa di confronti e litigi (è storia
antica quanto il mondo), è però anche radicata in un legame di una tenacia tutta
sua. Alleati e nemici, amici per la pelle e
ben presto feroci avversari; opportunisti,
generosi, vili, onesti, compagni di giochi
e acerrimi rivali; diverbi, gelosie, invidie,
collaborazione, sostegno, protezione, si è
in palestra con i fratelli e le sorelle, la palestra della vita sociale, dello stare insieme con altri condividendo il mondo da vicino. Si testano le proprie virtù e i propri
limiti si definisce la propria capacità di
relazione. Legame che non va da sé eppure promettente e prezioso se Gesù ci ha
voluti suoi fratelli e sue sorelle, tutti insieme figli dello stesso Padre.
Parliamo in famiglia:
• I genitori raccontano episodi curiosi che
riguardano le loro relazioni con fratelli e sorelle oppure il loro vissuto sull’eventuale mancanza di fratelli e sorelle...
• Si scrivono su bigliettini alcuni atteggiamenti
costruttivi tipo: comprensione, collaborazione, sostegno…
A turno se ne estrae uno per individuare un
momento in cui lo si è vissuto con/per gli altri
della famiglia in particolare con fratelli/sorelle…
Parola di preghiera:
Desideriamo tanto Signore andare d’accordo, pur nel confronto talvolta aspro e nelle
tensioni che segnano la nostra vita di famiglia.
Ti preghiamo perché il nostro essere tutti fratelli nel tuo nome sia per noi occasione di
relazioni rispettose e insieme intense,unione
salda e forte, che annulla la distanza fra noi.
Catechesi degli adulti
Tra i numerosi spunti di riflessione che padre
Antonio ci ha suggerito nella catechesi sul tema
del perdono in famiglia e nella coppia, questi
ci sono sembrati i più significativi.
Innanzi tutto, il perdono non è uno slancio compassionevole dell'animo, ma una dinamica di
relazione tra due persone e il destinatario del
perdono è anche il destinatario di un messaggio attraverso il quale si ristabilisce un nuovo
equilibrio di rapporti nella logica della carità.
Tale logica non ha
una ragione, né un
motivo del proprio
agire se non quello
della sproporzione,
del "chi te lo fa fare?".
Cos'è dunque il perdono? E' un gesto
gratuito che non si
paga e che non umilia. E' un atto di sapienza, di intelligenza, di piena consapevolezza
che ristabilisce una comunione, è una forza
che rinnova e ricrea. Questo, forse, è l'aspetto più originale di un gesto troppe volte
banalizzato o incompreso dall'uomo; infatti, il
perdono è una forza che non toglie la stima
all'altro, ma restituisce fiducia nel futuro, come
tempo di una semina instancabile.
Dove nasce il perdono? Da un cuore educato
da Dio stesso e si manifesta in una intelligenza
della mitezza. E' un vero e proprio stile di vita.
Come perdonare? Dobbiamo perdonare da
peccatori, altrimenti ci si collocherebbe su un
piano di superiorità rispetto all'altro. Se perdoniamo da peccatori, comprendiamo che il
perdono è una condivisione, non una concessione. E, là dove è difficile il perdono, la prima radice sta nel "desiderio" nel riconoscere
in esso una "fatica".
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LO SPORT
SI RINNOVA
Sembra giusto ieri e invece da quel 5 aprile 2009, data di convocazione della prima Assemblea Ordinaria Elettiva della neonata ASD
Sacro Cuore Castellanza, sono passati quattro anni. La nuova associazione, nata dalla fusione tra la ASD Sacro Cuore Castellanza
(espressione maschile dello sport oratoriano) e la ASD PGS Simpatia (espressione femminile dello stesso), convocava tutti i soci
per scegliere il suo Consiglio Direttivo e dare inizio ad una nuova
avventura. Pur muovendo da un percorso consolidato, ereditato
dalle due vecchie associazioni, il cammino di questi quattro anni è
stato davvero un'avventura affascinante, con i suoi alti e i suoi
bassi, le sue gioie e i suoi dolori, ma sempre vissuta per i ragazzi e
con i ragazzi che riempiono i nostri campi ogni giorno della settimana.
Tornando ai giorni nostri, lo scorso 7 aprile, l'Assemblea dei soci si
è riunita per eleggere il nuovo Consiglio Direttivo. I consiglieri eletti sono Dario Raimondi, Marco Oldani, Chiara Dovera, RIccardo
Verdini, Andrea Raimondi, Diego Cattaneo, Matteo Mazzucco, Marco Terzi, Davide Alemanni, Andrea Graziani e Mauro Zampollo.
Dario Raimondi è stato riconfermato Presidente per altri quattro
anni, Davide Alemanni è stato nominato vice Presidente, mentre i
nuovi direttori tecnici sono Riccardo Verdini e Mauro Zampollo
per il settore calcistico e Chiara Dovera per la pallavolo.
Infine, va registrato un particolare rinnovamento rispetto al precedente Consiglio, sia per i molti volti nuovi tra i neo eletti, alla prima
esperienza in questo campo, sia per l'età media molto bassa dei
nuovi consiglieri, che fa ben sperare per il futuro della nostra Associazione. Ci auguriamo, quindi, che questo nuovo percorso appena
iniziato possa essere costruttivo e proficuo, grazie alla collaborazione e all'impegno di tutti.
Davide Alemanni
Fidanzati 2013 in pellegrinaggio
al Santuario di Gianna Beretta Molla
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Mani, braccia, piedi, gambe, dita
non sono solo parti del corpo!
Occhi, naso, orecchie, bocca non
danno forma solamente a un viso
come tanti! Nell'Oratorio estivo
2013 tutto quello che il nostro
corpo può fare grazie alle parti
che lo compongono sarà il segno di
qualcosa di più grande che si chiama
incarnazione, per scoprire che è con
tutto noi stessi e con ogni parte di noi che
realizziamo la vita!
I ragazzi si accorgeranno che corpo e spirito
non si trovano su due pianeti diversi, anzi formano una cosa sola che è la persona. Grazie a
quello che siamo interamente, possiamo scoprire la nostra unicità, quella che ci fa entrare in
relazione con gli altri per quello che siamo, senza vergogna ma con piena disponibilità e apertura. Proprio perché siamo unici e speciali - ed
è così che dovremmo sentirci tutti - possiamo
stare di fronte all'altro nella forma del dono.
Possiamo sorprendere con un abbraccio o incoraggiare con un sorriso; possiamo dare speranza con mani che sanno operare bene oppure
infondere fiducia camminando accanto all'altro
usando gambe e piedi… Tutto quello che rende
una persona pienamente se stessa, in questo
modo, non si allontana da ciò che possiamo definire amore.
Il nostro corpo può non solo donare ma anche
ricevere ed essere appunto recettivo.
La prossima estate è Every body!
Anche per l'Oratorio estivo 2013 giochiamo con
le parole, per formare uno slogan. Quest'anno
scomodiamo l'inglese e scomponiamo la parola
"everybody" in due parti, prendendole quasi
alla lettera. "Every body" che testualmente può
significare "ogni corpo" e, estendendone il senso, "ogni parte del corpo". Inviteremo i ragazzi a
guardare alle potenzialità del loro corpo e all'utilizzo di quello che la natura ha dato loro perché
imparino a portare una ventata fresca di umanità in questo mondo e facciano sì che tutti si riconoscano appartenenti ad un'unica famiglia, quella
umana, dove si dà valore alle differenze e persino alle diverse abilità.
L'obiettivo che proponiamo per ciascuno consiste proprio nell'essere pienamente umani, con
le proprie caratteristiche così uniche e irripetibili
che, guarda caso, sono altrettanto comuni e identiche a quelle di ogni altra persona, sono dunque
di tutti, nessuno escluso.
Siamo tutti fatti di carne e ossa, di muscoli e di
cervello, di cuore e polmoni… siamo fatti di
emozioni, passione e intelligenza, abbiamo tutti
una coscienza e usiamo le parole e compiamo i
gesti per dire e fare qualcosa di più del semplice
sopravvivere. E in più notiamo che in ognuno
c'è fede (in qualcosa in qualcosa, in qualcuno, in
un ideale o in una persona).
Un corpo mi hai preparato
Ancora una volta, il modello da seguire è quello
di Gesù, che offre il suo corpo in sacrificio per il
bene di tutti. Ogni passo del Vangelo ci presenta il mistero dell'incarnazione di Gesù: la sua
nascita, la sua vita in famiglia e in mezzo al suo
popolo, la sua missione… fino alla sua morte in
croce e perfino alla sua risurrezione sono tutti
segni della sua obbedienza alla volontà del Padre.
facendo uso del nostro corpo!
I ragazzi possono imparare che fare
la volontà del Padre vuol dire mettere in moto
ogni parte del proprio corpo per compiere
quelle opere buone che Lui ha preparato per
ciascuno.
Esercitarsi a fare la volontà del Padre sarà
il compito che affideremo ai ragazzi, perché
non c'è un altro modo per farlo che non sia
"Un corpo mi hai preparato"
è il sottotitolo tratto dal capitolo
10 della lettera agli Ebrei. Subito, all'inizio della nostra avventura, tiriamo in causa il Padre che
ha scelto per noi la vita e ci ha
dato tutto quanto è necessario
per realizzarla. Entra in causa il
nostro corpo che è molto di più
di quello che cogliamo con i nostri sensi. Guardando ad alcune
parti di esso non sarà difficile cogliere per i
ragazzi che siamo fatti ad immagine di Dio
che si è fatto carne per donare se stesso in
sacrificio per ciascuno di noi. Il Signore Gesù
diventa così il modello di una vita piena e di
una vita buona, dove non fanno paura le parole sacrificio, offerta, dono di sé proprio perché sono risposta all'amore ricevuto.
I DETTAGLI DELLA PROPOSTA:
ISCRIZIONI: la priorità è data ai residenti nel territorio della Comunità Pastorale, e si ricevono
ogni settimana, il lunedì mattina, per tutte le iniziative.
ORARI: dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17.30. Solo e nella misura in cui ci dovessero essere
problemi di orario (anticipato o posticipato), i genitori sono invitati a parlarne con il responsabile.
PERMESSI: i ragazzi con necessità di entrare o uscire in orari diversi da quelli ordinari, devono
portare un permesso scritto dei genitori, indicando il responsabile che lo preleva/accompagna.
GITE: ogni settimana verranno comunicate mete, orari, e costi. CHI NON PARTECIPA ALLA
GITA HA LA POSSIBILITÀ DI RIMANERE IN ORATORIO SAN GIUSEPPE. Potranno
partecipare anche persone adulte, nel rispetto delle disponibilità e delle iniziative.
PISCINA: a Legnano. CHI NON PARTECIPA ALLA PISCINA HA LA POSSIBILITÀ DI
RESTARE IN ORATORIO.
MENSA: l'oratorio organizza un servizio mensa, a numero limitato, PER CHI HA NECESSITA'.
RESPONSABILI:
don Giancarlo: Oratorio "SACRO CUORE", Via Adua, 2
(0331.501335);
GABRIELE: Oratorio "SAN GIUSEPPE", Via San Camillo, 6 (0331.1770850).
Gli animatori (dalla 1° sup.) potranno dare la loro disponibilità. Sarà pensato per loro un corso di
formazione nel mese di maggio. E solo e nella misura in cui si accorderanno con il responsabile
saranno autorizzati a stare in oratorio con le mansioni che verranno loro richieste.
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A volte ritornano:
le interviste doppie di Tandem
Il Seminario: scelta audace?
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Anagrafe
della comunità
(aggiornamento al 30-04-2013)
BATTESIMI SAN GIULIO
Accurso Greta
di Michele e Crusco Rosa Emilia
Artuso Francesco
di Domenico e Pellicanò Raffaella
Londi Enrico
di Alberto e Di Rienzo Eugenia
Prestifilippo Zoe
di Marco e Savino Monica
Melfi Manuel
di Alessandro e Tanase Julia
De Cicco Andrea
di De Cicco Tania
DEFUNTI SAN GIULIO
Colombo Angelina
Colombo Luigia
Merati Giovanni
Basente Germano
Bottini Ernesta
Tolin Antonia
Rossi Dino
Landoni Luigi
Pini Pierina
Porro Cherubina
Ghiotti Pierina
Landoni Anna Maria
Morlacchi Carla
Moroni Giuseppina
Secci Omero
Bencivenga Maria Angiolina
Busato Leonia
Faccio Ida
Castiglioni Carlo
Lampugnani Giannino
Ghioldi Medardo
Gadda Carla
Franzoni Giorgio
Piantanida Umberto
Lavazza Onorina
Villa Maria
BATTESIMI SAN BERNARDO
Castaldi Michele
di Gianandrea e Folloni Francesca
Veronelli Edoardo
di Gabrio e Abbondi Giuliana
Taylor Amezquita Ruby Nicole
di Amezequita Rodriguez Marlenis
Genna Greta
di Giuseppe e Feltri Damiana
Caritas San Giulio
Sabato
11 maggio 2013
RACCOLTA DIOCESANA DI
INDUMENTI USATI
Indicazioni
- Segnaliamo che nei sacchetti non bisogna mettere STRACCI DA
MACERO
- I sacchetti che riportano il nome della Caritas non vanno dispersi nell’ambiente
- Le famiglie possono ritirare i sacchi gialli e azzurri alle porte della
Chiesa
Punti di raccolta
Sabato mattina dalle ore 8.00 alle 12.00 in Piazza della Chiesa dove ci
saranno i volontari Caritas pe ril ritiro
DEFUNTI SAN BERNARDO
Alberti Mario
Serafini Rosina
Gelosi Antonella
Vignati Carla Giuseppina
Rescaldani Carla
Castellini Leondra
Gandolini Ferruccio
Rimoldi Bruna
Facchetti Carlotta
Bramante Giuseppe
Cassinotti Anselmo
Raimondi Maria
Panaresi Antonio
Airoldi Luigia
Raimondi Angela
Raimondi Arcangela
Leone Luigi
Carraresi Roberta
Broglia Giovanni
Ceriani Virginia
Guzzetti Carla
MATRIMONI
SAN BERNARDO
Fanton Davide con Croci Paola
Armiraglio Fabio con Borroni Marta
COMUNITA' PASTORALE SANTI GIULIO E BERNARDO
PELLEGRINAGGIO A CIPRO 14\21 APRILE 2013
"IL
"IL GRUPPO"
GRUPPO"
Maggio
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S. Giulio
S. Bernardo
MERCOLEDI 12 GIUGNO la comunità pastorale
sarà in pellegrinaggio
al mattino a Caravaggio
e al pomeriggio a Sotto il Monte
(nel 50° del Concilio ecumenico Vaticano II)
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Notiziario della Comunità Pastorale S. Giulio e S. Bernardo di Castellanza
Numero 67 - Realizzato in proprio - Maggio 2013
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