L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2 e L’AZiON Primo Piano Domenica 10 dicembre 2006 INVESTIRE PER NON SC N on è ancora guarita completamente da tutti gli acciacchi che si è presa negli ultimi vent’anni, ma sicuramente ha recuperato buona parte della propria salute. Soprattutto, ha riacquistato fiducia in se stessa e sul proprio futuro. La signora in questione è l’agricoltura trevigiana. Che si appresta in questi mesi all’ultima decisiva “terapia” necessaria a curare gli strascichi delle malattie pregresse. La cura si chiama Programma di sviluppo rurale e durerà dal 2007 al 2013. È un robusto costituente confezionato da Unione Europea, Stato italiano e Regione Veneto. Probabilmente è l’ultima “cura” messa a disposizione degli agricoltori per mettersi al passo con i tempi, perlomeno nelle dosi previste per i prossimi sei anni: all’incirca 900 milioni di euro. Dopo il 2013 chi si reggerà con le proprie gambe resterà nel mercato, chi invece non riuscirà a tirare avanti senza l’aiuto pubblico dovrà chiudere i battenti. ALBERTO ZANNOL, DIRETTORE DELL’AVEPA TRA AIUTI E PROGRAMMI DI SVILUPPO Contributi più mirati S ui sussidi pubblici all’agricoltura se ne sentono di tutti i colori: dalla regina d’Inghilterra che riceve milioni di euro per le sue tenute, ai furbacchioni che si fanno la villa con i soldi ricevuti per l’agriturismo. Siamo andati alla fonte, vale a dire all’ente preposto al pagamento dei sussidi. È l’Avepa (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura), dipende dalla Regione ma è organizzato a livello provinciale. Quello di Treviso ha sede in via Castellana ed è diretto da Alberto Zannol. Che abbiamo intervistato. Dottor Zannol, come è articolato l’aiuto pubblico all’agricoltura? «L’agricoltura è sostenuta da due grandi pilastri. Uno è rappresentato dagli strumenti di mercato, il più conosciuto dei quali è l’aiu- to diretto al reddito, l’altro dallo Sviluppo rurale, che si attua attraverso Programmi regionali». Partiamo dagli aiuti diretti. «L’Unione europea ha previsto che ciascun agricoltore possa ricevere un pagamento diretto per ettaro di superficie coltivata, con esclusione delle colture permanenti e delle orticole. L’importo di questo aiuto varia, azienda per azienda, sulla base dei contributi ricevuti dall’agricoltore in un certo periodo storico. L’erogazione di tali importi è indipendente dal tipo di coltura e dal quantitativo di prodotto ottenuto (è il cosiddetto “disaccoppiamento” ndr)». Come mai l’Unione europea sostiene anche chi non produce? «Precedentemente, fino al 2004, il contributo era dif- Situazione delicata per le colture a seminativo COMPETITIVITÀ I l primo obiettivo perseguito dal Piano di sviluppo rurale veneto è il sostegno alla competitività delle aziende. A questo scopo è destinata la maggior parte dei 900 milioni del Psr. Come si concretizza lo “stimolo” alla competitività? Sostanzialmente con tre misure. La prima è l’incentivazione al passaggio generazionale con agevolazioni all’“ingresso” in agricoltura a favore di coloro che hanno meno di 40 anni e all’“uscita” per gli ultracinquantacinquenni. Una seconda misura è diretta all’ammodernamento di strutture (cantine, stalle...) e macchinari, allo scopo di migliorare la qualità dei prodotti e diminuire i costi. Infine la terza misura, che consiste in incentivi a entrare nei sistemi di cerficazione - Doc, Dop, Igp... - e in aiuti ai Consorzi chiamati a controllare e promuovere detti prodotti. «Queste misure erano già finanziate dal precedente Piano - sottolinea Zannol - ma ora c’è una novità di fondo: l’imprenditore agricolo deve presentare un progetto aziendale che verrà valutato da Avepa. Cosa che fino a oggi non era prevista. Inoltre tutti potranno chiedere i contributi, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, mentre attualmente erano ammesse a finanziamento solo le aziende di certe dimensioni. Quest’ultimo requisito forse era poco “democratico”, ma ha avuto un effetto rilevante: a ricevere i contributi sono state aziende “solide” che hanno garantito la continuità degli investimenti, rimanendo sul mercato. In particolare nel settore vitivinicolo e zootecnico. Ora la Regione apre una nuova scommessa con gli imprenditori: credere nelle buone idee di tutti». ferenziato a seconda della coltura seminata. Ciò provocava delle distorsioni poiché l’agricoltore tendeva a scegliere cosa seminare non in base alle richieste del mercato ma in base all’entità del sussidio pubblico. Inoltre a livello internazionale l’Organizzazione mondiale del commercio ha rilevato che un tale meccanismo alterava la concorrenza. Per questi motivi l’Unione europea ha trasformato la natura del contributo in premio per il mantenimento della superficie agraria. Da qui la scelta di un sussidio erogato indipendentemente dal tipo di coltura che può impegnare una superficie di terreno agricolo, tranne le colture permanenti e orticole. Tutti i beneficiari, comunque, devono attuare misure di manutenzione previste in appositi regolamenti comunitari e applicati a livello nazionale e regionale (è la cosiddetta “condizionalità” ndr)». Nella nostra provincia quali effetti ha avuto il cambio di “meccanismo” di pagamento? «Sono crollate alcune colture, come la soia. E si è posta più attenzione alle domande del mercato». Qual è l’entità del premio? «Il dato è molto diversificato in funzione dei contributi ricevuti dall’agricoltore nel periodo storico di riferimento; diciamo che per un’azienda cerealicola si può stimare in 400 euro per ettaro. Attualmente Avepa eroga, in Veneto, circa 400 milioni di euro l’anno di aiuti diretti». Passiamo ora al secondo pilastro, i Programmi di sviluppo rurale (Psr). Cosa sono? «Sono Programmi redatti, in Italia, da ciascuna Regione sulla base delle indicazioni fornite da Unione Europea e Stato italiano, in cui si individuano quali interventi in agricoltura verranno finanziati dai tre enti pubblici (a differenza degli aiuti diretti che sono sostenuti dalla sola Ue) in un certo arco di anni. Il prossimo Psr ha la durata di sette anni (20072013) e una dotazione di 930 milioni di euro». In estrema sintesi, GLI HANDICAP DELL’AGRICOLTURA VENETA: PARCELLIZZAZIONE E SENILIZZAZIONE Età dei conduttori di aziende agricole 65% hanno oltre 55 anni (pari a 122.832 soggetti) 9% hanno meno di 40 anni Superficie media 38% delle aziende ha meno di 1 ettaro 3,4% delle aziende ha più di 20 ettari Alberto Zannol quali sono gli obiettivi del Psr? «Gli obiettivi sono tre: favorire la competitività, promuovere la gestione ambientale e dello spazio naturale, migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e la diversificazione delle produzioni (sotto presentiamo nel dettaglio gli interventi del Psr)». Corrisponde al vero che l’Ue punta sempre più su questo secondo pilastro? «Sì, l’Ue punta sempre di più sulla leva strategica. Ad esempio è stato introdotto un meccanismo che prevede che gli aiuti diretti destinati a ciascuna azienda agricola vengano “tassati” del 5% quando superano una certa soglia, e questi soldi vengano destinati ad incrementare le dotazioni finanziarie dello sviluppo rurale (è la cosiddetta “modulazione” ndr). GESTIONE AMBIENTALE I l secondo grosso obiettivo perseguito dal nuovo Psr è la tutela dell’ambiente. Obiettivo che si traduce, sostanzialmente, in due misure: indennità compensativa per le zone montane (riguarda soprattutto il bellunese) e nuovi sistemi di gestione dei reflui zootenici. Questa seconda misura tocca in particolare la pianura della provincia di Treviso. Spiega Zannol: «Dando seguito alla normativa europea sono state definite le zone vulnerabili ai nitrati. In queste aree gli allevatori sono tenuti ad adottare sistemi alternativi alla gestione dei reflui zootecnici o a trovare nuove zone, meglio se al di fuori delle aree vulnerabili, in cui effettuare lo spandimento. Il Psr dà contributi a chi adotta sistemi alternativi e a chi riceve liquami sui propri terreni». Interessante, a detta di Zannol, anche la sovvenzione alla piantumazione di alberi in terreni agricoli e i conseguenti premi per il mancato reddito: «Questa misura è partita 15 anni fa ed ha portato alla realizzazione di 400 impianti solo nella provincia di Treviso. E continua a esserci fermento intorno a questa misura». Dal 2007 verranno introdotte indennità speciali per quanti operano in zone sottoposte a speciali vincoli ambientali come i Palù e il bosco dell’Olmè. Secondo lei l’agricoltura trevigiana oggi più vivere senza contributi? «L’agricoltura trevigiana è la più frizzante del Veneto. Molti imprenditori agricoli, anche grazie agli aiuti pubblici, si sono messi al passo con i tempi ed hanno puntato a produzioni di pregio e di qualità, ad elevato contenuto tecnologico e di innovazione. Ritengo comunque che, proprio per questa propensione al mercato, i progetti di ristrutturazione e sviluppo delle aziende rallenterebbero, ma non si fermerebbero per l’assenza della partecipazione pubblica, proprio perché gli imprenditori hanno capito che si tratta di decisioni necessarie per salvaguardare la propria impresa e il lavoro. Diverso il discorso per gli aiuti diretti ai seminativi: non riesco ad immaginare un’autonomia economica delle colture a seminativo, stante gli attuali prezzi di mercato a livello mondiale: si tratterà presumibilmente di scegliere tra profonde riconversioni aziendali, mantenimento del seminativo a basso livello di investimento o utilizzo dei prodotti derivati per scopi non alimentari». Federico Citron QUALITÀ L a terza gamba del Psr, decisamente la più povera in termini di budget disponibile, è costituita dalla promozione della qualità della vita nelle zone rurali soggette a spopolamento (province di Belluno e Rovigo) e dal sostegno alla diversificazione delle attività. Diversificazione che può prendere essenzialmente tre strade: l’agriturismo, i ser vizi didattici e sociali, la produzione di energia. L’agriturismo è un’attività ormai consolidata di “integrazione” del reddito agricolo (con qualche stor tura che si fatica a raddrizzare...); in futuro si punterà soprattutto a sostenere gli agriturismo connessi con il territorio: tradotto, chi offre ospitalità e ser vizi particolari. La seconda strada si concretizza, ad esempio, nel- le fattorie didattiche. Ma è la produzione di energia la vera scommessa di questa terza gamba del Psr: «Verranno dati contributi agli imprenditori agricoli che realizzano impianti per la produzione di energia e bio-carburanti - sottolinea Zannol -. La nostra Regione sta puntando molto su questo settore. In questo senso va, ad esempio, anche il sostegno alla piantumazione di specie legnose a ciclo brevissimo (2-4 anni), tipo salice o pioppo. La cosa sta prendendo piede. Abbiamo la produzione di legno, iniziamo ad avere impianti, quello che manca è la costituzione di micro-imprese di ser vizio che si occupino di tutta la filiera legata alla biomassa, cioè chi realizza il lavoro materiale». e L’AZiON Primo Piano SCOMPARIRE FIORENZO BARATTIN, COLTIVATORE DI RUSTIGNÈ SI È ADEGUATO AI TEMPI Imprenditori per forza F iorenzo Barattin risiede dal 1968 in una casa colonica a Rustignè di Oderzo con due fratelli, Marcello e Giustino, coi quali gestisce l’omonima azienda agricola, che si estende su 55 ettari di terreno, di cui 18 coltivati a vigna ed il resto a seminativo. Quanti contributi ricevete dall’Avepa? «Circa 12.000 euro. Nel 2004 a causa della riforma non ricevemmo nulla per le barbabietole, ma quest’anno dopo molta insistenza ci hanno riconosciuto qualcosa anche per queste, meno che per il resto, in proporzione, ma è sempre meglio di niente. In cambio siamo obbligati a non usare OGM e a conservare i cartellini delle sementi per accertarne la provenienza; inoltre elargiscono qualcosa in più a chi riduce l’inquinamento ambientale o pratica la rotazione delle colture, all’incirca 45 euro ad ettaro. Questo serve ad incentivare l’utilizzo di accorgimenti e tecniche alternativi ai pesticidi, più naturali, ma anche più costosi». Da questo punto di vista temete l’apertura ad est dell’Unione Europea? «Sappiamo già come andrà nei prossimi anni perché è stabilito: la riforma attuale è stata fatta prima dell’allargamento; ora i nuovi Paesi chiedono giustamente dei contributi, ed è per questo che noi ne riceveremo sempre meno, a scalare, fino al 2013, poi non si sa. Attualmente ai paesi dell’est viene riconosciuto circa un quarto di quanto viene elargito a noi». Quali sono le difficoltà per il settore? «In Italia siamo passati in poco tempo dal 60% al 23% di addetti all’agricoltura, e probabilmente siamo ancora meno poiché una parte di questi lo fa part-time: sono quelli che una vol- e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET ta venivano chiamati “metalmezzadri”, ovvero coloro che nel fine settimana si occupano di qualche ettaro di terreno magari ereditato dal padre. Chi oggi vive solo di agricoltura deve inventarsi qualcosa per fare bilancio, per esempio la stalla, che però comporta grandi investimenti e dà poco ritorno, perché bisogna comprare perfino le quote di latte da produrre; altri invece hanno la cantina. Quelli che si fanno il vino in proprio come noi hanno più guadagni, ma anche costi e rischi maggiori. Per questo noi contadini moderni non siamo più semplici “coltivatori”, ma veri e propri “imprenditori agricoli”. Noi che abbiamo scelto questa strada dobbiamo AZIENDA COLLALTO Fondi record per innovare U na veloce ricognizione alla voce “Pagamenti” del sito internet dell’Avepa permette di scoprire quali sono le aziende agricole trevigiane che hanno maggiormente beneficiato dei fondi messi a disposizione dal Piano di sviluppo rurale. Nel gruppo di testa ci sono le varie società dei Collalto che amministrano la grande (65 dipendenti!) tenuta agricola della nobile famiglia suseganese. Tra i 130 pagamenti (periodo 2002-2006) registrati nel sito Avepa a favore dei Collalto vi sono - insieme a piccoli importi dell’ordine di 100, 500, 2.000 euro... cifre ben sostanziose. Del tipo: 144.000 euro per investimenti nel dicembre 2004, 48.160 euro nel settembre 2002 per agroambiente, 55.369 euro nel settembre 2006 per investi- menti. «Abbiamo colto tutte le opportunità offerte dal vecchio Piano di sviluppo rurale - spiega il dottor Ludovico Giustiniani, amministratore dell’azienda -». Ed elenca gli interventi per cui sono stati richiesti e ottenuti i finanziamenti: «Ammodernamento della cantina e della stalla, attività agrituristiche e ricettive, sala-degustazioni, miglioramento dei boschi degradati, realizzazione di strade forestali, costruzione di un impianto a biomasse che alimenta una rete di teleriscaldamento, interventi quinquennali a basso impianto ambientale (niente diserbo, riduzione dello scarico di liquami...)». Giustiniani non si sente affatto un imprenditore “assistito”. Spiega: «I contributi sicuramente aiutano ma non servono a nulla se dietro non c’è un progetto imprenditoriale e un’organizzazione che fa rendere TORCHIATO E BIOMASSE Fregona scommette sull’agricoltura M continuare a percorrerla, ma è la passione e il piacere di stare nei campi che ci motiva. Se invece avessi continuato la carriera di ufficiale nell’esercito ora sarei in pensione e di certo faticherei meno». I vostri figli pensano di prendere il vostro posto o hanno altri progetti? «Io ho quattro figlie... pensavo di non avere più speranze, ma appena pochi giorni fa la più piccola me l’ha un po’ riaccesa. Ma ha solo 13 anni, quindi è ancora presto per pensarci... Mio fratello invece ha un figlio enotecnico. Un po’ di speranza quindi c’è». Nella vita di voi agricoltori cos’è rimasto dell’antica solidarietà contadina? «Noi siamo in tutto do- ABBONAMENTI 2007: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 - Sostenitore 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. favore della categoria? «Cercherei di garantire a chi vive in campagna i mezzi affinché possa vivere dignitosamente. I contadini sono tutori dei rapporti familiari e anche dell’ambiente, e per farlo devono poter avere un reddito sufficiente. Più che dare contributi in proporzione alla quantità di terreni occorrerebbe qualcosa di continuativo per queste famiglie, per garantirne la presenza nel territorio. Nei nostri paesi ci sono tante case come la mia disabitate. Invece non dovrebbero mai mancare queste persone, perché intervengono quando c’è l’albero che sta per cadere o il fosso ostruito, facendo quindi un servizio per tutta la comunità». Andrea Pizzinat Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Conto corrente postale n. 130310 e-mail: [email protected] www.lazione.it “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.” Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. "L'Azione fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, .250". Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 dici, viviamo sotto lo stesso tetto e mangiamo tutti allo stesso tavolo. Abbiamo continuato a fare il lavoro di nostro padre, che sfamava dodici figli con quattro ettari e mezzo di terreno a Faè. La famiglia era il primo nucleo della società e dovrebbe esserlo anche oggi, perché al suo interno ci stava tutto, dalla crescita dei figli al sostegno degli anziani. La casa era quindi anche asilo e casa di riposo, e chi lavorava sosteneva chi non poteva. Tra noi contadini c’è ancora collaborazione, perché ci conosciamo, ci capiamo, viviamo nella stessa maniera e abbiamo gli stessi problemi». Se fosse un amministratore, cosa farebbe a Domenica 10 dicembre 2006 Chiuso in redazione il 6.12.2006 alle ore 18.30 entre molti si riempiono la bocca col turismo, altri rispolverano i sempreverdi “servizi” e qualcuno non ha ancora perso il vizio del capannone, Fregona va controcorrente. Pur essendo uno dei comuni più scoscesi della Marca per il proprio futuro punta sull’agricoltura. In trepida attesa del Piano di Sviluppo Rurale. «È questa la vera chance per i vini e i formaggi di Fregona» ha infatti ribadito in un recente incontro il consigliere regionale Gian Antonio Da Re ai fregonesi produttori dei vini Torchiato e Boschera che cercavano appoggi politico economici. Risposta doppiamente indicativa data la domanda: il sindaco di Fregona Giacomo De Luca gli aveva chiesto di spremere dalla finanziaria regionale 2-300 mila euro per il centro di appassimento del Torchiato. Da Re ha indicato un altro obbiettivo: come dire che la Regione non sarà Babbo Natale. Ma anche come (riba)dire che l’agricoltura e l’allevamento con le proprie forze non possono farcela, servono obbligatoriamente stampelle di denaro pubblico. Che a ben vedere non mancano. Anzi, spesso c’è più d’una stampella: per il Torchiato, ad esempio, sono pronti anche i 50 mila euro stanziati da Comune e Comunità Montana e gli altrettanti promessi dalla Provincia. Il centro di appassimento dovrebbe essere realizzato in località Fratte e diventare un centro di promozione di tutto il made in Fregona: dal vino delle colline ai formaggi del Cansiglio. Il cui quadro è però in chiaroscuro. «Negli ultimi anni - dice Valter Giora, direttore del Caseificio del Cansiglio - Il prezzo del latte in stalla è calato del 18%: sappiamo benissimo di lavorare in un settore perdente. Tuttavia nel 2006 i nostri soci hanno registrato un aumento di produzione del 25%, il che significa che guadagnano». 3 l’investimento. Noi avremmo fatto gli investimenti anche senza i contributi, perché solo così si resta nel mercato. I sussidi aiutano sempre meno la produzione e sempre più l’attività di difesa del territorio realizzata dalle imprese agricole. L’agricoltura è uno dei modi più economici per mantenere l’ambiente e al suo sostegno destiniamo solo il 2% del Prodotto interno lordo». Giustiniani è ottimista per il futuro dell’agricoltura trevigiana. «Sette-otto anni fa non riuscivamo a trovare persone disponibili a lavorare nella nostra azienda, oggi abbiamo diverse domande di lavoro. Ci stiamo sempre più diversificando, penso alla ricettività enogastronomica, alle visite guidate, alle fattorie didattiche. In giro - conclude Giustiniani - vedo tante aziende che fanno buoni investimenti. Purtroppo la nostra agricoltura soffre ancora di tre mali: la parcellizzazione, la senilità e l’eccessiva presenza di hobbisti». La sfida del Piano 2007-2013 è guarire questi mali. (FC) Progettando il futuro, c’è chi azzarda: il centro di appassimento (di cui finora c’è solo il progetto) potrebbe diventare la prima industria di Fregona. Prospettiva affascinante, anche perché De Luca ha più volte ripetuto che di industrie vere e proprie il suo comune non ne avrà più. La piccola zona industriale attuale piccola resterà, «perché Fregona non è adatta allo sviluppo industriale». E quindi ci si butta sull’agricoltura. Risponde alla stessa filosofia - rispettare la natura, garantirsi lo sviluppo, sfruttare i contributi esistenti- anche la centrale a biomasse legnose inaugurata a Fregona il 22 ottobre scorso. La quale senza inquinare riscalda scuola elementare e media bruciando gli scarti dei boschi fregonesi: incentivandone la cura, frenando la loro avanzata verso il basso inghiottendo campi e pascoli trascurati. Ed anche per le biomasse il Piano di Sviluppo Rurale ha in serbo un consistente sostegno. Tommaso Bisagno All’opera alla centrale a biomasse 4 e L’AZiON Attualità Domenica 10 dicembre 2006 SEGUE DALLA PRIMA LE CAUSE DEL DISAGIO GIOVANILE VANNO RICERCATE NEL TOTALE VUOTO VALORIALE IN CUI CRESCONO Quanto vi odio! Q uesta frase era visibile su una parete del “Biscione” a Conegliano. Un giovane, uno dei tanti figli di questa società opulenta, stanco della ipocrisia di una parte del mondo adulto lanciava quel grido di protesta e accusa. Desiderava coerenza, disponibilità affettiva e trovava, a suo dire, ipocrisia e vuoto valoriale. Ci odiava come adulti perché riteneva che gli avessimo cancellato le basi profonde della vita. Altri comportamenti incentrati su un odio totale, anche se determinati da altre motivazioni e caratterizzati da violenza cieca, sono stati recentemente alla ribalta sui media. Chi sono allora i nostri figli? I tecnici e gli esperti ci direbbero che siamo in una fase di transazione nella sfera educativa, entro un contesto in cui i riferimenti valoriali non sono più stabili come un tempo, ma si sono frammentati. Gli stili di vita, i valori e le norme di riferimento si sono moltiplicati. Se consideriamo la televisione e il video come metafora della nostra società, vedremo che ogni rete propone uno stile di vita fra cui posso scegliere, nella consapevolezza che la scelta di uno non mi preclude la possibilità di poterne scegliere anche altri: mi basta cambiare canale. Dunque i valori possono esserci, l’inghippo sta nella loro declinabilità, in come si concretizzano. Fino a pochi anni fa la famiglia era una pratica, oltre che un valore, la si sapeva gestire in termini di ruoli. Oggi non è più così. Provengo da una famiglia con radici contadine. Mio pa- dre mi insegnò a rispettare la natura e il frutto del lavoro. Il pane occupava un posto importante sulla tavola e guai a tagliarlo se non lo si consumava. Non andava mai gettato. La mia famiglia e la comunità in cui vivevo mi hanno accompagnato in un percorso di crescita dove il sacro aveva un ruolo fondamentale e mi serviva per sistemare in modo corretto le basi su cui costruire la mia vita. Idee forti, tali da meritare sacrifici per poterle realizzare. Siamo cresciuti così, costruendoci con lentezza e accompagnati da un mondo adulto spesso attento e coerente. Oggi l’identità si co- anche che l’ex mitico Nord-Est, accresciutosi con la grande e meritoria “voglia di fare”, ora per restare al passo deve aggiornarsi, strutturarsi, mondializzarsi: in altre parole, decidere cosa vuol fare da grande e studiare per diventarlo. A Treviso invece preferiamo investire in strade e rotatorie. Del resto, se si è senza lavoro si ha tempo per andare in giro. Almeno finché c’è benzina nel serbatoio. Poi chissà che, costretti ad andare in bici, almeno si sposti l’attenzione alle piste ciclabili. Più rotatorie meno scuole N el 2007 la Provincia di Treviso taglierà il 25% dei fondi destinati alle scuole, e lo fa a malincuore – così dice il presidente Muraro – attribuendo ai tagli imposti dalla Finanziaria nazionale la causa originaria. Non addentriamoci nel terreno minato delle responsabilità che poco cambiano la realtà. Limitiamoci ad osservare. Il mercato (cui è giusto fare riferimento per dare futuro ai giovani) chiede professionalità precise (periti, ragionieri) e dice I l vertice della Nato, svoltosi nei giorni scorsi a Riga, ha avuto al proprio centro la questione afgana. Dopo un lungo periodo di silenzio, gli ultimi mesi hanno riproposto con forza la crisi che sta travolgendo il regime di Karzai. Dopo la cacciata dei talebani, gli Stati Uniti hanno infatti perso il momento giusto per spazzare via del tutto (ammesso che fosse possibile) le forze del vecchio regime. L’impegno militare americano, concentrato nel sud del paese dopo il dispiegamento della missione Isaf (promossa dall’Onu e affidata alla Nato), si è progressivamente ridotto, di pari passo con lo scoppio, il perdurare e l’intensificarsi del conflitto in Iraq. Nel frattempo, in Afghanistan, dopo un inizio che lasciava ben sperare (grandi promesse di aiuti economici, prospettive di sviluppo legate a infrastrutture, oleodotti, gasdotti, eccetera), il nuovo assetto politico non ha fatto compiere al paese lo sperato salto di qualità. Oggi in Afghanistan si vive probabilmente peggio di come si stava ai tempi dei talebani, almeno dal punto di vista economico e della sicurezza. Certo, un regime barbaro e ottuso è caduto, ma l’ordine feudal-mafioso dei vari governatori locali, tollerato da Karzai, non rappresenta certo la democrazia. Dopo cinque anni di presenza militare occidentale, il paese insomma non gode che in minima parte, e nella ristretta area della capitale, di una situazione socio-economica struisce in un contesto in continua trasformazione, un’eccedenza di stimoli, con la presentazione di valori diversificati in cui le gerarchie variano a seconda degli ambienti e delle comodità. Nel mio lavoro incontro tanti giovani. Quest’anno ho già avvicinato circa 650 studenti che frequentano la terza media. Li incontro in gruppo classe, per almeno sei ore. Tra le altre cose chiedo loro se abbiano fede in un qualche cosa, spiegando correttamente il reale significato del termine. Solamente una ragazza mi ha risposto positivamente. Tutti gli altri (649) mi hanno guardato con stupore e mi hanno detto di non avere alcuna fede; di non credere veramente a nulla di tanto importante da renderlo base per la propria crescita. Forse allora il problema non è quello di analizzare episodi di devianza e di incredibile ferocia, ma di guardarci intorno con attenzione per capire dove abbiamo sbagliato per meritarci quella scritta sul muro del Biscione “Troppo corta una vita per dimostrare quanto vi odio”. Gianfranco Araldi L’ unificazione delle due chiese è il sogno coltivato dagli ultimi papi, perché la Chiesa ortodossa è quella più vicina alla nostra, coincidiamo su quasi tutto ciò che riguarda la fede cristiana, salvo la figura del papa. Per questo motivo, da quando i papi hanno incominciato a viaggiare per il mondo, Costantinopoli è stata messa sempre in testa alla lista. Paolo VI vi è andato nel 1967, prima si era incontrato con il patriarca Atenagora a Gerusalemme e insieme avevano preso la decisone di togliere le scomuniche che da secoli le due chiese si erano lanciate. Poi nel 1979 è la volta di Giovanni Paolo II. Anche i patriarchi si sono mossi verso Roma, incominciando da Atenagora. L’una e l’altra chiesa sono consapevoli che l’unificazione sarebbe un fatto inaudito. Mai è successo che due formazioni religiose che per secoli sono state divise e che spesso nel passato si sono combattute anche in modo violento, si ricomponessero in totale comunione. L’unificazione tra ortodossi e cattolici cambierebbe il volto del cristianesimo e aprirebbe la strada anche all’altra più difficile unificazione con le chiese protestanti. Darebbe inoltre un grande impulso al dialogo e alla collaborazione tra le diverse religioni del mondo e quando le religioni dialogano e collaborano, diventano un fattore decisivo di pace tra i popoli e di soluzione dei gravi problemi dell’umanità. L’intenzione che anima lo sforzo di unificazione delle due chiese non è di raggiungere una maggiore potenza di fronte alle istituzioni mondane e le altre religioni, ma di raggiungere quella unità raccomandata da Gesù Cristo e per la quale egli stesso aveva pregato il Padre nelle ultime ore della sua vita, come testimonia il vangelo di Giovanni. Si tratta di una conversione per aderire a Cristo con maggiore fedeltà. Certamente sarebbe anche una decisiva testimonianza di fronte al mondo. Il Papa non pensa semplicemente alla riduzione dell’Ortodossia alla Chiesa cattolica, mantenendo solamente qualche diversità nei riti religiosi. Questa strada, a volte tentata nel passato (viene chiamata la via dell’uniatismo), più che creare unità ha approfondito il solco della divisione. Allo stesso modo i responsabili dell’Ortodossia non intendono annullare la Chiesa cattolica. Il lavoro da fare è di ripensare a fondo quelle posizioni che fino ad oggi sono apparse in contrapposizione, per vedere se, pazientemente chiarite, pur mantenendo una qualche diversità di formulazione, possano avere un significato sostanzialmente uguale e ricevere il consenso reciproco. Qualche scettico ritiene che in campo religioso non ci possa essere dialogo autentico, perché nessuno è disposto a rinnegare la propria fede. Ma non si tratta di rinunciare alla propria identità di fede, bensì di riconoscere la legittimità della posizione altrui e quindi di ammettere un certo pluralismo nel vivere autenticamente l’unica fede. Il cammino non è facile. Nella dichiarazione congiunta firmata da Benedetto XVI e da Bartolomeo I, parlando della soppressione delle reciproche scomuniche, si dice: “Non abbiamo ancora tratto da questo atto tutte le conseguenze positive”. Le conseguenze sono la piena comunione. Ancora non c’è, ma la speranza di realizzarla è forte. (GpM) IL VERTICE NATO A RIGA Afghanistan: persa l’occasione giusta? accettabile. Il fallimento politico è abbastanza pesante. Ora rischia di aggiungersi anche un fallimento militare irreparabile. Le forze talebane si stanno riorganizzando e hanno ripreso un’iniziativa fatta di attacchi terroristici, ma anche di vere e proprie campagne militari (di guerriglia). Finora le regioni più pericolose del sud hanno visto la presenza militare, oltre che degli americani, solo di canadesi, inglesi e olandesi. L’Italia, con circa 1800 uomini, è presente attualmente a Kabul e nell’Ovest del paese (zone relativamente tranquille); i tedeschi, forti di un contingente di quasi 3000 soldati, si sono dislocati al nord. Solo i francesi (in totale circa 1100 uomini) partecipavano, ma solo con un gruppo di 200 effettivi dei corpi speciali, ad operazioni congiunte con gli americani ai confini con il Pakistan. Ora Bush e Blair insistono per un maggiore impegno degli europei, sotto comando Nato, nelle regioni più pericolose del paese, quelle meridionali, dove si combatte e dove i talebani hanno le loro roccaforti (e dove potrebbe nascondersi anche lo stesso bin Laden, ma la cattura del superterrorista non sembra es- sere una priorità assoluta per gli Usa). Gli europei però nicchiano. Italia e Spagna hanno già detto no, grazie. La Germania è disposta solo a partecipare a singole operazioni, ma non a dispiegarsi stabilmente. La stessa posizione è stata assunta da Chirac, che critica inoltre l’eccessiva enfasi attribuita alla dimensione militare, chiedendo che venga costituito un “gruppo di contatto” politico che coinvolga più intensamente nella questione afgana i paesi della regione, a cominciare dal Pakistan. Paolo De Stefani e L’AZiON Attualità Domenica 10 dicembre 2006 5 I COSTI DELLA FAMIGLIA LA RICERCA PROMOSSA DALLA PROVINCIA N ell’ambito del suo Piano strategico, la Provincia di Treviso ha incaricato l’istituto Swg di Trieste di analizzare e indagare sul costo dei figli e sulle dinamiche connesse nella realtà della nostra provincia, valutando in particolare le diverse tematiche legate al rapporto tra figli, bilancio familiare, vita di coppia e qualità della vita. Una fotografia della situazione presente nella Provincia di Treviso per disegnare e progettare – nelle intenzioni dell’ente di via Battisti – in modo efficace le politiche e i servizi a sostegno della famiglia, che ha un ruolo fondamentale e un peso rilevante nella re- te del capitale sociale del territorio. «Anche se la società si è modificata, la famiglia riveste un ruolo fondamentale – ha detto il presidente della Provincia Muraro –. Il ruolo educativo dei genitori non cambia e resta di fondamentale importanza». Sintomatico è stato constatare – ed alcuni esperti come il professor Aldo Mattucci, direttore dell’Istituto veneto di terapia familiare, lo hanno sottolineato – che a fungere da pungolo per realizzare la ricerca siano stati alcuni avvocati dediti particolarmente alle sempre crescenti cause di separazione e divorzio. Nelle loro polemiche, le famiglie in via di disgregazione raggiungono il culmine del disaccordo nella quantificazione delle questioni patrimoniali e dell’assegno economico da corrispondere per i figli. Emerge altresì che le famiglie che riconoscono come una storia familiare sia partita in coppia, e che anche la sua conclusione vada decisa in due, spesso trovano facilmente anche un accordo economico dopo Grande peso del denaro nella vita delle famiglie la separazione: la modalità di gestire il denaro insomma è quasi un metro per capire come venivano gestite le relazioni familiari all’interno della coppia. All’opposto laddove c’è alta conflittualità il denaro assume le sembianze del risarcimento di un danno subito. Particolarmente delicata poi diventa la posizione delle famiglie che all’atto della separazione quantificano l’entità dell’assegno basandosi sul tempo che il figlio resta col genitore che se ne va: il risultato è che il figlio stesso diventa, e in certi casi si sente, merce di scambio. Altre dinamiche si insinuano infine nelle separazioni di famiglie monoreddito. In questi casi spesso si ricorre al ritorno nella LA FAMIGLIA DE FAVERI LA SPESA SECONDO VARIE OTTICHE L a ricerca dell’Istituto Swg ha coinvolto 2495 famiglie venete, 350 per provincia, attraverso telefonate svolte agli inizi del 2005. Dall’indagine emerge che il 9,8% delle famiglie trevigiane ha bisogno di denaro: un bisogno che sale al 12,2% per le famiglie nuove (composte da meno di 4 anni), e che è maggiore nelle famiglie con almeno un figlio minorenne o che non lavora. Tra le famiglie con figli, ha bisogno il 13,3% di quelle monogenitore, e il 6% delle coppie con figli. Il 50% delle nuove famiglie (meno di 4 anni) con figli ha bisogno di aiuto economico, il 10% tra quelle composte da 4 a 15 anni fa, meno quelle più “vecchie”. La spesa per i figli La spesa media minima mensile per figlio è di 405,20 euro, di cui 227 per spese correnti, 141,40 per alimenti, 36,80 per spese accessorie: con un figlio si spende 499,10 al mese, con due 395,90 ciascuno, con tre 412,50 ciascuno. Chi ha un reddito mensile familiare tra 500 e 1500 euro spende per ogni figlio in media 371,50 euro, mentre chi ha oltre 2500 euro, ne spende 483,90. Interessante l’andamento della spesa in funzione dell’età del figlio. Dai 477 euro con il figlio piccolissimo, si scende fino ai 380 tra i 6 e i 10 anni, per poi salire all’apice dei 580 tra 11 e 15 anni, ridiscendere a 435 tra 16 e 18 anni, e poi risalire a 511 ai 18 anni. Cambia anche la spesa per figlio in rapporto al lavoro dei genitori. Il genitore disoccupato o pensionato spende 284 euro, l’ar- tigiano autonomo 348, l’impiegato o dipendente 352, l’operaio o agricoltore 354, l’insegnante o impiegato di alto livello 434, l’imprenditore 512, il libero professionista o dirigente 564 euro. Più cultura, più spesa: il genitore con titolo di studio fino alle medie inferiori spende 347 euro, chi ha la maturità 426, chi ha la laurea 471 (mettendo assieme la spesa per occupazione e scolarità, va detto, nel mitico Nord-Est potrebbe crearsi una anomalia, nel caso di imprenditori con bassa scolarizzazione). È quasi uguale la spesa tra mamme casalinghe (385,60 euro) e lavoratrici (391,60). Varia invece la spesa a delle famiglie, è invece peggiorata per il 57% perché aumentano le spese. È invece migliorata la qualità della vita del 61% delle famiglie perché i figli portano gioia e amore; per il 24% è rimasta la stessa, per il 13% peggiorata. Migliorano anche le relazioni familiari secondo il 61% delle famiglie perché c’è più dialogo (36%) o anche inspiegabilmente; restano invariate per il 28% delle famiglie. C’è più serenità familiare per il 40% delle famiglie, anche se c’è meno tempo libero. Per la cura dei figli, l’aiuto maggiore arriva dai nonni materni, a seguire dai nonni paterni, o da nessuno. L’aiuto più richiesto è in termini di tempo. TIPOLOGIA DI FAMIGLIE 13% serene: due piatti in più non cambiano la vita 39% caparbie: arrivare a fine mese è molto più dura 8% incrinate: più responsabilità e meno tempo per i partner 33% incerte: bimbi piccoli impegnativi, più tensioni 7% compatte: è faticoso ma ne vale la pena. Si cresce Tra tutte, il 5% di famiglie sono affaticate per l'aumento di problemi economici e di spazio, e il meno relax. Ma vive bene questa stanchezza. seconda della posizione in provincia: nell’Ulss 7 si spende 363,80 euro per figlio, di più all’Ulss 9 (Treviso) 407,20, ancor di più all’Ulss 8 Asolo (433,70). La famiglia che cambia Il 18% delle coppie trevigiane vuole due o più figli, e il 77% delle famiglie ha deciso di non averne più. Chi ha deciso di avere più di un figlio lo ha fatto per lo più perché pensa che crescono imparando a condividere, o perché crescendo si fanno compagnia. Dopo l’arrivo dei figli la situazione economica è rimasta invariata per il 34% Non è mai finita: scuola, dentista, abbigliamento... E lisabetta e Piero De Faveri sono impiegati, hanno due figli di 7 e 3 anni, risiedono a Soligo. Rientrano in quell’ampia categoria sociale definita “ceto medio”. Categoria che fino all’arrivo dell’euro non poteva lamentarsi delle proprie condizioni economiche. Poi è arrivata la mo- neta unica e la musica è cambiata: gli stipendi sono rimasti fermi mentre i prezzi sono schizzati alle stelle. «Le spese per i bambini che più pesano nel nostro bilancio familiare – afferma Elisabetta – sono quelle per scarpe e abbigliamento. Un paio di scarpette per Lucia, che ha tre anni, costano anche 70 euro e durano due mesi. In questi settori è difficile risparmiare, una qualità decente si paga. Poi c’è il costo della scuola: la mensa, il pulmino, il materiale didattico. Per non dire delle spese mediche, farmaceutiche e, in particolare, dentistiche: per i prossimi due anni abbiamo in previsione di spendere 2.400 euro!». Elisabetta e Piero SOLIGO: Elisabetta, Francesco e Lucia De Faveri hanno pensato più NUOVE POVERTÀ ARRIVANO: LE MAMME SOLE CON FIGLI Sulla difficoltà delle donne sole con figli riportiamo un intervento/appello di Edoardo Rina, consigliere comunale di Conegliano. L e donne sole con figli costituiscono oggi un nuovo gruppo sociale, particolarmente esposto ai processi di impoverimento e al limite della esclusione sociale. L’aumento della speranza di vita e dell’instabilità famiglia d’origine, creando problemi di confusione di ruoli con nonni, genitori e figli tutti assieme. Il denaro, insomma, ha un grande peso nella vita delle famiglie, e questo aumenta in presenza di figli, sia per le spese vive e necessarie, sia per il “di più” che spesso si concede per loro desiderio, o per l’ambizione dei genitori stessi di sentirsi così più “buoni”. Dalle nostre parti poi, il rapporto col denaro si lega al grandissimo impegno nel lavoro: tanto lavoro, poco tempo per i figli. Risultato: spesso sorgono problemi di passaggio generazionale sul lavoro (i figli che non vogliono continuare il lavoro dei padri matrimoniale hanno portato a cambiamenti radicali nella composizione delle famiglie monogenitore: da 1.775.000 famiglie di questo tipo nel ’93-94 si passa a 2.000.000 nel 2003 senza contare i nuclei che sfuggono alle statistiche perché le giovani mamme tornano a vivere dai genitori. In Italia la maggior parte delle donne sole con figli lavora a tempo pieno, c’è poco part-time, e ha un ti- tolo di studio medio-basso. Il 38,1% delle madri sole è occupato, ma si arriva al 63,7% con figli fino a 26 anni. Specifica criticità va attribuita al 14,2% delle occupate atipiche o a tempo determinato. Le madri sole lavorano in media più delle altre donne perché lo stipendio del part-time non basta ad una madre sola. Queste situazioni rendono più acceso il contrasto tra chi pensa alla famiglia fondata sul matrimonio quale unica base della società, e perciò la sola degna di essere tutelata, e un che hanno visto così presi dal lavoro) e di difficoltà o assoluta carenza di dialogo genitori/figli. E per questo l’analisi sulla dinamica della famiglia che suggeriscono gli esperti va fatta su tre generazioni. Per riportare il denaro al suo vero obiettivo, consentire alle persone di soddisfare i propri bisogni necessari per la vita e quindi aver cura delle proprie relazioni familiari. La gestione del denaro diventa specchio per misurare le modalità di approcciarsi con gli altri. (AT) volte al part-time, almeno per uno dei due «ma viste le spese che dobbiamo sostenere, oggi non è una strada percorribile. Per fortuna abbiamo alle spalle un’ampia rete familiare – nonni, zie, nipoti – che ci dà una mano, altrimenti sarebbero guai. Oggi servirebbe sicuramente un alleggerimento del carico fiscale a favore delle coppie con figli, ma sarebbero altrettanto utili servizi tipo doposcuola». Se c’è da tagliare, in casa De Faveri si taglia su videogiochi e playstation: «Non siamo troppo favorevoli a questi strumenti – afferma Piero –. Un conto è imparare a usare il computer, un altro perdere ore e ore in giochi poco istruttivi». A mano a mano che i bambini crescono, aumentano anche le esigenze. È il caso delle attività sportive: «Abbiamo iscritto Francesco a un corso di nuoto. Costo: 55 euro al mese». Tirate le somme si arriva vicini ai 400 euro al mese rilevati dallo studio Swg. E pensare che all’inizio dell’intervista pareva una cifra enorme... (FC) welfare poco attento a questi nuovi nuclei-base della società, anche per la mancanza di politiche attive dell’occupazione femminile e di misure per la conciliazione tra lavoro per il mercato e attività quotidiane, e per la scarsa efficacia delle politiche di pari opportunità. Lancio un appello pubblico a tutte le amministrazioni comunali della Marca trevigiana, di prestare la dovuta attenzione a questo problema con gli opportuni provvedimenti di loro competenza. 6 LA GIORNATA DEL VOLONTARIATO PER PORTARE AVANTI LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DEI CITTADINI Attivi e responsabili M artedì 5 dicembre, Giornata internazionale del volontariato: anche nella Marca si è voluto ricordare questo importante appuntamento con una campagna di informazione e sensibilizzazione e con numerose iniziative nel territorio. Il Coordinamento delle associazioni di volontariato, la Consulta provinciale del volontariato e la Provincia hanno voluto invitare la cittadinanza a riflettere sul valore dell’essere volontari, cioè cittadini attivi e responsabili, come ricorda la Carta dei valori, in stretta collaborazione con le istituzioni e gli altri soggetti del territorio, per rispondere ai bisogni delle persone. Intenso il programma della giornata. A cominciare dallo spettacolo teatrale “Strambibar”, andato in scena al teatro Toniolo di Conegliano alle 10.30 per gli studenti delle scuole superiori. Alle 11, invece, con una conferenza stampa presso la Provincia, a cui hanno preso parte il presidente Leonardo Muraro e l’assessore alle politiche sociali Barbara Trentin, il presidente del Coordinamento Giovanni Grillo e quello della Consulta Guido Antonioli, sono stati presentati i dati relativi alle associazioni del territorio (più di 4.300) e si è discusso di presente e futuro del volontariato. È stata inoltre consegnata una targa commemorativa ai familiari di Giuseppe Moratti, uno dei protagonisti della solidarietà della nostra provincia. Quindi, Trentin, Grillo e Antonioli hanno preso parte alla trasmissione di Antenna Tre Nordest “Ore 13”: bisogni e prospettive del Terzo settore i temi trattati e uno studente ha raccontato la propria esperienza nel volontariato rilanciando l’importanza dell’impegno sociale tra i giovani. Gran finale la sera presso la Pro loco di Mosnigo: si sono riuniti molti dei volontari impegnati nell’iniziativa “Frutto di un sostegno sociale” (in tutto sono stati circa 600), svoltasi il 12 novembre con lo scopo di raccogliere fondi a soste- BARBARA TRENTIN interno la Consulta del volontariato e sostiene presso i Comuni la costituzione delle Consulte comunali del volontariato in quanto ritiene che questi organismi favoriscano la crescita delle comunità». Che messaggio vorrebbe arrivasse ai trevigiani, dopo la Giornata internazionale del volontariato? «Mi piacerebbe che in questa occasione guardassero ciò che è presente nel proprio territorio nel campo del volontariato e che ognuno immaginasse se stesso dentro una forma associativa, nella consapevolezza di avere qualche cosa da comunicare e condividere con gli altri. Vedo il volontariato come una grande occasione per crescere: non farlo è perdere “Occasione per crescere” U na recente ricerca condotta dalla Provincia e dalla Consulta provinciale del volontariato ha rilevato che nella Marca le associazioni sono circa 4 mila. «Un dato positivo – afferma l’assessore provinciale alle Politiche sociali Barbara Trentin –. Secondo questa indagine, le associazioni di volontariato sono almeno 4.398: questo significa che ogni 200 cittadini c’è un’associazione. Ma associazioni e gruppi sono sicuramente di più di quelli indicati. Nel prossimo futuro la Consulta e la Provincia intendono aggiornare la mappatura con dati che potranno venire inseriti in tempo reale, grazie ad una procedura informatica che verrà messa in linea in questi giorni». Che ruolo svolge, a suo parere, il volontariato nella nostra società? «Il volontariato consente alle persone di superare l’isolamento e la solitudine, di realizzare attività comuni organizzate che travalicano l’individuale, di dare spazio alla libera espressività e creatività. Rende possibile sperimentare nuovi ruoli sociali, arricchendo l’esperienza umana e professionale. Favorisce inoltre il superamento di divisioni sociali legate alle diverse possibilità economiche: i volontari sono tutti uguali, accomunati da ideali e attività condivise». Che contributo dà all’azione della pubblica amministrazione? «Credo che tutta la normativa dei servizi sociali esalti la funzione del terzo settore nell’area sociale. La presenza del volontariato aumenta il cosiddetto “capitale sociale”. La pubblica amministrazione è chiamata a realizzare i servizi sociali in collaborazione con il mondo del volontariato, in tutte le diverse fasi. La Provincia di Treviso, che fin dal 1994 ha al suo GUIDO ANTONIOLI “Serve una vera autonomia” Q e L’AZiON Volontariato Domenica 10 dicembre 2006 uali sono, secondo Guido Antonioli, della Consulta provinciale, le caratteristiche distintive del volontariato trevigiano? «La presenza massiccia nella società e il fatto che coinvolga numerosissimi ambiti. Un recente studio condotto dalla Provincia ha messo in luce che nella Marca le associazioni sono circa 4.300 (profit e non profit). Questo capillare radicamento sicuramente si può ricondurre al retaggio di solidarietà del dopoguerra, periodo in cui la gente si dava una mano come poteva». Quali sono oggi i biso- gni del volontariato? «Il volontariato è come una coperta, viene tirata dall’uno o dall’altro a seconda della convenienza. Questo aspetto va superato: il volontariato richiede una propria autonomia, pur auspicando la collaborazione con le varie componenti della società. C’è bisogno infine di giovani leve, il volontariato è ormai vecchio: i ragazzi di oggi sono sensibili e disponibili ma vanno instradati, e, in questo, mass media e forze politiche, che spesso lanciano messaggi fuorvianti, non ci aiutano». La Giornata interna- gno della costruzione delle case alloggio per persone affette da handicap della Fondazione “Il nostro domani” Onlus. L'offerta in 187 piazze della provincia di mele biodinamiche (24 quintali) contenute in cassette (circa 8 mila) realizzate dai detenuti della casa circondariale di Treviso in cambio di un libero contributo, ha permesso di ricavare 89.979,40 euro. Dal 2001, anno dell'istituzione della campagna, sono stati raccolti oltre 454 mila euro. Alla serata è intervenuto anche Sandro Moser, direttore de La Tribuna di Treviso, che ha portato la propria idea di volontariato, in base alla sua esperienza e alla sua professione. Barbara Trentin un’opportunità della vita». «Il volontariato è il fiore all’occhiello della Marca trevigiana – commenta il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro – un esercito di persone volenterose che tutta l’Italia ci invidia. Qui da noi una persona su 7 fa volontariato, segno della generosità e della buona volontà che da sempre contraddistingue la nostra gente». zionale del volontariato: qual è il messaggio che in questa occasione il Terzo settore vuole lanciare alla società? «Il 5 dicembre vuole essere un monito alle persone, troppo spesso indifferenti ai bisogni dell’altro. Rivalutiamo dunque il “volontariato inconscio”, ovvero i piccoli gesti quotidiani di solidarietà». Come immagina l’evoluzione del volontariato negli anni a venire? Cambierà il suo ruolo nei confronti delle istituzioni? «Esisterà ancora il volontariato un domani? Se si va avanti così, con situazioni scoraggianti soprattutto per i giovani (lavori precari, emergenza povertà...), credo di no. Volontariato e istituzioni devono lavorare insieme nella consapevolezza che ciascuno ha il proprio ruolo». ASSEMBLEA DEL 2 DICEMBRE Tracciate le linee dell’attività 2007 I n occasione dell’assemblea delle associazioni del 2 dicembre il Coordinamento ha tracciato le linee di lavoro per l’anno che sta per cominciare: numerose le nuove iniziative, ma anche le attività già intraprese a cui verrà dato seguito. Tra queste ultime permane la sensibilizzazione delle amministrazioni comunali in merito alla Carta dei valori, il documento che raccoglie i principi ispiratori del volontariato, affinché tutte la sottoscrivano (37 Comuni e la Provincia l’hanno già adottata). E proseguirà anche la collaborazione al Piano strategico della Provincia, che individua tra i prossimi obiettivi il sostegno all’occupazione, la formazione professionale, nuove politiche per la qualità ambientale e territoriale, aggiornare le politiche per la famiglia. Altri due progetti che procederanno nel 2007 sono la sensibilizzazione della cittadinanza sulla possibilità di donare il 5 per mille alle associazioni di volontariato e la campagna informativa “Più dai, meno versi”, relativa all’applicazione delle nuove norme in materia di deducibilità delle liberalità al settore non profit. Un occhio di riguardo spetterà poi ai giovani: continueranno le proposte del Laboratorio scuola e volontariato, servizio di orientamento al volontariato per studenti e punto di riferimento per gli insegnanti per arricchire l’offerta didattica. Formazione scolastica, ma non solo: il Coordinamento intende anche promuovere e implementare, in collaborazione con gli altri soggetti coinvolti, la formazione di alto livello attraverso la riproposizione e lo sviluppo della scuola di formazione socio-politica, un’iniziativa di Unascom. Infine, avrà seguito l’impegno assunto nel maggio scorso per realizzare la “Fondazione di comunità”, a cui hanno aderito tutti i 28 comuni del territorio dell’Ulss 7, la stessa azienda sanitaria e la Banca della Marca. Il progetto è uno strumento innovativo per contribuire in concreto all’evoluzione strategica del territorio nel prendersi cura di sé e della sua comunità. Tra le novità, sono previste delle azioni sul fronte delle povertà: dall’ultima assemblea annuale della Caritas trevigiana è infatti emerso che i poveri nel territorio sono sempre più numerosi, immigrati, anziani e donne. E per valorizzare la famiglia e il ruolo attivo che svolge nella società, il Coordinamento ha richiesto l’inserimento tra gli obiettivi strategici del Piano di zona, strumento che consente ai soggetti istituzionali e alla comunità locale di intraprendere un percorso comune, di una specifica “area famiglia” sostenuto da un documento a cui hanno aderito undici associazioni di famiglie del territorio. Per poter realizzare questi obiettivi e per poter arrivare a tutti i cittadini è fondamentale il radicamento nel territorio, oltre che la collaborazione con le istituzioni: per questo si punterà all’incremento del lavoro in rete tra i vari coordinamenti territoriali. IN ASSEMBLEA ESAMINATI CENTOTRENTUNO PROGETTI L e associazioni di volontariato della provincia di Treviso si sono riunite il 2 dicembre nella sede della Provincia: tra gli argomenti all’ordine del giorno anche la relazione sui progetti presentati nell’ambito del bando “Progetti 2007”. Le iniziative che hanno concorso al finanziamento sono state 131; di queste, 20 sono appartenenti all’ambito territoriale della Casa del volontariato di Montebelluna, 26 a quello del Coordinamento della Sinistra Piave, 13 a quello del Coordinamento Castellana, 4 a quello del Coordinamento Opitergino Mottense e 68 proposte da associazioni che fanno riferimento al Centro di servizio (54 appartenenti al distretto 1 dell’Ulss 9, 8 al distretto 2, 6 al distretto 3). Pagina realizzata in collaborazione con il Coordinamento delle associazioni di volontariato della Provincia di Treviso ed il Centro di servizio per il volontariato e L’AZiON G li stranieri della Marca, e chi per lavoro o per generosità li aiuta, assieme al “permesso di soggiorno in posta” dovranno abituarsi ad un’altra cospicua novità: gli sportelli immigrati della Caritas hanno esaurito il loro compito. Chiuderanno. Uffici postali e patronati, infatti, si occuperanno di quanto la Caritas diocesana (a Conegliano, Oderzo e Vittorio Veneto e in passato anche nel Quartier del Piave), unica in Italia!, ha fatto fin qui, in termini anzitutto di consulenza. Salta però l’ultimo passaggio: se la Caritas fissava anche gli appuntamenti per andare in Questura a completare l’iter per il permesso di soggiorno, la carta di soggiorno, il ricongiungimento familiare; ora invece gli stranieri riceveranno per posta la convocazione in Questura. Venendo meno le funzioni, praticamente svanisce la ragion d’essere per gli sportelli. Lo stesso direttore della Caritas monsignor Ferruccio Sant conferma che si va verso la chiusura del servizio. La Caritas potrà quindi impiegare persone e risorse in altri settori. Oppure sempre a beneficio degli Attualità / Economia Chiudono gli sportelli immigrati della Caritas Permessi di soggiorno in posta:ora davvero SI COMINCIA LUNEDÌ 11 DICEMBRE R imandata all’ultimo minuto. Non è scattata lunedì 4 dicembre la nuova procedura per la richiesta di permessi e carta di soggiorno, che prevede cioè che gli immigrati si rivolgano agli uffici postali per ritirare e presentare i moduli prima dell’appuntamento in Questura. Un rinvio deciso a pochissimi giorni dal via previsto. Era infatti la mattina di mercoledì 29 quando dalla Questura di Treviso confermavano per telefono a L’Azione il via per il 4 dicembre. Ma era il pomeriggio dello stesso giorno quando, a giornale ormai in stampa, si è deciso di far slittare l’avvio del nuovo sistema. Il ministero dell’Interno – che per la nuova prassi fruisce della collaborazione di Poste italiane ed Anci – ora nel suo sito web annuncia ufficialmente che si comincerà da lunedì 11 stranieri, ma sotto altre vesti: non va dimenticato, ad esempio, la sempre richiesta distribuzione mobili, gli dicembre. Speriamo. In ogni caso, a oggi pochissima pubblicità è stata fatta della nuova procedura. Quanti degli stranieri che vivono tra noi la conosceranno? Probabile un avvio turbolento. Ci vorrà tempo infatti prima che diventi chiaro per tutti... che il kit per la richiesta di permesso si può ritirare in tutti i 14 mila uffici postali d’Italia, ma consegnare solo ai 5.332 “abilitati”. Che il permesso di soggiorno diviene elettronico, trasformandosi da un foglio a un chip (e questo è senz’altro un passo avanti). Che la novità comporterà stabilmente una maggiore affluenza alle Poste: dove nessuno ha parlato, eresia!, di nuove assunzioni, e chissà cosa succederà con le sempre più estese chiusure estive degli uffici po- aiuti in emergenza alle situazioni in difficoltà, le strutture di accoglienza. Assieme ai battenti degli APPUNTAMENTI RACCOLTE 25 MILA FIRME Seminario sui conflitti in azienda Treviso Tecnologia, azienda della Camera di Commercio per l’innovazione tecnologica, promuove il seminario “I conflitti in azienda. Teoria e pratica per riconoscerli e trasformarli”. Appuntamento per mercoledì 13, dalle 9 alle 18, alla sede di Lancenigo. L’invito è rivolto soprattutto ai titolari di imprese, amministratori e direttori delle risorse umane. La Coldiretti spinge il menù a km zero Rapporto sul Prosecco doc Il Distretto del Prosecco Doc di Conegliano e Valdobbiadene presenta sabato 16 alle 10, all’auditorium del Centro di cultura Fabbri di Pieve di Soligo, il rapporto annuale, il più completo documento sulla realtà produttiva del Prosecco Doc. Seguiranno i focus su Inghilterra e Germania realizzati da esperti dei rispettivi mercati. Interventi tecnici di Vasco Boatto, Brian Howard, Stefano Pellegrini e Giancarlo Vettorello. Fino al 17 dicembre Rossotreviso Idee e progetti “intorno al radicchio”: è questo il contenuto di “Rossotreviso”, iniziativa che dal 7 al 17 dicembre porrà l’attenzione su radicchio di Treviso e variegato di Castelfranco. Tutto si colorerà del rosso del radicchio trasformando i due centri storici di Treviso e Castelfranco in un enorme mercatino tematico: vetrine, gazebi, striscioni, manifesti, annunci, concorsi, mostra fotografica, menu, aperitivi, pizze, in un percorso articolato tra le piazze che stimolerà lo shopping prenatalizio con acquisti di radicchio, e di semilavorati a base di radicchio (pasta, marmellata, cioccolate), di ceramiche color “radicchio”, di libri di ricette di radicchio e altro ancora. Domenica 10 dicembre 2006 I l Veneto è la seconda regione in Italia per importazione di prodotti agricoli dall’estero, benché il “Made in Veneto” sia composto da ben 38 vini Doc, Docg, Igt, 366 prodotti tradizionali iscritti all’elenco del ministero delle Politiche agricole, 21 prodotti Dop/Igp, due marchi collettivi per la carne bovina, un marchio certificato per la carne cunicola, altri riconosciuti a livello nazionale in avicoltura. Il tutto per una produzione di 5 miliardi di euro. L’agricoltura veneta produce frutta, latte e formaggi, carne, uova, vino e zucchero in quantità enormemente superiore al fabbisogno regionale, con livelli di salubrità e di qualità unici al mondo. Forte di queste premesse, nei giorni scorsi Coldiretti ha consegnato alla Regione 25 mila firme raccolte su tutto il territorio per chiedere una legge che riservi il “fior fiore” della produzione locale nelle mense pubbliche di asili nido, scuole materne e di ogni ordine e grado, ospedali e residenze per anziani. «Oltre alle mense scolastiche ed ospedaliere – ha spiegato Giorgio Piazza, presidente veneto di Coldiretti – chiediamo alla Re- gione di incentivare i ristoratori ad adottare “menù a km zero” con prodotti tipici, di stagione e soprattutto regionali». Dopo l’approvazione della legge 204/2004, che obbliga la corretta e completa informazione sulla provenienza dei prodotti destinati al consumo alimentare, ora si vuole fronteggiare l’invasione del mercato da parte di cibi in arrivo da Paesi stranieri, che non sempre rispondono agli standard di sicurezza e qualità propri del patrimonio enogastronomico italiano e mettono altresì a dura prova una parte importante del tessuto socio-economico regionale. «La preferenza di prodotti di origine regionale riduce anche l’inquinamento atmosferico: una manciata di ciliege dall’Australia per il cenone di Natale compie 16 mila chilometri e il boeing che le trasporta scarica 1,5 kg di anidride carbonica per ogni chilo trasportato. Le pesche cilene percorrono un viaggio di 12 mila km, attraverso un collegamento aereo che consuma 135 mila litri di kerosene e immette nell’aria un kg di CO2 per ogni chilo trasportato ad ogni chilometro di volo». stali. Che per ottenere alcuni documenti e l’assistenza per compilarne altri lo straniero dovrà rivolgersi ai patronati e ai comuni abilitati, per i quali però non è previsto nessun rimborso in cambio di questo servizio extra. Che per informazioni generali è disponibile il numero verde 800 309309. La nuova procedura comporta anche un aumento dei costi: 72 euro per il rinnovo del permesso di soggiorno, denunciano i sindacati trevigiani, fortemente critici verso la novità. Anche perché, se da un lato introduce un meccanismo chiaro, seppur tortuoso, per gli immigrati, dall’altra, non si risolve il problema della carenza di personale della Questura. Sede in cui la massa delle domande inoltrate rischia di trovare la sua Tangenziale di Mestre. (TB) sportelli si chiude una fase in cui la Caritas ha di fatto esercitato una supplenza delle carenze dell’apparato statale (da questo punto di vista, l’introduzione di un nuovo sistema era necessaria!). In effetti non do- 7 vrebbe essere una priorità della sua azione pedagogica collaborare con la Questura di Treviso. Ma Caritas lo ha fatto, perché era necessario. E lo ha fatto malgrado la poca gratitudine che in taluni ambiti ne ha tratto: pochi i comuni che hanno risposto alle richieste di contributi – per un servizio erogato ai propri cittadini! – formulate per lo Sportello Immigrati dalla Caritas. Ora però le parti si rovesciano. Perché come spiega il Viminale, a braccetto con l’avvio del “permesso di soggiorno in posta” va la sperimentazione del trasferimento delle funzioni e delle competenze amministrative in materia di immigrazione ai comuni. Ciascuno cioè dovrà sempre più fare da punto di riferimento per i propri residenti. C’è anche chi propone di scaricare tutto sui comuni escludendo il passaggio per Poste italiane. In ogni caso, il passaggio di competenze ai comuni va atteso con la sussurrata speranza che le posizioni politiche verso l’immigrazione e verso le culture diverse non si ritorcano sull’efficacia del servizio amministrativo. Tommaso Bisagno 8 S ull’Alpago s’è venuta a creare nel corso del tempo un tipo di pecora dal mantello folto, di taglia medio piccola, e quel che subito la distingue è l’essere senza corna, con orecchie piccole e profilo montonino. Su queste montagne s’è affermata come razza autoctona con caratteri di rusticità notevoli, il che la rende adatta al difficile ambiente alpino. Oltre a quest’indiscusso pregio, e alla lana, la pecora “alpagota”, fornisce pure latte e carne. Ma è proprio in virtù della bontà della sua carne che s’è salvata dal- e L’AZiON Economia Domenica 10 dicembre 2006 A ENOLOGIA A CONEGLIANO Pecore alpagote come tosaerba l’annientamento, avendo lo Slow Food conferito all’agnello d’Alpago la dignità di loro presidio (uno degli 11 in Veneto) e di fatto incrementando così la popolazione sopra i duemila capi, di cui più d’una cinquantina (conteggiando gli imminenti parti di fine mese) a Conegliano città, sui colli e vi- Cinquanta animali in servizio in centro città gneti della Scuola d’enologia. Colli e vigneti si diceva, perché qui a Conegliano, il professor Gianbattista Fadelli, che cura oltre il dovere istituzionale il gregge, s’è inventato di adoperare l’“Alpagota” soprattutto come “rasaerba” sotto i pregiati vigneti dell’antica scuola. Di solito, le pecore alpagote restano nelle ampie vigne dell’ultracentenario istituto da metà dicembre ai primi di marzo, riducendo così erba e erbacce a un “quasi prato inglese”, e con il soprammercato d’una “fertilizzazione” gra- Il professor Fadelli in mezzo al gregge alla Scuola di enologia tuita, e in special modo del tutto “biologica”. A Conegliano, anche se la carne è pregiatissima, non si ammazza alcun agnello (ne nascono ora da 15 a 20 l’anno), ma si vendono tutti “da vita”, visto e considerato questo nuovo ruolo d’efficiente “falciatrice” sia nei luoghi impervi, incolti che nei coltivi in riposo invernale. (MS) Novità decisa dal “Sinistra Piave” Consorzi bonifica: gli urbani pagano Seconda rata dell’Ici da pagare entro il 20 dicembre Sergio Gaiot S aranno assoggettati, a partire dal 2007, al pagamento del contributo al Consorzio di bonifica pedemontano “Sinistra Piave” anche coloro che risiedono in aree urbane. E che, fino ad ora, non avevano mai versato il contributo consortile. Questa importante decisione, che riguarda circa 37 mila soggetti della Sinistra Piave, è stata approvata all’unanimità dal consiglio del Consorzio durante l’assemblea per l’approvazione del bilancio. La somma che si prevede di incassare è di circa 440 mila euro. In media ogni contribuente verrà a pagare circa 11 euro, naturalmente ci sarà chi pagherà anche meno e le cartelle inferiori a 3 euro non verranno emesse e saranno riportate nella quota del 2008. «Tutto il territorio, comprese dunque le aree urbane, ricevono un beneficio attraverso la rete di ca- L Previsti 440 milioni di maggiori entrate nali e di scoli che il Consorzio ha in gestione dalla Regione Veneto – spiega Sergio Gaiot, presidente del Consorzio di bonifica –. Dunque è per ragioni di equità che sono stati assoggettati al pagamento coloro che risiedono in zone urbane; non era logico che solo le aree agricole continuassero a sopportare tutti i costi. È fondamentale sottolineare che ciascun contribuente pagherà unicamente per il bacino scolante della zona dove esso risiede, non certo per la totalità del territorio». La maggior parte delle persone si chiederà: ma a cosa serve questo denaro? a Finanziaria regionale per il 2006 impegnava la Giunta a presentare al Consiglio regionale una legge di riordino del sistema dei consorzi di bonifica, con relativi contributi. Se tale legge non fosse stata approvata entro il 31 dicembre 2006, dal 1º gennaio 2007 la Giunta avrebbe erogato ai consorzi di bonifica un contributo straordinario, in sostituzione dei contributi dei proprietari di immobili tenuti a pagare meno di 20 euro, quantificato in 22 milioni di euro. Manca poco a fine anno: che succederà? «In quarta commissione stiamo esaminando cinque diversi progetti di legge – afferma Franco Manzato, consigliere regionale opitergino (nella foto) – e il lavoro di sintesi andrà comunque nella direzione dell’abolizione della tassa sulla bonifica. Ma questo avverrà dal «Compito principale del Consorzio è la manutenzione delle opere di bonifica – prosegue il presidente Gaiot – che sono a servizio di un comprensorio di oltre 70 mila ettari. Sullo stesso operano ben 20 idrovore gestite dal Consorzio, tanto per citare un esempio. Impianti che sono fondamentali per la difesa del territorio dagli allagamenti. Non possiamo dimenticare che, a seguito del cambiamento del clima, fattore con il quale sempre più ci si deve confrontare, le aree urbane devono essere sempre più vigilate e tutelate, per evitare rovinosi allagamenti. Un problema reso più acuto dall’urbanizzazione, con l’impermeabilizzazione delle superfici, che il nostro territorio ha conosciuto negli ultimi anni. Le somme che verranno incamerate dai contribuenti “urbani” serviranno dunque per gestire le grandi opere (idrovore, ba- cini di raccolta, canali di scolo) che a suo tempo sono state costruite con il denaro dello Stato o della Regione. Senza contare che si sta facendo strada un nuovo modo di operare che vede la stretta collaborazione fra Consorzio e Comuni. Ne è un esempio la collaborazione con le amministrazioni comunali di Motta di Livenza e di Oderzo, grazie alla quale è stato ottenuto un sostanzioso contributo dalla Regione Veneto per il potenziamento degli impianti idrovori Paludei di Fratta a Oderzo e San Giovanni a Motta di Livenza. In assenza di questo “patto” non sarebbe stato possibile ricevere un simile contributo. Negli anni infine sono aumentate le competente che lo Stato e la Regione Veneto hanno attribuito al Consorzio in materia di sicurezza idraulica e ambientale, a vantaggio di tutti i cittadini». 2008. La manovra finanziaria regionale infatti non aumenta le tasse dei cittadini, quindi ci sarà un minor gettito nelle casse della Regione di circa 100 milioni di euro, cui vanno sommati i minori introiti dallo Stato. Per questo faremo slittare di un anno l’emendamento previsto dalla precedente finanziaria (quello che autorizzava il contributo straordinario di 22 milioni per non far pagare chi deve meno di 20 euro, ndr). Non cambia dunque nulla rispetto alle decisioni prese: spostiamo solo di un anno la scadenza, il tempo per fare la nuova legge sui consorzi dove sarà previsto l’abbattimento della tassa». (AT) FRANCO MANZATO “La nuova legge abbatterà la tassa” Scade il 20 dicembre il termine ultimo per il versamento della seconda rata dell’Ici, l’Imposta comunale sugli immobili, dovuta per il 2006. Ovviamente il discorso vale solo per i proprietari di case che non abbiano già provveduto al pagamento in rata unica entro il 30 giugno scorso. L’aliquota da pagare varia, oltre che per la tipologia dell’immobile, da comune a comune. Si può ottenere rimborso per un pacco celere in ritardo Un utente di Catanzaro è stato rimborsato da “Poste italiane” dopo una diffida per il ritardo nella consegna di un pacco-celere. L’opzione “pacco-celere” garantisce, secondo la carta dei servizi, la consegna per il giorno successivo. Il pacco era stato, però, recapitato con un giorno lavorativo di ritardo e per questo l’utente ha preteso che l’azienda pagasse la penale prevista nelle condizioni del servizio, avanzando un reclamo. Promozioni speciali Enel per i titolari di partita Iva Enel propone interessanti offerte e servizi per i titolari di partita Iva (4,5 milioni di piccole e medie imprese in Italia) che scelgono di passare sul mercato libero, cogliendo le opportunità di risparmio proposte dalla società elettrica e del gas. Le varie proposte fissano il prezzo dell’elettricità, ovvero offrono sconti sulle tariffe. Informazioni al numero 800 900 860 o www.enelbusiness.it. Per aderire alle offerte non c’è alcun costo di attivazione, né è necessario sostituire il contatore o effettuare lavori sull’impianto. Rifiuti agricoli: contributi da Provincia e Consorzio Tv1 In seguito all’entrata in vigore della nuova normativa sui rifiuti, da ottobre 2006 il servizio di raccolta dei rifiuti agricoli e conferimento all’ecomezzo da parte degli agricoltori è stato sostituito con un servizio di raccolta a domicilio presso l’azienda agricola, ad un costo di 36 euro (Iva compresa), come concordato con il gestore della raccolta. La Provincia di Treviso ha stanziato su proposta del Consorzio Tv1 25 mila euro per sgravare le 23 mila aziende agricole della nuova spesa. Per parte sua, anche il Cit Tv1 ha stanziato un contributo aggiuntivo alle aziende agricole, per sopperire ancor maggiormente al sostegno nella gestione dei rifiuti agricoli, nella consapevolezza che nelle aziende agricole è anche aumentata la sensibilità ambientale. Veneto: tre milioni di euro all’imprenditoria femminile Dal 3 novembre ci sono nuove agevolazioni regionali per l’imprenditoria femminile: tre milioni di euro saranno assegnati sotto forma di contributo in conto capitale e di finanziamento a tasso agevolato. Beneficiarie delle agevolazioni sono le piccole e medie imprese del Veneto (imprese individuali, società cooperative, società di persone e di capitali), a prevalente partecipazione femminile. e L’AZiON Economia Domenica 10 dicembre 2006 9 RICOLLOCARSI: È DURA Tra i lavoratori in mobilità e Cigs Formazione sottovalutata N el primo trimestre del 2006 l’ufficio studi della Cisl ha condotto 154 interviste in 9 aziende delle Province di Vicenza e Treviso (tessili e metalmeccaniche) per avere una fotografia della situazione delle persone in cassa integrazione o mobilità, o prossime a questo tipo di situazione, per capire le loro percezioni sulle proprie risorse e su quali azioni si aspettassero dagli attori socio-economici per poter accorciare il periodo di inoccupazione. Contrariamente a quanto comunemente si ritiene, la mobilità si è rivelata un problema non necessariamente legato al genere (maschio o femmina) quanto piuttosto all’immobilità professionale, dovuta a scarsa professionalità, incapacità di gestire il cambiamento o diversa percezione dei carichi familiari: il modo di reagire di uomini e donne di fronte alle crisi aziendali infatti differisce molto. Rispetto alla responsabilità familiare per le donne, in genere, l’impegno lavorativo è secondario, perciò è meno gravoso attendere e sperare in un ripristino della situazione precedente piuttosto che l’insicurezza data dal passaggio ad un altro posto di lavoro. Gli uomini sentono invece una responsabilità prevalentemente economica nei confronti della famiglia, e perciò non possono permettersi di restare in attesa in una situazione instabile. Le stesse diverse percezioni del proprio carico familiare sono quelle che spingono o meno ad una ricerca attiva di un nuovo posto di lavoro, anziché beneficiare di tutto il periodo di Cigs, trovandosi poi fuori dal mercato del lavoro. Le competenze tecnico professionali di cui dispongono le persone intervistate sono per lo più di basso profilo o di profilo molto specialistico: sarebbe dunque opportuno chiedersi se si tratti di abilità tecniche, più che di competenze. L’immobilità è tanto più forte quanto più lunga è stata la permanenza nella stessa azienda. Per capire come poter fornire loro competenze che li mettessero in grado di riaffacciarsi efficacemente sul mercato del lavoro, si è indagata la loro percezione della formazione. Più di qualcuno aveva già avuto esperienze formative, grazie all’azienda o per iniziativa personale. Gli uomini però vedono l’incremento delle Le due fasi dell’indagine della Cisl trevigiana proprie competenze come un mezzo per un miglioramento lavorativo, soprattutto in senso economico, quindi una formazione tecnico-specialistica. Le donne invece hanno espresso l’aspettativa di un chiaro sostegno alla ricerca di lavoro, più di carattere motivazionale e informativo. Quanto a come e a che tipo di lavoro cercare, la maggior parte di loro concepisce il posto di lavoro solamente attraverso un contratto a tempo indeterminato e possibilmente non lontano da casa (ossia nell’area di 7/8 km al massimo). Molti non conoscono minimamente quali sono gli strumenti attraverso i quali è possibile tenere monitorate le offerte di lavoro, non sono al corrente dell’esistenza di agenzie interinali o uffici informazioni come gli Informagiovani. A distanza di sei mesi da quel contatto, un campione di 59 lavoratori è stato contattato personalmente per capire quanti di questi lavoratori erano riusciti a trovare un nuovo impiego e per ciascuno di questi capire le modalità attraverso le quali era riuscito a rientrare nel mercato del lavoro, con particolare attenzione al cam- CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN PROVINCIA DI TREVISO 1/2005 2/2005 3/2005 4/2005 1/2006 Ordinaria + Straordinaria Metalmeccanico 53226 Tessile-abbigliamento-calzaturiero 250631 Edilizia tot 159743 Altro 37648 Totale 501248 164723 130124 143332 118819 556998 151596 59213 239813 95660 546282 222969 418801 201851 106964 950585 INDESIT PREMIATA Meglio dimettersi con l’incentivo a Indesit ha vinto nei giorni scorsi la prima edizione del Premio Etica & Impresa, promosso dalle Associazioni dei quadri e delle alte professionalità di Cgil, Cisl e Uil, che vuole dimostrare con casi concreti come la responsabilità sociale possa essere una risorsa strategica di sviluppo per l’impresa e aiutarla a crescere in competitività. Indesit è stata premiata nella categoria Territorio per aver realizzato l’Accordo quadro internazionale che garantisce la non discriminazione per genere, razza, religione, e pone il divieto di discriminazioni salariali con sanzioni per i fornitori che non si adeguano all’Accordo e, all’interno di questo, l’Accordo di Refrontolo. Q uest’estate abbiamo scritto della crisi della Indesit di Crevada di Refrontolo, gruppo Merloni, il cui piano di riorganizzazione prevedeva il licenziamento di 145 lavoratori, ma al contempo era riuscito a realizzare un accordo di grande originalità per un efficace e rapido ricollocamento dei lavoratori licenziati. Ai lavoratori era data la possibilità di scegliere tra diverse soluzioni: dimissioni volontarie con incentivo; entrata in mobilità con incentivo variabile in funzione dell’anzianità di servizio in azienda; entrata in Cigs; collaborazione ad un progetto organizzato all’interno dell’azienda per l’assistenza nel ricollocamento (nel caso un’azienda assuma a tempo indeterminato un lavoratore Indesit essa si vede assegnare un significativo contributo economico); prepensionamento. A settembre 109 su 145 lavoratori hanno scelto: il 55,96% dimissioni volontarie con incentivo, 34,86% mobilità, 5,5% Cigs, 3,67% assistenza al ricollocamento. Tra chi ha deciso per le dimissioni volontarie accettando l’incentivo messo a disposizione dall’a- zienda, il 59% aveva a disposizione un’alternativa, il 21% non ne aveva, il 20% non ha dato spiegazioni. Sempre tra chi si è dimesso accettando l’incentivo e senza la copertura degli ammortizzatori sociali, il 46,15% si trovava nella urgente necessità di coprire debiti finanziari. Per raccogliere le informazioni utili ad ef- fettuare la scelta più giusta i lavoratori hanno preferito gli operatori sindacali (48%) rispetto allo sportello per il ricollocamento (38%). Il 12% non ha ascoltato nessun consiglio. Tra quelli che si sono iscritti alle liste di mobilità, in settembre il 40,54% ha trovato nuovo impiego; il 54% è ancora in mobilità. portanza delle reti informali (conoscenti, amici, operatori sindacali) come strumento utilizzato; il 46,15% dei ricollocati ha dichiarato di aver agito in modo autonomo per trovare lavoro, mentre solo il 15,38% è stato chiamato dai Cpi; il 38,47% dei lavoratori ha trovato ricollocazione grazie all’azione sindacale. Netta infine la questione della formazione: il 99% degli intervistati ha dichiarato di non aver seguito alcun percorso formativo/di orientamento/riqualificazione dopo l’uscita dal mercato del lavoro. LA LETTERA 2/2006 200804 459606 199714 135684 109155 165899 56013 86722 565686 847911 IL CASO INDESIT L mino di formazione percorso. È risultato che mentre i lavoratori in Cigs e in C. solidarietà si trovavano ancora quasi tutti nella stessa condizione, il 28% dei lavoratori in mobilità è riuscita a trovare un nuovo impiego, e il 38,5% dei lavoratori iscritti alle liste di mobilità tra gennaio e marzo 2006 è impiegato in lavori socialmente utili (esclusivamente donne). Di fronte alla domanda sul modo attraverso il quale queste persone sono riuscite a trovare una nuova collocazione emerge, in misura molto forte, l’im- “La mia esperienza non serve proprio?” L eggo L’Azione da circa un anno: nel numero del 19 novembre scorso ho letto il Primo Piano intitolato “Tecnico, perito: la Marca ha bisogno di te”. Ho letto una serie di informazioni al riguardo: dal ’99 si cercano tecnici... non mi dilungo, ma devo dire che io ho vissuto sulla mia pelle questa situazione e sono qui per dir vi che nonostante la mia esperienza non sono riuscito a trovare nulla. Ho scritto curriculum in tutte le salse, ma nessuno mi ha mai risposto; forse alla mia età non ser vo più? il know how non lo si può avere a vent’anni, allora dove sta la verità? Cer to, a 45 anni, dove vuoi andare? Grazie per lo spazio e per la cortese risposta, sempre pronto a rimettermi in gioco. (JN) Nel nostro Primo Piano abbiamo esaminato la situazione basandoci sulle informazioni che arrivano da un lato dal mondo del lavoro, dall’altro da quello della scuola. Capiamo per altro il suo stato d’animo di fronte alla dif ficoltà di trovare occupazione nonostante l’esperienza. Purtroppo nella sua situazione si insinua un altro grave ed attuale problema, quello della dif ficoltà di rioccupazione dei 45/50enni. Un problema che in questi mesi coinvolge numerosi lavoratori. e L’AZiON CARITAS / 5 ANNI DI AIUTI Attenzione particolare per la Bulgaria CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO Prolunghiamo il tempo dell’ascolto M entre le parrocchie stanno accogliendo l’invito del piano pastorale di mettersi in atteggiamento d’ascolto per capire meglio le esigenze del nostro tempo, il Consiglio pastorale diocesano si è riunito venerdì scorso per ascoltare anch’esso ciò che il IV Convegno della Chiesa italiana, celebrato a Verona nel mese di ottobre, ha detto e in che modo accoglierlo nella nostra Chiesa. La decisione è stata che non ci sarà un convegno vero e proprio in diocesi, si prolungherà invece l’impegno all’ascolto. Hanno parlato tre consiglieri, membri della delegazione diocesana a Verona, riferendo i contenuti essenziali. In primo luogo è stato rilevato che il convegno si è svolto nel segno della continuità su due punti essenziali che da tempo la Chiesa italiana ha individuato come impegno per il primo decennio del duemila. Si tratta della missione, come caratteristica fondamentale della Chiesa del nostro tempo e della rilevanza dei laici all’interno della comunione ecclesiale. La missione La missione – ha riferito don Giampiero Moret – è la convinzione che in questo mondo, nuovo e sconcertante, la Chiesa non deve chiudersi in se stessa, per salvare il salvabile, ma accettare la sfida e ripresentare il vangelo in tutta la sua completezza. Questo vale non solo per coloro che hanno preso le distanze pensando che la Chiesa non avesse più niente da dire loro, ma anche per i cristiani rimasti fedeli. Ritornare all’essenzialità del vangelo per una fede più consapevole, la sola che può resistere di fronte ai cambiamenti, questa è l’indicazione. Con questo si aggancia l’altro tema. I laici Sul secondo tema ha riferito Piergianna Carnelos. La comunità si rinnova e diventa più aderente al vangelo se si rinnova la comunione nel suo interno, ridando ai laici il posto che spetta loro, che non è solo di collaborare quando scarseggiano le forze, ma di esercitare una vera corresponsabilità. Per questo sono necessari momenti forti di formazione e di vissuto cristiano intenso. È stato notato lo stretto legame tra il compito specifico del laico, che è quello di testimoniare il vangelo nel mondo, e questa rinnovata presenza all’interno della Chiesa. La sua azione del mondo sarà efficace e svolta con autonomia solamente se nella Chiesa il laico ha rilevanza e voce. A conclusione si è sentita la testimonianza del più giovane del gruppo dei delegati, Diego Fioretti, che pur essendo stato ben impressionato del clima di libertà e di comunione, ha notato la scarsità dei giovani e CI SCRIVE IMELDA BORNIA Piedi nel fango e occhi al cielo C ari amici, gli ultimi due mesi dell’anno sono sempre un grande fervore nei progetti: s’avvicina Natale, la fine dell’anno scolastico e la fine delle attività dei progetti. Come di tradizione bisogna preparare le recite natalizie da presentare nelle scuole e chiese con stelle, angeli, pastori, Maria e Giuseppe, re magi, canti e danze in omaggio a un bambino nato in una stalla ma che ha cambiato le sorti del mondo. Celebriamo anche la chiusura di un cammino di un anno di attività dei progetti, cammino segnato dalla positività, ma anche di inciampi e punti scuri. Uno di questi punti è stato il fallimento di un tentativo di recupero alla scuola di sei bambini di strada coinvolti in piccoli reati. Sono preadolescenti e hanno storie familiari segnate da alcolismo, droga e omicidi. Nemmeno il grande investimento di tre educatori per sei ragazzi è servito. I rapporti fra di loro e con noi erano di aggressività verbale e fisica anche dei laici rispetto alle presenze clericali. Prolungare l’ascolto Su queste relazioni è stata aperta la discussione: che cosa fare del convegno? Ripeterlo in diocesi adattandolo alle esigenze, come è stato fatto nel passato? Qui si è notata la differenza tra chi aveva partecipato attivamente al Convegno precedente del 1996 e chi non ne aveva avuto la possibilità. I primi hanno insistito per ripetere l’esperienza perché non vedevano altro modo di assimilare veramente il convegno nazionale. Gli altri si sono dimostrati piuttosto restii, anche perché, a loro parere, l’evento di Verona era stato scarsamente avvertito dalle parrocchie. I pareri contrari sono stati prevalenti: non si farà un convegno sul modello del passato. A questo punto il Vescovo ha chiesto al Consiglio di decidere su che cosa fare per il futuro, in particolare se incominciare a lavorare per individuare un nuovo percorso per i prossimi anni, oppure prolungare l’ascolto anche nel prossimo anno pastorale. È stata scelta questa seconda ipotesi con il suggerimento, da parte di qualcuno, di preparare con cura un momento di raccolta di quanto è stato “ascoltato” in questi mesi per elaborare con calma il piano dei prossimi anni. Non si farà un convegno diocesano per recepire le conclusioni di Verona e le attività diventavano pericolose. Colla e vernice per i lavori d’artigianato erano sniffate come droga e forbici e penne potevano diventare armi. Ora stiamo studiando altre strade, altre collaborazioni e altri metodi. Nel Progetto Monte Pascoal abbiamo preparato e seguito fino al giorno del battesimo una trentina di bambini. Fa parte del percorso una celebrazione nelle loro case, animata e partecipata da tutto il gruppo. Nella casa di Luciana, una bambina di otto anni che vive con la mamma e tre fratellini, non era possibile celebrare perché, nonostante in casa ci fosse l’energia elettrica, mancava il filo e la lampadina. La piccola sempre mi diceva che la mamma avrebbe comprato l’occorrente per illumi- nare la stanza. La soluzione è stata trovata in questo modo: la mamma ha lasciato per un periodo i bambini presso parenti ed è andata a Bom Jesus da Lapa, un santuario a circa 180 km da Guanambi, a chiedere l’elemosina. Nei giorni della festa del patrono migliaia e migliaia di pellegrini invadono la città e molti poveri della regione si trasformano in mendicanti per cercare soluzione a qualche problema. Un espediente per sopravvivere. Il giorno della celebrazione è stata una grande festa in casa di Luciana, che ha mostrato a tutti le scarpe e il vestito per il battesimo. (...) In questi giorni è riapparsa nei bambini la passione per gli aquiloni. Per loro la luce del giorno non è sufficiente per far salire in cielo il prodotto del lo- L a Bulgaria è vicina a noi. Non lo dicono solo la politica – Sofia entra nell’Unione europea a gennaio –, e la carta geografica, ma anche la Caritas. Che da par suo avvicina ancora di più la diocesi di Vittorio alla regione di Plovdiv, grazie al rapporto di sostegno a distanza avviato ormai dal 2002 con i bambini della regione di Gitnitsa. E che, all’approssimarsi del quinto compleanno, si fa sempre più stretto: come un’amicizia. Anno dopo anno, i donatori italiani e i bimbi bulgari si sono sempre più conosciuti. Anzitutto grazie alle lettere che i piccoli, ma anche le loro madri, hanno scritto, e le suore che si prendono cura di loro, tradotto in italiano; con i referenti del sostegno a distanza della Caritas, a cui si è da poco aggiunta la volontaria Cristina Azzalini, a fare da tramite con gli adottanti italiani. Tra i quali ci sono anche i bambini del catechismo di San Fior e gli alunni della scuola elementare di Orsago che anno dopo anno dal 2002 hanno mantenuto l’impegno. E sono cresciuti as- sieme ai loro coetanei bulgari e alle loro difficoltà: da Sascio, disabile ma con una famiglia eccezionale, a Franz, che vive in condizioni assai precarie ed è stato recentemente abbandonato dalla madre, fino a Petia, coscienziosa studentessa. Sono cresciuti, i piccoli adottanti italiani, anche grazie ai racconti sui bambini e sulla vita di Gitnitsa – così diversa, per i comfort, ma così a volte uguale: anche loro hanno vissuto un camposcuola estivo! –. Racconti che hanno ascoltato di prima mano nel corso delle visite nelle aule di San Fior e Orsago delle suore “della Bulgaria”: ossia finora suor Luigia Miglioranza, di Soffratta di Mareno, e in futuro suor Lorenza Girotto, di Postioma di Paese. Guarda caso, trevigiane in Bulgaria: ve l’avevamo detto che siamo vicini. E ancora più lo saremo se andrà in porto il nuovo progetto, finora solo accarezzato nelle stanze della Caritas vittoriese: un campo di volontariato di giovani diocesani in Bulgaria. (SN) Suor Luigia Miglioranza nella scuola di Orsago ro lavoro e organizzare competizioni. L’altra sera, al buio, una decina di bambini stavano con gli occhi verso il cielo accompagnando il volo dei loro giochi. Per poter seguire le acrobazie saltavano a piedi nudi nel fango e negli scoli, che in questo tempo di piogge sono a cielo aperto. Manovravano i loro giocattoli volanti, visibili grazie all’illuminazione pubblica. Gli occhi verso l’infinito, incuranti di dove mettevano i piedi. Osservando questi bambini ho fatto una riflessione: potessimo noi tutti camminare coi piedi nel fango, dentro la realtà della vita calpestata, den- tro i diritti violati e la discriminazione, ma con gli occhi verso il cielo, verso l’infinito, per chiedere forza e coraggio per trasformare questa realtà. E il messaggio del Natale di Gesù ci aiuta a realizzare questo desiderio. A voi tutti che in diverse forme ci seguite e aiutate, i nostri sinceri auguri di buon Natale, anche a nome di educatori e bambini. Imelda Brasile e L’AZiON Chiesa PARTITA UN’ESPERIENZA-PILOTA Giovani, la forania di Conegliano ci crede A Conegliano è partito un esperimento di pastorale giovanile che interessa le 19 parrocchie della forania. Potrebbe diventare esperienza-pilota per altre foranie. S abato 2 gennaio. Parrocchia dell’Immacolata di Lourdes. Conegliano. Alla spicciolata arrivano dei giovani, ma non sono giovani qualunque. Sono tutti animatori parrocchiali, gente che spende regolarmente parte del suo tempo in parrocchia per aiutare altri ancora più giovani nel loro percorso di crescita, umana e cristiana. L’invito ricevuto chiedeva loro di spendere altre due ore e mezza insieme, di sabato! Per riflette- re sul rapporto tra i giovani della forania e la Chiesa, per provare a costruire qualcosa insieme. Alla fine si scopre che l’invito è stato accolto da quasi tutti gli operatori di pastorale giovanile della forania: circa cinquanta. Anche questo è un messaggio. Più di due ore molto intense, fatte di preghiera e riflessione, di lavoro a gruppi e confronto tutti insieme. Si discute e gli animatori sono protagonisti assoluti, con le loro idee. Emerge dai loro interventi, ma anche dalle loro espressioni, un forte desiderio di verità. I presenti sono animatori, ma sono anche giovani loro stessi. Si sente il bisogno di rendere più vera la vita cristiana, e quindi capace di comprendere la vitalità delle nuove generazioni. Occorre lasciare ai giovani lo spazio per esprimersi, ma altrettanto importante è offrire la possibilità di lasciarsi plasmare dal rapporto con Dio, con la sua Parola… serve formazione! Allora la vita di un giovane dentro la Chiesa potrà essere percepita come vera, allora si potranno forse combattere certi pregiudizi su “quelli che vanno in parrocchia”. Pregiudizi che fanno male. Ma a volte pregiudizi che noi per primi alimentiamo, col poco coraggio e con i nostri “vuoti” di una proposta cristiana seria. Anche questo è bello: non si cercano abili, ci si sforza di guardare la verità delle cose. Non piace invece quando nella Chiesa le cose so- IL 16 A VITTORIO, FRATTA E MOTTA Chiese aperte di notte per accogliere i giovani D al ristorante al pub alla discoteca... E in mezzo, perché no?, una capatina in chiesa. È la proposta della Pastorale giovanile diocesana che ha organizzato per sabato 16 dicembre “Non c’è gioia senza silenzio, non c’è festa senza interiorità”. Sotto questo titolo, alcune chiese della diocesi saranno aperte dalle 21 alle 24 del sabato sera. «In ognuna – spiega il responsabile della Pastorale gio- vanile don Fabio Soldan – saranno presenti alcuni sacerdoti. Offriamo ai giovani, che magari il sabato sera si spostano da un luogo all’altro, la possibilità di un momento di preghiera personale, o di ascolto, o no “calate dall’alto”. È stato detto chiaramente quanto sia necessario tracciare un percorso condiviso tra le varie comunità parrocchiali, ma dobbiamo tracciarlo insieme. È proprio per questo che ci siamo trovati, e la cosa è stata apprezzata. Volevamo che da questa assemblea uscisse un messaggio, qualcosa da dire a voce alta, e il messaggio è questo: gli animatori della forania di Conegliano vogliono trovare il tempo per continuare a ritrovarsi e cercare un cammino condiviso allo scopo di proporre ai giovani del nostro territorio, con sempre maggiore verità, il Vangelo. apa Benedetto ha “posato” per un calendario. L’iniziativa, la prima nel suo genere e con finalità benefiche, parte dal settimanale Famiglia Cristiana, che pubblica il calendario 2007 “Insieme: un anno con il Papa”. Per avere l’allegato occorreranno cinque euro in più, oltre il prezzo di copertina, e per ogni copia venduta verrà donato un euro alla Città dei Ragazzi Nazareth, in Ruanda. È stato lo stesso papa Ratzinger a scegliere il progetto di solidarietà da so- L’ incarico affidato dal vescovo a don Paolo Cester (nella foto), vicario parrocchiale di San Pio X, di rendersi responsabile della pastorale giovanile del Coneglianese esprime l’urgenza di avviare un progetto nuovo in questo territorio, un progetto che riguarda i giovani e crea comunione oltre i confini parrocchiali. I parroci della forania, componente necessaria in un simile progetto, si sono ritrovati martedì 28 novembre con questo unico punto all’ordine del giorno: la pastorale d’insieme dei giovani. Presente anche il vicario generale, don Martino, anche di confessarsi». Non sono previste celebrazioni, ma solo la possibilità di allontanarsi per un momento dalle sirene del divertimento. E di trovare, come suggerisce il titolo della manifestazione, nel “silenzio” della chiesa la “gioia”. In consonanza con il “Laetare” (cioè: Gioisci!) che è il tema della liturgia del 16 dicembre, terza domenica di Avvento. È in via di definizione l’elenco delle chiese che saranno aperte sabato 16 stenere, promosso dal Pontificio Consiglio della Famiglia e inaugurato nel 1998. Oggi la Città dei Ragazzi Nazareth ospita 300 piccoli ruandesi in 24 case. Per permettere la realizzazione del calendario 2007 di Famiglia Cristiana, Benedetto XVI ha consentito che la scorsa estate il fotografo Giancarlo Giuliani rimanesse un’intera giornata con lui a Castel Gandolfo. Quella che viene documentata è una giornata del Papa durante il suo soggiorno estivo. TURCHIA: IL PAPA BENEDICE STATUA DI BALLJANA N 11 Sabato 2 dicembre, potremmo dire, è nato a Conegliano un “laboratorio giovane della proposta cristiana” perché le cose da dire e chiarire sono tante, e ci vuole tempo a cercare insieme quelle vere da proporre agli altri. Noi ci proviamo. (dP) UN PRETE PER I GIOVANI SU INCARICO DEL VESCOVO IL PAPA IN UN CALENDARIO PER BENEFICENZA P Domenica 10 dicembre 2006 ella mattina di venerdì 1º dicembre, il Santo Padre ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica nella Cattedrale dello Spirito Santo, ad Istanbul, alla presenza del Patriarca ecumenico, del Patriarca armeno apostolico, del Metropolita siro-ortodosso e dei rappresentanti delle chiese protestanti. All’inizio della messa, monsignor Louis Pelatre, vicario apostolico latino di Istanbul, ha rivolto a Benedetto XVI un indirizzo d’omaggio. Poco prima, il Papa ha benedetto una statua raffigurante Angelo Giuseppe Roncalli, realizzata dallo scultore sernagliese Carlo Balljana, che sarà collocata nella chiesa di Sant’Antonio. sono emersi numerosi argomenti interessanti, dall’apertura a varie collaborazioni al problema di uno spazio significativo, dalla complessità di una pastorale che soffre di sovrapposizioni alla mancanza di punti di riferimento qualificati… Su tutto è emersa però la convinzione che il valore della proposta di Gesù è di alto profilo, e tale deve rimanere. Sono primi e piccoli passi, speriamo che ci portino lontano. sera. Le prime certezze sono la chiesa dei Frati a Vittorio Veneto, il Duomo di Motta e la parrocchiale di Fratta di Oderzo. Se altre parrocchie o foranie vogliono aderire all’iniziativa, possono contattare don Fabio Soldan al 338-1905359. (TB) AC 1: A Brugnera incontro per i diciottenni S abato 9 dicembre, a Brugnera, nei locali della parrocchia, alle 17 si danno appuntamento i 18enni della diocesi per un incontro festa dal titolo “Una Chiesa che accoglie nella fraternità”. L’incontro terminerà intorno alle 22. AC 2: Il Movimento lavoratori riflette sul bene comune R iprendono gli incontri del Movimento lavoratori, aperti ad altri che ne fossero interessati, domenica 10 dicembre, nella sala riunioni della parrocchia di Castello Roganzuolo. Dopo la messa delle 9.30, presentazione delle schede in preparazione alla IV Settimana sociale “Il bene comune: di tutti e di ciascuno”. C’è la possibilità di prenotare il pranzo (telefono 0438794141 - Annamaria). AC 3: I giovani a San Pio X per un appuntamento formativo V enerdì 15 dicembre a Conegliano, nella parrocchia San Pio X, alle 20.30, l’Azione cattolica propone un incontro formativo per i giovani con un’età compresa tra i 19 e i 23 anni. 12 Domenica 10 dicembre 2006 INCONTRI DOMENICALI DEL VESCOVO Famiglia, luogo ideale di ascolto A ll’uomo l’ascolto serve come l’aria che respira. Ma l’aria che c’è in giro è oggi molto inquinata e la famiglia resta uno dei pochi luoghi in cui è possibile ossigenare i polmoni. È questo il ragionamento proposto dal vescovo Giuseppe nel secondo ciclo di incontri con le famiglie (ultimo incontro domenica 10 a Pieve, poi si riprende con il terzo ciclo il 21 gennaio sempre a Pieve). Il Vescovo parte dalla constatazione del bisogno di ascolto che c’è nella nostra società: «Quando viene offerta la possibilità di comunicare con il mondo intero, e dunque in qualche modo di farsi ascoltare, attraverso i mass media, le più svariate persone non esitano a ostentare, fino ad ingigantire, i propri stati d’animo. Non blindati nella segretezza. Ma da esporre, a fiume in piena torrenziale, a tutti, perché tutti sappiano. Senza freni inibitori. Più che se ci si trovasse davanti ad un confessore, verso il quale almeno un po’ di vergogna e di pudore permane. Le confessioni mass mediatiche, a volte anche allucinanti, sono un segnale del magma che bolle nel cuore delle persone, oggi senza ascolto, cioè senza bocca di eruzione. Siamo in emergenza di ascolto vero». Mediante la televisione «si recepisce ciò che altri stanno dicendo ma non si in- e L’AZiON Chiesa crociano gli occhi. Di fatto non c’è ascolto comunicazione. C’è inflazione comunicativa e l’ascolto non ha i requisiti di una relazione interpersonale». Chi non va in televisione spera di trovare ascolto in pub e discoteche: «Lì sembra che scatti, d’incanto, un clima favorevole ad essere se stessi, senza inibizioni… tutti sono nella condizione di esternare, scatenandola, la propria interiorità, con le sue voglie e i suoi sogni, anche con gestualità corporee. Ma chi ti sta ad ascoltare?». Il vero luogo dell’ascolto è invece la famiglia «in quanto l’ascolto segnala in concreto la carica di amore interpersonale esistente». Mamma, papà, figli sono capaci di cogliere «le voci inespresse, i sentimenti del cuore, gli interrogativi esistenziali, con la carica di benevolenza che non esita a sconfinare nell’eccesso, nei confronti dell’interpretazione del vissuto narrato. L’ascolto del volto tirato, degli occhi da pianto, delle paure coperte da spavalderia, degli insuccessi e delle sconfitte, delle interpretazioni maligne da parte di compagni o colleghi: uno sposo, una sposa, un papà, una mamma sanno far credito all’interlocutore, poiché sconti e crediti entrano nell’intreccio tra ascolto e comunicazione tra persone che si vogliono bene». Ma anche in famiglia ci sono ostacoli da rimuovere: «Le distrazioni, lo stress, i turni di lavoro che non incrociano facilmente i ritmi scolastici (e quando un figlio frequenta l’università? O si reca all’estero?), la fretta, la superficialità, l’estraniazione della mente e del cuore, il dominio indiscusso dei mezzi della comunicazione sociale…». ASCOLTARE IL CONIUGE PER SAPER ASCOLTARE I FIGLI “C i dà ossigeno”. Riassume così, Elisabetta Zaccariotto, di Sacile, l’effetto della partecipazione agli incontri del vescovo Giuseppe con le famiglie. «Ci sentiamo rassicurati e confortati», dice, a nome anche del marito Maurizio. È stato così anche dopo il secondo incontro di quest’anno, tutto incentrato sull’ascolto. Rassicurati perché ciò di cui il Vescovo ha sottolineato l’importanza, per loro è prassi quotidiana con Marco, 10 anni, Alberto, di 8, e la piccola Benedetta, 11 mesi. «Cerchiamo di creare sempre un clima aperto al dialogo», dice Elisabetta. E che ci riesca te lo dimostra con un esempio delicato: «Quando i due figli più grandi hanno manifestato gelosia verso la piccolina non li abbiamo bloccati, ma gli abbiamo fatto vivere il loro sentimento in maniera... positiva». Il primo ostacolo all’ascolto, come facilmente prevedibile, è il tempo. «In pratica solo la cena, la sera – spiega Maurizio –. In cui parliamo, e te- PRIME MESSE A MOTTA E SACILE Sacerdoti novelli le emozioni degli amici Q uanta commozione durante la prima messa solenne di Mauro Gazzelli a Ceggia, domenica 3 dicembre! Una chiesa gremita ha accolto il novello sacerdote con profondo senso di gratitudine: centinaia di bambini, giovani, adulti e anziani hanno seguito con gli occhi le sue gesta emozionate e hanno partecipato alla preghiera, in un’atmosfera resa ancora più toccante dal canto delle “cantorine” e della corale, insieme per l’occasione. Ha sottolineato don Lorenzo all’inizio della celebrazione: «Non si può non ringraziare don Mauro perché ha scelto di scommettere la sua vita su Gesù, ma grazie anche a Ceggia, perché, in un certo senso, è da questa gente e da questi luoghi che è nato il nuovo prete». Nella predica, don Piergiorgio Sanson ha ricordato gli anni in cui ha sostenuto don Mauro come padre spirituale: «Lo conosco da quando CEGGIA: MOBILITAZIONE PER DON MAURO aveva 11 anni e gli sono stato vicino nel periodo in cui si gettano le fondamenta della propria vita». Anni di sof ferenze per problemi di salute e anche di profonda indecisione: «Ma Dio lavora le persone, non sceglie i più forti, ma chi vuole lui e li rende capaci di guardare le stelle, oltre le nubi». Molti i giovani presenti, non solo ciliensi, ma anche delle parrocchie di Ponte della Priula dove don Mauro ha prestato ser vizio e di Motta, dove tuttora vive. E proprio a loro il celebrante ha rivolto la sua preghiera: «Non abbiate paura di cercare la Verità, abbiate il coraggio di dire di sì, anche a costo di lasciare i vostri affetti. Continuate a cercarmi, ma non solo come amico, anche come prete». E tra gli amici di Ceggia, la testimonianza di Mauro ha lasciato un segno profondo: «È stata per me un’autentica emozione vederlo sull’altare e ricevere da lui la comunione – ha af fermato Lisa Iseppon, 29 anni –. Ho ripensato a quando animavamo insieme il gruppo all’Acr, diversi anni fa. Già allora mostrava della stof fa. Ma è durante il campo diciottenni del 2003 che ho conosciuto un Mauro trasformato, più maturo, con una grande capacità di catalizzare l’attenzione dei ragazzi». E Chiara Basei, 25 anni: «È una fortuna per noi poter vedere e lasciarci colpire da una testimonianza di vita dedicata a Dio da parte di uno di noi, di un nostro amico e compagno». «Anche se lui dice che non pensava di diventare prete – sottolinea Luca Tieppo, 26 anni – io Mauro l’ho sempre visto su quella strada. Ed ora trasmette la sicurezza e la serenità di una persona realizzata». Beatrice Doretto SACILE, PIEVE E AC VICINE A DON ALBERTO “V èrghene!”. Averne, di sacerdoti come don Alberto Dalla Cort, sostiene, in schietto dialetto, monsignor Pietro Mazzarotto. E lui, di avere come collega il frugoletto che battezzò nell’estate 1978, ci aveva fatto un pensierino già in tempi non sospetti. «L’ho avuto come chierichetto, l’ho visto all’Acr. E vista l’indole, e i sentimenti, c’era una speranza (di vocazione). Per lui e per un altro ragazzo. Per il quale continuo ad aspettare...». Per Alberto, invece, la speranza fu anche premonizione: «Avrà avuto 8 o 9 anni, e al termine di una processione del Corpus Domini mi chiese di poter riportare lui il calice in chiesa. Io gli dissi: spero che un giorno la porterai all’altare da prete...». Domenica 3 dicembre ciò si è realizzato, con la prima messa celebrata nel Duomo di Sacile. «Ho visto don Alberto disinvol- to, tranquillo, sicuro. Ha anche fatto degli interventi occasionali, sempre con spunti efficaci». Che prete sarà il novello prete? «Senz’altro uno che non si vergogna di essere sacerdote, e che è molto convinto della sua scelta. Intravedo solo sviluppi positivi. In questi ultimi tempi, la Chiesa sta perdendo in numero di sacerdoti, ma sta guadagnando in qualità». Non è rimasta poi così tanto stupita dalla scelta del sacerdozio di Alberto neppure Chiara De Conto. Ma quando la scelta è diventata tonaca... «Domenica 3 ero in prima fila alla sua prima messa: quando l’ho visto entrare in chiesa è stata proprio un’emozione grande. Con lui ci sono cresciuta: abbiamo fatto l’asilo insieme, e poi l’animazione con l’Azione cattolica e il grest e le altre attività in parrocchia». L’hai visto cambiare da quando ha iniziato la formazione al sacer- niamo spenta la televisione. Anche se poi appena prima e appena dopo spesso è accesa». Ha un tono quasi rammaricato. Suvvia, lo consoliamo: già un pasto senza tivù, oggigiorno, non è poco. «Ma non è neppure tanto. Vorremmo fare di più...». E per la fede? «Cerchiamo di dare testimonianza», si schernisce Elisabetta. La partenza di tutta la famiglia per Medjugorije mercoledì 6 dicembre ne è un lampante esempio. Quale il segreto dell’ascolto che si vive in casa Zaccariotto? Come sempre, l’esempio. I figli parlano con i genitori anche perché, spiega la loro mamma, «noi cerchiamo di farli par tecipi di tutto, anche delle decisioni della nostra vita quotidiana. E loro apprezzano questo». Ma forse il vero segreto è un altro. Elisabetta: «Cerchiamo sempre di darci del tempo da vivere come sposi. È fondamentale, altrimenti i bambini ti prosciugano». Dall’ascolto a due nasce quello a cinque. Tommaso Bisagno dozio? «Certo è cresciuto in modo diverso da noi. Ma mi piace di lui che quando è con i suoi amici è sempre lo stesso Alberto. L’ho visto con Mario (Panzarino) e Enrico (Stecchezzini) e ne ho avuto conferma». Secondo te come diventerà don Alberto? «Uno tosto, convinto delle sue idee. E che sa parlare con le persone. Perchè lui è una persona». Se Sacile è la parrocchia di “nascita” di Alberto, Pieve lo è di “adozione”. In riva al Soligo ha trascorso gli ultimi tre anni, in qualità di cappellano “di fatto”. Don Alberto celebra la prima messa nel Duomo pievigino l’8 dicembre alle 9.30. «Nella stessa messa – spiega il parroco don Giuseppe Nadal – festeggiamo il neo-sacerdote e l’Azione cattolica. Una scelta non casuale perché Alberto è “nato” dall’Ac». Naturalmente don Giuseppe era in Cattedrale il giorno dell’ordinazione: «L’ho visto forte, sereno e deciso». «Cosa contraddistingue don Alberto? La passione e l’amore per tutto quello che fa e sicuramente l’attenzione per ciascuna persona che incontra. Guida i giovani con amore ma anche determinazione» sottolinea Mariaregina Dal Ben, presidente dell’Ac parrocchiale. «Spero proprio che non me lo portino via...» conclude don Giuseppe. e L’AZiON Chiesa LIBRO DI ARMANDO ERVAS Acli, la stagione della speranza S ono usciti alcuni libri, in questi ultimi anni, che hanno orientato la nostra attenzione sul mondo cattolico trevigiano dei decenni immediatamente successivi all’ultima guerra mondiale. Ne abbiamo già scritto in questa sede. Ora Armando Er vas, col suo “La stagione della speranza”, ci porta a considerare quel mondo e quei tempi da una angolatura particolare: quella delle Acli. Nate nel primo dopoguerra con la funzione di rappresentare i lavoratori cattolici nell’ambito del movimento sindacale unitario, le Acli, dopo la rottura di quell’unità e la nascita della Cisl (i “sindacati liberi”, li si chiamò allora, in contrapposizione polemica alla Cgil di sinistra), assunsero specificamente la fisionomia e il ruolo di associazione cattolica finalizzata alla formazione e all’animazione sociale e civile dei lavoratori, in funzione (altro attributo diffusamente speso in quegli anni) “presindacale”. La nascita delle Acli a livello nazionale ebbe immediata eco nella Provincia di Treviso: promossa da un gruppo entusiasta e generoso di professionisti trevigiani, con l’appoggio di una bella sequenza di assistenti ecclesiastici, l’associazione si diffuse ben presto in tutta la Provincia, attraverso la costituzione di numerosi circoli, che arrivarono a comprendere fino a più di ventimila iscritti. Negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento le Acli ebbero un forte ruolo anche dal punto di vista politico e, nell’ambito della Democrazia Cristiana trevigiana e delle pubbliche istituzioni, occuparono con i loro uomini posizioni di rilievo. Venne poi la crisi tra gli anni Sessanta e Settanta, con la fine del “collateralismo” con la Dc, la cosiddetta “ipotesi (o scelta) socialista” della presidenza Gabaglio, il conseguente “richiamo”, da parte della Chiesa, degli assistenti ecclesiastici dell’Associazione. Ne seguì un grave crollo del numero degli iscritti e dei circoli (nel 1974 in Provincia di Treviso gli iscritti erano circa tremila, e i circoli una sessantina), e la nascita, si può dire da una costola delle Acli, del Movimento politico dei lavoratori (Mpl) ebbe ulteriori conseguenze negative, con contraccolpi differenziati in quelle che furono fin dall’inizio le due “anime” del Movimento in provincia di Treviso: quella della Destra Piave, in prevalenza di impiegati, insegnanti, professionisti, pubblici dipendenti (soprattutto a Treviso e zo- na), e di operatori agricoli (per lo più mezzadri) nel rimanente del territorio; e quella della Sinistra Piave, a prevalenza operaia (soprattutto nel Coneglianese). L’assottigliarsi delle file e la sua stessa evoluzione interna non tolsero comunque vitalità al movimento aclista, che continuò nella sua funzione formativa e nella promozione dei servizi sociali, soprattutto nel campo cooperativistico e del volontariato. La scomparsa della Dc e il mutamento integrale del quadro politico italiano hanno poi con gli anni ridotto di molto il peso “politico” delle Acli, ma non certo la convinzione dei suoi militanti e la moderna efficacia delle sue iniziative di solidarietà sociale. Armando Ervas ha vissuto pressoché fin dalle origini la storia del movimento aclista nella Provincia di Treviso, reggendo in esso diversi ruoli di dirigenza a livello provin- Iniziative Nostra Famiglia LA NATIVITÀ A BASALGHELLE E CONEGLIANO V enerdì 15 dicembre alle 20.30 a Basalghelle e martedì 19 dicembre nel Duomo di Conegliano cinquanta bambini e ragazzi de “La Nostra Famiglia” di Conegliano propongono la sacra rappresentazione della Natività. Nella semplicità e disponibilità, che è la loro abituale condizione di vita, non rappresentano, ma “interpretano” la Parola di Dio, che è a sua volta chiave di lettura dei loro atteggiamenti e del senso più vero della loro esistenza. Non si propongono per un saggio di capacità artistiche, né di abilità, ma nelle loro manifestazioni ed espressioni più autentiche, che la regista ha saputo cogliere e valorizzare. Poveri di mezzi umani, incapaci di contare sulle proprie forze, vivono un rapporto immediato di presenza del Signore, in atteggiamento di apertura e disponibilità ad accogliere e a donare, nella semplicità dell’essenziale, con lo stupore ammirato dei personaggi che interpretano, con continua fiducia e speranza anche nelle situazioni più oscure, con la certezza sperimentata di un Amore che non viene mai meno... Nessuno meglio di questi ragazzi sa darci il saggio di un rapporto spontaneo, immediato e privilegiato col Signore, fatto di gesti sperimentati di benevolenza, accoglienza, disponibilità piena, gratitudine, tenerezza di un amore gratuito… Queste realtà, essenziali alla vita dell’uomo, sco- nosciute ai “potenti” secondo questo mondo, e rivelate ai “piccoli”, ci vengono proposte da questi fanciulli e ragazzi come esperienza diretta di vita, per una meditazione e un ascolto attento della Parola che ci interpella, e come augurio di gioia semplice e autentica nel Signore in questo Santo Natale. La sacra rappresentazione sarà arricchita dalle voci del “Coro Castel”. ciale (fu anche presidente dal ’57 al ’61) e, in sua rappresentanza, anche importanti incarichi pubblici. Nel suo libro egli rende, di questa straordinaria esperienza, la sua intensa testimonianza. È un libro di storia, il suo, ma una storia tutta interiorizzata: una serie di impressioni e di riflessioni sul filo dei ricordi – più dettagliate e incisive sulle vicende del movimento aclista fino al 1970, più sintetiche e “alte” sui decenni successivi – da cui emerge in primo piano la storia del protagonista, che dall’interno di quella realtà associativa, e attraverso il filtro visivo di essa, guarda soprattutto alla storia del mondo, ne indaga il senso, ne valuta il complesso e incerto fluire. E alla fine coglie, ben oltre i tempi, i fatti e i luoghi delle Acli trevigiane, trasparire, dall’incerto presente che viviamo, segni positivi, che inducono a credere che non sia lontano il ritorno della stagione della speranza. Un “ritorno” per il vecchio dirigente aclista, che visse il movimento operaio delle origini come segno di speranza per tutta la società italiana, ne sofferse il tempo dell’eclissi, e vede ora, in fondo al tunnel, aprirsi un nuovo orizzonte di luce: un mondo migliore ancora possibile. In cui le Acli potranno avere un ruolo nuovo, magari anche minore, ma capace ancora di portare nella società segni di impegno civile e di solidarietà cristiana. Aldo Toffoli ARMANDO ERVAS La stagione della speranza. Le Acli nella vita sociale trevigiana del secondo dopoguerra Treviso, 2006, s.i.p. Domenica 10 dicembre 2006 13 NUOVI ARRIVI IN LIBRERIA Parole che illuminano l’Avvento e il Natale I n occasione del Natale piovono in libreria decine di nuovi libri o ristampe. Segnaliamo alcuni testi che ci aiutano nella preparazione al Natale. Bruno Forte, Santo Natale, ed. San Paolo 48 pagine, 3,50 euro - Il libro contiene due meditazioni del teologo oggi vescovo, fatte davanti al presepe: la prima prova a leggere i sentimenti dei protagonisti, la seconda mira a quella coralità del presepe in cui l’umano e il divino s’incontrano. Don Tonino Bello, Avvento-Natale, ed. Messaggero, 6 euro - Avvento e Natale sono la primizia di un tempo totalmente nuovo: il futuro è pensato da Dio in continuità col presente ma comporta inevitabilmente strappi e cambiamenti radicali. Giancarlo Bregantini, La strada e la stella, i Vange- li dell’infanzia, Elledici, 7 euro - Questo libro vuol essere una piccola stella per la famiglia che vuole prepararsi al Natale. Tre segnalazioni anche di libri pubblicati gli anni scorsi e ora ristampati. Bruno Maggioni, I personaggi della Natività, Ancora, 11 euro - Il biblista prende in esame ad uno ad uno i personaggi del presepe, con il rigore del teologo e la semplicità del divulgatore. Gianfranco Ravasi, Videro il Bambino e sua Madre, Ancora, 11,88 euro - Come per il testo di Maggioni, l’autore unisce al rigore del teologo della Scrittura la semplicità del divulgatore. Angelo Comastri, Prepara la culla: è Natale, ed. San Paolo, 18 euro - Il volume è un delicato invito alla riflessione. Comastri guida il lettore a contemplare il mistero in uno spazio di silenzio. PERCORSI INTERCULTURALI E PER FAMIGLIE L a Nostra Famiglia di Conegliano non è solo luogo di cura amorevole e competente di bambini e ragazzi con disabilità. Da anni l’istituto offre proposte di crescita spirituale e culturale a favore della città di Conegliano e dell’intera nostra diocesi. In questo periodo partono le serate di approfondimento dedicate al dialogo interculturale e gli incontri di spiritualità familiare. Dialogo interculturale La sezione di Conegliano dell’Ovci, che è l’Organismo di volontariato per la cooperazione internazionale che fa capo alla Nostra Famiglia, ha redatto un programma mensile di incontri di approfondimento sul rapporto Nord-Sud del mondo. Il prossimo è lunedì 18 dicembre alle 20.30 con i volontari Silvana Betto e Giovanni Sallemi: illustre- ranno la loro esperienza in Marocco. Il 5 febbraio ci sarà una tavola rotonda con vari ospiti, il 5 marzo una riflessione del teologo don Giorgio Giordani su “Uomini e donne di dialogo del nostro tempo”, il 2 aprile Max de Martino presenta la figura di Tiziano Terzani, il 7 maggio il medico scrittore Kossi A. Komla racconta l’interculturalità vista da chi arriva, infine il 4 giugno incontro conviviale conclusivo con cibi dal mondo. Tutti gli incontri si tengono nella sede della Nostra Famiglia di Conegliano. Per informazioni rivolgersi ad Antonella Rota 04384141. Spiritualità familiare Inizierà con un ritiro di quattro giorni, guidato dal vescovo Dante Lanfranconi, don Franco Giulio Brambilla e le Piccole Apostole della Carità, la proposta di vita per le fami- glie 2006-2007 predisposta dall’équipe della Nostra Famiglia di Conegliano. Il ritiro si tiene dal 27 al 30 dicembre a Spiazzi di Gromo (Bg) sul tema “Di generazione in generazione - Trasmettere il dono della vita e la luce della fede”. Seguiranno 4 incontri domenicali (dalle 10 alle 16.30) nella sede coneglianese della Nostra Famiglia: 28 gennaio, 18 febbraio, 18 marzo e 15 aprile. La struttura della giornata prevede un tempo di approfondimento per la coppia, l’animazione per i ragazzi, la celebrazione dell’Eucaristia e la condivisione del pranzo. A maggio ci sarà il pellegrinaggio a Lourdes. Conclusione il 17 giugno con la Giornata di fraternità con il gruppo Amici. La proposta è rivolta a tutte le famiglie che condividono il sogno della carità e dell’amicizia secondo don Luigi Monza. e L’AZiON Chiesa Domenica 10 dicembre 2006 OGGI Domenica Agenda del Vescovo IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO Domenica 10 dicembre: Celebra Messa e Cresime a Sarmede per l’unità pastorale (ore 10.30). Al centro parrocchiale di Pieve di Soligo guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15). Lunedì 11: In vescovado incontra i responsabili degli uffici pastorali (ore 9.30). Celebra la Messa alla casa di riposo di Santa Lucia di Piave (ore 16). A Camolli incontra i cresimati con genitori, padrini e madrine (ore 20.30). Martedì 12: In vescovado incontra i vicari foranei (ore 9.30). Mercoledì 13: Celebra la Messa a Montaner (ore 20). Giovedì 14: In seminario guida il ritiro spirituale del presbiterio (ore 9). Venerdì 15: Celebra la Messa nella casa di riposo a Santa Croce del Lago (ore 10). A San Vendemiano incontra i cresimati con genitori, padrini e madrine (ore 20.30). Sabato 16: Celebra Messa e Cresime a Bibano per l’unità pastorale di Bibano, Godega, Pianzano (ore 18). Domenica 17: Celebra Messa e Cresime a Piavon (ore 11). Celebra la Messa a Cimavilla (ore 18). Preparate la via del Signore! Domenica 10 dicembre - seconda di Avvento - anno C Bar 5, 1-9; Sal 125; Fil 1, 46. 8-11; Lc 3, 1-6 Grandi cose ha fatto il Signore per noi Seconda settimana del Salterio C i sono profeti e profeti. Ce ne sono persino di quelli che si autoproclamano profeti dell’umanità e di fatto non sono mandati da nessuno. E non fanno che sviare la gente. Giovanni il Battista, invece, una delle figure personaggio che dominano nel quadro dell’Avvento, è realmente un profeta. L’ultimo dei profeti inviati da Dio per predisporre le vie al Messia. Si potrebbe dire, il super profeta. Che ha dato testimonianza alla sua missione persino con il martirio per decapitazione. L’evangelista Luca, che ci fa da guida nel ciclo C dell’Anno liturgico, si premura di tracciarne anche le coordinate storiche: Giovanni Battista ha esercitato il suo ministero profetico durante l’impero di Tiberio, quando Pilato era governatore… Dati storici incontestabili. Ed è un profeta che ha saputo immergersi nella storia del suo tempo e del suo popolo. Facendosi carico, come tutti i profeti che l’avevano preceduto, delle fatiche che il suo popolo mostrava nella realizzazione della fedeltà all’Alleanza. Ma Giovanni ha ora una singolare e irripetibile missione: già in mezzo al popolo vive Uno che non è conosciuto, ma che di fatto è la speranza della salvezza, la salvezza personificata. Il Messia promesso: Gesù di Nazareth, figlio di Maria. Dunque Giovanni lo deve far conoscere. Come profeta vede la realizzazione di una profezia precedente, quella del secondo Isaia, che annunciava la salvezza come ritorno del popolo esiliato nella terra dei padri, in Palestina. E poiché quel popolo doveva raggiungere la patria il più in fretta possibile, tutto doveva concorrere: strade appianate e raddrizzate, monti e valli resi pianura… Giovanni è la sentinella del mattino che annuncia l’arrivo del sole di giustizia, dello sposo (per usare un’immagine dell’evangelista Giovanni), del Messia, destinato a guidare l’umanità nella vera Patria. Si tratta di Gesù, parente prossimo dello stesso Giovanni Battista. Giovanni ne è il precursore, è “Voce di uno che grida”. Non è la Parola, ma il trasmettitore. E sente tutta la responsabilità di fare la sua parte perché il popolo si predisponga al- l’accoglienza del Messia. Già vicino. Già presente. Sollecita una preparazione adeguata, scandita in sei tappe, ognuna delle quali avrebbe una sua applicazione: “nel deserto preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano dritti; i luoghi impervi spianati”. Alla preparazione risponde la novità di una Salvezza, non più promessa, non solo come espressione di un intervento di Dio “con braccio teso”, ma personificata in Gesù di Nazareth. Offerta a tutti: “Ogni uomo vedrà la Salvezza di Dio!”. Due indicazioni per le famiglie e le comunità cristiane. Se di fatto i tempi della preparazione documentano quanto ci sta a cuore un avvenimento e un incontro, che cosa stiamo attivando per prepararci adeguatamente a riconoscere in Gesù la nostra Strada che ci conduce al Padre, ad essere cioè la nostra Salvezza? E se il Natale segna l’inizio concreto della nostra salvezza, che ci rende davvero pienamente uomini, teniamo fisso lo sguardo della fede sul Natale liturgico, senza lasciarci incantesimare e travolgere dalla cultura fiabesca di babbo natale. + Giuseppe Zenti L a liturgia è per l’uomo... Liturgia e vita... Quando la vita irrompe nella liturgia... Sono frasi che all’iniziare il nuovo anno liturgico si impongono alla riflessione per far partire con il piede giusto le nostre assemblee domenicali, verso il Natale di Gesù. I segni che ancora una volta vengono proposti per queste domeniche, pur continuando ad essere “validi” ed “espressivi”, si trascinano dietro l’usura del tempo e specie la corona d’Avvento è poco in sintonia con la Parola proclamata e la profezia annunciata. Perché non puntare su altri “segni” che visualizzano i protagonisti biblici di questo tempo che continua a “emozionare” molti cuori? La liturgia non può escludere la vita affettiva: relazione, emozione e stupore. Dio si è fatto carne, con tutto il suo bagaglio e tutta la sua carica, è risorto con il corpo, ci nutre con il suo corpo... Può la liturgia escludere il corpo con tutto ciò che lo avvolge? Provare emozioni è un dono, una grazia; le emozioni ci aprono alla realtà e alla relazione, con i fratelli e con 15 CURIA: Uffici chiusi per le festività natalizie I n occasione delle festività natalizie gli uffici della Curia vescovile rimarranno chiusi dal 21 dicembre 2006 al 2 gennaio 2007. Riapriranno mercoledì 3 gennaio 2007. UFFICIO LITURGICO: Non c’è il sussidio per il tempo di Natale S i avvisano le comunità parrocchiali e religiose che per quanto riguarda il tempo di Natale non uscirà un nuovo sussidio liturgico: pertanto per l’animazione si invita a fare riferimento a quello dell’Anno C (del 2003) già pubblicato da questo Ufficio a suo tempo, oppure ad altri sussidi. RELIGIOSE: Ritiro natalizio guidato da padre Sirio Zanoni S LA VITA ENTRA NELLA LITURGIA Segni per l’Avvento Dio; fanno parte del tutto che siamo e guidate dalla ragione, riscaldate dal cuore orientano alla fede che le illumina. Occorrono sensi e cuore, sensibilità ed emozione, per cogliere la manifestazione del divino ed entrare nel suo mistero. Emarginare il sensibile e la vivacità dal rito genera noia e indifferenza, per non dire sonno... mentre è la percezione che rende più intensa la partecipazione, il coinvolgimento, l’attenzione. La liturgia è ricca di risorse emotive ancora da riscoprire e valorizzare. È ciò che stiamo facendo in comunità in questo inizio di Avvento; come? Facendo entrare progressivamente di domenica in domenica i protagonisti dell’Avvento che la Parola del Signore ci presenta, nel rito che si celebra, mediante icone o altri simboli: Maria la mamma in attesa, Giuseppe, il Battista, Elisabetta, i profeti (Geremia, Baruc, Sofonia, Michea, Isaia), insieme ai quattro ceri (tre dei colori liturgici viola e rosa) e fin dalla prima domenica, la greppia vuota accanto all’icona della Mamma in attesa. Il tutto ben spiegato e disposto in luogo adeguato che non distolga dalla centralità dell’altare e dell’ambone. Anche la sobrietà dei fiori deve essere un segno; certi spre- chi non hanno senso e sono una contraddizione; sono più in linea con il consumismo che con la liturgia. Il celebrare cristiano diventa così non un rito e un atto di conoscenza o di possesso, ma di invocazione che si apre allo stupore e alla vita. Nella liturgia non ci deve essere spazio per stravaganze ma per tutti quei segni e simboli che la fanno per l’uomo e dalla quotidianità lo conducono alla centralità del mistero e viceversa. L’inizio dell’Anno liturgico può diventare un’occasione propizia per proporre, realizzare e vivere la liturgia come tirocinio della vita quotidiana, del lavoro, della casa, della strada, memoriale di Gesù che nasce, vive, muore e risorge, radice di comunicazione e di testimonianza incarnata e vissuta. Don Antonio Moretto abato 9 dicembre, alle 8.30 alla casa Toniolo di Conegliano, ritiro delle religiose in preparazione al Natale. Dopo le lodi, padre Sirio Zanoni dei Cappuccini di Conegliano propone una riflessione. Promuove l’Usmi. PRESBITERIO: Ritiro mensile predicato dal Vescovo G iovedì 14 dicembre, alle 9 in Seminario, il vescovo Giuseppe guiderà il ritiro mensile del presbi- terio. S. VENDEMIANO: Corso di formazione ai viaggi in missione S abato 9 dicembre, alle 16 nei locali della parrocchia di San Vendemiano, primo incontro di “Estate con”, corso di formazione ai viaggi in terra di missione. Organizzano il Centro missionario, la Caritas e la Pastorale giovanile. UNITALSI: Incontri di spiritualità in preparazione al Natale M ercoledì 13 dicembre a Conegliano (chiesa San Pio X) e giovedì 14 a Motta di Livenza (Duomo), dalle 20 alle 22 incontri di preghiera e spiritualità promossi dall’Unitalsi in preparazione al Natale. Guida don Adriano Bazzo. SACILE: Incontro di lettura spirituale della Bibbia L unedì 11 dicembre, alle 20.30 a palazzo Ovio-Gobbi in Sacile, lettura spirituale della Bibbia in preparazione al Natale. Terzo di quattro incontri, guidati da don Adriano Dall’Asta, sul tema “Dio mandò il suo Figlio”. 16 Una mostra storica conclude il Novantesimo Viaggio nel tempo attraverso L’Azione Gli eventi di celebrazione del Novantesimo anniversario de L’Azione si concludono con una mostra storica sulla vita della diocesi letta attraverso le pagine del giornale. La mostra, realizzata grazie anche ad un contributo del Comune di Conegliano, sarà aperta dal 13 gennaio al 25 marzo a Palazzo Sarcinelli. S i concludono a palazzo Sarcinelli i festeggiamenti per il novantesimo compleanno de L’Azione, iniziati nel dicembre del 2004. Festeggiamenti lunghi, ma si sa che ad una certa età appare lecito, se non naturale, attardarci a riflettere sul senso delle cose, sul passato, sull’eredità che si lascia a chi verrà. Per un giornale poi, questi ripensamenti diventano un motivo per riscoprirne i valori sottesi, le aspettative editoriali, il ruolo sociale e l’impatto culturale fra la gente, e possono diventare anche un’occasione speciale per rivedere l’intricato sviluppo della storia, a volte rimosso o dimenticato o mal conosciuto. Quello che L’Azione vuole fare, proponendo la mostra storica di Conegliano, è un viaggio a ritroso nel tempo, nel secolo tormentato che abbiamo da poco lasciato e del quale è stata in qualche modo uno dei protagonisti. Un viaggio di memoria e, insieme, una piacevole “lezione” di storia. Nel leg- A Conegliano a palazzo Sarcinelli dal 13 gennaio gere l’avventura umana vissuta nel territorio che va dal Piave al Livenza e dalle Prealpi al mare, il settimanale diocesano ha offerto del Novecento spaccati interessantissimi e per certi versi sorprendenti; è stato narratore e interprete di una realtà periferica apparentemente minuta, di fatto sempre attraversata, quale compartecipe, delle grandi folate delle vicende universali. Il racconto che ne esce ha una forma poliedrica. La “piccola” storia locale, a torto definita “minore”, si RINNOVA L'ABBONAMENTO Anche quest'anno la quota per l'anno 2007 è di 40 euro. Il giusto prezzo per un'informazione puntuale, attenta ai fatti concreti, voce dei protagonisti del nostro tempo. T IN PROVA PER UN MESE Vuoi presentare L'Azione ad un amico? Non sei ancora abbonato e desideri conoscerci meglio? Chiamaci: invieremo gratuitamente, a te o alla persona segnalata, il giornale in prova per un mese senza impegno. PER FARE UN ABBONAMENTO-DONO Rinnovo il mio abbonamento: nome e cognome ___________________________ via/piazza: _________________________n. _____ cap. ________città: _________________________ ______________________ provincia: __________ parrocchia: _______________________________ codice abbonato: ___________________________ Dono l’abbonamento a: nome e cognome: __________________________ via/piazza: ________________________________ cap. ________città: _________________________ ______________________ provincia: __________ parrocchia: _______________________________ € 75,00 Per chi usa il conto corrente postale: aggiungere sul retro l’indirizzo dell’abbonamento-dono Da consegnare in parrocchia o a L’Azione ra gli amici de L’Azione, che sono abbonati da una vita, che la apprezzano e la promuovono nel proprio paese, c’è Bruno di Vidor. Martedì è venuto in ufficio a portare i rinnovi raccolti in parrocchia ed era raggiante: aveva anche 9 nuovi abbonamenti, il 10% in più. Infatti Vidor partiva da 94 abbonati di cui 90 hanno già versato la quota del 2007, e siamo ai primi di dicembre! Queste cifre sono merito anche di altre tre signore che insieme a Bruno si dividono il paese e vanno di casa in casa a raccogliere i soldi: la gente li aspetta, coglie l’occasione per una chiacchierata e rinnova il legame con la diocesi per un altro anno. Questa sembrerebbe solo una bella notizia per il nostro giornale, che per fortuna si ripete anche in altre realtà, ma noi è proprio di Bruno Simionato che vorremmo raccontarvi. Perché il suo servizio per la chiesa ha radici profonde e lontane. La sua vita si divide tra Vidor e Milano, dove si trasferisce con il papà e 7 fratelli la prima volta a 6 anni. che capitoli illustrati di un libricino da sfogliare insieme; in essi ci sono gli eventi di casa e gli sfondi planetari, i ritratti da cogliere in un attimo e gli articoli sui quali soffermarsi un po’ di più. Un’esposizione invitante e facilmente fruibile, alla portata di tutti. Elvira Fantin bardo e viene nominato primo presidente nazionale sacristi, incarico che ricopre per tre mandati. È in questa veste che viene invitato da Mike Bongiorno nella famosa trasmissione Rischiatutto, dove conseRientra a Vidor in tem- gna il distintivo dei Sapo di guerra – perché la fa- cristi al partecipante me in città si soffriva an- plurivincitore Gianfrancora più – e qui incontra co Rolpi, che svolgeva Libera, con la quale si fi- questo servizio, avendo danza. Ma tornato a Mila- così un risalto nazionano sente fortissimo il de- le. Dal matrimonio nasiderio di entrare in conscono due figli; il ragazvento... di clausura. La guerra, la paura e la zo, che frequentava il sefame avevano però segna- minario, a soli 16 anni to profondamente la sua muore, mettendo a dura salute e non gli permetto- prova la famiglia. Nell’81, la figlia si no una vita claustrale. Decide di restare comunque sposa e viene a vivere a vicino alla chiesa e fa del Colbertaldo, e i genitosacrestano la sua profes- ri tornano nella loro Vidor. sione. Uscito miracolato Nel ’53 sposa Libera, che da sempre gli è vicina (come dice lui) da un icin ogni sua scelta e spo- tus, Bruno decide di salstamento: prima Sacile, poi dare il debito con il SiVidor e poi di nuovo Mila- gnore attraverso il vono per 22 anni, dov’è sa- lontariato: si offre come crista in una parrocchia di sacrestano a don Benedetto che, vista la sua e13 preti. Uomo attivo e lungimi- sperienza di delegato rante, Bruno fonda l’Unio- della buona stampa a ne sacrestani di Milano, Milano, gli affida anche quindi il Segretariato lom- l’incarico di promotore de L’Azione. Inoltre, è spesso tra gli anziani in casa di riposo ed è tra i fondatori dell’Associazione Arcobaleno. Alla soglia degli 80 anni si può essere ancora preziosi. Bruno Simionato con la moglie Libera De Poi Laura Ceccarini Bruno da Vidor migliorare a 80 anni UN REGALO CHE DURA UN ANNO Regala un nuovo abbonamento ad una persona a te cara mentre rinnovi il tuo abbonamento. Verserai solo 75 euro con un risparmio di 5 euro e in più abbiamo riservato per te un omaggio che potrai ritirare presso la redazione. PER SOTTOSCRIVERE O RINNOVARE L'ABBONAMENTO PUOI: • utilizzare il bollettino di conto corrente postale n. 130310 • effettuare un bonifico bancario: Banca Intesa ABI 03069 cab 62190 c/c 3202/99 • rivolgerti al parroco e agli incaricati de L'Azione • venire in Amministrazione in Via J. Stella, 8 a Vittorio Veneto • contattarci nei seguenti modi: Tel. 0438.940249 fax 0438.555437 e-mail: [email protected] sito internet: www.lazione.it scontra o si fonde con la storia “grande”; può trovare in essa la sua immagine speculare o diventare al contrario la sua zona d’ombra. Un racconto nel quale L’Azione rilegge se stessa attraverso pagine proprie, registrazioni, fotografie d’epoca e fotogrammi filmici, in un rimando di note visive e di scritti che accompagneranno il visitatore per tutto il tragitto espositivo. Questa mostra sarà fruibile allora ravvedendo in essa una duplice finalità: celebrativa, seppur in tono dimesso e un po’ nascosto, e pedagogica, per quel sottofondo di ricordi e di presenze che reinsegnano la nostra storia. Un’opportunità ampliata e arricchita anche per i ragazzi che vorranno parteciparvi con le scuole: per loro sarà infatti allestito un laboratorio didattico nel quale sperimentare il lavoro tipografico e scoprire i segreti redazionali. Cronologici i passaggi tra una sezione e l’altra, ma percorsi da continui riferimenti tematici e argomentativi. Si comincia con le antiche istantanee sulla prima guerra mondiale, alla vigilia della quale L’Azione mosse i primi passi dopo aver rilevato l’esperienza de ”Il buon senso”, suo precursore; si finisce con le grandi questioni aperte della contemporaneità, che L’Azione continua ad affrontare; in mezzo a queste, la Chiesa, con i suoi riti, le sue tradizioni, le figure chiave e le sue innovazioni; inoltre i personaggi importanti che ci hanno resi famosi nel mondo... Un semplice album di famiglia, ma an- STORIE DI PROMOTORI GRATIS PER I NUOVI ABBONATI Abbonati subito e riceverai gratuitamente le copie delle settimane restanti del 2006 pagando solo i 40 euro dell'anno 2007. IN OMAGGIO AGLI SPOSI Agli sposi novelli L'Azione, in collaborazione con il parroco, offre in omaggio l'abbonamento per un anno! Segnalaci in anticipo la data del matrimonio e l'indirizzo degli sposi, sarà nostra cura inviare le più vive congratulazioni con l'attivazione dell'abbonamento. e L’AZiON L’Azione Domenica 10 dicembre 2006 e L’AZiON Curiosando ANTONIAZZI, 65ENNE DI CAPPELLA MAGGIORE, HA SCALATO IL KILIMANGIARO CON LA FIGLIA FRANCESCA La nuova sfida di Angelo D a Cappella Maggiore al Kilimangiaro. L’impresa di un uomo, Angelo Antoniazzi, per il quale le sfide nella vita non finiscono mai, tanto meno ora a 65 anni. Cinque anni fa ha partecipato alla maratona di New York... ma quale traguardo avrà in mente per i suoi 70 anni? «Prendere parte di nuovo alla maratona newyorkese, ma certamente qualcosa anche prima» risponde Antoniazzi. Per ora non fa anticipazioni, ma ascoltandolo si ha la certezza che questa affermazione si tradurrà veramente in qualche altra avventura. Tale è stata quella che lo ha condotto sulla cima del Kilimangiaro nel continente africano, a ben 5895 metri di altitudine. Una spedizione che ha richiesto cinque giorni di ascensione, fatti insieme alla figlia Francesca e a L’infaticabile Angelo Antoniazzi delle guide del luogo. Un’esperienza ovviamente unica. «Non basta in questi casi avere solo una buona preparazione fisica, ma serve anche quella psicologica – racconta Angelo –. Quando si arriva intorno ai 4500 metri insorgono i primi disturbi legati all’altitudine, come le vertigini, e a quel punto determinante diventa la forza di volontà nell’andare avanti». Sicuramente per quest’uomo, I consigli del medico Il Kilimangiaro, tetto dell’Africa, unico punto del continente nero coperto da nevi perenni che da anni è titolare di una società commerciale e che ha sempre nutrito la passione per i cavalli tanto da occuparsi anche del “Centro Ippico Articolo V”, a Cappella Maggiore, le emozioni devono essere state molte durante quei cinque giorni. «Si arriva alla cima passando dapprima attraverso una foresta molto fitta, L’atlante dei sapori a cura della dottoressa Caterina Bisol A “LA CORTE DEL MAJNO” I SINTOMI DELLA MALATTIA Dalla tubercolosi oggi si può guarire Q uando un organismo viene a contatto con il bacillo tubercolare, il suo sistema immunitario produce specifici anticorpi che bloccano il germe in condizione di non proliferare ed esso può rimanere in questo stato anche per anni. Le persone che si trovano in tale situazione non presentano sintomi, non sono malate, non trasmettono in alcun modo la malattia: sono i soggetti che risultano positivi al test tubercolinico. Nel 90% dei casi non svilupperanno mai la tubercolosi nel corso della loro vita ma, a volte, per gravi malattie o pesante compromissione del sistema immunitario, può capitare che il bacillo fino ad allora inerme si risvegli e dia origine ad una forma conclamata. Sono numerose le persone con queste caratteristiche di infezione latente, specie tra la popolazione adulta, mediamente sopra i 50 anni, mentre sono quasi assenti tra i giovani e i bambini a riprova che oggi i contatti con l’agente della tubercolosi possono avere delle conseguenze solo se trovano soggetti deboli o particolarmente ricettivi. Coloro che hanno già l’infezione inattiva sono più protetti e si difendono meglio da nuovi attacchi, a meno che non siano fisicamente defedati. Le persone più a rischio sono i soggetti a stretto contatto con gli ammalati, come i fa- miliari o gli operatori sanitari. Oltre a questi vanno ricordati gli anziani, i diabetici, i bambini, i tossicodipendenti, le persone che vivono in case protette e nelle carceri, i malati di Aids. Se il test cutaneo alla tubercolina risulta positivo significa che nell’organismo si trova il bacillo tubercolare, non che vi sia la malattia vera e propria. Nel dubbio è sempre meglio eseguire una radiografia del torace per controllare i polmoni che sono colpiti nella stragrande maggioranza dei casi. I sintomi della malattia che possono ingenerare sospetto, soprattutto se si protraggono nel tempo, sono la tosse prolungata, la presenza di catarro bianco-giallastro a volte striato di sangue, stanchezza e perdita di peso, febbre, sudorazione notturna. Oggi con la terapia antitubercolare si può guarire, purché si seguano i protocolli previsti. che via via scema in una sorta di steppa, sempre più rada – spiega –. A quel punto incomincia la vera salita, che termina sulla vetta immersi nelle nuvole, in mezzo a dei ghiacciai dai colori fantastici ed inimmaginabili, un panorama che appaga e ti fa dimenticare qualsiasi fatica». Rossella Pagotto Il filetto di storione con le lenticchie A Cison di Valmarino nel palazzo “Marcello Marinelli” – già dell’omonima famiglia discendente da dogi veneti ed eretto con molta probabilità in epoca medievale – ha trovato posto, dopo due anni di attenti restauri, anche il ristorante “La Corte del Majno” di Adamo Zecchinel, presidente dei giovani albergatori di Bibione (Venezia), che ha così portato in Vallata dei bei piatti di pesce. Ottimo il suo filetto di storione agli aromi e lenticchie, il quale ha come ingredienti (per 4 persone): 4 filetti da 150 g ciascuno (meglio se di storione russo), poi 6 fette di pane bianco, 2 g di maggiorana, 5 g di salvia e altrettanti di rosmarino Da sx Tiberio Lorenzo e Adamo Zecchinel e timo, 30 g d’olio extravergine d’oliva e sale. Il contorno si basa invece su 200 g di lenticchie secche (messe a bagno in acqua calda 2 ore prima dell’uso), 2 scalogni tritati, olio d’oliva, 200 g di passata di pomodoro, 1 spicchio d’aglio, 10 g di rosmarino, 2 foglie d’alloro e sale. «In una casseruola rosolare gli scalogni con dell’olio d’oliva e unir vi le lenticchie sgocciolate e la passata di pomodoro – spiega lo chef di Casa “Marcello Marinelli” –. Rosolare il tutto per qualche minuto e portare a cottura in 3040 minuti con l’aggiunta d’acqua per aggiustare il gusto». Nel frattempo in una pentolina far rosolare l’aglio, il rosmarino e l’alloro ancora in olio d’oliva (3 cucchiai) e aggiungere l’olio filtrato alle lenticchie, il che dà un’impronta gentile agli aromi della ricetta. Venendo allo storione, una volta privato della pelle, si intinge in olio d’oliva e si impana in una farina speciale, fatta con il pane bianco passato al setaccio e le erbe aromatiche finemente tritate, più un pizzico di sale. Una volta impanati, i filetti si dispongono su una placchetta con un foglio di carta oleata e s’infornano per 12 minuti a 190 gradi. Il filetto di storione è ser vito ricoperto di lenticchie e guarnito con un rametto di rosmarino. Mario Sanson Schegge di Storia MARIA PETRINGA: C’era una grande donna dietro il talento di Alberto Martini, l’opitergino riconosciuto precursore del Surrealismo D onna bellissima, signorile, intelligente, Maria Petringa fu la moglie di Alberto Martini, il grande artista opitergino, considerato il precursore del Surrealismo. Martini era un esteta, perciò non poteva che sposare una donna stupenda. Non era una sua modella bensì una donna giovane, dal fisico alto e slanciato da indossatrice moderna. Preso dall’arte e dalla ricerca, Martini pensò solo a cinquant’anni suonati a sposarsi. Un matrimonio avvenuto in tono sommesso, così lontano da certe strombazzate cerimonie odierne. Maria e Alberto Martini avevano scelto per il loro ménage quello che oggi viene definito con il termine inglese di understatement: cioè il signorile non apparire. Non certo perché le occasioni non mancassero loro: vi è una foto che li ritrae ad uno dei tanti eventi mondani del tempo, il banchetto in onore di Filippo Tommaso Marinetti a Parigi nel 1930. Dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna: massima che calza a pennello nel caso di Martini. Il quale era appunto un artista, votato all’arte e poco incline a curarsi degli aspetti pratici della vita. Maria cercò di apportare una certa impostazione logica alla vita e all’attività dell’estroso e tutt’altro che ordinato marito. Si trovò subito impegnata a seguirlo a Parigi, ove cercò di condurlo ad entrare nella vita della grande città degli artisti, lasciandolo nel contempo libero di frequentare le vestali dell’arte e le grandi dame. Nel contempo cercava di promuovere al massimo l’attività del marito. L’amore del marito traspare dai ritratti che egli le fece, uno dei quali, “L’Annunciazione”, è stato da poco acquisito dai Musei Vaticani. Anche quando decisero di vivere separati, non ci fu clamore. Anzi, Maria cercò sempre di far prevalere al suo benessere il desiderio di diffondere l’arte di suo marito. Parte importantissima, e sconosciuta ai più, fu di catalogare, numerandole una Da sx, Alberto Martini e un ritratto a pastello della moglie Maria Petringa ad una, le opere di Alberto. Un lavoro prezioso, che ha consentito in seguito la creazione dell’Archivio Alberto Martini. Quando il grande artista morì, Maria continuò ad occuparsi delle sue opere, fu sempre disponibile a parlare e ad interessarsi di Alberto. Ben lo sanno quegli opitergini che ebbero la fortuna di conoscerla e di porre, tramite la sua persona, le basi per la nascita della Pinacoteca Alberto Martini che ha sede oggi a palazzo Foscolo. Annalisa Fregonese NELLA SUA SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA Il contrasto fra traduzione e rappresentazione filmica delle Sacre noi, che non l’aballa morte, perciò necesAbiamo conosciuto, sarie. Scritture piace immaginarlo seduto «Era senza dubbio un al tavolino del suo bugiuomo ricco di fantasia, colanalizzato dal gattolo, dietro la tenda, olto, civile – dice Andrea tre il bancone dell’osteria. Zanzotto, che lo considerò Centro studi Muto, meditabondo, come fratello maggiore e sprofondato in pile perimaestro –. Era stato capabiblici 25 anni dopo, ricordo di Giocondo Pillonetto colanti di libri, riviste, ritagli, appunti; nel silenzio che solo le Muse possono riempire, attento a cogliere dei loro brusii la parola giusta, il verso perfetto. Lì, solitario, a limare, aggiustare, incollare e lucidare pezzetti di pensieri cui dare armonia; come un ebanista che annusa e accarezza la scheggia di legno appena individuata fra tante: ne guarda le venature, ne intuisce la collocazione, la sbozza, la sistema, la rende parte di un insieme compiuto, godibile ai sensi e alla mente. Le poesie di Giocondo Pillonetto sono forse così: esiti di ispirazioni improvvise, ma cercate nel groviglio della storia quotidiana, come nei cascami del legno per il falegname raffinato, quindi modellate e rimodellate, affinché se ne possa percepire uno stile singolare e ricono- CONEGLIANO: Espone Curtolo S i è aper ta giovedì 7 la mostra di acquerelli di Ottavio Curtolo “Capitelli e oratori del comune di Conegliano”. Si tratta di una serie di illustrazioni dalle misure di 35x50 centimetri di oratori dalla quale sono esclusi gli sconsacrati, i privati e i nascosti al pubblico. Alla sala dei Battuti del Duomo a Conegliano l’esposizione rimarrà aper ta al pubblico fino a domenica 17 dicembre, tutti i giorni con il seguente orario: 10-12 e 15-19. L’indimenticato Giocondo Pillonetto scibile. Eccole allora queste poesie: sobrie, pulite, purificate di ogni possibile di più, e contemporaneamente intense, pulsanti di vita e di vite, rappresentazioni di realtà umane capite e condivise, visioni tormentate del tempo e del suo scorrere nella natura. Poesie che non possono non farsi amare. E sono poche, purtroppo, tutte lì, racchiuse in un esile libricino – “Penultima fiaba” – che occorre tenere a portata di mano, perché, insieme ad altre, come diceva David Maria Turoldo, ci ricordino che sono “la salvezza delle cose”, sopravviventi ce di costruirsi una vita eccezionale per pura forza interiore». A venticinque anni dalla morte Sernaglia della Battaglia, di cui fu anche sindaco nei difficili anni del secondo dopoguerra, ha voluto rendergli omaggio, tributandogli gli onori che si riservano ai personaggi illustri. Sono stati i giovani dell’associazione culturale “Via Roma 1”, con l’amministrazione comunale e la biblioteca, a dedicargli un’intera serata di musica, poesia, letture e multivisione. Molta gente attenta, momenti di emozione, tanta semplicità e un abbraccio caloroso della comunità a Delfina e Silmava, testimoni privilegiate di un marito e un padre straordinariamente importante per tutti e ancora presente. Elvira Fantin MOSTRE D’ARTE: Aprono Taglioni e Davanzo, chiude Varese H anno aperto due nuove mostre a Vittorio Veneto. A palazzo Gaiotti a Serravalle, accanto al teatro Lorenzo Da Ponte, fino all’8 febbraio è possibile visitare l’esposizione di 40 dipinti fra acquerelli, acrilici, oli e digitali di Alessandro Taglioni. Orari: lunedì 10.3012.30, mercoledì-venerdì 1619.30, sabato-domenica 10.3012.30 e 16-19.30. Chiuso il martedì, il 24 e 25 dicembre e dal 31 dicembre al 5 gennaio. A palazzo Piazzoni Parravicini a Serravalle fino al 7 gennaio è aperta, inoltre, la personale di Walter Davanzo “Die Berliner bahnofe”. Chiude domenica 10, invece, a palazzo Sarcinelli a Conegliano la rassegna “Renato Varese, maestro veneto delle apparizioni, delle allegorie e racconti”. Orario: sabato-domenica 10-12 e 16-19. TEATRI DIOCESANI: Claudia Cardinale fa la mamma all’Accademia, si danza al ritmo di tango al Careni S ono due gli appuntamenti della settimana nei teatri diocesani. La popolare attrice Claudia Cardinale è la protagonista della piece “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams in programma al teatro Accademia di Conegliano. Domenica 10, alle 21, al centro della trama sono due figure femminili in contrasto: una madre ancora bella che si ostina a non riconoscere la menomazione della figlia zoppa , che si sen- te invece condannata senza speranza alla solitudine. Biglietti: interi da 22 a 16 euro. Giovedì 14, alle 20.45, il teatro Careni di Pieve di Soligo ospita, invece, uno spettacolo di danza. Le musiche di Astor Piazzolla e Carlos Gardel animeranno “Amor de tango”, portato sulla scena pievigina dal Balletto di Milano. (GB) “I dieci Comandamenti”, “La tunica”, “Gesù di Nazareth”, “Il Vangelo secondo Matteo”, fino a “The Passion” e all’ultimo, discutissimo, “Nativity”, passando attraverso una miriade di film per la tivù, fiction e cartoni animati: sono moltissimi i modi con cui il mezzo cinematografico, con soluzioni più o meno autoriali, ha cercato di tradurre sul grande e sul piccolo schermo le vicende narrate nel più grande libro di tutti i tempi e il messaggio che esso veicola. Il Centro studi biblici di Sacile ha affrontato il rapporto esistente tra Bibbia e cinema in un convegno di due giorni che si è tenuto la scorsa settimana al cinema Ruffo; ospiti degli incontri, durante i quali sono stati proiettati “Breve film sull’amore” di Kieslowski e “Prima della pioggia” di Manchevski, sono stati don Antonio Spadaro, che ha dato una lettura teologica del capolavoro di Kieslovski, e il professor Alberto Bourlot, docente di teoria e tecnica del linguaggio pubblicitario e semiologia del prodotto culturale presso l’Università Cattolica di Milano, che ha fornito un approfondimento sul complesso tema del rapporto tra Bibbia e cinema. “Traduzione” e “tradimento” sono due vocaboli che viaggiano su binari pericolosamente vicini, per questo una delle principali accuse che si continua a muovere ai film di contenuto sacro è proprio che nel voler tradurre il contenuto biblico si finisce spesso per tradirne il messaggio profondo; d’altra parte, la Bibbia stessa è traduzione della parola ricevuta da Dio e delle vicende raccontate e trasmesse in secoli di storia così come tutta l’arte sacra, in fondo, non è stata altro che un modo per tradurre con un linguaggio semplice e comprensibile i fatti biblici. Allo stesso modo il cinema, strumento popolare per eccellenza, è u- no dei mezzi attualmente più immediati ed efficaci per raggiungere con facilità grandi masse di pubblico, tant’è che sono tanti i non credenti che si avvicinano alla Bibbia attraverso il mezzo filmico, così come sono molti i cosiddetti film didattici utilizzati per far conoscere in modo semplice i più rilevanti episodi biblici. «Certamente questa traduzione non ha alcuna pretesa sostitutiva, il passaggio dal testo biblico al film è figlio tanto del passato quanto del presente, del suo linguaggio e dei suoi codici» ha sottolineato Bourlot. I modi con cui questa traduzione si realizza seguono strategie e modalità differenti. Nella storia del cinema biblico il tentativo di dare voce alle parole ha spesso portato a dire molto di più di quanto non fosse in realtà espresso nelle Sacre Scritture, in altri casi il film ha, invece, proceduto, per così dire, per difetto, omettendo dei passaggi perché nebulosi o difficilmente codificabili attraverso immagini. Infine, alcune opere (è il caso ad esempio de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini) hanno ammesso fin dall’inizio la propria natura interpretativa rispetto all’originale ed hanno colmato con lo schermo nero e la parola scritta i passaggi “non traducibili”. Il ruolo del film biblico è dunque principalmente didattico, serve ad illustrare con il linguaggio dell’oggi un originale che ha bisogno di essere riproposto in modo che possa arrivare a tutti. Sullo scopo di questa operazione è lecito, tuttavia, porsi delle domande. È, infatti, vero che il cinema, così come un certo modo di intendere la Bibbia, possono essere un grande business, altrimenti non si spiegherebbe il proliferare di film di argomento sacro vicino alle principali festività religiose né l’attenzione mediatica che si crea attorno a certe operazioni cinematografiche. L’eccessiva spettacolarizzazione, contraria all’ottica stessa sottesa al testo sacro, così come la sua banalizzazione, sono i principali rischi connaturati all’operazione registica ma, come è emerso chiaramente anche dalle questioni sollevate nell’incontro di sabato scorso, la scelta del tema biblico quale soggetto di una sceneggiatura cinematografica non fa altro che riproporre all’attenzione della gente questo testo e i suoi contenuti, rinnovando le opportunità di confronto e riflessione su di esso. Letizia Miotto Domenica 10 dicembre 2006 PIEVE DI SOLIGO E CAPPELLA MAGGIORE 19 COMMEDIANTI PER SCHERZO San Cassiano ci Due omaggi a Riccardo siA diverte a teatro Licata, artista poliedrico “C I n territorio diocesano si possono ammirare due diverse mostre dedicate al poliedrico artista Riccardo Licata. Alla galleria Arte Contemporanea di Pieve di Soligo è visibile fino a domenica 10 una selezione di opere che indagano le varie sfaccettature della ricca produzione dell’autore, dagli oli alle carte, dalle incisioni ai mosaici. Un percorso che sa indagare cinquant’anni di ricerca di un grande maestro del nostro tempo. Nato a Torino nel 1929, Riccardo Licata è un autore profondamente legato alla rinascita artistica di Venezia iniziata negli anni Cinquanta. È un giovane abile, anche nelle tecniche decorative come il vetro e il mosaico di cui diventerà docente all’Accademia di Parigi, consacrando la sua fama internazionale. Licata è particolarmente colpito dalla Biennale del 1948. Nel padiglione Grecia conosce la collezione di Peggy Guggenheim, dove si potevano ammirare le grandi avanguardie europee. In questo ambiente di rinnovamento l’autore trova alcuni artisti che saranno i suoi compagni KINORADAR2: Giapponesi M artedì 12, alle 21, irrompe in biblioteca a Vittorio Veneto “L’animazione giapponese” nell’ambito di Kinoradar 2, la rassegna di cinema d’animazione e astratto organizzata dall’associazione Radar. La proiezione di cartoons giapponesi sarà preceduta dalla performance di Luigi Vitale, che, al vibrafono, interpreterà dal vivo “Les Kiriki”, opera di Segundo De Chomon. Ingresso 3 euro. TREVISO: Concerto M ercoledì 13, alle 20.45 al teatro Comunale di Treviso, si terrà il concerto dell’Accademia I Filarmonici diretta da Corrado Rovaris con Giuseppe La Licata al pianoforte. Programma: concerto per pianoforte e orchestra di Giuseppe Martucci (18561909), mentre l’orchestra si cimenterà nella Quarta Sinfonia di Beethoven. Biglietti: intero da 8 a 27 euro; speciale giovani fino ai 19 anni 8 euro. SABATO 9 DICEMBRE Alle 15.30, all’auditorium del Seminario vescovile di Vittorio Veneto, concerto “Aspettando Natale” con Silvia Tessari al pianoforte. Organizza l’Università degli anziani “Ippolito Pinto” in collaborazione con l’Istituto musicale “A. Corelli”. Alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di Refrontolo, seconda edizione del Concerto di Natale con la partecipazione di Coro parrocchiale Santa Margherita, Piccolo coro e Giovani note di Refrontolo, e Corale Barbisano. Alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di Vidor, la parrocchia e le associazioni del Comune di Vidor presentano il “Concerto della solidarietà”. Alle 20.30, nella chiesa di Zoppè di San Vendemiano, concerto d’organo del maestro Alessandro Bianchi (organista della Basilica di San Paolo a Cantù e di quegli anni. Tra questi: Ennio Finzi, Tancredi, Bruno Blenner e Giorgio Zennaro. Costituiranno uno dei più innovativi gruppi di arte astratta della realtà italiana. Ma Licata non è semplicemente un astrattista, egli è un autore che adotta delle tematiche al margine tra le di suggestioni, per riuscire a fissare nella tela pensieri, emozioni e inquietudini. Il secondo omaggio viene da Cappella Maggiore, dove prosegue con successo l’esposizione “L’oro di Bisanzio”, che per l’occasione ha trovato spazio nell’area espositiva della famiglia Flavio Cillo, ove, al piano terra è esposta anche una parte dei manufatti in vetro da essa realizzati. Licata, noto non solo per le sue tele ma anche per le sue incisioni, sculture, scenografie e per i suoi capolavori in vetro e mosaico, è presente a Cappella Maggiore con una serie di dipinti, che per dirla con le parole di Lo“Barcellona”, olio su tela di Licata (1989) rena Gava, anche critico d’arte, “con i suoi alvarie classificazioni. Non per fabeti coglie le sfumature del niente la sua concezione del- mondo, registra l’eco di penl’arte è al di sopra del pro- sieri ed emozioni con intenblema del mantenimento del- sità sempre diversa a conla figurazione tanto che Li- fermare la straordinaria elocata si potrebbe definire una quenza di un agire forte ed sorta di simbolista moderno. autentico”. La mostra riUn’arte che non è solo figlia marrà aperta sino al 23 didel colore, ma dotata di un cembre. Carlo Sala forte impatto segnico. Un Rossella Pagotto fluire immediato e spontaneo ommedianti per scherzo” di nome ma non di fatto. A San Cassiano di Livenza, sabato scorso è andata in scena la prima della commedia brillante in due atti “Me toca pagar anca le tasse” del milanese Roberto Fera, tradotta da Franco Segatto in dialetto altoliventino. Folta è stata la partecipazione del pubblico: nella sala messa a disposizione dall’associazione “Festa del vino”, che ospita circa 200 persone, si faticava a trovar posto. La storia è molto semplice: Walter Bombardieri affronta il futuro genero venuto a chiedere la mano della figlia e la sua famiglia nobile a suo malgrado si ritrova complice di malintesi e sotterfugi. «La commedia ha anche alcuni riferimenti attuali ai quali non avevamo pensato» ha ironizzato Franco Segatto, riferendosi a tas- LUCIANA VETTOREL GHIDINI ALL’ASSUNTA A lberi come vessilli di legami arcaici, ciotole e cocci come gemme di un tesoro familiare e consueto, balocchi di antica fattura come richiami ad una spensierata primavera dell’anima, orologi sospesi nell’aria come passi cadenzati ed inesorabili del tempo. Totalmente calati nella fucina ispirativa delle opere pittoriche di Luciana Vettorel Ghidini, in visione nella mostra “Frammenti di memoria” alla Galleria dell’Assunta a Conegliano fino al 23 dicembre, cogliamo con immediatezza la personale e segreta alchimia che permea l’arte tutta speciale della Vettorel, pittrice nata a Tezze di Piave, ormai impostasi su scala internazionale grazie a recenti esposizioni in Europa e perfino a Tokio, in Estremo Oriente. Le tempere ladimir Cadez. Direttore Lucia Visentin. Alle 17, nella chiesa di Caneva, tradizionale concerto natalizio, promosso dal Comune in collaborazione con altre associazioni locali, che vede la partecipazione dei cori San Tomaso e Santa Cecilia di Caneva, oltre all’orchestra Serenissima di Sacile. Alle 20.30, nella chiesa arcipretale San Mansueto a Mansuè, concerto gospel con il gruppo Soul Singer Gospel Choir. Ingresso libero. della Scuola corale della Cattedrale di Lugano). Direzione artistica del maestro Donato Cuzzato. Alle 20.45, nella chiesa di Caneva, si esibisce l’Officium Consort di Pordenone, diretto dal maestro Danilo Zeni, nel concerto “Gaudete, Christus est natus”. Alle 21, nella chiesa di Malintrada a Motta di Livenza, Concerto di Natale. DOMENICA 10 DICEMBRE Alle 14.30, all’auditorium Dina Orsi a Parè di Conegliano, Concerto di Natale della Filarmonica Coneglianese. Ingresso libero. Organizza l’associazione Una proposta per la terza età. Alle 15, in piazza del Popolo a Sacile, esibizione dei Pueri cantores di Vicenza. Alle 16, nella chiesa di San Giorgio a Collalto, Concerto di Natale del mae- grasse e livide di Luciana, stese con tocco sapiente e magistrale su carta grezza e porosa, raccontano un mondo ancestrale, filtrato con armoniosa luminosità espressiva e con rasserenante intento poetico. Un intento poetico che non si affida solo alle immagini pittoriche, ma si sublima anche in parole liriche, evocative e musicali nella loro semplicità simbolica, stro Ignace Michiels, organista titolare della Cattedrale di Brugge. Alle 16, nella chiesa di San Giuseppe a Costa di Vittorio Veneto, Concerto di Natale della Corale San Salvatore. Alle 16.30, in conclusione di Opera in piazza, pomeriggio musicale in Duomo a Oderzo con il concerto “Note di stelle” e la partecipazione dell’Orchestra giovani archi veneti e del tenore solista dell’Ottetto nazionale sloveno V- MARTEDÌ 12 DICEMBRE Alle 20.30, al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto,“Piccolo Rifugio in festa” con il Coro Ana di Vittorio Veneto. GIOVEDÌ 14 DICEMBRE Alle 21, al teatro Accademia di Conegliano, Concerto di Natale 2006 con se e finanziaria. La compagnia è nata nel 1996 per iniziativa di un gruppo di ragazzi e ragazze di San Cassiano uniti dalla voglia di rivivere l’esperienza di piccoli attori trascorsa con don Carlo Dal Pont nella “Filodrammatica sancassianese”. Ad alcune commedie comiche brillanti sono seguite commedie in dialetto veneziano e successivamente in parlata altoliventina, un dialetto né friulano né trevigiano. Da segnalare la regia curata da Carla Manzon, attrice pordenonese, che dopo aver seguito un laboratorio teatrale a maggio ha continuato a collaborare con la compagnia. «È stato bello lavorare con attori non professionisti, hanno una forte passione per il teatro che a volte tra noi professionisti si sente meno; mi sono sentita di nuovo a casa» ha affermato Manzon. Erica Bet come ben evidenziano i versi, puliti e sereni, composti da Luciana e raccolti nel libretto “Le stagioni della vita” ad affiancare le venti opere esposte attualmente all’Assunta. Risalenti all’ultima stagione creativa della Vettorel, datata 2002-2006, i lavori della mostra ci accompagnano in un viaggio visivo senza tempo perché eterno come lo spirito e l’anima dell’uomo. Elena Pilato l’Orchestra Filarmonia Veneta “Gian Francesco Malipiero”, diretta da Gianpaolo Bisanti. La serata si propone di sensibilizzare il pubblico alla lotta contro la leucemia infantile e di raccogliere fondi a favore della II Clinica pediatrica oncoematologica di Padova. VENERDÌ 15 DICEMBRE Alle 20.30, nella chiesa di Fossà, Canti di Natale con il coro parrocchiale di Fossà e la corale San Vitale di Ceggia. Accompagnamento di organo, viole e violini. Alle 20.30 in Cattedrale a Vittorio Veneto, per le manifestazioni “Aspettando il Natale”, concerto del Coro della scuola media “Da Ponte” (250 ragazzi). Alle 20.30, nella chiesa di San Giovanni a Motta di Livenza, concerto di musica sacra. Domenica 10 dicembre 2006 C onsigli per ascoltare della musica dal vivo. Il fine settimana è particolarmente intenso di appuntamenti. Sabato 9 presso il parco giochi di Carpesica il gruppo Karpesika organizza all’aperto “La festa del freddo”. A partire dalle 20.30 si può ascoltare della musica elettronica con Dj Andersoon, Dj Fasa Inc. e gli House of percussion. L’ingresso è libero. Sabato 9 allo Zion rock club di Conegliano l’effer vescenza ska e l’eleganza jazz si sposano negli Ska-j, il quintetto veneziano guidato da Marco Forieri, ex co-leader dei Pitura Freska, capace di coniugare i ritmi e la frenesia dello ska con l’improvvisazione e i timbri del jazz. Il circolo apre alle 22.30, il concerto inizia alle 23. Ingresso: 8 euro, riservato soci Arci. Sabato 9 all’Inverness Pub di Ramera è in programma una serata dedicata ai Rolling Stones con “The step stones” (Silvio Pillon voce, Alberto Favaro e Ale Voltolina chitar- C re, Fabio Fiammingo basso e Sandro Battistella batteria). L’ingresso è libero. Al Sonny Boy di San Vendemiano sabato 9 alle 22 suonano i Radiofiera, mentre domenica 10 alle 17 scatta la solidarietà con il secondo “Live for life”. Al concerto di solidarietà inter verranno Aldo Tagliapietra de Le Orme, Anversa, Assenzio, Bambini Cattivi, Claudio Rudella, Cupido Motel, Die Wivte Boite, Frigidaire Tango, Fronte del Vasco, Gambler, Il nostro canto libero, Marian Trapassi, Pink Lady, Pink Size, Radiofiera, Riccardo Mori (Vasco Rossi band), Seven, Shade, Skb e The Nave. Il ricavato (ingresso 5 euro) sarà interamente devoluto e consegnato alle missioni salesiane in Madagascar. Presso il bar Duomo di Vittorio Veneto è possibile acquistare in prevendita (7,50 euro) i biglietti per il concerto recital degli Assenzio “Per scherzo, ma vivi” in programma sabato 16 al patronato Costantini. Giacinto Bevilacqua inema & T eatro LA BAND DI VITTORIO VENETO TRIONFA A “GOGANGA ROCK”. NEL SEGNO DI GABER Viva gli Hope Leaves I l “Goganga Rock”, concorso per gruppi musicali emergenti sponsorizzato dal circolo culturale La Margherita di Conegliano e organizzato dai ragazzi di Progetti InControLuce), ha incoronato quest’anno gli Hope Leaves (in foto) di Vittorio Veneto, che si sono aggiudicati il primo premio, i Formadombra, arrivati secondi, e i Mediamente, al terzo posto. ODERZO Domenica 10 alle 15 al cinema Turroni si proietta “Nanny Mc Phee - tata Matilda” di Kirk Jones, film per famiglie con Emma Thompson. CONEGLIANO Lunedì 11 alle 10.30 la fondazione Atlantide di Verona presenta al teatro Accademia “La fabbrica dei sogni” per la regia di Paolo Valerio. Ingresso per studenti 5 euro. TELECHIARA SAN DONÀ DI PIAVE Lunedì 11 alle 20.30 Zuzzurro & Gaspare calcano il palco del teatro Don Bosco con la pièce di Joe Orton “Ciò che vide il maggiordomo”. Ingresso dai 10 ai 15 euro. TELEFILM VITTORIO VENETO Sabato 9 la rassegna “Bambini al cinema”, organizzata dall’Arci di Vittorio Veneto propone nella sala Aurora di via Gandhi una duplice proiezione. Alle 15.30 c’è “Appuntamento a Belleville” e alle 17.30 “La Gabbianella e il Gatto”. Ingresso 3 euro a pomeriggio. FONTANELLE Sabato 9 alle 20.30 il gruppo “Controcorrente” di Tamai interpreta alla palestra comunale il musical “Madre Teresa”. L’evento è organizzato dall’onlus “La Fonte” di Lutrano in collaborazione con il Comune di Fontanelle. Ingresso libero. FILM Cineforum PIEVE DI SOLIGO Al cinema Careni sabato 9 alle 16, 18.30 e 21e domenica 10 alle 15 è la volta del film di Ivan Reitman “La mia super ex ragazza” con Uma Turman. Ingresso 5 euro, ridotto 4. Gli Hope Leaves, gruppo rock acustico nato nel 2003 già vincitore delle finali regionali di “Emergenza Festival”, hanno fatto davvero il pieno, aggiudicandosi anche il premio del pubblico, a pari merito con gli Ecsaudio. La finalissima del “Goganga” si è tenuta sabato 2 all’auditorium Dina Orsi di Conegliano davanti a centinaia di spettatori. Rispetto alle edizioni precedenti, quella del 2006 ha cercato di compiere un ulteriore salto in avanti all’insegna della qualità. «Per dare dignità alla musica originale, abbiamo voluto offrire un’organizzazione curata, premi adeguati e una giuria qualificata, presieduta niente meno che da John De Leo, una delle voci più interessanti del panorama musicale italiano degli ultimi anni racconta Alberto Ceschin dell’organizzazione - Ma di qualità sono stati gli stessi concorrenti, tanto che abbiamo fatto fatica a selezionare i finalisti, perché erano tutti di alto livello. Venticinque sono stati i gruppi musicali o i singoli cantautori che hanno partecipato al “Goganga3”, provenienti da ogni parte d’Italia e persino dall’e- SCELTI PER VOI da GdR FICTION MUSICA: concerto di solidarietà pro Madagascar al Sonny Boy S aranno tredici le puntate di Raccontami, il nuovo film di Raiuno che segue le vicende della famiglia Ferrucci nel corso degli anni Sessanta, dai sacrifici al benessere, protagonisti Massimo Ghini e Lunetta Savino (domenica e lunedì, 21.10). Canale 5 presenta La D ue sono le commedie: Il mio grosso grasso matrimonio greco di Zwick (Canale 5, sabato, 21) con la difficoltà di rompere le tradizioni, mentre goffaggine e abbagli causano guai in Il diario di Bridget Jones (Raiuno, mercoledì, 21.10). Il gladia- sacra famiglia, diretto da Raffele Mertes con Ana Caterina Morariu (Maria) e Alessandro Gassman (Giuseppe) in due puntate: domenica e lunedì, 21. Crimini (Raidue, mercoledì, 21.05) racconta le città italiane attraverso storie di delitti scritte da autori famosi. tore di Scott è un dramma quasi storico (canale 5, mercoledì, 21); è troppo melodrammatico Le parole che non ti ho detto di Mandoki. Due classici: Ossessione di Visconti (La 7, domenica, 14) e L’occhio caldo del cielo di Aldrich (Retequattro, domenica, 14.15). D comotorio del bambino (6-12 mesi) con la rubrica dei libri per genitori e i consigli del pediatra. Martedì 12 alle 21 tocca a Pronto Telechiara - Tgn Salute, la trasmissione dedicata alla salute e al benessere, due approfondimenti su altrettanti temi di carattere medico. S no le vicende di persone scomparse in Senza traccia (Raidue, sabato e venerdì, 21.05), quelle di vecchi casi in Cold case (Raidue, venerdì e sabato, 22.35), le indagini di N.C.I.S. (Raidue, domenica 21) e della squadra di C.S.I. Miami (Italia 1, domenica, 20.45). ue appuntamenti con Mammaaa!, la rubrica dedicata ai bimbi di e con Micaela Faggiani: domenica 10 alle 18.30 va in replica la puntata dedicata ai rapporti fra fratellini, mentre giovedì 14 alle 21 andrà in onda la seconda puntata sullo sviluppo psi- ono ritornate le Casalinghe disperate, seconda stagione, nuove vicende (Raidue, martedì, 21.05). Anche i poteri paranormali aiutano nelle indagini di Medium (Raitre, giovedì, 21), mentre Bones (retequattro, lunedì, 21) si occupa di resti umani. Continua- COLFRANCUI Sabato 9 alle 21 la compagnia teatrale “La Caneva” di Lorenzaga porta in scena la commedia “El barbero de Porta Monte”. Ingresso libero. TREVISO Domenica 10 alle 16 la rassegna “Una fetta di teatro” propone al teatro Sant’Anna la pièce del Teatro Telaio “Santi e Briganti”. Ingresso 5 euro, abbonamento valevole per 10 ingressi 40 euro. A RPC INTERVIENE ANDREA RIELLO L a delocalizzazione? «Non ha inciso per nulla sull’occupazione che tiene e che aumenterà nel 2007, grazie ad una ripresa che il prossimo anno consentirà di avere in Veneto un aumento prodotto interno lordo intorno al 3,5 per cento, ovvero un punto in più rispetto al livello nazionale». È una lunga inter vista con Andrea Riello (nella foto), presidente di Confindustria Veneto, quella che trasmetterà “Settimana stero. Un concorrente, infatti, veniva dalla Svizzera». Il premio speciale Gaber per il miglior testo è stato, invece, assegnato al venticinquenne Marco Sforza, cantautore della provincia di Reggio Emilia, le cui canzoni “Ti regalerò” e “L’indifferenza” hanno già ricevuto numerosi riconoscimenti. Il “Goganga Rock” è un concorso per musiche emergenti nato nel 2003, con l’intento di costituire un momento di aggregazione e di condivisione delle esperienze musicali in memoria di Giorgio Gaber. I vincitori si sono portati a casa alcune giornate di registrazioni gratuite e buoni acquisto presso un noto negozio di strumenti musicali. TV Teatro per ragazzi Teatro 21 Rpc”, in onda sabato 9 alle 10.30 e domenica 10 alle 9.30 sulle onde di Radio Palazzo Carli. Finalmente, dopo anni di grigio, la ripresa c’è e si vede, conferma Riello, che lamenta, invece, il taglio da parte della Regione Veneto del Fondo per le imprese, mentre – a suo dire – si poteva risparmiare sul fronte della spesa sanitaria, eccessivamente alta. DA LUNEDÌ Nel rispetto dei telespettatori la prima serata comincerà in orario D a lunedì 11 i programmi della prima serata dovrebbero incominciare in orario. Era ora. Da mesi ormai i programmi iniziavano verso le 21.30. Il mancato rispetto degli orari e soprattutto dei telespettatori era dovuto alla certezza che chi stava guardando “Affari tuoi” o “Scherzi a parte” non avrebbe cambiato canale, garantendo così un ascolto complessivo più alto alla prima serata e permettendo alla rete di rispettare i contratti della pubblicità anche se il programma non aveva il successo previsto. Insomma, non solo l’Auditel (indice di ascolto) continua ad essere confuso con la qualità, ma noi telespettatori siamo trattati come ostaggi. Ora le cose dovrebbero cambiare. La Rai ha anche promesso di ripristinare la seconda serata (verso le 22.30) con programmi di approfondimento, che attualmente sono destinati ai nottambuli. Il passo successivo dovrebbe essere di ridurre drasticamente la durata dei varietà. Forse allora saranno di nuovo guardabili. dai Nostri Paesi Vittorio V. RINNOVATA ED AMPLIATA L’ABITAZIONE PER LE DONNE DEL PICCOLO RIFUGIO. QUASI PRONTO IL NUOVO SALONE Casa, accogliente casa N el pomeriggio di sabato 2 il parroco di Serravalle don Paolino (senza il vescovo Giuseppe, invitato ma fermato da un imprevisto dell’ultimo minuto) ha fatto visita al Piccolo Rifugio. Le donne ospiti della struttura, assieme ai genitori, lo attendevano infatti per benedire la casa a cui due settimane orsono hanno fatto ritorno, dopo la conclusione dei lavori che da fine settembre 2005 le avevano costrette al trasloco temporaneo al Cesana Malanotti a Meschio. Non c’eravamo, ma è facile ipotizzare che don Paolino sarà certamente rimasto ammirato della casa. E stessa ammirazione esprimerà il Vescovo quando vi farà tappa. Specialmente se potrà visitarla con le sue abitanti quali guide d’eccezione. A noi è capitato questo privilegio, con Marisa a farci da Virgilio. Prima basilare osservazione: la sua carrozzina passa senza difficoltà per ogni parte della casa, ascensore compreso. Era così già prima dei lavori, ora un po’ di più. Marisa ci ha mostrato anzitutto le stanze da letto, ciascuna personalizzata nell’arredamento e nella pittura, ma anche nel distintivo affisso sull’esterno della porta. Le stanze al piano di sotto sono quelle del gruppo appartamento: alcune ragazze impareranno gradualmente a prendersi sempre più cura e sempre più da sole di camere, ba- gno, corridoio e pulizie, per imitare i passi di autonomia mossi dalle loro colleghe dell’analogo gruppo appartamento, a San Giacomo. Al piano di sopra ora, oltre alle stanze da let- man forte gli Alpini di San Giacomo e Susegana ed altri volontari – di tornare a casa. E ora potrebbero anche aumentare di numero, perché la sistemazione prevede 10 posti di comu- L’esterno della casa femminile to per Marisa e le altre – qualcuna ha pure il balconcino – è arrivata una nuova sala comune, per il pranzo e per la televisione. Ma la vera chicca sono i bagni. Ampi e accessibili (come i bagni di ogni locale pubblico, e magari pure dei treni, dovrebbero essere) e con attrezzature all’avanguardia per aiutare nell’igiene chi non può muoversi da solo: sembra arrivata direttamente dalla Nasa la maxivasca che troneggia a centro stanza, affiancata dalla carrucola per il sollevamento disabili. Non a caso, una volta salutato il Cesana con una festicciola, tutte le 14 “ragazze” sono state ben liete – attraverso un maxitrasloco cui hanno dato nità alloggio e 5 di gruppo appartamento. Ma se la casa femminile è stata semplicemente, seppur radicalmente, ristrutturata, nuovo di zecca è il salone polifunzionale, in via di ultimazione dove un tempo c’era il gara- ge. Ospiterà feste ma anche riunioni, e sarà a disposizione anche del volontariato vittoriese. Se al Rifugio si festeggia, non ci si può però sedere sugli allori. Anche perché i lavori che sono in conclusione rappresentano il 40%, per dimensioni ma soprattutto per spesa, del totale da svolgere. Manca il pezzo grosso, la risistemazione radicale della villa su viale della Vittoria che ospita gli uffici e le camere degli uomini. Primavera 2007 potrebbe essere il momento della festa per la prima pietra di questi lavori e anche per la celebrazione ufficiale della nuova casa femminile assieme ai tantissimi che continuano a dare il loro contributo economico e di volontariato per il Rifugio. Nel frattempo un primo momento di convivialità è già prossimo in agenda: martedì 12 alle 20.30 ospite del Rifugio, per un concerto di Natale, sarà il coro Ana di Vittorio Veneto. Tommaso Bisagno DOMENICA 10 In piazza Giovanni Paolo I a Ceneda mercatino di Natale: trenino navetta gratuito dal centro città. Organizza Insieme per Ce- neda. Alle 16, nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Costa, concerto della Corale San Salvatore di Susegana. Alle 10.30, alla libreria il Treno di Bogotà, Storie in libreria: lettura ad alta voce e filastrocche dedicate ai più piccoli. Ingresso libero. MARTEDÌ 12 Alle 21, in biblioteca per Kinoradar 2, rassegna di cinema d’animazione e astratto, “Animazione giapponese. Dalle origini a oggi”. Da stasera a giovedì 14 al bar GandS: City Tour, torneo di Pro Evolution Soccer 5 a coppie. Organizzano William Manzione e Alessan- Chi dice le bugie? S onego smentisce Scottà. O meglio è il monastero cistercense – dato che Sonego ne è il rappresentante ufficiale – a portare il proprio, differente, punto di vista. Anzitutto su un tema. “Il sottoscritto procuratore – scrive Sonego – non ha mai menzionato o sottoposto all’amministrazione comunale il nome dell’architetto svizzero Luigi Snozzi, professionista assolutamente a me sconosciuto”. Poiché Giancarlo Scottà, in un incontro pubblico di fronte a centinaia di persone, ha affermato l’esatto contrario, che cioè Sonego, al pari del sovrintendente Monti, suggerì di consultare Snozzi per risolvere la questione sangiacomese, non restano che due possibilità. Numero uno: il sindaco ha avuto un lapsus citando Sonego. Speriamo che sia così. Numero due: qui qualcuno dice le bugie. Se è così, che tristezza. MISSIONARI DELLA CONSOLATA: Aperto il presepio elettronico C he Avvento sarebbe senza il presepio della Consolata? E così venerdì 8 ha aperto ancora una volta alle visite il presepio elettronico costruito da Damiano Francescato e custodito dai Missionari della Consolata presso la loro sede in via Rizzera 243. Iniziato da Francescato durante la seconda guerra mondiale, per un voto fatto per domandare a Dio la grazia del rientro del padre dall’Albania, da allora il presepio è cresciuto, fino a raggiungere l’attuale superficie di 70 metri quadri. Il presepio si può visitare dalle 14.30 alle 19.30; sabato e domenica fino al 17 dicembre; tutti i giorni dal 18 dicembre all’8 gennaio; solo sabato e domenica fino al 21 gennaio. Per informazioni contattare i Missionari allo 0438-57060. CENEDA: Un film per il cotone equo e solidale V enerdì 15 dicembre, alle 20.45 in biblioteca, verrà proiettato il film documentario “The take” di Naomi Klein, autrice del libro “No Logo”, che racconta dell’autogestione di un’azienda tessile in Argentina nel periodo della crisi economica del 2001. La proiezione, che rientra nella campagna “Tessere il futuro” di Ctm Altromercato per informare sullo sfruttamento nel mercato del cotone e sull’alternativa equa e solidale, è organizzata dall’associazione Senza Frontiere in collaborazione con la Bottega del Mondo di Vittorio Veneto. Uno dei bagni con la maxivasca dro Gravante. Informazioni: 340-4647050. SABATO 9 Alle 15.30, in Seminario, concerto “Aspettando Natale”. Al pianoforte Silvia Tessari. Organizza l’Università degli anziani in collaborazione con l’Istituto musicale Corelli. Alle 15.30, nella sala Aurora di via Gandhi per la “Rassegna di cinema per bambini”, proiezione di “Appuntamento a Belleville” e “La gabbianella e il gatto”. Alle 20, al parco giochi di Carpesica, Festa del freddo con i dj Andersoon, House of Percussion e Fasa Inc. Organizza Gruppo Karpesika. SONEGO SMENTISCE SCOTTÀ MERCOLEDÌ 13 Alle 20.30, all’ex convento dei Carmelitani (nella foto) di via Mazzini, incontro di formazione su disagio psichico e tossicodipendenza. Stasera la dottoressa Sponga del Ceis tratterà Il disagio psichico. GIOVEDÌ 14 Nel nuovo spazio espositivo di palazzo Gaiotti in via Martiri della Libertà si visita la mostra di Alessandro Taglioni. Aperto dalle 16 alle 19.30 escluso il lunedì, sabato e domenica anche dalle 10.30 alle 12.30. Informazioni: 348-4238334, [email protected]. Farmacia di turno: Pancotto, piazza Flaminio, telefono 043853365. SAN GIACOMO: Bambini contadini U n giorno da contadini. Contadini di un tempo. Lo hanno vissuto i bambini della scuola elementare Sauro di San Giacomo, guidati dalle loro insegnanti per il progetto “Agricoltura e compostaggio a scuola”. E così i bambini hanno staccato le pannocchie dai fusti, messe nelle ceste, scartocciate; hanno poi separato con una macchina a manovella i chicchi..e li hanno portati a macinare al Molinetto della Croda per farne farina, cucinata a scuola per divenire polenta. L’esperienza è stata possibile grazie alla generosa collaborazione di aziende agricole locali. FORMENIGA: Si chiudono i Festeggiamenti dell’Immacolata S i concludono i Festeggiamenti dell’Immacolata a Formeniga. Domenica 10, in particolare, la parrocchia festeggia i suoi anziani. Dopo la messa delle 11, alle 12 c’è il pranzo comunitario. Alle 15.30 il concorso “Dolcezze casalinghe”; alle 23 la chiusura dei festeggiamenti e della pesca di beneficenza. e L’AZiON neto Vittoriese / Vittorio Ve Cal. «Sul bollettino “La voce della Cattedrale” abbiamo dato risonanza al lavoro di don Rino (in effetti il numero di dicembre ci dedica quasi una pagina). Quanto all’intitolazione, però, non ne abbiamo parlato in parrocchia. E non ho meditato sufficientemente per poter esprimere una mia opinione». È come suo solito deci- sa, invece, Francesca Meneghin, favorevole: «L’intitolazione sarebbe una scelta che farebbe onore alla parrocchia. A 60 anni di distanza renderemmo giustizia a De Polo e Dal Bo». «Più che favorevole» si dichiara anche il presidente dell’Isrev Franco Concas. Che oltretutto fu amico di De Polo, un anno avanti di lui a scuola, e di Dal Bo, un anno indietro. «Anzi – aggiunge – mi stupisco che non si sia provveduto prima all’intitolazione di una piazza o di una via». «Mi sembra una proposta giusta e positiva – è la benedizione dell’assessore alla Cultura Fabio Girardello –. Si tratta di due giovani che hanno combattuto per la libertà e che non sono ricordati come dovrebbero». «Nessuna obiezione, anzi! Sono pienamente d’accordo», si aggrega Roberto Tonon, consigliere comunale de La Margherita. Ulteriore occasione di celebrare e ricordare Gianni De Polo verrà offerta dalle pubbliche presentazioni del libro di don Rino Bechevolo che già sono in calendario o che ad esso si aggiungeranno. Tommaso Bisagno lera” sono fatte celebrare, come spiega il parroco don Adriano Zanette, sia da residenti a Montaner, che da ex montaneresi, che da fedeli di tutto il Vittoriese. A monsignor Faè domandano delle grazie, oppure gli sono riconoscenti per benefici ricevuti anche di recente. Come per un beato o un santo! Più della sua molteplice attività in favore della cittadinanza, dei bisognosi o della religione, gli anziani di Montaner ricordano le benedizioni del loro parroco, così efficaci e impartite con tanta forza. Ora si rivolgono a lui attraverso la messa, come a volerne ricevere altri. Sono tante le grazie che i parrocchiani si sentono di dover chiedere anche oggi: una maggior stima della vita e della famiglia alla luce della fede cristiana; una riscoperta dei sacramenti in particolare dell’Eucaristia e del matrimonio; una mano a tante persone e famiglie in difficoltà. INTITOLAZIONE AI PARTIGIANI CATTOLICI De Polo e Dal Bo, tutti d’accordo C on la proposta di intitolare uno spazio pubblico o uno parrocchiale a Ceneda ai partigiani cattolici Gianni De Polo e Claudio Dal Bo, L’Azione ha lanciato un sasso. Per evitare però che cada nello stagno e affondi nell’oblio, abbiamo cercato di raccogliere alcune valutazioni su questa proposta. Ne emerge un consenso ampio e che attraversa gli schieramenti politici e culturali. «Va benissimo! Sono favorevole!», è la positiva risposta alla proposta di intitolazione fornita da don Rino Bechevolo. Del resto, è stato lui ad aver appena da- to alle stampe la prima biografia di Gianni De Polo. Gli chiediamo: perché Refrontolo omaggia De Polo, Dal Bo e i fratelli Agosti con loro trucidati; Mareno fa lo stesso con i marenesi Agosti; ma a Ceneda e a Vittorio nulla ricorda i due giovani cenedesi? «Perché fino a prima della pubblicazione del mio libro nessuno ne parlava. Non li conoscevano!». Più cauta è la posizione del parroco della Cattedrale monsignor Silvano De Da Concas a Girardello, tanti sì alla proposta de L’Azione Gianni De Polo (a destra) e Claudio Dal Bo MONS. FAÈ 40 ANNI DOPO Pregato come un santo O gni settimana a Montaner si celebrano due o tre messe in memoria di monsignor Giuseppe Faè, parroco dal 1927 al 1966 e, oltre che pastore di anime, artefice dello sviluppo del paese. E ancora sostenitore dei partigiani al punto da guada- gnarsi il soprannome di “Don Galera”. Speciale sarà quella di mercoledì 13 dicembre alle 20: la celebrerà il vescovo Giuseppe, e commemorerà i quarant’anni dalla morte di monsignor Faè. Le messe per “don Ga- disponibilità per seguire i piccoli artisti nella realizzazione delle opere. Quest’anno la scuola materna di Rugolo ha proposto la costruzione di un divertente coccodrillo a partire dal cartone degli imballaggi delle uova, e la primaria di Sarmede la realizzazione di una maschera africana, ricordando il tema della Mostra dell’illustrazione per l’infanzia “Tam tam, voci dall’Africa”. Il tutto attraverso l’u- A Rugolo “piazza Zavrel” L a magia di Sarmede prosegue anche questa settimana. Presso la mostra, sabato 9 dicembre alle 14.30 e alle 16.30 lettura animata di “Le noci del leopardo ed altre storie”; domenica 10 alle 10 e alle 11.30 lettura animata di “Lo sciacallo e il falco del deserto e altre storie”. La mostra resta aperta fino a domenica 17. Inoltre venerdì 8 il comune di Sarmede ha dedicato la piazza di Rugolo a Stepan Zavrel (nella foto), “il cui ricordo – commenta il sindaco Eddi Canzian – rimane immutato tra i cittadini di Sarmede per il contributo artistico e umano apportato al territorio”. PARRUCCHIERA DI ANZANO Il calendario di Graziella De Nardi Alice Casagrande, una delle clienti ritratte nel calendario di Graziella Un calendario fatto col cuore. È quello della parrucchiera Graziella De Nardi, di Anzano, che così ci racconta quel che ha dato alle stampe. i chiamo Graziella, sono una donna di 48 anni e lavoro come parrucchiera da 25 anni: lavoro che svolgo con passione e dedizione. Passo le mie giornate assieme alle clienti: nonne, mamme, figlie, ragazzine e bambine di ogni età. Ogni anno per Natale faccio loro un piccolo dono. Quest’anno alcune di loro si sono unite a me e abbiamo creato un calendario che ha per tema il sorriso. Questo è un sorriso che voglio virtualmente donare alle persone di tutto il mondo. Questo mondo che gira in maniera frenetica intorno alla guerra, alla violenza, alla sofferenza, alla carriera, al sesso, ai soldi… “M Con le pagine di questo calendario intendo proprio girare pagina e portare alla luce del giorno, con il sole, e al buio della notte, con le stelle e la luna, l’amore che ognuno possiede interiormente ma che questo sistema di vita soffoca. Dobbiamo tirare fuori questo amore e sorridere, perché il sorriso porta felicità, e la felicità è parte integrante dell’amore. “Voglio donare un sorriso a tutto il mondo” Potete trovare il calendario del sorriso da Graziella De Nardi in via Anzano 161; da Lorenda Possamai in via Savallon 12 ad Anzano; oppure chiamando lo 0438-941077. Quanto raccolto sarà devoluto all’associazione “Lotta contro i tumori Renzo e Pia Fiorot”. CORDIGNANO: Roberto Salvador coordinatore di “Insieme” l gruppo d’opposizione a Cordignano “Insieme per Cordignano” si rinnova al vertice. A Fiorino Dalla Colletta, coordinatore del gruppo fin dalla prima ora, subentra Roberto Salvador, che sarà coadiuvato da Giovanni Lollo. Anche noi alle Fiere del teatro omenica 26 novembre e domenica 3 dicembre le vie di Sarmede si sono animate di colori, profumi e musica: sono tornate le “Fiere del teatro”. Numerosi gli artisti, nazionali e internazionali, che hanno incantato il pubblico. Da una magia all’altra, fino agli affollatissimi laboratori per bambini che hanno ospitato artisti e volontari, come i genitori della scuola primaria di Sarmede, e delle due scuole materne, di Montaner e di Rugolo: da anni ormai genitori e Pro loco collaborano proficuamente per inventare sempre nuovi strumenti creativi da proporre ai più piccoli, ideando, progettando e dando la 25 I SCUOLE DI MONTANER, RUGOLO E SARMEDE D Domenica 10 dicembre 2006 COLLE: Mostra del libro dal 12 A Il laboratorio della elementare di Sarmede so di materiali di recupero: dai cartoni delle uova, appunto, alle conchiglie mescolate con terra, cartone, sassi, plastica colorata e trasformata; semplicità e creatività per insegnare ad esprimersi anche con poco: Pro loco e genitori hanno raccolto le conchiglie in una giornata a Caorle. Marta Raminelli l via martedì 12 a Colle Umberto la quattordicesima edizione della Mostra del libro, organizzata dalla biblioteca in collaborazione con il Gruppo Giovani. Sarà aperta nell’aula magna della scuola media fino a domenica 17: tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18. Tutti i libri saranno venduti con il 20% di sconto sul prezzo di copertina. COLLE: Unzione degli infermi S i sono preparati con una serie di incontri di catechesi per ricevere venerdì 8 dicembre l’unzione degli infermi. Si tratta di un nutrito gruppo di fedeli della comunità parrocchiale di San Tomaso apostolo di Colle Umberto. A conclusione del percorso di preparazione ha avuto luogo un incontro di preghiera durante il quale si è tenuta anche la celebrazione del sacramento della riconciliazione. Il giorno dell’Immacolata concezione si è svolta la messa con l’amministrazione del sacramento. 26 8.000 MC, 120 POSTI TRA NIDO E MATERNA A Lentiai mega nido-integrato L a prossima primavera la parrocchia di Lentiai avrà un nuovo asilo. La struttura sta prendendo forma nel centro del paese, a pochi passi dalla piazza: con i suoi 8 mila metri cubi sarà l’edificio più grande di Lentiai. L’asilo è stato costruito per iniziativa della congregazione delle suore di San Giuseppe Caburlotto che a Lentiai sono proprietarie dell’istituto Stella Maris. Il complesso, che è oramai in fase di ultimazione, si affaccia su via Vecellio, dove ci saranno l’ingresso, l’area dell’accoglienza e la segreteria, oltre ai parcheggi. Si svilupperà su due piani: uno superiore, a livello della strada, e uno inferiore, a livello del terreno degradante verso l’area del parco verde posteriore all’e- LENTIAI: La struttura ormai in fase di ultimazione dificio. La nuova struttura accoglierà l’asilo nido e la scuola materna, separate al centro da una grande sala di 200 metri quadrati che potrà essere utilizzata per incontri e riunioni, e che diventerà il vero cuore del complesso. Tutti i locali saranno intercomunicanti tra loro tramite l’utilizzo di pareti a vetro. Ci sarà inoltre un’area giochi concepita con criteri moderni e a- PIANO D’AREA: Sindaci della Vallata dove siete? D iciotto associazioni della Vallata hanno inviato una lettera ai sindaci di Revine-Lago, Cison, Follina e Miane e al commissario prefettizio di Tarzo per chiedere un incontro urgente “al fine di valutare quali azioni possono essere intraprese per giungere all’obiettivo di approvazione in breve del Piano d’Area”. I firmatari, in particolare, manifestano la loro forte preoccupazione per il fatto che la Giunta regionale, rispondendo a una interrogazione, non garantisce il ripristino del famoso articolo 7 del Piano. L’articolo 7 era inserito nella prima versione del Piano e prevedeva il divieto all’autorizzazione di nuove cave, o all’ampliamento di esistenti, nel territorio delle Prealpi trevigiane. Il divieto è scomparso nel Piano adottato dalla Giunta regionale ma i sindaci nelle ossevazioni ne hanno chiesto il ripristino. La Giunta dovrà ora esprimersi su questa richiesta. L a festa di Santa Lucia è una ricorrenza cara e attesa; un’occasione preziosa per vivere più intensamente i giorni dell’Avvento e riflettere sul come attendiamo il ritorno del Signore Gesù. Attenderlo vigilanti, con occhi capaci di cogliere i segni della sua presenza oggi, con il cuore pieno della luce della fede alimentata nell’ascolto della Parola e vissuta dentro le circostanze concrete del vivere quotidiano. Ci diamo appuntamento alla chiesa a lei dedicata a Zuel di qua. Un luogo che profuma di storia, di tradizione, di trasmissione di una impostazione di vita da attualizzare sempre. Una chiesa-edificio che di anno in anno ha conosciuto vari interventi di manutenzione: sono state fatte tre finestre circolari di legno e altrettante infer- e L’AZiON Bellunese / Vallata Domenica 10 dicembre 2006 datti alla presenza delle mamme, una sala da pranzo e le zone riposo per i vari gruppi. È previsto un ambulatorio, l’ascensore e una zona riposo per i bambini dai 3 ai 6 anni. Particolare cura è stata posta nella scelta dei materiali, il più possibile naturali (la maggior parte è in legno), come per il riscaldamento, che sarà a pavimento. Le pareti esterne saranno in buona parte a vetrate. FOLLINA: I giovani propongono un concerto e la veglia I l Gruppo Canto Giovani dell’Abbazia di Follina ci invita sabato 16 dicembre al concerto “Note di Natale” con inizio alle 20.45. Il concerto vuole essere innanzitutto l’occasione, in un periodo dell’anno solitamente caratterizzato da uno sfrenato e ingiustificato consumismo, per ricordarsi, con un’offerta, di chi sta peggio di noi. Anche quest’anno le offerte raccolte verranno devolute alla casa di accoglienza per bimbi in difficoltà di Koinomadelfia in Cile. Con l’aiuto delle canzoni il coro vuole invitare a una riflessione sul Natale, assaporandone la venuta e pregustandone la gioia; in altre parole questo concerto aspira ad essere un momento di vera festa dello spirito in attesa della Santa Notte. Il Gruppo Canto Giovani animerà anche la veglia di preghiera il giorno 24 a partire dalle 23. ROLLE Il vicario per la festa di S. Lucia riate a loro custodia; si è provveduto alla tinteggiatura interna ed esterna, alla pulitura delle quattro lampade, a periodiche sistemazioni del tetto; è stata fatta nuova la porta laterale d’ingresso; sono stati restaurati i quadri della Via crucis; rifatto l’impianto elettrico con nuovi faretti al soffitto. Quest’anno l’impermeabilizzazione del tetto, la posa delle grondaie, la sistemazione del campanile. È doveroso rendere ragione di tutto ciò dal momento che l’intera Vallata e non solo è affezionata a Il nuovo asilo sarà idoneo ad accogliere 90 bambini alla scuola materna e 30 all’asilo nido. Ma cosa pensa il parroco don Gabriele Secco dell’opera e che ne sarà dell’attuale che sorge in prossimità del “campon”? «L’attuale costruzione sarà adibita a oratorio rendendo idonei i locali alle nuove attività che vi si svolgeranno. Al momento però non abbiamo ancora definito nessun progetto spiega don Gabriele -. Per quanto riguarda il nuovo asilo, al quale la parrocchia si è impegnata a fornire l’arredamento, si rivolgerà non solo alle famiglie di Lentiai ma anche a quelle dei comuni vicini, sia della Sinistra che della Destra Piave. Molte, infatti, sono le persone che vengono a lavorare nella grande zona artigianale di Lentiai e positiva è stata la scelta di dedicare uno spazio all’asilo nido, che a Lentiai manca. Diciamo anche che la congregazione delle suore di San Giuseppe, prima di partire con questo progetto, ha fatto un’indagine esplorativa per cogliere i bisogni del territorio e la fattibilità di una struttura così moderna rivolta all’infanzia». Sergio Cugnach questo luogo. All’intercessione della santa affidiamo la nostra preghiera per il dono della luce degli occhi, il dono della fede in Gesù, speranza di ogni vivente, per dono dell’ascolto della Parola che è luce per la strada della vita. La celebrazione dell’Eucaristia avviene domenica 10 dicembre alle 10.30 e mercoledì 13 dicembre alle 8.30 e alle 10.30 presieduta da monsignor Martino Zagonel, vicario generale, e canto dei vespri alle 14.30. Don Gianpietro Zago CISON: La Provincia finanzierà una nuova rotatoria L a Provincia di Treviso ha approvato il progetto preliminare per la realizzazione di una rotatoria tra la S.P. 4 “di Pedeguarda” e le comunali via Italia 61 e via dei Cavalli in Comune di Cison di Valmarino. Costo complessivo dell’operazione: 495.000 euro. TOVENA: Mariano Lio presenta il suo libro sui modi di dire I l Comune di Cison di Valmarino e la Pro Loco di Tovena organizzano venerdì 15 dicembre alle 20 nella nuova sede dell’associazione in piazza della Vittoria nella frazione di Tovena, un incontro con Mariano Lio che presenterà il volume “Modi de dir modi de far”. Alla presentazione, seguirà un momento conviviale con brulè, cioccolata e panettone. Mariano Lio vive e lavora a Segusino. Di questa zona è, da molti anni, appassionato raccoglitore di usi e costumi, tradizioni ed espressioni dialettali. Che ora ha ripropone in un libro. MIANE: Morena Lupato legge il V canto dell’Inferno di Dante M artedì 12 dicembre alle 20.45 nella biblioteca comunale di Miane Morena Lupato legge e commenta il Quinto canto dell’Inferno di Dante Alighieri. Organizza il Comune. Ingresso libero. MEL: Presentazione del piano di riassetto boschivo M ercoledì 13 dicembre alle 20.30 al Palazzo delle Contesse incontro promosso dal Comune su “Luci e ombre sui boschi di Mel”. Nel corso della serata verrà presentato il piano di riassetto dei beni silvo-pastorali del Comune. Relatore Orazio Andrich. MEL: Incontro di riflessione sull’ascolto del quoditiano L unedì 11 dicembre al Palazzo delle Contesse secondo incontro del cammino di fede per giovani e adulti: “In ascolto del quotidiano - Dare valore all’esistente”. Relatore mons. Siro Dalla Cort parroco di Canale d’Agordo. MEL: Mercatino di Natale a cura del gruppo “Vieni anche tu” I l gruppo di volontariato della parrocchia di Mel “Vieni anche Tu”, organizza nei giorni 8, 9 e 10 dicembre un mercatino di Natale in piazza a Mel. Il ricavato andrà a sostegno di progetti di solidarietà. e L’AZiON Quartier del Piave C Natale, tempo di solidarietà L’albero del Natale solidale di Farra l Natale stimola a intraprendere iniziative di solidarietà. In particolare a Farra di Soligo e a Vidor, dove questo fine settimana ci sono due grosse manifestazioni promosse da ammini- strazioni e associazionismo. Da qui alla Notte santa non mancheranno, poi, i tradizionali concerti. Ma anche interessanti esperimenti come il Natale in biblioteca. FARRA: FIACCOLATA E MERCATINO DAI CONCERTI ALLE LETTURE C on l’accensione del grande albero di Natale disegnato da centinaia di luci sulla collina di San Gallo e la fiaccolata dalla cima del colle alla comunità alloggio per disabili dell’associazione Viezzer, ha preso il via l’8 dicembre la terza edizione del “Natale solidale”. L’iniziativa vede unite l’amministrazione di Farra, le scuole elementari e ben 36 associazioni presenti nel territorio comunale, nel comune obiettivo di raccogliere fondi per un progetto di solidarietà. Quest’anno tocca proprio alla comunità per disabili. Cuore del “Natale solidale” è il mercatino che le associazioni propongono negli ambienti della Pro loco di Col San Martino nei giorni di sabato 9 (dalle 18 alle 22.30) e domenica 10 (dalle 10 alle 20). Anche gli scolari delle elementari hanno le loro bancarelle in cui vendono giochi usati. Molte le iniziative di contorno: segnaliamo la presentazione della pubblicazione “Percorsi tra poesia e follia” (sabato alle 19.30) e lo spettacolo di burattini (domenica alle 15). D ue belle novità in vista del Natale 2006 vengono proposte dai Comuni di Farra e di Vidor. Venerdì 22 dicembre dalle 15 alle 18 i bambini delle scuole materne ed elementari del Comune sono invitati a partecipare alle letture di Natale ad alta voce proposte da Maura Nadalin nella biblioteca multimediale di Farra. La biblioteca comunale di Vidor, che ha sede a Colbertaldo, propone invece “Natale in biblioteca” ovvero letture e laboratori nel periodo delle feste natalizie (23 dicembre-5 gennaio). Vi sono poi i classici concerti. Per il momento in redazione ci sono giunte le segnalazioni del Concerto della solidarietà di sabato 9 dicembre nella chiesa di Vidor (alle 20.30) e del Concerto di Natale tenuto dalla banda di Moriago sabato 23 in palestra (alle 20.30). A Farra la sera del 22 i ragazzi del catechismo, insieme ai cantori del coro San Lorenzo, propongono un recital. SOLIGHETTO E MORIAGO: È TEMPO DI TEATRO S abato 9 dicembre, alle 20.30 nel teatro parrocchiale di Solighetto, la compagnia “La Malintesa” propone la replica della commedia “Hanno sequestrato mia moglie”. La prima ha avuto luogo, come tradizione vuole, la sera del- HA COMPIUTO 10 ANNI Buon compleanno coro S. Lorenzo A rmonia di voci, melodie, suoni… frutto di talenti. Ma più ancora il risultato di prove, di impegno e di gusto per il bel canto. Questo è un coro. Questo è il coro maschile San Lorenzo di Farra di Soligo. Una ventina di elementi – bassi, baritoni, primi tenori e secondi tenori –, che da dieci anni si incontrano una o due, e in prossimità dei concerti anche più spesso, sere la settimana per provare e riprovare l’esecuzione di canzoni sotto la guida, da agosto di quest’anno, del direttore Alfio Biscaro. I festeggiamenti per il decimo anniversario di fonda- zione, qualche giorno fa all’auditorium Battistella Moccia di Pieve di Soligo, sono stati l’occasione per presentare il primo compact-disc della San Lorenzo (cd che è disponibile, a 10 euro, dai coristi e in sede del coro nella casa delle associazioni a Farra), opera che include 17 brani tratti dagli oltre cinquanta del repertorio e che rappresentano i momenti più significativi di crescita della corale. «La realizzazione di questo disco – dice Paolo Gaetan, corista e presidente dell’associazione Coro San Lorenzo – è il frutto del lavoro di un gruppo di amici che 27 ASCOLTO DELLA PAROLA: Iniziative in sei parrocchie IN PARTICOLARE A FARRA E VIDOR I Domenica 10 dicembre 2006 VIDOR:ACQUISTI SOLIDALI N evicava e tirava un vento freddo. In un angolo del paese i tavoli carichi di colori invitavano ad un via vai inconsueto. A giorni sarebbe arrivato il Natale. Il tramestio di chi vendeva e di chi comprava contrastava, quasi scaldandola, la giornata gelida. Era il 2003. Su suggerimento dell’assessorato alla Cultura e della Pro loco, Vidor si stava riempiendo di luci nuove: quelle di un mercatino interamente fatto di solidarietà. Solidarietà dei tantissimi che provvedevano a creare e costruire oggetti artigianali e artistici; solidarietà di chi si attardava a sceglierli per farne possibili regali. Pensato per aiutare Casa Maria Adelaide Da Sacco e l’associazione Fiorot, il mercatino è diventato un appuntamento atteso e condiviso da tutti. Attorno al mercatino ruotano praticamente tutte le associazioni e i gruppi del comune: dagli Alpini alle due Pro loco, dai gruppi missionari alle associazioni sportive, dalle scuole all’Amministrazione comunale alla banca, dalle donne rurali alla Protezione civile, e ancora l’Avis e l’Aido, i gruppi Arlecchino e Arcobaleno, il Comitato San Francesco, la compagnia delle ricamatrici, singoli artisti, persone comuni… Una gara positiva che, al suo quarto anno di vita, continua a crescere e a far comunità. l’Immacolata. Rassegna teatrale a Moriago su iniziativa di Pro loco e Biblioteca comunale. Primo appuntamento sabato 9 dicembre con “Te lasso, te lasso, e... e”, commedia interpretata dalla compagnia “Piccolo teatro Bassano”. Sabato 16 arriva da Paese il “Gruppo teatro d’arte Rinascita” con lo spettacolo “Il Giocatore”. Gli spettacoli si tengono nella palestra comunale con inizio alle 20.30. hanno coltivato con impegno e tenacia la propria passione per il canto. È uno “strumento” per dire grazie a Dario Biscaro, che ci ha diretti nei primi nove anni di vita del coro, e che con semplicità ed efficacia ci ha fatto scoprire il piacere del canto e le potenzialità della nostra voce, anche con l’esecuzione di inediti scritti e armonizzati per il San Lorenzo dalla musicista farrese Pieranna Biscaro. Tutto ebbe inizio il 15 novembre 1996 quando, durante una castagnata tra amici, si decise di fondare un coro per cantare insieme quei brani popolari della tradizione che ognuno aveva sentito in paese». In questo decennio, il coro ha dato molto, non solo al paese, con l’annuale concerto “Tra torri e stelle” e il concerto natalizio, ma portando il nome di Farra di Soligo in tante rassegne corali, fino in Finlandia. «Il decennale – ribadisce il neo-direttore Alfio Biscaro –, oltre che un traguardo raggiunto, è un’occasione di bilanci e anche una base da cui partire per nuove esperienze musicali e opportunità culturali». Valerio De Rosso on l’inizio dell’Avvento tre parrocchie della forania del Quartier del Piave hanno attivato delle proposte di approfondimento della Parola di Dio. A Vidor ogni mercoledì di Avvento c’è la lectio divina presso la comunità delle suore Serve di Maria Riparatrici: guidano don Marco Zarpellon e suor Michela. A Farra di Soligo si tiene in Avvento un itinerario di formazione per adulti: appuntamento ogni martedì nel centro parrocchiale: se la proposta avrà una buona accoglienza è prevista una continuazione. Anche a Barbisano il martedì si approfondisce la Parola di Dio. In due parrocchie della forania la spiegazione della Parola della domenica si tiene durante tutto l’anno liturgico: a Pieve ogni martedì nella cappella dell’Eucaristia con la guida di Alberto Azzari; a Moriago ogni mercoledì con la guida di don Dino Milanese e contributi di Fernanda Baron. Con l’Avvento ha ripreso a funzionare, dopo un periodo di sospensione, anche il Centro di ascolto della Parola della parrocchia di Sernaglia. PIEVE: Due giorni di raccolta ferro per il Mato Grosso S abato 9 e domenica 10 a Pieve di Soligo si svolgerà una raccolta ferro curata dall’Operazione Mato Grosso. I volontari passeranno per le case a ritirare il materiale; è possibile anche portare il ferro al punto di raccolta, fissato presso la piazzola ecologica di Pieve. Il campo sarà per l’Operazione Mato Grosso anche occasione per salutare Carolina Giovinazzi, volontaria vittoriese di Santi Pietro e Paolo reduce da 4 mesi di volontariato in Perù, e Marzia Valeri, trevigiana, che si appresta a partire per lo stesso paese latinoamericano per mettere la sua competenza di medico al servizio di un ospedale gratuito. Per informazioni sulla raccolta ferro: 329-7254192. PIEVE: Il 9 e 10 ci si tuffa in un mare di cioccolato S abato 9 e domenica 10 dicembre ultimi due giorni per gustare le prelibatezze a base di cioccolata proposte nell’ambito di “CioccolArte”. Lo stand è aperto, nella piazza di Pieve di Soligo, dalle 9.30 alle 21. Per domenica sono in programma alcuni eventi speciali “di contorno”: il laboratorio di pittura “Dipingiamo con il cioccolato” (dalle 14), il primo concorso di fiabe per le elementari “Un amore di cioccolato” (alle 17.30 in biblioteca), il concorso “Un dolce Natale al cioccolato” (alle 18.30), la fiaba musicata per i più piccoli (alle 18.30). PIEVE: Il diritto di famiglia L unedì 11 dicembre, alle 20.45 all’auditorium di Pieve di Soligo, l’avvocato Paola Baldassar interviene sul tema “Diritti e doveri nella famiglia”. Organizza il Comune di Pieve. VIDOR: Concerto di fisarmonica V enerdì 15 dicembre, alle 20.30 nella sala consiliare di Vidor, concerto di fisarmonica classica con Eugenia Cherkazova. Organizza il Comune. 30 TRA DE GIRONCOLI, CIVILE E COSTA Trasferimenti di reparti L a riorganizzazione dei tre ospedali dell’Ulss 7 è entrata nel vivo. È in previsione per gennaio lo spostamento dall’ospedale civile al De Gironcoli dell’unità operativa di Oculistica, diretta dal dottor Giovanni Prosdocimo. Viaggio inverso invece per il reparto di Chirurgia vascolare, che al S. Maria dei Battuti potrà trovare i necessari supporti specialistici, come la Rianimazione e la Cardiologia, per poter operare in sicurezza. Nei primi mesi dell’anno nuovo verrà razionalizzato il servizio di Laboratorio: quello del De Gironcoli sarà sostituito con un point of care dotato di un macchinario in grado eseguire in automatico gli esami più elementari con carattere di urgenza, una sorta di robot che, inserita la provetta, è in grado di fornire subito l’analisi. Il macchinario ha il costo di 200 mila euro ed è in arrivo. Di conseguenza, l’attuale primario, la dottoressa Rosolen, verrà trasferita al Laboratorio dell’ospedale di Vittorio Veneto, attualmente seguito dal primario del S. Maria dei Battuti il dottor Oscar Cabianca. «La semplificazione dei laboratori Reparti: le novità del 2007 L'Oculistica dal Civile al De Gironcoli La Lungodegenza dal Civile al De Gironcoli La Chirurgia vascolare dal De Gironcoli al Civile Razionalizzazione dei Laboratori analisi Incertezza per il futuro primario di psichiatria è un atto dovuto - spiega il direttore dell’Ulss 7 Angelo Lino del Favero -. Ci sono infatti grandi città che hanno un unico laboratorio». Nel corso del 2007 arriverà al De Gironcoli dal S. Maria dei Battuti anche la Lungodegenza. Intanto, i reparti dell’ex clinica privata sono stati riorganizzati per ospitare le nuove unità operative in arrivo. «Al De Gironcoli abbiamo trasferito in locali migliorativi l’Oncoematologia e stiamo ristrutturando i locali per sistemare la Medicina tutta su un piano, quindi porteremo qui pri- CONTRIBUTI PER AUTO PIÙ ECOLOGICHE Contributi per filtri antiparticolato Entro le 12 di venerdì 29 dicembre 2006 devono essere presentate in Comune le domande per la concessione di contributi per l’installazione di filtri antiparticolato su autovetture con motore diesel o l’acquisto di autovetture diesel dotate di filtro antiparticolato. Il contributo per ogni autovettura ammonta a 100 euro. Bando e informazioni sul sito internet e in municipio. Contributi per metano e gpl Il Comune di Conegliano eroga anche un contributo fino a 250 euro a favore dei cittadini che trasformano le proprie autovetture circolanti a benzina di classe Euro III, euro IV o non catalizzate, in alimentazione a metano o gpl. Le domande vanno presentate entro le 12 di venerdì 29 dicembre in municipio. Informazioni presso gli uffici comunali o nel sito internet. PARÈ: Aggiudicati i lavori naudi e via Ortigara per rendere definitiva la rotatoria (Parè). L’opera verrà rea- S ono stati aggiudicati i lavori di realizza- e L’AZiON Conegliano Domenica 10 dicembre 2006 lizzata dalla ditta Zanesco zione della rotatoria defi- Costruzioni Generali per nitiva all’incrocio tra via Ei- 182.500 euro Iva esclusa. VENERDÌ 8 Alla gradinata degli Alpini e sui sagrati delle chiese cittadine, campagna nazionale Stelle di Natale: i volontari dell’Ail distribuiranno depliant informativi e stelle di Natale, i ricavati della vendita saranno devoluti alla ricerca medica contro leucemie, linfonodi e mieloma. Alle 10.30, a Parè, Festa dell’Immacolata con la messa che sarà cantata dal coro Voci liete. Nel pomeriggio, dalle 14.30 in oratorio, festa con canzoni, musica e giochi. Ingresso libero. Alle 20.30, nella chiesa di Scomigo, Concerto di Natale, segue rinfresco nella sala parrocchiale. Ingresso libero. si, Concerto di Natale della Filarmonica Coneglianese. Ingresso libero. Alle 17.30, al palasport Giovanni Paolo II, incontro di Campionato di pallavolo femminile A 2 Spes Zoppas Industries Conegliano contro YamamaY Busto Arsizio. Ingresso 7 euro. Alle 21, al teatro Accademia, per la stagione di teatro di prosa 2006/07 va in scena “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams, con Claudia Cardinale per la regia di Andrea Liberovici. Contrasti fra madre e figlia, che vivono con difficoltà il loro ruolo sociale. Dramma di forte emozione e poetiche. Informazioni su biglietti e abbonamenti al numero 0438-22880. DOMENICA 10 Alle 14.30, all’auditorium Dina Or- LUNEDÌ 11 Alle 10.30, al teatro Accademia, per la stagione teatrale per ragazzi, la Fondazione Atlantide di Verona presenta “La fabbrica dei sogni”, per la regia di Paolo Valerio. Il destino delle pellicole cinematografiche attraverso le vicende di un protezionista idealista. Ingresso studenti: 5 euro e informazioni al numero 043822880. GIOVEDÌ 14 Alle 21, al teatro Accademia, Concerto di Natale 2006, si rinnova una tradizione fortemente voluta dall’Amministrazione comunale in collaborazione dell’associazione Prof. Panizza e Dott. Zamboni, per sensibilizzare la popolazione alla lotta contro la leucemia infantile e raccogliere fondi a favore della II Clinica pediatrica oncoematologica di Padova. L’Orchestra Filarmonica Veneta “Gian Francesco Malipiero”, diretta dal maestro Gianpaolo Bisanti eseguirà musiche di De Falla, Copland,Wagner. ma dell’estate la Lungodegenza» annuncia Del Favero. L’ospedale di Costa sta invece aspettando l’arrivo di una nuova specialistica, che verrà inserita nel reparto di Orl (Ottorinolaringoiatria): la Chirurgia plastica ricostruttiva e maxillofacciale. A breve l’Ulss 7 dovrà chiudere anche le partite rimaste aperte di alcuni primariati. Si tratta del nuovo primario del Pronto Soccorso, che dovrà essere nominato entro la fine dell’anno - almeno così assicura la dirigenza dell’azienda sociosanitaria - in sostituzione del dottor Salvatore Conigliaro, in pensione dal 31 ottobre. Più complicato da coprire pare, invece, il posto di primario della Psichiatria del S. Maria dei Battuti, vacante da gennaio, dopo il trasferimento a Treviso del dottor Favaretto. Il concorso bandito dall’Ulss 7, in cui hanno presentato la propria candidatura in 19, è stato bloccato dalla Regione, che ha invitato il direttore generale a “riconsiderare” l’intera questione. Una situazione di stand-by di cui i vertici dell’azienda di Pieve si dicono molto preoccupati. Francesca Nicastro ASILI NIDO: Dalla Regione 318 mila euro a Pianca School L a Giunta regionale del Veneto ha stanziato 5 milioni di euro di contributi in conto capitale a favore di 62 enti pubblici e privati gestori di asili nido. Tre le strutture coneglianesi beneficiate: il centro infanzia “I Pulcini” della Pianca School srl (318.856 euro), l’asilo nido dell’Ulss 7 presso l’ospedale civile (133.175 euro), e l’asilo nido “Zamboni” del Comune di Conegliano (3.874 euro). CORO CASTEL: Un libro conclude i festeggiamenti del quarantennale M ercoledì 13 alle 18 a Palazzo Sarcinelli il Coro Castel chiude il ciclo del quarantennale con la presentazione del libro che accompagna l’ultimo cd. Si tratta di un’agile confezione che presenta i testi delle canzoni con un’introduzione scritta dal prof. Luciano Caniato, accompagnati da bellissime foto di repertorio del coro e dai disegni originali di Franco Gatti. La grafica è stata curata da Paolo Renier. “Signore delle Cime”, nuovo libro di Francesco Vidotto L unedì 11 dicembre alle 20:30 a Palazzo Sarcinelli in Conegliano viene presentato il libro di Francesco Vidotto “Signore delle Cime” (Carabba Editore). Insieme all’autore sarà presente da don Antonio Zuliani mentre il gruppo di scrittura creativa “Alternorma” proporrà letture accompagnate dalla musica di Simone Donati e Daniela De Zan. CA’ DI DIO: “Natale con gli angeli”, mostra di ricami S abato 9 dalle 15 alle 18.30 e domenica 10 dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 sono gli ultimi giorni per visitare la mostra di ricami “Natale con gli angeli” allestita dall’associazione “Sampler Club per ricamare insieme” nella Ca’ di Dio in piazzale Santa Caterina. I manufatti non sono in vendita. Ingresso gratuito. e L’AZiON se Conegliano / Conegliane DISAGI PER GLI UTENTI DEL NOSOCOMIO Domenica 10 dicembre 2006 31 PREMIO CIVILITAS 2006 Maria Pia Sartor Parcheggio dell’ospedale cominciati i lavori l’Africa prima di tutto I lavori di rifacimento del parcheggio dell’ospedale di via Brigata Bisagno sono in fase avanzata. Sono stati sradicati tutti gli alberi delle aiuole interne - fatto che ha infastidito assai il consigliere diessino Carlo Feltre, secondo il quale le piante potevano essere trapiantate da qualche altra parte - e si sta procedendo al rifacimento della pavimentazione. A lavori finiti il parcheggio avrà 60 posti in meno degli attuali 410, riduzione dovuta allo spostamento di via Toniolo, necessario per permettere sia l’ampliamento del giardino dell’ospedale dove sorgerà l’asilo nido aziendale (i lavori sono iniziati e termineranno in primavera) sia l’inserimento di una rotatoria all’incrocio con via Brigata Bisagno, dalla quale si potrà accedere anche al nuovo parcheggio interrato dell’ex Caserma S. Marco. L’intervento, redatto dal responsabile del Servizio tecnico dell’Ulss 7 di Pieve di Soligo l’ingegner Valter Celega, dovreb- be concludersi a febbraio. Il nuovo parcheggio avrà un ingresso spostato di una sessantina di metri in avanti rispetto all’attuale e sarà dotato di una nuova illuminazione. Data la situazione caotica che si è creata per i lavori, il Comune ha ripristinato provvisoriamente il doppio senso di circolazione in via OSPEDALE SAN POLO / RAINBOW SPIRITS Gospel e spiritual quasi professionali “E sprimere un messaggio cristiano di fratellanza”. È con questo obbiettivo che si esibiscono in concerto i Rainbow Spirits, coro gospel con base a San Polo e molti componenti anche di Ormelle e Ponte di Piave. Come racconta il ventinovenne direttore Denis Feletto, hanno appena mutato l’organico, passando da 35 a 15 persone; lo stile, «vogliamo essere una formazione quasi professionale, e del resto 6-7 delle voci studiano canto, e i musicisti sono tutti professionisti»; e il repertorio «proporre più gospel e spiritual contemporanei, anche perché forse si trat- Tiepolo, una strada a servizio della zona residenziale che sorge sulla collina nel retro dell’ospedale. La situazione di disagio nella zona dell’ospedale è aggravata dalla presenza del cantiere per l’ampliamento della caserma dei carabinieri che si protrarrà per due anni. (FN) ta di una musica più fruibile dai giovani. Del resto noi vogliamo anche rappresentare un’occasione di aggregazione giovanile». Ecco il punto: coinvolgimento. «Cerchiamo prosegue Feletto- di essere coerenti con lo spirito del gospel, che punta molto alla partecipazione dei presenti. Cerchiamo di avere nel pubblico il coinvolgimento del battito di mani, o dei coretti quando ci sono melodie che si ripetono. Anche se magari in Avvento l’atteggiamento del pubblico è più riflessivo e meno partecipato, perché introduciamo dei brani più tranquilli come dei Christmas ca- I Rainbow Spirits in concerto rols (canti di Natale) classici. Vogliamo evitare il rischio di un ascolto passivo, che può accadere quando si propongono cose troppo complicate». O forse: evitare l’abitudine all’ascolto passivo che dai concerti s’allarga anche alle messe. Ma per coinvolgere altri, bisogna essere in prima persona coinvolti: ecco allora che «è fondamentale il rapporto interno ai Rainbow Spirits. Vogliamo anche dare un esempio: come piccolo gruppo che crea una comunità in cui ciascuno mette del suo per creare, insieme, qualcosa di unico». Incarnando il messaggio di fratellanza di cui sopra. Il gospel è musica sacra, ma non è la solita musica sacra: che riscontro hanno i Rainbow se chiedono di esibirsi in una chiesa? «Ho trovato parroci giovani ma scettici ed altri anziani ben più aperti. Venerdì scorso don Luigi Mazzucato, direttore del Cuamm, mi ha abbracciato». L’occasione era quella di un concerto al Brandolini di Oderzo a rinsaldare la storica collaborazione con Africa Chiama-Cuamm di Rinaldo Bonadio e amici. Presente in platea anche il sindaco di Conegliano Floriano Zambon; «ha promesso in pubblico che ci porterà ad esibirci nella sua città per Natale», racconta Feletto. Tommaso Bisagno M aria Pia Sartor, casalinga coneglianese, è stata da poco insignita del premio Civilitas per la “Civiltà nella comunità”, annualmente conferito a quelle persone che nel quotidiano si distinguono per dei piccoli preziosi gesti. «Il premio è stato del tutto inaspettato, pensi che quando mi hanno telefonato per comunicarmelo, credevo volessero dirmi che avevano accettato alcuni dei nominativi che io avevo suggerito per il premio... Da anni voto per gli altri... e hanno anche vinto!». Andiamo oltre la domanda sull’età, «preferisco non dire la mia età, altrimenti penseranno che sono troppo vecchia...», e andiamo subito alle attività cui Maria Pia si dedica: «Mi occupo di due associazioni, una fondata nel 1991 con Carlotta Rigolo Valgo, ex insegnante in una di scuola di danza: è l’“Associazione Prof. G. F. Panizza” poi diventata “Associazione Prof. TEZZE: Serata con mons. Padovese L unedì 11 dicembre con un inter vento di mons. Luciano Padovese si conclude la catechesi per adulti promossa dall’Unità pastorale di San Polo di Piave-Vazzola. Il sacerdote pordenonese af fronterà il tema: “Gesù Cristo l’Amore incarnato di Dio”. Alle 20.30 nel salone parrocchiale di Tezze di Piave. ORSAGO: Lunedì 18 arriva la Luce della Pace L unedì 18 dicembre la Luce della Pace di Betlemme, attinta da quella che arde perennemente nella Chiesa della Natività, farà tappa a Orsago. A portarla gli scout dell’Agesci. Il passaggio verrà sottolineato con una veglia alle 20 nella chiesa parrocchiale. G. F. Panizza e Dott. G. Zamboni”. Abbiamo deciso di fondare questa associazione per contribuire finanziariamente all’attività della Clinica pediatrica Oncoematologica di Padova diretta dal prof. Zanesco nella quale vengono curati i bambini affetti da leucemia. Per questo ogni anno a Natale organizziamo il “Concerto di Natale” al teatro Accademia di Conegliano. La seconda associazione si chiama “Amici del Burkina Faso” creata per raccogliere fondi da inviare in Africa, Costa d’Avorio e Burkina Faso, e sostenere dei bambini mediante le adozioni a distanza. L’associazione è nata nel 1995 con la collaborazione delle suore dell’ospedale de Gironcoli. Pensi, l’idea mi è venuta quando, qualche giorno prima di Natale alcuni anni fa, ho accompagnato una suora che ave- vo conosciuto in stazione dei treni a Conegliano di ritorno da una missione. Mi ha raccontato della sua esperienza, e da quelle parole mi è venuta l’idea, assieme ad altre otto donne, di dare vita all’associazione». È mai stata in Burkina? «No... credo che per loro Ha fondato due associazioni che si impegnano per i bambini sarei un peso. Finora siamo riuscite a realizzare molte opere, abbiamo scavato pozzi, portato in Italia dei bambini da curare e aiutato molti altri in Africa, ma c’è ancora molto da fare». Erica Bet e L’AZiON Coneglianese CON UNA PARTECIPATA VEGLIA A RAMERA Domenica 10 dicembre 2006 33 MARENO DI PIAVE Forania La Colonna, riparte Recuperato il ricordo di Mario Piccin la pastorale giovanile E rano tanti i giovani della forania La Colonna che venerdì 1 dicembre hanno accolto l’invito di incontrarsi e incontrare Gesù per una sera, per condividere un’esperienza di preghiera e spiritualità in preparazione all’Avvento. Il fuoco che ardeva nella piazza della chiesa di Ramera già al momento del loro arrivo, faceva riandare la memoria dei partecipanti alla frase pronunciata da Giovanni Paolo II alla Gmg del 2000: “Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo”. Un rappresentante per parrocchia ha quindi gettato un pezzo di legno nel braciere trasformandolo in segno tangibile del contributo di ciascuno ad alimentare il fuoco della fede. Da quello stesso fuoco ognuno ha acceso una candela con la quale è entrato in chiesa per depositarla poi ai piedi dell’ambone, luogo della proclamazione della Parola. «Abbiamo voluto vedere se nella forania La Colonna esistono i giovani, ed è bello capire che ci sono e sono tanti - ha sottolienato il diacono don Mirco Miotto, membro della Pastorale Giovanile foraniale -». L’incontro infatti RAMERA: Giovani alla veglia foraniale si è tenuto dopo alcuni anni in cui non venivano effettuate proposte specifiche per i giovani a livello foraniale. Don Gianluigi Papa, animatore della Comunità vocazionale, ha ripercorso la propria vocazione raccontandosi all’attenta assemblea. «L’incontro con Gesù - ha detto don Gianluigi - mi ha cambiato la vita. Sono prete da sei anni e mezzo e sono contento. Dentro di me però c’è tanta tristezza quando vedo giovani che non credono al fatto che Dio li ami. Abbiamo un cuore assetato di amore e non riusciamo a colmarlo se non affidandoci al Signore». L’adorazione eucaristia e l’accostarsi al sacramento della riconciliazione hanno costituito il momento culmine della serata. Dopo la benedizione a tutti è stato consegnato un calendario liturgico per accompagnare questo nuovo ciclo iniziato con la prima domenica di Avvento. Gerda De Nardi N ei giorni scorsi la comunità di Mareno di Piave ha ricordato Mario Piccin, il concittadino morto nel 1956 nella tragedia della miniera di Marcinelle (Belgio). Mario nacque a Codognè nel 1919 e nel 1926 si trasferì, con la famiglia, a Mareno di Piave. Nel 1944 si sposò con Giovanna Sommariva. Lo stesso anno nacque la prima figlia, Ilvana, mentre nel 1946 arrivò Silvano. Nel 1947, dopo il Patto del carbone, il fratello maggiore Angelo partì per il Belgio. Nel ’48 fu la volta di Mario. Un anno più tardi lo raggiunsero la moglie e i figli. La famiglia, che tra non pochi sacrifici vive a Marcinelle, si allarga con la nascita di Bernardetta. L’8 agosto 1956 la tragedia. La moglie Giovanna attese per un anno che il corpo di Mario fosse ritrovato. Nel novembre 1957, tre mesi dopo il suo ritorno in Italia, ricevette un telegramma in cui le autorità belghe annuncivano il ritrovamento della salma del marito. Giovanna partì per il ricono- scimento che avvenne 16 mesi dopo la tragedia grazie a una medaglietta della Madonna di Loudes posta sotto una nicchia dell’orologio e a un pezzo rimasto integro del maglione. Fu il penultimo corpo trovato. «Quando accadde l’evento luttuoso non mi rendevo conto, a causa della mia tenera età, che fosse successo l’irreparabile - ricorda oggi la figlia Ilvana . Si respirava in famiglia un’aria di disperazione. Venne a mancare per me, per mio fratello di 10 anni, per mia sorella di 2, un punto di riferimento di cui avremmo avuto bisogno durante gli anni della nostra formazione. Mi auguro che la commemorazione, oltre a ricordare quel- l’evento, ci permetta di fare una riflessione sugli incidenti sul lavoro che accadono ai nostri emigranti, ma anche agli stranieri che ospitiamo nel nostro Paese». La signora Ilvana vuole ringraziare l’amministrazione comunale di Mareno e tutti coloro che hanno collaborato alla tre-giorni su Marcinelle svoltasi all’Oasi Campagnola. Tra loro Rino Tesser di Montebelluna, uno dei primi soccorritori, che ha portato la sua testimonianza davanti ai ragazzi delle scuole. È con eventi come questi che il sacrificio dei caduti sul lavoro viene tenuto vivo. MARENO: È mancato Televio Bortolin presidente dei Fanti È morto Televio Bortolin presidente dell’associazione Fanti di Mareno di Piave e fondatore dello Zenhin Karate. Aveva 62 anni. 34 PARROCCHIA DI SAN VENDEMIANO Oltre 90 adozioni a distanza! I l Burundi è stato il primo Paese legato alla parrocchia di San Vendemiano attraverso le adozioni a distanza. Da allora sono passati quindici anni e di strada ne è stata fatta davvero tanta. Basti pensare che, di volta in volta, grazie alla generosità delle persone entrate in contatto con la Caritas sanvendemianese sono stati aiutati bambini della Colombia, della Costa d’Avorio, del Benin, del Brasile e del Camerun. Oggi le adozioni a distanza sono una novantina, sparse per il mondo, ma la cosa più interessante è data dalla rete di sensibilizzazione che si è venuta a creare grazie all’impegno del Gruppo adozioni a distanza che fa capo alla Caritas. Ogni seconda domenica del mese all’esterno della chiesa di San Vendemiano si possono trovare i volontari che presentano del materiale informativo, ascoltano esigenze e interrogativi di chi vuole anche solo saperne un po’ di più. L o scorso 5 settembre è mancato Giuseppe Pagotto, 80 anni, di Pianzano. Giuseppe era promotore entusiasta del nostro giornale. Di carattere vivace ed espansivo, Bepi ha lasciato la moglie e due figli. Per L’Azione, che in questa occasione esprime tutta la sua vicinanza alla famiglia, lo ricorda l’amico promotore Sergio Nadal. C arissimo Bepi, il 5 dicembre sono tre mesi che ci hai lasciati. Te ne sei andato velocemente, vista la tua statura fisica mai avremmo immaginato che ci avresti lasciati così in fretta. Avevi una grande fede, nei tuoi discorsi parlavi spesso del vangelo con dei riferimenti ben precisi: lo facevi senza vergogna, orgoglioso di credere in Dio, cosa non abituale di questi tempi. Mettevi in pratica quanto credevi, la tua sensibilità verso poveri, emarginati e ammalati era grande, e l’amore al prossimo era il tuo pane «Siamo lì - spiega Vilma Zussa, incaricata delle adozioni - con un banchetto con su scritto “adozioni a distanza”. Chi desidera si avvicina, noi diamo materiale sulle varie possibilità, sulle spese, cerchiamo di interpretare le esigenze delle persone. Non è che la risposta sia automatica. Qualcuno torna da noi dopo averci pensato e aver deciso, c’è chi effettua l’adozione autonomamente. Tanti desiderano rimanere nell’anonimato, altri preferiscono farlo sapere, come testimonianza.» Quali sono le motivazioni che spingono una persona ad adottare un bimbo a distan- za? «I motivi sono i più vari. Una famiglia inizia magari in ricordo di un parente defunto e poi continua per anni e anni. Ci sono casi in cui sono i bambini a chiedere ai genitori la possibilità di avere un fratellino o una sorellina. C’è chi adotta un bimbo in occasione del matrimonio oppure già durante il fidanzamento. Altri offrono una cifra unicamente in qualche particolare ricorrenza. Ognuno dà quello che può, si va dal pensionato che offre 50 euro all’anno alla famiglia che può donare 700 euro. Sono tutti contributi importanti». Ci può raccontare qualche episodio si- PIANZANO Addio Bepi amico fedele de L’Azione quotidiano. Conoscevi un’infinità di preghiere belle e profonde, che avevi imparato ancora nell’infanzia, e le recitavi spesso. A noi molte erano sconosciute, te le sei portate con te nell’eternità. Pregavi spesso, anche L’amore al prossimo il suo pane quotidiano di notte rubando al sonno le ore più belle per offrirle al Signore, per il bene della Chiesa e del mondo intero. Partecipavi a gruppi di e L’AZiON Coneglianese Domenica 10 dicembre 2006 preghiera e se era necessario la animavi con la profondità di un vero cristiano. Alla messa feriale non mancavi mai e la devozione a Maria era per te molto grande. Per tanti anni sei stato promotore de L’Azione, andavi spesso per le case a raccogliere gli abbonamenti più difficili: di questo eri molto fiero anche se ti costava. All’ultimo incontro de L’Azione ci sei molto mancato. Siamo certi che ancora vivi con noi, aiutandoci e intercedendo per tutto presso Dio. Sergio Nadal gnificativo? «È bello ad esempio sottolineare come si sia formata una staffetta dei ragazzi della Prima Comunione che ogni anno contribuiscono a mantenere due adozioni. Altro caso particolare riguarda invece i ragazzi della Cresima. Lo scorso anno avevano fatto un’adozione di un bambino del Benin. I cresimati di quest’anno hanno invece deciso di devolvere le loro offerte ad un altro scopo. L’adozione già avviata è stata portata avanti dagli abitanti di via Nino Bixio con quanto raccolto durante una festa». Che cosa chiedono le persone che si rivolgono a voi? «Tutti chiedono certezze circa la destinazione dei soldi. Noi diamo sicurezza perché le adozioni vengono fatte tramite missionari che conosciamo come parrocchia o missionari della diocesi. Cerchiamo di avere un occhio attento a cogliere le richieste che vengono dai missionari. Esigenze che si modificano e cambiano con il passare degli anni. Con il Camerun, ad esempio, eravamo partiti con le vaccinazioni. Ora l’emergenza è rientrata e c’è invece bisogno i sostenere i bambini pigmei che frequentano i foyès dove vengono insegnati loro i rudimenti dell’agricoltura. In Benin infine le offerte vanno a sostegno dei bambini considerati stregoni a causa di sciocche superstizioni, e che per questo rischiano di venire uccisi dai loro stessi familiari». Gerda De Nardi SAN VENDEMIANO: Il sindaco Brescacin coinvolta in un incidente M igliorano le condizioni del sindaco di San Vendemiano Sonia Brescacin vittima di un incidente Il automobilistico nella serata di sabato 2 dicembre. Il primo cittadino è stato immediatamente sottoposto a un intervento chirurgico alla rotula all’ospedale di Conegliano. Forse già la settimana prossima sarà nuovamente presente in municipio. SANTA LUCIA: In un libro ricordati Zanardo, Camerotto e Zanetti I l nuovo libro curato da Innocente Soligon e Marilena Zanetti e stampato dalla Csc di S. Lucia: “Ultimi cantastorie” è iniziativa delle associazioni santalucesi con l’amministrazione comunale per ricordare le figure dei maestri di aggregazione Dante Zanardo, Riccardo Camerotto e Tomaso Zanetti. La presentazioe avverrà il 13 dicembre, alle 20.30 nella sala convegni dell’ex Filanda Ancillotto di S. Lucia di Piave. Dopo il saluto del sindaco Fantinel interverranno la prof. Paola Perin Dodero e mons. Pierdomenico Amort. La serata sarà allietata dai “Cantori di Sottoselva” che rievocheranno vecchi motivi con i versi dei tre autori scomparsi. Alcune letture sceneggiate dei racconti da filò di Dante e Tomaso e un video storico, girato negli anni ’50, concluderanno la manifestazione. CAMPOMOLINO: Esperti del Ser.T. intervengono sulle dipendenze M artedì 12 dicembre alle 20.30 a Villa Altan di Campomolino due esperti del Ser.T. di Conegliano - Isabella Magro, assistente sociale, e Alessandro Becagli, educatore - guidano un incontro su “Le dipendenze: servizi e risorse nel territorio”. Organizzano il Comune di Gaiarine e l’Ulss 7. SUSEGANA: Inaugurazione della nuova biblioteca S abato 16 alle 15 viene inaugurata la nuova sede della biblioteca di Susegana all’interno della sede municipale di piazza Martiri della Libertà. In programma un percorso di lettura per ragazzi. e L’AZiON Friuli CAVOLANO/ SU INTERVENTI E PRIORITÀ VIVACE DIBATTITO TRA AMMINISTRAZIONE E RESIDENTI Piazza, campanile e asilo N ell’ambito dell’assemblea svoltasi a Cavolano tra la popolazione e l’amministrazione comunale, parte dei cittadini della frazione ha manifestato perplessità circa i progetti che l’amministrazione ha richiamato all’attenzione, in particolare circa la sistemazione della nuova piazza, per la quale è stato stanziato un finanziamento regionale di 447 mila euro. Il piano di valorizzazione della piazza ipotizzato dall’amministrazione punta a potenziare la piazza come zona pedonale visto che sarebbe prevista una sua pavimentazione. A questo si aggiunge anche il fatto che la parrocchia ha ricevuto un finanziamento di trentamila euro per il rifacimento del campanile, i cui lavori verranno ad incidere su quelli per la piazza. Molte altre le questioni avanzate dai cittadini, in primo luogo si vorrebbe un sostegno per ampliare la scuola materna parrocchiale (anche per scon- sono sempre più frequenti e converrebbe non frammentare i lavori ma realizzare “in un unico blocco” la piazza, la sistemazione della zona vicino al campo sportivo per adibirla a parcheggi e anche la pista ciclabile e la rotonda sulla Provinciale». La posizione dell’amministrazione comunale Il centro di Cavolano giurare il rischio che venga altrove trasferita) e, in secondo luogo, si chiede maggior chiarezza circa la realizzazione della pista ciclabile di via delle Gere. Le richieste dei residenti getto chiaro». Più pacata la posizione di Ivo Lot che, nel rilevare la mancanza di concretezza del Progetto presentato, riconosce l’intento da parte Servono davvero più parcheggi? Il parroco don Andrea Pierdonà non usa mezzi termini e ritiene che l’amministrazione su questi argomenti «chiacchiera tanto ma non attua in concreto. Adesso si sono arenati per la questione del campanile, però manca ancora un pro- degli amministratori di voler comprendere le opinioni dei residenti. «Dal mio punto di vista le occasioni in cui servono più parcheggi DUE CONCERTI E L’ACCENSIONE DELL’ALBERO, A CANEVA È GIÀ NATALE S abato 9 dicembre, alle 20.45, nella parrocchiale di Caneva si esibirà l’Officium Consort di Pordenone, diretto dal maestro Danilo Zeni. “Gaudete, Christus est natus” il titolo di questo concerto, promosso dal Coro San Tomaso di Caneva, in collaborazione con la parrocchia e l’assessorato alla cultura, che si propone di esplorare il tema dell’Avvento e del Natale, in un percorso che si snoderà attraverso i secoli, e che toccherà varie forme e stili musicali. Molto ricca di appuntamenti anche la giornata di domenica 10 dicembre che, oltre alle normali funzioni religiose, vedrà i devoti di santa Lucia, provenienti anche da tutto il territorio circostante, salire alla chiesa del Castello, per presenziare alla messa delle 14.30, e per festeggiare, assieme alla Pro Castello, l’antica patrona castellana. Alle 17, inoltre, in parrocchia si potrà assistere al tradizionale Concerto natalizio, promosso dall’amministrazione comunale, in col- SABATO 9 In viale Zancanaro a Sacile (locali ex pizzeria “Oriente”), fino a domenica IV Rassegna concorso “I fiori d’inverno”, mostra e degustazione del radicchio, organizzata in collaborazione con Bonfrutta e Consorzio del radicchio trevigiano. DOMENICA 10 Alle 14, a Sacile, mercatino dei giocattoli usati in largo Salvadorini. Alle 15 in piazza Duomo arriva il Ludobus, carico di giochi natalizi (a cura del La chiesetta di Santa Lucia al Castello di Caneva laborazione con altre associazioni locali, che vedrà la partecipazione dei cori San Tomaso e Santa Cecilia di Caneva, oltre all’orchestra “Serenissima” di Sacile. Al termine del concerto, sulla piazza del capoluogo verrà acceso un grande albero di Natale, dono degli “Amici di Caneva” di Neumarkt-Sankt Veit, e verranno raccolte le offerte per la Via di Natale. Luciano Borin Centro Zanca). Alle 15, in piazza del Popolo, esibizione dei Pueri cantores di Vicenza. LUNEDÌ 11 A Brugnera, in biblioteca comunale, incontro per bambini dai 5 ai 7 anni, nell’ambito del laboratorio Le mani in pasta, organizzato dall’associazione culturale Attivamente. Per informazioni e iscrizioni, telefono 0434-613112. A Sacile dalle 20.30 alle 21.30, al Centro di studi biblici, si svolge il terzo dei quattro incontri di lettura spirituale della Bibbia in preparazione al Natale, dal titolo Dio mandò il suo Figlio (Gal 4, 4). Relatore don Adriano Dall’Asta. GIOVEDÌ 14 A Sacile, in biblioteca civica, i bambini continuano il laboratorio finalizzato a realizzare il Presepe della felicità. Farmacie di turno: Bechi, piazza del Popolo 31, Sacile, telefono 0434-71380; Poletti, via SS. Trinità 73, Brugnera, telefono 0434-623032. Dice il vicesindaco e assessore all’urbanistica Gilberto Tomasella: «Le questioni sono molte: si vuole riqualificare l’ingresso alla frazione attraverso una rotatoria ed è stato definito l’iter per la pista ciclabile, che però è di competenza provinciale. Per quel che riguarda la richiesta di ampliamento dell’asilo, l’amministrazione è disponibile ad un confronto». Secondo l’assessore ai lavori pubblici Cazorzi «per quel riguarda piazza e parcheggi c’è da valutare se quelli esistenti sono sufficienti per le esigenze dei residenti». Letizia Miotto Domenica 10 dicembre 2006 35 SACILE: Con “Spaghetti e kebab” il Comune promuove l’integrazione I ndovina chi viene a pranzo? Una famiglia straniera che vive nella nostra stessa città, Sacile, e che non conosciamo, ma che possiamo imparare a conoscere condividendo la stessa tavola. È questo lo spirito dell’iniziativa “Spaghetti e Kebab” promossa dal Comune di Sacile in occasione della “Giornata della pace” il 10 dicembre. L’invito a pranzo sarà poi ricambiato domenica 14 gennaio in occasione della “Giornata del migrante e del rifugiato”. Le famiglie italiane che desiderano partecipare all’iniziativa possono telefonare allo 0434-787111. La seconda parte del progetto prevede anche alcune serate nelle quali i cittadini immigrati presenteranno con foto e diapositive il proprio paese di origine. SACILE: Corso di formazione per genitori con Aldo Mattucci P rosegue a Sacile il percorso di formazione per genitori ideato dall’Ambito 6.1. Sono proposti due seminari dal titolo “Essere genitori: continuiamo a parlarne”. Il primo è in programma mercoledì 13 alle 20.30 al teatro Ruffo; il secondo si terrà il 24 gennaio alle 20.30 in San Gregorio. Relatore di entrambe le serate Aldo Mattucci, psichiatra e psicoterapeuta. FIASCHETTI: Trovato nel Livenza il corpo di Mario Mella S ono stati celebrati giovedì 7 a Fiaschetti i funerali di Mario Mella, pensionato, morto tra sabato – giorno in cui era sparito da casa – e domenica – giorno in cui è stato ritrovato, vicino al ponte di via Filzi a Fiaschetti – per annegamento nel Livenza. 36 Con la riqualificazione dell’ex zuccherificio Ceggia crescerà ... forse troppo? È stato presentato al pubblico il progetto di riqualificazione urbanistica dell’area ex Eridania a Ceggia, unitamente alla Valutazione di impatto ambientale (Via) realizzata dallo studio Sindar per conto della proprietà, Zeta C Spa. L’iter quindi sembra procedere verso l’approvazione da par te delle istituzioni del progetto urbanistico: tappa importante che precede l’elaborazione del progetto definitivo. Per il Comune si tratta di una conquista, dopo una lunga trattativa con la proprietà, af finché fossero date buone garan- zie di rispetto della memoria storica dei luoghi e dell’ambiente. Ma la significativa trasfor mazione che sarà impressa all’area sembra nascondere qualche insidia: di sostenibilità ambientale e sociale del maxinter vento. Vediamo nel dettaglio accuse e difese. I COMITATI:ARRIVERANNO 900 ABITANTI E 600 AUTO (nell’agosto 2006) di porre il vincolo sull’ex zuccherificio quale pregevole esempio di archeologia industriale. Per questo – dicono i comitati – solo una revisione di quell’accordo può garantire una vera tutela. Ipotesi che il sindaco Massimo Beraldo respinge con determinazione, senza nascondere il proprio risentimento: «Non posso nemmeno pensare ad una revisione della convenzione. Proprio ora, che dopo estenuanti trattative con la proprietà siamo arrivati ad un progetto che tiene conto delle esigenze dei cittadini, frutto di un accordo con la Soprintendenza». I l Comitato cittadini per il territorio e il Comitato promotore per la tutela e la valorizzazione dell’ex zuccherificio Eridania di Ceggia esprimono forti preoccupazioni per l’aumento del numero di abitanti e per le conseguenze sul traffico e l’inquinamento. Nel progetto si parla di 350-560 nuovi residenti. Ma, secondo le stime, saranno 900 le persone che, compresi gli addetti e gli ospiti/clienti delle nuove attività commerciali e degli uffici, insisteranno sul complesso. Per quanto riguarda il traffico, nella Via si prevedono 250 veicoli di utenti (clienti, ospiti, eccetera) in arrivo ogni giorno e circa 350 auto in uscita dei residenti, per un totale di ben 600 movimenti nei giorni feriali. Non ritenendo quindi il progetto sostenibile dal punto di vista ambientale i comitati chiedono all’amministrazione comunale di “rivedere i contenuti dell’accordo di programma e del Piruea per consentire una vera tutela dell’area e degli edifici storici”. Si contesta infatti al Comune di aver preso accordi con la proprietà prima della decisione della Soprintendenza Beraldo: la convenzione non si tocca derebbe il Centro Civiltà dell’acqua di Mogliano, il Museo della bonifica di San Donà e il Museo del mare di Caorle. Aspetti che però non convincono Guiotto, che preferirebbe investimenti maggiori per l’istruzione: «Le scuole a Ceggia sono già ora insufficienti e le strutture carenti. E allo stato attuale non sono previsti né ampliamenti né aumento dei servizi scolastici». I SOSTENITORI:ALL’EX ERIDANIA AVREMO UFFICI, NEGOZI E MUSEI C i sono anche altri aspetti che destano preoccupazione, legati alle conseguenze sociali della nuova urbanizzazione: problemi di congestione, di inserimento, di sicurezza e di carenza di servizi. «La convivenza pacifica è fatta di relazioni culturali e sociali che, per strutturarsi, hanno bisogno di tempo – afferma Annalisa Guiotto, portavoce dei comitati –. È facile prevedere che un aumento rapido di molti residenti porti a tensioni e squilibri». e L’AZiON Veneziano / Friuli Domenica 10 dicembre 2006 I sostenitori del progetto, invece, evidenziano l’alto livello dei servizi che si concentreranno in quest’area: non solo case, uffici e negozi. Il corpo di fabbrica potrebbe ospitare l’istituto zooprofilattico e altri musei, nonché sedi di associazioni di categoria. Ci sarà un centro di educazione ambientale e, secondo l’Intesa programmatica di area della conferenza dei sindaci, la vasca di lagunaggio diventerebbe parte di un itinerario naturalistico che compren- servizi a cura di Beatrice Doretto GHIRANO BRUGNERA / NASCE “DIM” Terminato il restauro della pala d’altare La scuola del mobile si dà al giornalismo È tornata a casa la pala dei Santi Pietro e Paolo (nella foto). L’olio su tela, dopo il restauro effettuato da Giancarlo e Giovanni Magri e commissionato dalla parrocchia, ha ripreso il suo posto al centro della zona absidale della chiesa parrocchiale di Ghirano. Secondo i restauratori l’opera, raffigurante la Beata Vergine con il Bambino, i santi Pietro e Paolo e un devoto in preghiera che è il probabile committente, risalirebbe al 1562. La data, difficile da decifrare, è contenuta nel cartiglio rinvenuto sulla tela che ha dimensioni di 140x220 centimetri. Di ambito veneto, la tela era inizialmente conservata nell’antica chiesa di San Pietro, demolita nella prima metà dell’Ottocento. U na scuola che disegna il futuro, ora ha uno strumento in più. È nato infatti “Dim”, abbreviazione per dimensione, il giornale della Scuola del mobile e arredamento di Brugnera (nella foto la testata) realizzato dagli studenti e dai professori dell’istituto. «Nasce dalla necessità di creare un dialogo continuo tra la scuola e il mondo esterno imprenditoriale – ha spiegato il professor Bruno Zille –. Verrà distribuito nell’area di Pordenone, Treviso e Venezia». Il magazine, realizzato con il contributo dei comuni di Brugnera, Prata di Pordenone e Pasiano di Pordenone, oltre ad alcune ditte private che operano nel settore del legno, vuole essere un luogo di dibattito, di riflessione oltre che di orientamento lavorativo. Tema del primo numero è la cucina, a partire dalla sua storia continuando con le considerazioni tecniche dei ragazzi per arrivare al design; conclude la rubrica “Secondo me…”, cioè il racconto dell’esperienza lavorativa di un ex allievo con qualche consiglio per gli studenti. La Scuola del mobile, ha continuato Zille «oggi conta 300 allievi, con una tendenza alla ripresa e all’aumento degli iscritti. Gli anni scorsi abbiamo pagato l’incertezza diffusa dalla riforma Moratti». Un istituto da sempre attento al colloquio con le strutture esterne; già dagli anni Novanta infatti promuove la pratica del tirocinio presso ditte locali. «La nostra è una scuola molto conosciuta in Friuli, ma non così al di là del Livenza» ha puntualizzato il professor Stefano Carnelos. Perché? «Direi per un fattore culturale, legato alla tendenza a sostenere le scuole della propria provincia e regione». Erica Bet e L’AZiON o Opitergino / Venezian DA LUNEDÌ 11 ATTIVA LA NUOVA STRUTTURA PRESSO LE EX ELEMENTARI DI MANSUÈ Benvenuti, anziani! È nata la Casa per anziani a Mansuè. Quella che era solo un’ipotesi, formulata oltre vent’anni fa, quand’era sindaco Ireneo Miotto, è divenuta ora concreta realtà. Il sindaco Giuseppe Vizzotto l’aveva messo come punto del proprio programma elettorale. Un impegno con i cittadini che è stato mantenuto e che ha trovato realizzazione trasformando le vecchie scuole elementari di via Dall’Ongaro. Parte dello stabile, già durante le passate amministrazioni comunali, era stato trasformato in biblioteca. Era rimasta l’altra porzione, perché il fabbricato delle ex scuole aveva comunque dimensioni rispettabili: l’obiettivo era di N ella chiesa di San Vincenzo anche i nuovi confessionali. Prosegue così lo sviluppo dell’edificio sacro, dopo la realizzazione del nuovo presbiterio e delle due cappelle laterali vicine all’ingresso, una che funge da battistero e l’altra pensata proprio per il sacramento della penitenza. Una vicinanza non casuale, dato che la confessione è quasi un secondo battesimo, che si struttura sull’itinerario catecumenale, dopo che il battesimo stesso è stata una prima riconciliazione con Dio. E l’importanza del sacramento della confessione, scrive Marzio Piaser, architetto della chiesa di San Vincenzo, implica che “come il battistero e il fonte battesimale, anche lo spazio penitenziale La nuova Casa per anziani a Mansuè trasformarlo in centro per anziani. Un lavoro durato circa un anno che si è compiuto con l’inaugurazione di venerdì 8. La Casa per anziani si compone di un grande salone a pianterreno; una Il Comune cerca volontari per l’autogestione della Casa CHIESA DI SAN VINCENZO La luce naturale entra in confessionale La chiesa di San Vincenzo In chiesa ogni sera vespri cantati L’ Avvento invita alla preghiera: la parrocchia di San Vincenzo pronta risponde. Ogni giorno feriale fino a Natale, infatti, in parrocchia alle 20.15 si tiene la celebrazione cantata dei vespri. FARMACIA AL SUPERMERCATO Clienti contenti ma inesperti a San Donà L a farmacia Coop piace. A tre mesi dall’apertura del “corner shop” dedicato ai farmaci da banco all’Ipermercato del Centro Piave di San Donà il bilancio sembra essere più che positivo. Spiega la dottoressa Pasqualon, una dei tre farmacisti iscritti all’albo che all’Ipercoop ha trovato occupazione: «Possiamo contare su centinaia di richieste ogni giorno». Analgesici e antidolorifici sono indubbiamente i medicinali più richiesti, ma c’è anche qualcuno che crede di poter acquistare antibiotici: «In molti non hanno ben chiaro quali siano i farmaci di automedicazione e senza obbligo di ricetta che si possono vendere qui continua Pasqualon - così vengono da noi con le prescrizioni del medico, che non possiamo soddi- sfare. Ma c’è anche un buon numero di clienti che ci richiede medicine che nelle farmacie tradizionali ha sempre acquistato senza ricetta e che in realtà la prevedono». Ma chi è il cliente tipo? Non solo chi va all’ipermercato per la spesa, ma anche persone che si recano appositamente per acquistare un farmaco, per beneficiare degli sconti. Una comune aspirina effervescente, ad esempio, si trova a tre invece che quattro euro. E per altri prodotti la differenza è ancora più significativa. Le farmacie dei porta a soffietto delimita un locale più piccolo, attrezzato a cucinotto, in modo che coloro che la frequentano possano prepararsi una bevanda calda o riscaldarsi qualcosa da mangiare. Da sottolineare la generosità di due aziende locali: la famiglia Cazorzi, titolare del supermercato Crai, e l’Arrex-1 spa che fabbrica cucine componibili, hanno sponsorizzato la fornitura degli arredi. L’obiettivo del Comune è che la Casa sia aperta da subito. Già dall’11 dicembre la Casa sarà aperta al pomeriggio del lunedì e del giovedì, dalle 14 alle 18. Nei primi tempi la struttura sarà seguita dall’assistente sociale, ma il desiderio è che si arrivi alla formazione di un gruppo di anziani che riesca a gestirla da solo. La Casa è aperta agli anziani autosufficienti; se ci sono persone con problemi di trasporto basta farlo sapere in Comune, perché è a disposizione il pulmino del municipio per il trasporto. Annalisa Fregonese debba trovare adeguata espressione nella struttura stessa dell’edificiochiesa. Non può quindi ridursi ad un mobile”. In coerenza con i dettami della Conferenza Episcopale Italiana sulla riforma liturgica per l’adeguamento o costruzione delle chiese. Il mobile-confessionale, peraltro, è apparso solo verso la fine del XVI secolo. L’ambiente per la penitenza, a San Vincenzo, è composto da uno spazio diviso in due celle chiuse verso l’assemblea da una parete in legno e vetro per consentire una adeguata riservatezza. All’interno il penitente e il celebrante si raccolgono per il rito sacramentale dove l’azione simbolica viene avvolta dalla luce naturale che penetra dalla parete esterna in vetro . Ma la torrense Mariella non rinuncia ai consigli del suo farmacista paesi vicini si sono adeguate abbassando un po’ i prezzi, ma possono comunque contare su una folta schiera di fedelissimi. Come la signora Mariella di Torre di Mosto, che con il suo carrello della spesa guarda e passa: «Avrei bisogno di uno sciroppo, ma non rinuncio al mio farmacista di fiducia, che mi conosce e mi sa consigliare». Beatrice Doretto Domenica 10 dicembre 2006 37 ODERZO: “Progetto Pace”, allievi del Sansovino al Cristallo D a qualche anno alcuni allievi dell’istituto tecnico Sansovino di Oderzo hanno aderito al “Progetto Pace”, una rete che unisce varie iniziative delle scuole superiori di Treviso e provincia. Ecco come nasce lo spettacolo di teatro/musica/immagini che gli studenti porteranno in scena mercoledì 13 dicembre 2006 al teatro Cristallo di Oderzo alle 20.45. Si tratta quindi della conclusione del lavoro partito dal copione scritto dalla da poco ex-allieva Sara Giunchi, che è sfociato nello spettacolo nato dalle idee di Gabriele Agostinis, Martina Buosi, Marco Del Frari, Antonella Fellet (che ha rappresentato l’istituto Sansovino anche davanti al presidente Napolitano) e Michela Zanchetta. La freschezza e l’intensità del testo ha motivato e coinvolto molti altri ragazzi: il gruppo di lavoro si è allargato, ha condiviso l’idea, l’ha realizzata e si è riconosciuto in essa. Inoltre lo spettacolo si aggancia all’attività iniziata lo scorso anno dal Sansovino in collaborazione con l’associazione “Africa Chiama”. Si tratta della raccolta di fondi per il sostegno a distanza di progetti per l’Angola: dalla ristrutturazione, l’altro anno, di una scuola a Damba, alla realizzazione, adesso, di un reparto maternità a Masseque. CAMPODIPIETRA: farmacia, molte disponibilità, poche certezze D all’incontro della scorsa settimana tra il sindaco di Salgareda, Vito Messina, l’Ulss e la Regione sul tema della farmacia di Campodipietra è emersa, riferisce Messina, la «massima disponibilità da parte di tutti a continuare il servizio. Ma anche la consapevolezza che bisognerà aspettare il concorso per avere il farmacista definitivo». Per intanto la farmacia è chiusa per ferie: quel che rimane da fare ai cittadini è sperare che riapra appena finito questo periodo.(FB) PIAVON: tre quintali di kiwi (e di sorrisi) per Sarmeola D omenica 19 novembre don Giuseppe Fagaraz ha accompagnato il gruppo dei cresimandi di Piavon, insieme ai loro genitori, a visitare l’Opera della Provvidenza di Sant’ Antonio a Sarmeola (Pd ), che accoglie numerose persone portatrici di handicap psichici e fisici. La sussistenza di tale opera caritativa è possibile grazie soprattutto ad offerte che giungono quotidianamente da ogni parte del Triveneto. Anche quest’anno Piavon ha voluto dare un concreto aiuto alla causa e la generosità dei suoi abitanti ha permesso di riempire i magazzini delle cucine di Sarmeola con decine di chili di prodotti non deperibili e a lunga conservazione come pasta e riso e addirittura tre quintali di … kiwi! Grande soddisfazione da parte del parroco che ha risposto in questo modo alle richieste dei cresimandi, oltre che della comunità, di offrire un aiuto alle persone meno fortunate in un luogo dove disagio e sofferenza sono una presenza costante. Lorenzo Roman CEGGIA: Metti una sera al bar col sindacalista e il gruppo Kairos “W ork in progress- giovani e lavoro”. Questo il tema dell’incontro di venerdì 15 dicembre alle 20.30, con il quale in gruppo Kairos (nella foto) inizia una nuova stagione di iniziative. Originale la sede dell’appuntamento, l’ombreria “Al Gambero”, per stimolare la partecipazione dei giovani che, tra un cicchetto ed uno spritz, potranno confrontarsi amichevolmente con un esperto in materia: il segretario generale della Cisl di Venezia, Lino Gottardello. FOSSÀ: Canti di Natale V enerdì 15 dicembre, alle 20.30, presso la chiesa di Fossà, Canti di Natale con il coro parrocchiale di Fossà e la corale San Vitale di Ceggia che, per la prima volta in un concerto, eseguiranno alcuni brani insieme. Come nella partecipata edizione dello scorso anno, le voci saranno accompagnate dalla musica di organo, viole e violini. 38 Per gli alunni della media di Gorgo Gli anziani, scuola di vita «L a famiglia deve essere il perno dell’educazione dei figli. L’educazione solo marginalmente spetta alla scuola, che ha invece più specifiche competenze didattiche. I genitori devono farsi carico di trasmettere contenuti, affetti, cure ai loro figli. Così si combatte il bullismo, fenomeno che qui nel Veneto non è tanto esteso come ho visto invece in altre zone d’Italia dove ho lavorato». Eppure, nonostante queste premesse, il professor Massimo La Monica, insegnante di religione presso le scuole medie di Gorgo, ha avviato, in collaborazione con gli al- tri docenti e con il dirigente, un progetto educativo di tutto rispetto. I ragazzi di prima e seconda media che frequentano la scuola Nievo di Gorgo, nei prossimi giorni, andranno a fare i “volontari per un giorno”, presso la Casa del Sorriso di Navolè e presso la casa di riposo di Oderzo. «In questa scuola non ho visto episodi che si possano ascrivere al fenomeno del bullismo fra ragazzi- sottolinea La Mo- nica - ma è bene che i giovani prendano contatto con le dure realtà della vita. Trascorrere un giorno Gli studenti saranno “volontari per un giorno” alla Casa del Sorriso di Navolè e alla casa di riposo di Oderzo fra gli anziani, fra i malati, può far riflettere sui valori e sulle priorità. I ragazzi saranno messi a contatto con situazioni gravi ma concrete, si renderanno conto di cosa sia la sofferenza ed il limite umano». L’iniziativa dei ragazzi “Volontari per un giorno”, si farà a Navolè il 12 dicembre e a Oderzo il giorno 20. Non si tratta delle solite buone azioni prenatalizie; questa volta i ragazzi devono scoprire che non sono gli anziani ad aver bisogno di loro, perchè nelle due strutture sono accuditi benissimo ogni giorno dell’anno. Questa volta invece sono gli studenti ad aver bisogno di una lezione di vita vera. Saranno loro ad imparare e a trarne insegnamento. «Perché i giovani hanno tante risorse, possono dare molto e molto ricevere. Fare i “Volontari per un giorno”, servirà ai ragazzi per conoscersi meglio, per sentirsi gratificati, utili, e stare lontani da comportamenti a rischio. Questa della scuola è solo un’iniziativa, il compito di educare alla vita spetta alle famiglie», conclude il professore. Giuseppina Piovesana MOTTA/ 20 ANNI DOPO, CHIERICHETTI DI FRA ERASMO Ancora suoi S abato 2 in Basilica si è svolta una suggestiva cerimonia a ricordo di fra Erasmo Castagnaro nel ventennale della sua scomparsa. Santuario colmo, presenti tantissimi chierichetti che hanno servito messa anche fino a cinquant´anni fa. «Era una persona straordinaria - ha detto padre Secco nell´omelia - perché sapeva trasmettere il senso del bello; sapeva coinvolgere, fare gruppo. Non per nulla erano tantissimi i chierichetti che lo hanno avuto come vero e proprio padre spirituale. Cre- DOMENICA 10 Mercatino dell’antiquariato a Portobuffolè. Ore 11.30 a Rustignè: al centro ricreativo La Fontana (nella foto) viene inaugurato un circolo bar che verrà gestito dall’Associazione "La Fontana". Ore 14.30 al campo di rugby in Foro Boario: per la 11ª giornata del campionato di serie C Triveneto il Rugby Oderzo sfida il Rugby Riviera. Ore 14.30 allo stadio Opitergium: per la 14ª giornata del campionato di calcio Eccellenza girone B l’Opitergina sfida la Marosticense. Ore 15 a Palazzo Foscolo: presentazione del libro di poesie in dia- do che la sua opera continui anche oggi: abbiamo la grazia di essere cristiani, per cui sappiamo che fra Erasmo da lassù ci sta accompagnando. Perché possiamo rivestire le più importanti cariche e titoli, ma in fondo siamo ancora come allora i chierichetti di Fra Erasmo. Oggi e per sempre». Struggente il ricordo dell´ex chierichetto, ora professore, Giuseppe Manzato: «Fra Erasmo ha detto - aveva la rarissima dote di essere un educatore carismatico con le mani da contadino, un re- letto e italiano Tra la Peressina e Ottoboni, libro prodotto dal GSRC Rustignè in collaborazione con Oderzo Cultura, Comune di Oderzo e Provincia di Treviso. Ore 15 al cinema Turroni: quarto appuntamento del mini-ciclo di proiezioni per ragazzi con il lungometraggio a cartoni animati U- e L’AZiON o Mottense / Opitergin Domenica 10 dicembre 2006 FONTANELLE: Musical su Madre Teresa sabato 9 I l gruppo “Controcorrente” di Tamai di Brugnera torna dopo un anno nell’opitergino con l’ormai celebre musical “Madre Teresa”, che racconta la vita della suora albanese a partire dal momento in cui lascia il convento di Loreto, attraverso i suoi pensieri, le preghiere, la sua gente il suo lavoro, con particolare riferimento agli aspetti più semplici e umili, il suo entusiasmo messo a confronto con la dura realtà dell’India. L’appuntamento è per sabato 9 dicembre alle ore 20.30 in palestra comunale a Fontanelle. Ingresso libero. L’evento è organizzato dall’associazione “La Fonte” di Lutrano in collaborazione con il Comune di Fontanelle.(AP) FONTANELLE: “Insieme per Fontanelle” riparte P rimi passi verso le elezioni di primavera a Fontanelle. La lista “Insieme per Fontanelle” ha riunito domenica 3 i simpatizzanti. L’assemblea ha eletto un gruppo di coordinamento: ne faranno parte Nello Mosole (segretario), Davis Andreetta, Francesca Da Ros, Carlo Zanardo e Manuel Faccin. COLFRANCUI: si conclude la “Sagretta dell’Immacolata” P rosegue a Colfrancui la “Sagretta dell’Immacolata”. Sabato 9 dicembre alle 14.30 “Giochiamo insieme” con la rottura delle pignatte, gare di freccette e corsa coi sacchi ed altro ancora. Alle ore 21 la compagnia teatrale “La Caneva” di Lorenzaga porterà in scena la commedia “El barbiero de Porta Monte” sempre in salone, con ingresso libero. Il 10 dicembre si termina con il secondo Grand Prix “Città di Colfrancui”, gara di automodellismo rally e rally-cross dalle 8 alle 16 nella piazza davanti alla chiesa (nella foto); alle 11 il gruppo giovani animerà la S. Messa.(AP) MOTTA: Festa degli anziani ligioso dalla profonda vita ascetica ma allo stesso tempo un francescano “itinerante”». Durante la ce- lebrazione ci sono stati momenti di palpabile commozione. Gianandrea Rorato SAN GIOVANNI: Mons. Rino sostituisce mons. Roberto Q ualche giorno fa l’assemblea parrocchiale di San Giovanni di Motta ha ufficializzato il termine del servizio del parroco don Roberto Tubiana (nella foto). La parrocchia di San Giovanni verrà seguita da quella di Motta, ma don Roberto resterà nella località per seguire la comunità accanto al parroco monsignor Rino Bruseghin. Domenica 10 la messa di saluto di don Tubiana. no zoo in fuga. Ore 16.30 in Duomo: ultimo appuntamento della rassegna “Opera in Piazza” con il concerto Note di stelle. Sarà presente l’Orchestra giovani archi veneti e il tenore solista dell’Ottetto sloveno Vladimir Cadez. Ore 17.30 al Palasport: per la 9ª giornata del campionato di pallavolo, la Lae Oderzo sfida il Volley Forlì. Alle 20.30, nella chiesa arcipretale di Mansuè: concerto gospel con il gruppo Soul Singer Gospel Choir. LUNEDÌ 11 Ore 20.30 presso il centro parrocchiale del Duomo: decimo incontro della scuola di formazione all’impegno caritativo e sociale, promossa dalla Diocesi, sul tema “Il cattolicesimo democratico in I- talia”. Relatore: Mauro Pitteri. A perte a Motta le iscrizioni per l’XI “Festa per conoscerci” promossa dalla locale associazione Anziani e Pensionati. Le iscrizioni vengono effettuate presso la sede sociale di via del Girone, 27 tutti i giorni, anche la domenica, dalle 9.30 alle 11.30. La festa si terrà in un ristorante della zona il 17 dicembre; attivo anche un servizio pullman per l’eventuale trasporto. AMICI DEL CUORE: premiati Stellini, Prandin e Napoli L’ associazione Amici del Cuore ha premiato il presidente dell’ospedale di Motta Domenico Stellini e il direttore Alberto Prandin in occasione del pranzo di chiusura dell’anno sociale. Stellini è stato premiato per il suo impegno a favore della sperimentazione gestionale dell’ospedale; Prandin ha ricevuto una targa in base all’impegno dirigenziale negli ultimi tre anni, che ha fatto lievitare gli utili. Premiato anche il socio Salvatore Napoli per il suo impegno organizzativo. MANSUÈ/ 51 ANNI INSIEME MERCOLEDÌ 13 Ore 16.30: la sezione opitergina del Centro Italiano Femminile si ritrova in sede per un evviva natalizio. VENERDÌ 15 Ore 20.30 a Basalghelle: sacra rappresentazione della Natività con più di cinquanta tra bambini e ragazzi de “La Nostra Famiglia” di Conegliano. Ore 21: ultimo film della prima parte della programmazione del cinema Turroni con il film “Il vento che accarezza l’erba” di Ken Loach, vincitore di Cannes 2006. Farmacia di turno: Favero, via Garibaldi 18. tel. 0422-207790. Rosa Furlan e Rino Vendramini di Mansuè I l 10 dicembre Rosa e Rino festeggiano il 51º anniversario di matrimonio: un esempio di come vivere la vita in modo semplice e con continuo entusiasmo nonostante i problemi che essa riserva. Gli sposi si ritrovano per la messa e un momento conviviale sabato 9 per ricordare quel giorno importante. Auguriamo loro di trascorrere ancora tanti anni insieme, conservando la stessa voglia di vivere e lo stesso amore per la famiglia che li ha contraddistinti nel tempo. Figli, nuore, generi e nipoti e L’AZiON Mottense / Memorie INCHIESTA SULLA VITA CULTURALE A MOTTA Riprendono le iniziative ma mancano le strutture L a cultura a Motta di Livenza. Perfino Sky se ne è occupata, dedicando alla città altoliventina un apposito servizio. Motta, inoltre, ha ospitato di recente un evento artistico di rilievo nazionale, tanto da meritarsi l’alto patrocinio del presidente della repubblica (con Napolitano una concessione per niente di routine) quale la mostra “Alla Motta nel Cinquecento” allestita al Centro arti visive “La Castella” (nella foto) con l’impegno diretto del Comune in occasione del 500º della nascita di Pomponio Amalteo. Auguriamoci che questo prestigioso evento, che ha dato la possibilità anche di visitare i restaurati locali di Casa Aleandro, sia soltanto il primo di una serie di progetti di promozione e di rilancio dell’immagine di Motta di Livenza. La città dell’Amalteo, di Andrea Luchesi, di Anto- nio Scarpa, di Lepido Rocco, un tempo gemma della Serenissima e ancora nell’Ottocento meta ricercata dagli uomini di cultura, risente del preponderante interesse tributato dal pubblico e dal privato allo sviluppo imprenditoriale. Non c’è vero progresso, però, se l’arricchimento è ottenuto senza l’incentivazione e lo sviluppo del pensiero, delle arti e delle scienze. Auguriamoci che Motta, che solo dieci anni fa ambiva a diventare sede di Provincia, riesca ad uscire dal letargo provinciale e si ingelosisca della capacità attrattiva di centri vicini quali San Donà di Piave, San Stino di Livenza e Oderzo. Una città che vuole conservare orgogliosamente le proprie tradizioni, la storia e i propri costumi nel 2006 non può scoprirsi senza cinema, senza teatro e senza auditorium. Altrimenti che città è? Giacinto Bevilacqua “Che la mostra sull’Amalteo sia il primo passo del rilancio!” SALA: STANNO CRESCENDO SPAZI E PROPOSTE Carlo Sala, critico d’arte e curatore di mostre otta città di cultura? Direi di sì, visto che in questi ultimi anni sono stati aperti nuovi spazi per le esposizioni d’arte ma non solo. La Loggia, la storica galleria dove si organizzavano tutte le mostre, per il momento è in fase di ristrutturazione. E allora ecco la Castella, e accanto ad essa il palazzo delle ex prigioni. Questo che significa? Significa che lo spazio per la cultura in genere e l’arte in particolare è maggiore. L’offerta culturale aumenta, perché evidentemente c’è una forte richiesta in questo senso e Motta non potrà che trarne beneficio». «M DEL BEL BELLUZ: CONSERVIAMO LE RADICI! Emilio Del Bel Belluz, scrittore ultura è cercare le nostre radici, le nostre tradizioni, per capire da dove veniamo; tutto questo spiegherà poi dove stiamo andando. La cultura è qualcosa che penetra dentro: a Motta c’è questo bisogno, si percepisce, si tocca con mano. La cultura significa difendere ciò che siamo stati, non perdere le nostre radici per guardare al futuro con più serenità. Credo sia molto importante che a Motta si spieghi alle nuove generazioni questo concetto: è necessario capire che il mondo globalizzato è una realtà di questi ultimi anni, ma le nostre tradizioni, le nostre radici non devono essere cancellate. A me cosa resta? Il fiume e il campanile, la chiesa: queste realtà semplici ma solidissime nel nostro interiore». «C Domenica 10 dicembre 2006 39 MATTEAZZI:ABBIAMO VOCAZIONE CULTURALE Sabrina Matteazzi, assessore alla cultura on la mostra per il cinquecentenario di Amalteo, la cultura mottense è stata particolarmente in primo piano. Abbiamo voluto allestire questa mostra con finalità anche didattica, per consentire al visitatore, attraverso un adeguato apparato illustrativo, di acquisire alcune nozioni sulle opere che l’Amalteo ha realizzato “alla Motta” e conoscere i restauri che ci hanno visti impegnati come amministrazione comunale, tra cui anche il palazzo della Castella, sede della mostra. Un evento che sottolinea la particolare vocazione culturale della nostra città». «C MOMESSO: EVENTI PICCOLI, MA DI QUALITÀ Sergio Momesso è il responsabile del centro culturale “La Castella” ortare la cultura nella nostra cittadina è un obbligo, ma è essenziale seguire determinati criteri, in cui la qualità sia al centro. Magari scegliere pochi pezzi, ma curati e appositamente spiegati uno per uno. Come ad esempio per la mostra sulla Motta del Cinquecento. Ovviamente la nostra non è una città molto grande, per cui è necessario rapportare un qualsiasi evento culturale alla dimensione che la ospita. In tal modo creiamo mostre non oggettivamente fuori luogo, ma ben inserite nel contesto, con una propria specificità. Inoltre l’evento culturale deve raccontare il territorio, ma con in più un respiro ampio, in grado di poter richiamare non solo la cittadinanza. Solo così si può fare cultura, per i mottensi ma non solo». «P CENTRO STUDI LA PIRA: NOI COLMIAMO UN VUOTO Stenio Odonti del centro studi “Giorgio La Pira”. bbiamo cominciato a lavorare perché anche a Motta si possa studiare più approfonditamente la Dottrina sociale della Chiesa: una proposta specifica che in una città come Motta in effetti mancava. E all’ultimo convegno a cui ha partecipato il cardinale Silvano Piovanelli c’erano moltissime persone che arrivavano a Motta da lontano. Ciò significa che c’è evidentemente una certa richiesta di approfondimento, una certa voglia di saperne di più. E dal punto di vista culturale approfondire tematiche legate alla pastorale della chiesa per poi finire nel mondo “laico” può portare ad un confronto oggettivamente proficuo. Si discute dunque non del devoto alle prese con il mondo moderno, ma del fedele inserito in un determinato contesto sociale, con dei precisi doveri di fronte alla comunità». Sabato 9 e domenica 10 il Centro studi La Pira, accompagnato dal parroco monsignor Rino Bruseghin, è a Firenze per un viaggio “sulle orme di Giorgio La Pira”. Domenica 10 si celebrerà la messa alla Badia Fiorentina, dove avevano luogo le “messe dei poveri” care a La Pira, ed è previsto l’incontro con la Fondazione Giorgio La Pira di Firenze. «A FRANZIN: SI PUÒ FARE DI PIÙ. E MANCA UN CINEMA Fabio Franzin, poeta. pesso a Motta di Livenza non ci si accorge dei talenti che abbiamo in casa nostra e questo non solo in ambito culturale. Pare che venga riconosciuto il valore di un personaggio solo dopo che ha vinto il campionato italiano, altrimenti prima nessuno se ne ricorda. Si sente, inoltre, la mancanza di un cinema in un centro come Motta. Ci sarebbe bisogno di un progetto culturale di ampio respiro, che sia in grado di coinvolgere le fasce giovanili in un’attività veramente significativa e duratura, che lasci un’impronta. L’attenzione per le realtà locali, infatti, non può limitarsi solo ad iniziative di piazza, che con la cultura vera hanno poco a che vedere. In sostanza credo proprio che si possa fare di più di quanto fatto vedere fino ad oggi per la cultura a Motta di Livenza».(GB) CORDIGNANO MANSUÈ GRAZIANA BOLZAN m. 15.12.2005 Anche se non ti vediamo, nel silenzio sentiamo la tua presenza, e la tua voce gioiosa e la tua anima generosa sono scritte nel nostro cuore. Una Messa in suffragio sarà celebrata nella chiesetta di San Rocco di Cordignano venerdì 15 dicembre alle 7.30. don GIUSEPPE MIOTTI n. 3.6.1920 - m. 15.12.2001 Il 15 dicembre ricorre il 5º anniversario della sua morte. La comunità parrocchiale di Mansuè, che lo ebbe per 31 anni infaticabile pastore, lo ricorda con viva riconoscenza. Una Messa in suffragio sarà celebrata sabato 16 dicembre alle 18.30. CORBANESE SUSEGANA EMILIO DE PIZZOL n. 1.12.1922 - m. 10.12.2002 A 4 anni dalla tua scomparsa il tuo esempio di fede e onestà insieme al bene che ci hai donato e insegnato ancora ci accompagnano. Con infinita tenerezza ti ricordiamo: nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta. Con amore, i tuoi cari. GIUSEPPE BOTTENE n. 1.2.1920 - m. 23.11.1989 A 17 anni dalla morte, la moglie e i familiari lo ricordano con immutato affetto. «S interviste di Gianandrea Rorato 40 Domenica 10 dicembre 2006 OFFERTA LAVORO Signora si rende disponibile per lavori da svolgere per qualche ora al giorno presso propria abitazione come piccole riparazioni abiti, creazione/riparazione collane di perle. Tel. 338-5836108. Signora con esperienza come cameriera, cerca lavoro anche come addetta alle pulizie, collaboratrice domestica, lavapiatti, aiuto cucina. Zona Conegliano. Tel. 3283144827. Signore con esperienza come operaio settore legno e metalmeccanico, cerca lavoro anche in altri ambiti. In possesso di patente B-C-D, disponibile anche come autista. Tel. 349-5242633. Laureanda in architettura (laurea specialistica in architettura per la sostenibilità) ricerca impiego nel settore, come disegnatore tecnico o nel campo della grafica. Tel. 0438-551767, 340-6670991. Signora cerca lavoro come collaboratrice domestica, addetta alle pulizie stiro, lavapiatti, operaia in qualsiasi settore. Disponibile anche come badante o assistenza anziani. Tel. 329-2270250. Ragazza automunita, con qualifica di operatrice psicosociale per minori conseguita presso Ial Fvg, cerca lavoro come baby-sitter oppure come educatrice in centri infanzia. Zona Vittorio Veneto, Conegliano o provincia Pordenone. Tel. 334-11776601. Signora senegalese si rende disponibile come rappresentante/promoter per azienda italiana prodotti alimentari commercializzati nel proprio paese di origine. Tel. 338-5836108. Ragazza automunita, diplomata tecnico gestione aziendale già con esperienza come centralinista (buon uso pc e velocità battitura testi) con mansioni di segreteria generale, cerca lavoro nel settore impiegatizio. Zona Vittorio Veneto, Conegliano o provincia Pordenone Tel. 334-11776601. Termotecnico 43enne pluriennale esperienza nel settore sia commerciale che impiantistico cerca urgentemente lavoro anche diverso settore (sconti Inps per chi assume). Tel. 0438-59654, 3497587157. Signora italiana automunita con esperienza di addetta alle pulizie cerca lavoro come collaboratrice domestica o stiro. Disponibile solo orario mattutino dalle 8 alle 12. Zona Vittorio Veneto, Colle Umberto, Cappella Maggiore e limitrofi. Tel. 347-0328259. Signora italiana automunita di Cappella Maggiore già con esperienza cerca lavoro come babysitter, presso il proprio domicilio, disponibile anche tutto il giorno, oppure presso la famiglia solo al mattino. Tel. 347-0328259. Ragazzo automunito, diplomato perito elettronico, studente universitario facoltà Ingegneria elettronica, ottima conoscenza pc hardware, software, cerca lavoro preferibilmente nel settore. Disponibile anche in altri settori commerciali. Tel. 349-1983471. Signora si rende disponibile come collaboratrice domestica, lavapiatti, stiro, addetta alle pulizie, operaia. Zona: Vittorio Veneto. Tel. 328-0157585, 0438-912025. Signora cerca lavoro come pulizie, assistenza anziani, collaboratrice domestica, lavapiatti, aiuto cucina. Disponibile 8-17. Tel. 3204614859. Signora cerca lavoro come pulizie uffici, collaboratrice domestica, stiro oppure lavapiatti. Disponibile part-time mattina o sera. Zona Vittorio Veneto. Tel. 3206973010. Ragazza 32enne volenterosa cerca lavoro zona Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Disponibile dalle 8 alle 15.30-16. Tel. 3473128428. Neodiplomata Ipssc cerca lavoro come impiegata. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 3497477509 (dalle 13-14 o dopo le 18). Signora con esperienza come collaboratrice domestica e come operaia nel settore tessile, cerca lavoro anche in altri ambiti. Disponibile anche come addetta alle pulizie lavapiatti, stiro. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Telefonare in orario pasti. Tel. 329-1760095. Ragazza 24 enne con esperienza come lavapiatti, cerca lavoro come addetta alle pulizie, collaboratrice domestica o baby-sitter. Zona Vittorio Veneto, Revine Lago e dintorni. Tel. 320-3171330. Ragazza con esperienza cerca lavoro come cameriera presso ristoranti, pizzerie e pub oppure come pulizie, lavapiatti, aiuto cucina. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 347-0315940. Ragazza 20enne diplomata all’Istituto tecnico turistico, cerca lavoro preferibilmente impiegatizio, zona Vittorio Veneto, Cappella Maggiore, Fregona e dintorni. Tel. 0438585101. Ragazza automunita con esperienza di operaia settore meccanico e in stireria, cerca lavoro come addetta pulizie, lavapiatti, operaia in qualsiasi settore. 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Ragazza francese automunita, laureata settore turismo, buon italiano, ottimo inglese, buon uso pc, cerca lavoro come receptionist in alberghi oppure come impiegata commerciale/promoter in aziende. Zona Vittorio Veneto, Cison di Valmarino, Conegliano e dintorni. Tel. 389-9653407. Studente in Ingegneria elettronica impartisce ripetizioni di matematica, fisica, elettronica, elettrotecnica a studenti di scuole medie superiori. Tel. 349-1983471. Ragazza francese automunita, laureata settore turismo, buon italiano, ottimo inglese si rende disponibile per ripetizioni/sostegno a ragazzi scuole superiori o lezioni private di lingua francese. Zona Vittorio Veneto. Tel. 389-9653407. Ragioniera con esperienza pluriennale cerca lavoro come centralinista, segretaria, impiegata o altro. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 3391998560. Signora automunita con esperienza nell’assistenza anziani cerca lavoro. Disponibile anche come baby-sitter, pulizie o altro. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 339-1998560. Signora automunita con esperienza cerca lavoro giornaliero come barista/cameriera. Disponibile anche per altri lavori purché seri. Tel. 346-2156255 (chiamare o lasciare messaggio). Laureata in lingue e storia offre assistenza nello studio e ripetizioni nelle lingue: inglese francese. Esperienza maturata con alunni di scuola media inferiore e superiore. Disponibile anche per assistenza linguistica ad adulti e lavoratori. Tel. 349-4690177. Signora italiana automunita libera da impegni famigliari si offre per compagnia ad anziani autosufficienti e aiuto in piccoli lavori domestici. Zona Oderzo e limitrofi. Tel. 0422-757165; 3496433211. Neolaureato in ingegneria elettronica cerca lavoro come progettista settore elettronico. Buona conoscenza lingua inglese e pc programmi Pspice, Ocad, e Cadence. Disponibile anche ad altre figure all’interno di aziende (produzione e controllo qualità. Zona provincia di Treviso. Tel. 0422-718272; 3297217305. Diplomato agrotecnico 24enne con esperienza maturata in azienda di famiglia come operaio settore agricolo mansioni di allevamento animali bovini e conduzione vigneto cerca lavoro nel settore. Disponibile anche per lavoro in vivai o giardinaggio. Zona Mansuè, San Polo di Piave, Oderzo e limitrofi. Tel. 348-8752912. Ragazza 29enne automunita cerca lavoro come operaia, addetta pulizie o cameriera. Disponibile in orario diurno part-time o full-time. Zona Oderzo, Motta di Livenza e dintorni. Tel. 0422-747311 (ore pasti). Laureata e consulente educativo impartisce lezioni private di qualsiasi livello di inglese (general e business) e spagnolo. Anche ragazzi e sostegno scolastico. Zona Oderzo e limitrofi. Tel. 3339122667. Ragazza con esperienza in ambito amministrativo cerca lavoro part-time come impiegata amministrativa o segretaria. Tel. 3487403506. Insegnante madrelingua inglese propone servizio linguistico integrale con corsi di lingua inglese e/o traduzione e disegno di materiale pubblicitario in più lingue. Si offre inoltre come addetto alle relazioni internazionali. Tel. 3388378629. Ragazza con maturità linguistica supporta bambini e ragazzi in inglese, tedesco, spagnolo. Disponibile anche per seguirli nello svolgimento di compiti per casa. Zona Cimadolmo, Oderzo e dintorni. Tel. 340-8602533. Ragazzo 24enne con esperienza pluriennale nel settore ristorazione e alberghiero cerca lavoro come cameriere, barista, cassiere, portinaio, supervisore o altro. Tel. 346-2490234. Linguista professionale cerca lavoro nel settori turistico e alberghiero, oppure come receptionist. Tel. 338-8378629. Studentessa di Psicologia già educatrice professionale si offre per sostegno e recupero scolastico anche per soggetti con difficoltà di apprendimento. Automunita, disponibilità immediata. Tel. 3497864769. Ragazza 25enne con diploma di istituto magistrale con esperienza come addetta al doposcuola e centralinista cerca lavoro come impiegata o come baby-sitter. Zona Oderzo. Tel. 329-8558279. 33enne con esperienza come muratore cerca lavoro nel settore edile. Disponibile anche ad altre mansioni quali operaio in qualsiasi settore, o come addetto a pulizie. Zona Oderzo, Motta di Livenza e dintorni. Tel. 328-9493343. Ragazzo con esperienza come operaio settore legno e plastica cerca lavoro. Disponibile anche per altre mansioni. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 0422-800134. Laureata, esperienza commerciale settore mobile, buona conoscenza inglese, tedesco, francese, valuta proposte. Tel. 338-4891165. Ragazza diplomata con pluriennale esperienza nel settore amministrativo, segreteria, buon uso pc, conoscenza inglese, esperienza di vendita, cerca lavoro anche in agenzie immobiliari come impiegata part-time o massimo 6 ore. Zona Vittorio Veneto e Conegliano, referenze su richiesta. Tel. 3478145210 dopo le 14. Signora con esperienza offresi come lavapiatti in zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 3407849905. Ragazza 22enne con esperienza in studi tecnici offresi come collaboratrice esterna per disegnare con il programma Autocad. Telefonare in orario pasti allo 0438562102, 340-3698242. Ragazza con esperienza cerca lavoro come cameriera, 2 o 3 volte la settimana in orario serale. Telefonare in orario pasti. Tel. 340-3698242, 0438-562102. Ragazza 25enne in possesso di qualifica di addetta alla grafica e costruzioni pagine web, cerca lavoro part-time al mattino pref. nel settore. Disponibile anche per altri lavori (ottima conoscenza di programmi informatici). Zona Conegliano-Vittorio Veneto. Tel. 3488963357. Signora con referenze cerca lavoro come badante, pulizie uffici, collaboratrice domestica, stiro, cameriera. Disponibile in orario pomeridiano e/o serale anche fino alle 24. Zona Vittorio Veneto. Tel. 3291850698. Signora cerca lavoro come addetta alle pulizie o come collaboratrice domestica. Zona Vittorio Veneto. Tel. 329-2754033. Signora con esperienza cerca lavoro come addetta alle pulizie, case private, uffici. Offresi massima serietà. Zona Vittorio Veneto San Giacomo. Tel. 347-7173124. Signora con esperienza come addetta alle pulizie cerca lavoro anche come collaboratrice domestica. Disponibile anche come operaia in qualsiasi settore (già con esperienza in stireria). Zona Vittorio Veneto, Cordignano, San Fior, Conegliano. Tel. 328-0679801. Ragazza 27enne automunita, con esperienza come magazziniera presso supermercato, uso muletto, cerca lavoro con detta mansione. Disponibile anche come operaia, addetta alle pulizie, collaboratrice domestica. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 328- 0163927. Giovane signora si rende disponibile come collaboratrice domestica, assistenza anziani, babysitter, addetta alle pulizie o come aiuto cucina. Disponibile part-time, full-time o in orario notturno. Zona:Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 333-7398246, 334-7931786. Signora con esperienza come addetta alle pulizie e come operaia nel settore occhialeria, cerca lavoro anche in altri ambiti. Zona:Vittorio Veneto e Conegliano. Disponibilità immediata. Tel. 3402507671. VENDESI Privato vende a Vittorio Veneto, zona Duomo via San Tiziano, porzione di casa composta da tre camere, tre bagni, lavanderia, salotto con sala da pranzo, cucina, studio, cantine, scoperto 490 mq, entrata indipendente. Per informazioni telefonare al 347-4296976. Vendo enciclopedia 18 volumi, guida medica Fratelli Fabbri Editori, usata una sola volta, utile per la famiglia, molto facile e per ricerche scolastiche. 0438-32476. Vendo Ciao Piaggio anno 1988 usato pochissimo a 180 euro. Telefonare 347-9342382 Francesco. AFFITTASI Affittasi capannone 300 mq circa, zona Ogliano di Conegliano, vicino campo sportivo. Cell. 3495558704. CERCASI Cerco finanziatore per stampare due libri: un’opera teatrale “Processo a Satana” e un romanzo “La forza dell’amore”. Tel. 043857048, ore pasti, chiedere di Maurizio. LA PATTINATRICE OPITERGINA, STELLA DELLA NAZIONALE,A MURCIA HA CONQUISTATO IL SUO TERZO TITOLO MONDIALE È Silvia la regina dell’in-line S ul tetto del mondo! Silvia Marangoni si conferma la più forte specialista dell’in-line della storia del pattinaggio artistico. La ventunenne di Oderzo, impiegata presso la Ivor snc di Fontanelle, ai campionati mondiali in corso di svolgimento a Murcia (Spagna) ha riconquistato il titolo iridato. Per capire la superiorità di Silvia, che vanta un passato dorato anche nella specialità della coppia artistico (cinque ori e due argenti europei per lei in coppia con Alberto Donadi o Andrea Barbieri), basti elencare il suo ruolino da quando la specialità del pattino in linea è stata ammessa ai campionati mondiali: oro nel 2002 a Wuppertal (Germania), argento nel 2003 a Buenos Aires (Argentina), oro nel 2004 a Wesno (California), argento nel 2005 a Roma. Per l’atleta dello Skating club Oderzo, società che attende con fiducia la discesa sul parquet iridato di ell’affermazione del Centro Taekwondo Veneto al campionato triveneto specialità forme disputato a Conegliano. La squadra di casa, infatti, ha conquistato complessivamente dodici medaglie, cinque delle quali d’oro per opera di Davide Benedet (categoria senior cinture blu), Simone Soldan (categoria senior cinture gialle), Chiara Grando (senior femminile), Susanna Campeotto (junior cinture blu) e dalla squadra di sincro in trio. Ben 150 atleti hanno preso parte alla gara. A La campionessa del mondo Silvia Marangoni in gara a Murcia (a sx) e con il tecnico Kokorovec dopo la premiazione Andrea Barbieri, impegnato nel fine settimana nel singolo seniores, il terzo oro mondiale è arrivato al termine di una due giorni di dominio assoluto sulla neozelandese Jane Jones e l’australiana Kristen Slade. «Sono davvero fiera di me stessa – ha esclamato Silvia, appena rientrata in famiglia –. A Murcia è stata dura come sempre, ho conosciuto agguerrite avversarie provenienti perfino dall’Iran e dalla Cina. Sicuramente, però, partivo come favorita venendo dall’argento di Roma. Ero in testa già dopo lo short di sabato grazie ad una bellissima prova, quindi al termine del lungo di domenica ho staccato tutte di 25 punti. Un trionfo!». Accolta con bandiere, fiori e striscioni già al rientro all’aeroporto, la stella della nazionale italiana come festeggerà la terza iride della sua ancor giovane carriera? «Ho iniziato presto a festeggiare ma il grosso verrà con gli amici – promette Silvia, la quale, in tanto tourbillon di complimenti, non si è dimenticata della realtà quotidia- cinque arrivi in salita a Montevergine di Mercogliano (quarta tappa), Santuario Nostra Signora della Guardia (decima), Oropa (crono individuale, tredicesima), Tre Cime di Lavaredo (quindicesima) e il terribile Zoncolan (scalato dal versante inedito, diciassettesima), passando per Terminillo, Colle dell’Agnello (Cime Coppi a quota 2744), Izoard e i passi San Pelle- na –. Ringrazio prima di tutto i miei allenatori, Anna Cocco, e Samo Kokorovec, con il quale mi sono preparata a Trieste. Una fetta di merito per questo successo è dell’azienda presso la quale lavoro, che mi ha concesso il part-time, così ho la possibilità di allenarmi tutti i giorni. Grazie anche al Comune di Oderzo che ha riservato allo Skating club Oderzo il PalaMasotti. Questa vittoria è dedicata a zia Lina, che ci lasciato la scorsa settimana». Giacinto Bevilacqua A Nel 2007 solo un assaggio di Giro nche la 90ª edizione del Giro d’Italia professionisti, che si avvierà il 12 maggio dalla Sardegna in omaggio al 200º della nascita di Giuseppe Garibaldi e si concluderà a Milano il 3 giugno, non prevede partenze o arrivi di tappa in territorio diocesano. Ad attraversare la diocesi sarà una sola frazione della popolare corsa rosa, che si preannuncia impegnativa con i B GO KART: Premiato a Conegliano l’iridato Andrea Francescon NESSUNA TAPPA IN DIOCESI A TAEKWONDO: Nel campionato triveneto in luce il Centro Veneto È Franco Pellizotti il diocesano più atteso grino, Giau, Tre Croci e Monte Croce Comelico. Si tratta della diciottesima tappa (giovedì 31 maggio), la Udine-Riese Pio X, durante la quale il gruppo percorrerà la Statale 13 Pontebbana nel Sacilese e nel Coneglianese, quindi a Ponte della Priula girerà in direzione del Montello. (GB) ncora una rubrica soft, cari amici della montagna. Tra diapositive e corsi, ci si prepara senza indugio ad affrontare la stagione sciistica sulle vette innevate. Non demorde la cooperativa Mazarol, che propone per domenica 10 una succulenta escursione con pranzo tipico a base di funghi, polenta e carne. La meta è Saladén, nella Val Canzoi. Tra le tappe Orsera, Fraina Alta, Case Saladén. Ritrovo alla stazione di Feltre alle 8. Dislivello di 650 metri. La sezione Cai di Sacile si rilassa giovedì 14 con la presentazione delle immagini delle escursioni sociali nche il sindaco di Conegliano Floriano Zambon ha voluto premiare Andrea Francescon. Il dodicenne di San Michele di Piave, ma frequentante la terza media del collegio “Immacolata” di Conegliano, si è laureato campione mondiale di go kart categoria 100 cc. Andrea ha conquistato il titolo iridato vincendo l’ultima gara disputata a Jesolo (Venezia). CICLOCROSS: A Soligo sono stati assegnati i titoli triveneti S ono Enrico Scapolan (esordienti), Soraia Paladin (donne esordienti), Alessandro De Rossi (allievi), Isabella Arman (donne allievi), Mara Dal Borgo (master donne), Alessandro Calderan (juniores), Doris Arman (donne under 23), Davide Malacarne (under 23), Alessandro Gambino (elite), Giovanna Troldi (donne elite), Marco Zontone (F1) e Flavio Zoppas (F2) i nuovi campioni triveneti di ciclocross. Le maglie sono state assegnate a Soligo nella settima prova del Trofeo Triveneto organizzato dall’Ac Col San Martino. SPAZIO CAI del 2006. L’appuntamento è alla sede di San Giovanni del Tempio alle 20.45. Informazioni: www.caisacile.org. Un week-end all’insegna della preparazione per la sezione Cai di Conegliano. Proseguono il sabato pomeriggio i corsi di discesa e fondo per ragazzi, con partenza dal piazzale del palazzetto dello sport di Conegliano. I corsi si svolgono in Cansiglio. Le lezioni di ginnastica presciistica organizzate dal Cai, invece, si svolgono il martedì e giovedì alla palestra dell’Istituto tecnico per il turismo (Itt) e il mercoledì e venerdì al- la palestra della scuola Kennedy. Per informazioni ed iscrizioni occorre contattare il Cai nella sede di Conegliano il martedì e il venerdì dalle 21 (telefono 0438-24041) o rivolgersi direttamente in palestra. Informazioni: www.caiconegliano.it. Dulcis in fundo un appello. La sezione di Vittorio Veneto cerca un gestore per il rifugio Carlo e Massimo Semenza per la stagione 2007. Gli interessati possono contattare la sezione con e-mail all’indirizzo [email protected] oppure telefonando al numero 333-2050253. Informazioni: www.caivv.it. Angela Deganis 42 Domenica 10 dicembre 2006 Lettere & interventi e L’AZiON DON TARCISIO BERTACCO DAL CIAD SUOR CHIARAFRANCESCA “Non imponiamo la nostra cultura alle genti dell’Africa” C “Ora so di soffrire il mal di missione” arissimi amici, non vorrei annoiarvi con le mie lettere, le scrivo perché mi aiutano a sentirmi più vicino a voi e nello stesso tempo permettono a voi di condividere in qualche modo la vita di questi fratelli tra i quali mi trovo. Durante la settimana scorsa, i vescovi italiani hanno convocato tutti noi preti italiani diocesani presenti in Africa a Tabor Hill, a circa 300 km da Nairobi. C’erano pure alcune coppie di sposi volontari con i loro bambini. Non si poteva mancare! Eravamo circa 130, provenienti da 17 nazioni africane e già lo scambio reciproco di esperienze è stato una ricchezza per tutti. Quando si tiene una cena tra amici, si cerca di gustare un po’ di tutto, ma si apprezzano soprattutto le vivande e il vino che sono più di nostro gusto. Lo scambio reciproco e le relazioni hanno offerto cibo e vino abbondante per tutti. In questo senso mi ha molto interessato il messaggio del vescovo di Parma, Giudici, inviato a rappresentare la Chiesa italiana. Nulla di straordinario: ci ha presentato la prima evangelizzazione di san Paolo a Filippi. Paolo si trovava in Turchia perplesso e indeciso sul da M i chiedo spesso cosa sia il ricordo, e mi accorgo che tanti momenti del tempo andato non sono cancellati se ritornano alla mente. I vecchi vivono di ricordi, forse perché il passato li ha resi felici e sentono maggiormente la bellezza di quegli attimi. Il presente invece è ricco di esperienze che fuggono e finiscono ancora prima di iniziare. In un piccolo paese dove ho vissuto tanti anni della mia vita giovanile e che non riesco a dimenticare, c’è, oltre alla chiesa e il vecchio campanile, il fiume, dove l’acqua se ne va lenta verso il mare, accarezzata dalle fronde piegate dei salici che nascono e crescono spontanei lungo la sua riva. Questo paese da cartolina è Villanova di Motta di Livenza. Non lontano dalla chiesa c’è anche un piccolo cimitero, dove riposano tanti defunti che ho conosciuto. Nei primi giorni di novembre mi sono recato a salutare i miei morti e mi sono fermato a pregare sulla tomba di un vecchio parroco del paese e, leggendo sulla lapide la sua data di nascita, mi sono accorto che da quella data sono trascorsi cento anni. Il 25 novembre del 1906 nasceva don Carlo Oliva. Mi sovvenne subito che un mese prima di quello stesso anno nacque il grande pugile Primo Camera, del gli africani. Essi sanno che, come san Paolo, devono attraversare difficoltà e insuccessi, ma la messe è già abbondante. Il vino è arrivato alla fine, come alle nozze di Cana. farsi. Nella notte in sogno ha visto Quando tutti eravamo stanchi, il un macedone che lo chiamava: “Vie- Nunzio Apostolico in Kenia, Panis, ni a salvarci!”. Così san Paolo si è de- ci ha risvegliati. Con un discorsetciso a passare dall’Asia in Europa to umile e pacato ci ha detto che il dove ha fatto il primo incontro con vero interrogativo della Chiesa in un mondo completamente diverso Africa oggi è il genocidio che si è dal suo, per cultura, religione, lin- realizzato in Burundi e in Uganda gua, civiltà. Qui il sabato ha incon- tra cristiani, che ha coinvolto anche trato un gruppetto di donne che si preti, suore e qualche vescovo. I riunivano per pregare, desiderose musulmani sono estranei. Ora si cerca di ritornare alla nordi conoscere il vero Dio. Una di esse, Lidia, ha voluto subito essere malità, ma non può essere una obattezzata. Così è cominciata la pri- perazione di facciata per dimentima avventura dell’annuncio della care il passato, bisogna passare atBuona Novella di Gesù verso la Gre- traverso il travaglio del perdono e della riconciliazione, da questa ecia, l’Italia e la Spagna. Questo è il modello dei preti ita- sperienza negativa i cristiani doliani in Africa. Essi sono consape- vrebbero imparare come fare per voli di essere in un mondo diverso, mettere radici profonde alla loro feperciò non cercano di imporre la de guardando a Gesù crocifisso. Ritornando in Ciad, purtroppo propria cultura o tradizione, ma si adattano e cercano di adattare l’in- sento che le regioni dell’est, dove segnamento di Gesù alla cultura de- andrò fra qualche giorno, sono in stato di emergenza perché la guerra ha ripreso soprattutto colpendo i civili indifesi. Nelle situazioni di vita normali noi aiutiamo i cristiani a costruire condizioni di convivenza pacifica. Ora, in situazioni di emergenza, ciò diventa più difficile, ma lo Spirito che ha illuminato san Paolo alle soglie dell’Europa guiderà anche noi. Don Tarcisio Bertacco Ndjamena, Ciad Don Tarcisio nella sua missione CENTO ANNI DALLA NASCITA Il fiore della bontà di don Carlo Oliva quale si sta celebrando proprio in questi giorni il centenario della nascita. Ma del buon don Carlo si parla poco, anche se la sua tomba è sempre onorata da fiori freschi e da diversi lumini accesi. Ricordare questo uomo di fede, questo buon pastore mi è spontaneo. Lo avevo conosciuto nel periodo in cui svolgeva la sua missione tra la gente di Villanova. Senza voler ricorrere alle solite frasi di circostanza, affermo convinto che era un uomo mandato da Dio ad amare gli uomini e a portare loro una carezza di vita. Visse nella vera povertà francescana; la sua mano era sempre protesa verso i più bisognosi; nelle sue tasche il denaro non trovava mai un rifugio sicuro. Un prete di campagna di quelli che la penna di Guareschi avrebbe sicuramente annoverato tra i suoi personaggi preferiti. La bontà è un seme che in certe persone nasce spontaneo e non ha bisogno d’essere alimentato in nessun modo. Potrebbe fiorire anche sulla pietra e di sicuro riuscirebbe a diventare un fiore. Lo ricordo nella sua veste da sacerdote passeggiare lungo l’argine del fiume accompagnato dal breviario, la cui lettura veniva a momenti interrotta per poter apprezzare la bellezza dell’ambiente che lo circondava: dono meraviglioso di Dio. Spesso passava davanti all’osteria di mio nonno, salutava con cordialità e scambiava con tutti qualche breve frase. Per il paese era il chirurgo della fede, il pompiere che sapeva spegnere l’incendio delle anime e portare conforto. Un giorno in cimitero incontrai una donna che mi parlò di lui come se fosse ancora tra noi. Lei era stata confortata da don Carlo La parrocchiale di Villanova quotidianamente durante la sua malattia e aiutata anche materialmente, offrendole del denaro poiché aveva dei figli da sfamare. Le offerte ricevute dai più abbienti le utilizzava per soccorrere chi aveva bisogno di aiuto. La sua generosità era un dono, attraverso il quale Dio manifestava il suo amore per le sue creature. Con il suo semplice sorriso conquistava tutti. Ognuno di noi sapeva che la sua porta di casa era sempre aperta e lui presente in ogni momento, come una sentinella, come il guardiano del faro. Era, come dicevo prima, un coetaneo di Carnera e come lui possedeva una grande forza morale. Se fosse vissuto ora non avrebbe di sicuro accettato di togliere il crocifisso dagli ambienti pubblici, in particolare dalle aule delle scuole, perché la presenza di questo simbolo deve essere sempre presente nel cuore dei cristiani. Ora, purtroppo, alcuni sembrano indifferenti a questi tentativi. A cento anni dalla nascita non ci saranno delle commemorazioni ufficiali per questo servo di Dio, ma il bene che ha seminato tra i suoi parrocchiani è rimasto e continua a crescere: cresce e si espande silenziosamente come la vegetazione in una foresta. Emilio Del Bel Belluz Dopo essere stata in Italia per qualche mese, per un periodo di riposo, per riprendersi dalle fatiche, suor Chiarafrancesca Magnan è ritornata in Egitto, e ci scrive. ento molta riconoscenza per le persone che mi hanno aiutato ad uscirne. In questo tempo inoltre, mi sono fatta anch’io una diagnosi: ho provato cos’è il mal d’Africa. È una ragione che muove con forza il cuore di chi ha conosciuto la missione, e si sente attratto verso quegli orizzonti sofferti e amati. Il Signore mi fa ora la grazia di curare la mia “malattia”, ritornando nel mio caro Egitto. La possibilità di una vita più agiata, com’è nella nostra patria, non mi attira. I poveri dell’amata Africa continuamente mi richiamano a un servizio che ha dato senso alla mia vita donata alla Chiesa. Mi sento oggi fortunata di poter tornare fra loro. Si possono scordare bambini che soffrono per un pezzo di pane? Loro, anche nella privazione sono sereni, sorridenti, riconoscenti di quanto è loro offerto. Inoltre, vederli crescere sotto ogni aspetto... Che gioia! Con la frequenza a scuola apprendono come vivere in società, a riconoscersi fratelli anche fra diversi. Qui esprimo il mio grazie tutto particolare alle famiglie impegnate nelle adozioni a distanza che, con noi, pensano a loro. Tutto questo dà a un missionario forza e coraggio di lasciare amici e parenti per aiutare chi non ha voce e mani. Sebbene da 47 anni viva in missione, amo la mia Pa- S Q uanta droga tra noi: questo è il titolo di un articolo di un recente Primo Piano de L’Azione. E non potrebbe essere più appropriato, visto che una delle più pericolose droghe in circolazione non solo incatena un italiano su quattro, ma fino a pochissimo tempo fa (e, in taluni casi, anche ora) chi non la gradiva doveva starsene zitto, pena l’insindacabile verdetto di intolleranza. Le sigarette hanno sempre avuto il loro fascino; un uomo è un uomo quando sa di fumo, e un bacio vale dieci dato da te: vero che ve la ricordate? Vero che vi viene la lacrimuccia pensando a quando, adulescentuli, ogni scusa era buona per poter Suor Chiarafrancesca Magnan tria, le famiglie, la parrocchia, la diocesi da cui provengo, perché constato che tante persone condividono la mia missione con la preghiera e l’aiuto materiale. San Paolo dice che chi aiuta l’apostolo, avrà la ricompensa dell’apostolo. In questo periodo di permanenza nella mia terra, ho notato abbastanza indifferenza religiosa e poco impegno per la fedeltà alle radici cristiane ricevute in eredità dai nostri padri. Questo mi ha fatto riflettere e intensificare la preghiera. Ora che diverse culture vivono nello stesso nostro ambiente con le loro credenze e valori, mi chiedo quale sarà il nuovo volto della nostra comunità cristiana di domani. Questa realtà ci invita ad essere testimoni coerenti e convinti della nostra fede cattolica, condividendo con i giovani e le famiglie la gioia di quest’appartenenza. Lo Spirito, sempre attivo nella Chiesa, ci illumini a fare scelte di qualità. Concludendo, vi saluto assicurandovi che vi sarò vicina con la preghiera, certa di essere da voi ricordata. Suor Chiarafrancesca Magnan succhiare il ciuccio dei grandi? Un momento: che vogliono da noi questi guastafeste? Fumare è un piacere, semmai un vizio, non una droga (falso: è certificato dall’Oms che il tabagismo è una tossicodipendenza, ndr); posso smettere quando voglio. Intanto, solo in Italia ogni anno le sigarette uccidono 90 mila persone; gli incidenti stradali, meno di un decimo; l’eroina, meno di un centesimo. L’obbligo di indossare le cinture di sicurezza in automobile porta la data del 1989; il divieto di fumare nei locali pubblici, quella di 17 anni dopo. Marco Da Re Vittorio Veneto SALUTE Il fumo va trattato da droga qual è e L’AZiON Lettere & interventi NATALE, TEMPO DI CORI / 1 Perché la musica classica è bandita A pprofitto dell’ampio spazio dato alla musica sacra nel numero scorso de L’Azione per fornire ulteriori spunti di riflessione ed esprimere alcune perplessità sui criteri con cui l’Ufficio musica sacra autorizza l’esecuzione di brani musicali in chiesa. Premetto che da oltre 25 anni svolgo il mio servizio in chiesa, sia come organista che come direttore di coro, avendo come obiettivo l’animazione liturgica e cercando di volta in volta i canti più adatti, sia sotto il profilo della musica che del testo, alle singole celebrazioni. Premetto anche che il mio intervento lo faccio soprattutto come cristiano, prima ancora che come musicista. La questione che mi sta a cuore riguarda i concerti in chiesa. Sono pienamente d’accordo che l’ingresso debba essere gratuito e che l’obiettivo verso cui tendere sia il “concerto spirituale”; i problemi sorgono quando si va a considerare come si debba raggiungere questo obiettivo, cioè quale debba essere il programma di un concerto affinché esso possa definirsi “spirituale”. Qui veramente si corre il rischio di notevoli incomprensioni e di cadere nel puro formalismo. Quello che non capisco è perché la musica classica strumentale venga completamente bandita dai programmi (eccetto quella organistica), mentre invece i canti che contengono testi che parlano anche solo vagamente di argomenti religiosi siano sempre ammessi anche se L eggendo le dichiarazioni del presidente della Provincia Muraro relativamente ai problemi viabilistici e al futuro centro commerciale del Menarè, apprendiamo con piacere che il finanziamento per la costruzione della rotatoria all’ingresso della zona industriale del Menarè sarà comunque elargito indipendentemente dalle sorti del centro commerciale. Ma facciamo le seguenti osservazioni: - l’accordo di programma del Piruea prevede il finanziamento per metà a carico della Provincia e per metà a carico della ditta proponente il centro commerciale; - a febbraio ci dovrebbe essere la sentenza del Tar circa la regolarità del procedimento del Piruea e bisogna sempre considerare la possibilità che il Tar sospenda il permesso a costruire rilasciato dal Comune di Colle Umberto: il sindaco di Colle Umberto ha utilizzano musiche che sono apertamente di origine profana. Don Fulvio Silotto, nel suo intervento, dà l’indicazione di attingere dal “repertorio religioso, la cosiddetta musica sacra”. Ma cosa significa “musica sacra”? È sacra la maggior parte della musica che eseguono i gruppi giovanili? È sacra la musica che viene composta in forma di oratorio “moderno” e che contiene molte melodie che derivano chiaramente dalla musica leggera profana? (a giudicare dai cartelloni dei concerti di Natale, in programma nelle nostre parrocchie, regolarmente approvati dalla Commissione diocesana di musica sacra, sembra che la risposta debba essere positiva…). È sacra certa musica organistica che è di chiara derivazione profana (certi brani sono intitolati proprio “balli” o “danze” tradendo la loro origine di musica da intrattenimento) che ho ascoltato la scorsa estate anche in concerti in chiesa dedicati alla memoria di don Michele Ossi? Penso che il criterio adottato sia un po’ fuorviante… Penso anche che i “Concerti brandeburghesi” di Bach (citati da don Fulvio nel suo articolo) siano più adatti al concerto in chiesa di tanta altra musica. Io ho avuto problemi in maggio per la proposta di un concerto che insieme al Magnificat di Vivaldi e ad una lettura teologica di un’icona sulla Madonna presentava due composizioni del periodo barocco per violino e orchestra d’archi (non riesco ancora a capire cosa ci fosse di profano: come si fa a classificare le melodie strumentali come sacre o profane?). A mio avviso intorno a questo argomento c’è tanta ipocrisia e poca chiarezza! In più di un caso, per aggirare il problema, un brano di derivazione profana (tipo un “Divertimento”) viene presentato con un titolo che lo fa apparire più sacro... (tipo “Sonata da chiesa”): avviene, è avvenuto anche in un concerto in chiesa a Vittorio Veneto. Io penso che il risultato finale delle scelte dell’Ufficio diocesano di musica sacra sia solo quello di scartare l’immenso patrimonio della musica strumentale classica a vantaggio spesso di una mediocre e “poco sacra” musica “moderna” con testo religioso. Mi piacerebbe che su questo argomento si aprisse un dibattito serio. Bruno Bit CENTRO COMMERCIALE A COLLE Si riqualifica cementando? dichiarato in consiglio comunale che, qualora questo sia l’esito, non ci sarà questa parte di finanziamento. Ciò premesso, chi ci garantirà l’esecuzione di quella rotatoria finalmente riconosciuta anche dal presidente della Provincia come indispensabile? Ci auguriamo che la Provincia sia in grado di garantire l’intervento totale indipendentemente dal risultato del ricorso al Tar avverso al Piruea, quella rotatoria infatti doveva essere realizzata fin dal momento dell’insediamento della zona industriale (anni Ottanta). Dovremmo pensare che fra qualche anno ci verrà proposto qualche ul- Potete inviare le vostre lettere al direttore per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438. 555437 teriore sacrificio per risolvere il problema viabilistico come si tenta di fare oggi con la rotatoria? Relativamente al ricorso al Tar leggiamo che il presidente si augura che questo non abbia seguito per poter risolvere il problema urbanistico di quell’area. (...) Ma si può considerare riqualificazione la dismissione di una scuola con annessi 10 ettari di terreno per la costruzione di un mega centro commerciale di 123 mila mc con albergo e distributore di carburanti occupando l’intera superficie con parcheggi, strade, e tutto ciò che serve ad un simile intervento? E l’aumento del traffico previsto sul Menarè del 50 per cento? Il Piruea, inoltre, non prevede alcun intervento viabilistico significativo per risolvere il problema del traffico che già ora è drammatico e poi sarà impossibile. È possibile riqualificare urbanisticamente e dal punto di vista ambientale l’unico polmone di verde rimasto in zona cementificandolo totalmente? La riqualificazione di una zona agricola si fa prima di tutto coltivandola! Apprendiamo inoltre la promessa del collegamento della rotatoria con l’uscita dell’autostrada e la bretella verso Est, e anche di questo siamo lieti. Ma allora perché questi interventi sono promessi solo ora, cioè in funzione della realizzazione del centro commerciale e non per rispondere alle esigenze manifestate da anni con insistenza dai cittadini del Menarè? (...) Le istituzioni sono invitate dai cittadini a un serio e leale confronto pubblico, adempiendo oltretutto agli impegni presi in sede istituzionale, vedi il consiglio comunale di Conegliano che all’unanimità ha votato una mozione del consigliere Mario Botteon, presentata a luglio 2006, che prevedeva di indire una conferenza programmatica fra le amministrazioni interessate al territorio del Menarè. Stiamo ancora attendendo! (...) 4 cittadini ricorrenti Domenica 10 dicembre 2006 43 TEMPO DI CORI / 2 Canti e riflessioni col coro di Camino L eggendo l’ultimo numero de L’Azione a proposito dei concerti di Natale e cori parrocchiali mi è venuta voglia di raccontare la mia esperienza di coro. A Camino il coro è nato vent’anni fa, con la volontà da parte di tutti di arricchire le celebrazioni, curando di più le parti cantate. Così, piano piano, abbiamo cominciato a fare il nostro “Concerto” di Natale; l’ho scritto tra virgolette perché non è un vero e proprio concerto: i canti sono intercalati da riflessioni e preghiere, che ci preparano al Natale. Non presentiamo gli autori e la loro storia, ma il contenuto che il canto trasmette. Non siamo professionisti, ma cerchiamo di migliorare, partecipando ai corsi che la scuola diocesana ci offre, e, grazie a questa, non solo abbiamo migliorato il nostro modo di cantare, ma abbiamo anche fatto tesoro di tante proposte che ci sono state offerte, di tanti consigli utili su come il coro può muoversi dentro la liturgia, lasciando spazio all’assemblea che, aiutata, è ben contenta di partecipare con il canto. Per abituarci a tutto questo non sono bastati due o tre anni, ci è voluto tempo e costanza per avere ora buone soddisfazioni: un coro sempre presente, un’ assemblea coinvolta e partecipe e un parroco che promette bene, perché nelle sue parti cantate nessuno lo può sostituire. Il nostro concerto l’abbiamo intitolato “Cantiamo il Natale”. Quest’anno lo faremo a Fratta, domenica 17, alle 15, visto che le due parrocchie da un anno fanno unità pastorale. Saranno coinvolti i cori parrocchiali di Camino e Fratta diretti da me e accompagnati all’organo da Chiara Taffarel e Federico Uliana, il coro dei piccoli di Camino, accompagnati alle chitarre dagli animatori del patronato, e il coro giovani di Fratta diretti da Cristina Momesso. In questa occasione daremo inizio alla novena e saranno benedetti i Gesù Bambino che metteremo poi nei nostri presepi. Sarà un bel momento per unire le nostre voci e lodare con solennità quel Dio che si fa Bambino per crescere poi insieme a noi, accompagnandoci per un altro anno, con le gioie, le delusioni e le speranze che riempiono le nostre giornate. Buon Natale! Rosanna De Bortoli direttrice del coro di Camino POESIA PER SAN NICOLÒ P assa dicembre limpido e gelato con i suoi giorni lucidi di brina: vivo nel mio cantuccio riparato, nella mia casa, come una regina. Ma lacrime di dolce commozione mi bagnan gli occhi all’iniziar del giorno perché sento nel cuore una canzone cara, di un tempo che non fa ritorno. Canzone senza ritmo stabilito, fatta più che di note di colori di voci piccoline che al mio udito tornano come uno sbocciar di fiori: le mie bambine liete, emozionate che guardan doni inver miracolosi, lieve svolger di carte colorate fra sorrisi entusiastici e radiosi. Poi vennero i nipoti ed anche loro provarono la gioia di sognare, li sentii sussurrare in dolce coro: “Grazie che siete stati ad aspettare!”. E se ne andavan verso casa lieti stringendosi i pacchetti contro il cuore, con tanti sogni magici e segreti costruiti da noi col nostro amore. Stamane, proprio per la prima volta la cucina è qui vuota e silenziosa, ma la canzone il cuore mio l’ascolta, di Nicolò, quella meravigliosa. Grazie, o buon santo, magico e beato, per la tua barba, pel mantello rosso, per la mussetta, per quel che m’hai dato, per tutto quello che ricordar posso. Supera il ricordare la speranza perché è già certo e non lo porta via né il rapido invecchiar che sempre avanza non il rimpianto o la malinconia. Lina Canella Da Broi