rimontare la crisi, una sfida per il sociale
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rimontare la crisi, una sfida per il sociale
anno 2 | numero 5 26 Novembre 2012 – ore 9.30 novembre - dicembre 2012 Aula Magna,Università degli Studi di Milano Bicocca Edificio U6, Piazza dell’Ateneo Nuovo 1, Milano Grazie al tuo aiuto adesso Makimbo gioca felice fra le braccia di Tiziana, una delle nostre educatrici. Anche sua mamma Aysha è ospite della Casa della carità, di giorno lavora come cassiera in un supermercato mentre Makimbo va all’asilo. Lectio Magistralis di Arjun Appadurai The Cosmopolitanism of the Urban Poor: An Example from Mumbai, India Arjun Appadurai è uno dei massimi esperti mondiali nel campo dell’Antropologia Culturale. Insegna Media, Culture and Communication alla New York University. Temi centrali nel suo percorso di ricerca sono la violenza, la povertà e l’integrazione sociale nella megalopoli dell’India. Nei suoi studi più recenti si è dedicato, in particolar modo, ad approfondire la partecipazione alla vita sociale dei soggetti più vulnerabili, formulando il concetto di Deep democracy. Makimbo e la sua mamma sono scappati dalla guerra e hanno trovato accoglienza nella nostra struttura, dopo aver passato un periodo difficile in strada. Per costruire il futuro di Makimbo e Aysha c’è stato bisogno del lavoro di tante persone: Donatella ha insegnato loro l’italiano, Stefano ha aiutato Aysha a trovare un lavoro e il nostro volontario Peppe accompagna Makimbo tutti i giorni all’asilo, ma soprattutto CI SEI VOLUTO TU che con il tuo prezioso sostegno ci hai permesso di raccontare questa storia… Insieme a te possiamo scriverne ancora tante altre! 40 euro diventi SOSTENITORE 25 euro diventi BENEFATTORE 100 euro diventi AMICO Fondazione Casa della carità Angelo Abriani ONLUS via Brambilla 10 - 20128 Milano IBAN IT 08 O 03359 01600 100000067281 conto corrente postale 36704385 Registrazioni su www.souqonline.it È prevista la traduzione simultanea Per ulteriori informazioni: www.casadellacarita.org [email protected] Rimontare la crisi, una sfida per il sociale editoriale mappa mappa don Virginio Colmegna “Questo anniversario è un momento importante che vive della presenza molto forte del Cardinal Martini. Portare avanti la sfida della Casa della carità, sotto il suo sguardo, ha bisogno oggi di un sostegno sempre più ampio e diffuso”. Dieci anni dalla nascita della nostra Fondazione e otto anni dall’inizio delle attività sono un momento importante che, a pochi mesi dalla sua scomparsa, vive della presenza molto forte del Cardinal Martini. E allora in questo passaggio, voglio ricordare alcune sue idee che hanno segnato, segnano e devono continuare a segnare il nostro operato. Innanzitutto, la gratuità dell’ospitalità, pensata per ricordare la centralità della persona, qualsiasi sia la sua storia, la sua provenienza, la sua condizione giuridica. È una gratuità che ci fa essere al servizio della città, per il suo bene comune. La seconda è la sapienza della carità che ha fatto diventare la nostra Casa un luogo dove le vicende dei nostri ospiti rivelano un bisogno di approfondimento, di cultura, di riflessione per i tanti saperi di cui Milano è ricca. Ultima, ma non certo per importanza, è la dimensione della spiritualità e della contemplazione da cui tutto il resto discende. La carità nasce da una continua esigenza di vedere impresso nel viso di ciascuno il volto di Dio. È una consapevolezza che mi ha arricchito molto e che ho condiviso con tante delle persone che con me sono impegnate in questo progetto. Portare avanti la sfida della Casa della carità, sotto lo sguardo di Carlo Maria Martini, ha bisogno oggi di un sostegno, anche economico, sempre più ampio e diffuso. Pur in un momento di difficoltà come questo, la nostra realtà vuole andare avanti con uno slancio rinnovato. È allora importante, e lo chiedo a tutti voi, solidarizzare con la nostra fondazione e sentirsi partecipi attivamente di questa grande avventura. ViaVai Hanno collaborato: Alessandro Coerezza, Diego Mazzocchi, Paolo Reposo, Paola Taglietti, Cecilia Trotto, Stefano Zamagni. House organ della fondazione Casa della carità “Angelo Abriani” Registrazione al Tribunale ordinario di Milano numero 291/06-05-2008 Stampa: Associazione Padre Monti - Saronno Via Legnani 4, 21047 Saronno (VA) Direttore responsabile: don Virginio Colmegna Redazione: Umberta Barletti Lerner, Matteo Palma, Paolo Riva, Armando Zeni ViaVai c/o Casa della carità via Francesco Brambilla 10 - 20128 Milano telefono: 02.25.93.53.17 email: [email protected] web: www.casadellacarita.org Art director: Alessandro Ascrizzi (ascrizzi.it) Copertina: si ringrazia Tullio Pericoli Fotografie: Andrea Frazzetta, Meena Kadri via Flickr, Enrico Mascheroni, Armando Rotoletti, Elisa Veronelli. Aprirsi alla città, partendo da via Brambilla. La storia della Casa 2004: il Cardinal Martini, Abriani e l’inaugurazione Una porta sempre aperta per chi non ha un tetto Diritti e lavoro, per l’inclusione sociale Un laboratorio aperto ai problemi della città Accademia di cultura, da Bauman ad Appadurai Dalla Banda del Villaggio ai Nuovi Trovadori Nel 2002 l’allora arcivescovo di Milano, Cardinal Carlo Maria Martini, chiese di progettare la Casa della carità a don Virginio Colmegna. “Il cardinale – ricorda – insistette perché fosse un luogo ospitale, segnato dalla gratuità ma anche una vera accademia di cultura”. Per Martini la parola “carità” doveva essere ripulita da una visione assistenziale e riportata al pieno valore di cittadinanza. La Casa doveva raccontare una storia di speranza. Due anni dopo, finanziata dal lascito dell’imprenditore Angelo Abriani e insediata in un immobile messo a disposizione dal Comune di Milano, la Casa della carità viene inaugurata il 24 novembre 2004. Uomini, donne, bambini (oltre 400 i minori ospitati), tanti italiani, tantissimi stranieri provenienti da ottanta diversi paesi. Più di 1500 persone hanno trovato alloggio nella Casa dalla sua apertura ad oggi. Numerose le emergenze: dal primo sgombero di un campo rom nel giugno 2005, cui la Casa fece fronte accogliendo nella propria struttura 73 persone, all’assistenza alle famiglie sfrattate, all’aiuto agli immigrati senza un tetto, un lavoro, un’identità. Nella Casa si creano spazi nuovi: So-stare dove viene garantita un’ospitalità familiare a persone con particolari necessità e la Casa nido dove sono accolte mamme sole con bambini. Attorno all’ospitalità si organizzano attività di ascolto e accompagnamento per favorire l’inclusione sociale, si moltiplicano i servizi, dalla tutela giuridica ai corsi di italiano, dall’inserimento scolastico al sostegno agli anziani, dalle docce al guardaroba. Al Centro d’ascolto si affiancano uno Sportello di tutela legale e il progetto Diritti e Rovesci per tutelare (con Avvocati per niente) le vittime di paradossi burocratici o malfunzionamenti amministrativi. L’accompagnamento al lavoro è favorito, oltre che dai corsi di formazione, dall’avvio delle imprese sociali Lavoriamo, Mr Katering e IES. Laboratorio di idee, luogo d’incontro e di riflessione per rilanciare una cultura di cittadinanza diffusa. Tra Milano e la Casa c’è simbiosi. Molto stretti i legami con le realtà associative di Crescenzago e del quartiere Adriano, dove la Casa è punto di ritrovo degli anziani e centro culturale grazie all’attività della Biblioteca del Confine. In costante crescita i rapporti con molte altre istituzioni milanesi. In questa prospettiva, la Casa ha organizzato importanti momenti di confronto, come Milano si-cura (2009), nei quali condividere la sofferenza e la solitudine degli emarginati e trovare soluzioni per una possibile “città amica”. La missione culturale della Casa, sottolineata fin dalla sua inaugurazione dal cardinale Martini, oltre che nella creazione del Centro Studi Sofferenza Urbana, SOUQ, si è manifestata nell’organizzazione di corsi di formazione e importanti convegni cui hanno partecipato alcuni tra i maggiori sociologi, filosofi, antropologi e storici contemporanei, da Zygmunt Bauman a Bronislaw Geremek, da Richard Sennet ad Arthur Kleinman, da Michel Wieviorka a Marc Augè, da Robert Castel a Arjun Appadurai, l’antropologo che sarà ospite a Milano il prossimo 26 novembre. Anche con l’arte si possono dare risposte concrete al disagio e alla marginalità. Tra gli esperimenti più riusciti del laboratorio Casa della carità la Banda del villaggio (2005), oltre 200 concerti di musicisti rom in tutta Italia, e i Nuovi Trovadori (2011), gruppo di cantori e musicisti dalle storie molto diverse che hanno musicato e interpretato alcune poesie di padre David Maria Turoldo. Per finire con la prestigiosa collaborazione con il Conservatorio di Milano che, grazie al progetto “Sulla strada della musica”, organizza corsi di musica per ragazzi in condizioni di disagio cui partecipano alcuni giovani rom seguiti dalla Casa. Sul sito web sono disponibili in formato pdf questo numero e i numeri precedenti. 2 3 4 approfondimento il nostro punto di vista Un’economia CIVILE per uscire dalla crisi Andate avanti, le cose vanno fatte in grande, vanno fatte col cuore Il terzo settore italiano è il più sviluppato in Europa e nel mondo. Finanziamolo con titoli di solidarietà. C di Stefano Zamagni, Università di Bologna, già presidente dell’Agenzia per il Terzo Settore he la crisi economica che stiamo attraversando stia facendo sentire i suoi pesanti effetti su tutto il terzo settore italiano è palese. Le richieste provenienti dalle persone in difficoltà sono in crescita e i fondi con i quali portare avanti le attività in risposta a questi bisogni diminuiscono. La fotografia scattata dall’ultimo Bilancio sociale della Casa della carità si inserisce quindi in un quadro ben più ampio. Quello che, però, è importante sottolineare è che la crisi scoppiata quattro anni fa ha contribuito prepotentemente ad aggravare la situazione, ma i segni delle difficoltà attuali erano tutti presenti anche prima del 2008. La crisi ha sicuramente accelerato un processo già in atto, ma per poter ripartire, è necessario concentrarsi sulle cause alla sua origine. L’Italia, storicamente, ha l’economia civile più avanzata e sviluppata in Europa e nel mondo, possiede un Terzo settore che riflette una società civile organizzata di sta- tura e livello. Abbiamo una robusta rete di organizzazioni, molto diverse tra loro, che sono risorse decisive per lo sviluppo e la coesione sociale del nostro Paese. Purtroppo, però, per questo mondo non c’è un’adeguata attenzione perché gli viene riconosciuta una funzione, ma la sua valorizzazione viene dopo l’equilibrio dei conti pubblici e l’impulso economico liberista. Invece, bisogna decidere se insistere su un modello di ordine sociale bipolare, nel quale esistono solo Stato e mercato, oppure se cominciare a considerare anche la società civile. Il Dna italiano è tripolare e quindi dovrebbe essere questa la strada da intraprendere. Altrimenti finiremo per tradire la nostra identità e, in questo momento, non possiamo mettere a rischio il nostro prezioso capitale sociale e civile. Sicuramente, bisogna razionalizzare e ripulire sia il settore pubblico che quello privato, ma non basta. Il Paese ha bisogno, come dell’aria che respiriamo, anche di promuovere e sostenere l’economia civile seguendo direzioni ben precise. La prima è la riforma del Libro I Titolo II del Codice Civile che contiene una serie di articoli che riguardano le realtà della società civile organizzata. Non è possibile pensare che il nostro Terzo Settore possa essere in grado di raccogliere la sfida del welfare contempora- neo con una norma del 1942, ancora dell’epoca fascista. Dal volontariato alle cooperative, dalle imprese sociali alle fondazioni, la grande sfida che abbiamo di fronte è quella di adeguare la nostra legislazione per consentire a questi soggetti di operare in maniera autonoma e indipendente. In secondo luogo, si tratta di approvare il regolamento per consentire l’emissione dei titoli di solidarietà, da parte di soggetti del Terzo Settore che hanno bisogno di risorse fresche per finanziare non tanto la spesa corrente, ma quella per investimento. È impensabile che delle realtà come la Fondazione Casa della carità o la Fondazione don Gnocchi, per fare un altro esempio, si finanzino solo ed esclusivamente attraverso le donazioni liberali. Sono indispensabili anche ad altri strumenti. Si deve arrivare a creare un mercato dei capitali che serva a finanziare tutti i soggetti d’impresa con finalità di utilità sociale e di interesse generale. Non è infatti accettabile l’idea secondo cui il mercato dei capitali debba servire solo alle imprese for profit. La finanza e la borsa valori nacquero nel XV secolo in Toscana proprio per finanziare quei soggetti del Terzo Settore che oggi sono le imprese sociali. La vera impresa è quella sociale. Il Bilancio sociale della Casa: crescono le richieste di aiuto. La scelta della gratuità si fa sempre più difficile da sostenere. Q uello relativo al 2011 è stato il terzo Bilancio sociale realizzato dalla Casa della carità. Ha messo a confronto i dati degli ultimi 12 mesi con quelli relativi al 2009 e al 2010 e ha evidenziato fortemente gli effetti della crisi. Lo scorso anno, abbiamo accolto nella nostra sede di via Brambilla 135 persone. Allo stesso tempo, le persone che si sono rivolte al centro d’ascolto sono aumentate: sono state 1.018. Abbiamo ricevuto 585 richieste di accoglienza e 390 relative alla sfera lavorativa. Rispetto al passato (825 5 persone nel 2009 e 908 nel 2010), si tratta di numeri in crescita ai quali si è aggiunta la presenza di 27 coppie di adulti e 31 famiglie con minori. Anche Casa nido, che ospita mamme con bambini in piccoli alloggi autonomi, ha potuto soddisfare solo otto delle 70 richieste ricevute. Nel corso del 2011, la Casa ha garantito un servizio di accompagnamento lavorativo a 176 persone. Rispetto all’anno precedente, la percentuale di riuscita di questi inserimenti è salita dal 59 al 62 per cento, ma è diminuito il numero complessivo dei per- corsi. In particolare, le Borse lavoro messe a disposizione della nostra fondazione, dal 2009 ad oggi, si sono sostanzialmente dimezzate. La maggior parte dei posti per gli ospiti della Casa non è convenzionata con nessun servizio. È una scelta, ispirata dal Cardinal Martini, che ci impegna in una continua e, a volte, faticosa ricerca di metodi innovativi di finanziamento. Ciò nonostante, il bilancio consolidato della fondazione al 31 dicembre 2011 ha evidenziato un passivo considerevole che ha richiesto un ulteriore Estratto dell’intervento del Cardinal Carlo Maria Martini all’inaugurazione della Casa della carità il 24 novembre 2004. “H il perché di certe sofferenze e situazioni: vuole esaminare anche dal punto di vista scientifico, della psicologia, perché certe avventure umane finiscano male. Così che l’aiuto non sia solo la monetina che ci sgrava le coscienze, ma sia una città che si lascia interrogare dalle sofferenze e vuole rispondervi in maniera eccellente, non solo in maniera qualunque. Noi siamo tutti figli di Abramo, ci riconosciamo in lui, perciò l’ospitalità che verrà data qui non avrà frontiere, accoglierà tutti coloro che in qualche misura si richiamano ad Abramo e ancora di più si richiamano al disegno creatore di Dio. Io sarò lontano, in preghiera, nella terra di Abramo, ma vi prometto che ricorderò ogni giorno questa casa, quanto si farà qui, gli ospiti, i volontari, gli operatori, perché questa casa merita davvero la nostra attenzione, la nostra preghiera. E spero che la città da questa casa possa ricevere la buona notizia sul suo futuro: nuove speranze e nuove aperture di futuro. Sono molto lieto e commosso di partecipare a questa inaugurazione reale, non certo mediatica o simbolica: le mura ci sono, la case c’è, le strutture ci sono, l’equipe c’è. Quindi andate avanti, andate avanti e non abbiate paura. Le cose vanno fatte in grande, vanno fatte col cuore”. o tenuto molto a questa fondazione fin da quando Angelo Abriani, uomo ricco e semplice che voleva che il suo denaro andasse in carità, venne a visitarmi in Episcopato per espormi i suoi desideri per aiutare i poveri. Lasciò per questo scopo una cospicua somma. Da allora sono passati alcuni anni ma molto cammino si è fatto e molti poveri sono stati aiutati. Ora si giunge al traguardo della casa che lui voleva: una Casa della carità e una fondazione che assicurasse perennità a questo servizio... Qui oggi vediamo avverarsi questa casa, creata uscendo dalla routine delle cose fatte in qualche modo, per affrontare i problemi dei senza fissa dimora, di coloro che non hanno dove dormire soprattutto in inverno, le tante sofferenze che sono una piaga di una grande città. Milano ha sempre fatto molto per venire incontro a queste sofferenze, Milano ha sempre dimostrato una creatività straordinaria, ma la miseria è un po’ come le onde del mare che continuamente ricorrono, vanno alla riva e cercano di conquistarla. Le sofferenze ci superano sempre, rinascono continuamente. Occorre perciò un sussulto di intelligenza e carità. So che questa casa non vuole essere solo un piccolo luogo di rifugio per chi ha bisogno ma vuole anche pensare sforzo, concreto ma anche culturale, nelle attività di raccolta fondi. Il Bilancio sociale 2011 della Casa è disponibile sul nostro sito all’indirizzo: www.casadellacarita.org/bilancio-sociale 6 7 la storia segnalazioni Quel numero 4 che ha fatto goal pur giocando in difesa I colori di Dio Sahid è arrivato dal Marocco sul fondo di un camion e, in otto anni in via Brambilla, si è liberato di un passato doloroso. Anche grazie a calcio, teatro e fotografia S passi, si fosse aperto, di come avesse stretto dei legami con gli operatori dell’accoglienza, con gli altri ospiti, con la nostra psichiatra con la quale ha fatto un percorso intenso e difficile, con i bambini delle famiglie accolte che lo cercavano “come il più ambito dei fratelli maggiori”. Ma raccontava anche di come avesse partecipato a tante attività della Casa. In questi anni, Sahid ha recitato ne “L’avaro” di Molière diretto da Teresa Pomodoro (alla quale ora è intitolato il nostro auditorium), è diventato un pilastro della difesa della squadra di calcio della Casa che nel 2011 ha vinto un torneo cittadino, ha fatto un corso di fotografia e ha girato anche un film con una piccola casa di produzione, raccontando la sua storia e quella di altri nostri ospiti. Da quel momento, la passione per il video lo ha rapito. A tal punto che, quando si è sposato uno dei nostri educatori al quale Sahid è più legato, è stato lui a girare le immagini della cerimonia. Un piccolo gesto che racchiude la conquista più importante degli anni in via Brambilla: le relazioni che Sahid è riuscito a instaurare con tante persone all’interno della Casa. E che mantiene anche ora che vive in uno degli appartamenti della nostra rete. Nel supermercato dove lavora, infatti, grazie alla sua preziosa mediazione, hanno appena assunto un altro nostro ospite. ahid ha appena firmato un contratto a tempo indeterminato. Dopo un periodo di Borsa lavoro, si è fatto assumere in un nuovo supermercato alla periferia di Milano. È un fatto raro di questi tempi, andrebbe festeggiato. Ma lo è ancora di più se si pensa agli ultimi otto anni della vita di questo ragazzo e alla sua vicenda personale che si è indissolubilmente legata alla storia della Casa. A chiederci di accoglierlo era stato il reparto di psichiatria dell’ospedale Niguarda. Nel nostro Paese ci era arrivato per caso, grazie a un viaggio estenuante sul fondo di un pullman che dal Marocco, dopo giorni senza mangiare né bere, lo ha scaricato a Milano. Non aveva ancora 18 anni, ma la comunità per minori nella quale aveva trovato ospitalità gli andava stretta e così è fuggito prima ancora di ottenere il permesso di soggiorno. Quindi, la strada, poi la nostra Casa. Quando è arrivato in via Brambilla, qualche tempo dopo l’inaugurazione della fondazione, Sahid parlava poco, quasi nulla. Aveva bisogno di “liberarsi di un passato troppo doloroso e cercare un futuro che lo ripagasse delle tante fatiche”. Descriveva così la sua situazione don Virginio Colmegna nel libro “Ho avuto fame”, scritto nel 2008 insieme agli educatori della Casa. La prima storia scelta era stata la sua. Spiegava di come Sahid, a piccoli notizie Casa della carità fotografia “I colori di Dio” (Monti, 2007) è una pubblicazione che viaggia attraverso le religioni di tutto il mondo. Lo fa attraverso le parole del Cardinal Martini e le fotografie di Enrico Mascheroni, amico della Casa e collaboratore della nostra biblioteca. «Le religioni – scrive Martini – possono fare molto per la pace e per questo debbono conoscersi, aiutarsi, fermentarsi a vicenda per scoprire sempre meglio il grande mistero che è nascosto nel cuore dell’uomo da Colui che lo ha fatto a sua immagine». Proprio la Biblioteca del Confine, in occasione dell’anniversario della fondazione, verrà dedicata all’ex Arcivescovo di Milano scomparso pochi mesi fa. Ora et labora Nel nuovo libro del presidente della nostra fondazione, don Virginio Colmegna, l’atmosfera della Casa della carità é ricostruita in quello che é il suo significato più pieno. “La fede religiosa che consegna le buone parole della carità mi irrita”, scrive don Colmegna che in queste pagine restituisce tutti gli otto anni di esperienza nella struttura di via Brambilla. Uscito in libreria il 18 ottobre ed edito da Chiarelettere, il volume è stato presentato per la prima volta il 23 ottobre nell’auditorium della Casa , insieme a Marco Revelli e alla direttrice della fondazione Silvia Landra. libri SOUQ Film Festival Un concorso cinematografico internazionale per raccontare, attraverso dei cortometraggi, il tema della sofferenza urbana e cioè le difficoltà che accomunano gli abitanti delle aree metropolitane di tutto il mondo nella loro vita quotidiana. È il SOUQ Film Festival, un’iniziativa promossa per la prima volta dal SOUQ, il centro studi della Casa della carità che si occupa proprio di sofferenza urbana. I vincitori saranno premiati nel chiostro del Piccolo Teatro Grassi di Milano il 23 e il 24 novembre, nel corso di una due giorni di proiezioni aperte al pubblico. www.souqfilmfestival.net 18/11/2012 Il progetto Diogene al Congresso di psichiatria Una festa per salutare don Massimo Mapelli L’esperienza e i risultati del progetto sperimentale Diogene, rivolto alle persona senza dimora con problemi di salute mentale, sono stati al centro di una sessione del 46mo Congresso nazionale della Società italiana di psichiatria. Diogene è portato avanti da anni a Milano dalla Casa della carità in collaborazione con la Cooperativa Novo Millenio, la Caritas ambrosiana, l’azienda ospedaliera di Niguarda-Ca’ Granda e il San Gerardo di Monza. www.casadellacarita.org/diogene 16/10/2012 Firmato un protocollo d’intesa con l’IBVA Garantire nuovi alloggi d’emergenza e promuovere attività culturali in continuità con l’insegnamento del Cardinal Martini. Sono questi gli obiettivi per i quali due importanti realtà dell’accoglienza milanese, come la nostra fondazione e l’associazione IBVA, hanno firmato un protocollo d’intesa martedì 16 ottobre. www.casadellacarita.org/protocollo-ibva 31/10 – 4/11/2012 Un viaggio in Terra Santa sulle tracce di Martini È già qualche mese che don Massimo Mapelli ha lasciato il suo ruolo di coadiutore di presidenza alla Casa della carità per dedicarsi a tempo pieno al nuovo incarico con la Caritas Ambrosiana. Durante il nostro anniversario, però, è stata organizzata una festa di saluto. Ad augurargli un grande “in bocca al lupo”, domenica 18 ottobre, ospiti, ex ospiti, operatori, volontari e le tante persone che l’hanno conosciuto in questi otto anni. Nella foto, don Massimo durante l’inaugurazione della Casa, nel novembre 2004. 22/12/2012 I Nuovi Trovadori in concerto a Monza Sabato 22 dicembre, al Teatro Binario 7, in via Turati 8 a Monza, i Nuovi Trovadori presenteranno dal vivo il loro disco dedicato a padre David Maria Turoldo “Torniamo ai giorni del rischio”. www.teatrobinario7.it incontri 7/2/2013 Anche i nostri ospiti tra gli “Ulissi” del Piccolo Mare al mattino Italia e Libia, tra passato e futuro. Due donne e due madri che affrontano il viaggio, quello della fuga dalla propria terra, quello costretto da una guerra, quello che taglia la vita in due parti, per sempre. In mezzo, il mare. Oggi Farid e Jamila fuggono verso l’Italia su uno dei barconi della speranza. Ieri, invece, Angelina è scappata dalla Libia durante il colpo di Stato di Gheddafi, ma la sua patria è rimasta quella. “Mare al mattino” (Einaudi, 2011) sarà presentato nell’ambito della Società di Lettura 2012-2013, organizzata dalla Biblioteca del Confine con il liceo “A. Volta” di Milano. libri 8 10/10/2012 Dal 31 ottobre al 4 novembre, un gruppo di operatori, volontari e sostenitori della fondazione ha compiuto un viaggio-pellegrinaggio di cinque giorni tra Betlemme e Gerusalemme per ricordare il Cardinal Martini. www.casadellacarita.org/terra-santa Il Piccolo Teatro organizza un ciclo di incontri-spettacolo dedicato all’Odissea in alcuni luoghi insoliti, ma significativi della città di Milano. Tra questi anche il nostro auditorium che ospiterà il 7 febbraio Moni Ovadia, Giulio Goriello e Paolo Rumiz. Ai brani dell’opera greca verranno affiancati dei testi tratti dalla letteratura sacra, classica e contemporanea. Ma anche le storie degli ospiti della nostra struttura. www.casadellacarita.org/ulissi 9 10