Rivista n° 16 “Una città in festa” del 22 Aprile 1997
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Rivista n° 16 “Una città in festa” del 22 Aprile 1997
Associazione Culturale "Giulianova sul Web" - C.F. 91040070673 Rivista n° 16 “Una città in festa” del 22 Aprile 1997 GIULIANOVA E LA MADONNA DELLO SPLENDORE DALLE ORIGINI AL 1996 Le immagini della Festa della Madonna dello Splendore del 1993 "UNA CITTÀ IN FESTA" Comune di Giulianova - Assessorato alla Cultura Finito si stampare dalla Edigrafital S.p.a. nel mese di aprile 1977 ~i~ Rivista "Madonna dello Splendore n. 12 Giulianova, 22 aprile 1993 Stampato dalla Tipolito Braga di Giulianova Lido. Programma della Festa della Madonna dello Splendore Giulianova 22 Aprile 1993 SABATO 17 APRILE Processione della Madonna dello Splendore dal Santuario al Monastero dei Benedettini. MERCOLEDI’ 21 APRILE - Banda Città di Bracigliano - Palio degli Anelli - Sfilata d’alta moda - Processione della Madonna dello Splendore dai Benedettini al Duomo. GIOVEDI’ 22 APRILE - Banda di Squinzano - Solenne processione in onore di Maria SS. dello Splendore - Messa officiata dal Cardinale Palazzini - Corale di Giulianova - Edoardo Bennato in concerto - Fuochi pirotecnici. DOMENICA 25 APRILE - Banda Città di Giulianova - Processione per il rientro al Santuario della Madonna dello Splendore. Celebre Concerto Bandistico Associazione Filamornica Braciglianese Capobanda Artistico Prof. Armando Del Vacchio Celebre Gran Concerto Bandistico Città di Squinzano (LE) Direttore e Coordinatore Prof.ssa Grazia Donateo ~ ii ~ La Madonna dello Splendore in processione Il "Palio degli anelli" 2 ore di emozionante spettacolo di abilità a diretto contatto con il pubblico, una novità assoluta per feste all’aperto, è possibile abbinare il palio alle varie contrade, rioni o quartieri della vostra città. Lo spettacolo si svolge su un tratto di strada lungo circa 150 metri su asfalto o terra battuta, possibilmente protetto ai margini da corde o transenne. ~ iii ~ EDOARDO BENNATO Il cortile di Bagnoli, alla periferia di Napoli. È il classico cortile di periferia, in un'area, quella dei Campi Flegrei, dotata di immense ricchezze termali, archeologiche e paesaggistiche; tanto verde e persino un'isoletta, Nisida, congiunta alla terraferma attraverso un pontile artificiale. Ma anche con un'aria tossica, un cielo innaturale e il mare malato. La grande fabbrica, l'Italsider, ha inquinato l'ambiente rendendolo insano, desolato ed equivoco come quello di una metropoli disfatta dalle guerre industriali. Quel cortile fu il primo palcoscenico di Edoardo. È stata la madre ad assecondare le attitudini musicali di Edoardo, Eugenio e Giorgio mandandoli a lezione da un maestro di fisarmonica un giorno d'estate. In quel periodo - nel cuore degli anni Sessanta - alla melodia napoletana dei vari Sergio Bruni e Mario Abbate, Edoardo preferiva i suoni della nuova America come un ragazzo di New York, Londra o Milano. Il juke-box eccitava la sua fantasia. Elvis, Paul Anka e Neil Sedaka i suoi idoli. Era il 1970, l'anno in cui furono pubblicati i primi due 45 giri di Edoardo: "Marylou" e "1941". Seguì, dopo una decina di mesi, il terzo, "Goodbye Copenaghen", tutti incisi per la Numero Uno. Nel 1973 pubblicò il suo primo album "Non farti cadere le braccia" con la produzione di Sandro Colombini: in un primo momento, l'album doveva chiamarsi "L'ultimo fiammifero", perché la copertina riproduceva una scatola di Minerva con un solo cerino. Alla realizzazione dell'album parteciparono, fra gli altri, Roberto De Simone, il fratello Eugenio e Patrizio Trampetti, che in quello stesso periodo stavano lavorando al progetto della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Nel 1974 Edoardo realizzò un altro album, "I buoni e i cattivi", perfettamente in sintonia con il clima che si stava instaurando. Il nuovo disco ironizzava beffardamente sulla cultura manichea del perbenismo borghese. Chi sono i buoni? Chi sono i cattivi? Emblematica la copertina dell'album che raffigura due misteriosi gendarmi vicendevolmente ammanettati: pochi sanno che i due erano Raffaele Cascone e lo stesso Edoardo. Preceduto dal singolo "Meno male che adesso non c'è Nerone", uscì nella tarda primavera del '75, il terzo ellepì intitolato "Io che non sono l'Imperatore" un altro conceptalbum. Edoardo sbeffeggia i potenti prendendo di mira perfino il Papa Paolo VI a cui dedica ~ iv ~ un brano "Affacciati, affacciati" registrato dal vivo alla Bocconi di Milano durante un concerto gratuito organizzato dal movimento studentesco. Grande interesse suscitò la copertina del disco, che riportava il progetto di Edoardo sulla metropolitana napoletana messo a confronto con quello del Piano Regolatore predisposto dal Comune di Napoli. Sulla copertina dell'album "La Torre di Babele" del 1976, invece, è raffigurata un'impalcatura composta da un centinaio di soldatini, ognuno appartenente a un periodo storico: dall'uomo primitivo armato di clava fino all'astronauta. La Torre, che nella Genesi rappresenta la massima espressione dell'orgoglio umano, diventa, nel certosino disegno di Edoardo, un emblematico monumento alla guerra e alla violenza perpetrata nei secoli dall'uomo contro la natura e i suoi simili. Intorno a questo tema ruotano i nove brani dell'album: da "Viva la guerra" a "Franz è il mio nome", da "Quante brave persone" a "Venderò". Ma in quest'album Edoardo ironizzava anche su se stesso nel brano "Cantautore". Sempre nel 1976, Edoardo suonò per la prima volta al Montreux Jazz Festival (ci tornerà nel 1992 con i Blue Stuff sotto le mentite spoglie di Joe Sarnataro). Successivamente fu impegnato nel primo tour europeo, che fu preparato dalla diffusione delle versioni in inglese di "Cantautore" e "La torre di Babele", diventate rispettivamente "Rock'n'roll Hero" e "Tower of Babel". Ed eccoci al 1977, l'anno di "Burattino senza fili", un lavoro discografico che costituisce la sintesi di tutto quanto maturato negli anni precedenti. La favola (di Pinocchio) diventa un mezzo assai efficace per parlare alla gente semplificando i discorsi, rendendoli didascalici, senza apparire saccenti come il grillo parlante. In questa chiave Mangiafuoco è il potere, che appena nasci ti lega ai suoi fili e ti governa a suo piacimento. Il gatto e la volpe sono i suoi consapevoli o inconsapevoli servi. In una mattinata di metà marzo del 1980 un colossale TIR con targa belga si fermò davanti allo stabilimento milanese della Ricordi e tra lo stupore generale furono scaricati quintali di casse contenenti le 200 mila copie di "Uffà, Uffà", il nuovo album di Edoardo Bennato. I "Supercritici" si scatenarono: considerata la lunga assenza dal mercato, durata circa tre anni, il nuovo disco sembrava povero-povero, senza contenuti, quasi raffazzonato. Brano come "Li belli gladioli", una specie di salmo cantato in un allucinante stile chiesastico, o "Sei come un juke-box" provocarono disorientamento. Altri sembravano assolutamente ermetici come "Avete capito o no", un blues in cui Edoardo cantava anche: "Ma dove sta scritto? Ma chi l'ha deciso. È una regola, è una convenzione. Si era sempre fatto uno per volta… ah … e invece a me piace due per volta…". I giornali, intanto, annunciavano la notizia secondo la quale Edoardo avrebbe presentato l'ultimo album nel corso del programma televisivo Variety. E così fu. A un certo punto della seguitissima trasmissione, viene annunciata la presentazione dell'ultimo disco di Bennato. All'annuncio, Edoardo e la sua band attaccarono a cantare "Ciurma!… Questo silenzio cos'è? Sveglia!… Tutti a rapporto da me… Spugna! Pendaglio da forca…possibile che nessuno si muove. Sono o non sono il comandante di questa lurida nave…Sono o non sono Capitan Uncino"… Sbigottimento generale, confusione generale. Edoardo stava effettivamente presentando il suo ultimo disco, ma non era "Uffà, Uffà" bensì "Sono solo canzonette". Con i due dischi, "Uffà, Uffà" e "Sono solo canzonette", Edoardo riuscì a vendere quasi un milione di copie, rimanendo al primo posto delle classifiche per molte settimane. L'immensa popolarità di Edoardo fu misurata durante una tourneè trionfale che, primo fra gli italiani, lo vide approdare allo stadio S.Siro di Milano per un memorabile concerto davanti a 70 mila persone e che successivamente lo portò di nuovo in Europa, con gli entusiasmanti concerti all'Hallenstadium di Zurigo e al Prater di Vienna. Nel 1983 arriva l'accoppiata ellepì + mix "E' arrivato un bastimento", album questa volta ispirato alla favola del Pifferaio magico e prodotto da Garland Geffreys, che missa l'album al Power Station di New York. Un anno dopo viene pubblicato il primo live intitolato "è goal" come l'omonimo pezzo che diventa la sigla della popolare trasmissione televisiva "La domenica sportiva". L'anno successivo, siamo nel 1985, porta la pubblicazione di "Kaiwanna", che segna una svolta nella carriera di Edoardo, che si spinge decisamente verso l'elettronica. "O.K. Italia" è il titolo dell'album pubblicato nel 1987, un disco che racconta una realtà nazionale in apparente espansione economica, ma in forte crisi di valori. Nell'album è contenuto il brano "La città obliqua", che ancora porta Edoardo, laureato in architettura, a parlare della sua Napoli. Dal cd sono tratti due videoclips; segue una lunga stagione di concerti che propiziano l'uscita del secondo disco live dal titolo "Edoardo" ed un longform video che ne immortala il successo. A chiusura di quest'anno particolarmente proficuo, Edoardo suona all'Apollo Theater nel cuore di Harlem a New York. L'amore per il rock'n'roll impregna l'album del 1989 "Abbi dubbi": "W la mamma" è il brano più noto, essendo rimasto in classifica per quattordici settimane, ma in cui spiccano per contenuto e forma brani come "ZEN", "Vendo Bagnoli", "La chitarra" e "Abbi dubbi". L'anno successivo è quello dei mondiali di calcio di "Italia 90" ed ~v~ Edoardo, da sempre calciatore praticante, vive l'evento da protagonista incidendo con Gianna Nannini la sigla del campionato "Un'estate italiana". Il 45 giri resta in testa alle classifiche per quattro mesi e fa il giro del mondo. Nello stesso anno viene pubblicata la raccolta "Rinnegato", un album in cui Edoardo ripropone molti brani del suo ormai consistente repertorio in chiave rigorosamente unplugged e precorrendo ancora una volta le tendenze future. A dodici anni di distanza Edoardo pubblica ancora una volta due album nello stesso anno. Questa volta però la sorpresa sta nel fatto che il primo dei due cd viene pubblicato sotto lo pseudonimo di Joe Sarnataro. Esce così "è asciutto pazzo 'o padrone", nel quale Edoardo è accompagnato dai Blue Stuff, poderosa blues band napoletana. I brani, tutti cantati in napoletano, parlano ancora di Napoli, dei suoi problemi, della sua lasciva classe dirigente e della rassegnazione della sua gente. Quando l'album viene pubblicato nessuno pensa che brani come "Sotto viale Augusto", "'Obilloco l'acqua" e "Vutammo pe' te" di li a poco diventeranno di stringente attualità a seguito della Tangentopoli napoletana. Dopo poche settimane viene pubblicato anche "Il paese dei balocchi", in cui spiccano brani come "Se non ci fosse lei" e "Tutto sbagliato baby", oltre a presenze musicali di peso come quella di Bo Diddley, un altro grande bluesman americano che ha suonato con Edoardo, così come avevano fatto in passato B.B. King e Jeff Healey. Nel 1993 viene pubblicato il video-album antologico "Persone Pulite", dal titolo ironico che ben si ricollega all'attualità della tangentopoli italiana. Articolo tratto dal sito: edoardobennato.warnermusic.it/ Giulianova 21 Aprile 1993 BANDA “CITTA’ DI BRACIGLIANO” Piazza Belvedere ********************* Ore 19,00 - RIVISTA SINFONICA ROSSINIANA. (ROSSINI) Ore 20,50- MARCIA SINFONICA Ore 21,00- TURANDOT .(PUCCINI) CENERENTOLA. (ROSSINI) e PESCATORI DI PERLE. (BIZET) ~ vi ~ Giulianova 22 Aprile 1993 BANDA “CITTA’ DI SQUINZANO” Piazza Belvedere ********************** Ore 19.15 - CAPRICCIO ITALIANO (CIAIKOVSKI) Ore 21,00 - CAVALLERIA RUSTICANA (MASCAGNI) RIGOLETTO (VERDI) CARMEN (BIZET)