Crocevia_n°01_feb_2013 - Comunità Pastorale S.Paolo Apostolo
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Crocevia_n°01_feb_2013 - Comunità Pastorale S.Paolo Apostolo
N.1 • febbraio 2013 Notiziario d’informazione religiosa. Registrato al n.466 presso il Tribunale di Milano Arcabas “Il bacio di Giuda” 1 Vit a di comunit à QUARESIMA FEDE E SANTITA’ Per un cammino di conversione Con i primi segni della primavera, puntuale come ogni anno, ritorna a noi il tempo della Quaresima. Come tempo liturgico nasce verso il IV secolo con lo scopo di preparare i cristiani alla Pasqua, di condurre i catecumeni alla celebrazione del battesimo durante la veglia, di riammettere i penitenti nella comunità e alla celebrazione eucaristica. La progressiva stratificazione di tali esigenze ha conferito alla Quaresima una natura particolarmente forte e intensa, un carattere penitenziale e austero. Dura 40 giorni. Nella tradizione biblica il numero 40 rappresenta un periodo di speciale impegno e tensione spirituale che precede un’esperienza nuova e forte di Dio. Si può citare il diluvio universale, a cui fa seguito un’umanità rinnovata; la permanenza di Mosè sul monte Sinai dove riceve da Dio le tavole della legge; la marcia del popolo di Israele nel deserto verso la terra promessa dove scorre latte e miele; il cammino del profeta Elia verso il monte di Dio, l’Oreb; la permanenza di Gesù nel deserto dove, tentato dal diavolo, testimonia la sua fedeltà al Padre. Per la chiesa, oggi, il tempo quaresimale si configura come periodo che dispone a vivere e celebrare il mistero pasquale di Gesù, la sua passione, morte, risurrezione. E’ tempo forte di conversione durante il quale ogni battezzato decide di volgersi verso Dio e lasciarsi raggiungere dalla sua grazia. I 40 giorni che ci attendono sono invito a riscoprire il dono della fede, occasione per ritornare, come singoli e comunità, alle radici della nostra fede per rinnovarla e alimentarla alle fonti della Parola e del Pane, e tempo prezioso di cura della fede e di revisione di vita. Durante la Quaresima si compiono alcuni riti. Quello che ne spalanca la porta d’ingresso è un gesto di potente semplicità e, all’apparenza, quasi imbarazzante. Lasciarsi mettere sul capo della cenere rappresenta una consapevole sottomissione, atto di umiltà nell’appartenenza a Qualcuno. Con l’imposizione delle ceneri professiamo la fede di appartenere a Dio; siamo suoi, siamo il campo e l’edificio di Dio, suo popolo e gregge che egli conduce. Altre buone abitudini caratterizzano il tempo quaresimale e sono la preghiera, il digiuno, l’elemosina. La preghiera è gioia del cuore, respiro di chi è abitato dallo Spirito; è attesa, ascolto, risposta alla Parola. È relazione dell’uomo con Dio. Pregare è curare e tenere viva la fede, dare spazio e voce allo Spirito. Il digiuno mette in risalto il valore sommo della persona rispetto a ogni altro bene materiale. La persona non coincide mai con i suoi appetiti; se si sazia esclusivamente ad essi perisce insoddisfatta e affamata. Digiunare è ritrovare il gusto della sobrietà e dell’essenzialità. L’elemosina riporta al principio della dedizione di sé agli altri, secondo lo stile di Gesù. Ciò che non è condiviso, prima o poi divide. Fare l’elemosina è condividere per amore. Quaresima, fede, santità, una trilogia distinta e intimamente connessa; allenamento spirituale che umanizza; terapia dell’anima che trasforma in meglio la società; accoglienza umile e grata della Parola e dello Spirito che riveste di forza la nostra fragilità; operosità gioiosa che libera e sprigiona il miracolo quotidiano della carità e della santità. La nostra comunità, in occasione di questa Quaresima, propone di dedicare quattro serate alla riscoperta di alcuni Santi, testimoni di una vita riuscita perché vissuta alla sequela di Gesù. Dalle esperienze si evince la potenza del bene che vince il male, dell’amore che cancella l’odio, della vita nuova che nasce sempre da ogni “piccola morte”. Nei Santi risplende l’efficacia del mistero pasquale di Cristo. Suor Carla Maria S.Francesco di Sales (1567-1622) Vescovo di Ginevra, innamorato della bellezza e della bontà di Dio, fu uno dei grandi maestri di spiritualità degli ultimi secoli. Scrisse l’Introduzione alla vita devota e altre opere ascetico-mistiche, dove propone una via di santità accessibile a tutte le condizioni sociali, fondata interamente sull’amore di Dio, compendio di ogni perfezione. Fondò l’Ordine della Visitazione e con la sua saggezza pastorale e la sua dolcezza seppe attirare all’unità della Chiesa molti protestanti. Citazione: «Se sbaglio, voglio sbagliare piuttosto per troppa bontà che per troppo rigore». Si venera il 24 Gennaio. Giorgio La Pira (1904-1977), servo di Dio per la Chiesa cattolica, chiamato il «sindaco santo» nel 1946 è eletto alla Costituente, dove dà un contributo decisivo alla stesura dei primi articoli della Costituzione. Promuove i «Convegni per la pace e la civiltà cristiana» e i «Colloqui mediterranei» per la riconciliazione tra le religioni della «famiglia di Abramo». Sarà il primo politico occidentale a superare la «cortina di ferro» recandosi in Russia creando un ponte di preghiera, unità e pace tra Oriente e Occidente. Fonda con G.Dossetti l’associazione Civitas Humana e si consacra come terziario Francescano. «L’impegno politico –cioè diretto alla costruzione cristianamente ispirata della società in tutti i suoi ordinamenti a cominciare dall’economico- è un impegno di umanità e di santità» S.Teresa del Bambin Gesù (1873-1897) piccola grande santa, entrata ancora adolescente nel Carmelo di Lisieux dove divenne per purezza e semplicità di vita maestra di santità in Cristo, insegnando la via dell’infanzia spirituale per giungere alla perfezione cristiana. Le sue ultime parole «Dio mio, io ti amo» sono il sigillo della sua esistenza, che all’età di 24 anni si spegne sulla terra per entrare, secondo il suo desiderio, in una nuova fase di presenza apostolica in favore delle anime, nella comunione dei Santi, per spargere una pioggia di rose sul mondo. Si venera il 30 Settembre. «Le tue braccia, o Gesù, sono l’ascensore che mi deve innalzare fino al cielo! Per questo io non ho affatto bisogno di diventare grande; bisogna anzi che rimanga piccola, che lo diventi sempre di più» Charles de Foucauld (1858-1916) Un pellegrinaggio in Terra Santa gli rivela la sua vocazione: seguire ed imitare Gesù nella vita di Nazareth; viene ordinato sacerdote a 43 anni e si reca sin da subito nel deserto algerino del Sahara, povero tra i più poveri vivendo coi Tuareg una vita di preghiera, di meditazione della Sacra Scrittura, e di adorazione, nell’incessante desiderio di essere, per ogni persona il «fratello universale», viva immagine dell’Amore di Gesù. «Vorrei essere buono perché si possa dire: Se tale è il servo, come sarà il Maestro?». Beatificato nel 2005, si venera il 1 Dicembre. QUARESIMA 2013 • Lunedì 18 marzo Nelle due Parrocchie: ore 21.00 partendo dagli oratori: “Cammino d’ingresso in Quaresima”. Arrivo in chiesa, breve riflessione, imposizioni delle ceneri e consegna della busta per la campagna quaresimale a favore del Fondo Solidarietà alle famiglie di Senago e Castelletto • Tutti i venerdì alle ore 19.30 momento di preghiera trasmesso da Radiopanda 96.3 • i venerdì: Incontri di riflessione su alcune figure di santi (VEDI BOX SOPRA) 22 febbraio Teresa di Gesù Bambino relatore: Natale Benazzi 1 marzo Charles de Foucauld relatore: Una piccola sorella di Charles de Foucauld 8 marzo S. Francesco di Sales relatore: don Cristiano Passoni 15 marzo Giorgio La Pira relatore: Maurizio Certini Ore 21.00 presso la chiesa di san Bernardo • V settimana di quaresima: Esercizi spirituali Lunedì 18, martedì 19, mercoledì 20 marzo al mattino s. Messa ore 6.15 presso la chiesa di s. Bernardo Mercoledì 20, giovedì 21, venerdì 22 marzo ore 21.00 esercizi spirituali presso la chiesa di s. Bernardo • I mercoledì Ore 15.00 a Senago messa e catechesi Mercoledì 13 marzo a Tavernerio giornata di ritiro spirituale Sono disponibili i libretti quaresimali per la preghiera personale nelle due chiese parrocchiali 3 Vit a di comunit à LA FEDE OGGI Un’esperienza di grazia e di gioia Come pensare alla fede oggi? Viviamo in un momento contrassegnato da molti ostacoli, la fede sembra incapace di interessare gli uomini e le donne di oggi che vivono nell’indifferenza riguardo alla fede cristiana e più in generale sono indifferenti alla ricerca di Dio. Ci si chiede da più parti: è ancora possibile diventare cristiani, oppure continuare ad esserlo, in un mondo così pluralista e aperto agli influssi più disparati che provengono da ogni parte? La fede oggi va pensata e vissuta nella sua serietà. La proposta cristiana non può essere marginale rispetto alla totalità dell’esistenza. Per essere cristiani è necessario concentrare tutta la persona su questa straordinaria avventura, non può essere una questione da tempo libero. La proposta evangelica per essere una forza che cambia la vita, il modo di pensare e di agire deve essere affrontata con un serio atteggiamento di ricerca, allora la fede diventa la questione seria capace di illuminare la totalità dell’esistenza. Si pone spesso di questi tempi la questione dell’identità cristiana, che troppo spesso si manifesta solo come difesa dei simboli o come paura di perdere terreno. La vera questione della fede sta nella capacità di entrare nelle domande sul senso ultimo della vita e della storia per trovare una parola sintetica e definitiva sulla questioni fondamentali della vita, la nascita, la morte, l’amore, il dolore, il lavoro. L’identità cristiana non sarà allora questione di simboli ma un’esperienza di radicalità evangelica che dona pienezza di senso alla vita e capace di far risplendere la fede. Ad un contesto di indifferenza e di spontaneismo che non favorisce l’avvicinarsi seriamente alla questione della fede bisognerà opporre un atteggiamento di gioia e di passione. La gioia intesa come semplicità e pace del cuore, un sentimento delicato che lascia trasparire il benessere 4 della fede, la passione intesa come energia positiva della vita ma anche come rimando alla passione di Gesù, al suo patire con noi e per noi. Anche il Consiglio Pastorale del 5 dicembre scorso ha voluto dedicare un incontro alla riflessione sulla fede. Gli interventi su questo tema sono stati numerosi, ricchi di spunti e di approfondimenti, in una misura tale da rendere oltre modo difficoltosa una sintesi adeguata. E forse una sintesi sarebbe impossibile data la complessità e la vastità del tema. Riportiamo quindi alcuni stralci dei vari interventi che, senza pretesa di essere esaurienti, toccano vari aspetti della fede e possono stimolare la riflessione su questo tema che vorremmo continuare anche nei prossimi numeri. • L’anno della fede non è per gli altri, per i lontani, ma per i credenti, chiamati a pensare e a riscoprire la loro fede. Ci sono credenti che praticano la tradizione della religione, ma nello stesso tempo sono lontani dallo spirito del Vangelo. Altri non condividono alcune forme concrete del vissuto ecclesiale e vorrebbero una chiesa profetica, capace di dire le parole del vangelo.. • La fede oggi è risposta all’amore di Dio, è speranza in un mondo giusto, equo, solidale, fraterno. Costituisce un’occasione di speranza in un mondo in cui troppo spesso ci si fa prendere dalla di-sperazione cioè proprio dalla mancanza di speranza, il Vangelo ha una parola di amore, di giustizia, di bene, di eternità. • Testimoniare la fede oggi non è semplice, per i ritmi di vita e le fatiche quotidiane. Le persone seguono i loro percorsi di formazione spirituale. Il Signore, sa sempre parlare al cuore dell’uomo, cambiano i contesti sociali e culturali ma la verità del Vangelo mantiene la sua bellezza e la sua fecondità. • Penso a una fede aperta all’altro, anche al non credente, in un costante e rispettoso dialogo, con il coraggio di rendere ragione della propria speranza, una fede capace di attesa e di perseveranza. • La fede oggi è meno tradizione e molto percorso personale. Non c’è meno voglia di Dio o meno bisogno, ma ci sono tante più occasioni di confronto e di dubbio. Si è affascinati dalle persone che si sforzano di comprenderci e di comunicare. Il Consiglio Pastorale CARITAS PARROCCHIALE Relazione 2012 All’inizio del nuovo anno vorremmo relazionare sulle principali attività e iniziative promosse da Caritas Senago che può contare sull’aiuto di 14 volontari di cui 8 donne. Con la raccolta e la distribuzione di generi alimentari sono stati assegnati kg.15.304 del Banco Alimentare, 3.625 kg. della colletta alimentare di novembre per un totale quindi di kg.18.929. Il perdurare della congiuntura negativa e conseguente crescita dei bisogni delle famiglie ha indotto il ns. gruppo a promuovere alcune significative iniziative: dapprima la costituzione di un fondo di solidarietà finanziato dalla Parrocchia con raccolta quaresimale e contributo di benefattori esterni, cui va il nostro sentito ringraziamento. Attraverso questa iniziativa si è potuto intervenire destinando la somma di 20.000 euro per risolvere bisogni correnti delle famiglie senaghesi indigene e straniere. Gli aiuti vengono corrisposti sotto forma di piccolo prestito con una restituzione comoda e graduale senza interessi; il meccanismo, partito a febbraio, è ormai consolidato; è superfluo considerare che la sopravvivenza del fondo potrà essere mantenuta se alimentata da nuove elargizioni e dalla restituzione dei prestiti in corso. Nel corso del 2012 siamo intervenuti anche con un’iniziativa in accordo con i servizi sociali comunali che prevede il ritiro, presso le scuole medie del territorio, del pane e frutta avanzati dalla mensa scolastica, tra l’altro è stato molto apprezzato il nostro intervento, durante la festa della scuola, per la sensibilizzazione di un corretto utilizzo del pane. In estate si è anche provveduto al ritiro di derrate alimentari avanzate dalla refezione del centro estivo. Sono stati raccolti 320 kg di viveri opportunamente redistribuiti nelle Caritas operanti in Senago. Sempre allo stesso scopo provvediamo al recupero presso una panetteria locale del pane giornalmente avanzato. I collaboratori della Caritas, validamente coordinati dal responsabile, sono impegnati su più fronti, si vorrebbe quindi per il 2013 promuovere una riorganizzazione interna per ottimizzare al meglio le attività in sintonia con le indicazioni di Caritas Ambrosiana e le esigenze dell’utenza. Si rivitalizzerà il centro di ascolto con volontari che ascolteranno i problemi e indirizzeranno ai settori specifici per la possibile soluzione; si individuerà quindi un responsabile per i vari settori: il centro di ascolto, le relazioni esterne con le istituzioni, il fondo famiglia, il fondo di solidarietà, il banco alimentare e distribuzione alimenti, la distribuzione del vestiario. Come vedete il lavoro non manca e per realizzare questo proposito abbiamo bisogno di coinvolgere un maggior numero di persone che vogliano mettere a disposizione un po’ del loro tempo. Ed ora alcuni dati sulla situazione del Fondo di Solidarietà Caritas al 31.12.2012 Entrate totali 19.670 euro 9470 raccolti in parrocchia 8000 Confraternita Pentola 100 Moto Guzzi 1.100 Amici della Scopa, 1.000 Coop. la Popolare 1.345 Rientri da prestiti Totale erogazioni 20.980 euro Uscite per prestiti 18.810 euro destinati a 49 famiglie per n. 54 pratiche deliberate Importi disponibili : 2.205 euro con l’auspicio che anche il 2013 ci veda così significativamente protagonisti. Donato e Elena 5 Vit a di comunit à PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA “Nella terra di Gesù di Nazareth” Un gruppo di persone della nostra comunità pastorale ha vissuto nei giorni scorsi un’ esperienza unica e preziosa per capire meglio le origini della propria fede: un pellegrinaggio nei luoghi dove Gesù nacque, crebbe, operò, soffrì, morì per risorgere e donare la speranza di una nuova vita. In Israele si va in pellegrinaggio perché si crede o perché si vogliono trovare risposte sulla propria esistenza. Non si è mai soli in questo cammino di ricerca;là sono infatti numerosi anche i musulmani, gli ebrei e i cristiani di tante confessioni,ognuno con il proprio credo e con il proprio modo di vivere. Ma è la presenza di Gesù, tuttavia, che ha maggiormente modificato quella che era una delle più lontane e irriducibili province dell’Impero Romano, trasformandola nel luogo più significativo della vita religiosa, e non solo, degli ultimi duemila anni. Anche villaggi umili e sconosciuti di questa terra sono divenuti famosi perché fecero parte della vita di Gesù. A Nazareth, nel silenzio della Basilica dell’Annunciazione, tra una popolazione prevalentemente araba, dove le voci dei muezzin coprono spesso il suono delle campane, abbiamo rivissuto il mistero dell’Incarnazione. E questo mistero abbiamo cercato di cogliere anche partecipando ad una commovente fiaccolata notturna in onore di Maria, Maryam, Myriam.... Abbiamo riflettuto e pregato sul Monte Tabor dove è avvenuta la Trasfigurazione di Gesù e abbiamo gioito insieme ai nostri compagni che a Cana, nella verde Galilea, hanno rinnovato le loro promesse, in occasione dei loro anniversari di matrimonio, allietate da un assaggio di quel vino che rese “quelle nozze“ veramente speciali. Sul Lago di Tiberiade, a Cafarnao e sul Monte delle Beatitudini abbiamo conosciuto meglio l’apostolo Pietro che scelse di accompagnare il Maestro sulle 6 strade del mondo, cercando di mettere in pratica le semplici ed efficaci esortazioni pronunciate da Gesù. Andando verso sud, verso il deserto, Gerico ci è apparsa in tutta la sua antica bellezza di oasi araba, ricca di frutti esotici e palme da dattero, di città delle tentazioni, così adatta allo stile di un pubblicano come Zaccheo, che abbiamo ricordato sotto l’ombra di un gigantesco sicomoro. E nel deserto di Giuda, le acque del Giordano hanno accolto il rinnovo delle nostre promesse battesimali, mentre il sito di Qumran ha suscitato i nostri interrogativi sui misteri affascinanti degli Esseni, i Figli della Luce, e le nostre sensazioni di fronte ad un paesaggio suggestivo affacciato sul Mar Morto, dove la tentazione di un bagno nelle sue acque salatissime ha colto proprio quasi tutti noi! La commozione è stata forte quando abbiamo celebrato nei pressi di Betlemme la Messa e abbiamo toccato con mano il luogo dove Gesù è venuto al mondo, facendosi come noi, un bambino, fragile ed indifeso come quelli che abbiamo visto accolti presso il Caritas Baby Hospital, bambini che stanno attendendo di essere curati, sperando che finalmente nascano gesti concreti di solidarietà e comprensione reciproca tra palestinesi ed ebrei. Salire a Gerusalemme, la Città Santa delle tre religioni monoteiste, cantando i salmi ascensionali, è stata tuttavia l’emozione che ogni pellegrino non dimenticherà mai:una gioia intima e profonda. Gerusalemme, la Città da amare, accettare e capire così com’è, con le sue contraddizioni, con le sue bellezze, coi suoi battiti di vita e di speranza. Al Monte degli Ulivi, nella Chiesa del Padre Nostro, alla Dominus Flevit, alla Chiesa dell’Agonia, sulla Via Dolorosa le sensazioni si fanno sempre più forti. Questi, ma tanti altri ancora che abbiamo visitato, sono i luoghi in cui Gesù ha vissuto, ha pregato, è stato felice, ha sofferto, ha dato la sua vita. E tutto questo abbiamo sperimentato, ognuno di noi, all’unisono, come quando abbiamo lasciato una canzone, modulata più dal cuore che dalla voce, nella chiesa di S.Anna, dove l’acustica è perfetta. Al Muro del Pianto, dove la parola “Fede” ci è sembrata acquistare un significato molto profondo, gli osservanti pregano leggendo il Talmud, oscillando appoggiati a quello che rimane del Tempio di Salomone. Poco lontano, sulla spianata, incombe la presenza delle due principali moschee con la bellissima Cupola della Roccia e i richiami dei muezzin. Vicino c’è la Basilica della Resurrezione con il Santo Sepolcro, uno dei luoghi più santi e suggestivi della cristianità, dove è una famiglia musulmana a possedere da generazioni le chiavi del portone d’entrata. Con l’aiuto di una competente ed esperta guida del posto, la signora Ornat, abbiamo capito che i cananei, i filistei, gli assiri, i romani, i crociati e i mamelucchi che sono passati da questa terra com- battendo, hanno vissuto, gioito e sofferto per poi essere spazzati via dagli eventi che hanno permesso agli ebrei sopravissuti di ritornarvi da ogni parte del mondo, come nazione. E Gerusalemme è proprio il simbolo di un popolo e di un luogo in cui le ingiustizie, le contraddizioni, la violenza hanno lo stesso posto della bellezza, del coraggio, della santità. Tutto ciò è stato molto chiaramente espresso in quella parte di Città che custodisce con grande dignità, sofferenza, onore e perdono il ricordo di ciò che è stato e che non dovrà essere dimenticato, mai: Yad Vashem, il “Memoriale dell’Olocausto e degli Eroi”. La dolce serenità di un piccolo villaggio come Ein Karem, dove vivevano Elisabetta, Zaccaria e il figlioletto Giovanni e il sito archeologico di Emmaus ci hanno ricondotto alla nostra ricerca di Gesù, o a farci trovare da Lui. E se si è attenti, si riesce a cogliere il cuore religioso di questa Terra Santa, cuore che è identità, che è storia di un’alleanza, cuore così particolare e saldo da millenni. Tanti ancora i posti, le suggestioni, le cose ascoltate e viste, i volti incontrati, i nostri pensieri e le nostre riflessioni condivisi con i compagni di viaggio, in un clima amichevole e sincero, per poterli tutti descrivere. Sicuramente le contraddizioni che abbiamo visto separare in tutti i sensi tante persone, sono forse un segno forte che Dio stesso invia agli uomini, un richiamo a tutti e a ciascuno di noi perché possiamo realizzare, per noi e per gli altri, una pacifica convivenza in questo nostro mondo. Si torna diversi dalla Terra Santa e con il desiderio di ritornare...... Shalom-le hit ra ot! Alice e Andrea Abbiati 7 Co mun ità ec cle siale DIVORZIATI & CONVIVENTI Fuori dalla chiesa? Tra i molti che vorrebbero vivere una vita cristiana vera e serena, un ambito di particolare sofferenza è quello di chi si ritrova in quella che – secondo il linguaggio canonico – la Chiesa chiama situazione matrimoniale irregolare. Però c’è anche tanta confusione tra i credenti, e queste poche righe vorrebbero aiutare a chiarire almeno alcuni aspetti. La Chiesa ammette la separazione. Iniziamo da qui: è possibile che per diverse ragioni non ci siano più le condizioni per continuare la convivenza legata al matrimonio; per il bene di uno o di entrambi i coniugi, può essere necessario separarsi. E questo non crea alcun ostacolo a sentirsi pienamente parte della vita della Chiesa. Quello che invece la Chiesa non può ammettere è che una separazione apra la strada ad un nuovo matrimonio: l’indissolubilità rimane e rimarrà (così credo) un elemento irrinunciabile del matrimonio cristiano. È una delle cose che ci si promette solennemente nel matrimonio, così come oggi viene celebrato. Così nella storia della Chiesa si è giunti ad escludere dai sacramenti NON chi semplicemente si separa o divorzia, MA chi, dopo una separazione, mette in atto una nuova convivenza che porta con sé i segni della coniugalità. Al pari dei conviventi, e di quanti sono sposati solo civilmente, vengono quindi esclusi dai sacramenti coloro che, separati, convivono con altra persona o contraggono un nuovo matrimonio (che ovviamente può essere solo civile). La stessa limitazione è dichiarata anche per quei casi in cui un credente convive o è sposato civilmente con una persona che, pur non ostacolando la fede del coniuge, non si sente, per propria coscienza, di celebrare il sacramento del matrimonio cristiano, e viene così ad essere privato di ogni sacramento pur desiderando il matrimonio cristiano e volendo insieme rispettare la sensibilità religiosa della persona amata. Diverso, invece, il caso di chi vede riconosciuto l’annullamento del proprio matrimonio precedente. Una precisazione: si parla di esclusione dai sacra8 menti, e non dalla possibilità di partecipare alla vita della comunità, e tanto meno dalla possibilità di entrare in chiesa (come purtroppo qualcuno pensa e qualche prete lascia intendere). Questa attualmente è la determinazione ufficiale della Chiesa cattolica, una determinazione di carattere storico con tutta la sua legittimità, anche se non di “diritto divino”. Va comunque detto anche che, almeno da qualche decennio, è in atto una diffusa riflessione, anche tra tanti vescovi, per cercare di comprendere se – ed eventualmente come – sarà possibile avviare percorsi di riconciliazione con la Chiesa (cioè con la comunità dei credenti) per quanti vivono in situazione matrimoniale irregolare dopo una separazione o un divorzio (proprio o del proprio coniuge). Sarà possibile individuare alcuni criteri a partire dai quali sia ipotizzabile un cammino, che conduca questi fratelli e sorelle a sentirsi pienamente parte della vita della Chiesa anche attraverso una riammissione ai sacramenti? Questa ferita è viva e aperta per molti tra noi. E non solo per chi vorrebbe poter continuare a ricevere il perdono di Dio nel sacramento e partecipare all’Eucaristia nutrendosi del pane di vita; ma anche per chi sente di potersi assumere coscientemente la responsabilità di accompagnare un bambino o un ragazzo nel suo cammino di vita cristiana come padrino o madrina di Battesimo o di Cresima. Una ferita che tocca tragicamente anche chi si apre alla fede in età adulta, e vorrebbe poi poter ricevere il Battesimo pur trovandosi già in cosiddetta situazione matrimoniale irregolare. … Che nessuno si senta escluso da questa vivace e preziosa ed insieme faticosa comunione ecclesiale. Già oggi, comunque, che nessuno si senta impedito ad accostarsi ai sacramenti, se nella propria vita matrimoniale ha dovuto cercare o ha subito una separazione, senza poi fare un’altra scelta coniugale. E che domani – questo è la mia personale speranza – si apra una via possibile anche per coloro che hanno scelto di aprirsi ad un altro amore dopo una separazione, o hanno accolto nel loro amore una persona che viveva una dolorosa separazione. don Orazio IL SIGNORE AMA CHI DONA CON GIOIA Le 4 giornate sociali 27 gennaio, Festa della Famiglia: “Famiglia... di dono in dono” 3 febbraio, Giornata per la Vita: “Generare la vita vince la crisi” 10 febbraio, Giornata della Solidarietà: “Il lavoro un dono per tutti” 11 febbraio, Giornata Mondiale del Malato: “Va’ e anche tu fa lo stesso” In queste settimane la chiesa celebra le quattro giornate sociali, 4 temi cruciali per la vita di ciascuno tenuti insieme dalla logica del dono gratuito. Il momento che stiamo vivendo pone domande serie sullo stile di vita e sulla gerarchia di valori che emerge nella cultura diffusa. Abbiamo bisogno di riconfermare il valore fondamentale della vita, della condivisione, della solidarietà ,di riscoprire e tutelare le primarie relazioni tra le persone, in particolare quelle familiari, che hanno nella dinamica del dono il loro carattere peculiare e insostituibile per la crescita della persona e lo sviluppo della società. Al centro quindi c’è la famiglia con la sua capacità di essere tenuta insieme dai doni che vengono ricevuti gli uni dagli altri, dalla gratuità in tutte le sue dinamiche di relazione, all’interno della coppia, tra le generazioni, verso la società. La logica del dono è la strada sulla quale si innesta il desiderio di generare la vita, Donare e generare la vita significa scegliere la via di un futuro sostenibile per un’Italia che si rinnova: è questa una scelta impegnativa ma possibile, perché come ci ha ricordato il Cardinale nel Te Deum di fine anno:”se una società non è capace di costruire futuro è una società che muore”. Il futuro si chiude anche quando viene meno il lavoro perché manca una dimensione fondamentale all’uomo attraverso la quale si costruisce il bene di tutta la società. La giornata della solidarietà mette a tema il lavoro come un dono per tutti. Per celebrare la giornata del malato la Chiesa riprende la Parabola del Buon Samaritano che si fa dono per chi soffre. Per noi è particolarmente significativo questo tema perché ci rimanda al magistero del cardinale Martini, con la sua lettera pastorale ‘farsi Prossimo’. Riconoscere nella compassione del Samaritano il tratto, l’identità e la misericordia di Dio. Per le comunità cristiane celebrare queste giornate vuole dire riflettere sulla necessità della dinamica del dono per vivere la fede ma anche per costruire la società. Bisogna tornare a sentirsi responsabili degli altri, rifuggendo la tentazione dell’egoismo e dell’indifferenza. È il tema anche della Caritas in veritate: il Papa dice che l’amore di Dio si traduce a livello sociale nella responsabilità che noi sentiamo in prima persona verso gli altri perché è il nostro modo di voler bene. Progetti grafici Ilaria Leo Tel.347.6935767 [email protected] BigliettiDaVisitaBrochureDepliantVolantini LoghiCartellonisticaManifestiCataloghiSitiWeb 9 Pa stor ale gio vanile LOOKING FOR THE “PERSONAL JESUS” “(…) Your own, personal, Jesus Someone to hear your prayers Somone who cares (…)” Depeche Mode (1989) Gli anni dell’adolescenza e della giovinezza sono il momento in cui la fede passa da eredità trasmessa dai propri genitori e dalla comunità a scelta personale, sentita come fondamentale nella propria vita. E’ normale quindi che in questo percorso di riflessione sorgano dubbi e domande, anche forti e provocanti, sul significato e il valore della propria fede. Il progetto della Pastorale Giovanile della diocesi di Milano “Varcare la soglia” rappresenta un’interessante iniziativa per raccogliere e trovare risposta agli interrogativi dei giovani, e anche semplicemente per ascoltare le loro testimonianze e racconti di fede. I quesiti troveranno poi risposta principalmente in due occasioni di incontro tra i giovani della diocesi e l’arcivescovo Angelo Scola, il 24 gennaio e il 14 febbraio. Per agevolare il lavoro di “raccolta” in ogni realtà locale è stato scelto uno “spinner” (“tessitore” ma anche “narratore”), cioè un ragazzo o una ragazza che funga da mediatore tra ciò che ha avuto modo di conoscere “sotto casa” e la diocesi, ascoltando, raccogliendo e provando a interpretare ciò che ha ascoltato, cogliendone gli aspetti salienti e ricorrenti. Gli spinners di tutte le zone della diocesi si sono poi incontrati il 16 dicembre scorso per confrontarsi, in un clima aperto e amichevole, su quel che hanno udito, scambiandosi anche punti di vista sul significato di questa iniziativa e sulle modalità di ascolto nelle varie parrocchie (dialogo, intervista, riflessione su un testo del Vangelo e altro), e arrivando a comprendere quanto siano vicini e simili i racconti di tanti giovani provenienti da realtà e luoghi diversi. In particolare per raccogliere le testimonianze e le domande nella nostra Comunità Pastorale abbiamo utilizzato le sempre fervide occasioni di incontro della catechesi domestica di “Stasera da te”. Stimolati dai materiali proposti dalla Pastorale Giovanile e da una lista di domande comuni sul crede10 re, abbiamo discusso su cosa significhi avere fede in Dio, e in particolare abbiamo affrontato il tema della preghiera, intesa come dialogo con Dio. Ne è emersa una fede profonda, intensa, ritenuta importante e da coltivare quotidianamente. Dato che questa fede è un rapporto con Dio (che poi proietta nel mondo a vivere sempre meglio i rapporti con l’altro), questo rimane vivo solo se rimane aperto e mai del tutto esaurito, come una relazione che è in grado costantemente di arricchirci. Si può dire che i giovani senaghesi abbiano trovato il loro “personal Jesus”, cioè una propria relazione personale con Gesù, un rapporto personale, cioè intimo ma non privato o esclusivo, proprio come quello con una persona che si impara a conoscere profondamente, restando affascinati dalla sua Parola e decidendo di seguirla. Il 24 gennaio è quindi previsto nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano il primo incontro-dialogo tra l’arcivescovo e i giovani per ascoltare le testimonianze e rispondere alle domande pervenute, anche quelle giunte da Senago. Il tema in particolare sarà “Torno su di me”, cioè la fede come esperienza interiore, le ragioni della propria fede, la sua declinazione nel quotidiano e il rapporto con la Chiesa. Non ci resta che augurare buon dialogo a tutti! Michele Salvan Il 24 gennaio presso l’Aula Magna della Università Statale di Milano, si è svolto “Il dialogo della fede – I° incontro con l’Arcivescovo”, evento tra quelli programmati in “Varcare la soglia”. Durante la serata è stato proiettato un filmato realizzato durante uno degli incontri di “staseradate” che si svolgono tra i giovani della nostra “Comunità Pastorale S.Paolo Apostolo di Senago”. CATECHESI ADOLESCENTI LA QUARESIMA DEI RAGAZZI Uno spazio aperto al confronto Un’attenzione ai segni della S. Messa Quattro sedicenni la scorsa estate hanno deciso di impegnarsi, in accordo con il don, come animatori del campeggio organizzato dall’Oratorio con i ragazzi di quinta elementare e prima media, nonostante abbiano dichiarato, molto tranquillamente, di non essere credenti. Don Leo ha quindi proposto a tutto il gruppo adolescenti di invitare questi giovani agli incontri settimanali di catechesi, affinché potesse nascere un sereno e costruttivo confronto fra diversi punti di vista sui temi proposti. L’invito è stato accolto sia dal gruppo che dai quattro ragazzi, che da settembre hanno partecipato ad alcuni degli incontri dando il loro contributo durante le discussioni. Un primo tema trattato è stato quello della gestione del tempo nelle proprie giornate, chiedendoci in che modo concreto c’entri la fede nelle scelte quotidiane e come rischi di diventare ininfluente o addirittura inconsistente. Inoltre partendo dal brano di Gv 21 ci siamo soffermati sulla vicenda di Tommaso che non crede se non vede, chiedendoci quali siano le difficoltà e le opportunità di chi crede, come tutti noi, pur non avendo visto Gesù. Credo che gli incontri di catechesi debbano essere aperti a tutti coloro che vogliano ascoltare e confrontarsi su temi importanti per la nostra vita e la nostra crescita, indipendentemente dall’educazione ricevuta o dalle proprie convinzioni. Jacopo Rizzi Durante la Quaresima tutti i ragazzi dell’iniziazione cristiana di Castelletto e Senago saranno chiamati a partecipare attivamente alla vita della comunità in diversi momenti. Prima di tutto durante la S. Messa domenicale (alle ore 10:00 a Castelletto e alle ore 11:00 a Senago) le varie classi di catechismo si alterneranno nell’animazione della celebrazione, aiutandoci a capire meglio il mistero pasquale attraverso dei cartelli che riporteranno di volta in volta alcuni segni che si rifaranno alla fede dei personaggi narrata dai brani biblici delle domeniche della Quaresima ambrosiana. All’inizio della S. Messa una catechista leggerà una breve introduzione facendo riferimento al segno che verrà compiuto durante la messa, mentre un ragazzo scoprirà la frase che segnala il tema della domenica. Il lunedì della prima settimana di Quaresima verrà organizzato un cammino penitenziale nelle due parrocchie, con partenza dagli oratori e meta nelle chiese parrocchiali, che si concluderà con l’Imposizione delle Ceneri. Il venerdì della settimana che precede la Settimana Santa ci sarà la “Celebrazione della Croce” a cui saranno particolarmente invitati i ragazzi dell’iniziazione cristiana con le loro famiglie. Da ultimo, non mancherà la ormai nota preghiera domestica trasmessa su Radio Panda.(FM 96.3) Elisabetta Zorzi Un confronto sulla dimensione testimoniale e relazionale della fede questo è il titolo del secondo appuntamento con l’Arcivescovo nell’ambito de ‘I dialoghi della fede’ 14 febbraio alle ore 21.00. presso l’aereoporto di Malpensa – Area Gruppi L’incontro è rivolto a tutti i giovani in particolare quella della nostra zona pastorale (IV) È prevista la diretta streaming sul portale Chiesa di Milano e su Telenova News (Canale 664). 11 Pa stor ale gio vanile Crocevia_febbr 2013.pdf Crocevia_febbr 2013.pdf 1 25/01/13 1 18.12 25/01/13 18.12 L’AMPLIAMENTO DELL’ORATORIO IL RESOCONTO ECONOMICO L’AMPLIAMENTO DELL’ORATORIO IL RESOCONTO ECONOMICO 42% 42% 23% 23% 9% 9% 70% 70% pagato pagato DISPONIBILE DISPONIBILE VENDITA IMMOBILI VENDITA IMMOBILI TOTALE TOTALE OPERE TOTALE TOTALE OPERE 30% DA RECUPERARE 30% DA RECUPERARE € 918.807,07 918.807,07 €€432.099,76 432.099,76 €€200.000,00 € 200.000,00 € 1.550.906,83 1.550.906,83 €€2.200.000,00 2.200.000,00 €€649.093,17 € 649.093,17 IL DONO SI FA OPERA DI ACCOGLIENZA CONDIVISIONE ILEDONO SI FA OPERA DI ACCOGLIENZA scegli come contribuire E CONDIVISIONE Don Roberto Gatti Cellulare C. 3396377147 Casa parrocchiale T. 029988429 [email protected] Don Roberto Gatti Cellulare C. 3396377147 Casa parrocchiale T. 029988429 12 [email protected] Don Leo Porro Cellulare C. 3391116029 [email protected] Don Leo Porro Cellulare C. 3391116029 [email protected] Impegno mensile/annuo scegli come contribuire “un caffè al giorno” UNA mensile/annuo TANTUM Impegno PRESTITO PERSONALE: “un caffè al giorno” € 5.000 / €10.000 UNA TANTUM senza interessi PRESTITO PERSONALE: rimborsabile in 5 anni € 5.000 / €10.000 senza interessi rimborsabile in 5 anni UNO SPAZIO PER TE GIOVANI E POLITICA Un dono per ciascuno di noi Un percorso di formazione E’ davvero un grande dono che come comunità ci stiamo facendo quello dell’ampliamento del nuovo oratorio di Senago. Un progetto atteso e desiderato da tempo e che ora ha preso forma. La nuova costruzione infatti è terminata ed ora si sta procedendo alla finiture. Il nuovo edificio comprende: il salone polifunzionale, la cucina, l’area giochi per i più piccini , i campi di pallavolo, calcetto e basket, gli spogliatoi per l’attività sportiva, il grande magazzino per deposito e manutenzione, le tribune, le piante e le panchine. Sono il segno di un’attenzione che la nostra comunità vuole rivolgere davvero a tutti, dai grandi, ai piccini, dai credenti a tutti coloro che sono in cerca di verità e bellezza. E’ un grande dono che ci facciamo perché crediamo che questi spazi possano favorire l’attività educativa che in diversi modi portiamo avanti per i ragazzi e i giovani. E’ difficile sintetizzare tutta la potenzialità educativa dell’oratorio che è fatto di relazioni e attività, preghiera e gioco, impegno e divertimento e costituisce un percorso di maturità umana e cristiana. Secondo questa bella immagine di San Giovanni Bosco l’oratorio, si propone di essere “casa che accoglie, chiesa che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile per incontrarsi”. E’ un grande dono che ci facciamo perché siamo una grande comunità fatta di tanti uomini e donne, di ragazzi di bimbi che desiderano un futuro che si fonda sulla certezza dell’amore di Dio gioioso e operoso nella condivisione, un futuro in cui trovare una speranza di bellezza e di verità, un futuro in cui sentirsi responsabili e solidali anche nell’attenzione e nella cura per le nuove generazioni. E con questo augurio che vogliamo portare avanti questo impegno nel completamento dei nuovi spazi. Chi desidera contribuire lo può fare donando un po’ del proprio tempo per impegnarsi nell’attività educativa o in altri servizi per le attività svolte in oratorio oppure attraverso una donazione. Don Roberto – Don Leo La pastorale giovanile e quella del sociopolitico, in collaborazione con le Acli hanno organizzato, una serie di incontri di formazione destinato ai giovani e ai 18enni del nostro decanato per sensibilizzare al tema della partecipazione responsabile e dell’impegno nell’abito del sociale e del politico. Gli incontri hanno lo scopo di risvegliare nei giovani questo tema fondamentale, aiutandoli a vivere responsabilmente all’interno della società odierna e costruendo cammini autenticamente ispirati al Vangelo. Molti i temi che saranno affrontati: cos’è la politica, cosa significa laicità della politica, passando attraverso alcune parole chiave della dottrina sociale della Chiesa: solidarietà, sussidiarietà, bene comune, centralità della persona, per declinare la politica come “la più alta espressione della Carità” (Paolo VI) o come uno stile - la capacità del discernimento - (Card Martini). I relatori, che generosamente hanno dato la loro disponibilità, sono amministratori locali o persone competenti di pubblica amministrazione che, oltre ad alcune nozioni teoriche sapranno portare la loro esperienza per testimoniare come alcuni principi e valori ispiratori della politica possono realizzarsi concretamente nell’azione amministrativa quotidiana. Di seguito le date dei prossimi incontri e di quelli già svolti: Domenica 20 Gennaio dalle 18 alle 20 - Novate Venerdì 25 Gennaio dalle 21 alle 23 - Bollate Lunedì 28 Gennaio dalle 21 alle 23 - Senago Domenica 3 febbraio dalle 18 alle 20 - Novate Venerdi 8 Febbraio dalle 21 alle 23 - Baranzate Domenica 10 febbraio dalle 21 alle 23 - Bollate Lunedì 11 Febbraio dalle 21 alle 23 Oratorio Via Repubblica 7 - Senago Giovedi 21 Febbraio dalle 21 alle 23 - Cesate Domenica 24 Febbraio dalle 21 alle 23-Garbagnate Domenica 3 Marzo dalle 21 alle 23 - Garbagnate Gli incontri si svolgeranno presso gli oratori. Per informazioni Don Leo Porro 3391116029 13 As soci azioni LA BELLEZZA DEL CANTARE Per la lode a Dio In quest’anno pastorale ricco di festeggiamenti per la nostra comunità, nonché opportunità di riscoprire e rivivere il nostro credere nell’anno di fede indetto dal papa, vorremmo ricordare anche i trent’anni di servizio liturgico del Coro Parrocchiale, una realtà consolidata che vede coinvolti giovani ed adulti nell’animazione delle principali celebrazioni eucaristiche. La bellezza del cantare nella liturgia è un elevarsi verso il Mistero che si dona a chi si rende disponibile per aprirsi all’incontro; il cantare è dunque un’umile qualità che si esprime nella ricerca e nell’accoglienza del mistero santo di Dio. E’ partecipando attivamente alla liturgia che ci si sente testimoni di una vocazione e di una missione: essere veicoli per avvicinarsi al Mistero stesso; quando la liturgia è così c’è trasmissione spirituale, partecipazione favorita anche dal raccoglimento, persino piacevolezza di ascolto. Ci sembra così che anche una realtà aggregativa come un coro, oltre a mostrare i risultati di un impegno costante, a volte anche faticoso, sia espressione di una pluralità di doni: quelli di gente comune che dona quel che può (tempo, capacità, presenza) per vivere e far vivere momenti di preghiera collettivi, in virtù di quanto diceva 14 sant’Agostino che “chi canta prega due volte”. Ci sembra bello ricordare qui le occasioni straordinarie avute nel corso degli anni per condividere l’esperienza del servizio liturgico anche con altre corali della nostra diocesi, in particolare cantando nel duomo di Milano per alcune ordinazioni sacerdotali e nell’anno 2000 partecipando alla messa col santo padre Giovanni Paolo II in piazza San Pietro a Roma. Ci auguriamo di continuare nella strada intrapresa e di raccogliere sul nostro cammino nuove persone che possano condividere con noi la bellezza del cantare a servizio della comunità, della chiesa in onore e lode a Dio. Coro Parrocchiale CORO DEI PICCOLI CANTORI: la gioia di impegnarsi Tra i gruppi attivi nella vita della comunità pastorale c’è anche il Coro dei Piccoli Cantori di Senago, che riunisce bambini dai 4 ai 14 anni e che ha, come principale impegno, l’animazione della messa dei ragazzi delle ore 11 … ma non solo! Nasce un bel po’ di anni fa e ha visto numerosi bambini e bambine del nostro paese entrarne a far parte, per poi crescere e continuare il normale svolgimento del servizio liturgico nel coro parrocchiale. Attualmente il coretto si ritrova al sabato pomeriggio in oratorio per il consueto appuntamento delle prove settimanali, occasione per imparare nuovi canti o per ripassare quelli già conosciuti, al fine di migliorarne sempre più l’esecuzione. Per i ragazzi è un’opportunità per stare assieme impegnandosi in qualcosa di importante e per crescere sperimentando che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Non c’è, però, solo il servizio; si vivono assieme anche i momenti di festa della Comunità Pastorale, come il Concerto di Natale con tutti i cori del nostro paese e l’ormai tradizionale “Luigino d’Oro”, giunto ormai vicino al mezzo secolo, che diventa ogni anno occasione da vivere con intensità per raccontare qualcosa di nuovo per mezzo del teatro e del canto. Cerchiamo nuovi bambini e bambine per allargare il gruppo: venite, vi aspettiamo a braccia aperte! Il Coretto PELLEGRINAGGIO A MARZABOTTO Per non dimenticare E’ ancora buio pesto quando il pullman lascia Senago con una cinquantina di passeggeri più o meno equamente divisi tra i partigiani e i simpatizzanti della 16^ Brigata del Popolo, aderente alla F.I.V.L., e gli iscritti alla locale Sezione dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Alle dieci del mattino arriviamo a Marzabotto e ad accoglierci troviamo una “ giovane “ signora ultra ottantenne che ci affascina con la sua amabile professionalità. Si chiama Edda e ci guida alla visita del Sacrario, sotto la chiesa del paese, dove sono custoditi, insieme alle spoglie di soldati della 1^ e 2^ guerra mondiale, i resti di 771 vittime della furia nazista negli eccidi che furono perpetrati nel corso dell’anno 1944 a Marzabotto, in varie riprese, ad opera dei soldati al comando del maggiore Walter Reder. Eccidi di gente civile, inerme, per la maggior parte vecchi , donne e bambini, tant’è vero che solo 7 delle 771 vittime nel Sacrario sono partigiani. Edda ci fa rivivere alcuni di quei drammi, di quelle stragi particolarmente efferate, in cui la ferocia degli assassini , che non si ferma davanti a donne incinte o neonati, ci fa inorridire pensando a quali istinti bestiali possano scatenarsi in uomini che tali più non si possono definire. Ce li racconta con la semplicità, il garbo e la serena consapevolezza di chi è stata talvolta testimone o ha sentito i racconti di qualche fortunato superstite, ricordandoci che solo per puro caso non è stata coinvolta nelle carneficine di tanti innocenti. La sua voglia di continuare a testimoniare, a far memoria agli altri, nonostante la non più tenera età, ad accogliere e ad accompagnare i visitatori, assume l’aspetto di una nobilissima missione e ci commuove. Terminata la visita ci rechiamo nell’aula del Consiglio Comunale dove la vicesindaco d.ssa Simonetta Monesi ci accoglie e porge il benvenuto dell’Amministrazione a noi e agli altrettanto numerosi ospiti dell’A.N.P.I. di Thiene. Ringraziamo per l’attenzione e doniamo al Comune, perché venga esposta in una delle sale, una targa in bronzo, opera dell’artigiano senaghese Antonio Campagner, che riproduce la famosissima risposta di Piero Calamandrei al generale Kesselring che pretendeva un monumento dagli Italiani. Risaliamo in pullman per arrivare al Parco di Monte Sole dove permangono le testimonianze storiche relative a quel triste passato di stragi e carneficine, come il piccolo cimitero di San Martino di Caprara, che visitiamo a piedi, in religioso silenzio. Passiamo accanto alle lapidi che ricordano i 560 qui trucidati assieme al loro parroco don Giovanni Fornasini per contemplare poi il monumento sul prato antistante i resti della chiesa e delle abitazioni civili, su cui leggiamo “ Si piegano le querce / come salici / sul cuore delle rocce / a Monte Sole. / Hanno memoria le querce , hanno memoria. / Memoria di sanguigne / uve / pigiate in torchi amari / memoria di stermini e di paure / memoria della scure / nel ventre delle madri …” . Mentre torniamo al Centro Visita “ Il Poggiolo ” passiamo accanto all’edificio che ospita la Scuola di Pace che, prendendo spunto dalla forza simbolica di Monte Sole, è diventata un luogo d’incontro e di educazione alla Pace riconosciuto a livello internazionale. Ci sembra il modo migliore perché una terra che è stata teatro di orrende sciagure, ora memoria viva di tanto dolore, diventi luogo dove concretamente si promuovono iniziative di informazione e formazione alla pace, di gestione non violenta dei conflitti e lotta ad ogni forma di razzismo e di violenza. Dal sangue di tanti innocenti sbocciano ora i fiori della pace che vanno ad abbellire uno dei numerosi, ma mai abbastanza numerosi, giardini di pace di cui ha estremo bisogno l’intera umanità. Lino Pogliani 15 Sp ort SPORT SENAGO I piccoli atleti della Polis Nella stagione sportiva 2012-2013 della POLIS abbiamo aperto le porte della nostra palestra ai piccoli di 3 e 4 anni (nati nel 2008-2009) con la proposta di un corso di psicomotricità che si tiene tutti i mercoledì pomeriggio dalle16.00 alle 17.00, dopo l’uscita dalla scuola materna. Nonostante il fatto che la proposta di aggiungere questo corso alle già esistenti attività di minibasket, basket, pallavolo e calcio sia giunta ad attività già avviate, il progetto ha riscontrato subito tra genitori e i bambini un notevole successo. Il corso ha avuto inizio il 7 novembre scorso e per motivi organizzativi è stato suddiviso in sessioni di 12 lezioni mono settimanali. Ad oggi il gruppo è costituito da 11 gioiosi piccoli “atleti” con tantissima voglia di stare e giocare insieme in un ambiente la palestra che ai loro occhi POLIS PALLAVOLO Lo sport, in modo particolare lo sport di squadra, è una delle forme più efficaci di socializzazione. In una squadra ogni atleta ha il proprio modo di giocare e il proprio ruolo ma è comunque al servizio degli altri compagni. Questo è quanto all’interno del settore pallavolo dell’ASD Polis Senago cerchiamo di far comprendere ai nostri atleti: l’esercizio dello sport come attività educativa gratificante, festosa e socializzante e non solo come puro fatto agonistico o semplice modo per passare del tempo libero. Il settore pallavolo dell’ASD Polis Senago vede al suo attivo ben sei squadre che, fin dal suo sorgere nel 2007, erano tutte femminili, mentre in questa stagione abbiamo avuto il piacere di aggiungere 16 ggi a t o r Ca appare immenso e soprattutto senza costrizioni. La finalità del corso è quella innanzi tutto di creare un gruppo nel rispetto delle regole e degli ambienti e proporre ai bimbi giochi e percorsi motori che possano essere un valido stimolo al loro sviluppo motorio e cognitivo. Se anche il vostro bambino o bambina volesse entrare a far parte di questa “fortissima squadra” vi aspettiamo in palestra carichissimi!!!! I piccoli atleti della Polis una squadra maschile. Pertanto oggi il nostro settore spazia dalle più piccole ragazzine del mini volley, a due squadre della categoria propaganda, una squadra under 14 e una under 18 per chiudere appunto con la nuova nata Libera maschile. Ci rende poi particolarmente felici il fatto che, nel corso degli anni,il numero delle atlete sia costantemente cresciuto, soprattutto fra le più piccole, che con grande impegno partecipano con costanza a tutti gli allenamenti. La nuova formazione maschile, composta invece da un buon gruppo di giovani atleti e completata da qualche elemento più esperto, sta lavorando molto bene e con impegno e ben presto speriamo di vedere i frutti di questa costante applicazione. Ci piace infine ricordare il ruolo fondamentale ricoperto dall’allenatore che, nella nostra realtà sportiva, oltre a preparare tecnicamente gli atleti è in primo luogo educatore ed esempio per i ragazzi stessi. Polis Senago VASCHE DI LAMINAZIONE Nasce un gruppo di lavoro La realizzazione delle vasche di laminazione a Senago per contenere le esondazioni del Seveso è un tema che da tempo inquieta i cittadini senaghesi e l’amministrazione comunale. In data 21 gennaio 2013 si è costituito con decreto del Sindaco un Gruppo di Lavoro sul tema “Vasche di Laminazione Torrente Seveso” con il preciso scopo di coadiuvare l’Amministrazione Comunale nell’evidenziare e denunciare, dal punto di vista tecnico, economico ed ambientale, le criticità dello Studio di Fattibilità per la realizzazione di una vasca di laminazione a Senago, commissionato da AIPO e Regione Lombardia, e al contempo, proporre e promuovere l’adozione di soluzioni alternative. I componenti del Gruppo di Lavoro, nominati e scelti dal Sindaco in base a criteri di competenza, qualifica ed esperienza sono alcuni rappresentanti della giunta comunale, i consiglieri comunali della commissione urbanistica, i rappresentanti del comitato Senago Sostenibile, del WWF Groane e del Parco delle Groane, e funzionari e tecnici del Comune. Il Gruppo di Lavoro ha già provveduto ad incontrarsi in tre sedute per mettere in atto iniziative pubbliche e azioni legali tese a ribadire e motivare la propria contrarietà alla realizzazione delle vasche di laminazione a Senago, e a sostenere soluzioni alternative per la risoluzione del problema esondazioni in Milano Di seguito una sintesi delle 5 punti argomentazioni con le quali si motiva il rifiuto della costruzione delle vasche di laminazione a Senago: 1) La violazione del principio di partecipazione La realizzazione della vasca di laminazione a Senago è un intervento deciso senza che il Comune di Senago abbia mai aderito istituzionalmente a tali accordi e senza mai aver partecipato alla definizione dei relativi obiettivi, strategie ed interventi. 2) La violazione del principio di efficienza previsto dal Testo Unico degli Enti Locali: Da una attenta e scrupolosa analisi dello studio di fattibilità della realizzazione delle vasche di laminazione presentato dalla società Etatec (novembre 2012) non risulta sia stata fatta una adeguata e opportuna valutazione delle proposte di risoluzione alternative (vedi studio MM, proposta IANOMI, allargamento canale scolmatore NO e bacini di laminazioni in altri comuni) 3) La violazione del principio di efficacia: Nello studio sopra citato si attesta che con la realizzazione della vasca di laminazione di Senago, sulla serie storica dei dieci episodi di esondazione registrati nel periodo 2010/2012, per ben 7 volte su 10 si sarebbe comunque registrata una esondazione in Milano. 4) La violazione del principio di economicità: La realizzazione della vasca a Senago, rispetto a quelle previste in Varedo e a Paderno Dugnano, guarda caso, risulta essere la più costosa. 5) Il procurato danno ambientale: La vasca di laminazione, la cui realizzazione è prevista all’interno di un’area del Parco delle Groane, comporterà la continua presenza di acque all’interno dell’invaso e la qualità dell’acqua del fiume Seveso nel tratto Lentate sul Seveso/Bresso, è dichiarata PESSIMA (dati dell’ARPA e della Provincia di Milano). Con la realizzazione della vasca, che prevede l’escavazione di un milione di metri cubi di terra, di fatto, si aprirà una terza cava in Senago con una movimentazione terra pari a circa 80 camion al giorno per due anni. Chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, leggere l’integrale documentazione e tenersi informato sulla questione può farlo visitando i siti internet: www.comune.senago.mi.it – www.senagosostenibile.org Direttore Don Roberto Gatti Comitato di redazione: Don Roberto Gatti, Don Leo Porro, Sr. Carla Maria, Marilena Tamburini, Tiziana Veneroni, Alessandro Sioli, Fabio Amighetti, Gianmario Franchin. Realizzazione Grafica Ilaria Leo Redazione Via S. Maria Nova 1 - Senago Stampa Jollgraf Via Berlinguer 16 - Senago (Mi) email: [email protected] 17 An agra RUBRICA LettiVisti&Ascoltati per voi Il grande silenzio Titolo originale: Die Große Stille Genere: documentario Regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia, montaggio e produzione: Philip Gröning (Germania) Interpreti: i monaci della Grande Chartreuse, monastero certosino nelle Alpi francesi Musica: rumori d’ambiente Durata: 162 minuti Anno di uscita: 2006 “Solo in completo silenzio si comincia ad ascoltare. Solo quando il linguaggio scompare, si comincia a vedere.” La pioggia cade sui pannelli di vetro e le campane chiamano alla preghiera risuonando nei cortili innevati di un convento. Questo è l’inizio de “Il grande silenzio”, film di Philip Gröning dedicato allo studio della vita monastica nel suo aspetto di contemplazione e di preghiera. È un titolo quanto mai appropriato per 162 minuti ininterrotti di pura contemplazione, nel quale il sonoro è fatto soltanto di rintocchi di campane, di salmodie notturne, di passi, di vento, di pioggia, di pochissimo altro. Proprio come il passaggio di Dio nel Primo Libro dei Re: “Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero.” (1Re 19,11-12). Queste parole – come altre della Bibbia, non meno potenti – appaiono sullo schermo più volte nel corso del film. Ripetute eppur sempre nuove, come le liturgie in canto gregoriano, come le stagioni della natura, come la vita quotidiana dei monaci della Grande Chartreuse di Grenoble, madre di tutte le Certose del mondo, dove nel 1084 San Bruno di Colonia fondò appunto l’ordine dei certosini: perché sono proprio loro, i monaci, i soli protagonisti del film. Gröning ha trascorso un periodi di 6 mesi in mezzo ai frati della Grande Chartreuse, filmando la loro quotidianità, fatta di piccoli gesti di devozione silenziosa in ogni momento della giornata, nel lavoro come nella preghiera. Il risultato è il film che qui presentiamo, in cui il silenzio è la caratteristica prevalente. Il regista sceglie di mostrare la semplicità della vita dei monaci e i loro visi luminosi e stupiti. Non li sentiamo quasi mai parlare, se non per cantare; per il resto possiamo sentire solo i suoni che illustrano l’operosa attività del convento, le forbici che tagliano la lana, la pala che scava nella neve friabile e i passi dei monaci nel chiostro cavernoso. Ed è proprio per questo che il film afferra: perché è umile e trasparente; perché mostra senza spiegare; perché penetra nell’anima come seme fecondo. La partecipazione dello spettatore alla vita del monastero è affidata unicamente alle immagini, che non si aggrappano quasi mai a un suono, a una voce esplicativa fuori campo, a una musica applicata alla pellicola, a una parola, se non a quella di Dio. I salmi e le preghiere, sgranati come un rosario e costantemente ripetuti, sono l’unico linguaggio concesso, lo strumento verbale alto per pensare il divino, per comunicare con Lui. Perché il suo documentario diventi un’autentica esperienza ascetica, Gröning lo costruisce come fosse un mantra, mettendo la grammatica del cinema al servizio del linguaggio dello spirito. Se la comprensione dell’Assoluto passa attraverso la reiterazione della preghiera, il cinema che la fissa dovrà a sua volta replicare il suo linguaggio, quello della ripresa. La lunghezza della pellicola è funzionale all’esperienza contemplativa che il regista ha voluto raccontare. La sua visione disciplina la mente inducendola, e non poteva essere altrimenti, a chiarire e a purificare il pensiero. Per una volta non può far male! “Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre” (Geremia 20,7) fe parr occhiale Li abbiamo accolti nella comunità con il Battesimo SETTEMBRE OTTOBRE Zorzi chiara•Premoli Daniele•Maruffo Uribe Sophie, Tallon Arianna•Zanardelli EdoardO Maruffo Uribe Rodrigo•TAMBURINI SAMUELE •Danesi Gabriele, •Puliero Michele•Castelluccia •Tincani Melissa•Ciannamea Joshua•Bonecchi Davide•Nicholas Lotito•Claudio Komavli•Alice Ginevra•Galati Aurora•Marzola Martina•Lorini Mercurio•Carolina Azzolini•Sofia Alessandro•Zorba Davide•Rinarelli Mikol•Rinarelli Indelicato•Leonardo Rescia•Vittorio Cipolla Stefano•Barone Davide•De Musso Diletta Rosa •Sofia Scaranello •Tomasoni Mayla•Venditto Luca NOVEMBRE •Marangoni Louisiana•Ferraro Sofia Caterina Nudo Angelica•Presutti Eva•Maestri Matteo •Carnevale Lorenzo•Pettè Riccardo DICEMBRE •Sacchi Noemi•Rossetti Nicolò Zecchin Luca•Siracusa Melissa•Barbieri Gabriel •Giglio Nicolas•Carrara Rebecca Li abbiamo accolti nella casa del Signore SETTEMBRE •De Miccoli Nancy•Gervasio Armando Fumagalli Luciano•Bonetti Francesca • Maniero Sante•Di Rosa Francesco Paolo •Fisichella Michele•Nasci Francesco •Rondina Alma•Menarello Luciana •Bertelli Dina•Ferrara Alfredo •Doniselli Erminio•Ferrari Carlo •Orsi Giuseppe•Campolongo Fabio DICEMBRE •Bosetti Achille•Spinello Fedora Giuditta Procopio Maria• Piazzolla Vincenzo •Avella Brigida•Toso Giordano•Luna Piero •Sala Vincenzo•Mercurio Igino•Paparella Fernan- •Nero Maria•Benni Francesco di Paola da •Rusciano Michele•Crippa Maria •Zenucchi Noemi•Basso Valerio•Rosa Aristide •Chiesa Bruna•Guarnieri Vittorio OTTOBRE •Leva Giuseppina•Cappelli Colomba•Greggio Ferrara Siponta•Di Turri Donato•Aurelio Giuseppe Angelo•Scarsetto Silvia•Pavanello NOVEMBRE Vittoria•Moriggi Arnaldo Nettuno Giovanni• Donvito Maria Giuseppa •Ravelli Elia• Fumarola Pietro •Vesselizza Miranda•Matterazzo Antonietta •Buggio Silvano•Petrini Giacomo Abbiamo accolto il loro amore nel Signore SETTEMBRE Intiso Marco con Sette Gabriella Aurnia Alessandro con Buzzanca Patrizia Mongiardo Luca Giovanni con Infante Erika Adele Carrera Simone con Napoli Manuela Barboglio Omar con Bosco Monica Pierdomenico Davide con Dimita Erika Marzorati Alessandro con Santangelo Simona Baio Francesco con Cassata Concetta DICEMBRE Gentile Alessandro con Cucurnia Luana Vaghi Fabio con Sportelli Giusi Grisoli Maurizio con Pavirani Morena Roberta Zagami Domenico con Mercadante Giovanna Scalchirati Marco con Magnaghi Marina Micchiante Dino con Vigoni Simona Rosalba 18 1913 1913 centenario centenario 2013 2013 CENTENARIO CHIESA PARROCCHIALE 1913-2013 DOMENICA 23 GIUGNO ORE 10.30 SANTA MESSA CELEBRATA DAL CARDINALE ANGELO SCOLA Per ricordare il centenario dell’inaugurazione della chiesa “Santa Maria Nascente” è stato realizzato un quadro serigrafia su foglia oro riproducente la chiesa parrocchiale di Senago. L’opera è stata realizzata solo in 500 pezzi numerati. Il quadro è in vendita presso la segreteria parrocchiale. “CASA FUNERARIA” ONORANZE FUNEBRI SANTA RITA di CATTANEO SENAGO Via Ugo Foscolo 27 Tel. 02 9988113 20