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Dalla stampa sui muri ai muri di paglia Pag 6
Tre vittoriesi e un progetto (top-secret)
Il cielo in una stanza Pag 8
Le “decorazioni d’interni” di Daniela Biundo
Case fresche ed efficienti Pag 10
Cinque consigli per risparmiare in bolletta
Speciale
Casa
Redazionale
n. 12 del 2 luglio 2015
Due cuori e una casa.
Di Cannabis
freodaczionualse
L
STILETTO FABIO
’azienda Stiletto Fabio è nata a Vittorio Veneto nel
1989, come ditta individuale, con lo scopo di svolgere,
oltre all’impiantistica elettrica, attività di manutenzione
di impianti di riscaldamento e condizionamento. L’anno
successivo si è avuta l’assunzione di un primo collaboratore e via via il rapido sviluppo dell’attività, quindi il
trasferimento nella nuova sede in via Matteotti, 112, nel
2011.
Oggi è un bel gruppo composto da otto persone.
L’Azienda nel 2012 ha raggiunto l’importante traguardo
della Certificazione UNI EN ISO 9001:2008 per l’esercizio
e la manutenzione di impianti di riscaldamento e climatizzazione senza limitazione di potenza e nello stesso anno
la certificazione FGAS.
Delle novità del settore
parliamo con Fabio Stiletto, titolare dell’omonima azienda.
1 - Cosa comporta il
nuovo Libretto di Impianto,
obbligatorio
per legge per tutti gli
impianti di climatizzazione?
I nuovi libretti hanno lo scopo di ‘unificare’ gli impianti di
climatizzazione (invernale ed estiva), integrano al loro interno tutta la componentistica dell’impianto stesso (caldaia, bruciatore, pompe di circolazione, condizionatori,
vasi di espansione, regolazione), così facendo si ottiene
una sorta di carta di identità completa dell’impianto.
Il tecnico che esegue la manutenzione e compila il Rapporto di Controllo di Efficienza Energetica, oltre a pulire la
caldaia e fare l’analisi dei fumi consiglierà quali attenzioni
e/o modifiche apportare al fine di ridurre emissioni, consumi e aumentare il rendimento.
2 - E’ vero che non viene più fornito un cartaceo?
Si presuppone un graduale passaggio dal cartaceo al telematico, non sarà più infatti stampato il libretto (salvo
espressa richiesta del cliente) ma verrà fornito un codice
di accesso che consentirà la visualizzazione e l’eventuale
stampa del libretto da parte del cliente. Questo può collegarsi ad internet e controllare la corretta compilazione
del libretto di Impianto.
3 - In sostanza quali sono gli obblighi ?
Fare la manutenzione e farla fare da ditte abilitate.
Dal 2015 la Regione verrà a conoscenza delle operazioni
svolte e da chi sono state effettuate. Il cliente deve preoccuparsi che chi svolge la manutenzione possieda tutti i
requisiti necessari e la strumentazione certificata.
4 - Una lotta all’abusivismo nel settore?
Sicuramente sì.
Come sottolineato dalla Confartigianato e dal Comune di
Vittorio Veneto, l’abusivismo è un danno per le Imprese
vere, un rischio per i consumatori, un problema per lo
Stato e le Amministrazioni locali.
Inoltre chi sceglie un abusivo rischia una multa e soprattutto è corresponsabile civilmente e penalmente in caso
di infortunio.
5 - Quale è la tempistica degli interventi?
Questo è un argomento che ha suscitato molte polemiche, a causa della confusione generata da un errore
di scrittura della normativa. Ad esempio: inizialmente
la norma riportava una cadenza del RCEE (Rapporto di
controllo di efficienza energetica) di quattro anni per le
caldaie murali a gas, ma in realtà non era la cadenza delle
manutenzioni ma dell’invio in Regione.
Per capirsi la cadenza della manutenzione è stabilita in
sequenza da: produttore, installatore, manutentore. Mentre la cadenza dell’invio del RCEE è stabilito da una tabella definita per legge, che, per le caldaie murali a gas,
è ogni quattro anni.
6 - L’estate è in arrivo, qualche raccomandazione per
i condizionatori?
Assolutamente si! Come per l’impianto di riscaldamento
anche quello di raffrescamento necessita di manutenzione. Il protocollo di Kyoto prevede una riduzione delle
emissioni di gas serra nei prossimi anni: per fare questo
dovranno essere ‘monitorate’ le emissioni degli stessi in
atmosfera.
Chi opera in questo settore deve obbligatoriamente avere azienda e personale certificato. Nel portale FGAS è
possibile visionare le aziende abilitate.
Manutenzione e pulizia dei filtri sono necessarie per un
sano e corretto funzionamento.
ORARI: lun.-ven. 8,00-19,00 continuato
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CASA SPECIALE
Due cuori
e una casa di cannabis
Sabina,
Stefano,
90 metri cubi
di canapa
e un sogno
che si realizza
Qualcuno la definisce
la casa del futuro.
Per qualcun altro
appartiene piuttosto
a un lontano passato.
Per Sabina e Stefano è la casa del
presente. Una casa di canapa e calce.
Niente costruzioni stile bungalow come si potrebbe pensare - ma una vera
e propria abitazione con muri e tetto
massicci e resistenti. Oltre che coibentanti, traspiranti, confortevoli, profumati e, soprattutto, sani e naturali.
Sabina e Stefano abitano a Vittorio
Veneto e in un terreno di loro proprietà hanno deciso di costruire un edificio
naturale, seguendo i parametri della bio
architettura. Una casa che rispecchi la
loro scelta di vita e che sia in linea con
le loro idee. Il biologico si può mangiare, indossare, ma anche abitare.
Da sinistra:
Sabina con
l'architetto
Alessandro
Marinato e
l'ingegnere
Guido Viel
Andrea Bellotto
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Giovedì 2 luglio 2015 | 3 Il Quindicinale
SPECIALE CASA
Il modellino della casa
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Per questo, Sabina e Stefano si sono
affidati alla rete “Costruire Bio”, un
team di esperti che si occupa di bioedilizia. Un gruppo il cui leit motiv ha
catturato i due committenti vittoriesi,
pronti a pensare alla casa come a una
“terza pelle”.
Del team, nato dalla sinergia di più
professionisti, fanno parte l’architetto
Alessandro Marinato, che si occupa della progettazione, l’ingegnere
Guido Viel, specializzato in progettazione di strutture in legno, e l’ingegnere Mirko Mazzucco, che si occupa della parte teorica e divulgativa. E
sono proprio questi tre professionisti
che, da settembre dell’anno scorso,
stanno dando vita alla prima casa della
zona, nonché una delle prime in tutta
Italia, costruita interamente in canapa
e calce, su una struttura portante in legno. Una casa interamente naturale.
“Costruire Bio - spiega l’architetto
Marinato - è una rete nata dall’intento
comune di dare qualità al vivere. Di
creare spazi che siano in sintonia con
l’uomo, con l’ambiente, di realizzare, insomma, una casa sana. Grazie a
tecnologie innovative e naturali e a sistemi costruttivi che riprendono quelli
del passato riusciamo ad assicurare il
più alto comfort e benessere”.
Questo, per Marinato, Viel e
Mazzucco, è il primo esperimento totale. Costruire Bio, nata due anni fa,
si è occupata di fornire assistenza e
realizzare progetti e servizi nel campo
della bioedilizia, ma finora solo lavorando su edifici già esistenti. Adesso,
in via Stefani a Costa di Vittorio
Veneto, hanno iniziato dalle fondamenta.
“La nostra attenzione è rivolta a materiali ecocompatibili, rintracciabili
e - se possibile - a Km zero. La costruzione dell’edificio segue inoltre
determinati principi di orientamento e
parametri energetici. C’è inoltre l’attenzione alla disposizione interna dei
locali. L’involucro è traspirante, l’aria
all’interno di conseguenza è salubre e
il comfort è elevato - spiega Marinato
- Una costruzione in canapa e calce
ha alte performance termiche sia d’estate che d’inverno, regola l’umidità
e poiché è traspirante non si formano
muffe. E’ inattaccabile da qualsiasi organismo, è ignifuga, crea all’interno
un’ambiente basico. E, cosa importante, la canapa è un naturale assorbitore
di Co2”.
“La struttura portante è in legno massiccio e non è stata utilizzata alcuna
colla per unire le assi tra loro - precisa
l’ingegnere Viel - solo abete e larice.
Niente di chimico. La struttura lignea
è un naturale isolante per l’umidità e il
vuoto sanitario di 50 cm sotto la casa,
spazio in cui gira aria, ottimizza la coibentazione”.
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L'utilizzo dell'impasto alla canapa per i muri della casa
Il Quindicinale 4 | Giovedì 2 luglio 2015
CASA SPECIALE
La casa è sollevata di 50 cm da terra e
tutto, pareti, soffitto, solaio, sono fatti
di legno, canapa e calce. Visitando il
cantiere, si vede la canapa che copre
muri e pavimenti.
Ma come si forma questo composto?
“La canapa, seccata e sbriciolata, viene unita alla calce idrata e a un legante
che non ha alcune parti di cemento, ma
è composto solo da 5 minerali diversi,
tra cui la pozzolana. Il composto viene
miscelato direttamente in cantiere perché deve essere posato entro un’ora. Il
fluido viene poi gettato dentro dei casseri e lasciato solidificare”. La canapa,
su muri e pavimenti, non solo si vede.
Si sente: un profumo di fiori, di natura.
Ma che canapa è?
“Cannabis sativa - spiega Sabina - che
viene utilizzata nell’edilizia, ma anche
nel tessile. Vedi? Anche questa maglia
è fatta di canapa. E’ un materiale resistentissimo. La canapa è una pianta
che si può mangiare, indossare, e si
presta a numerosissimi usi”.
Ha solo un difetto: è illegale. “In effetti in Italia si può coltivare solo se si
dichiarano fini particolari. Nel nostro
paese ci sono solo tre coltivazioni di
cannabis - spiega l’architetto Marinato
- noi ce la siamo fatta arrivare dalla
Francia”.
Quanta? “Abbiamo calcolato circa 90
metri cubi”.
L’abitazione che sta prendendo forma
misura 100 mq abitabili, 20 mq quadri accessori. Un’ampia zona giorno
al piano di sotto, una camera da letto
con cabina armadio e bagno al piano
di sopra. Un solaio con il caminetto,
una cantina. Sarà riscaldata da una
stufa a legna ma soprattutto dal calore che Sabina e Stefano ci porteranno.
“Volevamo avere un grande spazio per
i momenti conviviali e l’architetto ha
compreso pienamente la nostra richiesta”, riferisce Sabina. “In questi casi
è molto importante la collaborazione
tra committenti e costruttori - precisa
Marinato - la casa è una sorta di esperimento, va costruita insieme”. “Un
esperimento ma non un salto nel vuoto
- specifica Sabina - sappiamo ciò che
facciamo”.
Ci sono vari studi, secolari, che attestato le ottime qualità della canapa
come materiale edile. E per una costruzione che porta solo vantaggi (alla
salute, all’ambiente, al comfort), non
c’è alcuna controindicazione.
“A meno che… - scherza l’ingegnere
Viel - i vicini non tentino di fumarsela”.
Stefania De Bastiani
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Giovedì 2 luglio 2015 | 5 Il Quindicinale
SPECIALE CASA
Dalla stampa sui muri ai muri di paglia
Tre giovani
vittoriesi, una
start-up e un
progetto (topsecret)
A destra:
i tre vittoriesi
fondatori di
BClever:
Alessandro Dal Col,
Giacomo Battiston,
Carlo Tavian
È la prima e l’unica
macchina al mondo
in grado di stampare
superfici più ampie delle
proprie dimensioni, in
ambo i lati.
È l’unico strumento, insomma, che
non conosce limiti di grandezza nella
stampa di qualsiasi tipo di immagine
digitale. E’ un prototipo che sta per
diventare definitivo quello ideato da
BClever, la prima start up innovativa registrata in Italia e fondata da tre
giovani vittoriesi: Alessandro Dal
Il Quindicinale 6 | Giovedì 2 luglio 2015
Col, dottore in Economia, Giacomo
Battiston, ingegnere elettronico e
Carlo Tavian, ingegnere dell’automazione.
Amici dai tempi della scuola e delle
lezioni di judo i tre ragazzi, 30 anni
a testa, nel 2012 hanno avuto la brillante idea: quella di realizzare una
stampante intelligente capace di riprodurre un’immagine sulle superfici
senza limiti di spazio. L’intelligenza
della macchina sta proprio nel fatto di
riuscire a stampare porzioni di superficie e riprendere la stampa dove è stata interrotta creando un effetto finale
unitario. Il sistema è stato brevettato,
migliorato, perfezionato e ora, dopo il
brevetto definitivo, sarà sul mercato a
fine anno.
I tre giovani imprenditori non si sono
fermati qui. Hanno dato vita anche a
3DAD, un progetto che prevede l’utilizzo in bioediliza della paglia. Ciò
su cui i tre ragazzi stanno lavorando
è un nuovo processo produttivo che
permette di sfruttare al massimo le
potenzialità della paglia nella costruzione di edifici. Un progetto “Di cui
non posso ancora dire nulla - riferisce
Alessandro - Ma i vantaggi di questo
materiale sono tantissimi: dall’alto
potere coibentante al basso costo della
materia prima. E possono essere sfruttati al massimo”.
Con la formazione di entrambe le società, Alessandro, Giacomo e Carlo
hanno voluto andare incontro alle esigenze del mercato. Alle richieste di un
pubblico sempre più selettivo.
I giovani imprenditori, inoltre, hanno
vinto un bando grazie al quale, insieme ad altre aziende daranno vita entro
fine anno al primo FabLab a Vittorio
Veneto. Un laboratorio di prototipazione aperto a tutti, in cui la tecnologia è collaborativa e, soprattutto,
diffusa. Un trampolino di lancio per
l’economia locale, per le idee, per la
sperimentazione. Per permettere a
chiunque, insomma, di dare concretezza a ciò che gli frulla in testa. S.D.B.
CASA SPECIALE
La casa e la ruspa
Viaggio tra chi "casa"
e chi "no, non ci sto (mai)"
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A VITTORIO VENETO
San Giacomo
di Veglia
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La storia della letteratura è piena di case.
Case di famiglia e case di appuntamenti
(quella di de Maupassant è una di queste,
se volete prendervi la bella briga di leggere il libro).
La nostra storia è piena di case. Case
semplici, a un piano, due piani, tre piani
(come quella di Poppa e Mariangela: le
mie vicine che ora sono andate lontano).
Case-villa, come quella di Freya Stark, la
viaggiatrice anticonformista che – dopo
aver attraversato l’oriente in groppa ad
asini e dromedari- tornava ad Asolo, nella casavilla che porta il suo nome, per
disfare e rifare i bagagli. Ci sono casemonumento nazionale, come il Vittoriale
di d’Annunzio, che – in vita – aveva deciso di lasciare la sua ultima dimora allo
stato italiano anziché farla ereditare dai
parenti-serpenti (la definizione è sua).
La casa è per molti una meta, un obiettivo
da raggiungere. Ma anche una voce nel
bilancio familiare. Il presidente del consiglio Monti aveva messo la tassa sulla prima casa e, nel 2012, questa aveva portato
nelle casse dello stato circa venti miliardi
di euro. Poi c’è stato uno di quei pasticciacci all’italiana, per cui la tassa sulla
casa si è trasformata in Tasi, che più che
via Meucci, 42 - Vittorio Veneto (TV) tel./fax 0438/57832
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C’è la casa in collina di
Cesare Pavese. La casa
degli spiriti di Isabel
Allende. La casa nova
di Carlo Goldoni. La
casa della gioia di Edith
Wharton. E la casa Tellier
di Guy de Maupassant.
Matteo Salvini su una ruspa
Arredi in legno per spAzi AperTi
Permasteelisa
via
ci
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Me
M
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Ristema
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falegnameria
CARRER
un’imposta sembra un imperativo alla veneta difficile da rispettare.
La casa è il “bene immobile” per antonomasia, ma solo per chi decide di mettere
radici in un determinato luogo. I Rom e
i Sinti non attribuiscono alla casa nessun
valore semantico. La loro cultura li porta
a essere nomadi e la loro “casa” diventa
quindi il mondo, da attraversare e percorrere in libertà. Eppure in Italia (unico
tra i paesi europei), Rom e Sinti vivono
relegati in “campi” dove le loro non-case
trovano ospitalità-ostilità collettiva.
A parte le dichiarazioni di Salvini, che più
volte ha invocato le ruspe contro i campi
nomadi, un recente sondaggio dell’istituto americano Pew dice chi gli italiani
sono il popolo più razzista in Europa,
perché la loro (nostra) diffidenza verso i
nomadi supera di gran lunga quella di inglesi, tedeschi, spagnoli e polacchi.
Gli italiani, insomma, sono ostili verso
chi una casa stabile non ce l’ha e non
la vuole. Verso chi si muove nel mondo
senza navigatore. E Salvini l’ha furbescamente capito.
E.D.R.
Sempre di più i morosi
a crisi che da più di 8 anni colpisce la provincia di Treviso si fa sentire
pesantemente anche a Vittorio Veneto e una delle prime conseguenze
spesso sono i problemi legati alla casa. Il martedì pomeriggio, per due volte
al mese, presso la Camera del Lavoro di Vittorio Veneto in via Virgilio, aprirà lo sportello del SUNIA -APU, il Sindacato degli inquilini e dei proprietari
utenti della propria casa. Lo scopo è fornire consulenze sulle spese condominiali, sui contratti di affitto e su tutta una serie di criticità legate alla casa.
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altre certificate. Approfittane subito.
Giovedì 2 luglio 2015 | 7 Il Quindicinale
SPECIALE CASA
Il cielo in una stanza
Le “decorazioni d’interni” di
Daniela Biundo trasformano gli
ambienti domestici, aprendoli
alla fantasia, alla creatività.
Alla natura
Vieni a trovarci
in negozio
per vedere come
trasformare
la tua vecchia
VASCA
in una splendida
DOCCIA!
“…questa stanza non
ha più pareti, ma alberi,
alberi infiniti”. Gino
Paoli apriva le pareti della
stanza “dal soffitto viola”
con le note. Daniela
Biundo lo fa con pennelli
e colori.
Maestra nella “decorazione d’interni”,
Daniela ha alle spalle un curriculum
d’eccellenza.
Diplomatasi presso la scuola d’arte
del Castello Sforzesco di Milano, si
è specializzata in decorazione presso il Centro europeo per i mestieri e
la conservazione del patrimonio architettonico di Venezia. Prima di fare
dell’amore per la decorazione una
professione a tempo pieno, ha collaborato con un importante studio di
progettazione milanese, realizzando
suggestive ambientazioni d’interni e,
Daniela
Biundo
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Il Quindicinale 8 | Giovedì 2 luglio 2015
successivamente, ha tenuto corsi di
formazione in tutta Italia rivolti agli
artigiani e ai privati.
Da qualche tempo Daniela Biundo si
è trasferita da Milano a Pordenone,
dove – da ottobre a giugno - tiene corsi di decorazione aperti a coloro che
vogliono imparare le tecniche per valorizzare e interpretare, attraverso la
forza e la magia del colore, le pareti
delle loro case. “Oltre a quest’attività, parallela al lavoro “sul campo” – spiega Daniela
- seguo insieme alla collega Virna
Colaone dei laboratori itineranti chiamati “Arte e relais” all’interno di antiche dimore del Friuli e del Veneto.
Qui insegniamo le tecniche base della
decorazione ornamentale e il loro uso
negli interni come complemento e
scenografia per l’arredamento. I corsi sono dedicati agli appassionati, o a
chiunque desideri iniziare o proseguire un percorso di arte applicata in uno
o più weekend, in location suggestive
e di relax.”
La decorazione delle pareti che cosa
conferisce “di più” a una casa?
Dà un valore aggiunto all’abitazione,
CASA SPECIALE
In questa pagina: alcuni lavori di Daniela
ma consente soprattutto di abbellire e
interpretare gli spazi attraverso la forza e la magia del colore.
E’ costosa? Se la possono permettere
tutti? E’ adatta a una villa di pregio
o anche a un appartamento in città?
La decorazione è adatta sia per abbellire le facciate che gli interni di palazzi
antichi, sia per impreziosire ville di
pregio e appartamenti di città. In Italia
negli ultimi anni ha subito un calo per
via della crisi e i prezzi di conseguenza
si sono abbassati, ma richiede comunque un piccolo budget, perché nasce
da un progetto disegnato ed eseguito
interamente a mano. Rispetto a un decennio fa quando il cliente commissionava la decorazione intera della casa,
le richieste si sono ridimensionate e a
volte mi viene chiesto di intervenire
solo in alcune stanze, o di “restaurare”
porzioni di decorazione preesistente. I soggetti più belli o quelli più ricercati?
Fino a qualche tempo fa i clienti prediligevano soggetti classici e naturalistici (grottesche, trompe l’oeil, damascati), mentre oggi scelgono decorazioni
sobrie ed essenziali (pareti in foglia
d’oro, metalliche, patin francesi) e più
raramente scene e soggetti elaborati.
Quanto tempo richiede la decorazione di un’abitazione media?
Si va da qualche settimana a qualche
mese di lavoro: dipende dalla difficoltà del progetto, dallo stile, dai dettagli
che si devono dipingere manualmente.
Per velocizzare i tempi in genere scelgo di lavorare in equipe.
Quali sono state le pareti che ti hanno soddisfatto di più?
Quelle della mia casa! Perché le ho
eseguite senza condizionamenti, seguendo il mio gusto personale.
30.9.2015
Giovedì 2 luglio 2015 | 9 Il Quindicinale
SPECIALE CASA
Case fresche e efficienti
Cinque facili consigli per
risparmiare in bolletta
Raffrescamento
domestico: come limitare
il consumo di energia con
benefici per l'ambiente
UNO. Acquistare un condizionatore
dimensionato all'ambiente in cui sarà
inserito. Installare un apparecchio sovradimensionato, infatti, non porta un
comfort maggiore ma il rischio di avere
un consumo energetico superiore al necessario.
DUE. Impostare il termostato del condizionatore a una temperatura che
non superi i 6-7 gradi di differenza
rispetto all'esterno, in modo da non
sovraccaricare l'apparecchio e limitare il consumo energetico. E' da tenere
presente che in estate una temperatura di 27° con un grado di umidità
relativa compresa fra il 40 e il 60% è
ideale per ottimizzare i consumi e ottenere il massimo comfort abitativo.
Il Quindicinale 10 | Giovedì 2 luglio 2015
TRE. Posizionare il condizionatore e gli
split al riparo dalla luce del sole. Una loro
esposizione diretta, infatti, può provocare una riduzione dell'efficienza dell'apparecchio, che consumerà quindi di più.
QUATTRO. Effettuare almeno una
volta all'anno la manutenzione periodica del condizionatore. Filtri sporchi
possono ridurre l'efficienza dell'apparecchio e favorire la proliferazione di
batteri.
CINQUE. Ragionare in ottica di raffrescamento passivo. Esistono accorgimenti e attenzioni che consentono di abbassare la temperatura della casa senza
impianti di climatizzazione. Creare una
ventilazione naturale all'interno della
casa e razionalizzare l'uso degli elettrodomestici che producono calore come
frigorifero, computer e apparecchi per
l'illuminazione, spegnendoli quando non
necessari e garantendo una buona circolazione dell'aria intorno ad essi, sono
accorgimenti che, anche in sinergia al
lavoro dei climatizzatori, aumentano il
comfort abitativo riducendo le bollette.
Edilizia:
segnali di
speranza?
L
a crisi del settore delle costruzioni allenta la presa, ma
il 2015 non decreterà ancora l’inizio della ripresa in Veneto. A dirlo
sono i numeri del report annuale dall’Associazione Nazionale
Costruttori Edili del Veneto. Il
comparto dell’edilizia, sostiene
l’indagine, registrerà per l’anno in
corso una riduzione degli investimenti del 2%, pari a circa 250 milioni di euro in termini assoluti. Il
calo dei livelli produttivi, comunque più contenuto rispetto al passato, è reso meno allarmante da
alcuni segnali positivi, che derivano dall’aumento dei mutui erogati alle famiglie per l’acquisto di
un’abitazione (+11,1% nel 2014),
del numero di abitazioni comprate e vendute (+5%) e dei bandi di
gara pubblici di taglio inferiore
ai 50 milioni di euro (+15,2%).
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