troilo e cressida - Teatro Nuovo Giovanni da Udine

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troilo e cressida - Teatro Nuovo Giovanni da Udine
PROSSIMO APPUNTAMENTO
STAGIONE TEATRO& I COMICI
Domenica 18 novembre - h 21.00 TEATRO& I COMICI
Ficarra & Picone
APRITI CIELO
scritto e diretto da Ficarra&Picone
produzione: Tramp
distribuzione: RQS Spettacoli
Spettacolo proposto in collaborazione tra le stagioni
Teatro Nuovo Giovanni da Udine e Teatro Contatto
Civica Accademia di Arte Drammatica Nico Pepe
Biglietteria
Tel. 0432 248418
[email protected]
© studio novajra
Fondazione
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
Via Trento, 4 - 33100 Udine - I
Tel. 0432 248411 - Fax 0432 248452
[email protected] - www.teatroudine.it
TROILO E CRESSIDA
Giovedì 8 novembre 2012 - h 20.45 TEATRO &
Civica Accademia di Arte Drammatica Nico Pepe
| Note di Regia
TROILO E CRESSIDA
Troilo e Cressida
Una strana storia d’amore in tempo di guerra
di William Shakespeare
regia Claudio de Maglio
collaborazione Giuliano Bonanni
assistenza Francesco Godina
personaggi ed interpreti
Prologo Alessandro Conte, Elisa Pistis
I Troiani
I Greci
Priamo Giorgio Vierda
Ecuba Elisa Pistis
Ettore Mattia Cason
Elèno Giorgio Castagna
Paride Sebastiano Sardo
Troilo Dennis Garcia
Cassandra Ksenija Martinovic
Andromaca Marianna Fernetich
Enea Diego Coscia
Antenore Vladimir Doda
Pandaro Alberto Ierardi
Cressida Marzia Gallo
Calcante Lidia Castella
Elena Arianna Ilari
Alessandro e Polissena Anastasia Puppis
Soldati Troiani Lidia Castella, Gabriele Gattini
Bernabò, Alessandro Maione,
Lorenzo Tolusso, Gabriele Zunino
Agamennone Giorgio Vierda
Menelao Sebastiano Sardo
Nestore Lorenzo Tolusso
Ulisse Giorgio Castagna
Achille Gabriele Gattini Bernabò
Patroclo Alessandro Maione
Diomede Gabriele Zunino
Aiace Vladimir Doda
Tersite Alessandro Conte
Soldati e prìncipi Greci Mattia Cason,
Lidia Castella, Marianna Fernetich,
Dennis Garcia, Arianna Ilari,
Ksenija Martinovic, Elisa Pistis
collaborazione alle percussioni Roberto Lugli
musiche Paki Zennaro
scenografie Claudio Mezzelani
light designer Stiv Chiaranda
costumi Giulia Giavedoni
Si ringraziano per la preziosa collaborazione:
La Compagnia del Lupo Passante,
Bruno Battel (Commerciale Battel snc), Den Baruca,
Massimo Minozzi (Impresa Edile Minozzi - Salt di Povoletto),
Ditta Verona Segnaletica Stradale srl, Piergiorgio Tedeschi (Seltek srl),
Graziano Mestroni - Protezione Civile del FVG, Marco Dilena
Segreteria organizzativa Diana Barillari
(coordinamento) Barbara Gortana,
Marco Lestani, Nadia Peressutti
Con il sostegno della
In Troilo e Cressida Shakespeare parla della prima guerra di
cui l’uomo abbia memoria, la guerra - origine di tutte le guerre
della storia occidentale, e ci riconsegna gli eroi greci e troiani in
una nuova dimensione: da miti a comuni mortali che muoiono
e soffrono a causa dei propri errori e delle loro debolezze, e
che combattono una lunga guerra, le cui motivazioni si sono
smarrite nel tempo, e comunque non appaiono più sufficienti a
giustificarla (a patto che ne possano mai esistere).
I valori fondativi di un’intera società come quella greca sono
svuotati del loro significato più profondo: le ragioni della politica
mascherano ben più basse motivazioni come ad esempio le
unilaterali ragioni di un nobile. L’onore stesso non deriva dal
mantenere intatta la propria coscienza o dall’agire positivamente verso gli altri, ma rivela un suo sostanziale corpo fatto
di vendetta o peggio si basa sulla pura esibizione di forza fisica
senza controllo.
Troilo e Cressida sono due giovani praticamente cresciuti ai
suoni della guerra nella città assediata e si sono innamorati,
si scambiano sincere promesse e voti di fedeltà... Tuttavia a
rendere imperfetta questa unione è proprio il fatto che per
incontrarsi, parlarsi e coronare i loro sogni devono ricorrere
all’intervento di Pandaro, zio di Cressida che in pratica li “usa”,
li deride fin dal primo momento, fino a quando riuscirà a farli
andare a letto.
Il significato più pieno e intimo dell’amore ne risulta sgretolato, allo stesso modo in cui greci e troiani sentono che quei
princìpi che li hanno fin qui sostenuti vanno di giorno in giorno
privandosi di senso, condannando entrambi gli schieramenti a
combattere una guerra in realtà utile solo a se stessa.
La storia dei due amanti che si professano eterno amore si
troverà a fare i conti con circostanze che finiranno con l’avere
il sopravvento e contraddire anche i vincoli più sacri fino alla
rottura del giuramento tra i due... Come dire che l’essere umano è troppo piccolo e poco o nulla può di fronte al gigantesco
e folle meccanismo sociale che tiene in piedi il flusso perverso
di un’umanità alla deriva, destinata ad “ammalarsi”. L’esistenza
del singolo individuo ne risulta irrimediabilmente condizionata.
Troilo infatti non sa e non può fare nulla per opporsi alla “ragion
di stato” che impone che Cressida debba essere “ceduta” ai
greci… Cressida si rivela a sua volta troppo fragile per non
cedere alle avances dell’oscuro Diomede tombeur des femmes
della parte greca; e, d’altro canto, il modello di riferimento per
la giovane ragazzina troiana non può che essere la bellissima
Elena, come lei “trasportata” in campo avverso e adattatasi ad
una nuova vita.
Gli impulsi primari e vitali dell’essere umano conoscono in
questa piece una loro bieca tendenza alla deformazione e ci
vengono svelati in tutta la loro disarmante meschinità come
se l’uomo non potesse fare altro che “cadere”, oscillando
tra guerra e lussuria, fra opportunismo e mantenimento del
potere, fra decadenza morale e cinismo, tra orgoglio e desiderio di vendetta… Ed è il “fool” Tersite che ce lo ricorda
continuamente…
Nel “Troilus” non ci sono personaggi pienamente positivi, questi
si trovano spesso a rinunciare a parti importanti della loro identità dovendo effettuare scelte obbligate che non corrispondono
ai loro intimi desideri o bisogni. Ma sono le brutali circostanze
di una guerra che pare interminabile a misurare le tappe di
questa inesorabile decadenza. La stessa Cressida ad esempio
cerchiamo di consegnarla sotto una luce che non vuole ridursi
a simbolo di tradimento, ma piuttosto a quello di una ragazza
spaurita, e che dopo la prima notte d’amore viene “venduta” al
campo nemico. Si tratta di una giovane “sradicata” e dunque
debole, la cui identità entra in crisi come potrebbe accadere
a ciascuno di noi, costretta ad adattarsi ad una situazione difficilissima e che chiede uno “scarto” immediato. Lei cerca di
affrontarla lasciandosi indietro ogni rimpianto, con un’immediatezza di certo impressionante ma che forse spera in cuor suo
possa rivelarsi efficace a farle dimenticare al più presto il suo
recentissimo passato, l’amore professato a Troilo, per quanto
coinvolgente sia stato per lei…
In mezzo a questa strana “storia d’amore”, si intrecciano burle,
sfide fittizie, giochi, tradimenti, sotterfugi, invidie, nel contesto
di una guerra ridotta a sfiancanti scaramucce e trasformatasi
in pantano.
In questa modernissima opera Shakespeare ci pone di fronte al
dramma della crisi dell’individuo in rapporto a se stesso e alla
collettività. Il dramma fa emergere la degenerazione causata
dalla perdita di ideali e di punti di riferimento dell’intera società
greca assieme all’inutile tentativo di anacronistica sopravvivenza
della fede in valori come l’onore o il sacrificio per la collettività
da parte dei troiani. Una storia che pare una metafora dei nostri
tempi e che, proprio per tali ragioni avvince, diverte, fa riflettere
e commuove.
Claudio de Maglio