Il testo delle lettere da Laodicea in formato PDF
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Il testo delle lettere da Laodicea in formato PDF
Lettere da Laodicea Dipingi la pace 09.05.06 La chiesa: Corpo Mistico di Cristo Il sonno mi pesa addosso come il piombo. Forse nel cielo mi perdo. Mi smarrisco dinanzi a tanta meraviglia, a tanta bellezza. Fermo. Mi scoppia dentro il mistero. Fermo. Sono un bruco, mi trasfiguro in cielo. Sono il tuo cielo. Non sono più un confine. Ho sfondato il limite della tua parola. Manete in me ut fructum afferatis. E’ il tabernacolo della chiesa dei Dehoniani a Trento. Quali frutti vuoi da noi, Signore? Non mi intossico di incenso, né di preghiere del tempo. Non sono un dipendente di luoghi comuni. Gesù Cristo non è un limite. Non ho visioni sulle nuvole. Non ho fantasie nella mente. Apprendo dal suo pane spezzato dùlce et rècta sapere. Noi crediamo in te, a noi ancora sconosciuto, perché tu stesso sei ineffabile, non del tutto conoscibile. Non ho meccanismi di difesa da te. Non fuggo i conflitti, le battaglie. Vi entro dentro fin in fondo. Resisto all’ipocrisia. Resisto alle calunnie. Resisto per annunciare apertamente la tua misericordia e le tue beatitudini. Lo Spirito di Dio abita i nostri cuori. Lo spirito di verità dà fastidio a molti. Vogliono la morte di ogni profeta. Vogliono che mi dimetta. Che fastidio si dà a donare un pane ai figli dei carcerati? Il dolore inietta a volte la confusione, mai l’ambiguità. Esco dal rifiuto e non sono affatto confuso. La scelta della coscienza è più chiara di ogni via di convenienza. Scelgo lo spirito. Il dolore non mi limita l’anima. Affronto con energia di volontà il male. Non mi sottopongo alle tentazioni. Nulla può fare il maligno dentro di noi. Cristo lo ha vinto. Noi apparteniamo a Cristo: La nostra fede vince il mondo. Adoro con tutti i viventi. Adoro con tutti i secoli. Sceglie solo mezzi di debolezza per vincere il male. Sceglie sulla terra solo la vulnerabilità. E’ tanto vulnerabile che gli addossano la mors turpissima. La peggiore morte dei secoli. Cristo ha compassione della gente oppressa e si schiera a difenderla. “Splanchna” è il verbo greco che indica collera di aiuto e di soccorso. Non accetta che la verità venga nascosta. Non accetta i 1 compromessi. Non accetta la menzogna sulla Parola di Dio. E’ terribile il grido: voi siete ladri e briganti. Ladri di Dio. Ladri del sacro. Mi sembra che in certi nostri ambienti si abbia per padre, come sistema, il diavolo della menzogna. E’ l’autodifesa del peccato. Vogliono chiudere l’accesso alla coscienza. Vogliono chiudere il regno dei cieli ai piccoli e ai peccatori. “ “Voi non vi entrate e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci” (Mt 23,13). La chiesa di oggi appare giusta all’esterno, rischia però al suo interno di essere piena di ipocrisia e di iniquità. Non voglio mascherarmi di santità. Non voglio utilizzare le cose di Dio per il mio proprio tornaconto. Cerco di dimenticare quello che sono stato nel limite. Cerco di dimenticare il dolore e la vergogna. Non pretendo di essere ciò che non sono. Voglio essere ciò che sono. Cristo è il mio maestro. Non cederò in una profonda depressione. Mi aggrappo a lui come a una madre. Sono contento di essere rifiutato. Sono colpevole di non avere amato tanto e di non riuscire sempre a perdonare. I santi non si buttano a gesti suicidi. Mi guidano e mi soccorrono. Sono felice di essere guidato e anche da alcuni controllato, scopriranno chi sono davvero. Mi hanno ferito l’anima. Se mi avessero colpito il cuore a morte con un’arma, sarebbe stato meglio. Spesso la sofferenza deriva dalla fatica e dal vuoto in cui viviamo. Se la fatica viene offerta per amore, diviene leggera più di una piuma. Non fuggo in un mondo di sogni e di illusioni. Tuttavia non rigetto i sogni. Spesso mi sento indegno di essere amato da Cristo. Muoio di spasimi al pensare di averlo offeso. Voglio che lui si trovi bene dentro di me. Per sopravvivere non mi distacco da chi mi ha offeso. Entro con attenzione e con pazienza nelle persone che mi risvegliano questa sofferenza interiore. A volte mentre cammino mi sento additato, provo nei loro sguardi ferite mortali. Non mi stacco dal coraggio di vivere, di superare le lacrime. Il pianto scende in cielo. So di non essere il centro del dolore, per questo unisco la mia sofferenza all’oceano del patire della gente. Non mi aggrappo al sangue delle mie ferite. Lo lascio scorrere a beneficio di tutti. Mi porta all’unità con chi soffre e patisce cancri più laceranti di me. Gesù in questa offerta entra in relazione con noi. Lui mi calma e mi equilibra. Mi aggrappo al suo respiro. Non ho nessun sistema umano per proteggermi dalla sofferenza. La soluzione è solo lui. Il dolore non ha mai fatto male allo spirito. Sono con lui, qui e ora. Qui e ora negli eventi della storia. Qui e ora nella mia esistenza. Qui e ora nel quotidiano. Lui non mi blocca di paura. Dio non è assente in me. Ora non cerco me stesso, né i miei progetti. Cerco ciò che lui vuole per me e ciò che fa bene per me. Non ho 2 bisogno di dar prova di me, se vivo di Cristo. Canto la sua fiducia. Adoro il suo amore. Gioisco della sua continua protezione e della sua presenza in me. Non mi ha mai abbandonato, non visibile certo, ma reale, vero, con tutti i suoi infiniti doni che macerano in me ogni difetto. In lui sono libero. Non ho barriere interiori. Lui legge me, io leggo lui. Mi ha corretto, ora penso positivamente. Ora c’è un flusso limpido tra me e lui. Ha una grande sete di essere in me. Una sete di intimità, immutabile. E’ lui che mi trasforma. Mi prende così come sono. Vado a lui con tutte le mie ferite. Vado a lui, anzi lui viene a me, a soccorrermi, a sostenermi. In lui non ho bisogno d’indipendenza. Sono vulnerabile ora senza di lui. Non mi ha rigettato nel grido: “ Non ti voglio, sta lontano da me!”. Invece:” Venite a me, voi oppressi e indifesi. Io vi ristorerò!” Ci chiudiamo a volta in false immagini di Dio. Non abbraccio un dio di collera, un giudice che spia e condanna. Non confido in una persona pronta a precipitarmi per punire. Non è un dio della legge. Non si preoccupa dei riti e delle liturgie apparenti. E’ stanco di offerte di sacrifici umani. Quanto sangue di animali gli abbiamo offerto. Quante abluzioni che non lavano abbiamo operato dinanzi a lui. Non si è stancato di amarci anche nelle nostre falsità e ipocrisie. Vengo dalle sue acque. Vengo dal suo battesimo. Non smetto di dire che ora penso positivo. Vengo da un paese dove le acque sono trasparenti. La gente è assetata di Dio, tanto quanto Dio è assetato di tutti noi. C’è una comunione perfetta tra Dio e il suo popolo. Non mi costruisco barriere per non leggere la mia coscienza. Non fatico più a raggiungere il cuore delle parole. Non sono prigioniero delle mie illusioni. Non sono prigioniero del rancore che non ho mai avuto. E’ difficile perdonare un prete, un monsignore, un vescovo. Ho purificato la nozione di padre, prima di applicarla a Dio. Ogni padre precede suo figlio nel tempo. Normalmente muore prima di lui. Dio Padre non precede il Figlio nel tempo. Il Figlio procede eternamente dal Padre. E’ eterno e riceve il suo essere nell’unità del suo essere al Padre. Il padre e la madre sono complementari l’uno all’altro. Nella Trinità questa analogia è inadeguata, perchè l’uomo e la donna hanno bisogno l’uno dell’altro, sono diversi e complementari, mentre le Tre Persone nella Trinità sono un’unica sostanza, non hanno bisogno l’uno dell’altro. Ognuno è pienamente Dio. La Trinità non è mai una gerarchia di poteri, di sostanze, è una comunione di amore. Sono stato sradicato come un albero dalla terra del Borgo della Pace. Preferisco vivere in disparte, donando dolcezza, intelligenza e umiltà. E’ l’eroismo di oggi. Vivo di debolezza e di continui spasimi e collassi fisici. Ogni giorno 3 nella mia piccolezza celebro la Trinità, adorandola nella luce e nelle ansie del giorno. Non impongo a nessuno questo mio punto di vista. Non sono chiamato a rinnovare una chiesa, un ordine, una congregazione, che si stanno rifugiando dietro le paure della società, con schemi di difesa e di offesa. La chiesa ha la sua identità in Cristo. Non deve affatto rinnovarsi. Cristo è la sua continua vita nuova. L’amore non ha bisogno di difendersi. O piccoli del mondo difendete la chiesa. Ho trasgredito tutte le leggi degli oppressori. Mi sono rivestito delle lacrime dei piccoli e dei poveri. E’ caduto il muro di Berlino ma non i muri mentali e religiosi. Non mi fondo sulla paura. Non ho nemici da annientare. Ognuno di noi resiste a Cristo. In fondo in fondo non accettiamo il suo principio di base: trasformare l’odio in perdono, i nemici in amici. Io ho fatto un patto con lui, di soffrire nel cuore, senza stimmate e manifestazioni esterne. E’ una sofferenza intima, tra me e lui soltanto. La guarigione del corpo da una malattia è un invito a cambiare il cuore e il modo di vivere. Nessuno è escluso da Dio. Molti per apparire delle persone a posto, a modo, perdono la libertà interiore. Sono schiavi dell’apparire. Chi giudica ha paura delle sue colpe. L’autorità non ci può sradicare dall’essere noi stessi. Ci sono miriadi di forze energetiche attorno e dentro di noi. Non le avvertiamo ancora. Viene il tempo in cui possiamo mettere tutto in sintonia, per una grande forza spirituale. La nostra unione di fede vince ogni cancro, ogni limite, ogni male. Ora ancora siamo prigionieri delle strutture di peccato della nostra società. Anche la chiesa rischia di essere schiava di tale sistema. Come può il compromesso preparare la vittoria? Come può il peccato esplodere di vita? La chiesa è il Sacramento di Cristo Risorto. Solo se resta fedele alla mentalità del suo pastore, vincerà il mondo. P. Paolo Turturro 4 Padre, E’ cosi per tanti di noi! Aiutare un fratello, significa aiutare dieci, mille persone, se no siamo scoraggiati; a che cosa serve aiutare un solo uomo, non cambia il dolore del mondo. A volte, qualche persona preferisce aiutare e farlo sapere ed essere nelle luce, per ricevere ammirazione dagli altri .....è umano ma dobbiamo chiedersi: CHI CERCI ? Qualche giorno fa, ho scoperto un diamante, che mi ha dato una immensa, profondissima, luminosa lezione di vita, di carità! Da due mesi faccio parte d'una associazione che si chiama "le bluse rose" , volontari che danno del loro tempo per i malati all’ ospedale e sopratutto per i bambini e adolescenti; fanno piccole cose, disegni con i bambini, leggono favole ecc. Durante l'ultima riunione di gruppo, è arrivato un uomo un po’ freddo, "borghese" che non conoscevo. Quest' uomo ha una ditta nelle mia regione e cosa fa per i bambini, lui cosi impegnato? Ogni due giorni, per due ore viene a cullare i neonati malati, i prematuri ... Viene solo, di sera, per dare affetto, pace ai più piccoli. Sono cinque uomi ni che vengono, la sera ... Dio è grande! Non dimentica nessuno, nessuno! Certo ci sono le guerre, la violenza, l'egoismo, il consumismo nel mondo ma c'è anche quest'uomo, gioia del Signore! Cosi è la vita, fra disperazione e ammirazione, gioia immensa ! CLAIRE 5 La lampada dei martiri Non “castigo corpus meum”. Il dolore non è buono per purificarci. Affidarsi a Dio è la miglior offerta che ci rende limpidi e veri. Dio non ama che l’uomo soffra. Non è affatto contento che la sua creatura patisca. Il dolore è solo per essere attraversato e giungere finalmente alla grazia. In me non c’è più posto che per l’essenziale. Ora vivo una sofferenza fertile. Attraversando il peccato scopro che la grazia mi soccorre. Il mio corpo è la casa di Dio ( naòs tou theu). Ogni giorno incontro Dio meditando e pregando. Mi riempie di luce. Dio ha fatto abitare il suo nome nel mio corpo. Noi vogliamo abitare templi e chiese, senza sapere che Dio vuole essere in noi. Il nostro corpo è la chiesa di Dio, dove Egli consacra il suo amore. Il dolore ha accumulato in me un bagaglio di conoscenza e di fede. Il kerigma apostolico di oggi è l’umiltà che ci fa uscire definitivamente dalle strutture di peccato. Ho lasciato dietro di me i giorni del peccato. Il pensarci mi schiaffeggia un fiume di lacrime. Meditando discerno le cose dello spirito. Sto sostituendo l’anima al tempio di pietre, alle chiese di cemento. Costruisco dentro una liturgia vivente di canti e di confidenza. Un memoriale fatto non da mano d’uomo (acheiropoìeton) (Mc 14,58). Sto capendo quando è orribile il peccato. Non voglio vivere di errori. Mi ha demolito per sempre lo scheletro del peccato. A volte si vive nel peccato senza accorgersene. Ho distrutto da tempo il tempio della superbia, dei miei pensieri ( naòs tou sòmatos autou). Ho incontrato un buon architetto e ingegnere dell’anima. Anche la comunità di Qumran interpretava se stessa come l’autentico tempio. Non rischiamo di identificare la chiesa con tutte le sue pastoie e difese diplomatiche, quale corpo di Cristo. Lo Spirito santo ci fa corpo di Cristo e non le nostre interpretazioni o le nostre costruzioni. La chiesa è il corpo di Cristo; chiaro non quella di pietra, non quella di potere, non quella di gerarchie, non quella degli intrighi umani. La chiesa in camino verso quella escatologica. Adoro Cristo – Croce. Tanto ci ha amati da trasformarsi in croce, il nuovo albero della vita. Dall’albero secco di Adamo nasce la morte, dall’albero verde di dolore nasce la Vita. Adoro il Crocifisso evento tante volte narrato e ancora non del tutto conosciuto; tante volte udito e mai compreso; tante volte visto e mai capito. Dubitando, cercando non solo nel girone dell’inferno. Qui, in questo mio esilio sono passato dalla mentalità degli uomini, a quella di Dio. Questi pensieri sono eterni, navigano oltre il tempo. Mi affido alla risurrezione. Nelle mie cose pensaci tu e io non ci 6 penso più. Solo Gesù Cristo ci può donare l’equilibrio della vita. Egli stesso patì smarrimento e sangue e nel contempo Dio lo fortificava, così in me i miei errori mi avviliscono al tal punto che ogni crimine del mondo sembra che l’abbia fatto io e nello stesso tempo avverto la forza della grazia che mi riempie di forza e di gioia. L’equilibro dell’uomo ci porta ad affermare che l’uomo non ha un corpo, è il proprio corpo. Ubi homo, ibi corpus. Il corpo è per la risurrezione, non per la morte. Come la gloria di Dio ha risuscitato Cristo dalla morte, così risusciterà la carne dei cristiani ( 1Cor 6,14 e 15,12). Il nostro corpo è di Cristo e Cristo è per il nostro corpo. Ci ha comperati a caro prezzo. L’agonia della nostra anima è per salvare il corpo che è di Cristo. La libertà del corpo non è assenza di regole. La nostra regola è Cristo, noi apparteniamo a Lui. Nell’eucaristia noi siamo già corpo spirituale ( sòma pneumatikòn). Gesù lavora dentro di me e mi fa conoscere le regole dello spirito. Io che conosco appena le regole della carne. L’eucaristia mi genera Cristo nel corpo e avverto nelle mie viscere la sua risurrezione. Hai partecipato tanto alla mia passione, ora partecipa alla mia risurrezione. Risorgi dalla tua situazione. Ciò che accade in noi, accade in Dio. Nelle profezie i tempi futuri sono presenti. Mi azzannano mentre sono crocifisso alla vergogna. Volete anche voi una prova che Cristo patisce in me? Ha spezzato l’arco dei forti. Li ha colpiti nei loro inganni. S. Agostino ci ricorda e ci rammenta: “Non mordetevi l’un l’altro, vi distruggete a vicenda. Tu mi fai mangiare le carni immonde dei loro pensieri, perché uccida in esse ciò che sono e si tramutano in ciò che tu sei in me”. Si amano gli altri partorendoli nella salvezza di Dio. La lampada dell’olio dei martiri splende per la salvezza dei carnefici stessi. P. Paolo Turturro Sono venuti a trovare i ragazzi/e del Borgo della pace: Eugenia e le sue amiche a nome del Gruppo famiglie “Dipingi la pace “ di Castegnato (BS). Grande incontro con gli allievi delle Scuole Medie Statali di Acquedolci (ME), al centro Dipingi la pace del Borgo Vecchio. Un gruppo di ragazzi/e assieme ai loro insegnanti è venuto da Magenta a trascorrere giorni assieme ai ragazzi del Borgo Vecchio di Palermo, con visite alla città e incontri con personalità sui valori della legalità. Hanno soggiornato al Borgo della Pace, Villafrati (PA) 7 Un appello agli scout d’Italia. Carissimi, un invito dalla Sicilia, un invito da Palermo. In questi anni sono venuti, al Borgo della Pace, presso Villafrati di Palermo, circa 3000 giovani a costruire un Borgo di accoglienza e di spiritualità per ragazzi e giovani della Sicilia. Vogliamo continuare per far crescere i ragazzi sui binari della legalità, della bontà, della fratellanza. Chiedo a voi dunque di venire a Palermo dal 15 giugno al 15 settembre 2006. Cosa fare al Borgo della Pace? Ecco la nostra proposta. 1) Campo di animazione dei ragazzi/e del Borgo Vecchio di Palermo. Ragazzi in crescita con disagi e in modo particolare per ragazzi figli dei detenuti dell’Ucciardone di Palermo. 2) Campo di servizi , assieme ai ragazzi per il giardinaggio, per l’orto della solidarietà, per le cure della casa, per il pranzo. Curare in modo particolare spettacolo, canti, liturgie, veglie sui valori della giustizia e della pace. 8 3) Campo di Formazione per i genitori e gli stessi animatori che vengono da fuori, con la presenza serale di persone, di sacerdoti, di parenti delle vittime della mafia. 4) Si può stare per una settimana in genere da sabato a sabato. 5) Le spese? Il viaggio, si è vero! Palermo è lontano. L’amore della bontà, della crescita, della legalità non ha distanze. Tutto è dono e noi condividiamo le spese del vitto e alloggio. 6) Puoi contattarci per ulteriori informazioni: Rosi Conigliaro 349 2897568, oppure P. Paolo Turturro 339-2187764. 7) Non mancate a questo forte appuntamento! P. Paolo Turturro - Dipax Le buone notizie di Massimo di Bari Il 31 maggio 2006 il grande evento: si sposano Massimo ed Elisa a Giovinazzo (BA), presso la parrocchia sant’Agostino. Per la prima volta in Brasile una donna e' stata nominata Presidente supremo del Tribunale Federale. Ellen Gracie Northfleet, 58 anni, si e' sempre battuta per i diritti delle donne, sostenendo che queste solitamente sono punite più severamente dalla legge rispetto ai maschi. (Fonte: Misna.org) 9 In Mozambico saranno distribuite cure gratuite a oltre 5 milioni di malati di malaria. Nel 2005 questa malattia ha causato 4.209 decessi. Sono inoltre previsti interventi casa per casa per disinfestare le abitazioni dalle zanzare e progetti per l'eliminazione delle acque stagnanti. Nella classifica dell'indice di sviluppo umano dell'Onu, il Mozambico e' al 171esimo posto su 177 paesi, con un'aspettativa di vita intorno ai 40 anni. (Fonte Misna.org). L'Africa che cammina. Il Senegal ha stanziato un milione e mezzo di euro per garantire la sanità gratuita ai propri anziani (650mila persone, circa l'8% della popolazione). Il Progetto Sesamo, così si chiama l'iniziativa, serve ad aiutare tutti quei contadini che non avevano alcuna copertura sociale sanitaria. (Fonte: Misna.org) L'Africa che cammina 2 La Nigeria ha saldato il suo debito estero (12,4 miliardi di dollari) con il 'Club di Parigi, composto dai 19 paesi più industrializzati del mondo, diventando così il primo paese africano a esaurire il debito. Secondo il ministro delle finanze, Ngozi Okonjo-Iweala, il governo ora potrà dedicare maggiori risorse a infrastrutture, sistema sanitario e istruzione, in un paese che e' tra i maggiori produttori di greggio al mondo ma nel quale la maggioranza della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. (Fonte: Misna.org) E' nato nel Regno Unito un nuovo canale via cavo destinato ad africani ed afro- caraibici. Si chiama 'The African Movie Channel' ed avrà in programmazione anche molti film prodotti a Nollywood, la capitale del cinema africano con sede in Nigeria, dove vengono realizzati centinaia di film all'anno. Oltre ai film, molta attenzione sarà data alle notizie 10 provenienti dal Continente Nero, che spesso viene trascurato dagli altri media, i quali lo descrivono semplicemente come una landa povera e affamata. Amc trasmetterà attraverso il servizio via cavo Homechoice, che attualmente serve 2.4 milioni di abitazioni, tutte nella zona di Londra. Signore Gesù, Tu, che leggi il mio cuore, che comprendi più di me come sono fatta. Lavami, purificami, salva la mia anima e il mio spirito. Fa che il mio cuore sia vivo d’amore per tutti i fratelli; Abbatti il muro dell’indifferenza, dell’ipocrisia, dell’orgoglio, della malizia, del non perdono, dell’invidia e della gelosia. Riempilo d’affetto, di bontà, di spiritualità Affinché, possa donarmi agli altri senza riserve, vedere il Tuo volto Signore in chi mi circonda. E’ da tanto tempo, Signore, che mi sento sola e senza Amore. Fammi diventare forte nella carità. Rinnovami come l’aquila. Affinché il mio avvenire sia diverso e nuovo. Fa che sia una buona moglie Fa che sia una buona madre Fa che sia una buona figlia Fa che sia una buon a serva. Elena La Rocca Flash sull’anima Tante volte ho annaffiato siepi e alberi dei sentieri del Borgo della pace. Ora sto irrigando le vie deserte dell’anima. Nessuno può inquinare la serenità del mio spirito. Mi affido a te. Pensaci tu sulle mie cose e io non ci penso più. Se è vero che la tua misericordia brucia i peccati dei santi, in me farai molto più fatica. Allora è 11 necessario che ti ami di più, che creda di più, che mi sacrifichi di più e mi impegni a lavorare l’anima sempre di più, per te, nella solidarietà verso gli altri, dato che mi hai amato, facendo più fatica in questo abisso di miseria. Ti sei interessato di me fin dall’inizio di questa mia avventura e ancor prima, in tutta la mia vita. Quaggiù tutto è provvisorio: la luce, i giorni, gli affetti, il tempo. Quaggiù l’unica cosa che l’uomo non può fare, è uccidere l’anima. Noi nell’eucaristia mangiamo la vita di Cristo, per essere vita. Lo spirito è il centro della nostra vita e come tale non è invisibile. E’ vitale, è operante, è corpo che ama, è corpo che parla, è corpo che redime, è corpo che canta, è corpo che esulta, è corpo che dà sussistenza. De Foucauld ci entusiasma su Gesù: “ Egli ha scelto l’ultimo posto, ma non per soffrire, fare penitenza, espiare, bensì perché questa povertà scalza dalle fondamenta le costruzioni del potere dell’uomo. Non si realizza la fraternità senza scalzare il potere dell’uomo sull’uomo. La grande forza è rinunciare ad essere più degli altri. L’eucaristia, nella sua estrema povertà di un povero pane per tutti, è la dynamis per liberarci da ogni schiavitù. E’ la dynamis per realizzare la fraternità, cioè l’uguaglianza, l’amicizia. L’eucaristia è il corpo comune dell’umanità. Gesù Cristo ha portato nella sua carne l’amore intero di Dio per l’uomo. Ha donato tutta la sua carne, tutto il suo sangue, non perché Dio Padre avesse bisogno di sangue e di martirio, ma perché l’uomo nella carne di Cristo trovare Dio. Accettare la povertà o il sacrificio nel servizio verso gli altri, non si tratta di offrire a Dio la nostra miseria o il nostro patire: Non è questo il vero concetto della kenosis. Si tratta che il povero, o ognuno di noi, prenda coscienza della propria dignità in Cristo che povero ci riempie della sua potenza divina. Nell’adorazione ai piedi del tabernacolo condivido concretamente, nella solidarietà, tutto l’uomo. Solo Cristo mi insegna a donare me stesso agli altri. Cristo davvero è il mio tarlo. La luce è il mio destino. E spesso mi dice dentro l’anima: ”Forse il mio cuore non vale più degli affetti che versi per il Borgo della pace? Forse il mio cuore non ti può consolare più delle persone più care che hai? Forse la grazia è meno importante delle cose che hai fatto sulla terra? La mia grazia vale più della vita. Sta tranquillo nel mio cuore ci sono tutte le persone che ami e puoi godere delle cose temporanee, ma voglio il tuo cuore in me, tutto per me. Ti manderò tante persone a 12 consolarti e a sostenerti. Forse non te ne sei ancora accorto? E poi sappi che ci sono io sempre accanto a te. Forse non sono un buon maestro o padre spirituale? Se tu ammiri e canti le meraviglie della terra: le sorgenti, i monti, i mari, i paesaggi che tanto dipingi, le vallate viste dall’alto, i viventi, le aquile: doni che io ho preparato per te e tu pensi che io non ti ami, dopo che ho preparato per te tutte queste meraviglie? Non è forse il mio amore più sublime di tutti questi doni? Proprio tu che sei amato da noi e che vali più di tutte queste bellezze, proprio tu che hai la stessa nostra dignità, dignità filiale di Dio, mio Padre, proprio tu amato da noi, dubiti che ti amiamo? Sta tranquillo. Sta saldo e fermo in me. Se abbiamo preparato per te, tutte queste stupende bellezze, vuol dire che tu non sei secondario per noi, anzi ti amiamo più di ogni altra cosa esistente nel creato. P. Paolo Turturro Ringraziamo tanti iscritti all’Editoria della Solidarietà. Iscriviti anche tu. Chiedi informazioni al n. 339 2187764 oppure 091 332904. Marogna Aristide di marmirolo (MN), Reboldi Claudio di Castegnato(BS), Cagarella Lillo di Messina, Miceli Letteria Russo di Messina, Bisi Anna di Quistello (MN), Lisciotto Antonio di Roma,Colombo Tito di Cuggiono (MI), Zanini Elisa di Poggio Rusco (MN), Todeschi Lucilla di Marmirolo (MN), Piovano Fernanda di Torino, Rizzi Tina di Cornaredo (MI), Vaghi Edi di Como, Don Conti Alberto, parroco di Castelguidone - Chieti, Garosio M. Fiorenza di Castegnato (BS), Compagno Gaetano di Palermo, Di Maggio Maria di Campofelice di Roccella (PA), Minocci Cicci di Griffa Verbania, Parrocchia di Terme Vigliatore Messina, Comunità di Fondachelli e Fantina di Messina. 13