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ISSN 2283-5873 Scienze e Ricerche news SR SUPPLEMENTO AL N. 31, 15 GIUGNO 2016 Up-Running. Anche l’Università di Foggia nel progetto europeo Superando una agguerrita e qualificata concorrenza, il progetto Up-Running (coordinato dal prof. Massimo Monteleone, associato di Agronomia e coltivazioni erbacee al Dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente dell’Università di Foggia) è riuscito ad aggiudicarsi il finanziamento della Commissione Europea nel quadro del programma Horizon 2020. Il progetto è coordinato dalla Fondazione Circe, con sede a Saragozza (Spagna), e per l’Italia vede il coinvolgimento attivo sia dell’Università di Foggia (Dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente) che del Distretto Tecnologico Agroalimentare (D.A.Re.). Questi gli obiettivi scientifici del progetto Up-Running: superare le barriere che attualmente ostacolano la valorizzazione dei residui delle potature di oliveti e vigneti od altri fruttiferi a fini bioenergetici; dimostrare le concrete possibilità di utilizzo di tali residui, per diversificare l’attività agricola, integrare il reddito, garantire l’autoconsumo energetico, nel rispetto della qualità dell’ambiente e della fertilità del suolo; documentare e diffondere casi di successo nonché nuovi, interessanti modelli di business; partecipare ad attività dimostrative a carattere pilota; usufruire di eventi di formazione e di trasferimento tecnologico; promuovere la creazione di nuove filiere produttive che valorizzino l’impiego di tali residui; sviluppare un’azione corale nel sensibilizzare all’utilizzo delle bioenergie da residui agricoli ed esercitare una corretta influenza per attivare misure, programmi e strumenti finanziari da parte dei policy maker, forti del supporto ricevuto dalla Commissione Europea. «Molte, sempre su questi temi, saranno le occasioni d’incontro, gli eventi dimostrativi e i momenti di confronto e di collaborazione, che avranno luogo sia a livello regionale che nazionale – argomenta il prof. Massimo Monteleone –. Smaltita la gioia della ammissione al finanziamento da parte della Commissione Europea nell’ambito della piattaforma Horizon 2020, adesso dobbiamo concretamente e necessariamente passare alla fase operativa del progetto. A breve sarà organizzato un primo incontro aperto a tutti gli stakeholder della provincia di Foggia, a cui faranno seguito quelli che saranno organizzati nella provincia di Bari e di Taranto. Saranno momenti in cui, oltre a illustrare le linee guida del progetto e dei nostri interventi, sarà illustrata anche la breve ma significativa avventura sociale e scientifica di un progetto come Up-Running, che per vedere la luce ha superato una concorrenza davvero molto qualificata: particolare che ci rende ancora più orgogliosi e, al tempo stesso, maggiormente responsabili». L’archivio degli spot politici dell’Università Roma Tre ‘Cuore’ e ‘amore’ sono le parole chiave delle campagne elettorali dei candidati alle amministrative 2016. E’ quel che emerge dall’analisi condotta dall’Archivio degli spot politici dell’U- niversità degli Studi Roma Tre, che ha raccolto e messo online i materiali elettorali nel sito www.ilgaladellapolitica.it. Video, slogan, manifesti, post su Facebook e Twitter rivelano aspetti interessanti di questa tornata elettorale e il processo di trasformazione della politica. «L’Archivio ha raccolto, monitorato e analizzato il materiale elettorale di partiti e candidati», spiega il professor Edoardo Novelli del Dipartimento di Filosofia Comunicazione e Spettacolo di Roma Tre , ideatore e curatore dell’Archivio. «Il senso di questa tornata elettorale e il processo di trasformazione della politica sono rivelati dall’osservazione complessiva della comunicazione degli schieramenti politici nelle città che vanno al voto. Passando in rassegna i manifesti si fa fatica, tranne in rare eccezioni, a trovare residui del tradizionale lessico politico (sinistra, destra, conservatore, progressista, giustizia, lavoro), mentre abbondano simboli e parole che rimandano alla sfera passionale ed affettiva. Soprattutto in occasione di elezioni amministrative come queste la proposta politica si è spostata dal piano della razionalità a quello dell’emotività ed è in questa chiave che molti dei principali candidati si presentano agli elettori». Dall’analisi dell’Archivio emerge inoltre che la rete si conferma il luogo della sperimentazione e della creatività, non sempre con esiti positivi. «Tutti i principali candidati hanno diffuso una gran quantità di materiali su Facebook e Twitter, strumenti dei quali non è ancora ben chiara la ricaduta in termini elettorali ma di cui è ormai impossibile fare a meno», continua Novelli. «Mentre i manifesti sono impiegati per le campagne istituzionali 1 LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 con le quali posizionare il candidato e per le campagne tematiche sui principali punti di programma, la rete ed i social network sono lo strumento per condurre la campagna quotidiana e per attaccare la credibilità degli avversari». Quella dell’Archivio è un’attività con finalità prettamente scientifiche e di studio che, oltre a raccogliere centinaia di materiali prodotti per le elezioni, dà la possibilità di votare le campagne ritenute più efficaci e innovative. Presentato il più importante studio in parodontologia realizzato da un team di ricercatori italiani Anni di ricerca scientifica e tanti importanti risultati raggiunti, hanno portato il network internazionale EDN - Excellence Dental Network (all’estero conosciuto come IMI-International Microdentistry Institute) ad essere oggi l’unica realtà al mondo in grado di debellare la parodontite anche nelle sue forme più aggressive e spesso refrattarie alla terapia. Questa patologia, volgarmente nota come piorrea, è causata da un’infezione batterica che colpisce il parodonto, cioè l’insieme di strutture preposte a sostegno degli elementi dentali. La parodontite, se non trattata in maniera adeguata, porta inevitabilmente nel tempo alla perdita dei denti. La recente pubblicazione su “European Journal of Clinical Microbiology and Infectious diseases” dell’articolo sul protocollo terapeutico PERIOBLAST ™ (PERIOdontal Bio Laser ASsisted Therapy) ideato e applicato da EDN, presenta ora al mondo scientifico lo studio di parodontologia con il maggior numero di pazienti trattati mai realizzato (2.700 individui), con la valutazione microbiologica comparativa tra prima e dopo la terapia a 24 mesi, e con un’importante sezione di metagenomica che ha sequenziato l’intero microbioma del cavo orale di tre gruppi di pazienti, evidenziando batteri mai correlati finora alla malattia parodontale, ma associati a importanti patologie sistemiche. Il 2 valore dello studio risiede, inoltre, nel fatto che è multicentrico, quindi con risultati non dipendenti dall’operatore e che dimostra che tutti i pazienti rispondono alle cure anche in assenza di antibioticoterapia: cosa non secondaria per evitare di creare ceppi di batteri resistenti, come raccomanda l’OMS. Tale ricerca valida, quindi, un protocollo terapeutico in grado di curare con successo, grazie all’impiego combinato di laser ad alta potenza, microscopio operatorio, test biomolecolari, tutte le forme di parodontite, indipendentemente dalla flora batterica coinvolta, dalla predisposizione individuale, dagli stili di vita del paziente e dalla bravura ed esperienza dell’operatore. Fondatore e titolare dell’EDN - Excellence Dental Network - è il prof. Francesco Saverio Martelli, autore di varie pubblicazioni scientifiche, tra i più grandi specialisti mondiali di malattie dentali e parodontite in particolare. mi; tecniche avanzate di monitoraggio, osservazione e analisi di eventi idrometeorologici estremi; modellazione, previsione delle inondazioni e delle piene lampo e analisi degli effetti dei cambiamenti climatici e globali; frane indotte da precipitazione; dinamica costiera e tsunami; impatto sociale, diffusione delle informazioni e gestione delle emergenze nei rischi idrometeorologici. Coordinatori della Conferenza sono il prof. Giuseppe Tito Aronica del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina e il prof. Giovanni Randazzo del Dipartimento di Scienze matematiche e informatiche, scienze fisiche e scienze della terra dell’Università di Messina. A Messina la Plinius Conference on Mediterranean Risk Con un evento dal titolo particolarmente allusivo - “Diversamente giovani, affamati e curiosi” - si è chiuso l’anno accademico dell’Università della terza Età di Genova. L’Università di Genova è l’unica Università Italiana a gestire in autonomia una specifica offerta formativa rivolta ad un’utenza adulta di età superiore ai 45 anni: 1.100 iscritti, 400 docenti che hanno prestato la loro opera gratuitamente, visite guidate, concerti, teatro, cinema, per un’offerta formativa di più di 1200 ore. L’attività didattica è organizzata per Aree (Umanista, Sociale, Architettura, Ingegneria, Scienze, Medicina e Farmacia) e per corsi specifici (lingue straniere, lingua e letteratura latina, musica, pittura e scultura): ogni allievo può iscriversi ad un’Area e ad un corso con un’iscrizione di 50 euro per il primo anno e 30 euro per gli anni successivi. A differenza delle cosiddette “università popolari” che sviluppano attività finalizzate all’animazione culturale in chiave di supporto all’invecchiamento attivo, UniTE si è focalizzata, fin dalla sua nascita nel 1983, allo sviluppo di attività a carattere strettamente didattico, finalizzate a consentire un reale appren- Si è svolta a Giardini Naxos la quindicesima edizione della Plinius Conference on Mediterranean Risk organizzata dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Messina insieme alla European Geosciences Union (EGU) e che attrarrà esperti provenienti da ogni parte del mondo sui temi dei rischi legati ad eventi idrometeorologici nelle aree mediterranee. Fin dalla prima edizione, nel 1999, la Plinius Conference on Mediterranean Risk ha rappresentato un forum aperto interdisciplinare per condividere e migliorare le conoscenze sulle cause e sugli effetti degli eventi estremi (nubifragi, inondazioni, frane, tsunami, erosione costiera, ecc..) nelle aree mediterranee, per migliorarne le capacità di modellazione e i metodi di previsione, per migliorarne il monitoraggio, la mitigazione la gestione dei rischi connessi La presente edizione, la prima in Sicilia, si è focalizzata su importanti argomenti tra cui: le cause e la fisica degli eventi meteorologici estre- Diversamente giovani: la sfida dell’Università della Terza Età di Genova SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 | LE NEWS dimento da parte degli allievi coinvolti e a garantire l’efficacia dell’azione di “social engagement” dell’Università. Complessivamente l’esperienza UniTE 2015-2016 è stata particolarmente soddisfacente ed hanno ripreso slancio anche molte attività esterne: con il prossimo anno, le cui principali attività didattiche potrebbero concentrarsi in un’unica importante sede universitaria, si proseguirà in tale direzione. Sono previsti tra l’altro corsi specialistici su “Lutero, dialogo interreligioso ed ecumenico” in coincidenza con Il 500esimo anniversario dell’affissione delle tesi di Martin Lutero, sulle “Grandi donne in letteratura” in coincidenza con i 150 dalla pubblicazione di Madame Bovary e un corso specifico su “Govi e l’arte del dialetto” in parallelo con le molte iniziative già in atto per ricordarne i 50 anni dalla scomparsa. sione tra lezioni frontali d’aula ed esperienze pratiche; promuovere percorsi formativi post laurea e post specializzazione legati a processi innovativi per la sostenibilità in sanità; promuovere ricerche applicate su temi legati alla sostenibilità dei sistemi sanitari, all’organizzazione sanitaria, all’economia sanitaria e alla promozione della salute; promuovere progetti di ricerca regionali, nazionali e internazionali, con la partecipazione di studenti, specializzandi, docenti e professionisti del Servizio Sanitario Nazionale; facilitare i percorsi per la pubblicazione di studi e ricerche; sviluppare relazioni internazionali per la mobilità degli studenti e dei docenti, la disseminazione delle esperienze, la partecipazione a programmi condivisi; promuovere iniziative di divulgazione del concetto e dell’applicazione della sostenibilità in sanità. Nasce a Parma un Centro di Formazione e Ricerca sulla qualità dei sistemi sanitari Sport e salute in campo per battere il disagio psichico. Un convegno dell’Istituto Superiore di Sanità E’ stato firmato nella sede dell’Università di Parma un protocollo d’intesa fra Ateneo, Azienda Ospedaliero-Universitaria e Azienda USL per dare il via alle attività del Centro di Formazione e Ricerca su organizzazione, qualità e sostenibilità dei sistemi sanitari, istituito da Università di Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e Azienda USL di Parma. Il Centro nasce dalla volontà dei tre enti firmatari di collaborare e coordinarsi per sviluppare processi integrati tra la formazione specialistica e gli ambiti di esercizio della professione medica e sanitaria, attraverso azioni sinergiche dell’Università e del Servizio Sanitario Regionale anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati. I principali obiettivi del Centro sono: promuovere percorsi formativi integrati al Piano degli studi di Medicina e Chirurgia, delle Professioni Sanitarie e delle Scuole di Specializzazione di area sanitaria, attraverso attività didattiche fondate anche sulla connes- L’Istituto Superiore di Sanità, il Dipartimento di Salute Mentale ASL RM 2 e l’Università Cattolica del Sacro Cuore hanno organizzato un convegno sul tema del gioco del calcio, vulnerabilità, inclusione e felicità. Un’occasione di approfondimento per affrontare, alla presenza di rappresentanti istituzionali, universitari, scientifici, sportivi, imprenditori e appartenenti alla società civile, un percorso di riflessione sul tema dello sport come strumento di promozione della salute mentale e di lotta alla discriminazione basata sul pregiudizio nei confronti del malato. Il convegno vuole mettere in luce l’importanza dell’impegno sportivo, e nello specifico del calcio, nei programmi di riabilitazione psico-sociale dei pazienti affetti da disturbi mentali. Il campo di calcio, con le sue regole, può diventare un vero e proprio mezzo di opposizione alle barriere in cui rinchiudiamo per paura le persone con disagi psichici. In misura crescente negli ultimi anni, su indicazione delle agenzie internazionali, si richiedono alla comunità degli psichiatri misure in grado di promuovere la salute mentale e a prevenire il disagio e il disturbo psichico senza impattare sui costi della sanità pubblica - afferma Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - Partecipare e supportare iniziative come questa significa per noi promuovere strategie che hanno sicuramente una ricaduta sia in termini di prevenzione sia sotto il profilo neurobiologico perché l’attività fisica appare indispensabile allo sviluppo di una corretta integrazione emozionale e cognitiva. “L’esigenza di un seminario che riunisca tante realtà - afferma il Dott. Emanuele Caroppo Dirigente Psichiatra dell’UOC SPDC Ospedale Pertini di Roma e Segretario Scientifico del seminario - nasce dalla chiara consapevolezza che un intervento efficace ed efficiente per la salute e il benessere mentale non può prescindere, oltre che da cura e riabilitazione, da una sempre viva e forte azione di contrasto allo stigma realizzata in modo congiunto”. La comunità clinico-scientifica è ormai concorde nell’attribuire allo sport un ruolo fondamentale nel riavvicinamento tra mente e corpo e nell’integrazione perché ripropone situazioni rapportabili con la vita quotidiana: la presenza di compagni di squadra, avversari e direttori di gara implicano nel paziente una serie di reazioni e sentimenti che lo portano ad acquisire comportamenti di socializzazione più idonei. Proton: un modello integrato per predire lo sviluppo delle reti della criminalità organizzata Il CFNNS (Centro di Neuropsicologia Clinica e Forense e di Neuroscienze e Società) dell’Università di Pavia, diretto dalla professoressa Gabriella Bottini sarà partner del progetto PROTON (Modelling the PRocessesleading to Organised crime and TerrOrist Net3 LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 works), finanziato dal programma Horizon 2020 della Commissione Europea con oltre 4,4 milioni di euro. PROTON costituisce un successo per l’Italia, conferma la qualità della ricerca criminologica italiana e la sua rilevanza a livello internazionale. L’idea innovativa forte è statal’integrazione di scienze sociali, computazionali e cognitive, grazie a un consorzio di 21 partner di eccellenza provenienti da più di dieci paesi. Oltre all’UniversitàCattolica di Milano, i principali partner saranno l’Università Ebraica diGerusalemme, la Fondazione Fraunhofer (la più grande organizzazione di ricercaapplicata in Europa), IBM e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. I dati raccolti diventeranno gli input di un modello computazionale PROTONS che consentirà di testare l’impatto di diversi scenari sulla criminalità organizzata e sul terrorismo. Per esempio, PROTON-S potrà valutare se e come un cambiamento dei livelli di integrazione degli stranieri o la legalizzazione delle droghe leggere influenzino lo sviluppo delle reti criminali e terroristiche. Con la collaborazione di 21 partner internazionali, questo progetto svilupperà nei prossimi tre anni modelli computazionali che permetteranno di prevedere lo sviluppo delle organizzazioni criminali e terroristiche e testeranno diversi tipi di interventi di prevenzione e contrasto. Capofila del progetto PROTON è il Centro Transcrime dell’Università Cattolica di Milano. I laboratori di ricerca saranno coinvolti in due settori cruciali del progetto: lo studio delle basi cognitive dei comportamenti criminali e la supervisione etica dell’intero progetto. “Con la collaborazione del dottor Gerardo Salvato, psicologo esperto di neuropsicologia forense, analizzeremo le caratteristiche biologiche e cognitive di persone con condanne nell’ambito della criminalità organizzata. Il profilo cognitivo di un individuo può essere infatti una concausa del comportamento criminale, così come la frequentazione di ambienti criminogeni si riflette sulle prestazioni cognitive degli individui” spiega la professoressa Bottini. “Ovviamente la neuropsicologia costituisce solo un tassello di un puzzle complesso 4 che porta alla nascita di strutture organizzate a fini criminali, ma il suo inserimento in un modello predittivo è una novità rispetto ai modelli criminologici attualmente utilizzati”. Allo studio delle ricadute etiche e legali di PROTON collaborerà anche un’altra realtà importante dell’Università di Pavia, l’European Center for Law, Science and New Technologies, presieduto dal giudice Amedeo Santosuosso, col quale il CFNNS intrattiene da anni una proficua collaborazione: “È proprio da una attività multidisciplinare ormai consolidata nell’ambito del rapporto tra neuroscienze e legge che nasce la competenza che ha permesso al nostro centro di collaborare con un progetto vincente”. Un’altra speranza per l’AIDS da uno studio della Temple University e della Statale di Milano Eradicare il genoma del virus HIV dalle cellule di pazienti siero positivi: la “prova generale” di questo grande traguardo svolta con successo in uno studio, in vivo, frutto della collaborazione tra Università Statale di Milano e Temple University (USA). La tecnologia di gene editing ottimizzata per “tagliare via” il genoma del virus HIV da tessuti infetti apre la possibilità agli scienziati per la definizione di un nuovo e definitivo trattamento per l’eradicazione dell’infezione da HIV da pazienti siero positivi. La prova generale (riuscita perfettamente) di questa nuova e fondamentale possibilità per la cura dell’AIDS è contenuta in uno studio, in vivo, frutto della collaborazione tra il Laboratorio di Ricerca Traslazionale del Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgiche dell’Università Statale di Milano e il Department of Neuroscience della Lewis Katz School of Medicine presso la Temple University. Lo studio è pubblicato su Gene Therapy, rivista del gruppo Nature. Il professor Kamel Khalili, della Temple University – visiting professor presso la Statale di Milano e professore a contratto nella Scuola di Specializzazione di Microbiologia dello stesso Ateneo – con il professor Pasquale Ferrante – docente di Microbiologia e Microbiologia Clinica al Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgiche - e la dottoressa Ramona Bella, dottoranda di Medicina Molecolare e Traslazionale e attualmente titolare di una fellowship alla Temple University, hanno dimostrato per la prima volta che l’eradicazione del DNA provirale di HIV è possibile in vivo in un vasto range di cellule e tessuti. I ricercatori hanno utilizzato la tecnica CRISPR/ Cas9, un sistema derivante dall’ingegneria genetica che consente di tagliare il genoma di un organismo in qualsiasi punto in maniera molto precisa, aggiungendo, rimuovendo o cambiando la sequenza di geni specifici. I risultati raggiunti in questo lavoro, che si aggiungono a quelli ottenuti precedentemente mediante esperimenti di gene editing su tessuti prelevati da pazienti con HIV, aprono la strada alla possibilità di nuove e promettenti sperimentazioni. L’Università di Ferrara si interroga gli ecoreati Dal Testo Unico Ambientale alla nuova legge sugli ecoreati: le «prescrizioni ambientali» al vaglio della prassi applicativa ad un anno dall’entrata in vigore della legge di riforma (l. n. 68 del 2015)”. E’ il tema di una iniziativa promossa dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, in collaborazione con la Camera Penale Ferrarese “Avv. Franco Romani”. Con la legge del 22 maggio 2015, n. 68 - hanno spiegato gli organizzatori dell’evento - il legislatore ha introdotto rilevanti novità nella disciplina dei reati ambientali, da un lato, inserendo nel Codice penale fattispecie delittuose severamente sanzionate, prima del tutto inedite, e, dall’altro lato, incidendo su una pluralità di istituti e previsioni, coinvolgenti diversi testi normativi. Tra i più significativi, ma forse meno noti, nuovi profili di disciplina si inserisce SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 | LE NEWS la previsione, all’interno del c.d. Testo unico ambientale (d.lgs. n. 152 del 2006), di un particolare meccanismo di estinzione di alcune contravvenzioni, legato all’adempimento delle prescrizioni imposte dall’autorità di vigilanza; sistema, quest’ultimo, già noto in materia di sicurezza sul lavoro, ma finora del tutto inedito in materia ambientale. Sennonché, la legge di riforma su questo, come su altri aspetti, ha lasciato aperti rilevanti problemi interpretativi che hanno influito in modo non trascurabile sulla prassi applicativa. Da qui è nata l’idea di organizzare un momento di incontro e riflessione per verificare quali orientamenti si siano ad oggi affermati e quali siano i margini di compatibilità dei predetti orientamenti con i principi fondamentali che regolano la materia”. L’ENEA per il risparmio energetico nel settore agricolo Promuovere l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili nel settore agricolo, forestale e nell’agroindustria, ottimizzando i consumi e migliorando i risparmi, in particolare delle attività a più alta intensità energetica. È questo uno dei principali obiettivi del Protocollo di intesa firmato dal MiPAAF e dall’ENEA per migliorare l’efficienza energetica nel sistema agricolo-alimentare, diminuirne gli impatti ambientali e rafforzare il trasferimento di knowhow e metodologie innovative, anche attraverso attività di informazione e comunicazione sui consumi di energia, in ambito nazionale e regionale, così come stabilito dalla Direttiva Europea 27/ EU/2014. L’ENEA collaborerà inoltre con il Ministero per sostenere l’introduzione di processi e tecnologie innovative per la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, l’efficientamento di quelli esistenti e di progetti pilota; verrà inoltre promosso l’utilizzo efficiente di prodotti agricoli e agroindustriali a fini energetici e per la produzione di biometano e di biocarburanti da filiere nazionali. Ma non solo. ENEA e MIPAAF, supporteran- no imprese ed enti di ricerca nazionali nella partecipazione a progetti europei e internazionali anche attraverso la costituzione di partenariati e l’elaborazione delle proposte. Il settore agricolo e agroindustriale consuma ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità per la produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, per il funzionamento delle macchine e la climatizzazione degli ambienti di produzione e trasformazione. Secondo l’ultimo Rapporto ENEA sull’efficienza energetica, a livello Ue il settore agricolo-alimentare assorbe il 26% dei consumi finali di energia, mentre in Italia circa il 13%. Con opportuni interventi di efficientamento tecnologico, a livello nazionale si potrebbero ridurre del 25% i consumi di energia nell’irrigazione e fino al 70% nei sistemi di ventilazione e raffrescamento, con un ritorno degli investimenti compreso tra 5 e 7 anni. L’Università di Parma presenta i Poli per l’innovazione L’Università di Parma ha presentato nei giorni scorsi i suoi “Poli per l’innovazione”, le nuove strutture che dal 2017 ospiteranno le attività di ricerca e sviluppo di imprese innovative interessate a insediarsi dentro il campus universitario. Si tratta di un sistema di strutture pronte ad accogliere imprese ad alto tasso di innovazione per facilitare le interazioni, creare vantaggi reciproci e ricadute positive sul territorio. E’ ancora aperto per alcuni giorni il bando di Ateneo per il recepimento delle manifestazioni di interesse da parte delle imprese che vogliono entrare a far parte di questo contesto, permeato di innovazione e caratterizzato dalla presenza di laboratori e strumentazioni all’avanguardia, team di ricerca e studenti provenienti dai dipartimenti tecnico-scientifici, medico-sanitari ed economico-giuridici. Senza trascurare l’apporto fondamentale di competenze specifiche presenti in Ateneo su proprietà intellettuale, project management e fund raising su topic riguardanti innovazione competitiva di prodotti e processi sulle più diversificate piattaforme tematiche. Arrivano le nanomacchine solari targate Università di Bologna Costruire macchine nanometriche azionate dall’energia della luce. È il progetto “made in Unibo” del professor Alberto Credi che il Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) - attualmente uno dei programmi di punta del programma di ricerca europeo Horizon 2020 (20142020) - ha scelto di finanziare con quasi due milioni e mezzo di euro, primo Advanced Grant sulla chimica assegnato all’Università di Bologna e quinto per le scienze chimiche in tutta Italia dal 2007, anno di nascita del bando ERC. Il progetto si chiama LEAPS (“Light effected autonomous molecular pumps: Towards active transporters and actuating materials”) e ha come obiettivo la realizzazione di sistemi nanometrici in grado di trasportare molecole in modo controllato utilizzando l’energia della luce: uno studio che promette di aprire nuove vie in diversi settori della scienza, della tecnologia e della medicina. Il progetto è estremamente ambizioso e ha superato le severe fasi di selezione anche grazie alla competenza e alla reputazione scientifica del suo ideatore e del suo team. Alberto Credi, classe 1970, docente al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Alma Mater, è fra i 20 chimici italiani più citati al mondo ed ha già ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue ricerche, l’ultimo dei quali gli sarà conferito all’Accademia dei Lincei il prossimo 10 giugno, alla presenza del Presidente della Repubblica. “Tutti gli organismi, compresi gli esseri umani - spiega Credi -, utilizzano motori molecolari costituiti da proteine per svolgere compiti fondamentali per la vita. Negli ultimi decenni noi chimici abbiamo imparato a creare macchine molecolari sintetiche, ma non siamo ancora riusciti ad utiliz5 LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 zarle nel mondo reale. Obiettivo finale di questo progetto è allora fare concreti passi avanti in questa direzione.” L’idea è basata su un modello già sviluppato dal team guidato dal professor Credi e pubblicato un anno fa su Nature Nanotechnology, risultato che a sua volta si fonda sull’esperienza pluriennale del gruppo di ricerca Unibo sulle macchine molecolari artificiali, ormai punto di riferimento a livello mondiale per questo tipo di studi. Il progetto LEAPS durerà cinque anni e si concentrerà in particolare su tre sfide: il trasporto di molecole in modo controllato lungo una precisa direzione per una distanza di alcuni nanometri, il pompaggio di molecole fra due compartimenti di una soluzione fisicamente separati da una membrana e la costruzione di materiali polimerici nei quali il funzionamento delle pompe molecolari sia in grado di produrre cambiamenti strutturali. Identificato al CNR il meccanismo che determina il rischio di celiachia Uno studio del Consiglio nazionale delle ricerche ha analizzato i geni della regione cromosomica HLA associati alla celiachia. Lo studio, coordinato da Giovanna del Pozzo dell’Istituto di genetica e biofisica (Igb-Cnr) e Carmen Gianfrani dell’Istituto di biochimica delle proteine (Ibp-Cnr), è stato pubblicato sulla rivista The Journal of Autoimmunity. “Nel 95% dei soggetti affetti da celiachia sono presenti alcuni specifici geni definiti di rischio o predisponenti la malattia, in quanto associati all’instaurarsi della risposta immunologica al glutine del grano”, spiega Giovanna Del Pozzo dell’Igb-Cnr. “I geni in questione sono DQA1*05 e DQB1*02 del locus HLA, che codificano la molecola HLA-DQ2.5 la quale, a sua volta, lega alcune sequenze peptidiche del glutine che l’organismo dei pazienti celiaci riconosce come estranee, attivando le cellule del sistema immunitario”. Secondo la ricerca, nel determinare la predisposizione alla malattia è importante non 6 solo il numero di questi geni HLA ma anche la quantità di molecole di RNA da essi prodotta. “I due geni di rischio associati alla celiachia producono una quantità di RNA elevata, maggiore di quella prodotta da geni HLA non associati alla malattia”, prosegue Del Pozzo. “Lo studio dimostra che pazienti sia omozigoti sia eterozigoti, cioè in cui la variante, o allele di rischio, è presente su entrambi i cromosomi 6, o su uno soltanto, producono una quantità paragonabile di molecole HLA in grado di presentare i peptidi del glutine tossici. Ciò spiega perché è tanto importante la quantità di glutine introdotta con la dieta nel determinare la reazione infiammatoria a livello dell’intestino”. Messo a punto a Perugia un nuovo approccio per combattere la Malattia di Huntington La base per un innovativo approccio terapeutico sperimentale alla Malattia di Huntington, anche nota con il nome di Còrea, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale CNS Neuroscience & Therapeutics, apre nuovi orizzonti nel trattamento di questa patologia a tutt’oggi priva di una cura, grazie al lavoro dei ricercatori coordinati da Giovanni Luca e Riccardo Calafiore rispettivamente del Dipartimento di Medicina Sperimentale e del Dipartimento di Medicina dell’Università degli Studi di Perugia, e da Ferdinando Squitieri, Responsabile, dell’Unità di Ricerca e Cura Huntington e Malattie Rare dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e Istituto CSS-Mendel di Roma. La ricerca, eseguita su modelli animali, apre le porte a futuri approcci terapeutici innovativi, che è possibile supporre potranno, nel futuro, trovare applicazione sui pazienti. La Malattia di Huntington è una malattia genetica rara, neurodegenerativa, progressivamente invalidante e prevedibile con un test sul DNA. I sintomi principali sono la difficoltà di coordinazione del movimento, movimenti involontari definiti “còrea” (dal greco, “danza”), declino delle funzioni cognitive ed alterazioni dell’umore e del controllo delle emozioni. Purtroppo l’attuale terapia farmacologica non consente di rallentare il decorso della malattia, evitandone l’evoluzione fatale. Nello studio sperimentale appena pubblicato sono state sfruttate le proprietà immunomodulatorie, antiinfiammatorie e trofiche di una particolare cellula del testicolo del maiale, la cellula di Sèrtoli, che normalmente svolge, nella sua sede fisiologica, funzioni nutritizie e protettive sulla spermatogenesi. Cellule di Sertoli ottenute da un allevamento di suini tenuti in condizioni di assoluta assenza di agenti infettivi sono state immobilizzate all’interno di microscopiche capsule di alginato di sodio già approvato per uso umano. Le cellule microincapsulate sono state quindi iniettate nel cavo peritoneale (addome) di topi affetti da Malattia di Huntington. Il risultato è stato il miglioramento della condizione clinica ed il prolungamento della vita media dei topi trattati, insieme alla riduzione dei livelli di molecole pro-infiammatorie nell’encefalo dei topi. “Le microcapsule contenenti cellule di Sertoli – dichiarano i ricercatori dell’Università di Perugia Giovanni Luca e Riccardo Calafiore - agiscono come una microfabbrica biologica che dalla cavità peritoneale rilascia fattori i quali, per via sistemica, possono raggiungere le parti malate, senza la necessità di iniezioni locali nel Sistema Nervoso e senza richiedere immunosoppressione farmacologica. A una specializzanda di Udine l’Asco Merit Award di oncologia 2016 Un nuovo modello che stima la prognosi delle donne affette da carcinoma mammario, potenzialmente ormonoresponsivo in stadio precoce, è stato ideato da Caterina Fontanella, trentatreenne specializzanda in Oncologia medica all’Università di Udine sotto SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 | LE NEWS la direzione di Fabio Puglisi. Lo studio prognostico sulle recidive del cancro al seno è valso all’autrice l’Asco Merit Award, premio assegnato ogni anno dalla Conquer Cancer Foundation, fondazione della Società americana di oncologia clinica (Asco). Fontanella, originaria di Ponte nelle Alpi (Belluno), ha ricevuto il premio durante l’annuale congresso della Società americana di oncologia clinica, che si è appena svolto a Chicago. Il Merit Award è uno dei più prestigiosi riconoscimenti dell’oncologia internazionale e premia, tra gli altri, i migliori oncologi. Grazie al lavoro di Fontanella sarà possibile prevedere con maggiore accuratezza il rischio di recidiva di questa particolare forma di carcinoma mammario, che corrisponde a circa il 70% di tutte le neoplasie diagnosticate alla mammella, e quindi personalizzare le cure oncologiche con l’obiettivo di ridurre quanto più possibile il rischio di ricaduta della malattia. Il modello, chiamato ”Star (Stage age receptors) score”, basandosi su stadio alla diagnosi, età della paziente ed espressione dei recettori ormonali è in grado di identificare precocemente le situazioni probabilmente destinate ad avere un decorso clinico più sfavorevole. Nell’ambito dei suoi studi sul carcinoma mammario Fontanella è stata visiting research fellow per 18 mesi al German Breast Group di Francoforte, il più importante gruppo cooperativo di ricerca tedesco sul tumore alla mammella. Da questa esperienza è nata l’intuizione di un modello predittivo che aiuti a stimare la prognosi di donne con un particolare sottotipo di carcinoma mammario, quello con espressione dei recettori ormonali. Nasce così il modello ”Stage, age and receptors (Star) score”. «Inizialmente – spiega Fontanella, ideatrice e coordinatrice del progetto di ricerca – sono stati analizzati i dati di oltre 3000 donne trattate con terapia preoperatoria, neoadiuvante, nell’ambito di 6 studi clinici coordinati dal German Breast Group. Dalla combinazione tra stadio e assetto recettoriale del tumore ed età della paziente è stato possibile identificare 5 gruppi prognostici distinti, con una sopravvivenza media libera da recidiva che andava dai 4 anni del gruppo a peggior prognosi fino ai quasi 9 anni del gruppo a prognosi migliore». Inaugurato a Sassari il Museo scientifico dell’Università L’Università di Sassari ha inaugurato il museo scientifico mUNISS nel Polo bionaturalistico di Piandanna alla presenza del fisico Guido Tonelli e del sindaco Nicola Sanna, che vede la luce grazie ai finanziamenti stanziati dal MIUR che hanno consentito gli allestimenti e la sistemazione degli spazi da parte dell’Ufficio tecnico. Come ha spiegato la curatrice del museo Stefania Bagella, nell’Università di Sassari si trovano le seguenti collezioni: Collezione Agronomica, Collezione Entomologica, Museo Geomineralogico “Serra-Pietracaprina” nel Dipartimento di Agraria, Collezione Anatomica nel Dipartimento di Scienze Biomediche, Collezione di Botanica e Collezione Zoologica nel Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio, Collezione di Botanica Farmaceutica e Collezione Farmaco- chimico - tossicologica nel Dipartimento di Chimica e Farmacia, Collezione di Veterinaria nel Dipartimento di Veterinaria, e Collezione di Fisica all’interno dello stesso Museo scientifico. Sono in maggioranza apparecchiature scientifiche, piccola strumentazione, arredi, organismi vegetali o animali, per un totale di 150.000 elementi. Il museo, in 200 metri quadri di esposizione, non intende offrire un quadro completo delle collezioni che continuano a rimanere nei dipartimenti a scopo didattico di ricerca; propone invece una selezione ragionata dell’insieme delle raccolte e racconta alcuni momenti emblematici della storia della ricerca scientifica svolta nel nostro Ateneo a partire dagli studi dell’anatomista Luigi Rolando nel 1800. Nel corso della cerimonia inaugurale sono stati presentati il catalogo del museo scientifico, realizzato da Antonello Mattone e Stefania Bagella, e il progetto di divulgazione e comunicazione del Laboratorio di AnimazioneDesign del Dipartimento di Architettura del’Università di Sassari che ha prodotto le linee guida per l’allestimento dello spazio espositivo, il sito web museo.uniss.it e alcuni prodotti audiovisivi divulgativi. Milano: una nuova protesi epiretinica per ridare la vista a un cieco Dopo quindici anni al buio per una grave forma di retinite pigmentosa, l’applicazione di una protesi epiretinica sta “illuminando” la vita di un paziente di 50 anni. E’ accaduto all’Ospedale San Paolo - ASST Santi Paolo e Carlo di Milano grazie ad un delicato intervento chirurgico di alta specializzazione tecnica effettuato dell’equipe medica diretta da Luca Rossetti, direttore della Clinica e docente dell’Università degli Studi di Milano. L’intervento è stato possibile anche grazie alla donazione dell’impianto da parte dell’Associazione Retinitis Onlus. Una protesi epiretinica di invenzione californiana che dà la luce a pazienti completamente al buio, permettendo di riconoscere sagome con una visione di luce in scala di grigi, dettata dall’attivazione di 60 pixel che compongono il chip appoggiato in sede maculare vicino al nervo ottico. “Il nostro obiettivo - ha dichiarato il prof. Rossetti - era cercare di ottimizzare l’immagine catturata dalla telecamera dando al paziente la possibilità di svolgere anche alcune mansioni di lettura breve come scadenze, titoli di testi, autonomia esterna ed interna. I risultati ottenuti sono ottimi: Nicola ha riconosciuto le figure degli istruttori e ha autonomia nel muoversi in ambienti sconosciuti, evitando porte chiuse e, ad esempio, sedendosi nello spazio libero di una panchina parzialmente occupata”. Dopo un attento screening su oltre 2000 pazienti in cura presso la Clinica Oculistica del San Paolo, 3 di questi sono risultati idonei all’intervento. “Sono rinato a 50 anni anche se so che il lavoro di riabilitazione è ancora lungo e faticoso” è stato il commento dell’uomo sottoposto a intervento. 7 LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 Biblioteche Universitarie Ecclesiastiche: una giornata dedicata alle nuove sfide digitali L’associazione URBE - Unione romana biblioteche ecclesiastiche -, in occasione del suo 25° anniversario, ha organizzato una giornata di studio, dal titolo “Nuove sfide e nuovi servizi”, rivolta ai professionisti nell’ambito bibliotecario. L’incontro si è svolto nell’Audotorium Giovanni Paolo II della Pontificia Università Urbaniana e si inserisce in un percorso volto a “maturare ulteriori obiettivi e a concretizzare i progetti ancora in sospeso, per significare appieno il valore della cooperazione e per offrire ai propri utenti strumenti sempre più raffinati ed amichevoli d’accesso alle informazioni e alla conoscenza registrata”, utilizzando le parole con cui Mauro Guerrini, docente di biblioteconomia presso l’università degli studi di Firenze, ha spiegato gli obiettivi dell’associazione nella brochure realizzata in occasione di questo 25° anniversario. L’associazione è nata nel 1991 con lo scopo principale di sostenere e avviare l’automazione nelle biblioteche dei pontifici atenei romani. La rete informatica di URBE, inaugurata nel 1994 è oggi costituita da 17 Istituzioni accademiche (sette Università pontificie, un Ateneo, sei Istituti, due Facoltà) e il Centro Pro Unione. Diretta dal dott. Silvano Danieli, l’associazione tiene in vita una comunità di bibliotecarie e bibliotecari capace di rendere reale la collaborazione tra le varie istituzioni. I ricercatori del Cnr: la tossina tifoide ha un ruolo contro il tumore epatobiliare La tossina tifoide, causa di febbre enterica o tifo addominale e associata all’insorgenza di enteriti e nei casi più gravi di tumore epatobiliare, ha sorprendentemente una funzione immuno-modulatrice, riducendo la risposta 8 infiammatoria a livello intestinale e impendendo nella prima fase dell’infezione lo sviluppo di gravi enteriti. A dimostrarlo è uno studio pubblicato su Plos Pathogens, realizzato da un team di ricerca internazionale che coinvolge 5 Paesi e 7 diverse istituzioni tra cui il Consiglio nazionale delle ricerche con l’Istituto di tecnologie biomediche (Itb-Cnr) di Segrate (Milano) e l’Istituto di biofisica (Ibf-Cnr) di Trento. “La genotossina enterica prodotta dal batterio Salmonella Typhi è portatrice di un’infezione cronica e risulta associata all’insorgenza del tumore epatobiliare. Diversi studi hanno riportato che alcune infezioni croniche sono prodotte dall’azione diretta di tossine batteriche che, causando danni al DNA, possono anche portare alla progressione tumorale”, spiega Clarissa Consolandi, ricercatrice dell’Itb-Cnr che ha partecipato allo studio. “Il nostro gruppo di ricerca ha valutato gli effetti dell’infezione in vivo in modelli murini, scoprendo che la tossina tifoide espressa in vivo inaspettatamente favorisce la sopravvivenza dell’ospite (il topo infettato), e risulta anche associata ad una significativa riduzione di gravi enteriti nella prima fase dell’infezione, consentendo ai batteri di rimanere nell’ospite senza causare l’insorgenza di patologie”. L’uomo è l’unico vettore della febbre tifoide che, se non trattata, ha un tasso di mortalità superiore al 10%. campo delle applicazioni della visione artificiale e della pattern recognition in ambito industriale, medico e spaziale, attraverso lezioni teoriche e attività laboratoriali tenute da relatori provenienti da importanti atenei nazionali e internazionali - tra cui Alpen-AdriaUniversität di Klagenfurt e University of Bristol. I temi trattati spaziano dai sistemi biometrici alle reti neurali artificiali, dal deep learning alle social networks applications. «La Summer School Vismac 2016 – spiega Gian Luca Foresti, direttore del Dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche e coordinatore scientifico dell’evento – costituisce un significativo momento di formazione e apprendimento per i giovani ricercatori che operano nell’ambito di aree scientifiche strategiche per il futuro del nostro Paese, quali smart security, virtual e augmented reality, visione artificiale e big data. Siamo molto orgogliosi di essere riusciti ad ospitare l’edizione di Vismac 2016 a Pordenone». L’edizione di quest’anno è stata patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Pordenone, e realizzata in collaborazione con il Consorzio Universitario di Pordenone, il Dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche e il laboratorio di ricerca AViReS (Artificial Vision and Real-Time Systems) dell’Università di Udine. L’Università di Udine ha ospitato a Pordenone la Summer School internazionale, la scuola estiva biennale del Gruppo italiano ricercatori in Pattern Recognition, svoltasi quest’anno sul tema della visione artificiale e machine learning. La scuola ha impegnato più di trenta ricercatori provenienti da varie parti del mondo. Obiettivo primario dell’iniziativa è quello di approfondire argomenti avanzati e innovativi nel e l’Università Vita-Salute San Raffaele, guidati dal professor Ferdinando Rodriguez y Baena, esperto in robotica medica dell’Imperial College di Londra, hanno ricevuto un finanziamento dalla Commissione Europea per sviluppare e sperimentare una sonda robotica flessibile e controllabile di nuova generazione, che permetterà di raggiungere e curare regioni profonde del cervello in tutta sicurezza per il paziente. Nel trat- EDEN 2020: un robot di ultima Una Summer School generazione per interventi al cervello internazionale Un team di ricercatori di istituti interall’Università di nazionali, tra cui il Politecnico di MiUdine lano, l’Università degli Studi di Milano SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 | LE NEWS tamento dei gliomi cerebrali (un particolare tipo di tumore molto aggressivo) un approccio sinergico all’intervento chirurgico è, infatti, il rilascio controllato e localizzato di farmaci, per il quale attualmente vengono utilizzati cateteri rigidi e rettilinei, che rendono di difficile esecuzione l’aggiramento di eventuali ostacoli incontrati lungo il percorso verso la lesione tumorale. Il progetto EDEN2020, che avrà durata di quattro anni, nasce dall’idea del professor Rodriguez y Baena di ispirarsi alla natura per definire le traiettorie da percorrere nei tessuti del corpo umano. L’avanzamento della sonda-catetere replica, infatti, quello dell’organo aghiforme e pieghevole con cui alcuni insetti depongono le uova, come la vespa che parassita il legno. Grazie a moderne tecniche di risonanza magnetica, come la diffusione e la trattografia RM, che permettono di studiare la struttura del tessuto nervoso e l’organizzazione delle connessioni tra le diverse aree cerebrali, il team di neuroradiologi dell’Università Vita-Salute San Raffaele fornirà immagini ad alta risoluzione che permetteranno di visualizzare in modo accurato le strutture coinvolte dal tumore. Sulla base delle immagini ottenute, verrà pianificata la traiettoria del catetere robo- Riforma del Terzo settore e del Servizio civile tico, che sarà poi guidato dal neurochirurgo attraverso uno speciale joystick. Un sistema esterocettivo, situato all’esterno del catetere, lo localizzerà mediante l’acquisizione di immagini ad ultrasuoni intra-operatorie, mentre un sistema di sensori posizionati sul catetere ne misurerà la curvatura, garantendo l’aderenza alla traiettoria pianificata e l’assoluta sicurezza per il paziente. Il chirurgo sarà quindi in grado di monitorare visivamente l’avanzamento della sonda robotica fino al raggiungimento della sede desiderata per la terapia, ove i farmaci saranno rilasciati attraverso il catetere. Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale finalità della presente legge, non si applicano le disposizioni contenute in essa e nei relativi decreti attuativi. Tra le finalità perseguite dalla delega vengono specificamente enunciate quelle di procedere ad una revisione della disciplina contenuta nel codice civile in tema di associazioni e fondazioni nonché della disciplina in tema di impresa sociale e di servizio civile nazionale. Viene infine disciplinata la procedura di emanazione dei decreti legislativi, che include anche l’espressione del parere da parte delle commissioni parlamentari competenti e, ove necessario in relazione alle singole materie, l’intesa con la Conferenza unificata; con la medesima procedura il Governo può adottare, entro dodici mesi dall’entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi, disposizioni integrative e correttive dei decreti medesimi. Articolo 1 - Finalità e oggetto Articolo 2 - Principi e criteri direttivi L’articolo 1 individua e disciplina la finalità e le linee generali dell’intervento normativo, prevedendo che il Governo adotti, entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi in materia di riforma del Terzo settore, al fine di sostenere la autonoma iniziativa dei cittadini che concorrono, anche in forma associata, a perseguire il bene comune e ad elevare i livelli di coesione e protezione sociale favorendo l’inclusione e il pieno sviluppo della persona. Il Terzo settore viene definito come il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d’interesse generale, mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi, in coerenza con le finalità stabilite nei rispettivi statuti o atti costitutivi. Viene tuttavia precisato che non fanno parte del Terzo settore le formazioni e le associazioni politiche, i sindacati e le associazioni professionali di categorie economiche e stabilito che alle fondazioni bancarie, in quanto enti che concorrono al perseguimento delle L’articolo 2 prevede i principi e criteri direttivi generali cui devono uniformarsi i decreti legislativi, tra i quali si ricordano quelli relativi al riconoscimento ed alla garanzia del più ampio diritto di associazione, alla promozione dell’iniziativa economica privata il cui svolgimento può concorrere ad elevare i livelli di tutela dei diritti civili e sociali, alla garanzia della autonomia statutaria degli enti, alla semplificazione della normativa vigente. Il 9 aprile 2015 la Camera dei deputati ha concluso l’esame in prima lettura del disegno di legge del Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e del servizio civile universale. Il provvedimento, approvato dal Senato con modifiche il 30 marzo 2016 è stato trasmesso alla Camera che, nella seduta del 25 maggio 2016, lo ha approvato in via definitiva senza più modificarlo. Articolo 3 - Revisione del titolo II del libro primo del codice civile L’articolo 3 detta i princìpi e i criteri direttivi in tema di revisione della disciplina contenuta nel Codice civile in materia di associazioni e fondazioni, tra i quali, vanno ricordati: - la semplificazione e la revisione del procedimento per il riconoscimento della personalità giuridica; - la definizione delle informazioni obbligatorie da inserire negli statuti e negli atti costitutivi; - la previsione di obblighi di trasparenza e informazione 9 LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 anche con forme di pubblicità dei bilanci e degli altri atti fondamentali dell’ente nonché attraverso la loro pubblicazione nel suo sito internet istituzionale; - la disciplina del regime di responsabilità limitata delle persone giuridiche; - la garanzia del rispetto dei diritti degli associati; - la previsione dell’applicazione alle associazioni e fondazioni che esercitano stabilmente attività di impresa, delle norme di cui ai titoli V e VI del libro V del codice civile (in materia di società e di cooperative e mutue assicuratrici) in quanto compatibili; - la disciplina del procedimento per ottenere la trasformazione diretta e la fusione tra associazioni e fondazioni, nel rispetto del principio generale della trasformabilità tra enti collettivi diversi introdotto dalla riforma del diritto societario di cui al decreto legislativo 17 gennaio 2003, n. 6. Articolo 4 - Riordino e revisione della disciplina del Terzo settore e codice del Terzo settore L’articolo 4 disciplina i principi e criteri direttivi ai quali dovranno uniformarsi i decreti legislativi preordinati al riordino e alla revisione della disciplina vigente in materia di enti del Terzo settore mediante la redazione di un apposito Codice in tale materia. Il Codice del Terzo settore provvederà alla raccolta ed al coordinamento delle citate disposizioni ed alla indicazione espressa delle norme abrogate a seguito della sua entrata in vigore. Tra i principi enunciati si ricordano quelli relativi: - all’individuazione delle attività di interesse generale che caratterizzano gli enti del terzo settore. Le attività di interesse generale sono individuate secondo criteri che tengono conto delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale nonché sulla base dei settori di attività già previsti dal D.Lgs.460/1997, e dal D. Lgs. 155/2006. Al loro periodico aggiornamento si provvede con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri; - alla definizione di modalità organizzative e amministrative degli enti ispirate ai princìpi di democrazia, eguaglianza, pari opportunità; - alla previsione del divieto di distribuzione, anche in forma indiretta, degli utili o degli avanzi di gestione, salva la specifica previsione in tema di impresa sociale; - alla disciplina degli obblighi di controllo interno, rendicontazione, trasparenza e delle modalità di verifica periodica dell’attività svolta; - alla riorganizzazione del sistema di registrazione degli enti anche attraverso la messa a punto di un registro unico del terzo settore, da istituirsi presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali con la previsione dell’obbligatorietà dell’iscrizione ad esso per tutti gli enti che si avvalgono di fondi pubblici o privati raccolti attraverso pubbliche sottoscrizioni, nonché di fondi europei; - al riconoscimento e alla valorizzazione delle reti associative di secondo livello, intese quali organizzazioni che associano enti del Terzo settore, anche allo scopo di accrescere la 10 loro rappresentatività presso i soggetti istituzionali; - all’attribuzione alla Presidenza del Consiglio, in raccordo con i Ministeri competenti, del coordinamento delle politiche di governo e delle azioni di promozione e di indirizzo delle attività degli enti del terzo settore, finalizzato a garantire l’osservanza della disciplina legislativa, statutaria e regolamentare ad essi applicabile. Articolo 5 - Attività di volontariato, di promozione sociale e di mutuo soccorso L’articolo 5 disciplina la delega finalizzata al riordino ed alla revisione della normativa in tema di attività di volontariato, di promozione sociale e di mutuo soccorso, conformemente a specifici criteri e princìpi direttivi relativi, tra l’altro a: - armonizzazione delle diverse discipline vigenti; - introduzione di criteri e limiti relativi al rimborso spese per le attività dei volontari, preservandone il carattere di gratuità e di estraneità alla prestazione lavorativa; - promozione della cultura del volontariato, in particolare tra i giovani; -revisione del sistema dei centri di servizio per il volontariato, prevedendo, tra l’altro, che alla loro costituzione e gestione possano concorrere gli enti del Terzo settore - con esclusione di quelli costituiti nelle forme di cui al libro quinto del Codice civile -, assumendo la personalità giuridica e una delle forme giuridiche previste per gli enti del Terzo settore, e che la loro costituzione sia finalizzata a fornire supporto tecnico, formativo e informativo per promuovere e rafforzare la presenza e il ruolo dei volontari nei diversi enti del Terzo settore, e prevedendo alcune regole per la gestione dei finanziamenti ad essi destinati, nonché forme di incompatibilità per i soggetti titolari di ruoli di direzione o di rappresentanza esterna; -revisione dell’attività di programmazione e controllo delle attività e della gestione dei centri di servizio per il volontariato, svolta mediante organismi regionali o sovraregionali, tra loro coordinati; -superamento del sistema degli Osservatori nazionali per il volontariato e per l’associazionismo di promozione sociale attraverso l’istituzione del Consiglio nazionale del Terzo settore, quale organismo di consultazione degli enti del Terzo settore a livello nazionale; -previsione di un regime transitorio per disciplinare lo status giuridico delle società di mutuo soccorso esistenti alla data di entrata in vigore della legge qualora intendano rinunciare a tale natura ed operare quali associazioni senza fini di lucro. Articolo 6 - Impresa sociale In tema di impresa sociale i decreti legislativi di cui all’articolo 6 dovranno, tra l’altro, procedere ad una precisa qualificazione dell’impresa sociale quale organizzazione privata che svolge attività d’impresa per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e destina i propri utili prioritariamente SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 | LE NEWS al conseguimento dell’oggetto sociale, adotta modalità di gestione responsabili e trasparenti, favorisce il più ampio coinvolgimento dei dipendenti, degli utenti e di tutti i soggetti interessati alle sue attività e quindi rientra a pieno titolo nel complesso degli enti del Terzo settore. I decreti dovranno: - individuare i settori in cui può essere svolta l’attività d’impresa nell’ambito delle attività di interesse generale sopra ricordate; - prevedere le forme di remunerazione del capitale sociale che assicurino la prevalente destinazione degli utili al conseguimento dell’oggetto sociale, da assoggettare a condizioni e comunque nei limiti massimi previsti per le cooperative a mutualità prevalente, e previsione del divieto di ripartire eventuali avanzi di gestione degli utili al conseguimento degli obiettivi sociali; per gli enti per i quali tale possibilità è esclusa per legge, anche qualora assumano la qualifica di impresa sociale; - prevedere per l’organizzazione che esercita l’impresa sociale l’obbligo di redigere il bilancio; - coordinare la disciplina dell’impresa sociale con il regime delle attività di impresa svolte dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, con la premessa che le cooperative sociali e i loro consorzi acquisiranno di diritto la qualifica di impresa sociale; - prevedere la nomina, in base a principi di terzietà, di uno o più sindaci con funzioni di vigilanza. Articolo 7 - Vigilanza, monitoraggio e controllo L’articolo 7disciplina le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo pubblico sugli enti del terzo settore che sono esercitate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con i Ministeri interessati e con l’Agenzia delle entrate, nonché, per quanto concerne gli aspetti inerenti alla disciplina delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, con il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali promuove l’adozione di adeguate ed efficaci forme di autocontrollo da parte degli enti del Terzo settore specie per quelli di piccole dimensioni, e predispone linee guida in materia di bilancio sociale e di sistemi di valutazione di impatto sociale delle attività svolte. Articolo 8 - Servizio civile universale La delega di cui all’articolo 8 è finalizzata a procedere al riordino ed alla revisione dell’attuale disciplina in materia di servizio civile nazionale conformemente ad alcuni princìpi e criteri direttivi relativi: - all’istituzione del servizio civile universale finalizzato alla difesa non armata della patria, e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica; - alla previsione di un meccanismo di programmazione, di norma triennale dei contingenti di giovani italiani e stranieri regolarmente soggiornanti di età compresa tra 18 e i 28 anni che possono essere ammessi, tramite bando pubblico, al servizio civile universale; - alla definizione di uno status giuridico degli stessi che preveda l’instaurazione, tra i giovani e lo Stato, di uno specifico rapporto di servizio civile non assimilabile al rapporto di lavoro, con previsione dell’esclusione da ogni imposizione tributaria di tale prestazione; - alla previsione di un limite di durata del servizio, non inferiore a otto mesi complessivi, e comunque, non superiore ad un anno, che contemperi le finalità dello stesso con le esigenze di vita e di lavoro dei giovani coinvolti ed il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite dai giovani durante l’espletamento del servizio civile, nei percorsi di istruzione e in ambito lavorativo. Articolo 9 - Misure fiscali e di sostegno economico L’articolo 9 reca i principi e i criteri direttivi cui si deve uniformare il legislatore delegato, al fine di introdurre misure agevolative e di sostegno economico in favore degli enti del Terzo settore e di procedere al riordino e all’armonizzazione della relativa disciplina tributaria e delle diverse forme di fiscalità di vantaggio. Tra i principi e criteri direttivi indicati nella norma, si rammentano: - la revisione complessiva della definizione di ente non commerciale ai fini fiscali, anche connessa alle finalità di interesse generale perseguite dall’ente; - la razionalizzazione delle agevolazioni fiscali connesse all’erogazione di risorse al terzo settore; - la riforma dell’istituto del cinque per mille, anche con lo scopo di rendere noto l’utilizzo delle somme devolute con tale strumento normativo; - la razionalizzazione dei regimi fiscali di favore relativi al terzo settore; - l’introduzione di misure per la raccolta di capitali di rischio e, più in generale, per il finanziamento del Terzo settore; - l’assegnazione di immobili pubblici inutilizzati; - la revisione della disciplina delle ONLUS. Articolo 10 - Fondazione Italia sociale L’articolo 10, istituisce la “Fondazione Italia sociale”, una fondazione di diritto privato con finalità pubbliche, che, mediante l’apporto di risorse finanziarie e competenze gestionali, avrà il compito di sostenere, attrarre e organizzare le iniziative filantropiche e gli strumenti innovativi di finanza sociale. Per il 2016, per lo svolgimento delle attività istituzionali, alla Fondazione è stata assegnata una dotazione iniziale di un milione di euro, al cui finanziamento si è provveduto con corrispondente riduzione delle risorse che la legge di stabilità 2015 (legge n. 190/2014) ha destinato alla Riforma del Terzo settore. Per quanto riguarda l’impiego di risorse provenienti da soggetti privati, la Fondazione dovrà rispettare il principio di prevalenza, svolgendo una funzione sussidiaria e non sostitutiva dell’intervento pubblico. La Fondazione, soggetta alle disposizioni del codice civile, delle leggi speciali e dello statuto, non ha obbligo di conservazione del patrimonio o di remunerazione degli investitori. Tutti gli atti connessi alle operazioni di costituzione della 11 LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 31 • 15 GIUGNO 2016 Fondazione e di conferimento e devoluzione alla stessa sono esclusi da ogni tributo e diritto e vengono effettuati in regime di neutralità fiscale. Gli interventi innovativi, che la Fondazione è chiamata a sostenere, sono definiti come interventi caratterizzati dalla produzione di beni e servizi con un elevato impatto sociale e occupazionale e rivolti, in particolare, ai territori e ai soggetti più svantaggiati. La Fondazione, per il raggiungimento dei propri scopi, potrà instaurare rapporti con omologhi enti o organismi in Italia e all’estero. L’organizzazione, il funzionamento e la gestione della Fondazione sono ispirati ai principi di efficacia, efficienza, trasparenza ed economicità. Viene poi stabilito che a decorrere dall’anno successivo all’entrata in vigore della Riforma del Terzo settore, la Fondazione trasmetta alle Camere, entro il 31 dicembre di ogni anno, una relazione sulle attività svolte per il perseguimento degli scopi istituzionali, sui risultati conseguiti, sull’entità e articolazione del patrimonio, nonché sull’utilizzo della dotazione iniziale di un milione di euro. spondente utilizzo delle risorse già trasferite al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri relative alla quota dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche per il 2015, nella parte destinata a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale, di cui all’articolo 47 della legge 222/1985. A decorrere dal 2017, la somma di 20 milioni è coperta mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale contenuta nella legge di stabilità 2015 (legge 190/2014), che all’art.1, comma 187, ha autorizzato, per questa finalità, la spesa di 50 milioni di euro per il 2015, di 140 milioni di euro per il 2016 e di 190 milioni di euro annui a decorrere dal 2017. Sono poi previste misure agevolative a valere sulle risorse, pari a 200 milioni di euro, del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dello sviluppo economico 3 luglio 2015 . Articolo 11 - Disposizioni finanziarie L’articolo 12 prevede che entro il 30 giugno di ogni anno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali trasmetta alle Camere una relazione sull’attività di vigilanza, monitoraggio e controllo sugli enti del Terzo settore, nonché sull’attuazione della riorganizzazione del sistema di registrazione degli enti e di tutti gli atti di gestione rilevanti. L’articolo 11 reca le disposizioni di copertura finanziaria, precedentemente stabilite dall’articolo 9, lettera g), della delega. Presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è istituito un Fondo destinato a sostenere lo svolgimento delle attività di interesse generale proprie degli enti del Terzo settore, attraverso il finanziamento di iniziative e progetti promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni. Le modalità di funzionamento e di utilizzo delle risorse dovranno essere disciplinate anche attraverso forme di consultazione del Consiglio nazionale del Terzo settore. Per il solo 2016, il Fondo è articolato in due sezioni: la prima di carattere rotativo, con una dotazione di 10 milioni, la seconda di carattere non rotativo, con una dotazione di 7,3 milioni di euro. Conseguentemente, l’articolo 11 autorizza la spesa di 17, 3 milioni di euro per il 2016 e di 20 milioni di euro a decorrere dall’anno 2017. All’onere per il 2016 si provvede come segue: la dotazione di 10 milioni di euro del fondo rotativo è finanziata mediante utilizzo delle disponibilità in conto residui relative all’autorizzazione di spesa per il Fondo per la crescita sostenibile di cui all’art. 23, comma 10, del decreto legge 83/2012, da versarsi all’entrata del bilancio dello Stato nell’anno 2016; la dotazione di 7,3 milioni di euro per il fondo non rotativo è finanziata mediante corriISSN 2283-5873 Scienze e Ricerche News Rivista bimensile supplemento al n. 31 di Scienze e Ricerche, 15 giugno 2016 Scienze e Ricerche Sede legale: Via Giuseppe Rosso 1/a, 00136 Roma 12 Articolo 12 - Relazione alle Camere Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 19/2015 del 2/2/2015 Gestione editoriale: Agra Editrice Srl, Roma Direttore responsabile: Giancarlo Dosi www.scienze-ricerche.it [email protected]