L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 10 dicembre 2006
INVESTIRE PER NON SC
N
on è ancora guarita completamente da
tutti gli acciacchi che si è presa negli ultimi vent’anni, ma sicuramente ha recuperato buona parte della propria salute. Soprattutto, ha riacquistato fiducia in se stessa e sul proprio futuro. La signora in questione è l’agricoltura trevigiana. Che si appresta in questi mesi all’ultima decisiva “terapia” necessaria a curare gli
strascichi delle malattie pregresse. La cura si chiama Programma di sviluppo rurale e durerà dal
2007 al 2013. È un robusto costituente confezionato da Unione Europea, Stato italiano e Regione
Veneto. Probabilmente è l’ultima “cura” messa a
disposizione degli agricoltori per mettersi al passo con i tempi, perlomeno nelle dosi previste per
i prossimi sei anni: all’incirca 900 milioni di euro. Dopo il 2013 chi si reggerà con le proprie gambe resterà nel mercato, chi invece non riuscirà a
tirare avanti senza l’aiuto pubblico dovrà chiudere i battenti.
ALBERTO ZANNOL, DIRETTORE DELL’AVEPA
TRA AIUTI E PROGRAMMI DI SVILUPPO
Contributi più mirati
S
ui sussidi pubblici all’agricoltura se ne
sentono di tutti i colori: dalla regina d’Inghilterra che
riceve milioni di euro per le
sue tenute, ai furbacchioni
che si fanno la villa con i
soldi ricevuti per l’agriturismo. Siamo andati alla fonte, vale a dire all’ente preposto al pagamento dei
sussidi. È l’Avepa (Agenzia
veneta per i pagamenti in agricoltura), dipende dalla
Regione ma
è organizzato a livello
provinciale.
Quello
di
Treviso ha
sede in via
Castellana
ed è diretto
da Alberto
Zannol. Che abbiamo intervistato.
Dottor Zannol, come è
articolato l’aiuto pubblico all’agricoltura?
«L’agricoltura è sostenuta da due grandi pilastri.
Uno è rappresentato dagli
strumenti di mercato, il più
conosciuto dei quali è l’aiu-
to diretto al reddito, l’altro
dallo Sviluppo rurale, che
si attua attraverso Programmi regionali».
Partiamo dagli aiuti
diretti.
«L’Unione europea ha
previsto che ciascun agricoltore possa ricevere un
pagamento diretto per ettaro di superficie coltivata,
con esclusione delle colture permanenti e delle orticole. L’importo di questo
aiuto varia, azienda per azienda, sulla
base dei contributi ricevuti dall’agricoltore in un
certo periodo storico.
L’erogazione
di tali importi è indipendente dal tipo di coltura e
dal quantitativo di prodotto ottenuto (è il cosiddetto
“disaccoppiamento” ndr)».
Come mai l’Unione
europea sostiene anche chi non produce?
«Precedentemente, fino
al 2004, il contributo era dif-
Situazione
delicata
per le colture
a seminativo
COMPETITIVITÀ
I
l primo obiettivo perseguito dal Piano di sviluppo rurale veneto è il sostegno alla competitività delle aziende. A questo scopo è destinata la maggior parte dei
900 milioni del Psr. Come si concretizza lo “stimolo” alla
competitività? Sostanzialmente con tre misure. La prima
è l’incentivazione al passaggio generazionale con agevolazioni all’“ingresso” in agricoltura a favore di coloro che
hanno meno di 40 anni e all’“uscita” per gli ultracinquantacinquenni. Una seconda misura è diretta all’ammodernamento di strutture (cantine, stalle...) e macchinari, allo
scopo di migliorare la qualità dei prodotti e diminuire i costi. Infine la terza misura, che consiste in incentivi a entrare nei sistemi di cerficazione - Doc, Dop, Igp... - e in aiuti ai Consorzi chiamati a controllare e promuovere detti
prodotti.
«Queste misure erano già finanziate dal precedente Piano - sottolinea Zannol - ma ora c’è una novità di fondo: l’imprenditore agricolo deve presentare un progetto aziendale che verrà valutato da Avepa. Cosa che fino a oggi non
era prevista. Inoltre tutti potranno chiedere i contributi, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, mentre
attualmente erano ammesse a finanziamento solo le aziende di certe dimensioni. Quest’ultimo requisito forse
era poco “democratico”, ma ha avuto un effetto rilevante:
a ricevere i contributi sono state aziende “solide” che hanno garantito la continuità degli investimenti, rimanendo sul
mercato. In particolare nel settore vitivinicolo e zootecnico. Ora la Regione apre una nuova scommessa con gli imprenditori: credere nelle buone idee di tutti».
ferenziato a seconda della
coltura seminata. Ciò provocava delle distorsioni
poiché l’agricoltore tendeva a scegliere cosa seminare non in base alle richieste del mercato ma in
base all’entità del sussidio
pubblico. Inoltre a livello
internazionale l’Organizzazione mondiale del commercio ha rilevato che un
tale meccanismo alterava
la concorrenza. Per questi
motivi l’Unione europea ha
trasformato la natura del
contributo in premio per il
mantenimento della superficie agraria. Da qui la
scelta di un sussidio erogato indipendentemente
dal tipo di coltura che può
impegnare una superficie
di terreno agricolo, tranne
le colture permanenti e orticole. Tutti i beneficiari,
comunque, devono attuare
misure di manutenzione
previste in appositi regolamenti comunitari e applicati a livello nazionale e regionale (è la cosiddetta
“condizionalità” ndr)».
Nella nostra provincia
quali effetti ha avuto
il cambio di “meccanismo” di pagamento?
«Sono crollate alcune
colture, come la soia. E si
è posta più attenzione alle
domande del mercato».
Qual è l’entità del premio?
«Il dato è molto diversificato in funzione dei contributi ricevuti dall’agricoltore nel periodo storico di
riferimento; diciamo che
per un’azienda cerealicola
si può stimare in 400 euro
per ettaro. Attualmente Avepa eroga, in Veneto, circa 400 milioni di euro l’anno di aiuti diretti».
Passiamo ora al secondo pilastro, i Programmi di sviluppo
rurale (Psr). Cosa sono?
«Sono Programmi redatti, in Italia, da ciascuna
Regione sulla base delle indicazioni fornite da Unione Europea e Stato italiano, in cui si individuano
quali interventi in agricoltura verranno finanziati dai
tre enti pubblici (a differenza degli aiuti diretti che
sono sostenuti dalla sola
Ue) in un certo arco di anni. Il prossimo Psr ha la durata di sette anni (20072013) e una dotazione di
930 milioni di euro».
In estrema sintesi,
GLI HANDICAP DELL’AGRICOLTURA VENETA:
PARCELLIZZAZIONE E SENILIZZAZIONE
Età dei conduttori di aziende agricole
65% hanno oltre 55 anni (pari a 122.832 soggetti)
9% hanno meno di 40 anni
Superficie media
38% delle aziende ha meno di 1 ettaro
3,4% delle aziende ha più di 20 ettari
Alberto Zannol
quali sono gli obiettivi del Psr?
«Gli obiettivi sono tre:
favorire la competitività,
promuovere la gestione
ambientale e dello spazio
naturale, migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e la diversificazione delle produzioni (sotto presentiamo nel dettaglio gli interventi del Psr)».
Corrisponde al vero
che l’Ue punta sempre più su questo secondo pilastro?
«Sì, l’Ue punta sempre
di più sulla leva strategica.
Ad esempio è stato introdotto un meccanismo che
prevede che gli aiuti diretti destinati a ciascuna azienda agricola vengano
“tassati” del 5% quando superano una certa soglia, e
questi soldi vengano destinati ad incrementare le dotazioni finanziarie dello sviluppo rurale (è la cosiddetta “modulazione” ndr).
GESTIONE AMBIENTALE
I
l secondo grosso
obiettivo perseguito dal nuovo Psr è la
tutela dell’ambiente. Obiettivo che si traduce,
sostanzialmente, in due
misure: indennità compensativa per le zone
montane (riguarda soprattutto il bellunese) e
nuovi sistemi di gestione dei reflui zootenici.
Questa seconda misura tocca in particolare
la pianura della provincia di Treviso. Spiega
Zannol: «Dando seguito alla normativa europea sono state definite
le zone vulnerabili ai nitrati. In queste aree gli
allevatori sono tenuti
ad adottare sistemi alternativi alla gestione
dei reflui zootecnici o a
trovare nuove zone,
meglio se al di fuori
delle aree vulnerabili,
in cui effettuare lo spandimento. Il Psr dà contributi a chi adotta sistemi alternativi e a chi
riceve liquami sui propri terreni».
Interessante, a detta
di Zannol, anche la sovvenzione alla piantumazione di alberi in terreni agricoli e i conseguenti premi per il mancato reddito: «Questa
misura è partita 15 anni
fa ed ha portato alla realizzazione di 400 impianti solo nella provincia di Treviso. E continua a esserci fermento
intorno a questa misura».
Dal 2007 verranno introdotte indennità speciali per quanti operano
in zone sottoposte a speciali vincoli ambientali
come i Palù e il bosco
dell’Olmè.
Secondo lei l’agricoltura trevigiana oggi
più vivere senza contributi?
«L’agricoltura trevigiana
è la più frizzante del Veneto. Molti imprenditori agricoli, anche grazie agli
aiuti pubblici, si sono messi al passo con i tempi ed
hanno puntato a produzioni di pregio e di qualità, ad
elevato contenuto tecnologico e di innovazione. Ritengo comunque che, proprio per questa propensione al mercato, i progetti di
ristrutturazione e sviluppo
delle aziende rallenterebbero, ma non si fermerebbero per l’assenza della
partecipazione pubblica,
proprio perché gli imprenditori hanno capito che si
tratta di decisioni necessarie per salvaguardare la
propria impresa e il lavoro.
Diverso il discorso per gli
aiuti diretti ai seminativi:
non riesco ad immaginare
un’autonomia economica
delle colture a seminativo,
stante gli attuali prezzi di
mercato a livello mondiale:
si tratterà presumibilmente di scegliere tra profonde riconversioni aziendali,
mantenimento del seminativo a basso livello di investimento o utilizzo dei prodotti derivati per scopi non
alimentari».
Federico Citron
QUALITÀ
L
a terza gamba del
Psr, decisamente la
più povera in termini di
budget disponibile, è costituita dalla promozione
della qualità della vita nelle zone rurali soggette a
spopolamento (province
di Belluno e Rovigo) e dal
sostegno alla diversificazione delle attività. Diversificazione che può
prendere essenzialmente
tre strade: l’agriturismo, i
ser vizi didattici e sociali,
la produzione di energia.
L’agriturismo è un’attività
ormai consolidata di “integrazione” del reddito agricolo (con qualche
stor tura che si fatica a
raddrizzare...); in futuro
si punterà soprattutto a
sostenere gli agriturismo
connessi con il territorio:
tradotto, chi offre ospitalità e ser vizi particolari.
La seconda strada si concretizza, ad esempio, nel-
le fattorie didattiche. Ma
è la produzione di energia la vera scommessa di
questa terza gamba del
Psr: «Verranno dati contributi agli imprenditori
agricoli che realizzano
impianti per la produzione di energia e bio-carburanti - sottolinea Zannol -. La nostra Regione
sta puntando molto su
questo settore. In questo
senso va, ad esempio, anche il sostegno alla piantumazione di specie legnose a ciclo brevissimo
(2-4 anni), tipo salice o
pioppo. La cosa sta prendendo piede. Abbiamo la
produzione di legno, iniziamo ad avere impianti,
quello che manca è la costituzione di micro-imprese di ser vizio che si
occupino di tutta la filiera legata alla biomassa,
cioè chi realizza il lavoro
materiale».
e
L’AZiON
Primo Piano
SCOMPARIRE
FIORENZO BARATTIN, COLTIVATORE
DI RUSTIGNÈ SI È ADEGUATO AI TEMPI
Imprenditori per forza
F
iorenzo Barattin risiede dal 1968 in una casa colonica a Rustignè
di Oderzo con due fratelli,
Marcello e Giustino, coi
quali gestisce l’omonima azienda agricola, che si estende su 55 ettari di terreno, di cui 18 coltivati a vigna ed il resto a seminativo.
Quanti contributi ricevete dall’Avepa?
«Circa 12.000 euro. Nel
2004 a causa della riforma
non ricevemmo nulla per le
barbabietole, ma quest’anno dopo molta insistenza ci
hanno riconosciuto qualcosa anche per queste, meno che per il resto, in proporzione, ma è sempre meglio di niente. In cambio siamo obbligati a non usare
OGM e a conservare i cartellini delle sementi per accertarne la provenienza; inoltre elargiscono qualcosa in più a chi riduce l’inquinamento ambientale o
pratica la rotazione delle
colture, all’incirca 45 euro
ad ettaro. Questo serve ad
incentivare l’utilizzo di accorgimenti e tecniche alternativi ai pesticidi, più naturali, ma anche più costosi».
Da questo punto di vista temete l’apertura ad
est dell’Unione Europea?
«Sappiamo già come andrà nei prossimi anni perché è stabilito: la riforma attuale è stata fatta prima dell’allargamento; ora i nuovi
Paesi chiedono giustamente dei contributi, ed è
per questo che noi ne riceveremo sempre meno, a
scalare, fino al 2013, poi
non si sa. Attualmente ai
paesi dell’est viene riconosciuto circa un quarto di
quanto viene elargito a
noi».
Quali sono le difficoltà
per il settore?
«In Italia siamo passati
in poco tempo dal 60% al 23% di addetti all’agricoltura, e probabilmente siamo
ancora meno poiché una
parte di questi lo fa part-time: sono quelli che una vol-
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
Direttore responsabile
GIAMPIERO MORET
ta venivano chiamati “metalmezzadri”, ovvero coloro che nel fine settimana si
occupano di qualche ettaro di terreno magari ereditato dal padre. Chi oggi vive solo di agricoltura deve
inventarsi qualcosa per fare bilancio, per esempio la
stalla, che però comporta
grandi investimenti e dà
poco ritorno, perché bisogna comprare perfino le
quote di latte da produrre;
altri invece hanno la cantina. Quelli che si fanno il vino in proprio come noi hanno più guadagni, ma anche
costi e rischi maggiori. Per
questo noi contadini moderni non siamo più semplici “coltivatori”, ma veri e
propri “imprenditori agricoli”. Noi che abbiamo scelto questa strada dobbiamo
AZIENDA COLLALTO
Fondi record
per innovare
U
na veloce ricognizione alla voce “Pagamenti” del sito
internet dell’Avepa permette di scoprire quali
sono le aziende agricole
trevigiane che hanno
maggiormente beneficiato dei fondi messi a
disposizione dal Piano di
sviluppo rurale. Nel
gruppo di testa ci sono le
varie società dei Collalto
che amministrano la
grande (65 dipendenti!)
tenuta agricola della nobile famiglia suseganese. Tra i 130 pagamenti
(periodo 2002-2006) registrati nel sito Avepa a
favore dei Collalto vi sono - insieme a piccoli
importi dell’ordine di
100, 500, 2.000 euro... cifre ben sostanziose.
Del tipo: 144.000 euro
per investimenti nel dicembre 2004, 48.160 euro nel settembre 2002
per
agroambiente,
55.369 euro nel settembre 2006 per investi-
menti. «Abbiamo colto tutte le opportunità offerte
dal vecchio Piano di sviluppo rurale - spiega il dottor Ludovico Giustiniani,
amministratore dell’azienda -». Ed elenca gli interventi per cui sono stati richiesti e ottenuti i finanziamenti: «Ammodernamento della cantina e della stalla, attività agrituristiche e ricettive, sala-degustazioni, miglioramento
dei boschi degradati, realizzazione di strade forestali, costruzione di un impianto a biomasse che alimenta una rete di teleriscaldamento, interventi
quinquennali a basso impianto ambientale (niente
diserbo, riduzione dello
scarico di liquami...)». Giustiniani non si sente affatto un imprenditore “assistito”. Spiega: «I contributi sicuramente aiutano ma
non servono a nulla se dietro non c’è un progetto imprenditoriale e un’organizzazione che fa rendere
TORCHIATO E BIOMASSE
Fregona scommette
sull’agricoltura
M
continuare a percorrerla,
ma è la passione e il piacere di stare nei campi che ci
motiva. Se invece avessi
continuato la carriera di ufficiale nell’esercito ora sarei in pensione e di certo
faticherei meno».
I vostri figli pensano
di prendere il vostro posto o hanno altri progetti?
«Io ho quattro figlie...
pensavo di non avere più
speranze, ma appena pochi
giorni fa la più piccola me
l’ha un po’ riaccesa. Ma ha
solo 13 anni, quindi è ancora presto per pensarci...
Mio fratello invece ha un figlio enotecnico. Un po’ di
speranza quindi c’è».
Nella vita di voi agricoltori cos’è rimasto dell’antica solidarietà contadina?
«Noi siamo in tutto do-
ABBONAMENTI 2007:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22 - Sostenitore 80
Per l’estero chiedere in amministrazione.
favore della categoria?
«Cercherei di garantire
a chi vive in campagna i
mezzi affinché possa vivere dignitosamente. I contadini sono tutori dei rapporti familiari e anche dell’ambiente, e per farlo devono
poter avere un reddito sufficiente. Più che dare contributi in proporzione alla
quantità di terreni occorrerebbe qualcosa di continuativo per queste famiglie,
per garantirne la presenza
nel territorio. Nei nostri
paesi ci sono tante case come la mia disabitate. Invece non dovrebbero mai
mancare queste persone,
perché
intervengono
quando c’è l’albero che sta
per cadere o il fosso ostruito, facendo quindi un
servizio per tutta la comunità».
Andrea Pizzinat
Questo settimanale
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di cui alla legge 7 agosto 1990, .250".
Redazione e amministrazione
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dici, viviamo sotto lo stesso
tetto e mangiamo tutti allo
stesso tavolo. Abbiamo
continuato a fare il lavoro
di nostro padre, che sfamava dodici figli con quattro ettari e mezzo di terreno a Faè. La famiglia era il
primo nucleo della società
e dovrebbe esserlo anche
oggi, perché al suo interno
ci stava tutto, dalla crescita
dei figli al sostegno degli
anziani. La casa era quindi
anche asilo e casa di riposo, e chi lavorava sosteneva chi non poteva. Tra noi
contadini c’è ancora collaborazione, perché ci conosciamo, ci capiamo, viviamo nella stessa maniera e
abbiamo gli stessi problemi».
Se fosse un amministratore, cosa farebbe a
Domenica 10 dicembre 2006
Chiuso in redazione
il 6.12.2006 alle ore 18.30
entre molti si
riempiono la bocca col turismo, altri rispolverano i sempreverdi “servizi” e qualcuno non ha
ancora perso il vizio del capannone, Fregona va controcorrente. Pur essendo
uno dei comuni più scoscesi della Marca per il
proprio futuro punta sull’agricoltura.
In trepida attesa del Piano di Sviluppo Rurale.
«È questa la vera chance per i vini e i formaggi di
Fregona» ha infatti ribadito in un recente incontro il
consigliere regionale Gian
Antonio Da Re ai fregonesi produttori dei vini Torchiato e Boschera che cercavano appoggi politico economici. Risposta doppiamente indicativa data la
domanda: il sindaco di Fregona Giacomo De Luca gli
aveva chiesto di spremere
dalla finanziaria regionale
2-300 mila euro per il centro di appassimento del
Torchiato. Da Re ha indicato un altro obbiettivo: come dire che la Regione
non sarà Babbo Natale.
Ma anche come (riba)dire che l’agricoltura e l’allevamento con le proprie
forze non possono farcela,
servono obbligatoriamente stampelle di denaro
pubblico. Che a ben vedere non mancano. Anzi,
spesso c’è più d’una stampella: per il Torchiato, ad esempio, sono pronti anche
i 50 mila euro stanziati da
Comune e Comunità Montana e gli altrettanti promessi dalla Provincia.
Il centro di appassimento dovrebbe essere
realizzato in località Fratte
e diventare un centro di
promozione di tutto il made in Fregona: dal vino delle colline ai formaggi del
Cansiglio. Il cui quadro è
però in chiaroscuro. «Negli ultimi anni - dice Valter
Giora, direttore del Caseificio del Cansiglio - Il prezzo del latte in stalla è calato del 18%: sappiamo benissimo di lavorare in un
settore perdente. Tuttavia
nel 2006 i nostri soci hanno registrato un aumento
di produzione del 25%, il
che significa che guadagnano».
3
l’investimento. Noi avremmo fatto gli investimenti anche senza i contributi, perché solo così
si resta nel mercato.
I sussidi aiutano sempre meno la produzione
e sempre più l’attività di
difesa del territorio realizzata dalle imprese agricole. L’agricoltura è uno dei modi più economici per mantenere l’ambiente e al suo sostegno
destiniamo solo il 2% del
Prodotto interno lordo».
Giustiniani è ottimista
per il futuro dell’agricoltura trevigiana. «Sette-otto anni fa non riuscivamo a trovare persone disponibili a lavorare nella
nostra azienda, oggi abbiamo diverse domande
di lavoro. Ci stiamo sempre più diversificando,
penso alla ricettività enogastronomica, alle visite guidate, alle fattorie
didattiche. In giro - conclude Giustiniani - vedo
tante aziende che fanno
buoni investimenti. Purtroppo la nostra agricoltura soffre ancora di tre
mali: la parcellizzazione,
la senilità e l’eccessiva
presenza di hobbisti». La
sfida del Piano 2007-2013
è guarire questi mali.
(FC)
Progettando il futuro,
c’è chi azzarda: il centro di
appassimento (di cui finora c’è solo il progetto) potrebbe diventare la prima
industria di Fregona.
Prospettiva affascinante, anche perché De Luca
ha più volte ripetuto che di
industrie vere e proprie il
suo comune non ne avrà
più. La piccola zona industriale attuale piccola resterà, «perché Fregona
non è adatta allo sviluppo
industriale». E quindi ci si
butta sull’agricoltura.
Risponde alla stessa filosofia - rispettare la natura, garantirsi lo sviluppo,
sfruttare i contributi esistenti- anche la centrale a
biomasse legnose inaugurata a Fregona il 22 ottobre scorso. La quale senza
inquinare riscalda scuola
elementare e media bruciando gli scarti dei boschi
fregonesi: incentivandone
la cura, frenando la loro avanzata verso il basso inghiottendo campi e pascoli trascurati. Ed anche per
le biomasse il Piano di Sviluppo Rurale ha in serbo
un consistente sostegno.
Tommaso Bisagno
All’opera alla centrale a biomasse
4
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 10 dicembre 2006
SEGUE DALLA PRIMA
LE CAUSE DEL DISAGIO GIOVANILE VANNO RICERCATE
NEL TOTALE VUOTO VALORIALE IN CUI CRESCONO
Quanto vi odio!
Q
uesta frase era
visibile su una
parete del “Biscione” a Conegliano. Un
giovane, uno dei tanti figli
di questa società opulenta,
stanco della ipocrisia di una parte del mondo adulto lanciava quel grido di
protesta e accusa. Desiderava coerenza, disponibilità affettiva e trovava, a
suo dire, ipocrisia e vuoto
valoriale. Ci odiava come
adulti perché riteneva che
gli avessimo cancellato le
basi profonde della vita.
Altri comportamenti incentrati su un odio totale,
anche se determinati da altre motivazioni e caratterizzati da violenza cieca,
sono stati recentemente alla ribalta sui media. Chi sono allora i nostri figli?
I tecnici e gli esperti ci
direbbero che siamo in una fase di transazione nella sfera educativa, entro un
contesto in cui i riferimenti
valoriali non sono più stabili come un tempo, ma si
sono frammentati. Gli stili
di vita, i valori e le norme
di riferimento si sono moltiplicati. Se consideriamo
la televisione e il video come metafora della nostra
società, vedremo che ogni
rete propone uno stile di
vita fra cui posso scegliere,
nella consapevolezza che
la scelta di uno non mi preclude la possibilità di poterne scegliere anche altri: mi basta cambiare canale.
Dunque i valori possono esserci, l’inghippo sta
nella loro declinabilità, in
come si concretizzano. Fino a pochi anni fa la famiglia era una pratica, oltre
che un valore, la si sapeva
gestire in termini di ruoli.
Oggi non è più così. Provengo da una famiglia con
radici contadine. Mio pa-
dre mi insegnò a
rispettare
la natura
e il frutto
del lavoro. Il pane
occupava
un posto
importante sulla tavola e
guai a tagliarlo se non lo si
consumava. Non andava
mai gettato. La mia famiglia e la comunità in cui vivevo mi hanno accompagnato in un percorso di
crescita dove il sacro aveva un ruolo fondamentale
e mi serviva per sistemare
in modo corretto le basi su
cui costruire la mia vita. Idee forti, tali da meritare
sacrifici per poterle realizzare. Siamo cresciuti così,
costruendoci con lentezza
e accompagnati da un
mondo adulto spesso attento e coerente.
Oggi l’identità si co-
anche che
l’ex mitico
Nord-Est, accresciutosi con la grande e meritoria “voglia di fare”, ora per restare al passo deve aggiornarsi, strutturarsi, mondializzarsi: in altre parole, decidere cosa vuol
fare da grande e studiare per diventarlo. A Treviso invece preferiamo investire in strade e rotatorie. Del resto, se si
è senza lavoro si ha tempo per andare
in giro. Almeno finché c’è benzina nel
serbatoio. Poi chissà che, costretti ad
andare in bici, almeno si sposti l’attenzione alle piste ciclabili.
Più rotatorie meno scuole
N
el 2007 la Provincia di Treviso
taglierà il 25% dei fondi destinati
alle scuole, e lo fa a malincuore – così
dice il presidente Muraro – attribuendo
ai tagli imposti dalla Finanziaria nazionale la causa originaria. Non addentriamoci nel terreno minato delle responsabilità che poco cambiano la
realtà. Limitiamoci ad osservare. Il mercato (cui è giusto fare riferimento per dare futuro ai giovani) chiede professionalità precise (periti, ragionieri) e dice
I
l vertice della Nato,
svoltosi nei giorni
scorsi a Riga, ha avuto al
proprio centro la questione afgana. Dopo un lungo
periodo di silenzio, gli ultimi mesi hanno riproposto con forza la crisi che
sta travolgendo il regime
di Karzai. Dopo la cacciata dei talebani, gli Stati Uniti hanno infatti perso il
momento giusto per spazzare via del tutto (ammesso che fosse possibile) le forze del vecchio regime. L’impegno militare
americano, concentrato
nel sud del paese dopo il
dispiegamento della missione Isaf (promossa dall’Onu e affidata alla Nato),
si è progressivamente ridotto, di pari passo con lo
scoppio, il perdurare e l’intensificarsi del conflitto in
Iraq. Nel frattempo, in Afghanistan, dopo un inizio
che lasciava ben sperare
(grandi promesse di aiuti
economici, prospettive di
sviluppo legate a infrastrutture, oleodotti, gasdotti, eccetera), il nuovo
assetto politico non ha fatto compiere al paese lo
sperato salto di qualità.
Oggi in Afghanistan si vive probabilmente peggio
di come si stava ai tempi
dei talebani, almeno dal
punto di vista economico
e della sicurezza. Certo,
un regime barbaro e ottuso è caduto, ma l’ordine
feudal-mafioso dei vari governatori locali, tollerato
da Karzai, non rappresenta certo la democrazia.
Dopo cinque anni di presenza militare occidentale, il paese insomma non
gode che in minima parte, e nella ristretta area
della capitale, di una situazione socio-economica
struisce in un contesto in
continua trasformazione,
un’eccedenza di stimoli,
con la presentazione di valori diversificati in cui le
gerarchie variano a seconda degli ambienti e delle comodità. Nel mio lavoro incontro tanti giovani.
Quest’anno ho già avvicinato circa 650 studenti che
frequentano la terza media. Li incontro in gruppo
classe, per almeno sei ore.
Tra le altre cose chiedo loro se abbiano fede in un
qualche cosa, spiegando
correttamente il reale significato del termine. Solamente una ragazza mi ha
risposto positivamente.
Tutti gli altri (649) mi hanno guardato con stupore e
mi hanno detto di non avere alcuna fede; di non
credere veramente a nulla
di tanto importante da renderlo base per la propria
crescita. Forse allora il
problema non è quello di
analizzare episodi di devianza e di incredibile ferocia, ma di guardarci intorno con attenzione per
capire dove abbiamo sbagliato per meritarci quella
scritta sul muro del Biscione “Troppo corta una
vita per dimostrare quanto vi odio”.
Gianfranco Araldi
L’
unificazione delle due chiese è il sogno coltivato
dagli ultimi papi, perché la Chiesa ortodossa è
quella più vicina alla nostra, coincidiamo su quasi tutto ciò
che riguarda la fede cristiana, salvo la figura del papa. Per
questo motivo, da quando i papi hanno incominciato a
viaggiare per il mondo, Costantinopoli è stata messa sempre in testa alla lista. Paolo VI vi è andato nel 1967, prima
si era incontrato con il patriarca Atenagora a Gerusalemme e insieme avevano preso la decisone di togliere le scomuniche che da secoli le due chiese si erano lanciate. Poi
nel 1979 è la volta di Giovanni Paolo II. Anche i patriarchi
si sono mossi verso Roma, incominciando da Atenagora.
L’una e l’altra chiesa sono consapevoli che l’unificazione sarebbe un fatto inaudito. Mai è successo che due formazioni religiose che per secoli sono state divise e che
spesso nel passato si sono combattute anche in modo violento, si ricomponessero in totale comunione. L’unificazione tra ortodossi e cattolici cambierebbe il volto del cristianesimo e aprirebbe la strada anche all’altra più difficile unificazione con le chiese protestanti. Darebbe inoltre un grande impulso al dialogo e alla collaborazione tra
le diverse religioni del mondo e quando le religioni dialogano e collaborano, diventano un fattore decisivo di pace tra i popoli e di soluzione dei gravi problemi dell’umanità.
L’intenzione che anima lo sforzo di unificazione delle
due chiese non è di raggiungere una maggiore potenza
di fronte alle istituzioni mondane e le altre religioni, ma
di raggiungere quella unità raccomandata da Gesù Cristo
e per la quale egli stesso aveva pregato il Padre nelle ultime ore della sua vita, come testimonia il vangelo di Giovanni. Si tratta di una conversione per aderire a Cristo con
maggiore fedeltà. Certamente sarebbe anche una decisiva testimonianza di fronte al mondo.
Il Papa non pensa semplicemente alla riduzione dell’Ortodossia alla Chiesa cattolica, mantenendo solamente qualche diversità nei riti religiosi. Questa strada, a volte tentata nel passato (viene chiamata la via dell’uniatismo), più che creare unità ha approfondito il solco della
divisione. Allo stesso modo i responsabili dell’Ortodossia
non intendono annullare la Chiesa cattolica. Il lavoro da
fare è di ripensare a fondo quelle posizioni che fino ad oggi sono apparse in contrapposizione, per vedere se, pazientemente chiarite, pur mantenendo una qualche diversità di formulazione, possano avere un significato sostanzialmente uguale e ricevere il consenso reciproco.
Qualche scettico ritiene che in campo religioso non ci possa essere dialogo autentico, perché nessuno è disposto a
rinnegare la propria fede. Ma non si tratta di rinunciare
alla propria identità di fede, bensì di riconoscere la legittimità della posizione altrui e quindi di ammettere un certo pluralismo nel vivere autenticamente l’unica fede. Il
cammino non è facile.
Nella dichiarazione congiunta firmata da Benedetto XVI e da Bartolomeo I, parlando della soppressione delle
reciproche scomuniche, si dice: “Non abbiamo ancora
tratto da questo atto tutte le conseguenze positive”. Le
conseguenze sono la piena comunione. Ancora non c’è,
ma la speranza di realizzarla è forte. (GpM)
IL VERTICE NATO A RIGA
Afghanistan: persa
l’occasione giusta?
accettabile. Il fallimento
politico è abbastanza pesante. Ora rischia di aggiungersi anche un fallimento militare irreparabile. Le forze talebane si
stanno riorganizzando e
hanno ripreso un’iniziativa fatta di attacchi terroristici, ma anche di vere e
proprie campagne militari (di guerriglia).
Finora le regioni più
pericolose del sud hanno
visto la presenza militare,
oltre che degli americani,
solo di canadesi, inglesi e
olandesi. L’Italia, con circa 1800 uomini, è presente attualmente a Kabul e
nell’Ovest del paese (zone relativamente tranquille); i tedeschi, forti di un
contingente di quasi 3000
soldati, si sono dislocati al
nord. Solo i francesi (in totale circa 1100 uomini)
partecipavano, ma solo
con un gruppo di 200 effettivi dei corpi speciali, ad
operazioni congiunte con
gli americani ai confini
con il Pakistan. Ora Bush
e Blair insistono per un
maggiore impegno degli
europei, sotto comando
Nato, nelle regioni più pericolose del paese, quelle
meridionali, dove si combatte e dove i talebani hanno le loro roccaforti (e dove potrebbe nascondersi
anche lo stesso bin Laden,
ma la cattura del superterrorista non sembra es-
sere una priorità assoluta
per gli Usa).
Gli europei
però nicchiano. Italia e
Spagna hanno già detto
no, grazie. La
Germania è
disposta solo
a partecipare
a singole operazioni, ma non a dispiegarsi stabilmente. La
stessa posizione è stata
assunta da Chirac, che critica inoltre l’eccessiva enfasi attribuita alla dimensione militare, chiedendo
che venga costituito un
“gruppo di contatto” politico che coinvolga più intensamente nella questione afgana i paesi della regione, a cominciare dal
Pakistan.
Paolo De Stefani
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 10 dicembre 2006
5
I COSTI DELLA FAMIGLIA
LA RICERCA PROMOSSA DALLA PROVINCIA
N
ell’ambito del
suo Piano strategico, la Provincia di Treviso ha incaricato l’istituto Swg di Trieste di analizzare e indagare sul costo dei figli e sulle dinamiche connesse nella realtà della nostra provincia, valutando in particolare le diverse tematiche
legate al rapporto tra figli,
bilancio familiare, vita di
coppia e qualità della vita.
Una fotografia della situazione presente nella Provincia di Treviso per disegnare e progettare – nelle
intenzioni dell’ente di via
Battisti – in modo efficace
le politiche e i servizi a sostegno della famiglia, che
ha un ruolo fondamentale
e un peso rilevante nella re-
te del capitale sociale del
territorio.
«Anche se la società si
è modificata, la famiglia riveste un ruolo fondamentale – ha detto il presidente della Provincia Muraro
–. Il ruolo educativo dei genitori non cambia e resta di
fondamentale
importanza».
Sintomatico
è stato constatare – ed alcuni
esperti come il
professor Aldo Mattucci,
direttore dell’Istituto veneto di terapia familiare, lo
hanno sottolineato – che a
fungere da pungolo per
realizzare la ricerca siano
stati alcuni avvocati dediti
particolarmente alle sempre crescenti cause di separazione e divorzio. Nelle loro polemiche, le famiglie in via di disgregazione raggiungono il culmine
del disaccordo nella quantificazione
delle questioni patrimoniali e dell’assegno economico da corrispondere
per i figli. Emerge altresì
che le famiglie che riconoscono come
una storia familiare sia partita in coppia, e che anche
la sua conclusione vada
decisa in due, spesso trovano facilmente anche un
accordo economico dopo
Grande peso
del denaro
nella vita
delle famiglie
la separazione: la modalità
di gestire il denaro insomma è quasi un metro per
capire come venivano gestite le relazioni familiari
all’interno della coppia. All’opposto laddove c’è alta
conflittualità il denaro assume le sembianze del risarcimento di un danno subito. Particolarmente delicata poi diventa la posizione delle famiglie che all’atto della separazione
quantificano l’entità dell’assegno basandosi sul
tempo che il figlio resta col
genitore che se ne va: il risultato è che il figlio stesso diventa, e in certi casi si
sente, merce di scambio.
Altre dinamiche si insinuano infine nelle separazioni di famiglie monoreddito. In questi casi spesso
si ricorre al ritorno nella
LA FAMIGLIA DE FAVERI
LA SPESA SECONDO VARIE OTTICHE
L
a ricerca dell’Istituto
Swg ha coinvolto
2495 famiglie venete, 350
per provincia, attraverso telefonate svolte agli inizi del
2005.
Dall’indagine emerge
che il 9,8% delle famiglie
trevigiane ha bisogno di denaro: un bisogno che sale al
12,2% per le famiglie nuove
(composte da meno di 4 anni), e che è maggiore nelle
famiglie con almeno un figlio minorenne o che non
lavora. Tra le famiglie con
figli, ha bisogno il 13,3% di
quelle monogenitore, e il
6% delle coppie con figli. Il
50% delle nuove famiglie
(meno di 4 anni) con figli ha
bisogno di aiuto economico, il 10% tra quelle composte da 4 a 15 anni fa, meno quelle più “vecchie”.
La spesa per i figli
La spesa media minima mensile per figlio è di
405,20 euro, di cui 227 per
spese correnti, 141,40 per
alimenti, 36,80 per spese
accessorie: con un figlio si
spende 499,10 al mese, con
due 395,90 ciascuno, con
tre 412,50 ciascuno.
Chi ha un reddito
mensile familiare tra 500
e 1500 euro spende per ogni figlio in media 371,50
euro, mentre chi ha oltre
2500 euro, ne spende
483,90.
Interessante l’andamento della spesa in funzione
dell’età del figlio. Dai 477
euro con il figlio piccolissimo, si scende fino ai 380 tra
i 6 e i 10 anni, per poi salire all’apice dei 580 tra 11 e
15 anni, ridiscendere a 435
tra 16 e 18 anni, e poi risalire a 511 ai 18 anni.
Cambia anche la spesa
per figlio in rapporto al lavoro dei genitori. Il genitore disoccupato o pensionato spende 284 euro, l’ar-
tigiano autonomo 348, l’impiegato o dipendente 352,
l’operaio o agricoltore 354,
l’insegnante o impiegato di
alto livello 434, l’imprenditore 512, il libero professionista o dirigente 564 euro.
Più cultura, più spesa: il genitore con titolo di
studio fino alle medie inferiori spende 347 euro, chi
ha la maturità 426, chi ha la
laurea 471 (mettendo assieme la spesa per occupazione e scolarità, va detto,
nel mitico Nord-Est potrebbe crearsi una anomalia, nel caso di imprenditori con bassa scolarizzazione). È quasi uguale la spesa tra mamme casalinghe
(385,60 euro) e lavoratrici
(391,60).
Varia invece la spesa a
delle famiglie, è invece peggiorata per il 57% perché
aumentano le spese. È invece migliorata la qualità
della vita del 61% delle famiglie perché i figli portano gioia e amore; per il 24%
è rimasta la stessa, per il
13% peggiorata. Migliorano
anche le relazioni familiari secondo il 61% delle
famiglie perché c’è più dialogo (36%) o anche inspiegabilmente; restano invariate per il 28% delle famiglie. C’è più serenità familiare per il 40% delle famiglie, anche se c’è meno
tempo libero.
Per la cura dei figli,
l’aiuto maggiore arriva dai
nonni materni, a seguire
dai nonni paterni, o da nessuno. L’aiuto più richiesto è
in termini di tempo.
TIPOLOGIA DI FAMIGLIE
13% serene: due piatti in più non cambiano la vita
39% caparbie: arrivare a fine mese è molto più dura
8% incrinate: più responsabilità e meno tempo per i partner
33% incerte: bimbi piccoli impegnativi, più tensioni
7% compatte: è faticoso ma ne vale la pena. Si cresce
Tra tutte, il 5% di famiglie sono affaticate per l'aumento di
problemi economici e di spazio, e il meno relax. Ma vive
bene questa stanchezza.
seconda della posizione in
provincia: nell’Ulss 7 si
spende 363,80 euro per figlio, di più all’Ulss 9 (Treviso) 407,20, ancor di più all’Ulss 8 Asolo (433,70).
La famiglia che cambia
Il 18% delle coppie trevigiane vuole due o più figli, e il 77% delle famiglie
ha deciso di non averne
più. Chi ha deciso di avere
più di un figlio lo ha fatto
per lo più perché pensa che
crescono imparando a condividere, o perché crescendo si fanno compagnia.
Dopo l’arrivo dei figli la
situazione economica è
rimasta invariata per il 34%
Non è mai finita: scuola,
dentista, abbigliamento...
E
lisabetta e Piero De
Faveri sono impiegati, hanno due figli di 7 e 3
anni, risiedono a Soligo.
Rientrano in quell’ampia categoria sociale definita “ceto medio”. Categoria che fino all’arrivo dell’euro non
poteva lamentarsi delle
proprie condizioni economiche. Poi è arrivata la mo-
neta unica e la musica è
cambiata: gli stipendi sono
rimasti fermi mentre i prezzi sono schizzati alle stelle.
«Le spese per i bambini che
più pesano nel nostro bilancio familiare – afferma
Elisabetta – sono quelle per
scarpe e abbigliamento. Un
paio di scarpette per Lucia,
che ha tre anni, costano anche 70 euro e durano
due mesi. In questi
settori è difficile risparmiare, una qualità decente si paga.
Poi c’è il costo della
scuola: la mensa, il
pulmino, il materiale
didattico. Per non dire delle spese mediche, farmaceutiche e,
in particolare, dentistiche: per i prossimi
due anni abbiamo in
previsione di spendere 2.400 euro!».
Elisabetta e Piero
SOLIGO: Elisabetta, Francesco e Lucia De Faveri hanno pensato più
NUOVE POVERTÀ ARRIVANO:
LE MAMME SOLE CON FIGLI
Sulla difficoltà delle donne sole con figli riportiamo
un intervento/appello di Edoardo Rina, consigliere
comunale di Conegliano.
L
e donne sole con figli costituiscono oggi un nuovo gruppo sociale, particolarmente esposto
ai processi di impoverimento e al limite della esclusione sociale.
L’aumento della speranza di vita e dell’instabilità
famiglia
d’origine,
creando problemi di
confusione di ruoli con
nonni, genitori e figli
tutti assieme.
Il denaro, insomma,
ha un grande peso nella vita delle famiglie, e questo aumenta in presenza di
figli, sia per le spese vive e
necessarie, sia per il “di
più” che spesso si concede per loro desiderio, o per
l’ambizione dei genitori
stessi di sentirsi così più
“buoni”.
Dalle nostre parti poi, il
rapporto col denaro si lega
al grandissimo impegno
nel lavoro: tanto lavoro, poco tempo per i figli. Risultato: spesso sorgono problemi di passaggio generazionale sul lavoro (i figli
che non vogliono continuare il lavoro dei padri
matrimoniale hanno portato a cambiamenti radicali nella composizione delle
famiglie monogenitore: da
1.775.000 famiglie di questo tipo nel ’93-94 si passa
a 2.000.000 nel 2003 senza
contare i nuclei che sfuggono alle statistiche perché
le giovani mamme tornano
a vivere dai genitori.
In Italia la maggior parte delle donne sole con figli lavora a tempo pieno, c’è
poco part-time, e ha un ti-
tolo di studio medio-basso.
Il 38,1% delle madri sole è
occupato, ma si arriva al
63,7% con figli fino a 26 anni. Specifica criticità va attribuita al 14,2% delle occupate atipiche o a tempo
determinato. Le madri sole lavorano in media più
delle altre donne perché lo
stipendio del part-time non
basta ad una madre sola.
Queste situazioni rendono più acceso il contrasto tra chi pensa alla famiglia fondata sul matrimonio quale unica base della
società, e perciò la sola degna di essere tutelata, e un
che hanno visto così presi
dal lavoro) e di difficoltà o
assoluta carenza di dialogo genitori/figli. E per
questo l’analisi sulla dinamica della famiglia che
suggeriscono gli esperti va
fatta su tre generazioni.
Per riportare il denaro al
suo vero obiettivo, consentire alle persone di soddisfare i propri bisogni necessari per la vita e quindi
aver cura delle proprie relazioni familiari. La gestione del denaro diventa specchio per misurare le modalità di approcciarsi con
gli altri. (AT)
volte al part-time, almeno
per uno dei due «ma viste le
spese che dobbiamo sostenere, oggi non è una strada
percorribile. Per fortuna
abbiamo alle spalle un’ampia rete familiare – nonni,
zie, nipoti – che ci dà una
mano, altrimenti sarebbero
guai. Oggi servirebbe sicuramente un alleggerimento
del carico fiscale a favore
delle coppie con figli, ma sarebbero altrettanto utili servizi tipo doposcuola».
Se c’è da tagliare, in casa De Faveri si taglia su videogiochi e playstation:
«Non siamo troppo favorevoli a questi strumenti – afferma Piero –. Un conto è
imparare a usare il computer, un altro perdere ore e
ore in giochi poco istruttivi».
A mano a mano che i
bambini crescono, aumentano anche le esigenze. È il
caso delle attività sportive:
«Abbiamo iscritto Francesco a un corso di nuoto. Costo: 55 euro al mese». Tirate le somme si arriva vicini
ai 400 euro al mese rilevati
dallo studio Swg. E pensare che all’inizio dell’intervista pareva una cifra enorme... (FC)
welfare poco attento a questi nuovi nuclei-base della
società, anche per la mancanza di politiche attive dell’occupazione femminile e
di misure per la conciliazione tra lavoro per il mercato e attività quotidiane, e
per la scarsa efficacia delle politiche di pari opportunità.
Lancio un appello pubblico a tutte le amministrazioni comunali della Marca trevigiana, di prestare la
dovuta attenzione a questo
problema con gli opportuni provvedimenti di loro
competenza.
6
LA GIORNATA DEL VOLONTARIATO PER PORTARE AVANTI
LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DEI CITTADINI
Attivi e responsabili
M
artedì 5 dicembre, Giornata internazionale del volontariato: anche nella Marca si è voluto
ricordare questo importante appuntamento con una
campagna di informazione
e sensibilizzazione e con
numerose iniziative nel territorio. Il Coordinamento
delle associazioni di volontariato, la Consulta provinciale del volontariato e la
Provincia hanno voluto invitare la cittadinanza a riflettere sul valore dell’essere volontari, cioè cittadini attivi e responsabili, come ricorda la Carta dei valori, in stretta collaborazione con le istituzioni e gli altri soggetti del territorio,
per rispondere ai bisogni
delle persone.
Intenso il programma
della giornata. A cominciare dallo spettacolo teatrale
“Strambibar”, andato in scena al teatro Toniolo di Conegliano alle 10.30 per gli
studenti delle scuole superiori.
Alle 11, invece, con una
conferenza stampa presso
la Provincia, a cui hanno
preso parte il presidente
Leonardo Muraro e l’assessore alle politiche sociali
Barbara Trentin, il presidente del Coordinamento
Giovanni Grillo e quello della Consulta Guido Antonioli, sono stati presentati i dati relativi alle associazioni
del territorio (più di 4.300)
e si è discusso di presente
e futuro del volontariato. È
stata inoltre consegnata una targa commemorativa ai
familiari di Giuseppe Moratti, uno dei protagonisti
della solidarietà della nostra
provincia.
Quindi, Trentin, Grillo e
Antonioli hanno preso parte alla trasmissione di Antenna Tre Nordest “Ore
13”: bisogni e prospettive
del Terzo settore i temi trattati e uno studente ha raccontato la propria esperienza nel volontariato rilanciando l’importanza dell’impegno sociale tra i giovani.
Gran finale la sera presso la Pro loco di Mosnigo:
si sono riuniti molti dei volontari impegnati nell’iniziativa “Frutto di un sostegno sociale” (in tutto sono
stati circa 600), svoltasi il 12
novembre con lo scopo di
raccogliere fondi a soste-
BARBARA TRENTIN
interno la Consulta del volontariato e sostiene presso i Comuni la costituzione
delle Consulte comunali
del volontariato in quanto
ritiene che questi organismi favoriscano la crescita
delle comunità».
Che messaggio vorrebbe arrivasse ai trevigiani, dopo la Giornata internazionale
del volontariato?
«Mi piacerebbe che in
questa occasione guardassero ciò che è presente nel
proprio territorio nel campo del volontariato e che ognuno immaginasse se
stesso dentro una forma
associativa, nella consapevolezza di avere qualche
cosa da comunicare e condividere con gli altri. Vedo
il volontariato come una
grande occasione per crescere: non farlo è perdere
“Occasione
per crescere”
U
na recente ricerca
condotta dalla Provincia e dalla Consulta provinciale del volontariato ha
rilevato che nella Marca le
associazioni sono circa 4
mila.
«Un dato positivo – afferma l’assessore provinciale alle Politiche sociali
Barbara Trentin –. Secondo questa indagine, le associazioni di volontariato
sono almeno 4.398: questo
significa che ogni 200 cittadini c’è un’associazione.
Ma associazioni e gruppi
sono sicuramente di più di
quelli indicati. Nel prossimo futuro la Consulta e la
Provincia intendono aggiornare la mappatura con
dati che potranno venire inseriti in tempo reale, grazie
ad una procedura informatica che verrà messa in
linea in questi giorni».
Che ruolo svolge, a
suo parere, il volontariato nella nostra
società?
«Il volontariato consente alle persone di superare
l’isolamento e la solitudine, di realizzare attività comuni organizzate che travalicano l’individuale, di
dare spazio alla libera espressività e creatività.
Rende possibile sperimentare nuovi ruoli sociali, arricchendo l’esperienza umana e professionale. Favorisce inoltre il superamento di divisioni sociali
legate alle diverse possibilità economiche: i volontari sono tutti uguali, accomunati da ideali e attività
condivise».
Che contributo dà all’azione della pubblica amministrazione?
«Credo che tutta la normativa dei servizi sociali esalti la funzione del terzo
settore nell’area sociale. La
presenza del volontariato
aumenta il cosiddetto “capitale sociale”. La pubblica
amministrazione è chiamata a realizzare i servizi
sociali in collaborazione
con il mondo del volontariato, in tutte le diverse fasi. La Provincia di Treviso,
che fin dal 1994 ha al suo
GUIDO ANTONIOLI
“Serve una vera
autonomia”
Q
e
L’AZiON
Volontariato
Domenica 10 dicembre 2006
uali sono, secondo
Guido Antonioli,
della Consulta provinciale,
le caratteristiche distintive
del volontariato trevigiano?
«La presenza massiccia
nella società e il fatto che
coinvolga numerosissimi
ambiti. Un recente studio
condotto dalla Provincia ha
messo in luce che nella
Marca le associazioni sono
circa 4.300 (profit e non profit). Questo capillare radicamento sicuramente si
può ricondurre al retaggio
di solidarietà del dopoguerra, periodo in cui la gente si
dava una mano come poteva».
Quali sono oggi i biso-
gni del volontariato?
«Il volontariato è come una coperta, viene tirata dall’uno o dall’altro a seconda
della convenienza. Questo
aspetto va superato: il volontariato richiede una propria autonomia, pur auspicando la collaborazione con
le varie componenti della
società.
C’è bisogno infine di giovani leve, il volontariato è
ormai vecchio: i ragazzi di
oggi sono sensibili e disponibili ma vanno instradati,
e, in questo, mass media e
forze politiche, che spesso
lanciano messaggi fuorvianti, non ci aiutano».
La Giornata interna-
gno della costruzione delle
case alloggio per persone
affette da handicap della
Fondazione “Il nostro domani” Onlus. L'offerta in
187 piazze della provincia
di mele biodinamiche (24
quintali) contenute in cassette (circa 8 mila) realizzate dai detenuti della casa
circondariale di Treviso in
cambio di un libero contributo, ha permesso di ricavare 89.979,40 euro. Dal
2001, anno dell'istituzione
della campagna, sono stati
raccolti oltre 454 mila euro.
Alla serata è intervenuto
anche Sandro Moser, direttore de La Tribuna di
Treviso, che ha portato la
propria idea di volontariato, in base alla sua esperienza e alla sua professione.
Barbara Trentin
un’opportunità della vita».
«Il volontariato è il fiore
all’occhiello della Marca
trevigiana – commenta il
presidente della Provincia
di Treviso, Leonardo Muraro – un esercito di persone volenterose che tutta
l’Italia ci invidia. Qui da noi
una persona su 7 fa volontariato, segno della generosità e della buona volontà
che da sempre contraddistingue la nostra gente».
zionale del volontariato: qual è il messaggio
che in questa occasione il Terzo settore vuole lanciare alla società?
«Il 5 dicembre vuole essere un monito alle persone, troppo spesso indifferenti ai bisogni dell’altro. Rivalutiamo dunque il “volontariato inconscio”, ovvero i
piccoli gesti quotidiani di solidarietà».
Come immagina l’evoluzione del volontariato negli anni a venire?
Cambierà il suo ruolo
nei confronti delle istituzioni?
«Esisterà ancora il volontariato un domani? Se si
va avanti così, con situazioni scoraggianti soprattutto
per i giovani (lavori precari,
emergenza povertà...), credo di no. Volontariato e istituzioni devono lavorare insieme nella consapevolezza
che ciascuno ha il proprio
ruolo».
ASSEMBLEA DEL 2 DICEMBRE
Tracciate le linee
dell’attività 2007
I
n occasione dell’assemblea delle associazioni del 2 dicembre il
Coordinamento ha tracciato le linee di lavoro per
l’anno che sta per cominciare: numerose le nuove
iniziative, ma anche le attività già intraprese a cui
verrà dato seguito. Tra
queste ultime permane la
sensibilizzazione delle
amministrazioni comunali in merito alla Carta
dei valori, il documento
che raccoglie i principi ispiratori del volontariato,
affinché tutte la sottoscrivano (37 Comuni e la
Provincia l’hanno già adottata). E proseguirà anche la collaborazione al
Piano strategico della
Provincia, che individua
tra i prossimi obiettivi il
sostegno all’occupazione,
la formazione professionale, nuove politiche per
la qualità ambientale e
territoriale, aggiornare le
politiche per la famiglia.
Altri due progetti che
procederanno nel 2007
sono la sensibilizzazione
della cittadinanza sulla
possibilità di donare il 5
per mille alle associazioni di volontariato e la campagna informativa “Più
dai, meno versi”, relativa
all’applicazione
delle
nuove norme in materia
di deducibilità delle liberalità al settore non profit.
Un occhio di riguardo
spetterà poi ai giovani:
continueranno le proposte del Laboratorio scuola e volontariato, servizio
di orientamento al volontariato per studenti e punto di riferimento per gli
insegnanti per arricchire
l’offerta didattica. Formazione scolastica, ma
non solo: il Coordinamento intende anche promuovere e implementare, in collaborazione con
gli altri soggetti coinvolti,
la formazione di alto livello attraverso la riproposizione e lo sviluppo
della scuola di formazione socio-politica, un’iniziativa di Unascom.
Infine, avrà seguito
l’impegno assunto nel
maggio scorso per realizzare la “Fondazione di
comunità”, a cui hanno aderito tutti i 28 comuni
del territorio dell’Ulss 7,
la stessa azienda sanitaria e la Banca della Marca. Il progetto è uno strumento innovativo per
contribuire in concreto all’evoluzione strategica
del territorio nel prendersi cura di sé e della
sua comunità.
Tra le novità, sono
previste delle azioni sul
fronte delle povertà: dall’ultima assemblea annuale della Caritas trevigiana è infatti emerso che
i poveri nel territorio sono sempre più numerosi,
immigrati, anziani e donne. E per valorizzare la famiglia e il ruolo attivo che
svolge nella società, il
Coordinamento ha richiesto l’inserimento tra
gli obiettivi strategici del
Piano di zona, strumento
che consente ai soggetti
istituzionali e alla comunità locale di intraprendere un percorso comune, di una specifica “area
famiglia” sostenuto da un
documento a cui hanno aderito undici associazioni di famiglie del territorio.
Per poter realizzare
questi obiettivi e per poter arrivare a tutti i cittadini è fondamentale il radicamento nel territorio,
oltre che la collaborazione con le istituzioni: per
questo si punterà all’incremento del lavoro in rete tra i vari coordinamenti territoriali.
IN ASSEMBLEA ESAMINATI
CENTOTRENTUNO PROGETTI
L
e associazioni di volontariato della provincia di
Treviso si sono riunite il 2 dicembre nella sede
della Provincia: tra gli argomenti all’ordine del giorno
anche la relazione sui progetti presentati nell’ambito
del bando “Progetti 2007”.
Le iniziative che hanno concorso al finanziamento
sono state 131; di queste, 20 sono appartenenti all’ambito territoriale della Casa del volontariato di Montebelluna, 26 a quello del Coordinamento della Sinistra Piave, 13 a quello del Coordinamento Castellana,
4 a quello del Coordinamento Opitergino Mottense e
68 proposte da associazioni che fanno riferimento al
Centro di servizio (54 appartenenti al distretto 1 dell’Ulss 9, 8 al distretto 2, 6 al distretto 3).
Pagina realizzata in collaborazione con il Coordinamento
delle associazioni di volontariato della Provincia di Treviso
ed il Centro di servizio per il volontariato
e
L’AZiON
G
li stranieri della
Marca, e chi per
lavoro o per generosità li aiuta, assieme al
“permesso di soggiorno in
posta” dovranno abituarsi
ad un’altra cospicua novità:
gli sportelli immigrati della Caritas hanno esaurito il
loro compito. Chiuderanno.
Uffici postali e patronati, infatti, si occuperanno di
quanto la Caritas diocesana (a Conegliano, Oderzo
e Vittorio Veneto e in passato anche nel Quartier del
Piave), unica in Italia!, ha
fatto fin qui, in termini anzitutto di consulenza. Salta
però l’ultimo passaggio: se
la Caritas fissava anche gli
appuntamenti per andare
in Questura a completare
l’iter per il permesso di soggiorno, la carta di soggiorno, il ricongiungimento familiare; ora invece gli stranieri riceveranno per posta
la convocazione in Questura.
Venendo meno le funzioni, praticamente svanisce la ragion d’essere per
gli sportelli. Lo stesso direttore della Caritas monsignor Ferruccio Sant conferma che si va verso la
chiusura del servizio.
La Caritas potrà quindi
impiegare persone e risorse in altri settori. Oppure
sempre a beneficio degli
Attualità / Economia
Chiudono gli sportelli immigrati della Caritas
Permessi di soggiorno
in posta:ora davvero
SI COMINCIA LUNEDÌ 11 DICEMBRE
R
imandata all’ultimo minuto.
Non è scattata lunedì 4 dicembre la nuova procedura per la richiesta di permessi e carta di soggiorno, che prevede cioè che gli immigrati si rivolgano agli uffici postali per ritirare e presentare i moduli
prima dell’appuntamento in Questura.
Un rinvio deciso a pochissimi giorni dal via previsto. Era infatti la mattina di mercoledì 29 quando dalla
Questura di Treviso confermavano
per telefono a L’Azione il via per il 4
dicembre. Ma era il pomeriggio dello stesso giorno quando, a giornale
ormai in stampa, si è deciso di far slittare l’avvio del nuovo sistema.
Il ministero dell’Interno – che per
la nuova prassi fruisce della collaborazione di Poste italiane ed Anci – ora nel suo sito web annuncia ufficialmente che si comincerà da lunedì 11
stranieri, ma sotto altre vesti: non va dimenticato, ad
esempio, la sempre richiesta distribuzione mobili, gli
dicembre.
Speriamo. In ogni caso, a oggi pochissima pubblicità è stata fatta della
nuova procedura.
Quanti degli stranieri che vivono
tra noi la conosceranno?
Probabile un avvio turbolento.
Ci vorrà tempo infatti prima che diventi chiaro per tutti... che il kit per
la richiesta di permesso si può ritirare in tutti i 14 mila uffici postali d’Italia, ma consegnare solo ai 5.332 “abilitati”.
Che il permesso di soggiorno diviene elettronico, trasformandosi da
un foglio a un chip (e questo è senz’altro un passo avanti).
Che la novità comporterà stabilmente una maggiore affluenza alle
Poste: dove nessuno ha parlato, eresia!, di nuove assunzioni, e chissà cosa succederà con le sempre più estese chiusure estive degli uffici po-
aiuti in emergenza alle situazioni in difficoltà, le
strutture di accoglienza.
Assieme ai battenti degli
APPUNTAMENTI
RACCOLTE 25 MILA FIRME
Seminario sui conflitti in
azienda
Treviso Tecnologia, azienda della Camera di Commercio per l’innovazione tecnologica, promuove il seminario “I conflitti in azienda. Teoria e pratica per riconoscerli e trasformarli”.
Appuntamento per mercoledì
13, dalle 9 alle 18, alla sede di Lancenigo. L’invito è rivolto soprattutto
ai titolari di imprese, amministratori
e direttori delle risorse umane.
La Coldiretti spinge
il menù a km zero
Rapporto sul Prosecco doc
Il Distretto del Prosecco Doc di Conegliano e Valdobbiadene presenta
sabato 16 alle 10, all’auditorium
del Centro di cultura Fabbri di Pieve di Soligo, il rapporto annuale, il
più completo documento sulla realtà
produttiva del Prosecco Doc. Seguiranno i focus su Inghilterra e Germania realizzati da esperti dei rispettivi mercati. Interventi tecnici di
Vasco Boatto, Brian Howard, Stefano
Pellegrini e Giancarlo Vettorello.
Fino al 17 dicembre Rossotreviso
Idee e progetti “intorno al radicchio”: è questo il contenuto di “Rossotreviso”, iniziativa che dal 7 al
17 dicembre porrà l’attenzione
su radicchio di Treviso e variegato di
Castelfranco. Tutto si colorerà del rosso del radicchio trasformando i due
centri storici di Treviso e Castelfranco in un enorme mercatino tematico: vetrine, gazebi, striscioni, manifesti, annunci, concorsi, mostra fotografica, menu, aperitivi, pizze, in un percorso articolato tra le piazze che stimolerà lo shopping prenatalizio con
acquisti di radicchio, e di semilavorati a base di radicchio (pasta, marmellata, cioccolate), di ceramiche color “radicchio”, di libri di ricette di
radicchio e altro ancora.
Domenica 10 dicembre 2006
I
l Veneto è la seconda
regione in Italia per importazione di prodotti agricoli dall’estero, benché il
“Made in Veneto” sia composto da ben 38 vini Doc,
Docg, Igt, 366 prodotti tradizionali iscritti all’elenco
del ministero delle Politiche
agricole, 21 prodotti
Dop/Igp, due marchi collettivi per la carne bovina,
un marchio certificato per
la carne cunicola, altri riconosciuti a livello nazionale
in avicoltura. Il tutto per una produzione di 5 miliardi
di euro. L’agricoltura veneta produce frutta, latte e formaggi, carne, uova, vino e
zucchero in quantità enormemente superiore al fabbisogno regionale, con livelli di salubrità e di qualità
unici al mondo. Forte di
queste premesse, nei giorni scorsi Coldiretti ha consegnato alla Regione 25 mila firme raccolte su tutto il
territorio per chiedere una
legge che riservi il “fior fiore” della produzione locale
nelle mense pubbliche di asili nido, scuole materne e di
ogni ordine e grado, ospedali e residenze per anziani.
«Oltre alle mense scolastiche ed ospedaliere – ha
spiegato Giorgio Piazza,
presidente veneto di Coldiretti – chiediamo alla Re-
gione di incentivare i ristoratori ad adottare “menù a
km zero” con prodotti tipici,
di stagione e soprattutto regionali».
Dopo l’approvazione della legge 204/2004, che obbliga la corretta e completa
informazione sulla provenienza dei prodotti destinati al consumo alimentare, ora si vuole fronteggiare l’invasione del mercato da parte di cibi in arrivo da Paesi
stranieri, che non sempre rispondono agli standard di
sicurezza e qualità propri
del patrimonio enogastronomico italiano e mettono
altresì a dura prova una parte importante del tessuto socio-economico regionale.
«La preferenza di prodotti di origine regionale riduce anche l’inquinamento
atmosferico: una manciata
di ciliege dall’Australia per
il cenone di Natale compie
16 mila chilometri e il
boeing che le trasporta scarica 1,5 kg di anidride carbonica per ogni chilo trasportato. Le pesche cilene
percorrono un viaggio di 12
mila km, attraverso un collegamento aereo che consuma 135 mila litri di kerosene e immette nell’aria un
kg di CO2 per ogni chilo trasportato ad ogni chilometro
di volo».
stali.
Che per ottenere alcuni documenti
e l’assistenza per compilarne altri lo
straniero dovrà rivolgersi ai patronati e ai comuni abilitati, per i quali però
non è previsto nessun rimborso in
cambio di questo servizio extra.
Che per informazioni generali è
disponibile il numero verde 800
309309.
La nuova procedura comporta anche un aumento dei costi: 72 euro per
il rinnovo del permesso di soggiorno, denunciano i sindacati trevigiani,
fortemente critici verso la novità. Anche perché, se da un lato introduce
un meccanismo chiaro, seppur tortuoso, per gli immigrati, dall’altra, non
si risolve il problema della carenza di
personale della Questura. Sede in cui
la massa delle domande inoltrate rischia di trovare la sua Tangenziale di
Mestre. (TB)
sportelli si chiude una fase
in cui la Caritas ha di fatto
esercitato una supplenza
delle carenze dell’apparato
statale (da questo punto di
vista, l’introduzione di un
nuovo sistema era necessaria!). In effetti non do-
7
vrebbe essere una priorità
della sua azione pedagogica collaborare con la Questura di Treviso. Ma Caritas lo ha fatto, perché era
necessario.
E lo ha fatto malgrado la
poca gratitudine che in taluni ambiti ne ha tratto: pochi i comuni che hanno risposto alle richieste di contributi – per un servizio erogato ai propri cittadini! –
formulate per lo Sportello
Immigrati dalla Caritas.
Ora però le parti si rovesciano. Perché come
spiega il Viminale, a braccetto con l’avvio del “permesso di soggiorno in posta” va la sperimentazione
del trasferimento delle funzioni e delle competenze
amministrative in materia
di immigrazione ai comuni. Ciascuno cioè dovrà
sempre più fare da punto
di riferimento per i propri
residenti. C’è anche chi
propone di scaricare tutto
sui comuni escludendo il
passaggio per Poste italiane.
In ogni caso, il passaggio di competenze ai comuni va atteso con la sussurrata speranza che le posizioni politiche verso l’immigrazione e verso le culture diverse non si ritorcano sull’efficacia del servizio amministrativo.
Tommaso Bisagno
8
S
ull’Alpago s’è venuta a creare nel
corso del tempo un tipo
di pecora dal mantello
folto, di taglia medio piccola, e quel che subito la
distingue è l’essere senza corna, con orecchie
piccole e profilo montonino.
Su queste montagne
s’è affermata come razza
autoctona con caratteri
di rusticità notevoli, il
che la rende adatta al difficile ambiente alpino.
Oltre a quest’indiscusso pregio, e alla lana, la pecora “alpagota”,
fornisce pure latte e carne. Ma è proprio in virtù
della bontà della sua
carne che s’è salvata dal-
e
L’AZiON
Economia
Domenica 10 dicembre 2006
A ENOLOGIA A CONEGLIANO
Pecore alpagote
come tosaerba
l’annientamento, avendo lo Slow Food conferito all’agnello d’Alpago la dignità di loro presidio (uno degli 11 in
Veneto) e di fatto incrementando così la
popolazione sopra i
duemila capi, di cui più
d’una cinquantina (conteggiando gli imminenti
parti di fine mese) a Conegliano città, sui colli e vi-
Cinquanta
animali
in servizio
in centro città
gneti della Scuola d’enologia.
Colli e vigneti si diceva,
perché qui a Conegliano, il professor Gianbattista
Fadelli, che cura
oltre il dovere istituzionale il gregge, s’è inventato di
adoperare l’“Alpagota” soprattutto
come “rasaerba”
sotto i pregiati vigneti dell’antica
scuola.
Di solito, le pecore alpagote restano nelle ampie
vigne dell’ultracentenario
istituto da metà dicembre
ai primi di marzo, riducendo così erba e erbacce
a un “quasi prato inglese”,
e con il soprammercato
d’una “fertilizzazione” gra-
Il professor Fadelli in mezzo al gregge alla Scuola di enologia
tuita, e in special modo del
tutto “biologica”. A Conegliano, anche se la carne è
pregiatissima, non si ammazza alcun agnello (ne
nascono ora da 15 a 20 l’anno), ma si vendono tutti
“da vita”, visto e considerato questo nuovo
ruolo d’efficiente “falciatrice” sia nei luoghi
impervi, incolti che nei
coltivi in riposo invernale. (MS)
Novità decisa dal “Sinistra Piave”
Consorzi bonifica:
gli urbani pagano
Seconda rata dell’Ici
da pagare entro il 20 dicembre
Sergio Gaiot
S
aranno assoggettati, a partire dal
2007, al pagamento del contributo al Consorzio di bonifica pedemontano “Sinistra Piave”
anche coloro che risiedono in aree urbane. E che, fino ad ora, non avevano mai
versato il contributo consortile. Questa importante
decisione, che riguarda circa 37 mila soggetti della Sinistra Piave, è stata approvata all’unanimità dal consiglio del Consorzio durante l’assemblea per l’approvazione del bilancio.
La somma che si prevede di incassare è di circa
440 mila euro. In media ogni contribuente verrà a
pagare circa 11 euro, naturalmente ci sarà chi pagherà anche meno e le cartelle inferiori a 3 euro non
verranno emesse e saranno riportate nella quota del
2008.
«Tutto il territorio, comprese dunque le aree urbane, ricevono un beneficio attraverso la rete di ca-
L
Previsti
440 milioni
di maggiori
entrate
nali e di scoli che il Consorzio ha in gestione dalla
Regione Veneto – spiega
Sergio Gaiot, presidente
del Consorzio di bonifica
–. Dunque è per ragioni di
equità che sono stati assoggettati al pagamento
coloro che risiedono in zone urbane; non era logico
che solo le aree agricole
continuassero a sopportare tutti i costi. È fondamentale sottolineare che
ciascun contribuente pagherà unicamente per il bacino scolante della zona dove esso risiede, non certo
per la totalità del territorio».
La maggior parte delle persone si chiederà: ma a cosa serve questo denaro?
a Finanziaria regionale per il 2006 impegnava la Giunta a presentare al Consiglio regionale una legge di riordino
del sistema dei consorzi di
bonifica, con relativi contributi. Se tale legge non
fosse stata approvata entro
il 31 dicembre 2006, dal 1º gennaio 2007 la Giunta avrebbe erogato ai consorzi di bonifica un contributo
straordinario, in sostituzione dei contributi dei proprietari di immobili tenuti a pagare meno di 20 euro,
quantificato in 22 milioni di euro. Manca poco a fine anno: che succederà?
«In quarta commissione stiamo esaminando cinque
diversi progetti di legge – afferma Franco Manzato,
consigliere regionale opitergino (nella foto) – e il lavoro di sintesi andrà comunque nella direzione dell’abolizione della tassa sulla bonifica. Ma questo avverrà dal
«Compito principale del
Consorzio è la manutenzione delle opere di bonifica – prosegue il presidente Gaiot – che sono a servizio di un comprensorio
di oltre 70 mila ettari. Sullo stesso operano ben 20 idrovore gestite dal Consorzio, tanto per citare un
esempio. Impianti che sono fondamentali per la difesa del territorio dagli allagamenti. Non possiamo
dimenticare che, a seguito
del cambiamento del clima, fattore con il quale
sempre più ci si deve confrontare, le aree urbane devono essere sempre più vigilate e tutelate, per evitare rovinosi allagamenti. Un
problema reso più acuto
dall’urbanizzazione, con
l’impermeabilizzazione
delle superfici, che il nostro territorio ha conosciuto negli ultimi anni.
Le somme che verranno incamerate dai contribuenti “urbani” serviranno
dunque per gestire le
grandi opere (idrovore, ba-
cini di raccolta, canali di
scolo) che a suo tempo sono state costruite con il denaro dello Stato o della Regione. Senza contare che
si sta facendo strada un
nuovo modo di operare
che vede la stretta collaborazione fra Consorzio e
Comuni.
Ne è un esempio la collaborazione con le amministrazioni comunali di
Motta di Livenza e di Oderzo, grazie alla quale è
stato ottenuto un sostanzioso contributo dalla Regione Veneto per il potenziamento degli impianti idrovori Paludei di Fratta a
Oderzo e San Giovanni a
Motta di Livenza. In assenza di questo “patto” non
sarebbe stato possibile ricevere un simile contributo. Negli anni infine sono
aumentate le competente
che lo Stato e la Regione
Veneto hanno attribuito al
Consorzio in materia di sicurezza idraulica e ambientale, a vantaggio di tutti i cittadini».
2008. La manovra finanziaria regionale infatti non aumenta le tasse dei cittadini,
quindi ci sarà un minor gettito nelle casse della Regione di circa 100 milioni
di euro, cui vanno sommati i minori introiti dallo Stato. Per questo faremo slittare di un anno l’emendamento previsto dalla precedente finanziaria (quello che autorizzava il contributo straordinario di
22 milioni per non far pagare chi deve meno di 20 euro, ndr). Non cambia dunque nulla rispetto alle decisioni prese: spostiamo solo di un anno la scadenza, il tempo per fare la
nuova legge sui consorzi dove sarà
previsto l’abbattimento della tassa».
(AT)
FRANCO MANZATO
“La nuova legge
abbatterà la tassa”
Scade il 20 dicembre il termine ultimo per il versamento della seconda rata dell’Ici, l’Imposta comunale sugli immobili, dovuta per il 2006. Ovviamente il
discorso vale solo per i proprietari di case che non abbiano già provveduto al pagamento in rata unica entro il 30 giugno scorso. L’aliquota da pagare varia, oltre che per la tipologia dell’immobile, da comune a
comune.
Si può ottenere rimborso
per un pacco celere in ritardo
Un utente di Catanzaro è stato rimborsato da “Poste
italiane” dopo una diffida per il ritardo nella consegna di un pacco-celere. L’opzione “pacco-celere” garantisce, secondo la carta dei servizi, la consegna per
il giorno successivo. Il pacco era stato, però, recapitato con un giorno lavorativo di ritardo e per questo
l’utente ha preteso che l’azienda pagasse la penale
prevista nelle condizioni del servizio, avanzando un
reclamo.
Promozioni speciali Enel
per i titolari di partita Iva
Enel propone interessanti offerte e servizi per i titolari di partita Iva (4,5 milioni di piccole e medie imprese in Italia) che scelgono di passare sul mercato
libero, cogliendo le opportunità di risparmio proposte dalla società elettrica e del gas.
Le varie proposte fissano il prezzo dell’elettricità, ovvero offrono sconti sulle tariffe. Informazioni al numero 800 900 860 o www.enelbusiness.it. Per aderire alle offerte non c’è alcun costo di attivazione, né è
necessario sostituire il contatore o effettuare lavori
sull’impianto.
Rifiuti agricoli: contributi
da Provincia e Consorzio Tv1
In seguito all’entrata in vigore della nuova normativa
sui rifiuti, da ottobre 2006 il servizio di raccolta dei
rifiuti agricoli e conferimento all’ecomezzo da parte
degli agricoltori è stato sostituito con un servizio di
raccolta a domicilio presso l’azienda agricola, ad un
costo di 36 euro (Iva compresa), come concordato
con il gestore della raccolta. La Provincia di Treviso
ha stanziato su proposta del Consorzio Tv1 25 mila
euro per sgravare le 23 mila aziende agricole della
nuova spesa. Per parte sua, anche il Cit Tv1 ha stanziato un contributo aggiuntivo alle aziende agricole,
per sopperire ancor maggiormente al sostegno nella
gestione dei rifiuti agricoli, nella consapevolezza che
nelle aziende agricole è anche aumentata la sensibilità ambientale.
Veneto: tre milioni di euro
all’imprenditoria femminile
Dal 3 novembre ci sono nuove agevolazioni regionali per l’imprenditoria femminile: tre milioni di euro saranno assegnati sotto forma di contributo in conto capitale e di finanziamento a tasso agevolato. Beneficiarie delle agevolazioni sono le piccole e medie imprese del Veneto (imprese individuali, società cooperative, società di persone e di capitali), a prevalente partecipazione femminile.
e
L’AZiON
Economia
Domenica 10 dicembre 2006
9
RICOLLOCARSI: È DURA
Tra i lavoratori in mobilità e Cigs
Formazione
sottovalutata
N
el primo trimestre del 2006
l’ufficio studi
della Cisl ha condotto 154
interviste in 9 aziende delle Province di Vicenza e
Treviso (tessili e metalmeccaniche) per avere una fotografia della situazione delle persone in cassa integrazione o mobilità,
o prossime a questo tipo
di situazione, per capire le
loro percezioni sulle proprie risorse e su quali azioni si aspettassero dagli
attori socio-economici per
poter accorciare il periodo di inoccupazione.
Contrariamente a quanto comunemente si ritiene, la mobilità si è rivelata un problema non necessariamente legato al
genere (maschio o femmina) quanto piuttosto all’immobilità professionale, dovuta a scarsa professionalità, incapacità di gestire il cambiamento o diversa percezione dei carichi familiari: il modo di
reagire di uomini e donne
di fronte alle crisi aziendali infatti differisce molto. Rispetto alla responsabilità familiare per le donne, in genere, l’impegno
lavorativo è secondario,
perciò è meno gravoso attendere e sperare in un ripristino della situazione
precedente piuttosto che
l’insicurezza data dal passaggio ad un altro posto di
lavoro. Gli uomini sentono invece una responsabilità prevalentemente
economica
nei confronti
della famiglia, e perciò
non possono
permettersi
di restare in
attesa in una
situazione instabile.
Le stesse diverse percezioni del proprio carico
familiare sono quelle che
spingono o meno ad una
ricerca attiva di un nuovo
posto di lavoro, anziché
beneficiare di tutto il periodo di Cigs, trovandosi
poi fuori dal mercato del
lavoro.
Le competenze tecnico
professionali di cui dispongono le persone intervistate sono per lo più
di basso profilo o di profilo molto specialistico: sarebbe dunque opportuno
chiedersi se si tratti di abilità tecniche, più che di
competenze.
L’immobilità è
tanto più forte
quanto più lunga è stata la
permanenza
nella stessa azienda.
Per capire
come
poter
fornire loro competenze
che li mettessero in grado
di riaffacciarsi efficacemente sul mercato del lavoro, si è indagata la loro
percezione della formazione. Più di qualcuno aveva già avuto esperienze
formative, grazie all’azienda o per iniziativa personale. Gli uomini però vedono l’incremento delle
Le due fasi
dell’indagine
della Cisl
trevigiana
proprie competenze come
un mezzo per un miglioramento lavorativo, soprattutto in senso economico, quindi una formazione tecnico-specialistica. Le donne invece hanno espresso l’aspettativa
di un chiaro sostegno alla
ricerca di lavoro, più di carattere motivazionale e
informativo.
Quanto a come e a che
tipo di lavoro cercare, la
maggior parte di loro concepisce il posto di lavoro
solamente attraverso un
contratto a tempo indeterminato e possibilmente non lontano da casa (ossia nell’area di 7/8 km al
massimo). Molti non conoscono minimamente
quali sono gli strumenti
attraverso i quali è possibile tenere monitorate le
offerte di lavoro, non sono
al corrente dell’esistenza
di agenzie interinali o uffici informazioni come gli
Informagiovani.
A distanza di sei mesi
da quel contatto, un campione di 59 lavoratori è stato contattato personalmente per capire quanti di
questi lavoratori erano riusciti a trovare un nuovo
impiego e per ciascuno di
questi capire le modalità
attraverso le quali era riuscito a rientrare nel mercato del lavoro, con particolare attenzione al cam-
CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN PROVINCIA DI TREVISO
1/2005
2/2005
3/2005
4/2005
1/2006
Ordinaria + Straordinaria
Metalmeccanico
53226
Tessile-abbigliamento-calzaturiero 250631
Edilizia tot
159743
Altro
37648
Totale
501248
164723
130124
143332
118819
556998
151596
59213
239813
95660
546282
222969
418801
201851
106964
950585
INDESIT PREMIATA
Meglio dimettersi
con l’incentivo
a Indesit ha vinto nei giorni scorsi la prima edizione del Premio Etica & Impresa, promosso dalle Associazioni dei quadri e delle alte professionalità di Cgil, Cisl e Uil, che vuole dimostrare con
casi concreti come la responsabilità sociale possa essere una risorsa strategica di sviluppo per l’impresa
e aiutarla a crescere in competitività.
Indesit è stata premiata nella categoria Territorio
per aver realizzato l’Accordo quadro internazionale
che garantisce la non discriminazione per genere,
razza, religione, e pone il divieto di discriminazioni
salariali con sanzioni per i fornitori che non si adeguano all’Accordo e, all’interno di questo, l’Accordo
di Refrontolo.
Q
uest’estate abbiamo scritto della
crisi della Indesit di Crevada di Refrontolo, gruppo Merloni, il cui piano di
riorganizzazione prevedeva il licenziamento di
145 lavoratori, ma al contempo era riuscito a realizzare un accordo di
grande originalità per un
efficace e rapido ricollocamento dei lavoratori licenziati. Ai lavoratori era
data la possibilità di scegliere tra diverse soluzioni: dimissioni volontarie
con incentivo; entrata in
mobilità con incentivo variabile in funzione dell’anzianità di servizio in azienda; entrata in Cigs;
collaborazione ad un progetto organizzato all’interno dell’azienda per l’assistenza nel ricollocamento (nel caso un’azienda assuma a tempo
indeterminato un lavoratore Indesit essa si vede
assegnare un significativo contributo economico); prepensionamento.
A settembre 109 su 145
lavoratori hanno scelto: il
55,96% dimissioni volontarie con incentivo,
34,86% mobilità, 5,5%
Cigs, 3,67% assistenza al
ricollocamento.
Tra chi ha deciso per le
dimissioni volontarie accettando l’incentivo messo a disposizione dall’a-
zienda, il 59% aveva a disposizione un’alternativa,
il 21% non ne aveva, il 20%
non ha dato spiegazioni.
Sempre tra chi si è dimesso accettando l’incentivo e senza la copertura degli ammortizzatori sociali, il 46,15% si trovava nella urgente necessità di coprire debiti finanziari.
Per raccogliere le
informazioni utili ad ef-
fettuare la scelta più giusta i lavoratori hanno preferito gli operatori sindacali (48%) rispetto allo
sportello per il ricollocamento (38%). Il 12% non
ha ascoltato nessun consiglio.
Tra quelli che si sono
iscritti alle liste di mobilità, in settembre il 40,54%
ha trovato nuovo impiego; il 54% è ancora in mobilità.
portanza delle reti informali (conoscenti, amici,
operatori sindacali) come
strumento utilizzato; il
46,15% dei ricollocati ha
dichiarato di aver agito in
modo autonomo per trovare lavoro, mentre solo il
15,38% è stato chiamato
dai Cpi; il 38,47% dei lavoratori ha trovato ricollocazione grazie all’azione
sindacale. Netta infine la
questione della formazione: il 99% degli intervistati ha dichiarato di non aver
seguito alcun percorso
formativo/di orientamento/riqualificazione dopo
l’uscita dal mercato del lavoro.
LA LETTERA
2/2006
200804
459606
199714
135684
109155
165899
56013
86722
565686 847911
IL CASO INDESIT
L
mino di formazione percorso.
È risultato che mentre
i lavoratori in Cigs e in C.
solidarietà si trovavano
ancora quasi tutti nella
stessa condizione, il 28%
dei lavoratori in mobilità
è riuscita a trovare un nuovo impiego, e il 38,5% dei
lavoratori iscritti alle liste
di mobilità tra gennaio e
marzo 2006 è impiegato in
lavori socialmente utili (esclusivamente donne).
Di fronte alla domanda
sul modo attraverso il quale queste persone sono
riuscite a trovare una nuova collocazione emerge, in
misura molto forte, l’im-
“La mia esperienza
non serve proprio?”
L
eggo L’Azione
da circa un anno: nel numero del 19
novembre scorso ho
letto il Primo Piano intitolato “Tecnico, perito: la Marca ha bisogno di te”. Ho letto una serie di informazioni al riguardo: dal
’99 si cercano tecnici...
non mi dilungo, ma
devo dire che io ho
vissuto sulla mia pelle
questa situazione e sono qui per dir vi che
nonostante la mia esperienza non sono
riuscito a trovare nulla.
Ho scritto curriculum in tutte le salse,
ma nessuno mi ha mai
risposto; forse alla mia
età non ser vo più? il know how non lo si può
avere a vent’anni, allora dove sta la verità?
Cer to, a 45 anni,
dove vuoi andare?
Grazie per lo spazio
e per la cortese risposta, sempre pronto a
rimettermi in gioco.
(JN)
Nel nostro Primo
Piano abbiamo esaminato la situazione basandoci sulle informazioni che arrivano da
un lato dal mondo del
lavoro, dall’altro da
quello della scuola.
Capiamo per altro il
suo stato d’animo di
fronte alla dif ficoltà di
trovare occupazione nonostante l’esperienza.
Purtroppo nella sua
situazione si insinua un
altro grave ed attuale
problema, quello della
dif ficoltà di rioccupazione dei 45/50enni.
Un problema che in
questi mesi coinvolge
numerosi lavoratori.
e
L’AZiON
CARITAS / 5 ANNI DI AIUTI
Attenzione particolare
per la Bulgaria
CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO
Prolunghiamo
il tempo dell’ascolto
M
entre le parrocchie stanno accogliendo l’invito
del piano pastorale di
mettersi in atteggiamento d’ascolto
per capire meglio le esigenze del nostro tempo, il Consiglio pastorale diocesano si è riunito venerdì scorso per
ascoltare anch’esso ciò che il IV Convegno della Chiesa italiana, celebrato a Verona nel mese di ottobre, ha
detto e in che modo accoglierlo nella nostra Chiesa. La decisione è stata che non ci sarà un convegno vero
e proprio in diocesi, si prolungherà
invece l’impegno all’ascolto.
Hanno parlato tre consiglieri,
membri della delegazione diocesana
a Verona, riferendo i contenuti essenziali. In primo luogo è stato rilevato che il convegno si è svolto nel segno della continuità su due punti essenziali che da tempo la Chiesa italiana ha individuato come impegno
per il primo decennio del duemila. Si
tratta della missione, come caratteristica fondamentale della Chiesa del
nostro tempo e della rilevanza dei laici all’interno della comunione ecclesiale.
La missione
La missione – ha riferito don Giampiero Moret – è la convinzione che in
questo mondo, nuovo e sconcertante, la Chiesa non deve chiudersi in se
stessa, per salvare il salvabile, ma accettare la sfida e ripresentare il vangelo in tutta la sua completezza. Questo vale non solo per coloro che hanno preso le distanze pensando che la
Chiesa non avesse più niente da dire
loro, ma anche per i cristiani rimasti
fedeli. Ritornare all’essenzialità del
vangelo per una fede più consapevole, la sola che può resistere di fronte
ai cambiamenti, questa è l’indicazione. Con questo si aggancia l’altro tema.
I laici
Sul secondo tema ha
riferito Piergianna Carnelos. La comunità si
rinnova e diventa più aderente al vangelo se si
rinnova la comunione
nel suo interno, ridando ai laici il posto che
spetta loro, che non è
solo di collaborare
quando scarseggiano le
forze, ma di esercitare
una vera corresponsabilità. Per questo sono
necessari momenti forti di formazione e di vissuto cristiano intenso. È
stato notato lo stretto legame tra il
compito specifico del laico, che è
quello di testimoniare il vangelo nel
mondo, e questa rinnovata presenza
all’interno della Chiesa. La sua azione del mondo sarà efficace e svolta
con autonomia solamente se nella
Chiesa il laico ha rilevanza e voce.
A conclusione si è sentita la testimonianza del più giovane del gruppo dei delegati, Diego Fioretti, che
pur essendo stato ben impressionato del clima di libertà e di comunione, ha notato la scarsità dei giovani e
CI SCRIVE IMELDA BORNIA
Piedi nel fango
e occhi al cielo
C
ari amici,
gli ultimi due
mesi dell’anno sono sempre un grande fervore nei
progetti: s’avvicina Natale, la fine dell’anno scolastico e la fine delle attività
dei progetti. Come di tradizione bisogna preparare
le recite natalizie da presentare nelle scuole e
chiese con stelle, angeli,
pastori, Maria e Giuseppe,
re magi, canti e danze in omaggio a un bambino nato in una stalla ma che ha
cambiato le sorti del mondo.
Celebriamo anche la
chiusura di un cammino di
un anno di attività dei progetti, cammino segnato
dalla positività, ma anche
di inciampi e punti scuri.
Uno di questi punti è
stato il fallimento di un
tentativo di recupero alla
scuola di sei bambini di
strada coinvolti in piccoli
reati. Sono preadolescenti e hanno storie familiari
segnate da alcolismo, droga e omicidi. Nemmeno il
grande investimento di tre
educatori per sei ragazzi è
servito. I rapporti fra di loro e con noi erano di aggressività verbale e fisica
anche dei laici rispetto alle presenze
clericali.
Prolungare l’ascolto
Su queste relazioni è stata aperta
la discussione: che cosa fare del convegno? Ripeterlo in diocesi adattandolo alle esigenze, come è stato fatto
nel passato? Qui si è notata la differenza tra chi aveva partecipato attivamente al Convegno
precedente del 1996 e chi
non ne aveva avuto la possibilità. I primi hanno insistito per ripetere l’esperienza perché non vedevano altro modo di assimilare veramente il convegno nazionale. Gli altri
si sono dimostrati piuttosto restii, anche perché, a
loro parere, l’evento di Verona era stato scarsamente avvertito dalle parrocchie. I pareri contrari sono stati
prevalenti: non si farà un convegno
sul modello del passato. A questo
punto il Vescovo ha chiesto al Consiglio di decidere su che cosa fare per
il futuro, in particolare se incominciare a lavorare per individuare un
nuovo percorso per i prossimi anni,
oppure prolungare l’ascolto anche
nel prossimo anno pastorale. È stata
scelta questa seconda ipotesi con il
suggerimento, da parte di qualcuno,
di preparare con cura un momento di
raccolta di quanto è stato “ascoltato”
in questi mesi per elaborare con calma il piano dei prossimi anni.
Non si farà
un convegno
diocesano
per recepire
le conclusioni
di Verona
e le attività diventavano pericolose. Colla e vernice
per i lavori d’artigianato erano sniffate come droga
e forbici e penne potevano diventare armi. Ora
stiamo studiando altre
strade, altre collaborazioni e altri metodi.
Nel Progetto Monte Pascoal abbiamo preparato e
seguito fino al giorno del
battesimo una trentina di
bambini. Fa parte del percorso una celebrazione
nelle loro case, animata e
partecipata da tutto il
gruppo. Nella casa di Luciana, una bambina di otto anni che vive con la
mamma e tre fratellini,
non era possibile celebrare perché, nonostante in
casa ci fosse l’energia elettrica, mancava il filo e la
lampadina. La piccola
sempre mi diceva che la
mamma avrebbe comprato l’occorrente per illumi-
nare la stanza. La soluzione è stata trovata in questo
modo: la mamma ha lasciato per un periodo i
bambini presso parenti ed
è andata a Bom Jesus da
Lapa, un santuario a circa
180 km da Guanambi, a
chiedere l’elemosina. Nei
giorni della festa del patrono migliaia e migliaia di
pellegrini invadono la città
e molti poveri della regione si trasformano in mendicanti per cercare soluzione a qualche problema.
Un espediente per sopravvivere. Il giorno della
celebrazione è stata una
grande festa in casa di Luciana, che ha mostrato a
tutti le scarpe e il vestito
per il battesimo. (...)
In questi giorni è riapparsa nei bambini la passione per gli aquiloni. Per
loro la luce del giorno non
è sufficiente per far salire
in cielo il prodotto del lo-
L
a Bulgaria è vicina a
noi. Non lo dicono
solo la politica – Sofia entra nell’Unione europea a
gennaio –, e la carta geografica, ma anche la Caritas. Che da par suo avvicina ancora di più la diocesi
di Vittorio alla regione di
Plovdiv, grazie al rapporto
di sostegno a distanza avviato ormai dal 2002 con i
bambini della regione di
Gitnitsa. E che, all’approssimarsi del quinto compleanno, si fa sempre più
stretto: come un’amicizia.
Anno dopo anno, i donatori italiani e i bimbi
bulgari si sono sempre più
conosciuti. Anzitutto grazie alle lettere che i piccoli, ma anche le loro madri,
hanno scritto, e le suore
che si prendono cura di loro, tradotto in italiano; con
i referenti del sostegno a
distanza della Caritas, a cui
si è da poco aggiunta la volontaria Cristina Azzalini,
a fare da tramite con gli adottanti italiani. Tra i quali ci sono anche i bambini
del catechismo di San Fior
e gli alunni della scuola elementare di Orsago che
anno dopo anno dal 2002
hanno mantenuto l’impegno. E sono cresciuti as-
sieme ai loro coetanei bulgari e alle loro difficoltà:
da Sascio, disabile ma con
una famiglia eccezionale,
a Franz, che vive in condizioni assai precarie ed è
stato recentemente abbandonato dalla madre, fino a Petia, coscienziosa
studentessa.
Sono cresciuti, i piccoli
adottanti italiani, anche
grazie ai racconti sui bambini e sulla vita di Gitnitsa
– così diversa, per i
comfort, ma così a volte uguale: anche loro hanno
vissuto un camposcuola estivo! –. Racconti che hanno ascoltato di prima mano nel corso delle visite
nelle aule di San Fior e Orsago delle suore “della
Bulgaria”: ossia finora
suor Luigia Miglioranza,
di Soffratta di Mareno, e
in futuro suor Lorenza Girotto, di Postioma di Paese. Guarda caso, trevigiane in Bulgaria: ve l’avevamo detto che siamo vicini.
E ancora più lo saremo
se andrà in porto il nuovo
progetto, finora solo accarezzato nelle stanze della
Caritas vittoriese: un campo di volontariato di giovani diocesani in Bulgaria.
(SN)
Suor Luigia Miglioranza nella scuola di Orsago
ro lavoro e organizzare
competizioni.
L’altra sera, al
buio, una decina di bambini stavano con
gli occhi verso
il cielo accompagnando il
volo dei loro
giochi. Per poter seguire le acrobazie
saltavano a piedi nudi nel
fango e negli scoli, che in
questo tempo di piogge
sono a cielo aperto. Manovravano i loro giocattoli volanti, visibili grazie all’illuminazione pubblica.
Gli occhi verso l’infinito,
incuranti di dove mettevano i piedi.
Osservando
questi
bambini ho fatto una riflessione: potessimo noi
tutti camminare coi piedi
nel fango, dentro la realtà
della vita calpestata, den-
tro i diritti violati e la discriminazione, ma con gli
occhi verso il cielo, verso
l’infinito, per chiedere forza e coraggio per trasformare questa realtà. E il
messaggio del Natale di
Gesù ci aiuta a realizzare
questo desiderio.
A voi tutti che in diverse forme ci seguite e aiutate, i nostri sinceri auguri di buon Natale, anche a
nome di educatori e bambini.
Imelda
Brasile
e
L’AZiON
Chiesa
PARTITA UN’ESPERIENZA-PILOTA
Giovani, la forania
di Conegliano ci crede
A Conegliano è partito
un esperimento di pastorale giovanile che interessa le
19 parrocchie della forania. Potrebbe diventare esperienza-pilota per altre
foranie.
S
abato 2 gennaio.
Parrocchia dell’Immacolata di
Lourdes. Conegliano. Alla
spicciolata arrivano dei
giovani, ma non sono giovani qualunque. Sono tutti animatori parrocchiali,
gente che spende regolarmente parte del suo tempo in parrocchia per aiutare altri ancora più giovani nel loro percorso di
crescita, umana e cristiana.
L’invito ricevuto chiedeva loro di spendere altre due ore e mezza insieme, di sabato! Per riflette-
re sul rapporto tra i giovani della forania e la Chiesa, per provare a costruire qualcosa insieme. Alla
fine si scopre che l’invito
è stato accolto da quasi tutti gli operatori di pastorale giovanile della forania:
circa cinquanta. Anche
questo è un messaggio.
Più di due ore molto intense, fatte di preghiera e
riflessione, di lavoro a
gruppi e confronto tutti insieme. Si discute e gli animatori sono protagonisti
assoluti, con le loro idee.
Emerge dai loro interventi, ma anche dalle loro
espressioni, un forte desiderio di verità. I presenti
sono animatori, ma sono
anche giovani loro stessi.
Si sente il bisogno di rendere più vera la vita cristiana, e quindi capace di
comprendere la vitalità
delle nuove generazioni.
Occorre lasciare ai giovani lo spazio per esprimersi, ma altrettanto importante è offrire la possibilità di lasciarsi plasmare
dal rapporto con Dio, con
la sua Parola… serve formazione! Allora la vita di
un giovane dentro la Chiesa potrà essere percepita
come vera, allora si potranno forse combattere
certi pregiudizi su “quelli
che vanno in parrocchia”.
Pregiudizi che fanno male.
Ma a volte pregiudizi che
noi per primi alimentiamo,
col poco coraggio e con i
nostri “vuoti” di una proposta cristiana seria. Anche questo è bello: non si
cercano abili, ci si sforza di
guardare la verità delle cose.
Non piace invece quando nella Chiesa le cose so-
IL 16 A VITTORIO, FRATTA E MOTTA
Chiese aperte di notte
per accogliere i giovani
D
al ristorante al pub
alla discoteca... E
in mezzo, perché no?, una
capatina in chiesa. È la
proposta della Pastorale
giovanile diocesana che
ha organizzato per sabato
16 dicembre “Non c’è
gioia senza silenzio, non
c’è festa senza interiorità”.
Sotto questo titolo, alcune
chiese della diocesi saranno aperte dalle 21 alle
24 del sabato sera. «In ognuna – spiega il responsabile della Pastorale gio-
vanile don Fabio Soldan –
saranno presenti alcuni sacerdoti. Offriamo ai giovani, che magari il sabato
sera si spostano da un luogo all’altro, la possibilità di
un momento di preghiera
personale, o di ascolto, o
no “calate dall’alto”. È stato detto chiaramente
quanto sia necessario
tracciare un percorso
condiviso tra le varie comunità parrocchiali, ma
dobbiamo tracciarlo insieme. È proprio per questo che ci siamo trovati, e
la cosa è stata apprezzata.
Volevamo che da questa assemblea uscisse un
messaggio, qualcosa da
dire a voce alta, e il messaggio è questo: gli animatori della forania di Conegliano vogliono trovare il tempo per continuare a ritrovarsi e cercare
un cammino condiviso allo scopo di proporre ai giovani del nostro territorio, con
sempre maggiore verità, il Vangelo.
apa Benedetto ha “posato” per
un calendario. L’iniziativa, la
prima nel suo genere e con finalità benefiche, parte dal settimanale Famiglia Cristiana, che pubblica il calendario 2007 “Insieme: un anno con il
Papa”. Per avere l’allegato occorreranno cinque euro in più, oltre il prezzo di copertina, e per ogni copia venduta verrà donato un euro alla Città
dei Ragazzi Nazareth, in Ruanda. È
stato lo stesso papa Ratzinger a scegliere il progetto di solidarietà da so-
L’
incarico affidato dal vescovo a don
Paolo Cester (nella foto), vicario
parrocchiale di San Pio X, di rendersi responsabile della pastorale giovanile del
Coneglianese esprime l’urgenza di avviare un progetto nuovo in questo territorio, un progetto che riguarda i giovani
e crea comunione oltre i confini parrocchiali.
I parroci della forania, componente necessaria in un simile progetto, si sono ritrovati martedì 28 novembre con questo
unico punto all’ordine del giorno: la pastorale d’insieme dei giovani. Presente
anche il vicario generale, don Martino,
anche di confessarsi».
Non sono previste celebrazioni, ma solo la possibilità di allontanarsi per un
momento dalle sirene del
divertimento. E di trovare, come suggerisce il titolo della manifestazione,
nel “silenzio” della chiesa
la “gioia”. In consonanza
con il “Laetare” (cioè: Gioisci!) che è il tema della liturgia del 16 dicembre,
terza domenica di Avvento.
È in via di definizione
l’elenco delle chiese che
saranno aperte sabato 16
stenere, promosso dal Pontificio Consiglio della Famiglia e inaugurato nel
1998. Oggi la Città dei Ragazzi Nazareth ospita 300 piccoli ruandesi in 24
case.
Per permettere la realizzazione del
calendario 2007 di Famiglia Cristiana,
Benedetto XVI ha consentito che la
scorsa estate il fotografo Giancarlo
Giuliani rimanesse un’intera giornata
con lui a Castel Gandolfo. Quella che
viene documentata è una giornata del
Papa durante il suo soggiorno estivo.
TURCHIA: IL PAPA BENEDICE STATUA DI BALLJANA
N
11
Sabato 2 dicembre, potremmo dire, è
nato a Conegliano un “laboratorio giovane della proposta cristiana” perché le cose da dire e chiarire sono tante, e ci vuole tempo a cercare insieme quelle vere da
proporre agli altri. Noi ci proviamo. (dP)
UN PRETE PER I GIOVANI
SU INCARICO DEL VESCOVO
IL PAPA IN UN CALENDARIO PER BENEFICENZA
P
Domenica 10 dicembre 2006
ella mattina di venerdì 1º dicembre, il Santo
Padre ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica nella Cattedrale dello Spirito Santo,
ad Istanbul, alla presenza del Patriarca ecumenico, del
Patriarca armeno apostolico, del Metropolita siro-ortodosso e dei rappresentanti delle chiese protestanti. All’inizio della messa, monsignor Louis Pelatre, vicario apostolico latino di Istanbul, ha rivolto a Benedetto XVI un indirizzo d’omaggio. Poco prima, il Papa ha benedetto una statua raffigurante Angelo Giuseppe Roncalli, realizzata dallo scultore sernagliese
Carlo Balljana, che sarà collocata nella chiesa di
Sant’Antonio.
sono emersi
numerosi argomenti interessanti, dall’apertura a
varie collaborazioni al problema di uno spazio significativo, dalla complessità di una pastorale
che soffre di sovrapposizioni alla mancanza di punti di riferimento qualificati…
Su tutto è emersa però la convinzione che
il valore della proposta di Gesù è di alto
profilo, e tale deve rimanere. Sono primi
e piccoli passi, speriamo che ci portino
lontano.
sera. Le prime certezze
sono la chiesa dei Frati a
Vittorio Veneto, il Duomo
di Motta e la parrocchiale di Fratta di Oderzo.
Se altre parrocchie o
foranie vogliono aderire
all’iniziativa, possono
contattare don Fabio Soldan al 338-1905359. (TB)
AC 1: A Brugnera incontro
per i diciottenni
S
abato 9 dicembre, a Brugnera, nei locali della parrocchia, alle 17 si danno appuntamento i 18enni
della diocesi per un incontro festa dal titolo “Una Chiesa che accoglie nella fraternità”. L’incontro terminerà
intorno alle 22.
AC 2: Il Movimento lavoratori
riflette sul bene comune
R
iprendono gli incontri del Movimento lavoratori,
aperti ad altri che ne fossero interessati, domenica 10 dicembre, nella sala riunioni della parrocchia di Castello
Roganzuolo. Dopo la messa delle
9.30, presentazione delle schede in
preparazione alla IV Settimana sociale “Il bene comune: di tutti e di
ciascuno”. C’è la possibilità di prenotare il pranzo (telefono 0438794141 - Annamaria).
AC 3: I giovani a San Pio X
per un appuntamento formativo
V
enerdì 15 dicembre a Conegliano, nella parrocchia San Pio X, alle 20.30, l’Azione cattolica propone un incontro formativo per i giovani con un’età compresa tra i 19 e i 23 anni.
12
Domenica 10 dicembre 2006
INCONTRI DOMENICALI DEL VESCOVO
Famiglia, luogo
ideale di ascolto
A
ll’uomo l’ascolto
serve come l’aria
che respira. Ma
l’aria che c’è in giro è oggi
molto inquinata e la famiglia resta uno dei pochi
luoghi in cui è possibile ossigenare i polmoni. È questo il ragionamento proposto dal vescovo Giuseppe nel secondo ciclo di incontri con le famiglie (ultimo incontro domenica 10
a Pieve, poi si riprende con
il terzo ciclo il 21 gennaio
sempre a Pieve). Il Vescovo parte dalla constatazione del bisogno di ascolto
che c’è nella nostra società: «Quando viene offerta la possibilità di comunicare con il mondo intero, e dunque in qualche
modo di farsi ascoltare, attraverso i mass media, le
più svariate persone non
esitano a ostentare, fino ad
ingigantire, i propri stati
d’animo. Non blindati nella segretezza. Ma da esporre, a fiume in piena
torrenziale, a tutti, perché
tutti sappiano. Senza freni
inibitori. Più che se ci si
trovasse davanti ad un confessore, verso il quale almeno un po’ di vergogna e
di pudore permane. Le
confessioni mass mediatiche, a volte anche allucinanti, sono un segnale del
magma che bolle nel cuore delle persone, oggi senza ascolto, cioè senza bocca di eruzione. Siamo in emergenza di ascolto vero».
Mediante la televisione «si
recepisce ciò che altri stanno dicendo ma non si in-
e
L’AZiON
Chiesa
crociano gli occhi. Di fatto
non c’è ascolto comunicazione. C’è inflazione comunicativa e l’ascolto non
ha i requisiti di una relazione interpersonale».
Chi non va in televisione spera di trovare ascolto in pub e discoteche: «Lì
sembra che scatti, d’incanto, un clima favorevole
ad essere se stessi, senza
inibizioni… tutti sono nella condizione di esternare,
scatenandola, la propria interiorità, con le sue voglie
e i suoi sogni, anche con
gestualità corporee. Ma
chi ti sta ad ascoltare?».
Il vero luogo dell’ascolto è invece la famiglia «in
quanto l’ascolto segnala in
concreto la carica di amore interpersonale esistente». Mamma, papà, figli sono capaci di cogliere «le
voci inespresse, i sentimenti del cuore, gli interrogativi esistenziali, con la
carica di benevolenza che
non esita a sconfinare nell’eccesso, nei confronti
dell’interpretazione del
vissuto narrato. L’ascolto
del volto tirato, degli occhi
da pianto, delle paure coperte da spavalderia, degli
insuccessi e delle sconfitte, delle interpretazioni
maligne da parte di compagni o colleghi: uno sposo, una sposa, un papà, una mamma sanno far credito all’interlocutore, poiché sconti e crediti entrano nell’intreccio tra ascolto e comunicazione tra
persone che si vogliono
bene».
Ma anche in famiglia ci
sono ostacoli da rimuovere: «Le distrazioni, lo
stress, i turni di lavoro che
non incrociano facilmente
i ritmi scolastici (e quando un figlio frequenta l’università? O si reca all’estero?), la fretta, la superficialità, l’estraniazione della mente e del cuore, il dominio indiscusso dei mezzi della comunicazione sociale…».
ASCOLTARE IL CONIUGE
PER SAPER ASCOLTARE I FIGLI
“C
i dà ossigeno”.
Riassume così,
Elisabetta Zaccariotto, di
Sacile, l’effetto della partecipazione agli incontri
del vescovo Giuseppe
con le famiglie. «Ci sentiamo
rassicurati
e
confortati», dice, a nome
anche del marito Maurizio.
È stato così anche dopo il secondo incontro di
quest’anno, tutto incentrato sull’ascolto. Rassicurati perché ciò di cui il
Vescovo ha sottolineato
l’importanza, per loro è
prassi quotidiana con
Marco, 10 anni, Alberto,
di 8, e la piccola Benedetta, 11 mesi.
«Cerchiamo di creare
sempre un clima aperto
al dialogo», dice Elisabetta. E che ci riesca te lo
dimostra con un esempio
delicato: «Quando i due
figli più grandi hanno manifestato gelosia verso la
piccolina non li abbiamo
bloccati, ma gli abbiamo
fatto vivere il loro sentimento in maniera... positiva».
Il primo ostacolo all’ascolto, come facilmente
prevedibile, è il tempo.
«In pratica solo la cena,
la sera – spiega Maurizio
–. In cui parliamo, e te-
PRIME MESSE A MOTTA E SACILE
Sacerdoti novelli
le emozioni degli amici
Q
uanta commozione durante la prima messa solenne di
Mauro Gazzelli a Ceggia, domenica 3 dicembre! Una chiesa gremita
ha accolto il novello sacerdote con profondo
senso di gratitudine:
centinaia di bambini,
giovani, adulti e anziani
hanno seguito con gli occhi le sue gesta emozionate e hanno partecipato
alla preghiera, in un’atmosfera resa ancora più
toccante dal canto delle
“cantorine” e della corale, insieme per l’occasione.
Ha sottolineato don
Lorenzo all’inizio della
celebrazione: «Non si
può non ringraziare don
Mauro perché ha scelto
di scommettere la sua vita su Gesù, ma grazie anche a Ceggia, perché, in
un certo senso, è da questa gente e da questi luoghi che è nato il nuovo
prete».
Nella predica, don
Piergiorgio Sanson ha
ricordato gli anni in cui
ha sostenuto don Mauro
come padre spirituale:
«Lo conosco da quando
CEGGIA: MOBILITAZIONE
PER DON MAURO
aveva 11 anni e gli sono
stato vicino nel periodo
in cui si gettano le fondamenta della propria vita». Anni di sof ferenze
per problemi di salute e
anche di profonda indecisione: «Ma Dio lavora
le persone, non sceglie i
più forti, ma chi vuole lui
e li rende capaci di guardare le stelle, oltre le nubi». Molti i giovani presenti, non solo ciliensi,
ma anche delle parrocchie di Ponte della Priula dove don Mauro ha
prestato ser vizio e di
Motta, dove tuttora vive.
E proprio a loro il celebrante ha rivolto la sua
preghiera: «Non abbiate
paura di cercare la Verità, abbiate il coraggio
di dire di sì, anche a costo di lasciare i vostri affetti. Continuate a cercarmi, ma non solo come
amico, anche come prete».
E tra gli amici di Ceggia, la testimonianza di
Mauro ha lasciato un segno profondo: «È stata
per me un’autentica emozione vederlo sull’altare e ricevere da lui la
comunione – ha af fermato Lisa Iseppon, 29
anni –. Ho ripensato a
quando animavamo insieme il gruppo all’Acr,
diversi anni fa. Già allora mostrava della stof fa.
Ma è durante il campo
diciottenni del 2003 che
ho conosciuto un Mauro
trasformato, più maturo,
con una grande capacità
di catalizzare l’attenzione dei ragazzi». E Chiara Basei, 25 anni: «È una
fortuna per noi poter vedere e lasciarci colpire
da una testimonianza di
vita dedicata a Dio da
parte di uno di noi, di un
nostro amico e compagno». «Anche se lui dice
che non pensava di diventare prete – sottolinea Luca Tieppo, 26 anni – io Mauro l’ho sempre visto su quella strada. Ed ora trasmette la
sicurezza e la serenità di
una persona realizzata».
Beatrice Doretto
SACILE, PIEVE E AC VICINE
A DON ALBERTO
“V
èrghene!”. Averne, di sacerdoti
come don Alberto Dalla
Cort, sostiene, in schietto dialetto, monsignor Pietro Mazzarotto. E lui, di avere come collega il frugoletto che battezzò nell’estate 1978, ci aveva fatto un pensierino già in
tempi non sospetti. «L’ho
avuto come chierichetto,
l’ho visto all’Acr. E vista
l’indole, e i sentimenti, c’era una speranza (di vocazione). Per lui e per un altro ragazzo. Per il quale
continuo ad aspettare...».
Per Alberto, invece, la
speranza fu anche premonizione: «Avrà avuto 8
o 9 anni, e al termine di una processione del Corpus Domini mi chiese di
poter riportare lui il calice in chiesa. Io gli dissi:
spero che un giorno la
porterai all’altare da prete...».
Domenica 3 dicembre
ciò si è realizzato, con la
prima messa celebrata nel
Duomo di Sacile. «Ho visto don Alberto disinvol-
to, tranquillo, sicuro. Ha
anche fatto degli interventi occasionali, sempre
con spunti efficaci».
Che prete sarà il novello prete? «Senz’altro uno che non si vergogna di
essere sacerdote, e che è
molto convinto della sua
scelta. Intravedo solo sviluppi positivi. In questi ultimi tempi, la Chiesa sta
perdendo in numero di sacerdoti, ma sta guadagnando in qualità».
Non è rimasta poi così
tanto stupita dalla scelta
del sacerdozio di Alberto
neppure Chiara De Conto. Ma quando la scelta è
diventata tonaca... «Domenica 3 ero in prima fila
alla sua prima messa:
quando l’ho visto entrare
in chiesa è stata proprio
un’emozione grande. Con
lui ci sono cresciuta: abbiamo fatto l’asilo insieme, e poi l’animazione con
l’Azione cattolica e il grest e le altre attività in parrocchia». L’hai visto cambiare da quando ha iniziato la formazione al sacer-
niamo spenta la televisione. Anche se poi appena prima e appena dopo spesso è accesa». Ha
un tono quasi rammaricato. Suvvia, lo consoliamo: già un pasto senza
tivù, oggigiorno, non è
poco. «Ma non è neppure tanto. Vorremmo fare
di più...».
E per la fede? «Cerchiamo di dare testimonianza», si schernisce Elisabetta. La partenza di
tutta la famiglia per
Medjugorije mercoledì 6
dicembre ne è un lampante esempio.
Quale il segreto dell’ascolto che si vive in casa Zaccariotto? Come
sempre, l’esempio. I figli
parlano con i genitori anche perché, spiega la loro mamma, «noi cerchiamo di farli par tecipi di
tutto, anche delle decisioni della nostra vita
quotidiana. E loro apprezzano questo».
Ma forse il vero segreto è un altro. Elisabetta: «Cerchiamo sempre di darci del tempo da
vivere come sposi. È fondamentale, altrimenti i
bambini ti prosciugano».
Dall’ascolto a due nasce
quello a cinque.
Tommaso Bisagno
dozio? «Certo è cresciuto
in modo diverso da noi.
Ma mi piace di lui che
quando è con i suoi amici
è sempre lo stesso Alberto. L’ho visto con Mario
(Panzarino) e Enrico
(Stecchezzini) e ne ho avuto conferma». Secondo
te come diventerà don Alberto? «Uno tosto, convinto delle sue idee. E che
sa parlare con le persone.
Perchè lui è una persona».
Se Sacile è la parrocchia di “nascita” di Alberto, Pieve lo è di “adozione”. In riva al Soligo ha
trascorso gli ultimi tre anni, in qualità di cappellano “di fatto”. Don Alberto
celebra la prima messa
nel Duomo pievigino l’8
dicembre alle 9.30. «Nella stessa messa – spiega il
parroco don Giuseppe
Nadal – festeggiamo il
neo-sacerdote e l’Azione
cattolica. Una scelta non
casuale perché Alberto è
“nato” dall’Ac». Naturalmente don Giuseppe era
in Cattedrale il giorno dell’ordinazione: «L’ho visto
forte, sereno e deciso».
«Cosa contraddistingue
don Alberto? La passione
e l’amore per tutto quello
che fa e sicuramente l’attenzione per ciascuna persona che incontra. Guida
i giovani con amore ma
anche determinazione»
sottolinea Mariaregina
Dal Ben, presidente dell’Ac parrocchiale. «Spero
proprio che non me lo
portino via...» conclude
don Giuseppe.
e
L’AZiON
Chiesa
LIBRO DI ARMANDO ERVAS
Acli, la stagione
della speranza
S
ono usciti alcuni
libri, in questi ultimi anni, che
hanno orientato la nostra
attenzione sul mondo cattolico trevigiano dei decenni immediatamente
successivi all’ultima guerra mondiale. Ne abbiamo
già scritto in questa sede.
Ora Armando Er vas,
col suo “La stagione della
speranza”, ci porta a considerare quel mondo e
quei tempi da una angolatura particolare: quella
delle Acli.
Nate nel primo dopoguerra con la funzione di
rappresentare i lavoratori
cattolici nell’ambito del
movimento sindacale unitario, le Acli, dopo la rottura di quell’unità e la nascita della Cisl (i “sindacati liberi”, li si chiamò allora, in contrapposizione
polemica alla Cgil di sinistra), assunsero specificamente la fisionomia e il
ruolo di associazione cattolica finalizzata alla formazione e all’animazione
sociale e civile dei lavoratori, in funzione (altro attributo diffusamente speso in quegli anni) “presindacale”. La nascita delle Acli a livello nazionale ebbe
immediata eco nella Provincia di Treviso: promossa da un gruppo entusiasta e generoso di professionisti trevigiani, con
l’appoggio di una bella sequenza di assistenti ecclesiastici, l’associazione
si diffuse ben presto in tutta la Provincia, attraverso
la costituzione di numerosi circoli, che arrivarono a
comprendere fino a più di
ventimila iscritti. Negli anni Cinquanta e Sessanta
del Novecento le Acli ebbero un forte ruolo anche
dal punto di vista politico
e, nell’ambito della Democrazia Cristiana trevigiana e delle pubbliche istituzioni, occuparono con
i loro uomini posizioni di
rilievo. Venne poi la crisi
tra gli anni Sessanta e Settanta, con la fine del “collateralismo” con la Dc, la
cosiddetta “ipotesi (o scelta) socialista” della presidenza Gabaglio, il conseguente “richiamo”, da parte della Chiesa, degli assistenti ecclesiastici dell’Associazione. Ne seguì
un grave crollo del numero degli iscritti e dei circoli (nel 1974 in Provincia
di Treviso gli iscritti erano
circa tremila, e i circoli una sessantina), e la nascita, si può dire da una costola delle Acli, del Movimento politico dei lavoratori (Mpl) ebbe ulteriori
conseguenze negative,
con contraccolpi differenziati in quelle che furono
fin dall’inizio le due “anime” del Movimento in
provincia di Treviso: quella della Destra Piave, in
prevalenza di impiegati,
insegnanti, professionisti,
pubblici dipendenti (soprattutto a Treviso e zo-
na), e di operatori agricoli (per lo più mezzadri) nel
rimanente del territorio; e
quella della Sinistra Piave,
a prevalenza operaia (soprattutto nel Coneglianese). L’assottigliarsi delle file e la sua stessa evoluzione interna non tolsero
comunque vitalità al movimento aclista, che continuò nella sua funzione formativa e nella promozione dei servizi sociali, soprattutto nel campo cooperativistico e del volontariato.
La scomparsa della Dc
e il mutamento integrale
del quadro politico italiano
hanno poi con gli anni ridotto di molto il peso “politico” delle Acli, ma non
certo la convinzione dei
suoi militanti e la moderna efficacia delle sue iniziative di solidarietà sociale.
Armando Ervas ha vissuto pressoché fin dalle origini la storia del movimento aclista nella Provincia di Treviso, reggendo in esso diversi ruoli di
dirigenza a livello provin-
Iniziative Nostra Famiglia
LA NATIVITÀ A BASALGHELLE E CONEGLIANO
V
enerdì 15 dicembre
alle 20.30 a Basalghelle e martedì 19 dicembre nel Duomo di Conegliano cinquanta bambini e
ragazzi de “La Nostra Famiglia” di Conegliano propongono la sacra rappresentazione della Natività.
Nella semplicità e disponibilità, che è la loro abituale condizione di vita,
non rappresentano, ma “interpretano” la Parola di Dio,
che è a sua volta chiave di
lettura dei loro atteggiamenti e del senso più vero
della loro esistenza.
Non si propongono per
un saggio di capacità artistiche, né di abilità, ma nelle loro manifestazioni ed espressioni più autentiche,
che la regista ha saputo cogliere e valorizzare.
Poveri di mezzi umani,
incapaci di contare sulle
proprie forze, vivono un
rapporto immediato di
presenza del Signore, in
atteggiamento di apertura e disponibilità ad accogliere e a donare, nella semplicità dell’essenziale, con lo stupore ammirato dei personaggi
che interpretano, con
continua fiducia e speranza anche nelle situazioni più oscure, con la certezza sperimentata di un Amore che non viene mai
meno...
Nessuno meglio di questi ragazzi sa darci il saggio
di un rapporto spontaneo,
immediato e privilegiato col
Signore, fatto di gesti sperimentati di benevolenza,
accoglienza, disponibilità
piena, gratitudine, tenerezza di un amore gratuito…
Queste realtà, essenziali alla vita dell’uomo, sco-
nosciute ai “potenti” secondo questo mondo, e rivelate ai “piccoli”, ci vengono proposte da questi
fanciulli e ragazzi come esperienza diretta di vita, per
una meditazione e un ascolto attento della Parola
che ci interpella, e come augurio di gioia semplice e autentica nel Signore in questo Santo Natale. La sacra
rappresentazione sarà arricchita dalle voci del “Coro Castel”.
ciale (fu anche presidente
dal ’57 al ’61) e, in sua rappresentanza, anche importanti incarichi pubblici. Nel suo libro egli rende, di questa straordinaria
esperienza, la sua intensa
testimonianza. È un libro
di storia, il suo, ma una
storia tutta interiorizzata:
una serie di impressioni e
di riflessioni sul filo dei ricordi – più dettagliate e
incisive sulle vicende del
movimento aclista fino al
1970, più sintetiche e “alte” sui decenni successivi
– da cui emerge in primo
piano la storia del protagonista, che dall’interno di
quella realtà associativa, e
attraverso il filtro visivo di
essa, guarda soprattutto
alla storia del mondo, ne
indaga il senso, ne valuta
il complesso e incerto fluire. E alla fine coglie, ben
oltre i tempi, i fatti e i luoghi delle Acli trevigiane,
trasparire, dall’incerto
presente che viviamo, segni positivi, che inducono
a credere che non sia lontano il ritorno della stagione della speranza. Un
“ritorno” per il vecchio dirigente aclista, che visse
il movimento operaio delle origini come segno di
speranza per tutta la società italiana, ne sofferse il
tempo dell’eclissi, e vede
ora, in fondo al tunnel, aprirsi un nuovo orizzonte
di luce: un mondo migliore ancora possibile. In cui
le Acli potranno avere un
ruolo nuovo, magari anche minore, ma capace ancora di portare nella società segni di impegno civile e di solidarietà cristiana.
Aldo Toffoli
ARMANDO ERVAS La
stagione della speranza. Le Acli nella vita sociale trevigiana del secondo dopoguerra Treviso, 2006, s.i.p.
Domenica 10 dicembre 2006
13
NUOVI ARRIVI IN LIBRERIA
Parole che illuminano
l’Avvento e il Natale
I
n occasione del Natale
piovono in libreria decine di nuovi libri o ristampe.
Segnaliamo alcuni testi che
ci aiutano nella preparazione al Natale.
Bruno Forte, Santo Natale, ed. San Paolo 48 pagine, 3,50 euro - Il libro contiene due meditazioni del
teologo oggi vescovo, fatte
davanti al presepe: la prima
prova a leggere i sentimenti
dei protagonisti, la seconda
mira a quella coralità del presepe in cui l’umano e il divino s’incontrano.
Don Tonino Bello, Avvento-Natale, ed. Messaggero,
6 euro - Avvento e Natale sono la primizia di un tempo totalmente nuovo: il futuro è
pensato da Dio in continuità
col presente ma comporta inevitabilmente strappi e
cambiamenti radicali.
Giancarlo Bregantini, La
strada e la stella, i Vange-
li dell’infanzia, Elledici, 7
euro - Questo libro vuol essere una piccola stella per la
famiglia che vuole prepararsi al Natale.
Tre segnalazioni anche di
libri pubblicati gli anni scorsi e ora ristampati.
Bruno Maggioni, I personaggi della Natività, Ancora,
11 euro - Il biblista prende in
esame ad uno ad uno i personaggi del presepe, con il
rigore del teologo e la semplicità del divulgatore.
Gianfranco Ravasi, Videro il Bambino e sua Madre, Ancora, 11,88 euro - Come per il testo di Maggioni,
l’autore unisce al rigore del
teologo della Scrittura la
semplicità del divulgatore.
Angelo Comastri, Prepara la culla: è Natale, ed.
San Paolo, 18 euro - Il volume è un delicato invito alla riflessione. Comastri guida il
lettore a contemplare il mistero in uno spazio di silenzio.
PERCORSI INTERCULTURALI E PER FAMIGLIE
L
a Nostra Famiglia
di Conegliano non
è solo luogo di cura amorevole e competente di
bambini e ragazzi con disabilità. Da anni l’istituto
offre proposte di crescita
spirituale e culturale a favore della città di Conegliano e dell’intera nostra
diocesi. In questo periodo
partono le serate di approfondimento dedicate al
dialogo interculturale e gli
incontri di spiritualità familiare.
Dialogo interculturale
La sezione di Conegliano dell’Ovci, che è l’Organismo di volontariato per
la cooperazione internazionale che fa capo alla
Nostra Famiglia, ha redatto un programma mensile di incontri di approfondimento sul rapporto Nord-Sud del mondo. Il prossimo è lunedì 18
dicembre alle 20.30 con i
volontari Silvana Betto e
Giovanni Sallemi: illustre-
ranno la loro esperienza
in Marocco. Il 5 febbraio
ci sarà una tavola rotonda
con vari ospiti, il 5 marzo
una riflessione del teologo don Giorgio Giordani
su “Uomini e donne di dialogo del nostro tempo”, il
2 aprile Max de Martino
presenta la figura di Tiziano Terzani, il 7 maggio
il medico scrittore Kossi
A. Komla racconta l’interculturalità vista da chi arriva, infine il 4 giugno incontro conviviale conclusivo con cibi dal mondo.
Tutti gli incontri si tengono nella sede della Nostra
Famiglia di Conegliano.
Per informazioni rivolgersi ad Antonella Rota 04384141.
Spiritualità familiare
Inizierà con un ritiro di
quattro giorni, guidato dal
vescovo Dante Lanfranconi, don Franco Giulio
Brambilla e le Piccole Apostole della Carità, la proposta di vita per le fami-
glie 2006-2007 predisposta
dall’équipe della Nostra
Famiglia di Conegliano. Il
ritiro si tiene dal 27 al 30
dicembre a Spiazzi di Gromo (Bg) sul tema “Di generazione in generazione
- Trasmettere il dono della vita e la luce della fede”.
Seguiranno 4 incontri
domenicali (dalle 10 alle
16.30) nella sede coneglianese della Nostra Famiglia: 28 gennaio, 18 febbraio, 18 marzo e 15 aprile. La struttura della giornata prevede un tempo di
approfondimento per la
coppia, l’animazione per i
ragazzi, la celebrazione
dell’Eucaristia e la condivisione del pranzo.
A maggio ci sarà il pellegrinaggio a Lourdes.
Conclusione il 17 giugno
con la Giornata di fraternità con il gruppo Amici.
La proposta è rivolta a
tutte le famiglie che condividono il sogno della carità e dell’amicizia secondo don Luigi Monza.
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 10 dicembre 2006
OGGI Domenica
Agenda
del Vescovo
IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO
Domenica 10 dicembre: Celebra Messa e Cresime a
Sarmede per l’unità pastorale (ore 10.30). Al centro parrocchiale di Pieve di Soligo guida l’incontro
per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15).
Lunedì 11: In vescovado incontra i responsabili degli uffici pastorali (ore 9.30). Celebra la Messa alla casa
di riposo di Santa Lucia di Piave (ore 16). A Camolli incontra i cresimati con genitori, padrini e
madrine (ore 20.30).
Martedì 12: In vescovado incontra i vicari foranei (ore
9.30).
Mercoledì 13: Celebra la Messa a Montaner (ore 20).
Giovedì 14: In seminario guida il ritiro spirituale del presbiterio (ore 9).
Venerdì 15: Celebra la Messa nella casa di riposo a Santa Croce del Lago (ore 10). A San Vendemiano incontra i cresimati con genitori, padrini e madrine
(ore 20.30).
Sabato 16: Celebra Messa e Cresime a Bibano per l’unità
pastorale di Bibano, Godega, Pianzano (ore 18).
Domenica 17: Celebra Messa e Cresime a Piavon (ore 11).
Celebra la Messa a Cimavilla (ore 18).
Preparate la via
del Signore!
Domenica 10 dicembre - seconda di Avvento - anno C
Bar 5, 1-9; Sal 125; Fil 1, 46. 8-11; Lc 3, 1-6
Grandi cose ha fatto il Signore per noi
Seconda settimana del Salterio
C
i sono profeti e profeti. Ce
ne sono persino di quelli
che si autoproclamano
profeti dell’umanità e di fatto non
sono mandati da nessuno. E non
fanno che sviare la gente. Giovanni
il Battista, invece, una delle figure
personaggio che dominano nel
quadro dell’Avvento, è realmente
un profeta. L’ultimo dei profeti inviati da Dio per predisporre le vie
al Messia. Si potrebbe dire, il super
profeta. Che ha dato testimonianza
alla sua missione persino con il martirio per decapitazione.
L’evangelista Luca, che ci fa da
guida nel ciclo C dell’Anno liturgico, si premura di tracciarne anche
le coordinate storiche: Giovanni
Battista ha esercitato il suo ministero profetico durante l’impero di
Tiberio, quando Pilato era governatore… Dati storici incontestabili.
Ed è un profeta che ha saputo immergersi nella storia del suo tempo
e del suo popolo. Facendosi carico,
come tutti i profeti che l’avevano
preceduto, delle fatiche che il suo
popolo mostrava nella realizzazione della fedeltà all’Alleanza.
Ma Giovanni ha ora una singolare e irripetibile missione: già in
mezzo al popolo vive Uno che non
è conosciuto, ma che di fatto è la
speranza della salvezza, la salvezza
personificata. Il Messia promesso:
Gesù di Nazareth, figlio di Maria.
Dunque Giovanni lo deve far conoscere.
Come profeta vede la realizzazione di una profezia precedente,
quella del secondo Isaia, che annunciava la salvezza come ritorno
del popolo esiliato nella terra dei padri, in Palestina. E poiché quel popolo doveva raggiungere la patria il
più in fretta possibile, tutto doveva
concorrere: strade appianate e raddrizzate, monti e valli resi pianura…
Giovanni è la sentinella del mattino che annuncia l’arrivo del sole
di giustizia, dello sposo (per usare
un’immagine dell’evangelista Giovanni), del Messia, destinato a guidare l’umanità nella vera Patria. Si
tratta di Gesù, parente prossimo
dello stesso Giovanni Battista. Giovanni ne è il precursore, è “Voce di
uno che grida”. Non è la Parola,
ma il trasmettitore. E sente tutta la
responsabilità di fare la sua parte
perché il popolo si predisponga al-
l’accoglienza del Messia. Già vicino. Già presente. Sollecita una preparazione adeguata, scandita in sei
tappe, ognuna delle quali avrebbe una sua applicazione: “nel deserto
preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni
colle sia abbassato; i passi tortuosi
siano dritti; i luoghi impervi spianati”.
Alla preparazione risponde la novità di una Salvezza, non più promessa, non solo come espressione
di un intervento di Dio “con braccio teso”, ma personificata in Gesù
di Nazareth. Offerta a tutti: “Ogni
uomo vedrà la Salvezza di Dio!”.
Due indicazioni per le famiglie e
le comunità cristiane.
Se di fatto i tempi della preparazione documentano quanto ci sta a
cuore un avvenimento e un incontro, che cosa stiamo attivando per
prepararci adeguatamente a riconoscere in Gesù la nostra Strada
che ci conduce al Padre, ad essere
cioè la nostra Salvezza?
E se il Natale segna l’inizio concreto della nostra salvezza, che ci
rende davvero pienamente uomini,
teniamo fisso lo sguardo della fede
sul Natale liturgico, senza lasciarci
incantesimare e travolgere dalla cultura fiabesca di babbo natale.
+ Giuseppe Zenti
L
a liturgia è per l’uomo... Liturgia e vita... Quando la vita irrompe nella liturgia... Sono
frasi che all’iniziare il nuovo anno liturgico si impongono alla riflessione
per far partire con il piede
giusto le nostre assemblee domenicali, verso il
Natale di Gesù. I segni
che ancora una volta vengono proposti per queste
domeniche, pur continuando ad essere “validi”
ed “espressivi”, si trascinano dietro l’usura del
tempo e specie la corona
d’Avvento è poco in sintonia con la Parola proclamata e la profezia annunciata. Perché non puntare
su altri “segni” che visualizzano i protagonisti biblici di questo tempo che
continua a “emozionare”
molti cuori? La liturgia
non può escludere la vita
affettiva: relazione, emozione e stupore. Dio si è
fatto carne, con tutto il suo
bagaglio e tutta la sua carica, è risorto con il corpo, ci nutre con il suo corpo... Può la liturgia escludere il corpo con tutto ciò
che lo avvolge? Provare emozioni è un dono, una
grazia; le emozioni ci aprono alla realtà e alla relazione, con i fratelli e con
15
CURIA: Uffici chiusi
per le festività natalizie
I
n occasione delle festività natalizie gli uffici della Curia vescovile rimarranno chiusi dal 21 dicembre
2006 al 2 gennaio 2007. Riapriranno mercoledì 3 gennaio
2007.
UFFICIO LITURGICO: Non c’è
il sussidio per il tempo di Natale
S
i avvisano le comunità parrocchiali e religiose che
per quanto riguarda il tempo di Natale non uscirà
un nuovo sussidio liturgico: pertanto per l’animazione
si invita a fare riferimento a quello dell’Anno C (del 2003)
già pubblicato da questo Ufficio a suo tempo, oppure ad
altri sussidi.
RELIGIOSE: Ritiro natalizio
guidato da padre Sirio Zanoni
S
LA VITA ENTRA NELLA LITURGIA
Segni per l’Avvento
Dio; fanno parte del tutto
che siamo e guidate dalla
ragione, riscaldate dal
cuore orientano alla fede
che le illumina.
Occorrono sensi e cuore, sensibilità ed emozione, per cogliere la manifestazione del divino ed
entrare nel suo mistero. Emarginare il sensibile e la
vivacità dal rito genera
noia e indifferenza, per
non dire sonno... mentre è
la percezione che rende
più intensa la partecipazione, il coinvolgimento,
l’attenzione. La liturgia è
ricca di risorse emotive
ancora da riscoprire e valorizzare.
È ciò che stiamo facendo in comunità in questo
inizio di Avvento; come?
Facendo entrare progressivamente di domenica in
domenica i protagonisti
dell’Avvento che la Parola
del Signore ci presenta,
nel rito che si celebra,
mediante icone o altri simboli: Maria la mamma in
attesa, Giuseppe, il Battista, Elisabetta, i profeti
(Geremia, Baruc, Sofonia,
Michea, Isaia), insieme ai
quattro ceri (tre dei colori liturgici viola e rosa) e
fin dalla prima domenica,
la greppia vuota accanto
all’icona della Mamma in
attesa. Il tutto ben spiegato e disposto in luogo adeguato che non distolga
dalla centralità dell’altare
e dell’ambone. Anche la
sobrietà dei fiori deve essere un segno; certi spre-
chi non hanno senso e sono una contraddizione;
sono più in linea con il
consumismo che con la liturgia. Il celebrare cristiano diventa così non un
rito e un atto di conoscenza o di possesso, ma di invocazione che si apre allo
stupore e alla vita. Nella liturgia non ci deve essere
spazio per stravaganze ma
per tutti quei segni e simboli che la fanno per l’uomo e dalla quotidianità lo
conducono alla centralità
del mistero e viceversa.
L’inizio dell’Anno liturgico può diventare un’occasione propizia per proporre, realizzare e vivere la liturgia come tirocinio della vita quotidiana, del lavoro, della casa, della strada, memoriale di Gesù
che nasce, vive, muore e
risorge, radice di comunicazione e di testimonianza
incarnata e vissuta.
Don Antonio Moretto
abato 9 dicembre, alle 8.30 alla casa Toniolo di Conegliano, ritiro delle religiose in preparazione al
Natale. Dopo le lodi, padre Sirio Zanoni dei Cappuccini
di Conegliano propone una riflessione. Promuove l’Usmi.
PRESBITERIO: Ritiro mensile
predicato dal Vescovo
G
iovedì 14 dicembre, alle 9 in Seminario, il vescovo Giuseppe guiderà il ritiro mensile del presbi-
terio.
S. VENDEMIANO: Corso di
formazione ai viaggi in missione
S
abato 9 dicembre, alle 16 nei locali della parrocchia di San Vendemiano, primo incontro di “Estate con”, corso di formazione ai viaggi in terra di missione. Organizzano il Centro missionario, la Caritas e la Pastorale giovanile.
UNITALSI: Incontri di spiritualità
in preparazione al Natale
M
ercoledì 13 dicembre a Conegliano (chiesa San
Pio X) e giovedì 14 a Motta di Livenza (Duomo),
dalle 20 alle 22 incontri di preghiera e spiritualità promossi dall’Unitalsi in preparazione al Natale. Guida don
Adriano Bazzo.
SACILE: Incontro di lettura
spirituale della Bibbia
L
unedì 11 dicembre, alle 20.30 a palazzo Ovio-Gobbi in Sacile, lettura spirituale della Bibbia in preparazione al Natale. Terzo di quattro incontri, guidati da
don Adriano Dall’Asta, sul tema “Dio mandò il suo Figlio”.
16
Una mostra storica conclude il Novantesimo
Viaggio nel tempo
attraverso L’Azione
Gli eventi di celebrazione del Novantesimo
anniversario de L’Azione si concludono con una mostra storica sulla vita della diocesi letta attraverso le pagine del giornale.
La mostra, realizzata grazie anche ad un
contributo del Comune di Conegliano, sarà
aperta dal 13 gennaio al 25 marzo a Palazzo Sarcinelli.
S
i concludono a palazzo Sarcinelli i
festeggiamenti
per il novantesimo compleanno de L’Azione, iniziati nel dicembre del
2004. Festeggiamenti lunghi, ma si sa che ad una
certa età appare lecito, se
non naturale, attardarci a
riflettere sul senso delle
cose, sul passato, sull’eredità che si lascia a chi
verrà. Per un giornale poi,
questi ripensamenti diventano un motivo per riscoprirne i valori sottesi,
le aspettative editoriali, il
ruolo sociale e l’impatto
culturale fra la gente, e
possono diventare anche
un’occasione speciale per
rivedere l’intricato sviluppo della storia, a volte rimosso o dimenticato o mal
conosciuto.
Quello che L’Azione
vuole fare, proponendo la
mostra storica di Conegliano, è un viaggio a ritroso nel tempo, nel secolo tormentato che abbiamo da poco lasciato e del
quale è stata in qualche
modo uno dei protagonisti. Un viaggio di memoria
e, insieme, una piacevole
“lezione” di storia. Nel leg-
A Conegliano
a palazzo
Sarcinelli
dal 13 gennaio
gere l’avventura umana
vissuta nel territorio che
va dal Piave al Livenza e
dalle Prealpi al mare, il settimanale diocesano ha offerto del Novecento spaccati interessantissimi e per
certi versi sorprendenti; è
stato narratore e interprete di una realtà periferica
apparentemente minuta,
di fatto sempre attraversata, quale compartecipe,
delle grandi folate delle vicende universali.
Il racconto che ne esce
ha una forma poliedrica.
La “piccola” storia locale, a
torto definita “minore”, si
RINNOVA
L'ABBONAMENTO
Anche quest'anno la quota
per l'anno 2007 è di 40
euro. Il giusto prezzo per
un'informazione puntuale,
attenta ai fatti concreti,
voce dei protagonisti del
nostro tempo.
T
IN PROVA
PER UN MESE
Vuoi presentare L'Azione
ad un amico? Non sei
ancora abbonato e desideri conoscerci meglio?
Chiamaci: invieremo gratuitamente, a te o alla persona segnalata, il giornale in
prova per un mese senza
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retro l’indirizzo dell’abbonamento-dono
Da consegnare in parrocchia o a L’Azione
ra gli amici de L’Azione, che sono abbonati da una vita, che la
apprezzano e la promuovono nel proprio paese, c’è
Bruno di Vidor.
Martedì è venuto in ufficio a portare i rinnovi raccolti in parrocchia ed era
raggiante: aveva anche 9
nuovi abbonamenti, il 10%
in più.
Infatti Vidor partiva da
94 abbonati di cui 90 hanno già versato la quota del
2007, e siamo ai primi di
dicembre!
Queste cifre sono merito anche di altre tre signore che insieme a Bruno si dividono il paese e
vanno di casa in casa a raccogliere i soldi: la gente li
aspetta, coglie l’occasione
per una chiacchierata e
rinnova il legame con la
diocesi per un altro anno.
Questa sembrerebbe
solo una bella notizia per il
nostro giornale, che per
fortuna si ripete anche in
altre realtà, ma noi è proprio di Bruno Simionato
che vorremmo raccontarvi.
Perché il suo servizio
per la chiesa ha radici
profonde e lontane. La sua
vita si divide tra Vidor e
Milano, dove si trasferisce
con il papà e 7 fratelli la prima volta a 6 anni.
che capitoli illustrati di un
libricino da sfogliare insieme; in essi ci sono gli eventi di casa e gli sfondi
planetari, i ritratti da cogliere in un attimo e gli articoli sui quali soffermarsi
un po’ di più. Un’esposizione invitante e facilmente fruibile, alla portata di
tutti.
Elvira Fantin
bardo e viene nominato
primo presidente nazionale sacristi, incarico
che ricopre per tre mandati. È in questa veste
che viene invitato da
Mike Bongiorno nella
famosa trasmissione Rischiatutto, dove conseRientra a Vidor in tem- gna il distintivo dei Sapo di guerra – perché la fa- cristi al partecipante
me in città si soffriva an- plurivincitore Gianfrancora più – e qui incontra co Rolpi, che svolgeva
Libera, con la quale si fi- questo servizio, avendo
danza. Ma tornato a Mila- così un risalto nazionano sente fortissimo il de- le.
Dal matrimonio nasiderio di entrare in conscono due figli; il ragazvento... di clausura.
La guerra, la paura e la zo, che frequentava il sefame avevano però segna- minario, a soli 16 anni
to profondamente la sua muore, mettendo a dura
salute e non gli permetto- prova la famiglia.
Nell’81, la figlia si
no una vita claustrale. Decide di restare comunque sposa e viene a vivere a
vicino alla chiesa e fa del Colbertaldo, e i genitosacrestano la sua profes- ri tornano nella loro Vidor.
sione.
Uscito miracolato
Nel ’53 sposa Libera,
che da sempre gli è vicina (come dice lui) da un icin ogni sua scelta e spo- tus, Bruno decide di salstamento: prima Sacile, poi dare il debito con il SiVidor e poi di nuovo Mila- gnore attraverso il vono per 22 anni, dov’è sa- lontariato: si offre come
crista in una parrocchia di sacrestano a don Benedetto che, vista la sua e13 preti.
Uomo attivo e lungimi- sperienza di delegato
rante, Bruno fonda l’Unio- della buona stampa a
ne sacrestani di Milano, Milano, gli affida anche
quindi il Segretariato lom- l’incarico di promotore
de L’Azione. Inoltre, è spesso tra gli
anziani in casa di
riposo ed è tra i
fondatori dell’Associazione Arcobaleno.
Alla soglia degli
80 anni si può essere ancora preziosi.
Bruno Simionato con la moglie Libera De Poi Laura Ceccarini
Bruno da Vidor
migliorare a 80 anni
UN REGALO CHE
DURA UN ANNO
Regala un nuovo abbonamento ad una persona a te
cara mentre rinnovi il tuo
abbonamento. Verserai solo
75 euro con un risparmio
di 5 euro e in più abbiamo riservato per te un
omaggio che potrai ritirare
presso la redazione.
PER SOTTOSCRIVERE
O RINNOVARE L'ABBONAMENTO PUOI:
• utilizzare il bollettino di conto corrente postale n. 130310
• effettuare un bonifico bancario: Banca Intesa
ABI 03069 cab 62190 c/c 3202/99
• rivolgerti al parroco e agli incaricati de L'Azione
• venire in Amministrazione in Via J. Stella, 8 a Vittorio Veneto
• contattarci nei seguenti modi:
Tel. 0438.940249 fax 0438.555437
e-mail: [email protected]
sito internet: www.lazione.it
scontra o si fonde con la
storia “grande”; può trovare in essa la sua immagine speculare o diventare al contrario la sua zona
d’ombra.
Un racconto nel quale
L’Azione rilegge se stessa
attraverso pagine proprie,
registrazioni, fotografie
d’epoca e fotogrammi filmici, in un rimando di note visive e di scritti che accompagneranno il visitatore per tutto il tragitto espositivo.
Questa mostra sarà
fruibile allora ravvedendo
in essa una duplice finalità:
celebrativa, seppur in tono
dimesso e un po’ nascosto,
e pedagogica, per quel sottofondo di ricordi e di presenze che reinsegnano la
nostra storia. Un’opportunità ampliata e arricchita
anche per i ragazzi che
vorranno parteciparvi con
le scuole: per loro
sarà infatti allestito
un laboratorio didattico nel quale
sperimentare il lavoro tipografico e
scoprire i segreti
redazionali.
Cronologici i
passaggi tra una
sezione e l’altra,
ma percorsi da
continui riferimenti tematici e
argomentativi.
Si comincia con
le antiche istantanee sulla prima
guerra
mondiale, alla
vigilia
della
quale L’Azione
mosse i primi
passi dopo aver rilevato l’esperienza de
”Il buon senso”, suo precursore; si finisce con le grandi questioni aperte della contemporaneità, che L’Azione continua ad affrontare;
in mezzo a queste, la Chiesa, con i suoi riti, le sue tradizioni, le figure chiave e
le sue innovazioni; inoltre
i personaggi importanti
che ci hanno resi famosi
nel mondo... Un semplice
album di famiglia, ma an-
STORIE DI PROMOTORI
GRATIS PER
I NUOVI ABBONATI
Abbonati subito e riceverai
gratuitamente le copie
delle settimane restanti del
2006 pagando solo i 40
euro dell'anno 2007.
IN OMAGGIO
AGLI SPOSI
Agli sposi novelli L'Azione,
in collaborazione con il
parroco, offre in omaggio
l'abbonamento per un
anno! Segnalaci in anticipo
la data del matrimonio e
l'indirizzo degli sposi, sarà
nostra cura inviare le più
vive congratulazioni con
l'attivazione dell'abbonamento.
e
L’AZiON
L’Azione
Domenica 10 dicembre 2006
e
L’AZiON
Curiosando
ANTONIAZZI, 65ENNE DI CAPPELLA MAGGIORE,
HA SCALATO IL KILIMANGIARO CON LA FIGLIA FRANCESCA
La nuova sfida di Angelo
D
a
Cappella
Maggiore al
Kilimangiaro.
L’impresa di un uomo,
Angelo Antoniazzi, per il
quale le sfide nella vita
non finiscono mai, tanto
meno ora a 65 anni. Cinque anni fa ha partecipato alla maratona di New
York... ma quale traguardo avrà in mente per i
suoi 70 anni? «Prendere
parte di nuovo alla maratona newyorkese, ma certamente qualcosa anche
prima» risponde Antoniazzi. Per ora non fa anticipazioni, ma ascoltandolo si ha la certezza che
questa affermazione si
tradurrà veramente in
qualche altra avventura.
Tale è stata quella che lo
ha condotto sulla cima
del Kilimangiaro nel continente africano, a ben
5895 metri di altitudine.
Una spedizione che ha richiesto cinque giorni di
ascensione, fatti insieme
alla figlia Francesca e a
L’infaticabile Angelo Antoniazzi
delle guide del luogo.
Un’esperienza ovviamente unica. «Non basta in
questi casi avere solo una
buona preparazione fisica, ma serve anche quella psicologica – racconta
Angelo –. Quando si arriva intorno ai 4500 metri
insorgono i primi disturbi legati all’altitudine, come le vertigini, e a quel
punto determinante diventa la forza di volontà
nell’andare avanti». Sicuramente per quest’uomo,
I consigli del medico
Il Kilimangiaro, tetto dell’Africa, unico punto del continente nero coperto da nevi perenni
che da anni è titolare di
una società commerciale
e che ha sempre nutrito
la passione per i cavalli
tanto da occuparsi anche
del “Centro Ippico Articolo V”, a Cappella Maggiore, le emozioni devono essere state molte durante quei cinque giorni.
«Si arriva alla cima passando dapprima attraverso una foresta molto fitta,
L’atlante dei sapori
a cura della dottoressa Caterina Bisol
A “LA CORTE DEL MAJNO”
I SINTOMI DELLA MALATTIA
Dalla tubercolosi
oggi si può guarire
Q
uando un organismo viene a contatto con il bacillo tubercolare, il suo sistema immunitario produce specifici anticorpi che bloccano il germe in condizione
di non proliferare ed esso
può rimanere in questo
stato anche per anni. Le
persone che si trovano in
tale situazione non presentano sintomi, non sono malate, non trasmettono in alcun modo la malattia: sono i soggetti che
risultano positivi al test tubercolinico. Nel 90% dei
casi non svilupperanno
mai la tubercolosi nel corso della loro vita ma, a volte, per gravi malattie o pesante compromissione
del sistema immunitario,
può capitare che il bacillo fino ad allora inerme si risvegli e dia origine ad una forma conclamata. Sono numerose le persone con queste
caratteristiche di infezione
latente, specie tra la popolazione adulta, mediamente sopra i 50 anni, mentre sono
quasi assenti tra i giovani e i
bambini a riprova che oggi i
contatti con l’agente della tubercolosi possono avere delle conseguenze solo se trovano soggetti deboli o particolarmente ricettivi. Coloro
che hanno già l’infezione inattiva sono più protetti e si
difendono meglio da nuovi
attacchi, a meno che non siano fisicamente defedati. Le
persone più a rischio sono i
soggetti a stretto contatto
con gli ammalati, come i fa-
miliari o gli operatori sanitari. Oltre a questi vanno ricordati gli anziani, i
diabetici, i bambini, i tossicodipendenti, le persone che vivono in case protette e nelle carceri, i malati di Aids. Se il test cutaneo alla tubercolina risulta positivo significa che
nell’organismo si trova il
bacillo tubercolare, non
che vi sia la malattia vera
e propria. Nel dubbio è
sempre meglio eseguire
una radiografia del torace
per controllare i polmoni
che sono colpiti nella stragrande maggioranza dei
casi. I sintomi della malattia che possono ingenerare sospetto, soprattutto se si protraggono nel
tempo, sono la tosse prolungata, la presenza di catarro bianco-giallastro a
volte striato di sangue,
stanchezza e perdita di peso, febbre, sudorazione
notturna. Oggi con la terapia antitubercolare si
può guarire, purché si seguano i protocolli previsti.
che via via scema in una
sorta di steppa, sempre
più rada – spiega –. A quel
punto incomincia la vera
salita, che termina sulla
vetta immersi nelle nuvole, in mezzo a dei ghiacciai dai colori fantastici ed
inimmaginabili, un panorama che appaga e ti fa
dimenticare qualsiasi fatica».
Rossella Pagotto
Il filetto di storione
con le lenticchie
A
Cison di Valmarino nel palazzo
“Marcello Marinelli” –
già dell’omonima famiglia discendente da dogi
veneti ed eretto con molta probabilità in epoca
medievale – ha trovato
posto, dopo due anni di
attenti restauri, anche il
ristorante “La Corte del
Majno” di Adamo Zecchinel, presidente dei
giovani albergatori di Bibione (Venezia), che ha
così portato in Vallata dei
bei piatti di pesce. Ottimo il suo filetto di storione agli aromi e lenticchie, il quale ha come ingredienti (per 4 persone): 4 filetti da 150 g ciascuno (meglio se di storione russo), poi 6 fette
di pane bianco, 2 g di
maggiorana, 5 g di salvia
e altrettanti di rosmarino
Da sx Tiberio Lorenzo e Adamo Zecchinel
e timo, 30 g d’olio extravergine d’oliva e sale. Il
contorno si basa invece
su 200 g di lenticchie
secche (messe a bagno
in acqua calda 2 ore prima dell’uso), 2 scalogni
tritati, olio d’oliva, 200 g
di passata di pomodoro,
1 spicchio d’aglio, 10 g di
rosmarino, 2 foglie d’alloro e sale. «In una casseruola rosolare gli scalogni con dell’olio d’oliva
e unir vi le lenticchie
sgocciolate e la passata
di pomodoro – spiega lo
chef di Casa “Marcello
Marinelli” –. Rosolare il
tutto per qualche minuto
e portare a cottura in 3040 minuti con l’aggiunta
d’acqua per aggiustare il
gusto». Nel frattempo in
una pentolina far rosolare l’aglio, il rosmarino e
l’alloro ancora in olio d’oliva (3 cucchiai) e aggiungere l’olio filtrato alle lenticchie, il che dà
un’impronta gentile agli
aromi della ricetta. Venendo allo storione, una
volta privato della pelle,
si intinge in olio d’oliva e
si impana in una farina
speciale, fatta con il pane bianco passato al setaccio e le erbe aromatiche finemente tritate, più
un pizzico di sale. Una
volta impanati, i filetti si
dispongono su una placchetta con un foglio di
carta oleata e s’infornano per 12 minuti a 190
gradi. Il filetto di storione è ser vito ricoperto di
lenticchie e guarnito con
un rametto di rosmarino.
Mario Sanson
Schegge di Storia
MARIA PETRINGA: C’era una grande donna dietro il talento di
Alberto Martini, l’opitergino riconosciuto precursore del Surrealismo
D
onna bellissima, signorile, intelligente, Maria Petringa fu la moglie
di Alberto Martini, il grande artista opitergino, considerato il precursore del Surrealismo. Martini era un esteta, perciò non
poteva che sposare una donna stupenda.
Non era una sua modella bensì una donna
giovane, dal fisico alto e slanciato da indossatrice moderna. Preso dall’arte e dalla ricerca, Martini pensò solo a cinquant’anni suonati a sposarsi. Un matrimonio avvenuto in tono sommesso, così
lontano da certe strombazzate cerimonie odierne. Maria e Alberto Martini avevano
scelto per il loro ménage quello che oggi
viene definito con il termine inglese di understatement: cioè il signorile non apparire. Non certo perché le occasioni non mancassero loro: vi è una foto che li ritrae ad uno dei tanti eventi mondani del tempo, il
banchetto in onore di Filippo Tommaso Marinetti a Parigi nel 1930.
Dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande
donna: massima che calza a pennello nel caso di Martini. Il quale era appunto un artista, votato all’arte e poco
incline a curarsi degli aspetti pratici della vita. Maria
cercò di apportare una certa impostazione logica alla vita e all’attività dell’estroso e tutt’altro che ordinato marito. Si trovò subito impegnata a seguirlo a Parigi, ove
cercò di condurlo ad entrare nella vita della grande città
degli artisti, lasciandolo nel contempo libero di frequentare le vestali dell’arte e le grandi dame. Nel contempo cercava di promuovere al massimo l’attività del
marito. L’amore del marito traspare dai ritratti che egli
le fece, uno dei quali, “L’Annunciazione”, è stato da poco acquisito dai Musei Vaticani. Anche quando decisero di vivere separati, non ci fu clamore. Anzi, Maria cercò
sempre di far prevalere al suo benessere il desiderio di
diffondere l’arte di suo marito. Parte importantissima,
e sconosciuta ai più, fu di catalogare, numerandole una
Da sx, Alberto Martini e un ritratto a pastello della moglie Maria Petringa
ad una, le opere di Alberto. Un lavoro prezioso, che
ha consentito in seguito la creazione dell’Archivio Alberto Martini. Quando il grande artista morì, Maria
continuò ad occuparsi delle sue opere, fu sempre disponibile a parlare e ad interessarsi di Alberto. Ben lo
sanno quegli opitergini che ebbero la fortuna di conoscerla e di porre, tramite la sua persona, le basi per
la nascita della Pinacoteca Alberto Martini che ha sede oggi a palazzo Foscolo.
Annalisa Fregonese
NELLA SUA SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA Il contrasto fra
traduzione e
rappresentazione filmica
delle Sacre
noi, che non l’aballa morte, perciò necesAbiamo conosciuto,
sarie.
Scritture
piace immaginarlo seduto
«Era senza dubbio un
al tavolino del suo bugiuomo ricco di fantasia, colanalizzato dal
gattolo, dietro la tenda, olto, civile – dice Andrea
tre il bancone dell’osteria.
Zanzotto, che lo considerò
Centro studi
Muto,
meditabondo,
come fratello maggiore e
sprofondato in pile perimaestro –. Era stato capabiblici
25 anni dopo, ricordo
di Giocondo Pillonetto
colanti di libri, riviste, ritagli, appunti; nel silenzio
che solo le Muse possono
riempire, attento a cogliere dei loro brusii la parola giusta, il verso perfetto.
Lì, solitario, a limare, aggiustare, incollare e lucidare pezzetti di pensieri
cui dare armonia; come
un ebanista che annusa e
accarezza la scheggia di
legno appena individuata
fra tante: ne guarda le venature, ne intuisce la collocazione, la sbozza, la sistema, la rende parte di un
insieme compiuto, godibile ai sensi e alla mente.
Le poesie di Giocondo
Pillonetto sono forse così:
esiti di ispirazioni improvvise, ma cercate nel groviglio della storia quotidiana, come nei cascami
del legno per il falegname
raffinato, quindi modellate e rimodellate, affinché
se ne possa percepire uno
stile singolare e ricono-
CONEGLIANO:
Espone Curtolo
S
i è aper ta giovedì
7 la mostra di acquerelli di Ottavio Curtolo “Capitelli e oratori
del comune di Conegliano”. Si tratta di una
serie di illustrazioni dalle misure di 35x50 centimetri di oratori dalla
quale sono esclusi gli
sconsacrati, i privati e i
nascosti al pubblico.
Alla sala dei Battuti
del Duomo a Conegliano l’esposizione rimarrà aper ta al pubblico fino a domenica 17
dicembre, tutti i giorni
con il seguente orario:
10-12 e 15-19.
L’indimenticato Giocondo Pillonetto
scibile. Eccole allora queste poesie: sobrie, pulite,
purificate di ogni possibile di più, e contemporaneamente intense, pulsanti di vita e di vite, rappresentazioni di realtà umane capite e condivise,
visioni tormentate del
tempo e del suo scorrere
nella natura. Poesie che
non possono non farsi amare. E sono poche, purtroppo, tutte lì, racchiuse
in un esile libricino – “Penultima fiaba” – che occorre tenere a portata di
mano, perché, insieme ad
altre, come diceva David
Maria Turoldo, ci ricordino che sono “la salvezza
delle cose”, sopravviventi
ce di costruirsi una vita eccezionale per pura forza
interiore».
A venticinque anni dalla morte Sernaglia della
Battaglia, di cui fu anche
sindaco nei difficili anni
del secondo dopoguerra,
ha voluto rendergli omaggio, tributandogli gli onori che si riservano ai personaggi illustri. Sono stati i giovani dell’associazione culturale “Via Roma 1”,
con l’amministrazione comunale e la biblioteca, a
dedicargli un’intera serata di musica, poesia, letture e multivisione.
Molta gente attenta,
momenti di emozione, tanta semplicità e un abbraccio caloroso della comunità a Delfina e Silmava,
testimoni privilegiate di
un marito e un padre
straordinariamente importante per tutti e ancora presente.
Elvira Fantin
MOSTRE D’ARTE: Aprono
Taglioni e Davanzo, chiude Varese
H
anno aperto due nuove
mostre a Vittorio Veneto. A palazzo Gaiotti a Serravalle, accanto al teatro Lorenzo
Da Ponte, fino all’8 febbraio è
possibile visitare l’esposizione
di 40 dipinti fra acquerelli, acrilici, oli e digitali di Alessandro
Taglioni. Orari: lunedì 10.3012.30, mercoledì-venerdì 1619.30, sabato-domenica 10.3012.30 e 16-19.30. Chiuso il martedì, il 24 e 25 dicembre e dal
31 dicembre al 5 gennaio. A palazzo Piazzoni Parravicini a
Serravalle fino al 7 gennaio è aperta, inoltre, la personale di
Walter Davanzo “Die Berliner bahnofe”. Chiude domenica
10, invece, a palazzo Sarcinelli a Conegliano la rassegna “Renato Varese, maestro veneto delle apparizioni, delle allegorie e racconti”. Orario: sabato-domenica 10-12 e 16-19.
TEATRI DIOCESANI: Claudia Cardinale fa la mamma
all’Accademia, si danza al ritmo di tango al Careni
S
ono due gli appuntamenti della settimana
nei teatri diocesani. La popolare attrice Claudia Cardinale è la protagonista della piece “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams in programma al teatro Accademia di Conegliano. Domenica 10, alle
21, al centro della trama sono due figure femminili in
contrasto: una madre ancora
bella che si ostina a non riconoscere la menomazione
della figlia zoppa , che si sen-
te invece condannata senza
speranza alla solitudine. Biglietti: interi da 22 a 16 euro.
Giovedì 14, alle 20.45, il
teatro Careni di Pieve di Soligo ospita, invece, uno spettacolo di danza. Le musiche
di Astor Piazzolla e Carlos
Gardel animeranno “Amor
de tango”, portato sulla scena pievigina dal Balletto di
Milano. (GB)
“I
dieci Comandamenti”, “La tunica”, “Gesù di Nazareth”, “Il Vangelo secondo Matteo”, fino a “The
Passion” e all’ultimo, discutissimo, “Nativity”, passando attraverso una miriade di film per la tivù, fiction e cartoni animati: sono
moltissimi i modi con cui il
mezzo cinematografico,
con soluzioni più o meno
autoriali, ha cercato di tradurre sul grande e sul piccolo schermo le vicende
narrate nel più grande libro
di tutti i tempi e il messaggio che esso veicola. Il Centro studi biblici di Sacile ha
affrontato il rapporto esistente tra Bibbia e cinema
in un convegno di due giorni che si è tenuto la scorsa
settimana al cinema Ruffo;
ospiti degli incontri, durante i quali sono stati proiettati “Breve film sull’amore”
di Kieslowski e “Prima della pioggia” di Manchevski,
sono stati don Antonio Spadaro, che ha dato una lettura teologica del capolavoro di Kieslovski, e il professor Alberto Bourlot, docente di teoria e tecnica del
linguaggio pubblicitario e
semiologia del prodotto
culturale presso l’Università Cattolica di Milano, che
ha fornito un approfondimento sul complesso tema
del rapporto tra Bibbia e cinema.
“Traduzione” e “tradimento” sono due vocaboli
che viaggiano su binari pericolosamente vicini, per
questo una delle principali
accuse che si continua a
muovere ai film di contenuto sacro è proprio che nel
voler tradurre il contenuto
biblico si finisce spesso per
tradirne il messaggio
profondo; d’altra parte, la
Bibbia stessa è traduzione
della parola ricevuta da Dio
e delle vicende raccontate
e trasmesse in secoli di storia così come tutta l’arte sacra, in fondo, non è stata altro che un modo per tradurre con un linguaggio
semplice e comprensibile i
fatti biblici. Allo stesso modo il cinema, strumento popolare per eccellenza, è u-
no dei mezzi attualmente
più immediati ed efficaci
per raggiungere con facilità
grandi masse di pubblico,
tant’è che sono tanti i non
credenti che si avvicinano
alla Bibbia attraverso il
mezzo filmico, così come
sono molti i cosiddetti film
didattici utilizzati per far
conoscere in modo semplice i più rilevanti episodi biblici. «Certamente questa
traduzione non ha alcuna
pretesa sostitutiva, il passaggio dal testo biblico al
film è figlio tanto del passato quanto del presente,
del suo linguaggio e dei
suoi codici» ha sottolineato Bourlot. I modi con cui
questa traduzione si realizza seguono strategie e modalità differenti. Nella storia
del cinema biblico il tentativo di dare voce alle parole ha spesso portato a dire
molto di più di quanto non
fosse in realtà espresso nelle Sacre Scritture, in altri
casi il film ha, invece, proceduto, per così dire, per difetto, omettendo dei passaggi perché nebulosi o difficilmente codificabili attraverso immagini. Infine,
alcune opere (è il caso ad esempio de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini) hanno ammesso fin dall’inizio la propria
natura interpretativa rispetto all’originale ed hanno colmato con lo schermo
nero e la parola scritta i passaggi “non traducibili”.
Il ruolo del film biblico è
dunque principalmente didattico, serve ad illustrare
con il linguaggio dell’oggi
un originale che ha bisogno
di essere riproposto in modo che possa arrivare a tutti. Sullo scopo di questa operazione è lecito, tuttavia,
porsi delle domande. È, infatti, vero che il cinema, così come un certo modo di
intendere la Bibbia, possono essere un grande business, altrimenti non si spiegherebbe il proliferare di
film di argomento sacro vicino alle principali festività
religiose né l’attenzione
mediatica che si crea attorno a certe operazioni cinematografiche. L’eccessiva
spettacolarizzazione, contraria all’ottica stessa sottesa al testo sacro, così come
la sua banalizzazione, sono
i principali rischi connaturati all’operazione registica
ma, come è emerso chiaramente anche dalle questioni sollevate nell’incontro di
sabato scorso, la scelta del
tema biblico quale soggetto di una sceneggiatura cinematografica non fa altro
che riproporre all’attenzione della gente questo testo
e i suoi contenuti, rinnovando le opportunità di confronto e riflessione su di esso.
Letizia Miotto
Domenica 10 dicembre 2006
PIEVE DI SOLIGO E CAPPELLA MAGGIORE
19
COMMEDIANTI PER SCHERZO
San Cassiano ci
Due omaggi a Riccardo siA diverte
a teatro
Licata, artista poliedrico “C
I
n territorio diocesano
si possono ammirare
due diverse mostre dedicate
al poliedrico artista Riccardo
Licata. Alla galleria Arte Contemporanea di Pieve di Soligo è visibile fino a domenica
10 una selezione di opere che
indagano le varie sfaccettature della ricca produzione
dell’autore, dagli oli alle carte, dalle incisioni ai mosaici.
Un percorso che sa indagare cinquant’anni di ricerca di
un grande maestro del nostro tempo. Nato a Torino nel
1929, Riccardo Licata è un
autore profondamente legato alla rinascita artistica di Venezia iniziata negli anni Cinquanta. È un giovane abile,
anche nelle tecniche decorative come il vetro e il mosaico di cui diventerà docente all’Accademia di Parigi,
consacrando la sua fama internazionale. Licata è particolarmente colpito dalla
Biennale del 1948. Nel padiglione Grecia conosce la collezione di Peggy Guggenheim, dove si potevano
ammirare le grandi avanguardie europee. In questo
ambiente di rinnovamento
l’autore trova alcuni artisti
che saranno i suoi compagni
KINORADAR2:
Giapponesi
M
artedì 12, alle 21,
irrompe in biblioteca a Vittorio Veneto “L’animazione giapponese” nell’ambito di Kinoradar 2, la
rassegna di cinema d’animazione e astratto organizzata dall’associazione Radar. La proiezione di cartoons giapponesi sarà preceduta dalla performance
di Luigi Vitale, che, al vibrafono, interpreterà dal vivo “Les Kiriki”, opera di Segundo De Chomon. Ingresso 3 euro.
TREVISO:
Concerto
M
ercoledì 13, alle
20.45 al teatro Comunale di Treviso, si terrà il
concerto dell’Accademia I
Filarmonici diretta da Corrado Rovaris con Giuseppe
La Licata al pianoforte. Programma: concerto per pianoforte e orchestra di Giuseppe Martucci (18561909), mentre l’orchestra si
cimenterà nella Quarta
Sinfonia di Beethoven. Biglietti: intero da 8 a 27 euro;
speciale giovani fino ai 19 anni 8 euro.
SABATO 9 DICEMBRE
Alle 15.30, all’auditorium del Seminario
vescovile di Vittorio Veneto, concerto “Aspettando Natale” con Silvia Tessari al pianoforte. Organizza l’Università degli anziani “Ippolito Pinto” in collaborazione con l’Istituto musicale “A.
Corelli”.
Alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di
Refrontolo, seconda edizione del
Concerto di Natale con la partecipazione
di Coro parrocchiale Santa Margherita,
Piccolo coro e Giovani note di Refrontolo, e Corale Barbisano.
Alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di
Vidor, la parrocchia e le associazioni del Comune di Vidor presentano il
“Concerto della solidarietà”.
Alle 20.30, nella chiesa di Zoppè di
San Vendemiano, concerto d’organo del
maestro Alessandro Bianchi (organista
della Basilica di San Paolo a Cantù e
di quegli anni. Tra questi: Ennio Finzi, Tancredi, Bruno
Blenner e Giorgio Zennaro.
Costituiranno uno dei più innovativi gruppi di arte astratta della realtà italiana.
Ma Licata non è semplicemente un astrattista, egli è
un autore che adotta delle
tematiche al margine tra le
di suggestioni, per riuscire a
fissare nella tela pensieri, emozioni e inquietudini.
Il secondo omaggio viene
da Cappella Maggiore, dove
prosegue con successo l’esposizione “L’oro di Bisanzio”, che per l’occasione ha
trovato spazio nell’area espositiva della famiglia Flavio Cillo, ove, al piano
terra è esposta anche
una parte dei manufatti in vetro da essa realizzati. Licata, noto non
solo per le sue tele ma
anche per le sue incisioni, sculture, scenografie e per i suoi capolavori in vetro e mosaico, è presente a Cappella Maggiore con una
serie di dipinti, che per
dirla con le parole di Lo“Barcellona”, olio su tela di Licata (1989) rena Gava, anche critico d’arte, “con i suoi alvarie classificazioni. Non per fabeti coglie le sfumature del
niente la sua concezione del- mondo, registra l’eco di penl’arte è al di sopra del pro- sieri ed emozioni con intenblema del mantenimento del- sità sempre diversa a conla figurazione tanto che Li- fermare la straordinaria elocata si potrebbe definire una quenza di un agire forte ed
sorta di simbolista moderno. autentico”. La mostra riUn’arte che non è solo figlia marrà aperta sino al 23 didel colore, ma dotata di un cembre.
Carlo Sala
forte impatto segnico. Un
Rossella Pagotto
fluire immediato e spontaneo
ommedianti per
scherzo” di nome ma non di fatto. A San
Cassiano di Livenza, sabato scorso è andata in
scena la prima della commedia brillante in due atti
“Me toca pagar anca le tasse” del milanese Roberto
Fera, tradotta da Franco
Segatto in dialetto altoliventino. Folta è stata la
partecipazione del pubblico: nella sala messa a disposizione dall’associazione “Festa del vino”, che
ospita circa 200 persone,
si faticava a trovar posto.
La storia è molto semplice: Walter Bombardieri affronta il futuro genero venuto a chiedere la mano
della figlia e la sua famiglia nobile a suo malgrado
si ritrova complice di malintesi e sotterfugi. «La
commedia ha anche alcuni riferimenti attuali ai
quali non avevamo pensato» ha ironizzato Franco
Segatto, riferendosi a tas-
LUCIANA VETTOREL GHIDINI ALL’ASSUNTA
A
lberi come vessilli
di legami arcaici,
ciotole e cocci come gemme di un tesoro familiare
e consueto, balocchi di
antica fattura come richiami ad una spensierata primavera dell’anima,
orologi sospesi nell’aria
come passi cadenzati ed
inesorabili del tempo. Totalmente calati nella fucina ispirativa delle opere
pittoriche di Luciana Vettorel Ghidini, in visione
nella mostra “Frammenti
di memoria” alla Galleria
dell’Assunta a Conegliano fino al 23 dicembre,
cogliamo con immediatezza la personale e segreta alchimia che permea l’arte tutta speciale
della Vettorel, pittrice nata a Tezze di Piave, ormai
impostasi su scala internazionale grazie a recenti esposizioni in Europa e
perfino a Tokio, in Estremo Oriente. Le tempere
ladimir Cadez. Direttore Lucia Visentin.
Alle 17, nella chiesa di Caneva, tradizionale concerto natalizio, promosso
dal Comune in collaborazione con altre
associazioni locali, che vede la partecipazione dei cori San Tomaso e Santa
Cecilia di Caneva, oltre all’orchestra Serenissima di Sacile.
Alle 20.30, nella chiesa arcipretale San
Mansueto a Mansuè, concerto gospel
con il gruppo Soul Singer Gospel Choir.
Ingresso libero.
della Scuola corale della Cattedrale di
Lugano). Direzione artistica del maestro
Donato Cuzzato.
Alle 20.45, nella chiesa di Caneva, si
esibisce l’Officium Consort di Pordenone, diretto dal maestro Danilo Zeni, nel
concerto “Gaudete, Christus est natus”.
Alle 21, nella chiesa di Malintrada
a Motta di Livenza, Concerto di Natale.
DOMENICA 10 DICEMBRE
Alle 14.30, all’auditorium Dina Orsi a
Parè di Conegliano, Concerto di Natale della Filarmonica Coneglianese. Ingresso libero. Organizza l’associazione Una proposta per la terza età.
Alle 15, in piazza del Popolo a Sacile, esibizione dei Pueri cantores di Vicenza.
Alle 16, nella chiesa di San Giorgio a
Collalto, Concerto di Natale del mae-
grasse e livide di Luciana, stese con tocco sapiente e magistrale su
carta grezza e porosa,
raccontano un mondo ancestrale, filtrato con armoniosa luminosità espressiva e con rasserenante intento poetico. Un
intento poetico che non si
affida solo alle immagini
pittoriche, ma si sublima
anche in parole liriche, evocative e musicali nella
loro semplicità simbolica,
stro Ignace Michiels, organista titolare
della Cattedrale di Brugge.
Alle 16, nella chiesa di San Giuseppe a
Costa di Vittorio Veneto, Concerto di
Natale della Corale San Salvatore.
Alle 16.30, in conclusione di Opera in
piazza, pomeriggio musicale in Duomo
a Oderzo con il concerto “Note di
stelle” e la partecipazione dell’Orchestra giovani archi veneti e del tenore
solista dell’Ottetto nazionale sloveno V-
MARTEDÌ 12 DICEMBRE
Alle 20.30, al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto,“Piccolo Rifugio in festa” con il Coro Ana di Vittorio Veneto.
GIOVEDÌ 14 DICEMBRE
Alle 21, al teatro Accademia di Conegliano, Concerto di Natale 2006 con
se e finanziaria. La compagnia è nata nel 1996 per
iniziativa di un gruppo di
ragazzi e ragazze di San
Cassiano uniti dalla voglia
di rivivere l’esperienza di
piccoli attori trascorsa con
don Carlo Dal Pont nella
“Filodrammatica sancassianese”. Ad alcune commedie comiche brillanti
sono seguite commedie in
dialetto veneziano e successivamente in parlata altoliventina, un dialetto né
friulano né trevigiano. Da
segnalare la regia curata
da Carla Manzon, attrice
pordenonese, che dopo aver seguito un laboratorio
teatrale a maggio ha continuato a collaborare con
la compagnia. «È stato bello lavorare con attori non
professionisti, hanno una
forte passione per il teatro
che a volte tra noi professionisti si sente meno; mi
sono sentita di nuovo a casa» ha affermato Manzon.
Erica Bet
come ben evidenziano i
versi, puliti e sereni, composti da Luciana e raccolti
nel libretto “Le stagioni
della vita” ad affiancare le
venti opere esposte attualmente all’Assunta.
Risalenti all’ultima stagione creativa della Vettorel, datata 2002-2006, i
lavori della mostra ci accompagnano in un viaggio visivo senza tempo
perché eterno come lo
spirito e l’anima dell’uomo.
Elena Pilato
l’Orchestra Filarmonia Veneta “Gian Francesco Malipiero”, diretta da Gianpaolo
Bisanti. La serata si propone di sensibilizzare il pubblico alla lotta contro la
leucemia infantile e di raccogliere fondi a favore della II Clinica pediatrica
oncoematologica di Padova.
VENERDÌ 15 DICEMBRE
Alle 20.30, nella chiesa di Fossà, Canti di Natale con il coro parrocchiale di
Fossà e la corale San Vitale di Ceggia.
Accompagnamento di organo, viole e
violini.
Alle 20.30 in Cattedrale a Vittorio
Veneto, per le manifestazioni “Aspettando il Natale”, concerto del Coro
della scuola media “Da Ponte” (250 ragazzi).
Alle 20.30, nella chiesa di San Giovanni a Motta di Livenza, concerto
di musica sacra.
Domenica 10 dicembre 2006
C
onsigli per ascoltare della musica dal
vivo. Il fine settimana è
particolarmente intenso
di appuntamenti.
Sabato 9 presso il parco giochi di Carpesica il
gruppo Karpesika organizza all’aperto “La festa
del freddo”. A partire dalle 20.30 si può ascoltare
della musica elettronica
con Dj Andersoon, Dj Fasa Inc. e gli House of percussion. L’ingresso è libero.
Sabato 9 allo Zion rock
club di Conegliano l’effer vescenza ska e l’eleganza jazz si sposano negli Ska-j, il quintetto veneziano guidato da Marco
Forieri, ex co-leader dei
Pitura Freska, capace di
coniugare i ritmi e la frenesia dello ska con l’improvvisazione e i timbri
del jazz. Il circolo apre alle 22.30, il concerto inizia
alle 23. Ingresso: 8 euro,
riservato soci Arci.
Sabato 9 all’Inverness
Pub di Ramera è in programma una serata dedicata ai Rolling Stones con
“The step stones” (Silvio
Pillon voce, Alberto Favaro e Ale Voltolina chitar-
C
re, Fabio Fiammingo basso e Sandro Battistella batteria). L’ingresso è libero.
Al Sonny Boy di San
Vendemiano sabato 9 alle
22 suonano i Radiofiera,
mentre domenica 10 alle
17 scatta la solidarietà con
il secondo “Live for life”.
Al concerto di solidarietà
inter verranno Aldo Tagliapietra de Le Orme, Anversa, Assenzio, Bambini
Cattivi, Claudio Rudella,
Cupido Motel, Die Wivte
Boite, Frigidaire Tango,
Fronte del Vasco, Gambler, Il nostro canto libero, Marian Trapassi, Pink
Lady, Pink Size, Radiofiera, Riccardo Mori (Vasco
Rossi band), Seven, Shade, Skb e The Nave. Il ricavato (ingresso 5 euro)
sarà interamente devoluto e consegnato alle missioni salesiane in Madagascar.
Presso il bar Duomo
di Vittorio Veneto è possibile acquistare in prevendita (7,50 euro) i biglietti
per il concerto recital degli Assenzio “Per scherzo,
ma vivi” in programma sabato 16 al patronato Costantini.
Giacinto Bevilacqua
inema &
T eatro
LA BAND DI VITTORIO VENETO TRIONFA A
“GOGANGA ROCK”. NEL SEGNO DI GABER
Viva gli Hope Leaves
I
l “Goganga Rock”,
concorso per gruppi musicali emergenti sponsorizzato dal
circolo culturale La Margherita di Conegliano e
organizzato dai ragazzi di
Progetti InControLuce),
ha incoronato quest’anno
gli Hope Leaves (in foto)
di Vittorio Veneto, che si
sono aggiudicati il primo
premio, i Formadombra,
arrivati secondi, e i Mediamente, al terzo posto.
ODERZO Domenica 10 alle 15
al cinema Turroni si proietta
“Nanny Mc Phee - tata Matilda”
di Kirk Jones, film per famiglie con
Emma Thompson.
CONEGLIANO Lunedì 11 alle
10.30 la fondazione Atlantide di Verona presenta al teatro Accademia
“La fabbrica dei sogni” per la regia
di Paolo Valerio. Ingresso per studenti 5 euro.
TELECHIARA
SAN DONÀ DI PIAVE Lunedì
11 alle 20.30 Zuzzurro & Gaspare
calcano il palco del teatro Don Bosco con la pièce di Joe Orton “Ciò
che vide il maggiordomo”. Ingresso
dai 10 ai 15 euro.
TELEFILM
VITTORIO VENETO Sabato
9 la rassegna “Bambini al cinema”, organizzata dall’Arci di Vittorio Veneto propone nella sala Aurora di via Gandhi una duplice
proiezione. Alle 15.30 c’è “Appuntamento a Belleville” e alle 17.30
“La Gabbianella e il Gatto”. Ingresso 3 euro a pomeriggio.
FONTANELLE Sabato 9 alle
20.30 il gruppo “Controcorrente” di
Tamai interpreta alla palestra comunale il musical “Madre Teresa”.
L’evento è organizzato dall’onlus “La
Fonte” di Lutrano in collaborazione
con il Comune di Fontanelle. Ingresso libero.
FILM
Cineforum
PIEVE DI SOLIGO Al cinema Careni sabato 9 alle 16, 18.30
e 21e domenica 10 alle 15 è la
volta del film di Ivan Reitman “La
mia super ex ragazza” con Uma
Turman. Ingresso 5 euro, ridotto 4.
Gli Hope Leaves, gruppo
rock acustico nato nel
2003 già vincitore delle finali regionali di “Emergenza Festival”, hanno
fatto davvero il pieno, aggiudicandosi anche il
premio del pubblico, a
pari merito con gli Ecsaudio. La finalissima del
“Goganga” si è tenuta
sabato 2 all’auditorium
Dina Orsi di Conegliano
davanti a centinaia di
spettatori. Rispetto alle edizioni
precedenti,
quella
del 2006
ha cercato di
compiere un ulteriore
salto in
avanti all’insegna della
qualità. «Per dare dignità
alla musica originale, abbiamo voluto offrire
un’organizzazione curata, premi adeguati e una
giuria qualificata, presieduta niente meno che da
John De Leo, una delle
voci più interessanti del
panorama musicale italiano degli ultimi anni racconta Alberto Ceschin dell’organizzazione
- Ma di qualità sono stati
gli stessi concorrenti,
tanto che abbiamo fatto
fatica a selezionare i finalisti, perché erano tutti di alto livello. Venticinque sono stati i gruppi
musicali o i singoli cantautori che hanno partecipato al “Goganga3”,
provenienti da ogni parte
d’Italia e persino dall’e-
SCELTI PER VOI da GdR
FICTION
MUSICA: concerto di solidarietà
pro Madagascar al Sonny Boy
S
aranno tredici le puntate di Raccontami, il nuovo film di Raiuno
che segue le vicende della famiglia Ferrucci nel corso degli anni Sessanta, dai
sacrifici al benessere, protagonisti Massimo Ghini e Lunetta Savino (domenica e lunedì, 21.10). Canale 5 presenta La
D
ue sono le commedie: Il mio
grosso grasso matrimonio
greco di Zwick (Canale 5, sabato, 21)
con la difficoltà di rompere le tradizioni, mentre goffaggine e abbagli causano guai in Il diario di Bridget Jones
(Raiuno, mercoledì, 21.10). Il gladia-
sacra famiglia, diretto da Raffele Mertes con Ana Caterina Morariu (Maria)
e Alessandro Gassman (Giuseppe) in
due puntate: domenica e lunedì, 21. Crimini (Raidue, mercoledì, 21.05) racconta le città italiane attraverso storie di
delitti scritte da autori famosi.
tore di Scott è un dramma quasi storico (canale 5, mercoledì, 21); è troppo
melodrammatico Le parole che non
ti ho detto di Mandoki. Due classici:
Ossessione di Visconti (La 7, domenica, 14) e L’occhio caldo del cielo di
Aldrich (Retequattro, domenica, 14.15).
D
comotorio del bambino (6-12 mesi) con
la rubrica dei libri per genitori e i consigli del pediatra. Martedì 12 alle 21 tocca a Pronto Telechiara - Tgn Salute,
la trasmissione dedicata alla salute e al
benessere, due approfondimenti su altrettanti temi di carattere medico.
S
no le vicende di persone scomparse in
Senza traccia (Raidue, sabato e venerdì, 21.05), quelle di vecchi casi in
Cold case (Raidue, venerdì e sabato,
22.35), le indagini di N.C.I.S. (Raidue,
domenica 21) e della squadra di C.S.I.
Miami (Italia 1, domenica, 20.45).
ue appuntamenti con Mammaaa!, la rubrica dedicata ai
bimbi di e con Micaela Faggiani: domenica 10 alle 18.30 va in replica la puntata dedicata ai rapporti fra fratellini,
mentre giovedì 14 alle 21 andrà in onda la seconda puntata sullo sviluppo psi-
ono ritornate le Casalinghe disperate, seconda stagione, nuove vicende (Raidue, martedì, 21.05).
Anche i poteri paranormali aiutano nelle indagini di Medium (Raitre, giovedì,
21), mentre Bones (retequattro, lunedì,
21) si occupa di resti umani. Continua-
COLFRANCUI Sabato 9 alle
21 la compagnia teatrale “La Caneva” di Lorenzaga porta in scena la commedia “El barbero de
Porta Monte”. Ingresso libero.
TREVISO Domenica 10 alle 16
la rassegna “Una fetta di teatro” propone al teatro Sant’Anna la pièce
del Teatro Telaio “Santi e Briganti”.
Ingresso 5 euro, abbonamento valevole per 10 ingressi 40 euro.
A RPC INTERVIENE ANDREA RIELLO
L
a delocalizzazione? «Non ha inciso per nulla sull’occupazione che
tiene e che aumenterà nel
2007, grazie ad una ripresa
che il prossimo anno consentirà di avere in Veneto
un aumento prodotto interno lordo intorno al 3,5 per
cento, ovvero un punto in
più rispetto al livello nazionale».
È una lunga inter vista
con Andrea Riello (nella foto), presidente di Confindustria Veneto, quella che
trasmetterà
“Settimana
stero. Un concorrente,
infatti, veniva dalla Svizzera». Il premio speciale
Gaber per il miglior testo
è stato, invece, assegnato al venticinquenne Marco Sforza, cantautore della provincia di Reggio Emilia, le cui canzoni “Ti
regalerò” e “L’indifferenza” hanno già ricevuto
numerosi riconoscimenti. Il “Goganga Rock” è
un concorso per musiche
emergenti nato nel 2003,
con l’intento di costituire
un momento di aggregazione e di condivisione
delle esperienze musicali in memoria di Giorgio
Gaber. I vincitori si sono
portati a casa alcune giornate di registrazioni gratuite e buoni acquisto
presso un noto negozio
di strumenti musicali.
TV
Teatro per ragazzi
Teatro
21
Rpc”, in onda sabato
9 alle 10.30 e domenica 10 alle 9.30 sulle onde di Radio Palazzo Carli.
Finalmente, dopo anni di
grigio, la ripresa c’è e si vede, conferma Riello, che lamenta, invece, il taglio da parte della Regione Veneto del
Fondo per le imprese, mentre – a suo dire – si poteva risparmiare sul fronte della
spesa sanitaria, eccessivamente alta.
DA LUNEDÌ
Nel rispetto
dei telespettatori
la prima serata
comincerà in orario
D
a lunedì 11 i programmi della prima
serata dovrebbero incominciare in orario. Era ora. Da
mesi ormai i programmi iniziavano verso le 21.30. Il
mancato rispetto degli orari e soprattutto dei telespettatori era dovuto alla certezza che chi stava guardando “Affari tuoi” o “Scherzi a parte” non avrebbe cambiato canale, garantendo così un ascolto complessivo
più alto alla prima serata e
permettendo alla rete di rispettare i contratti della pubblicità anche se il programma non aveva il successo
previsto. Insomma, non solo l’Auditel (indice di ascolto) continua ad essere confuso con la qualità, ma noi
telespettatori siamo trattati
come ostaggi. Ora le cose
dovrebbero cambiare. La
Rai ha anche promesso di
ripristinare la seconda serata (verso le 22.30) con
programmi di approfondimento, che attualmente sono destinati ai nottambuli. Il
passo successivo dovrebbe
essere di ridurre drasticamente la durata dei varietà. Forse allora saranno
di
nuovo
guardabili.
dai
Nostri Paesi
Vittorio V.
RINNOVATA ED AMPLIATA L’ABITAZIONE PER LE DONNE
DEL PICCOLO RIFUGIO. QUASI PRONTO IL NUOVO SALONE
Casa, accogliente casa
N
el pomeriggio
di sabato 2 il
parroco di Serravalle don Paolino (senza
il vescovo Giuseppe, invitato ma fermato da un imprevisto dell’ultimo minuto) ha fatto visita al Piccolo Rifugio.
Le donne ospiti della
struttura, assieme ai genitori, lo attendevano infatti
per benedire la casa a cui
due settimane orsono hanno fatto ritorno, dopo la
conclusione dei lavori che
da fine settembre 2005 le
avevano costrette al trasloco temporaneo al Cesana Malanotti a Meschio.
Non c’eravamo, ma è
facile ipotizzare che don
Paolino sarà certamente
rimasto ammirato della casa. E stessa ammirazione
esprimerà il Vescovo quando vi farà tappa. Specialmente se potrà visitarla
con le sue abitanti quali
guide d’eccezione.
A noi è capitato questo
privilegio, con Marisa a
farci da Virgilio. Prima basilare osservazione: la sua
carrozzina passa senza difficoltà per ogni parte della
casa, ascensore compreso.
Era così già prima dei lavori, ora un po’ di più. Marisa ci ha mostrato anzitutto le stanze da letto, ciascuna personalizzata nell’arredamento e nella pittura, ma anche nel distintivo affisso sull’esterno
della porta.
Le stanze al piano di sotto sono quelle del gruppo
appartamento: alcune ragazze impareranno gradualmente a prendersi
sempre più cura e sempre
più da sole di camere, ba-
gno, corridoio e pulizie,
per imitare i passi di autonomia mossi dalle loro colleghe dell’analogo gruppo
appartamento, a San Giacomo. Al piano di sopra ora, oltre alle stanze da let-
man forte gli Alpini di San
Giacomo e Susegana ed altri volontari – di tornare a
casa. E ora potrebbero anche aumentare di numero,
perché la sistemazione
prevede 10 posti di comu-
L’esterno della casa femminile
to per Marisa e le altre –
qualcuna ha pure il balconcino – è arrivata una
nuova sala comune, per il
pranzo e per la televisione.
Ma la vera chicca sono i
bagni. Ampi e accessibili
(come i bagni di ogni locale pubblico, e magari pure dei treni, dovrebbero
essere) e con attrezzature
all’avanguardia per aiutare nell’igiene chi non può
muoversi da solo: sembra
arrivata direttamente dalla Nasa la maxivasca che
troneggia a centro stanza,
affiancata dalla carrucola
per il sollevamento disabili.
Non a caso, una volta
salutato il Cesana con una
festicciola, tutte le 14 “ragazze” sono state ben liete – attraverso un maxitrasloco cui hanno dato
nità alloggio e 5 di gruppo
appartamento.
Ma se la casa femminile è stata semplicemente,
seppur radicalmente, ristrutturata, nuovo di zecca è il salone polifunzionale, in via di ultimazione dove un tempo c’era il gara-
ge. Ospiterà feste ma anche riunioni, e sarà a disposizione anche del volontariato vittoriese.
Se al Rifugio si festeggia, non ci si può però sedere sugli allori. Anche
perché i lavori che sono in
conclusione rappresentano il 40%, per dimensioni
ma soprattutto per spesa,
del totale da svolgere.
Manca il pezzo grosso, la
risistemazione radicale
della villa su viale della Vittoria che ospita gli uffici e
le camere degli uomini.
Primavera 2007 potrebbe essere il momento della festa per la prima pietra
di questi lavori e anche per
la celebrazione ufficiale
della nuova casa femminile assieme ai tantissimi
che continuano a dare il loro contributo economico e
di volontariato per il Rifugio.
Nel frattempo un primo
momento di convivialità è
già prossimo in agenda:
martedì 12 alle 20.30 ospite del Rifugio, per un concerto di Natale, sarà il coro Ana di Vittorio Veneto.
Tommaso Bisagno
DOMENICA 10
In piazza Giovanni Paolo I a Ceneda mercatino di Natale: trenino navetta gratuito dal centro città. Organizza Insieme per Ce-
neda.
Alle 16, nella chiesa
parrocchiale di San
Giuseppe a Costa,
concerto della Corale
San Salvatore di Susegana.
Alle 10.30, alla libreria il Treno di Bogotà, Storie in libreria: lettura ad alta voce e filastrocche dedicate ai più piccoli. Ingresso libero.
MARTEDÌ 12
Alle 21, in biblioteca per Kinoradar 2, rassegna di cinema d’animazione e astratto, “Animazione giapponese. Dalle origini a oggi”.
Da stasera a giovedì 14 al bar GandS: City Tour,
torneo di Pro Evolution Soccer 5 a coppie. Organizzano William Manzione e Alessan-
Chi dice le bugie?
S
onego
smentisce
Scottà. O meglio è il
monastero cistercense – dato
che Sonego ne è il rappresentante ufficiale – a portare il
proprio, differente, punto di
vista. Anzitutto su un tema.
“Il sottoscritto procuratore
– scrive Sonego – non ha mai
menzionato o sottoposto all’amministrazione comunale il nome dell’architetto svizzero Luigi Snozzi, professionista assolutamente a me sconosciuto”. Poiché Giancarlo Scottà, in un incontro pubblico di fronte a centinaia di persone, ha affermato l’esatto contrario, che cioè Sonego, al pari del sovrintendente
Monti, suggerì di consultare Snozzi per risolvere la questione sangiacomese, non restano che due possibilità.
Numero uno: il sindaco ha avuto un lapsus citando Sonego. Speriamo che sia così.
Numero due: qui qualcuno dice le bugie. Se è così, che
tristezza.
MISSIONARI DELLA CONSOLATA:
Aperto il presepio elettronico
C
he Avvento sarebbe senza il presepio della Consolata? E così venerdì 8 ha aperto ancora una volta alle visite il presepio elettronico costruito da Damiano Francescato e custodito dai Missionari della Consolata presso la loro sede in via Rizzera 243. Iniziato da Francescato durante la seconda guerra mondiale, per un voto fatto per domandare a Dio la grazia del rientro del padre dall’Albania, da allora il presepio è cresciuto, fino a
raggiungere l’attuale superficie di 70 metri quadri.
Il presepio si può visitare dalle 14.30 alle 19.30; sabato e domenica fino al 17 dicembre; tutti i giorni dal 18
dicembre all’8 gennaio; solo sabato e domenica fino al
21 gennaio. Per informazioni contattare i Missionari allo 0438-57060.
CENEDA: Un film per il cotone
equo e solidale
V
enerdì 15 dicembre, alle 20.45 in biblioteca, verrà
proiettato il film documentario “The take” di
Naomi Klein, autrice del libro “No Logo”, che racconta
dell’autogestione di un’azienda tessile in Argentina nel
periodo della crisi economica del 2001. La proiezione,
che rientra nella campagna “Tessere il futuro” di Ctm
Altromercato per informare sullo sfruttamento nel mercato del cotone e sull’alternativa equa e solidale, è organizzata dall’associazione Senza Frontiere in collaborazione con la Bottega del Mondo di Vittorio Veneto.
Uno dei bagni con la maxivasca
dro Gravante. Informazioni: 340-4647050.
SABATO 9
Alle 15.30, in Seminario, concerto “Aspettando
Natale”. Al pianoforte Silvia Tessari. Organizza l’Università degli anziani in collaborazione con l’Istituto musicale Corelli.
Alle 15.30, nella sala Aurora di via Gandhi per
la “Rassegna di cinema per bambini”,
proiezione di “Appuntamento a Belleville” e “La
gabbianella e il gatto”.
Alle 20, al parco giochi di Carpesica, Festa
del freddo con i dj Andersoon, House of
Percussion e Fasa Inc. Organizza Gruppo Karpesika.
SONEGO SMENTISCE SCOTTÀ
MERCOLEDÌ 13
Alle 20.30, all’ex convento dei Carmelitani (nella foto) di via Mazzini, incontro di
formazione su disagio psichico e tossicodipendenza. Stasera la dottoressa Sponga
del Ceis tratterà Il disagio psichico.
GIOVEDÌ 14
Nel nuovo spazio espositivo di palazzo
Gaiotti in via Martiri della Libertà si visita
la mostra di Alessandro Taglioni. Aperto dalle
16 alle 19.30 escluso il lunedì, sabato e domenica anche dalle 10.30 alle 12.30. Informazioni:
348-4238334,
[email protected].
Farmacia di turno: Pancotto,
piazza Flaminio, telefono 043853365.
SAN GIACOMO:
Bambini contadini
U
n giorno da contadini. Contadini di un tempo. Lo
hanno vissuto i bambini della scuola elementare
Sauro di San Giacomo, guidati dalle loro insegnanti per
il progetto “Agricoltura e compostaggio a scuola”. E così i bambini hanno staccato le pannocchie dai fusti, messe nelle ceste, scartocciate; hanno poi separato con una
macchina a manovella i chicchi..e li hanno portati a macinare al Molinetto della Croda per farne farina, cucinata
a scuola per divenire polenta. L’esperienza è stata possibile grazie alla generosa collaborazione di aziende agricole locali.
FORMENIGA: Si chiudono
i Festeggiamenti dell’Immacolata
S
i concludono i Festeggiamenti dell’Immacolata a
Formeniga. Domenica 10, in particolare, la parrocchia festeggia i suoi anziani. Dopo la messa delle 11,
alle 12 c’è il pranzo comunitario. Alle 15.30 il concorso
“Dolcezze casalinghe”; alle 23 la chiusura dei festeggiamenti e della pesca di beneficenza.
e
L’AZiON
neto
Vittoriese / Vittorio Ve
Cal. «Sul bollettino “La voce della Cattedrale” abbiamo dato risonanza al lavoro di don Rino (in effetti il
numero di dicembre ci dedica quasi una pagina).
Quanto all’intitolazione,
però, non ne abbiamo parlato in parrocchia. E non
ho meditato sufficientemente per poter esprimere una mia opinione».
È come suo solito deci-
sa, invece, Francesca Meneghin, favorevole: «L’intitolazione sarebbe una scelta che farebbe onore alla
parrocchia. A 60 anni di distanza renderemmo giustizia a De Polo e Dal Bo».
«Più che favorevole» si
dichiara anche il presidente dell’Isrev Franco
Concas. Che oltretutto fu
amico di De Polo, un anno
avanti di lui a scuola, e di
Dal Bo, un anno indietro.
«Anzi – aggiunge – mi stupisco che non si sia provveduto prima all’intitolazione di una piazza o di una via».
«Mi sembra una proposta giusta e positiva – è la
benedizione dell’assessore alla Cultura Fabio Girardello –. Si tratta di due
giovani che hanno combattuto per la libertà e che
non sono ricordati come
dovrebbero».
«Nessuna obiezione,
anzi! Sono pienamente
d’accordo», si aggrega Roberto Tonon, consigliere
comunale de La Margherita.
Ulteriore occasione di
celebrare e ricordare Gianni De Polo verrà offerta
dalle pubbliche presentazioni del libro di don Rino
Bechevolo che già sono in
calendario o che ad esso si
aggiungeranno.
Tommaso Bisagno
lera” sono fatte
celebrare, come
spiega il parroco
don Adriano Zanette, sia da residenti a Montaner,
che da ex montaneresi,
che da fedeli di tutto il Vittoriese. A monsignor Faè
domandano delle grazie,
oppure gli sono riconoscenti per benefici ricevuti anche di recente. Come
per un beato o un santo!
Più della sua molteplice attività in favore della cittadinanza, dei bisognosi o
della religione, gli anziani
di Montaner ricordano le
benedizioni del loro parroco, così efficaci e impartite con tanta forza. Ora si
rivolgono a lui attraverso
la messa, come a volerne
ricevere altri. Sono tante
le grazie che i parrocchiani si sentono di dover chiedere anche oggi: una maggior stima della vita e della famiglia alla luce della
fede cristiana; una riscoperta dei sacramenti in
particolare dell’Eucaristia
e del matrimonio; una mano a tante persone e famiglie in difficoltà.
INTITOLAZIONE AI PARTIGIANI CATTOLICI
De Polo e Dal Bo,
tutti d’accordo
C
on la proposta di
intitolare uno
spazio pubblico
o uno parrocchiale a Ceneda ai partigiani cattolici
Gianni De Polo e Claudio
Dal Bo, L’Azione ha lanciato un sasso.
Per evitare però che cada nello stagno e affondi
nell’oblio, abbiamo cercato di raccogliere alcune valutazioni su questa proposta.
Ne emerge un consenso ampio e che attraversa
gli schieramenti politici e
culturali.
«Va benissimo! Sono favorevole!», è
la positiva risposta
alla
proposta di intitolazione fornita da don Rino Bechevolo.
Del resto, è
stato lui ad aver appena da-
to alle stampe la
prima biografia
di Gianni De Polo. Gli chiediamo: perché Refrontolo omaggia De Polo, Dal
Bo e i fratelli Agosti con loro
trucidati; Mareno fa lo stesso
con i marenesi
Agosti; ma a Ceneda e a Vittorio
nulla ricorda i
due giovani cenedesi? «Perché fino a prima
della pubblicazione del
mio libro nessuno ne parlava. Non li
conoscevano!».
Più cauta
è la posizione del parroco della
Cattedrale
monsignor
Silvano De
Da Concas a
Girardello, tanti
sì alla proposta
de L’Azione
Gianni De Polo (a destra) e Claudio Dal Bo
MONS. FAÈ 40 ANNI DOPO
Pregato come un santo
O
gni settimana a Montaner si celebrano
due o tre messe in
memoria di monsignor Giuseppe Faè,
parroco dal 1927 al
1966 e, oltre che pastore di anime, artefice
dello sviluppo del paese. E
ancora sostenitore dei partigiani al punto da guada-
gnarsi il soprannome di “Don
Galera”. Speciale
sarà quella di
mercoledì 13 dicembre alle 20: la
celebrerà il vescovo Giuseppe,
e commemorerà i quarant’anni dalla morte di
monsignor Faè.
Le messe per “don Ga-
disponibilità per seguire i
piccoli artisti nella realizzazione delle opere.
Quest’anno la scuola
materna di Rugolo ha proposto la costruzione di un
divertente coccodrillo a
partire dal cartone degli
imballaggi delle uova, e la
primaria di Sarmede la
realizzazione di una maschera africana, ricordando il tema della Mostra dell’illustrazione per l’infanzia
“Tam tam, voci dall’Africa”. Il tutto attraverso l’u-
A Rugolo “piazza Zavrel”
L
a magia di Sarmede prosegue
anche questa settimana. Presso
la mostra, sabato 9 dicembre alle 14.30
e alle 16.30 lettura animata di “Le noci
del leopardo ed altre storie”; domenica 10 alle 10 e alle 11.30 lettura animata
di “Lo sciacallo e il falco del deserto e
altre storie”. La mostra resta aperta fino a domenica 17.
Inoltre venerdì 8 il comune di Sarmede ha dedicato la
piazza di Rugolo a Stepan Zavrel (nella foto), “il cui ricordo – commenta il sindaco Eddi Canzian – rimane immutato tra i cittadini di Sarmede per il contributo artistico e umano apportato al territorio”.
PARRUCCHIERA DI ANZANO
Il calendario di
Graziella De Nardi
Alice Casagrande, una delle clienti ritratte nel calendario di Graziella
Un calendario fatto col
cuore. È quello della parrucchiera Graziella De Nardi, di Anzano, che così ci
racconta quel che ha dato alle stampe.
i chiamo Graziella, sono una
donna di 48 anni e lavoro
come parrucchiera da 25
anni: lavoro che svolgo con
passione e dedizione. Passo le mie giornate assieme
alle clienti: nonne, mamme,
figlie, ragazzine e
bambine di ogni età.
Ogni anno per Natale faccio loro un piccolo dono. Quest’anno alcune di loro si
sono unite a me e abbiamo creato un calendario che ha per tema il
sorriso. Questo è un sorriso che voglio virtualmente
donare alle persone di tutto il mondo. Questo mondo
che gira in maniera frenetica intorno alla guerra, alla
violenza, alla sofferenza, alla carriera, al sesso, ai soldi…
“M
Con le pagine di questo
calendario intendo proprio
girare pagina e portare alla
luce del giorno, con il sole,
e al buio della notte, con le
stelle e la luna, l’amore che
ognuno possiede interiormente ma che questo sistema di vita soffoca. Dobbiamo tirare fuori questo amore e sorridere, perché il
sorriso porta felicità, e la felicità è parte integrante dell’amore.
“Voglio donare
un sorriso
a tutto il mondo”
Potete trovare il calendario del sorriso da Graziella De Nardi in via Anzano 161; da Lorenda Possamai in via Savallon 12 ad Anzano; oppure chiamando lo
0438-941077. Quanto raccolto sarà devoluto all’associazione “Lotta contro i
tumori Renzo e Pia Fiorot”.
CORDIGNANO: Roberto Salvador
coordinatore di “Insieme”
l gruppo d’opposizione a Cordignano “Insieme per Cordignano” si rinnova al vertice.
A Fiorino Dalla Colletta, coordinatore del gruppo fin dalla prima
ora, subentra Roberto Salvador,
che sarà coadiuvato da Giovanni
Lollo.
Anche noi alle Fiere del teatro
omenica 26 novembre e domenica 3 dicembre le vie di Sarmede si sono animate di
colori, profumi e musica:
sono tornate le “Fiere del
teatro”. Numerosi gli artisti, nazionali e internazionali, che hanno incantato il
pubblico. Da una magia all’altra, fino agli affollatissimi laboratori per bambini
che hanno ospitato artisti
e volontari, come i genitori della scuola primaria di
Sarmede, e delle due scuole materne, di Montaner e
di Rugolo: da anni ormai
genitori e Pro loco collaborano proficuamente per
inventare sempre nuovi
strumenti creativi da proporre ai più piccoli, ideando, progettando e dando la
25
I
SCUOLE DI MONTANER, RUGOLO E SARMEDE
D
Domenica 10 dicembre 2006
COLLE: Mostra del libro dal 12
A
Il laboratorio della elementare di Sarmede
so di materiali di recupero: dai cartoni delle uova,
appunto, alle conchiglie
mescolate con terra, cartone, sassi, plastica colorata e trasformata; semplicità e creatività per insegnare ad esprimersi anche
con poco: Pro loco e genitori hanno raccolto le conchiglie in una giornata a
Caorle.
Marta Raminelli
l via martedì 12 a Colle Umberto la quattordicesima edizione della Mostra del libro, organizzata
dalla biblioteca in collaborazione con il Gruppo Giovani. Sarà aperta nell’aula magna della scuola media fino
a domenica 17: tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18. Tutti i libri saranno venduti con il 20% di sconto
sul prezzo di copertina.
COLLE: Unzione degli infermi
S
i sono preparati con una serie di incontri di catechesi per ricevere venerdì 8 dicembre l’unzione
degli infermi. Si tratta di un nutrito gruppo di fedeli della comunità parrocchiale di San Tomaso apostolo di Colle Umberto. A conclusione del percorso di preparazione ha avuto luogo un incontro di preghiera durante il quale si è tenuta anche la celebrazione del sacramento della riconciliazione. Il giorno dell’Immacolata concezione
si è svolta la messa con l’amministrazione del sacramento.
26
8.000 MC, 120 POSTI TRA NIDO E MATERNA
A Lentiai mega
nido-integrato
L
a prossima primavera la parrocchia di Lentiai
avrà un nuovo asilo. La
struttura sta prendendo
forma nel centro del paese, a pochi passi dalla piazza: con i suoi 8 mila metri
cubi sarà l’edificio più
grande di Lentiai.
L’asilo è stato costruito
per iniziativa della congregazione delle suore di
San Giuseppe Caburlotto
che a Lentiai sono proprietarie dell’istituto Stella Maris.
Il complesso, che è oramai in fase di ultimazione, si affaccia su via Vecellio, dove ci saranno l’ingresso, l’area dell’accoglienza e la segreteria, oltre ai parcheggi. Si svilupperà su due piani: uno
superiore, a livello della
strada, e uno inferiore, a livello del terreno degradante verso l’area del parco verde posteriore all’e-
LENTIAI: La struttura ormai in fase di ultimazione
dificio.
La nuova struttura accoglierà l’asilo nido e la
scuola materna, separate
al centro da una grande
sala di 200 metri quadrati
che potrà essere utilizzata per incontri e riunioni,
e che diventerà il vero
cuore del complesso.
Tutti i locali saranno intercomunicanti tra loro
tramite l’utilizzo di pareti
a vetro. Ci sarà inoltre
un’area giochi concepita
con criteri moderni e a-
PIANO D’AREA: Sindaci
della Vallata dove siete?
D
iciotto associazioni della Vallata hanno inviato una
lettera ai sindaci di Revine-Lago, Cison, Follina e
Miane e al commissario prefettizio di Tarzo per chiedere un
incontro urgente “al fine di valutare quali azioni possono essere intraprese per giungere all’obiettivo di approvazione in
breve del Piano d’Area”. I firmatari, in particolare, manifestano la loro forte preoccupazione per il fatto che la Giunta
regionale, rispondendo a una interrogazione, non garantisce il ripristino del famoso articolo 7 del Piano. L’articolo 7
era inserito nella prima versione del Piano e prevedeva il divieto all’autorizzazione di nuove cave, o all’ampliamento di
esistenti, nel territorio delle Prealpi trevigiane. Il divieto è
scomparso nel Piano adottato dalla Giunta regionale ma i
sindaci nelle ossevazioni ne hanno chiesto il ripristino. La
Giunta dovrà ora esprimersi su questa richiesta.
L
a festa di Santa Lucia è una ricorrenza
cara e attesa; un’occasione
preziosa per vivere più intensamente i giorni dell’Avvento e riflettere sul come attendiamo il ritorno
del Signore Gesù. Attenderlo vigilanti, con occhi
capaci di cogliere i segni
della sua presenza oggi,
con il cuore pieno della luce della fede alimentata
nell’ascolto della Parola e
vissuta dentro le circostanze concrete del vivere
quotidiano.
Ci diamo appuntamento
alla chiesa a lei dedicata a
Zuel di qua. Un luogo che
profuma di storia, di tradizione, di trasmissione di una impostazione di vita da
attualizzare sempre.
Una chiesa-edificio che
di anno in anno ha conosciuto vari interventi di manutenzione: sono state fatte tre finestre circolari di
legno e altrettante infer-
e
L’AZiON
Bellunese / Vallata
Domenica 10 dicembre 2006
datti alla presenza delle
mamme, una sala da pranzo e le zone riposo per i
vari gruppi. È previsto un
ambulatorio, l’ascensore
e una zona riposo per i
bambini dai 3 ai 6 anni.
Particolare cura è stata
posta nella scelta dei materiali, il più possibile naturali (la maggior parte è
in legno), come per il riscaldamento, che sarà a
pavimento. Le pareti esterne saranno in buona
parte a vetrate.
FOLLINA: I giovani propongono
un concerto e la veglia
I
l Gruppo Canto Giovani dell’Abbazia di Follina ci
invita sabato 16 dicembre al concerto “Note di Natale” con inizio alle 20.45. Il concerto vuole essere innanzitutto l’occasione, in un periodo dell’anno solitamente caratterizzato da uno sfrenato e ingiustificato consumismo, per ricordarsi, con un’offerta, di chi sta peggio di noi. Anche quest’anno le offerte raccolte verranno devolute alla casa di accoglienza per bimbi in difficoltà di Koinomadelfia in Cile. Con l’aiuto delle canzoni
il coro vuole invitare a una riflessione sul Natale, assaporandone la venuta e pregustandone la gioia; in altre
parole questo concerto aspira ad essere un momento di
vera festa dello spirito in attesa della Santa Notte.
Il Gruppo Canto Giovani animerà anche la veglia di
preghiera il giorno 24 a partire dalle 23.
ROLLE
Il vicario
per la
festa
di S. Lucia
riate a loro custodia; si è
provveduto alla tinteggiatura interna ed esterna, alla pulitura delle quattro
lampade, a periodiche sistemazioni del tetto; è stata fatta nuova la porta laterale d’ingresso; sono stati
restaurati i quadri della Via
crucis; rifatto l’impianto elettrico con nuovi faretti al
soffitto.
Quest’anno l’impermeabilizzazione del tetto, la posa delle grondaie, la sistemazione del campanile.
È doveroso rendere ragione di tutto ciò dal momento che l’intera Vallata
e non solo è affezionata a
Il nuovo asilo sarà idoneo ad accogliere 90
bambini alla scuola materna e 30 all’asilo nido.
Ma cosa pensa il parroco don Gabriele Secco
dell’opera e che ne sarà
dell’attuale che sorge in
prossimità del “campon”?
«L’attuale costruzione
sarà adibita a oratorio rendendo idonei i locali alle
nuove attività che vi si
svolgeranno. Al momento
però non abbiamo ancora
definito nessun progetto spiega don Gabriele -. Per
quanto riguarda il nuovo
asilo, al quale la parrocchia si è impegnata a fornire l’arredamento, si rivolgerà non solo alle famiglie di Lentiai ma anche
a quelle dei comuni vicini, sia della Sinistra che
della Destra Piave. Molte,
infatti, sono le persone
che vengono a lavorare
nella grande zona artigianale di Lentiai e positiva è
stata la scelta di dedicare
uno spazio all’asilo nido,
che a Lentiai manca. Diciamo anche che la congregazione delle suore di
San Giuseppe, prima di
partire con questo progetto, ha fatto un’indagine esplorativa per cogliere i bisogni del territorio
e la fattibilità di una struttura così moderna rivolta
all’infanzia».
Sergio Cugnach
questo luogo. All’intercessione della santa affidiamo
la nostra preghiera per il
dono della luce degli occhi,
il dono della fede in Gesù,
speranza di ogni vivente,
per dono dell’ascolto della
Parola che è luce per la
strada della vita.
La celebrazione dell’Eucaristia avviene domenica 10 dicembre alle 10.30
e mercoledì 13 dicembre
alle 8.30 e alle 10.30 presieduta da monsignor Martino Zagonel, vicario generale, e canto dei vespri alle
14.30.
Don Gianpietro Zago
CISON: La Provincia finanzierà
una nuova rotatoria
L
a Provincia di Treviso ha approvato il progetto
preliminare per la realizzazione di una rotatoria
tra la S.P. 4 “di Pedeguarda” e le comunali via Italia 61 e
via dei Cavalli in Comune di Cison di Valmarino. Costo
complessivo dell’operazione: 495.000 euro.
TOVENA: Mariano Lio presenta
il suo libro sui modi di dire
I
l Comune di Cison di Valmarino e la Pro Loco di
Tovena organizzano venerdì 15 dicembre alle 20
nella nuova sede dell’associazione in piazza della Vittoria nella frazione di Tovena, un incontro con Mariano Lio
che presenterà il volume “Modi de dir modi de far”. Alla presentazione, seguirà un momento conviviale con
brulè, cioccolata e panettone.
Mariano Lio vive e lavora a Segusino. Di questa zona
è, da molti anni, appassionato raccoglitore di usi e costumi, tradizioni ed espressioni dialettali. Che ora ha ripropone in un libro.
MIANE: Morena Lupato legge
il V canto dell’Inferno di Dante
M
artedì 12 dicembre alle 20.45 nella biblioteca
comunale di Miane Morena Lupato legge e
commenta il Quinto canto dell’Inferno di Dante Alighieri.
Organizza il Comune. Ingresso libero.
MEL: Presentazione del piano
di riassetto boschivo
M
ercoledì 13 dicembre alle 20.30 al Palazzo delle Contesse incontro promosso dal Comune su
“Luci e ombre sui boschi di Mel”.
Nel corso della serata verrà presentato il piano di riassetto dei beni silvo-pastorali del Comune.
Relatore Orazio Andrich.
MEL: Incontro di riflessione
sull’ascolto del quoditiano
L
unedì 11 dicembre al Palazzo delle Contesse secondo incontro del cammino di fede per giovani
e adulti: “In ascolto del quotidiano - Dare valore all’esistente”. Relatore mons. Siro Dalla Cort parroco di Canale d’Agordo.
MEL: Mercatino di Natale a cura
del gruppo “Vieni anche tu”
I
l gruppo di volontariato della parrocchia di Mel
“Vieni anche Tu”, organizza nei giorni 8, 9 e 10 dicembre un mercatino di Natale in piazza a Mel.
Il ricavato andrà a sostegno di progetti di solidarietà.
e
L’AZiON
Quartier del Piave
C
Natale, tempo
di solidarietà
L’albero del Natale solidale di Farra
l Natale stimola a intraprendere iniziative di solidarietà.
In particolare a Farra di Soligo e
a Vidor, dove questo fine settimana ci sono due grosse manifestazioni promosse da ammini-
strazioni e associazionismo.
Da qui alla Notte santa non
mancheranno, poi, i tradizionali
concerti. Ma anche interessanti
esperimenti come il Natale in biblioteca.
FARRA: FIACCOLATA
E MERCATINO
DAI CONCERTI
ALLE LETTURE
C
on l’accensione del grande albero di Natale disegnato da
centinaia di luci sulla collina di San
Gallo e la fiaccolata dalla cima del colle alla comunità alloggio per disabili
dell’associazione Viezzer, ha preso il
via l’8 dicembre la terza edizione del
“Natale solidale”. L’iniziativa vede unite l’amministrazione di Farra, le
scuole elementari e ben 36 associazioni presenti nel territorio comunale, nel comune obiettivo di raccogliere fondi per un progetto di solidarietà.
Quest’anno tocca proprio alla comunità per disabili.
Cuore del “Natale solidale” è il mercatino che le associazioni propongono negli ambienti della Pro loco di Col
San Martino nei giorni di sabato 9
(dalle 18 alle 22.30) e domenica 10
(dalle 10 alle 20). Anche gli scolari delle elementari hanno le loro bancarelle in cui vendono giochi usati.
Molte le iniziative di contorno: segnaliamo la presentazione della pubblicazione “Percorsi tra poesia e follia”
(sabato alle 19.30) e lo spettacolo di
burattini (domenica alle 15).
D
ue belle novità in vista del
Natale 2006 vengono proposte dai Comuni di Farra e di Vidor. Venerdì 22 dicembre dalle 15
alle 18 i bambini delle scuole materne ed elementari del Comune
sono invitati a partecipare alle letture di Natale ad alta voce proposte da Maura Nadalin nella biblioteca multimediale di Farra. La
biblioteca comunale di Vidor, che
ha sede a Colbertaldo, propone invece “Natale in biblioteca” ovvero
letture e laboratori nel periodo delle feste natalizie (23 dicembre-5
gennaio).
Vi sono poi i classici concerti.
Per il momento in redazione ci sono giunte le segnalazioni del Concerto della solidarietà di sabato 9
dicembre nella chiesa di Vidor (alle 20.30) e del Concerto di Natale
tenuto dalla banda di Moriago sabato 23 in palestra (alle 20.30).
A Farra la sera del 22 i ragazzi
del catechismo, insieme ai cantori del coro San Lorenzo, propongono un recital.
SOLIGHETTO E MORIAGO:
È TEMPO DI TEATRO
S
abato 9 dicembre,
alle 20.30 nel teatro parrocchiale di Solighetto, la compagnia
“La Malintesa” propone
la replica della commedia
“Hanno sequestrato mia
moglie”. La prima ha avuto luogo, come tradizione vuole, la sera del-
HA COMPIUTO 10 ANNI
Buon compleanno
coro S. Lorenzo
A
rmonia di voci, melodie, suoni… frutto
di talenti. Ma più ancora il
risultato di prove, di impegno e di gusto per il bel canto. Questo è un coro. Questo è il coro maschile San
Lorenzo di Farra di Soligo.
Una ventina di elementi –
bassi, baritoni, primi tenori
e secondi tenori –, che da
dieci anni si incontrano una
o due, e in prossimità dei
concerti anche più spesso,
sere la settimana per provare e riprovare l’esecuzione di canzoni sotto la guida,
da agosto di quest’anno, del
direttore Alfio Biscaro.
I festeggiamenti per il decimo anniversario di fonda-
zione, qualche giorno fa all’auditorium
Battistella
Moccia di Pieve di Soligo,
sono stati l’occasione per
presentare il primo compact-disc della San Lorenzo
(cd che è disponibile, a 10
euro, dai coristi e in sede
del coro nella casa delle associazioni a Farra), opera
che include 17 brani tratti
dagli oltre cinquanta del repertorio e che rappresentano i momenti più significativi di crescita della corale.
«La realizzazione di questo disco – dice Paolo Gaetan, corista e presidente dell’associazione Coro San Lorenzo – è il frutto del lavoro
di un gruppo di amici che
27
ASCOLTO DELLA PAROLA:
Iniziative in sei parrocchie
IN PARTICOLARE A FARRA E VIDOR
I
Domenica 10 dicembre 2006
VIDOR:ACQUISTI
SOLIDALI
N
evicava e tirava un vento
freddo. In un angolo del paese i tavoli carichi di colori invitavano
ad un via vai inconsueto. A giorni sarebbe arrivato il Natale. Il tramestio
di chi vendeva e di chi comprava contrastava, quasi scaldandola, la giornata gelida. Era il 2003. Su suggerimento dell’assessorato alla Cultura
e della Pro loco, Vidor si stava riempiendo di luci nuove: quelle di un
mercatino interamente fatto di solidarietà. Solidarietà dei tantissimi che
provvedevano a creare e costruire
oggetti artigianali e artistici; solidarietà di chi si attardava a sceglierli
per farne possibili regali. Pensato
per aiutare Casa Maria Adelaide Da
Sacco e l’associazione Fiorot, il mercatino è diventato un appuntamento
atteso e condiviso da tutti. Attorno al
mercatino ruotano praticamente tutte le associazioni e i gruppi del comune: dagli Alpini alle due Pro loco,
dai gruppi missionari alle associazioni sportive, dalle scuole all’Amministrazione comunale alla banca,
dalle donne rurali alla Protezione civile, e ancora l’Avis e l’Aido, i gruppi Arlecchino e Arcobaleno, il Comitato San Francesco, la compagnia
delle ricamatrici, singoli artisti, persone comuni… Una gara positiva
che, al suo quarto anno di vita, continua a crescere e a far comunità.
l’Immacolata.
Rassegna teatrale a
Moriago su iniziativa di
Pro loco e Biblioteca comunale. Primo appuntamento sabato 9 dicembre
con “Te lasso, te lasso,
e... e”, commedia interpretata dalla compagnia
“Piccolo teatro Bassano”. Sabato 16 arriva da
Paese il “Gruppo teatro
d’arte Rinascita” con lo
spettacolo “Il Giocatore”. Gli spettacoli si tengono nella palestra comunale con inizio alle
20.30.
hanno coltivato con impegno e tenacia la propria passione per il canto. È uno
“strumento” per dire grazie
a Dario Biscaro, che ci ha
diretti nei primi nove anni
di vita del coro, e che con
semplicità ed efficacia ci ha
fatto scoprire il piacere del
canto e le potenzialità della
nostra voce, anche con l’esecuzione di inediti scritti e
armonizzati per il San Lorenzo dalla musicista farrese Pieranna Biscaro. Tutto
ebbe inizio il 15 novembre
1996 quando, durante una
castagnata tra amici, si decise di fondare un coro per
cantare insieme quei brani
popolari della tradizione che
ognuno aveva sentito in paese».
In questo decennio, il coro ha dato molto, non solo
al paese, con l’annuale concerto “Tra torri e stelle” e il
concerto natalizio, ma portando il nome di Farra di Soligo in tante rassegne corali, fino in Finlandia.
«Il decennale – ribadisce
il neo-direttore Alfio Biscaro –, oltre che un traguardo
raggiunto, è un’occasione di
bilanci e anche una base da
cui partire per nuove esperienze musicali e opportunità culturali».
Valerio De Rosso
on l’inizio dell’Avvento tre parrocchie della forania del Quartier del Piave hanno attivato delle
proposte di approfondimento della Parola di Dio. A Vidor ogni mercoledì di Avvento c’è la lectio divina presso la comunità delle suore Serve di Maria Riparatrici: guidano don Marco Zarpellon e suor Michela. A Farra di
Soligo si tiene in Avvento un itinerario di formazione per
adulti: appuntamento ogni martedì nel centro parrocchiale: se la proposta avrà una buona accoglienza è prevista una continuazione. Anche a Barbisano il martedì
si approfondisce la Parola di Dio.
In due parrocchie della forania la spiegazione della
Parola della domenica si tiene durante tutto l’anno liturgico: a Pieve ogni martedì nella cappella dell’Eucaristia con la guida di Alberto Azzari; a Moriago ogni
mercoledì con la guida di don Dino Milanese e contributi di Fernanda Baron. Con l’Avvento ha ripreso a funzionare, dopo un periodo di sospensione, anche il Centro di ascolto della Parola della parrocchia di Sernaglia.
PIEVE: Due giorni di raccolta
ferro per il Mato Grosso
S
abato 9 e domenica 10 a Pieve di Soligo si svolgerà
una raccolta ferro curata dall’Operazione Mato
Grosso. I volontari passeranno per le case a ritirare il materiale; è possibile anche portare il ferro al punto di raccolta, fissato presso la piazzola ecologica di Pieve.
Il campo sarà per l’Operazione Mato Grosso anche
occasione per salutare Carolina Giovinazzi, volontaria vittoriese di Santi Pietro e Paolo reduce da 4 mesi di volontariato in Perù, e Marzia Valeri, trevigiana, che si appresta a partire per lo stesso paese latinoamericano per
mettere la sua competenza di medico al servizio di un
ospedale gratuito.
Per informazioni sulla raccolta ferro: 329-7254192.
PIEVE: Il 9 e 10 ci si tuffa
in un mare di cioccolato
S
abato 9 e domenica 10 dicembre ultimi due giorni per gustare le prelibatezze a base di cioccolata
proposte nell’ambito di “CioccolArte”. Lo stand è aperto, nella piazza di Pieve di Soligo, dalle 9.30 alle 21. Per
domenica sono in programma alcuni eventi speciali “di
contorno”: il laboratorio di pittura “Dipingiamo con il
cioccolato” (dalle 14), il primo concorso di fiabe per le
elementari “Un amore di cioccolato” (alle 17.30 in biblioteca), il concorso “Un dolce Natale al cioccolato” (alle 18.30), la fiaba musicata per i più piccoli (alle 18.30).
PIEVE: Il diritto di famiglia
L
unedì 11 dicembre, alle 20.45 all’auditorium di Pieve di Soligo, l’avvocato Paola Baldassar interviene sul tema “Diritti e doveri nella famiglia”. Organizza
il Comune di Pieve.
VIDOR: Concerto di fisarmonica
V
enerdì 15 dicembre, alle 20.30 nella sala consiliare
di Vidor, concerto di fisarmonica classica con Eugenia Cherkazova. Organizza il Comune.
30
TRA DE GIRONCOLI, CIVILE E COSTA
Trasferimenti
di reparti
L
a riorganizzazione dei tre ospedali dell’Ulss 7 è entrata nel vivo. È in previsione per gennaio lo spostamento dall’ospedale civile al De Gironcoli dell’unità operativa di Oculistica, diretta dal dottor Giovanni Prosdocimo. Viaggio inverso invece per il reparto di Chirurgia vascolare, che al S. Maria dei
Battuti potrà trovare i necessari supporti specialistici, come la Rianimazione e la Cardiologia, per poter operare in sicurezza.
Nei primi mesi dell’anno
nuovo verrà razionalizzato
il servizio di Laboratorio:
quello del De Gironcoli
sarà sostituito con un point
of care dotato di un macchinario in grado eseguire
in automatico gli esami più
elementari con carattere di
urgenza, una sorta di robot che, inserita la provetta, è in grado di fornire subito l’analisi. Il macchinario ha il costo di 200 mila
euro ed è in arrivo. Di conseguenza, l’attuale primario, la dottoressa Rosolen,
verrà trasferita al Laboratorio dell’ospedale di Vittorio Veneto, attualmente
seguito dal primario del S.
Maria dei Battuti il dottor
Oscar Cabianca. «La semplificazione dei laboratori
Reparti: le novità del 2007
L'Oculistica dal Civile al De Gironcoli
La Lungodegenza dal Civile al De Gironcoli
La Chirurgia vascolare dal De Gironcoli al Civile
Razionalizzazione dei Laboratori analisi
Incertezza
per il futuro
primario
di psichiatria
è un atto dovuto - spiega il
direttore dell’Ulss 7 Angelo Lino del Favero -. Ci sono infatti grandi città che
hanno un unico laboratorio». Nel corso del 2007 arriverà al De Gironcoli dal
S. Maria dei Battuti anche
la Lungodegenza. Intanto,
i reparti dell’ex clinica privata sono stati riorganizzati per ospitare le nuove
unità operative in arrivo.
«Al De Gironcoli abbiamo
trasferito in locali migliorativi l’Oncoematologia e
stiamo ristrutturando i locali per sistemare la Medicina tutta su un piano,
quindi porteremo qui pri-
CONTRIBUTI PER AUTO PIÙ ECOLOGICHE
Contributi per filtri antiparticolato
Entro le 12 di venerdì 29 dicembre
2006 devono essere presentate in Comune le domande per la concessione di contributi per l’installazione di filtri antiparticolato su autovetture con motore diesel
o l’acquisto di autovetture diesel dotate di
filtro antiparticolato. Il contributo per ogni autovettura ammonta a 100 euro. Bando e informazioni sul sito internet e in
municipio.
Contributi per metano e gpl
Il Comune di Conegliano eroga anche
un contributo fino a 250 euro a favore dei
cittadini che trasformano le proprie autovetture circolanti a benzina di classe
Euro III, euro IV o non catalizzate, in alimentazione a metano o gpl.
Le domande vanno presentate entro le
12 di venerdì 29 dicembre in municipio.
Informazioni presso gli uffici comunali o
nel sito internet.
PARÈ: Aggiudicati i lavori
naudi e via Ortigara
per rendere definitiva la rotatoria (Parè). L’opera verrà rea-
S
ono stati aggiudicati i lavori di realizza-
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 10 dicembre 2006
lizzata dalla ditta Zanesco
zione della rotatoria defi- Costruzioni Generali per
nitiva all’incrocio tra via Ei- 182.500 euro Iva esclusa.
VENERDÌ 8
Alla gradinata degli Alpini e sui sagrati delle chiese cittadine, campagna nazionale Stelle di Natale: i volontari dell’Ail distribuiranno depliant informativi e stelle
di Natale, i ricavati della vendita
saranno devoluti alla ricerca medica contro leucemie, linfonodi e
mieloma.
Alle 10.30, a Parè, Festa dell’Immacolata con la messa
che sarà cantata dal coro Voci liete. Nel pomeriggio, dalle 14.30 in
oratorio, festa con canzoni, musica
e giochi. Ingresso libero.
Alle 20.30, nella chiesa di Scomigo, Concerto di Natale, segue rinfresco nella sala parrocchiale. Ingresso libero.
si, Concerto di Natale della Filarmonica Coneglianese. Ingresso libero.
Alle 17.30, al palasport Giovanni
Paolo II, incontro di Campionato di pallavolo femminile A 2 Spes Zoppas Industries Conegliano contro YamamaY
Busto Arsizio. Ingresso 7 euro.
Alle 21, al teatro Accademia, per
la stagione di teatro di prosa
2006/07 va in scena “Lo zoo
di vetro” di Tennessee Williams,
con Claudia Cardinale per la regia
di Andrea Liberovici. Contrasti fra
madre e figlia, che vivono con difficoltà il loro ruolo sociale. Dramma di forte emozione e poetiche.
Informazioni su biglietti e abbonamenti al numero 0438-22880.
DOMENICA 10
Alle 14.30, all’auditorium Dina Or-
LUNEDÌ 11
Alle 10.30, al teatro Accademia, per
la stagione teatrale per
ragazzi, la Fondazione Atlantide di Verona presenta “La fabbrica dei sogni”, per la regia di Paolo Valerio. Il destino delle pellicole
cinematografiche attraverso le vicende di un protezionista idealista. Ingresso studenti: 5 euro e
informazioni al numero 043822880.
GIOVEDÌ 14
Alle 21, al teatro Accademia, Concerto di Natale 2006, si rinnova una tradizione fortemente voluta dall’Amministrazione comunale in collaborazione dell’associazione Prof. Panizza e Dott. Zamboni, per sensibilizzare la popolazione alla lotta contro la leucemia
infantile e raccogliere fondi a favore della II Clinica pediatrica oncoematologica di Padova. L’Orchestra Filarmonica Veneta “Gian Francesco Malipiero”, diretta dal maestro Gianpaolo Bisanti eseguirà musiche di De Falla, Copland,Wagner.
ma dell’estate la Lungodegenza» annuncia Del Favero.
L’ospedale di Costa sta
invece aspettando l’arrivo
di una nuova specialistica,
che verrà inserita nel reparto di Orl (Ottorinolaringoiatria): la Chirurgia
plastica ricostruttiva e
maxillofacciale.
A breve l’Ulss 7 dovrà
chiudere anche le partite
rimaste aperte di alcuni
primariati. Si tratta del nuovo primario del Pronto
Soccorso, che dovrà essere nominato entro la fine
dell’anno - almeno così assicura la dirigenza dell’azienda sociosanitaria - in
sostituzione del dottor Salvatore Conigliaro, in pensione dal 31 ottobre.
Più complicato da coprire pare, invece, il posto
di primario della Psichiatria del S. Maria dei Battuti, vacante da gennaio, dopo il trasferimento a Treviso del dottor Favaretto.
Il concorso bandito dall’Ulss 7, in cui hanno presentato la propria candidatura in 19, è stato bloccato dalla Regione, che ha
invitato il direttore generale a “riconsiderare” l’intera questione. Una situazione di stand-by di cui i
vertici dell’azienda di Pieve si dicono molto preoccupati.
Francesca Nicastro
ASILI NIDO: Dalla Regione 318
mila euro a Pianca School
L
a Giunta regionale del Veneto ha stanziato 5 milioni di euro di contributi in conto capitale a favore di 62 enti pubblici e privati gestori di asili nido. Tre
le strutture coneglianesi beneficiate: il centro infanzia
“I Pulcini” della Pianca School srl (318.856 euro), l’asilo nido dell’Ulss 7 presso l’ospedale civile (133.175 euro), e l’asilo nido “Zamboni” del Comune di Conegliano
(3.874 euro).
CORO CASTEL: Un libro conclude i
festeggiamenti del quarantennale
M
ercoledì 13 alle 18 a Palazzo Sarcinelli il Coro Castel chiude il ciclo del quarantennale con la presentazione del libro che accompagna l’ultimo cd. Si tratta di
un’agile confezione che presenta i testi delle canzoni con
un’introduzione scritta dal prof. Luciano Caniato, accompagnati da bellissime foto di repertorio del coro e dai disegni
originali di Franco Gatti. La grafica è stata curata da Paolo
Renier.
“Signore delle Cime”, nuovo
libro di Francesco Vidotto
L
unedì 11 dicembre alle 20:30 a Palazzo Sarcinelli in Conegliano viene presentato il libro di Francesco Vidotto “Signore delle Cime” (Carabba Editore). Insieme all’autore sarà presente da don Antonio Zuliani mentre il gruppo
di scrittura creativa “Alternorma” proporrà letture accompagnate dalla musica di Simone Donati e Daniela De Zan.
CA’ DI DIO: “Natale
con gli angeli”, mostra di ricami
S
abato 9 dalle 15 alle 18.30 e domenica 10 dalle 10
alle 12 e dalle 15 alle 19 sono gli ultimi giorni per
visitare la mostra di ricami “Natale con gli angeli” allestita dall’associazione “Sampler Club per ricamare insieme” nella Ca’ di Dio in piazzale Santa Caterina. I manufatti non sono in vendita. Ingresso gratuito.
e
L’AZiON
se
Conegliano / Conegliane
DISAGI PER GLI UTENTI DEL NOSOCOMIO
Domenica 10 dicembre 2006
31
PREMIO CIVILITAS 2006
Maria Pia Sartor
Parcheggio dell’ospedale
cominciati i lavori l’Africa prima di tutto
I
lavori di rifacimento
del parcheggio dell’ospedale di via Brigata
Bisagno sono in fase avanzata. Sono stati sradicati tutti gli alberi delle aiuole interne - fatto che ha infastidito assai il consigliere diessino Carlo Feltre, secondo il
quale le piante potevano essere trapiantate da qualche
altra parte - e si sta procedendo al rifacimento della
pavimentazione. A lavori finiti il parcheggio avrà 60 posti in meno degli attuali 410,
riduzione dovuta allo spostamento di via Toniolo, necessario per permettere sia
l’ampliamento del giardino
dell’ospedale dove sorgerà
l’asilo nido aziendale (i lavori sono iniziati e termineranno in primavera) sia l’inserimento di una rotatoria all’incrocio con via Brigata Bisagno, dalla quale si potrà accedere anche al nuovo parcheggio interrato dell’ex Caserma S. Marco. L’intervento, redatto dal responsabile
del Servizio tecnico dell’Ulss
7 di Pieve di Soligo l’ingegner Valter Celega, dovreb-
be concludersi a febbraio. Il
nuovo parcheggio avrà un
ingresso spostato di una sessantina di metri in avanti rispetto all’attuale e sarà dotato di una nuova illuminazione. Data la situazione caotica che si è creata per i lavori, il Comune ha ripristinato
provvisoriamente il doppio
senso di circolazione in via
OSPEDALE
SAN POLO / RAINBOW SPIRITS
Gospel e spiritual
quasi professionali
“E
sprimere
un
messaggio cristiano di fratellanza”.
È con questo obbiettivo che si esibiscono in
concerto i Rainbow Spirits, coro gospel con base
a San Polo e molti componenti anche di Ormelle
e Ponte di Piave.
Come racconta il ventinovenne direttore Denis
Feletto, hanno appena
mutato l’organico, passando da 35 a 15 persone;
lo stile, «vogliamo essere
una formazione quasi professionale, e del resto 6-7
delle voci studiano canto,
e i musicisti sono tutti professionisti»; e il repertorio
«proporre più gospel e
spiritual contemporanei,
anche perché forse si trat-
Tiepolo, una strada a servizio della zona residenziale
che sorge sulla collina nel retro dell’ospedale.
La situazione di disagio
nella zona dell’ospedale è aggravata dalla presenza del
cantiere per l’ampliamento
della caserma dei carabinieri che si protrarrà per due
anni. (FN)
ta di una musica più fruibile dai giovani. Del resto
noi vogliamo anche rappresentare un’occasione
di aggregazione giovanile».
Ecco il punto: coinvolgimento. «Cerchiamo prosegue Feletto- di essere coerenti con lo spirito
del gospel, che punta molto alla partecipazione dei
presenti. Cerchiamo di avere nel pubblico il coinvolgimento del battito di
mani, o dei coretti quando ci sono melodie che si
ripetono. Anche se magari in Avvento l’atteggiamento del pubblico è più
riflessivo e meno partecipato, perché introduciamo dei brani più tranquilli come dei Christmas ca-
I Rainbow Spirits in concerto
rols (canti di Natale) classici. Vogliamo evitare il rischio di un ascolto passivo, che può accadere
quando si propongono
cose troppo complicate».
O forse: evitare l’abitudine
all’ascolto passivo che dai
concerti s’allarga anche
alle messe.
Ma per coinvolgere altri, bisogna essere in prima persona coinvolti: ecco allora che «è fondamentale il rapporto interno ai Rainbow Spirits. Vogliamo anche dare un esempio: come piccolo
gruppo che crea una comunità in cui ciascuno
mette del suo per creare,
insieme, qualcosa di unico». Incarnando il messaggio di fratellanza di cui
sopra.
Il gospel è musica sacra, ma non è la solita musica sacra: che riscontro
hanno i Rainbow se chiedono di esibirsi in una
chiesa? «Ho trovato parroci giovani ma scettici ed
altri anziani ben più aperti. Venerdì scorso don Luigi Mazzucato, direttore
del Cuamm, mi ha abbracciato». L’occasione era quella di un concerto al
Brandolini di Oderzo a
rinsaldare la storica collaborazione con Africa Chiama-Cuamm di Rinaldo Bonadio e amici. Presente in
platea anche il sindaco di
Conegliano Floriano Zambon; «ha promesso in pubblico che ci porterà ad esibirci nella sua città per
Natale», racconta Feletto.
Tommaso Bisagno
M
aria Pia Sartor,
casalinga coneglianese, è stata da poco
insignita del premio Civilitas per la “Civiltà nella
comunità”, annualmente
conferito a quelle persone
che nel quotidiano si distinguono per dei piccoli
preziosi gesti. «Il premio
è stato del tutto inaspettato, pensi che quando mi
hanno telefonato per comunicarmelo, credevo
volessero dirmi che avevano accettato alcuni dei
nominativi che io avevo
suggerito per il premio...
Da anni voto per gli altri...
e hanno anche vinto!».
Andiamo oltre la domanda sull’età, «preferisco
non dire la mia età, altrimenti penseranno che sono troppo vecchia...», e
andiamo subito alle attività cui Maria Pia si dedica: «Mi occupo di due associazioni, una fondata
nel 1991 con Carlotta Rigolo Valgo, ex insegnante in una di scuola di danza: è l’“Associazione Prof.
G. F. Panizza” poi diventata “Associazione Prof.
TEZZE: Serata
con mons.
Padovese
L
unedì 11 dicembre
con un inter vento
di mons. Luciano Padovese si conclude la catechesi per adulti promossa dall’Unità pastorale di
San Polo di Piave-Vazzola. Il sacerdote pordenonese af fronterà il tema:
“Gesù Cristo l’Amore incarnato di Dio”. Alle
20.30 nel salone parrocchiale di Tezze di Piave.
ORSAGO:
Lunedì 18
arriva la Luce
della Pace
L
unedì 18 dicembre
la Luce della Pace di
Betlemme, attinta da quella che arde perennemente
nella Chiesa della Natività,
farà tappa a Orsago. A portarla gli scout dell’Agesci.
Il passaggio verrà sottolineato con una veglia alle
20 nella chiesa parrocchiale.
G. F. Panizza e Dott. G.
Zamboni”. Abbiamo deciso di fondare questa associazione per contribuire finanziariamente all’attività della Clinica pediatrica Oncoematologica di
Padova diretta dal prof.
Zanesco nella quale vengono curati i bambini affetti da leucemia. Per questo ogni anno a Natale organizziamo il “Concerto
di Natale” al teatro Accademia di Conegliano. La
seconda associazione si chiama
“Amici
del
Burkina Faso”
creata per raccogliere fondi da
inviare in Africa,
Costa d’Avorio e
Burkina Faso, e
sostenere dei
bambini mediante le adozioni a distanza. L’associazione è nata nel 1995
con la collaborazione delle suore dell’ospedale de
Gironcoli. Pensi, l’idea mi
è venuta quando, qualche
giorno prima di Natale alcuni anni fa, ho accompagnato una suora che ave-
vo conosciuto in stazione
dei treni a Conegliano di
ritorno da una missione.
Mi ha raccontato della
sua esperienza, e da quelle parole mi è venuta l’idea, assieme ad altre otto
donne, di dare vita all’associazione».
È mai stata in Burkina?
«No... credo che per loro
Ha fondato
due associazioni
che si impegnano
per i bambini
sarei un peso. Finora siamo riuscite a realizzare
molte opere, abbiamo
scavato pozzi, portato in Italia dei bambini da curare e aiutato molti altri in
Africa, ma c’è ancora molto da fare».
Erica Bet
e
L’AZiON
Coneglianese
CON UNA PARTECIPATA VEGLIA A RAMERA
Domenica 10 dicembre 2006
33
MARENO DI PIAVE
Forania La Colonna, riparte Recuperato il ricordo
di Mario Piccin
la pastorale giovanile
E
rano tanti i giovani della forania
La Colonna che
venerdì 1 dicembre hanno accolto l’invito di incontrarsi e incontrare Gesù per una sera, per condividere un’esperienza di
preghiera e spiritualità in
preparazione all’Avvento.
Il fuoco che ardeva nella
piazza della chiesa di Ramera già al momento del
loro arrivo, faceva riandare la memoria dei partecipanti alla frase pronunciata da Giovanni Paolo II alla Gmg del 2000: “Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in
tutto il mondo”.
Un rappresentante per
parrocchia ha quindi gettato un pezzo di legno nel
braciere trasformandolo
in segno tangibile del contributo di ciascuno ad alimentare il fuoco della fede. Da quello stesso fuoco
ognuno ha acceso una
candela con la quale è entrato in chiesa per depositarla poi ai piedi dell’ambone, luogo della proclamazione della Parola.
«Abbiamo voluto vedere se nella forania La Colonna esistono i giovani,
ed è bello capire che ci sono e sono tanti - ha sottolienato il diacono don Mirco Miotto, membro della
Pastorale Giovanile foraniale -». L’incontro infatti
RAMERA: Giovani alla veglia foraniale
si è tenuto dopo alcuni anni in cui non venivano effettuate proposte specifiche per i giovani a livello
foraniale.
Don Gianluigi Papa, animatore della Comunità
vocazionale, ha ripercorso la propria vocazione
raccontandosi all’attenta
assemblea. «L’incontro
con Gesù - ha detto don
Gianluigi - mi ha cambiato la vita. Sono prete da sei
anni e mezzo e sono contento. Dentro di me però
c’è tanta tristezza quando
vedo giovani che non credono al fatto che Dio li ami. Abbiamo un cuore assetato di amore e non riusciamo a colmarlo se non
affidandoci al Signore».
L’adorazione eucaristia
e l’accostarsi al sacramento della riconciliazione hanno costituito il momento culmine della serata. Dopo la benedizione a
tutti è stato consegnato un
calendario liturgico per accompagnare questo nuovo ciclo iniziato con la prima domenica di Avvento.
Gerda De Nardi
N
ei giorni scorsi la
comunità di Mareno di Piave ha ricordato
Mario Piccin, il concittadino morto nel 1956 nella
tragedia della miniera di
Marcinelle (Belgio). Mario nacque a Codognè nel
1919 e nel 1926 si trasferì,
con la famiglia, a Mareno
di Piave. Nel 1944 si sposò
con Giovanna Sommariva.
Lo stesso anno nacque la
prima figlia, Ilvana, mentre
nel 1946 arrivò Silvano.
Nel 1947, dopo il Patto del
carbone, il fratello maggiore Angelo partì per il
Belgio. Nel ’48 fu la volta di
Mario. Un anno più tardi
lo raggiunsero la moglie e
i figli. La famiglia, che tra
non pochi sacrifici vive a
Marcinelle, si allarga con
la nascita di Bernardetta.
L’8 agosto 1956 la tragedia.
La moglie Giovanna attese
per un anno che il corpo di
Mario fosse ritrovato. Nel
novembre 1957, tre mesi
dopo il suo ritorno in Italia,
ricevette un telegramma in
cui le autorità belghe annuncivano il ritrovamento
della salma del marito. Giovanna partì per il ricono-
scimento che avvenne 16
mesi dopo la tragedia grazie a una medaglietta della Madonna di Loudes posta sotto una nicchia dell’orologio e a un pezzo rimasto integro del maglione. Fu il penultimo corpo
trovato.
«Quando accadde l’evento luttuoso non mi rendevo conto, a causa della
mia tenera età, che fosse
successo l’irreparabile - ricorda oggi la figlia Ilvana . Si respirava in famiglia
un’aria di disperazione.
Venne a mancare per me,
per mio fratello di 10 anni,
per mia sorella di 2, un
punto di riferimento di cui
avremmo avuto bisogno
durante gli anni della nostra formazione. Mi auguro che la commemorazione, oltre a ricordare quel-
l’evento, ci permetta di fare una riflessione sugli incidenti sul lavoro che accadono ai nostri emigranti, ma anche agli stranieri
che ospitiamo nel nostro
Paese».
La signora Ilvana vuole
ringraziare l’amministrazione comunale di Mareno
e tutti coloro che hanno
collaborato alla tre-giorni
su Marcinelle svoltasi all’Oasi Campagnola. Tra loro Rino Tesser di Montebelluna, uno dei primi soccorritori, che ha portato la
sua testimonianza davanti
ai ragazzi delle scuole. È
con eventi come questi che
il sacrificio dei caduti sul
lavoro viene tenuto vivo.
MARENO: È mancato Televio
Bortolin presidente dei Fanti
È
morto Televio Bortolin presidente dell’associazione Fanti di Mareno di Piave e fondatore
dello Zenhin Karate. Aveva 62 anni.
34
PARROCCHIA DI SAN VENDEMIANO
Oltre 90 adozioni
a distanza!
I
l Burundi è
stato il primo Paese
legato alla parrocchia di San Vendemiano attraverso
le adozioni a distanza. Da allora
sono passati quindici anni e di strada ne è stata fatta
davvero tanta. Basti pensare che, di
volta in volta, grazie alla generosità
delle persone entrate in contatto
con la Caritas sanvendemianese sono stati aiutati
bambini della Colombia,
della Costa d’Avorio, del Benin, del Brasile e del Camerun. Oggi le adozioni a distanza sono una novantina,
sparse per il mondo, ma la
cosa più interessante è data dalla rete di sensibilizzazione che si è venuta a creare grazie all’impegno del
Gruppo adozioni a distanza
che fa capo alla Caritas.
Ogni seconda domenica
del mese all’esterno della
chiesa di San Vendemiano
si possono trovare i volontari che presentano del materiale informativo, ascoltano esigenze e interrogativi
di chi vuole anche solo saperne un po’ di più.
L
o scorso 5 settembre è mancato Giuseppe Pagotto, 80 anni, di
Pianzano. Giuseppe era
promotore entusiasta del
nostro giornale. Di carattere vivace ed espansivo,
Bepi ha lasciato la moglie
e due figli.
Per L’Azione, che in
questa occasione esprime
tutta la sua vicinanza alla famiglia, lo ricorda l’amico promotore Sergio
Nadal.
C
arissimo Bepi,
il 5 dicembre
sono tre mesi che ci hai
lasciati. Te ne sei andato
velocemente, vista la tua
statura fisica mai avremmo immaginato che ci avresti lasciati così in fretta. Avevi una grande fede, nei tuoi discorsi parlavi spesso del vangelo
con dei riferimenti ben
precisi: lo facevi senza
vergogna, orgoglioso di
credere in Dio, cosa non
abituale di questi tempi.
Mettevi in pratica
quanto credevi, la tua
sensibilità verso poveri,
emarginati e ammalati era grande, e l’amore al
prossimo era il tuo pane
«Siamo lì - spiega Vilma
Zussa, incaricata delle adozioni - con un banchetto con
su scritto “adozioni a distanza”. Chi desidera si avvicina, noi diamo materiale
sulle varie possibilità, sulle
spese, cerchiamo di interpretare le esigenze delle
persone. Non è che la risposta sia automatica. Qualcuno torna da noi dopo averci pensato e aver deciso,
c’è chi effettua l’adozione
autonomamente. Tanti desiderano rimanere nell’anonimato, altri preferiscono
farlo sapere, come testimonianza.»
Quali sono le motivazioni che spingono una persona ad adottare un bimbo a distan-
za?
«I motivi sono i più vari.
Una famiglia inizia magari
in ricordo di un parente defunto e poi continua per anni e anni. Ci sono casi in cui
sono i bambini a chiedere
ai genitori la possibilità di avere un fratellino o una sorellina. C’è chi adotta un
bimbo in occasione del matrimonio oppure già durante il fidanzamento. Altri offrono una cifra unicamente
in qualche particolare ricorrenza. Ognuno dà quello che può, si va dal pensionato che offre 50 euro all’anno alla famiglia che può
donare 700 euro. Sono tutti
contributi importanti».
Ci può raccontare
qualche episodio si-
PIANZANO
Addio Bepi
amico
fedele
de L’Azione
quotidiano.
Conoscevi un’infinità
di preghiere belle e
profonde, che avevi imparato ancora nell’infanzia, e le recitavi spesso. A
noi molte erano sconosciute, te le sei portate
con te nell’eternità.
Pregavi spesso, anche
L’amore
al prossimo
il suo pane
quotidiano
di notte rubando al sonno
le ore più belle per offrirle al Signore, per il bene
della Chiesa e del mondo
intero.
Partecipavi a gruppi di
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 10 dicembre 2006
preghiera e se era necessario la animavi con la
profondità di un vero cristiano.
Alla messa feriale non
mancavi mai e la devozione a Maria era per te molto grande.
Per tanti anni sei stato
promotore de L’Azione,
andavi spesso per le case
a raccogliere gli abbonamenti più difficili: di questo eri molto fiero anche
se ti costava. All’ultimo incontro de L’Azione ci sei
molto mancato.
Siamo certi che ancora vivi con noi, aiutandoci
e intercedendo per tutto
presso Dio.
Sergio Nadal
gnificativo?
«È bello ad esempio sottolineare come si sia formata una staffetta dei ragazzi della Prima Comunione che ogni anno contribuiscono a mantenere due
adozioni. Altro caso particolare riguarda invece i ragazzi della Cresima. Lo
scorso anno avevano fatto
un’adozione di un bambino
del Benin. I cresimati di
quest’anno hanno invece
deciso di devolvere le loro
offerte ad un altro scopo.
L’adozione già avviata è stata portata avanti dagli abitanti di via Nino Bixio con
quanto raccolto durante una
festa».
Che cosa chiedono le
persone che si rivolgono a voi?
«Tutti chiedono certezze circa la destinazione dei
soldi. Noi diamo sicurezza
perché le adozioni vengono
fatte tramite missionari che
conosciamo come parrocchia o missionari della diocesi. Cerchiamo di avere un
occhio attento a cogliere le
richieste che vengono dai
missionari. Esigenze che si
modificano e cambiano con
il passare degli anni. Con il
Camerun, ad esempio, eravamo partiti con le vaccinazioni. Ora l’emergenza è
rientrata e c’è invece bisogno i sostenere i bambini
pigmei che frequentano i
foyès dove vengono insegnati loro i rudimenti dell’agricoltura. In Benin infine le offerte vanno a sostegno dei bambini considerati stregoni a causa di sciocche superstizioni, e che per
questo rischiano di venire
uccisi dai loro stessi familiari».
Gerda De Nardi
SAN VENDEMIANO: Il sindaco
Brescacin coinvolta in un incidente
M
igliorano le condizioni del sindaco di San Vendemiano Sonia Brescacin vittima di un incidente
Il automobilistico nella serata di sabato 2 dicembre. Il
primo cittadino è stato immediatamente sottoposto a un
intervento chirurgico alla rotula all’ospedale di Conegliano. Forse già la settimana prossima sarà nuovamente
presente in municipio.
SANTA LUCIA: In un libro ricordati
Zanardo, Camerotto e Zanetti
I
l nuovo libro curato da Innocente Soligon e Marilena Zanetti e stampato dalla Csc di S. Lucia: “Ultimi cantastorie” è iniziativa delle associazioni santalucesi
con l’amministrazione comunale
per ricordare le figure dei maestri
di aggregazione Dante Zanardo,
Riccardo Camerotto e Tomaso Zanetti. La presentazioe avverrà il 13
dicembre, alle 20.30 nella sala convegni dell’ex Filanda Ancillotto di
S. Lucia di Piave. Dopo il saluto del sindaco Fantinel interverranno la prof. Paola Perin Dodero e mons. Pierdomenico Amort. La serata sarà allietata dai “Cantori di
Sottoselva” che rievocheranno vecchi motivi con i versi
dei tre autori scomparsi. Alcune letture sceneggiate dei
racconti da filò di Dante e Tomaso e un video storico, girato negli anni ’50, concluderanno la manifestazione.
CAMPOMOLINO: Esperti del Ser.T.
intervengono sulle dipendenze
M
artedì 12 dicembre alle 20.30 a Villa Altan di
Campomolino due esperti del Ser.T. di Conegliano - Isabella Magro, assistente sociale, e Alessandro
Becagli, educatore - guidano un incontro su “Le dipendenze: servizi e risorse nel territorio”. Organizzano il Comune di Gaiarine e l’Ulss 7.
SUSEGANA: Inaugurazione
della nuova biblioteca
S
abato 16 alle 15 viene inaugurata la nuova sede della biblioteca di Susegana all’interno della sede municipale di piazza Martiri della Libertà. In programma
un percorso di lettura per ragazzi.
e
L’AZiON
Friuli
CAVOLANO/ SU INTERVENTI E PRIORITÀ VIVACE
DIBATTITO TRA AMMINISTRAZIONE E RESIDENTI
Piazza, campanile e asilo
N
ell’ambito dell’assemblea svoltasi a Cavolano
tra la popolazione e l’amministrazione comunale, parte dei cittadini della frazione
ha manifestato perplessità
circa i progetti che l’amministrazione ha richiamato all’attenzione, in particolare
circa la sistemazione della
nuova piazza, per la quale è
stato stanziato un finanziamento regionale di 447 mila euro.
Il piano di valorizzazione
della piazza ipotizzato dall’amministrazione punta a
potenziare la piazza come
zona pedonale visto che sarebbe prevista una sua pavimentazione. A questo si
aggiunge anche il fatto che
la parrocchia ha ricevuto un
finanziamento di trentamila
euro per il rifacimento del
campanile, i cui lavori verranno ad incidere su quelli
per la piazza. Molte altre le
questioni avanzate dai cittadini, in primo luogo si vorrebbe un sostegno per ampliare la scuola materna parrocchiale (anche per scon-
sono sempre più frequenti
e converrebbe non frammentare i lavori ma realizzare “in un unico blocco” la
piazza, la sistemazione della zona vicino al campo sportivo per adibirla a parcheggi e anche la pista ciclabile
e la rotonda sulla Provinciale».
La posizione dell’amministrazione comunale
Il centro di Cavolano
giurare il rischio che venga
altrove trasferita) e, in secondo luogo, si chiede maggior chiarezza circa la realizzazione della pista ciclabile di via delle Gere.
Le richieste dei
residenti
getto chiaro».
Più pacata la posizione di
Ivo Lot che, nel rilevare la
mancanza di concretezza
del Progetto presentato, riconosce l’intento da parte
Servono davvero
più parcheggi?
Il parroco don Andrea Pierdonà non usa mezzi termini e ritiene che l’amministrazione su questi argomenti «chiacchiera tanto ma
non attua in concreto. Adesso si sono arenati per la
questione del campanile,
però manca ancora un pro-
degli amministratori di voler comprendere le opinioni dei residenti. «Dal mio
punto di vista le occasioni in
cui servono più parcheggi
DUE CONCERTI E L’ACCENSIONE
DELL’ALBERO, A CANEVA È GIÀ NATALE
S
abato 9 dicembre, alle 20.45, nella parrocchiale di Caneva si esibirà l’Officium Consort di Pordenone,
diretto dal maestro Danilo Zeni. “Gaudete, Christus est natus” il titolo di questo concerto, promosso dal Coro San Tomaso di Caneva, in collaborazione con la
parrocchia e l’assessorato alla cultura,
che si propone di esplorare il tema dell’Avvento e del Natale, in un percorso
che si snoderà attraverso i secoli, e che
toccherà varie forme e stili musicali.
Molto ricca di appuntamenti anche la
giornata di domenica 10 dicembre che,
oltre alle normali funzioni religiose, vedrà i devoti di santa Lucia, provenienti
anche da tutto il territorio circostante,
salire alla chiesa del Castello, per presenziare alla messa delle 14.30, e per festeggiare, assieme alla Pro Castello, l’antica patrona castellana. Alle 17, inoltre,
in parrocchia si potrà assistere al tradizionale Concerto natalizio, promosso
dall’amministrazione comunale, in col-
SABATO 9
In viale Zancanaro a Sacile (locali ex pizzeria “Oriente”), fino
a domenica IV Rassegna concorso “I fiori d’inverno”, mostra
e degustazione del radicchio,
organizzata in collaborazione
con Bonfrutta e Consorzio del
radicchio trevigiano.
DOMENICA 10
Alle 14, a Sacile, mercatino dei
giocattoli usati in largo Salvadorini. Alle 15 in piazza Duomo arriva il Ludobus, carico di giochi natalizi (a cura del
La chiesetta di Santa Lucia al Castello di Caneva
laborazione con altre associazioni locali, che vedrà la partecipazione dei cori
San Tomaso e Santa Cecilia di Caneva,
oltre all’orchestra “Serenissima” di Sacile. Al termine del concerto, sulla piazza del capoluogo verrà acceso un grande albero di Natale, dono degli “Amici
di Caneva” di Neumarkt-Sankt Veit, e
verranno raccolte le offerte per la Via di
Natale.
Luciano Borin
Centro Zanca). Alle 15, in piazza del Popolo, esibizione dei
Pueri cantores di Vicenza.
LUNEDÌ 11
A Brugnera, in biblioteca comunale, incontro per bambini
dai 5 ai 7 anni, nell’ambito del
laboratorio Le mani in
pasta, organizzato dall’associazione culturale Attivamente.
Per informazioni e iscrizioni, telefono 0434-613112.
A Sacile dalle 20.30 alle 21.30,
al Centro di studi biblici, si
svolge il terzo dei quattro incontri di lettura spirituale della Bibbia in preparazione al Natale, dal titolo Dio mandò
il suo Figlio (Gal 4, 4). Relatore don Adriano Dall’Asta.
GIOVEDÌ 14
A Sacile, in biblioteca civica, i
bambini continuano il laboratorio finalizzato a realizzare il
Presepe della felicità.
Farmacie di turno:
Bechi, piazza del Popolo 31, Sacile, telefono 0434-71380;
Poletti, via SS. Trinità
73, Brugnera, telefono 0434-623032.
Dice il vicesindaco e assessore all’urbanistica Gilberto Tomasella: «Le questioni sono molte: si vuole
riqualificare l’ingresso alla
frazione attraverso una rotatoria ed è stato definito l’iter per la pista ciclabile, che
però è di competenza provinciale. Per quel che riguarda la richiesta di ampliamento dell’asilo, l’amministrazione è disponibile
ad un confronto».
Secondo l’assessore ai lavori pubblici Cazorzi «per
quel riguarda piazza e parcheggi c’è da valutare se
quelli esistenti sono sufficienti per le esigenze dei residenti».
Letizia Miotto
Domenica 10 dicembre 2006
35
SACILE: Con “Spaghetti e kebab”
il Comune promuove l’integrazione
I
ndovina chi viene a pranzo?
Una famiglia straniera che vive nella nostra stessa città, Sacile, e che non conosciamo, ma che possiamo imparare a conoscere condividendo la stessa tavola. È questo lo spirito dell’iniziativa “Spaghetti e Kebab”
promossa dal Comune di Sacile in occasione della “Giornata della pace” il 10 dicembre.
L’invito a pranzo sarà poi ricambiato domenica 14 gennaio in occasione della “Giornata del migrante e del rifugiato”. Le famiglie italiane che desiderano partecipare all’iniziativa possono telefonare allo 0434-787111.
La seconda parte del progetto prevede anche alcune
serate nelle quali i cittadini immigrati presenteranno con
foto e diapositive il proprio paese di origine.
SACILE: Corso di formazione
per genitori con Aldo Mattucci
P
rosegue a Sacile il percorso di formazione per
genitori ideato dall’Ambito 6.1. Sono proposti
due seminari dal titolo “Essere genitori: continuiamo
a parlarne”.
Il primo è in programma mercoledì 13 alle 20.30 al
teatro Ruffo; il secondo si terrà il 24 gennaio alle 20.30
in San Gregorio. Relatore di entrambe le serate Aldo
Mattucci, psichiatra e psicoterapeuta.
FIASCHETTI: Trovato nel Livenza
il corpo di Mario Mella
S
ono stati celebrati giovedì
7 a Fiaschetti i funerali di
Mario Mella, pensionato, morto
tra sabato – giorno in cui era sparito da casa – e domenica – giorno in cui è stato ritrovato, vicino
al ponte di via Filzi a Fiaschetti –
per annegamento nel Livenza.
36
Con la riqualificazione dell’ex zuccherificio
Ceggia crescerà
... forse troppo?
È
stato presentato al pubblico il progetto
di riqualificazione urbanistica dell’area ex
Eridania a Ceggia, unitamente alla Valutazione di impatto ambientale (Via) realizzata dallo studio Sindar per conto della
proprietà, Zeta C Spa.
L’iter quindi sembra
procedere verso l’approvazione da par te
delle istituzioni del
progetto urbanistico:
tappa importante che
precede l’elaborazione
del progetto definitivo.
Per il Comune si
tratta di una conquista, dopo una lunga
trattativa con la proprietà, af finché fossero date buone garan-
zie di rispetto della
memoria storica dei
luoghi e dell’ambiente. Ma la significativa
trasfor mazione che
sarà impressa all’area
sembra nascondere
qualche insidia: di sostenibilità ambientale
e sociale del maxinter vento. Vediamo nel
dettaglio accuse e difese.
I COMITATI:ARRIVERANNO
900 ABITANTI E 600 AUTO
(nell’agosto 2006) di porre
il vincolo sull’ex zuccherificio quale pregevole esempio di archeologia industriale. Per questo – dicono
i comitati – solo una revisione di quell’accordo può
garantire una vera tutela. Ipotesi che il sindaco Massimo Beraldo respinge con
determinazione, senza nascondere
il
proprio risentimento: «Non
posso nemmeno pensare ad
una revisione
della convenzione. Proprio
ora, che dopo estenuanti
trattative con la proprietà
siamo arrivati ad un progetto che tiene conto delle
esigenze dei cittadini, frutto di un accordo con la Soprintendenza».
I
l Comitato cittadini
per il territorio e il Comitato promotore per la tutela e la valorizzazione dell’ex zuccherificio Eridania
di Ceggia esprimono forti
preoccupazioni per l’aumento del numero di abitanti e per le conseguenze
sul traffico e l’inquinamento. Nel progetto si parla di
350-560 nuovi residenti.
Ma, secondo le stime, saranno 900 le persone che,
compresi gli addetti e gli ospiti/clienti delle nuove attività commerciali e degli
uffici, insisteranno sul complesso. Per quanto riguarda il traffico, nella Via si prevedono 250 veicoli di utenti (clienti, ospiti, eccetera)
in arrivo ogni giorno e circa 350 auto in uscita dei residenti, per un totale di ben
600 movimenti nei giorni feriali. Non ritenendo quindi
il progetto sostenibile dal
punto di vista
ambientale i
comitati chiedono all’amministrazione
comunale di
“rivedere
i
contenuti dell’accordo di programma e
del Piruea per consentire una vera tutela dell’area e degli edifici storici”. Si contesta infatti al Comune di aver preso accordi con la
proprietà prima della decisione della Soprintendenza
Beraldo: la
convenzione
non si tocca
derebbe il
Centro Civiltà dell’acqua di Mogliano, il Museo della bonifica di San Donà e il Museo del mare di Caorle.
Aspetti che però non
convincono Guiotto, che
preferirebbe investimenti
maggiori per l’istruzione:
«Le scuole a Ceggia sono
già ora insufficienti e le
strutture carenti. E allo
stato attuale non sono previsti né ampliamenti né
aumento dei servizi scolastici».
I SOSTENITORI:ALL’EX ERIDANIA
AVREMO UFFICI, NEGOZI E MUSEI
C
i sono anche altri aspetti che destano
preoccupazione, legati alle
conseguenze sociali della
nuova urbanizzazione:
problemi di congestione,
di inserimento, di sicurezza e di carenza di servizi.
«La convivenza pacifica è
fatta di relazioni culturali
e sociali che, per strutturarsi, hanno bisogno di
tempo – afferma Annalisa
Guiotto, portavoce dei comitati –. È facile prevedere che un aumento rapido
di molti residenti porti a
tensioni e squilibri».
e
L’AZiON
Veneziano / Friuli
Domenica 10 dicembre 2006
I sostenitori del progetto, invece, evidenziano l’alto livello dei servizi che si
concentreranno in quest’area: non solo case, uffici e negozi. Il corpo di
fabbrica potrebbe ospitare
l’istituto zooprofilattico e
altri musei, nonché sedi di
associazioni di categoria.
Ci sarà un centro di educazione ambientale e, secondo l’Intesa programmatica di area della conferenza dei sindaci, la vasca
di lagunaggio diventerebbe parte di un itinerario naturalistico che compren-
servizi a cura di
Beatrice Doretto
GHIRANO
BRUGNERA / NASCE “DIM”
Terminato il
restauro della
pala d’altare
La scuola del mobile
si dà al giornalismo
È
tornata a casa la pala
dei Santi
Pietro e
Paolo
(nella foto). L’olio
su tela, dopo il restauro effettuato da Giancarlo e Giovanni Magri e commissionato dalla parrocchia, ha
ripreso il suo posto al centro della zona absidale della chiesa parrocchiale di
Ghirano. Secondo i restauratori l’opera, raffigurante la Beata Vergine con
il Bambino, i santi Pietro e
Paolo e un devoto in preghiera che è il probabile
committente, risalirebbe al
1562. La data, difficile da
decifrare, è contenuta nel
cartiglio rinvenuto sulla tela che ha dimensioni di
140x220 centimetri. Di ambito veneto, la tela era inizialmente conservata nell’antica chiesa di San Pietro, demolita nella prima
metà dell’Ottocento.
U
na scuola che disegna
il futuro, ora ha uno
strumento in più. È nato infatti “Dim”, abbreviazione per
dimensione, il giornale della
Scuola del mobile e arredamento di Brugnera (nella foto la testata) realizzato dagli
studenti e dai professori dell’istituto. «Nasce dalla necessità di creare un dialogo continuo tra la scuola e il
mondo esterno imprenditoriale – ha spiegato il professor
Bruno Zille –. Verrà distribuito nell’area di Pordenone,
Treviso e Venezia». Il magazine, realizzato con il contributo dei comuni di Brugnera, Prata di Pordenone e Pasiano di Pordenone, oltre ad alcune ditte private che operano nel settore del legno, vuole essere un luogo di dibattito, di riflessione oltre che di orientamento lavorativo. Tema del primo numero è la cucina, a partire dalla
sua storia continuando con le considerazioni tecniche dei
ragazzi per arrivare al design; conclude la rubrica “Secondo me…”, cioè il racconto dell’esperienza lavorativa
di un ex allievo con qualche consiglio per gli studenti.
La Scuola del mobile, ha continuato Zille «oggi conta
300 allievi, con una tendenza alla ripresa e all’aumento degli iscritti. Gli anni scorsi abbiamo pagato l’incertezza diffusa dalla riforma Moratti».
Un istituto da sempre attento al colloquio con le strutture esterne; già dagli anni Novanta infatti promuove la
pratica del tirocinio presso ditte locali. «La nostra è una
scuola molto conosciuta in Friuli, ma non così al di là del
Livenza» ha puntualizzato il professor Stefano Carnelos.
Perché? «Direi per un fattore culturale, legato alla tendenza a sostenere le scuole della propria provincia e regione».
Erica Bet
e
L’AZiON
o
Opitergino / Venezian
DA LUNEDÌ 11 ATTIVA LA NUOVA STRUTTURA
PRESSO LE EX ELEMENTARI DI MANSUÈ
Benvenuti, anziani!
È
nata la Casa per
anziani a Mansuè. Quella che era solo un’ipotesi, formulata oltre vent’anni fa,
quand’era sindaco Ireneo
Miotto, è divenuta ora concreta realtà. Il sindaco Giuseppe Vizzotto l’aveva messo come punto del proprio
programma elettorale. Un
impegno con i cittadini che
è stato mantenuto e che ha
trovato realizzazione trasformando le vecchie scuole elementari di via Dall’Ongaro. Parte dello stabile, già durante le passate
amministrazioni comunali,
era stato trasformato in biblioteca. Era rimasta l’altra
porzione, perché il fabbricato delle ex scuole aveva
comunque dimensioni rispettabili: l’obiettivo era di
N
ella chiesa di San
Vincenzo anche i
nuovi confessionali.
Prosegue così lo sviluppo dell’edificio sacro,
dopo la realizzazione del
nuovo presbiterio e delle
due cappelle laterali vicine all’ingresso, una che
funge da battistero e l’altra pensata proprio per il
sacramento della penitenza.
Una vicinanza non casuale, dato che la confessione è quasi un secondo
battesimo, che si struttura sull’itinerario catecumenale, dopo che il battesimo stesso è stata una
prima riconciliazione con
Dio.
E l’importanza del sacramento della confessione, scrive Marzio Piaser,
architetto della chiesa di
San Vincenzo, implica
che “come il battistero e
il fonte battesimale, anche lo spazio penitenziale
La nuova Casa per anziani a Mansuè
trasformarlo in centro
per anziani.
Un lavoro durato circa un anno che si è
compiuto con l’inaugurazione di venerdì 8. La
Casa per anziani si compone di un grande salone a pianterreno; una
Il Comune cerca
volontari per
l’autogestione
della Casa
CHIESA DI SAN VINCENZO
La luce naturale
entra in confessionale
La chiesa di San Vincenzo
In chiesa ogni sera vespri cantati
L’
Avvento invita alla preghiera: la parrocchia di
San Vincenzo pronta risponde.
Ogni giorno feriale fino a Natale, infatti, in parrocchia alle 20.15 si tiene la celebrazione cantata dei vespri.
FARMACIA AL SUPERMERCATO
Clienti contenti ma
inesperti a San Donà
L
a farmacia Coop
piace. A tre mesi
dall’apertura del “corner
shop” dedicato ai farmaci
da banco all’Ipermercato
del Centro Piave di San
Donà il bilancio sembra
essere più che positivo.
Spiega la dottoressa Pasqualon, una dei tre farmacisti iscritti all’albo che
all’Ipercoop ha trovato occupazione: «Possiamo
contare su centinaia di richieste ogni giorno».
Analgesici e antidolorifici sono indubbiamente i medicinali più richiesti, ma c’è anche qualcuno che crede di poter acquistare antibiotici: «In
molti non hanno ben chiaro quali siano i farmaci di
automedicazione e senza
obbligo di ricetta che si
possono vendere qui continua Pasqualon - così
vengono da noi con le
prescrizioni del medico,
che non possiamo soddi-
sfare. Ma c’è anche un buon numero di clienti
che ci richiede
medicine che nelle farmacie tradizionali ha sempre
acquistato senza
ricetta e che in
realtà la prevedono».
Ma chi è il cliente tipo?
Non solo chi va all’ipermercato per la spesa, ma
anche persone che si recano appositamente per
acquistare un farmaco,
per beneficiare degli
sconti. Una comune aspirina effervescente, ad
esempio, si trova a tre invece che quattro euro. E
per altri prodotti la differenza è ancora più significativa. Le farmacie dei
porta a soffietto delimita un
locale più piccolo, attrezzato a cucinotto, in modo che
coloro che la frequentano
possano prepararsi una bevanda calda o riscaldarsi
qualcosa da mangiare.
Da sottolineare la generosità di due aziende locali:
la famiglia Cazorzi, titolare
del supermercato Crai, e
l’Arrex-1 spa che fabbrica
cucine componibili, hanno
sponsorizzato la fornitura
degli arredi.
L’obiettivo del Comune
è che la Casa sia aperta da
subito. Già dall’11 dicembre la Casa sarà aperta al
pomeriggio del lunedì e del
giovedì, dalle 14 alle 18. Nei
primi tempi la struttura sarà
seguita dall’assistente sociale, ma il desiderio è che
si arrivi alla formazione di
un gruppo di anziani che
riesca a gestirla da solo. La
Casa è aperta agli anziani
autosufficienti; se ci sono
persone con problemi di
trasporto basta farlo sapere
in Comune, perché è a disposizione il pulmino del
municipio per il trasporto.
Annalisa Fregonese
debba trovare adeguata espressione nella struttura stessa dell’edificiochiesa. Non può quindi ridursi ad un mobile”. In
coerenza con i dettami
della Conferenza Episcopale Italiana sulla riforma
liturgica per l’adeguamento o costruzione delle chiese.
Il mobile-confessionale, peraltro, è apparso solo verso la fine del XVI secolo.
L’ambiente per la penitenza, a San Vincenzo, è
composto da uno spazio
diviso in due celle chiuse
verso l’assemblea da una
parete in legno e vetro per
consentire una adeguata
riservatezza. All’interno il
penitente e il celebrante
si raccolgono per il rito sacramentale dove l’azione
simbolica viene avvolta
dalla luce naturale che penetra dalla parete esterna
in vetro .
Ma la torrense
Mariella non
rinuncia ai consigli
del suo farmacista
paesi vicini si sono adeguate abbassando un po’
i prezzi, ma possono comunque contare su una
folta schiera di fedelissimi. Come la signora Mariella di Torre di Mosto,
che con il suo carrello
della spesa guarda e passa: «Avrei bisogno di uno
sciroppo, ma non rinuncio al mio farmacista di fiducia, che mi conosce e
mi sa consigliare».
Beatrice Doretto
Domenica 10 dicembre 2006
37
ODERZO: “Progetto Pace”,
allievi del Sansovino al Cristallo
D
a qualche anno alcuni allievi dell’istituto tecnico
Sansovino di Oderzo hanno aderito al “Progetto Pace”, una rete che unisce varie iniziative delle scuole superiori di Treviso e provincia.
Ecco come nasce lo spettacolo di teatro/musica/immagini che gli studenti porteranno in scena mercoledì 13
dicembre 2006 al teatro Cristallo di Oderzo alle 20.45.
Si tratta quindi della conclusione del lavoro partito dal
copione scritto dalla da poco ex-allieva Sara Giunchi, che è
sfociato nello spettacolo nato dalle idee di Gabriele Agostinis, Martina Buosi, Marco Del Frari, Antonella Fellet (che
ha rappresentato l’istituto Sansovino anche davanti al presidente Napolitano) e Michela Zanchetta. La freschezza e
l’intensità del testo ha motivato e coinvolto molti altri ragazzi:
il gruppo di lavoro si è allargato, ha condiviso l’idea, l’ha realizzata e si è riconosciuto in essa.
Inoltre lo spettacolo si aggancia all’attività iniziata lo scorso anno dal Sansovino in collaborazione con l’associazione
“Africa Chiama”. Si tratta della raccolta di fondi per il sostegno a distanza di progetti per l’Angola: dalla ristrutturazione, l’altro anno, di una scuola a Damba, alla realizzazione, adesso, di un reparto maternità a Masseque.
CAMPODIPIETRA: farmacia, molte
disponibilità, poche certezze
D
all’incontro della scorsa settimana tra il sindaco
di Salgareda, Vito Messina, l’Ulss e la Regione
sul tema della farmacia di Campodipietra è emersa, riferisce Messina, la «massima disponibilità da parte di tutti a continuare il servizio. Ma anche la consapevolezza
che bisognerà aspettare il concorso per avere il farmacista definitivo». Per intanto la farmacia è chiusa per ferie: quel che rimane da fare ai cittadini è sperare che riapra appena finito questo periodo.(FB)
PIAVON: tre quintali di kiwi
(e di sorrisi) per Sarmeola
D
omenica 19 novembre don Giuseppe Fagaraz ha
accompagnato il gruppo dei cresimandi di Piavon, insieme ai loro genitori, a visitare l’Opera della Provvidenza di Sant’ Antonio a Sarmeola (Pd ), che accoglie
numerose persone portatrici di handicap psichici e fisici. La sussistenza di tale opera caritativa è possibile grazie soprattutto ad offerte che giungono quotidianamente da ogni parte del Triveneto. Anche quest’anno Piavon
ha voluto dare un concreto aiuto alla causa e la generosità dei suoi abitanti ha permesso di riempire i magazzini delle cucine di Sarmeola con decine di chili di prodotti non deperibili e a lunga conservazione come pasta
e riso e addirittura tre quintali di … kiwi!
Grande soddisfazione da parte del parroco che ha risposto in questo modo alle richieste dei cresimandi, oltre che della comunità, di offrire un aiuto alle persone
meno fortunate in un luogo dove disagio e sofferenza
sono una presenza costante.
Lorenzo Roman
CEGGIA: Metti una sera al bar
col sindacalista e il gruppo Kairos
“W
ork in progress- giovani e lavoro”. Questo il
tema dell’incontro di venerdì 15 dicembre alle 20.30, con il quale in gruppo Kairos (nella foto) inizia
una nuova stagione di iniziative. Originale la sede dell’appuntamento, l’ombreria “Al Gambero”, per stimolare la partecipazione dei giovani che, tra un cicchetto ed
uno spritz, potranno confrontarsi amichevolmente con
un esperto in materia: il segretario generale della Cisl
di Venezia, Lino Gottardello.
FOSSÀ: Canti di Natale
V
enerdì 15 dicembre, alle 20.30, presso la chiesa
di Fossà, Canti di Natale con il coro parrocchiale di Fossà e la corale San Vitale di Ceggia che, per la
prima volta in un concerto, eseguiranno alcuni brani insieme. Come nella partecipata edizione dello scorso anno, le voci saranno accompagnate dalla musica di organo, viole e violini.
38
Per gli alunni della media di Gorgo
Gli anziani,
scuola di vita
«L
a famiglia
deve essere
il perno dell’educazione dei figli. L’educazione solo marginalmente spetta alla scuola,
che ha invece più specifiche competenze didattiche. I genitori devono farsi carico di trasmettere
contenuti, affetti, cure ai
loro figli. Così si combatte il bullismo, fenomeno
che qui nel Veneto non è
tanto esteso come ho visto invece in altre zone
d’Italia dove ho lavorato».
Eppure, nonostante
queste premesse, il professor Massimo La Monica, insegnante di religione presso le scuole medie
di Gorgo, ha avviato, in
collaborazione con gli al-
tri docenti e con il dirigente, un progetto educativo di tutto rispetto.
I ragazzi di prima e seconda media che frequentano
la scuola
Nievo
di
Gorgo, nei
prossimi
giorni, andranno a fare i “volontari per un
giorno”,
presso la Casa del Sorriso di Navolè e presso la
casa di riposo di Oderzo.
«In questa scuola non
ho visto episodi che si
possano ascrivere al fenomeno del bullismo fra
ragazzi- sottolinea La Mo-
nica - ma è bene che i giovani prendano contatto
con le dure realtà della vita. Trascorrere un giorno
Gli studenti saranno
“volontari per un giorno”
alla Casa del Sorriso
di Navolè e alla casa
di riposo di Oderzo
fra gli anziani, fra i malati, può far riflettere sui valori e sulle priorità. I ragazzi saranno messi a
contatto con situazioni
gravi ma concrete, si renderanno conto di cosa sia
la sofferenza ed il limite umano».
L’iniziativa dei ragazzi
“Volontari per un giorno”,
si farà a Navolè il 12 dicembre e a Oderzo il giorno 20. Non si tratta delle
solite buone azioni prenatalizie; questa volta i ragazzi devono scoprire che
non sono gli anziani ad aver bisogno di loro, perchè nelle due strutture
sono accuditi benissimo
ogni giorno dell’anno.
Questa volta invece sono
gli studenti ad aver bisogno di una lezione di vita
vera. Saranno loro ad imparare e a trarne insegnamento. «Perché i giovani hanno tante risorse,
possono dare molto e
molto ricevere. Fare i “Volontari per un giorno”,
servirà ai ragazzi per conoscersi meglio, per sentirsi gratificati, utili, e stare lontani da comportamenti a rischio. Questa
della scuola è solo un’iniziativa, il compito di educare alla vita spetta alle famiglie», conclude il professore.
Giuseppina Piovesana
MOTTA/ 20 ANNI DOPO,
CHIERICHETTI DI FRA ERASMO
Ancora suoi
S
abato 2 in Basilica
si è svolta una suggestiva cerimonia a ricordo di fra Erasmo Castagnaro nel ventennale della sua scomparsa. Santuario colmo, presenti tantissimi chierichetti che hanno servito messa anche fino a cinquant´anni fa. «Era una persona straordinaria - ha detto padre Secco nell´omelia - perché sapeva trasmettere il senso
del bello; sapeva coinvolgere, fare gruppo. Non
per nulla erano tantissimi
i chierichetti che lo hanno avuto come vero e proprio padre spirituale. Cre-
DOMENICA 10
Mercatino dell’antiquariato a
Portobuffolè.
Ore 11.30 a Rustignè: al centro ricreativo La Fontana (nella
foto) viene inaugurato un circolo
bar che verrà gestito dall’Associazione "La Fontana".
Ore 14.30 al campo di rugby in
Foro Boario: per la 11ª giornata
del campionato di serie C Triveneto il Rugby Oderzo sfida
il Rugby Riviera.
Ore 14.30 allo stadio Opitergium:
per la 14ª giornata del campionato di calcio Eccellenza girone B
l’Opitergina sfida la Marosticense.
Ore 15 a Palazzo Foscolo: presentazione del libro di poesie in dia-
do che la sua opera continui anche oggi: abbiamo
la grazia di essere cristiani, per cui sappiamo che
fra Erasmo da lassù ci sta
accompagnando. Perché
possiamo rivestire le più
importanti cariche e titoli, ma in fondo siamo ancora come allora i chierichetti di Fra Erasmo. Oggi e per sempre».
Struggente il ricordo
dell´ex chierichetto, ora
professore,
Giuseppe
Manzato: «Fra Erasmo ha detto - aveva la rarissima dote di essere un educatore carismatico con le
mani da contadino, un re-
letto e italiano Tra la Peressina e Ottoboni, libro prodotto dal GSRC Rustignè in collaborazione con Oderzo Cultura, Comune di Oderzo e Provincia di
Treviso.
Ore 15 al cinema Turroni: quarto
appuntamento del mini-ciclo di
proiezioni per ragazzi con il lungometraggio a cartoni animati U-
e
L’AZiON
o
Mottense / Opitergin
Domenica 10 dicembre 2006
FONTANELLE:
Musical su Madre Teresa sabato 9
I
l gruppo “Controcorrente” di Tamai di
Brugnera torna dopo un anno nell’opitergino con l’ormai celebre musical “Madre
Teresa”, che racconta la vita della suora albanese a partire dal momento in cui lascia il
convento di Loreto, attraverso i suoi pensieri, le preghiere, la sua gente il suo lavoro,
con particolare riferimento agli aspetti più semplici e umili, il suo entusiasmo messo a confronto con la dura realtà
dell’India. L’appuntamento è per sabato 9 dicembre alle ore 20.30 in palestra comunale a Fontanelle. Ingresso libero. L’evento è organizzato dall’associazione “La Fonte” di
Lutrano in collaborazione con il Comune di Fontanelle.(AP)
FONTANELLE: “Insieme
per Fontanelle” riparte
P
rimi passi verso le elezioni di primavera a Fontanelle. La lista “Insieme per Fontanelle” ha riunito domenica 3 i simpatizzanti. L’assemblea ha eletto un
gruppo di coordinamento: ne faranno parte Nello Mosole (segretario), Davis Andreetta, Francesca Da Ros,
Carlo Zanardo e Manuel Faccin.
COLFRANCUI: si conclude
la “Sagretta dell’Immacolata”
P
rosegue a Colfrancui la “Sagretta dell’Immacolata”. Sabato 9 dicembre alle 14.30 “Giochiamo insieme” con la rottura delle pignatte, gare di freccette e
corsa coi sacchi ed altro ancora. Alle ore 21 la compagnia teatrale “La Caneva” di Lorenzaga porterà in scena la commedia “El barbiero de Porta Monte” sempre
in salone, con ingresso libero. Il 10 dicembre si termina con il secondo Grand Prix “Città di Colfrancui”, gara
di automodellismo rally e rally-cross dalle 8 alle 16 nella piazza davanti alla chiesa (nella foto); alle 11 il gruppo giovani animerà la S. Messa.(AP)
MOTTA: Festa degli anziani
ligioso dalla profonda vita
ascetica ma allo stesso
tempo un francescano “itinerante”». Durante la ce-
lebrazione ci sono stati
momenti di palpabile
commozione.
Gianandrea Rorato
SAN GIOVANNI: Mons. Rino
sostituisce mons. Roberto
Q
ualche giorno fa l’assemblea
parrocchiale di San Giovanni
di Motta ha ufficializzato il termine
del servizio del parroco don Roberto Tubiana (nella foto). La parrocchia
di San Giovanni verrà seguita da quella di Motta, ma don Roberto resterà
nella località per seguire la comunità accanto al parroco monsignor Rino Bruseghin. Domenica 10 la messa di saluto di don Tubiana.
no zoo in fuga.
Ore 16.30 in Duomo: ultimo appuntamento della rassegna “Opera in Piazza” con il concerto Note di stelle. Sarà presente l’Orchestra giovani archi veneti e il
tenore solista dell’Ottetto sloveno
Vladimir Cadez.
Ore 17.30 al Palasport: per la 9ª
giornata del campionato di pallavolo, la Lae Oderzo sfida il
Volley Forlì.
Alle 20.30, nella chiesa arcipretale di Mansuè: concerto gospel
con il gruppo Soul Singer Gospel
Choir.
LUNEDÌ 11
Ore 20.30 presso il centro parrocchiale del Duomo: decimo incontro della scuola di formazione
all’impegno caritativo e sociale,
promossa dalla Diocesi, sul tema
“Il cattolicesimo democratico in I-
talia”. Relatore: Mauro Pitteri.
A
perte a Motta le iscrizioni per l’XI “Festa per conoscerci” promossa dalla locale associazione Anziani e Pensionati. Le iscrizioni vengono effettuate presso la sede sociale di via del Girone, 27 tutti i giorni, anche la domenica, dalle 9.30 alle 11.30. La festa si terrà
in un ristorante della zona il 17 dicembre; attivo anche
un servizio pullman per l’eventuale trasporto.
AMICI DEL CUORE: premiati
Stellini, Prandin e Napoli
L’
associazione Amici del Cuore ha premiato il presidente dell’ospedale di Motta Domenico Stellini e il direttore Alberto Prandin in occasione del pranzo di chiusura dell’anno sociale. Stellini è stato premiato per il suo impegno a favore della sperimentazione gestionale dell’ospedale; Prandin ha ricevuto una targa in
base all’impegno dirigenziale negli ultimi tre anni, che
ha fatto lievitare gli utili. Premiato anche il socio Salvatore Napoli per il suo impegno organizzativo.
MANSUÈ/ 51 ANNI INSIEME
MERCOLEDÌ 13
Ore 16.30: la sezione opitergina
del Centro Italiano Femminile si ritrova in sede per un
evviva natalizio.
VENERDÌ 15
Ore 20.30 a Basalghelle: sacra rappresentazione della Natività con più di cinquanta tra bambini e ragazzi de “La Nostra Famiglia” di Conegliano.
Ore 21: ultimo film della prima
parte della programmazione del
cinema Turroni con il film “Il vento che accarezza l’erba” di Ken
Loach, vincitore di Cannes 2006.
Farmacia di turno: Favero, via Garibaldi 18.
tel. 0422-207790.
Rosa Furlan e Rino Vendramini di Mansuè
I
l 10 dicembre Rosa e Rino festeggiano il 51º anniversario di matrimonio: un esempio di come vivere la vita in modo semplice e con continuo entusiasmo nonostante i problemi che essa riserva. Gli sposi
si ritrovano per la messa e un momento conviviale sabato 9 per ricordare quel giorno importante. Auguriamo loro di trascorrere ancora tanti anni insieme, conservando la stessa voglia di vivere e lo stesso amore
per la famiglia che li ha contraddistinti nel tempo.
Figli, nuore, generi e nipoti
e
L’AZiON
Mottense / Memorie
INCHIESTA SULLA VITA CULTURALE A MOTTA
Riprendono le iniziative
ma mancano le strutture
L
a cultura a Motta
di Livenza. Perfino Sky se ne è occupata, dedicando alla città
altoliventina un apposito
servizio. Motta, inoltre, ha
ospitato di recente un evento artistico di rilievo nazionale, tanto da meritarsi
l’alto patrocinio del presidente della repubblica
(con Napolitano una concessione per niente di routine) quale la mostra “Alla
Motta nel Cinquecento” allestita al
Centro
arti visive
“La Castella”
(nella foto) con
l’impegno diretto del Comune in
occasione del 500º della nascita di
Pomponio Amalteo. Auguriamoci che questo prestigioso evento, che ha dato
la possibilità anche di visitare i restaurati locali di Casa Aleandro, sia soltanto il
primo di una serie di progetti di promozione e di rilancio dell’immagine di
Motta di Livenza.
La città dell’Amalteo, di
Andrea Luchesi, di Anto-
nio Scarpa, di Lepido Rocco, un tempo gemma della Serenissima e ancora
nell’Ottocento meta ricercata dagli uomini di cultura, risente del preponderante interesse tributato
dal pubblico e dal privato
allo sviluppo imprenditoriale. Non c’è vero progresso, però, se l’arricchimento è ottenuto senza
l’incentivazione e lo sviluppo del pensiero, delle
arti e delle scienze.
Auguriamoci
che
Motta, che solo dieci anni fa
ambiva a diventare sede
di Provincia,
riesca ad uscire dal letargo provinciale e si ingelosisca della capacità attrattiva di centri vicini quali San Donà di
Piave, San Stino di Livenza
e Oderzo. Una città che
vuole conservare orgogliosamente le proprie tradizioni, la storia e i propri
costumi nel 2006 non può
scoprirsi senza cinema,
senza teatro e senza auditorium.
Altrimenti che città è?
Giacinto Bevilacqua
“Che la mostra
sull’Amalteo
sia il primo
passo
del rilancio!”
SALA: STANNO CRESCENDO
SPAZI E PROPOSTE
Carlo Sala, critico d’arte e curatore di mostre
otta città di cultura? Direi di sì, visto che in
questi ultimi anni sono stati aperti nuovi spazi per le esposizioni d’arte ma non solo. La Loggia, la storica galleria dove si organizzavano tutte le mostre, per
il momento è in fase di ristrutturazione. E allora ecco la
Castella, e accanto ad essa il palazzo delle ex prigioni.
Questo che significa? Significa che lo spazio per la cultura in genere e l’arte in particolare è maggiore. L’offerta
culturale aumenta, perché evidentemente c’è una forte
richiesta in questo senso e Motta non potrà che trarne
beneficio».
«M
DEL BEL BELLUZ:
CONSERVIAMO LE RADICI!
Emilio Del Bel Belluz, scrittore
ultura è cercare le nostre radici, le nostre tradizioni, per
capire da dove veniamo; tutto questo
spiegherà poi dove stiamo andando. La
cultura è qualcosa che penetra dentro:
a Motta c’è questo bisogno, si percepisce, si tocca con mano. La cultura significa difendere ciò che siamo stati, non perdere le nostre radici per guardare al futuro con più serenità. Credo sia molto importante che a Motta si spieghi alle nuove generazioni questo concetto: è necessario capire che
il mondo globalizzato è una realtà di questi ultimi anni,
ma le nostre tradizioni, le nostre radici non devono essere cancellate. A me cosa resta? Il fiume e il campanile, la chiesa: queste realtà semplici ma solidissime nel
nostro interiore».
«C
Domenica 10 dicembre 2006
39
MATTEAZZI:ABBIAMO
VOCAZIONE CULTURALE
Sabrina Matteazzi, assessore alla
cultura
on la mostra per il cinquecentenario di Amalteo, la
cultura mottense è stata particolarmente in primo piano. Abbiamo voluto allestire questa mostra con finalità anche didattica, per consentire al visitatore, attraverso un adeguato apparato illustrativo, di acquisire alcune nozioni
sulle opere che l’Amalteo ha realizzato “alla Motta” e conoscere i restauri che ci hanno visti impegnati come amministrazione comunale, tra cui anche il palazzo della Castella, sede della mostra. Un evento che sottolinea la particolare vocazione culturale della nostra città».
«C
MOMESSO: EVENTI
PICCOLI, MA DI QUALITÀ
Sergio Momesso è il responsabile del centro culturale
“La Castella”
ortare la cultura nella nostra cittadina è un obbligo, ma è essenziale seguire determinati criteri, in cui la qualità sia al centro. Magari scegliere pochi pezzi, ma curati e appositamente spiegati uno per uno. Come ad esempio per la mostra sulla Motta del Cinquecento. Ovviamente la nostra non è una città molto
grande, per cui è necessario rapportare un qualsiasi evento culturale alla dimensione che la ospita. In tal modo creiamo mostre non oggettivamente fuori luogo, ma
ben inserite nel contesto, con una propria specificità. Inoltre l’evento culturale deve raccontare il territorio, ma
con in più un respiro ampio, in grado di poter richiamare non solo la cittadinanza. Solo così si può fare cultura, per i mottensi ma non solo».
«P
CENTRO STUDI LA PIRA:
NOI COLMIAMO UN VUOTO
Stenio Odonti del centro studi
“Giorgio La Pira”.
bbiamo cominciato a lavorare perché anche a
Motta si possa studiare più approfonditamente la Dottrina sociale della Chiesa: una proposta
specifica che in una città come
Motta in effetti mancava. E all’ultimo convegno a cui ha partecipato il cardinale Silvano Piovanelli c’erano moltissime
persone che arrivavano a Motta da lontano.
Ciò significa che c’è evidentemente una certa richiesta di approfondimento, una certa voglia di saperne di più. E dal punto di vista culturale approfondire tematiche legate alla pastorale della chiesa per
poi finire nel mondo “laico” può portare ad un confronto oggettivamente proficuo. Si discute dunque non
del devoto alle prese con il mondo moderno, ma del
fedele inserito in un determinato contesto sociale, con
dei precisi doveri di fronte alla comunità». Sabato 9 e
domenica 10 il Centro studi La Pira, accompagnato dal
parroco monsignor Rino Bruseghin, è a Firenze per
un viaggio “sulle orme di Giorgio La Pira”. Domenica
10 si celebrerà la messa alla Badia Fiorentina, dove avevano luogo le “messe dei poveri” care a La Pira, ed
è previsto l’incontro con la Fondazione Giorgio La Pira di Firenze.
«A
FRANZIN: SI PUÒ FARE DI
PIÙ. E MANCA UN CINEMA
Fabio Franzin, poeta.
pesso a Motta di
Livenza non ci si
accorge dei talenti che abbiamo in casa nostra e questo non solo in ambito culturale. Pare che venga riconosciuto il valore di un personaggio solo dopo che ha
vinto il campionato italiano, altrimenti prima nessuno
se ne ricorda. Si sente, inoltre, la mancanza di un cinema in un centro come Motta. Ci sarebbe bisogno
di un progetto culturale di ampio respiro, che sia in
grado di coinvolgere le fasce giovanili in un’attività veramente significativa e duratura, che lasci un’impronta.
L’attenzione per le realtà locali, infatti, non può limitarsi solo ad iniziative di piazza, che con la cultura vera hanno poco a che vedere. In sostanza credo proprio
che si possa fare di più di quanto fatto vedere fino ad
oggi per la cultura a Motta di Livenza».(GB)
CORDIGNANO
MANSUÈ
GRAZIANA BOLZAN
m. 15.12.2005
Anche se non ti vediamo, nel silenzio sentiamo la tua presenza, e la tua voce gioiosa e la tua
anima generosa sono scritte
nel nostro cuore.
Una Messa in suffragio sarà
celebrata nella chiesetta di San
Rocco di Cordignano venerdì
15 dicembre alle 7.30.
don GIUSEPPE MIOTTI
n. 3.6.1920 - m. 15.12.2001
Il 15 dicembre ricorre il 5º anniversario della sua morte. La
comunità parrocchiale di Mansuè, che lo ebbe per 31 anni infaticabile pastore, lo ricorda
con viva riconoscenza.
Una Messa in suffragio sarà
celebrata sabato 16 dicembre
alle 18.30.
CORBANESE
SUSEGANA
EMILIO DE PIZZOL
n. 1.12.1922 - m. 10.12.2002
A 4 anni dalla tua scomparsa
il tuo esempio di fede e onestà
insieme al bene che ci hai donato e insegnato ancora ci accompagnano. Con infinita tenerezza ti ricordiamo: nessuno
muore sulla terra finché vive
nel cuore di chi resta.
Con amore, i tuoi cari.
GIUSEPPE BOTTENE
n. 1.2.1920 - m. 23.11.1989
A 17 anni dalla morte, la moglie e i familiari lo ricordano
con immutato affetto.
«S
interviste di Gianandrea Rorato
40
Domenica 10 dicembre 2006
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Tel. 0438-551767, 340-6670991.
Signora cerca lavoro come
collaboratrice domestica, addetta alle pulizie stiro, lavapiatti, operaia
in qualsiasi settore. Disponibile anche come badante o assistenza anziani. Tel. 329-2270250.
Ragazza automunita, con
qualifica di operatrice psicosociale
per minori conseguita presso Ial
Fvg, cerca lavoro come baby-sitter
oppure come educatrice in centri
infanzia. Zona Vittorio Veneto, Conegliano o provincia Pordenone. Tel.
334-11776601.
Signora senegalese si rende
disponibile
come
rappresentante/promoter per azienda italiana prodotti alimentari
commercializzati nel proprio paese
di origine. Tel. 338-5836108.
Ragazza automunita, diplomata tecnico gestione aziendale già
con esperienza come centralinista
(buon uso pc e velocità battitura
testi) con mansioni di segreteria generale, cerca lavoro nel settore impiegatizio. Zona Vittorio Veneto, Conegliano o provincia Pordenone Tel.
334-11776601.
Termotecnico 43enne
pluriennale esperienza nel settore
sia commerciale che impiantistico
cerca urgentemente lavoro anche
diverso settore (sconti Inps per chi
assume). Tel. 0438-59654, 3497587157.
Signora italiana automunita
con esperienza di addetta alle pulizie cerca lavoro come collaboratrice domestica o stiro. Disponibile
solo orario mattutino dalle 8 alle
12. Zona Vittorio Veneto, Colle Umberto, Cappella Maggiore e limitrofi. Tel. 347-0328259.
Signora italiana automunita
di Cappella Maggiore già con esperienza cerca lavoro come babysitter, presso il proprio domicilio,
disponibile anche tutto il giorno,
oppure presso la famiglia solo al
mattino. Tel. 347-0328259.
Ragazzo automunito, diplomato perito elettronico, studente universitario facoltà Ingegneria elettronica, ottima conoscenza pc
hardware, software, cerca lavoro
preferibilmente nel settore. Disponibile anche in altri settori commerciali. Tel. 349-1983471.
Signora si rende disponibile come collaboratrice domestica,
lavapiatti, stiro, addetta alle pulizie, operaia. Zona: Vittorio Veneto.
Tel. 328-0157585, 0438-912025.
Signora cerca lavoro come
pulizie, assistenza anziani, collaboratrice domestica, lavapiatti, aiuto
cucina. Disponibile 8-17. Tel. 3204614859.
Signora cerca lavoro come
pulizie uffici, collaboratrice domestica, stiro oppure lavapiatti. Disponibile part-time mattina o sera. Zona Vittorio Veneto. Tel. 3206973010.
Ragazza 32enne volenterosa cerca lavoro zona Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Disponibile dalle 8 alle 15.30-16. Tel. 3473128428.
Neodiplomata Ipssc cerca lavoro come impiegata. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 3497477509 (dalle 13-14 o dopo le
18).
Signora con esperienza come collaboratrice domestica e come operaia nel settore tessile, cerca lavoro anche in altri ambiti. Disponibile anche come addetta alle
pulizie lavapiatti, stiro. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Telefonare in
orario pasti. Tel. 329-1760095.
Ragazza 24 enne con esperienza come lavapiatti, cerca lavoro come addetta alle pulizie, collaboratrice domestica o baby-sitter.
Zona Vittorio Veneto, Revine Lago e
dintorni. Tel. 320-3171330.
Ragazza con esperienza cerca lavoro come cameriera presso
ristoranti, pizzerie e pub oppure
come pulizie, lavapiatti, aiuto cucina. Zona Vittorio Veneto e
Conegliano. Tel. 347-0315940.
Ragazza 20enne diplomata
all’Istituto tecnico turistico, cerca
lavoro preferibilmente impiegatizio,
zona Vittorio Veneto, Cappella Maggiore, Fregona e dintorni. Tel. 0438585101.
Ragazza automunita con esperienza di operaia settore meccanico e in stireria, cerca lavoro come addetta pulizie, lavapiatti, operaia in qualsiasi settore. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 3382166165.
Ragazzo 25enne cerca lavoro come operaio generico in zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel.
349-6686443.
Ragazza 21enne con esperienza cerca lavoro come operaia
in qualsiasi settore. Zona Conegliano, Vittorio Veneto e dintorni. Tel.
347-7241696.
Signora referenziata cerca
lavoro come baby-sitter (disponibile anche in orario serale), collaboratrice domestica o pulizie uffici.
Zona Vittorio Veneto centro. Tel. 3395048947, 0438-555695.
Ragazza 26enne cerca lavoro come assistenza, pulizie uffici,
collaboratrice domestica operaia,
aiuto cuoca in ristoranti o pulizie
in alberghi o uffici. Zona Vittorio Veneto, Cappella Maggiore, Coneglia-
no. Tel. 389-1145757.
Ragazza 30enne con pluriennale esperienza in studio commercialistico cerca lavoro come impiegata amministrativa. Disponibile
part-time in zona Vittorio Veneto.
Tel. 349-6635842.
Ragazza francese automunita, laureata settore turismo, buon
italiano, ottimo inglese, buon uso
pc, cerca lavoro come receptionist
in alberghi oppure come impiegata commerciale/promoter in aziende. Zona Vittorio Veneto, Cison di Valmarino, Conegliano e dintorni. Tel.
389-9653407.
Studente in Ingegneria elettronica impartisce ripetizioni di
matematica, fisica, elettronica, elettrotecnica a studenti di scuole medie superiori. Tel. 349-1983471.
Ragazza francese automunita, laureata settore turismo, buon
italiano, ottimo inglese si rende disponibile per ripetizioni/sostegno a
ragazzi scuole superiori o lezioni
private di lingua francese. Zona Vittorio Veneto. Tel. 389-9653407.
Ragioniera con esperienza
pluriennale cerca lavoro come centralinista, segretaria, impiegata o altro. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 3391998560.
Signora automunita con esperienza nell’assistenza anziani cerca lavoro. Disponibile anche come
baby-sitter, pulizie o altro. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 339-1998560.
Signora automunita con esperienza cerca lavoro giornaliero
come barista/cameriera. Disponibile anche per altri lavori purché seri. Tel. 346-2156255 (chiamare o
lasciare messaggio).
Laureata in lingue e storia
offre assistenza nello studio e ripetizioni nelle lingue: inglese francese. Esperienza maturata con alunni di scuola media inferiore e
superiore. Disponibile anche per assistenza linguistica ad adulti e lavoratori. Tel. 349-4690177.
Signora italiana automunita
libera da impegni famigliari si offre per compagnia ad anziani autosufficienti e aiuto in piccoli lavori domestici. Zona Oderzo e limitrofi. Tel. 0422-757165; 3496433211.
Neolaureato in ingegneria
elettronica cerca lavoro come progettista settore elettronico. Buona
conoscenza lingua inglese e pc programmi Pspice, Ocad, e Cadence. Disponibile anche ad altre figure all’interno di aziende (produzione e
controllo qualità. Zona provincia di
Treviso. Tel. 0422-718272; 3297217305.
Diplomato agrotecnico
24enne con esperienza maturata in
azienda di famiglia come operaio
settore agricolo mansioni di allevamento animali bovini e conduzione vigneto cerca lavoro nel settore. Disponibile anche per lavoro
in vivai o giardinaggio. Zona Mansuè, San Polo di Piave, Oderzo e limitrofi. Tel. 348-8752912.
Ragazza 29enne automunita cerca lavoro come operaia, addetta pulizie o cameriera. Disponibile in orario diurno part-time o
full-time. Zona Oderzo, Motta di Livenza e dintorni. Tel. 0422-747311
(ore pasti).
Laureata e consulente educativo impartisce lezioni private
di qualsiasi livello di inglese (general e business) e spagnolo. Anche ragazzi e sostegno scolastico.
Zona Oderzo e limitrofi. Tel. 3339122667.
Ragazza con esperienza in
ambito amministrativo cerca lavoro part-time come impiegata amministrativa o segretaria. Tel. 3487403506.
Insegnante madrelingua
inglese propone servizio linguistico
integrale con corsi di lingua inglese e/o traduzione e disegno di materiale pubblicitario in più lingue.
Si offre inoltre come addetto alle
relazioni internazionali. Tel. 3388378629.
Ragazza con maturità linguistica supporta bambini e ragazzi
in inglese, tedesco, spagnolo. Disponibile anche per seguirli nello
svolgimento di compiti per casa. Zona Cimadolmo, Oderzo e dintorni.
Tel. 340-8602533.
Ragazzo 24enne con esperienza pluriennale nel settore ristorazione e alberghiero cerca lavoro come cameriere, barista, cassiere, portinaio, supervisore o altro.
Tel. 346-2490234.
Linguista professionale cerca lavoro nel settori turistico e alberghiero, oppure come receptionist. Tel. 338-8378629.
Studentessa di Psicologia
già educatrice professionale si offre per sostegno e recupero scolastico anche per soggetti con difficoltà di apprendimento. Automunita, disponibilità immediata. Tel. 3497864769.
Ragazza 25enne con diploma di istituto magistrale con esperienza come addetta al doposcuola e centralinista cerca lavoro
come impiegata o come baby-sitter. Zona Oderzo. Tel. 329-8558279.
33enne con esperienza come muratore cerca lavoro nel settore edile. Disponibile anche ad altre mansioni quali operaio in qualsiasi settore, o come addetto a pulizie. Zona Oderzo, Motta di Livenza e dintorni. Tel. 328-9493343.
Ragazzo con esperienza come operaio settore legno e plastica cerca lavoro. Disponibile anche
per altre mansioni. Zona Oderzo e
dintorni. Tel. 0422-800134.
Laureata, esperienza commerciale settore mobile, buona conoscenza inglese, tedesco, francese,
valuta proposte. Tel. 338-4891165.
Ragazza diplomata con pluriennale esperienza nel settore amministrativo, segreteria, buon uso
pc, conoscenza inglese, esperienza
di vendita, cerca lavoro anche in
agenzie immobiliari come impiegata part-time o massimo 6 ore. Zona Vittorio Veneto e Conegliano, referenze su richiesta. Tel. 3478145210 dopo le 14.
Signora con esperienza offresi come lavapiatti in zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 3407849905.
Ragazza 22enne con esperienza in studi tecnici offresi come
collaboratrice esterna per disegnare con il programma Autocad. Telefonare in orario pasti allo 0438562102, 340-3698242.
Ragazza con esperienza cerca lavoro come cameriera, 2 o 3
volte la settimana in orario serale. Telefonare in orario pasti. Tel.
340-3698242, 0438-562102.
Ragazza 25enne in possesso di qualifica di addetta alla grafica e costruzioni pagine web, cerca lavoro part-time al mattino pref.
nel settore. Disponibile anche per
altri lavori (ottima conoscenza di
programmi informatici). Zona Conegliano-Vittorio Veneto. Tel. 3488963357.
Signora con referenze cerca
lavoro come badante, pulizie uffici, collaboratrice domestica, stiro, cameriera. Disponibile in orario pomeridiano e/o serale anche fino alle 24. Zona Vittorio Veneto. Tel. 3291850698.
Signora cerca lavoro come
addetta alle pulizie o come collaboratrice domestica. Zona Vittorio
Veneto. Tel. 329-2754033.
Signora con esperienza cerca lavoro come addetta alle pulizie, case private, uffici. Offresi massima serietà. Zona Vittorio Veneto San
Giacomo. Tel. 347-7173124.
Signora con esperienza come addetta alle pulizie cerca lavoro anche come collaboratrice domestica. Disponibile anche come operaia in qualsiasi settore (già con
esperienza in stireria). Zona Vittorio Veneto, Cordignano, San Fior, Conegliano. Tel. 328-0679801.
Ragazza 27enne automunita, con esperienza come magazziniera presso supermercato, uso muletto, cerca lavoro con detta mansione. Disponibile anche come operaia, addetta alle pulizie, collaboratrice domestica. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 328-
0163927.
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aiuto cucina. Disponibile part-time,
full-time o in orario notturno. Zona:Vittorio Veneto e Conegliano. Tel.
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“Processo a Satana” e un romanzo “La forza dell’amore”. Tel. 043857048, ore pasti, chiedere di Maurizio.
LA PATTINATRICE OPITERGINA, STELLA DELLA NAZIONALE,A
MURCIA HA CONQUISTATO IL SUO TERZO TITOLO MONDIALE
È Silvia la regina dell’in-line
S
ul tetto del mondo! Silvia Marangoni si conferma
la più forte specialista dell’in-line della storia del pattinaggio artistico. La ventunenne di Oderzo, impiegata presso la Ivor snc di
Fontanelle, ai campionati
mondiali in corso di svolgimento a Murcia (Spagna) ha riconquistato il titolo iridato. Per capire la
superiorità di Silvia, che
vanta un passato dorato anche nella specialità della
coppia artistico (cinque ori e due argenti europei per
lei in coppia con Alberto
Donadi o Andrea Barbieri), basti elencare il suo
ruolino da quando la specialità del pattino in linea è
stata ammessa ai campionati mondiali: oro nel 2002
a Wuppertal (Germania),
argento nel 2003 a Buenos
Aires (Argentina), oro nel
2004 a Wesno (California),
argento nel 2005 a Roma.
Per l’atleta dello Skating
club Oderzo, società che
attende con fiducia la discesa sul parquet iridato di
ell’affermazione del Centro Taekwondo Veneto al campionato triveneto specialità forme disputato a Conegliano. La squadra di casa, infatti, ha
conquistato complessivamente dodici medaglie, cinque delle quali d’oro per opera di Davide Benedet (categoria senior cinture blu), Simone Soldan (categoria
senior cinture gialle), Chiara Grando (senior femminile), Susanna Campeotto (junior cinture blu) e dalla
squadra di sincro in trio. Ben 150 atleti hanno preso
parte alla gara.
A
La campionessa del mondo Silvia Marangoni in gara a Murcia (a sx) e con il tecnico Kokorovec dopo la premiazione
Andrea Barbieri, impegnato nel fine settimana
nel singolo seniores, il terzo oro mondiale è arrivato
al termine di una due giorni di dominio assoluto sulla neozelandese Jane Jones e l’australiana Kristen
Slade. «Sono davvero fiera
di me stessa – ha esclamato Silvia, appena rientrata
in famiglia –. A Murcia è
stata dura come sempre,
ho conosciuto agguerrite
avversarie provenienti perfino dall’Iran e dalla Cina.
Sicuramente, però, partivo
come favorita venendo dall’argento di Roma. Ero in
testa già dopo lo short di
sabato grazie ad una bellissima prova, quindi al termine del lungo di domenica ho staccato tutte di 25
punti. Un trionfo!».
Accolta con bandiere,
fiori e striscioni già al rientro all’aeroporto, la stella
della nazionale italiana come festeggerà la terza iride della sua ancor giovane
carriera? «Ho iniziato presto a festeggiare ma il
grosso verrà con gli amici
– promette Silvia, la quale,
in tanto tourbillon di complimenti, non si è dimenticata della realtà quotidia-
cinque arrivi in salita a
Montevergine di Mercogliano (quarta tappa), Santuario Nostra Signora della
Guardia (decima), Oropa
(crono individuale, tredicesima), Tre Cime di Lavaredo (quindicesima) e il terribile Zoncolan (scalato dal
versante inedito, diciassettesima), passando per Terminillo, Colle dell’Agnello
(Cime Coppi a quota 2744),
Izoard e i passi San Pelle-
na –. Ringrazio prima di
tutto i miei allenatori, Anna Cocco, e Samo Kokorovec, con il quale mi sono
preparata a Trieste. Una
fetta di merito per questo
successo è dell’azienda
presso la quale lavoro, che
mi ha concesso il part-time, così ho la possibilità di
allenarmi tutti i giorni. Grazie anche al Comune di Oderzo che ha riservato allo Skating club Oderzo il
PalaMasotti. Questa vittoria è dedicata a zia Lina,
che ci lasciato la scorsa
settimana».
Giacinto Bevilacqua
A
Nel 2007 solo
un assaggio di Giro
nche la 90ª edizione
del Giro d’Italia professionisti, che si avvierà il
12 maggio dalla Sardegna
in omaggio al 200º della nascita di Giuseppe Garibaldi
e si concluderà a Milano il
3 giugno, non prevede partenze o arrivi di tappa in territorio diocesano. Ad attraversare la diocesi sarà una
sola frazione della popolare corsa rosa, che si preannuncia impegnativa con i
B
GO KART: Premiato a Conegliano
l’iridato Andrea Francescon
NESSUNA TAPPA IN DIOCESI
A
TAEKWONDO: Nel campionato
triveneto in luce il Centro Veneto
È Franco Pellizotti il diocesano più atteso
grino, Giau, Tre Croci e
Monte Croce Comelico. Si
tratta della diciottesima tappa (giovedì 31 maggio), la
Udine-Riese Pio X, durante
la quale il gruppo percorrerà la Statale 13 Pontebbana nel Sacilese e nel Coneglianese, quindi a Ponte
della Priula girerà in direzione del Montello. (GB)
ncora una rubrica
soft, cari amici della
montagna. Tra diapositive
e corsi, ci si prepara senza
indugio ad affrontare la stagione sciistica sulle vette innevate. Non demorde la
cooperativa Mazarol, che
propone per domenica 10 una succulenta escursione
con pranzo tipico a base di
funghi, polenta e carne. La
meta è Saladén, nella Val
Canzoi. Tra le tappe Orsera,
Fraina Alta, Case Saladén.
Ritrovo alla stazione di Feltre alle 8. Dislivello di 650
metri.
La sezione Cai di Sacile
si rilassa giovedì 14 con la
presentazione delle immagini delle escursioni sociali
nche il sindaco di Conegliano Floriano Zambon
ha voluto premiare Andrea Francescon. Il dodicenne di San Michele di Piave, ma frequentante la terza media del collegio “Immacolata” di Conegliano, si
è laureato campione mondiale di go kart categoria
100 cc. Andrea ha conquistato il titolo iridato vincendo l’ultima gara disputata a Jesolo (Venezia).
CICLOCROSS: A Soligo sono stati
assegnati i titoli triveneti
S
ono Enrico Scapolan (esordienti), Soraia Paladin (donne esordienti), Alessandro De Rossi (allievi), Isabella Arman (donne allievi), Mara Dal Borgo (master donne),
Alessandro Calderan (juniores), Doris Arman (donne under
23), Davide Malacarne (under 23), Alessandro Gambino (elite), Giovanna Troldi (donne elite), Marco Zontone (F1) e
Flavio Zoppas (F2) i nuovi campioni triveneti di ciclocross.
Le maglie sono state assegnate a Soligo nella settima prova
del Trofeo Triveneto organizzato dall’Ac Col San Martino.
SPAZIO CAI
del 2006. L’appuntamento è
alla sede di San Giovanni
del Tempio alle 20.45. Informazioni: www.caisacile.org.
Un week-end all’insegna
della preparazione per la sezione Cai di Conegliano.
Proseguono il sabato pomeriggio i corsi di discesa
e fondo per ragazzi, con partenza dal piazzale del palazzetto dello sport di Conegliano. I corsi si svolgono in
Cansiglio. Le lezioni di ginnastica presciistica organizzate dal Cai, invece, si
svolgono il martedì e giovedì alla palestra dell’Istituto tecnico per il turismo (Itt)
e il mercoledì e venerdì al-
la palestra della scuola Kennedy. Per informazioni ed iscrizioni occorre contattare
il Cai nella sede di Conegliano il martedì e il venerdì dalle 21 (telefono
0438-24041) o rivolgersi direttamente in palestra.
Informazioni: www.caiconegliano.it.
Dulcis in fundo un appello. La sezione di Vittorio
Veneto cerca un gestore
per il rifugio Carlo e Massimo Semenza per la stagione
2007. Gli interessati possono contattare la sezione con
e-mail all’indirizzo [email protected] oppure telefonando
al numero 333-2050253.
Informazioni: www.caivv.it.
Angela Deganis
42
Domenica 10 dicembre 2006
Lettere
& interventi
e
L’AZiON
DON TARCISIO BERTACCO DAL CIAD
SUOR CHIARAFRANCESCA
“Non imponiamo la nostra
cultura alle genti dell’Africa”
C
“Ora so di soffrire
il mal di missione”
arissimi amici,
non vorrei annoiarvi
con le mie lettere, le scrivo perché mi aiutano a sentirmi più
vicino a voi e nello stesso tempo permettono a voi di condividere in qualche modo la vita di questi fratelli tra
i quali mi trovo.
Durante la settimana scorsa, i vescovi italiani hanno convocato tutti
noi preti italiani diocesani presenti
in Africa a Tabor Hill, a circa 300
km da Nairobi. C’erano pure alcune coppie di sposi volontari con i loro bambini.
Non si poteva mancare! Eravamo circa 130, provenienti da 17 nazioni africane e già lo scambio reciproco di esperienze è stato una ricchezza per tutti.
Quando si tiene una cena tra amici, si cerca di gustare un po’ di tutto, ma si apprezzano soprattutto le
vivande e il vino che sono più di
nostro gusto. Lo scambio reciproco e le relazioni hanno offerto cibo e vino abbondante
per tutti. In questo senso mi ha
molto interessato il messaggio
del vescovo di Parma, Giudici,
inviato a rappresentare la Chiesa italiana. Nulla di straordinario: ci ha presentato la prima evangelizzazione di san Paolo a
Filippi. Paolo si trovava in Turchia perplesso e indeciso sul da
M
i chiedo spesso
cosa sia il ricordo,
e mi accorgo che tanti momenti del tempo andato
non sono cancellati se ritornano alla mente. I vecchi vivono di ricordi, forse
perché il passato li ha resi
felici e sentono maggiormente la bellezza di quegli
attimi. Il presente invece è
ricco di esperienze che fuggono e finiscono ancora prima di iniziare.
In un piccolo paese dove ho vissuto tanti anni della mia vita giovanile e che
non riesco a dimenticare,
c’è, oltre alla chiesa e il vecchio campanile, il fiume,
dove l’acqua se ne va lenta
verso il mare, accarezzata
dalle fronde piegate dei salici che nascono e crescono spontanei lungo la sua
riva. Questo paese da cartolina è Villanova di Motta
di Livenza. Non lontano
dalla chiesa c’è anche un
piccolo cimitero, dove riposano tanti defunti che ho
conosciuto. Nei primi giorni di novembre mi sono recato a salutare i miei morti e mi sono fermato a pregare sulla tomba di un vecchio parroco del paese e,
leggendo sulla lapide la sua
data di nascita, mi sono accorto che da quella data sono trascorsi cento anni.
Il 25 novembre del 1906
nasceva don Carlo Oliva.
Mi sovvenne subito che un
mese prima di quello stesso anno nacque il grande
pugile Primo Camera, del
gli africani. Essi sanno che, come san
Paolo, devono attraversare difficoltà e
insuccessi, ma la
messe è già abbondante.
Il vino è arrivato
alla fine, come alle
nozze di Cana.
farsi. Nella notte in sogno ha visto Quando tutti eravamo stanchi, il
un macedone che lo chiamava: “Vie- Nunzio Apostolico in Kenia, Panis,
ni a salvarci!”. Così san Paolo si è de- ci ha risvegliati. Con un discorsetciso a passare dall’Asia in Europa to umile e pacato ci ha detto che il
dove ha fatto il primo incontro con vero interrogativo della Chiesa in
un mondo completamente diverso Africa oggi è il genocidio che si è
dal suo, per cultura, religione, lin- realizzato in Burundi e in Uganda
gua, civiltà. Qui il sabato ha incon- tra cristiani, che ha coinvolto anche
trato un gruppetto di donne che si preti, suore e qualche vescovo. I
riunivano per pregare, desiderose musulmani sono estranei.
Ora si cerca di ritornare alla nordi conoscere il vero Dio. Una di esse, Lidia, ha voluto subito essere malità, ma non può essere una obattezzata. Così è cominciata la pri- perazione di facciata per dimentima avventura dell’annuncio della care il passato, bisogna passare atBuona Novella di Gesù verso la Gre- traverso il travaglio del perdono e
della riconciliazione, da questa ecia, l’Italia e la Spagna.
Questo è il modello dei preti ita- sperienza negativa i cristiani doliani in Africa. Essi sono consape- vrebbero imparare come fare per
voli di essere in un mondo diverso, mettere radici profonde alla loro feperciò non cercano di imporre la de guardando a Gesù crocifisso.
Ritornando in Ciad, purtroppo
propria cultura o tradizione, ma si
adattano e cercano di adattare l’in- sento che le regioni dell’est, dove
segnamento di Gesù alla cultura de- andrò fra qualche giorno, sono in
stato di emergenza perché la
guerra ha ripreso soprattutto
colpendo i civili indifesi. Nelle
situazioni di vita normali noi
aiutiamo i cristiani a costruire
condizioni di convivenza pacifica. Ora, in situazioni di emergenza, ciò diventa più difficile,
ma lo Spirito che ha illuminato
san Paolo alle soglie dell’Europa guiderà anche noi.
Don Tarcisio Bertacco
Ndjamena, Ciad
Don Tarcisio nella sua missione
CENTO ANNI DALLA NASCITA
Il fiore della bontà
di don Carlo Oliva
quale si sta celebrando proprio in questi giorni il centenario della nascita. Ma
del buon don Carlo si parla poco, anche se la sua
tomba è sempre onorata da
fiori freschi e da diversi lumini accesi. Ricordare questo uomo di fede, questo
buon pastore mi è spontaneo. Lo avevo conosciuto
nel periodo in cui svolgeva
la sua missione tra la gente di Villanova. Senza voler
ricorrere alle solite frasi di
circostanza, affermo convinto che era un uomo
mandato da Dio ad amare
gli uomini e a portare loro
una carezza di vita. Visse
nella vera povertà francescana; la sua mano era
sempre protesa verso i più
bisognosi; nelle sue tasche
il denaro non trovava mai
un rifugio sicuro. Un prete
di campagna di quelli che
la penna di Guareschi avrebbe sicuramente annoverato tra i suoi personaggi preferiti. La bontà è un
seme che in certe persone
nasce spontaneo e non ha
bisogno d’essere alimentato in nessun modo. Potrebbe fiorire anche sulla
pietra e di sicuro riuscirebbe a diventare un fiore.
Lo ricordo nella sua veste
da sacerdote passeggiare
lungo l’argine del fiume accompagnato dal breviario,
la cui lettura veniva a momenti interrotta per poter
apprezzare la bellezza dell’ambiente che lo circondava: dono meraviglioso di
Dio. Spesso passava davanti all’osteria di mio nonno, salutava con cordialità
e scambiava con tutti qualche breve frase. Per il paese era il chirurgo della fede, il pompiere che sapeva
spegnere l’incendio delle anime e portare conforto.
Un giorno in cimitero incontrai una donna che mi
parlò di lui come se fosse
ancora tra noi. Lei era stata confortata da don Carlo
La parrocchiale di Villanova
quotidianamente durante
la sua malattia e aiutata anche materialmente, offrendole del denaro poiché aveva dei figli da sfamare.
Le offerte ricevute dai più
abbienti le utilizzava per
soccorrere chi aveva bisogno di aiuto. La sua generosità era un dono, attraverso il quale Dio manifestava il suo amore per le
sue creature. Con il suo
semplice sorriso conquistava tutti.
Ognuno di noi sapeva
che la sua porta di casa era sempre aperta e lui presente in ogni momento, come una sentinella, come il
guardiano del faro. Era,
come dicevo prima, un coetaneo di Carnera e come lui
possedeva una grande forza morale. Se fosse vissuto
ora non avrebbe di sicuro
accettato di togliere il crocifisso dagli ambienti pubblici, in particolare dalle aule delle scuole, perché la
presenza di questo simbolo deve essere sempre presente nel cuore dei cristiani. Ora, purtroppo, alcuni
sembrano indifferenti a
questi tentativi. A cento anni dalla nascita non ci saranno delle commemorazioni ufficiali per questo
servo di Dio, ma il bene
che ha seminato tra i suoi
parrocchiani è rimasto e
continua a crescere: cresce
e si espande silenziosamente come la vegetazione in una foresta.
Emilio Del Bel Belluz
Dopo essere stata in Italia per qualche mese, per un
periodo di riposo, per riprendersi dalle fatiche, suor
Chiarafrancesca Magnan è
ritornata in Egitto, e ci scrive.
ento molta riconoscenza per le persone che mi hanno aiutato ad
uscirne. In questo tempo inoltre, mi sono fatta anch’io una diagnosi: ho provato cos’è il mal d’Africa. È
una ragione che muove
con forza il cuore di chi ha
conosciuto la missione, e
si sente attratto verso quegli orizzonti sofferti e amati. Il Signore mi fa ora la
grazia di curare la mia “malattia”, ritornando nel mio
caro Egitto. La possibilità
di una vita più agiata, com’è
nella nostra patria, non mi
attira. I poveri dell’amata Africa continuamente mi richiamano a un servizio che
ha dato senso alla mia vita
donata alla Chiesa. Mi sento oggi fortunata di poter
tornare fra loro. Si possono
scordare bambini che soffrono per un pezzo di pane? Loro, anche nella privazione sono sereni, sorridenti, riconoscenti di quanto è loro offerto. Inoltre, vederli crescere sotto ogni aspetto... Che gioia! Con la
frequenza a scuola apprendono come vivere in
società, a riconoscersi fratelli anche fra diversi. Qui
esprimo il mio grazie tutto
particolare alle famiglie
impegnate nelle adozioni a
distanza che, con noi, pensano a loro. Tutto questo
dà a un missionario forza e
coraggio di lasciare amici e
parenti per aiutare chi non
ha voce e mani.
Sebbene da 47 anni viva
in missione, amo la mia Pa-
S
Q
uanta
droga
tra noi: questo
è il titolo di un
articolo di un
recente Primo
Piano de L’Azione. E non potrebbe essere
più appropriato, visto che una delle più pericolose droghe in circolazione non solo incatena un italiano su
quattro, ma fino a pochissimo tempo fa (e, in taluni casi, anche ora) chi non la
gradiva doveva starsene zitto, pena l’insindacabile verdetto di intolleranza.
Le sigarette hanno sempre avuto il loro fascino; un
uomo è un uomo quando sa
di fumo, e un bacio vale dieci dato da te: vero che ve la
ricordate? Vero che vi viene
la lacrimuccia pensando a
quando, adulescentuli, ogni
scusa era buona per poter
Suor Chiarafrancesca Magnan
tria, le famiglie, la parrocchia, la diocesi da cui provengo, perché constato
che tante persone condividono la mia missione con
la preghiera e l’aiuto materiale. San Paolo dice che
chi aiuta l’apostolo, avrà la
ricompensa dell’apostolo.
In questo periodo di permanenza nella mia terra,
ho notato abbastanza indifferenza religiosa e poco
impegno per la fedeltà alle
radici cristiane ricevute in
eredità dai nostri padri.
Questo mi ha fatto riflettere e intensificare la preghiera. Ora che diverse
culture vivono nello stesso
nostro ambiente con le loro credenze e valori, mi
chiedo quale sarà il nuovo
volto della nostra comunità
cristiana di domani. Questa realtà ci invita ad essere testimoni coerenti e convinti della nostra fede cattolica, condividendo con i
giovani e le famiglie la gioia
di quest’appartenenza. Lo
Spirito, sempre attivo nella Chiesa, ci illumini a fare
scelte di qualità.
Concludendo, vi saluto
assicurandovi che vi sarò
vicina con la preghiera, certa di essere da voi ricordata.
Suor Chiarafrancesca
Magnan
succhiare il
ciuccio dei
grandi?
Un momento: che
vogliono da
noi questi
guastafeste?
Fumare è un
piacere,
semmai un
vizio, non una droga (falso:
è certificato dall’Oms che il
tabagismo è una tossicodipendenza, ndr); posso
smettere quando voglio. Intanto, solo in Italia ogni anno le sigarette uccidono 90
mila persone; gli incidenti
stradali, meno di un decimo; l’eroina, meno di un
centesimo. L’obbligo di indossare le cinture di sicurezza in automobile porta
la data del 1989; il divieto di
fumare nei locali pubblici,
quella di 17 anni dopo.
Marco Da Re
Vittorio Veneto
SALUTE
Il fumo
va trattato
da droga
qual è
e
L’AZiON
Lettere
& interventi
NATALE, TEMPO DI CORI / 1
Perché la musica
classica è bandita
A
pprofitto dell’ampio spazio dato alla musica sacra
nel numero scorso de L’Azione per fornire ulteriori spunti di
riflessione ed esprimere alcune perplessità sui criteri con cui l’Ufficio
musica sacra autorizza l’esecuzione di brani musicali in chiesa.
Premetto che da oltre 25 anni
svolgo il mio servizio in chiesa, sia
come organista che come direttore
di coro, avendo come obiettivo l’animazione liturgica e cercando di
volta in volta i canti più adatti, sia
sotto il profilo della musica che del
testo, alle singole celebrazioni. Premetto anche che il mio intervento
lo faccio soprattutto come cristiano, prima ancora che come musicista.
La questione che mi sta a cuore
riguarda i concerti in chiesa.
Sono pienamente d’accordo che
l’ingresso debba essere gratuito e
che l’obiettivo verso cui tendere sia
il “concerto spirituale”; i problemi
sorgono quando si va a considerare come si debba raggiungere questo obiettivo, cioè quale debba essere il programma di un concerto
affinché esso possa definirsi “spirituale”. Qui veramente si corre il rischio di notevoli incomprensioni e
di cadere nel puro formalismo.
Quello che non capisco è perché
la musica classica strumentale venga completamente bandita dai programmi (eccetto quella organistica), mentre invece i canti che contengono testi che parlano anche solo vagamente di argomenti religiosi siano sempre ammessi anche se
L
eggendo le dichiarazioni del presidente
della Provincia Muraro relativamente ai problemi viabilistici e al futuro centro
commerciale del Menarè,
apprendiamo con piacere
che il finanziamento per la
costruzione della rotatoria
all’ingresso della zona industriale del Menarè sarà
comunque elargito indipendentemente dalle sorti
del centro commerciale.
Ma facciamo le seguenti osservazioni:
- l’accordo di programma
del Piruea prevede il finanziamento per metà a carico
della Provincia e per metà a
carico della ditta proponente il centro commerciale;
- a febbraio ci dovrebbe
essere la sentenza del Tar
circa la regolarità del procedimento del Piruea e bisogna sempre considerare
la possibilità che il Tar sospenda il permesso a costruire rilasciato dal Comune di Colle Umberto: il sindaco di Colle Umberto ha
utilizzano musiche che sono apertamente di origine profana.
Don Fulvio Silotto, nel suo intervento, dà l’indicazione di attingere dal “repertorio religioso, la cosiddetta musica sacra”.
Ma cosa significa “musica sacra”?
È sacra la maggior parte della
musica che eseguono i gruppi giovanili?
È sacra la musica che viene composta in forma di oratorio “moderno” e che contiene molte melodie
che derivano chiaramente dalla musica leggera profana? (a giudicare
dai cartelloni dei concerti di Natale, in programma nelle nostre parrocchie, regolarmente approvati
dalla Commissione diocesana di
musica sacra, sembra che la risposta debba essere positiva…).
È sacra certa musica organistica
che è di chiara derivazione profana
(certi brani sono intitolati
proprio “balli” o “danze”
tradendo la loro origine di
musica da intrattenimento) che ho ascoltato la
scorsa estate anche in
concerti in chiesa dedicati alla memoria di don
Michele Ossi?
Penso che il criterio
adottato sia un po’ fuorviante…
Penso anche che i
“Concerti brandeburghesi” di Bach (citati
da don Fulvio nel suo
articolo) siano più adatti al concerto in
chiesa di tanta altra musica.
Io ho avuto problemi in maggio
per la proposta di un concerto che
insieme al Magnificat di Vivaldi e
ad una lettura teologica di un’icona
sulla Madonna presentava due composizioni del periodo barocco per
violino e orchestra d’archi (non riesco ancora a capire cosa ci fosse di
profano: come si fa a classificare le
melodie strumentali come sacre o
profane?).
A mio avviso intorno a questo argomento c’è tanta ipocrisia e poca
chiarezza!
In più di un caso, per aggirare il
problema, un brano di derivazione
profana (tipo un “Divertimento”)
viene presentato con un titolo che
lo fa apparire più sacro... (tipo “Sonata da chiesa”): avviene, è avvenuto anche in un concerto in chiesa a Vittorio Veneto.
Io penso che il risultato finale delle scelte dell’Ufficio diocesano di
musica sacra sia solo quello di scartare l’immenso patrimonio della musica strumentale classica a vantaggio spesso di una mediocre e “poco sacra” musica “moderna” con testo religioso.
Mi piacerebbe che su questo argomento si aprisse un dibattito serio.
Bruno Bit
CENTRO COMMERCIALE A COLLE
Si riqualifica
cementando?
dichiarato in consiglio comunale che, qualora questo
sia l’esito, non ci sarà questa parte di finanziamento.
Ciò premesso, chi ci garantirà l’esecuzione di quella rotatoria finalmente riconosciuta anche dal presidente della Provincia come
indispensabile?
Ci auguriamo che la Provincia sia in grado di garantire l’intervento totale indipendentemente dal risultato del ricorso al Tar avverso al Piruea, quella rotatoria infatti doveva essere
realizzata fin dal momento
dell’insediamento della zona industriale (anni Ottanta). Dovremmo pensare
che fra qualche anno ci
verrà proposto qualche ul-
Potete inviare le vostre lettere al direttore
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438. 555437
teriore sacrificio per risolvere il problema viabilistico
come si tenta di fare oggi
con la rotatoria?
Relativamente al ricorso
al Tar leggiamo che il presidente si augura che questo non abbia seguito per
poter risolvere il problema
urbanistico di quell’area.
(...) Ma si può considerare
riqualificazione la dismissione di una scuola con annessi 10 ettari di terreno per
la costruzione di un mega
centro commerciale di 123
mila mc con albergo e distributore di carburanti occupando l’intera superficie
con parcheggi, strade, e tutto ciò che serve ad un simile intervento? E l’aumento del traffico previsto
sul Menarè del 50 per cento? Il Piruea, inoltre, non
prevede alcun intervento
viabilistico significativo per
risolvere il problema del
traffico che già ora è drammatico e poi sarà impossibile.
È possibile riqualificare
urbanisticamente e dal punto di vista ambientale l’unico polmone di verde rimasto in zona cementificandolo totalmente? La riqualificazione di una zona agricola si fa prima di tutto coltivandola!
Apprendiamo inoltre la
promessa del collegamento della rotatoria con l’uscita dell’autostrada e la bretella verso Est, e anche di
questo siamo lieti. Ma allora perché questi interventi
sono promessi solo ora,
cioè in funzione della realizzazione del centro commerciale e non per rispondere alle esigenze manifestate da anni con insistenza
dai cittadini del Menarè?
(...)
Le istituzioni sono invitate dai cittadini a un serio
e leale confronto pubblico,
adempiendo oltretutto agli
impegni presi in sede istituzionale, vedi il consiglio
comunale di Conegliano
che all’unanimità ha votato
una mozione del consigliere Mario Botteon, presentata a luglio 2006, che prevedeva di indire una conferenza programmatica fra le
amministrazioni interessate al territorio del Menarè.
Stiamo ancora attendendo!
(...)
4 cittadini ricorrenti
Domenica 10 dicembre 2006
43
TEMPO DI CORI / 2
Canti e riflessioni
col coro di Camino
L
eggendo l’ultimo
numero de L’Azione
a proposito dei concerti di
Natale e cori parrocchiali
mi è venuta voglia di raccontare la mia esperienza
di coro.
A Camino il coro è nato
vent’anni fa, con la volontà
da parte di tutti di arricchire le celebrazioni, curando
di più le parti cantate. Così, piano piano, abbiamo cominciato a fare il nostro
“Concerto” di Natale; l’ho
scritto tra virgolette perché
non è un vero e proprio
concerto: i canti sono intercalati da riflessioni e preghiere, che ci preparano al
Natale. Non presentiamo
gli autori e la loro storia, ma
il contenuto che il canto trasmette. Non siamo professionisti, ma cerchiamo di
migliorare, partecipando ai
corsi che la scuola diocesana ci offre, e, grazie a
questa, non solo abbiamo
migliorato il nostro modo
di cantare, ma abbiamo anche fatto tesoro di tante
proposte che ci sono state
offerte, di tanti consigli utili su come il coro può
muoversi dentro la liturgia,
lasciando spazio all’assemblea che, aiutata, è ben contenta di partecipare con il
canto.
Per abituarci a tutto questo non sono bastati due o
tre anni, ci è voluto tempo
e costanza per avere ora
buone soddisfazioni: un coro sempre presente, un’ assemblea coinvolta e partecipe e un parroco che promette bene, perché nelle
sue parti cantate nessuno
lo può sostituire. Il nostro
concerto l’abbiamo intitolato “Cantiamo il Natale”.
Quest’anno lo faremo a
Fratta, domenica 17, alle
15, visto che le due parrocchie da un anno fanno unità
pastorale. Saranno coinvolti i cori parrocchiali di Camino e Fratta diretti da me
e accompagnati all’organo
da Chiara Taffarel e Federico Uliana, il coro dei piccoli di Camino, accompagnati alle chitarre dagli animatori del patronato, e il
coro giovani di Fratta diretti da Cristina Momesso.
In questa occasione daremo inizio alla novena e saranno benedetti i Gesù
Bambino che metteremo
poi nei nostri presepi. Sarà
un bel momento per unire
le nostre voci e lodare con
solennità quel Dio che si fa
Bambino per crescere poi
insieme a noi, accompagnandoci per un altro anno, con le gioie, le delusioni e le speranze che riempiono le nostre giornate.
Buon Natale!
Rosanna De Bortoli
direttrice del coro
di Camino
POESIA PER SAN NICOLÒ
P
assa dicembre limpido e gelato
con i suoi giorni lucidi di brina:
vivo nel mio cantuccio riparato,
nella mia casa, come una regina.
Ma lacrime di dolce commozione
mi bagnan gli occhi all’iniziar del giorno
perché sento nel cuore una canzone
cara, di un tempo che non fa ritorno.
Canzone senza ritmo stabilito,
fatta più che di note di colori
di voci piccoline che al mio udito
tornano come uno sbocciar di fiori:
le mie bambine liete, emozionate
che guardan doni inver miracolosi,
lieve svolger di carte colorate
fra sorrisi entusiastici e radiosi.
Poi vennero i nipoti ed anche loro
provarono la gioia di sognare,
li sentii sussurrare in dolce coro:
“Grazie che siete stati ad aspettare!”.
E se ne andavan verso casa lieti
stringendosi i pacchetti contro il cuore,
con tanti sogni magici e segreti
costruiti da noi col nostro amore.
Stamane, proprio per la prima volta
la cucina è qui vuota e silenziosa,
ma la canzone il cuore mio l’ascolta,
di Nicolò, quella meravigliosa.
Grazie, o buon santo, magico e beato,
per la tua barba, pel mantello rosso,
per la mussetta, per quel che m’hai dato,
per tutto quello che ricordar posso.
Supera il ricordare la speranza
perché è già certo e non lo porta via
né il rapido invecchiar che sempre avanza
non il rimpianto o la malinconia.
Lina Canella Da Broi