alfredo cazzola
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alfredo cazzola
La sintesi dell’intervento del candidato a Sindaco del Comune di Bologna ALFREDO CAZZOLA al convegno di Cna “Bologna, quale futuro’” il 4 maggio al Novotel Fiera Ad aprire la serie di interventi al convegno di Cna Bologna è stato il candidato alla poltrona di sindaco di Bologna Alfredo Cazzola. Cazzola ha iniziato il suo intervento ricordando al pubblico come nella fase cruciale della campagna elettorale i programmi dei candidati tendano sempre più ad assomigliarsi e, quindi, la reale differenza fra uno e l’altro stia principalmente nel proprio background, nei risultati conseguiti e nella competenza della squadra di governo proposta. Passando alla situazione attuale della città, Cazzola ha fatto presente come Bologna abbia perso in questi anni diverse posizioni dal punto di vista della vivibilità, della sanità e del commercio “nonostante un patrimonio storico e geografico che ci ha reso ricchi per molto tempo”. “Di questo cambiamento, insieme alla crisi attuale, i primi a soffrire sono gli artigiani. Occorre una nuova spinta propulsiva alla crescita di Bologna e, se saremo scelti dai bolognesi, daremo sostanza e corpo a lavori per metropolitana, parcheggi, case per anziani e studentati”. Tutti interventi che necessitano di adeguate risorse finanziarie anche a livello locale. Come reperirle? Secondo Cazzola è possibile trovare quelle adeguate, utilizzando al meglio l’importante ricchezza disponibile. La città possiede circa 25mila abitazioni, migliaia di terreni, partecipazioni in varie aziende (su tutte quella di Hera), per un valore complessivo di 4 miliardi di euro. “Non si può dunque pensare a un rilancio della città senza una migliore gestione del patrimonio immobiliare, azionario e fondiario”. Altro problema sollevato è stata la costante emorragia di abitanti, che ha portato in 15/20 anni a un calo della popolazione pari al 20%. “Se si vorrà invertire la tendenza, Bologna dovrà tornare ad essere una città capace di attrarre persone, lavoratori conoscenze. Questo avverrà operando su vari fronti: dal miglioramente della qualità di vita, che passa anche per un forte contrasto al degrado, al potenziamento delle infrastrutture esistenti (l’aeroporto non dovrebbe più essere solo uno scalo, ma diventare una “cittadella ricca di servizi”, capace di generare nuova ricchezza), fino al rilancio del turismo culturale e congressuale; quest’ultimo è stato troppo spesso considerato come un’ancella di quello fieristico”.