da BresciaOggi
Transcript
da BresciaOggi
rto MARONE. Inuvolonihannofattospostareil concertoall’auditorium e ome rà», a inan e i all' 2012 usirapalla Nia da trigna sta: er il rso i gar- AcousticFranciacorta unapartenzacolbotto GoranKuzminacsi èrivelatoottimointrattenitore Iltrio «SuonaLibero»haentusiasmatoi presenti «Beatrice», con i suoi nuvoloni, spaventa gli organizzatori del primo concerto dell'Acoustic Franciacorta che lasciano il sagrato della Chiesa Parrocchiale di Marone per l'auditorium, regalando quasi un'ora in più di musica e spettacolo alla folla che, esauriti i posti segue dalle uscite di sicurezza lasciate aperte. Apre la serata il varesino Luca Pedroni con una rivisitazione in modern fingerstyle, di due classici «Run Like Hell» dei Pink Floyd, e «Personale Jesus» dei Depeche Mode prima della sua composizione «La Fabbrica degli orologi», che crea l'atmosfera di favola del tempo: ai ritmi uguali regala sensazioni e colori diversi. Seguono altri brani dell'ultimo Cd del chitarrista, che chiude con «Red Light». Poi sale sul palco «Suona Libero», il trio Giorgio Cordini, Maria Alberti e Cesar Rivero, propone una antologia da Ivano Fossati a Mercedes Sosa di canzoni d'autore degli ultimi decenni, ispirate a temi sociali, che fanno della musica il veicolo di idee e problemi: i testi trasmettono sentimenti e passioni popolari: Winston Cesar Rivero, porta sul palco il mito di Che Guevara, Maria Alberti GiacomoLelli eGoran KuzminacaMarone la passione civile della Sosa e GiorgioCordini la saga dei partigiani delle valli italiane prima di chiudere con il «Pescatore» di Fabrizio de Andrè. L'ultimo ora è tutta per Goran Kuzminac, chitarrista raffinato, cantante e splendido istrione che dialoga con il pubblico non solo con le note, ma facendo rivivere passioni comuni, con un filo di ironia, smitizzando i successi. «La canzone che mi diede il terzo posto al festival bar, “Ehi ci stai”, non avrei mai voluto inciderla, l'avevo composta per conquistare una ragazza: fu lei a portarla al produttore», dichiara. Affiancato dal flauto traverso di Giacomo Lelli, Kuzminac alterna a pezzi melodici le sue hit più note, aprendo con «Stella del nord» per chiudere con «Stasera l'aria à fresca» cantata con gli spettatori e «Tempo» per raccontare un mondo che cambia e invitare tutti a opporsi alla violenza e alla guerra. Gli applausi riportano sul palco il duo e prolungano l'esibizione fino a mezzanotte. • G.C.C.