Mi sento emotivamente sfinito dal mio lavoro

Transcript

Mi sento emotivamente sfinito dal mio lavoro
Prof. M. Viola
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE ASL LECCE
To burn = bruciare
Out
= fuori
QUALCOSA DI INTERIORE CHE
ESPLODE ALL’ INTERNO E
SI MANIFESTA
M. VIOLA; VADRUCCIO F.; ET AL.:”BURN OUT E PSICOFARMACI QUANDO, QUALI,COME”,
LA CONESCENZA E LA CURA; ED. CIC 2003
Significati differenti
In
30 anni
Professioni che hanno finalità di
aiutare:
1. Lavoratori del sociale(assistenti
sociali,educatori,volontari,ecc)
2. insegnanti
3. Coloro che lavorano nella Sanità
FATTORI DELL’ AIUTARE:
ASCOLTARE UNA RICHIESTA
IDENTIFICARE UN PROBLEMA
TROVARE GLI STRUMENTI PIU’ IDONEI
RISOLVERE IL PROBLEMA( ELIMINARE IL BISOGNO)
ASCOLTARE LE RICHIESTE ( ANALISI DEI SINTOMI)
DGN
TERAPIA
OSSERVARE LA CORRETTEZZA DELLA PROGNOSI
PROVARE LA SODDISFAZIONE DI AVER RESTITUITO
LA SALUTE O LA FUNZIONE AL PAZIENTE
ONORARIO
SODDISFAZIONE DEL PZ.
SODDISFAZIONE DELL’OPERATORE
≠ COLPA
IL DESTINO SI COMPIRA’
ALTROVE
INUTILITA’(UBRIACHI,
BARBONI, LITIGIOSI)
SQUALIFICA
IMPOTENZA(REVOLVING DOOR)
“UNA STRATEGIA DI
ADATTAMENTO” CON
CONSEGUENZE NEGATIVE SIA SULLA
PERSONA CHE PER L’ORGANIZZAZIONE,
UNA MODALITA’ ERRATA DI
ADATTAMENTO ALLO STRESS
LAVORATIVO, MESSA IN ATTO DA
OPERATORI CHE NON DISPONGONO
DELLE RISORSE ADEGUATE PER
FRONTEGGIARLO.
M. VIOLA; VADRUCCIO F.; ET AL.:”BURN OUT E PSICOFARMACI QUANDO, QUALI,COME”,
LA CONESCENZA E LA CURA; ED. CIC 2003
IL LAVORO COME VOCAZIONE
INSODDISFAZIONE
DEMOTIVAZIONE, PERDITA DELL’ ENTUSIASMO,DELL’
INTERESSE E DEL SENSO DI RESPONSABILITA’
DEPRESSIONE
1.L’ OPERATORE AVVERTE LO
SQUILIBRIO TRA RICHIESTE E
RISORSE DISPONIBILI, TRA I FINI CHE
SI PONE ED I MEZZI
PROPRI DELLA ORGANIZZAZIONE
2.L’OPERATORE AVVERTE
STANCHEZZA, FATICA ,
FACILE IRRITABILITA’,
DEMOTIVAZIONE, TENDE A
SPOSTARE I
PROPRI OBIETTIVI PERSONALI
PIU’ VERSO LA STRUTTURA CHE
VERSO GLI UTENTI
3.L’OPERATORE SVILUPPA
ATTEGGIAMENTI DI RIGIDITA’,
CINISMO,DISTACCO EMOTIVO
E TENDE A TRATTARE GLI
UTENTI IN MODO MECCANICO
E IMPERSONALE
COLORO CHE SONO
IMPEGNATI
IN PROFESSIONI
DI AIUTO
BURN OUT = “ COMPORTAMENTO DI TIPO ELABORATIVO”
CIOE’ UN TENTATIVO DI COSTRUIRE DEI
MECCANISMI DI DIFESA TALI DA ESIGERE
INTORNO AL SOGGETTO UNA SORTA DI:
” BARRIERA IMMUNITARIA” PER
DIFENDERLO DALLO STRESS PRODOTTO
DAL LAVORO
Depersonalizzazione
(DP): atteggiamenti
di distacco e
cinismo, ostilità nei
confronti della gente
con cui lavora.
Esaurimento
Emozionale(EE):
svuotamento delle
risposte emozionali,
sensazione che non si
abbia più niente da
offrire.
L’operatore a rischio di Burn out
MASLACH(1992)
- Debole
-Remissivo
-Incerto
-Diff. nel controllo dei propri impulsi ostili
-Impaziente, intollerante
-Scarsa autostima
-Tendente a individuare nel lavoro
la sola fonte di gratificazione
FATTORI CHE DETERMINANO IL BURNOUT
FATTORI SOCIALI E PERSONALI DEL SOGGETTO: comprendono
le
caratteristiche
individuali
(personalità,
sesso,
età,
tolleranza, aspettative professionali, suscettibilità, stile
cognitivo, background culturale, razza, religione, tempra,
tenacia, arrendevolezza, resistenza, livello socio-economico,
stile di vita, situazione familiare, eventi luttuosi etc.)
SANTINELLO
FURLOTTI 1992
LOCUS OF CONTROL
IL GRADO CON CUI UN INDIVIDUO RITIENE CHE LA PROPRIA
VITA SIA FRUTTO DELLA PROPRIA ABILITA’ O CONSEGUENZA
DELLA FORTUNA, DEL CASO,ECC.
-SI E’ COSTANTEMENTE IN
RAPPORTO CON LE PERSONE ED
I LORO PROBLEMI ED E’ RICHIESTO
UN IMPEGNO EMOTIVO
-GIOCA UN RUOLO DECISIVO LA
SENSAZIONE CHE IL PROPRIO STAR
BENE SI REALIZZI INDIRETTAMENTE
ATTRAVERSO LO STAR MEGLIO DEGLI
ALTRI
-DA UN PUNTO DI VISTA
SOCIOLOGICO, NON CI
SONO SPAZI PER UN
CORPORATIVISMO
PROFESSIONALE, NE’
SUL PIANO CULTURALE
NE’ SU QUELLO ECONOMICO
Pines et al. (1981)
esaurimento fisico
BRODSKY(1980)
Progressiva perdita di idealismo, energia
e scopi, conseguente a particolari condizioni
di lavoro; situazione in cui un operatore
Assume atteggiamenti rigidi e distruttivi e
non solo rifiuta il lavoro, ma anche la ragione
e lo scopo dello stesso.
organizzazione
individuo
ambiente
PSICOPATOLOGIA
SINTOMI SOMATICI
PSICHICI:
SENSO DI ESAURIMENTO
FATICA, CEFALEA
DIS. GASTROINTESTINALI
RESPIRO CORTO
RAFFREDORI E INFLUENZE
ULCERA, IPOTENSIONE
MAL DI SCHIENA,
DIS. DEL SONNO
DIS. DELL’ ALIMENTAZIONE
ABUSO DI ALCOL, ANALGESICI,
DROGHE
SENSO DI COLPA
NEGATIVISMO
ISOLAMENTO,RITIRO
SOSPETTO, PARANOIA
DEFLESSIONE UMORALE
MANCANZA DI EMPATIA
BASSA AUTOSTIMA
SENSO DI FALLIMENTO
SENSO DI ONNIPOTENZA
(Tentativo di controllare i sentimenti di debolezza, di fallimento
per convincere se’ stesso e gli altri di essere forte ed
Invulnerabile)
So tutto; nessuno puo’
far niente per me !!!
I SEGNI SUGLI ALTRI
-LAVORA A CATENA DI MONTAGGIO
-TRATTA GLI UTENTI COME OGGETTI
-PRESTA MENO ATTENZIONE AI BISOGNI UMANI
-INSENSIBILITA’ VERSO I SENTIMENTI ALTRUI
-EFFETTUA COMMENTI CINICI E CRUDELI SUGLI UTENTI
-DIMENTICA APPUNTAMENTI E IMPEGNI
-FACILMENTE IRRITABILE E POCO EMPATICO
-SENSO DI FASTIDIO E RIPETITIVITA’
-CONSIDERA GLI UTENTI RUMOROSI,MALEDUCATI, IGNORANTI
NOIOSI,SOPORIFERI E IRRITANTI
-ASSENTEISMO, ABBANDONO DEL POSTO DI LAVORO
-
IN FAMIGLIA
AUMENTA LA LITIGIOSITA’
IRRITABILE E IMPAZIENTE
MENO DISPOSTO A DARE AGLI ALTRI
RIFIUTO A PARLARE DEL LAVORO
RIFIUTO DEL CONTATTO
RIFIUTO AD ASCOLTARE
IL BURN OUT E’ UN PROCESSO,
QUINDI UN FENOMENO
DISTINGUIBILE IN FASI, PER
CUI NON E’ DETTO CHE I
SINTOMI DEBBANO
COMPARIRE TUTTI
CONTEMPORANEAMENTE
La misurazione del
burnout
Il Maslach Burnout Inventory è uno strumento standardizzato e
indirizzato specificatamente alla identificazione del burnout, è
stato messo a punto da Christina Maslach insieme alla collega
Susan Jackson (1981)
La scala Maslach è usata dalle organizzazioni e dai ricercatori per
stabilire come i dipendenti vivano il loro lavoro
esistono tre differenti versioni dell’MBI:
 M.B.I. H.S.S. (M.B.I. - Human Service Survey), servizi alla persona
e l’ambito sanitario
 M.B.I. E.S. (M.B.I. - Educators Survey), istruzione
 M.B.I. G.S. (M.B.I. - General Survey), professioni non strettamente
legate all’aiuto agli altri
La misurazione del
burnout
L’attuale versione del M.B.I., costituita da 22 item valuta
solo la dimensione frequenza; le risposte dei soggetti
vengono valutate su una scala Likert a 7 punti
Ogni dimensione del burnout è misurata da una specifica sottoscala:
Sottoscala Esaurimento Emotivo
 Mi sento emotivamente sfinito dal mio lavoro
 Mi sento stanco la mattina quando devo affrontare una giornata di lavoro
 Sento di non farcela più
 Mi sento sfinito alla fine di una giornata di lavoro
 Lavorare direttamente a contatto con la gente mi crea troppa tensione
 Mi pare che lavorare tutto il giorno a contatto con la gente mi pesi
 Credo di lavorare troppo duramente
 Mi sento esaurito dal mio lavoro
 Mi sento frustrato dal mio lavoro
La misurazione del
burnout
Sottoscala Depersonalizzazione
 Ho l’impressione che alcuni utenti diano la colpa a me dei loro problemi
 Non mi importa veramente di ciò che succede ad alcuni utenti
 Ho paura che questo lavoro mi possa indurire emotivamente
 Mi pare di trattare alcuni utenti come fossero degli oggetti
 Da quando lavoro qui sono diventato più insensibile con la gente
Sottoscala Realizzazione Personale
 Posso capire facilmente come la pensano i miei utenti
 Nel mio lavoro affronto i problemi emotivi con calma
 Ho realizzato molte cose di valore nel mio lavoro
 Riesco facilmente a rendere i miei utenti rilassati e a proprio agio
 Mi sento pieno di energie
 Credo di influenzare positivamente la vita di altre persone con il mio lavoro
 Mi sento rallegrato dopo aver lavorato con i miei utenti
 Affronto efficacemente i problemi dei miei utenti
La misurazione del
burnout
Il burnout è considerato come una variabile continua, da basso,
a moderato, ad alto grado di sentimenti provati
 Un alto grado di burnout è determinato da alti punteggi nelle
sottoscale Esaurimento Emotivo e Depersonalizzazione e da bassi
punteggi nella sottoscala Realizzazione Personale
 Un medio grado di burnout è determinato da punteggi medi
nelle tre sottoscale
 Un basso grado di burnout è determinato da bassi punteggi nelle
sottoscale Esaurimento Emotivo e Depersonalizzazione e da alti
punteggi nella sottoscala Realizzazione personale
Curiosità
QUANTA
POPOLAZIONE
LAVORATRICE E’
COLPITA DA STRESS
IN EUROPA?
Italia: il 41%
Gran Bretagna: il 27%
Germania: il 25%
Francia: il 24%
(fonte censis)
da dr. A. Ventre
34
Confronto insegnanti verso altre categorie
professionali
INSEGNANTI
PERSONALE SANITARIO
49,21
26,52
patologia
psichiatrica
patologia
psichiatrica
altre patologie
altre patologie
50,79
73,48
IMPIEGATI
OPERATORI
34,97
15,71
patologia
psichiatrica
patologia
psichiatrica
altre patologie
altre patologie
84,29
65,03
3C
Le fonti di insoddisfazione
nella relazione (in %)
superiori
32
21
26
colleghi
16
pazienti
5
familiari dei
pazienti
da Laura Carcano :”Problematiche psicologiche della Relazione tra personale sanitario e paziente con gravi
disabilità”
nessuna
insoddisfazione
Importanza attribuita in % agli
elementi che riducono il peso emotivo del lavoro
32
25
coerenza dell'équipe
nella gestione del lavoro
23
18
verifica nel tempo dei
progressi del paziente
gratitudine manifestata
dal paziente
riconoscimento
dell'impegno da colleghi
e superiori
da Laura Carcano :”Problematiche psicologiche della Relazione tra
personale sanitario e paziente con gravi disabilità”

è stato dimostrato che i dottori che lavorano negli
ospedali sperimentano un più alto livello di burnout rispetto a quelli che lavorano in studi privati,
istituti di ricerca, università, uffici pubblici ed
organizzazioni; inoltre i dottori che lavorano nei
settori psichiatrici, oncologici e polmonari, oltre
che nell’ambito delle malattie incurabili, croniche
e terminali, con prognosi gravi, mostrano un
livello di burn-out molto più alto di quello dei loro
colleghi degli altri dipartimenti
(otorinolaringoiatria, ginecologia ed
oftalmologia).
INTERPRETAZIONE IN CHIAVE
PSICOBIOLOGICA
DISTURBO DELLO SPETTRO DEPRESSIVO
AUTOTERAPIA(ANALGESICI,TRANQUILLANTI,ALCOL)
DEPRESSIONE
L’ IPOTESI CHE IL PRIMITIVO
DISTURBO DELL’UMORE DEL BURN OUT
SIA UN DISTURBO DISTIMICO PRENDE
CORPO DALLA ANALOGA SINTOMATOLOGIA
M. VIOLA; VADRUCCIO F.; ET AL.:”BURN OUT E PSICOFARMACI QUANDO, QUALI,COME”,
LA CONESCENZA E LA CURA; ED. CIC 2003
AKISKAL(1998) E IL DSM IV-TR(1992)
COSI’ DESCRIVONO LA DISTIMIA:
1. SINTOMI CHE “SFIORANO LA SOGLIA” DELLA DEPRESSIONE,
DURATURI NEL TEMPO E DI NATURA
FLUTTUANTE E
PERSISTENTE
2. DISPOSIZIONE D’ANIMO TENDENTE ALLA MALINCONIA ED ALLA
INFELICITA’
3. PREDISPOSIZIONE A RIMUGINARE SUL PASSATO ED AI SENSI DI
COLPA
4. SCARSA ENERGIA ED APATIA
5. BASSA AUTOSTIMA
6. TENDENZA A CONSIDERARE LA SOFFERENZA COME
INTEGRANTE DELLA PROPRIA IDENTITA’ PERSONALE
PARTE
AKISKAL; PERUGI ET AL NEL 1994 HANNO VERIFICATO
CHE – RISPETTO AD ALTRI PAZIENTI AFFETTI DA GRAVI
NEVROSI- I PAZIENTI DISTIMICI HANNO UNA PEGGIORE
QUALITA’ DI VITA NEI PRINCIPALI SETTORI DELLA VITA
SOCIALE E PERSONALE, TRA CUI IL LAVORO, LE RELAZIONI
CONIUGALI, LA VITA SESSUALE ED IL TEMPO LIBERO
NEL 1980 KLEIN D. HA PRECISATO CHE UN DEFICIT DEL
” PIACERE CONSUMATORIO” È UN PUNTO CARDINE DELLA
DEPRESSIONE ENDOGENA, MENTRE UN DEFICIT DEL
” PIACERE DI APPETIZIONE” È IMPORTANTE NELLA
DEPRESSIONE ATIPICA
WILLNER, ROSSETTI ET AL. NEL MODELLO ANIMALE DI
DEPRESSIONE :“LEARNED HELPLESSNESS” E “BEHAVIORAL
DESPAIR”, HANNO RISCONTRATO UNA RIDUZIONE DEL
CONTENUTO E DEL RILASCIO DI DOPAMINA NEL NUCLEO
ACCUMBENS
IL SISTEMA DOPAMINERGICO POSSIEDE ANCHE LA
CAPACITA’ DI AVVERTIRE LO STRESS AMBIENTALE E DI
ADATTARSI RAPIDAMENTE AD ESSO
DA S. M. STAHL:”PSICOFARMACOLOGIA ESSENZIALE”,ED.CENTRO
SCIENTIFICO 2002
.
Catalessia
SA4503
Glutamato
CGP37849
aloperidolo
alfa1
Disforia allucinazioni
(+)
(-)
Sigma
NMDA
(-)Glu
Dopo 21
giorni
D2
VTA
DOPA
Viola M. Et al.:”Possible role sigma1 endorphinic receptors in schizophrenia: a literary review”
Italian Journal Psychopatology,10(1),97-101, 2004 Ed. Pacini .
NELLA DEPRESSIONE MAGGIORE SI ASSOCIEREBBERO
DUE SINDROMI: DA UN LATO , LA PERDITA DI INTERESSE,
LA RIDOTTA MOTIVAZIONE, LA SCARSA ENERGIA
(DEFICIT DI DOPAMINA ?) E DALL’ ALTRO, IL SENSO DI
COLPA, L’ ANSIA E LA PROFONDA TRISTEZZA (DEFICIT DI
SEROTONINA ?).
SE IL VISSUTO SOGGETTIVO DELL’ UMORE LEGATO AL
DEFICIT DOPAMINERGICO E’ CARATTERIZATO DA
PRIVAZIONE, INCAPACITA’ NEI SENTIMENTI E SCARSA
AFFETTIVITA’, LA PERCEZIONE SOGGETTIVA DEL DEFICIT
SEROTONINERGICO E’ DI UNO STATO DI SOFFERENZA E
DOLORE INTERIORE .
SECONDO QUESTA DEFINIZIONE, I PAZIENTI DISTIMICI,
SONO QUELLI CARATTERIZZATI DA UNA SINDROME DA
DEFICIT DELLA DOPAMINA NELLA SUA FORMA PIU’ PURA
Arvid Carlsson: a Nobel to
Dopamine
Effects of reserpine on animal and
human behavior
Cognition is in the “business” of
Dopamine
DOPAMINE
Craving
Abuse
Pathogenesis of SZ and
depression
• Positive symptoms of SZ
• Depression / negative
symptoms of SZ
• Melancholic/ endogenous/
severe
• Delusional depression
• Bipolar Disorders
• Depression in Parkinson’s
Disease
Impairment of
cognitive and
executive functions
Dopamine dependent basic
behaviours
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Establishing a “territory”
Showing place preference
Hunting
Greeting
Social grouping
Feeding and Drinking
Grooming
Courtship
Mating
Breeding
Maternal Behavior
Play (mammals only)
Mac Lean, 1985; Pani, 2000
LA LIBIDO , STRETTAMENTE CORRELATA
AL PRINCIPIO DEL PIACERE, SECONDO
FREUD HA UNA COMPONENTE BIOLOGICA,
MA CHE EGLI NON IDENTIFICO’ MAI.
EGLI SI AUGURAVA CHE QUESTA
COMPONENTE BIOLOGICA E I RELATIVI
SUBSTRATI FOSSERO SCOPERTI IN
FUTURO.
Viola M. et al.:”Aspetti neurobiologici e psicoterapia”,atti del xxxvii
Congresso nazionale di psicoterapia medica 2003
IN REALTA’ OGGI SI PUO’ AFFERMARE CON CERTEZZA CHE
EFFETTIVAMENTE ESISTE IL “CENTRO DEL PIACERE E DELLA
GRATIFICAZIONE” E, PROBABILMENTE ESSO E’ IN TERMINI
PSICODINAMICI UNA PARTE DELL’ ES CHE FREUD HA
ELOQUENTEMENTE DESCRITTO.
TALE CENTRO E’ LA VIA MESOLIMBICA
DOPAMINERGICA, CHE PARTE DALLA
PORZIONE VENTRALE TEGMENTALE
ANTERIORIORE DEL MESENCEFALO E
ARRIVA ALLA CORTECCIA LIMBICA:
IPPOCAMPO, INDUSEUM GRISEUM, GIRO
PARAIPPOCAMPICO,GIRO DEL CINGOLO,
AMIGDALA E AREA PIRIFORME SETTALE.
Viola M. et al.:”Aspetti neurobiologici e psicoterapia”,atti del xxxvii
Congresso nazionale di psicoterapia medica 2003
S. M. Stahl” Picofarmacologia essenziale”,Ed. Centro Scientifico
Non striatal D3/D2 blockade and cognition
Is Regionally Selective D2/D3 Dopamine Occupancy
Sufficient for Atypical Antipsychotic Effect?
An In Vivo Quantitative [123I] Epidepride SPET Study
of Amisulpride-Treated Patients
Bressan AR et al., Am J Psy. 2003
PROPOSTE D’INTERVENTO
Variabili lavorative
Autonomia, ruolo, remunerazione,
Carriera, riconoscimento sociale,
carico di lavoro, feedback,
supervisione burocrazia,
comunicazione
Intervento
Lavorare per obiettivi e piani
Partecipare alle decisioni
Strutturare i compiti e le mansioni
Predisporre dei monitoraggi
periodici
Variabili personali
Caratteristiche di personalità
Richieste extralavorative
Motivazioni alla carriera e personali
Abilità di coping
Capacità di condivisione
dell’emotività
Intervento
Lavoro sull’immagine di sé
Autostima e consapevolezza
Ridefinizione delle aspettative
Sviluppo abilità coping
Variabili di gruppo
Relazioni con i colleghi
Relazione con gli utenti
Grado di coesione nel gruppo di
lavoro
Intervento
Dinamiche di gruppo
Miglioramento della
comunicazione interpersonale
PROPOSTE
D’INTERVENT
O
UNO SGUARDO D’INSIEME
Prevenzione significa parlarne nei momenti formativi
Esempio conoscere:
• carico di lavoro,
• autonomia decisionale (mancanza controllo),
• gratificazioni e riconoscimenti,
• senso di appartenenza,
• mancanza di equità,
• conflitto di valori.
PROPOSTE
D’INTERVENT
O
Essendo complesso con svariati fattori in gioco, le
strategie per risolverlo devono tener conto del contesto e
delle
persone
quindi
bisogna
focalizzarsi
contemporaneamente su:
individuo
contesto lavorativo
gruppo di lavoro e relazioni interpersonali
L’individuo si esprime nelle sue relazioni e si spende
nell’ambiente in cui lavora
PROPOSTE
D’INTERVENT
O
Fattori individuali su cui è importante lavorare:
volersi bene e aver cura della propria salute
migliorare la conoscenza di sé dei propri punti di forza e
debolezza, le vulnerabilità
conoscere il ruolo dei vari eventi di vita sullo stress
personale e come valutiamo ciò che ci capita
risorse nell’affrontare la situazione (strategie di coping)
orientate alla risoluzione del problema e sul controllo e sulla
elaborazione dell’emozione
conoscere l’orientamento del proprio luogo del controllo
PROPOSTE
D’INTERVENT
O
apprendere l’ottimismo e il senso di iniziativa, apertura al
cambiamento
aumentare il senso di efficacia personale
saper cercare appoggio quando è necessario
saper prendersi tempo per far emergere e soddisfare i
propri bisogni di significato e scopo nella vita
training autogeno
tecniche di gestione dei conflitti
autocontrollo
PROPOSTE
D’INTERVENT
O
Fattori organizzativi da valutare:
chiarire compiti e ruoli
modificare l’ambiente di lavoro
modificare il modo di lavorare
ridurre lo scarto tra le richieste azienda e le risorse della
persona
miglioramento della comunicazione aziendale
implementare cambiamenti organizzativi sulle sei aree
della vita organizzativa
PROPOSTE
D’INTERVENT
O
Fattori relazionali da modificare:
competenza comunicativa
modello centrato sulla
malattia o sul medico
persona
piuttosto
che
sulla
acquisire tecniche relazionali e saper stare nella relazione
superare le barriere comunicative
condividere con i colleghi in spazi di parola in cui ci si
possa auto-osservare, riflettere, accogliere ed essere
accolti.
PROPOSTE
D’INTERVENT
O
Fattore RESILIENZA
Descrive un tratto di personalità in cui convergono fattori
cognitivi, emotivi,
sociali, educativi, esperienziali e
maturativi che assieme mobilitano le risorse del singolo
aumentando
la
capacità
di
resistere
agli
stress
fronteggiandoli e trovando risposte flessibili di adattamento
e di ricostruzione di sé (ferraris 2003)
PROPOSTE
D’INTERVENT
O
Fattore RESILIENZA
Se ci sono dei fattori di rischio esistono anche dei fattori
protettivi:
rispondere con strategie attive alle difficoltà non passive o
palliative (attitudine proattiva);
attitudine ad orientarsi al compito e non solo sulle emozioni;
disponibilità a cambiare;
attitudine a dare nuovi significati agli eventi;
importanza all’interpretazione che diamo degli eventi se
sfavorevole e no;
capacità di usare in modo adattativo i meccanismi di difesa, e
le strategie di coping (isola di competenza)
PROPOSTE
D’INTERVENT
O
RESILIENZA
Fattori interni come il sentirsi agenti e capaci di controllare
ciò che accade, sentirsi efficaci, competenti e capaci di
realizzare qualcosa di significativo e utile.
Fattori esterni avere qualcuno che si interessa a noi e
appartenere a gruppi dove sia possibile il confronto.
Valutare con calma ciò che è accaduto, analizzando il
proprio agire senza attribuire l’esito negativo solo alla
mancanza delle proprie capacità sentendosi in colpa.
PROPOSTE
D’INTERVENT
O
SOSTEGNO SOCIALE
L’informazione che porta gli individui a credere di essere
oggetto di amore, cure, stima, apprezzamenti e di far parte
di una rete di comunicazione e condivisione e di obbligo
reciproco.
Sostegno emotivo: permette l’espressione di sentimenti ed
emozioni rafforza la stima
Sostegno informativo: fornisce conoscenze di cui uno ha
bisogno riduce sentimenti impotenza e vulnerabilità
Sostegno strumentale: aiuta a risolvere problemi permette
maggior controllo della situazione
Sostegno di valutazione fatto di feedback: confronto sociale
aiuta a valutare le esperienze