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LE PAROLACCE, DETTE BENE, FILANO CHE GUAI Maria Cristina Villa conversa con Ernesta, 22 marzo 2007 (il testo è seguito da un breve commento) L’ospite La signora Ernesta (il nome è di fantasia), ha 85 anni, ed è ricoverata in RSA da nove. È affetta da vasculopatia cerebrale con deficit cognitivo di grado marcato (Punteggio MMSE: 19.7, Indice di Barthel: 5). Vedova da anni e senza figli, ha lavorato come impiegata, sembra con un ruolo di responsabilità; riceve con frequenza la visita della sorella, che ha deciso il ricovero. La sorella, peraltro attenta e ben adeguata, tende a sostituirsi a lei nelle risposte quando ad Ernesta vengono poste domande o viene coinvolta in chiacchierate. La signora viene valutata come un soggetto difficile, perché a tratti è confusa, irritabile ed aggressiva, soprattutto verbalmente (in particolare nelle situazioni impositive); le sue parolacce sono conosciute in tutta la Struttura! Per questo motivo è poco amata dal personale e dagli altri ospiti ed è spesso isolata. Inserita in progetti di pet therapy ed in altre attività per lei significative, è in grado di entrare in relazione con le persone in modo accogliente, dignitoso e paritario, pur con qualche ruvidità brianzola. Possiede una straordinaria ironia che ci accompagna per tutta la conversazione. A tratti, mi sono chiesta se ero più preoccupata della sua felicità conversazionale o… della mia! La conversazione Quando Ernesta entra nel mio ufficio sembra leggermente intimidita, forse perché è la prima volta. Le ho dato l’appuntamento per mostrarle le fotografie delle attività di Pet Therapy, così come le avevo promesso qualche giorno prima. Entra in carrozzina, accompagnata dalla psicologa tirocinante che è andata a prenderla al piano appena è andata via la sorella, informata dell’incontro. La conversazione è durata 25 minuti. Il testo 1. PSICOLOGA: Buongiorno signora Ernesta, grazie per essere venuta 2. ERNESTA: Prego prego… grazie a lei 3. PSICOLOGA: Lei è la mia collega, Paola, la psicologa tirocinante, sta studiando per diventare come me… 4. ERNESTA: Ho capì (in dialetto) … dipende da quello che studia… (sorride divertita) 5. PSICOLOGA: Ernesta, le avevo promesso una cosa… di vedere insieme le fotografie con gli animali 6. ERNESTA: Sì, le mie? 7. PSICOLOGA: Sì, le sue fotografie (le mostro la prima foto) 8. ERNESTA: (guardando la foto e sorridendo) Sono abbastanza vecchietta… 9. PSICOLOGA: (sorrido anch’io mostrandole poi la seconda fotografia) Guardi questa 10.ERNESTA: (ridendo) peggio ancora… 11.PSICOLOGA: Io trovo che lei sia una bella vecchietta… 12.ERNESTA: Eh… vecchia son vecchia… 13.PSICOLOGA: Guardi che combinazione, nella foto ha lo stesso scialle e lo stesso maglione che indossa oggi… 14.ERNESTA: E il cane che cane è? E’ il mio?! Non è il mio?! 15.PSICOLOGA: E’ un Golden, anzi un Labrador, il cane che è venuto a trovarci l’anno scorso… 16.ERNESTA: Gli animali capiscono, capiscono più degli uomini… 17.PSICOLOGA: Lei mi ha detto che aveva un cane… www.gruppoanchise.it Pagina 1 18.ERNESTA: Sì, nero, era un animale da caccia, però la caccia non se la ricordava più… (sorride ironica) 19.PSICOLOGA: Allora il suo cane non è mai andato a caccia?! 20.ERNESTA: Con me no… gli animali da caccia hanno l’istinto, se ce l’hanno ce l’hanno… altrimenti non lo prendono più… 21.PSICOLOGA: Ma a lei piaceva la caccia? 22.ERNESTA: No, ma gli animali sì, son tutti bravi 23.PSICOLOGA: Lo sa che anche io ho un cane?!...si chiama Gigio… 24.ERNESTA: (ride) 25.PSICOLOGA: … lo so, è un nome da topo… (Ernesta annuisce) ma il mio cane assomiglia un po’ a un topo! Ma anche lui capisce… sa che quando torno a casa e sono triste lui si avvicina e mi accarezza con il suo musino, quando piango allunga la zampina per consolarmi… (Ernesta mi guarda con sguardo triste e partecipativo) Quando torno felice lui è contento… capisce sempre come sto, credo che anche i suoi cani facessero così 26.ERNESTA: Ce n’era uno grosso e uno nero piccolo, bravo, capiscono di più, gli uomini non sempre perché gli da fastidio capire i cani 27.PSICOLOGA: Ma intende dire gli uomini in generale o nel senso di maschi? 28.ERNESTA: I maschi, son tremendi… 29.PSICOLOGA: (ironizzando) Ma Ernesta, lei che maschi incontrava? 30.ERNESTA: Tutt (in dialetto) mascalzoni, a parte che io li mettevo a posto, son così gli uomini: se non trovano le persone che li fanno filare 31.PSICOLOGA: E lei li faceva filare!! 32.ERNESTA: Sempre, perché è giusto che se vogliono comandare gli altri è giusto che si mettano a posto 33.PSICOLOGA: Ricordo che lei lavorava in un’azienda, dove li faceva filare 34.ERNESTA: Sì, un’azienda meccanica con 800 uomini 35.PSICOLOGA: Come si fa a farli filare tutti questi uomini? Conosce qualche trucco? 36.ERNESTA: Oh... le parolacce, dette bene, filano che guai!! Servono le parolacce, a loro non serve la dolcezza, servono le parolacce 37.PSICOLOGA: Lei conosceva le parolacce… 38.ERNESTA: Io le ho sempre conosciute le parolacce… 39.PSICOLOGA: (sorrido in modo complice) Me ne sono accorta: lei le ha sempre dette… 40.ERNESTA: Sì, sempre 41.PSICOLOGA: Mi rendo conto che è un’abitudine che non si perde, però qualcuno ci rimane male 42.ERNESTA: Bisogna che si abituino… (si guarda in giro distratta, lo sguardo si ferma su un armadio chiuso da un grosso lucchetto). Chi ha messo quel lucchetto, che non serve? 43.PSICOLOGA: E’ bello grosso, è difficile romperlo 44.ERNESTA: Ma non serve… si può aprire… 45.PSICOLOGA: Serve per tenere chiuso, guardi…(vado verso l’armadio e scuoto il lucchetto) 46.ERNESTA: La porta è aperta (in effetti la porta, pur bloccata, si apre leggermente) 47.PSICOLOGA: Questo è l’armadio utilizzato dai Volontari per i loro valori, tengono dei soldi 48.ERNESTA: Li conteranno prima… 49.PSICOLOGA: Sì, poi chiudono 50.ERNESTA: Li conteranno sempre 51.PSICOLOGA: Non si fida di quel lucchetto… 52.ERNESTA: E’ un lucchetto anormale 53.PSICOLOGA: Perché è molto grosso (intanto l’attenzione di Ernesta si sposta nuovamente sulle fotografie) 54.ERNESTA: Sarebbe il mio cane? Il mio era nero, era nero e piccolo www.gruppoanchise.it Pagina 2 55.PSICOLOGA: Questo è grande ed è marrone 56.ERNESTA: E’ da caccia? 57.PSICOLOGA: Non lo so… è bello comunque avere un cane… 58.ERNESTA: Li ho sempre avuti, piccoli e grossi, ne avevo uno nero ma era bello… intanto sono bravi perché capiscono 59.PSICOLOGA: Sono dolci 60.ERNESTA: Molto 61.PSICOLOGA: E poi se Ernesta dice una parolaccia loro non capiscono… 62.ERNESTA: Gli si da le botte: i cani non ubbidiscono se non le prendono 63.PSICOLOGA: La Ernesta mena tutti, così filano, uomini e cani 64.ERNESTA: (Ernesta sembra divertita) Di più gli uomini: hanno la testa dura! 65.PSICOLOGA: Anche Ernesta ha la testa dura 66.ERNESTA: Questi sono di razza 67.PSICOLOGA: Sì, il mio invece è un bastardino 68.ERNESTA: Ah, è un “maltrainsema” 69.PSICOLOGA: Però Ernesta, sarà un “maltrainsema” ma intanto ha vinto il concorso del “pù se bel tufinell”… “il più bel tenerello”, oddio, per la verità è arrivato secondo… 70.ERNESTA: Sono bravi i cani 71.PSICOLOGA: Però lei dice anche che hanno bisogno di botte… 72.ERNESTA: Quando ci vuole ci vuole, farli ubbidire sotto comando, devono capire con chi parlano 73.PSICOLOGA: E’ stato così per tutti i suoi cani!?... chissà se lei dava loro dei nomi da uomini o da cani… 74.ERNESTA: I nomi dei cani non si toccano, né sdolcinati né troppo duri… giusti! 75.PSICOLOGA: A me piace Gigio per il mio cane 76.ERNESTA: Non è troppo serio! 77.PSICOLOGA: Però è divertente 78.PSICOLOGA: Ah beh… 79.PSICOLOGA: E’ piccolo così, devo portarglielo a vedere 80.ERNESTA: E’ nero? 81.PSICOLOGA: Sì, come il suo 82.ERNESTA: Sono dolci i cani 83.PSICOLOGA: Ci credo, gli dava le botte… 84.ERNESTA: Non tante 85.PSICOLOGA: (con tono ironico) Ha preso a botte più il marito o il cane? 86.ERNESTA: No, mio marito no 87.PSICOLOGA: Ah… era lui che faceva filare lei?! 88.ERNESTA: Io faccio quel che devo fare non ho bisogno di filo… faccio quel che devo fare 89.PSICOLOGA: (mostrandole altre foto) Questa è lei con Cuba, il Labrador… vediamo insieme altre fotografie di altre signore della Residenza con lo stesso cane 90.ERNESTA: Lei la conosco, quelle che vogliono bene ai cani si riconoscono 91.PSICOLOGA: Lei vuole bene ai cani 92.ERNESTA: I cani sono sempre piccoli, capiscono sempre tutto, se uno ha problemi… 93.PSICOLOGA: Il suo cane capiva tutto di lei 94.ERNESTA: Sì, uno capisce 95.PSICOLOGA: E lei capiva tutto del suo cane 96.ERNESTA: (con tono emozionato dice qualcosa di incomprensibile) Questa è sua zia? (indicando una persona nella foto) 97.PSICOLOGA: No, è un’altra ospite 98.ERNESTA: E’ lo stesso cane, è difficile che si adattino www.gruppoanchise.it Pagina 3 99.PSICOLOGA: Che si adattino a persone e situazioni nuove? Questo è un cane che ama molto stare con le persone 100.ERNESTA: Si vede 101.PSICOLOGA: Anche lei è molto affettuosa, dice tante parolacce ma sa essere molto affettuosa 102.ERNESTA: Eh sì, con le bestie so essere più affettuosa che con gli uomini… sono belli... questo che cane è? 103.PSICOLOGA: E’ lo stesso di prima 104.ERNESTA: Sono proprio belli 105.PSICOLOGA: Questa è Ernesta, dolce ed affettuosa solo con i cani, ma anche con me oggi 106.ERNESTA: No, ma io voglio bene alle bestie 107.PSICOLOGA: A me no? A noi no? (sorrido in modo un po’ provocatorio / ironico) 108.ERNESTA: Un po’ meno… (ride) 109.PSICOLOGA: Sarebbe bello averli ancora tra noi, se venissero ancora a trovarci… 110.ERNESTA: Sì, sono belli 111.PSICOLOGA: (mostrando altre foto) Questi sono i cani che sono venuti a trovarci per fare i giochi sul prato 112.ERNESTA: Ahh 113.PSICOLOGA: Vede questi giochi? Nel prato della Residenza, Gisella è felice perché sta passeggiando con il cane 114.ERNESTA: I cani sono sempre belli 115.PSICOLOGA: E’ una foto simpatica, anche il cane è simpatico, i cani amano giocare 116.ERNESTA: Ohh 117.PSICOLOGA: Queste sono altre fotografie con altri cani, questo è bianco e nero e quest’altro invece è sul divano… anche il suo cane, Ernesta, stava sul divano ? 118.ERNESTA: Sì 119.PSICOLOGA: Guardi questo musino, vien voglia di mangiarlo… 120.ERNESTA: E’ bello 121.PSICOLOGA: Guardi questo cane, vuole mangiare la brioche, quest’altro invece guarda curioso le persone che parlano, sembra quasi che ascolti… sono belle foto 122.ERNESTA: Sì 123.PSICOLOGA: Sono golosi i cani (indicando quello che vuole la brioche) 124.ERNESTA: No, secondo… 125.PSICOLOGA: Il cane di Ernesta era goloso? 126. ERNESTA: No, devono magiare quello che vogliono 127.PSICOLOGA: Cosa gli preparava? 128.ERNESTA: Mangiava con me, tutto mangiava… era bianco, era simile a questo… (ne indica uno sulla foto, che proprio bianco non è) 129.PSICOLOGA: Quindi ha avuto un cane bianco e uno nero 130.ERNESTA: Bianco, bianco, sempre bianco, diventano più puliti 131.PSICOLOGA: Però si sporcano di più, non crede? 132.ERNESTA: Ma si sanno tenere puliti 133.PSICOLOGA: Io ho un cane nero 134.ERNESTA: Ma lo sa quando è sporco? 135.PSICOLOGA: Me ne accorgo quando puzza…. 136.ERNESTA: Ah beh… 137.PSICOLOGA: Quindi il cane di Ernesta era un bel cane bianco, pulito 138.ERNESTA: Sì 139.PSICOLOGA: Sempre cani bianchi ?! 140.ERNESTA: Sì, e di razza 141.PSICOLOGA: Le piacciono i cani importanti… www.gruppoanchise.it Pagina 4 142.ERNESTA: No, perché è importante per me, perché sono bravi 143.PSICOLOGA: Sono contenta di aver visto queste fotografie con lei e spero che sia piaciuto anche a lei 144.ERNESTA: Sono belle 145.PSICOLOGA: Faccio una copia e le regalo a lei 146.ERNESTA: Sì, quelle che vuole 147.PSICOLOGA: Tutte e due 148.ERNESTA: Quelle che vuole lei, grazie 149.PSICOLOGA: Grazie a lei 150.ERNESTA: Grazie, grazie 151.PSICOLOGA: E’ bello vederle insieme, e tirar fuori insieme tanti bei ricordi sui cani 152.ERNESTA: I cani piacciono 153.PSICOLOGA: La prossima volta ci raccontiamo un po’ di cose buffe e divertenti sui cani, io le racconto di Gigio e lei mi racconta dei suoi cani 154.ERNESTA: Sì, io ho il giardino 155.PSICOLOGA: Lo teneva in giardino? 156.ERNESTA: E’ sempre stato in giardino 157.PSICOLOGA: Bene, avremo tante cose da raccontarci, grazie 158.ERNESTA: Prego, niente di importante 159.PSICOLOGA: (mentre la congedo le indico la psicologa tirocinante che era stata presente in silenzio) Anche Paola ha i cani 160. TIROCINANTE: Sì, due 161.ERNESTA: Due maschi? 162. TIROCINANTE: Un maschio e una femmina 163.ERNESTA: Accoppiati? 164. TIROCINANTE: No, altrimenti da due… 165.ERNESTA: I cani sono bravi, meglio degli uomini… 166. TIROCINANTE: E’ vero 167.PSICOLOGA: Però Paola ha anche un fidanzato bravo 168.ERNESTA: Si vede che ha preso dai cani 169. TIROCINANTE: Può essere… 170. PSICOLOGA: Grazie ancora Ernesta, e buona cena! (mentre esce dalla stanza saluta agitando la mano) Il commento (a cura di Pietro Vigorelli) Il testo lascia trasparire un sottile senso dell’umorismo assolutamente inusuale in una persona con deficit cognitivo che non sa ricordare se il cane a cui era tanto affezionata era nero o bianco (punteggio MMSE: 19,7). È interessante notare come la seduta di Pet Therapy che ha preceduto l’incontro venga qui utilizzata come spunto per una conversazione che si svolge con evidente piacere di entrambi gli interlocutori. Dal punto di vista tecnico si può osservare come la psicologa ricorra frequentemente alla “somministrazione di frammenti di autobiografia”, della propria autobiografia, e di come la paziente parli a lungo, volentieri e con spontaneità della propria storia di vita. www.gruppoanchise.it Pagina 5