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ISSN 2283-5873
Scienze e Ricerche
news
SR
SUPPLEMENTO AL N. 31, 15 GIUGNO 2016
Up-Running. Anche
l’Università di
Foggia nel progetto
europeo
Superando una agguerrita e qualificata concorrenza, il progetto Up-Running
(coordinato dal prof. Massimo Monteleone, associato di Agronomia e coltivazioni erbacee al Dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente dell’Università di Foggia) è riuscito
ad aggiudicarsi il finanziamento della
Commissione Europea nel quadro del
programma Horizon 2020. Il progetto
è coordinato dalla Fondazione Circe,
con sede a Saragozza (Spagna), e per
l’Italia vede il coinvolgimento attivo sia
dell’Università di Foggia (Dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e
dell’ambiente) che del Distretto Tecnologico Agroalimentare (D.A.Re.). Questi gli obiettivi scientifici del progetto
Up-Running: superare le barriere che
attualmente ostacolano la valorizzazione dei residui delle potature di oliveti e
vigneti od altri fruttiferi a fini bioenergetici; dimostrare le concrete possibilità
di utilizzo di tali residui, per diversificare l’attività agricola, integrare il reddito, garantire l’autoconsumo energetico,
nel rispetto della qualità dell’ambiente
e della fertilità del suolo; documentare
e diffondere casi di successo nonché
nuovi, interessanti modelli di business;
partecipare ad attività dimostrative a
carattere pilota; usufruire di eventi di
formazione e di trasferimento tecnologico; promuovere la creazione di nuove
filiere produttive che valorizzino l’impiego di tali residui; sviluppare un’azione corale nel sensibilizzare all’utilizzo
delle bioenergie da residui agricoli ed
esercitare una corretta influenza per attivare misure, programmi e strumenti finanziari da parte dei policy maker, forti
del supporto ricevuto dalla Commissione Europea. «Molte, sempre su questi
temi, saranno le occasioni d’incontro,
gli eventi dimostrativi e i momenti
di confronto e di collaborazione, che
avranno luogo sia a livello regionale che
nazionale – argomenta il prof. Massimo
Monteleone –. Smaltita la gioia della
ammissione al finanziamento da parte
della Commissione Europea nell’ambito della piattaforma Horizon 2020,
adesso dobbiamo concretamente e necessariamente passare alla fase operativa del progetto. A breve sarà organizzato un primo incontro aperto a tutti gli
stakeholder della provincia di Foggia, a
cui faranno seguito quelli che saranno
organizzati nella provincia di Bari e di
Taranto. Saranno momenti in cui, oltre
a illustrare le linee guida del progetto e
dei nostri interventi, sarà illustrata anche la breve ma significativa avventura
sociale e scientifica di un progetto come
Up-Running, che per vedere la luce ha
superato una concorrenza davvero molto qualificata: particolare che ci rende
ancora più orgogliosi e, al tempo stesso,
maggiormente responsabili».
L’archivio degli
spot politici
dell’Università Roma
Tre
‘Cuore’ e ‘amore’ sono le parole
chiave delle campagne elettorali dei
candidati alle amministrative 2016. E’
quel che emerge dall’analisi condotta
dall’Archivio degli spot politici dell’U-
niversità degli Studi Roma Tre, che
ha raccolto e messo online i materiali
elettorali nel sito www.ilgaladellapolitica.it. Video, slogan, manifesti, post
su Facebook e Twitter rivelano aspetti
interessanti di questa tornata elettorale
e il processo di trasformazione della
politica. «L’Archivio ha raccolto, monitorato e analizzato il materiale elettorale di partiti e candidati», spiega il
professor Edoardo Novelli del Dipartimento di Filosofia Comunicazione
e Spettacolo di Roma Tre , ideatore e
curatore dell’Archivio. «Il senso di questa tornata elettorale e il processo di trasformazione della politica sono rivelati
dall’osservazione complessiva della comunicazione degli schieramenti politici
nelle città che vanno al voto. Passando
in rassegna i manifesti si fa fatica, tranne in rare eccezioni, a trovare residui
del tradizionale lessico politico (sinistra, destra, conservatore, progressista,
giustizia, lavoro), mentre abbondano
simboli e parole che rimandano alla sfera passionale ed affettiva. Soprattutto
in occasione di elezioni amministrative come queste la proposta politica si
è spostata dal piano della razionalità
a quello dell’emotività ed è in questa
chiave che molti dei principali candidati
si presentano agli elettori». Dall’analisi
dell’Archivio emerge inoltre che la rete
si conferma il luogo della sperimentazione e della creatività, non sempre con
esiti positivi. «Tutti i principali candidati hanno diffuso una gran quantità di
materiali su Facebook e Twitter, strumenti dei quali non è ancora ben chiara
la ricaduta in termini elettorali ma di cui
è ormai impossibile fare a meno», continua Novelli. «Mentre i manifesti sono
impiegati per le campagne istituzionali
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LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016
con le quali posizionare il candidato e
per le campagne tematiche sui principali punti di programma, la rete ed i social
network sono lo strumento per condurre
la campagna quotidiana e per attaccare
la credibilità degli avversari». Quella
dell’Archivio è un’attività con finalità
prettamente scientifiche e di studio che,
oltre a raccogliere centinaia di materiali
prodotti per le elezioni, dà la possibilità
di votare le campagne ritenute più efficaci e innovative.
Presentato il più
importante studio
in parodontologia
realizzato da un team
di ricercatori italiani
Anni di ricerca scientifica e tanti
importanti risultati raggiunti, hanno
portato il network internazionale EDN
- Excellence Dental Network (all’estero conosciuto come IMI-International
Microdentistry Institute) ad essere oggi
l’unica realtà al mondo in grado di debellare la parodontite anche nelle sue
forme più aggressive e spesso refrattarie alla terapia. Questa patologia, volgarmente nota come piorrea, è causata
da un’infezione batterica che colpisce
il parodonto, cioè l’insieme di strutture preposte a sostegno degli elementi
dentali. La parodontite, se non trattata
in maniera adeguata, porta inevitabilmente nel tempo alla perdita dei denti.
La recente pubblicazione su “European
Journal of Clinical Microbiology and
Infectious diseases” dell’articolo sul
protocollo terapeutico PERIOBLAST
™ (PERIOdontal Bio Laser ASsisted
Therapy) ideato e applicato da EDN,
presenta ora al mondo scientifico lo
studio di parodontologia con il maggior
numero di pazienti trattati mai realizzato (2.700 individui), con la valutazione
microbiologica comparativa tra prima e
dopo la terapia a 24 mesi, e con un’importante sezione di metagenomica che
ha sequenziato l’intero microbioma del
cavo orale di tre gruppi di pazienti, evidenziando batteri mai correlati finora
alla malattia parodontale, ma associati
a importanti patologie sistemiche. Il
2
valore dello studio risiede, inoltre, nel
fatto che è multicentrico, quindi con
risultati non dipendenti dall’operatore
e che dimostra che tutti i pazienti rispondono alle cure anche in assenza di
antibioticoterapia: cosa non secondaria
per evitare di creare ceppi di batteri
resistenti, come raccomanda l’OMS.
Tale ricerca valida, quindi, un protocollo terapeutico in grado di curare con
successo, grazie all’impiego combinato
di laser ad alta potenza, microscopio
operatorio, test biomolecolari, tutte le
forme di parodontite, indipendentemente dalla flora batterica coinvolta, dalla
predisposizione individuale, dagli stili
di vita del paziente e dalla bravura ed
esperienza dell’operatore. Fondatore e
titolare dell’EDN - Excellence Dental
Network - è il prof. Francesco Saverio
Martelli, autore di varie pubblicazioni
scientifiche, tra i più grandi specialisti
mondiali di malattie dentali e parodontite in particolare.
mi; tecniche avanzate di monitoraggio,
osservazione e analisi di eventi idrometeorologici estremi; modellazione, previsione delle inondazioni e delle piene
lampo e analisi degli effetti dei cambiamenti climatici e globali; frane indotte
da precipitazione; dinamica costiera
e tsunami; impatto sociale, diffusione delle informazioni e gestione delle
emergenze nei rischi idrometeorologici.
Coordinatori della Conferenza sono il
prof. Giuseppe Tito Aronica del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di
Messina e il prof. Giovanni Randazzo
del Dipartimento di Scienze matematiche e informatiche, scienze fisiche e
scienze della terra dell’Università di
Messina.
A Messina la Plinius
Conference on
Mediterranean Risk
Con un evento dal titolo particolarmente allusivo - “Diversamente giovani,
affamati e curiosi” - si è chiuso l’anno
accademico dell’Università della terza
Età di Genova. L’Università di Genova
è l’unica Università Italiana a gestire in
autonomia una specifica offerta formativa rivolta ad un’utenza adulta di età
superiore ai 45 anni: 1.100 iscritti, 400
docenti che hanno prestato la loro opera
gratuitamente, visite guidate, concerti,
teatro, cinema, per un’offerta formativa
di più di 1200 ore.
L’attività didattica è organizzata per
Aree (Umanista, Sociale, Architettura, Ingegneria, Scienze, Medicina e
Farmacia) e per corsi specifici (lingue
straniere, lingua e letteratura latina,
musica, pittura e scultura): ogni allievo
può iscriversi ad un’Area e ad un corso
con un’iscrizione di 50 euro per il primo
anno e 30 euro per gli anni successivi.
A differenza delle cosiddette “università popolari” che sviluppano attività
finalizzate all’animazione culturale in
chiave di supporto all’invecchiamento
attivo, UniTE si è focalizzata, fin dalla
sua nascita nel 1983, allo sviluppo di attività a carattere strettamente didattico,
finalizzate a consentire un reale appren-
Si è svolta a Giardini Naxos la quindicesima edizione della Plinius Conference on Mediterranean Risk organizzata
dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Messina insieme alla European Geosciences Union
(EGU) e che attrarrà esperti provenienti
da ogni parte del mondo sui temi dei rischi legati ad eventi idrometeorologici
nelle aree mediterranee. Fin dalla prima
edizione, nel 1999, la Plinius Conference on Mediterranean Risk ha rappresentato un forum aperto interdisciplinare
per condividere e migliorare le conoscenze sulle cause e sugli effetti degli
eventi estremi (nubifragi, inondazioni,
frane, tsunami, erosione costiera, ecc..)
nelle aree mediterranee, per migliorarne
le capacità di modellazione e i metodi
di previsione, per migliorarne il monitoraggio, la mitigazione la gestione dei
rischi connessi La presente edizione, la
prima in Sicilia, si è focalizzata su importanti argomenti tra cui: le cause e la
fisica degli eventi meteorologici estre-
Diversamente
giovani: la sfida
dell’Università della
Terza Età di Genova
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dimento da parte degli allievi coinvolti
e a garantire l’efficacia dell’azione di
“social engagement” dell’Università.
Complessivamente l’esperienza UniTE 2015-2016 è stata particolarmente
soddisfacente ed hanno ripreso slancio anche molte attività esterne: con il
prossimo anno, le cui principali attività
didattiche potrebbero concentrarsi in
un’unica importante sede universitaria,
si proseguirà in tale direzione. Sono
previsti tra l’altro corsi specialistici su
“Lutero, dialogo interreligioso ed ecumenico” in coincidenza con Il 500esimo
anniversario dell’affissione delle tesi di
Martin Lutero, sulle “Grandi donne in
letteratura” in coincidenza con i 150
dalla pubblicazione di Madame Bovary e un corso specifico su “Govi e l’arte
del dialetto” in parallelo con le molte
iniziative già in atto per ricordarne i 50
anni dalla scomparsa.
sione tra lezioni frontali d’aula ed esperienze pratiche; promuovere percorsi
formativi post laurea e post specializzazione legati a processi innovativi per
la sostenibilità in sanità; promuovere
ricerche applicate su temi legati alla
sostenibilità dei sistemi sanitari, all’organizzazione sanitaria, all’economia
sanitaria e alla promozione della salute;
promuovere progetti di ricerca regionali, nazionali e internazionali, con la partecipazione di studenti, specializzandi,
docenti e professionisti del Servizio
Sanitario Nazionale; facilitare i percorsi
per la pubblicazione di studi e ricerche;
sviluppare relazioni internazionali per
la mobilità degli studenti e dei docenti,
la disseminazione delle esperienze, la
partecipazione a programmi condivisi;
promuovere iniziative di divulgazione
del concetto e dell’applicazione della
sostenibilità in sanità.
Nasce a Parma
un Centro di
Formazione e
Ricerca sulla qualità
dei sistemi sanitari
Sport e salute in
campo per battere
il disagio psichico.
Un convegno
dell’Istituto
Superiore di Sanità
E’ stato firmato nella sede dell’Università di Parma un protocollo d’intesa
fra Ateneo, Azienda Ospedaliero-Universitaria e Azienda USL per dare il via
alle attività del Centro di Formazione
e Ricerca su organizzazione, qualità e
sostenibilità dei sistemi sanitari, istituito da Università di Parma, Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Parma e
Azienda USL di Parma. Il Centro nasce dalla volontà dei tre enti firmatari di
collaborare e coordinarsi per sviluppare
processi integrati tra la formazione specialistica e gli ambiti di esercizio della
professione medica e sanitaria, attraverso azioni sinergiche dell’Università e
del Servizio Sanitario Regionale anche
in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati. I principali obiettivi del
Centro sono: promuovere percorsi formativi integrati al Piano degli studi di
Medicina e Chirurgia, delle Professioni
Sanitarie e delle Scuole di Specializzazione di area sanitaria, attraverso attività
didattiche fondate anche sulla connes-
L’Istituto Superiore di Sanità, il Dipartimento di Salute Mentale ASL RM
2 e l’Università Cattolica del Sacro
Cuore hanno organizzato un convegno
sul tema del gioco del calcio, vulnerabilità, inclusione e felicità. Un’occasione
di approfondimento per affrontare, alla
presenza di rappresentanti istituzionali, universitari, scientifici, sportivi,
imprenditori e appartenenti alla società civile, un percorso di riflessione
sul tema dello sport come strumento
di promozione della salute mentale e
di lotta alla discriminazione basata sul
pregiudizio nei confronti del malato. Il
convegno vuole mettere in luce l’importanza dell’impegno sportivo, e nello
specifico del calcio, nei programmi di
riabilitazione psico-sociale dei pazienti
affetti da disturbi mentali. Il campo di
calcio, con le sue regole, può diventare
un vero e proprio mezzo di opposizione alle barriere in cui rinchiudiamo per
paura le persone con disagi psichici. In
misura crescente negli ultimi anni, su
indicazione delle agenzie internazionali, si richiedono alla comunità degli psichiatri misure in grado di promuovere
la salute mentale e a prevenire il disagio
e il disturbo psichico senza impattare
sui costi della sanità pubblica - afferma
Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - Partecipare e
supportare iniziative come questa significa per noi promuovere strategie che
hanno sicuramente una ricaduta sia in
termini di prevenzione sia sotto il profilo neurobiologico perché l’attività fisica appare indispensabile allo sviluppo
di una corretta integrazione emozionale
e cognitiva. “L’esigenza di un seminario che riunisca tante realtà - afferma
il Dott. Emanuele Caroppo Dirigente
Psichiatra dell’UOC SPDC Ospedale
Pertini di Roma e Segretario Scientifico
del seminario - nasce dalla chiara consapevolezza che un intervento efficace
ed efficiente per la salute e il benessere
mentale non può prescindere, oltre che
da cura e riabilitazione, da una sempre
viva e forte azione di contrasto allo
stigma realizzata in modo congiunto”.
La comunità clinico-scientifica è ormai
concorde nell’attribuire allo sport un
ruolo fondamentale nel riavvicinamento tra mente e corpo e nell’integrazione
perché ripropone situazioni rapportabili con la vita quotidiana: la presenza
di compagni di squadra, avversari e
direttori di gara implicano nel paziente
una serie di reazioni e sentimenti che lo
portano ad acquisire comportamenti di
socializzazione più idonei.
Proton: un modello
integrato per predire
lo sviluppo delle
reti della criminalità
organizzata
Il CFNNS (Centro di Neuropsicologia Clinica e Forense e di Neuroscienze e Società) dell’Università di Pavia,
diretto dalla professoressa Gabriella
Bottini sarà partner del progetto PROTON (Modelling the PRocessesleading
to Organised crime and TerrOrist Net3
LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016
works), finanziato dal programma Horizon 2020 della Commissione Europea
con oltre 4,4 milioni di euro. PROTON
costituisce un successo per l’Italia, conferma la qualità della ricerca criminologica italiana e la sua rilevanza a livello
internazionale. L’idea innovativa forte
è statal’integrazione di scienze sociali,
computazionali e cognitive, grazie a un
consorzio di 21 partner di eccellenza
provenienti da più di dieci paesi. Oltre all’UniversitàCattolica di Milano, i
principali partner saranno l’Università
Ebraica diGerusalemme, la Fondazione
Fraunhofer (la più grande organizzazione di ricercaapplicata in Europa), IBM
e il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
I dati raccolti diventeranno gli input di
un modello computazionale PROTONS che consentirà di testare l’impatto di
diversi scenari sulla criminalità organizzata e sul terrorismo. Per esempio,
PROTON-S potrà valutare se e come un
cambiamento dei livelli di integrazione
degli stranieri o la legalizzazione delle
droghe leggere influenzino lo sviluppo
delle reti criminali e terroristiche. Con
la collaborazione di 21 partner internazionali, questo progetto svilupperà nei
prossimi tre anni modelli computazionali che permetteranno di prevedere lo
sviluppo delle organizzazioni criminali
e terroristiche e testeranno diversi tipi
di interventi di prevenzione e contrasto. Capofila del progetto PROTON è il
Centro Transcrime dell’Università Cattolica di Milano. I laboratori di ricerca
saranno coinvolti in due settori cruciali
del progetto: lo studio delle basi cognitive dei comportamenti criminali e la
supervisione etica dell’intero progetto. “Con la collaborazione del dottor
Gerardo Salvato, psicologo esperto di
neuropsicologia forense, analizzeremo
le caratteristiche biologiche e cognitive
di persone con condanne nell’ambito
della criminalità organizzata. Il profilo
cognitivo di un individuo può essere infatti una concausa del comportamento
criminale, così come la frequentazione
di ambienti criminogeni si riflette sulle
prestazioni cognitive degli individui”
spiega la professoressa Bottini. “Ovviamente la neuropsicologia costituisce
solo un tassello di un puzzle complesso
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che porta alla nascita di strutture organizzate a fini criminali, ma il suo inserimento in un modello predittivo è una
novità rispetto ai modelli criminologici
attualmente utilizzati”. Allo studio delle ricadute etiche e legali di PROTON
collaborerà anche un’altra realtà importante dell’Università di Pavia, l’European Center for Law, Science and
New Technologies, presieduto dal giudice Amedeo Santosuosso, col quale il
CFNNS intrattiene da anni una proficua
collaborazione: “È proprio da una attività multidisciplinare ormai consolidata
nell’ambito del rapporto tra neuroscienze e legge che nasce la competenza che
ha permesso al nostro centro di collaborare con un progetto vincente”.
Un’altra speranza
per l’AIDS da uno
studio della Temple
University e della
Statale di Milano
Eradicare il genoma del virus HIV
dalle cellule di pazienti siero positivi:
la “prova generale” di questo grande
traguardo svolta con successo in uno
studio, in vivo, frutto della collaborazione tra Università Statale di Milano
e Temple University (USA). La tecnologia di gene editing ottimizzata per
“tagliare via” il genoma del virus HIV
da tessuti infetti apre la possibilità agli
scienziati per la definizione di un nuovo
e definitivo trattamento per l’eradicazione dell’infezione da HIV da pazienti
siero positivi. La prova generale (riuscita perfettamente) di questa nuova e
fondamentale possibilità per la cura
dell’AIDS è contenuta in uno studio,
in vivo, frutto della collaborazione tra
il Laboratorio di Ricerca Traslazionale
del Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgiche dell’Università Statale di Milano e il Department of Neuroscience della Lewis Katz School of Medicine presso la Temple University. Lo
studio è pubblicato su Gene Therapy,
rivista del gruppo Nature. Il professor
Kamel Khalili, della Temple University – visiting professor presso la Statale
di Milano e professore a contratto nella
Scuola di Specializzazione di Microbiologia dello stesso Ateneo – con il professor Pasquale Ferrante – docente di
Microbiologia e Microbiologia Clinica
al Dipartimento di Scienze Biomediche
e Chirurgiche - e la dottoressa Ramona
Bella, dottoranda di Medicina Molecolare e Traslazionale e attualmente titolare di una fellowship alla Temple University, hanno dimostrato per la prima
volta che l’eradicazione del DNA provirale di HIV è possibile in vivo in un
vasto range di cellule e tessuti. I ricercatori hanno utilizzato la tecnica CRISPR/
Cas9, un sistema derivante dall’ingegneria genetica che consente di tagliare
il genoma di un organismo in qualsiasi
punto in maniera molto precisa, aggiungendo, rimuovendo o cambiando la sequenza di geni specifici. I risultati raggiunti in questo lavoro, che si aggiungono a quelli ottenuti precedentemente
mediante esperimenti di gene editing su
tessuti prelevati da pazienti con HIV,
aprono la strada alla possibilità di nuove
e promettenti sperimentazioni.
L’Università di
Ferrara si interroga
gli ecoreati
Dal Testo Unico Ambientale alla
nuova legge sugli ecoreati: le «prescrizioni ambientali» al vaglio della prassi
applicativa ad un anno dall’entrata in
vigore della legge di riforma (l. n. 68
del 2015)”. E’ il tema di una iniziativa
promossa dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara,
in collaborazione con la Camera Penale Ferrarese “Avv. Franco Romani”.
Con la legge del 22 maggio 2015, n.
68 - hanno spiegato gli organizzatori
dell’evento - il legislatore ha introdotto rilevanti novità nella disciplina dei
reati ambientali, da un lato, inserendo
nel Codice penale fattispecie delittuose
severamente sanzionate, prima del tutto inedite, e, dall’altro lato, incidendo
su una pluralità di istituti e previsioni,
coinvolgenti diversi testi normativi. Tra
i più significativi, ma forse meno noti, nuovi profili di disciplina si inserisce
SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 | LE NEWS
la previsione, all’interno del c.d. Testo unico ambientale (d.lgs. n. 152 del
2006), di un particolare meccanismo di
estinzione di alcune contravvenzioni,
legato all’adempimento delle prescrizioni imposte dall’autorità di vigilanza;
sistema, quest’ultimo, già noto in materia di sicurezza sul lavoro, ma finora del
tutto inedito in materia ambientale. Sennonché, la legge di riforma su questo,
come su altri aspetti, ha lasciato aperti
rilevanti problemi interpretativi che
hanno influito in modo non trascurabile
sulla prassi applicativa. Da qui è nata
l’idea di organizzare un momento di incontro e riflessione per verificare quali
orientamenti si siano ad oggi affermati
e quali siano i margini di compatibilità
dei predetti orientamenti con i principi
fondamentali che regolano la materia”.
L’ENEA per il
risparmio energetico
nel settore agricolo
Promuovere l’efficienza energetica e
l’utilizzo di fonti rinnovabili nel settore
agricolo, forestale e nell’agroindustria,
ottimizzando i consumi e migliorando
i risparmi, in particolare delle attività
a più alta intensità energetica. È questo
uno dei principali obiettivi del Protocollo di intesa firmato dal MiPAAF e
dall’ENEA per migliorare l’efficienza
energetica nel sistema agricolo-alimentare, diminuirne gli impatti ambientali
e rafforzare il trasferimento di knowhow e metodologie innovative, anche
attraverso attività di informazione e comunicazione sui consumi di energia, in
ambito nazionale e regionale, così come
stabilito dalla Direttiva Europea 27/
EU/2014. L’ENEA collaborerà inoltre
con il Ministero per sostenere l’introduzione di processi e tecnologie innovative per la realizzazione di impianti
di produzione di energia rinnovabile,
l’efficientamento di quelli esistenti e di
progetti pilota; verrà inoltre promosso
l’utilizzo efficiente di prodotti agricoli
e agroindustriali a fini energetici e per
la produzione di biometano e di biocarburanti da filiere nazionali. Ma non
solo. ENEA e MIPAAF, supporteran-
no imprese ed enti di ricerca nazionali
nella partecipazione a progetti europei
e internazionali anche attraverso la costituzione di partenariati e l’elaborazione delle proposte. Il settore agricolo e
agroindustriale consuma ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed
elettricità per la produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, per il funzionamento delle macchine e la climatizzazione degli ambienti di produzione e
trasformazione. Secondo l’ultimo Rapporto ENEA sull’efficienza energetica,
a livello Ue il settore agricolo-alimentare assorbe il 26% dei consumi finali
di energia, mentre in Italia circa il 13%.
Con opportuni interventi di efficientamento tecnologico, a livello nazionale
si potrebbero ridurre del 25% i consumi
di energia nell’irrigazione e fino al 70%
nei sistemi di ventilazione e raffrescamento, con un ritorno degli investimenti
compreso tra 5 e 7 anni.
L’Università di
Parma presenta i Poli
per l’innovazione
L’Università di Parma ha presentato
nei giorni scorsi i suoi “Poli per l’innovazione”, le nuove strutture che dal
2017 ospiteranno le attività di ricerca
e sviluppo di imprese innovative interessate a insediarsi dentro il campus
universitario. Si tratta di un sistema di
strutture pronte ad accogliere imprese
ad alto tasso di innovazione per facilitare le interazioni, creare vantaggi reciproci e ricadute positive sul territorio. E’ ancora aperto per alcuni giorni
il bando di Ateneo per il recepimento
delle manifestazioni di interesse da parte delle imprese che vogliono entrare a
far parte di questo contesto, permeato
di innovazione e caratterizzato dalla
presenza di laboratori e strumentazioni all’avanguardia, team di ricerca e
studenti provenienti dai dipartimenti
tecnico-scientifici, medico-sanitari ed
economico-giuridici. Senza trascurare
l’apporto fondamentale di competenze
specifiche presenti in Ateneo su proprietà intellettuale, project management
e fund raising su topic riguardanti innovazione competitiva di prodotti e processi sulle più diversificate piattaforme
tematiche.
Arrivano le
nanomacchine solari
targate Università di
Bologna
Costruire macchine nanometriche
azionate dall’energia della luce. È il
progetto “made in Unibo” del professor
Alberto Credi che il Consiglio Europeo
della Ricerca (ERC) - attualmente uno
dei programmi di punta del programma
di ricerca europeo Horizon 2020 (20142020) - ha scelto di finanziare con quasi due milioni e mezzo di euro, primo
Advanced Grant sulla chimica assegnato all’Università di Bologna e quinto
per le scienze chimiche in tutta Italia dal
2007, anno di nascita del bando ERC.
Il progetto si chiama LEAPS (“Light
effected autonomous molecular pumps:
Towards active transporters and actuating materials”) e ha come obiettivo la
realizzazione di sistemi nanometrici in
grado di trasportare molecole in modo
controllato utilizzando l’energia della
luce: uno studio che promette di aprire
nuove vie in diversi settori della scienza, della tecnologia e della medicina. Il
progetto è estremamente ambizioso e ha
superato le severe fasi di selezione anche grazie alla competenza e alla reputazione scientifica del suo ideatore e del
suo team. Alberto Credi, classe 1970,
docente al Dipartimento di Scienze e
Tecnologie Agro-alimentari dell’Alma
Mater, è fra i 20 chimici italiani più
citati al mondo ed ha già ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue ricerche, l’ultimo dei quali gli sarà conferito
all’Accademia dei Lincei il prossimo
10 giugno, alla presenza del Presidente
della Repubblica. “Tutti gli organismi,
compresi gli esseri umani - spiega Credi
-, utilizzano motori molecolari costituiti
da proteine per svolgere compiti fondamentali per la vita. Negli ultimi decenni noi chimici abbiamo imparato a
creare macchine molecolari sintetiche,
ma non siamo ancora riusciti ad utiliz5
LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016
zarle nel mondo reale. Obiettivo finale
di questo progetto è allora fare concreti
passi avanti in questa direzione.” L’idea
è basata su un modello già sviluppato
dal team guidato dal professor Credi e
pubblicato un anno fa su Nature Nanotechnology, risultato che a sua volta si
fonda sull’esperienza pluriennale del
gruppo di ricerca Unibo sulle macchine
molecolari artificiali, ormai punto di riferimento a livello mondiale per questo
tipo di studi. Il progetto LEAPS durerà
cinque anni e si concentrerà in particolare su tre sfide: il trasporto di molecole
in modo controllato lungo una precisa
direzione per una distanza di alcuni nanometri, il pompaggio di molecole fra
due compartimenti di una soluzione
fisicamente separati da una membrana
e la costruzione di materiali polimerici
nei quali il funzionamento delle pompe
molecolari sia in grado di produrre cambiamenti strutturali.
Identificato al CNR
il meccanismo che
determina il rischio
di celiachia
Uno studio del Consiglio nazionale
delle ricerche ha analizzato i geni della
regione cromosomica HLA associati alla celiachia. Lo studio, coordinato
da Giovanna del Pozzo dell’Istituto di
genetica e biofisica (Igb-Cnr) e Carmen
Gianfrani dell’Istituto di biochimica
delle proteine (Ibp-Cnr), è stato pubblicato sulla rivista The Journal of Autoimmunity. “Nel 95% dei soggetti affetti da
celiachia sono presenti alcuni specifici
geni definiti di rischio o predisponenti
la malattia, in quanto associati all’instaurarsi della risposta immunologica
al glutine del grano”, spiega Giovanna
Del Pozzo dell’Igb-Cnr. “I geni in questione sono DQA1*05 e DQB1*02 del
locus HLA, che codificano la molecola
HLA-DQ2.5 la quale, a sua volta, lega
alcune sequenze peptidiche del glutine
che l’organismo dei pazienti celiaci riconosce come estranee, attivando le cellule del sistema immunitario”. Secondo
la ricerca, nel determinare la predisposizione alla malattia è importante non
6
solo il numero di questi geni HLA ma
anche la quantità di molecole di RNA
da essi prodotta. “I due geni di rischio
associati alla celiachia producono una
quantità di RNA elevata, maggiore di
quella prodotta da geni HLA non associati alla malattia”, prosegue Del Pozzo. “Lo studio dimostra che pazienti sia
omozigoti sia eterozigoti, cioè in cui la
variante, o allele di rischio, è presente
su entrambi i cromosomi 6, o su uno
soltanto, producono una quantità paragonabile di molecole HLA in grado di
presentare i peptidi del glutine tossici.
Ciò spiega perché è tanto importante la
quantità di glutine introdotta con la dieta nel determinare la reazione infiammatoria a livello dell’intestino”.
Messo a punto
a Perugia un
nuovo approccio
per combattere
la Malattia di
Huntington
La base per un innovativo approccio
terapeutico sperimentale alla Malattia
di Huntington, anche nota con il nome
di Còrea, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale CNS Neuroscience
& Therapeutics, apre nuovi orizzonti nel trattamento di questa patologia
a tutt’oggi priva di una cura, grazie
al lavoro dei ricercatori coordinati da
Giovanni Luca e Riccardo Calafiore
rispettivamente del Dipartimento di
Medicina Sperimentale e del Dipartimento di Medicina dell’Università degli Studi di Perugia, e da Ferdinando
Squitieri, Responsabile, dell’Unità di
Ricerca e Cura Huntington e Malattie
Rare dell’IRCCS Casa Sollievo della
Sofferenza di San Giovanni Rotondo e
Istituto CSS-Mendel di Roma. La ricerca, eseguita su modelli animali, apre le
porte a futuri approcci terapeutici innovativi, che è possibile supporre potranno, nel futuro, trovare applicazione sui
pazienti. La Malattia di Huntington è
una malattia genetica rara, neurodegenerativa, progressivamente invalidante
e prevedibile con un test sul DNA. I
sintomi principali sono la difficoltà di
coordinazione del movimento, movimenti involontari definiti “còrea” (dal
greco, “danza”), declino delle funzioni
cognitive ed alterazioni dell’umore e
del controllo delle emozioni. Purtroppo
l’attuale terapia farmacologica non consente di rallentare il decorso della malattia, evitandone l’evoluzione fatale.
Nello studio sperimentale appena pubblicato sono state sfruttate le proprietà
immunomodulatorie, antiinfiammatorie
e trofiche di una particolare cellula del
testicolo del maiale, la cellula di Sèrtoli,
che normalmente svolge, nella sua sede
fisiologica, funzioni nutritizie e protettive sulla spermatogenesi. Cellule di Sertoli ottenute da un allevamento di suini
tenuti in condizioni di assoluta assenza
di agenti infettivi sono state immobilizzate all’interno di microscopiche capsule di alginato di sodio già approvato per
uso umano. Le cellule microincapsulate
sono state quindi iniettate nel cavo peritoneale (addome) di topi affetti da Malattia di Huntington. Il risultato è stato il
miglioramento della condizione clinica
ed il prolungamento della vita media dei
topi trattati, insieme alla riduzione dei
livelli di molecole pro-infiammatorie
nell’encefalo dei topi. “Le microcapsule
contenenti cellule di Sertoli – dichiarano i ricercatori dell’Università di Perugia Giovanni Luca e Riccardo Calafiore - agiscono come una microfabbrica
biologica che dalla cavità peritoneale
rilascia fattori i quali, per via sistemica, possono raggiungere le parti malate,
senza la necessità di iniezioni locali nel
Sistema Nervoso e senza richiedere immunosoppressione farmacologica.
A una specializzanda
di Udine l’Asco
Merit Award di
oncologia 2016
Un nuovo modello che stima la prognosi delle donne affette da carcinoma
mammario, potenzialmente ormonoresponsivo in stadio precoce, è stato
ideato da Caterina Fontanella, trentatreenne specializzanda in Oncologia
medica all’Università di Udine sotto
SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 | LE NEWS
la direzione di Fabio Puglisi. Lo studio prognostico sulle recidive del cancro al seno è valso all’autrice l’Asco
Merit Award, premio assegnato ogni
anno dalla Conquer Cancer Foundation,
fondazione della Società americana di
oncologia clinica (Asco). Fontanella,
originaria di Ponte nelle Alpi (Belluno),
ha ricevuto il premio durante l’annuale congresso della Società americana
di oncologia clinica, che si è appena
svolto a Chicago. Il Merit Award è
uno dei più prestigiosi riconoscimenti
dell’oncologia internazionale e premia,
tra gli altri, i migliori oncologi. Grazie
al lavoro di Fontanella sarà possibile
prevedere con maggiore accuratezza il
rischio di recidiva di questa particolare forma di carcinoma mammario, che
corrisponde a circa il 70% di tutte le
neoplasie diagnosticate alla mammella,
e quindi personalizzare le cure oncologiche con l’obiettivo di ridurre quanto
più possibile il rischio di ricaduta della malattia. Il modello, chiamato ”Star
(Stage age receptors) score”, basandosi
su stadio alla diagnosi, età della paziente ed espressione dei recettori ormonali
è in grado di identificare precocemente
le situazioni probabilmente destinate
ad avere un decorso clinico più sfavorevole. Nell’ambito dei suoi studi sul
carcinoma mammario Fontanella è stata
visiting research fellow per 18 mesi al
German Breast Group di Francoforte,
il più importante gruppo cooperativo
di ricerca tedesco sul tumore alla mammella. Da questa esperienza è nata l’intuizione di un modello predittivo che
aiuti a stimare la prognosi di donne con
un particolare sottotipo di carcinoma
mammario, quello con espressione dei
recettori ormonali. Nasce così il modello ”Stage, age and receptors (Star) score”. «Inizialmente – spiega Fontanella,
ideatrice e coordinatrice del progetto di
ricerca – sono stati analizzati i dati di oltre 3000 donne trattate con terapia preoperatoria, neoadiuvante, nell’ambito
di 6 studi clinici coordinati dal German
Breast Group. Dalla combinazione tra
stadio e assetto recettoriale del tumore
ed età della paziente è stato possibile
identificare 5 gruppi prognostici distinti, con una sopravvivenza media libera
da recidiva che andava dai 4 anni del
gruppo a peggior prognosi fino ai quasi
9 anni del gruppo a prognosi migliore».
Inaugurato a Sassari
il Museo scientifico
dell’Università
L’Università di Sassari ha inaugurato
il museo scientifico mUNISS nel Polo
bionaturalistico di Piandanna alla presenza del fisico Guido Tonelli e del sindaco Nicola Sanna, che vede la luce grazie ai finanziamenti stanziati dal MIUR
che hanno consentito gli allestimenti
e la sistemazione degli spazi da parte
dell’Ufficio tecnico. Come ha spiegato
la curatrice del museo Stefania Bagella,
nell’Università di Sassari si trovano le
seguenti collezioni: Collezione Agronomica, Collezione Entomologica, Museo
Geomineralogico “Serra-Pietracaprina”
nel Dipartimento di Agraria, Collezione
Anatomica nel Dipartimento di Scienze
Biomediche, Collezione di Botanica e
Collezione Zoologica nel Dipartimento
di Scienze della Natura e del Territorio,
Collezione di Botanica Farmaceutica e
Collezione Farmaco- chimico - tossicologica nel Dipartimento di Chimica
e Farmacia, Collezione di Veterinaria
nel Dipartimento di Veterinaria, e Collezione di Fisica all’interno dello stesso
Museo scientifico. Sono in maggioranza apparecchiature scientifiche, piccola
strumentazione, arredi, organismi vegetali o animali, per un totale di 150.000
elementi. Il museo, in 200 metri quadri
di esposizione, non intende offrire un
quadro completo delle collezioni che
continuano a rimanere nei dipartimenti a scopo didattico di ricerca; propone
invece una selezione ragionata dell’insieme delle raccolte e racconta alcuni
momenti emblematici della storia della
ricerca scientifica svolta nel nostro Ateneo a partire dagli studi dell’anatomista
Luigi Rolando nel 1800. Nel corso della
cerimonia inaugurale sono stati presentati il catalogo del museo scientifico,
realizzato da Antonello Mattone e Stefania Bagella, e il progetto di divulgazione e comunicazione del Laboratorio
di AnimazioneDesign del Dipartimento
di Architettura del’Università di Sassari
che ha prodotto le linee guida per l’allestimento dello spazio espositivo, il sito
web museo.uniss.it e alcuni prodotti audiovisivi divulgativi.
Milano: una nuova
protesi epiretinica
per ridare la vista a
un cieco
Dopo quindici anni al buio per una
grave forma di retinite pigmentosa,
l’applicazione di una protesi epiretinica
sta “illuminando” la vita di un paziente di 50 anni. E’ accaduto all’Ospedale
San Paolo - ASST Santi Paolo e Carlo
di Milano grazie ad un delicato intervento chirurgico di alta specializzazione tecnica effettuato dell’equipe medica
diretta da Luca Rossetti, direttore della
Clinica e docente dell’Università degli
Studi di Milano. L’intervento è stato
possibile anche grazie alla donazione
dell’impianto da parte dell’Associazione Retinitis Onlus. Una protesi epiretinica di invenzione californiana che
dà la luce a pazienti completamente al
buio, permettendo di riconoscere sagome con una visione di luce in scala di
grigi, dettata dall’attivazione di 60 pixel
che compongono il chip appoggiato in
sede maculare vicino al nervo ottico.
“Il nostro obiettivo - ha dichiarato il
prof. Rossetti - era cercare di ottimizzare l’immagine catturata dalla telecamera dando al paziente la possibilità
di svolgere anche alcune mansioni di
lettura breve come scadenze, titoli di
testi, autonomia esterna ed interna. I
risultati ottenuti sono ottimi: Nicola ha
riconosciuto le figure degli istruttori e
ha autonomia nel muoversi in ambienti
sconosciuti, evitando porte chiuse e, ad
esempio, sedendosi nello spazio libero
di una panchina parzialmente occupata”. Dopo un attento screening su oltre
2000 pazienti in cura presso la Clinica Oculistica del San Paolo, 3 di questi sono risultati idonei all’intervento. “Sono rinato a 50 anni anche se so che il
lavoro di riabilitazione è ancora lungo e
faticoso” è stato il commento dell’uomo
sottoposto a intervento.
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LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016
Biblioteche
Universitarie
Ecclesiastiche: una
giornata dedicata alle
nuove sfide digitali
L’associazione URBE - Unione romana biblioteche ecclesiastiche -, in
occasione del suo 25° anniversario,
ha organizzato una giornata di studio,
dal titolo “Nuove sfide e nuovi servizi”, rivolta ai professionisti nell’ambito bibliotecario. L’incontro si è svolto
nell’Audotorium Giovanni Paolo II della Pontificia Università Urbaniana e si
inserisce in un percorso volto a “maturare ulteriori obiettivi e a concretizzare
i progetti ancora in sospeso, per significare appieno il valore della cooperazione e per offrire ai propri utenti strumenti sempre più raffinati ed amichevoli d’accesso alle informazioni e alla
conoscenza registrata”, utilizzando le
parole con cui Mauro Guerrini, docente
di biblioteconomia presso l’università
degli studi di Firenze, ha spiegato gli
obiettivi dell’associazione nella brochure realizzata in occasione di questo
25° anniversario. L’associazione è nata
nel 1991 con lo scopo principale di sostenere e avviare l’automazione nelle
biblioteche dei pontifici atenei romani.
La rete informatica di URBE, inaugurata nel 1994 è oggi costituita da 17 Istituzioni accademiche (sette Università
pontificie, un Ateneo, sei Istituti, due
Facoltà) e il Centro Pro Unione. Diretta
dal dott. Silvano Danieli, l’associazione
tiene in vita una comunità di bibliotecarie e bibliotecari capace di rendere reale
la collaborazione tra le varie istituzioni.
I ricercatori del Cnr:
la tossina tifoide ha
un ruolo contro il
tumore epatobiliare
La tossina tifoide, causa di febbre
enterica o tifo addominale e associata
all’insorgenza di enteriti e nei casi più
gravi di tumore epatobiliare, ha sorprendentemente una funzione immuno-modulatrice, riducendo la risposta
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infiammatoria a livello intestinale e
impendendo nella prima fase dell’infezione lo sviluppo di gravi enteriti. A
dimostrarlo è uno studio pubblicato su
Plos Pathogens, realizzato da un team
di ricerca internazionale che coinvolge
5 Paesi e 7 diverse istituzioni tra cui
il Consiglio nazionale delle ricerche
con l’Istituto di tecnologie biomediche
(Itb-Cnr) di Segrate (Milano) e l’Istituto di biofisica (Ibf-Cnr) di Trento. “La
genotossina enterica prodotta dal batterio Salmonella Typhi è portatrice di
un’infezione cronica e risulta associata
all’insorgenza del tumore epatobiliare.
Diversi studi hanno riportato che alcune infezioni croniche sono prodotte
dall’azione diretta di tossine batteriche
che, causando danni al DNA, possono
anche portare alla progressione tumorale”, spiega Clarissa Consolandi, ricercatrice dell’Itb-Cnr che ha partecipato
allo studio. “Il nostro gruppo di ricerca
ha valutato gli effetti dell’infezione in
vivo in modelli murini, scoprendo che
la tossina tifoide espressa in vivo inaspettatamente favorisce la sopravvivenza dell’ospite (il topo infettato), e risulta anche associata ad una significativa
riduzione di gravi enteriti nella prima
fase dell’infezione, consentendo ai batteri di rimanere nell’ospite senza causare l’insorgenza di patologie”.
L’uomo è l’unico vettore della febbre
tifoide che, se non trattata, ha un tasso
di mortalità superiore al 10%.
campo delle applicazioni della visione
artificiale e della pattern recognition
in ambito industriale, medico e spaziale, attraverso lezioni teoriche e attività
laboratoriali tenute da relatori provenienti da importanti atenei nazionali e
internazionali - tra cui Alpen-AdriaUniversität di Klagenfurt e University
of Bristol. I temi trattati spaziano dai
sistemi biometrici alle reti neurali artificiali, dal deep learning alle social
networks applications. «La Summer
School Vismac 2016 – spiega Gian
Luca Foresti, direttore del Dipartimento
di Scienze matematiche, informatiche e
fisiche e coordinatore scientifico dell’evento – costituisce un significativo momento di formazione e apprendimento
per i giovani ricercatori che operano
nell’ambito di aree scientifiche strategiche per il futuro del nostro Paese, quali
smart security, virtual e augmented reality, visione artificiale e big data. Siamo molto orgogliosi di essere riusciti
ad ospitare l’edizione di Vismac 2016
a Pordenone». L’edizione di quest’anno
è stata patrocinata dal Comune e dalla
Provincia di Pordenone, e realizzata in
collaborazione con il Consorzio Universitario di Pordenone, il Dipartimento
di Scienze matematiche, informatiche e
fisiche e il laboratorio di ricerca AViReS (Artificial Vision and Real-Time
Systems) dell’Università di Udine.
L’Università di Udine ha ospitato a
Pordenone la Summer School internazionale, la scuola estiva biennale del
Gruppo italiano ricercatori in Pattern
Recognition, svoltasi quest’anno sul
tema della visione artificiale e machine
learning. La scuola ha impegnato più
di trenta ricercatori provenienti da varie parti del mondo. Obiettivo primario
dell’iniziativa è quello di approfondire argomenti avanzati e innovativi nel
e l’Università Vita-Salute San Raffaele,
guidati dal professor Ferdinando Rodriguez y Baena, esperto in robotica medica dell’Imperial College di Londra,
hanno ricevuto un finanziamento dalla
Commissione Europea per sviluppare
e sperimentare una sonda robotica flessibile e controllabile di nuova generazione, che permetterà di raggiungere e
curare regioni profonde del cervello in
tutta sicurezza per il paziente. Nel trat-
EDEN 2020: un
robot di ultima
Una Summer School generazione per
interventi al cervello
internazionale
Un team di ricercatori di istituti interall’Università di
nazionali, tra cui il Politecnico di MiUdine
lano, l’Università degli Studi di Milano
SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 | LE NEWS
tamento dei gliomi cerebrali (un particolare tipo di tumore molto aggressivo)
un approccio sinergico all’intervento
chirurgico è, infatti, il rilascio controllato e localizzato di farmaci, per il quale
attualmente vengono utilizzati cateteri
rigidi e rettilinei, che rendono di difficile esecuzione l’aggiramento di eventuali ostacoli incontrati lungo il percorso
verso la lesione tumorale. Il progetto
EDEN2020, che avrà durata di quattro
anni, nasce dall’idea del professor Rodriguez y Baena di ispirarsi alla natura
per definire le traiettorie da percorrere
nei tessuti del corpo umano. L’avanzamento della sonda-catetere replica,
infatti, quello dell’organo aghiforme
e pieghevole con cui alcuni insetti depongono le uova, come la vespa che
parassita il legno. Grazie a moderne
tecniche di risonanza magnetica, come
la diffusione e la trattografia RM, che
permettono di studiare la struttura del
tessuto nervoso e l’organizzazione delle
connessioni tra le diverse aree cerebrali,
il team di neuroradiologi dell’Università Vita-Salute San Raffaele fornirà immagini ad alta risoluzione che permetteranno di visualizzare in modo accurato
le strutture coinvolte dal tumore. Sulla
base delle immagini ottenute, verrà pianificata la traiettoria del catetere robo-
Riforma del Terzo settore e del
Servizio civile
tico, che sarà poi guidato dal neurochirurgo attraverso uno speciale joystick.
Un sistema esterocettivo, situato all’esterno del catetere, lo localizzerà mediante l’acquisizione di immagini ad
ultrasuoni intra-operatorie, mentre un
sistema di sensori posizionati sul catetere ne misurerà la curvatura, garantendo l’aderenza alla traiettoria pianificata
e l’assoluta sicurezza per il paziente. Il
chirurgo sarà quindi in grado di monitorare visivamente l’avanzamento della
sonda robotica fino al raggiungimento
della sede desiderata per la terapia, ove
i farmaci saranno rilasciati attraverso il
catetere.
Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale
finalità della presente legge, non si applicano le disposizioni
contenute in essa e nei relativi decreti attuativi.
Tra le finalità perseguite dalla delega vengono specificamente enunciate quelle di procedere ad una revisione della
disciplina contenuta nel codice civile in tema di associazioni
e fondazioni nonché della disciplina in tema di impresa sociale e di servizio civile nazionale. Viene infine disciplinata
la procedura di emanazione dei decreti legislativi, che include anche l’espressione del parere da parte delle commissioni
parlamentari competenti e, ove necessario in relazione alle
singole materie, l’intesa con la Conferenza unificata; con la
medesima procedura il Governo può adottare, entro dodici
mesi dall’entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi,
disposizioni integrative e correttive dei decreti medesimi.
Articolo 1 - Finalità e oggetto
Articolo 2 - Principi e criteri direttivi
L’articolo 1 individua e disciplina la finalità e le linee generali dell’intervento normativo, prevedendo che il Governo
adotti, entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge,
uno o più decreti legislativi in materia di riforma del Terzo
settore, al fine di sostenere la autonoma iniziativa dei cittadini che concorrono, anche in forma associata, a perseguire
il bene comune e ad elevare i livelli di coesione e protezione sociale favorendo l’inclusione e il pieno sviluppo della
persona. Il Terzo settore viene definito come il complesso
degli enti privati costituiti con finalità civiche, solidaristiche
e di utilità sociale che, senza scopo di lucro, promuovono e
realizzano attività d’interesse generale, mediante forme di
azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e
scambio di beni e servizi, in coerenza con le finalità stabilite
nei rispettivi statuti o atti costitutivi. Viene tuttavia precisato
che non fanno parte del Terzo settore le formazioni e le associazioni politiche, i sindacati e le associazioni professionali
di categorie economiche e stabilito che alle fondazioni bancarie, in quanto enti che concorrono al perseguimento delle
L’articolo 2 prevede i principi e criteri direttivi generali
cui devono uniformarsi i decreti legislativi, tra i quali si ricordano quelli relativi al riconoscimento ed alla garanzia del
più ampio diritto di associazione, alla promozione dell’iniziativa economica privata il cui svolgimento può concorrere
ad elevare i livelli di tutela dei diritti civili e sociali, alla garanzia della autonomia statutaria degli enti, alla semplificazione della normativa vigente.
Il 9 aprile 2015 la Camera dei deputati ha concluso l’esame
in prima lettura del disegno di legge del Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e del servizio civile universale. Il provvedimento, approvato dal Senato con
modifiche il 30 marzo 2016 è stato trasmesso alla Camera
che, nella seduta del 25 maggio 2016, lo ha approvato in via
definitiva senza più modificarlo.
Articolo 3 - Revisione del titolo II del libro primo del
codice civile
L’articolo 3 detta i princìpi e i criteri direttivi in tema di
revisione della disciplina contenuta nel Codice civile in materia di associazioni e fondazioni, tra i quali, vanno ricordati:
- la semplificazione e la revisione del procedimento per il
riconoscimento della personalità giuridica;
- la definizione delle informazioni obbligatorie da inserire
negli statuti e negli atti costitutivi;
- la previsione di obblighi di trasparenza e informazione
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LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016
anche con forme di pubblicità dei bilanci e degli altri atti fondamentali dell’ente nonché attraverso la loro pubblicazione
nel suo sito internet istituzionale;
- la disciplina del regime di responsabilità limitata delle
persone giuridiche;
- la garanzia del rispetto dei diritti degli associati;
- la previsione dell’applicazione alle associazioni e fondazioni che esercitano stabilmente attività di impresa, delle
norme di cui ai titoli V e VI del libro V del codice civile (in
materia di società e di cooperative e mutue assicuratrici) in
quanto compatibili;
- la disciplina del procedimento per ottenere la trasformazione diretta e la fusione tra associazioni e fondazioni, nel
rispetto del principio generale della trasformabilità tra enti
collettivi diversi introdotto dalla riforma del diritto societario
di cui al decreto legislativo 17 gennaio 2003, n. 6.
Articolo 4 - Riordino e revisione della disciplina del Terzo
settore e codice del Terzo settore
L’articolo 4 disciplina i principi e criteri direttivi ai quali
dovranno uniformarsi i decreti legislativi preordinati al riordino e alla revisione della disciplina vigente in materia di enti
del Terzo settore mediante la redazione di un apposito Codice in tale materia. Il Codice del Terzo settore provvederà alla
raccolta ed al coordinamento delle citate disposizioni ed alla
indicazione espressa delle norme abrogate a seguito della sua
entrata in vigore. Tra i principi enunciati si ricordano quelli
relativi:
- all’individuazione delle attività di interesse generale che
caratterizzano gli enti del terzo settore. Le attività di interesse generale sono individuate secondo criteri che tengono
conto delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale nonché sulla base dei settori di attività già previsti dal
D.Lgs.460/1997, e dal D. Lgs. 155/2006. Al loro periodico
aggiornamento si provvede con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri;
- alla definizione di modalità organizzative e amministrative degli enti ispirate ai princìpi di democrazia, eguaglianza,
pari opportunità;
- alla previsione del divieto di distribuzione, anche in forma indiretta, degli utili o degli avanzi di gestione, salva la
specifica previsione in tema di impresa sociale;
- alla disciplina degli obblighi di controllo interno, rendicontazione, trasparenza e delle modalità di verifica periodica
dell’attività svolta;
- alla riorganizzazione del sistema di registrazione degli
enti anche attraverso la messa a punto di un registro unico
del terzo settore, da istituirsi presso il Ministero del Lavoro
e delle politiche sociali con la previsione dell’obbligatorietà
dell’iscrizione ad esso per tutti gli enti che si avvalgono di
fondi pubblici o privati raccolti attraverso pubbliche sottoscrizioni, nonché di fondi europei;
- al riconoscimento e alla valorizzazione delle reti associative di secondo livello, intese quali organizzazioni che associano enti del Terzo settore, anche allo scopo di accrescere la
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loro rappresentatività presso i soggetti istituzionali;
- all’attribuzione alla Presidenza del Consiglio, in raccordo
con i Ministeri competenti, del coordinamento delle politiche
di governo e delle azioni di promozione e di indirizzo delle attività degli enti del terzo settore, finalizzato a garantire
l’osservanza della disciplina legislativa, statutaria e regolamentare ad essi applicabile.
Articolo 5 - Attività di volontariato, di promozione sociale
e di mutuo soccorso
L’articolo 5 disciplina la delega finalizzata al riordino ed
alla revisione della normativa in tema di attività di volontariato, di promozione sociale e di mutuo soccorso, conformemente a specifici criteri e princìpi direttivi relativi, tra l’altro
a:
- armonizzazione delle diverse discipline vigenti;
- introduzione di criteri e limiti relativi al rimborso spese
per le attività dei volontari, preservandone il carattere di gratuità e di estraneità alla prestazione lavorativa;
- promozione della cultura del volontariato, in particolare
tra i giovani;
-revisione del sistema dei centri di servizio per il volontariato, prevedendo, tra l’altro, che alla loro costituzione e
gestione possano concorrere gli enti del Terzo settore - con
esclusione di quelli costituiti nelle forme di cui al libro quinto
del Codice civile -, assumendo la personalità giuridica e una
delle forme giuridiche previste per gli enti del Terzo settore,
e che la loro costituzione sia finalizzata a fornire supporto
tecnico, formativo e informativo per promuovere e rafforzare
la presenza e il ruolo dei volontari nei diversi enti del Terzo
settore, e prevedendo alcune regole per la gestione dei finanziamenti ad essi destinati, nonché forme di incompatibilità
per i soggetti titolari di ruoli di direzione o di rappresentanza
esterna;
-revisione dell’attività di programmazione e controllo delle attività e della gestione dei centri di servizio per il volontariato, svolta mediante organismi regionali o sovraregionali,
tra loro coordinati;
-superamento del sistema degli Osservatori nazionali per
il volontariato e per l’associazionismo di promozione sociale
attraverso l’istituzione del Consiglio nazionale del Terzo settore, quale organismo di consultazione degli enti del Terzo
settore a livello nazionale;
-previsione di un regime transitorio per disciplinare lo status giuridico delle società di mutuo soccorso esistenti alla
data di entrata in vigore della legge qualora intendano rinunciare a tale natura ed operare quali associazioni senza fini di
lucro.
Articolo 6 - Impresa sociale
In tema di impresa sociale i decreti legislativi di cui all’articolo 6 dovranno, tra l’altro, procedere ad una precisa qualificazione dell’impresa sociale quale organizzazione privata
che svolge attività d’impresa per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e destina i propri utili prioritariamente
SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 | LE NEWS
al conseguimento dell’oggetto sociale, adotta modalità di gestione responsabili e trasparenti, favorisce il più ampio coinvolgimento dei dipendenti, degli utenti e di tutti i soggetti
interessati alle sue attività e quindi rientra a pieno titolo nel
complesso degli enti del Terzo settore. I decreti dovranno: - individuare i settori in cui può essere svolta l’attività
d’impresa nell’ambito delle attività di interesse generale sopra ricordate;
- prevedere le forme di remunerazione del capitale sociale
che assicurino la prevalente destinazione degli utili al conseguimento dell’oggetto sociale, da assoggettare a condizioni
e comunque nei limiti massimi previsti per le cooperative
a mutualità prevalente, e previsione del divieto di ripartire
eventuali avanzi di gestione degli utili al conseguimento degli obiettivi sociali; per gli enti per i quali tale possibilità
è esclusa per legge, anche qualora assumano la qualifica di
impresa sociale;
- prevedere per l’organizzazione che esercita l’impresa sociale l’obbligo di redigere il bilancio;
- coordinare la disciplina dell’impresa sociale con il regime delle attività di impresa svolte dalle organizzazioni non
lucrative di utilità sociale, con la premessa che le cooperative
sociali e i loro consorzi acquisiranno di diritto la qualifica di
impresa sociale; - prevedere la nomina, in base a principi di
terzietà, di uno o più sindaci con funzioni di vigilanza.
Articolo 7 - Vigilanza, monitoraggio e controllo
L’articolo 7disciplina le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo pubblico sugli enti del terzo settore che sono
esercitate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali,
in collaborazione con i Ministeri interessati e con l’Agenzia
delle entrate, nonché, per quanto concerne gli aspetti inerenti
alla disciplina delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, con il Dipartimento della protezione civile della
Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Ministero del lavoro
e delle politiche sociali promuove l’adozione di adeguate ed
efficaci forme di autocontrollo da parte degli enti del Terzo
settore specie per quelli di piccole dimensioni, e predispone
linee guida in materia di bilancio sociale e di sistemi di valutazione di impatto sociale delle attività svolte. Articolo 8 - Servizio civile universale
La delega di cui all’articolo 8 è finalizzata a procedere al
riordino ed alla revisione dell’attuale disciplina in materia di
servizio civile nazionale conformemente ad alcuni princìpi e
criteri direttivi relativi:
- all’istituzione del servizio civile universale finalizzato
alla difesa non armata della patria, e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica;
- alla previsione di un meccanismo di programmazione, di
norma triennale dei contingenti di giovani italiani e stranieri
regolarmente soggiornanti di età compresa tra 18 e i 28 anni
che possono essere ammessi, tramite bando pubblico, al servizio civile universale;
- alla definizione di uno status giuridico degli stessi che
preveda l’instaurazione, tra i giovani e lo Stato, di uno specifico rapporto di servizio civile non assimilabile al rapporto di
lavoro, con previsione dell’esclusione da ogni imposizione
tributaria di tale prestazione;
- alla previsione di un limite di durata del servizio, non
inferiore a otto mesi complessivi, e comunque, non superiore ad un anno, che contemperi le finalità dello stesso con le
esigenze di vita e di lavoro dei giovani coinvolti ed il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite
dai giovani durante l’espletamento del servizio civile, nei
percorsi di istruzione e in ambito lavorativo.
Articolo 9 - Misure fiscali e di sostegno economico
L’articolo 9 reca i principi e i criteri direttivi cui si deve
uniformare il legislatore delegato, al fine di introdurre misure
agevolative e di sostegno economico in favore degli enti del
Terzo settore e di procedere al riordino e all’armonizzazione della relativa disciplina tributaria e delle diverse forme di
fiscalità di vantaggio. Tra i principi e criteri direttivi indicati
nella norma, si rammentano:
- la revisione complessiva della definizione di ente non
commerciale ai fini fiscali, anche connessa alle finalità di interesse generale perseguite dall’ente;
- la razionalizzazione delle agevolazioni fiscali connesse
all’erogazione di risorse al terzo settore;
- la riforma dell’istituto del cinque per mille, anche con lo
scopo di rendere noto l’utilizzo delle somme devolute con
tale strumento normativo;
- la razionalizzazione dei regimi fiscali di favore relativi al
terzo settore;
- l’introduzione di misure per la raccolta di capitali di rischio e, più in generale, per il finanziamento del Terzo settore;
- l’assegnazione di immobili pubblici inutilizzati;
- la revisione della disciplina delle ONLUS.
Articolo 10 - Fondazione Italia sociale
L’articolo 10, istituisce la “Fondazione Italia sociale”,
una fondazione di diritto privato con finalità pubbliche,
che, mediante l’apporto di risorse finanziarie e competenze
gestionali, avrà il compito di sostenere, attrarre e organizzare le iniziative filantropiche e gli strumenti innovativi di
finanza sociale. Per il 2016, per lo svolgimento delle attività
istituzionali, alla Fondazione è stata assegnata una dotazione iniziale di un milione di euro, al cui finanziamento si è
provveduto con corrispondente riduzione delle risorse che la
legge di stabilità 2015 (legge n. 190/2014) ha destinato alla
Riforma del Terzo settore. Per quanto riguarda l’impiego di
risorse provenienti da soggetti privati, la Fondazione dovrà
rispettare il principio di prevalenza, svolgendo una funzione sussidiaria e non sostitutiva dell’intervento pubblico. La
Fondazione, soggetta alle disposizioni del codice civile, delle leggi speciali e dello statuto, non ha obbligo di conservazione del patrimonio o di remunerazione degli investitori.
Tutti gli atti connessi alle operazioni di costituzione della
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LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016
Fondazione e di conferimento e devoluzione alla stessa sono
esclusi da ogni tributo e diritto e vengono effettuati in regime
di neutralità fiscale.
Gli interventi innovativi, che la Fondazione è chiamata a
sostenere, sono definiti come interventi caratterizzati dalla
produzione di beni e servizi con un elevato impatto sociale e
occupazionale e rivolti, in particolare, ai territori e ai soggetti
più svantaggiati.
La Fondazione, per il raggiungimento dei propri scopi, potrà instaurare rapporti con omologhi enti o organismi in Italia
e all’estero. L’organizzazione, il funzionamento e la gestione
della Fondazione sono ispirati ai principi di efficacia, efficienza, trasparenza ed economicità. Viene poi stabilito che
a decorrere dall’anno successivo all’entrata in vigore della
Riforma del Terzo settore, la Fondazione trasmetta alle Camere, entro il 31 dicembre di ogni anno, una relazione sulle
attività svolte per il perseguimento degli scopi istituzionali,
sui risultati conseguiti, sull’entità e articolazione del patrimonio, nonché sull’utilizzo della dotazione iniziale di un
milione di euro.
spondente utilizzo delle risorse già trasferite al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri relative
alla quota dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle
persone fisiche per il 2015, nella parte destinata a scopi di
interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione
statale, di cui all’articolo 47 della legge 222/1985. A decorrere dal 2017, la somma di 20 milioni è coperta mediante
corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa per la
riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale contenuta nella legge di
stabilità 2015 (legge 190/2014), che all’art.1, comma 187, ha
autorizzato, per questa finalità, la spesa di 50 milioni di euro
per il 2015, di 140 milioni di euro per il 2016 e di 190 milioni
di euro annui a decorrere dal 2017.
Sono poi previste misure agevolative a valere sulle risorse,
pari a 200 milioni di euro, del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) secondo
quanto previsto dal decreto del Ministro dello sviluppo economico 3 luglio 2015 .
Articolo 11 - Disposizioni finanziarie
L’articolo 12 prevede che entro il 30 giugno di ogni anno
il Ministero del lavoro e delle politiche sociali trasmetta alle
Camere una relazione sull’attività di vigilanza, monitoraggio
e controllo sugli enti del Terzo settore, nonché sull’attuazione della riorganizzazione del sistema di registrazione degli
enti e di tutti gli atti di gestione rilevanti.
L’articolo 11 reca le disposizioni di copertura finanziaria,
precedentemente stabilite dall’articolo 9, lettera g), della delega. Presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è
istituito un Fondo destinato a sostenere lo svolgimento delle attività di interesse generale proprie degli enti del Terzo
settore, attraverso il finanziamento di iniziative e progetti
promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di
promozione sociale e fondazioni. Le modalità di funzionamento e di utilizzo delle risorse dovranno essere disciplinate
anche attraverso forme di consultazione del Consiglio nazionale del Terzo settore.
Per il solo 2016, il Fondo è articolato in due sezioni: la
prima di carattere rotativo, con una dotazione di 10 milioni,
la seconda di carattere non rotativo, con una dotazione di 7,3
milioni di euro. Conseguentemente, l’articolo 11 autorizza
la spesa di 17, 3 milioni di euro per il 2016 e di 20 milioni
di euro a decorrere dall’anno 2017. All’onere per il 2016 si
provvede come segue: la dotazione di 10 milioni di euro del
fondo rotativo è finanziata mediante utilizzo delle disponibilità in conto residui relative all’autorizzazione di spesa per
il Fondo per la crescita sostenibile di cui all’art. 23, comma
10, del decreto legge 83/2012, da versarsi all’entrata del bilancio dello Stato nell’anno 2016; la dotazione di 7,3 milioni
di euro per il fondo non rotativo è finanziata mediante corriISSN 2283-5873
Scienze e Ricerche News
Rivista bimensile
supplemento al n. 31 di Scienze e Ricerche, 15 giugno
2016
Scienze e Ricerche
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Articolo 12 - Relazione alle Camere
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 19/2015 del
2/2/2015
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