6-7-8 settembre 2013 dal Lagazuoi alle valli di Fanes

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6-7-8 settembre 2013 dal Lagazuoi alle valli di Fanes
6-7-8 settembre 2013
dal Lagazuoi alle valli di Fanes
e da Passo Tre Croci al Rifugio Vandelli e Lago Sorapiss
Venerdì 6 - Partenza in autobus alle ore 12,00 da Campotizzoro (ex Albergo Ristorante
Tripolitania), arrivo a Pecol (Cortina) ore 18,30.
Sistemazione in albergo (Hotel Villa Argentina ***), cena e pernottamento.
Sabato 7 – Colazione e ritiro dei cestini per il pranzo al sacco. Ore 8,00 trasferimento in autobus a
P.sso Falzarego e da qui in funivia al Rifugio Lagazuoi (2752 m). Traversata a Lago Lagazuoi,
Forcella del Lago, Malga Fanes Grande, Fiames. Rientro in autobus all’albergo, cena e
pernottamento.
Domenica 8 – Colazione e ritiro dei cestini per il pranzo al sacco. Ore 8,00 Trasferimento in
autobus al Passo Tre Croci (1805 m). Escursione al Rifugio Vandelli e Lago Sorapiss e ritorno. Ore
16,00 partenza in autobus e ritorno a Campotizzoro in tarda serata.
Sabato 7: dal Lagazuoi alle valli di Fanes
Tempo di percorrenza: circa 9 ore
Dislivello: circa 300m in salita e 1600m in discesa
L’itinerario inizia dalla stazione a monte della Funivia Passo Falzarego – Lagazuoi (2752 m), da
dove si gode un meraviglioso panorama su gran parte delle più famose cime dolomitiche, e segue in
gran parte l’Alta Via N. 1.
Partiamo scendendo
lungo il sentiero 401 per
un breve tratto fino al
bivio dove svoltiamo a
sinistra immettendoci su
sentiero 20 (Forcella
Lagazuoi, 2573 m).
Seguiremo il sentiero 20
in discesa fino al Lago
Lagazuoi (2182 m): alla
nostra destra potremo
osservare il gruppo delle
Tofane e le Cime di
Fanis, ove sulla Cima
Fanis Sud si sviluppa la
famosa Ferrata
Tommaselli.
Sede sociale: Via Repubblica 933/B – 51028 Tafoni (Pt) - Tel. e Fax 0573/65074 - E-mail: [email protected]
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Arrivati al Lago Lagazuoi, chi non è intenzionato a compiere il percorso integrale potrà continuare
seguendo il sentiero 20, scendendo al Rifugio Scotoni (1985 m) e successivamente alla Capanna
Alpina (1720 m). Da qui, con il caratteristico “Sentiero della Meditazione”, si arriva al piazzale del
ristorante Sarè e all’autobus per il ritorno.
Il percorso integrale invece prevede la risalita
della Forcella del Lago (2486 m) lungo il
sentiero 20B, questo è il tratto più impegnativo
del percorso, molto suggestivo per l’ambiente
nel quale si svolge. Negli ultimi anni il sentiero è
stato reso più agevole per una migliore
percorribilità. Dalla Forcella del Lago (2486 m)
scenderemo verso le Valli di Fanes, sentiero
20B, alla nostra destra avremo la Cima Fanis
Nord, Monte Ciaval (Monte Cavallo 2912 m) e
le Cime di Campestrin, mentre sulla nostra
sinistra osserveremo il Piz Les Conturines (3064
m), il Piz Taibun (2929 m) ed il Piz de Lavarela (3055 m).
Entriamo nelle Valli di Fanes immettendoci sul sentiero 11,
quota 2117 m, all’altezza de Le Gran Plan e seguiremo il sentiero
verso la Malga di Fanes Grande, attraversando il Ju de L’Ega, Passo
Tadega (2159 m) per arrivare alla Malga di Fanes Grande (2102 m).
Le Valli di Fanes, ampie e erbose, rappresentano un paradiso naturale
dove è possibile incontrare molti animali. Mucche al pascolo, cavalli
allo stato brado e marmotte. Queste rappresentano un momento
intenso di rilassamento psico fisico per l’escursionista.
Dopo una meritata sosta alla Malga ripartiamo lungo il
sentiero 11 che seguiamo per un breve tratto per poi tenere la destra
lungo il sentiero 10. Da qui una strada bianca ci porta verso le Cascate
di Fanes, suggestivo luogo con la presenza di un profondo orrido
scavato dal fiume, caratteristico il Ponte Outo, il Ponte Alto.
Proseguendo arriviamo alla Casa del Parco dove termina l’escursione.
L’itinerario. benché lungo, non presenta difficoltà tecniche e,
ad eccezione della risalita alla Forcella del Lago, si svolge prevalentemente in moderata discesa e
lungo tratti pianeggianti (Valli di Fanes). Il notevole dislivello in discesa si effettua comunque su
pendenze moderate e sentieri facilmente percorribili.
Equipaggiamento
Obbligatori scarponi alti da montagna. La maggior parte dell’escursione si svolge sopra i 2000 mt di
altitudine, è quindi necessario abbigliamento adeguato atto a proteggere da eventuali temperature
rigide e pioggia (giacca impermeabile traspirante, softshell, pile). Portare guanti in pile, berretto di
pile o lana, utili i bastoncini telescopici. Pranzo al sacco.
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Domenica 8: dal Passo Tre Croci al Rif. Vandelli e Lago Sorapiss
Tempo di percorrenza: circa 2 ore e mezzo (altrettanto per il ritorno)
Dislivello: circa 200m
Il rifugio Vandelli (m.1926), del Cai di Venezia, si trova in posizione spettacolare, proprio al centro
del grandioso anfiteatro del versante nord del gigantesco Sorapis (m.3205) , poco lontano dal
fantastico laghetto dall'incredibile colorazione dominato dal Dito di Dio (m.2603).
Si tratta di una escursione relativamente facile, poco faticosa e
di grande soddisfazione.
Il sentiero è vario e panoramico. Il dislivello è molto contenuto,
circa 200 metri compresi i vari saliscendi, e la lunghezza poco
meno di sei chilometri.
Il primo tratto è sulla stradina forestale che si dirama poco dopo
il passo Tre Croci (m. 1805) nel versante di Auronzo.
Bosco bellissimo, stradina in leggerissima discesa, bellissime
vedute sulle guglie del Cristallo-Popena e, in lontananza, su
Misurina e le Tre Cime di Lavaredo.
Dopo il superamento del ghiaione di un grande vallone, si
cammina su sentiero generalmente pianeggiante, ma con qualche
ripida rampa, che taglia alti versanti ai piedi di impressionanti
crode rocciose dalle grandiose pareti verticali.
Dopo un paio di ripide rampe il sentiero si affaccia sul profondo vallone del Rio Sorapiss. Seguono
alcune scale metalliche per superare dei risalti rocciosi e poi un tratto di qualche centinaio di metri
in una stretta cengia pianeggiante attrezzata con cordino metallico.
Non vi sono vere difficoltà, tuttavia serve un minimo di
prudenza e attenzione, mai trattando con sufficienza e
approssimazione la montagna.
Il rifugio Vandelli è ormai a portata di mano, il sentiero in
leggera salita s'insinua tra roccioni, radi larici e grandiose
estensioni di mughi.Dopo la meritata sosta al rifugio
possiamo raggiungere il laghetto dalla fantastica luce
verde-acqua ed ammirare l'imponente guglia chiamata 'Dito
di Dio'.
Il ritorno avviene per lo stesso percorso.
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