COMUNE DI RIMINI
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COMUNE DI RIMINI
COMUNE DI RIMINI Anno scolastico 2013-2014 NIDO DOREMI COMUNE DI RIMINI NIDO DOREMI Anno scolastico 2013-2014 “Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di avere successo.” “L'autonomia è un modo di vita. Significa maturare le competenze necessarie, avere risorse proprie ( ... ) per risolvere i propri problemi e anche per mettere in moto le proprie iniziative e i propri desideri.” M. Montessori CONTENUTI DEL PROGETTO Le educatrici del nido DoReMi con il Progetto educativo per lo sviluppo e l’apprendimento hanno voluto dare rilevanza a tutta la giornata educativa nella consapevolezza dell’importanza delle routine, dei momenti di cura che scandiscono la quotidianità considerati momenti significativi che attribuiscono senso compiuto all'esperienza. Azioni comuni come vestirsi e spogliarsi, ad esempio, rappresentano attività interessanti che richiedono attenzione ed impegno mentale ed emotivo, inoltre sono momenti privilegiati per sostenere il fare da soli, per sperimentare il senso di competenza, sicurezza, fiducia in se stessi, per sentirsi riconosciuti nei propri bisogni e promuovere il senso dell'autonomia e del piacere di fare da sé. Naturalmente, questo ha portato a ripensare alla esperienze proposte durante l’anno e ad osservare e affiancare le esperienze quotidiane, preparando e arricchendo l'ambiente in accordo con le esigenze dei bambini, in un clima sociale di fiduciose aspettative per le loro potenzialità. Il progetto prevede la presenza di un personaggio mediatore: la bambolina Nina, una piccola bimba che come loro prova a fare da sola. Nina accompagna i bambini nei diversi momenti della giornata, motivandoli e suscitando in loro sentimenti ed emozioni. Nina è stata presentata grazie ad una semplice storia creata dalle educatrici. La storia si intitola Faccio io! E racconta di una bambina che va al nido e vuole fare tutto da sola: lavarsi le mani, mangiare, togliere le scarpe. 2 La storia è stata presentata ai bambini con un libro a schede. Nel mese di dicembre, ogni genitore, in un laboratorio, ha realizzato la copertina personalizzata del libro, con creatività utilizzando materiali diversi. Il libro è stato poi regalato a Natale ad ogni bambino. Il tema del progetto ha portato le educatrici a riflettere sul significato del “promuovere nei bambini l’autonomia” e insieme si è discusso e riflettuto sul fatto che l’autonomia non è solo un obiettivo nella crescita, ma un processo e un bisogno. Autonomia significa maturare le competenze necessarie e avere risorse per risolvere i propri problemi e anche per mettere in moto le proprie iniziative e desideri. Autonomia è anche quando il bambino è in grado di rendersi conto se la sua azione è adeguata o no, ma soprattutto autonomia vuol dire che il bambino può scegliere, che ha potere di decisione sull’azione,: può scegliere di fare o non fare e non è spinto dall’adulto che gli fa fare. Il bambino quando fa è perché ha scelto di fare, spinto dal desiderio, pertanto va a mettere in moto tutte le risorse che ha in base al suo livello di maturazione. E’ questo che dà una sensazione di competenza, di sicurezza, di fiducia in se stessi e ne altri. 3 Nina va al nido fa tanti giochi con i colori poi lava le manine con l’acqua e il sapone “FACCIO IO!” Il. pancino di Nina brontola È ora della pappa! Tutti a tavola con il tovagliolo, il cucchiaio e il bicchiere… “FACCIO IO!” fa tanti giochi con i colori poi lava le manine con Nina ha sonno. l’acqua eE’ilora sapone “FACCIO IO” di andare nel lettino, via le scarpe e i pantaloni… “FACCIO IO!” Nina è molto contenta: ha fatto tutto da sola. BRAVA NINA! 4 Durante i laboratori i genitori hanno realizzato la copertina del libro che poi è stato regalato al proprio bambino in occasione del Natale. Ogni genitore avendo a disposizione vario materiale ha personalizzato creativamente la copertina creando veri capolavori. Le educatrici del nido realizzano tutti gli anni i laboratori non solo perché i genitori possano realizzare un dono per i bambini, ma soprattutto per creare momenti di scambio e incontro fra genitori. 5 Nina entra in sezione e viene presentata ai bambini. RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI L’esperienza è stata molto coinvolgente. I bambini sono rimasti piacevolmente colpiti dall’arrivo di Nina. Hanno mostrato interesse e curiosità, hanno ascoltato la storia, osservato e voluto prendere Nina in braccio, toccarla e abbracciarla. 6 La sezione piccolissimi è composta da 16 bambini. Dopo i primi mesi di frequenza un gruppo di bambini ancora non cammina, si sposta in sezione gattonando o strisciando e si alza in piedi ogni volta che trova un sostegno. Alcuni bambini riposano durante la mattina. Le educatrici osservando il gruppo notano una spiccata curiosità e voglia di muoversi, i bambini esplorano i vari angoli della sezione e durante il pasto mostrano il piacere di fare da soli utilizzando sia le mani che le posate. Le prime esperienze di autonomia si formano grazie alle prime iniziative che un bambino intraprende, per lo più orientate dal piacere di agire e di sperimentare esperienze nuove. In un contesto di cura, relazione, affettivo il bambino prende coscienza del proprio essere e grazie alla relazione con l’altro e con l’ambiente sviluppa la propria identità. Le educatrici sostengono con lo sguardo rassicurante, con parole e gesti le azioni e gli interessi dei bambini a volere far da soli, mantenendo un tempo disteso, che permetta al bambino di provare e riprovare nel rispetto dei suoi tempi. OBIETTIVI E COMPETENZE: Stimolare la capacità e l’interesse ad esplorare utilizzando i sensi (manipolare, toccare, assaggiare); condividere momenti di routine con i pari e le educatrici; accettare il contatto fisico e di cura con l’educatrice; sviluppare e sostenere la coordinazione motoria; mangiare da soli utilizzando le mani e/o le posate; esprimere emozioni e stati d’animo con gesti e suoni della voce. 7 EVVIVA IL MOVIMENTO I bambini con Nina e le educatrici vivono esperienze di movimento all’interno del salone che viene allestito con vari materiali che possano incuriosire i bambini e stimolarli a movimenti diversi. RIFLESSIONI DELLE EDUCATRICI A MARZO RIFLESSIONI DELLE EDUCATRICI A GIUGNO I bambini hanno partecipato con interesse, tutti camminano ed esplorano lo spazio e i diversi materiali. In alcuni situazioni di gioco è necessaria la mediazione dell’adulto per risolvere i piccoli conflitti tra i bambini. I bambini seguono l’adulto con sicurezza dalla sezione al salone… alcuni tenendosi per mano, altri cantando la canzoncina che li accompagna. Si muovono con sicurezza e disinvoltura. 8 GIOCHIAMO CON IL CORPO I bambini vivono esperienze di gioco legate alla manipolazione, all’esplorazione e alla scoperta utilizzando diversi materiali. RIFLESSIONI DELLE EDUCATRICI La ricchezza e varietà dei materiali nelle varie esperienze proposte ha sostenuto la curiosità di toccare, manipolare, esplorare con tutto il corpo. Grazie alla ripetizione delle proposte i tempi di attenzione sono aumentati e i bambini hanno utilizzato i materiali con sempre più creatività. 9 IL PRANZO La canzone “Buon appetito” anticipa il momento del pasto: “tutti a tavola.. tutti a tavola, noi andiam noi andiam e buon appetito e buon appetito auguriam…aaauuguriam! RIFLESSIONI DELLE EDUCATRICI Nei primi mesi il cibo viene manipolato dalla maggior parte dei bambini e portato alla bocca anche utilizzando le posate. Il pranzo è sempre un momento gradito, si instaurano scambi verbali, i bambini si chiamano per nome, si indicano, chiamano l’educatrice e qualcuno pone semplici domande in relazione al contesto. 10 Il gruppo della sezione Piccoli è composto da 18 bambini di età compresa tra 15 e 20 mesi. Dopo i primi mesi di frequenza dalle osservazioni delle educatrici si evidenzia come la maggior parte dei bambini esplora l’ambiente circostante con grande interesse, spostandosi autonomamente camminando o gattonando, soffermandosi sui giochi e materiali presenti. Alcuni bambini comunicano verbalmente, ma la maggior parte utilizzando lo sguardo, gesti e la mimica. Tutti i bambini hanno instaurato un buon rapporto con le educatrici. I bambini tra loro si osservano, si toccano, si stringono, si abbracciano, attivano forme di gioco parallelo e scambi intenzionali creando a volte piccole situazioni conflittuali. Tutti i momenti di routine sono anticipati da canzoni e filastrocche per aiutare i bambini a comprendere l’esperienza che sarà proposta. Le educatrici a partire dal tema del progetto condiviso hanno pensato di proporre esperienze nell’idea di caratterizzarsi come luogo d’incoraggiamento, di motivazione e sostegno al bambino e al suo fare; nella consapevolezza che creare momenti d’intimità e relazione tra adulti e bambini e fra bambini, possa essere funzionale al consolidamento di quella “base sicura” che consente ai bambini di sperimentare serenamente forme di autonomia. Il ruolo dell’educatrice è quello di osservare e sostenere le potenzialità del bambino e supportarle nell’acquisizione di nuove competenze, senza anticipare le loro intenzioni. OBIETTIVI E COMPETENZE: Partecipare e condividere esperienze a piccolo gruppo; collaborare durante il momento del cambio; mangiare da soli utilizzando le mani e/o le posate; esprimere emozioni e stati d’animo con gesti e parole; eseguire semplici azioni e lavarsi le mani; esprimere preferenze nella scelta dei giochi; giocare insieme ai compagni utilizzando tutto il corpo. 11 Mi CAMBIO E Mi LAVO LE MANI! L’educatrice sollecita il bambino a collaborare, verbalizza le varie azioni creando momenti d’interazione con lui. La scaletta per raggiungere il fasciatoio ha favorito l’autonomia, l’interesse e la piacevolezza per la routine del cambio. RIFLESSIONI DELLE EDUCATRICI La proposta quotidiana dell’esperienza ha portato i bambini a partecipare volentieri a questo momento di cura. L’averli sollecitati a prendere il pannolino, salire sulla scaletta e collaborare durante il momento del cambio ha favorito la loro autostima e il piacere di farsi cambiare. Lo spazio antibagno è stato uno spazio adeguato che ha risposto ai bisogni di rassicurazione e di intimità dei bambini. Il tempo e l’atteggiamento dell’adulto hanno consentito ricchi scambi e un tempo disteso dedicato all’igiene e alla cura personalizzata di ogni bambino. L’educatrice accompagna i bambini al lavandino e con gesti e parole li accompagna nelle piccole azioni che si susseguono. La guida verbale se inizialmente accompagnava i bambini con il tempo gradualmente è stata sfumata secondo le necessità e i bisogni dei bambini. L’allestimento di questo angolo, pensato intenzionalmente dalle educatrici, ha offerto ai bambini la possibilità di avere tutti i materiali necessari per provare a fare da soli! 12 IL PASTO TUTTI A TAVOLA… IL RUOLO DEL CAMERIERE Il momento del pasto è sempre anticipato dalla canzone “Andiamo a tavola”. I bambini vengono invitati ad andare a tavola scegliendosi il proprio posto, le educatrici con gesti e parole sostengono i bambini all’utilizzo del cucchiaio e del bicchiere. Nei mesi successivi un bambino a rotazione svolge il ruolo del cameriere: con cuffia e grembiulino consegna il pane ai compagni girando fra i tavoli. RIFLESSIONI DELLE EDUCATRICI Il momento del pranzo è gradito per tutti i bambini, anche se alcuni non hanno molto appetito. Tutti utilizzano le posate a volte aiutandosi con le manine e bevono da soli. Durante il pranzo si instaurano scambi verbali, i bambini ridono tra loro, si imitano, chiamano l’educatrice e l’operatrice scolastica per ricercare aiuto. 13 GIOCHIAMO CON IL NOSTRO CORPO Le educatrici hanno creato percorsi motori nello spazio utilizzato nel pomeriggio come dormitorio. I diversi percorsi motori sono stati allestiti utilizzando di volta in volta diversi materiali in modo tale da creare situazioni diverse, ma coinvolgenti per potersi sperimentare in un contesto di piccolo gruppo. Lo spazio allestito con diversi materiali consente ai bambini di sperimentarsi: strisciare, gattonare, correre, camminare, saltare, salire e scendere le scale, passare dentro, sopra o sotto, esplorare, provare e costruire. I bambini si osservano, si imitano condividono i materiali, creano e arricchiscono momenti di gioco. Percorsi motori DALLE OSSERVAZIONI DELLE EDUCATRICI Melissa osserva i compagni… Giulia ritorna sullo scivolo e scende sdraiata con la testa avanti… Giulia osserva in piedi vicino al tunnel mentre Zeno ed Enrico sono dentro… Samuele si è fermato alla fine del percorso dove ci sono le mattonelle sensoriali, si siede e le tocca con le mani, poi si alza e ci va a camminare cercando di stare in equilibrio andando avanti e indietro… Enrico rifà il giro più volte e passa dentro il tunnel ridendo.. 14 Giochiamo con gli scatoloni DALLE OSSERVAZIONI DELLE EDUCATRICI Carlotta mette gli scatoloni uno sopra l’altro. Lorenzo osserva cosa fa Carlotta prende uno scatolone e lo tira. Giulia spinge uno scatolone divertita. Carlotta sale su uno scatolone e con lei salgono Giulia T e Giulia D cercano di fare un trenino… 15 Giochiamo con i teli DALLE OSSERVAZIONI DELLE EDUCATRICI Alessia si alza e va sotto il telo. Davide osserva. Alessia si lamenta perché non riesce ad abbassarsi e a superare gli ostacoli. Ivan e Francesca spaziano per tutto il reticolato. Francesca va a gattoni sotto i teli, Giacomo la imita e la segue, i bambini vanno tutti insieme sotto i teli. Alessia si ferma ad osservare, Carlotta cerca di scavalcare i teli… Alcuni bambini passano sotto i teli, giocano a fare “cucù” e ridono fra loro, Matilde esclama: “E’ bello fare così!” 16 Nei primi mesi dell’anno scolastico alcuni bambini della sezione Medi hanno mostrato competenze di base e prerequisiti essenziali (motori, di attenzione, di memoria, …) per raggiungere le prime autonomie (mettere e togliere il bavaglino, scegliere il posto a tavola, prendere il pannolino pulito dal fasciatoio...); la componente imitativa ha stimolato anche in altri bambini l'interesse verso questo tipo di azioni. Un piccolo gruppo di bambini necessita in alcuni momenti di cura dell'intervento fisico o verbale dell'adulto, o in qualche caso dell'aiuto dei pari (qualcuno riporta la scarpa al legittimo proprietario e tenta di infilargliela, oppure accompagna il coetaneo a sedersi a tavola). In alcuni bambini abbiamo osservato iniziative spontanee anche nei momenti di gioco non strutturato, mentre altri attendono l'invito o la proposta dell'adulto; capita poi di frequente che qualcuno rifiuti apertamente l'aiuto dell'adulto, manifestando la propria volontà con gesti e parole. Abbiamo notato l'emergere di un senso di piacevolezza legato al poter fare da soli, sia nei bambini già frequentanti che nei bambini nuovi inseriti: gli spazi curati per essere a misura di bambino, i materiali messi a loro disposizione, i centri di interesse attivi parallelamente. Tutto ciò ha consentito ai bambini di sperimentare prime forme di autonomia nello scegliere e nel fare. Abbiamo scelto di sostenere i bambini nella graduale acquisizione della consapevolezza di essere protagonisti attivi nel quotidiano, ponendoli nelle condizioni di agire autonomamente, di scegliere di fare o anche di non fare, di sperimentare il “successo” gettando le basi della fiducia in sé stessi, di gestire la frustrazione per l'insuccesso grazie alla presenza dell'adulto: figura di significato che accoglie e sostiene. Il progetto, quindi, attraversa trasversalmente ogni momento della giornata educativa, e pone anche noi educatrici nel dover rivisitare, in alcuni casi, il nostro stesso agire, senza cadere nella tentazione di anticipare, suggerire, fare al posto di... affinché il bambino sia realmente costruttore del proprio progetto di crescita. Il nostro ruolo sarà quello di osservatrici di dinamiche spontanee: saremo presenti all'occorrenza e avremo una funzione di rinforzo e di supporto nella graduale acquisizione delle competenze. OBITTIVI E COMPETENZE: vestirsi e svestirsi da soli (abiti e scarpe); riconoscere i propri spazi personalizzati (armadietto, lettino); riporre e riprendere effetti personali nel proprio spazio assegnato (scatolina, sacchetta, armadietto); lavarsi le mani da soli; collaborare durante il cambio; accettare l'approccio al water; mangiare adoperando le stoviglie; collaborare nell'apparecchiare la tavola; mostrare iniziativa nella scelta di giochi e spazi; giocare con i compagni senza la mediazione dell'adulto; condividere oggetti e spazi all'interno di dinamiche di gioco; esprimere i propri bisogni con gesti e parole; riconoscere nell'adulto un riferimento significativo; acquisire e consolidare l’autostima e la fiducia in se stessi; attivare strategie personali per la risoluzione dei problemi. 17 PREPARARSI PER… Le educatrici invitano i bambini a vestirsi e svestirsi in occasione delle uscite in giardino e per prepararsi ad andare a letto. La guida fisica e verbale offerta nei primi tempi è stata gradualmente sostituita dalla presenza discreta e dall’aiuto all’occorrenza, secondo il grado di autonomia del bambino. Nina ha accompagnato questi momenti portando con sé scarpine ed indumenti. Per sostenere questi momenti le educatrici hanno creato una scarpiera con materiali di recupero, dotata di rotelle e di elementi che hanno facilitato il riconoscimento dei propri stivali. RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI A FEBBRAIO Il momento di prepararsi per uscire in giardino genera sempre molto entusiasmo nei bambini, …i bambini hanno voglia di sperimentarsi nel fare da soli, a volte alcuni mostrano determinazione, altri adottano strategie molto personali per vestirsi/svestirsi, altre volte scarsa tolleranza della frustrazione nel non riuscire subito a fare da sé. Abbiamo riscontrato alcune forme di collaborazione fra pari, offerte spontanee d'aiuto o richieste fatte ai compagni piuttosto che agli adulti della sezione. Tutti riconoscono i propri spazi e indumenti personali, in qualche caso la “fretta” di fare ha generato confusione. Per quanto riguarda le uscite in giardino, abbiamo scelto di lavorare con piccoli gruppi per dare a tutti il tempo disteso per cambiare le calzature, indossare giacca, sciarpa e cappello senza sentire pressione o fretta. Per prepararsi per andare a letto abbiamo invece scelto di lavorare col grande gruppo per favorire l'imitazione e la collaborazione. Noi adulti ci siamo mantenuti a portata di sguardo, fornendo all'occorrenza la guida verbale o fisica, e sostenendo i bambini con sguardi ed espressioni, accogliendone le emozioni e restituendo loro significati. 18 RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI A MAGGIO Tutti hanno partecipato attivamente all'esperienza, mostrando di riconoscere i propri indumenti e di averne cura riponendoli nei propri spazi personali (armadio e gancio appendiabiti) contraddistinti dalla foto. Con la bella stagione la preparazione alle uscite avviene in grande gruppo: in proposito abbiamo notato l'allungamento dei tempi di attesa per vestirsi e la capacità di organizzarsi in una fila per arrivare in giardino. Secondo noi, questo è stato anche favorito dall'utilizzo di canzoncine che caratterizzano i momenti di passaggio. Rispetto al momento della preparazione al sonno, abbiamo notato una totale autonomia nello spogliarsi e nel cercare il proprio lettino. 19 AVERE CURA DI … Le educatrici hanno allestito gli ambienti avendo cura di predisporre spazi e materiali perché i bambini possano fare da soli: la carta per asciugarsi, i bavaglini e un cesto per buttare quelli sporchi, il dosatore del sapone di facile accesso e sopra il lavabo uno specchio. Nella zona bagno è presente una panchina perché i bambini possano sedersi per aspettare il proprio turno, la zona dei waterini è stata abbellita con immagini raffiguranti pesciolini di varie forme e colori e i waterini sono stati resi più comodi grazie ad copriwater di plastica. L’educatrice offre la guida verbale e fisica per sfumarla poi con gradualità a seconda dei bisogni dei bambini. RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI A FEBBRAIO Tutti i bambini hanno mostrato interesse e partecipazione alla cura di sé, dirigendosi in bagno non appena invitati dall'educatrice e mostrandosi collaborativi nello svolgimento delle azioni necessarie al cambio. Alcuni commentano e verbalizzano quello che stanno facendo, instaurando scambi comunicativi prevalentemente con l'adulto ma anche con i pari La componente imitativa ha favorito un positivo approccio al water anche nei bambini che all'inizio si mostravano restii. La piacevolezza del “fare da sé” e' emersa attraverso la spontanea collaborazione dei bambini. Aver predisposto lo spazio ed i materiali ad altezza bambino, in modo da renderli accessibili senza l'intervento dell'adulto, si e' rivelata una scelta adeguata per favorire l'autonomia personale. Aver decorato l'ambiente bagno per renderlo appetibile ha contribuito a catalizzare l'attenzione dei bambini verso di esso ed a suscitare la loro curiosità. 20 RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI A MAGGIO Rispetto all'ultima riflessione documentata, notiamo una piena autonomia di quasi tutti i bambini nella cura di sé: la ripetizione quotidiana delle sequenza di operazioni ha favorito la loro interiorizzazione e al momento non è più necessario guidare i bambini anche solo verbalmente, se non in qualche caso sporadico. Abbiamo osservato una maggiore sicurezza e determinazione nel raggiungimento del risultato, serenità assicurata, per noi, dalla routine giornaliera che ha consentito ai bambini di sperimentarsi con frequenza e fare “prove ed errori”. 21 APPARECCHIARE PER … Da gennaio in poi, giornalmente, durante l’angolino prima di pranzo Nina sceglie due bambini al giorno che rivestiranno il ruolo di cameriere, mostrando a tutti le loro foto che poi verranno attaccate ad un pannello in sezione. I camerieri indossano grembiule da cucina e cappello da cuoco e apparecchiano la tavola per il pranzo insieme all’operatrice scolastica avendo cura di disporre le stoviglie e le brocche per l’acqua. RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI I bambini hanno tutti partecipato all'esperienza con curiosità ed entusiasmo: ci aspettavamo che qualcuno non apprezzasse la novità, si ritraesse e si rifiutasse di indossare gli indumenti predisposti, ma questo non è mai avvenuto. Qualcuno, dopo le prime volte in cui Nina ha scelto i camerieri e dopo aver già svolto l'esperienza, ha esplicitamente chiesto di rifarla (Sofia: “Tocca a me!”, Martina B: “Oggi faccio io?”); senza però un'insistenza particolare. Quasi tutti i bambini hanno instaurato scambi comunicativi con il compagno con cui hanno svolto l'esperienza, molti hanno coinvolto gli adulti con domande e commenti verbali o attraverso mimica e gesti (Maria: “E ora? I bicchieri?” Filippo: “Ancora!”); in tanti hanno saputo raccontare ai compagni raccolti nell'angolino che avevano aiutato la Grazia ad apparecchiare, mostrando con il sorriso e con la mimica soddisfazione per averlo fatto. 22 ORGANIZZARSI PER… I bambini scelgono liberamente dove, con cosa e con chi giocare organizzandosi autonomamente secondo i propri interessi e bisogni, scegliendo tra i vari centri di interesse attivi parallelamente. Le educatrici osservano “a portata di sguardo”, intervenendo all’occorrenza o per condividere un gioco con i bambini che lo desiderano. In sezione sono allestiti i seguenti angoli gioco (centri di interesse) cioè spazi ben definiti per le sue peculiari caratteristiche che diventano “contenitori” di situazioni, giochi, di materiali e di relazioni. ANGOLO DELLA LETTURA con specchio, tappeto, libreria, divanetti, libri e cuscini; ANGOLO DELLA PITTURA con cavalletto, lavagnetta, tavolino con sedie, colori di vario tipo; ANGOLO DELLA FAMIGLIA mobili da cucina e accessori per lo stiro, pentole, utensili e alimenti in plastica, grembiuli; ANGOLO DELLE COSTRUZIONI mobili a scaffale aperto con cesti e numerosi tipi di costruzioni e incastri; ANGOLO DEI TRAVESTIMENTI mobile dei travestimenti con abiti e accessori; ANGOLO DELLE MACCHININE tappeto con automobiline di varie dimensioni. RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI Tutti i bambini hanno mostrato curiosità verso i centri di interesse attivi, dirigendosi con decisione verso quello preferito e, nel primo periodo di monitoraggio, prolungandovi la permanenza; di recente, l'interesse viene diretto verso più centri. Soprattutto nelle prime osservazioni, appare forte l'espressione della piacevolezza sperimentata attraverso gesti, mimica e parole; negli ultimi tempi gli scambi comunicativi fra pari sono diventati molto più frequenti. Più bambini hanno mostrato nel tempo la preferenza per uno o più compagni di gioco; solo pochi bambini preferiscono giocare da soli. Il coinvolgimento dell'adulto nel gioco da parte dei bambini si è ridotto nel tempo, anche se questi si mostrano in grado di chiedere aiuto all'occorrenza. Abbiamo notato una crescente capacità dei bambini di organizzarsi in autonomia, regolando l'accesso a spazi e materiali senza l'intervento dell'adulto. 23 Da una osservazione iniziale emerge che i bambini della sezione Grandi mostrano di aver consapevolezza di appartenere ad un gruppo: conoscono i nomi dei compagni e si accorgono quando qualcuno di loro è assente. Alcuni di essi, nella relazione, si esprimono in maniera fisica, soprattutto per la contesa di un gioco. Per esprimere le proprie emozioni alcuni bambini adottano un linguaggio verbale, altri invece utilizzano un linguaggio di tipo mimico gestuale; mostrano interesse sia per la narrazione, che per i momenti sociali, in piccolo e in grande gruppo (per es. canti, giochi di coppia e di turnazione). Tutti accolgono positivamente le esperienze grafico-pittoriche e manipolative proposte dalle educatrici; dimostrano, inoltre, la crescente e graduale richiesta di autonomia (faccio io!). Chi non è ancora capace di esprimersi verbalmente, cerca di affermare la propria autonomia con modalità e atteggiamenti mimico-gestuali. Noi educatrici della sezione Grandi abbiamo ipotizzato la realizzazione di un percorso per lo sviluppo di acquisizioni cognitive e di autonomia, mirato, in particolare, al raggiungimento di traguardi che interessano il prendersi cura e il soddisfacimento dei bisogni personali, come il lavaggio delle mani, il mettere e togliere il bavaglino, l'apparecchiare e sparecchiare, il vestirsi e lo svestirsi, il togliersi e mettersi le scarpe, esprimere emozioni e sentimenti, fare scelte e mostrare bisogni e interessi. Data la fascia d'età della sezione dei grandi, il percorso prende in esame i seguenti punti: linguaggio verbale e non verbale: per lo sviluppo delle competenze linguistiche, espressive e ricettive del bambino sarà favorito l'arricchimento del vocabolario, offrendo ai bambini la possibilità di essere protagonisti , attraverso il mimo di una storia, l'imitazione, la recita, indossando costumi e utilizzando burattini; cura di sé e soddisfacimento dei propri bisogni: verranno allestiti gli spazi della cura personale e il bambino avrà la possibilità di fare da solo: in tali occasioni potrà vestirsi e svestirsi, fare la pipì, versarsi l'acqua nel bicchiere, asciugarsi le mani, mettere e togliere il bavaglino e infilarsi e sfilarsi le scarpe; riporre i propri indumenti negli appositi armadietti disposti in bagno, prendere e riporre il ciuccio dopo la nanna; riconoscere il proprio lettino; partecipazione e collaborazione durante il momento del pranzo: per coinvolgere i bambini nella partecipazione attiva e collaborazione verrà proposto il gioco dei camerieri. I bambini, in piccolo gruppo, seduti al tavolo, saranno invitati a servirsi da soli: utilizzeranno piccole brocche per versarsi l'acqua da bere nel bicchiere; potranno riempire i propri piatti avvalendosi di un mestolo e di una terrina messi a disposizione al centro del tavolo; prendere, se lo desiderano, il pane, disposto in un cestino, anch'esso al centro del tavolo; relazione e socializzazione: le educatrici allestiranno gli spazi ad hoc, per offrire al bambino l'opportunità di poter scegliere e scoprire in maniera spontanea ed istintiva tra materiali e attività di gioco, predisposti e resi disponibili sia all'interno dello spazio sezione, sia nello scambio di intersezione; in tal modo si darà, a ciascun bambino, anche la possibilità di interiorizzare le regole sociali e comportamentali, esprimere interessi e fare scelte. 24 OBIETTIVI E COMPETENZE: Promuovere e favorire l'autonomia durante i momenti di cura di sé (vestirsi, svestirsi, mangiare da soli, lavarsi le mani, ecc;); ampliare le competenze linguistiche, verbali e non verbali; comprendere l'esistenza di regole e di relazioni con la realtà circostante; collaborare e cooperare nell'apparecchiare la tavola durante il momento del pranzo; disponibilità a conoscere ambienti nuovi/diversi, da percorre in autonomia, anche da solo; esprimere con gesti e parole le proprie emozioni e sentimenti (felicità, sconforto, soddisfazione, disagio, ecc.); promuovere la consapevolezza di sé e dei propri bisogni; LA CURA DI SE’ IN BAGNO In bambini sono accompagnati in bagno a piccolo gruppo, l’educatrice l’invita a svestirsi e ad utilizzare i waterini, per poi rivestirsi. L’adulto accompagna i bambini verbalmente e fisicamente in base alle necessità di ognuno. I materiali sono disposti con cura, ad altezza bambino. 25 RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI I bambini si sono mostrati interessati e coinvolti perché il piccolissimo gruppo ha consentito ad ogni bambino di vivere l’esperienza nel rapporto individuale con l’educatrice: questo ha favorito il rispetto dei tempi di ogni bambino, sostenuti ed incoraggiati dall’educatrice. Dalle osservazioni successive emerge che i bambini hanno consolidato e ampliato le loro abilità. Proporre le esperienze in bagno a piccoli gruppi composti da bambini con competenze diverse è stata una scelta efficace. Tutti i bambini hanno mostrato di accettare con tranquillità e serenità il momento del bagno. 26 A NANNA CON NINA I bambini si svestono, tolgono scarpe e pantaloni. Ripongono gli indumenti nel proprio armadietto e con il proprio ciuccio si recano nei propri lettini allestiti per la nanna. RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI L’esperienza ha suscitato entusiasmo e soddisfazione, è stato fondamentale creare rituali conosciuti e rassicuranti, lasciare la scatola del ciuccio a disposizione dei bambini, disporre i lettini sempre nello stesso posto e cantare una canzone per facilitare il sonno. 27 RACCONTAR STORIE Le educatrici raccontano storie al piccolo e grande gruppo utilizzando illustrazioni, tessere, costumi e materiali per animare il racconto. Sono state costruite la “Valigia della storia di Cappuccetto Rosso” e la “Valigia della storia dei tre porcellini” contenenti materiali a disposizione dei bambini per poter poi giocarci, interpretare i diversi personaggi, narrare, mimare e inventare altre storie. RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI Sia a piccolo gruppo, nello spazio morbido che a grande gruppo nello spazio angolino l’esperienza di narrazione è stata coinvolgente ed ha interessato tutti i bambini che hanno ascoltato, verbalizzato, cantato e mimato le diverse storie. Le valigie delle storie con i diversi materiali sono state utilizzate dai bambini in piena autonomia. 28 APPARECCHIAMO E PRANZIAMO INSIEME… Dal mese di gennaio, ogni giorno, Nina sceglie due bambini che svolgeranno, con grembiule e cappello, il ruolo di cameriere. Durante il pasto al centro del tavolo sono posizionati una piccola brocca d’acqua, il cestino del pane e successivamente una piccola terrina dalla quale i bambini potranno servirsi il cibo da soli per la seconda volta. Alla fine del pasto i bambini portano a turno sul carrello il piatto e il bicchiere vuoti. RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI L’esperienza dei camerieri ha suscitato grande interesse e coinvolgimento di tutti i bambini che hanno collaborato e cooperato tra loro e con l’adulto. I diversi momenti hanno contribuito ad accrescere nei bambini l’autostima facendoli sentire protagonisti: essere scelti da Nina a turno, attaccare la propria foto sul cartellone del menù, andare in cucina a prendere il carrello, apparecchiare la tavola con l’aiuto dell’operatrice scolastica, tornare nell’angolino accolti dall’applauso di tutto il gruppo, pranzare al tavolo da soli. 29 Dal mese di aprile i bambini delle sezioni medi e grandi conoscono e condividono gli spazi delle due sezioni. In alcune occasioni Nina ha invitato i bambini medi a pranzare nella sezione dei grandi e viceversa. RIFLESSIONE DELLE EDUCATRICI Entrambi i gruppi si sono mostrati disposti favorevolmente verso l'esperienza, anche perché c'era già una conoscenza pregressa tra i bambini delle due sezioni coinvolte, instauratasi durante i diversi momenti di scambio avvenuti durante l'intero anno educativo. La composizione dei gruppi è stata fatta cercando di affiancare ai bambini più “timidi”, altri più intraprendenti, al fine di favorire nei primi un maggiore coinvolgimento. Nei momenti iniziali dell'esperienza, l'interesse dei bambini “ospitati” si è rivolto in particolare alla scoperta e all'esplorazione dei materiali a disposizione; in un secondo momento hanno proseguito “la visita” coinvolgendosi nei giochi con i pari dell'altra sezione. Il momento del pasto è stato particolarmente gradito; in particolare i bambini della sez. Medi hanno potuto sperimentare abitudini diverse, come ad esempio quella di servirsi l'acqua da soli. L'invito a partecipare all'esperienza mediato da NINA, ha suscitato nei bambini curiosità ed interesse a prendervi parte, tanto ché alcuni di loro si sono riproposti assiduamente anche nelle volte successive. L'educatrice ha sempre accompagnato il gruppo della propria sezione, invitandolo ad esplorare lo spazio e i materiali ed in alcuni casi coinvolgendosi attivamente nel gioco. Il ripetersi dell'esperienza ha fatto in modo che i bambini si sentissero sempre più padroni della situazione e l'educatrice ha potuto svolgere un ruolo di osservatrice, fungendo da ancora emotiva ed intervenendo al bisogno. 30 VALUTAZIONI CONCLUSIVE DELLE EDUCATRICI Il progetto è stato ampiamente condiviso dal collettivo sia nelle fasi di programmazione che di realizzazione. Quest’anno è stato scelto di utilizzare il personaggio mediatore che ha accompagnato tutte le esperienze e Nina è stata accolta dai bambini con entusiasmo, per qualcuno è diventata parte integrante del gruppo. La natura del progetto ha richiesto un’attuazione quotidiana e costante delle esperienze, pertanto l'uso delle griglie di osservazione si è rivelato efficace. L'obiettivo condiviso e comune a tutte le sezioni è stato quello di favorire l'autonomia personale dei bambini. Dopo un'accurata osservazione dei gruppi, le esperienze sono state declinate rispetto alle varie fasce di età. Il progetto, essendo trasversale ad ogni momento della giornata educativa, ha favorito il coinvolgimento di tutte le dimensioni di sviluppo. Le strategie messe in atto dall'adulto sono risultate efficaci, poiché hanno permesso ai bambini di agire in autonomia, favorendo l'autostima, l'auto organizzazione, l'acquisizione di competenze e abilità. In occasione dell'inizio del progetto, i genitori sono stati coinvolti in un laboratorio per la realizzazione del libro “Faccio io”, che racconta la storia di Nina. La partecipazione delle famiglie è stata molto alta. Nella festa di fine anno, oltre a diversi centri di interesse, era presente un angolo caratterizzato dalla casa di Nina, che i bambini hanno subito riconosciuto come tale. Sezione piccolissimi L'acquisizione di una maggiore sicurezza a livello motorio, ha portato ogni bambino a raggiungere un'autonomia propria, in relazione agli spazi ed ai contesti; anche nella motricità fine, tutti i bambini sono in grado di afferrare e incastrare piccoli oggetti, impilare cubi, formare torri e usare le posate abbastanza correttamente. La comunicazione verbale si è arricchita per qualche bambino, per altri rimane ancora una relazione perlopiù corporea. Si sono attuati anche piccoli scambi, gioco in parallelo e piccoli momenti di gioco insieme (girotondo). I materiali proposti hanno suscitato nella maggior parte dei bambini curiosità, scoperta, creatività, attivando in alcune situazioni nuove iniziative di gioco. Sezione piccoli Il personaggio mediatore, è stato utile per le esperienze del progetto e per stimolare i bambini durante i momenti di cura, rendendoli più partecipi e motivati. Gli obiettivi che noi educatrici avevamo prefissato sono stati raggiunti, in quanto abbiamo notato nei bambini una maggiore autonomia, sicurezza e fiducia in se stessi. I bambini sono in grado di muoversi nell'ambiente esplorando autonomamente gli spazi ed i materiali, mettendo in atto le prime forme di gioco condiviso. La ripetizione quotidiana delle esperienze, l'atteggiamento non intrusivo delle educatrici ha incentivato i bambini a “fare da sé”. 31 Sezione medi Abbiamo notato un crescente desiderio da parte dei bambini di svolgere le semplici azioni quotidiane: lavare le mani, prepararsi per la nanna, scegliere un centro di interesse in autonomia... . La possibilità di gestire questi momenti, avendo a disposizione uno spazio adeguato, ha concesso loro di sperimentare la soddisfazione di farcela da soli, rimandandogli un'immagine positiva e accrescendo la loro autostima personale. I bambini, supportati dall'educatrice nelle fasi iniziali, hanno gradualmente acquisito una maggiore sicurezza, tanto da non richiedere più e, in alcuni casi rifiutare, l'intervento dell'adulto. Il “fare insieme” tra pari, ha favorito, oltre all'aspetto imitativo, l'emergere di una condivisione empatica innescando azioni di reciproco aiuto. L'esperienza di intersezione è stata positiva e accolta favorevolmente dai i bambini, anche in virtù della conoscenza pregressa instauratasi durante l'anno educativo. Sezione grandi Le esperienze sono state accolte con entusiasmo e soddisfazione. Motivare i bambini ad agire in autonomia ha permesso di consolidare ed ampliare le abilità già presenti. La soddisfazione di sentirsi protagonisti, accrescendo l'autostima di agire da soli, ha permesso il raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati. Il momento dell'intersezione con i bambini della sezione medi, attraverso la mediazione di Nina e con il sostegno delle educatrici, ha suscitato curiosità ed interesse nella scoperta dei nuovi ambienti e materiali e l'impazienza nell'attendere il turno successivo per ripetere l'esperienza. 32 BIBLIOGRAFIA M.Bellucci, M. Ciamaroni, Il saper fare, tratto da Bambini n. 7/settembre 2004, pp.62-67 A. Bonetti (a cura di), intervista a M. Chokler, Autonomia, modo di vita, tratto da Bambini n. 1/gennaio 2013, pp. 8-10 M. Gaudio, Pappa ... nanna ...cacca, tratto da Bambini n. 2/febbraio 2001, pp. 46-47 Penso, Il tempo della cura, tratto da Bambini n. 5/maggio 2007, pp.10-17 C. Stradi, Fino a tre, Juvenilia, 2002, pp.210-222 H. Wettich, Autonomia e collaborazione nella quotidianità, tratto da Bambini n. 4/aprile 2005, pp.25-27 33 COLLETTIVO NIDO DOREMI - ANNO SCOLASTICO 2013-2014 SEZIONE PICCOLISSIMI Educatrici Baldacci Silvia Semprini Silvia Ugolini Anna operatrici scolastiche Conti Cinzia SEZIONE PICCOLI Educatrici Grassi Giuseppina Polverelli Denise Protti Monica operatrici scolastiche Belli Serenella SEZIONE MEDI Educatrici Addei Laura Baraghini Lea Pisani Anna Maria Vitale Viviana operatrici scolastiche Lazzari Grazia SEZIONE GRANDI Educatrici Casali Grazia Mugione Laura Magnani Veronica Pecoraro Rosa Rita Siliberto Grazia operatrici scolastiche Zavatta Antonella Cuochi: Onorio Cupioli e Luigi Luisè Coordinatrice pedagogica: Marica Fabbroni 34