Mi sento emotivamente sfinito dal mio lavoro
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Mi sento emotivamente sfinito dal mio lavoro
Prof. M. Viola DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE ASL LECCE To burn = bruciare Out = fuori QUALCOSA DI INTERIORE CHE ESPLODE ALL’ INTERNO E SI MANIFESTA M. VIOLA; VADRUCCIO F.; ET AL.:”BURN OUT E PSICOFARMACI QUANDO, QUALI,COME”, LA CONESCENZA E LA CURA; ED. CIC 2003 Significati differenti In 30 anni Professioni che hanno finalità di aiutare: 1. Lavoratori del sociale(assistenti sociali,educatori,volontari,ecc) 2. insegnanti 3. Coloro che lavorano nella Sanità FATTORI DELL’ AIUTARE: ASCOLTARE UNA RICHIESTA IDENTIFICARE UN PROBLEMA TROVARE GLI STRUMENTI PIU’ IDONEI RISOLVERE IL PROBLEMA( ELIMINARE IL BISOGNO) ASCOLTARE LE RICHIESTE ( ANALISI DEI SINTOMI) DGN TERAPIA OSSERVARE LA CORRETTEZZA DELLA PROGNOSI PROVARE LA SODDISFAZIONE DI AVER RESTITUITO LA SALUTE O LA FUNZIONE AL PAZIENTE ONORARIO SODDISFAZIONE DEL PZ. SODDISFAZIONE DELL’OPERATORE ≠ COLPA IL DESTINO SI COMPIRA’ ALTROVE INUTILITA’(UBRIACHI, BARBONI, LITIGIOSI) SQUALIFICA IMPOTENZA(REVOLVING DOOR) “UNA STRATEGIA DI ADATTAMENTO” CON CONSEGUENZE NEGATIVE SIA SULLA PERSONA CHE PER L’ORGANIZZAZIONE, UNA MODALITA’ ERRATA DI ADATTAMENTO ALLO STRESS LAVORATIVO, MESSA IN ATTO DA OPERATORI CHE NON DISPONGONO DELLE RISORSE ADEGUATE PER FRONTEGGIARLO. M. VIOLA; VADRUCCIO F.; ET AL.:”BURN OUT E PSICOFARMACI QUANDO, QUALI,COME”, LA CONESCENZA E LA CURA; ED. CIC 2003 IL LAVORO COME VOCAZIONE INSODDISFAZIONE DEMOTIVAZIONE, PERDITA DELL’ ENTUSIASMO,DELL’ INTERESSE E DEL SENSO DI RESPONSABILITA’ DEPRESSIONE 1.L’ OPERATORE AVVERTE LO SQUILIBRIO TRA RICHIESTE E RISORSE DISPONIBILI, TRA I FINI CHE SI PONE ED I MEZZI PROPRI DELLA ORGANIZZAZIONE 2.L’OPERATORE AVVERTE STANCHEZZA, FATICA , FACILE IRRITABILITA’, DEMOTIVAZIONE, TENDE A SPOSTARE I PROPRI OBIETTIVI PERSONALI PIU’ VERSO LA STRUTTURA CHE VERSO GLI UTENTI 3.L’OPERATORE SVILUPPA ATTEGGIAMENTI DI RIGIDITA’, CINISMO,DISTACCO EMOTIVO E TENDE A TRATTARE GLI UTENTI IN MODO MECCANICO E IMPERSONALE COLORO CHE SONO IMPEGNATI IN PROFESSIONI DI AIUTO BURN OUT = “ COMPORTAMENTO DI TIPO ELABORATIVO” CIOE’ UN TENTATIVO DI COSTRUIRE DEI MECCANISMI DI DIFESA TALI DA ESIGERE INTORNO AL SOGGETTO UNA SORTA DI: ” BARRIERA IMMUNITARIA” PER DIFENDERLO DALLO STRESS PRODOTTO DAL LAVORO Depersonalizzazione (DP): atteggiamenti di distacco e cinismo, ostilità nei confronti della gente con cui lavora. Esaurimento Emozionale(EE): svuotamento delle risposte emozionali, sensazione che non si abbia più niente da offrire. L’operatore a rischio di Burn out MASLACH(1992) - Debole -Remissivo -Incerto -Diff. nel controllo dei propri impulsi ostili -Impaziente, intollerante -Scarsa autostima -Tendente a individuare nel lavoro la sola fonte di gratificazione FATTORI CHE DETERMINANO IL BURNOUT FATTORI SOCIALI E PERSONALI DEL SOGGETTO: comprendono le caratteristiche individuali (personalità, sesso, età, tolleranza, aspettative professionali, suscettibilità, stile cognitivo, background culturale, razza, religione, tempra, tenacia, arrendevolezza, resistenza, livello socio-economico, stile di vita, situazione familiare, eventi luttuosi etc.) SANTINELLO FURLOTTI 1992 LOCUS OF CONTROL IL GRADO CON CUI UN INDIVIDUO RITIENE CHE LA PROPRIA VITA SIA FRUTTO DELLA PROPRIA ABILITA’ O CONSEGUENZA DELLA FORTUNA, DEL CASO,ECC. -SI E’ COSTANTEMENTE IN RAPPORTO CON LE PERSONE ED I LORO PROBLEMI ED E’ RICHIESTO UN IMPEGNO EMOTIVO -GIOCA UN RUOLO DECISIVO LA SENSAZIONE CHE IL PROPRIO STAR BENE SI REALIZZI INDIRETTAMENTE ATTRAVERSO LO STAR MEGLIO DEGLI ALTRI -DA UN PUNTO DI VISTA SOCIOLOGICO, NON CI SONO SPAZI PER UN CORPORATIVISMO PROFESSIONALE, NE’ SUL PIANO CULTURALE NE’ SU QUELLO ECONOMICO Pines et al. (1981) esaurimento fisico BRODSKY(1980) Progressiva perdita di idealismo, energia e scopi, conseguente a particolari condizioni di lavoro; situazione in cui un operatore Assume atteggiamenti rigidi e distruttivi e non solo rifiuta il lavoro, ma anche la ragione e lo scopo dello stesso. organizzazione individuo ambiente PSICOPATOLOGIA SINTOMI SOMATICI PSICHICI: SENSO DI ESAURIMENTO FATICA, CEFALEA DIS. GASTROINTESTINALI RESPIRO CORTO RAFFREDORI E INFLUENZE ULCERA, IPOTENSIONE MAL DI SCHIENA, DIS. DEL SONNO DIS. DELL’ ALIMENTAZIONE ABUSO DI ALCOL, ANALGESICI, DROGHE SENSO DI COLPA NEGATIVISMO ISOLAMENTO,RITIRO SOSPETTO, PARANOIA DEFLESSIONE UMORALE MANCANZA DI EMPATIA BASSA AUTOSTIMA SENSO DI FALLIMENTO SENSO DI ONNIPOTENZA (Tentativo di controllare i sentimenti di debolezza, di fallimento per convincere se’ stesso e gli altri di essere forte ed Invulnerabile) So tutto; nessuno puo’ far niente per me !!! I SEGNI SUGLI ALTRI -LAVORA A CATENA DI MONTAGGIO -TRATTA GLI UTENTI COME OGGETTI -PRESTA MENO ATTENZIONE AI BISOGNI UMANI -INSENSIBILITA’ VERSO I SENTIMENTI ALTRUI -EFFETTUA COMMENTI CINICI E CRUDELI SUGLI UTENTI -DIMENTICA APPUNTAMENTI E IMPEGNI -FACILMENTE IRRITABILE E POCO EMPATICO -SENSO DI FASTIDIO E RIPETITIVITA’ -CONSIDERA GLI UTENTI RUMOROSI,MALEDUCATI, IGNORANTI NOIOSI,SOPORIFERI E IRRITANTI -ASSENTEISMO, ABBANDONO DEL POSTO DI LAVORO - IN FAMIGLIA AUMENTA LA LITIGIOSITA’ IRRITABILE E IMPAZIENTE MENO DISPOSTO A DARE AGLI ALTRI RIFIUTO A PARLARE DEL LAVORO RIFIUTO DEL CONTATTO RIFIUTO AD ASCOLTARE IL BURN OUT E’ UN PROCESSO, QUINDI UN FENOMENO DISTINGUIBILE IN FASI, PER CUI NON E’ DETTO CHE I SINTOMI DEBBANO COMPARIRE TUTTI CONTEMPORANEAMENTE La misurazione del burnout Il Maslach Burnout Inventory è uno strumento standardizzato e indirizzato specificatamente alla identificazione del burnout, è stato messo a punto da Christina Maslach insieme alla collega Susan Jackson (1981) La scala Maslach è usata dalle organizzazioni e dai ricercatori per stabilire come i dipendenti vivano il loro lavoro esistono tre differenti versioni dell’MBI: M.B.I. H.S.S. (M.B.I. - Human Service Survey), servizi alla persona e l’ambito sanitario M.B.I. E.S. (M.B.I. - Educators Survey), istruzione M.B.I. G.S. (M.B.I. - General Survey), professioni non strettamente legate all’aiuto agli altri La misurazione del burnout L’attuale versione del M.B.I., costituita da 22 item valuta solo la dimensione frequenza; le risposte dei soggetti vengono valutate su una scala Likert a 7 punti Ogni dimensione del burnout è misurata da una specifica sottoscala: Sottoscala Esaurimento Emotivo Mi sento emotivamente sfinito dal mio lavoro Mi sento stanco la mattina quando devo affrontare una giornata di lavoro Sento di non farcela più Mi sento sfinito alla fine di una giornata di lavoro Lavorare direttamente a contatto con la gente mi crea troppa tensione Mi pare che lavorare tutto il giorno a contatto con la gente mi pesi Credo di lavorare troppo duramente Mi sento esaurito dal mio lavoro Mi sento frustrato dal mio lavoro La misurazione del burnout Sottoscala Depersonalizzazione Ho l’impressione che alcuni utenti diano la colpa a me dei loro problemi Non mi importa veramente di ciò che succede ad alcuni utenti Ho paura che questo lavoro mi possa indurire emotivamente Mi pare di trattare alcuni utenti come fossero degli oggetti Da quando lavoro qui sono diventato più insensibile con la gente Sottoscala Realizzazione Personale Posso capire facilmente come la pensano i miei utenti Nel mio lavoro affronto i problemi emotivi con calma Ho realizzato molte cose di valore nel mio lavoro Riesco facilmente a rendere i miei utenti rilassati e a proprio agio Mi sento pieno di energie Credo di influenzare positivamente la vita di altre persone con il mio lavoro Mi sento rallegrato dopo aver lavorato con i miei utenti Affronto efficacemente i problemi dei miei utenti La misurazione del burnout Il burnout è considerato come una variabile continua, da basso, a moderato, ad alto grado di sentimenti provati Un alto grado di burnout è determinato da alti punteggi nelle sottoscale Esaurimento Emotivo e Depersonalizzazione e da bassi punteggi nella sottoscala Realizzazione Personale Un medio grado di burnout è determinato da punteggi medi nelle tre sottoscale Un basso grado di burnout è determinato da bassi punteggi nelle sottoscale Esaurimento Emotivo e Depersonalizzazione e da alti punteggi nella sottoscala Realizzazione personale Curiosità QUANTA POPOLAZIONE LAVORATRICE E’ COLPITA DA STRESS IN EUROPA? Italia: il 41% Gran Bretagna: il 27% Germania: il 25% Francia: il 24% (fonte censis) da dr. A. Ventre 34 Confronto insegnanti verso altre categorie professionali INSEGNANTI PERSONALE SANITARIO 49,21 26,52 patologia psichiatrica patologia psichiatrica altre patologie altre patologie 50,79 73,48 IMPIEGATI OPERATORI 34,97 15,71 patologia psichiatrica patologia psichiatrica altre patologie altre patologie 84,29 65,03 3C Le fonti di insoddisfazione nella relazione (in %) superiori 32 21 26 colleghi 16 pazienti 5 familiari dei pazienti da Laura Carcano :”Problematiche psicologiche della Relazione tra personale sanitario e paziente con gravi disabilità” nessuna insoddisfazione Importanza attribuita in % agli elementi che riducono il peso emotivo del lavoro 32 25 coerenza dell'équipe nella gestione del lavoro 23 18 verifica nel tempo dei progressi del paziente gratitudine manifestata dal paziente riconoscimento dell'impegno da colleghi e superiori da Laura Carcano :”Problematiche psicologiche della Relazione tra personale sanitario e paziente con gravi disabilità” è stato dimostrato che i dottori che lavorano negli ospedali sperimentano un più alto livello di burnout rispetto a quelli che lavorano in studi privati, istituti di ricerca, università, uffici pubblici ed organizzazioni; inoltre i dottori che lavorano nei settori psichiatrici, oncologici e polmonari, oltre che nell’ambito delle malattie incurabili, croniche e terminali, con prognosi gravi, mostrano un livello di burn-out molto più alto di quello dei loro colleghi degli altri dipartimenti (otorinolaringoiatria, ginecologia ed oftalmologia). INTERPRETAZIONE IN CHIAVE PSICOBIOLOGICA DISTURBO DELLO SPETTRO DEPRESSIVO AUTOTERAPIA(ANALGESICI,TRANQUILLANTI,ALCOL) DEPRESSIONE L’ IPOTESI CHE IL PRIMITIVO DISTURBO DELL’UMORE DEL BURN OUT SIA UN DISTURBO DISTIMICO PRENDE CORPO DALLA ANALOGA SINTOMATOLOGIA M. VIOLA; VADRUCCIO F.; ET AL.:”BURN OUT E PSICOFARMACI QUANDO, QUALI,COME”, LA CONESCENZA E LA CURA; ED. CIC 2003 AKISKAL(1998) E IL DSM IV-TR(1992) COSI’ DESCRIVONO LA DISTIMIA: 1. SINTOMI CHE “SFIORANO LA SOGLIA” DELLA DEPRESSIONE, DURATURI NEL TEMPO E DI NATURA FLUTTUANTE E PERSISTENTE 2. DISPOSIZIONE D’ANIMO TENDENTE ALLA MALINCONIA ED ALLA INFELICITA’ 3. PREDISPOSIZIONE A RIMUGINARE SUL PASSATO ED AI SENSI DI COLPA 4. SCARSA ENERGIA ED APATIA 5. BASSA AUTOSTIMA 6. TENDENZA A CONSIDERARE LA SOFFERENZA COME INTEGRANTE DELLA PROPRIA IDENTITA’ PERSONALE PARTE AKISKAL; PERUGI ET AL NEL 1994 HANNO VERIFICATO CHE – RISPETTO AD ALTRI PAZIENTI AFFETTI DA GRAVI NEVROSI- I PAZIENTI DISTIMICI HANNO UNA PEGGIORE QUALITA’ DI VITA NEI PRINCIPALI SETTORI DELLA VITA SOCIALE E PERSONALE, TRA CUI IL LAVORO, LE RELAZIONI CONIUGALI, LA VITA SESSUALE ED IL TEMPO LIBERO NEL 1980 KLEIN D. HA PRECISATO CHE UN DEFICIT DEL ” PIACERE CONSUMATORIO” È UN PUNTO CARDINE DELLA DEPRESSIONE ENDOGENA, MENTRE UN DEFICIT DEL ” PIACERE DI APPETIZIONE” È IMPORTANTE NELLA DEPRESSIONE ATIPICA WILLNER, ROSSETTI ET AL. NEL MODELLO ANIMALE DI DEPRESSIONE :“LEARNED HELPLESSNESS” E “BEHAVIORAL DESPAIR”, HANNO RISCONTRATO UNA RIDUZIONE DEL CONTENUTO E DEL RILASCIO DI DOPAMINA NEL NUCLEO ACCUMBENS IL SISTEMA DOPAMINERGICO POSSIEDE ANCHE LA CAPACITA’ DI AVVERTIRE LO STRESS AMBIENTALE E DI ADATTARSI RAPIDAMENTE AD ESSO DA S. M. STAHL:”PSICOFARMACOLOGIA ESSENZIALE”,ED.CENTRO SCIENTIFICO 2002 . Catalessia SA4503 Glutamato CGP37849 aloperidolo alfa1 Disforia allucinazioni (+) (-) Sigma NMDA (-)Glu Dopo 21 giorni D2 VTA DOPA Viola M. Et al.:”Possible role sigma1 endorphinic receptors in schizophrenia: a literary review” Italian Journal Psychopatology,10(1),97-101, 2004 Ed. Pacini . NELLA DEPRESSIONE MAGGIORE SI ASSOCIEREBBERO DUE SINDROMI: DA UN LATO , LA PERDITA DI INTERESSE, LA RIDOTTA MOTIVAZIONE, LA SCARSA ENERGIA (DEFICIT DI DOPAMINA ?) E DALL’ ALTRO, IL SENSO DI COLPA, L’ ANSIA E LA PROFONDA TRISTEZZA (DEFICIT DI SEROTONINA ?). SE IL VISSUTO SOGGETTIVO DELL’ UMORE LEGATO AL DEFICIT DOPAMINERGICO E’ CARATTERIZATO DA PRIVAZIONE, INCAPACITA’ NEI SENTIMENTI E SCARSA AFFETTIVITA’, LA PERCEZIONE SOGGETTIVA DEL DEFICIT SEROTONINERGICO E’ DI UNO STATO DI SOFFERENZA E DOLORE INTERIORE . SECONDO QUESTA DEFINIZIONE, I PAZIENTI DISTIMICI, SONO QUELLI CARATTERIZZATI DA UNA SINDROME DA DEFICIT DELLA DOPAMINA NELLA SUA FORMA PIU’ PURA Arvid Carlsson: a Nobel to Dopamine Effects of reserpine on animal and human behavior Cognition is in the “business” of Dopamine DOPAMINE Craving Abuse Pathogenesis of SZ and depression • Positive symptoms of SZ • Depression / negative symptoms of SZ • Melancholic/ endogenous/ severe • Delusional depression • Bipolar Disorders • Depression in Parkinson’s Disease Impairment of cognitive and executive functions Dopamine dependent basic behaviours • • • • • • • • • • • • Establishing a “territory” Showing place preference Hunting Greeting Social grouping Feeding and Drinking Grooming Courtship Mating Breeding Maternal Behavior Play (mammals only) Mac Lean, 1985; Pani, 2000 LA LIBIDO , STRETTAMENTE CORRELATA AL PRINCIPIO DEL PIACERE, SECONDO FREUD HA UNA COMPONENTE BIOLOGICA, MA CHE EGLI NON IDENTIFICO’ MAI. EGLI SI AUGURAVA CHE QUESTA COMPONENTE BIOLOGICA E I RELATIVI SUBSTRATI FOSSERO SCOPERTI IN FUTURO. Viola M. et al.:”Aspetti neurobiologici e psicoterapia”,atti del xxxvii Congresso nazionale di psicoterapia medica 2003 IN REALTA’ OGGI SI PUO’ AFFERMARE CON CERTEZZA CHE EFFETTIVAMENTE ESISTE IL “CENTRO DEL PIACERE E DELLA GRATIFICAZIONE” E, PROBABILMENTE ESSO E’ IN TERMINI PSICODINAMICI UNA PARTE DELL’ ES CHE FREUD HA ELOQUENTEMENTE DESCRITTO. TALE CENTRO E’ LA VIA MESOLIMBICA DOPAMINERGICA, CHE PARTE DALLA PORZIONE VENTRALE TEGMENTALE ANTERIORIORE DEL MESENCEFALO E ARRIVA ALLA CORTECCIA LIMBICA: IPPOCAMPO, INDUSEUM GRISEUM, GIRO PARAIPPOCAMPICO,GIRO DEL CINGOLO, AMIGDALA E AREA PIRIFORME SETTALE. Viola M. et al.:”Aspetti neurobiologici e psicoterapia”,atti del xxxvii Congresso nazionale di psicoterapia medica 2003 S. M. Stahl” Picofarmacologia essenziale”,Ed. Centro Scientifico Non striatal D3/D2 blockade and cognition Is Regionally Selective D2/D3 Dopamine Occupancy Sufficient for Atypical Antipsychotic Effect? An In Vivo Quantitative [123I] Epidepride SPET Study of Amisulpride-Treated Patients Bressan AR et al., Am J Psy. 2003 PROPOSTE D’INTERVENTO Variabili lavorative Autonomia, ruolo, remunerazione, Carriera, riconoscimento sociale, carico di lavoro, feedback, supervisione burocrazia, comunicazione Intervento Lavorare per obiettivi e piani Partecipare alle decisioni Strutturare i compiti e le mansioni Predisporre dei monitoraggi periodici Variabili personali Caratteristiche di personalità Richieste extralavorative Motivazioni alla carriera e personali Abilità di coping Capacità di condivisione dell’emotività Intervento Lavoro sull’immagine di sé Autostima e consapevolezza Ridefinizione delle aspettative Sviluppo abilità coping Variabili di gruppo Relazioni con i colleghi Relazione con gli utenti Grado di coesione nel gruppo di lavoro Intervento Dinamiche di gruppo Miglioramento della comunicazione interpersonale PROPOSTE D’INTERVENT O UNO SGUARDO D’INSIEME Prevenzione significa parlarne nei momenti formativi Esempio conoscere: • carico di lavoro, • autonomia decisionale (mancanza controllo), • gratificazioni e riconoscimenti, • senso di appartenenza, • mancanza di equità, • conflitto di valori. PROPOSTE D’INTERVENT O Essendo complesso con svariati fattori in gioco, le strategie per risolverlo devono tener conto del contesto e delle persone quindi bisogna focalizzarsi contemporaneamente su: individuo contesto lavorativo gruppo di lavoro e relazioni interpersonali L’individuo si esprime nelle sue relazioni e si spende nell’ambiente in cui lavora PROPOSTE D’INTERVENT O Fattori individuali su cui è importante lavorare: volersi bene e aver cura della propria salute migliorare la conoscenza di sé dei propri punti di forza e debolezza, le vulnerabilità conoscere il ruolo dei vari eventi di vita sullo stress personale e come valutiamo ciò che ci capita risorse nell’affrontare la situazione (strategie di coping) orientate alla risoluzione del problema e sul controllo e sulla elaborazione dell’emozione conoscere l’orientamento del proprio luogo del controllo PROPOSTE D’INTERVENT O apprendere l’ottimismo e il senso di iniziativa, apertura al cambiamento aumentare il senso di efficacia personale saper cercare appoggio quando è necessario saper prendersi tempo per far emergere e soddisfare i propri bisogni di significato e scopo nella vita training autogeno tecniche di gestione dei conflitti autocontrollo PROPOSTE D’INTERVENT O Fattori organizzativi da valutare: chiarire compiti e ruoli modificare l’ambiente di lavoro modificare il modo di lavorare ridurre lo scarto tra le richieste azienda e le risorse della persona miglioramento della comunicazione aziendale implementare cambiamenti organizzativi sulle sei aree della vita organizzativa PROPOSTE D’INTERVENT O Fattori relazionali da modificare: competenza comunicativa modello centrato sulla malattia o sul medico persona piuttosto che sulla acquisire tecniche relazionali e saper stare nella relazione superare le barriere comunicative condividere con i colleghi in spazi di parola in cui ci si possa auto-osservare, riflettere, accogliere ed essere accolti. PROPOSTE D’INTERVENT O Fattore RESILIENZA Descrive un tratto di personalità in cui convergono fattori cognitivi, emotivi, sociali, educativi, esperienziali e maturativi che assieme mobilitano le risorse del singolo aumentando la capacità di resistere agli stress fronteggiandoli e trovando risposte flessibili di adattamento e di ricostruzione di sé (ferraris 2003) PROPOSTE D’INTERVENT O Fattore RESILIENZA Se ci sono dei fattori di rischio esistono anche dei fattori protettivi: rispondere con strategie attive alle difficoltà non passive o palliative (attitudine proattiva); attitudine ad orientarsi al compito e non solo sulle emozioni; disponibilità a cambiare; attitudine a dare nuovi significati agli eventi; importanza all’interpretazione che diamo degli eventi se sfavorevole e no; capacità di usare in modo adattativo i meccanismi di difesa, e le strategie di coping (isola di competenza) PROPOSTE D’INTERVENT O RESILIENZA Fattori interni come il sentirsi agenti e capaci di controllare ciò che accade, sentirsi efficaci, competenti e capaci di realizzare qualcosa di significativo e utile. Fattori esterni avere qualcuno che si interessa a noi e appartenere a gruppi dove sia possibile il confronto. Valutare con calma ciò che è accaduto, analizzando il proprio agire senza attribuire l’esito negativo solo alla mancanza delle proprie capacità sentendosi in colpa. PROPOSTE D’INTERVENT O SOSTEGNO SOCIALE L’informazione che porta gli individui a credere di essere oggetto di amore, cure, stima, apprezzamenti e di far parte di una rete di comunicazione e condivisione e di obbligo reciproco. Sostegno emotivo: permette l’espressione di sentimenti ed emozioni rafforza la stima Sostegno informativo: fornisce conoscenze di cui uno ha bisogno riduce sentimenti impotenza e vulnerabilità Sostegno strumentale: aiuta a risolvere problemi permette maggior controllo della situazione Sostegno di valutazione fatto di feedback: confronto sociale aiuta a valutare le esperienze