Crocevia_n°01_feb_2013 - Comunità Pastorale S.Paolo Apostolo

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Crocevia_n°01_feb_2013 - Comunità Pastorale S.Paolo Apostolo
N.1 • febbraio 2013
Notiziario d’informazione religiosa.
Registrato al n.466
presso il Tribunale di Milano
Arcabas “Il bacio di Giuda”
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QUARESIMA
FEDE E SANTITA’
Per un cammino di conversione
Con i primi segni della primavera, puntuale come
ogni anno, ritorna a noi il tempo della Quaresima.
Come tempo liturgico nasce verso il IV secolo con
lo scopo di preparare i cristiani alla Pasqua, di condurre i catecumeni alla celebrazione del battesimo
durante la veglia, di riammettere i penitenti nella
comunità e alla celebrazione eucaristica. La progressiva stratificazione di tali esigenze ha conferito
alla Quaresima una natura particolarmente forte e
intensa, un carattere penitenziale e austero.
Dura 40 giorni. Nella tradizione biblica il numero
40 rappresenta un periodo di speciale impegno e
tensione spirituale che precede un’esperienza nuova e forte di Dio.
Si può citare il diluvio universale, a cui fa seguito
un’umanità rinnovata; la permanenza di Mosè sul
monte Sinai dove riceve da Dio le tavole della legge; la marcia del popolo di Israele nel deserto verso
la terra promessa dove scorre latte e miele; il cammino del profeta Elia verso il monte di Dio, l’Oreb; la
permanenza di Gesù nel deserto dove, tentato dal
diavolo, testimonia la sua fedeltà al Padre.
Per la chiesa, oggi, il tempo quaresimale si configura come periodo che dispone a vivere e celebrare
il mistero pasquale di Gesù, la sua passione, morte,
risurrezione. E’ tempo forte di conversione durante
il quale ogni battezzato decide di volgersi verso Dio
e lasciarsi raggiungere dalla sua grazia.
I 40 giorni che ci attendono sono invito a riscoprire
il dono della fede, occasione per ritornare, come
singoli e comunità, alle radici della nostra fede per
rinnovarla e alimentarla alle fonti della Parola e del
Pane, e tempo prezioso di cura della fede e di revisione di vita.
Durante la Quaresima si compiono alcuni riti. Quello che ne spalanca la porta d’ingresso è un gesto
di potente semplicità e, all’apparenza, quasi imbarazzante. Lasciarsi mettere sul capo della cenere
rappresenta una consapevole sottomissione, atto di
umiltà nell’appartenenza a Qualcuno. Con l’imposizione delle ceneri professiamo la fede di appartenere a Dio; siamo suoi, siamo il campo e l’edificio di Dio, suo popolo e gregge che egli conduce.
Altre buone abitudini caratterizzano il tempo quaresimale e sono la preghiera, il digiuno, l’elemosina. La preghiera è gioia del cuore, respiro di chi è
abitato dallo Spirito; è attesa, ascolto, risposta alla
Parola. È relazione dell’uomo con Dio.
Pregare è curare e tenere viva la fede, dare spazio
e voce allo Spirito.
Il digiuno mette in risalto il valore sommo della persona rispetto a ogni altro bene materiale. La persona non coincide mai con i suoi appetiti; se si sazia
esclusivamente ad essi perisce insoddisfatta e affamata. Digiunare è ritrovare il gusto della sobrietà e
dell’essenzialità.
L’elemosina riporta al principio della dedizione di
sé agli altri, secondo lo stile di Gesù. Ciò che non
è condiviso, prima o poi divide. Fare l’elemosina è
condividere per amore.
Quaresima, fede, santità, una trilogia distinta e intimamente connessa; allenamento spirituale che umanizza; terapia dell’anima che trasforma in meglio
la società; accoglienza umile e grata della Parola e
dello Spirito che riveste di forza la nostra fragilità;
operosità gioiosa che libera e sprigiona il miracolo
quotidiano della carità e della santità. La nostra comunità, in occasione di questa Quaresima, propone
di dedicare quattro serate alla riscoperta di alcuni
Santi, testimoni di una vita riuscita perché vissuta
alla sequela di Gesù. Dalle esperienze si evince la
potenza del bene che vince il male,
dell’amore che cancella l’odio, della
vita nuova che nasce sempre da ogni
“piccola morte”.
Nei Santi risplende l’efficacia del
mistero pasquale di Cristo.
Suor Carla Maria
S.Francesco di Sales
(1567-1622)
Vescovo di Ginevra, innamorato della bellezza e
della bontà di Dio, fu uno
dei grandi maestri di spiritualità degli ultimi secoli.
Scrisse l’Introduzione alla
vita devota e altre opere
ascetico-mistiche, dove propone una via di santità accessibile a tutte le condizioni sociali, fondata interamente
sull’amore di Dio, compendio di ogni perfezione. Fondò
l’Ordine della Visitazione e con la sua saggezza pastorale e la sua dolcezza seppe attirare all’unità della Chiesa
molti protestanti.
Citazione: «Se sbaglio, voglio sbagliare piuttosto per
troppa bontà che per troppo rigore».
Si venera il 24 Gennaio.
Giorgio La Pira
(1904-1977), servo di Dio per la Chiesa cattolica, chiamato il «sindaco santo» nel 1946 è eletto alla Costituente,
dove dà un contributo decisivo alla
stesura dei primi articoli della Costituzione. Promuove i «Convegni per la
pace e la civiltà cristiana» e i «Colloqui mediterranei» per la riconciliazione
tra le religioni della «famiglia di Abramo». Sarà il primo
politico occidentale a superare la «cortina di ferro» recandosi in Russia creando un ponte di preghiera, unità e
pace tra Oriente e Occidente. Fonda con G.Dossetti l’associazione Civitas Humana e si consacra come terziario
Francescano.
«L’impegno politico –cioè diretto alla costruzione cristianamente ispirata della società in tutti i suoi ordinamenti
a cominciare dall’economico- è un impegno di umanità
e di santità»
S.Teresa del Bambin Gesù
(1873-1897)
piccola grande santa, entrata ancora adolescente nel Carmelo di
Lisieux dove divenne per purezza e semplicità di vita maestra
di santità in Cristo, insegnando
la via dell’infanzia spirituale per
giungere alla perfezione cristiana.
Le sue ultime parole «Dio mio, io ti amo» sono il sigillo
della sua esistenza, che all’età di 24 anni si spegne sulla
terra per entrare, secondo il suo desiderio, in una nuova
fase di presenza apostolica in favore delle anime, nella
comunione dei Santi, per spargere una pioggia di rose
sul mondo.
Si venera il 30 Settembre.
«Le tue braccia, o Gesù, sono l’ascensore che mi deve innalzare fino al cielo! Per questo io non ho affatto bisogno
di diventare grande; bisogna anzi che rimanga piccola,
che lo diventi sempre di più»
Charles de Foucauld
(1858-1916)
Un pellegrinaggio in Terra
Santa gli rivela la sua vocazione: seguire ed imitare Gesù nella
vita di Nazareth; viene ordinato
sacerdote a 43 anni e si reca sin
da subito nel deserto algerino
del Sahara, povero tra i più poveri vivendo coi Tuareg
una vita di preghiera, di meditazione della Sacra Scrittura, e di adorazione, nell’incessante desiderio di essere,
per ogni persona il «fratello universale», viva immagine
dell’Amore di Gesù.
«Vorrei essere buono perché si possa dire: Se tale è il
servo, come sarà il Maestro?».
Beatificato nel 2005, si venera il 1 Dicembre.
QUARESIMA 2013
• Lunedì 18 marzo Nelle due Parrocchie: ore
21.00 partendo dagli oratori:
“Cammino d’ingresso in Quaresima”.
Arrivo in chiesa, breve riflessione, imposizioni delle
ceneri e consegna della busta per la campagna quaresimale a favore del Fondo Solidarietà alle famiglie
di Senago e Castelletto
• Tutti i venerdì alle ore 19.30 momento di
preghiera trasmesso da Radiopanda 96.3
• i venerdì: Incontri di riflessione su alcune figure di
santi (VEDI BOX SOPRA)
22 febbraio Teresa di Gesù Bambino
relatore: Natale Benazzi
1 marzo Charles de Foucauld
relatore: Una piccola sorella di Charles de Foucauld
8 marzo S. Francesco di Sales relatore: don Cristiano Passoni
15 marzo Giorgio La Pira
relatore: Maurizio Certini
Ore 21.00 presso la chiesa di san Bernardo
• V settimana di quaresima: Esercizi spirituali
Lunedì 18, martedì 19, mercoledì 20 marzo
al mattino s. Messa ore 6.15 presso la chiesa di
s. Bernardo
Mercoledì 20, giovedì 21, venerdì 22 marzo
ore 21.00 esercizi spirituali presso la chiesa
di s. Bernardo
• I mercoledì Ore 15.00 a Senago messa e catechesi
Mercoledì 13 marzo a Tavernerio giornata di ritiro
spirituale
Sono disponibili i libretti quaresimali per la
preghiera personale nelle due chiese parrocchiali
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LA FEDE
OGGI
Un’esperienza di
grazia e di gioia
Come pensare alla fede oggi?
Viviamo in un momento contrassegnato da molti
ostacoli, la fede sembra incapace di interessare gli
uomini e le donne di oggi che vivono nell’indifferenza riguardo alla fede cristiana e più in generale
sono indifferenti alla ricerca di Dio.
Ci si chiede da più parti: è ancora possibile diventare cristiani, oppure continuare ad esserlo, in un
mondo così pluralista e aperto agli influssi più disparati che provengono da ogni parte?
La fede oggi va pensata e vissuta nella sua serietà. La proposta cristiana non può essere marginale
rispetto alla totalità dell’esistenza. Per essere cristiani è necessario concentrare tutta la persona su
questa straordinaria avventura, non può essere una
questione da tempo libero. La proposta evangelica
per essere una forza che cambia la vita, il modo di
pensare e di agire deve essere affrontata con un serio atteggiamento di ricerca, allora la fede diventa
la questione seria capace di illuminare la totalità
dell’esistenza.
Si pone spesso di questi tempi la questione dell’identità cristiana, che troppo spesso si manifesta
solo come difesa dei simboli o come paura di perdere terreno. La vera questione della fede sta nella
capacità di entrare nelle domande sul senso ultimo
della vita e della storia per trovare una parola sintetica e definitiva sulla questioni fondamentali della
vita, la nascita, la morte, l’amore, il dolore, il lavoro. L’identità cristiana non sarà allora questione di
simboli ma un’esperienza di radicalità evangelica
che dona pienezza di senso alla vita e capace di far
risplendere la fede. Ad un contesto di indifferenza e
di spontaneismo che non favorisce l’avvicinarsi seriamente alla questione della fede bisognerà opporre un atteggiamento di gioia e di passione. La gioia
intesa come semplicità e pace del cuore, un sentimento delicato che lascia trasparire il benessere
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della fede, la passione intesa come energia positiva
della vita ma anche come rimando alla passione di
Gesù, al suo patire con noi e per noi.
Anche il Consiglio Pastorale del 5 dicembre scorso
ha voluto dedicare un incontro alla riflessione sulla
fede. Gli interventi su questo tema sono stati numerosi, ricchi di spunti e di approfondimenti, in una
misura tale da rendere oltre modo difficoltosa una
sintesi adeguata.
E forse una sintesi sarebbe impossibile data la complessità e la vastità del tema. Riportiamo quindi alcuni stralci dei vari interventi che, senza pretesa di
essere esaurienti, toccano vari aspetti della fede e
possono stimolare la riflessione su questo tema che
vorremmo continuare anche nei prossimi numeri.
• L’anno della fede non è per gli altri, per i lontani,
ma per i credenti, chiamati a pensare e a riscoprire
la loro fede. Ci sono credenti che praticano la tradizione della religione, ma nello stesso tempo sono
lontani dallo spirito del Vangelo. Altri non condividono alcune forme concrete del vissuto ecclesiale e
vorrebbero una chiesa profetica, capace di dire le
parole del vangelo..
• La fede oggi è risposta all’amore di Dio, è speranza in un mondo giusto, equo, solidale, fraterno.
Costituisce un’occasione di speranza in un mondo
in cui troppo spesso ci si fa prendere dalla di-sperazione cioè proprio dalla mancanza di speranza,
il Vangelo ha una parola di amore, di giustizia, di
bene, di eternità.
• Testimoniare la fede oggi non è semplice, per i ritmi di vita e le fatiche quotidiane. Le persone seguono i loro percorsi di formazione spirituale. Il Signore, sa sempre parlare al cuore dell’uomo, cambiano
i contesti sociali e culturali ma la verità del Vangelo
mantiene la sua bellezza e la sua fecondità.
• Penso a una fede aperta all’altro, anche al non
credente, in un costante e rispettoso dialogo, con il
coraggio di rendere ragione della propria speranza, una fede capace di attesa e di perseveranza.
• La fede oggi è meno tradizione e molto percorso
personale. Non c’è meno voglia di Dio o meno bisogno, ma ci sono tante più occasioni di confronto
e di dubbio. Si è affascinati dalle persone che si
sforzano di comprenderci e di comunicare.
Il Consiglio Pastorale
CARITAS
PARROCCHIALE
Relazione 2012
All’inizio del nuovo anno vorremmo relazionare sulle principali attività e iniziative promosse da Caritas
Senago che può contare sull’aiuto di 14 volontari di
cui 8 donne.
Con la raccolta e la distribuzione di generi alimentari sono stati assegnati kg.15.304 del Banco Alimentare, 3.625 kg. della colletta alimentare di novembre per un totale quindi di kg.18.929.
Il perdurare della congiuntura negativa e conseguente crescita dei bisogni delle famiglie ha indotto il ns. gruppo a promuovere alcune significative
iniziative: dapprima la costituzione di un fondo di
solidarietà finanziato dalla Parrocchia con raccolta
quaresimale e contributo di benefattori esterni, cui
va il nostro sentito ringraziamento.
Attraverso questa iniziativa si è potuto intervenire
destinando la somma di 20.000 euro per risolvere
bisogni correnti delle famiglie senaghesi indigene e
straniere. Gli aiuti vengono corrisposti sotto forma
di piccolo prestito con una restituzione comoda e
graduale senza interessi; il meccanismo, partito a
febbraio, è ormai consolidato; è superfluo considerare che la sopravvivenza del fondo potrà essere
mantenuta se alimentata da nuove elargizioni e dalla restituzione dei prestiti in corso.
Nel corso del 2012 siamo intervenuti anche con
un’iniziativa in accordo con i servizi sociali comunali che prevede il ritiro, presso le scuole medie del
territorio, del pane e frutta avanzati dalla mensa
scolastica, tra l’altro è stato molto apprezzato il nostro intervento, durante la festa della scuola, per la
sensibilizzazione di un corretto utilizzo del pane.
In estate si è anche provveduto al ritiro di derrate
alimentari avanzate dalla refezione del centro estivo. Sono stati raccolti 320 kg di viveri opportunamente redistribuiti nelle Caritas operanti in Senago.
Sempre allo stesso scopo provvediamo al recupero
presso una panetteria locale del pane giornalmente
avanzato.
I collaboratori della Caritas, validamente coordinati
dal responsabile, sono impegnati su più fronti, si
vorrebbe quindi per il 2013 promuovere una riorganizzazione interna per ottimizzare al meglio le
attività in sintonia con le indicazioni di Caritas Ambrosiana e le esigenze dell’utenza.
Si rivitalizzerà il centro di ascolto con volontari che
ascolteranno i problemi e indirizzeranno ai settori
specifici per la possibile soluzione; si individuerà
quindi un responsabile per i vari settori:
il centro di ascolto, le relazioni esterne con le istituzioni, il fondo famiglia, il fondo di solidarietà, il
banco alimentare e distribuzione alimenti, la distribuzione del vestiario. Come vedete il lavoro non
manca e per realizzare questo proposito abbiamo
bisogno di coinvolgere un maggior numero di persone che vogliano mettere a disposizione un po’ del
loro tempo.
Ed ora alcuni dati sulla situazione del Fondo di Solidarietà Caritas al 31.12.2012
Entrate totali 19.670 euro
9470 raccolti in parrocchia
8000 Confraternita Pentola
100 Moto Guzzi
1.100 Amici della Scopa,
1.000 Coop. la Popolare
1.345 Rientri da prestiti
Totale erogazioni 20.980 euro
Uscite per prestiti 18.810 euro destinati
a 49 famiglie per n. 54 pratiche deliberate
Importi disponibili : 2.205 euro
con l’auspicio che anche il 2013 ci veda così significativamente protagonisti.
Donato e Elena
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PELLEGRINAGGIO IN
TERRA SANTA
“Nella terra di Gesù di
Nazareth”
Un gruppo di persone della nostra comunità pastorale ha vissuto nei giorni scorsi un’ esperienza
unica e preziosa per capire meglio le origini della propria fede: un pellegrinaggio nei luoghi dove
Gesù nacque, crebbe, operò, soffrì, morì per risorgere e donare la speranza di una nuova vita.
In Israele si va in pellegrinaggio perché si crede
o perché si vogliono trovare risposte sulla propria
esistenza. Non si è mai soli in questo cammino di
ricerca;là sono infatti numerosi anche i musulmani,
gli ebrei e i cristiani di tante confessioni,ognuno
con il proprio credo e con il proprio modo di vivere. Ma è la presenza di Gesù, tuttavia, che ha maggiormente modificato quella che era una delle più
lontane e irriducibili province dell’Impero Romano,
trasformandola nel luogo più significativo della vita
religiosa, e non solo, degli ultimi duemila anni.
Anche villaggi umili e sconosciuti di questa terra
sono divenuti famosi perché fecero parte della vita
di Gesù.
A Nazareth, nel silenzio della Basilica dell’Annunciazione, tra una popolazione prevalentemente
araba, dove le voci dei muezzin coprono spesso
il suono delle campane, abbiamo rivissuto il mistero dell’Incarnazione. E questo mistero abbiamo
cercato di cogliere anche partecipando ad una
commovente fiaccolata notturna in onore di Maria,
Maryam, Myriam....
Abbiamo riflettuto e pregato sul Monte Tabor dove
è avvenuta la Trasfigurazione di Gesù e abbiamo
gioito insieme ai nostri compagni che a Cana,
nella verde Galilea, hanno rinnovato le loro promesse, in occasione dei loro anniversari di matrimonio, allietate da un assaggio di quel vino che
rese “quelle nozze“ veramente speciali.
Sul Lago di Tiberiade, a Cafarnao e sul Monte delle
Beatitudini abbiamo conosciuto meglio l’apostolo
Pietro che scelse di accompagnare il Maestro sulle
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strade del mondo, cercando di mettere in pratica
le semplici ed efficaci esortazioni pronunciate da
Gesù.
Andando verso sud, verso il deserto, Gerico ci è
apparsa in tutta la sua antica bellezza di oasi araba, ricca di frutti esotici e palme da dattero, di città
delle tentazioni, così adatta allo stile di un pubblicano come Zaccheo, che abbiamo ricordato sotto
l’ombra di un gigantesco sicomoro.
E nel deserto di Giuda, le acque del Giordano hanno accolto il rinnovo delle nostre promesse battesimali, mentre il sito di Qumran ha suscitato i nostri
interrogativi sui misteri affascinanti degli Esseni, i
Figli della Luce, e le nostre sensazioni di fronte ad
un paesaggio suggestivo affacciato sul Mar Morto,
dove la tentazione di un bagno nelle sue acque
salatissime ha colto proprio quasi tutti noi!
La commozione è stata forte quando abbiamo celebrato nei pressi di Betlemme la Messa e abbiamo
toccato con mano il luogo dove Gesù è venuto al
mondo, facendosi come noi, un bambino, fragile
ed indifeso come quelli che abbiamo visto accolti presso il Caritas Baby Hospital, bambini che
stanno attendendo di essere curati, sperando che
finalmente nascano gesti concreti di solidarietà e
comprensione reciproca tra palestinesi ed ebrei.
Salire a Gerusalemme, la Città Santa delle tre religioni monoteiste, cantando i salmi ascensionali, è
stata tuttavia l’emozione che ogni pellegrino non
dimenticherà mai:una gioia intima e profonda.
Gerusalemme, la Città da amare, accettare e capire così com’è, con le sue contraddizioni, con le
sue bellezze, coi suoi battiti di vita e di speranza.
Al Monte degli Ulivi, nella Chiesa del Padre
Nostro, alla Dominus Flevit, alla Chiesa dell’Agonia, sulla Via Dolorosa le sensazioni si fanno sempre più forti. Questi, ma tanti altri ancora che abbiamo visitato, sono i luoghi in cui Gesù ha vissuto,
ha pregato, è stato felice, ha sofferto, ha dato
la sua vita. E tutto questo abbiamo sperimentato,
ognuno di noi, all’unisono, come quando abbiamo
lasciato una canzone, modulata più dal cuore che
dalla voce, nella chiesa di S.Anna, dove l’acustica è perfetta. Al Muro del Pianto, dove la parola “Fede” ci è sembrata acquistare un significato
molto profondo, gli osservanti pregano leggendo
il Talmud, oscillando appoggiati a quello che rimane del Tempio di Salomone. Poco lontano, sulla
spianata, incombe la presenza delle due principali
moschee con la bellissima Cupola della Roccia e i
richiami dei muezzin. Vicino c’è la Basilica della
Resurrezione con il Santo Sepolcro, uno dei luoghi
più santi e suggestivi della cristianità, dove è una
famiglia musulmana a possedere da generazioni
le chiavi del portone d’entrata.
Con l’aiuto di una competente ed esperta guida
del posto, la signora Ornat, abbiamo capito che i
cananei, i filistei, gli assiri, i romani, i crociati e i
mamelucchi che sono passati da questa terra com-
battendo, hanno vissuto,
gioito e sofferto per poi
essere spazzati via dagli
eventi che hanno permesso agli ebrei sopravissuti
di ritornarvi da ogni parte
del mondo, come nazione.
E Gerusalemme è proprio
il simbolo di un popolo e
di un luogo in cui le ingiustizie, le contraddizioni,
la violenza hanno lo stesso posto della bellezza,
del coraggio, della santità. Tutto ciò è stato molto
chiaramente espresso in
quella parte di Città che
custodisce con grande dignità, sofferenza, onore e
perdono il ricordo di ciò
che è stato e che non dovrà essere dimenticato,
mai: Yad Vashem, il “Memoriale dell’Olocausto e
degli Eroi”.
La dolce serenità di un piccolo villaggio come Ein
Karem, dove vivevano Elisabetta, Zaccaria e il figlioletto Giovanni e il sito archeologico di Emmaus
ci hanno ricondotto alla nostra ricerca di Gesù, o
a farci trovare da Lui. E se si è attenti, si riesce a
cogliere il cuore religioso di questa Terra Santa,
cuore che è identità, che è storia di un’alleanza,
cuore così particolare e saldo da millenni.
Tanti ancora i posti, le suggestioni, le cose ascoltate e viste, i volti incontrati, i nostri pensieri e le
nostre riflessioni condivisi con i compagni di viaggio, in un clima amichevole e sincero, per poterli
tutti descrivere. Sicuramente le contraddizioni che
abbiamo visto separare in tutti i sensi tante persone, sono forse un segno forte che Dio stesso invia
agli uomini, un richiamo a tutti e a ciascuno di noi
perché possiamo realizzare, per noi e per gli altri,
una pacifica convivenza in questo nostro mondo.
Si torna diversi dalla Terra Santa e con il desiderio
di ritornare......
Shalom-le hit ra ot!
Alice e Andrea Abbiati
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DIVORZIATI & CONVIVENTI
Fuori dalla chiesa?
Tra i molti che vorrebbero vivere una vita cristiana
vera e serena, un ambito di particolare sofferenza
è quello di chi si ritrova in quella che – secondo il
linguaggio canonico – la Chiesa chiama situazione
matrimoniale irregolare. Però c’è anche tanta confusione tra i credenti, e queste poche righe vorrebbero
aiutare a chiarire almeno alcuni aspetti.
La Chiesa ammette la separazione. Iniziamo da qui:
è possibile che per diverse ragioni non ci siano più
le condizioni per continuare la convivenza legata
al matrimonio; per il bene di uno o di entrambi i
coniugi, può essere necessario separarsi. E questo
non crea alcun ostacolo a sentirsi pienamente parte
della vita della Chiesa.
Quello che invece la Chiesa non può ammettere è
che una separazione apra la strada ad un nuovo
matrimonio: l’indissolubilità rimane e rimarrà (così
credo) un elemento irrinunciabile del matrimonio
cristiano. È una delle cose che ci si promette solennemente nel matrimonio, così come oggi viene
celebrato.
Così nella storia della Chiesa si è giunti ad escludere
dai sacramenti NON chi semplicemente si separa o
divorzia, MA chi, dopo una separazione, mette in
atto una nuova convivenza che porta con sé i segni
della coniugalità. Al pari dei conviventi, e di quanti
sono sposati solo civilmente, vengono quindi esclusi
dai sacramenti coloro che, separati, convivono con
altra persona o contraggono un nuovo matrimonio
(che ovviamente può essere solo civile). La stessa
limitazione è dichiarata anche per quei casi in cui
un credente convive o è sposato civilmente con una
persona che, pur non ostacolando la fede del coniuge, non si sente, per propria coscienza, di celebrare
il sacramento del matrimonio cristiano, e viene così
ad essere privato di ogni sacramento pur desiderando il matrimonio cristiano e volendo insieme rispettare la sensibilità religiosa della persona amata.
Diverso, invece, il caso di chi vede riconosciuto l’annullamento del proprio matrimonio precedente.
Una precisazione: si parla di esclusione dai sacra8
menti, e non dalla possibilità di partecipare alla vita
della comunità, e tanto meno dalla possibilità di entrare in chiesa (come purtroppo qualcuno pensa e
qualche prete lascia intendere).
Questa attualmente è la determinazione ufficiale
della Chiesa cattolica, una determinazione di carattere storico con tutta la sua legittimità, anche se non
di “diritto divino”. Va comunque detto anche che,
almeno da qualche decennio, è in atto una diffusa
riflessione, anche tra tanti vescovi, per cercare di
comprendere se – ed eventualmente come – sarà
possibile avviare percorsi di riconciliazione con la
Chiesa (cioè con la comunità dei credenti) per quanti vivono in situazione matrimoniale irregolare dopo
una separazione o un divorzio (proprio o del proprio coniuge). Sarà possibile individuare alcuni criteri a partire dai quali sia ipotizzabile un cammino,
che conduca questi fratelli e sorelle a sentirsi pienamente parte della vita della Chiesa anche attraverso
una riammissione ai sacramenti?
Questa ferita è viva e aperta per molti tra noi. E
non solo per chi vorrebbe poter continuare a ricevere il perdono di Dio nel sacramento e partecipare
all’Eucaristia nutrendosi del pane di vita; ma anche
per chi sente di potersi assumere coscientemente la
responsabilità di accompagnare un bambino o un
ragazzo nel suo cammino di vita cristiana come padrino o madrina di Battesimo o di Cresima.
Una ferita che tocca tragicamente anche chi si apre
alla fede in età adulta, e vorrebbe poi poter ricevere il Battesimo pur trovandosi già in cosiddetta
situazione matrimoniale irregolare.
… Che nessuno si senta escluso da questa vivace e
preziosa ed insieme faticosa comunione ecclesiale.
Già oggi, comunque, che nessuno si senta impedito
ad accostarsi ai sacramenti, se nella propria vita
matrimoniale ha dovuto cercare o ha subito una separazione, senza poi fare un’altra scelta coniugale.
E che domani – questo è la mia personale speranza
– si apra una via possibile anche per coloro che
hanno scelto di aprirsi ad un altro amore dopo una
separazione, o hanno accolto nel loro amore una
persona che viveva una dolorosa separazione.
don Orazio
IL SIGNORE AMA
CHI DONA CON GIOIA
Le 4 giornate sociali
27 gennaio, Festa della Famiglia:
“Famiglia... di dono in dono”
3 febbraio, Giornata per la Vita:
“Generare la vita vince la crisi”
10 febbraio, Giornata della Solidarietà:
“Il lavoro un dono per tutti”
11 febbraio, Giornata Mondiale
del Malato: “Va’ e anche tu fa lo stesso”
In queste settimane la chiesa celebra le quattro giornate sociali, 4 temi cruciali per la vita di ciascuno
tenuti insieme dalla logica del dono gratuito. Il momento che stiamo vivendo pone domande serie sullo
stile di vita e sulla gerarchia di valori che emerge
nella cultura diffusa. Abbiamo bisogno di riconfermare il valore fondamentale della vita, della condivisione, della solidarietà ,di riscoprire e tutelare
le primarie relazioni tra le persone, in particolare
quelle familiari, che hanno nella dinamica del dono
il loro carattere peculiare e insostituibile per la crescita della persona e lo sviluppo della società.
Al centro quindi c’è la famiglia con la sua capacità
di essere tenuta insieme dai doni che vengono ricevuti gli uni dagli altri, dalla gratuità in tutte le sue
dinamiche di relazione, all’interno della coppia, tra
le generazioni, verso la società.
La logica del dono è la strada sulla quale si innesta
il desiderio di generare la vita, Donare e generare la vita significa scegliere la via di un futuro sostenibile per un’Italia che si rinnova: è questa una
scelta impegnativa ma possibile, perché come ci ha
ricordato il Cardinale nel Te Deum di fine anno:”se
una società non è capace di costruire futuro è una
società che muore”.
Il futuro si chiude anche quando viene meno il lavoro perché manca una dimensione fondamentale
all’uomo attraverso la quale si costruisce il bene di
tutta la società. La giornata della solidarietà mette a
tema il lavoro come un dono per tutti.
Per celebrare la giornata del malato la Chiesa riprende la Parabola del Buon Samaritano che si fa
dono per chi soffre. Per noi è particolarmente significativo questo tema perché ci rimanda al magistero
del cardinale Martini, con la sua lettera pastorale
‘farsi Prossimo’. Riconoscere nella compassione del
Samaritano il tratto, l’identità e la misericordia di
Dio.
Per le comunità cristiane celebrare queste giornate
vuole dire riflettere sulla necessità della dinamica
del dono per vivere la fede ma anche per costruire
la società. Bisogna tornare a sentirsi responsabili
degli altri, rifuggendo la tentazione dell’egoismo e
dell’indifferenza.
È il tema anche della Caritas in veritate: il Papa dice
che l’amore di Dio si traduce a livello sociale nella
responsabilità che noi sentiamo in prima persona
verso gli altri perché è il nostro modo di voler bene.
Progetti grafici
Ilaria Leo
Tel.347.6935767
[email protected]
BigliettiDaVisitaBrochureDepliantVolantini
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Pa
stor
ale gio
vanile
LOOKING FOR THE
“PERSONAL JESUS”
“(…) Your own, personal, Jesus
Someone to hear your prayers
Somone who cares (…)”
Depeche Mode (1989)
Gli anni dell’adolescenza e della giovinezza sono il
momento in cui la fede passa da eredità trasmessa
dai propri genitori e dalla comunità a scelta personale, sentita come fondamentale nella propria vita.
E’ normale quindi che in questo percorso di riflessione sorgano dubbi e domande, anche forti e provocanti, sul significato e il valore della propria fede.
Il progetto della Pastorale Giovanile della diocesi
di Milano “Varcare la soglia” rappresenta un’interessante iniziativa per raccogliere e trovare risposta
agli interrogativi dei giovani, e anche semplicemente per ascoltare le loro testimonianze e racconti di
fede. I quesiti troveranno poi risposta principalmente
in due occasioni di incontro tra i giovani della diocesi e l’arcivescovo Angelo Scola, il 24 gennaio e il
14 febbraio. Per agevolare il lavoro di “raccolta” in
ogni realtà locale è stato scelto uno “spinner” (“tessitore” ma anche “narratore”), cioè un ragazzo o
una ragazza che funga da mediatore tra ciò che ha
avuto modo di conoscere “sotto casa” e la diocesi,
ascoltando, raccogliendo e provando a interpretare
ciò che ha ascoltato, cogliendone gli aspetti salienti
e ricorrenti. Gli spinners di tutte le zone della diocesi
si sono poi incontrati il 16 dicembre scorso per confrontarsi, in un clima aperto e amichevole, su quel
che hanno udito, scambiandosi anche punti di vista
sul significato di questa iniziativa e sulle modalità
di ascolto nelle varie parrocchie (dialogo, intervista,
riflessione su un testo del Vangelo e altro), e arrivando a comprendere quanto siano vicini e simili i racconti di tanti giovani provenienti da realtà e luoghi
diversi. In particolare per raccogliere le testimonianze e le domande nella nostra Comunità Pastorale
abbiamo utilizzato le sempre fervide occasioni di incontro della catechesi domestica di “Stasera da te”.
Stimolati dai materiali proposti dalla Pastorale Giovanile e da una lista di domande comuni sul crede10
re, abbiamo discusso su cosa significhi avere fede
in Dio, e in particolare abbiamo affrontato il tema
della preghiera, intesa come dialogo con Dio. Ne
è emersa una fede profonda, intensa, ritenuta importante e da coltivare quotidianamente. Dato che
questa fede è un rapporto con Dio (che poi proietta
nel mondo a vivere sempre meglio i rapporti con
l’altro), questo rimane vivo solo se rimane aperto e
mai del tutto esaurito, come una relazione che è in
grado costantemente di arricchirci. Si può dire che i
giovani senaghesi abbiano trovato il loro “personal
Jesus”, cioè una propria relazione personale con
Gesù, un rapporto personale, cioè intimo ma non
privato o esclusivo, proprio come quello con una
persona che si impara a conoscere profondamente,
restando affascinati dalla sua Parola e decidendo
di seguirla. Il 24 gennaio è quindi previsto nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano il
primo incontro-dialogo tra l’arcivescovo e i giovani
per ascoltare le testimonianze e rispondere alle domande pervenute, anche quelle giunte da Senago.
Il tema in particolare sarà “Torno su di me”, cioè
la fede come esperienza interiore, le ragioni della
propria fede, la sua declinazione nel quotidiano e il
rapporto con la Chiesa. Non ci resta che augurare
buon dialogo a tutti!
Michele Salvan
Il 24 gennaio presso l’Aula Magna della Università
Statale di Milano, si è svolto “Il dialogo della fede
– I° incontro con l’Arcivescovo”, evento tra quelli
programmati in “Varcare la soglia”.
Durante la serata è stato proiettato un filmato realizzato durante uno degli incontri di “staseradate”
che si svolgono tra i giovani della nostra “Comunità
Pastorale S.Paolo Apostolo di Senago”.
CATECHESI
ADOLESCENTI
LA QUARESIMA
DEI RAGAZZI
Uno spazio aperto
al confronto
Un’attenzione ai segni
della S. Messa
Quattro sedicenni la scorsa estate hanno deciso di
impegnarsi, in accordo con il don, come animatori del campeggio organizzato dall’Oratorio con i
ragazzi di quinta elementare e prima media, nonostante abbiano dichiarato, molto tranquillamente, di
non essere credenti. Don Leo ha quindi proposto a
tutto il gruppo adolescenti di invitare questi giovani
agli incontri settimanali di catechesi, affinché potesse nascere un sereno e costruttivo confronto fra diversi punti di vista sui temi proposti. L’invito è stato
accolto sia dal gruppo che dai quattro ragazzi, che
da settembre hanno partecipato ad alcuni degli incontri dando il loro contributo durante le discussioni.
Un primo tema trattato è stato quello della gestione
del tempo nelle proprie giornate, chiedendoci in che
modo concreto c’entri la fede nelle scelte quotidiane
e come rischi di diventare ininfluente o addirittura
inconsistente. Inoltre partendo dal brano di Gv 21 ci
siamo soffermati sulla vicenda di Tommaso che non
crede se non vede, chiedendoci quali siano le difficoltà e le opportunità di chi crede, come tutti noi,
pur non avendo visto Gesù. Credo che gli incontri
di catechesi debbano essere aperti a tutti coloro che
vogliano ascoltare e confrontarsi su temi importanti
per la nostra vita e la nostra crescita, indipendentemente dall’educazione ricevuta o dalle proprie
convinzioni.
Jacopo Rizzi
Durante la Quaresima tutti i ragazzi dell’iniziazione
cristiana di Castelletto e Senago saranno chiamati
a partecipare attivamente alla vita della comunità in
diversi momenti. Prima di tutto durante la S. Messa
domenicale (alle ore 10:00 a Castelletto e alle ore
11:00 a Senago) le varie classi di catechismo si
alterneranno nell’animazione della celebrazione,
aiutandoci a capire meglio il mistero pasquale attraverso dei cartelli che riporteranno di volta in volta
alcuni segni che si rifaranno alla fede dei personaggi narrata dai brani biblici delle domeniche della
Quaresima ambrosiana.
All’inizio della S. Messa una catechista leggerà una
breve introduzione facendo riferimento al segno che
verrà compiuto durante la messa, mentre un ragazzo scoprirà la frase che segnala il tema della domenica. Il lunedì della prima settimana di Quaresima
verrà organizzato un cammino penitenziale nelle
due parrocchie, con partenza dagli oratori e meta
nelle chiese parrocchiali, che si concluderà con l’Imposizione delle Ceneri.
Il venerdì della settimana che precede la Settimana
Santa ci sarà la “Celebrazione della Croce” a cui
saranno particolarmente invitati i ragazzi dell’iniziazione cristiana con le loro famiglie.
Da ultimo, non mancherà la ormai nota preghiera
domestica trasmessa su Radio Panda.(FM 96.3)
Elisabetta Zorzi
Un confronto sulla dimensione
testimoniale e relazionale della fede
questo è il titolo del secondo appuntamento con
l’Arcivescovo nell’ambito de ‘I dialoghi della fede’
14 febbraio alle ore 21.00. presso l’aereoporto di
Malpensa – Area Gruppi
L’incontro è rivolto a tutti i giovani in particolare
quella della nostra zona pastorale (IV)
È prevista la diretta streaming sul portale Chiesa di
Milano e su Telenova News (Canale 664).
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Crocevia_febbr 2013.pdf
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L’AMPLIAMENTO DELL’ORATORIO
IL RESOCONTO ECONOMICO
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DELL’ORATORIO
IL RESOCONTO ECONOMICO
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IMMOBILI
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TOTALE OPERE
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RECUPERARE
30% DA RECUPERARE
€ 918.807,07
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€€432.099,76
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€€200.000,00
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€ 1.550.906,83
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IL DONO SI FA OPERA
DI ACCOGLIENZA
CONDIVISIONE
ILEDONO
SI FA OPERA
DI
ACCOGLIENZA
scegli come contribuire
E CONDIVISIONE
Don Roberto Gatti
Cellulare
C. 3396377147
Casa parrocchiale
T. 029988429
[email protected]
Don Roberto Gatti
Cellulare
C. 3396377147
Casa parrocchiale
T. 029988429
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[email protected]
Don Leo Porro
Cellulare
C. 3391116029
[email protected]
Don Leo Porro
Cellulare
C. 3391116029
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Impegno
mensile/annuo
scegli come
contribuire
“un caffè al giorno”
UNA mensile/annuo
TANTUM
Impegno
PRESTITO PERSONALE:
“un caffè al giorno”
€ 5.000 / €10.000
UNA TANTUM
senza interessi
PRESTITO PERSONALE:
rimborsabile in 5 anni
€ 5.000 / €10.000
senza interessi
rimborsabile in 5 anni
UNO SPAZIO
PER TE
GIOVANI
E POLITICA
Un dono per ciascuno di noi
Un percorso di formazione
E’ davvero un grande dono che come comunità ci
stiamo facendo quello dell’ampliamento del nuovo
oratorio di Senago. Un progetto atteso e desiderato da tempo e che ora ha preso forma. La nuova
costruzione infatti è terminata ed ora si sta procedendo alla finiture. Il nuovo edificio comprende: il
salone polifunzionale, la cucina, l’area giochi per i
più piccini , i campi di pallavolo, calcetto e basket,
gli spogliatoi per l’attività sportiva, il grande magazzino per deposito e manutenzione, le tribune, le
piante e le panchine. Sono il segno di un’attenzione
che la nostra comunità vuole rivolgere davvero a
tutti, dai grandi, ai piccini, dai credenti a tutti coloro che sono in cerca di verità e bellezza. E’ un
grande dono che ci facciamo perché crediamo che
questi spazi possano favorire l’attività educativa che
in diversi modi portiamo avanti per i ragazzi e i
giovani. E’ difficile sintetizzare tutta la potenzialità educativa dell’oratorio che è fatto di relazioni e
attività, preghiera e gioco, impegno e divertimento
e costituisce un percorso di maturità umana e cristiana. Secondo questa bella immagine di San Giovanni Bosco l’oratorio, si propone di essere “casa
che accoglie, chiesa che evangelizza, scuola che
avvia alla vita e cortile per incontrarsi”. E’ un grande dono che ci facciamo perché siamo una grande
comunità fatta di tanti uomini e donne, di ragazzi
di bimbi che desiderano un futuro che si fonda sulla
certezza dell’amore di Dio gioioso e operoso nella
condivisione, un futuro in cui trovare una speranza
di bellezza e di verità, un futuro in cui sentirsi responsabili e solidali anche nell’attenzione e nella
cura per le nuove generazioni. E con questo augurio che vogliamo portare avanti questo impegno nel
completamento dei nuovi spazi.
Chi desidera contribuire lo può fare donando un
po’ del proprio tempo per impegnarsi nell’attività
educativa o in altri servizi per le attività svolte in
oratorio oppure attraverso una donazione.
Don Roberto – Don Leo
La pastorale giovanile e quella del sociopolitico, in
collaborazione con le Acli hanno organizzato, una
serie di incontri di formazione destinato ai giovani e
ai 18enni del nostro decanato per sensibilizzare al
tema della partecipazione responsabile e dell’impegno nell’abito del sociale e del politico.
Gli incontri hanno lo scopo di risvegliare nei giovani questo tema fondamentale, aiutandoli a vivere
responsabilmente all’interno della società odierna e
costruendo cammini autenticamente ispirati al Vangelo. Molti i temi che saranno affrontati: cos’è la
politica, cosa significa laicità della politica, passando attraverso alcune parole chiave della dottrina
sociale della Chiesa: solidarietà, sussidiarietà, bene
comune, centralità della persona, per declinare la
politica come “la più alta espressione della Carità”
(Paolo VI) o come uno stile - la capacità del discernimento - (Card Martini). I relatori, che generosamente
hanno dato la loro disponibilità, sono amministratori locali o persone competenti di pubblica amministrazione che, oltre ad alcune nozioni teoriche sapranno portare la loro esperienza per testimoniare
come alcuni principi e valori ispiratori della politica
possono realizzarsi concretamente nell’azione amministrativa quotidiana. Di seguito le date dei prossimi incontri e di quelli già svolti:
Domenica 20 Gennaio dalle 18 alle 20 - Novate
Venerdì 25 Gennaio dalle 21 alle 23 - Bollate
Lunedì 28 Gennaio dalle 21 alle 23 - Senago
Domenica 3 febbraio dalle 18 alle 20 - Novate
Venerdi 8 Febbraio dalle 21 alle 23 - Baranzate
Domenica 10 febbraio dalle 21 alle 23 - Bollate
Lunedì 11 Febbraio dalle 21 alle 23
Oratorio Via Repubblica 7 - Senago
Giovedi 21 Febbraio dalle 21 alle 23 - Cesate
Domenica 24 Febbraio dalle 21 alle 23-Garbagnate
Domenica 3 Marzo dalle 21 alle 23 - Garbagnate
Gli incontri si svolgeranno presso gli oratori.
Per informazioni Don Leo Porro 3391116029
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As
soci
azioni
LA BELLEZZA
DEL CANTARE
Per la lode a Dio
In quest’anno pastorale ricco di festeggiamenti per
la nostra comunità, nonché opportunità di riscoprire
e rivivere il nostro credere nell’anno di fede indetto
dal papa, vorremmo ricordare anche i trent’anni di
servizio liturgico del Coro Parrocchiale, una realtà consolidata che vede coinvolti giovani ed adulti
nell’animazione delle principali celebrazioni eucaristiche.
La bellezza del cantare nella liturgia è un elevarsi
verso il Mistero che si dona a chi si rende disponibile per aprirsi all’incontro; il cantare è dunque un’umile qualità che si esprime nella ricerca e nell’accoglienza del mistero santo di Dio. E’ partecipando
attivamente alla liturgia che ci si sente testimoni di
una vocazione e di una missione: essere veicoli per
avvicinarsi al Mistero stesso; quando la liturgia è
così c’è trasmissione spirituale, partecipazione favorita anche dal raccoglimento, persino piacevolezza di ascolto. Ci sembra così che anche una realtà
aggregativa come un coro, oltre a mostrare i risultati di un impegno costante, a volte anche faticoso, sia espressione di una pluralità di doni: quelli
di gente comune che dona quel che può (tempo,
capacità, presenza) per vivere e far vivere momenti di preghiera collettivi, in virtù di quanto diceva
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sant’Agostino che “chi canta prega due volte”.
Ci sembra bello ricordare qui le occasioni straordinarie avute nel corso degli anni per condividere
l’esperienza del servizio liturgico anche con altre
corali della nostra diocesi, in particolare cantando
nel duomo di Milano per alcune ordinazioni sacerdotali e nell’anno 2000 partecipando alla messa
col santo padre Giovanni Paolo II in piazza San Pietro a Roma. Ci auguriamo di continuare nella strada intrapresa e di raccogliere sul nostro cammino
nuove persone che possano condividere con noi la
bellezza del cantare a servizio della comunità, della
chiesa in onore e lode a Dio.
Coro Parrocchiale
CORO DEI PICCOLI CANTORI:
la gioia di impegnarsi
Tra i gruppi attivi nella vita della comunità pastorale
c’è anche il Coro dei Piccoli Cantori di Senago, che
riunisce bambini dai 4 ai 14 anni e che ha, come
principale impegno, l’animazione della messa dei
ragazzi delle ore 11 … ma non solo!
Nasce un bel po’ di anni fa e ha visto numerosi
bambini e bambine del nostro paese entrarne a far
parte, per poi crescere e continuare il normale svolgimento del servizio liturgico nel coro parrocchiale.
Attualmente il coretto si ritrova al sabato pomeriggio
in oratorio per il consueto appuntamento delle prove
settimanali, occasione per imparare nuovi canti o
per ripassare quelli già conosciuti, al fine di migliorarne sempre più l’esecuzione.
Per i ragazzi è un’opportunità per stare assieme impegnandosi in qualcosa di importante e per crescere sperimentando che “c’è più gioia nel dare che
nel ricevere”.
Non c’è, però, solo il servizio; si vivono assieme
anche i momenti di festa della Comunità Pastorale,
come il Concerto di Natale con tutti i cori del nostro
paese e l’ormai tradizionale “Luigino d’Oro”, giunto ormai vicino al mezzo secolo, che diventa ogni
anno occasione da vivere con intensità per raccontare qualcosa di nuovo per mezzo del teatro e del
canto.
Cerchiamo nuovi bambini e bambine per allargare
il gruppo: venite, vi aspettiamo a braccia aperte!
Il Coretto
PELLEGRINAGGIO
A MARZABOTTO
Per non dimenticare
E’ ancora buio pesto quando il pullman lascia Senago con una cinquantina di passeggeri più o meno
equamente divisi tra i partigiani e i simpatizzanti
della 16^ Brigata del Popolo, aderente alla F.I.V.L.,
e gli iscritti alla locale Sezione dell’Associazione
Nazionale Combattenti e Reduci.
Alle dieci del mattino arriviamo a Marzabotto e ad
accoglierci troviamo una “ giovane “ signora ultra
ottantenne che ci affascina con la sua amabile professionalità. Si chiama Edda e ci guida alla visita
del Sacrario, sotto la chiesa del paese, dove sono
custoditi, insieme alle spoglie di soldati della 1^ e
2^ guerra mondiale, i resti di 771 vittime della furia
nazista negli eccidi che furono perpetrati nel corso
dell’anno 1944 a Marzabotto, in varie riprese, ad
opera dei soldati al comando del maggiore Walter
Reder. Eccidi di gente civile, inerme, per la maggior
parte vecchi , donne e bambini, tant’è vero che solo
7 delle 771 vittime nel Sacrario sono partigiani.
Edda ci fa rivivere alcuni di quei drammi, di quelle stragi particolarmente efferate, in cui la ferocia
degli assassini , che non si ferma davanti a donne
incinte o neonati, ci fa inorridire pensando a quali
istinti bestiali possano scatenarsi in uomini che tali
più non si possono definire. Ce li racconta con la
semplicità, il garbo e la serena consapevolezza di
chi è stata talvolta testimone o ha sentito i racconti
di qualche fortunato superstite, ricordandoci che
solo per puro caso non è stata coinvolta nelle carneficine di tanti innocenti. La sua voglia di continuare
a testimoniare, a far memoria agli altri, nonostante
la non più tenera età, ad accogliere e ad accompagnare i visitatori, assume l’aspetto di una nobilissima missione e ci commuove. Terminata la visita
ci rechiamo nell’aula del Consiglio Comunale dove
la vicesindaco d.ssa Simonetta Monesi ci accoglie
e porge il benvenuto dell’Amministrazione a noi e
agli altrettanto numerosi ospiti dell’A.N.P.I. di Thiene. Ringraziamo per l’attenzione e doniamo al Comune, perché venga esposta in una delle sale, una
targa in bronzo, opera dell’artigiano senaghese
Antonio Campagner, che riproduce la famosissima
risposta di Piero Calamandrei al generale Kesselring che pretendeva un monumento dagli Italiani.
Risaliamo in pullman per arrivare al Parco di Monte Sole dove permangono le testimonianze storiche
relative a quel triste passato di stragi e carneficine,
come il piccolo cimitero di San Martino di Caprara,
che visitiamo a piedi, in religioso silenzio.
Passiamo accanto alle lapidi che ricordano i 560
qui trucidati assieme al loro parroco don Giovanni Fornasini per contemplare poi il monumento sul
prato antistante i resti della chiesa e delle abitazioni civili, su cui leggiamo “ Si piegano le querce /
come salici / sul cuore delle rocce / a Monte Sole.
/ Hanno memoria le querce , hanno memoria. /
Memoria di sanguigne / uve / pigiate in torchi
amari / memoria di stermini e di paure / memoria
della scure / nel ventre delle madri …” .
Mentre torniamo al Centro Visita “ Il Poggiolo ” passiamo accanto all’edificio che ospita la Scuola di
Pace che, prendendo spunto dalla forza simbolica
di Monte Sole, è diventata un luogo d’incontro e
di educazione alla Pace riconosciuto a livello internazionale. Ci sembra il modo migliore perché
una terra che è stata teatro di orrende sciagure, ora
memoria viva di tanto dolore, diventi luogo dove
concretamente si promuovono iniziative di informazione e formazione alla pace, di gestione non violenta dei conflitti e lotta ad ogni forma di razzismo
e di violenza.
Dal sangue di tanti innocenti sbocciano ora i fiori
della pace che vanno ad abbellire uno dei numerosi, ma mai abbastanza numerosi, giardini di pace
di cui ha estremo bisogno l’intera umanità.
Lino Pogliani
15
Sp
ort
SPORT
SENAGO
I piccoli atleti della Polis
Nella stagione sportiva 2012-2013 della POLIS
abbiamo aperto le porte della nostra palestra ai
piccoli di 3 e 4 anni (nati nel 2008-2009) con la
proposta di un corso di psicomotricità che si tiene
tutti i mercoledì pomeriggio dalle16.00 alle 17.00,
dopo l’uscita dalla scuola materna.
Nonostante il fatto che la proposta di aggiungere
questo corso alle già esistenti attività di minibasket,
basket, pallavolo e calcio sia giunta ad attività già
avviate, il progetto ha riscontrato subito tra genitori
e i bambini un notevole successo.
Il corso ha avuto inizio il 7 novembre scorso e per
motivi organizzativi è stato suddiviso in sessioni di
12 lezioni mono settimanali.
Ad oggi il gruppo è costituito da 11 gioiosi piccoli
“atleti” con tantissima voglia di stare e giocare insieme in un ambiente la palestra che ai loro occhi
POLIS
PALLAVOLO
Lo sport, in modo particolare lo sport di squadra, è
una delle forme più efficaci di socializzazione. In
una squadra ogni atleta ha il proprio modo di giocare e il proprio ruolo ma è comunque al servizio
degli altri compagni. Questo è quanto all’interno del
settore pallavolo dell’ASD Polis Senago cerchiamo
di far comprendere ai nostri atleti: l’esercizio dello
sport come attività educativa gratificante, festosa e
socializzante e non solo come puro fatto agonistico
o semplice modo per passare del tempo libero.
Il settore pallavolo dell’ASD Polis Senago vede al
suo attivo ben sei squadre che, fin dal suo sorgere
nel 2007, erano tutte femminili, mentre in questa
stagione abbiamo avuto il piacere di aggiungere
16
ggi
a
t
o
r
Ca
appare immenso e soprattutto senza costrizioni. La
finalità del corso è quella innanzi tutto di creare un
gruppo nel rispetto delle regole e degli ambienti e
proporre ai bimbi giochi e percorsi motori che possano essere un valido stimolo al loro sviluppo motorio e cognitivo.
Se anche il vostro bambino o bambina volesse entrare a far parte di questa “fortissima squadra” vi
aspettiamo in palestra carichissimi!!!!
I piccoli atleti della Polis
una squadra maschile. Pertanto oggi il nostro settore spazia dalle più piccole ragazzine del mini
volley, a due squadre della categoria propaganda,
una squadra under 14 e una under 18 per chiudere
appunto con la nuova nata Libera maschile.
Ci rende poi particolarmente felici il fatto che, nel
corso degli anni,il numero delle atlete sia costantemente cresciuto, soprattutto fra le più piccole, che
con grande impegno partecipano con costanza a
tutti gli allenamenti.
La nuova formazione maschile, composta invece da
un buon gruppo di giovani atleti e completata da
qualche elemento più esperto, sta lavorando molto
bene e con impegno e ben presto speriamo di vedere i frutti di questa costante applicazione.
Ci piace infine ricordare il ruolo fondamentale ricoperto dall’allenatore che, nella nostra realtà sportiva, oltre a preparare tecnicamente gli atleti è in primo luogo educatore ed esempio per i ragazzi stessi.
Polis Senago
VASCHE DI
LAMINAZIONE
Nasce un gruppo di lavoro
La realizzazione delle vasche di laminazione a Senago per contenere le esondazioni del Seveso è un
tema che da tempo inquieta i cittadini senaghesi e
l’amministrazione comunale.
In data 21 gennaio 2013 si è costituito con decreto del Sindaco un Gruppo di Lavoro sul tema “Vasche di Laminazione Torrente Seveso” con il preciso
scopo di coadiuvare l’Amministrazione Comunale
nell’evidenziare e denunciare, dal punto di vista tecnico, economico ed ambientale, le criticità dello Studio di Fattibilità per la realizzazione di una vasca
di laminazione a Senago, commissionato da AIPO
e Regione Lombardia, e al contempo, proporre e
promuovere l’adozione di soluzioni alternative.
I componenti del Gruppo di Lavoro, nominati e scelti
dal Sindaco in base a criteri di competenza, qualifica ed esperienza sono alcuni rappresentanti della
giunta comunale, i consiglieri comunali della commissione urbanistica, i rappresentanti del comitato
Senago Sostenibile, del WWF Groane e del Parco
delle Groane, e funzionari e tecnici del Comune.
Il Gruppo di Lavoro ha già provveduto ad incontrarsi in tre sedute per mettere in atto iniziative pubbliche e azioni legali tese a ribadire e motivare la
propria contrarietà alla realizzazione delle vasche
di laminazione a Senago, e a sostenere soluzioni
alternative per la risoluzione del problema esondazioni in Milano
Di seguito una sintesi delle 5 punti argomentazioni
con le quali si motiva il rifiuto della costruzione delle
vasche di laminazione a Senago:
1) La violazione del principio di partecipazione
La realizzazione della vasca di laminazione a Senago è un intervento deciso senza che il Comune di
Senago abbia mai aderito istituzionalmente a tali
accordi e senza mai aver partecipato alla definizione dei relativi obiettivi, strategie ed interventi.
2) La violazione del principio di efficienza previsto
dal Testo Unico degli Enti Locali:
Da una attenta e scrupolosa analisi dello studio di
fattibilità della realizzazione delle vasche di laminazione presentato dalla società Etatec (novembre
2012) non risulta sia stata fatta una adeguata e
opportuna valutazione delle proposte di risoluzione
alternative (vedi studio MM, proposta IANOMI, allargamento canale scolmatore NO e bacini di laminazioni in altri comuni)
3) La violazione del principio di efficacia:
Nello studio sopra citato si attesta che con la realizzazione della vasca di laminazione di Senago,
sulla serie storica dei dieci episodi di esondazione
registrati nel periodo 2010/2012, per ben 7 volte
su 10 si sarebbe comunque registrata una esondazione in Milano.
4) La violazione del principio di economicità:
La realizzazione della vasca a Senago, rispetto a
quelle previste in Varedo e a Paderno Dugnano,
guarda caso, risulta essere la più costosa.
5) Il procurato danno ambientale:
La vasca di laminazione, la cui realizzazione è prevista all’interno di un’area del Parco delle Groane,
comporterà la continua presenza di acque all’interno dell’invaso e la qualità dell’acqua del fiume
Seveso nel tratto Lentate sul Seveso/Bresso, è dichiarata PESSIMA (dati dell’ARPA e della Provincia
di Milano). Con la realizzazione della vasca, che
prevede l’escavazione di un milione di metri cubi di
terra, di fatto, si aprirà una terza cava in Senago
con una movimentazione terra pari a circa 80 camion al giorno per due anni. Chi fosse interessato
ad approfondire l’argomento, leggere l’integrale
documentazione e tenersi informato sulla questione
può farlo visitando i siti internet: www.comune.senago.mi.it – www.senagosostenibile.org
Direttore
Don Roberto Gatti
Comitato di redazione:
Don Roberto Gatti, Don Leo Porro,
Sr. Carla Maria, Marilena Tamburini, Tiziana Veneroni,
Alessandro Sioli, Fabio Amighetti, Gianmario Franchin.
Realizzazione Grafica
Ilaria Leo
Redazione
Via S. Maria Nova 1 - Senago
Stampa
Jollgraf Via Berlinguer 16 - Senago (Mi)
email:
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An
agra
RUBRICA
LettiVisti&Ascoltati per voi
Il grande silenzio
Titolo originale: Die Große Stille
Genere: documentario
Regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia, montaggio e produzione:
Philip Gröning (Germania)
Interpreti: i monaci della Grande Chartreuse, monastero certosino nelle Alpi francesi
Musica: rumori d’ambiente
Durata: 162 minuti
Anno di uscita: 2006
“Solo in completo silenzio si comincia ad ascoltare. Solo quando il linguaggio scompare, si comincia a vedere.”
La pioggia cade sui pannelli di vetro e le campane chiamano alla preghiera risuonando nei cortili innevati di un
convento. Questo è l’inizio de “Il grande silenzio”, film di Philip Gröning dedicato allo studio della vita monastica
nel suo aspetto di contemplazione e di preghiera.
È un titolo quanto mai appropriato per 162 minuti ininterrotti di pura contemplazione, nel quale il sonoro è fatto
soltanto di rintocchi di campane, di salmodie notturne, di passi, di vento, di pioggia, di pochissimo altro. Proprio
come il passaggio di Dio nel Primo Libro dei Re: “Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da
spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un
terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco.
Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero.” (1Re 19,11-12).
Queste parole – come altre della Bibbia, non meno potenti – appaiono sullo schermo più volte nel corso del film.
Ripetute eppur sempre nuove, come le liturgie in canto gregoriano, come le stagioni della natura, come la vita
quotidiana dei monaci della Grande Chartreuse di Grenoble, madre di tutte le Certose del mondo, dove nel 1084
San Bruno di Colonia fondò appunto l’ordine dei certosini: perché sono proprio loro, i monaci, i soli protagonisti
del film.
Gröning ha trascorso un periodi di 6 mesi in mezzo ai frati della Grande Chartreuse, filmando la loro quotidianità, fatta di piccoli gesti di devozione silenziosa in ogni momento della giornata, nel lavoro come nella preghiera.
Il risultato è il film che qui presentiamo, in cui il silenzio è la caratteristica prevalente. Il regista sceglie di
mostrare la semplicità della vita dei monaci e i loro visi luminosi e stupiti. Non li sentiamo quasi mai parlare, se
non per cantare; per il resto possiamo sentire solo i suoni che illustrano l’operosa attività del convento, le forbici
che tagliano la lana, la pala che scava nella neve friabile e i passi dei monaci nel chiostro cavernoso.
Ed è proprio per questo che il film afferra: perché è umile e trasparente; perché mostra senza
spiegare; perché penetra nell’anima come seme fecondo.
La partecipazione dello spettatore alla vita del monastero è affidata unicamente alle immagini, che non si aggrappano quasi mai a un suono, a una voce esplicativa fuori campo, a una musica applicata alla pellicola, a
una parola, se non a quella di Dio. I salmi e le preghiere, sgranati come un rosario e costantemente ripetuti, sono
l’unico linguaggio concesso, lo strumento verbale alto per pensare il divino, per comunicare con Lui. Perché il suo
documentario diventi un’autentica esperienza ascetica, Gröning lo costruisce come fosse un mantra, mettendo la
grammatica del cinema al servizio del linguaggio dello spirito.
Se la comprensione dell’Assoluto passa attraverso la reiterazione della preghiera, il cinema che la fissa dovrà a
sua volta replicare il suo linguaggio, quello della ripresa. La lunghezza della pellicola è funzionale all’esperienza
contemplativa che il regista ha voluto raccontare.
La sua visione disciplina la mente inducendola, e non poteva essere altrimenti, a chiarire e a purificare il pensiero.
Per una volta non può far male!
“Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre” (Geremia 20,7)
fe parr
occhiale
Li abbiamo accolti nella comunità con il Battesimo
SETTEMBRE
OTTOBRE
Zorzi chiara•Premoli Daniele•Maruffo Uribe Sophie,
Tallon Arianna•Zanardelli EdoardO
Maruffo Uribe Rodrigo•TAMBURINI SAMUELE
•Danesi Gabriele, •Puliero Michele•Castelluccia
•Tincani Melissa•Ciannamea Joshua•Bonecchi
Davide•Nicholas Lotito•Claudio Komavli•Alice
Ginevra•Galati Aurora•Marzola Martina•Lorini
Mercurio•Carolina Azzolini•Sofia
Alessandro•Zorba Davide•Rinarelli Mikol•Rinarelli
Indelicato•Leonardo Rescia•Vittorio Cipolla
Stefano•Barone Davide•De Musso Diletta Rosa
•Sofia Scaranello
•Tomasoni Mayla•Venditto Luca
NOVEMBRE
•Marangoni Louisiana•Ferraro Sofia Caterina
Nudo Angelica•Presutti Eva•Maestri Matteo
•Carnevale Lorenzo•Pettè Riccardo
DICEMBRE
•Sacchi Noemi•Rossetti Nicolò
Zecchin Luca•Siracusa Melissa•Barbieri Gabriel
•Giglio Nicolas•Carrara Rebecca
Li abbiamo accolti nella casa del Signore
SETTEMBRE
•De Miccoli Nancy•Gervasio Armando
Fumagalli Luciano•Bonetti Francesca
• Maniero Sante•Di Rosa Francesco Paolo
•Fisichella Michele•Nasci Francesco
•Rondina Alma•Menarello Luciana
•Bertelli Dina•Ferrara Alfredo
•Doniselli Erminio•Ferrari Carlo
•Orsi Giuseppe•Campolongo Fabio
DICEMBRE
•Bosetti Achille•Spinello Fedora Giuditta
Procopio Maria• Piazzolla Vincenzo
•Avella Brigida•Toso Giordano•Luna Piero
•Sala Vincenzo•Mercurio Igino•Paparella Fernan-
•Nero Maria•Benni Francesco di Paola
da •Rusciano Michele•Crippa Maria
•Zenucchi Noemi•Basso Valerio•Rosa Aristide
•Chiesa Bruna•Guarnieri Vittorio
OTTOBRE
•Leva Giuseppina•Cappelli Colomba•Greggio
Ferrara Siponta•Di Turri Donato•Aurelio Giuseppe
Angelo•Scarsetto Silvia•Pavanello
NOVEMBRE
Vittoria•Moriggi Arnaldo
Nettuno Giovanni• Donvito Maria Giuseppa
•Ravelli Elia• Fumarola Pietro
•Vesselizza Miranda•Matterazzo Antonietta
•Buggio Silvano•Petrini Giacomo
Abbiamo accolto il loro amore nel Signore
SETTEMBRE
Intiso Marco con Sette Gabriella
Aurnia Alessandro con Buzzanca Patrizia
Mongiardo Luca Giovanni con Infante Erika Adele
Carrera Simone con Napoli Manuela
Barboglio Omar con Bosco Monica
Pierdomenico Davide con Dimita Erika
Marzorati Alessandro con Santangelo Simona
Baio Francesco con Cassata Concetta
DICEMBRE
Gentile Alessandro con Cucurnia Luana
Vaghi Fabio con Sportelli Giusi
Grisoli Maurizio con Pavirani Morena Roberta
Zagami Domenico con Mercadante Giovanna
Scalchirati Marco con Magnaghi Marina
Micchiante Dino con Vigoni Simona Rosalba
18
1913
1913
centenario
centenario
2013
2013
CENTENARIO CHIESA
PARROCCHIALE 1913-2013
DOMENICA 23 GIUGNO
ORE 10.30
SANTA MESSA CELEBRATA
DAL CARDINALE ANGELO SCOLA
Per ricordare il centenario
dell’inaugurazione della chiesa “Santa
Maria Nascente” è stato realizzato un
quadro serigrafia su foglia oro riproducente
la chiesa parrocchiale di Senago.
L’opera è stata realizzata solo in
500 pezzi numerati.
Il quadro è in vendita presso la segreteria
parrocchiale.
“CASA FUNERARIA”
ONORANZE FUNEBRI
SANTA RITA
di CATTANEO
SENAGO
Via Ugo Foscolo 27
Tel. 02 9988113
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