prime 32 pagine del libro

Transcript

prime 32 pagine del libro
leggi, scrivi e condividi le tue 10 righe dai libri
http://www.10righedailibri.it
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
I edizione: novembre 2012
© 2012 Fazi Editore srl
Via Isonzo 42, Roma
Tutti i diritti riservati
ISBN: 978-88-6411-585-6
www.fazieditore.it
18-10-2012
11:27
Pagina 2
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 3
Paul de Sury
Manuale di autodifesa
per maschi
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 5
Introduzione
La parte più faticosa dell’elaborazione di questo libello è stata la scelta del titolo. All’inizio avevo proposto Trattato sulle modalità più idonee a consentire a
un giovane galantuomo di acquisire e preservare le regole che gli permetteranno di interagire correttamente
e dignitosamente con le gentili dame, i venerabili anziani, gli innocenti fanciulli e i rispettabili suoi pari. Il
bieco editore, uomo mosso esclusivamente da una
volgare brama di profitto, mi ha controproposto Bruno Vespa e Simona Ventura vi insegnano come perdere
venti chili e guadagnare venti milioni di euro in venti
giorni. Ora io capisco che un editore debba anche
guardare alla tiratura per rispetto di chi gli paga lo
stipendio, ma come potevo io accettare un titolo così
esplicitamente votato a mendicare una popolarità fugace senza compromettere la mia integrità artistica e
la mia dignità virile?
Nello svolgere il mio ruolo di osservatore delle
evoluzioni della società ho sempre cercato di ispirarmi a nobili ideali di rigore e austerità, ma sono anche
un uomo di mondo, capace di ascoltare e perdonare
5
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 6
chi è più incline a cedere alle esigenze dell’immanente. Insomma, comprendo la necessità di mixare sapientemente il rispetto del proprio codice deontologico con una dose accettabile di ossequio alla Realpolitik. Per dare prova di disponibilità, mi sono dichiarato pronto ad accettare un più prosaico Delle regole di buona educazione e di corretto comportamento
da seguire nel mondo moderno. Forse un po’ sciatto
per i miei gusti, ma comunque sobrio.
Niente. Mi è tornata una nuova proposta che suonava I segreti di Dan Brown e Harry Potter per una vita
sessuale felice. Ho capito che la speciale armonia che
deve regnare fra scrittore ed editore era stata immolata sull’altare del numero delle copie vendute. In questi casi, un gentiluomo deve prendere atto della sopravvenuta modifica delle circostanze e trarne le inevitabili conclusioni. Così come faceva l’ufficiale caduto in disgrazia a cui veniva lasciata la pistola carica sul
tavolo affinché compisse il supremo sacrificio a salvaguardia del proprio onore, stavo anch’io per offrire il
petto a baluardo, in nome della tutela dei principi per
cui mi batto da una vita, quando l’editore, diabolico
maestro di retorica e dialettica, ha vinto le mie resistenze con un argomento inoppugnabile: «O fai quello che ti dico io o non vedi neanche il becco di un
quattrino». Ho capito di aver perso. L’indipendenza
dell’artista era stata sacrificata in nome delle esigenze
del mercato. Ho accettato obtorto collo il titolo che
compare ora in copertina prima che mi venisse proposto Antonella Clerici e Benedetta Parodi insegnano come ottenere senza sforzi addominali di ferro in due set-
6
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 7
timane. Forse mi giudicherete un vile che si è venduto
per trenta denari e non posso darvi torto se lo pensate. Cercate solo di mettervi nei miei panni. Se non mi
pubblicano, mi toccherà cercarmi un lavoro vero.
7
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 8
Un manifesto contro l’aggressione
delle maestrine
Quando ero piccolo, come la maggior parte dei ragazzini irrequieti, passavo buona parte del mio tempo a escogitare sistemi per rendere il mondo più pericoloso per me e per gli altri. Seppellii il mio fratellino e la governante lo salvò. Mangiai un verme per
fare colpo su Giovanni Bazzoni nel giardino dell’asilo e la signorina Lucia, la maestra, me lo fece vomitare. Alle elementari legai Marcello Pecorini con una
sorta di imbracatura (lui era consenziente) per sperimentare una forma primitiva di paracadute che gli
avrebbe spezzato l’osso del collo se la signorina Tina,
un’altra maestra, non ci avesse scoperto. A dodici anni, con un altro disgraziato, improvvisai un lanciafiamme elementare che, per fortuna, l’infermiera di
mio padre ci sequestrò prima che gli bruciassimo lo
studio medico. Potrei continuare con innumerevoli
esempi, però credo che il senso sia ormai chiaro. Sono vivo e integro nel fisico grazie agli sforzi eroici di
una serie di signorine di mezza età che hanno salvato
ripetutamente me e i miei complici/vittime. Le ringrazio ancora.
8
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 9
Reso questo doveroso riconoscimento, devo però
affermare che oggi, compiuti i cinquant’anni da un
pezzo, il mio conto con le signorine è pareggiato e
non ho più bisogno che mi difendano da me stesso.
Sono ormai emancipato. Non mi devono più né consigliare amorevolmente, né prendere a scapaccioni.
Ci pensa già mia moglie. Perché mi lancio in questa
solenne dichiarazione?
Perché mi sento oggetto di rinnovati interventi di
tutela da parte di una serie di maestrine. Con la differenza che queste premure, oggi, non sono più benvenute, anzi configurano una vera e propria aggressione. Mi riferisco alle sacerdotesse del bon ton che
pretendono di insegnare come ci si deve muovere e
parlare nelle diverse situazioni della vita. Francamente non sento la necessità che qualcuno mi dica quale
posata usare a tavola o come fare (o non fare) il baciamano. Avete notato come i manuali di comportamento moderni, i galatei per intenderci, siano tutti
scritti da signorine aristocratiche e/o benestanti di
mezza età? E che i destinatari dei loro sforzi siamo
sempre noi maschietti, inevitabilmente trattati come
bambini un po’ ritardati? È il ritorno delle maestrine
che non potendoci più pulire il naso o obbligare a
mangiare le zucchine bollite adesso vogliono farci
mettere la cravatta per andare a dormire o imporci di
bere la birra nel bicchiere invece che direttamente
dalla bottiglia.
La situazione sta precipitando e, se non ci muoviamo a reagire, la sconfitta sarà inevitabile.
Attenzione: il nemico è subdolo. Io sono convinto
9
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 10
che le guide alle buone maniere siano scritte tutte dalla stessa persona che, per ragioni editoriali, ogni due
o tre anni cambia nome ma poi serve sempre lo stesso
piatto. Probabilmente non esiste neanche; forse è una
creatura fittizia inventata da una diabolica coalizione
fra le nostre madri e le nostre mogli/compagne per rimetterci i calzoni corti e prenderci a sculaccioni.
Per creare coscienza del terribile rischio che corriamo e per favorire la nascita di un movimento di resistenza, in questo libercolo vi propongo un controgalateo, scritto da uomini per uomini che aspirano a
essere dei duri e non dei pupazzi nelle mani di un nemico che se trionfa ha già pronti due bei cucchiai di
olio di fegato di merluzzo. Attenzione perché già si
ode il sinistro tintinnare dei piattini e dei sottobicchieri e all’orizzonte si intravede il profilo minaccioso
dei servizi da tè.
A cosa credete servano quei costanti richiami a diminuire fumo, alcol e cibo a favore di un aumento del
sonno e dell’esercizio fisico? A fiaccare le nostre difese, è ovvio. Tutti sanno che la dieta equilibrata per un
maschio della specie Homo Sapiens giunto alla mezza età è rappresentabile da una piramide divisa in tre
strati. Nel primo figurano sigari e sigarette. Nel secondo vino e superalcolici. Nel terzo, il meno importante, i cibi che forniscono le vitamine e gli altri elementi indispensabili come le fettine di limone, le noccioline e l’acqua tonica (da non assumersi mai però in
forma pura). Qualche estremista suggerisce anche
l’occasionale succo di pomodoro (anche questo mai
puro). Una volta al mese una bistecca al sangue o due
10
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 11
fettine di prosciutto crudo. Il sonno e l’esercizio fisico
sono esiziali. Qualsiasi indicazione differente, proposta in nome del benessere, costituisce un vero e proprio attentato al nostro fisico, mirato a ridurci in
schiavitù e a imprigionarci in celle molto ordinate e
pulitissime. Ricordatevi, la mano che serve un piatto
di verdure bollite nasconde quasi sempre una birra
analcolica!
La guerra è cominciata da un pezzo e ci vuole un
vero e proprio manifesto di difesa dall’aggressione delle maestrine nel nome dei nostri primi martiri: Stanlio
e Ollio che sfidano le mogli per recarsi alla riunione
annuale del loro club ne I Figli del deserto. La vostra
memoria ci darà la forza di combattere. Vinceremo.
11
DESURY 06 def.qxd
22-10-2012
11:54
Pagina 12
In un momento di crisi, era proprio il caso
di buttare via 12 euro per comprare
un libro come questo?
Servono ancora a qualcosa i galatei?
Sicuramente a chi li scrive. Ogni anno ne vengono
sfornati di nuovi e tutti i settimanali contengono una
rubrica di etichetta. Spesso ripropongono le vecchie
regole rivestendole di una patina di modernità (il galateo del telefonino, il bon ton di Internet…). I consigli, di regola, sono ricchi di buon senso. È il tono
dei nuovi precettori a essere sgradevole. Il libro Talk
to the Hand di Lynne Truss ne è un esempio perfetto:
l’autrice (e te pareva…) lamenta in modo condivisibile la maleducazione dilagante nella società moderna (le commesse che ti ignorano nei negozi, i centralinisti che ti mettono in attesa per ore ecc.) ma usa un
registro insopportabile. Trasuda indignazione e intolleranza in modo così copioso da far pendere le simpatie del lettore per i maleducati.
Un tempo, i manuali di buone maniere avevano
un senso chiaro: diffondere i modelli di comportamento codificati dalle classi dominanti, cioè dall’aristocrazia.
Nella società moderna i modelli di riferimento so-
12
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 13
no cambiati. I duchi e le contesse sono stati sostituiti
dai calciatori e dalle veline. E chi vuole stare a tavola
come un terzino sinistro o conversare come una sosia
della Barbie che, pur battendo l’originale in statura,
le deve concedere qualcosa in termini di quoziente
intellettivo?
Il concetto di buona educazione è stato rivoluzionato, così come viene rilevato in un bel saggio di Gabriella Turnaturi, a titolo Signore e signori d’Italia, in
cui viene ripercorsa l’evoluzione della società italiana
attraverso i galatei dati alle stampe nell’arco dell’ultimo secolo e mezzo. È interessante notare come l’autrice parli esplicitamente di un processo di femminilizzazione delle buone maniere.
Con lo spirito di sacrificio e di abnegazione che
ormai tutti mi riconoscono, ho deciso di compiere un
gesto che ha dell’eroico: mi sono immerso in questi
volumi, limitandomi ai principali perché ormai sono
più numerosi dei reality show. Non è stato esattamente un tuffo in un laghetto purissimo di alta montagna, semmai più un dibattersi in un pozzo nero.
Comunque ho imparato qualcosa: il seguente compendio di suggerimenti che spero possa essere utile
per districarsi nelle situazioni quotidiane più frequenti. Il destinatario è ovviamente il maschio, ma
anche le femmine ne possono beneficiare. Non tutte,
come evidenziato nel seguente schema.
13
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 14
CHE TIPO DI DONNA SIETE?
Estremizzando, con rispetto al loro atteggiamento
verso i maschi, le signore si possono dividere in due
grandi categorie.
– Castratrici.
– Zoofile.
Una delle capostipiti delle prime è stata l’ormai
scomparsa Valerie Solanas che, nel 1967, salì alla ribalta delle cronache per avere sparato tre colpi di pistola contro Andy Warhol, e che fondò un movimento
chiamato SCUM (Society for Cutting Up Men) che si
proponeva di risolvere i problemi dell’umanità tramite l’evirazione dei maschietti. Non posso fare a meno
di giudicare questa proposta balbettante e pusillanime. Perché limitarsi a buttare via solo un pezzetto
(ehm!) del nemico quando lo si può buttare tutto? Un
po’ di coraggio, per Diana! I maschi non vanno castrati ma eliminati. Se siete d’accordo, fate vostre le
parole della compianta Solanas (perdonandole una
prosa un po’ zoppicante e qualche ripetizione): «Il
maschio è un incidente biologico: il gene maschile Y è
un gene femminile X incompleto… il maschio è una
femmina incompleta, un aborto che cammina, abortito a livello genetico. Essere maschio significa essere
deficiente, limitato a livello emotivo; la virilità è una
malattia deficitaria e i maschi sono handicappati emotivi». Non potrei essere più d’accordo. Stampiamo
queste frasi nei libri di testo scolastici e armiamo le
14
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 15
nostre figlie di rasoi affilati. Sono solo un po’ perplesso di fronte all’affermazione che «fare sopravvivere i
maschi non serve nemmeno al dubbio fine della riproduzione». Ma forse l’obiettivo della Solanas nell’eseguire il taglio era di conservare il pezzetto e buttare via tutto il resto. In ogni caso, se aderite alla brigata Castra & Evira, questo volumetto non fa per voi.
Se, invece, non inorridite di fronte alle creature irsute che vi sono state date per compagnia, rientrate probabilmente nella categoria delle zoofile, cioè delle orgogliose proprietarie di un esemplare di questa splendida
razza di animali, purtroppo a rischio di estinzione. Mi
rivolgo a voi perché ben sapete che i considerevoli sforzi e sacrifici che costa mantenere in casa un maschio
possono essere compensati da un notevole grado di
soddisfazione. Se sarete in grado di imporre il cocktail
corretto di disciplina e di blandizie (un gin & tonic, un
pacchetto di sigarette, un film porno…), il vostro maschio potrà garantirvi anni di piacere. Questo manuale
può aiutarvi in questo arduo ma remunerativo compito.
Comunque, che siate un maschietto ruspante o
una femmina comprensiva, non volete certo buttare
il vostro denaro dalla finestra. Per capire quanto abbiate bisogno di apprendere le regole della buona
educazione, ho elaborato il seguente test che vi permetterà una serena autovalutazione della conoscenza
del galateo. Vi verranno presentate una serie di situazioni in cui viene richiesta una reazione adeguata.
Identificate quella che ritenete più idonea.
15
DESURY 06 def.qxd
22-10-2012
10:07
Pagina 16
CONOSCETE LE BUONE MANIERE?
1. Siete stati invitati a cena dall’ambasciatore della
Nuova Ruritania. Dopo la zuppa, alla moglie del diplomatico sfugge un rutto che susciterebbe disapprovazione in una bettola di Caracas affollata di camionisti
ubriachi. Come vi comportate?
a. Trascinate con forza la sedia sul pavimento in
modo da suggerire che siete voi l’origine dell’imbarazzante rumore.
b. La guardate con impaccio e commentate: «Non
si preoccupi, succede anche a me quando bevo la Coca-Cola a canna».
c. Vi mettete a sghignazzare e le chiedete: «Notizie
dall’interno?».
2. Ricevete un cartoncino d’invito che reca in calce
l’avvertenza «black tie». Come vi presentate?
a. In smoking.
b. Con un abito di tweed su cui avete annodato la
cravatta nera che tenete da parte per i funerali.
c. Nudi ma con un papillon nero.
3. Vi presentano un cardinale, con quale titolo vi rivolgete a lui?
a. Vostra Eminenza.
b. Vostra Protuberanza.
c. Gino.
4. Avete saputo con certezza che un caro amico ha
commesso una grave scorrettezza nei vostri confronti.
Come reagite?
16
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 17
a. Gli togliete il saluto.
b. Tentate di vendicarvi restituendogli un torto
analogo.
c. Gli annegate moglie, figli e cane in una vasca di
acido.
5. A casa di amici vi servono delle ostriche, un cibo
che voi detestate con tutte le forze. Cosa fate?
a. Mostrate buon viso a cattivo gioco, vincete il ribrezzo e le trangugiate, mormorando un apprezzamento.
b. Le rifiutate dicendo: «Le adoro ma ogni volta
che le mangio faccio i fuochi d’artificio in bagno per
una settimana».
c. Ne mandate giù una, simulate un colpo di tosse,
la risputate nel fazzoletto fingendo si tratti di una
espettorazione.
6. Tornate a casa per un’emergenza inattesa e sorprendete vostra moglie a letto con uno sconosciuto. Come esprimete i vostri sentimenti?
a. Chiudete la porta dicendo: «Rivestitevi. Vi
aspetto in salotto per discutere questa spiacevole situazione in termini civili».
b. Correte a prendere un’arma per fare giustizia
sommaria.
c. Vi spogliate e vi unite a loro.
7. Vostro figlio vi ha appena comunicato con grande
difficoltà di essere gay e di avere da anni una relazione
con un marinaio nero con una gamba sola. Cosa gli dite?
17
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 18
a. «Non mi sognerei mai di criticare le tue scelte di
vita. L’unica cosa che conta per me è la tua felicità».
b. «Brutto finocchio di un invertito, degenerato,
buliccio, busone, checca, pederasta…».
c. «Ottimo, ho sempre sognato di diventare il padre di un famoso stilista».
8. Nel corso di una riunione di lavoro, il vostro capo presenta un progetto che voi siete certi sarà un fallimento colossale. Con quali parole esprimete la vostra
disapprovazione?
a. «L’idea mi sembra eccellente nella sua concezione teorica, avverto solo qualche perplessità sulla
sua realizzabilità nell’attuale momento di crisi generalizzata…».
b. «Di tutte le boiate che mi sono dovuto sorbire da
quando lavoro qui, questa è in assoluto la più grossa».
c. Restate zitti. Che vi frega. Tanto non sono mica
soldi vostri.
9. Incontrate per strada una persona che vi saluta
con grande cordialità. Purtroppo voi non ricordate assolutamente chi sia né dove lo avete conosciuto. Come
risolvete questa situazione di difficoltà?
a. Fate finta di niente e conducete la conversazione
in termini così astratti e impersonali da non lasciare
trapelare il vostro imbarazzo.
b. Lo guardate dritto negli occhi e gli domandate
«Ma tu, chi caspita sei?».
c. Gli mettete un braccio intorno al collo e gli domandate con affetto: «Che bello rivederti ! Non è che
18
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 19
hai cinquecento euro da prestarmi fino a martedì
prossimo?».
10. A un ricevimento incontrate un vecchio amico
che si vanta in modo volgare del suo reddito e del suo
patrimonio. È implicito che stia cercando di umiliarvi
perché sa bene che voi non siete stato ugualmente benedetto dal successo. Con quali parole rispondete a
questo palese tentativo di avvilirvi?
a. «Sono contento per te. Ho sempre saputo che
sei uno in gamba e quindi te lo meriti».
b. «Già ti consideravo un pistola in seconda media. Figurarsi adesso che giri in Ferrari di terza mano
e ti sei sposato una baldracca moldava di tremillesima mano».
c. «O la borsa o la vita».
Bene, adesso procediamo ai conteggi. Assegnatevi
due punti per ogni risposta a., uno per ogni risposta
b. e zero per le risposte c. Se avete totalizzato meno
di dieci punti, allora avete proprio bisogno di questo
manuale. Se ne avete totalizzati di più, forse non vi
serviva, peggio per voi, tanto lo avete già comprato e
il libraio non accetta resi.
19
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 20
Le presentazioni
I manuali delle maestrine sono sempre organizzati
diligentemente (e come potrebbe essere altrimenti?)
per sezioni. Anche in questo volumetto, ansioso di dimostrare di essere un alunno modello, non intendo
sottrarmi a questa consuetudine. Comincerò quindi
dalle regole da seguire nelle presentazioni e negli incontri, partendo dal nome.
Se siete stati battezzati Aloisio Bradamante von
und zu Pallenberg di Cheval Blanc XXIV, avrete l’accortezza di farvi chiamare Pino da tutti per non affaticare i vostri interlocutori e risparmiare qualcosa sul
costo dei biglietti da visita e delle cifre sulle camicie.
Se invece siete venuti al mondo come Rocco Scornavacche o Luisa Scaccabarozzi avrete qualche problema in più. Non cercate di risolverlo spacciandovi per
l’Aloisio di cui sopra. Ci sono persone che vivono solo per queste cose e vi smaschererebbero in dieci minuti chiedendovi se Federico di Pallenberg III è stato
nominato conte o visconte nel sedicesimo secolo. Invece di millantare natali altisonanti, scegliete la direzione diametralmente opposta, simulando i peggiori
20
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 21
possibili. Lasciate intendere di essere il prodotto dell’accoppiamento fra una prostituta di Lourenço Marques e una decina di evasi dal bagno penale della
Cayenna (come avessero fatto ad attraversare l’oceano può essere un po’ difficile da spiegare). Accennate
ai vostri problemi con la giustizia e con la droga. Un
tocco di pedofilia o di cannibalismo e qualche ricovero in cliniche psichiatriche non guastano. Il successo
è sicuro: presentatevi come una vera canaglia e sarete
circondati di ammirazione e rispetto, specialmente se
vi lasciate scappare con discrezione di conoscere indirizzi di casa e nomi dei figli dei vostri interlocutori.
Un tempo, quando si facevano conoscere due persone, bisognava seguire una serie di regole complicatissime basate sull’età, il sesso e la posizione sociale
degli individui coinvolti. La finalità del rito era di trasferire nello spazio di pochi secondi il maggior numero possibile di informazioni ai due presentati. I
manuali di etichetta delle maestrine cercano di riproporre queste regole in versione aggiornata e snellita
per tenere conto dei mutamenti delle gerarchie. È un
passatempo in cui indugiano spesso per dimostrare al
lettore che i loro consigli sono moderni, come quando propinano le regole da seguire nella corrispondenza via email, in modo da rassicurare l’acquirente
che ha appena comperato un libro scritto dopo il
1980. A me questi sforzi fanno ridere quanto lo stracotto light o lo zampone dietetico. Oggi, i presentatori della televisione danno del tu al presidente del
Consiglio e prendono a pacche sulle spalle i cardinali. I ragazzini chiamano i maestri e i genitori con il lo-
21
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 22
ro nome di battesimo, prima di riempirli di botte per
realizzare un filmato da trasmettere su Youtube. I titoli scolastici e professionali sono in vendita per una
manciata di euro. Nel mondo moderno una presentazione deve enfatizzare le due principali virtù che contano nel presentato: la sua ricchezza e la sua fama.
Esempi: «Ti presento Sigismondo, ha fatto una fortuna con la pomata per le emorroidi» o «Conosci Ermete? E quello che ha fatto quella performance memorabile alla Biennale di Tubinga immergendosi in
una vasca di escrementi di capra» sono accettabili.
«Le presento il perito industriale Brambilla Giuseppe, vincitore della medaglia d’argento ai campionati
provinciali di aeromodellismo» decisamente non va.
Ricordatevi che le presentazioni ormai non servono più a svelare le identità dei due presentati ma piuttosto a permettere al più importante di umiliare il
meno fortunato. Il vero problema è di capire fra i due
chi sia il primo e chi il secondo. Per aiutarvi in questo compito vi fornisco una scala gerarchica delle
qualità che oggi attribuiscono importanza a un individuo:
1. ricchezza
2. fama
3. eccentricità
4. promiscuità e gusti sessuali
5. stato di tossicodipendenza
6. precedenti penali
7. razza
8. lignaggio
22
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 23
Seguendo queste semplici indicazioni è chiaro che
il massimo punteggio è ottenuto da una principessa
navajo lesbica figlia di un armatore greco multimiliardario morta in carcere di overdose dopo avere
venduto 5 milioni di dischi cantati esclusivamente a
rutti. Tenete il suo cadavere in freezer e tiratelo fuori
ogni volta che vi invitano a un ricevimento. Presentatela a tutti e farete un figurone. Purtroppo rischierete
di ricevere una valanga di inviti.
Anche la pratica del saluto è stata oggi rivoluzionata. L’inchino discreto o la stretta di mano di cui si dosava con cura l’intensità (quella debole, tipo calamaro
in agonia, era troppo blasé; quella stritola-falangi faceva molto spaccapietre o boscaiolo) sono caduti nel
dimenticatoio. Questi non sono più tempi di cenni discreti ed eleganti: oggi un saluto deve dimostrare in
modo chiaro al mondo intero lo stato di estasi pre-orgasmica che si prova nell’incontrare una persona conosciuta. Strappatevi i vestiti, buttatevi per terra ed
emettete urla belluine affinché non vi siano dubbi sulla felicità sconvolgente che vi assale. Una conoscenza
superficiale, a prescindere dal suo sesso, va baciata appassionatamente sulla bocca per almeno dieci minuti.
Se poi doveste incontrare un vecchio amico o un anziano parente, un bacio di questo tipo potrebbe essere considerato un gesto troppo tiepido e distaccato. Vi
lascio quindi immaginare come dovete celebrare la vostra fortuna. Ricordatevi solo di allontanare i bambini
e di usare le precauzioni del caso. Le malattie a trasmissione sessuale sono sempre in agguato.
23
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 24
La conversazione
La civiltà moderna si regge sulla soppressione del
silenzio. Le nostre vite sono affollate di suoni. Un
tempo, per le classi agiate, alla musica era riservato
un momento preciso: i concerti, in casa o nei teatri.
Solo chi compiva lavori umili, come il muratore o la
mondina, cercava di alleviare la fatica cantando senza sosta. Oggi la musica ci perseguita, in auto, in
ascensore, anche nei negozi. Abbiamo il terrore della
quiete. Poche situazioni creano maggior disagio di essere confinati in uno spazio ristretto con una persona
di cui si ha una conoscenza superficiale e non sapere
cosa dire. In questi casi si cerca disperatamente di
trovare l’interruttore che accenda la conversazione
dell’altro in modo da scatenare un monologo di banalità per poter continuare a seguire in pace i propri
pensieri.
Prendete il caso di un viaggio in taxi. Se, per miracolo, ne riuscite a trovare uno libero, vi trovate a osservare nel panico la nuca del guidatore, senza sapere
cosa diavolo dire. In passato era abbastanza facile. Un
vago rimprovero alla confusione creata dai cortei di
24
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 25
manifestanti al traffico cittadino era sufficiente a scatenare una tirata sulla necessità di eliminare il problema con metodi che anche Goebbels avrebbe giudicato eccessivi. Oggi è più difficile. I cortei si sono rarefatti e a volte sono i tassisti stessi a organizzarli. Come
indurre allora il conducente ad attaccare un comizio
che vi dispenserà dal dover fornire qualsiasi contributo? Semplice. Appena saliti formulate una blanda critica all’assessore alla viabilità urbana, del tipo: «Quello di prima ha combinato dei bei pasticci, ma certo che
anche questo non scherza…». D’incanto anche il guidatore più silenzioso ritroverà l’eloquenza di Demostene e rovescerà sul malcapitato politico locale un torrente di oscenità da fare arrossire il tenutario di un postribolo della Suburra. Voi limitatevi a un «beh, sì, ma
del resto…».
In altre occasioni, le scelte sono più difficili. Prima
o poi dovrete aprire bocca, ma cosa dire?
Una buona regola è di buttarsi sull’improbabile.
Parlate di calcio, di film comici da cassetta o di altre
forme di cultura “bassa” di fronte agli intellettuali. Vi
adoreranno perché date loro la chance di dimostrare
di essere umani e anticonformisti. Una frase del tipo:
«Un dribbling di Ibrahimović ha più significato dell’intera opera di Kant» o «L’ultimo film dei fratelli
Vanzina conclude il percorso iniziato da Joyce con
Finnegans Wake» sono garanzia di successo. Viceversa, se vi trovate immersi in una discussione sulla validità di un calcio di rigore o sulla bravura dei concorrenti di un reality show, buttate lì un commento sull’attualità del Tractatus di Wittgenstein. Vi guarde-
25
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 26
ranno come uno scemo e vi lasceranno in pace. Esattamente il vostro obiettivo.
C’è comunque un tema infallibile di sicuro interesse per chiunque: i pregi e i difetti delle persone, la
maldicenza o gossip, in altre parole. Se sono presenti,
è saggio magnificarne i meriti con esagerazione. «Certo che lei, cavalier Bostonazzi, è stato il primo a capire le potenzialità di mercato per le assi da gabinetto
griffate dai grandi stilisti…». «Eh, sì, non faccio per
vantarmi, ma quando tutti i miei concorrenti erano
ancora fissati sulla finitura in rovere o in plastica
bianca io solo ho capito che…». Degli assenti invece
è bene dire tutto il male possibile, esagerandone i difetti. A ben vedere è l’esercizio simmetrico rispetto
alla smaccata piaggeria dei presenti, con la significativa differenza che dovrete lavorare meno di fantasia
e attenervi maggiormente alla realtà.
Un tempo il pettegolezzo riguardava la sfera della
sessualità o della moralità di una persona. La calunnia svelava plotoni di amanti, magari dello stesso sesso dell’interessato, oppure ne metteva in luce attività
criminali. Oggi queste cose non interessano più a nessuno. Provate a raccontare che Sergio si accoppia regolarmente con tre bertucce o che ha svaligiato la cassa di un orfanotrofio e susciterete mormorii di approvazione, se non di invidia. Un marchio di ladro, di
omosessuale o di promiscuo ormai non bolla più nessuno; semmai è motivo di orgoglio. Per non parlare
del ricorso alla chirurgia plastica che ormai viene addirittura sbandierato in trasmissioni televisive. Cosa
resta allora a un povero calunniatore? La vecchia, ma
26
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 27
sempre attuale, sfortuna. La patente di iettatore è facilissima da attribuire e impossibile da negare. Mettete in giro la voce che Stefano aveva predetto un periodo di rialzo continuo dei titoli azionari il giorno
prima del crollo delle Torri Gemelle o che Claudia
aveva pronosticato che le nozze fra Gianni e Camilla
sarebbero durate almeno vent’anni il giorno stesso in
cui lui scappò con il personal trainer di lei e li avrete
rovinati per sempre. Naturalmente il fine della maldicenza non è quello di parlare male di un terzo, ma
di introdurre in modo subdolo l’argomento di conversazione di gran lunga più interessante: voi stessi.
La geniale battuta di Bette Midler in Spiagge di
Garry Marshall quando diceva: «Ma adesso basta
parlare di me, parliamo un po’ di te. Cosa ne pensi di
me?», esemplifica il vostro reale obiettivo. Tenete ben
presente che tutte le persone muoiono dalla voglia di
conoscere il vostro punto di vista su ogni aspetto del
creato e aspettano con ansia la minima scusa per rivolgervi un complimento. Purtroppo sono spesso
troppo timidi per farlo senza un piccolo incoraggiamento. Aiutateli a vincere questo imbarazzo indirizzandoli nel modo corretto, ricordando però che un
approccio indiretto è sempre preferibile. Annunciare
ad alta voce «adesso vi racconto, giocata per giocata,
il mio trionfo al torneo di Burraco dei Bagni Marinella del luglio scorso» è un po’ troppo esplicito. Partite piuttosto annunciando che di tutti gli imbecilli
che si sono mai seduti a un tavolo di gioco nessuno
ha mai avanzato una candidatura più credibile al titolo di campione degli idioti di PierCarlo e avrete la
27
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 28
strada spianata per affascinare l’uditorio con il vostro
racconto di due ore su come lui, quando voi avete calato il sette di picche, ha risposto con un jack di denari. Vi adoreranno.
Non sentitevi confinati ai pochi campi dello scibile in cui pensate di vantare qualche competenza. Viviamo ormai nell’era della despecializzazione spinta.
Una volta sui mezzi di informazione compariva un
entomologo che, dopo avere studiato per quarant’anni le zanzare, azzardava una timida opinione sull’ultimo tipo di anofele che si impegnava strenuamente a
rendere invivibili le nostre notti estive. Se qualcuno
gli poneva la domanda anche più banale fuori dal suo
campo di specializzazione, tipo «ma che giorno è oggi?», immediatamente dichiarava la sua impreparazione a rispondere. Ora, invece, ci appare in televisione un ragazzotto che, forte di avere terminato a
stento la scuola dell’obbligo, si sente abbastanza qualificato per spararci le sue certezze granitiche su Mozart, la fine del comunismo e la fisica quantistica. Un
po’ di tempo fa ho sentito un’intervista a Brad Pitt
che, avendo appena interpretato il ruolo di Achille in
Troy, tributava un riconoscimento postumo a Omero
con una frase del tipo: «Bisogna riconoscere che alla
base del successo del film c’è una storia niente male».
Mi vedo già l’aedo nell’aldilà che, tronfio come un
tacchino, prende Virgilio sottobraccio e lo umilia dicendogli: «Tu al massimo sei stato buono per uno
sceneggiato RAI con Giulio Brogi e Marilù Tolo».
Torniamo al tema dell’invadenza della musica. Esiste un momento della nostra giornata che non sia al-
28
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 29
lietato da una colonna sonora? Negozi, ristoranti, cinema, mezzi di trasporto, persino gli ascensori, si sentono in obbligo di garantirci la presenza di una cantilena costante. Intendiamoci, io non ho niente contro
la musica che anzi giudico sublime quando desiderata esplicitamente. È meraviglioso scegliersi con cura
un brano e gustarselo con voluttà. Ma, in questo momento in cui sto cercando di frustare lo sparuto drappello di neuroni rimasti per indurli a partorire qualche riga per portare avanti questo libercolo, perché
devo sorbirmi una sfilza di allegre canzoncine? Ormai
sono giunto alla conclusione che si tratta di un subdolo complotto di alieni verdognoli con le antenne
per indebolire le nostre difese e conquistare la Terra.
Pensateci.
Vi svegliate la mattina e, se per disgrazia accendete
la radio in casa o in macchina, vi si insinua in mente
un motivetto che agisce come un virus del computer,
mangiandovi a poco a poco tutta la memoria. Dopo
un’ora non siete in grado di rispondere alle domande
più elementari. Anno della scoperta dell’America?
Mah! Capitale d’Italia? Uh! Quale numero viene dopo il quattro? Boh! Però se vi sussurrano: «Trottolino
amoroso», vi uscirà automaticamente «du-du e dada». Per non parlare dei cosiddetti jingle: saranno
trenta o quarant’anni che non li sento ma, se abbasso
un attimo la guardia, il mio cervello si paralizza per
mezza giornata sui temi musicali del Carosello della
mia infanzia. «Chiamami Peroni, chiamami Peroni,
chiamami Peroni, sarò la tua birra… la tua birra io
sarò» o «Du-du-du-du… du-du-du-du… Dufour».
29
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 30
Un bel giorno, mentre l’umanità in stato catatonico sarà impegnata a cantare «Maya-Ho, Maya-Hi,
Maya-Hu», gli ometti verdi atterreranno indisturbati
in piazza del Duomo e ci spazzeranno via tutti con un
raggio disintegratore.
Musica a parte, uno dei grandi misteri dell’universo che la scienza non è in grado di spiegare è perché
le donne parlano così tanto, mentre gli uomini preferiscono forme non verbali di comunicazione tipo
grattarsi furiosamente il cavallo dei pantaloni. Due
femmine della specie Homo Sapiens sono capaci di
dissertare per due ore sul colore delle scarpe indossate dall’amica Annamaria a una festa di tre mesi prima, mentre i loro mariti faticano a procedere oltre un
grugnito di saluto. Matrimoni, tradimenti, nascite e
morti forniscono alle donne lo spunto per conversazioni interminabili. I maschi diventano loquaci solo
quando gli arbitri fischiano un calcio di rigore.
L’altro giorno ho incontrato per strada la sorella di
un vecchio amico che non vedevo da anni. Ho fatto
l’errore di menzionare questo fatto a mia madre che
mi ha subito bombardato di domande: «Come sta?
Cosa fa? Dove vive? Si è sposato? Ha figli?». Dato che
ero impegnatissimo a rivedere per la sesta volta un servizio televisivo sull’infanzia di Pippo Inzaghi le ho risposto laconicamente: «Sta bene». Non l’avessi mai
fatto, mi ha sottoposto a un interrogatorio da KGB alla
fine del quale ho dovuto spiegarle che ha fatto quindici anni di galera per avere sgozzato la prima moglie,
un’operazione di cambio di sesso che lo ha portato a
sposare un marinaio algerino, ha vinto il Nobel per la
30
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 31
pace, scritto un bestseller portato sugli schermi da Steven Spielberg e fondato una setta religiosa che idolatra Mino Reitano. Cioè, sta bene, come le avevo detto
subito.
Un esempio può facilitare la comprensione di questa diversità congenita. Immaginiamo che una coppia,
Paolo e Maria, inviti a cena un’altra coppia, Giuseppe
e Silvia. Le due donne si rifugeranno subito in cucina dove inizieranno una dettagliata disanima della
carriera scolastica dei figli (loro e di qualche dozzina
di conoscenti comuni), delle loro relazioni con i rispettivi coniugi e delle difficoltà di trovare un valido
aiuto domestico. La conversazione dei mariti, dopo
un avvio scoppiettante («bianco o rosso?»), si arena.
Per tacito accordo, accendono il televisore e rivedono una finale di Wimbledon di trent’anni fa fra due
tennisti svedesi morti da un pezzo. Silvia e Maria non
hanno nessuna remora ad analizzare anche gli aspetti
più intimi della loro vita. Paolo e Giuseppe, pur frequentandosi da una vita, non conoscono neanche il
numero dei reciproci figli. Anzi, sanno il numero dei
propri solo perché hanno imparato a loro spese che
questa ignoranza non suscita l’entusiasmo del coniuge («Come hai potuto chiedermi quanti ne abbiamo
esattamente?»).
Il mistero della maggiore loquacità femminile può
essere spiegato dalla storia dell’umanità. Partiamo dai
nostri progenitori, i cavernicoli. Le femmine stavano
a casa a curare i figli. Non avevano un granché da fare
tutto il giorno. Due colpi di ramazza alla caverna, un
paio di pelli da lavare. Si tenevano compagnia raccon-
31
DESURY 07 def.qxd:impaginato 10 marzo
18-10-2012
11:27
Pagina 32
tandosi l’un l’altra i fatti propri, cioè analizzando i difetti dei loro compagni («E tu dici che il tuo uomo
puzza? Pensa che il mio usa un pesce secco come deodorante!»). Il maschio invece usciva la mattina con in
testa un solo pensiero: ammazzare un mammut. Tutti
gli altri condividevano questo progetto e quindi non
c’era molto da discutere. Se qualcuno avesse proposto
di andare a visitare una mostra di pittura contemporanea, l’intero villaggio sarebbe stato condannato al
digiuno. Correre dietro al mastodonte a piedi nudi era
faticoso e non si poteva sprecare fiato. Qualcuno magari si fermava a guardare il paesaggio ed esprimeva
un commento. Questi maschi più loquaci arrivavano
ultimi e quindi morivano di fame. I pochi che sono sopravvissuti si sono evoluti in stilisti.
32