La scuola è un gioco

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La scuola è un gioco
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ACLI - Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ00045
NAZIONALE
1^
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
LA SCUOLA? È UN GIOCO!
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore:
E - Educazione e promozione culturale
Area di intervento:
02 - Animazione culturale verso i minori
08 - Lotta all’evasione scolastica e all’abbandono scolastico
09 - Attività di tutoraggio scolastico
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto
con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione
dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
6.1 Dispersione scolastica: breve introduzione al fenomeno
Il termine dispersione scolastica indica un fenomeno complesso caratterizzato da una serie di
fattori che modificano il regolare svolgimento del percorso scolastico (irregolarità nella frequenza,
ritardi, ripetenze, interruzioni…) e che possono portare all’uscita precoce degli studenti dal sistema
formativo.
L’indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica realizzata nel 2014
dalla VII Commissione della Camera evidenzia come i soggetti più a rischio di abbandono
1
scolastico siano alunni maschi, spesso di origine straniera, con un background familiare fragile e,
soprattutto, con una storia e un percorso educativo molto frastagliato.
Tra i minorenni che abbandonano prematuramente gli studi non assolvendo all’obbligo d’istruzione
si rilevano alti livelli di svantaggio ed esclusione sociale. Si tratta di un target caratterizzato da una
scarsa propensione allo studio in aula e difficilmente occupabile a causa dello scadente livello di
istruzione.
La dispersione scolastica è un fenomeno multidimensionale e come tale va analizzato. Le variabili
che incidono maggiormente su tale fenomeno sono di tipo sia soggettivo (difficoltà di
apprendimento; scarse competenze di base; fallimenti pregressi; demotivazione; difficoltà di
inserimento) che sociale (contesto familiare multiproblematico, caratterizzato da povertà culturale
ed economica; arretratezza del territorio di residenza; scarsità di strutture che offrono sostegno e
recupero scolastico). Inoltre, i fattori facilitanti la dispersione possono essere prodotti dallo stesso
sistema di istruzione (percorsi di orientamento di scarsa qualità nella scuola secondaria di primo
grado e nel primo biennio della scuola secondaria di secondo grado; mancato coinvolgimento delle
famiglie nelle strategie educative della scuola).
A conferma dell’estrema rilevanza del fenomeno della dispersione scolastica, si consideri che la
riduzione del numero degli abbandoni scolastici rappresenta uno degli obiettivi da raggiungere nel
campo dell’istruzione e della formazione nell’ambito della strategia “Europa 2020”, strategia
finalizzata al raggiungimento di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. In particolare, si
richiede la diminuzione del tasso di abbandono scolastico sotto il 10% a livello europeo (15-16% in
Italia) e l’aumento del tasso dei giovani laureati sopra il 40% (26-27% in Italia).
Il settore dell’istruzione e della formazione è considerato come un asset portante per lo sviluppo di
un’economia maggiormente competitiva. Secondo quanto sostenuto nella ricerca “LOST Dispersione scolastica: Il costo per la collettività e il ruolo di scuole e terzo settore” (2014),
realizzata da WeWorld - Intervita, dall’Associazione Bruno Trentin di CGIL e dalla Fondazione
Giovanni Agnelli, con la collaborazione con CSVnet, l’abbattimento della dispersione potrebbe
avere un impatto sul PIL compreso in una forbice che va da un minimo dell’1,4% ad un massimo
del 6,8%. Tuttavia, la rilevanza della lotta agli abbandoni scolastici non deriva solo da
considerazioni meramente economiche. Come dichiarato da Valentina Scialfa - Assessore Scuola,
Università e Ricerca, Pratiche Interculturali e Cittadinanza Responsabile, Diritti e Opportunità del
Comune di Catania - : “Sul piano umano la dispersione rappresenta la mancata fruizione di un
diritto, quello allo studio, e uno spreco di talenti e risorse anche intellettuali, e sul piano sociale
conduce a situazioni di emarginazione, difficile inserimento lavorativo, devianza e, spesso,
delinquenza”. La cultura e l’apprendimento consentono lo sviluppo del capitale umano di ciascuno
e l’acquisizione dei diritti di cittadinanza. Dal mancato apprendimento, infatti, deriva una minore
capacità di comprendere la complessità del mondo attuale e, di conseguenza, una maggiore
difficoltà a costruire il proprio futuro.
Obiettivo prioritario del progetto La scuola? È un gioco! è quello di contrastare la dispersione
scolastica nel comune di Catania, focalizzando l’attenzione sulla prevenzione del fenomeno e
sugli aspetti relativi all’inclusione. Complessivamente verranno coinvolti 14 volontari.
6.2 Istruzione e formazione: focus sulla Provincia di Catania
L’analisi del contesto territoriale verrà effettuata innanzitutto analizzando i dati più recenti relativi
alla dispersione scolastica in Sicilia e nella Provincia di Catania, che verranno messi a confronto
con la situazione nazionale ed europea.
Successivamente verranno presentati i dati relativi al fenomeno dei Neet (Not in Education,
Employment or Training), ovvero i giovani di un’età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavorano
e non studiano, e i dati relativi al livello di istruzione della popolazione adulta (25-64 anni).
Si è scelto di ampliare l’analisi a tali fenomeni poiché si ritiene siano entrambi strettamente
connessi al drop-out scolastico:
2
- i ragazzi dispersi, ossia quelli che fuoriescono dal sistema dell’istruzione e che non riescono ad
inserirsi nel mercato del lavoro, andranno ad ingrossare le fila dei Neet;
- il mancato conseguimento di un titolo di studio, oltre la licenza di scuola secondaria di I grado,
espone i soggetti a problemi di collocabilità nel mercato del lavoro e riduce le probabilità di
accesso ai programmi di formazione continua nel corso della vita.
Un intervento sulla dispersione scolastica può avere risvolti positivi anche sui fenomeni ad essa
connessi.
Seguirà l’analisi della situazione degli studenti di origine straniera in Provincia di Catania, in quanto
maggiormente a rischio di abbandono scolastico a causa soprattutto delle difficoltà linguistiche e
culturali che, spesso, vanno ad aggiungersi al disagio individuale e sociale.
Infine verranno descritte le iniziative in materia di dispersione scolastica messe in atto sul territorio
considerato sia da strutture pubbliche che dal privato sociale.
Giovani che abbandonano prematuramente gli studi
La provincia di Catania si compone di 58 comuni, si estende su un territorio di 3.573,68 km² e conta
1.116.917 abitanti. I ragazzi tra gli 8 e i 16 anni, target del progetto, sono 106.399, 54.778 maschi e
51.621 femmine (dati Istat al 1° Gennaio 2015).
L’indicatore ESL (early school leavers) individua la quota di giovani nella fascia 18-24 anni che non
ha conseguito titoli scolastici oltre quello di scuola secondaria di I grado né qualifiche professionali
e che non è inserita in percorsi scolastici o formativi.
Nel 2013, l’Italia si colloca nella quinta peggiore posizione nella classifica dei 28 Paesi UE, con una
percentuale di abbandoni scolastici pari al 17%, a fronte di un valore medio nell’UE28 pari al 12%.
L’incidenza maggiore del fenomeno si segnala nelle regioni del Mezzogiorno e in particolare in
Sicilia, dove si registra il valore più alto in assoluto: nel 2013 il 25,8% dei giovani siciliani ha
interrotto precocemente gli studi (il 29,3% degli uomini e il 22,1% delle donne).
30,0
25,0
20,0
ITALIA
15,0
UE28
10,0
5,0
0,0
GRAFICO 1 - Indicatore ESL Italia
Fonte: elaborazione su dati Noi Italia, ed. 2015, Istat
3
Andando ad analizzare l’andamento dell’indicatore ESL per la Sicilia, si nota come esso nel 2013
abbia fatto registrare l’incremento più sostenuto degli ultimi anni (+1% rispetto all’anno
precedente).
35,0
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
ESL Sicilia
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
30,6
30,0
28,1
26,1
26,2
26,5
26,0
25,0
24,8
25,8
GRAFICO 2 - Andamento indicatore ESL Sicilia
Fonte: elaborazione su dati Noi Italia, ed. 2015, Istat
Il Dossier “Dispersione negli istituti statali d’istruzione secondaria superiore” elaborato da
TuttoScuola (edizione 2014) è l’esito del monitoraggio sistematico condotto negli istituti statali per
venti anni sul numero totale degli studenti delle superiori di tutti gli anni di corso, dalla prima alla
quinta, per ogni tipologia di scuola. Il dossier fornisce un quadro aggiornato sul fenomeno della
dispersione scolastica in Italia e consente di esaminare la situazione a livello provinciale.
Nel dettaglio, la dispersione scolastica al termine del quinquennio 2009-10/2013-14 in Italia registra
un tasso del 27,9%, che si innalza al 35% circa in Sicilia e al 38,6% nella Provincia di Catania. In
termini numerici assoluti, nelle scuole superiori statali della provincia di Catania si sono iscritti in
prima nell’anno scolastico 13.900 alunni circa e sono giunti al quinto anno in 8.500 (circa 5.300
alunni dispersi nei 5 anni di scuola).
Area Territoriale
Catania
Sicilia
Italia
I – 09/10
V – 13/14
13.901
62.715
597.915
8.536
40.661
430.832
Dispersione
-5.365
-22.054
-167.083
-38,6%
-35,2%
-27,9%
TABELLA 1 - Studenti dispersi nel quinquennio 2009-2014 nella secondaria superiore statale
Fonte: Tuttoscuola, Dossier Dispersione negli istituti statali d’istruzione secondaria superiore – Anno 2014
La dispersione e l’abbandono scolastico sono processi lenti, preceduti dai segnali di disagio
individuale e sociale che all’inizio si manifesta tramite frequenze irregolari, debiti formativi e
ripetenze. Dal monitoraggio realizzato dall’Osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica,
risulta che le frequenze saltuarie nell’a. s. 2012-2013 hanno riguardato lo 0,38% degli alunni delle
scuole primarie, lo 0,58% degli alunni delle scuole secondarie di 1° grado e lo 0,42% degli alunni
delle scuole superiori.
Mentre i ripetenti nelle scuole primarie nello stesso periodo sono stati lo 0,42%, nella scuola
secondaria di 1° grado il tasso di ripetenze è salito al 4,01% e nelle scuole superiori è stato pari al
6,57%. Infine, per quanto riguarda i debiti formativi, nell’a.s. 2012-2013 è stato rimandato il 33,03%
degli alunni delle scuole medie (non è disponibile il dato relativo alle scuole superiori).
4
Giovani che non lavorano e non studiano
Anche relativamente ai Neet (Not in Education, Employment or Training), ovvero i giovani di un’età
compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano, la Sicilia è la regione italiana che fa
registrare la quota più consistente: nel 2013 il 39,7% della popolazione tra i 15 e i 29 anni risulta
fuori dal circuito formativo e lavorativo. Un valore nettamente superiore alla media dell’Italia (26%)
e oltre il doppio rispetto alla media dell’UE28 (15,9%).
45,0
40,0
35,0
30,0
ITALIA
25,0
20,0
UE28
15,0
10,0
5,0
0,0
GRAFICO 3 - Quota percentuale dei Neet in Italia
Fonte: elaborazione su dati Noi Italia, ed. 2015, Istat
Per poter analizzare il fenomeno Neet a livello provinciale, è necessario ricorrere al Bollettino
Monitor curato dall’agenzia tecnica Italia Lavoro. I dati analizzati sono relativi all’anno 2012.
In questo caso l’indicatore Neet indica i ragazzi tra i 15 e i 24 anni né occupati e né inseriti in un
percorso di istruzione o formazione.
Nel 2012 il 21,6% dei Neet siciliani risiede nella Provincia di Catania. Qui i Neet ammontano a
41.407 unità, 21.210 femmine e 20.197 maschi, e rappresentano il 30,8% del totale della
popolazione della stessa età residente sul territorio considerato.
Nel 2012 i Neet minorenni (da 15 a 17 anni compiuti) residenti in Sicilia che hanno abbandonato
prematuramente gli studi conseguendo al più la licenza media sono 16.972, il 14% dei quali risiede
nella provincia di Catania. Si tratta di adolescenti con i più alti livelli di svantaggio e di esclusione
sociale, caratterizzati da una scarsa propensione allo studio e difficilmente occupabili per lo
scadente livello d’istruzione.
Adulti con livello di istruzione non elevato
La Sicilia, inoltre, è la regione italiana con il più basso livello di istruzione della popolazione adulta,
dopo Sardegna e Puglia. Nel 2013 il 52,2% delle persone di un’età compresa tra i 25 e i 64 anni ha
conseguito come titolo di studio più elevato la licenza di scuola secondaria di I grado. Il valore
registrato in Sicilia supera di 10 punti percentuali la media italiana (42,2%) ed è oltre il doppio
rispetto alla media UE28 (24,8%).
5
60,0
50,0
ITALIA
40,0
30,0
UE28
20,0
10,0
0,0
GRAFICO 4 - Popolazione adulta che ha conseguito al più un livello di istruzione secondaria inferiore
Fonte: elaborazione su dati Noi Italia, ed. 2015, Istat
Dall’analisi appena effettuata emerge una situazione di allerta per quanto riguarda l’istruzione e la
formazione nei giovani della regione Sicilia e, più in particolare, in Provincia di Catania.
Alunni stranieri
Il rapporto Alunni con cittadinanza non italiana elaborato dal Miur (2015) evidenzia in Sicilia per
l’a.s. 2013/2014 un tasso di crescita degli alunni stranieri rispetto all’anno precedente doppio se
confrontato con la media nazionale del 6,2% (+12,8% in Sicilia). Per quanto riguarda i neo entrati
nel sistema scolastico, in Sicilia sono stati 1.975 e tale Regione si trova al primo posto in Italia per
la percentuale dei neoentrati rispetto al totale degli stranieri (9,9%). Questo fenomeno può essere
collegato all’incremento significativo di minori stranieri non accompagnati che nel 2014 ha
interessato soprattutto le regioni del Sud Italia (in Sicilia è stato accolto il 43,9% del totale di minori
stranieri non accompagnati).
I dati più aggiornati a livello provinciale sono presentati dal Miur nel Report Gli alunni stranieri nel
sistema scolastico italiano (2014). Nell’a.s. 2013/2014 gli alunni stranieri nella Provincia di Catania
sono stati 4.330, di cui 1.929 comunitari e 1.415 nati in Italia, e rappresentano il 2,4% sul totale
degli studenti. I principali Paesi di provenienza sono Romania, Tunisia e Cina.
Nelle tab. 2 e 3 si presentano i dati relativi alla distribuzione degli alunni stranieri nei diversi ordini e
tipologie di scuola.
Alunni con cittadinanza non italiana
Totale
Primaria
Secondarie I
grado
Per 100 iscritti
Secondarie
II grado
Totale
Primaria
Secondarie I
grado
Secondarie
II grado
CATANIA
4.330
1.484
1.071
1.015
2,4
2,5
2,9
1,8
SICILIA
24.132
8.420
6.009
5.446
3,0
3,3
3,7
2,2
ITALIA
802.785
283.233
169.780
182.181
9,0
10,0
9,6
6,8
TABELLA 2 – alunni stranieri per ordine di scuola - a.s. 2013/2014
Fonte: Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano, Miur (2014)
6
CATANIA
Totale
Licei
Istituti
tecnici
Professionali
Istruzione
artistica
1.015
331
389
232
63
SICILIA
5.446
1.522
2.070
1.620
234
ITALIA
182.181
37.173
70.220
69.062
5.726
TABELLA 3 – alunni stranieri per tipologia di scuola superiore - a.s. 2013/2014
Fonte: Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano, Miur (2014)
Come evidenziato dal Focus Dispersione elaborato dal Miur (anno 2013), gli studenti di origine
straniera sono quelli maggiormente a rischio di abbandono scolastico. In particolare, i giovani
immigrati nati all’estero sembrano essere in situazione di maggiore difficoltà rispetto alla "seconda
generazione" (figli di stranieri nati in Italia) che, al contrario, incontrano minori difficoltà nel percorso
di studi.
La causa principale che espone gli studenti di cittadinanza non italiana ad un maggior rischio di
disaffezione e di dispersione è, ovviamente, il gap linguistico e culturale che rende più lento e
difficile il loro apprendimento e questo comporta un disincentivo alla frequenza scolastica.
I dati sulle ripetenze della seguente tabella sono tratti dal rapporto Alunni con cittadinanza non
italiana – a.s. 2012-2013 del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e confermano le
maggiori difficoltà riscontrate dagli alunni stranieri nel percorso scolastico rispetto ai compagni di
classe italiani.
Primarie
Provincia di Catania
Secondaria di I grado
Stranieri non
ammessi ogni
100 stranieri
Differenza tassi
di non
ammissione
italiani/stranieri
7,1
+6,6
Secondaria di II grado
Stranieri non
ammessi ogni
100 stranieri
Differenza tassi
di non
ammissione
italiani/stranieri
Stranieri non
ammessi ogni
100 stranieri
Differenza tassi
di non
ammissione
italiani/stranieri
10,4
+5,9
30,6
+14,9
TABELLA 4 – Alunni stranieri non ammessi alla classe successiva e differenza stranieri/italiani - a.s. 2012/2013
Fonte: Alunni con cittadinanza non italiana, MIUR, 2014
6.3 Gli interventi in materia di dispersione scolastica nella provincia di Catania
Nel 2014 sono state approvate le Linee guida in materia di prevenzione e recupero della
dispersione scolastica e formativa. Si tratta di un protocollo d’intesa tra il Comune di Catania, il
Tribunale per i Minorenni di Catania, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni
di Catania, A.S.P. di Catania, U.P.L.M.O. di Catania, l’Ufficio XII Ambito territoriale per la provincia
di Catania e le Istituzioni Scolastiche. Le linee guida sono considerate dall’Amministrazione come
uno strumento operativo indispensabile per la prevenzione e il contrasto della dispersione
scolastica e della devianza giovanile più in generale, obiettivo da raggiungere anche attraverso il
potenziamento dei servizi a sostegno del recupero scolastico presenti sul territorio. Uno dei punti
cardine delle linee guida riguarda la definizione del ruolo della famiglia nel contrasto
dell’abbandono scolastico. In base all’art. 5 (Compiti e impegni delle Parti) alla famiglia è richiesto
di:
- firmare il patto di corresponsabilità al momento dell'iscrizione del proprio figlio a scuola e/o
presso un centro di formazione professionale;
- comunicare tempestivamente e fornire elementi di conoscenza utili, relativamente ad assenze
prolungate o con ripetizioni periodiche dell'alunno;
- rendersi disponibile ad eventuali collaborazioni per l'attuazione di un progetto individualizzato a
favore del proprio figlio.
Sempre nel 2014 l’assessorato alla Scuola del Comune di Catania e l’Azienda Sanitaria Provinciale
di Catania hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa finalizzato a contrastare la dispersione
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scolastica. Nel corso dell’anno scolastico 2014/2015 sono stati realizzati una serie di incontri negli
istituti Battisti, Malerba e San Giorgio (I, II e VI circoscrizione). I temi affrontati riguardano in
particolare la crisi del ruolo genitoriale e la difficoltà di individuare un piano pedagogico coerente tra
scuola e famiglia, con conseguente crisi del ruolo del docente. Il progetto prevedeva interventi
rivolti sia ai minori che alle loro famiglie.
Nell’ambito del PAC – Piano di Azione Coesione – Priorità Istruzione dal 2012 è in svolgimento
l’azione 3 “Realizzazione di prototipi di azione educativa in aree di grave esclusione sociale e
culturale”. Per gli anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014 in Sicilia sono stati autorizzati 70 progetti
(17 in Provincia di Catania, per un importo totale che ammonta a € 3.489.035,37). Ciascun progetto
prevede l’attuazione di interventi specifici e l’elaborazione dei corrispondenti modelli di intervento
(prototipi). La misura si caratterizza per un approccio territoriale integrato finalizzato alla
costituzione di reti nelle quali operano scuole, agenzie educative e realtà del privato sociale.
Tra le esperienze di rilievo, si segnala il Bando Educazione dei Giovani della Fondazione con il
Sud. Con l’ultima edizione del Bando (anno 2013), la Fondazione ha sostenuto 19 progetti
finalizzati al contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico, erogando complessivamente
circa 4,5 milioni di euro. Le iniziative vengono realizzate in Sicilia (n. 11), in Campania (n. 6) e in
Puglia (n. 2). In particolare, nella Provincia di Catania sono stati finanziati tre progetti:
1. IN&OUT - promosso dalla Cooperativa Sociale Marianella Garcia:
prevede laboratori professionalizzanti, di orientamento, iniziative di cooperative learning e visite
didattiche in azienda, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente gli studenti nella costruzione di
percorsi formativi individuali;
2. Una Piazza perché nessuno si perda - promosso dalla Fondazione Piazza dei Mestieri:
prevede percorsi di alternanza scuola – lavoro per ragazzi tra i 13 e i 17 anni (laboratori
professionali di ristorazione, estetica, informatica, percorsi di educazione alla legalità e di
formazione su tematiche adolescenziali e sul lavoro, con testimonianze di professionisti). Sono
inoltre previsti iniziative per le famiglie e gli insegnanti;
3. AggregAzioni - promosso dal Consorzio Il Nodo
è rivolto ai ragazzi dei quartieri Barriera, Librino, S.Leone – Nesima e Centro Storico e prevede
la realizzazione di attività pomeridiane di supporto scolastico, laboratori, attività ludiche, sportive
ed educative, eventi interculturali nei locali delle scuole del territorio.
Per quanto riguarda l’offerta di servizi ludico-ricreativi, la popolazione giovanile catanese può
usufruire di 48 impianti sportivi, 9 cinema e 9 teatri.
Nel Comune di Catania, un servizio diffuso è offerto dal Centro Culturale Polivalente: ne esistono
5 sulle 10 Municipalità; meno diffusa è invece la realtà dei Centri di aggregazione giovanile (solo 3
in funzione).
La Cooperativa Prospettive ha siglato una convenzione con il Comune di Catania per la
realizzazione di un Centro Diurno che rappresenta una fortunata forma di realizzazione di un
progetto organico di intervento nell'area del disagio giovanile a Catania e ha al momento finanziato
un progetto di prevenzione e lotta alla dispersione scolastica.
Asaform ENAIP Catania vanta una lunga esperienza nell’erogazione di corsi di apprendistato e
obbligo formativo e ha realizzato diverse iniziative volte al conseguimento dell’obbligo soprattutto
per minori disagiati potendo anche contare su una fattiva rete integrata scuole-aziendeassociazionismo-istituzioni. Inoltre l’ente di formazione professionale è nell’ambito della rete ENAIP
(Ente Nazionale ACLI Istruzione Professionale) che da cinquant’anni è specializzata nella
prevenzione e lotta alla dispersione scolastica con modelli pedagogici e didattici all’avanguardia
centrati sulla valorizzazione dell’esperienza, il riconoscimento degli stili cognitivi e la progettazione
per competenze.
8
Per il resto, le iniziative strutturate di lotta e prevenzione della dispersione scolastica nella
provincia catanese sembrano del tutto esigue e tuttora possiamo affermare che a Catania non
esiste un’offerta amplia e strutturata poiché la maggior parte dei servizi per i giovani e i minori dropout vengono gestiti da cooperative sociali che spesso non ricevono dai comuni le risorse
economiche necessarie o sono in perenne credito finanziario (anche alla luce delle precarie
condizioni del bilancio del Comune di Catania).
6.4 In conclusione
Dall’analisi appena condotta emerge una situazione contraddittoria: da un lato le linee politiche
adottate segnalano il desiderio da parte dell’Amministrazione di contrastare il fenomeno della
dispersione scolastica attraverso un adeguato coordinamento a livello locale, ma dall’altro si
rileva un’offerta insufficiente e poco adeguata di servizi capaci di fornire luoghi e momenti di
recupero scolastico, di aggregazione e di socializzazione rivolti sia ai ragazzi che alle loro famiglie.
L'abbandono scolastico in Sicilia costituisce un’emergenza non solo educativa, ma anche sociale.
Gli interventi realizzati finora nella Regione non sono riusciti a ridurre il tasso di abbandoni
scolastici precoci in modo drastico e l’obiettivo imposto dalla Strategia Europa2020 appare ancora
molto lontano.
Come evidenziato nel paragrafo 6.2, oggi un giovane siciliano su quattro si ferma a livelli di
scolarità medio-bassi, non trovando nel contesto socio-economico e culturale in cui vive gli stimoli
necessari per proseguire gli studi.
Il sistema formativo della provincia di Catania, infatti, presenta ancora caratteri di debolezza
soprattutto a causa di carenze strutturali e dello scarso collegamento con il mondo del lavoro,
fattori che hanno un impatto negativo sui livelli di dispersione ed abbandono scolastico e di
conseguimento di qualifiche coerenti con la domanda di lavoro. La configurazione del sistema
formativo nella provincia, se da un lato riflette ancora le caratteristiche culturali di arretratezza, di
minore efficienza e di squilibrio rispetto alle condizioni medie del Paese, dall’altro presenta alcuni
aspetti positivi rispetto alla generale condizione socioeconomica dell’area e per le potenzialità di
efficace risposta positiva agli interventi innovatori immessi nel sistema scolastico stesso.
Maria Paola Iaquinta, preside dell’istituto comprensivo Cesare Battisti e coordinatrice
dell’Osservatorio sulla dispersione scolastica nell’area geografica che comprende l’Antico corso, gli
Angeli custodi, San Cristoforo, il Fortino e il Tondicello della Playa, ritiene che la dispersione
scolastica vada combattuta proponendo un’offerta formativa variegata, tuttavia nelle scuole si rileva
una mancanza di personale dedito alla gestione dei laboratori (di informatica, di arte, di ceramica
ecc.) previsti dalla legge 216/1991 e già allestiti. Ciò che manca, quindi, non sono le strutture
fisiche, quanto le risorse (non necessariamente finanziarie) da mettere a disposizione della
comunità.
I nostri operatori ACLI hanno svolto un’indagine al fine di monitorare le attività di lotta all’evasionedispersione scolastica svolte dagli istituti comprensivi, dalle direzioni didattiche e dalle scuole
medie. Da questa indagine sono emersi i seguenti dati.
Nel Comune di Catania il:
 60% degli istituti contattati vorrebbe ricevere un ulteriore supporto per lo svolgimento di
queste attività
 21% già svolge queste attività (per il 70% sono istituti comprensivi)
 17% non è interessato a queste attività
 2% non ha risposto alla nostra intervista.
È necessario, quindi, agire in modo coordinato, attraverso la costruzione di reti tra enti pubblici e
privato sociale, ottimizzando le risorse disponibili e strutturando azioni educative e formative
maggiormente efficaci. Appare indispensabile anche coinvolgere le famiglie, allo scopo di
implementare progetti di co-educazione, definendo i confini e le aree comuni di uno spazio
condiviso e partecipato.
Alla luce di quanto illustrato, il progetto La scuola? È un gioco! intende realizzare interventi in
collaborazione con le scuole volti a stimolare negli allievi l’interesse verso l’apprendimento e
9
l’istruzione, per esempio migliorando l’approccio allo studio, fornendo nuovi metodi per imparare e
anche un nuovo modo positivo di vivere la scuola e le occasioni di formazione che si possono
presentare nell’arco della vita. Inoltre, con l’obiettivo di promuovere e incrementare servizi dedicati
ai giovani a rischio di dispersione scolastica, si intende coinvolgere le parrocchie, considerato
anche il forte legame con la nostra associazione, legame rafforzato negli anni da costanti
collaborazioni. La collaborazione con le parrocchie permetterà di costruire e diffondere diverse
iniziative di associazionismo giovanile, studentesco ed intergenerazionale. L’associazionismo infatti
rappresenta una dimensione sociale ricca di relazioni e di senso che può contribuire efficacemente
alla prevenzione dell’emarginazione sociale e del disagio giovanile. Nell’ambito di questa
dimensione, che può assumere una forma dinamica ed evolutiva, molti giovani possono
sperimentare per esempio l’esercizio della cittadinanza attiva attraverso la partecipazione e la
condivisione di esperienze. Essenziale sarà anche il coinvolgimento delle famiglie, destinatarie di
azioni informative, di orientamento e di sostegno.
I principi ispiratori delle azioni proposte sono i seguenti:
1. Prevenzione precoce degli abbandoni, attraverso il coinvolgimento delle fasce più giovani
(sotto i 10 anni);
2. Approccio integrato, tramite la collaborazione con istituzioni scolastiche, parrocchie e famiglie;
3. Personalizzazione degli interventi, in risposta alle specifiche esigenze dei singoli ragazzi;
4. Attenzione sia alla dimensione cognitiva che a quella affettiva del processo di apprendimento.
Per concludere, il progetto La scuola? È un gioco! intende attivare a Catania, grazie all’aiuto e al
sostegno dei volontari in Sevizio Civile, una serie di azioni di contrasto alla dispersione scolastica
rivolte a minori in obbligo scolastico, di un’età compresa tra gli 8 e i 16 anni.
Ci preme sottolineare che la scelta di non limitare l’analisi del contesto alla descrizione della
condizione relativa alla fascia d’età destinataria delle azioni proposte è dettata dalla stretta
relazione causale tra dispersione scolastica, Neet (15-29 anni) e livello di istruzione della
popolazione adulta (25-64 anni).
Riteniamo che un intervento sulla dispersione scolastica, attuato in un’ottica di prevenzione,
possa avere risvolti positivi anche sui fenomeni ad essa connessi.
La prevenzione dell’abbandono scolastico è un’attività che deve iniziare il più presto possibile in
quanto arginare il problema quando è già esploso è complesso e poco efficace. Proprio per questo
è indispensabile intervenire sul disagio minorile a partire dalle scuole primarie agendo sulle prime
manifestazioni dei fenomeni precursori dell’abbandono scolastico, come l’assenteismo e gli scarsi
risultati scolastici.
Nell’ambito del presente progetto verranno realizzate attività formative, culturali e ricreative (per es.
doposcuola, laboratori) finalizzate alla promozione di autostima, fiducia e autoefficacia personale,
nonché alla costruzione di una percezione positiva della scuola, dello studio e di se stessi in alunni
fin dal primo grado di istruzione, proprio per prevenire o limitare fortemente l’abbandono negli anni
successivi (e conseguentemente il passaggio alla condizione di Neet, prima, e, successivamente,
di adulto con un basso livello di istruzione, con problemi di collocabilità nel mercato del lavoro e
scarse probabilità di accesso ai programmi di formazione continua nel corso della vita).
6.5 Destinatari diretti del progetto
Con il presente progetto si intende proporre interventi mirati di prevenzione e di lotta alla
dispersione scolastica che, come ampiamente dimostrato attraverso l’analisi del contesto
territoriale, in Provincia di Catania rappresenta un fenomeno sociale piuttosto rilevante.
Nelle sedi di attuazione del progetto, i destinatari saranno:
10
N°
Destinatari
50
bambini/e iscritti alla scuola primaria (età minima: 8 anni);
50
ragazzi/e iscritti alla scuola secondaria di I° grado;
50
ragazzi/e iscritti alla scuola secondaria di II° grado oppure ad un
corso di formazione professionale. Il limite massimo di età è
fissato a 16 anni, ma è possibile coinvolgere ragazzi con un’età
superiore ai 16 anni in caso di esigenze particolari;
150
famiglie dei ragazzi/e coinvolti nel progetto destinatarie di servizi
di accoglienza, di informazione e di orientamento.
Verranno privilegiati soprattutto i minori appartenenti a famiglie in condizioni economiche disagiate
e che, quindi, non possono usufruire di ripetizioni private e/o da famiglie monoparentali. I minori
potranno essere segnalati anche dalle Parrocchie, dai servizi sociali e dai vari soggetti che si
riuscirà a raggiungere attraverso le iniziative di promozione del progetto.
Nelle diverse scuole e realtà provinciali, le percentuali di ragazzi beneficiari del progetto saranno
distribuite quanto più equamente possibile e dipenderanno dalla rete tra le parrocchie e gli istituti
scolastici.
6.6 Beneficiari del progetto
Oltre ai destinatari diretti, il progetto intende apportare benefici anche ad altri soggetti, come
specificato nella seguente tabella:
BENEFICIARIO
RISULTATI
Famiglie dei ragazzi coinvolti nel
progetto
Il miglioramento del rendimento scolastico dei ragazzi a seguito dei percorsi di recupero previsti
nel progetto e il rafforzamento della loro autostima ed autoefficacia personale generato dalla
partecipazione alle attività ludico-espressive proposte provocherà effetti positivi sul livello di
benessere delle loro famiglie (clima familiare più disteso, maggiore dialogo, esperienza scolastica
vissuta con maggiore fiducia e serenità). I benefici saranno anche di tipo economico, infatti le
famiglie non saranno costrette a ricorrere a ripetizioni private e/o a scuole private.
Le possibilità di incontro e scambio con altri genitori previste nell’ambito dei servizi di
accoglienza, informazione ed orientamento favoriranno il rafforzamento del ruolo genitoriale,
con effetti positivi sugli stili educativi e comunicativi adottati e sulle dinamiche familiari più in
generale.
Insegnanti delle scuole di
provenienza
La stretta collaborazione con gli educatori e con i tutor coinvolti nel progetto consentirà agli
insegnanti di seguire i ragazzi che si trovano in situazioni di disagio in modo più efficace,
sopperendo alla carenza di tempo e risorse della scuola.
Essi, inoltre, potranno rafforzare la propria professionalità scambiandosi conoscenze, materiali e
strumenti e potranno sperimentare nuovi dispositivi didattici di lotta e prevenzione alla
dispersione scolastica.
Altre agenzie educative del territorio
(istituzioni locali, associazioni,
parrocchie, organismi di
aggregazione giovanile, ecc…)
Potranno sedimentare e alimentare lo scambio di informazioni, proposte e idee su come
contribuire ad innalzare i livelli sociali e culturali del territorio e a marginalizzare i fenomeni di
abbandono /dispersione scolastica e disagio giovanile.
TABELLA 5 – Beneficiari del progetto
11
7) Obiettivi del progetto
7.1 Obiettivi generali e obiettivi specifici
Con il progetto La scuola? È un gioco! ci si propone di realizzare interventi finalizzati alla
prevenzione della dispersione scolastica operando in un’ottica di rete, ovvero tramite
l’ampliamento dell’offerta formativa degli Istituti Scolastici del territorio mediante azioni di
tutoraggio scolastico e animazione culturale, rivolte principalmente ai ragazzi (destinatari diretti),
ma coinvolgendo anche le famiglie e le altre agenzie educative del territorio.
Di seguito gli obiettivi generali che il progetto intende perseguire:
-
attenuare il disagio giovanile dovuto all’insufficiente presenza sul territorio di percorsi
formativi ed educativi;
aumentare il livello di scolarizzazione dei giovani attraverso il miglioramento dell’approccio
metodologico allo studio;
favorire la socializzazione e l’integrazione delle diversità.
Per il raggiungimento degli obiettivi generali, il progetto si pone i seguenti obiettivi specifici:
a)
Migliorare il rendimento scolastico tramite il potenziamento delle abilità di base, linguistiche,
espressive, logiche e di metodo;
b)
Ridurre gli insuccessi e fallimenti scolastici (ripetenze, bocciature, debiti formativi) attraverso
azioni di sostegno e accompagnamento socio-psicologico, tutoring, orientamento;
c)
Sostenere la socializzazione giovanile attraverso attività ludiche e ricreative;
d)
Favorire l’integrazione socio-affettivo-culturale degli alunni stranieri in un clima di
permanente accoglienza;
e)
Coinvolgere le famiglie nel percorso scolastico dei figli e rafforzare il loro ruolo educativo;
f)
Promuovere l’alleanza educativa tra famiglie catanesi, scuola e le altre figure coinvolte nella
crescita dei ragazzi.
8)
Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività
previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile
nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Le azioni previste sono tre, ciascuna finalizzata al raggiungimento dei diversi obiettivi descritti nel
paragrafo 7.1.
Di seguito la tabella di sintesi che presenta obiettivi ed indicatori di risultato riferiti alle azioni
previste dal presente progetto:
12
OBIETTIVI SPECIFICI
AZIONI E ATTIVITÀ
INDICATORI DI RISULTATO
AZIONE 1:
SOSTEGNO SCOLASTICO E
RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO
Attività:
1.1 - Verifica della fattibilità delle
iniziative di sostegno/rimotivazione
1.2 - Progettazione dei percorsi
individualizzati e organizzazione dei
b) Ridurre di insuccessi e fallimenti scolastici
dispositivi didattici
(ripetenze, bocciature, debiti formativi) attraverso
1.3 - Promozione e raccolta delle
azioni di sostegno e accompagnamento socioadesioni
psicologico, tutoring, orientamento;
1.4 - Accoglienza degli utenti, analisi
delle esigenze personali e
calendarizzazione delle attività
1.5 - Percorsi di sostegno scolastico,
orientamento e tutoring
a) Migliorare il rendimento scolastico tramite il
potenziamento delle abilità di base, linguistiche,
espressive, logiche e di metodo;
c) Sostenere la socializzazione giovanile
attraverso attività ludiche e ricreative;
AZIONE 2:
LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI
Attività:
d) Favorire l’integrazione socio-affettivo-culturale
2.1 – Progettazione dei laboratori
degli alunni stranieri in un clima di permanente
2.2 – Promozione e raccolta adesioni
accoglienza;
2.3 – Realizzazione dei laboratori
e) Coinvolgere le famiglie nel percorso scolastico
dei figli e rafforzare il loro ruolo educativo;
f) Promuovere l’alleanza educativa tra famiglie
catanesi, scuola e le altre figure coinvolte nella
crescita dei ragazzi.
N° scuole coinvolte: > 10
N° ragazzi coinvolti: circa 150 (comprensivo di tutti i
ragazzi coinvolti senza distinzione di fascia di età)
N° dei ragazzi che migliorano il rendimento scol.: ≥ 120
Livello di gradimento delle attività (0-10): > 7
N° laboratori realizzati: ≥ 2 per sede di attuazione
N° partecipanti ai laboratori: ≥ 10 per laboratorio
Miglioramento del benessere personale: per circa 80 ragazzi
Livello di gradimento delle attività (0-10): > 7
AZIONE 3:
INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E
INTEGRAZIONE
Tot. famiglie coinvolte: circa 150
N° seminari realizzati: ≥ 3
Attività:
N° partecipanti ai seminari: ≥ 20 per seminario
3.1 – Pianificazione degli incontri
N° incontri tra genitori e figli: ≥ 1 per sede di attuazione
3.2 – Promozione e raccolta adesioni N° partecipanti agli incontri: ≥ 20 famiglie per incontro
3.3 – Realizzazione di incontri e
Livello di gradimento delle attività (0-10): >7
seminari con le famiglie e con i
N° strutture presenti nella banca dell’offerta: > 5
minori
N° strutture presenti nella banca delle disponibilità: > 5
3.4 – Potenziamento delle reti di
scambio tra le agenzie educative
AZIONE 4:
COORDINAMENTO,
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Trasversale e funzionale alla realizzazione del
progetto
Attività:
4.1 – Coordinamento generale e
territoriale
4.2 – Monitoraggio e valutazione
TABELLA 6 – Sintesi obiettivi/azioni/risultati
Le attività destinate ai minori e alle loro famiglie verranno realizzate all’interno di spazi messi a
disposizione dalle parrocchie o dagli istituti scolastici. In particolare si ritiene essenziale aprire le
scuole alle famiglie e alla comunità, trasformandole in luoghi di coesione sociale, seguendo quanto
previsto dall’articolo 7 del Decreto Legge 104/2013. Si ricorda che, come rilevato nell’analisi del
contesto, le scuole dispongono di spazi allestiti a laboratori, ma non sempre del personale
sufficiente per la loro gestione. Sfruttare tali spazi significa offrire ai ragazzi non solo la possibilità di
accedere a strutture di qualità, ma anche di vivere la scuola in modo diverso, percependola come
luogo di incontro e di aggregazione.
Gli interventi saranno organizzati in base alla scuola frequentata:
13
- scuola primaria (età minima: 8 anni);
- scuola secondaria di I grado;
- scuola secondaria di II grado / corsi di formazione professionale (età massima: 16 anni).
Di seguito si illustrano nel dettaglio le attività previste per ciascuna delle 4 azioni.
AZIONE 1:
SOSTEGNO SCOLASTICO E RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO
Attività 1.1 - Verifica della fattibilità delle iniziative di supporto/recupero scolastico
L’attività 1.1 prevede le seguenti fasi:
a. aggiornamento della mappatura degli istituti scolastici / enti di formazione da coinvolgere e
dei servizi di tutoraggio già presenti sul territorio, con l’obiettivo di diversificare l’offerta degli
interventi previsti dal progetto.
b. contatti con i dirigenti scolastici delle scuole individuate, i direttori dei CFP e i docenti.
Attività 1.2 - Progettazione dei percorsi e organizzazione dei dispositivi didattici
L’attività 1.2 prevede le seguenti fasi:
a. definizione delle discipline scolastiche oggetto dei percorsi di sostegno/rimotivazione
b. preparazione e organizzazione dei materiali didattici
c. scelta della metodologie didattiche e degli strumenti di valutazione più adeguati in base alla
specificità del target, tenendo conto delle diverse fasce d’età da raggiungere (scuola
primaria, scuola secondaria di I° e II° grado, centri di FP);
d. verifica (ed eventuale integrazione) delle risorse (umane, strumentali, tecniche e finanziarie)
necessarie a realizzare i percorsi di sostegno/rimotivazione.
Tali attività verranno condotte in collaborazione in collaborazione con i docenti delle scuole partner.
I dispositivi didattici e di monitoraggio dei progressi nell’apprendimento saranno preparati con il
supporto scientifico, tecnico e didattico dell’UNIVERSITÀ UNITELMA SAPIENZA, partner del
progetto, che si occuperà di predisporre:
1. scheda per l’analisi del fabbisogno di ogni allievo, da proporre all’inizio del percorso;
2. libretto personale dell’allievo, su cui registrare gli obiettivi formativi di ogni allievo e
l’andamento del percorso avviato;
3. prove di valutazione degli apprendimenti, in coerenza con quanto previsto dalla normativa
vigente.
Nell’ambito della progettazione esecutiva si consulterà la documentazione messa a disposizione dai
partner CENSIS, in particolare, considerando che una delle aree dei problemi è stata identificata
nella dispersione scolastica degli alunni stranieri, si cercherà di reperire e analizzare materiali di
studio, documentazione, ricerche e proposte sui fenomeni di integrazione delle seconde generazioni
al fine di orientare meglio le scelte didattiche che valorizzino le diversità culturali.
Attività 1.3 - Promozione e raccolta delle adesioni
L’attività 1.3 prevede le seguenti fasi:
a. realizzazione delle schede di iscrizione e del regolamento del servizio;
b. realizzazione del materiale promozionale (volantini, locandine, ecc..) e distribuzione presso i
diversi soggetti presenti sul territorio;
c. organizzazione di una serie di incontri di sensibilizzazione destinati ai genitori (colloqui e
distribuzione di materiale informativo) con l’obiettivo di promuovere i percorsi di
sostegno/rimotivazione, i metodi che si utilizzeranno e i risultati che si intende raggiungere
(ovvero il miglioramento del rendimento scolastico dei partecipanti).
14
Gli incontri verranno organizzati con il supporto degli Istituti scolastici, dei centri di
formazione professionale e della rete del Forum delle associazioni familiari. La promozione
del progetto avverrà anche grazie alla collaborazione dei partner FAIR TRADE e FITUS reti
del turismo sociale;
d. raccolta delle adesioni;
e. suddivisione dei partecipanti in tre gruppi:
 bambini della scuola primaria (età minima: 8 anni);
 ragazzi della scuola secondaria di I grado;
 ragazzi della scuola secondaria di II grado (età massima 16 anni, con apertura
eventualmente ai ragazzi > 16, nel caso di esigenze particolari).
Attività 1.4 - Accoglienza degli utenti, analisi delle esigenze personali e calendarizzazione
delle attività
L’attività 1.4 prevede le seguenti fasi:
a. realizzazione di un incontro conoscitivo volontari-partecipanti in tutte le sedi di attuazione del
progetto. In questa occasione verranno illustrate ai ragazzi le caratteristiche del servizio.
Tale incontro è indispensabile per creare un clima di accoglienza, condizione necessaria per
sviluppare una relazione tutor-studente basata sulla fiducia.
Successivamente, per ciascun allievo, si procederà nel seguente modo:
b. analisi dei fabbisogni individuali (percorso scolastico pregresso, eventuali difficoltà di
apprendimento);
c. definizione degli obiettivi formativi effettivamente raggiungibili;
d. scelta delle attività da implementare (recupero/sostegno/rimotivazione/orientamento);
e. stipula del “Piano formativo” (una sorta di progetto personalizzato), con la specifica degli
obiettivi da raggiungere e del tipo di intervento da attivare in risposta alle esigenze del
singolo ragazzo:
 recupero scolastico (es. su specifiche discipline e contenuti),
 sostegno all’apprendimento (es. per acquisire determinati metodi di studio),
 rinforzo motivazionale (es. rinnovare l’interesse verso lo studio di determinate materie),
 orientamento (es. necessità di scegliere il percorso scolastico da intraprendere al
termine della scuola secondaria di I grado).
f. definizione di un calendario individuale delle attività da svolgere.
Attività 1.5 - Percorsi di recupero/sostegno scolastico, orientamento e tutoring
Secondo la programmazione definita saranno attivati i percorsi e avviate le attività di tutoraggio,
seguendo il Piano formativo definito con ciascun utente.
Le attività saranno diversificate in base alla scuola frequentata:
 scuola primaria (età minima: 8 anni): il tutoring è inteso come un accompagnamento nel
percorso di studio e ha l’obiettivo principale di incoraggiare la curiosità naturale del bambino e
rafforzare fin da subito le sue competenze cognitive in modo da prevenire l’insorgere di
possibili cause di abbandono o dispersione;
 scuola secondaria di I° grado: il tutoring sarà finalizzato alla costruzione ed adozione del
metodo di studio più adatto alle esigenze personali dei singoli ragazzi, al sostegno alla
preparazione dell’esame finale e all’accompagnamento verso i successivi stadi dell’istruzione
(scuola superiore, formazione professionale, apprendistato, ecc.);
 scuola secondaria di II° grado e centri di formazione professionale (età massima: 16 anni, nel
caso di esigenze particolari anche >16): il tutoring sarà finalizzato all’inserimento nella scuola
superiore, al rafforzamento del metodo di studio adottato e al ri-orientamento nel caso di
studenti intenzionati a riesaminare il loro iter scolastico e ad effettuare il passaggio ad un
diverso indirizzo scolastico.
15
Per i percorsi di orientamento si prevede il coinvolgimento diretto dell’UNIVERSITÀ UNITELMA
SAPIENZA, partner del progetto, che metterà a disposizione materiale informativo per orientare i
ragazzi su come proseguire la propria carriera scolastica e formativa.
L’approccio adottato nell’ambito dei percorsi di recupero e rimotivazione considera sia la
componente cognitiva che quella affettiva del processo di apprendimento.
Per ciò che concerne l’aspetto più propriamente cognitivo, i ragazzi verranno supportati
nell’adozione di un metodo di studio efficace. Per essere tale, però, esso non deve essere imposto
dall’esterno, ma costruito da ogni singolo ragazzo in modo personale. Affinché i ragazzi siano in
grado di gestire in modo autonomo il proprio processo di apprendimento, è indispensabile insegnare
loro ad imparare, accompagnandoli e fornendo preliminarmente tutti gli strumenti di cui potrebbero
aver bisogno. A tale scopo i volontari, nello svolgere l’attività di tutoraggio, presenteranno le diverse
strategie per affrontare lo studio (differenti tipologie di mappe concettuali, schemi, riassunti, grafici,
tabelle, mnemotecniche, autointerrogazione, ecc.), le utilizzeranno insieme ai ragazzi (affinché essi
acquisiscano conoscenze sulle concrete modalità di applicazione), ragioneranno su peculiarità e
differenze tra le strategie a disposizione, per poi lasciare liberi i ragazzi di adottare quelle più idonee
in base alle loro esigenze personali e in funzione del tipo di compito da svolgere e dell’obiettivo da
raggiungere. Per quanto riguarda la componente affettiva, invece, nel caso di studenti con carenze
motivazionali i volontari dovranno aiutare i ragazzi a diventare consapevoli dei loro obiettivi di
apprendimento, delle loro percezioni di abilità, del loro senso di autoefficacia, al fine di individuare e
modificare le convinzioni disfunzionali al processo di apprendimento. Inoltre, nella scelta delle
modalità didattiche da adottare si presterà particolare attenzione a tutti gli accorgimenti utili per
sostenere o riattivare la motivazione allo studio, infatti i volontari dovranno: fornire rinforzi adeguati
ed efficaci (contingenti, specifici, credibili) e feedback informativi e motivanti sulla qualità e quantità
dei risultati raggiunti; suscitare la curiosità dei ragazzi e stimolare le motivazioni intrinseche di
autodeterminazione e bisogno di competenza; creare un clima di apprendimento cooperativo,
evitando la competizione tra i compagni e valorizzando l’impegno.
Le attività si svolgeranno di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e in
integrazione con le altre iniziative.
AZIONE 2:
LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI
Attività 2.1 – Progettazione dei laboratori
L’attività 2.1 prevede le seguenti fasi:
a. mappatura dei servizi ludico-culturali analoghi presenti sul territorio;
b. verifica ed eventuale integrazione delle risorse umane, tecniche e strumentali necessarie
alla realizzazione delle attività;
c. scelta degli spazi in cui realizzare i laboratori (presso plessi scolastici, associazioni,
parrocchie ecc.);
d. analisi delle preferenze dei ragazzi sui contenuti dei laboratori ludico-espressivi da
implementare, da realizzarsi attraverso una breve indagine presso le scuole, i centri di FP e
le parrocchie aderenti al progetto. Gli ambiti tra cui scegliere sono i seguenti: musica, pittura,
scultura, teatro, poesia, scrittura creativa, giornalismo e attualità, giochi di ruolo, scacchi,
fotografia, viaggi, ecc.;
e. definizione dei contenuti dei laboratori sulla base delle preferenze raccolte;
f. definizione del calendario delle attività.
Attività 2.2 – Promozione e raccolta adesioni
L’attività 2.2 prevede le seguenti fasi:
16
a. realizzazione del materiale informativo (volantini, locandine, ecc.) e distribuzione presso le
scuole e luoghi di passaggio
b. pubblicazione di articoli promozionali sulle pagine web/social network delle Acli, dei partner
del progetto (Forum delle associazioni familiari, FAIR TRADE e FITUS reti del turismo
sociale) ed eventualmente su altri siti (siti degli istituti scolastici, pagine social dei gruppi dei
genitori e degli adolescenti ecc.);
c. organizzazione di incontri con famiglie, docenti, ragazzi, operatori, ecc. presso gli Istituti
scolastici, i CFP e le parrocchie. Nel corso degli incontri verranno illustrate nel dettaglio le
attività proposte e gli obiettivi educativi che si intendono raggiungere (potenziamento delle
capacità sociali, culturali ed espressive dei ragazzi e il conseguente miglioramento del
rendimento scolastico e riduzione dei tassi di abbandono e dispersione).
Attività 2.3 – Realizzazione dei laboratori
L’attività 2.3 prevede le seguenti fasi:
a. Allestimento dei laboratori (acquisto e preparazione del materiale necessario allo
svolgimento delle attività, allestimento degli spazi);
b. Organizzazione di una giornata di accoglienza, durante la quale i partecipanti conosceranno
il gruppo di operatori/volontari e otterranno informazioni dettagliate sui laboratori proposti:
contenuti, modalità di svolgimento, obiettivi educativi. Nel corso dell’incontro ogni ragazzo
sarà invitato ad esprimere interessi e preferenze e al termine dello stesso si definiranno i
gruppi che parteciperanno ai laboratori (che saranno comunque organizzati in base alla
scuola frequentata: primaria, secondaria di I grado, secondaria di II grado);
c. Avvio e realizzazione dei laboratori: i laboratori si svolgeranno nei pomeriggi per tutta la
durata del progetto; verranno realizzati almeno due laboratori per sede di attuazione,
coinvolgendo almeno otto partecipanti per laboratorio;
d. Organizzazione di un evento conclusivo, nel corso del quale verranno esposti i lavori prodotti
dai partecipanti ai laboratori e al quale parteciperanno anche le famiglie, le scuole, le
parrocchie, gli enti partner del progetto e vari soggetti contattati nel corso delle attività.
I laboratori hanno l'obiettivo di promuovere e migliorare la conoscenza di sé, di incrementare la
fiducia in se stessi, l'autostima e il livello di auto-efficacia nei ragazzi, di potenziare le abilità
espressive, la creatività, le risorse individuali e le capacità di relazione e collaborazione (i ragazzi
potranno apprendere le modalità della comunicazione non violenta e della risoluzione costruttiva dei
conflitti).
Le attività si svolgeranno di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e in
integrazione con le altre iniziative.
AZIONE 3:
INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E INTEGRAZIONE
Attività 3.1 – Pianificazione degli incontri
L’attività 3.1 prevede le seguenti fasi:
a. scelta degli spazi in cui realizzare gli incontri (presso plessi scolastici, associazioni,
parrocchie ecc.);
b. definizione del calendario degli incontri;
c. individuazione e selezione dei temi oggetto degli incontri con le famiglie. Alcuni temi
risulteranno trasversali (es. il fenomeno della dispersione scolastica e formativa, le difficoltà
di apprendimento, la relazione con i genitori e con i pari, come far emergere e valorizzare le
attitudini e le preferenze personali, il valore dello sport, la differenza di genere ecc.), mentre
altri saranno specifici per fascia d’età (es. 8-10/11 anni: socializzazione e comunicazione,
salute, alimentazione, sviluppo delle capacità espressive, strategie e difficoltà di
17
apprendimento, ecc.; 11-16 anni: adolescenza, bullismo, danni da consumo di alcool e
droghe, la percezione circa il futuro, ecc.).
d. predisposizione di schede tematiche e raccolta di materiale rilevante da utilizzare nel corso
degli incontri per promuovere il dialogo e il confronto (es. lettura di libri, visione di film, lettura
di articoli di riviste, ecc.).
Attività 3.2 – Promozione e raccolta adesioni
L’attività 3.2 prevede le seguenti fasi:
a. realizzazione di materiale informativo e distribuzione presso scuole, associazioni,
parrocchie, ecc;
b. coinvolgimento dei partner di progetto (enti aderenti al Forum delle associazioni familiari, alla
rete FITUS e alla rete Fair Trade Italia presenti sul territorio): predisposizione di un piano di
adesione e promozione da parte dei suddetti organismi delle iniziative di supporto alle
famiglie;
c. contatti con le famiglie e raccolta adesioni.
Attività 3.3 – Realizzazione di incontri e seminari con le famiglie e con i minori
Verranno realizzati almeno quattro incontri genitori-figli (uno per sede di attuazione).
Obiettivo degli incontri è quello di migliorare il dialogo tra genitori e figli, supportando le famiglie
nella gestione dei problemi connessi al rendimento scolastico (es. difficoltà di apprendimento,
relazioni con i docenti) o a situazioni di disagio e violenza (es bullismo, alcool, droghe) e più in
generale nell’affrontare momenti critici nel percorso di crescita dei figli (es. percezione dei ragazzi
circa il loro futuro, ruolo delle istituzioni e della politica, sessualità, temi vari di attualità, ecc.).
Gli incontri con le famiglie saranno coordinati da un operatore (educatore) e dovranno essere
concepiti come momenti di libero confronto e libero scambio tra le famiglie su tematiche utili per
rafforzare la dimensione educativa dei genitori nei confronti dei figli.
Agli incontri potranno partecipare anche altri soggetti che verranno appositamente invitati e che, a
vario titolo, svolgono un ruolo importante nella crescita degli adolescenti (docenti, operatori sociali,
allenatori di centri sportivi, assistenti sociali, ecc).
Inoltre, verranno realizzati tre seminari rivolti alle famiglie, grazie alla partecipazione dei partner
VITTORIA ASSICURAZIONI, FAIR TRADE e FITUS che metteranno a disposizione un loro esperto
di settore (si veda per il dettaglio la tabella 7). I seminari si rivolgeranno agli utenti di tutte le quattro
sedi di attuazione.
Le attività si svolgeranno di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e in
integrazione con le altre iniziative.
Attività 3.4 – Potenziamento delle reti di scambio tra le agenzie educative
Con l’obiettivo di potenziare le reti tra le diverse agenzie educative, gli operatori del progetto
promuoveranno il dialogo costante con le istituzioni, verranno realizzate riunioni di équipe per
specifici casi, verrà realizzata una banca dell’offerta degli istituti scolastici che dispongono degli
spazi per la realizzazione delle attività laboratoriali e una banca delle disponibilità di tutti i soggetti
interessati a promuovere progetti di prevenzione della dispersione scolastica (associazioni,
cooperative, ecc.).
AZIONE 4:
COORDINAMENTO, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Attività 4.1 – Coordinamento generale e territoriale
Il progetto verrà coordinato sia a livello generale che a livello territoriale (per sede di attuazione).
-
Il coordinamento generale si occuperà delle attività svolte in modo congiunto per tutte le
quattro sedi (seminari per le famiglie, potenziamento delle reti tra le agenzie educative) e
18
-
svolgerà l’importante funzione di unificare le prassi di realizzazione delle attività nelle diverse
sedi di attuazione del progetto.
Per ciascuna sede verranno definiti le funzioni e ruoli di tutti gli operatori/volontari, anche in
base alle diverse competenze possedute da ciascuno (formatori, educatori, orientatori,
progettisti, valutatori, docenti, coordinatori, tutor, ecc), e si costituirà formalmente il gruppo di
lavoro territoriale che avrà il compito di pianificare, progettare e svolgere le attività, definire i
compiti, assegnare turni di lavoro, valutare i risultati, garantire tutte quelle condizioni
necessarie per il corretto svolgimento del progetto.
Attività 4.2 – Monitoraggio e valutazione
Per l’intera durata del progetto si prevede di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi. Si
procederà al confronto delle iniziative in corso di realizzazione con quanto programmato in sede
progettuale (ad es. in termini di metodologie impiegate, numero di partecipanti, numero di scuole
coinvolte, logistica, ore realizzate, ecc.) e alla rilevazione di eventuali scarti tra andamento previsto
e andamento effettivo in modo tale da poter intervenire in modo repentino tramite aggiustamenti e
interventi correttivi.
Al termine del progetto sarà effettuata una valutazione globale sugli interventi realizzati per:
- verificare la realizzazione effettiva di quanto codificato e fissato in sede di ipotesi
progettuale;
- definire il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati e analizzare i risultati ottenuti (per
il dettaglio degli obiettivi specifici ed degli indicatori di risultato si rimanda alla tabella 5);
- identificare i punti di forza e di debolezza del processo.
La valutazione in itinere ed ex post verrà effettuata attraverso la raccolta metodica di dati da diverse
fonti di informazione (registri delle presenze; report mensili redatti dagli operatori durante l’anno di
progetto; diari di bordo redatti dai volontari in servizio civile per raccogliere riflessioni sul proprio
lavoro, monitorare l’andamento delle proprie attività e verificare punti di forza e di debolezza del
proprio operato).
Inoltre, grazie al supporto del Partner Università Unitelma Sapienza, verranno predisposti tre
questionari atti a rilevare il grado di soddisfazione dei partecipanti:
1. uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione dei minori che parteciperanno ai
percorsi di sostegno/rimotivazione;
2. uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione dei minori che parteciperanno ai
laboratori ludico-espressivi;
3. uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione delle famiglie che parteciperanno
alle iniziative di supporto a loro dedicate.
I risultati emersi dai questionari saranno elaborati tramite database e consentiranno l’elaborazione e
la stesura di un Report di fine progetto.
I dati raccolti rappresenteranno una base informativa utile per poter decidere se in futuro,
nell’organizzazione di progetti similari, potranno essere messi in atto gli stessi processi adottati in
questa occasione, oppure se saranno necessarie modalità di gestione alternative.
Ruolo dei partner nazionali
I partner contribuiranno alla realizzazione delle attività previste dal presente progetto come
specificato nella seguente tabella:
Partner
Attività
Ruolo
19
CENSIS
1.2 - Progettazione dei percorsi e
organizzazione dei dispositivi didattici
Renderà disponibili per la consultazione, materiali di studio,
documentazione, ricerche e proposte sui fenomeni di integrazione
delle seconde generazioni al fine di orientare meglio le scelte didattiche
che valorizzino le diversità culturali.
1.3 - Promozione e raccolta delle adesioni
Promozione, attraverso le propria rete territoriale, dei percorsi di
sostegno/rimotivazione organizzati nell’ambito del progetto.
2.2 - Promozione e raccolta delle adesioni
Promozione dei laboratori ludico-espressivi attraverso pubblicazione di
articoli promozionali sul proprio sito internet e sui social network.
3.2 - Promozione e raccolta delle adesioni
Promozione delle iniziative di supporto alle famiglie attraverso la propria
rete territoriale.
3.3 - Realizzazione di incontri e seminari con le
famiglie e con i minori
Organizzazione di un incontro sul tema del commercio equo e solidale.
1.3 - Promozione e raccolta delle adesioni
Promozione, attraverso le propria rete territoriale, dei percorsi di
sostegno/rimotivazione organizzati nell’ambito del progetto.
2.2 - Promozione e raccolta delle adesioni
Promozione dei laboratori ludico-espressivi attraverso pubblicazione di
articoli promozionali sul proprio sito internet e sui social network.
3.2 - Promozione e raccolta delle adesioni
Promozione delle iniziative di supporto alle famiglie attraverso la propria
rete territoriale.
3.3 - Realizzazione di incontri e seminari con le
famiglie e con i minori
Messa a disposizione di materiale per organizzare un seminario per le
famiglie sul tema del turismo sostenibile e della mobilità giovanile in
Europa.
3.3 - Realizzazione di incontri e seminari con le
famiglie e con i minori
Organizzazione di un incontro con le famiglie su come migliorare i propri
risparmi e pensare al futuro dei propri figli.
1.3 - Promozione e raccolta delle adesioni
Supporto nell’organizzazione di incontri di sensibilizzazione destinati ai
genitori (colloqui e distribuzione di materiale informativo) con l’obiettivo
di promuovere i percorsi di sostegno/rimotivazione, i metodi che si
utilizzeranno e i risultati che si intende raggiungere.
2.2 - Promozione e raccolta delle adesioni
Promozione dei laboratori ludico-espressivi attraverso pubblicazione di
articoli promozionali sul proprio sito internet e sui social network.
3.2 - Promozione e raccolta delle adesioni
Promozione delle iniziative di supporto alle famiglie attraverso la propria
rete territoriale.
1.2 - Progettazione dei percorsi e
organizzazione dei dispositivi didattici
Nell’ambito dei laboratori di recupero/rimotivazione, predisposizione di:
- scheda per l’analisi del fabbisogno di ogni allievo;
- libretto personale dell’allievo;
- prove di valutazione degli apprendimenti, in coerenza con quanto
previsto dalla normativa vigente.
1.5 - Percorsi di recupero/sostegno scolastico,
orientamento e tutoring
Messa a disposizione di materiale informativo per orientare i ragazzi su
come proseguire la propria carriera scolastica e formativa.
4.2 - Monitoraggio e valutazione
Predisposizione di questionari di gradimento.
FAIR TRADE ITALIA
FITUS - RETI DEL
TURISMO SOCIALE
VITTORIA
ASSICURAZIONI
FORUM DELLE
ASSOCIAZIONI
FAMILIARI
UNIVERSITÀ
UNITELMA SAPIENZA
TABELLA 7 – Ruolo dei partner nazionali
20
Diagramma di Gantt: “LA SCUOLA? È UN GIOCO!”
Diagramma Generale
Fasi /
Settimane
Accoglienza volontari
1
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52
Formazione generale
Formazione specifica
AZIONE 1 - SOSTEGNO SCOLASTICO E RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO
settimane
1
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52
1
2
3
4
5
6
7
1
2 3
4
5
6
7
8
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52
1
2 3
4
5
6
7
8
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52
Attività 1.1
Attività 1.2
Attività 1.3
Attività 1.4
Attività 1.5
AZIONE 2 - LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI
settimane
8
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52
Attività 2.1
Attività 2.2
Attività 2.3
AZIONE 3 - INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E INTEGRAZIONE
settimane
Attività 3.1
Attività 3.2
Attività 3.3
Attività 3.4
AZIONE 4 - COORDINAMENTO, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
settimane
Attività 4.1
Attività 4.2
TABELLA 8 – Diagramma di Gantt
21
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Nel realizzare le attività previste dal progetto, i 14 volontari interagiranno con le figure previste
dalla normativa sul Servizio Civile Nazionale e con figure tecniche esperte, sia professioniste sia
volontarie, interne alle sedi attuative di progetto.
Si ritiene opportuno precisare che il personale delle sedi provinciali ACLI è rappresentato in larga
maggioranza da volontari che partecipano al progetto e alle iniziative dell’associazione per dare il
loro contributo al servizio della collettività, secondo i principi di cittadinanza attiva di cui le ACLI
sono promotrici.
La tabella seguente illustra nel dettaglio le risorse umane complessive che si ritengono necessarie
all’espletamento delle attività previste dal progetto, il ruolo e i compiti svolti da ciascuno.
Num.
Profilo
1
Responsabile di progetto /
responsabile dell’organizzazione
(Coordinatore generale) – verrà
individuato tra i 4 coordinatori
territoriali
3
3
1
3
3
1
2
2
Ruolo nel progetto
E’ il responsabile della propria sede di attuazione del progetto, che a
titolo volontario interviene per consentire il corretto svolgimento
delle attività come previsto nel progetto. Inoltre realizza le attività di
coordinamento generale. Fornisce la sua competenza per
promuovere le attività del progetto, sensibilizzare gli attori locali;
rafforzare la rete dei partenariati, sostenendo quindi l’azione del
RLEA e dell’OLP.
Coordinatore territoriale
E’ il responsabile della sede di attuazione del progetto, che a titolo
volontario interviene per consentire il corretto svolgimento delle
attività come previsto nel progetto. Inoltre fornisce la sua
competenza per promuovere le attività del progetto, sensibilizzare gli
attori locali; rafforzare la rete dei partenariati, sostenendo quindi
l’azione del RLEA e dell’OLP.
Formatori senior
Sono formatori senior che collaborano stabilmente con il sistema
ACLI e possono fornire un concreto supporto alla progettazione, al
coordinamento, al monitoraggio e alla valutazione del progetto.
Assistente sociale
L’assistente sociale che già collabora con i servizi delle ACLI Catania
sarà punto di riferimento per l’associazione nel momento in cui i
volontari di servizio civile e/o i docenti, nello svolgimento delle
diverse attività, dovessero imbattersi in situazioni di grave bisogno o
con utenti minori particolarmente disagiati o drop-out.
Orientatori, tutor, e formatori
Sono esperti di settore che già collaborano con il sistema ACLI
Catania nel settore dell’educazione e nella sede di attuazione del
progetto possono seguire la gestione dei corsi di formazione e di
orientamento per minori. Nell’ambito del progetto, intervengono
nell’attuazione di tutti i percorsi previsti di rinforzo delle competenze
di base per i minori coinvolti nel progetto.
Interagiscono con l’OLP e i volontari in servizio civile per lo
svolgimento delle attività laboratoriali. Quindi partecipano anche alle
fasi di progettazione dei laboratori, analisi dei fabbisogni dei minori,
calendarizzazione, monitoraggio e valutazione.
Docenti delle scuole partner
Sono docenti degli Istituti scolastici partner del progetto che in
coerenza con le attività previste nella singola sede di attuazione
partecipano come docenti ai Laboratori di rinforzo delle competenze
di base per i minori coinvolti nel progetto, compiono l’analisi dei
fabbisogni e la valutazione degli apprendimenti.
Formatore/docente
AsaForm E’ un formatore esperto che si occuperà di fornire il supporto tecnico,
Catania
metodologico e le attrezzature per lo svolgimento dei percorsi di
recupero/supporto scolastico e le attività ludiche, ricreative, culturali
Addetti alla segreteria
Presso la sede di attuazione del progetto si occupano delle attività di
segreteria, di contatto telefonico degli utenti (famiglie, minori), di
gestire l’archivio delle iscrizioni alle diverse attività, di aggiornare le
rubriche e gli indirizzari, di provvedere alle copie dei materiali per la
pubblicizzazione delle iniziative, di prendere appuntamenti e contatti
con i vari soggetti che partecipano al progetto (Presidi degli istituti
scolastici; rappresentanti dei partner del progetto).
Formatori specifici
Sono esperti di processi di formazione degli adulti, hanno esperienza
specifica nel lavoro con i minori e nel settore della dispersione
scolastica e si occupano, presso la sede di attuazione del progetto,
della formazione specifica dei volontari in servizio civile.
Tipologia di impiego
Volontario
Volontario
Volontario
Volontari
Volontario
Volontari
Volontario
Dipendenti
Volontari
TABELLA 9 – Risorse umane
22
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
I volontari in Servizio Civile coinvolti nei singoli territori d’attuazione del progetto La scuola? È un
gioco! realizzeranno le attività così come descritte al punto 8.1 e secondo il ritmo scandito dal
diagramma di Gantt (tabella 7). Essi, in alcuni casi, saranno incaricati di svolgere in prima persona
le attività; in altri momenti si affiancheranno ad i professionisti responsabili (riportati nella tabella 8)
individuati per lo svolgimento del compito corrispondente.
8.3.1. Obiettivi da raggiungere per i volontari in servizio
-
-
Offrire ai giovani volontari che sceglieranno di fare l’esperienza di servizio civile presso le
nostre strutture una possibilità di sperimentarsi in ruoli operativi attraverso l’esperienza di
volontariato;
Aumentare le proprie capacità e competenze relazionali ed educative;
Incrementare e valorizzare le proprie capacità di collaborare in gruppo;
Sviluppare il proprio senso di responsabilità e autonomia;
Sperimentare e attestare un’esperienza in campo educativo;
Offrire ai volontari competenze specifiche nel settore, in modo da poter espletare al meglio
le proprie attività;
Offrire ai volontari un’intensa esperienza formativa in campo sociale;
Riconoscere la funzione delle norme sociali e sviluppare il proprio senso di responsabilità e
autonomia
Pur cercando di realizzare, ove possibile, un continuo scambio fra le diverse esperienze, i 14
volontari in servizio civile, saranno così impiegati:
Sede di attuazione
CATANIA
CATANIA
CATANIA
CATANIA
Indirizzo
N° volontari
Via Crociferi 67 - 95124 Catania
Piazza Umberto I, 1 - 95038 Santa
Maria di Licodia (CT)
Piazza San Rocco, 31 95015
Linguaglossa (CT)
Corso Sicilia 111/a - 95131 Catania
Totale
2
4
4
4
14
TABELLA 10 – Numero di volontari per sede di attuazione
8.3.2. Modalità di inserimento dei volontari nel progetto
Nell’ambito del progetto i 14 volontari si impegneranno, ad avvio del servizio, a partecipare
attivamente alla fase di accoglienza, inserimento nella struttura, conoscenza del servizio, dei centri
dove si svolgerà l’attività, degli OLP e dovranno partecipare attivamente ai momenti di formazione.
I volontari affiancheranno gli OLP e dietro loro indicazioni, potranno:
a) contribuire alla promozione del progetto recandosi sul territorio (presso le scuole, i Circoli, i
punti famiglia, i servizi della rete ACLI, le parrocchie; le famiglie) e contribuire alla stesura e
distribuzione dei volantini pubblicitari;
b) partecipare alle fasi di progettazione di dettaglio di ogni singola attività e di calendarizzazione;
c) partecipare al monitoraggio e alla valutazione in itinere e finale del progetto, contribuendo a
redigere gli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti.
In seguito alla prima settimana di accoglienza, i volontari saranno inseriti nelle equipe territoriali e
nel gruppo provinciale di lavoro allargato e saranno coinvolti nello svolgimento delle attività
progettuali.
23
8.3.3 Compiti e mansioni dei volontari nelle attività del progetto
Nel dettaglio, i volontari saranno impiegati nelle seguenti attività:
Accoglienza ed inserimento dei volontari di servizio civile
In concomitanza con l’avvio del servizio civile, la prima settimana sarà dedicata all’accoglienza dei
giovani volontari e al loro inserimento nelle sedi, affinché conoscano il progetto e le attività da
svolgere. L’incontro di accoglienza avrà l’obiettivo di introdurre i volontari al servizio che sta
iniziando, fornendo le prime informazioni utili sul progetto e sull’organizzazione.
Una volta chiariti gli obiettivi del progetto e le funzioni/ruoli che dovrà svolgere ciascuna risorsa, si
costituirà formalmente il gruppo di lavoro che risulterà composto dai volontari e dagli operatori
incaricati di seguire il progetto nell’esercizio delle loro diverse funzioni e competenze (formatori,
educatori, orientatori, progettisti, valutatori, docenti, coordinatori, tutor, ecc). Il gruppo di progetto
avrà il compito di pianificare, progettare e svolgere le attività, definire i compiti, assegnare turni di
lavoro, valutare i risultati, garantire tutte quelle condizioni necessarie per il corretto svolgimento del
progetto. In seguito alla prima settimana di accoglienza, i volontari saranno inseriti nelle equipe
provinciali e nel gruppo regionale di lavoro allargato e saranno coinvolti nello svolgimento delle
attività progettuali.
Formazione generale dei volontari
La formazione generale dei volontari verrà erogata utilizzando le metodologie tempistiche e i
contenuti previsti in sede di accreditamento.
Formazione specifica dei volontari
La formazione specifica, da espletarsi entro i primi 90 gg di attività, costituisce la base necessaria
e imprescindibile per lo svolgimento delle azioni progettuali. Si partirà con un’approfondita attività
“preliminare” in cui:
 si condividerà la mission progettuale,
 si discuterà sulle modalità di attuazione,
 si studieranno le strategie utili al raggiungimento degli obiettivi,
 si analizzerà il ruolo di ciascun componente del progetto.
Compito della formazione specifica sarà quello di permettere ai volontari la realizzazione materiale
del progetto. A tale scopo si agirà sia sulla motivazione al senso del servizio, sia sul piano delle
competenze necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Pianificazione e inserimento nelle attività
Contestualmente alla formazione i volontari in Servizio Civile, in collaborazione con gli OLP
provvederanno a fissare i parametri di tutte le attività che saranno svolte. In particolare saranno
stabiliti i criteri con cui fornire il supporto necessario durante le iniziative progettuali.
Saranno pianificate le attività da svolgersi nel corso dell'anno, contenente specifici obiettivi, attività,
risorse e materiale da impiegare, tempi di realizzazione, risultati attesi e indicatori di valutazione. In
specifico modo verranno assegnati i turni, decise le mansioni e i ruoli che ciascuno dei volontari
avrà all’interno delle sedi di attività progettuali.
Ogni azione poi ha il proprio modulo di pianificazione e progettazione a cui volontari
parteciperanno in seguito all’assegnazione alle attività.
Compiti dei volontari nelle attività dirette del progetto
In tutte le 3 AZIONI dirette previste nel progetto i volontari affiancheranno gli operatori delle ACLI
e, dietro loro indicazioni, potranno svolgere sia compiti molto specifici come richiesto dagli obiettivi
dell’attività, sia compiti trasversali e comuni a tutte le fasi, come per esempio:
 affiancare gli operatori nelle fasi di promozione delle diverse attività recandosi presso i soggetti
che compongono la rete del partenariato di progetto, presso le strutture scolastiche del
territorio; i Circoli, i punti famiglia e i diversi servizi della rete ACLI presenti nel comune, le
parrocchie; le famiglie.
24



Partecipare alla produzione dei materiali utili alla promozione, per esempio redigendo e
distribuendo i volantini pubblicitari e partecipando alle diverse attività promozionali realizzate
dal Centro per sensibilizzare il territorio rispetto all’iniziativa proposta;
partecipare alle fasi di progettazione di dettaglio di ogni singola attività e di calendarizzazione
dei Percorsi di recupero, dei Laboratori, dei seminari, del potenziamento delle reti tra le agenzie
educative;
affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei percorsi di
recupero scolastico, partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e
gestendo i dati richiesti.
AZIONE 1:
SOSTEGNO SCOLASTICO E RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO
Nell’ambito della prima azione del progetto, i volontari si occuperanno di:
-
collaborare con gli operatori alle fasi di accoglienza dei ragazzi, di analisi/diagnosi del
fabbisogno, di bilancio del curriculum scolastico e di inserimento nei percorsi;
collaborare con gli insegnanti nella preparazione del materiale didattico e delle prove di
apprendimento;
affiancare i Tutor nello svolgimento del loro ruolo di supporto e facilitazione dell’apprendimento;
osservare e redigere un “diario di bordo” per ogni percorso presenziato;
a seguito della formazione specialistica e dietro superamento di una prova prevista, svolgere
direttamente il ruolo di Tutor.
AZIONE 2:
LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI
Nell’ambito della seconda azione del progetto, i volontari si occuperanno di:
-
collaborare con gli operatori nella raccolta delle iscrizioni, nell’accoglienza degli utenti, , nel
raccogliere le preferenze espresse dai ragazzi e organizzare i gruppi dei laboratori;
collaborare con gli operatori nella preparazione del materiale necessario a realizzare le attività
ludico/ricreative;
partecipare attivamente ai laboratori nel ruolo di guida e di facilitatore per promuovere sia
l’apprendimento delle abilità manuali richieste nel laboratorio, sia la socializzazione,
motivazione e partecipazione alle attività;
curare a fine anno la giornata di presentazione dei risultati dei laboratori;
affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei laboratori,
partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati
richiesti.
AZIONE 3:
-
INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E INTEGRAZIONE
Per quanto riguarda invece le iniziative di incontro, scambio e integrazione rivolte alle famiglie e
agli stessi minori, i volontari si occuperanno di:
preparare le risorse e il materiale necessario a realizzare gli incontri con le famiglie, cioè le
schede tematiche, schede di approfondimento, ecc…;
partecipare alle fasi di sensibilizzazione, progettazione e calendarizzazione delle iniziative di
aggregazione e integrazione sociale rivolte alle famiglie ;
affiancare gli operatori nell’organizzazione degli incontri e dei seminari previsti in
collaborazione con i partner FAIR TRADE, FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE, VITTORIA
ASSICURAZIONI;
essere presenti allo svolgimento degli incontri;
affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale, partecipando alla
redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti;
attraverso i registri delle presenze, i report mensili, che gli operatori avranno cura di redigere
durante l’anno di progetto, e i diari di bordo i volontari in servizio civile potranno raccogliere
riflessioni sul proprio lavoro, monitorare l’andamento delle proprie attività e verificare punti di
forza e di debolezza del proprio operato.
25
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
14
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
0
14
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6):
0
1400
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
-
Realizzazione delle attività previste dal progetto, ove fosse necessario e coerentemente
con le necessità progettuali, anche in giorni festivi e prefestivi;
Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari;
Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della chiusura
della sede di servizio (chiusure estive e festive);
Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio;
Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del
progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni prefestivi e festivi e al di
fuori del territorio comunale;
Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il termine massimo dei 30 gg
previsti;
Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella
realizzazione del progetto;
Disponibilità alla guida di automezzi e motoveicoli dell’ente e disponibilità
all’accompagnamento degli utenti.
26
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
Sede di attuazione
del progetto
Comune
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
N. vol. per
sede
Cognome e
nome
Data di
nascita
C.F.
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato
Cognome e
nome
Data di
nascita
C.F.
27
17)
Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Le ACLI, in quanto ente nazionale con sedi periferiche in tutte le regioni e province, operano,
relativamente alle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale, a tre
distinti livelli:
1.
Nazionale
Le Acli hanno attivato un sito Internet appositamente per il servizio civile www.acliserviziocivile.org
nel quale oltre a riportare notizie sui propri progetti, informazioni utili per i volontari, vi è una area
dedicata al Servizio Civile Nazionale.
Le ACLI, oltre a produrre un rapporto annuale sul servizio civile, sono componenti attive della
CNESC (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile) sin dalla sua costituzione nel 1986.
Da anni le ACLI sono fra gli enti invitati dalla Fondazione ZANCAN ai seminari, svoltisi nella
residenza estiva di Malosco (TN), sul Servizio civile, organizzati in collaborazione con l’Ufficio
Nazionale per il Servizio civile. Agli atti prodotti viene data ampia diffusione attraverso il periodico
Studi Zancan, che viene inviato agli esperti di settore (assessori, professori universitari, ecc) ed
attraverso la pubblicazioni di libri tematici.
Le ACLI inoltre partecipano al TESC (Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile), un coordinamento di
organismi della Chiesa italiana che intende promuovere il servizio civile come importante
esperienza formativa, di servizio agli ultimi, di testimonianza dei valori della pace, giustizia,
cittadinanza attiva e solidarietà. Il TESC ha attivato un proprio sito: www.esseciblog.it e invia a tutti
gli enti una newsletter di aggiornamento sulle tematiche specifiche del servizio civile.
Il sito delle Acli nazionali (www.acli.it) offre ampio spazio alle tematiche del servizio civile
nazionale, in particolare c’è un’area dedicata al servizio civile; nelle sezioni “In evidenza”, News
Nazionali sono messe in risalto le notizie più importanti sul servizio civile nazionale pubblicati dai
principali giornali e periodici di rilevanza nazionale.
2.
Regionale
Le ACLI come realtà regionali sono parte delle Conferenze regionali: Co.Lomba. (Conferenza enti
servizio civile Lombardia), Tavolo enti di servizio civile Torino, C.L.E.S.C. (Conferenza Ligure enti
di servizio civile), C.R.E.S.C. Puglia (Conferenza regionale enti di servizio civile Puglia),
C.R.E.S.C.E.R. (Conferenza regionale enti di servizio civile Emilia Romagna), C.R.E.S.C. Lazio,
C.R.E.S.C. Toscana. Inoltre fanno parte dei non ancora istituzionalizzati C.R.E.S.C. Friuli Venezia
Giulia, C.R.E.S.C. Sicilia, C.R.E.S.C. Marche, C.R.E.S.C. Campania e C.R.E.S.C. Valle d’Aosta.
Attraverso la propria partecipazione a questi organismi di secondo livello le ACLI contribuiscono
alla divulgazione territoriale del servizio civile nazionale e si pongono come consulenti per le leggi
regionali e la loro successiva applicazione. Relativamente alle Regioni Valle d’Aosta, Friuli Venezia
Giulia, Lazio, Campania e Puglia le ACLI, in quanto socie della CRESC, partecipano ai progetti di
“informazione e formazione” della Regione, previsti dal D. Lgs 77/02 e finanziati con il Fondo
nazionale del servizio civile.
Inoltre i livelli regionali prevedono numerosi siti informativi, nello specifico: Lazio; www.aclilazio.it,
Piemonte; www.aclipiemonte.it, Puglia; www.enaip.puglia.it, Sardegna; www.aclisardegna.it,
Sicilia; www.aclisicilia.it, Toscana; www.aclitoscana.it
3.
Provinciale
Le realtà locali ACLI possono contare su una capillare rete di siti e di testate che consente la
massima divulgazione delle proprie attività, non ultima quelle relative ai progetti di servizio civile
nazionale. Oltre 74 siti e 39 testate compongono una rete divulgativa efficace e capillare.
www.aclialessandria.it
www.acliperugia.it
www.aclilombardia.it
www.aclicremona.it
www.acli-ancona.it
www.aclipesaro.it
www.aclimarche.it
www.aclicuneo.it
www.acliarezzo.com
www.aclipisa.it
www.aclipiemonte.it
www.aclienna.it
www.acliascolipiceno.it
www.acli.pn.it
www.aclipuglia.it
www.aclifirenze.it
28
www.acliavellino.it
www.acliprato.it
www.aclisardegna.it
www.aclifoggia.it
www.aclibelluno.it
www.acliravenna.it
www.aclisicilia.it
www.aclifc.it
www.aclibenevento.com
www.aclirimini.it
www.aclitoscana.it
www.acligenova.org
www.aclibergamo.it
www.acliroma.it
www.acliveneto.it
www.aclitrieste.jimdo.com
www.aclibiella.com
www.aclirovigo.it
www.acligorizia.wordpress.com
www.acliudine.it
www.aclibo.it
www.aclisassari.it
www.aclimperia.it
www.aclivarese.org
www.kvw.org
www.aclisavona.it
www.aclilaquila.it
www.aclivenezia.it
www.aclibresciane.it
www.aclisiena.it
www.aclilodi.it
www.aclivercelli.it
www.aclibrindisi.it
www.aclisondrio.it
www.aclimacerata.it
www.acliverona.it
www.aclicagliari.it
www.aclitaranto.it
www.acli.mantova.it
www.aclivicenza.it
nuke.aclicaserta.it
www.acliteramo.it
www.aclimassa.it
www.aclipadova.it
www.aclicatania.altervista.org
www.aclitorino.it
www.aclimilano.it
www.aclipavia.it
www.aclicomo.it
www.aclitrentine.it
www.aclimodena.it
www.acli.viterbo.it
aclicosenza.blogspot.it
www.aclitreviso.it
www.aclinovara.org
www.aclicampanialab.blogspot.it
www.acliemiliaromagna.it
www.aclilazio.it
TABELLA 11 – Indirizzi dei siti internet delle Acli provinciali
4.
Le testate territoriali delle ACLI
La forte vocazione locale delle ACLI è testimoniata anche dalle numerose testate giornalistiche
facenti capo alle diverse realtà acliste. Ad oggi si contano 39 testate registrate a livello provinciale
ed 1 regionale. Anche attraverso questi strumenti si realizzano, a livello territoriale, attività di
sviluppo e promozione del servizio civile.
Ecco l’elenco delle testate ad oggi censite:
Arezzo
Impegno aclista
Asti
Vita sociale
Bari
L'altra voce
Belluno
Impegno sociale
Benevento
Acli news Benevento
Bergamo
Acli laboratorio
Bologna
L'apricittà
Bolzano
Acli notizie
Brescia
Battaglie sociali
Acli bresciane
Como
Informando
Laboratorio sociale
Cuneo
Impegno sociale
Forlì-Cesena
Lavoro d'oggi
Genova
Acli Genova
Gorizia
Acli isontine
Imperia
Acli Imperia
La Spezia
Notiziario delle Acli di La Spezia
Lodi
Acli oggi (inserto quotidiano locale)
Lucca
Acli Lucca notizie
Macerata
Il bivio
Milano
Il giornale dei lavoratori
Modena
Segnalazioni sociali Acli Modena
Perugia
Acli notizie
Ravenna
Impegno aclista
Rimini
La voce del lavoratore
29
Roma
Vite
Savona
Savona Acli (on-line)
Salerno
La voce dei lavoratori
Sondrio
L'incontro
Terni
Esse
Torino
Torino Acli
Trento
Acli trentine
Treviso
L'ora dei lavoratori
Varese
Acli Varese
Acli Varese in rete (supplemento Luce)
Venezia
Tempi moderni
Verona
Acli veronesi
Vicenza
Acli vicentine
TABELLA 12 – Testate territoriali delle Acli
Quanto sopra riportato dimostra come, in un sistema complesso, le azioni possano partire sia dal
territorio, sia dal vertice nazionale, consentendo a tutti gli attori di essere inseriti in un contesto più
ampio di quello proprio. L’ente nazionale non è altro che la sommatorie delle unità locali che lo
compongono, con l’aggiunta di uno staff di coordinamento nazionale. Questo garantisce uniformità
e supporto a tutti i territori. Le attività di sensibilizzazione e promozione attivate dalle ACLI in ogni
territorio mirano ad un presa di coscienza della popolazione sull’esperienza di servizio civile, così
da attivare processi di collaborazione e condivisione. Ogni anno sia a livello provinciale che di
singoli comuni vengono realizzati convegni e open day di promozione di servizio civile con la
distribuzione di depliant informativi. L’attività di promozione e sensibilizzazione del servizio
civile nazionale di ogni territorio coinvolto nei progetti supera ampiamente l’impegno di 25
ore annue, alle quali si affiancano i lavori regionali e nazionali.
18)
Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC
19)
Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC
Si
20)
Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC
21)
Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
Si
Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC
30
22)
Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti
dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Dal momento che il progetto LA SCUOLA? È UN GIOCO! intende combattere e prevenire la
dispersione scolastica, l’abbandono del percorso formativo, il fallimento e l’insuccesso
scolastico, in sede di selezione saranno considerati requisiti preferenziali:
- una formazione scolastica e personale nell’area degli studi umanistici, sociali,
pedagogici, e psicologici;
- l’esperienza pregressa, l’attitudine o l’interesse del volontario a lavorare con ragazzi e
ragazze dagli 8 ai 16 anni;
- l’interesse a sperimentarsi in attività educative e di animazione socio culturale;
- un orientamento personale all’impegno sociale con fasce a rischio di emarginazione
sociale;
- la propensione a svolgere attività ludico-espressive-artistiche, (per es. potranno essere
presi in considerazione anche volontari in possesso di Diploma d’Istituto d’Arte) o il
possesso di abilità manuali e artistiche.
23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
Al fine di realizzare le attività indicate per il raggiungimento degli obiettivi del progetto nonché lo
svolgimento della formazione specifica e coerentemente alle risorse umane, tecniche e strumentali
elencate nei punti 8.2 e 25, si preventivano, oltre alla valorizzazione delle risorse interne
all’associazione, le seguenti risorse finanziarie aggiuntive:
PIANO DI FINANZIAMENTO
Progetto LA SCUOLA? È UN GIOCO!
SPESE (EURO)
voci di spesa
costi unitari
quantità
costo per riga
costo per
voce
1 Formazione specifica
- formatori
2
persone
50,00 €
42 ore
€ 2.100,00
50,00 €
10 giorno(i)
€ 500,00
1.000,00 €
forfait
€ 1.000,00
forfait
€ 420,00
- aula attrezzata
1
- materiale didattico
1
- materiale promozionale e cancelleria
14
30,00 €
Totale voce 1
AZIONE 1:
€ 4.020,00
SOSTEGNO SCOLASTICO E RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO
- materiali didattici per le iniziative di sostegno/rimotivazione
4
2.000,00 €
forfait annuale
€ 8.000,00
forfait annuale
€ 600,00
- materiali per orientamento delle famiglie
4
€ 150,00
- materiale promozionale, cancelleria e attrezzatura varia
4
€ 500,00
forfait
€ 2.000,00
Totale voce 2 € 10.600,00
31
3 AZIONE 2:
LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI
- materiali per attività ludico - ricreativo - culturali
1.000,00 €
4
forfait annuale
€ 4.000,00
- materiale promozionale, cancelleria e attrezzatura varia
€ 500,00
4
forfait
€ 2.000,00
Totale voce 3
4 AZIONE 3:
€ 6.000,00
INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E INTEGRAZIONE
- sale e servizi per seminari e per incontri con le famiglie
500,00 €
4
forfait annuale
€ 2.000,00
- schede tematiche per i volontari/operatori e incontri per la famiglia
4
€ 350,00
forfait annuale
€ 1.400,00
500,00 €
forfait annuale
€ 2.000,00
- materiali bibliografici
4
- materiale promozionale, cancelleria e attrezzatura varia
€ 500,00
4
forfait
€ 2.000,00
Totale voce 4
€ 7.400,00
Segreteria e gestione progetto
- materiali, strumenti (pc, utenze, etc) e cancelleria
4
sedi locali x
600,00 €
€ 2.400,00
Totale voce 5
COSTO TOTALE
24)
€ 2.400,00
€ 30.420,00
Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Il sistema ACLI ha coinvolto una serie di soggetti chiave per la realizzazione delle diverse
iniziative previste nel progetto LA SCUOLA? È UN GIOCO!
CENSIS - Centro Studi Investimenti Sociali (PARTNER NON PROFIT)
Il Censis è un istituto di ricerca socioeconomica fondato nel 1964. A partire dal 1973 è divenuto
Fondazione riconosciuta con D.P.R. n. 712 dell’11 ottobre 1973, anche grazie alla
partecipazione di grandi organismi pubblici e privati. Da più di quarant’anni svolge una costante
attività di studio, consulenza, valutazione e proposta nei settori vitali della realtà sociale, ossia
la formazione, il lavoro, il welfare, le reti territoriali, l’ambiente, l’economia, lo sviluppo locale e
urbano, il governo pubblico, la comunicazione e la cultura. Il lavoro di ricerca viene svolto
prevalentemente attraverso incarichi da parte di Ministeri, Amministrazioni regionali, provinciali,
comunali, Camere di Commercio, Associazioni imprenditoriali e professionali, Istituti di credito,
Aziende private, Gestori di reti, Organismi internazionali nonché nell'ambito dei programmi
dell'Unione Europea.
Renderà disponibili per la consultazione, materiali di studio, documentazione, ricerche e
proposte sui fenomeni di integrazione delle seconde generazioni al fine di orientare meglio le
scelte didattiche che valorizzino le diversità culturali (attività 1.2).
VITTORIA ASSICURAZIONI (PARTNER PROFIT)
Opera in tutti i settori del rischio e fonda la propria attività su una lunga esperienza, maturata
dal 1921 ad oggi, in campo assicurativo per la tutela delle persone, della famiglia e delle
aziende.
32
Organizzerà un incontro con le famiglie sul tema “come migliorare i propri risparmi e pensare al
futuro dei propri figli”. (attività 3.3), su cui metterà a disposizione documentazione e materiale
utile all’approfondimento.
FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE (PARTNER NON PROFIT) è un’associazione di
promozione sociale che promuove a livello nazionale e internazionale, il ruolo del turismo
sociale e giovanile anche nei confronti delle istituzioni nazionali e locali, promuove
l’interscambio tra gli associati, tutela le istanze e i programmi promozionali.
Si occuperà delle seguenti attività:
- Promozione, attraverso le propria rete territoriale, dei percorsi di sostegno/rimotivazione
organizzati nell’ambito del progetto (attività 1.3);
- Promozione dei laboratori ludico-espressivi attraverso pubblicazione di articoli promozionali
sul proprio sito internet e sui social network (attività 2.2);
- Promozione delle iniziative di supporto alle famiglie attraverso la propria rete territoriale
(attività 3.2);
- Organizzazione di un seminario per le famiglie sul tema del turismo sostenibile e della
mobilità giovanile in Europa (attività 3.3)
FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI (PARTNER NON PROFIT) ha tra i suoi obiettivi
la promozione e la salvaguardia dei valori e dei diritti della famiglia; il sostegno della
partecipazione attiva e responsabile delle famiglie alla vita culturale, sociale e politica, alle
iniziative di promozione umana e dei servizi alla persona, attraverso le loro forme associative;
la promozione di adeguate politiche familiari che tutelino e sostengano le funzioni della famiglia
e i suoi diritti.
Contribuirà alle seguenti attività:
- promuovere l’iniziativa progettuale, illustrando i risultati che si intendono raggiungere e
fornendo un concreto supporto alle famiglie nel processo educativo-formativo e il
miglioramento del dialogo tra genitori e figli (attività 1.3);
- promozione delle attività tramite la pubblicazione delle informazioni sul proprio sito web e
la pagine sui social network (attività 2.2);
- Promozione delle iniziative di supporto alle famiglie attraverso la propria rete territoriale
(attività 3.2).
FAIRTRADE ITALIA (PARTNER NON PROFIT)
Fairtrade Italia è il marchio di garanzia del Commercio Equo e Solidale; è un consorzio senza
scopo di lucro costituito da organismi che operano nella cooperazione internazionale, nella
solidarietà e nel commercio equo e solidale, nato nel 1994 per diffondere nella grande
distribuzione i prodotti del mercato equo.
Il partner contribuirà alle seguenti attività:
- Promozione dei laboratori ludico-espressivi attraverso pubblicazione di articoli
promozionali sul proprio sito internet e sui social network (attività 2.2);
- Promozione delle iniziative di supporto al progetto attraverso la propria rete territoriale
(attività 1.3 e 3.2);
- Organizzazione di un incontro sul tema del commercio equo e solidale (attività 3.3)
UNIVERSITA’ UNITELMA SAPIENZA
Istituita nel 2004 ai sensi del Decreto interministeriale del 17 aprile 2003, è abilitata al rilascio
di titoli accademici aventi valore legale. Unitelma Sapienza, tramite l’utilizzo di metodologie e
tecnologie informatiche avanzate nella formazione a distanza, promuove attività di ricerca,
didattiche e formative, in grado di coniugare saperi giuridici, economici e manageriali,
necessari per gestire organizzazioni e sistemi aziendali complessi nella c.d. “società della
conoscenza”.
Si occuperà delle seguenti attività:
33
-
-
Nell’ambito dei laboratori di recupero/rimotivazione (attività 1.2), predisposizione di:
a. scheda per l’analisi del fabbisogno di ogni allievo;
b. libretto personale dell’allievo;
c. prove di valutazione degli apprendimenti, in coerenza con quanto previsto dalla
normativa vigente.
Messa a disposizione di materiale informativo per orientare i ragazzi su come proseguire
la propria carriera scolastica e formativa (attività 1.5);
Predisposizione di questionari di gradimento (attività 4.2).
Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
25)
Coerentemente alle attività previste per raggiungere gli obiettivi individuati nel progetto, sono
necessarie per la realizzazione delle iniziative progettuali le seguenti risorse tecniche e
strumentali:
Risorse tecniche e strumentali per le azioni di coordinamento; formazione specifica dei
volontari; monitoraggio e valutazione
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
agende di lavoro, diagrammi e planning per ogni attività,
indirizzari e rubriche;
registri delle presenze e dai verbali mensili che gli operatori dei centri ACLI avranno cura di
redigere durante l’anno di progetto,
diari di bordo a cura dei volontari in servizio civile;
materiali didattici per la formazione specifica dei volontari (dispense, slide, articoli,
questionari, ecc)
materiale didattico di settore;
materiali di studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie messe a disposizione a fini
consultativi dai soggetti partner del Progetto sui seguenti contenuti: i processi e le
metodologie di apprendimento, la progettazione e la valutazione formativa, l’utilizzo di
metodi didattici efficaci, e contenuti utili a progettare i percorsi di
sostegno/supporto/recupero scolastico sulle competenze di base dei quattro assi culturali
previsti per l’adempimento dell’obbligo di istruzione dalla normativa vigente (DM
n.139/2007): asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse
storico-sociale
statistiche e rapporti di ricerca sul fenomeno della dispersione scolastica in Italia e nelle
aree territoriali in cui interviene il progetto, al fine di potenziare negli OLP, nei volontari e
negli operatori dei Centri la conoscenza del fenomeno;
strumenti di rilevazione del grado di soddisfazione dei ragazzi che parteciperanno ai
percorsi di supporto/recupero scolastico;
strumenti di rilevazione del grado di soddisfazione delle famiglie che parteciperanno alle
iniziative di supporto a loro dedicate nel processo educativo-formativo;
data base di rilevazione dei dati;
format per la redazione del report finale di valutazione;
Materiali di consumo e attrezzature comuni a tutte le azioni del progetto
–
–
–
–
–
–
–
–
materiale informativo per presentare e promuovere i percorsi;
1 locale adatto all’accoglienza dei ragazzi e allo svolgimento delle attività didattiche di
supporto/recupero scolastico;
1 locale adatto allo svolgimento delle iniziative ludico-ricreative;
1 locale adatto agli incontri con le famiglie;
2 computer dotati di software, collegamento internet, posta elettronica e 1 stampante;
1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili;
telefoni, fax e fotocopiatrice;
materiale di cancelleria varia (penne, matite, pennarelli, carta, ecc…);
34
Materiali specifico per ogni azione
AZIONE 1:
-
-
-
Una mappa con il censimento delle scuole, delle parrocchie e dei soggetti dove
promuovere l’iniziativa;
elenco/elenchi dei ragazzi da inserire nei percorsi supporto/recupero scolastico,
differenziati per fasce d’età e con la segnalazione dell’Istituto scolastico partner del
progetto;
materiale didattico per gli allievi: libri, testi, dispense, cd-rom e sussidi di documentazione
(riviste, video, dizionari) inerenti le discipline scolastiche e i contenuti oggetto dei percorsi di
supporto/recupero scolastico da destinare al lavoro con gli allievi;
scheda per la ricognizione e analisi dei fabbisogni formativi individuali e il bilancio
dell’utenza, utile per descrivere il curriculum e la storia scolastica del ragazzo/a e le
esigenze di apprendimento che hanno portato il minore ad essere inserito nei percorsi di
supporto/recupero scolastico;
piano formativo individuale per ciascun ragazzo;
libretto formativo individuale dell’allievo (costruita con la collaborazione dei soggetti partner
del Progetto) inteso come strumento utile per personalizzare il percorso di recupero e
sostegno scolastico, per registrare i progressi nell’apprendimento da condividere con il
minore, la sua famiglia e la scuola, auspicando in tal modo una maggiore motivazione
verso il proseguo dello studio;
calendario individuale contenente la descrizione delle attività svolte da ogni allievo;
prove di valutazione degli apprendimenti (una per asse culturale: asse dei linguaggi, asse
matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale, come previsto dalla
normativa vigente (DM n.139/2007) e realizzate con la collaborazione del partenariato.
AZIONE 2:
-
-
LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI
Elenco dei ragazzi/e da coinvolgere nei laboratori;
calendari dei laboratori;
libretto formativo individuale dell’allievo nel quale registrare le attività ludico-artistiche ed
espressive al quale il minore partecipa;
tempere, acquerelli, colori ad olio, pastelli, gessetti, penne colorate, colori acrilici, ecc…;
fogli da disegno, cartoncini bianchi e colorati; tele, ecc..;
creta, strumenti di scultura; cartapesta;
strumenti musicali, fogli da musica; cd;
materiali da riciclo, giornali, bottiglie di plastica, scampoli, ecc..;
abiti di scena;
libri di poesie, di narrativa e viaggi;
scacchi;
fotografie, e macchine fotografiche;
sussidi di documentazione: riviste, libri, dvd e video sul tema oggetto del laboratorio: per
esempio teatro, musica, pittura, fotografia, poesia, ecc…;
materiale informativo per promuovere sul territorio le attività ludico/culturali presso le scuole
e le parrocchie.
AZIONE 3:
-
SOSTEGNO SCOLASTICO E RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO
INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E INTEGRAZIONE
1 piano di adesione delle scuole e delle parrocchie alle iniziative del progetto;
elenco delle famiglie presso le quali promuovere l’iniziativa;
materiale informativo per sensibilizzare il territorio verso il progetto, presentare l’iniziativa e
promuovere la partecipazione delle famiglie agli incontri;
calendari degli incontri con le famiglie;
35
-
-
-
materiali di studio, ricerche, articoli, documentazione varia messa a disposizione per la
consultazione dal partenariato nell’ambito del progetto (a cura di FORUM DELLE
ASSOCIAZIONI FAMILIARI, FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE, FAIR TRADE) e
relative statistiche sui tassi di dispersione scolastica degli alunni stranieri (a cura di
CENSIS e Istituti scolastici partner);
documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul
tema “turismo giovanile” (a cura di FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE);
documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul
tema il commercio equo e solidale (a cura di FAIR TRADE);
documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul
tema “come gestire meglio i propri risparmi e pensare al futuro dei propri figli” (a cura di
VITTORIA ASSICURAZIONI);
altre schede tematiche elaborate in collaborazione con il partenariato del progetto e con le
quali organizzare gli incontri con le famiglie su vari temi. I temi delle schede potranno
riguardare per es. alimentazione e salute, bullismo e adolescenti violenti, i danni da
consumo di alcool e droghe, la relazione con i genitori e con i pari, come le attitudini e le
preferenze personali possono influenzare il percorso scolastico, la percezione degli
adolescenti circa il futuro, il ruolo delle istituzioni nella crescita dei ragazzi, la politica,
sessualità e contraccezione, il valore dello sport, temi di attualità, ecc);
sussidi come riviste, cd, dvd, film, ecc… a sostegno degli incontri con le famiglie;
schede di verifica in itinere e valutazione delle attività svolte con le famiglie.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Non previsti
27)
Eventuali tirocini riconosciuti :
Non previsti
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
28)
Il percorso che i volontari affronteranno nell’espletamento del servizio civile si caratterizza per un
mix tra “servizio guidato” e “formazione” sulle aree tematiche che caratterizzano il progetto:
-
Conoscenza approfondita del fenomeno della dispersione scolastica, delle sue cause e
diverse manifestazioni, del disagio e delle altre conseguenze da esso derivanti;
Metodi e tecniche di animazione verso gli adolescenti
Metodi e tecniche comunicative di gestione dei gruppi;
Metodologie del coaching e del tutoring;
Organizzazione degli eventi,
Cura dei rapporti con gli enti pubblici, in particolare con gli istituti scolastici;
L’insieme di queste attività consentono ai volontari di acquisire un set articolato di competenze di
base, trasversali e professionali che contribuiranno ad elevare la qualità del curriculum del
volontario e a migliorare la sua professionalità nel settore di impiego.
In particolare:
Competenze di base
36
(intese come quel set di conoscenze e abilità consensualmente riconosciute come essenziali per
l’accesso al mondo del lavoro, l’occupabilità e lo sviluppo professionale)
- conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi, word,
powerpoint, internet e posta elettronica);
- conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro, individuando gli
obiettivi da raggiungere e le necessarie attività e risorse temporali e umane;
- conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli professionali,
flussi comunicativi, ecc…).
Competenze trasversali
(intese come quel set di conoscenze e abilità non legate all’esercizio di un lavoro ma strategiche
per rispondere alle richieste dell’ambiente e produrre comportamenti professionali efficaci)
- sviluppare una comunicazione chiara, efficace e trasparente con i diversi soggetti che a vario
titolo saranno presenti nel progetto;
- saper leggere i problemi organizzativi e/o i conflitti di comunicazione che di volta in volta si
potranno presentare nella relazione con gli anziani;
- saper affrontare e risolvere gli eventuali problemi e/o conflitti, allestendo le soluzioni più
adeguate al loro superamento;
- saper lavorare in gruppo con altri volontari e gli altri soggetti presenti nel progetto ricercando
costantemente forme di collaborazione.
Competenze tecnico – professionali
(intese come quel set di conoscenze e abilità strettamene connesse all’esercizio di una
determinata mansione lavorativa e/o di un ruolo professionale)
- conoscenze teoriche nel settore di impiego;
- capacità di coordinare e gestire attività di animazione socio-educativa;
- conoscenza delle caratteristiche sociali ed evolutive dei soggetti con cui interagisce;
- conoscenze metodologiche dell’azione orientata all’aiuto, al sostegno, al cambiamento;
- capacità di valutare l’efficacia degli interventi;
- capacità di osservare i comportamenti individuali e di gruppo;
- abilità relazionali, quali capacità di ascolto e comunicazione;
- conoscenza delle tecniche di conduzione dei gruppi e di socializzazione;
- capacità di utilizzo di tecniche e strumenti necessari all’animazione quali giochi, attività
espressive, manuali.
Metacompetenze
(intese come l’insieme delle capacità cognitive a carattere riflessivo che prescindono da specifiche
mansioni e sono considerate sempre più strategiche nella società della conoscenza)
- comprendere, analizzare e riflettere i compiti che verranno richiesti nell’ambito del progetto e il
ruolo che si dovrà svolgere mettendo in relazione il proprio bagaglio di conoscenze pregresse
con quanto richiesto per l’esercizio del ruolo;
- rafforzare e migliorare costantemente le proprie competenze/attitudini anche al di là delle
occasioni di formazione che verranno proposte nel progetto;
- riflettere sul proprio ruolo nello svolgimento del servizio civile e ricercare costantemente il senso
delle proprie azioni, potenziando i propri livelli di auto-motivazione e i propri progetti futuri di
impegno nel settore del volontariato.
Si precisa che la certificazione delle competenze verrà rilasciata da “Associazione C.I.O.F.S.
Formazione Professionale”, in virtù dell’accordo stipulato di cui si allega il protocollo d’intesa.
Al termine del periodo di servizio civile, “Associazione C.I.O.F.S. Formazione Professionale” ente
terzo rispetto al proponente del progetto, certificherà le conoscenze e le competenze in
possesso dai volontari, attraverso la realizzazione del portfolio delle competenze.
Inoltre, le ACLI rilasceranno un attestato a seguito della partecipazione del volontario alla
formazione specifica.
37
Tale attestato è composto da due strumenti: uno sintetico, che attesta la partecipazione del
soggetto al percorso di formazione, e uno dettagliato, che riporta i dati per la trasparenza del
percorso.
L’attestato dettagliato, in particolare, prevede quattro categorie di indicatori:
- la prima fa riferimento ai soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel percorso di
formazione, con un’attenzione particolare ai nominativi e al ruolo dei firmatari del
documento. È prevista anche l’immissione dei nominativi dei soggetti partner che a vario
titolo hanno portato il loro contributo all’azione formativa;
- la seconda prevede gli indicatori che rendono trasparenti le caratteristiche principali del
percorso: la denominazione, la data, la durata, la sede di svolgimento delle attività, il luogo
e la data di rilascio dell’attestato;
- nella terza sono elencati i dati anagrafici di riconoscimento del partecipante;
- nella quarta, che è il cuore della trasparenza, sono elencate le voci che specificano e
dettagliano il percorso formativo: obiettivi, contenuti, moduli, durata, etc. Questi dati
rappresentano la parte più spendibile dell’ attestato, quella che può essere facilmente letta
e compresa da soggetti terzi. Da questa parte, in particolare, si rilevano le conoscenze e le
competenze perseguite, che diventano patrimonio visibile dell’individuo e che costituiscono
un effettivo valore aggiunto per il curriculum vitae.
Formazione generale dei volontari
29)
Sede di realizzazione:
Quanto segue fa riferimento al sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di
accreditamento, al quale si rimanda.
La formazione generale sarà svolta a cura della sede nazionale ACLI e del suo staff di formatori. I
giovani in servizio civile saranno riuniti su base territoriale o regionale o sovra-regionale (si veda lo
schema riportato di seguito). All’interno del territorio individuato si organizzerà la formazione in
modo tale da costituire gruppi di massimo 25 volontari, modalità utile per assicurare ad ognuno la
formazione generale secondo quanto stabilito dalla circolare “Linee guida per la formazione
generale”.
In questo modo verrà assicurata la unitarietà del processo formativo e nello stesso tempo la sua
territorialità.
Le sedi ACLI presso le quali si svolgerà la formazione in forma aggregata per macroregioni
saranno nell’ordine:
Macroregione
Piemonte Valle d’Aosta Liguria
Sede
Torino,sede Provinciale Acli-Via Perrone 3,
bis - Torino
Veneto
Padova, sede Enaip/Acli Venete - Via A. da
Friuli V. G. Trentino A. A.
Forlì, 64/a - Padova
Trieste, sede provinciale Acli - Via San
Francesco 4/1 - Trieste
Trento, sede provinciale Acli –Via Roma 57 Trento
Lombardia
Emilia
Romagna Milano, sede regionale Acli Lombardia - via
Toscana Marche
Luini 5 -Milano
Toscana Umbria
Firenze, sede Provinciale Acli – Piazza di
Cestello, 3 - Firenze
Marche
Ancona, sede Regionale Alci Marche – Via Di
Vittorio, 16 - Ancona
Lazio Abruzzo Umbria
Roma, sede Nazionale Acli -Via Marcora 20 -
38
Puglia
Campania Molise Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Roma
Bari, sede provinciale Acli -Via V De Bellis 37
– Bari
Brindisi C.so Umberto I, 122 Napoli, sede provinciale Acli - Via del
fiumicello 7 – Napoli
Benevento Sede Provinciale ACLI VIA f.
Flora Parco De Santis 31 Avellino Sede Provinciale ACLI Via S. De
Renzi 28 - 83100
Lamezia Terme, sala Formazione -Piazza
Lamezia Terme, 12 – Lamezia Terme
Catania, sede provinciale Acli - Corso Sicilia
111 - Catania
Enna, sede provinciale Acli - Via Dante 1 Enna
Caltanissetta, sede provinciale Acli - Via
Libertà 180 – Caltanissetta
Palermo Via Trapani, 3 - Palermo
Oristano, sede provinciale Acli - Via Cagliari
234b – Oristano
Cagliari sede provinciale Acli Viale Marconi
4/A Cagliari
Eventuali variazioni dei territori aggregati e delle sedi potranno essere possibili per sopraggiunte
condizioni organizzative diverse sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione
dei progetti.
30)
Modalità di attuazione:
a) In proprio presso l’ente con formatori dell’ente
La formazione sarà svolta in proprio con formatori dell’ ente.
Si prevede inoltre l’intervento di esperti secondo quanto contemplato dalle Linee guida per la
formazione generale dei volontari.
Per la formazione generale saranno applicate le normative stabilite con relativa determina
dall’Ufficio Nazionale di Servizio Civile.
Le Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale costituiscono una
conferma della unità di intenti e comunanza nel modo di interpretare lo spirito del servizio civile tra
l’UNSC e le ACLI.
Si concorda in particolare sul ruolo e sugli obiettivi affidati alla formazione:
1. fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile;
2. sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile;
3. assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile,
4. promuovere i valori ed i diritti universali dell’uomo. NUOVO
Il primo obiettivo “fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio
civile” può essere declinato come dotare il volontario di strumenti e modalità che gli permettano di
assicurare la conoscenza dei diritti e doveri, nonché la consapevolezza del ruolo del giovane in
servizio civile, affinché riconosca il senso della propria esperienza e l’importanza dell’educazione
alla responsabilità, al senso civico e alla pace.
39
Il secondo obiettivo “sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile” e‟ perseguito
attraverso il continuo coinvolgimento dei r.l.e.a., laddove obbligatori, dei responsabili provinciali del
Servizio Civile e degli o.l.p., nella progettazione e organizzazione della formazione generale rivolta
ai volontari. R.l.e.a., responsabili provinciali e o.l.p. sono inoltre, nell’ambito delle ACLI, fruitori
della formazione a loro dedicata. Infatti ogni anno si tengono:
 due seminari nazionali di due giorni;
 una giornata di formazione per ogni gruppo territoriale.
Il terzo obiettivo “assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile” viene perseguito
anche attraverso la particolare modalità prescelta di attuazione della formazione. Infatti lo staff
formativo ACLI impegnato sul Servizio Civile, si riunisce frequentemente per la progettazione e la
valutazione congiunta dell’attività formativa alla presenza del responsabile nazionale di ente
accreditato, della responsabile politica e del responsabile della formazione del SC. Questa
modalità assicura continuità, ricorsività, trasmissione di conoscenza e monitoraggio da parte della
sede nazionale ACLI e del responsabile nazionale di ente accreditato verso i territori e i volontari.
Inoltre l’aggregazione dei giovani per macroregioni permette uno scambio continuo tra diverse
esperienze locali dedite al medesimo progetto o anche a progetti diversi.
Il quarto obiettivo “promuovere i valori e i diritti universali dell’uomo” è presente e trasversale nei
moduli di formazione generale. In particolare affrontando i temi legati alla difesa non armata della
Patria, alla solidarietà, all’impegno sociale e civile, alla tutela dell’ambiente e del patrimonio
culturale, alla cittadinanza attiva, alla negoziazione e al conflitto, ragionando con i volontari sulla
storia dell’obiezione di coscienza, sulla dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e sulla
costituzione, si vuole portare i giovani a riflettere sui valori e sui diritti umani che vanno riconosciuti
e difesi coerenti con valori e i diritti che l’Associazione con il suo operato quotidiano intende
tutelare.
L’Ente possiede al suo interno le competenze per svolgere l’attività formativa. Le ACLI hanno a
disposizione un proprio Dipartimento Formazione e sono soggetto promotore di un importante Ente
di formazione di rilevanza nazionale (ENAIP), radicato nelle diverse realtà regionali.
Il Patronato ACLI, l’ENAIP nazionale, le ACLI TERRA nazionali, i Giovani delle ACLI, l’Unione
Sportiva ACLI, l’IPSIA, dispongono inoltre ciascuno di un proprio servizio formazione per le parti
più specifiche.
I formatori accreditati potranno utilizzare nella lezione frontale esperti che contribuiscano ad
arricchire i contenuti offerti. I curricula di tali esperti saranno tenuti dall’Ente a disposizione per
qualsivoglia verifica e i nominativi degli esperti saranno riportati nei registri di formazione
predisposti a cura dell’ente. Tali esperti saranno sia interni all’ente sia esterni.
Le spese vive (trasporti e vitto) saranno sostenute dalle sedi di attuazione di progetto.
Come già accennato, i gruppi di volontari in formazione, sia per quanto riguarda le lezioni frontali
sia per quanto riguarda le dinamiche non formali, non supereranno le 25 unità, condizione
fondamentale per assicurare una relazione efficace tra i partecipanti, nel gruppo e con il formatore.
La formazione dei formatori e la formazione dei selezionatori sono processi attivi ormai da diversi
anni.
Dal 2005 al 2013 i formatori del Servizio Civile delle ACLI nazionali hanno partecipato a tre
giornate di formazione formatori per ciascun anno.
Inoltre i formatori sono stati coinvolti in due giornate di formazione in contemporanea ai
selezionatori, allo scopo di contribuire a monitorare e a costruire un sistema coerente di selezione,
valutazione, formazione.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
Si rimanda al sistema di formazione verificato dall’Ufficio in sede di accreditamento
40
32)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione generale viene erogata con l’utilizzo di tre metodologie:
1. Lezione frontale: i formatori si avvarranno anche di esperti della materia trattata, come
indicato alla voce “Modalità di attuazione” della presente scheda progetto; i nominativi degli
esperti saranno evidenziati nei registri della formazione come indicato dalle “Linee guida”.
Ai registri verranno allegati i curriculum vitae che le ACLI nazionali si impegnano a rendere
disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.
2. Dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle dinamiche di un
gruppo (ed alla sua evoluzione sul piano della autoregolazione della struttura e degli
obiettivi) è essenzialmente legata a risultati di facilitazione affinché i volontari riescano a
percepire e ad utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come
individuo e come parte di una comunità, porta come sua esperienza, come suo patrimonio
culturale, e dalle risorse che l’Ente mette a disposizione dei partecipanti in diversi modi e
sotto diversi aspetti. Le tecniche utilizzate comprendono, in maniera ampia, il metodo dei
casi, il T-group e l’esercitazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training, e, nel complesso, sia
le tecniche di apprendimento che i tipi di esperienze riconducibili alla formazione alle
relazioni in gruppo e di gruppo.
3. Formazione a distanza: potrà essere utilizzata per alcuni moduli formativi in modalità
blended, cioè attraverso la discussione in piattaforma di alcuni contenuti e moduli formativi
già trattati in presenza (o in attività di lezione frontale o in attività di dinamica non formale).
La piattaforma consentirà di fruire dei contenuti in maniera flessibile e adattabile al singolo
utente, in particolare seguendo il dibattito anche off-line.
Il programma di formazione generale del presente progetto, nell’ambito delle tre possibili modalità
sopra indicate, prevede il ricorso alla lezione frontale per 22 ore (oltre il 30% del monte ore
complessivo) e il ricorso alle dinamiche non formali per altre 20 ore per un totale di 42 ore.
Le ACLI adotteranno materiale didattico e dispense predisposti dall’Ufficio Nazionale, provvedendo
eventualmente a integrare e ad arricchire la documentazione laddove se ne presentasse la
necessità.
Ai volontari verrà consegnata da parte dell’O.l.p, al momento della presa servizio, una cartella
completa contenente materiale utile e obbligatorio per la presa servizio e per la formazione.
Tale cartella contiene, fra l’altro:
- documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del Consiglio
dei Ministri;
- legge 6 marzo 2001 n.64;
- carta etica del servizio civile nazionale;
- documentazione sulle ACLI, il Patronato ACLI, l’ENAIP, ed i principali servizi/settori
dell’Associazione;
- dispense e articoli su volontariato e SCN;
- documentazione sulle ACLI in Italia e sulle sedi operative;
- materiale informativo sulla storia delle ACLI;
- modulistica per l‟avvio al servizio;
- materiale di documentazione sulla relazione di aiuto, la tutela, l‟invalidità civile, il diritto
previdenziale, l‟assistenza, l’immigrazione e l‟emigrazione, il diritto del lavoro, il mercato
del lavoro;
- guida all’utilizzo della rete telematica e alla posta elettronica;
- questionari per la verifica dell’apprendimento;
- cartellina con blocco notes;
- materiali per le esercitazioni pratiche.
41
Le metodologie dunque si possono riassumere in: lezioni frontali e dinamiche non formali,
compresi lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria; discussione; roleplaying;
problemsolving; brainstorming; esercitazioni pratiche.
Le attrezzature utilizzate sono: lavagna luminosa; lavagne a fogli mobili; pc e videoproiettore per la
proiezione di slide e quanto altro, postazioni multimediali con collegamento internet in caso di
necessità didattica.
33)
Contenuti della formazione:
È opportuno premettere alla descrizione dei contenuti formativi la definizione delle caratteristiche di
setting, che a nostro parere rappresentano una condizione fondamentale per lo svolgimento di una
appropriata ed efficace azione formativa.
Le caratteristiche del setting
Le ACLI, accogliendo un’esperienza che discende dalla tradizione della obiezione di coscienza, si
impegnano a garantire un servizio civile volontario come esperienza di apprendimento,di
formazione,di educazione alla cittadinanza, alla solidarietà, alla partecipazione, di crescita
umana e professionale
Aula per massimo 25 persone, sedute, set in forma circolare e/o semicircolare.
Modalità: frontale, circolare, dinamica, a seconda dell’obiettivo e delle indicazioni delle linee guida
della formazione generale.
Tutte le attività vengono svolte da un formatore accreditato, con il sostegno organizzativo di risorse
dell’ufficio servizio civile delle ACLI nazionali.
Precedentemente all’avvio della formazione volontari, viene organizzato un incontro con gli RLEA
o i responsabili provinciali interessati per la preparazione specifica del setting della formazione dei
volontari, con i quali vengono approfondite le linee guida della formazione generale e i moduli che
si svolgeranno. Questa azione mira a coinvolgere i r.l.e.a. anche nella formazione generale.
MODULI FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI
I modulo
Titolo: “L’identità del gruppo in formazione e patto formativo”
Contenuti: Partendo dalla presentazione dei partecipanti e dello staff si prosegue illustrando il
percorso generale e la giornata formativa in specifico. Ai volontari viene richiesto di esplicitare le
proprie aspettative, le motivazioni, gli obiettivi e le idee riguardanti il servizio civile. La giornata
formativa si conclude con la presentazione dei concetti e pratiche di “Patria”, “Difesa senza armi”,
“difesa non violenta”.
Obiettivi: Costruire l’identità di gruppo, come persone in servizio civile volontario presso
l’associazione ACLI. Costruire attraverso la presentazione, avvio, raccolta aspettative e bisogni, le
condizioni pedagogiche relazionali per realizzare un clima di fiducia necessario ad un
apprendimento efficace. Creare nel volontario singolo e nel gruppo, così come richiesto dalle linee
guida per la formazione generale, la consapevolezza che la difesa della Patria e la Difesa non
violenta costituiscono il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di servizio civile.
Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali
II modulo
Titolo: “Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e
differenze tra le due realtà”
42
Contenuti: Partendo dalla presentazione della legge n. 64/01, si evidenzieranno i fondamenti
istituzionali e culturali del servizio civile nazionale, sottolineando gli elementi di continuità e di
discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di coscienza e il “nuovo” servizio civile
volontario, con ampi riferimenti alla storia del fenomeno dell’obiezione di coscienza in Italia e ai
contenuti della legge n. 230/98.
Obiettivi: Costruire la consapevolezza del senso e del significato del servizio civile nazionale,
partendo dall’obiezione di coscienza.
Ore: 3 di cui 2 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali
III modulo
Titolo: “Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e non violenta”
A) Il dovere di difesa della Patria
Contenuti: A partire dal dettato costituzionale, articolo 52 “La difesa della Patria è sacro dovere del
cittadino” se ne approfondirà l’attualizzazione anche alla luce dell’attuale normativa e della
giurisprudenza costituzionale.
In particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale nn.164/85,
228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa civile o difesa non armata.
Obiettivi: Approfondire la conoscenza e l’evoluzione storica del concetto di “dovere di difesa della
Patria”.
B) La difesa civile non armata e non violenta
Contenuti: Si utilizzerà la lezione frontale per affrontare alcuni aspetti storici di difesa popolare
nonviolenta, si presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano
istituzionale, di movimento e della società civile.
In specifico si affronteranno i temi di “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”,”
prevenzione della guerra” e “operazioni di polizia internazionale”, nonché i concetti di
“peacekeeping”, “peace-enforcing” e “peacebuilding”, collegati all’ambito del diritto internazionale.
Obiettivi: Approfondire la conoscenza e la riflessione del concetto di difesa non armata e non
violenta.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale e 2 di dinamiche non formali
IV modulo
Titolo: “La normativa vigente e la Carta di impegno etico”
Contenuti: Sarà illustrato l’insieme delle norme che regolano il sistema del servizio civile nazionale.
In modo particolare sarà analizzata la Carta d’impegno etico e l’importanza della sua sottoscrizione
da parte del responsabile dell’ente.
Obiettivi: Aiutare i volontari ad inserirsi nel percorso con consapevolezza. Conoscere i dati di
contesto, tratti dalle fonti legislative, che diverranno vincolo e risorsa a cui attingere durante l’anno
di servizio civile
Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali
V modulo
Titolo: “La formazione civica”
Contenuti: Saranno ripresi i contenuti della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Carta
costituzionale e, quindi, l’insieme dei principi, dei valori, delle regole e dei diritti e doveri in essa
contenuti, che costituiscono la base della civile convivenza e quadro di riferimento indispensabile
per l’esercizio della cittadinanza attiva.
Saranno analizzati la funzione e il ruolo degli organi costituzionali, la struttura delle Camere e l’iter
di formazione delle leggi.
43
Obiettivi: da una parte fornire al volontario la consapevolezza di essere parte di un corpo sociale
ed istituzionale mutevole nel tempo, dall’altra trasmettere allo stesso la conoscenza di quelle
competenze civiche e sociali funzionali per vivere una “cittadinanza attiva” e tradurre quindi i
principi teorici in azioni pratiche.
Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali
VI modulo
Titolo: “Forme di cittadinanza”
Contenuti: In questo modulo si partirà dal principio costituzionale di solidarietà sociale e dai principi
di libertà ed eguaglianza per affrontare il tema delle limitazioni alla loro concretizzazione.
Si farà riferimento alle povertà economiche e all’esclusione sociale, alla lotta alla povertà nelle
scelte politiche italiane e negli orientamenti dell’Unione Europea, al contributo degli Organismi non
Governativi. Verrà presentato il concetto di cittadinanza e di promozione sociale, come modo di
strutturare, codificando diritti e doveri, l’appartenenza ad una collettività che abita e interagisce su
un determinato territorio. In particolare le ACLI promuoveranno il tema della coesione sociale come
mezzo per difendere la Patria “dal di dentro” garantendo a tutti possibilità di promozione, di
inclusione, di partecipazione attiva alla società; si insisterà sul concetto di cittadinanza attiva, per
dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di condivisione e di solidarietà.
Obiettivi: Dare senso alle parole “, cittadinanza, solidarietà, globalizzazione, interculturalità e
sussidiarietà”, riscoprendo il significato dell’essere cittadini attivi e solidali, in un contesto e una
visione multi-etnica e aperta alle istanze internazionali.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale e 2 di dinamiche non formali
VII modulo
Titolo: “La protezione civile”
Contenuti: In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come
collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. Si
evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi, nonché quelle
relative agli interventi di soccorso.
Obiettivi: Dare senso e ragione del servizio civile come attività di prevenzione e “protezione” della
popolazione affrontando anche la protezione civile nel senso diretto e immediato del termine
(calamità, terremoti, ordine pubblico, ecc.) e gli elementi di base necessari ad approntare
comportamenti di protezione civile.
Ore: 3 di lezione frontale
VIII modulo
Titolo: “La rappresentanza dei volontari nel servizio civile”
Contenuti: Sarà illustrata ai volontari la possibilità di partecipare e candidarsi alle Elezioni per i
Rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in Servizio Civile Nazionale, come forma di
“cittadinanza attiva” e saranno individuate anche le responsabilità che derivano da tale
partecipazione. Per dare maggiore incisività all’argomento, saranno invitati ex volontari
rappresentanti e/o delegati.
Obiettivi: Fornire ai volontari un esempio concreto di cittadinanza agita, collegata all’esperienza del
Servizio Civile Nazionale.
Ore: 2 di lezione frontale
IX modulo
Titolo: “Presentazione dell’Ente: le ACLI, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani”
44
Contenuti: In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui
si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche
specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato.
Si potrà anche svolgere un’analisi della realtà nazionale: incontrare dei testimoni privilegiati (aclisti
adulti che forniscano tracce della storia), con preparazione, esecuzione e report di interviste,
analisi della realtà territoriale delle ACLI attraverso una scheda apposita, raccolta dati e
progettazione piccoli interventi di approfondimento.
Obiettivi: Agevolare la conoscenza e l’inserimento nel giovane volontario nella realtà in cui presterà
servizio.
Ore: 2 di lezione frontale
X modulo
Titolo: “Il lavoro per progetti”
Contenuti: “Che cos’è la progettazione sociale? Quali sono i suoi principi cardine? Come si
esplicita in un lavoro metodico e organizzato? Come valutare i risultati?
Verrà illustrato il processo della progettazione nelle sue articolazioni: dall’ideazione alla
realizzazione, compresa la fase di valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto.
Si sosterranno i volontari nel conoscere e approfondire metodi per l’auto-valutazione partendo dal
progetto di servizio civile in cui sono inseriti.
Obiettivi: Offrire al giovane volontario strumenti per facilitare un percorso di analisi e di
progettazione e per migliorare le proprie capacità di valutazione e di autovalutazione, partendo dal
progetto di servizio civile in cui è inserito
Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali
XI modulo
Titolo: “L’organizzazione del servizio civile e le sue figure”
Contenuti: Sarà fornito ai volontari di Servizio Civile Nazionale un quadro dei ruoli e delle diverse
figure che ruotano attorno al progetto. Per completare la panoramica saranno fornite informazioni
anche circa il “sistema di servizio civile” (gli enti di SCN, l’UNSC, le Regioni e le Provincie
autonome), che rappresenta la sovrastruttura più grande in cui si collocano le ACLI rispetto al
Servizio Civile Nazionale.
Obiettivi: offrire ai giovani gli strumenti per riconoscere tutte le figure che si trovano all’interno dello
stesso progetto e che operano per il raggiungimento degli obiettivi del progetto stesso.
Ore: 2 di lezione frontale
XII modulo
Titolo: “Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale”
Contenuti: Si metteranno in evidenza il ruolo e la funzione del volontario, si metteranno a fuoco le
condizioni necessarie agli efficaci inserimenti nei sistemi organizzativi; si illustrerà la circolare sulla
gestione, concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale
(DPCM 4 febbraio 2009e successive modifiche).
Obiettivi: Offrire ai volontari gli strumenti di base per definire diritti e doveri, facendo appello alla
lettera da loro sottoscritta ma anche al dettato della circolare che sosterrà il percorso, facilitando
anche i rapporti con l’ente, e che definisce bene vincoli e opportunità.
Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali
XIII modulo
Titolo: “Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti”
Contenuti: sarà fornita l’analisi dei cinque pilastri della comunicazione e sarà analizzato come le
dinamiche di comunicazione all’interno di un gruppo possano essere causa di conflitti, ma anche
opportunità di confronto e scambio costruttivi.
45
Obiettivi: offrire strumenti per una maggiore comprensione del "funzionamento" di alcuni concetti di
base della comunicazione interpersonale; sviluppare le capacità comunicative in ambito lavorativo;
fornire elementi per la conoscenza del processo comunicativo così come si articola all'interno di
un'organizzazione.
Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali
XIV modulo
Titolo: “Il valore esperienziale del servizio civile”
Contenuti: attraverso l’utilizzo di modelli di apprendimento basati sull’esperienza cognitiva ed
emotiva, si accompagneranno i ragazzi a riflettere consapevolmente, sulla propria storia, sui propri
vissuti, sulle proprie emozioni e sulle dinamiche relazionali e a porre l’attenzione al proprio
pensiero sia in termini di “contenuto” (cosa?) che di “metodo” (come?); ciò contribuirà a rendere il
servizio civile un’esperienza di crescita, di formazione e di educazione per il volontario.
Obiettivi: Offrire al giovane volontari uno strumento che permetta loro di dare significato e valore
alla propria esperienza di servizio civile.
Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali
34)
Durata:
42 ORE. Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall'avvio del
progetto
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35)
Sede di realizzazione:
La formazione specifica sarà realizzata presso le sedi d’attuazione di cui al punto 16.
Eventuali variazioni dei territori aggregati e delle sedi potranno essere possibili per
sopraggiunte condizioni organizzative diverse.
36)
Modalità di attuazione:
La formazione sarà effettuata in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente. Per il modulo
di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di volontari si potrà ricorrere
all’utilizzo di esperti.
37)
Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Marchese Flora, nata a Catania (CT) il 8 febbraio 1974
Aiello Agata, nata a Catania il 06/10/1981
38)
Competenze specifiche del/i formatore/i:
Marchese Flora:
Dopo la laurea Magistrale in Giurisprudenza ha conseguito un Master per la Gestione
Risorse Umane, Marketing e Organizzazione. Dal 2008 è Vice Presidente Vicario delle Acli
di Catania con delega al Welfare, alle politiche sociali e all’Ufficio Studi, membro del
Consiglio Regionale Acli Sicilia, del Coordinamento Donne Acli Sicilia, componente del
46
Dipartimento “Lavoro e Formazione Professionale”. Rappresenta le Acli nella Consulta
Comunale della Famiglia. Ha maturato un’esperienza pluriennale, collaborando con diversi
enti di formazione, sia nel coordinamento di corsi di formazione che di progetti. Presso le
Acli di Catania è inoltre responsabile del Progetto Punto Acli Famiglia, attraverso il quale
vengono concretizzate azioni di orientamento, sostegno e formazione rivolte sia ai
componenti adulti che agli adolescenti delle famiglie.
Aiello Agata
Responsabile della gestione delle attività legate al progetto “Per un lavoro senza frontiere”
presso le Acli della Sicilia. Collaboratrice nei progetti di e laboratori di cittadinanza attiva e
ruolo di coordinamento delle attività di ricerca nell’azione di emersione del lavoro nero.
Coordina i corsi di alfabetizzazione e i corsi di lingua italiana ed organizza attività inerenti ai
progetti “Itinerando” e “Differenzi-amo la vita” preparando convegno, seminari, giornate di
formazione ed assemblee dei presidenti di circolo. In seguito a tali incarichi ha maturato
esperienze e competenze sui giovani e alla dispersione scolastica.
39)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La Metodologia alla base del percorso formativo specifico, prevede:

L’apprendimento diretto di conoscenze e competenze, finalizzato ad una forte
sensibilizzazione al lavoro individuale e in rete, basato sull’integrazione dei ruoli e sullo
scambio di esperienze;

L’integrazione di diverse metodologie di intervento. Il percorso formativo proposto facilita la
visione dell’organizzazione, dei servizi e dei sistemi nei quali i volontari sono inseriti. Tale
percorso si configura pertanto come una “consulenza formativa” tramite la formazione toutcourt utilizzando le classiche lezioni d’aula integrate con lavori individuali e di gruppo,
esercitazioni pratiche, discussioni in plenaria e analisi dei casi.
Le scelte metodologiche sottese all’attività formativa specifica intendono superare le tradizionali
metodologie d’apprendimento, privilegiando forme apprendimento attivo che fanno capo anche ai
principi della ricerca-azione per la quale tutti i soggetti sono coinvolti in quanto attori della
formazione.
Inoltre, attraverso il ricorso a forme di cooperative learning, gli attori si impegnano a porre
domande, a sperimentarsi attivamente, a risolvere problemi, ad assumersi responsabilità ad
essere creativi per costruire significati per sé stessi e per il gruppo di riferimento.
Verrà favorita anche la riflessione sulle relazioni tra le persone, da sviluppare attraverso la
valorizzazione delle differenze. Questo tipo di approccio contribuisce ad accrescere nei soggetti
coinvolti la consapevolezza del modo in cui i valori personali e i significati attribuiti a ciò che
accade, influenzano la percezione e le scelte di agire di ciascuno.
Il cooperative learning, infatti oltre che a consentire il conseguimento degli obiettivi di contenuto,
favorisce lo sviluppo di competenze cognitive ed anche sociali quali la capacità di leadership, le
abilità comunicative, la gestione dei conflitti o il problem solving.
In particolare 30 ore della formazione specifica verranno erogate tramite l’utilizzo della Piattaforma
informatica TRIO, il sistema di web learning della Regione Toscana che metterà a disposizione
delle ACLI l’accesso ai Web Learning Group (WLG).
I Web Learning Group (WLG) sono lo strumento con cui il sistema di Web Learning TRIO metterà
a disposizione delle ACLI un insieme di contenuti e servizi personalizzati, configurati in funzione
della dimensione e delle caratteristiche della comunità dei volontari e dei suoi obiettivi formativi.
Le Acli hanno aderito alla carta dei servizi di Trio, per usufruire dei contenuti dei moduli afferenti
alle tematiche trasversali del problem solving, dell’analisi organizzativa e della comunicazione
efficace.
47
Il servizio WLG prevede una pagina di accesso personalizzato alle risorse didattiche che
permette il tracciamento delle attività formative svolte dai soggetti iscritti e l’utilizzo della
piattaforma per l’erogazione di servizi e attività complementari alla didattica.
L’accordo prevede inoltre l’accesso ai servizi di tutoring tramite i quali sarà possibile valutare il
livello di apprendimento raggiunto, monitorare il livello dell’interazione e le attività dell’utente.
TRIO, infatti, assicura il monitoraggio dell’andamento del WLG e invia periodicamente i report
relativi all’attività didattica degli utenti. ll superamento positivo del corso permetterà la certificazione
delle conoscenze acquisite tramite il rilascio di attestato dalla Regione Toscana/Piattaforma Trio.
Le risorse tecniche utilizzate saranno adeguate alle esigenze formative dei volontari consentendo
di raggiungere gli obiettivi progettuali:
40)
PC portatile e postazioni informatiche;
stampanti;
Internet;
telefoni;
videoproiettori;
supporti di memorizzazione;
televisione;
lavagna luminosa;
lavagna a fogli mobili;
webcam;
piattaforme informatiche.
Contenuti della formazione:
La formazione specifica sarà contestualizzata al bisogno formativo del volontario e alla situazione
formativa-professionale che si presenta, cercando di realizzare l’integrazione pedagogica delle
opportunità e dei linguaggi formativi.
La formazione specifica prevista è formazione di contesto organizzativo e professionale, ha
caratteristiche di formazione “on the project”, cioè "accompagna e sostiene" i volontari nella fase di
inserimento in un nuovo contesto progettuale/organizzativo, attraverso attività didattiche in
affiancamento con un formatore esperto e/o con il monitoraggio di un mentore esterno (o.l.p. e
r.l.e.a.). È una formazione principalmente mirata a raccordare la pre-professionalità del volontario
alle esigenze collegate all’espletamento delle attività previste nel progetto e nei contesti
organizzativi individuati.
La prima parte della formazione specifica (30 ore) sarà erogata tramite FAD mediante l’utilizzo
della Piattaforma TRIO (vedi voce 39-Tecniche e metodologie di realizzazione previste), su moduli
trasversali (la comunicazione interpersonale, il team working, l'ascolto attivo, la gestione dei
conflitti, la negoziazione, l'essere e il fare comunità, come orientarsi tra i servizi attivi sul territorio,
ecc) inerenti competenze trasversali ovvero caratteristiche e modalità di funzionamento individuale
che entrano in gioco quando un soggetto si attiva a fronte di una richiesta dell’ambiente
organizzativo; tali competenze sono essenziali nel produrre un comportamento professionale che
trasformi un sapere in una prestazione lavorativa. Inoltre, anche il modulo di formazione di base,
riguardante la sicurezza nei luoghi di lavoro, verrà seguito in FAD dai ragazzi, sarà possibile,
tuttavia, che in caso di esigenze particolari dovuti alla tipologia di attività previste dal progetto
(servizio presso case di riposo, scuole, carceri…), al modulo FAD seguirà una formazione in aula
gestita direttamente da un esperto.
I modulo
Titolo: “Analisi del contesto lavorativo”
48
Formatore: Tramite FAD
Il modulo ha l’obiettivo di fornire un quadro di riferimento: dei modelli di funzionamento e di
gestione delle organizzazioni, della gestione dei rapporti interpersonali e dell'inserimento in
contesti professionali, della gestione del lavoro e della risoluzione dei problemi in un'ottica di
flessibilità e disponibilità ai cambiamenti. Il modulo ha l’obiettivo di facilitare la comprensione
dell'importanza della qualità quale elemento per il successo personale e organizzativo e la
consapevolezza sul ruolo del volontario e sulla sua posizione all'interno della sede attuazione di
progetto.
Durata: 8 ore
II modulo
Titolo: “le Tecniche della comunicazione”
Formatore: Tramite FAD
Il modulo descrive le tecniche dell’agire comunicativo all’interno di un gruppo, le possibilità
comunicative di cui un’organizzazione dispone, alcuni aspetti della comunicazione interpersonale,
l’importanza
rivestita
dalla
leadership
all’interno
di
un
gruppo
di
lavoro.
Inoltre saranno delineati le principali caratteristiche della comunicazione interpersonale, gli
elementi che costituiscono la comunicazione, il tema del linguaggio verbale e del linguaggio non
verbale.
Durata: 8 ore
III modulo
Titolo: “Il lavoro di gruppo”
Formatore: Tramite FAD
Il modulo illustra le principali dinamiche che portano alla formazione di un gruppo di persone, sia in
ambito privato che nell’ambiente di lavoro; si indicano le variabili che ne determinano la crescita e
l’integrazione tra i componenti del gruppo nello svolgimento delle attività; si analizza la formazione
di un gruppo di lavoro dentro un’organizzazione; si mostra la gestione di un progetto, indicandone
le fasi principali, i problemi che possono emergere e le relative tecniche di risoluzione; si affronterà
infine il tema della leadership, analizzandone alcuni stili.
Durata: 8 ore
IV modulo
Titolo: “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di
servizio civile”
Formatore: Tramite FAD, formatori inseriti nel box 38 ed esperti
Il modulo illustra: le normative di riferimento rispetto alla sicurezza; i principali rischi connessi alle
attività previste dal progetto di servizio civile e ai luoghi di svolgimento delle stesse; le azioni di
prevenzione e di emergenza da adottare.
Durata: 6 ore
V modulo
Titolo: La dispersione scolastica: analisi di un fenomeno in crescita
Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
Nel corso del Modulo si analizzerà il fenomeno della dispersione e dall’abbandono scolastico nelle
sue diverse forme e manifestazione. In particolare i contenuti trattati saranno:
 la scuola e i suoi cambiamenti nel corso delle varie riforme;
 Dispersione scolastica e disagio giovanile: analisi del fenomeno;
 Le principali cause ed effetti del problema;
 L’importanza delle diverse agenzie educative oltre la scuola (es. la parrocchia, la famiglia,
ecc…);
 Risorse e strumenti per fronteggiare il fenomeno.
Durata: 10 ore
VI modulo
Titolo: Metodologie e strumenti di supporto scolastico
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Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti effettivi di lavoro utili
per realizzare i percorsi di supporto e recupero scolastico. In particolare i contenuti trattati saranno:
 Analisi e riflessione sui temi: supporto, recupero, sostegno scolastico
 Il processo di apprendimento negli adolescenti
 Finalità e strumenti del lavoro di supporto scolastico
 La valutazione degli apprendimenti nei percorsi di recupero scolastico
Durata: 10 ore
VII modulo
Titolo: Promuovere la socializzazione, l’autostima e l’espressività negli adolescenti
Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti effettivi di lavoro utili
per realizzare le diverse attività ludico-ricreative-espressive. In particolare i contenuti trattati
saranno:
 L’autostima: come agisce e cosa determina. Autostima e disagio giovanile. La socializzazione
come strumento per attivare l’autostima nei giovani Tecniche e giochi per favorire la
socializzazione in un gruppo
 Gli strumenti per promuovere l’espressività nei giovani attraverso lo sport, il teatro, la pittura, la
musica, ecc…
 Il ruolo dell’operatore nelle relazioni di prima accoglienza e sostegno
 L’ascolto, l’empatia e la relazione di fiducia con i ragazzi e le loro famiglie
Durata: 8 ore
VIII modulo
Titolo: Sistema dei servizi territoriali all’infanzia e all’adolescenza
Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
I ragazzi che saranno coinvolti delle attività proverranno in parte dai contesti sociali disagiati, già
seguiti dai servizi. E’ pertanto importante far acquisire ai volontari la conoscenza dei servizi
territoriali, in particolare SSC e ASL, le loro competenze e le modalità operative. Questo modulo
sarà svolto in parte in aula (4 ore), in parte tramite l’uscita sul territorio (4 ore).
Durata: 8 ore
IX modulo
Titolo: Costruzione e gestione dei progetti personalizzati
Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
Questo modulo è il proseguimento del modulo precedente. Nel corso del modulo si cercherà di
fornire gli strumenti per la definizione e l’applicazione dei progetti personalizzati, in quanto i
tutor/operatori delle ACLI spesso fanno parte delle équipe territoriali di coordinamento nella presa
in carico dei casi. I giovani potranno comprendere l’importanza di questo strumento, che lavora per
obiettivi, e applicare tale conoscenza nelle attività progettuali.
Durata: 4 ore
X modulo
Titolo: Valutazione finale
Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
Il modulo conclude il percorso formativo con un’attività di valutazione.
Durata: 2 ore
41)
Durata:
72 ore
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Altri elementi della formazione
42)
Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC
Data 14 ottobre 2015
Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale dell’Ente
Dott. Alberto Scarpitti
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