30 aprile 2011 - Il Giornale dell`Altopiano
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30 aprile 2011 - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni www.giornalealtopiano.it pag.10 ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 345 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 30 APRILE 2011 Rinnovato il consiglio direttivo dell’Associazione Commercianti di Asiago “Crisi del turismo? Inutile piangersi addosso, con la collaborazione di tutti ne verremo fuori” La neo presidente Angela Carli:“La nostra categoria appoggia in pieno la linea adottata da Gios” VIABILITA’ ASIAGO Dai servizi alla persona alle politiche sociali: Diego Rigoni illustra l’evoluzione del suo assessorato Pagina 6 ROTZO Al voto il 15-16 maggio i candidati a sindaco presentano liste e programmi Strade provinciali in pessimo stato ma mancano soldi per sistemarle Pagina 6 Pagina 5 Incompiuta di Treschè Conca: destinazione cercasi ENEGO Progetto per Marcesina: ancora polemiche tra Comitato e Amministrazione pagine 18 - 19 GALLIO Sblocco per la zona ERP si assegnano i lotti Pagina 9 Approvata in consiglio la variante al PAT, Rossi imita Gios Pagine 10 - 11 Pagina 12 FOZA I sospettati di aver ucciso Dino “Aspettiamo che vengano a chiederci scusa” Grafica Altopiano pagina 17 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 2 Acqua:“bene comune” e non “merce di scambio” Al Museo dell’acqua un incontro sugli obiettivi del referendum del 12-13 giugno Il primo incontro sul territorio, illustrativo degli obiettivi del Referendum del 12 e 13 giugno, ha avuto luogo nella sua sede naturale: il Museo dell’Acqua. L’evento organizzato dal Gruppo Speleologico Settecomuni, ha visto come relatore Filippo Canova (referente per la provincia di Vicenza del Comitato referendario: “2 Sì per l’acqua bene comune) che ha esordito portando le cifre provinciali dei firmatari: 25.000 in breve tempo, contro 1 ml.400 mila a livello nazionale. Canova ha subito ribadito i principi fondanti del Comitato: “trasversalità e aparticità dell’iniziativa” e sottolineato che il movimento referendario agisce unicamente sotto la bandiera: “2 Sì per l’acqua bene comune”. Nessun altro vessillo né segno connotativo di tipo politico, proprio in virtù dell’assioma “bene comune”, messaggio super partes per definizione non strumentalizzabile. Prendiamo spunto dalle informazioni circostanziate dell’Avv. Serena Baù (esperto legale del nostro giornale/numero scorso), sul significato del referendum abrogativo e dei relativi quesiti da confermare o abrogare: 1) - Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. NO: resta valida la legge che sancisce l’acqua come merce privata, da acquistare o vendere; SI: cancellazione della legge stessa. 2) - Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato a remunerare il capitale investito. NO: resta valida la legge che permette di ottenere profitti garantiti, caricandoli in bolletta, senza garanzia di reinvestimento e miglioramento del servizio. SI: la legge che permette di guadagnare vendendo l’acqua viene cancellata e le società possono farsi pagare solo le spese di gestione, manutenzione e rinnovo degli impianti. 3) - Costruzione di nuove centrali ad energia nucleare (quesito sospeso con decreto governativo). 4) - Abrogazione della legge n. 51/2010, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio e dei Ministri a comparire in udienza penale. (La norma consentiva di autocertificare l’impedimento a presentarsi in udienza; ora la Consulta ha stabilito che l’impedimento dev’essere determinato dal giudice). NO: il legittimo impedimento rimane. SI: il legittimo impedimento decade. Ma torniamo al primo quesito referendario, quello sull’acqua “bene comune”. ATO, AATO, AIUTO! A.T.O. = Ambito Territoriale Ottimale (9 le zone in cui si è divisa la regione Veneto); A.A.T.O. = Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (autorità composta dai Sindaci dei comuni delle A.T.O. abolita con decreto del 31/03/2011 e prorogata fino a fine anno). Dal ’94 la legge Galli, per mettere ordine fra gli oltre 13.000 gestori dell’acqua, girò la competenza in materia appunto alle Regioni, con l’onere di decidere in merito ai piani di investimento, tariffe, etc. Del- le 9 ATO venete, 3 sono nel vicentino. I Comuni componenti decisero di affidare i servizi idrici integrati (acquedotto, fognatura, depurazione) a 3 società per azioni a scopo di lucro di diritto privato. E’ così! Le società che gestiscono l’acqua che beviamo, sono già delle Società per Azioni con soci gli stessi comuni. A livello regionale e provinciale si attivò pertanto il così detto “servizio in house”. Dal 2006, per gli Art. 150-154 (d.l. 152) però, le società che gestiscono i servizi pubblici integrati (S.I.I.) non possono più essere di diritto pubblico come prima e le S.P.A. hanno il vantaggio di rimunerazione del capitale investito, conteggiato in tariffa (7%). Da qui l’obiettivo da parte dei privati di entrare nel bussiness! Punto. Già nel 2007 il “Forum Italiano Movimenti per l’Acqua” raccolse 400.000 firme per una legge ad iniziativa popolare per la “ripubblicizzazione” del servizio idrico, documento che si perse nei meandri della politica...Da allora vi furono molte scelte parlamentari bipartisan per portare a casa la privatizzazione del servizio e si fece “bingo” nell’agosto 2008, con gli articoli 1): “il conferimento della gestione dei servizi pubblici avviene mediante procedure competitive ad evidenza pubblica (gare europee)” e 2): “le concessioni relative al servizio idrico integrato rilasciate con procedure diverse - affidamento in house - sono cessate il 31/12/2010”. Il D.L. Ronchi obbliga pertanto le aziende che forniscono il servizio pubblico, a mettere a gara il servizio stesso o cedere almeno il 40% delle proprie azioni entro il 31/12/2011. (Ma che servizio pubblico è, se in mano a privati e/o gestito da multinazionali straniere? Inoltre le ATO aventi anche l’importante funzione di controllo, sono state cancellate per legge, con proroga fino a fine 2011). Allora, chi controllerà i privati? Vogliamo perciò anticipare l’incontro sul tema “acqua” del 20/05 alle ore 20,30 al Grillo Parlante con l’esperto Rosario Lembo, segretario del Comitato italiano del “Contratto Mondiale per l’acqua” (www.acquabenecomune.org). Come cittadini, dobbiamo tenere presente che un Referendum è la grande occasione per esercitare un diritto fondamentale: quello di confermare o di abrogare una legge vigente. La libera scelta sta nella libera coscienza. Beppa Rigoni Scit Torna la cena della legalità Torna anche quest’anno la cena della legalità organizzata dall’associazione “Occhi aperti per costruire giustizia”, in collaborazione con Libera e con l’Istituto Alberghiero di Asiago. L’appuntamento è per lunedì 2 maggio alle 20 presso l’Istituto Alberghiero di Asiago (costo 28 euro a persona, 14 per i bambini). La raccolta dei fondi, destinati alla cooperativa libera terra “Pio La Torre di San Giuseppe Iato - Corleone, che coltiva terreni confiscati alla mafia, non sarà l’unico scopo della serata che vuol essere anche occasione di confronto sui problemi della criminalità organizzata, causa principale del difficile sviluppo economico e culturale del nostro paese. Il menu sarà come sempre proposto dai ragazzi di Occhi aperti e preparato con la consueta maestria dagli allievi dell’Istituto Alberghiero di Asiago, con i prodotti di Libera Terra e con quelli biologici della Cooperativa “Conca. 8 l’Altopiano Sabato 30 aprile 2011 3 ASIAGO La Comunità Montana a Montecitorio La memoria tangibile della Grande Guerra, rappresenta sul territorio della montagna vicentina un tessuto di forme ancora straordinariamente leggibili, visibili e conosciute. E proprio la consapevolezza dell’importanza dei resti lasciati quassù dalla Grande Guerra, assieme al grave stato di degrado che li accompagnava dopo quasi 100 anni dalla loro realizzazione sul nostro territorio, ha spinto la Comunità Montana”Spettabile Reggenza dei 7 Comuni” a presentare nel novembre del 1996 una proposta di legge per la “Valorizzazione dei manufatti di interesse storico e culturale della Grande Guerra”. Tutti i Parlamentari veneti avevano subito fatta propria la proposta e nella sinergia creata, con l’impegno del primo firmatario, l’On. Flavio Rodeghiero di Foza, si è arrivati nel 2001 alla promulgazione della legge n°78 che ha garantito negli anni successivi il recupero del patrimonio lasciatoci in eredità dalla Prima Guerra Mondiale. La “Reggenza” ha guidato e coordinato altre 3 Comunità montane e, assieme alla provincia di Vicenza e alla Sopraintendenza ai Beni Ambientali di Verona, sono stati eseguiti interventi in 19 ambiti prioritari della montagna vicentina su un fronte di circa 80 chilometri dal Pasubio al Forte Lisser di Enego passando per monte Cimone, per il Cengio , Campolongo, Verena, per lo Zebio e per la zona sacra dell’Ortigara. I lavori, iniziati nel 2005, dopo un necessario periodo di studio, di ricerca e di progettazione, sono pressoché conclusi. In poco più di 5 anni, considerando però che i cantieri, soprattutto in alta montagna possono rimanere attivi solo dalla tarda primavera ai primi mesi autunnali, tutti le opere rientranti nelle previsioni iniziali sono state eseguite, con perizia, professionalità e con generoso impegno anche del mondo del volontariato, alpini e fanti in primis, che hanno garantito complessivamente oltre 60 mila ore di attività volontaristica. Questo è quanto ha potuto esporre il Presidente della Co- Sapor d’acqua natia Ulisse diventa Beato. Ufficialmente Lo ritroveremo beato sugli altari, magari stretto e costretto in qualche capitello appositamente creato, nascosto gentilmente dentro qualche tecla o più semplicemente condannato a starsene quieto dentro gli spazi angusti delle chiese moderne. La speranza è che anche in questa sua nuova situazione – che tanto infastidirebbe il suo animo viaggiatore – sappia infondere speranza e coraggio ad un’umanità alla disperata ricerca di un leader spirituale che sia capace di infondere in essa la bellezza della Verità. Hanno anche pensato ad una data in cui commemorarlo ogni anno (il 22 ottobre): ma anche qui l’auspicio è che da Lassù rifiuti il limite cronologico, ma continui ad urlare alla sua Chiesa l’obbligo felice di testimoniare Gesù Cristo prima di tutto il resto. Domani ci metteranno la firma: la formalità nelle istituzioni sfiora il dogma. Eppure per la gente Giovanni Paolo II era già santo ancora in vita. Ci compiace pensare che anche la Chiesa ne abbia attestato le virtù eroiche e lo stile di santità. Così da domani nessuno potrà più impedire al popolo cristiano di inginocchiarsi di fronte ad un uomo che ha saputo catalizzare attorno a Cristo il mondo intero. Da domani abbiamo un beato in più che – ci perdonino i validi difensori del cristianesimo medievale e tridentino – spingerà il vento dello Spirito a soffiare forte su tutti coloro che si sono innamorati del suo stile: cercare i lontani per accendere in loro il desiderio di Dio. Cosicchè nessuno ci potrà più costringere ad abitare controvoglia le sacrestie delle Chiese ma saremo liberi di correre laddove la gente vive per annunciare loro un incontro, quello con Cristo, che ci ha cambiato la vita. Non ce lo potranno più vietare, perché hanno reso beato un uomo che meglio di tutti ha dimostrato la validità di tale percorso. E in un mondo dove si raccomanda sempre di “imparare dai più bravi”, da domani mattina una fetta di chiesa troverà il suo beato patrono al quale ispirarsi. Una certa stampa faziosa l’ha condannato ad essere il “Papa dei giovani”: grande merito a colui che più di tutti ha avuto il coraggio di costruire una scommessa con i giovani e di vincerla. In realtà è stato un Papa che ha parlato agli adulti in termini di responsabilità, alle donne in termini di dignità, ai potenti in termini di onestà. Un Papa che ha guardato negli occhi Fidel Castro, il dittatore cileno Pinochet e Alì Agca: ha gridato, ha pianto, ha chiesto scusa. Lo definiscono “il papa dei giovani” per sminuirne la portata di ventotto anni di passione per Cristo: in realtà la differenza è che i giovani lo stavano ad ascoltare mentre agli adulti un Papa così dritto nei pensieri e nei gesti stava un po’ scomodo. Volevano far credere – per mascherare beceri giochi di potere dentro la Chiesa – che un Papa vecchio e tremante non nobilita la Chiesa che rappresenta. Hanno fatto la gara per mostrare insopportabili dettagli, l’hanno ridicolizzato sarcasticamente, troppo spesso le telecamere ne hanno inquadrato le mani tremanti e il filo di bava che colava dalla bocca. Eppure le anime giovani – per natura tese alla ricerca della perfezione estetica più elevata – si sono inginocchiate di fronte al grado massimo della bruttezza dentro la quale già vedevano sorgere raggi luminosi di un cristianesimo dell’innamoramento. Da domani ci sarà una chiesa più ecumenica al suo interno: chi rimpiange il passato non dovrà fare altro che entrare nella basilica di San Paolo e contemplare i medaglioni che ritraggono i volti dei vecchi Papi. Per chi avrà il coraggio di rischiare per rimanere fedele ci sarà un beato che, allergico ai posti chiusi, continuerà a campeggiare come novello Ulisse di un popolo innamorato e festoso. Quel senso di festa che tanto infastidirà il popolo dei dinosauri. Don Marco Pozza munità Montana Lucio Spagnolo nel corso dell’audizione presso la Commissione Cultura della Camera dei Deputati che si è tenuta a Montecitorio lo scorso 5 apri- le. Spagnolo accompagnato dall’Architetto Vittorio Corà e dall’ingegnere Carollo Mirco per la Comunità Montana, assieme al Vicepresidente della Provincia Dino Secco e ad altri tecnici interessati all’avvenuto recupero, ha potuto far presente che, se è vero che i lavori sono pressoché terminati, se gli stanziamenti per il progetto sono stati spesi con oculatezza e scrupolo è altrettanto vero che ora serve una prosecuzione dei finanziamenti per garantire visibilità al progetto, per organizzare le visite sui luoghi della memoria, per sistemare i sacrari Militari che dalla loro costruzione, ottanta anni fa, non sono più stati sottoposti ai necessari interventi di restauro. Servirà inoltre, questa è la richiesta, organizzare un unico Centro regionale che possa raccogliere le istanze dei territori sensibili alle problematiche della Grande Guerra, considerando anche l’avvicinarsi del centenario che rinnoverà l’interesse per l’evento bellico e potrà portare ulteriori flussi di denaro per garantire il successo della ricorrenza. L’Onorevole Rodeghiero, presente all’audizione, ha espresso la sua soddisfazione nel constatare l’interesse manifestato dai membri della Commissione, che hanno posto domande e chiesto chiarificazioni sulla realizzazione del progetto nonché sulla possibilità di presentare ulteriori emendamenti atti ad ottenere finanziamenti aggiuntivi alla Legge 78/2001. L’augurio di tutta la nostra terra vicentina è pertanto quello che, dopo la sistemazione di tanti importanti siti, dopo la riqualificazione dei manufatti della Grande Guerra, si possa ora mantenere attraverso l’operatività stagionale di gruppi di operai, questo immenso patrimonio che è memoria dell’eroico impegno, della sofferenza e dell’idealità di milioni di soldati che quassù si sono avvicendati in quel doloroso periodo della storia italiana, europea e mondiale. Una nuova autonomia per la montagna veneta All’altopiano di Asiago e dei Sette Comuni, così come per la Lessinia e per il bellunese, il nuovo statuto della Regione Veneto dovrebbe riservare un’importante capitolo di autonomia amministrativa, regolamentare e finanziaria. E’ quanto prevede l’articolo 16 del nuovo statuto licenziato dalla commissione consiliare regionale Statuto e Regolamenti. Il tutto ebbe inizio con la richiesta di autonomia della Provincia di Belluno; una sorta di provincia autonoma all’interno della Regione. Una proposta che fece insorgere il resto della montagna veneta, e delle altre aree svantaggiate come il Delta del Po o la laguna veneziana, che vedevano nell’autonomia bellunese l’ennesimo sgarbo di Venezia alle zone più periferiche del Veneto. Ma ora con l’articolo 16 licenziato dalla commissione questi contrasti sono stati placati. Le materie in cui la montagna potrà godere di una certa libertà sono “politiche transfrontaliere, minoranze linguistiche, governo del territorio, risorse idriche ed energetiche, viabilità e trasporti, sostegno e promozione delle attività economiche, agricoltura e turismo”. Temi per cui è anche previsto il trasferimento delle opportune risorse. Tutti contenti quindi tranne qualche bellunese come il presidente della provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, che esprime la sua delusione: “Questa non è l’autonomia che ci garantisce la possibilità di fare le leggi, come hanno i trentini e i bolzanini. Quella si ottiene solo in Parlamento a Roma, non certo a Venezia”. Il consigliere provinciale di Vi c e n z a , Francesco Gattolin, è dello stesso avviso di Bottacin tanto da Il presidente della provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin Il consigliere provinciale di Vicenza, Francesco Gattolin presentare una mozione in consiglio provinciale per sollecitare i parlamentari veneti a sostenere una proposta di legge costituzionale di modifica degli articoli 116 e 119 della Costituzione per l’inserimento di tutto il Veneto fra le Regioni a statuto speciale. Una mozione che riprende vari tentativi autonomisti per il Veneto, da “solleciti” regionali a veri e propri disegni di legge che però non hanno mai ottenuto il risultato sperato. “Rivendicazioni per l’istituzione della Regione autonoma del Veneto a Statuto speciale sono già state avanzate nel corso degli anni – spiega Gattolin – Tra l’altro in questi ultimi anni si è assistito allo svolgersi di numerosi referendum per il passaggio di Regione da parte di comuni veneti confinanti con il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia. Questo movimento secessionista, foriero di contrapposizioni e distinguo tra i comuni, dovuti alle singole peculiarità rivendicate nei vari contesti, sta minando la coesione territoriale del popolo veneto, popolo che evidenzia quel carattere di specialità che ha portato nell’ultimo dopoguerra al riconoscimento di autonomia particolare a cinque regioni italiane”. Gerardo Rigoni 8 Sabato 30 aprile 2011 TURISMO E’ Angela Carli, titolare del negozio Legno Più, la neo presidente della delegazione asiaghese della Confcommercio. La Carli, che sostituisce alla guida dei Commercianti Franco Bissaro, può contare su una squadra ben motivata, composta dai vicepresidenti Lorenzo Longhini e Nevio Paganin e dai consiglieri Roberta Benetti, Marco l’Altopiano “La mancanza di fondi ci penalizza, ma abbiamo grande voglia di fare” Angela Carli, neopresidente della delegazione della Confcommercio di Asiago, illustra iniziative e idee per animare la prossima stagione estiva: tra gli ospiti Martina Colombari Carli, Maria Cristina Carli e Anna Dalla Costa. “ Innanzitutto un grazie sentito a Franco Bissaro per il fondamentale apporto nella crescita della categoria” – dice Angela Carli. “Dal canto nostro, siamo pronti a rimboccarci le maniche e darci da fare, in stretta col- laborazione con l’Assessorato al Turismo, per affrontare, nonostante i fondi esigui a disposizione, la stagione estiva ormai alle porte”. A questo scopo, la rinnovata delegazione asiaghese ha già avviato una serie di incontri con l’Assessore Roberto Rigoni e la respon- Le forme dell’umanità di Ettore Greco Inaugurata la mostra al Museo ‘Le Carceri’ Sabato 16 aprile, è stata inaugurata la mostra Le forme dell’umanità, personale dello scultore Ettore Greco ospitata dal Museo ‘Le Carceri’ di Asiago. Fino al 26 giugno, nei fine settimana, sarà possibile ammirare una scelta di circa cinquanta opere dell’artista, il mattino dalle 10 alle 12.30 e il pomeriggio dalle ore 16 alle ore 19. La mostra antologica, curata e allestita dall’Associazione Alberto Buffetti in collaborazione con la Galleria d’arte Nino Sindoni e organizzata in sinergia con il Comune di Asiago e con il patrocinio della Regione Veneto, prevede l’esposizione di bronzi, gessi, terrecotte di grandi e medie dimensioni e di alcuni bozzetti. Tra tutte le opere presenti nell’esposizione, spicca senz’altro l’installazione della Débâcle, un’opera costituita da ben oltre mille piccole sculture di terracotta, simbolo della continua ricerca plastica, formale e umana dello scultore padovano. Soggetto del suo incessante lavoro è infatti l’uomo in tutte le sue forme, colto nella sua drammaticità e nella sua contraddittorietà intrinseca, che lo porta inevitabilmente alla sofferenza. “Vorrei ringraziare Alberto Buffetti e Nino Sindoni per aver portato ad Asiago questa importante mostra – ha commentato il Sindaco 4 Andrea Gios – che rappresenta una notevole opportunità di approfondimento anche per gli studenti delle nostre scuole”. Infatti, lo scultore padovano ha ottenuto recentemente importanti riconoscimenti anche a livello internazionale; il suo San Sebastiano è stato presentato al Vittoriale (residenza di D’Annunzio), Arbre de la vie si trova nella residenza dello stilista Pierre Cardin in Francia che è appartenuta al marchese De Sade. Non è da trascurare il notevole successo che Greco ha riscosso tra i critici d’arte, primo tra tutti Vittorio Sgarbi. Presente all’inaugurazione anche Michele Silvestrini, sceneggiatore di fama nazionale legato a Ettore Greco da una profonda amicizia. Nel suo discorso inaugurale, ha sottolineato come l’opera dello scultore gli abbia insegnato a vedere, grazie alla propensione della sua scultura alla teatralizzazione; in questo senso lo ha paragonato a Elvis, perché, come lui, ha dato alla propria arte un ritmo. Fare scultura, secondo lo sceneggiatore, significa avere a che fare col tempo, proprio come accade nella musica, sia essa rock od operistica. Produrre arte sottende infatti il dialogo tormentato con il tempo, mentre la dialettica tra le diverse forme d’arte genera il piacere estetico; ecco perché Silvestrini ha voluto chiudere il suo intervento con un sonetto di Rilke, la cui retorica romantica rimanda effettivamente alla scultura dell’amico Greco. Dal canto suo, lo scultore ha ringraziato gli amici intervenuti, compagni del suo viaggio alla ricerca dell’umanità perduta. Un’inaugurazione che ha ricalcato fedelmente l’intento della mostra: essere stimolo intellettuale. Martina Rossi CINEMA LUX PRIMA MONDIALE! sabile dell’Ufficio Turistico Donata Posocco per valutare idee e progetti. Iniziative che ci vengono anticipate dalla neo presidente, che si dice ben motivata, anche dalla grande voglia di fare percepita fra i suoi colleghi. “Dopo il rinnovo delle cariche – commenta– il pensiero è andato subito alla necessità di mettersi in moto per poter garantire per l’estate quel programma di intrattenimenti che i turisti che arrivano ad Asiago si aspettano. Ci siamo detti che era inutile piangerci addosso, pur rendendoci ben conto che la situazione è tutt’altro che positiva. Risentiamo, oltre che della crisi economica globale, anche delle conseguenze disastrose dell’alluvione di novembre che ha enormemente colpito popolazioni vicine a noi, senza contare poi i tagli che la Regione ha imposto al Comune e la situazione di difficoltà in cui versa il Consorzio Turistico. Ma siamo ben determinati a mettere in piedi un programma di eventi degni della nostra città e in linea con le aspettative dei turisti che anche quest’anno sceglieranno l’Altopiano per le loro vacanze. Siamo convinti che riusciremo a rispondere, con energia e positività, a una situazione non facile, ma per farlo abbiamo bisogno di grande coesione fra noi e di collaborazione da tutte le categorie. L’importante è trovarsi in tanti, disponibili a dare una mano sia in termini di lavoro effettivo, che di eventuali contributi economici. Tra le idee proposte e valutate, in primo piano abbiamo messo attività ed eventi per realizzare i quali intendiamo coinvolgere le forze locali, come le varie scuole di danza e i gruppi musicali, dai quali abbiamo già avuto risposte positive. Sono state confermate manifestazioni come “La notte nera” e “La notte di note”, mentre tra gli autori che saranno presenti negli appuntamenti organizzati dalla Libreria Giunti, già confermata la presenza di M a r t i n a Colombari. Si pensa poi a un programma di concerti nelle chiese e nelle piazze e all’animazione ai Giardini, che dovrebbero essere riconsegnati alla città a luglio, con un programma di “risveglio mattutino” di ginnastica e altro ancora. Allo studio poi iniziative che possano rivalutare il fine settimana e garantire una continuità di eventi. Si è ipotizzata anche una sorta di autotassazione volta a reperire dei fondi, che verrà comunque definita e illustrata in tempi brevi, sia agli associati che non”. “In futuro – conclude Angela Carli – dovremo affrontare temi importanti per lo sviluppo dell’area, come quello delle infrastrutture legate alla mobilità, del rilancio turistico e dello sviluppo urbanistico di Asiago. Su questo tema voglio esprimere, a nome della categoria, l’appoggio all’amministrazione Gios per l’approvazione di un PAT coraggioso che punta a diminuire l’incidenza delle seconde case a tutto vantaggio del settore alberghiero, imprimendo una vera e propria svolta al futuro sviluppo urbanistico della città”. Silvana Bortoli * in un spettacolare 3D SABATO 30 apr. e DOMENICA 01 mag. ORE 16.00 18.30 21.00 LUNEDI' 02 ORE 20.45 SABATO 7 e DOMENICA 8 ORE 16.00 18.30 21.00 LUNEDI' 9 ORE 20.45 - per saperne di più visita il sito www.cinemaluxasiago.it * Sono disponibili oltre ad aerosol e a tiralatte elettrici, anche stampelle e una carrozzina per disabili. E’ inoltre possibile noleggiare l’apparecchio per inalazioni termali per proseguire a domicilio i benefici delle terme. Il noleggio viene registrato in farmacia e il pagamento segue una tariffa nazionale. 8 Sabato 30 aprile 2011 ASIAGO Strade gruviera. Asfalti, per essere benevoli, trascurati anche se l’aggettivo più corretto sarebbe dissestati. In un tratto di circa un chilometro della provinciale della Fratellanza sono state conteggiate ben 9 asfaltature diverse. E’ lo stato di “salute” delle strade provinciali che attraversano l’altopiano. Una situazione diventata oramai insostenibile soprattutto per i tanti pendolari che ogni giorno si recano in pianura per lavoro. Perché al loro, oltre al fatto di dover affrontare certi tratti a velocità ben al di sotto del limite consentito per evitare di avere la sensazione di essere saliti su una specie di montagna russa, il cattivo stato delle strade comporta anche maggiori spese. Gomme che si consumano più velocemente (con una spesa per il cambio dai 200 ai 500 euro per utilitarie o auto piccole), freni sottoposti a forti sollecitazioni (dai 50 ai 100 euro), sospensioni che saltano (dai 120 ai 200 euro) sono purtroppo il prezzo che i pendola- l’Altopiano 5 Le provinciali sono in pessimo stato ma mancano i soldi per sistemarle Rigoni Camplan: “Prima della stagione turistica estiva, dopo la realizzazione della rotonda all’altezza del Consorzio tra i caseifici, si asfalteranno alcuni tratti dell’ex statale del Costo” ri si trovano a dover pagare per andare a lavorare. Una vera ingiustizia che comunque subiscono tutti coloro che si trovano a dover percorrere per motivi diversi queste strade, residenti altopianesi e turisti compresi. E che non costituiscono certo un bel biglietto da visita per il territorio, nonostante le responsabilità siano da individuare altrove. E poi c’è il rischio incidenti causati dal fondo irregolare. Una situazione che molti auspicavano trovasse soluzione, almeno parziale, con l’arrivo della bella stagione ma per ora macchine asfaltatrici sulle strade altopianesi non si vedono. Tra le spiegazioni date dalla Provincia, che ha competenza su le ex strade statali, c’è che le abbondanti piogge di novembre hanno deteriorato più velocemente del previsto i manti stradali facendo saltare tutta la programmazione asfaltature prevista nei piani delle opere. Inoltre le stesse piogge, che hanno provocato le note tracimazioni di fiumi ed inondazioni in pianura, hanno causato un cambiamento delle priorità delle ope- re pubbliche provinciali. “Tutte le strade provinciali sono comprese in un ciclo di mantenimento dove quelle di montagna chiaramente vengono riassestate con maggior frequenza – illustrano dagli uffici di Vi.Abilità – Le abbondanti piogge dell’autunno purtroppo hanno velocizzato il loro deterioramento e nello stesso tempo si deve prevvedere ai danni causati dalle alluvioni di novembre quindi i fondi a disposizione dovranno essere “spalmati” su più zone, cercando di rispondere alle esigenze di tutti, facendo saltare la programmazione a medio termine”. Anche l’assessore ai Lavori Pubblici di Asiago Giampaolo Rigoni ha preso contatto con la Provincia per vedere di trovare una soluzione al problema tanto più ora che sono partiti i lavori di messa in sicurezza (realizzazione di rotatorie) della provinciale 349. “Purtroppo anche la Provincia si trova “prigioniera” dei patti di stabilità, oltre ad avere un bilancio ridotto all’osso come tutti gli enti - spiega Rigoni - Però confido che una prima trance di interventi potrà essere avviata, almeno per quanto riguarda la provinciale del Costo, prima della stagione turistica estiva, dopo la realizzazione della rotonda all’altezza del Consorzio tra i caseifici”. Gerardo Rigoni “Non si è mai affiatato con il gruppo e non ha saputo svolgere il suo ruolo” Il sindaco di Asiago Andrea Gios motiva l’esonero di Maurizio Rossetto e la nomina di Santo Rossi “Maurizio Rossetto non si è affiatato con il gruppo e non ha saputo svolgere il ruolo di capogruppo nel modo opportuno. Gli è mancata la leadership necessaria per coordinare l’attività del nostro gruppo, non ha saputo dialogare con i singoli membri. Sia con i consiglieri che con gli assessori”. Così il sindaco di Asiago Andrea Gios motiva l’esonero di Maurizio Rosset- to dall’incarico di capogruppo di maggioranza. Su questo argomento non sono in pochi a chiedersi come mai questa decisione non si stata presa già a dicembre, quando cioè c’è stata l’evidente frattura con il voto contrario di Rossetto sull’esenzione dal Cosap per i mercatini di carattere turistico. “Vorrei per prima cosa chiarire – risponde a tal proposito il sindaco che la nomina del capogruppo non viene fatta direttamente dal sindaco ma viene espressa collegialmente dal gruppo consigliare. Si è, comunque, cercato di fare il possibile per comprendere le sue posizioni e per cercare di capire se ci fosse stato uno spazio per recuperare il dialogo ed il rapporto di fiducia, indispensabile per il ruolo che rivestiva. Poi, la situazione è precipitata nel corso di una riunione quando Maurizio Rossi: “Grazie per la fiducia” Già aveva potuto leggere alcune dichiarazioni del sindaco, tra quelle qui riportate in modo più approfondito ed esaustivo, sul nostro sito www.giornalealtopiano.it , perciò il consigliere, ex capogruppo di maggioranza Maurizio Rossetto ha provveduto a farci avere questa sua dichiarazione in merito: “Non è la prima volta – dice che trovo sostanziali discordanze con il sindaco sulla verità di fatti e accadimenti. E così per quanto accaduto nella riunione di maggioranza citata da Gios. Non credo poi che i suoi appellativi verso il sottoscritto siano corretti e meritati. Ad ogni modo, noto che, anche in questa vicenda, si parte da divergenze di vedute e si finisce sul personale. Beghe che alla cittadinanza non credo interessino”. Dal canto suo, invece, il nuovo capogruppo di maggioranza Santo Rossi vuole ringraziare il gruppo per la fiducia accordatagli nell’affidargli questo incarico. “Cercherò di ricompensare questa fiducia nel migliore dei modi – afferma – Questa per me è la prima esperienza in campo amministrativo e gli stimoli che mi derivano sono davvero grandi. Farò del mio meglio”. S.L. Ristorante ha tacitato un consigliere con toni inopportuni. A quel punto è emersa la necessità di trovare una soluzione diversa che ci consentisse di riportare armonia e di lavorare assieme con un obiettivo comune e condiviso”. La scelta è caduta su Santo Rossi: quali le motivazioni? “E’ stata una decisione unanime del Gruppo (si è astenuto soltanto Maurizio Rossetto). Ritengo che Santino possa aiutarci a ritrovare la serenità necessaria per raggiungere gli obiettivi che ci siamo proposti. Credo sia una persona in grado di dialogare con tutti i componenti e di raccordare i consiglieri impegnati in incarichi di giunta con gli altri componenti del gruppo. Il ruolo del Capogruppo è molto importante, e non può essere relegato alle sole “dichiarazioni di voto” in Consiglio Comunale. Deve svolgere una funzione di raccordo all’interno del gruppo ma deve anche mantenere uno stretto collegamento “politico” tra chi amministrata e ed i problemi generali della popolazione e della Città, lavorando in stretto contatto con la giunta comunale e con il sindaco”. Da quanto si è percepito negli ultimi mesi, non si respira certo un bel clima in seno alla maggioranza...governare con un gruppo non compatto non deve essere semplice. “A me non sembra che il clima all’interno del nostro gruppo sia difficile o particolarmente teso. Ci sono stati dei problemi che abbiamo affrontato con grande serenità e senza cercare scorciatoie facili. Mi preme evidenziare che nelle scelte importanti il Gruppo è rimasto sempre compatto ed ha votato coeso. Come in tutte le nostre famiglie, anche all’interno del Gruppo di Maggioranza ci sono delle discussioni e delle differenze di vedute che implicano la necessità di approfondimenti e che richiedono la pazienza, da parte di tutti, di trovare soluzioni condivise: questa è la nostra vera “ricchezza”. Non è sempre semplice, lo ammetto, ma questo fatto ci aiuta anche ad assumere le decisioni con maggiore attenzione. Il dialogo e la critica interna non sono mancati neanche in passato e tutte le scelte, specie quelle più importanti, sono sempre nate da attente valutazioni e da lunghe discussioni. Quando una critica è costruttiva e viene mossa per tempo e con animo positivo è sempre bene accetta: è anzi indispensabile per poter svolgere al meglio la nostra azione amministrativa”. Deluso? Tradito? Qual è lo stato d’animo di Andrea Gios nei confronti di Rossetto? “Nessun tradimento. Credo sia nel pieno diritto di ciascun consigliere e di ciascun cittadino esprimere la propria opinione e criticare il nostro operato. Ogni critica è bene accetta e ci aiuta a fare meglio. Certamente da un consigliere che appartiene al nostro gruppo mi sarei aspettato che prima di scrivere sui giornali si fosse confrontato con noi ma ritengo che la questione non sia così grave”. Stefania Longhini CASA ROSSA Pizzeria birreria Non solo pizza ma anche tante gustose specialità: PRIMI PIATTI - GRIGLIATE ecc.. Loc.Kaberlaba Asiago 8 l’Altopiano Sabato 30 aprile 2011 6 SOCIALE Assistenza a non Dai servizi alle politiche: nel sociale una riorganizzazione autosufficienti: serve maggiore per fare di più e meglio aiuto alle famiglie pagina a cura di Silvana Bortoli Tocca diversi temi la nostra chiacchierata con Diego Rigoni, assessore alle politiche sociali di Asiago. Dallo scambio di ruoli tra responsabili di due importanti uffici comunali (Roberto Serembe, che, dopo tredici anni, lascia la guida dell’ufficio turismo e cultura a Donata Posocco, sostituendola al sociale) al cambio di nome in “politiche” sociali, per sottolineare nella loro globalità i servizi e le iniziative a favore di tutti i cittadini. Dalla gestione associata dei servizi sociali di tutti i comuni dell’Altopiano con un coordinamento che coinvolge anche la Comunità Montana, per un confronto di modi e metodi che possa aiutare a fare meglio, fino al progetto che prevede l’apertura di uno sportello per dare pronta risposta di assistenza ad esigenze immediate,con personale formato e preparato. “L’avvicendamento tra gli uffici del turismo e del sociale – esordisce Rigoni – è stato possibile grazie alla disponibilità degli interessati, che hanno accettato questa nuova sfida. Nel ringraziare la dottoressa Posocco per la collaborazione data in questi anni, che comunque non termina completamente, vorrei sottolineare la positività della rotazione del personale, che trova così nuovi stimoli dall’importante confronto con quelle che sono le diverse realtà dei vari settori. Roberto Serembe non giunge nuovo a questo incarico, visto che aveva già coperto il ruolo di responsabile dell’ufficio sociale in occasione di assenza per maternità della signora Posocco. A lui è stata data facoltà di organizzare il lavoro come ritiene più opportuno, e la nuova impostazione data all’ufficio occupandosi personalmente di tutta la parte burocratica, già mostra i suoi effetti, avendo alleggerito il lavoro del- l’assistente sociale, che ora può concentrarsi completamente sul suo ruolo. Per quanto riguarda il cambio del nome, era mia intenzione farlo da un po’ di tempo per dare un significato più aperto a quello che è il nostro ambito, non solo per la pura assistenza in situazioni di disagio, ma anche iniziative positive che possano essere una sorta di prevenzione per il futuro, e interventi a favore di minori, giovani, famiglie ed anziani. In questo ci aiuta la grande sensibilità dimostrata da sindaco e amministrazione comunale, che pur costretti a tagli economici globali, hanno deciso di non diminuire le voci di spesa per tutti quei servizi che fanno parte del sociale volti a dare un sostegno concreto a diverse problematiche. La nostra attenzione è, come sempre, indirizzata innanzitutto verso situazioni delicate, che la maggioranza della gente non conosce perché non si vedono, ma che esistono anche da noi. Ma oltre a questo, crediamo molto nell’organizzazione di iniziative a favore di tutti i nostri cittadini, nelle varie fasce di età”. Nel sociale i problemi da affrontare sono comuni tra i vari paesi dell’Altopiano, come ci si confronta su ciò? “Già da tempo tutti noi assessori al sociale abbiamo avuto l’idea di creare un gruppo di coordinamento dei vari assessorati, collaborando tra noi e coinvolgendo anche la Comunità Montana. Ci incontriamo una o due volte al mese per discutere e decidere strategie e linee da seguire, occupandoci ognuno di un settore, tra il sanitario, le dipendenze, handicap, minori, giovani, anziani, ecc. Da questa collaborazione nasce l’idea di creare una gestione associata dei servizi sociali per dare omogeneità di servizio sul territorio, con la collaborazione tra uffici e assistenti sociali. Dopo esserci confrontati su questo, abbiamo stabilito che a fare da collettore debba essere la Comunità Montana, anche per riconoscerne il valore, quasi anticipando quanto decretato dalla Regione. Coordinatore del gruppo di lavoro per questo progetto è il dott. Lionello dell’Ulss 3, già responsabile dei piani di zona. Nell’ambito dello stesso è stato stilato un documento per una condivisione politica della gestione associata, spedito dalla Comunità Montana a tutti i comuni, perché possa venire approvato. Mi risulta che quasi tutti i comuni abbiano già deliberato in tal senso: non appena il quadro sarà completo, il progetto verrà avviato, l’auspicio di tutti noi assessori è che ciò possa avvenire entro la fine dell’anno. Ciò ci darà possibilità, tra l’altro, di strutturarci con nuovi servizi, grazie a finanziamenti aggiuntivi che potranno essere garantiti dalla gestione associata. Un percorso che i comuni hanno chiesto possa venire seguito, dedicandogli una giornata alla settimana, dalla dottoressa Posocco, ecco perché dicevo prima che la sua collaborazione con il sociale non termina del tutto. Reputo che questa iniziativa possa favorirne altre, e che partendo da una tematica così comune nel territorio, ci possa essere in futuro un allargamento delle competenze della Comunità Montana anche su altro”. Emerge sempre più il bisogno di sostegno per famiglie che si devono occupare di congiunti anziani o con disabilità, soprattutto non autosufficienti. La disponibilità presso strutture adeguate non è sufficiente. Cosa si sta facendo per sopperire a questo? “I nostri servizi prevedono di andare incontro alle famiglie perché i congiunti anziani o con problematiche di salute, anche temporanee, possano restare a casa il più possibile, tramite un’assistenza domiciliare attenta e preparata. Attualmente presso le case di riposo non è possibile aumentare i posti per non autosufficienti, serve quindi trovare delle soluzioni alternative, con l’aiuto di persone esterne. Per questo ci stiamo organizzando per poter, oltre che disporre di un elenco di nominativi a cui rivolgersi, aprire in Altopiano uno sportello una volta la settimana (collegato con altri nelle vicinanze e a cui si possa accedere in giornate diverse e in caso di urgenze) sempre in collaborazione con la Comunità Montana. Per contribuire al finanziamento di questo tipo di servizio, si è resa disponibile per più anni la Cassa Rurale ed Artigiana di Roana. Ora stiamo attendendo la riformulazione del progetto da parte del Consorzio Prisma, dopo aver ravvisato delle possibili migliorie nella prima proposta presentataci. Se tutto andrà in porto come da noi prospettato, potremmo creare una vasta rete di risposte dove poter attingere. Abbiamo chiesto che vengano coinvolti coloro che hanno frequentato i corsi per operatori socio sanitari (una sessantina circa sul territorio), in modo da dare lavoro, oltre alle collabo- “Finché non le si provano personalmente, le difficoltà di certe situazioni non si possono capire”. Sono parole che, in un’epoca in cui sono in costante aumento le malattie croniche degenerative, spesso si sentono dire da chi si trova a dover affrontare problematiche complesse relative allo stato di salute di un congiunto, soprattutto anziano, alle quali a volte improvvisamente si aggiungono situazioni che fanno perdere completamente l’autonomia. Si prova angoscia nel sentirsi inadeguati a prendersi cura di chi ne ha necessità, adattandosi a nuovi ritmi di vita che coinvolgono tutta la sfera famigliare. Uno stato d’animo difficilmente comprensibile se non lo si sperimenta direttamente. Anche perché ogni caso è a sé stante, con diverse sfaccettature. Il disagio e il malessere aumentano quando, spaventati e consapevoli di non poter gestire da soli la situazione in casa, ci si trova costretti a valutare soluzioni che fino a quel momento si era quasi certi che non si sarebbero mai prese in considerazione, con tutti i risvolti psicologici che ne conseguono tra timori, dubbi e sensi di colpa. La tendenza da parte dei sanitari è quella di suggerire di tenere in famiglia il più a lungo possibile il proprio congiunto perché possa continuare a godere di quel clima dato dall’ambiente e dalle abitudini famigliari così importante per cercare di vivere più serenamente, pur in condizioni di disagio. Ma quando le situazioni diventano più pesanti di quanto si possa immaginare, praticamente ingestibili, se le istituzioni non riescono a dare risposte congrue alle necessità, per garantire all’anziano, all’ammalato o al disabile di vivere in modo più dignitoso possibile, si rende necessario ospitarlo in una struttura adeguata. Sia che si scelga di tenere a casa chi è in difficoltà, chiedendo aiuto ai servizi sociali o assumendo una persona esterna in grado di occuparsene, sia che si opti per il ricovero in casa di riposo, al momento di farlo concretamente ci si scontra con numerose difficoltà, rendendosi conto che la soluzione è tutt’altro che semplice ed immediata. Facendo domanda di ricovero in struttura, il nominativo viene inserito in una graduatoria e non è possibile ipotizzare quanto tempo dovrà passare prima dell’ingresso. Pensando invece all’aiuto di qualcuno che venga in casa per più o meno tempo, ci si rende conto che non esiste un insieme di informazioni da cui attingere; ai numeri di telefono che vengono forniti o dai servizi sociali o tramite il passaparola di conoscenti, chi risponde è quasi sempre già impegnato, o non corrisponde a ciò di cui si ha necessità. Come si diceva all’inizio, sono realtà in cui è difficile immedesimarsi se non vissute personalmente, ma sono situazioni, molto impegnative e dolorose, in cui ognuno di noi può, anche improvvisamente, venirsi a trovare. A livello politico locale serve impegno per cercare di dare maggiori risposte a questo tipo di necessità e andare incontro alle famiglie, tante, in difficoltà. ratrici famigliari cosiddette badanti, anche a gente del posto, preparata e formata”. “Vorrei inoltre ribadire – conclude l’assessore Rigoni – che in caso di necessità, mi rendo personalmente disponibile ad ascoltare le problematiche dei cittadini, accettando sollecitazioni o critiche che possano aiutare a migliorare il nostro servizio. Ricordo che il personale dell’ufficio è a disposizione pres- so i locali in Piazzetta degli Alpini, e che nella nostra rivista “Vita Serena” vengono annualmente pubblicate alcune pagine con tutte le opportunità di aiuti che vengono offerte non solo dal Comune, ma anche dalla Regione. E’ importante conoscerle, in modo da potervi accedere facendo domanda per tempo, per questo intendiamo in futuro anche migliorare e aumentare le comunicazioni in merito”. Serembe nuovo responsabile dell’Ufficio alle politiche sociali “Trovo questo incarico stimolante e sono contento della scelta fatta” Roberto Serembe, a un mese dal suo insediamento nel nuovo ufficio alle politiche sociali, si dice interessato e stimolato dal suo nuovo lavoro. “Dopo tredici anni al turismo – commenta – non avevo più gli stimoli per continuare: a un certo punto risulta davvero difficile trovare nuove idee e proporre cose diverse. Credo che, soprattutto in quel settore, un cambiamento a un certo punto si renda indispensabile per apportare novità e idee fresche. Per questo lo scorso anno ho chiesto il trasferimento. Dopo aver riflettuto sulle varie proposte ricevute, ed essermi chiesto se questo ruolo potesse essere adatto a me, mi sono sentito stimolato dall’importanza del lavoro che mi si prospettava. Al turismo lavori per il turista, al sociale lavori per il cittadino, con la possibilità di mettere in campo iniziative interessanti. Appena arrivato qui ho pensato innanzitutto a trovare la maniera più semplice per risolvere i problemi, snellendo il lavoro e rendendo l’ufficio più alla portata dei cittadini. Per fare questo ho ritenuto di ridefinire bene i ruoli, in modo che ognuno si occupasse specificatamente solo delle proprie mansioni e potesse farlo nel migliore dei modi. Personalmente mi sono accollato tutta la parte amministrativa, burocratica e gestionale, alleggerendo così i compiti dell’assistente sociale Giuseppe Buda che, coordinando otto operatrici socio sanitarie, si può così dedicare esclusivamente a quelle che sono le sue competenze. Completa il quadro dell’ufficio Elisa Stefani, collaboratrice amministrativa con mansioni di segreteria. L’intenzione ora è quella di proporre nuove iniziative a favore dei cittadini, apportando idee diverse per attività extra – assistenziali, allargandole anche agli altri comuni, con l’obiettivo di creare una rete fra i vari uffici alle politiche sociali. Trovo questo lavoro vario e stimolante, e sono contento della scelta fatta, così come reputo che saprò dare un buon contributo al funzionamento di questo ufficio”. 8 Sabato 30 aprile 2011 VOLONTARIATO Una serata conviviale, quella del 16 aprile al ristorante Des Alpes, per tutti i soci e i simpatizzanti dell’Associazione di volontariato “Le mani”. Non a caso nello stemma le mani sono otto, come i comuni dell’Altopiano. Una volta tanto a far festa, una volta tanto tutti insieme “con le gambe sotto la tavola” e non “sulle barricate”, come tutti i santi giorni. L’incontro/assemblea, aveva anche l’intento del rinnovo delle cariche del Comitato Direttivo, per cui il Presidente uscente Ivana Stella, è stato sostituito da Luciano Gios, in carica per il prossimo triennio. Giu- l’Altopiano L’Associazione di volontari “Le mani” ha festeggiato il suo terzo compleanno Rinnovato il consiglio direttivo, la presidente uscente Ivana Stella lascia il posto a Luciano Gios in carica per il prossimo triennio. La sede operativa del sodalizio è presso Villa Rosa sto per rinfrescare la memoria e rendere onore al merito, ecco un breve excursus delle attività sociali che questi strepitosi volontari hanno svolto a favore di tutti i cittadini dell’Altopiano. Servizio fisioterapico: 3 fioterapiste (Lorenza Padovan, Liliana Fabris, Serenella Cunico), che praticano il linfodrenaggio a pazienti operate al seno – 228 ore per 13 pazienti; massoterapia per disabilità motorie – 222 ore per 5 disabili oltre a 6 visite di specialisti (Maurizio Zovi e VittorioTerribile); accompa- gnamento di 2 disabili a visite; supporto a un disabile nell’espletamento delle pratiche per diritti di lavoro; sostegno ad un altro disabile in attività diverse (informatica, attività motoria): totale 860 ore. Attività motoria: ginnastica in acqua in piscina a Canove per 4 portatori di disabilità motorie (istruttori Gianna Costa, Alessandro Calgaro, Mauro Zerilli); Servizio di supporto psicologico (Giampiero Moschini): effettuate 97 terapie individuali e di grup- I nuovi custodi del Sacrario militare È operativa al Sacrario di Asiago la guardiania dei volontari Come sottoscritto nella convenzione tra il Comune di Asiago e il Ministero della Difesa è partito nel mese di aprile il servizio di guardiania al Sacrario del Laiten. La custodia del luogo, dedicato alla memoria dei Caduti durante la Prima Guerra Mondiale, vede i volontari della Sezione Fanti Altopiano 7 Comuni prestare la propria opera nei festivi, in quei giorni cioè in cui la presenza dei militari e del personale civile preposto non è contemplata dal contratto di lavoro col Ministero. Al servizio dei Fanti seguirà, a rotazione, a maggio quello dell’Associazione Carabi- nieri in congedo, quindi gli Alpini nelle domeniche di giugno. Tutto il personale risulta preparato per rispondere ad un modello base di controllo del monumento, come pure perfettamente in grado di fornire informazioni utili ai numerosi visitatori. Per quanto riguarda le aree museali ove sono esposte le armi, i cimeli e la documentazione di rilevante interesse storico, queste rimarranno aperte al pubblico solo in presenza del Direttore tenente colonnello Mauro Pigliaceli, o dei militari e del personale ufficiale a lui sottoposto. Il Comune di Asiago, con delibera di Giunta, si è assunto a totale proprio carico l’onere di assicurare il servizio di apertura, chiusura e custodia del Sacrario Militare in tutte le domeniche e festivi, escludendo Natale, Capodanno, Pasqua e lunedì dell’Angelo, 1° maggio, Ferragosto e nella ricorrenza del santo patrono. Sempre a carico dell’Amministrazione locale risulta la stipula di una apposita polizza assicurativa RC per eventuali danni a persone o cose derivanti dall’operato dei volontari ivi impegnati. Giovanni Dalle Fusine Se n’è andato il “geometra” Pozza Se n’è andato Tiziano Pozza, per tutti “el geometra”. Se n’è andato, come si dice in questi casi, improvvisamente. Con lui se ne va una parte della storia di Asiago perché Tiziano è stato protagonista e testimone della storia recente del nostro paese. Nato nel 1929 in viale dei Patrioti, dirimpettaio del suo compagno di studi e di avventure Augusto Brugnaro, Tiziano si è trasferito ancora bambino in piazzetta Croce dove il padre aveva una rivendita di vino e bevande. Terminati gli studi al liceo scientifico, aveva deciso di tentare la fortuna oltreoceano. Prima si è presentato da privatista agli esami di geometra poi, conseguita l’abilitazione, è partito per il Venezuela dove ha trascorso un decennio come 7 topografo. Ritornato ad Asiago, dopo il matrimonio con Mariella, dalla quale ha avuto 4 figli, Tiziano diventa protagonista nel primo boom economico che vede i nuovi industriali ed imprenditori della pedemontana costruire ville e villette ad Asiago dando via alla “dolce vita” in salsa cimbra che ha segnato la storia turistica della nostra cit- tà. Ma Tiziano è stato soprattutto confidente e fiduciario di molti anziani che si rivolgevano a lui per consigli e assistenza in questioni sia di natura edile ma anche testamentaria a dimostrazione della stima che godeva nella comunità nonostante fosse di natura un po’ schiva pronto però alla battuta fulminea. Per me invece era solo Tiziano, papà dell’amico di oltre 30 anni Silvio, che accompagnava le nostre scorribande con l’occhio del padre severo ma nello stesso tempo tollerante. Era colui la cui casa era la tua casa. E’ stato una parte della mia crescita come di altri del gruppo di amici oramai 40enni; una parte che se ne va con lui. Gerardo Rigoni po. Musica: lezioni di chitarra ad un disabile (insegnante Mauro Cunico). Concorsi: partecipazione di 2 associati al Concorso Regionale di poesia “La vita riconquistata”. Alimentazione e benessere: percorso di auto/mutuo-aiuto: 26 incontri rivolti a 28 persone con la nutrizionista Francesca Lazzarotto, che ha visto il coinvolgimento dell’Istituto Alberghiero (Maurizio Meneghini). Percorso “Nutrire il corpo, la mente, lo spirito”: “new entry” del 2011, seguito da 75 partecipanti, con la consulenza di 7 professionisti: psicologi, medici, istruttori (Enzo Apolloni, Maurizio Busa, Annachiara Costa, Franca Zorzi). Conferenze e tavole rotonde: più relatori su tematiche collegate a patologie fisiche, psicologiche e psicofisiche. Uscite sul territorio: 148 ore rivolte a 80 persone con gli Istruttori di Nordic Walking, M. Grazia Pastore e Ivan Tumolero. Yoga: 19 lezioni per 40 persone, tenute dall’Insegnante Paola Baldi. Laboratorio Creativo: 600 ore rivolte a 15 persone! Un’attività di tipo aggregativo, che ha portato grandi benefici non solo a livello interrelazionale e umano ma anche economico, fornendo attraverso i mercatini di solidarietà fondi essenziali alla sopravvivenza dell’Associazione stessa. Ricordiamo che la sede operativa dell’Associazione da alcuni mesi è a Villa Rosa, dove i volontari, con le loro 445 ore ad oggi di laboratorio, hanno centrato l’obiettivo di far ritrovare all’anziano le capacità manuali stando in serena compagnia, attraverso piccoli lavori di pittura, maglia etc. I volontari di “Le mani”, vogliono ringraziare i gestori vecchi e nuovi dell’Hotel Des Alpes, per aver proposto grazie allo Staff di cucina, la costante rielaborazione di antiche ricette e l’uso di prodotti biologici naturali anche locali e l’utilizzo della palestra interna per le lezioni di Yoga. Noi cittadini a nostra volta, vogliamo ringraziare l’Associazione di Volontariato tutta e la Past-President Ivana Stella per la preziosa opera fin qui svolta e fare i nostri migliori auguri al neoeletto Presidente Luciano Gios. Beppa Rigoni Scit 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 8 Dino Panozzo nuovo presidente del GAL Montagna Vicentina Subentra ad Agostino Bonomo. “Per lo sviluppo economico e turistico del nostro territorio serve un’azione unitaria da parte delle diverse realtà territoriali, da Recoaro a Cismon del Grappa” Dino Panozzo, di Treschè Conca di Roana, rappresentate della Coldiretti, è il nuovo presidente del GAL Montagna Vicentina. Subentra ad Agostino Bonomo, recentemente investito della massima carica della Confartigianato provinciale di Vicenza. Già vicepresidente del GAL, Panozzo è Presidente della Coldiretti dell’Altopiano di Asiago e consigliere della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Vicenza. Da sempre attivo nel settore dell’agricoltura, opera in favore della diffusione e della valorizzazione dei prodotti tipici locali, partecipando all’organizzazione di eventi e di manifestazioni in Italia e all’estero. Il nuovo consiglio dell’organismo, che resterà in carica per il prossimo triennio, ha cinque componenti anziché nove come in precedenza. Oltre al presidente Panozzo, ne fanno parte Giovanni Gasparini (vice presidente) rappresentante della Comunità Montana dall’Astico al Brenta, e i consiglieri Enzo Benetti (Ascom Vicenza); Luca Ferazzoli (Comunità Montana del Brenta) e Dario Ruaro (Confartigianto Vicenza). “Il mio intento principale – spiega il neopresidente Panozzo - è quello di proseguire assieme ai miei colleghi del CdA con il programma già definito in precedenza e portato avanti con ottimi risultati dal mio predecessore Agostino Bonomo, che ringrazio, insieme a tutti gli altri componenti del vecchio I nuovi bandi per i servizi essenziali e la popolazione rurale Due gli interventi previsti, con un finanziamento complessivo di un milione e mezzo di euro Venerdì 29 aprile, presso la Comunità Montana Alto Astico e Posina, in Via Europa 7 ad Arsiero, sono state illustrate le opportunità offerte dalle diverse azioni messe a bando nei giorni scorsi dal GAL Montagna vicentina nell’ambito della Misura 321 del programma di sviluppo locale cofinanziato dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr) dell’Unione Europea, dal titolo “Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale”. Due gli interventi previsti, con un finanziamento complessivo di un milione e mezzo di euro. Il primo (Azione 1), per un totale di fondi a disposizione di 410 mila euro, ha come obiettivi il miglioramento delle condizioni di vita nelle zone rurali, favorendo l’ampliamento del numero di servizi disponibili, facilitando l’ingresso alle donne nel mercato del lavoro e stimolare le iniziative locali nel settore dei servizi sociali. Il bando prevede aiuti per l’avviamento di servizi di utilità sociale, anche a carattere innovativo, riguardanti la mobilità, soprattutto delle persone anziane e disabili, i servizi all’infanzia (agrinidi, baby sitting, ecc.), i servizi di terapia assistita (pet therapy, horticultural therapy, ecc.) e di reinserimento sociale. Il secondo intervento (Azione 3), con un importo complessivo messo a bando di oltre un milione di euro, ha come scopo la diversificazione delle fonti energetiche, con l’incentivazione della diffusione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, garantendo nuovi sbocchi al mercato delle biomasse. Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 20 giugno. Il GAL comunica inoltre che è stato prorogato al 25 maggio 2011 il termine per presentare le domande di finanziamento relative alla misura 313 “Incentivazione delle attività turistiche”. Le cinque azioni sono: Itinerari e certificazione, Accoglienza, Servizi, Informazione, Integrazione dell’offerta turistica. Sono quindi ancora a disposizione i fondi per un totale di un milione e 770 mila Euro che potrebbero rivelarsi indispensabili per la realizzazione di molti progetti. La misura 313 fa parte del Programma di Sviluppo Locale (PSL), Le modalità per inoltrare le domande di aiuto e la documentazione da allegare alle stesse sono dettagliate nei bandi, i cui testi integrali sono scaricabili dal sito www.montagnavicentina.com. Stefania Longhini CdA, per il prezioso lavoro svolto in questi anni. Una volta presentate tutte le azioni con i relativi bandi per gli aiuti economici, verificheremo eventuali nuove manifestazioni d’interesse verso quelle azioni che non hanno riscosso successo. In tal caso si potrà prevedere la loro ripubblicazione. Guardando più in là nel tempo, il mio impegno sarà certamente quello di accompagnare le attività necessarie per il completamento di questo programma Leader, con lo sguardo rivolto ai prossimi programmi europei. Si dovrà inoltre verificare la possibilità di investire il GAL nella gestione di altri fondi europei. Lo staff del GAL ha dimostrato grandi capacità ed è potenzialmente in grado di coordinare e promuovere anche altri fondi al di fuori del Programma Leader”. Assodato che il volano eco- nomico della Montana Vicentina è rappresentato dal turismo, quali potranno essere le linee d’azione più efficaci per creare nuovo sviluppo? “Va premesso che serve un’azione unitaria da parte delle diverse realtà territoriali. E non parlo esclusivamente dell’Altopiano di Asiago, dove io risiedo e opero, ma di tutti i 44 comuni del GAL, a partire da Recoaro per arrivare fino a Cismon del Grappa, attraverso tutta l’area montana e pedemontana del vicentino. I temi che si dovranno sviluppare e attorno ai quali dovremo lavorare per migliorare l’offerta turistica sono senza dubbio quelli legati all’ambiente: la tutela e la conseguente valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico, senza dimenticare i temi storici e in particolare quello della grande guerra. Poi la promozione dei prodotti agroalimentari e artigianali: va migliorata la conoscenza delle tipicità per aumentarne la distribuzione”. Stefania Longhini Per l’indirizzo turistico delle superiori a maggio via ai seminari sul territorio Come stabilito, il 14 aprile scorso ha avuto luogo l’incontro fra la Comunità Montana (Spagnolo e Fincati), i relatori dei seminari citati nel precedente numero (Chiara Stefani, Corrado Corradin, Andrea Cunico, Sergio Bonato, Romeo Covolo, Manuel Cunico) e i rappresentanti della Scuola Superiore: la coordinatrice dell’Istituto ad indirizzo turistico, professoressa Marisa Tura e il collaboratore della presidenza, professor Alessio Barolo. In un clima di distesa e fattiva collaborazione, di scambio di idee e confronto, sono stati focalizzati i punti emersi in precedenza e dato il via all’attuazione pratica di un programma condiviso. La buona notizia è che i seminari citati nel numero scorso, avranno luogo! Si partirà già dal prossimo mese di maggio con tre appuntamenti: una visita al Museo dell’Acqua e successivo percorso in esterni con Chiara Stefani (architetto) e Corrado Corradin (chimico) nel ruolo di guide; una lezione in aula per apprendere nozioni elementari di topografia ed orientamento con Romeo Covolo come docente e una dissertazione su elementi di marketing con Andrea Cunico come relatore. In un modo semplice, alla portata dei ragazzi, si traccerà un solco, si getterà un seme, non in sovrapposizione ma in sintonia con il percorso di studi e le materie in programma. Sono state messe quindi sul tappeto alcune proposte attuabili già con l’inizio del prossimo anno scolasti- co, a settembre. Per prima una visita guidata dal Dott. Fincati (C. Montana) ad una malga d’alpeggio, occasione in cui i ragazzi potranno seguire dal vivo tutti i processi di lavorazione del latte; poi un’uscita in esterni, per mettere in pratica la lezione teorica di topografia ed orientamento, con Romeo Covolo; quindi una lezione di approfondimento in marketing e comunicazione con Andrea Cunico. Questi per il momento gli appuntamenti già definiti, cui seguiranno, in modo progressivo e complementare con il percorso didattico, seminari di archeologia, storia, lingua, ambiente naturale, attività motoria. La lingua straniera nella fattispecie è il tedesco, per la sua comune matrice col cimbro, col professor Bonato, come docente. (In quanto “turistico”, le altre lingue impartite, saranno l’inglese e a seguire il francese). Per impartire elementi di archeologia, è stato allertato il dott. Carlo Bressan, curatore dell’ archeopercorso del Bostel di Rotzo, mentre per le attività motorie, alcuni esperti del territorio per disciplina. Solo in seconda battuta, verranno trattati temi a carattere storico, data la durata del percorso formativo di 5 anni, che consente aggiornamenti, scelte, strategie...work in progress. Beppa Rigoni Scit 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 9 Treschè Conca ROANA All’ex Colonia Rossi 7 nuove residenze e forse un asilo per le due frazioni Sagra dei Cuchi, tutto secondo tradizione Tradizione rispettata, con la pioggia che non ha mancato di fare capolino alla Sagra di San Marco il giorno della festa del patrono di Canove, coincisa quest’anno con Pasquetta. Ciononostante, bilancio positivo per la tre giorni di sagra, con buona partecipazione di gente tre le giostre del luna park, le bancarelle dei cuchi della Pro Loco e del Museo di Cesuna, e quella delle creazioni artistiche realizzate a mano con tecniche diverse. Anche il palatenda riscaldato, presso il quale ha funzionato lo stand gastronomico con i piatti tipici della sagra e dove si sono tenute le serate di ballo e intrattenimento musicale, ha visto un buon via vai di gente, in particolare la sera del 25 aprile quando, a metà della serata danzante, ha avuto svolgimento l’estrazione della sottoscrizione a premi. E’ rimasto in paese il pri- mo premio (biglietto n. 256) che consisteva in una settimana a Creta per 2 persone, vinto da un fortunato del posto, ma sono numerosi i premi estratti che non sono stati ancora ritirati, per questo la Pro Canove ne comunica i numeri vincenti anche attraverso il giornale: 2° premio biglietto n. 2198 (gioiello in oro), 4° premio biglietto n. 2222 (mountain bike) , 5° premio biglietto n. 1425 (binocolo), 6° premio biglietto n. 978 (fotocamera digitale), 7° premio biglietto n. 1973 (soffiatore Still), 8° premio biglietto n. 1413 (kit giardinaggio), 10 premio biglietto n. 446 (abbonamento 10 entrate piscina Canove). Altri biglietti vincitori: n. 711 – 2284 – 1350 – 1273 - 1758 – 2038 – 1852 – 301 – 27 – 1751 – 2599 – 5 – 2066 – 2154 – 2460 – 387. Per ritirare i premi ci si può rivolgere da Massimo Panozzo presso la Macelleria in centro paese. S.B. Ormai da anni l’edificio alle porte di Treschè Conca, lungo l’ex statale del Costo, si presenta restaurato al grezzo, riportato almeno per gli esterni perimetrali e la facciata fronte strada alla sua primaria e sobria struttura, tipica architettura degli anni a cavallo tra le due guerre mondiali. Per l’ex Colonia Rossi sono passate schiere di bambini, figli dei dipendenti dell’omonima industria laniera scledense, fiore all’occhiello di un “nord-est” che trainava l’intera economia italiana. Negli anni Settanta terminavano i soggiorni per i piccoli vacanzieri, ed iniziava un lento ma inesorabile decadimento dell’edificio. Vent’anni dopo il Comune di Roana acquisiva l’immobile, valutando la possibilità di trasformarlo in casa di riposo per anziani. I primi progetti risalgono all’amministrazione Bolzon, a questi seguì un finanziamento di 800 mila euro che nel 2008 portò lo stabile allo stato in cui oggi lo vediamo. Per ultimare i lavori era indispensabile lo stanziamento di ulteriori fondi dalla Regione Veneto, fondi negati a ragione del fatto che l’Ente decideva di non concedere più quote da destinarsi a nuove case di riposo sull’Altopiano. Col primo stralcio dei lavori già attuato, l’amministrazione roanese valutò quindi un cambio di destinazione d’uso, tagliando dal progetto preventivo la costruzione ex novo di un edificio da affiancare alla restaurata “Villa Montana”. Proprio in questi giorni è in via di approvazione nella sede municipale di Canove il Piano Urbanistico Attuativo denominato “Lughetti”, 3000 metri di terreno recentemente disboscato su cui un tempo insisteva il parco di abeti; una lottizzazione su cui è prevista la possibilità di costruire 7 unità abitative ad uso residenziale. Non si esclude che proprio dagli oneri di urbanizzazione possano sca- Pratiche fiscali: un accordo per il risparmio Una convenzione tra CAF ACLI e CAF CNA e le 10 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali (129 sportelli nella provincia di Vicenza) tra cui la Cassa Rurale di Roana La Cassa Rurale ed Artigiana di Roana Credito Cooperativo offre ai propri soci e clienti due opportunità interessanti per risparmiare nella compilazione e presentazione delle pratiche fiscali. Le dieci Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali della Provincia di Vicenza hanno infatti stipulato un primo accordo con Acli Service Vicenza s.r.l., società partecipata dal CAF ACLI per il servizio di raccolta e compilazione delle dichiarazioni dei redditi. In virtù di questo strumento saranno applicate tariffe agevolate e vantaggiose per la compilazione di modelli degli adempimenti fiscali, riservati a tutti i soci e clienti delle 10 BCC vicentine, che potranno avvalersene dimostrando il rapporto con la loro Banca (informazioni nelle filiali di riferimento). E se il socio o il cliente è pensionato nel caso di Acli i vantaggi aumentano e le tariffe in virtù dell’accordo sono ancora più convenienti. turire parte dei fondi necessari ad un avanzamento dei lavori all’ex colonia, con l’insediamento al piano terra di una nuova scuola materna. Già nei mesi scorsi, rende noto l’Ufficio Tecnico comunale, l’amministrazione Frigo ha avuto contatti con i consigli pastorali di Treschè Conca e Cesuna, circa l’esigenza di creare un uni- Ex Colonia Rossi come si presenta oggi Non solo. Per fornire un servizio ancora più capillare e attento continua anche quest’anno la collaborazione tra le Banche di Credito Cooperativo della provincia di Vicenza e il Caf CNA per lo stesso servizio di raccolta e compilazione delle dichiarazioni dei redditi. La procedura per avvalersi delle tariffe scontate è semplice ed è codificata nel secondo accordo sottoscritto dalle banche. In ogni caso è sufficiente rivolgersi alla propria filiale BCC di riferimento per chiedere la lettera di accredito da presentare al CAF convenzionato per avere diritto agli sconti. In entrambi i casi è previsto un servizio di assistenza fiscale per la compilazione della dichiarazione annuale dei redditi, modelli 730, ICI e Unico in tutte le sedi dei due CAF e nei recapiti provinciali. E inoltre consulenza, assistenza e compilazione dei modelli DSU, ISE/ISEE, RED, denunce di successione, pratiche di assunzione, compilazione fogli paga e contributi Inps per collaboratrici familiari, badanti e babysitter. I vantaggi non si limitano a sconti particolari sulle tariffe ordinarie. Ciò che costituisce il valore aggiunto per questi due accordi sono le politiche di attenzione e di assistenza dedicata che ogni BCC nel suo territorio mette in campo sia a favore di soci e clienti, sia verso i tesserati e gli utenti delle prestazioni del Caf ACLI e Caf CNA. I benefici della convenzione si estendono infatti a tutti coloro che diventeranno soci e clienti di una Banca di Credito Cooperativo. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere alla Cassa Rurale ed Artgiana di Roana. co polo per l’infanzia, posto a metà strada tra le due frazioni che ad oggi contano assieme 25 unità. Rimane comunque da definire il modo di utilizzare i restanti quattro piani del grande stabile, tra i progetti al vaglio si discute per un centro dedicato ai bambini autistici ed una unità sanitaria privata, per i quali risultano già pervenuti dei contatti ed eseguiti i sopraluoghi conoscitivi da parte sia di funzionari della Sanità regionale, che da dirigenti di cliniche mediche. Giovanni Dalle Fusine Immagine degli anni Settanta, quando ancora la struttura era operativa. Un grande striscione rosso accoglieva i villeggianti, vi si leggeva: “Lanerossi - Villa Montana” Ristorante CASA ROSSA località Kaberlaba - Asiago info 0424-462017 BIRRERIA PIZZERIA Musica dal Vivo SABATO SABATO19 30FEBBRAIO: APRILE BAD MOTHER FUCKER il grande rock d’autore AC/DC Led Zeppelin, Iron Maiden - Ozzy 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 10 Lista “Civica per Rotzo” - Candidato sindaco: Michele Arcangelo Iuliani “Cullo il sogno di realizzare a Rotzo un Golf Club” Parola d’ordine: valorizzare ciò che si ha, dalla scuola alle bellezze naturali, al prodotto tipico; creare progetti per le energie rinnovabili e puntare alla certificazione del territorio Ci descriva la sua lista “Una lista composta da molti giovani e soprattutto tutta da gente che nella precedente amministrazione non ha ricoperto alcun ruolo politico attivo. Non per questo però senza esperienza perché possiamo avvalerci di persone che hanno un’ottima formazione e cultura politica di varie estrazioni”. Il vostro programma elettorale sinteticamente su quali tematiche si sofferma? “Sulla trasparenza amministrativa, sulla partecipazione collettiva alle decisioni, sulla comunicazione diretta dei bisogni, necessità e suggerimenti della popolazione. Vogliamo istituire un sito istituzionale del Comune dove si potrà trovare tutto, dalla modulistica alle delibere. E’ importante evidenziare quanto si sta facendo. Poi dobbiamo cercare di caratterizzare la nostra scuola per metterla al riparo da eventuali futuri Nato il 31 maggio del 1960 a Foggia e padre di due bambini. E’ residente a Rotzo dal ’93. Medico chirurgo, è attualmente direttore della struttura complessa di Chirurgia generale dell’ospedale di Asiago dopo varie esperienze in numerosi plessi ospedalieri. Già presidente del Lions Club Asiago 7 Comuni, è stato consigliere comunale in precedenti amministrazioni comunali di Rotzo e anche assessore durante l’amministrazione di Edoardo Sartori. Tra le sue passioni spicca quella del gioco del golf che trova “rilassante e defaticante” dopo le ore trascorse davanti al tavolo operatorio. tagli alla spesa scolastica. La scuola è un presidio del territorio ma non ci si può trincerare dietro questo concetto quindi tipicizziamola con attività alternative e collaterali, con corsi sperimentali con un qualche formula che la renda un’attrazione e quindi meno attaccabile. Così come progetti per le energie rinnovabili e la riqualificazione del patrimonio comunale per entrare a far parte della grande famiglia della certificazione Emas, cosa che costituirebbe un ottimo biglietto da visita”. Quali sono le priorità per Rotzo su cui intendete lavorare? “Tutto parte da un’unica parola, valorizzazione. Valorizzando quello che abbiamo, riusciremo anche a far fronte alle necessità della nostra popolazione. E’ inutile soffermarsi su cosa necessita Rotzo; lo sanno anche i sassi. Ma difficil- mente si riuscirà a dare risposte ai nostri cittadini se non creiamo i presupposti perché sia “opportuno” darci una mano. Va portato a compimento quello che è già presente come il museo archeologico, bisogna rendere usufruibili le tante strade e stradine secondarie che circondano il paese con arredi e tabellazione, fare della patata di Rotzo un presidio del territorio, rendere note le bellezze ambientali di Rotzo al grande pubblico. Solo allora si potrà poi sperare di incentivare investimenti in infrastrutture turistiche e di accoglienza come qualche piccolo ristorante, un bed & breakfast, servizi di supporto. E’ in questa ottica che cullo un sogno, quello di realizzare un golf club a Rotzo. Un circolo chiaramente collegato a quello di Asiago e che permetterebbe il prolungamento della stagione golfistica altopianese di altri 3 mesi perché a Rotzo la primavera arriva prima e l’autunno dopo. Tra l’altro un golf sarebbe altamente qualificante per il paese e credo darebbe da lavorare anche alle strutture già esistenti senza comportare deturpamenti o la necessità di grosse infrastrutture. In più darebbe visibilità a Rotzo, è quella plusvalenza che potrebbe essere la chiave di volta creando indotto, posti di lavoro e incremento delle entrate comunali che allora permette- 1) LISTA CIVICA PER ROTZO Candidato sindaco: Iuliani Michele Arcangelo Tondello Lauro Slaviero Costantino Costa Patrizio Sartori Massimiliano Sartori Christian Sartori Mirco Toldo Luca Vellar Massimo Spagnolo Roland rebbero di dare quelle risposte che la cittadinanza chiede; risposte che non rimarrebbero sul foglio del programma elettorale”. Gerardo Rigoni Lista “La Destra” - Candidato sindaco: Livio Toldo “Risvegliare l’attenzione dei politici verso Rotzo” E più attenzione vuol dire fondi per sistemare i marciapiedi, riaprire una strada, ristrutturare uno stabile per farne un piccolo albergo Ci descriva la sua lista. Posso contare su gente giovane, ricca soprattutto di voglia di fare, motivata, che considera importante la salvaguardia dei paesi di montagna, e le esigenze di chi abita un territorio troppo spesso dimenticato dall’amministrazione centrale regionale. Il suo programma elettorale, sinteticamente, su quali tematiche si sofferma? Anche se Rotzo è un piccolo paesino, posto in zona defilata rispetto agli altri centri dell’Altopiano, ciò non significa che chi vi risiede debba avere meno degli altri. Ci vivono abitanti di “serie A”, ed è giusto che le loro necessità siano prese nella giusta considerazione da chi si occupa di pubblica amministrazione. Per quanto la vocazione turistica meriti sviluppo, non troviamo giusto l’insensata cementificazione, pasco- Livio Toldo, nato a Valdagno il 30 settembre 1960. Due figli ed un lavoro nel settore metalmeccanico, da sempre impegnato in politica, ricopre la carica di dirigente provinciale nel partito La Destra. Già candidato capolista per le amministrative a Malo. Tra le sue passioni mette in prima fila libri e quotidiani, “Leggo proprio di tutto, basti pensare che da anni sono abbonato alla rivista Rinascita-Quotidiano di Sinistra Nazionale. Poi vengono le escursioni in montagna, alle quali mi accompagno con la famiglia e amici”. Partecipa con mansioni dirigenziali all’attività sportiva del “Calcio Malo 1999” ed è allenatore AICS. li e boschi non vanno immolati sull’altare delle seconde case. Troviamo più appropriata la ristrutturazione degli edifici esistenti. Inoltre intendiamo incentivare la ricettività turistica privata, sul modello del SudTirolo, laddove la villeggiatura è offerta da molti residenti che affittano parte della propria abitazione. Se contiamo gli alberghi di Rotzo, scopriamo davvero la desolazione; lo stesso vale per ristoranti. Incentivare eco- nomicamente queste forme di commercio può essere una soluzione. Quali sono le priorità su cui intendete lavorare? “Lavoreremo per risvegliare l’attenzione dei politici verso Rotzo. E più attenzione vuol dire più denari per sistemare i marciapiedi, riaprire una strada, ristrutturare uno stabile per farne un piccolo albergo eliminando così degrado ed abbandono, far restare in loco le scuole. Ci sono altri argomenti su cui siamo mol- to determinati, possiamo tranquillamente affermare che siamo contro la privatizzazione dell’acqua; impianti, reti e servizi devo restare proprietà dello Stato, che è al servizio del cittadino. Inoltre siamo contro l’edilizia scriteriata, perché a noi non piace vedere un appezzamento di terreno o parte di un bosco distrutto per farne un residence turistico. Questi sono solo alcuni punti. Si tenga presente che non abbiamo presentato la lista “La Destra” contro qualcuno o contro altre liste, la nostra non è una mera azione di disturbo, dopo le elezioni può risultare che saremo in consiglio comunale con un nostro solo rappresentante (siamo realisti!), perciò gli elettori sappiano che con il cuore ci auguriamo che Rotzo, come molti altri paesi di montagna, venga ripopolato magari con tanti bambini perché la montagna abbia ancora un futuro. Infine riteniamo importante ripristinare il giusto equilibrio tra uomo e ambiente, perché quest’ultimo viene spesso calpestato, credo sia significativo spiegare che quando mi reco quassù per una gita e per delle escursioni, cerco di rispettare al massimo quanto mi offre la natura, al punto che mi limito ad ammirare i frutti del bosco, funghi compresi. Sarà che mi sento un po’ di sangue cimbro 2) LA DESTRA Candidato sindaco: Toldo Livio Marzari Paolo Boschiero Stefano Giovanni Silvestrin Jeremy Dall’Osto Daniele Galeone Andrea Fincato Marco Ferraretto Giuseppe Fontana Chirveno nelle vene, infatti porto un cognome che risale al vicino S. Pietro Valdastico, da dove più di due secoli fa i miei avi si trasferirono in pianura”. Giovanni Dalle Fusine 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 11 Lista “Insieme per Rotzo” - Candidato sindaco: Lucio Spagnolo “Ascolto, concertazione, trasparenza e solidarietà per un rinnovato protagonismo della municipalità” Ci descriva la sua lista. “Un gruppo di gente entusiasta consapevole dell’impegno che sta per intraprendere ma nello stesso tempo convinta di poter fare del bene al paese. E’ proprio quell’entusiasmo, associato alla coscienza dell’impegno, che mi ha convinto a mettermi ancora in gioco”. Il suo programma elettorale, sinteticamente, su quali tematiche si sofferma? “Intanto su un metodo di fare politica che accomuna tutti noi della lista ovvero l’ascolto, la condivisione, la concertazione, la trasparenza, la garanzia di diritto per tutti nel rispetto delle norme che regolano la civile convivenza e la solidarietà. Un metodo che vuole proporre un rinnovato protagonismo della Municipalità, chiamata ad un impegno straordinario sia sul Nato il 18 maggio del 1960 a Thiene e padre di due bambini. Maestro elementare. Attualmente ricopre la carica di presidente della Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni” subentrando a Giancarlo Bortoli dopo le elezioni amministrative del 2009. Più volte consigliere comunale a Rotzo è stato anche sindaco nel periodo 1995 – 99. Tra le passioni, “difficili da coltivare per mancanza di tempo”, la lettura, la poesia e la musica a cui si aggiunge un interesse di tutto ciò che è “altopiano”, dai luoghi alla storia alla cultura. piano sociale sia su quello dei progetti. Ecco quindi la necessità di collaborare e concertare gli obiettivi con gli altri 7 Comuni dell’altopiano, con la Comunità Montana, con gli enti e le associazioni presenti sul territorio per comporre un nuovo profilo per Rotzo disegnando l’immagine di una comunità aperta, solidale, innovativa, equilibrata. Una concertazione degli obiettivi da raggiunge- re che deve avvenire anche con gli altri Gruppi consiliari, con la Gente del nostro paese e con le Categorie e le Associazioni nella massima trasparenza e soprattutto con la massima disponibilità all’ascolto”. - Quali sono le priorità su cui intendete lavorare? “L’ambiente, l’agricoltura ed il patrimonio che costituiscono la vera ricchezza della nostro paese. E attra- verso l’ambiente con progetti realizzabili ed ecocompatibili che possiamo far vivere la nostra gente a Rotzo. Poi il sociale e la sanità; ma per far fronte a queste necessità serve che tutti i Comuni altopianesi si associano in un’unica convenzione che potrebbe portare a criteri di maggior efficienza ed efficacia. Ancora l’economia e il turismo; è indispensabile accedere a tutti i contributi derivanti dalle leggi per la montagna, dal GAL Montagna Vicentina che coordina gli interventi e distribuisce le economie provenienti dai flussi economici stanziati a livello europeo. La difficoltà di partecipare a tali programmi risiede spesso nel fatto che i piccoli comuni non riescono a trovare la quota parte per poter accedere al finanziamento generale. Altro tema è il PAT dove si deve procedere ad una attenta analisi dei bisogni del nostro paese e ad una programmazione responsabile, sulla base di previsioni decennali. Poi la cultura valorizzando il nostro secondo tipo di “patrimonio” legato alla nostra storia millenaria (Bostel, Museo Archeologico dell’Altopiano) ma anche a la nostra storia più recente con le opere lasciate dalla Grande Guerra. Infine la scuola 3) INSIEME PER ROTZO Candidato sindaco: Spagnolo Lucio Battafarano Giovanni Caldognetto Luciano Cunico Luciano Dal Pozzo Giorgio Marangoni Sergio Pellizzari Aldo Pretto Massimiliano Rebeschini Andrea Sacco Comis Dell’Oste Aldo proseguendo nel cammino già intrapreso di condivisione e di ricerca responsabile di ogni possibile azione per mantenere le scuole del territorio e riuscire a realizzare quelle opere pubbliche di qualità ambientale e di “cura” estetica, anche nell’ottica di un turismo sempre più esigente, e benessere per il cittadino”. Gerardo Rigoni “Ecco perché la maggioranza uscente non si ripresenta” Matteo Dal Pozzo spiega le motivazioni della sua mancata ricandidatura a sindaco Cinque anni difficili. Difficili non solo perché Rotzo è un Comune piccolo, con tutti i problemi che questo comporta, ma soprattutto perché l’amministrazione di Matteo Dal Pozzo subentrava alla guida del paese dopo oltre un anno di commissariamento in seguito alle note vicende che hanno messo in contrapposizione l’allora sindaco Edoardo Sartori con la sua lista a pochi mesi della sua rielezione. Una vittoria “al fotofinish” quella della lista “Gente di Rotzo” che uscì trionfante dalle urne con soli 27 voti in più della lista “Insieme per Rotzo”. Cinque anni in cui l’amministrazione Dal Pozzo ha cercato il rilancio del paese sia sotto il profilo turistico ed economico sia sotto quello del sociale gestendo numerose difficoltà (vedi piani per il ridimensionamento delle scuole elementari della riviera) e attuando anche grossi investimenti (come la riqualificazione di Campolongo e la ciclo-pedonale transfrontaliera). Ora il gruppo non si ripresenterà alla prossime elezioni, fatto che ha destato la curiosità e lo stupore di molti. Sindaco perché non si ripresenta? Foto Bruno Slaviero - www.rotzo.net “Vari sono i motivi che hanno determinato la non presentazione della lista “Gente di Rotzo” per le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio. Innanzitutto la comunicazione, alla fine del mese di marzo, da parte del nostro capogruppo Lucio Spagnolo di non volersi più candidare con il nostro gruppo ha creato stupore e confusione. Secondo lui la lista era a forte rischio di sconfitta elettorale per non aver amministrato in maniera da ottenere i consensi della cittadinanza. In particolar modo, sempre secondo Spagnolo, abbiamo avuto una gestione poco attenta della variante al piano regolatore, abbiamo mancato i rapporti collaborativi con gli uffici comunali, abbiamo avuto una gestione poco oculata del progetto transfrontaliero della pista ciclo turistica Folgaria-Asiago perché non prevede interventi diretti in paese ma solo lavori in quota. Questo, più altre cose di minor importanza, hanno creato una spaccatura all’interno del gruppo di maggioranza”. Quindi le voci di divisioni interne che giravano in paese erano reali? “Più che di divisioni parlerei di disarmonia. La decisione di Lucio Spagnolo di non candidarsi affatto e, se mai, di candidarsi con un altro gruppo ha sconcertato non poco tutti i consiglieri, fra i quali già qualcuno aveva manifestato l’intenzione di non ripresentarsi per motivi di carattere personale e familiare. Poi dopo pochi giorni si è venuti a conoscenza che lo Spagnolo aveva accettato la candidatura a sindaco nel gruppo che ci era avversario politico nell’ultimo mandato ammi- nistrativo. A quel punto non era semplice ricomporre una lista che fosse competitiva e con persone che riscuotessero i consensi elettorali. Abbiamo quindi deciso, nei giorni immediatamente precedenti alla presentazione delle liste, di cercare un accordo con un altro gruppo che stava preparando una lista elettorale, ma tale accordo è sfumato per la mancanza di pari rappresentatività all’interno della compagine che si sarebbe dovuta presentare alle elezioni”. Recriminazioni? “Rispetto le scelte di tutti e soprattutto ritengo molto dignitosa la decisione dell’attuale gruppo di maggioranza di non riproporsi ma di rimanere liberi da impegni politici e amministrativi, evitando in tal modo compromessi ed anche consapevoli del fatto che l’amministratore dei nostri paesi deve sempre cercare di mettersi a servizio della collettività senza interessi personali e ambizioni politiche”. Rimpianti? “No. In questi cinque anni abbiamo cercato di fare del nostro meglio, certamente con i limiti di ognuno di noi, avendo preso in mano il Comune dopo una gestione commissariale e con tutte le difficoltà economiche dei piccoli Comuni di montagna. Quel poco che abbiamo fatto però l’abbiamo fatto con il cuore e con tanta disponibilità del proprio tempo e delle proprie energie. Un ringraziamento a tutti i componenti del gruppo che ha amministrato Rotzo in questi anni e che si è distinto soprattutto per l’assoluta mancanza di interessi personali”. Gerardo Rigoni 8 l’Altopiano Sabato 30 aprile 2011 12 Variante al PAT e assegnazione dei lotti ERP: provvedimenti per garantire la prima casa Per quanto riguarda il Piano di assetto territoriale, Pino Rossi sposa la filosofia del sindaco di Asiago Andrea Gios: “Passare da un turismo dei beni ad un turismo di servizi” Un consiglio comunale dedicato in modo particolare all’Urbanistica quello che si è tenuto martedì 26 aprile a Gallio in cui sono state presentate e sottoposte a votazione le delibere relative alla Variante al PAT e all’integrazione dei criteri di assegnazione dei lotti E.R.P. in via Ech. Per quanto riguarda la Variante al Piano di Assetto del territorio, l’intenzione di Pino Rossi è quella di avvicinarsi il più possibile alle scelte fatte da Asiago. Non a caso, nell’introduzione del documento preliminare della variante, il sindaco di Gallio cita un concetto tanto caro al collega asiaghese e che è punto fondante del PAT di Asiago: il passaggio da un turismo dei beni, basato cioè sull’incremento dei valori immobiliari della seconda casa, ad un turismo di servizi, basato su uno sviluppo delle attività turistico–ricettive e sull’offerta di nuove opportunità, servizi e posti di lavoro. “Non ci saranno aumenti di volumetria residenziale rispetto a quanto approvato dalla precedente amministrazione, né verranno sottratti metri in più all’agricoltura – afferma Pino Rossi – il tutto a tutela del paesaggio montano e delle risorse naturalistiche e ambientali. Tra gli obiettivi principali si ribadisce il sostegno alla politica della prima casa con la possibilità di edificare su terreni di proprietà o di acquisto di terreni comunali su cui edi- Sulla piazza di Gallio son piovute 900 uova Il Tiro dei Ovi, tradizionale sfida di Pasquetta, ha visto in gara ben 18 squadre Galliesi tutti in piazza, a tirare o a tifare, per la 26° edizione dei “Tiro dei ovi”, tradizionale sfida di Pasquetta. Il sole ha lasciato un po’ di spazio a una passeggera perturbazione che non ha impedito di effettuare la manifestazione. Dopo la classica apertura con il “trombino” di Nereo Gianesini Buscari, è scattata la gara con i bambini. Ben 50 in gara. Questi i podi dei più giovani. Allievi (2-7 anni): 1. Francesco Paccanaro Franci 25 metri, 2. Francesco Ronzani Francy 23.90, 3. Marco Munari Squerz 23.80. Aspiranti (8-14 anni): 1. Davide Munari Dade 46.20, 2. Andrea Sambugaro Andre 45.50, 3. Mattia Schivo Io Piccolo 44.60. Poi il via alla gara “ufficiale”. Come ogni anno l’azienda Eliseo Frison di Cazzago di Pianiga (Venezia) ha donato le uova, circa 900, che i volontari della pro loco hanno cotto e colorato per i concorrenti della gara. Gran partecipazione con 18 squadre, ciascuna composta da tre concorrenti. Gara molto combattuta con tiri di lunghezza e di precisione. Il miglior tiro di precisione (il centro è localizzato a circa 35 metri dal sagrato della chiesa da cui si lancia) è stato a pari merito di Massimo Munari Squerz, Stefano Cora’ Cicca, Jgor Pertile Casetta e Luca Segafredo Duro, tutti e quattro arrivati a 60 cm. dal centro. Il migliore in lunghezza, con 72,30 metri, è stato Domenico Finco Dome. Il podio della gara a squadre: 1. Sisal “Ti piace vincere facile” ; 2. Stellar Beach; 3. Quei dell’an passà. I vincitori (squadra composta da Domenico Finco Dome, Alessandro Sartori Betti, Roberto Grigiante Giulgi) si sono guadagnati l’incisione del loro nome sulla targa della coppa. La pro loco ha deciso di donare 200 euro (cioè importo pari all’offerta della ditta Frison per le uova da lancio), pensando ai bambini che hanno bisogno di cibo, all’associazione “Amici di Silvia, Lisa e Roberta Onlus” che, a ricordo delle tre galliesi scomparse prematuramente, ha in atto progetti solidali tra cui due adozioni a distanza. Alla fine delle premiazioni c’è stata l’estrazione dei premi della lotteria pro centro parrocchiale. ficare. E’ prevista anche la locazione di appartamenti comunali con la formula del riscatto o con prezzo agevolato”. Anche Gallio, come Asiago, intende dunque incentivare la costruzione di strutture ricettive? “Sì, applicando sulle aree destinate a strutture ricettive una perequazione che ad Asiago è pari al 20% e che ovviamente, avendo il territorio galliese caratteristiche diverse e meno opportunità, qui dovrà essere superiore. In parole povere: chi costruisce un albergo, potrà avere a disposizione aree per costruire anche case, in base alla percentuale che si stabilirà”. “Per quanto riguarda le opere pubbliche – continua Rossi - ci dovrà essere un’individuazione di quelle indispensabili e dell’area su cui realizzarle con una indicazione puntuale. Non ci saranno dunque indicazioni generiche in modo che sia ben chiaro come questa amministrazione vede il futuro di Gallio”. La variante prevede anche la valorizzazione del patrimonio pubblico trasformando le aree del Comune in aree edificabili; il sostegno agli interventi di recupero edilizio nelle contrade; la revisione e l’aggiornamento delle zone di tutela non soggette a vincoli di legge; la revisione e il controllo dei parametri del consolidato volti a razionalizzare la resi- denza, la ricettività e le attività artigianali compatibili con il tessuto insediativo esistente; e infine la revisione degli ambiti territoriali omogenei (gli ATO) in due categorie: quelli soggetti a perequazione e quelli non soggetti a perequazione. Zona ERP: presto l’assegnazione dei lotti. Con l’integrazione dei criteri di assegnazione dei lotti di edilizia residenziale pubblica, approvata nell’ultimo consiglio comunale, si potrà finalmente sbloccare una situazione stagnante che vedeva le 15 famiglie di Gallio che avevano sottoscritto i preliminari di compravendita dei lotti nella zona E.R.P. di via Ech ancora 5 anni fa, ancora in attesa dell’assegnazione dei terreni e quindi impossibilitate a proseguire nell’iter di realizzazione delle proprie case. “I lavori di realizzazione dell’area, per un importo di oltre quattrocento mila euro – spiega Pino Rossi sono iniziati a fine del 2008, per concludersi nel gennaio del 2011. In quest’arco di tempo sono sorte numerose problematiche, soprattutto dovute alla presenza di un tubo dell’acquedotto di Oliero, per la quale è stato necessario procedere con la redazione di una perizia di variante per lo spostamento dello stesso. Cosa che ha ovviamente fatto dilatare i tempi. Altra questione che ha allungato l’attesa è stata la trattativa con la ditta appaltatrice che nel corso dei lavori aveva formulato delle riserve per un totale di circa 640.000 euro, oltre agli interessi. Alla fine l’amministrazione è riuscita a sottoscrivere un atto di transazione riconoscendo alla ditta un importo di 32.967,26 euro sui 640.000 richiesti. Alle problematiche insorte durante la fase dei lavori è da imputare la lievitazione del prezzo di cessione dei lotti, comunque contenuto entro i limiti del 10% previsto nei preliminari di acquisto già sottoscritti (si passa quindi dai 110 mila euro preventivati a 119 mila euro)”. Ora dunque si potrà finalmente procedere alla stipula dei contratti definitivi di compravendita, risolvendo alcune problematiche degli assegnatari dei lotti che potranno finalmente provvedere all’edificazione delle loro case. I misteri della croce nascosta Di chi è la cassetta di derivazione posta davanti alla croce dell’antica contrada Spagnoli, che segna anche uno dei passaggi della Grande Rogazione, sul confine tra Asiago e Gallio? Un mistero originato da alcuni “contradaioli” che constatavano come quelle cassette, anzi una in particolare alta circa un metro e mezzo, celassero la nuova croce posta da alcuni bravi volontari, rinnovata e sistemata con un nuovo piedistallo in marmo nell’autunno scorso. Un’affermazione facilmente constatabile e condivisibile da chiunque passi dalla zona. Un mistero poi risolto dall’ufficio tecnico di Asiago che si è subito interessato della cosa. Dopo un sopralluogo e una consultazione delle carte catastali sono emerse alcune significative verità: 1 - le due cassette più basse sono della Telecom; 2 – la cassetta più alta dovrebbe co- munque appartenere al servizio telefonico; 3 – la cassetta più alta era presente nello stesso identico posto anche prima della sostituzione della croce; 4- il tutto avviene su terreno comunale di Gallio perché il confine passa lateralmente alla croce e al ca. 1,5 metro quadrato che la contrada aveva deciso di mettere a disposizione ancora a fine ‘800 per la collocazione di una croce. Mistero risolto e dimostrazione di efficienza dell’ufficio tecnico comunale. Ma rimane una domanda, perché i gestori dei servizi hanno sistemato delle cassette davanti ad una croce? Questa domanda sì forse rimarrà senza una risposta. G.R. Al Ristorante con ill’Altopiano Caseificio Pennar Asiago 8 LA RICETTA 13 Sabato 30 aprile 2011 Capricci di mais e riso con pancetta croccante e bruscandoli su fonduta di Asiago dolce dei Pennar I “capricci di mais e riso” sono un formato di pasta Pangea, che all’Elvis ci hanno presentato in anteprima, dopo che Alessandro Bocchia, amico del produttore, ha collaborato nel predisporre un ricettario per questi prodotti leggeri, idonei anche per i celiaci, che, ad altissima digeribilità, si sposano bene con sughi ricchi. In questo caso vanno serviti con bruscandoli, lavati, tagliati a pezzetti e fatti appassire con un po’ di olio e scalogno, e con pancetta tagliata a dadini e saltata in un’altra padella fino a quando perde il suo grasso e diventa croccante, prima di unirla ai bruscandoli. Dopo aver mantecato la pasta in padella con il condimento (aggiungendo se necessario un po’ d’acqua di cottura) versare su uno specchio di fonduta di Asiago dolce dei Pennar, e servire dopo aver decorato il piatto con qualche pizzico di noce moscata. Elvis Bar, pizzeria - ristorante: staff giovane e tante proposte golose Stavolta con questa nostra rubrica approdiamo all’Elvis Bar, ambiente caldo e accogliente che si trova a Gallio, lungo la strada principale arrivando da Asiago. Ci ospita Gabriele Bocchia che da quasi un anno gestisce il bar ristorante - pizzeria assieme al suo giovane staff. Nel settore della ristorazione da quando aveva 14 anni, Gabriele ha lavorato in diversi locali sia in Altopiano che fuori, cogliendo nel giugno dello scorso anno l’opportunità di mettersi in proprio rilevando la gestione dell’Elvis. La passione per la cucina e la ristorazione è un’arte di famiglia che lo accomuna ai suoi fratelli: Igor, chef di esperienza internazionale presso strutture di grande prestigio in paradisi per vacanzieri (attualmente lavora alle Mauritius) e Alessandro, diplomato cuoco e pasticciere, in servizio come vigile del fuoco ad Asiago, che non manca però di cimentarsi ai fornelli in qualità di consulente-suggeritoresperimentatore per il fratello Gabriele. Tanto che ha voluto essere lui a pensare alle ricette da proporre in questo spazio, ispirandosi ad alcune prelibatezze tipiche del periodo . Ne è nato un mix con un trionfo di sapori e colori freschi e invitanti: piatti squisiti delizia per il palato e piacere per gli occhi, che vale la pena di provare mettendosi ai fornelli o facendoseli direttamente servire all’Elvis Bar. Tornando al “padrone di casa”, la propria creatività Gabriele la esprime anche nell’ideazione di nuovi tipi di pizza, che si differenziano per gli ingredienti, ma anche per l’impasto. Idea vincente si è rivelata ultimamente la proposta unica per l’Altopiano della pasta per pizza fatta con un miscela di cereali che risulta fragrante e leggera e che si può scegliere, in alternativa all’impasto tradizionale, per qualsiasi tipo di pizza. “Oltre che alla qualità degli ingredienti, che è alla base di ogni nostra proposta – dice Gabriele –prestiamo infatti mol- ta attenzione alle varie esigenze della clientela, ricercando sempre un giusto equilibrio fra gusto e leggerezza, con pizze e piatti saporiti ma anche poco calorici. Questo viene molto apprezzato dalla clientela, che vorremmo in questa occasione anche ringraziare per l’affetto dimostrato in questi mesi”. spazio Gabriele ha voluto presentarci quella con porcini di Asiago (raccolti freschi in estate, conservati al naturale e utilizzati tutto l’anno) e Formaggio Mezzano dei Pennar; tra le produzioni locali dello storico caseificio, sempre molto ri- chiesto nelle pizze è l’Asiago Fresco, così come ingrediente apprezzato dai buongustai è anche la ricotta. La pizza è squisita, il dessert pure! All’Elvis anche una serata in pizzeria può diventare un appuntamento più ricco e ricercato, grazie non solo alla grandissima varietà di pizze in menù (oltre 90!) ma anche ai dolci e dessert fatti in casa e per i quali si cura molto oltre alla preparazione anche la presentazione. Con la ricotta dei Pennar quale ingrediente principale si preparano delle frittelle con uova, mandorle, pinoli e aromi la cui ricetta (segreta!) deriva dalla riscoperta mancano poi tiramisù, mousse al cioccolato e altre golosità che variano a seconda della stagione. La cucina sforna piatti casalinghi, in cui, con prodotti tutti fatti in casa e preferenza per le produzioni tipiche locali, non manca mai quella giusta dose di creatività e inventiva che rende ogni proposta originale e ancor più golosa. Tornando alle pizze, in questo LA RICETTA Gnocchi di Tosela dei Pennar e cumino, con spugnole, asparagi bianchi di Bassano DOP e frittatina al prezzemolo e Stravecchio di un’antica preparazione veneziana: servite su una salsa di vino rosso cotto sono deliziose! Particolare è lo strudel fritto dell’Elvis, non PENNARONE PENNAR Questo prodotto assembla le caratteristiche migliori dei formaggi dolci dell’arco alpino, il suo sapore infatti rievoca caratteristiche tipiche dell’ formaggio Asiago, del Latteria e del Fontina armoniosamente unite con sapiente maestria. Molto golosa è anche la varietà “Kummel” con l’aggiunta di semi di cumino L’impasto per 4 persone si prepara con 500 gr. di Tosela Pennar tritata, 100 gr. di farina bianca 00, un tuorlo d’uovo, mezzo cucchiaino di semi di cumino, sale e pepe. Lavorare bene il tutto, impastare e provare a cuocere in acqua bollente due-tre gnocchi prima di prepararli tutti secondo il metodo tradizionale usato per quelli di patata, in modo da provare la consistenza e, se occorre, aggiungere un po’ di farina o pangrattato. Il condimento va preparato pelando, lavando e tagliando a rondelle una decina di asparagi bianchi medio- grossi (tenere da parte le punte crude) e facendoli padellare con un po’ di olio, burro dei Pennar e cipolla. In un’al- SERVIZIO REDAZIONALE tra padella si fanno invece appassire con olio e uno spicchio d’aglio in camicia un pugno di spugnole fresche; si aggiusta il tutto di sale e pepe e poi si uniscono asparagi e spugnole. Si prepara in anticipo anche un frittatina con un uovo, abbondante prezzemolo tritato e 20 gr. di Stravecchio dei Pennar grattugiato, sale e pepe; una volta pronta la si arrotola e taglia a listarelle. Cotti gli gnocchi fino ad affioramento e scolati, si fanno saltare in padella con asparagi e spugnole, e poi si mettono nel piatto completando con le punte crude degli asparagi tagliate a lamelle e le listarelle di frittata. 8 l’Altopiano Sabato 30 aprile 2011 14 Trentacinque anni di raduni al Bivacco dell’Angelo Il dieci aprile si è svolto il tradizionale Raduno dei Fondisti al Monte Zebio. Raduno voluto da un gruppo di amici per ricordare Angelo Rigoni Stern e portato avanti per tanti anni, ben 35, con l’entusiasmo e la passione di sempre. Dopo qualche anno di brutto tempo e neve, quest’anno la giornata è stata soleggiata e mite ed ha permesso a circa 350 persone di ritrovarsi al bivacco per questo appuntamento. Dopo la Messa, celebrata come sempre da don Pierantonio Gios, è iniziata la festa. Un quintale e mezzo di minestrone, 10 chilogrammi di porchetta, 2 da- Gianni Gios, classe 1924, ultimo rimasto dei vecchi amici fondatori del raduno, e suo nipote Giovanni Gios di 4 mesi, figlio di Matteo. La continuità è assicurata! A Baffo Baffo ee Pippo Pippo A della famiglia famiglia Frighetto Frighetto della 1°Trofeo Trofeo Riserva Riserva di di Roana Roana ilil 1° Grande successo di partecipanti e spettatori per la due giorni di prova di lavoro per cani da seguita su lepre, svoltasi nel territorio roanese migiane di vino, 12 soppresse, dolci a volontà, caffè, thè e bibite: è quanto si è consumato insieme in allegria e con grande spirito di condivisione e Le 35 medaglie commemorative partecipazione. A tutti i partecipanti è stata donata una spilla a ricordo di questa ricorrenza diventata ormai una bella tradizione. La distribuzione del minestrone Il 1° raduno per la piccola Sarah Don Pierantonio Gios Grande successo Antonio per il 1° Trofeo Riserva di Roana, prova di lavoro per cani da seguita su lepre, svoltosi nei giorni 16 e 17 aprile in territorio comunale di Roana. Una prova che mancava da questo territorio da molti anni, e che è stato possibile realizzare grazie alla volontà e determinazione di Stefano Frigo, segugista locale, con l’appoggio del presidente della Riserva di Roana Maurizio Panozzo e la collaborazione tecnica della Pro Segugio di Vicenza. Una due-giorni che ha visto la partecipazione di novanta concorrenti con circa centottanta cani, ai quali si sono accompagnati numerosi spettatori che nel seguire le prove, dislocate in numerose zone su tutto il territorio comunale, hanno potu- Rossi con Lampo e Vento to scoprire scorci suggestivi e bellezze naturali in luoghi che alcuni di loro non avevano mai visitato. Infatti, tra i vari partecipanti e accompagnatori, alcuni non erano mai stati prima sull’Altopiano, e anche questa constatazione ha confermato la positività di avere riportato in zona la prova per segugi. A far sì che la manifestazione si svolgesse nel migliore dei modi hanno con- Maurizio Panozzo premia Vittorio Frighetto Il gruppo organizzatore SPAZIO CINEGHEL RIO Sabato 30 aprile ore 17,30 Domenica 1° maggio ore 17,30 THE NEXT THREE DAYS Sabato 30 aprile ore 20 - 22 Domenica 1° maggio ore 20,30 LIMITLESS Sabato 7 maggio ore 20 - 22 Domenica 8 maggio ore 20,30 THOR Sabato 14 maggio ore 20 - 22 Domenica 15 maggio ore 20,30 Trovate la programmazione anche sul sito www.parrocchiadigallio.it tribuito anche l’impegno e il lavoro di una trentina di persone del posto, che hanno fatto da accompagnatori ai concorrenti e ai giudici. La prova amatoriale, che visto il successo riscontrato si intende l’anno prossimo estendere a livello nazionale, ha visto qualificarsi nella categoria “mute” i cani Kira, Messico, Selva e Tromba di Diletta Bernardi, nella categoria “coppie” i cani Lampo e Vento di Antonio Rossi (residente a Canove), i cani Tina e Birba di Mario Bedin, i cani Argo e Lisa di Silvano Cecchinato e i cani Baffo e Pippo di Vittorio Frighetto. Ad aggiudicarsi il 1° Trofeo Riserva di Roana sono stati i cani Baffo e Pippo dell’allevamento del Giorio della famiglia Frighetto. Silvana Bortoli Stefano Frigo premia Silvano Cecchinato 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano Test genetici: poche15 semplici mosse e il Geneslim fornisce indicazioni per un piano alimentare personalizzato Marco Ciatto con Elena, la sorella, i genitori e i nonni E’ aperto in Corso il nuovo “Centro Ottico Ciatto” Uno scrigno con all’interno piacevoli sorprese: è questa, forse anche per la coincidenza dell’apertura proprio alla vigilia di Pasqua, la prima impressione che si ha entrando e ammirando il nuovo Centro Ottico Ciatto, in Corso IV Novembre ad Asiago. Il titolare è Marco, che pur portando un cognome “foresto” è nato e cresciuto ad Asiago, passando fin da piccolo molto tempo nel negozio di tabacchi e souvenir del nonno, il Gianni Carli “Duri”, a pochi passi dai locali dove ora ha dato vita a una propria attività. Dando una mano fin da ragazzino dietro al bancone, ha imparato a muoversi nel mondo del commercio con il giusto approccio verso la clientela, che per i “Duri” ha sempre significato porsi con gentilezza, disponibilità e simpatia. Dopo il liceo, Marco ha deciso di approfondire la sua attrazione per l’ottica con gli studi appropriati, e una volta portati a termine ha mosso i primi passi nell’ambiente lavorando a Padova da un ottico contattologo dove ha acquisito una buona esperienza anche per quanto riguarda problematiche particolari. La formazione è proseguita poi in un negozio di Vicenza, fino a quando non è riuscito a concretizzare l’idea di aprire un negozio proprio, inaugurato il 23 aprile, al civico n.32. Le Marco Ciatto porte del Centro Ottico Ciatto, aprendosi a famigliari, amici e ai primi clienti, hanno svelato un locale rinnovato che ospita un negozio originale, in un’atmosfera fresca e giovane, dove però non si è tralasciato di introdurre insieme alla foggia moderna quei particolari che richiamano lo stile montano, caldo e ospitale. Funzionale e accogliente la sala attrezzata per il controllo della vista, mentre nuovi spunti sono offerti dalla vasta gamma di articoli disponibili, con i marchi al top nel settore, tra i quali ne spiccano alcuni come Dsquared e Jimmy Choo. Soddisfatto dai consensi ricevuti da coloro che hanno già avuto modo di visitare il negozio, Marco Ciatto è pronto e ben motivato nel percorrere con impegno la nuova strada intrapresa, nella quale verrà affiancato prossimamente dalla sua ragazza Elena, che si trasferirà qui da Vicenza, dove già lavora come ottica da qualche anno. “Vorrei ringraziare – commenta Marco – la mia famiglia, in particolare papà Gigi e mamma Antonella, per avermi dato la possibilità di realizzare l’idea di aprire un negozio mio, sostenendomi in questo con i loro consigli e con il loro aiuto. Invito chiunque lo vorrà a visitare il negozio, sarò lieto di illustrare senza impegno quella che è la mia offerta professionale e commerciale”. Servizio redazionale Grazie all’accordo con un’importante azienda di genetica molecolare, presso il Centro Servizi della Farmacia Bosio di Canove è possibile effettuare test genetici che possono fornire importanti indicazioni su predisposizioni allo sviluppo di alcune patologie, oltre che riconoscerle in tempo, migliorando la salute e il benessere attraverso approcci sempre più raffinati e personalizzati. Di questi test fa parte anche il Geneslim, che valuta 7 polimorfismi in 6 geni critici per l’assorbimento dei grassi e la regolazione del metabolismo energetico. I risultati di studi recenti dicono che la corretta combinazione di genetica, regime alimentare e attività fisica aumenta notevolmente le probabilità di raggiungere e mantenere il proprio peso forma. I risultati del test Geneslim , che si esegue con tampone orale, dopo la valutazione dell’esperto dietologo nutrizionista danno indicazioni sia sul tipo di scelte alimentari più appropriate che, nel caso di soggetti sovrappeso, sulla responsività dell’organismo all’esercizio fisico come mezzo per aumentare il dispendio energetico ed eliminare i chili in eccesso. L’esito viene comunicato all’interno di un documento che spiega la funzione dei geni oggetto dell’analisi e le implicazioni del risultato, il tutto corredato da riferimenti bibliografici. Il materiale informativo comprende anche una brochure sull’azienda con i dettagli dell’analisi. Servizio redazionale 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 16 LUSIANA Il 25 aprile a Lusiana Al Buso della Spaluga ricordate tutte le vittime della foiba “Un domani sereno e pacifico si fonda sugli ideali di pace e libertà” In località Ristoro, alla foiba Buso della Spaluga sono stati ricordati i morti del ’45 durante la messa celebrata da don Lorenzo Bazzotto parroco di Travettore di Rosà. Era presente l’assessore Elena Donazzan che ha definito “vergognoso” lo smembramento della targa posta lo scorso anno a bordo della voragine per ricordare la tragica morte di persone gettate vive nella foiba durante la Seconda Guerra mondiale. Nell’occasione è stato ricordato l’alpino Matteo Miotto di Thiene che ha perso la vita in Afghanistan. Era presente con un labaro anche la delegazione di Vicenza dei caduti e dispersi della R.S.U. E.Z. Grande partecipazione alla cerimonia in occasione del 66° annivesario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dalla fine della II guerra mondiale Grande partecipazione alla cerimonia del 25 aprile svoltasi a Lusiana in occasione del 66° anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dalla fine della Seconda guerra mondiale. Oltre alla presenza del sindaco, Antonella Corradin e del Comandante Giacomin della locale caserma dei Carabinieri insieme al parroco Don Valentino Grigiante erano presenti l’Associazione Combattenti e Reduci, tutti i quattro gruppi Alpini del paese, la Protezione Civile, l’associazione Carabinieri in congedo e un gruppo di ragazzi delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo “P.M. Pozza”. La Banda musicale di Lusiana diretta dal Maestro Villanova ha accompagnato la sfilata del corteo lungo via Roma e in piazza IV novembre. La cerimonia è iniziata con l’alzabandiera presso il piazzale della caserma dei Carabinieri per poi concludersi con la deposizione della corona d’alloro presso il Monumento ai Caduti dopo il momento sempre toccante ed emozionante nel quale è stato suonato il Silenzio in onore e ricordo di tutte le vittime della guerra. “Un popolo che non ha memoria è un popolo che non ha futuro” ha ricordato il parroco Don Valentino durante l’omelia e a seguire il sindaco Antonella Corradin ha sottolineato come il ricordo degli avvenimenti di oltre mezzo secolo fa , lungi dal perdere significato, debba rimanere vivo ed importante per tutti. I valori della Resistenza non devono essere messi in discus- sione anche in questi periodi facili ai chiarimenti storiografici che spesso cedono al revisionismo. Valori come la libertà, la giustizia e la pace sono fondativi della Costituzione e dello stato democratico e la democrazia è nata dalla Resistenza. Ed è proprio la Resistenza che ha ridato libertà e dignità all’Italia, una prova di riscatto civile e patriottico che appartiene a tutta la nazione. Ecco quindi il messaggio che ancora una volta viene lanciato da questo 25 Aprile, è solo perseguendo con rinnovato vigore gli ideali di pace, progresso e libertà, vere fondamenta su cui poggia la nostra democrazia, che potrà essere garantito alle future generazioni un domani sereno e pacifico. (E.Z.) Sempre suggestiva la Via Crucis di lumini sul Monte Xausa La sera del Venerdì Santo sul versante nord del monte Xausa è ricomparsa la Via crucis di lumini che ricorda lo scenario della crocifissione di Cristo. La serata limpida ha consentito la perfetta visibilità ai fedeli in processione da Lusiana a Vitarolo e ritorno. La via Crucis di lumini, realizzata dagli abitanti delle contrade Onfesa, Zampese e Ronzani, venne suggerita da un frate alla fine del secolo scorso che aveva visitato la Terra Santa e aveva notato le vie illuminate con lumini ricavati dai gusci di chiocciola gigante riempiti di olio e muniti di uno stoppino imbevuto nel petrolio. La coreografia è stata ripresa da un gruppo di appassionati di tradizioni locali e con oltre 500 gusci di chiocciola è stata ripresa la scenografia pasquale che viene ora riproposta ogni due anni. Il quadro nel complesso è composto da un cerchio che rappresenta l’orto degli ulivi, il percorso fino al monte Calvario con una croce che ricorda la caduta del Signore, le tre croci con al centro con la scala quella di Gesù con sopra il cielo stellato e la tenaglia e il martelli usati nella crocifissione. E.Z. L’annuale ritrovo dei Ronzani Al ristorante “Conca Verde” si sono ritrovati i Ronzani. Ben 75 persone con lo stesso cognome hanno ricordato vincoli di amicizia e parentela. Ma oltre ai Ronzani di Lusiana sono arrivati 4 omonimi dalla Germania e due da Valdobbiadene. L’8 maggio alle 9 a Lusiana verrà celebrata una messa in ricordo dei Ronzani defunti. E’ questa una festa degli omonimi che portano lo stesso cognome che resiste nel tempo e si aggiunge a quella che vede festeggiare chi porta il nome Antonio il 13 giugno nella festività dedicata a S. Antonio da Padova. E.Z. Nella foto, Eva, la più piccola dei Ronzani riuniti alla “Conca Verde”. CONCO Il Crel Auser di Conco: nonni e nipoti insieme per uno scambio sociale Anche a Conco non mancano fantasia e intraprendenza, soprattutto quando si parla di iniziative che riguardano i giovani e gli anziani. Dal 15 marzo al 15 aprile il Circolo Ricreativo Culturale “Auser” ha organizzato un corso base di informatica, affidando ai ragazzi del comu- ne il ruolo di insegnanti. L’obiettivo è stato quello di offrire al paese alcune attività formative e culturali, favorendo l’avvicinamento dei giovani al mondo del volontariato, oltre che tentare di far incontrare due generazioni distanti, che però h a n n o molto da insegnare l’una all’altra. L’interesse riscosso lo scorso anno da questa iniziativa è stato notevole ed ha creato una continuità anche nel 2011, nell’ambito del progetto RAMmentando. Per questo, oltre al corso di informatica, i ragazzi saranno nuovamente coinvolti nella realizzazione di un video, nel quale intervisteranno gli anziani, con l’obiettivo di non scordare le proprie origini; si prevedono inoltre di una grande festa estiva, in occasione del decennale del Circolo e l’edizione di un libro fotografico di raccolta di volti e paesaggi del territorio di Conco che l’associazione ha raccolto nel tempo. Il progetto si propone di creare, tramite percorsi intergenerazionali, un collegamento tra la popolazione giovane e quella anziana del territorio, realizzando qualcosa che da un lato possa valorizzare i giovani, ma che allo stesso tempo dedichi attenzione a quella fascia di età che spesso risulta esclusa ed emarginata per quanto riguarda la comunicazione e la tecnologia di nuova generazione. Per tutte queste iniziative si ringrazia l’interessamento dell’Auser ed il suo eccellente impegno nel promuovere comunità locali solidali ed aperte. Anna Dalle Nogare Inaugurazione della “Casa dei Pini” a Conco Sabato 16 aprile scorso, in località Fontanelle di Conco, ha avuto luogo l’inaugurazione ufficiale della struttura per persone svantaggiate “Casa dei Pini”, comunità alloggio in grado di ospitare fino a dieci disabili. All’evento così importante per il piccolo comune altopianese, è intervenuta Luciana Brunello, presidente della Fondazione Brunello di Vicenza, assieme ad amministratori e autorità locali e provinciali: Valerio Alberti, Direttore Generale della Ulss 3; il sindaco di Conco Graziella Stefani; Roberto Volpe presidente della Cooperativa “La Madonnina” (che ha l’incarico della gestione della struttura, di cui è responsabile l’asiaghese Luisa Scaggiari) e infine Pierangelo Costa, presidente dell’Associazione Genitori Stella Alpina Onlus. La “Casa dei Pini” è un campione di velocità nella realizzazione: ci son voluti appena 5 anni dal momento della progettazione alla sua attuazione, un record se raffrontato al consueto iter richiesto (circa 10 anni), per portare a termine strutture di questo genere. Questo, grazie alla tenacia e alla competenza delle sorelle Brunello (purtroppo Maria Rosa è mancata da poco), cui va il vivo ringraziamento da parte delle famiglie dei disabili assistiti e delle associazioni dei genitori di tutta la Ussl 3. Beppa Rigoni Scit Grande successo per la serata “Erbe e fiori in cucina” Giovedì 14 aprile 2011, presso la sala mensa della Scuola Media Don Italo Girardi di Conco, si è tenuta la presentazione “Erbe e fiori in cucina”. La serata è stata organizzata dall’ amministrazione comunale, in collaborazione con il gruppo “Conco Insieme”, al fine di valorizzare, far conoscere e apprezzare in cucina le erbe che spontaneamente crescono nei nostri prati in questo periodo, quali ad esempio il tarassaco, l’aglio orsino, l’erba cipollina e i fiori, come la primula, la violetta, la pulmonaria. La rassegna è stata introdotta da una breve videoproiezione relativa alle erbe e fiori, che successivamente la signora Viviana Dalle Co- sta ha utilizzato per realizzare con fantasia e creatività alcuni antipasti e primi piatti, presentandoli in seguito per la degustazione. L’iniziativa è stata colta con grande entusiasmo ed una partecipazione superiore alle aspettative, pertanto la buona riuscita della serata ha creato uno stimolo per ulteriori incontri a tema. Sempre nell’ottica di valorizzare il territorio e i suoi prodotti anche quest’anno, nel mese di Maggio, si svolgerà la “Sesta Rassegna Enogastronomica – Tarassaco di Conco”, le cui serate di gala verranno proposte nel Comune di Conco e a partire da quest’anno anche nei Ristoranti del Comune di Asiago. A.D.N. 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 17 FOZA Si commemora il 95° Anniversario della 1^ Battaglia delle Melette I fatti storici Le celebrazioni avranno inizio il pomeriggio di venerdì 3 giugno, con la deposizione di una corona presso il Sacrario Militare. Proseguiranno nella giornata di sabato 4 Giugno presso malga Slapeur Nel 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, l’Associazione “Amici della Storia di Foza” e la Croce Nera Austriaca, in collaborazione con il “Gruppo Alpini Foza” della Sezione A.N.A. “Monte Ortigara”, con l’Associazione Nazionale del Fante – Sezione “Altopiano dei Sette Comuni” e con l’Associazione Nazionale Brigata Sassari promuovono una cerimonia commemorativa che avrà luogo sabato 4 giugno 2011 nelle località già teatro di sanguinosi combattimenti. La cerimonia è prevista alle 11.00 presso Malga Slapeur, comune di Foza, dove sorge il monumento ai caduti del 2° Reggimento Bosno-Erzegovese. A seguire la visita al vicino ex cimitero Bosno-Erzegovese situato a ridosso della prima linea austroungarica del 1916 e alla sovrastante prima linea italiana dove sorgono i cippi intitolati alla M.O. V.M. generale Euclide Turba e alla M.O. V.M. Guido Brunner, sottotenente del 152° Reggimento della Brigata “Sassari”, caduto durante la battaglia. “Nel ricordo della battaglia – spiegano in un comunicato gli organizzatori della manifestazione commemorativa - i reparti eredi delle tradizioni dell’esercito imperial-regio il 7 giugno di ogni anno celebrano nel capoluogo stiriano il Meletta – Gedenkfeir, la festa del Ricordo di Monte Meletta, nella cartografia austriaca corrispondente al nostro Monte Fior. Da parte italiana, invece, nessuna cerimonia e nessun rito hanno mai ricordato il sacrificio dei nostri soldati su queste montagne considerate, al pari del Passo Buole, del Pasubio, del Lemerle e dello Zovetto, le Termopili d’Italia. Eppure, il Battaglione Alpini “Morbegno”, nel ricordo del fatto d’arme, celebra il 7 giugno la Festa di Corpo, e la 1^ Medaglia d’Oro al V.M. concessa alle Bandiere del 151° e 152° Fanteria “Sassari” reca incise le località di Monte Fior e Monte Castelgomberto”. La manifestazione quindi ripara degnamente questa carenza. Le celebrazioni avranno inizio il pomeriggio di venerdì 3 giugno, con la deposizione di una corona presso il Sacrario Militare di Asiago. Proseguiranno nella giornata di sabato 4 Giugno con la cerimonia presso malga Slapeur. All’evento interverrà una rappresentanza austriaca del 54° Reggimento Territoriale di Graz, le autorità civili del capoluogo stiriano e una delegazione bosniaca comprendente i Sindaci di Banja Luka e di altre 4 opstine del circondario. Saranno inoltre invitati i Sindaci degli otto Comuni dell’Altopiano, tra i quali quelli di Asiago e Foza, e quelli dei Comuni sardi di Tempio Pausania, Sinnai e Armungia, tra loro gemellati nel ricordo della Brigata Nel maggio del 1916 l’offensiva austriaca di primavera, meglio nota con il nome di Strafexpedition, investiva l’Altopiano dei “Sette Comuni” con l’obiettivo di scendere, attraverso la Val Frenzela, nella sottostante pianura veneta e tagliare le vie di rifornimento e della ritirata alle Armate italiane attestate dall’Isonzo al Cadore. Tra il 5 e l’8 giugno 1916 sull’acrocoro delle Melette i quattro Battaglioni Alpini “Argentera”, “Morbegno”, “Val Maira” e “Monviso”, inquadrati nel “Gruppo Foza” e i sei Battaglioni del 151° e 152° Reggimento Fanteria della Brigata “Sassari”, privi di alcun sostegno di artiglieria, arrestarono sull’ultimo baluardo montano del Monte Fior e del Monte Castelgomberto gli agguerriti reparti della 6a Divisione Imperiale, tra i quali il 27° Reggimento “Konig der Belgier” e il 2° Reggimento della Bosnia – Erzegovina, al tempo entrambi di stanza a Graz. “Sassari”. Sarà presente la gruppo musicale “Note in allegria” di Dueville. Tre i convocati le rappresentanze del Battaglione Alpini “Morbegno”, del 151° e 152° Reggimento F. “Sassari”, e del Reggimento lagunari “Serenissima” con i loro Comandanti, unitamente ai Comandanti delle Brigate “Julia” e “Sassari”. Per rendere il giusto onore ai nostri Caduti, è stata fatta richiesta di un Picchetto misto, composto da Alpini e “Sassarini”, a sotto- lineare l’inscindibile legame che unisce le Penne Nere delle Alpi e i “Diavoli Rossi” di Sardegna, nato 95 anni fa sulle nostre montagne. Dagli organizzatori perviene in ringraziamento all’Associazione Nazionale Famiglie caduti e dispersi in guerra -sezione di Asiago, e Associazione Nazionale del Fante - Federazione di Vicenza, alla Cassa Rurale Credito Cooperativo di Roana e alla Banca Popolare di Marostica. Giovanni Dalle Fusine tora indignati per i sospetti caduti, non si sa perché, proprio su di loro. L’uccisone di Dino in Slovenia dimostra come, non solo le guardie forestali, abbiano preso una cantonata; perfino il Partito animalista aveva messo una taglia di 2.000 euro sugli “incivili” che mangiano carne d’orso. Perfino la Procura di Bassano del Grappa aveva aperto un fascicolo su quello che sarebbe successo nei primi giorni di luglio 2010 a Foza”. Infine, l’affabile signora Maria, chiude l’argomento con una frase di Roberto Gervaso che, dice, riassume bene la cantonata mediatica sull’orso Dino: “E’ stata una colata di sabbia e cemento in salsa verde- ideologica”. Come darle torto? Forse sarebbe il caso che qualcuno si presentasse in Contrà Cepar a chiedere scusa. Ma non tutto sembra perduto, a parte il fumetto “Vai Dino Vai”, infatti pare sia in arrivo Cesare, altro plantigrado proveniente dalla Slovenia, almeno di Cesare sembra ci sia una foto scattata alcuni giorni fa in Cadore da un certo Cesare Sacchet. Così la “leggenda” può continuare; anche per il 2011 c’è di che parlare, scrivere, non mancherà una pagina su Facebook, il sindaco Gios può “restare con l’orso” e i turisti camminatori sui sentieri altopianesi dovranno stare sempre attenti; ci auguriamo solo che Cesare non batta il record di 15 asini “sbranati” da Dino senza contare i vitelli, conigli e gli alveari. “Uomo avvisato mezzo salvato”. L’orso Dino: realtà o leggenda metropolitana? Intanto in Valcapra di Foza c’è ancora grande disappunto per le “incursioni” dei Forestali in cerca degli eventuali resti dell’orso. “I miei figli – afferma la signora Maria - sono tuttora indignati per i sospetti caduti, non si sa perché, proprio su di loro” L’orso M5, quello delle scorribande in territorio vicentino l’estate scorsa, è stato ucciso in Slovenia suo paese natale, almeno così ce la danno a bere. L’estate scorsa ho attraversato in lungo e largo l’altopiano nella speranza di incontrare Dino ed imprimere il suo muso nella mia fotocamera Sanyo, tutto inu- tilmente: mi sono dovuto accontentare di una foto d’orso fatta dall’amico Giul Dall’Oglio in un “recinto” del Trentino. Sono d’accordo con Stefania, direttrice de “La voce degli 8 Comuni”L’Altopiano-, quando dice che l’orso sia stato il simbolo di una libertà e selvaticità completa, inoltre bisogna ammettere che “l’invisibile” orso Dino era comunque molto amato ma… resta il fatto che nessuno ha visto Dino in “persona” a parte il cacciatore sloveno di Vrhnika che l’ha ammazzato il mese scorso dubbioso, dice, che avesse contratto “la rabbia” per lo strano comportamento dell’animale che, forse, voleva solo liberarsi del colla- re diventato troppo stretto . Memore di tutto il “baccano” mediatico sull’orso M5 (m5 il numero del radiocollare gps per seguirne i spostamenti) ucciso e mangiato, mi sono recato in quel di Foza a Valcapra per commentare la morte di Dino con quei cacciatori “assassini” che avrebbero banchettato con amici cacciatori della pianura proprio a base di spezzattino e tagliata d’orso Dino. “Come vede - mi dice la signora Maria - qui è come uno zoo, essendo la famiglia numerosa alleviamo di tutto, dalle capre ai conigli, dalle pecore agli asini, dalle vacche limousine da carne ai maiali. Tutto si può dire ma non che ci mancasse di che mangiare”. “Mi creda - continua Maria non è per niente piacevole vedere arrivare in cortile 3 camionette di guardie forestali, sguinzagliate non si sa da chi, alla ricerca dell’orso “ucciso” o degli eventuali resti. Solo in camera da letto non si sono permessi di andare, le pare normale? I miei figli sono tut- Amerigo Baù 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 18 ENEGO Marcesina, quale futuro? Un incontro per risvegliare l’amore per la propria terra Un appuntamento indetto dal Comitato pro Marcesina, con il solito interrogativo: “Dopo le aree di sosta arriverà anche l’urbanizzazione di questo luogo incantato?” Nel titolo il senso dell’incontro Giovanna Dalla Pozza (Italia Nostra) ed il prof. Cesare Lasen della domenica delle Palme che ha avuto luogo nella palazzina della Pro loco di Enego, indetto dal Comitato pro-Marcesina il cui intento informativo era rivolto alla popolazione...latitante! Fra i relatori, le note ambientaliste Giovanna Dalla Pozza (Italia Nostra-Vicenza) e Valentina Dovigo (Legambiente Veneto) e un esperto che da 20 anni non saliva in Altopiano: il biologo feltrino CesaValentina Dovigo re Lasen, studioso di (Legambiente) un dar Wohl de botanica, floristica, Regierung g ist dar fitosociologia e studi Wohl de Volkes” ecologici, come quelli (Regierung=governo): effettuati per “Habitat “Il bene del popolo è Natura 2000”. La sua il bene della Reggenè una vita dedita alla riza, il bene della Regcerca (soprattutto sulgenza è il bene del le montagne popolo”), sia finito nel dolomitiche), che si è dimenticatoio. tradotta in oltre 160 A volte si ha l’imprespubblicazioni scientifisione in Altopiano di che. E’ stato Docente soffrire di narcolessia, Universitario a Padodi aver perso la pasva, Ferrara, Ancona, promo- dere, anzi, ne ha preciso do- sione, la partecipazione attiva tore del Parco Nazionale del- vere: “Risvegliare le co- al governo del territorio come le Dolomiti bellunesi e mem- scienze è l’obiettivo primo di facevano i nostri avi, come se bro della Federazione Italiana qualsiasi forma di rivendi- delegando ad altri (gli ammiParchi e Riserve naturali e cazione. La mancata parte- nistratori di turno), si potesse Consigliere di amministrazio- cipazione all’incontro da esimersi da responsabilità ed ne della Fondazione Cassa di parte degli eneghesi, è se- errori, scaricandoli poi in modo Risparmio Vr-Vi-Bl-An. Nel gno di scarsa consapevolez- pilatesco esclusivamente su di suo intervento ha dissertato za dei propri diritti, in par- loro. La democrazia partecisulle caratteristiche di area, ticolare se abitante di una pata è andata a farsi friggere: sulle sue peculiarità e unicità terra, saggiamente retta per questa è la sensazione emere sul danno ambientale che 700 anni da autogoverno, sa il giorno delle “Palme” ad l’attuazione di un progetto che vicinie, colonnelli”. Pare che Enego! C’è però il sentore che prevede inserimenti impattanti, il detto:”Dar Wohl de Volkes, qualcosa si stia sbloccando, su potrebbe avere sugli ist dar Wolh de Regierung, un fronte o sull’altro. Comunecosistemi presenti: torbiere, boschi, pascoli. Da parte di organizzatori e relatori è nuovamente emerso il dubbio: “Non è che la costruzione di Risultato storico per l’US puntando solo a ribadire l’egecosì tante aree di sosta, farà Enego Calcio, allenato da monia in classifica; il risultato da apripista a lungo termi- Silvano Cerato, che sabato finale infatti è stato asciutto, ne all’urbanizzazione di un scorso, vigilia di Pasqua, si è ma importantissimo, raggiunterritorio ancora vergine?” laureata campionessa, con due to a metà ripresa grazie ad “Non si tratta di un semplice giornate di anticipo, del cam- una prodezza di Davide Guzzo: dubbio -affermano i membri pionato CSI “Open 35” di A2. 1 – 0, che ha dato la vittoria di del Comitato- ma dell’eviden- Il campionato Centro Sporti- campionato sicura agli te indifferenza alla richieste vo Italiano è collegato alle eneghesi, con 2 giornate di specifiche e reiterate all’am- parrocchie ed è parallelo a anticipo ed un notevole marministrazione comunale (effet- quelli della FIGC. Da 6 anni gine di 11 punti proprio sulla tuata anche attraverso un Enego milita in questa cate- Farrentina. Nei prossimi due esposto alla Procura della Re- goria nell’ambito della provin- appuntamenti Enego incontrepubblica) che, è stato ribadi- cia di Belluno, provincia che rà: la Fenadora di Fonzaso e to, seppur ricevuto nelle mani prevede la sospensione del quindi in casa, chiuderà quedegli interessati, ha dato fino- campionato per due mesi nel sta brillante e memorabile stara esito nullo”. corso della stagione invernale gione con il derby vicentino Quello che il Comitato lamen- quando i campi sono imprati- contro il Cismon. ta è la mancanza di informa- cabili. Nella terzultima di cam- Questa bella e giovane squazione e trasparenza dell’Am- pionato, in casa, l’Enego ha dra nata sei anni fa, ha costruministrazione eneghese, com- affrontato la Farrentina, se- ito il successo di questa staportamenti che il cittadino ha conda in classifica, e l’ha bat- gione con pazienza e perizia, invece pieno diritto di preten- tuta senza troppi “fronzoli”, anno dopo anno, anche grazie que vada, chi perderà la partita non se ne starà certo con le mani in mano. Noi cittadini, meglio, noi cittadini italiani, dobbiamo per amore o per forza tornare ad occuparci delle cose di Casa nostra (non inteso come... “il nostro piccolo orticello”), tornare al “Dar Wohl de Volkes”, perchè tutti siamo correi per ciò che accade, non possiamo più girare la testa dall’altra parte, lamentarci e basta. Impegnarci, informarci, fa parte dei nostri doveri, come lo è tirare per la giacca chi governa, esigendo spiegazioni, prendendo coscienza, mettendoci del proprio: facendo fatica insomma. Comodo mandare avanti i soliti, metterli alla berlina e poi additarli come fessi. Una volta qui vivevamo di pastorizia, transumanza, pensionatico: cioè di “pecore”, adesso viviamo da “pecoroni”. Beppa Rigoni Scit Il sindaco Rodeghiero: “Non è vero che manca l’informazione” “Chi dice che sul progetto di Marcesina manca l’informazione o non sa quello che dice o è in malafede”. Parola del sindaco di Enego Igor Rodeghiero. Il progetto forse più contestato nella storia recente dell’altopiano vede due “filoni” che da oltre due anni non si risparmiano per sostenere il proprio punto di vista. Da una parte il comitato “Enego e la sua Marcesina” che contrasta il progetto finanziato con 3,5 milioni di euro di fondi transfrontalieri soprattutto nel capitolato riservato ai parcheggi ritenuti troppi e troppo invasivi. Dall’altra parte l’amministrazione guidata da Rodeghiero e i suoi sostenitori che vedono nel progetto una vera opera di salvaguardia della Piana che però può anche creare un importante indotto sia economico sia occupazionale per il paese. “Nego in maniera più assoluta che manca informazione sul progetto Marcesina. Anzi credo che in nessun Comune del comprensorio c’è stata tanta disponibilità per informare su un progetto: c’è stato un invito pubblico all’annuncio del progetto, sul bollettino comunale c’è una pagina dedicata e nell’ultimo consiglio comunale è stata formata una commissione consigliare apposita, a cui la minoranza ha scelto di non partecipare, per seguirne l’iter. Poi se ad ogni passaggio burocratico dobbiamo fare una sorta di “annuntio vobis” passeremo le giornate a annunciare cose di fatto poco interessanti ai cittadini e ai futuri usufruitori dei servizi proposti dal progetto”. “Non si può continuare a chiedere incontri e dialogo e nel frattempo diffondere disinformazione definendo il progetto uno spreco di denaro o peggio ancora uno scempio – prosegue Rodeghiero – Nonostante siamo stanchi di ripeterlo, il progetto non fa altro che rinnovare l’esistente e cerca di evitare che la gente parcheggi o faccia picnic ovunque, ovviando a quell’accesso massiccio ed indiscriminato alla Piana che ha comportato un notevole degrado ambientale.” Un progetto che, per Rodeghiero fa parte di “un insieme per il rilancio di Enego”. “Quando mi sono insediato ho elencato una serie di obiettivi che dopo tre anni si stanno realizzando con nuove strutture e servizi per la cittadinanza ed i turisti che daranno una svolta al paese per troppo tempo intorpidito”. Un progetto “globale” che parte da alcuni capisaldi: Marcesina, ciclopista del Brenta con bicibus che sale fino ad Enego e Valmaron, abbellimento del centro storico. “Progetti che danno risposte ai bisogni, incentivano l’economia e creano anche posti di lavoro – conclude Rodeghiero - Forse è proprio questo che dà fastidio”. Gerardo Rigoni L’U.S. Enego Calcio vince il Campionato CSI “Open 35” agli allenatori che si sono susseguiti in panchina: due stagioni Davide dalla Costa, una stagione Damiano Cappellaro, Moreno Amabile e Stefano Cenci. In ognuna di queste sei stagioni, la squadra ha sempre raggiunto una posizione tra le prime quattro classificate, per ben due anni ha terminato al terzo posto. Stefania Simi U.S. Enego Calcio: Lucia Bertizzolo (Presidente); dirigenti: Stefano Cenci, Davide Dalla Costa Franco Frison, Gian Augusto Fincato; Silvano Cerato (Allenatore); giocatori: Fabio Cerato (Shell), Andrea Caregnato, Enrico Vellardi, Davide Cerato (Dede), Luca Dalla Palma, Nicola De Rocchi, Alberto Mette, Marco Peruzzo (Tata), Francesco Caregnato, Igor Cenci, Giovanni Fincato, Matteo Dalla Palma, Filippo Cenci, Davide Guzzo, Mattia Fontana, Matteo Frison, Marco Peruzzo (Plastico), Matteo Bertizzolo (Beverly). 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 19 ENEGO di Stefania Simi E’ stato inaugurato il nuovo Centro di aggregazione diurno di Enego. La cerimonia ufficiale si è tenuta sabato 23 aprile. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Igor Rodeghiero, il consigliere regionale Costantino Toniolo, presidente anche della commissione bilancio e urbanistica della Regione Veneto, l’Onorevole e sindaco di Rosà Manuela Lazzarin, la dottoressa Gabriella Coi dirigente dell’Ussl di Asiago e naturalmente don Andrea Stevanin che sottolineando l’importanza di aiutare il prossimo e richiamandosi al secondo comandamento, “ama il tuo prossimo come te stesso”, ha voluto ribadire l’importanza dei luoghi di aggregazione, nati per sconfiggere la solitudine in particolare degli anziani e delle persone in difficoltà. Il nuovo centro di Aggregazione, che sarà operativo dal prossimo mese di giugno, occupa il piano terra di una vecchia palazzina ora ristrutturata, uno dei corpi che costituivano fin dai primi anni del ‘900 la struttura della Colonia Preventoriale detta Colonia Alpina Bassanese, e attiva fino agli anni ’70. Nell’ambito di questa struttura a segmenti, si trova anche il distretto dell’USSL, con i suoi uffici ed ambulatori, inaugurati circa tre anni fa. Senza dubbio una preziosa architettura di recupero, di cui i paesi, soprattutto di montagna, con le tante strutture lasciate in disuso e abbandono, hanno Inaugurato il Centro di aggregazione Occupa il piano terra della vecchia palazzina, ora ristrutturata, dell’ex Colonia Bassanese - Sarà operativo dal prossimo mese di giugno. Ospiterà attività sociali, ludiche e culturali rivolte a tutti Lo stemma comunale torna alle origini grande bisogno! Con il contributo della Regione Veneto, l’Amministrazione di Enego ha sistemato il piano terra del corpo Ovest (il piano superiore è di proprietà dell’ Azienda Sanitaria di Bassano del Grappa) organizzando i locali per attività sociali, ludiche e culturali, rivolte a tutta la popolazione, dagli anziani fino ai giovanissimi; c’è inoltre un’accogliente sala Tv – Video e, nello spazioso cortile esterno, sono stati costruiti i campi da bocce. Gli ampi locali ospitano fra l’altro una organizzata cucina dove verranno preparati i pasti per gli anziani che ne faranno richiesta; i pasti potranno essere consumati naturalmente nella luminosa sala da pranzo o potranno essere consegnati a domicilio. L’idea, come ha voluto illustrare ai suoi ospiti il sindaco Rodeghiero, è quella di mettere a disposizione i mezzi del Comune per andare a prendere a casa gli anziani che ne facciano richiesta, i quali potranno passare la giornata al centro, pranzare e a pomeriggio avanzato essere riaccompagnati a casa. La volontà è quella di rompere l’isolamento in cui vivono mol- te persone, proporre un luogo accogliente in cui incontrarsi e socializzare, ascoltare musica, ballare, fare attività ludico sportiva. Il giorno dell’inaugurazione, la cosa bella è stata proprio questa, vedere la popolazione più anziana raccolta per il pranzo, gente che non si vedeva da anni e che finalmente ha avuto un’occasione per uscire di casa, per ritrovarsi, chiacchierare, raccontarsi, chiedere, e alla fine chi ha potuto ha fatto qualche giro di ballo, gli altri si sono comunque divertiti gustando la musica. L’amministrazione comunale, in un’ottica di recupero delle tradizioni storiche ha voluto ritornare al primo stemma di Enego, quello della croce bianca in campo rosso. Uno stemma che si può ammirare sia sul frontone del municipio, dove è scolpito in pietra, sia nell’affresco sul soffitto della sala consiliare ed in quella di Asiago. Quello messo definitivamente in soffitta, stilizzato con croce argentata in campo azzurro, è entrato in vigore durante il ventennio fascista, quando era prassi cercare di «modernizzare» e «svecchiare» anche i simboli, come capitò pure per l’antico stemma di Enego. Un aneddoto curioso: quando la Consulta araldica chiese al Comune di Enego le prove dell’uso “ab immemorabili”, cioè da tempo immemorabile, dello stemma bianco azzurro il podestà Ciardullo giustificò così l’arbitrario decisione: «In esito al foglio in data 11 giugno 1929 mandai il giorno successivo all’Abate Mons. Rumor di Vicenza la lettera. Apprendo ora dai giornali che il medesimo, in pellegrinaggio nella Terra Santa, è improvvisamente morto a Gerusalemme. Non so quindi ora a quale storico rivolgermi per avere i dati comprovanti la mia asserzione e che cioè lo stemma di Enego, così com’è ora, lo si usa “ab immemorabili”». La Consulta araldica dell’epoca si accontentò di tale spiegazione e diede parere favorevole senza approfondire l’autenticità con un’adeguata ricerca storica. Una più approfondita ricerca storica si trova nel libro di Giancarlo Bortoli «Saggio sullo stemma di Asiago, della Reggenza e degli altri Sette Comuni Vicentini”. 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 20 IN LIBRERIA In uscita “Grande Guerra, Piccoli Tesori” Il nuovo libro illustra i reperti della Grande Guerra, spiegando l’uso e la provenienza di decine di oggetti CULTURA Oltre 100 immagini di reperti provenienti dal fronte del primo conflitto mondiale. “Grande Guerra – Piccoli Tesori” è la nuova ricerca su quanto le battaglie, dalle Guidicarie al confine con l’ex Jugoslavia, hanno lasciato sul terreno. Oggetti appartenuti ai soldati dei vari schieramenti in armi vengono esaminati nel libro, fra qualche giorno nelle librerie e nelle edicole, “Grande Guerra, Piccoli Tesori” (edizioni Menin) da Giovanni Dalle Fusine e Walberto Bortoloso, offrendo a lettore utili informazioni circa la classificazione e l’evoluzione di quanto oggi resta di ciò ch’era in dotazione ai reparti. Unitamente ai materiali d’ordinanza, lo studio approfondisce inoltre la conoscenza sui beni di produzione civile che spesso accompagnavano la truppa. Gavette e borracce, giberne e ramponi da ghiaccio, tronchesi e maschere antigas, attrezzature individuali e utensili dell’immenso apparato messo in moto durante il conflitto dalle nazioni belligeranti, si ripresentano quando si cerca tra trincee dell’ampio fronte. Oggetti il cui valore non è dato tanto dalla loro rarità, quanto dalla peculiarità di essere stati effettivamente usati dai soldati, nell’intento di so- Premio “Quando la volontà vince ogni ostacolo” - Silene Thiella ottiene la menzione speciale Promosso dal Distretto 2060 dell’International Inner Wheel Italia e dal Distretto 2060 del Rotary International, sabato 9 aprile si è tenuto a Susegana (TV) il Forum “I giovani e la società: una sfida educativa da vincere insieme”. Ricco e qualificato il lotto dei relatori i cui interventi hanno trattato le problematiche legate al disagio giovanile ma anche alla promozione della legalità e dell’etica nelle strategie educative. Di questo hanno parlato Maurizio De Vanna direttore della Clinica Psichiatrica dell’Università di Trieste; Carlo Nordio, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Venezia, Pietro Lombardo, psicopedagogista e direttore del Centro Studi Evolution di Verona ed il Cardinale Marcelo Sanchez, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze. Agli interventi e al dibattito ha fatto seguito la consegna dei riconoscimenti del premio “Quando la volontà vince ogni ostacolo”, ideato per sottolineare la realtà di candidati diversamente abili che sono riusciti ad affermarsi nella vita e a vincere, dimo- strando una particolare forza di volontà per conquistare una dignità pari a quella di ogni altra persona sia nel mondo del lavoro che nelle attività sociali in genere. La qualificata giuria ha assegnato due ex aequo a Patrizia Giacometti, presentata dal Rotary Club Conegliano, e a Claudio Zucchi, presentato dall’Inner Wheel Club Padova, ma anche due menzioni speciali per Giuseppe Malafarina, presentato dall’Inner Wheel Club Brescia Sud, e alla scledense Silene Thiella, presentata dal Rotary Club Asiago. Cesare Pivotto L’impegno di una vita per divulgare la cultura della neuropsichiatria infantile La dottoressa Silene Thiella, nasce nel 1933 a Santorso ed all’età di sei anni è colpita da poliomelite anteriore acuta e per tutta la vita ha dovuto lottare a causa di questa malattia. Ottenuta la laurea a pieni voti in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, si specializza prima in Pediatria e quindi in Neuripsichiatria infantile a Pisa. Già primario neuropsichiatra infantile dal 1969 al 2000, direttore del Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile e Psicologia dell’Età Silene Thiella con il Evolutiva dal 1997 al 2000, proGovernatore del fessore a contratto presso la Distretto Rotary 2060 Scuola di Specializzazione in Riccardo Caronna ed il Presidente del Neuropsichiatria Infantile delR.C. di Asiago Dario la Università degli Studi di VeDal Collo rona dal 1993 al 2000, svolge anche un’intensa attività a seminari e convegni 37 a Schio diventa la Sede dell’ANIEP onlus in Italia ed all’estero; con l’avanzare dell’età perde della Provincia di Vicenza di cui è la presiprogressivamente competenze motorie, come è dente e per la quale si impegna in varie iniproprio dei portatori di esiti di poliomielite, ma ziative di promozione sociale. Scrive anche continua la sua attività fino al raggiungimento dei libri; nel 1983 vince il secondo premio al dell’età pensionabile e oltre, fino al gennaio 2000, “Lega tumori” di Parma col racconto “Sotto allorché è collocata a riposo. Dopo qualche mese, il portico” e pubblica saltuariamente racconti a seguito di una disastrosa caduta, finisce su una sulla rivista “La Serpe”; nel 2006 pubblica il sedia a rotelle, da dove “può vedere il mondo in libro “Domande di genitori - risposte di un altro modo, con meno fatica e senza paura di neuropsichiatra infantile”, compendio del suo cadere”. Si batterà per i diritti dei disabili, per l’eli- percorso formativo e professionale. Contiminazione delle barriere architettoniche, per la vita nua a divulgare la cultura della indipendente, per la inclusione a tutti i livelli e per neuropsichiatria infantile collaborando con tutti. “La Casetta “ in via Maso Dalla Vecchia, giornali e riviste. pravvivere alla sorte avversa, ad una fucilata sparata da un nemico invisibile nascosto dietro a ripari di pietra e sassi, ad una scheggia di bomba che ha viaggiato per chilometri. Soldati poveri, che si portavano dalle rare licenze piccole cose utili a rendere meno dura la permanenza precaria tra le fila di un esercito troppo spesso decimato dagli attacchi. Ecco che ogni piccolo oggetto può quindi ergersi a ricordo di quanto è accaduto un secolo fa, rievocando tante piccole identità, uo- mini diversi nel colore della divisa, ma accomunati nel sacrificio estremo, ognuno eroe per la propria bandiera e per il rispettivo Paese. L’immenso puzzle di materiali trova spazio tra le pagine della ricerca, per la cui compilazione gli autori hanno attinto da collezioni private dai musei di Canove e Treschè Conca. Centinaia i reperti trattati, accompagnati da esaustive annotazioni didascaliche. GLI AUTORI - Walberto Bortoloso, di San Vito di Leguzzano, da sempre appassionato di escursioni lungo le montagne dell’arco alpino, a cui affianca l’approfondimento di avvenimenti e tradizioni ad esse legate. Con il materiale del proprio archivio collabora costantemente alla stesura di opere riguardanti il primo conflitto mondiale, mettendo a disposizione la propria conoscenza uniformologica per l’allestimento di mostre tematiche. Attualmente riveste la carica di vicepresidente del Museo Etnografico sulla lavorazione del legno di San Vito di Leguzzano. Giovanni Dalle Fusine, nostro collaboratore, residente a Malo, periodicamente pubblica articoli a carattere storico su riviste a tiratura locale e nazionale. Direttore editoriale del sito “www.lagrandeguerra.net”, ha al suo attivo alcune opere sul primo conflitto mondiale: “Quel che resta”, Grafiche Marcolin, Schio (2005). Con Alessandro Gualtieri: “Dal Piave alla Prigionia” (Nordpress Ediz. 2007), tradotto in inglese per il mercato americano col titolo “An Italian Forever” – “Recuperanti” (Nordpress Ediz., Brescia, 2009) – “Guida ai Musei della Grande Guerra” (Nordpress Ediz. 2009); - “Schegge, cartucce e soldati senza nome” (Menin Ediz. 2011); con Paolo Snichelotto: “San Vito e sanvitesi nella Grande Guerra” (Grafiche Marcolin 2008); Guardiano di stelle…e di vacche Un libro particolare, quello scritto da Andrea Nicolussi Golo. Particolare non solo nel contenuto, ma anche nella sua forma espressiva. Il libro racconta di personaggi, fatti, vicende di un piccolo paese , Luserna, roccaforte cimbra della montagna trentina ai confini con la montagna vicentina. E’ un contenuto particolare, caratterizzato da aspetti tutti da leggere e da conoscere (guerre, profugato, povertà, lavori duri, emigrazioni senza fine, avventure…). Un mondo scandito profondamente dalle stagioni della natura, un mondo in cui “non potevi mai , in nessun caso, ribellarti all’ordine posto all’esistenza dal passare delle stagioni”. Stagioni che erano inferni di miseria e di fatica, miracoli di felicità e di nuova vita. Stagioni che fanno ricordare le pagine struggenti dell’ultimo libro di Mario Rigoni Stern (Stagioni), il quale ha scritto anche una amichevole riflessione introduttiva a questo libro di Andrea Nicolussi. L’autore ricorda tutto questo mondo dalla sua posizione di “Guardiano di stelle e di vacche”, una attività che impegnava gran parte dei ragazzi in montagna nei pascoli e nelle malghe dove bisognava custodire mucche e pecore durante la stagione estiva. Talvolta anche in compagnia di caprioli “con i loro occhi di bimba…lo sguardo dolce e mansueto di chi non conosce il male.” Un mondo dominato dalle grandi forze della natura e dall’immensa provvidenza di un Dio , “molto più alto del piccolo dio del turismo” che riempie oggi i cieli dei nostri paesi di montagna. Ma è la forma espressiva che caratterizza in modo particolare il libro di Andrea Nicolussi. “Io non sono uno scrittore, non invento storie…”, scrive l’autore mentre racconta la vicenda di Katary, facendo ancora sentire la vicinanza con Mario Rigoni Stern. Egli racconta, facendo parlare la gente, il paesaggio, le piante, gli animali, con le loro parole, le loro frasi, i loro rumori, il loro miscuglio di lingua italiana, trentina, cimbra. E’ nella lingua cimbra che si sente la verità, si sente battere il cuore del paese e delle persone. E’ nella lingua cimbra che il ricordo si fa più vivo, il rimpianto si fa più accorato. Vorgel’z z Gott per dire grazie, schell per indicare il campanaccio delle mucche, schnearoaf per indicare le ciaspole per camminare sulla neve…Nel miscuglio di lingue diverse si sente il cambiamento di costume, di mentalità e di vita che ha investito nel nostro tempo anche un piccolo paese come Luserna. “Nessuno dei soloni che pontificano immaginano come si potesse vivere a Luserna fino agli inizi degli anni settanta…Forse solo Pasolini, grazie alle sue radici contadine del Friuli, aveva intuito qualcosa”, osserva Andrea Nicolussi. Cambiamenti, smarrimenti, paure, fino al presentimento che “tutto tornerà com’era stato…als bart khearn bidrum alt”. E’ un libro che aiuta a conoscere, aiuta ad amare realtà marginali, realtà dimenticate: aiuta a capire, come scrive Mario Rigoni Stern “che cose importanti per vivere bene ci sono anche fuori delle grandi città”. Sergio Bonato 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 21 LA RUBRICA DELL’ECONOMIA Dichiarazione dei redditi: Il modello 730/2011 Entra nel vivo anche quest’anno la stagione delle dichiarazioni dei redditi. Dal mese di aprile i contribuenti persone fisiche dovranno scegliere quale modello utilizzare per presentare la propria dichiarazione dei redditi. Per l’anno 2011, i modelli di dichiarazione fiscale utilizzabili sono il 730/2011 e i modelli Unico 2011 o semplicemente il Modello Unico 2011. L’Agenzia delle Entrate ha comunicato i termini ultimi di presentazione del modello 730/11. Anche quest’anno sono state designate due date distinte entro le quali consegnare il modello 730: la prima scadenza è riservata a chi presenta il mod. 730/11 al proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico), mentre la seconda scadenza è riservata a chi presenta il mod. 730/11 a un C.A.F. o a un intermediario abilitato (al commercialista per intenderci). In funzione della modalità di presentazione sopra illustrate, i termini di consegna del modello 730 2011 sono sabato 30 aprile 2011 (che slitta al 2 maggio ) se il modello è presentato al proprio sostituto d’imposta, e martedì 31 maggio 2011 se il modello viene presentato a un CAF o a un professionista abilitato. Il lavoratore dipendente o il pensionato che ha percepito solo il reddito attestato dal proprio Cud è esentato dal presentare la dichiarazione dei redditi. Il 730 può essere presentato al CAF già integralmente compilato senza la necessità di corrispondere costi per il servizio. Il CAF è tenuto in ogni modo a controllare la documentazione e se conforme a vistarla e inviarla per via telematica all’Agenzia delle Entrate. Diversamente il CAF potrà richiedere un compenso in funzione del servizio svolto. Ricordiamo in breve la documentazione necessaria per la compilazione del modello 730 indipendentemente da chi provveda a compilarlo. La documentazione da produrre, ad esempio, è costituita dalle certificazioni (quali il CUD 2011) attestanti reddito e ritenute, e dagli scontrini, ricevute, fatture e quietanze comprovanti gli oneri. Non va prodotta la documentazione concernente gli oneri deducibili riconosciuti dal sostituto d’imposta in sede di determinazione del reddito. È necessaria, altresì, la documentazione degli oneri che hanno dato diritto a una detrazione d’imposta, già attribuita dal sostituto d’imposta all’atto dell’effettuazione delle operazioni di conguaglio, in sede di tassazione del reddito, se tale documentazione è in possesso esclusivamente del sostituto d’imposta. Per le spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio, devono essere riprodot- te le ricevute dei bonifici bancari o postali, le quietanze di pagamento degli oneri di urbanizzazione, gli attestati di versamento delle ritenute operate dal condominio sui compensi dei professionisti, nonché la quietanza rilasciata dal condominio attestante il pagamento delle spese imputate al singolo condomino e, inoltre, la ricevuta postale della raccomandata con la quale è stata trasmessa al Centro di Servizio delle imposte dirette ed indirette competente o al Centro Operativo di Pescara la comunicazione della data di inizio lavori. Per gli interventi sulle parti comuni la suddetta documentazione può essere sostituita anche da una certificazione dell’amministratore di condominio che attesti di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti ai fini della detrazione del 41 o 36 per cento e la somma di cui il contribuente può tener conto ai fini della detrazione. Devono essere riprodotti gli attestati di versamento d’imposta eseguiti direttamente dal contribuente, le dichiarazioni Mod. Unico in caso di eccedenze d’imposta, per le quali si è richiesto il riporto nella successiva dichiarazione dei redditi. Per quanto riguarda gli oneri, il contribuente deve avere la documentazione idonea a consentire la verifica del diritto al riconoscimento degli stessi alle condizioni e nei limiti previsti dalla normativa vigente. Quando utilizzare il modello 730 piuttosto che il modello Unico? La scelta dipende dal soggetto dichiarante e dai suoi redditi. Possono presentare modello 730, tra gli altri, i lavoratori dipendenti, i pensionati e i soci di cooperative. Per quanto riguarda i redditi che permettono l’utilizzo di tale modello, essi riguardano i redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati (es. co.co.pro. e contratti a progetto), redditi di terreni e dei fabbricati, redditi di capitale, di lavoro autonomo occasionale per il quale non è richiesto la partita iva (prestazioni non esercitate abitualmente) e alcuni redditi assoggettabili a tassazione separata. E’ facoltà dei soggetti elencati la presentazione del modello Unico in luogo del modello 730. Il modello Unico 2011 va presentato invece dalle persone fisiche che nell’anno 2010 hanno posseduto, tra gli altri, redditi d’impresa, redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita IVA. Sono altresì obbli- gati a usare il modello Unico 2011, i contribuenti che devono presentare anche una tra le dichiarazioni IVA, IRAP, e modello 770 ordinario o semplificato perché sostituti d’imposta. Il modello, infatti, prende il nome di Unico perché permette l’unificazione di diverse dichiarazioni fiscali a cui si è tenuti. Utilizzare il modello 730 conviene, perché ha un importante vantaggio: la possibilità di ottenere il rimborso dell’imposta in busta paga o nella rata di pensione, a partire dal mese di luglio 2011 (per i pensionati, dal mese di agosto o settembre). Il rimborso in busta paga scaturisce da un eventuale credito dovuto all’applicazione di detrazioni ulteriori (es. spese mediche o altre spese) nel modello 730. Nel caso invece vi sia altra imposta irpef da versare, analogamente è possibile addebitarla in questo modo direttamente sulla busta paga (o rata di pensione). Dott. Riccardo Mosele Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti Dott. Andrea Benetti Commercialista Esperto Contabile e Revisore Legale dei Conti LA RUBRICA DELLA MEDICINA Piccoli traumi da grandi scorribande: i quadri patologici più frequenti in età infantile L’arrivo della bella stagione coincide con l’aumento del numero degli accessi al pronto soccorso per quanto riguarda le patologie traumatiche del bambino, infatti aumentano le potenziali occasioni di cadute o traumi durante le ore di gioco passate all’aria aperta sui prati. Per fortuna quasi sempre si tratta di quadri patologici poco gravi che guariscono senza lasciare residuati grazie alla notevole plasticità dei piccoli la cui struttura ossea è più resistente ed adattabile ed i loro muscoli, tendini e legamenti sono relativamente più forti ed elastici. Diversamente dagli adulti, le cartilagini articolari sono ancora vascolarizzate consentendo a queste aree un certo grado di guarigione in seguito ad una lesione. Ecco i quadri patologici più frequenti: 1. Fratture a legno verde Sono così definite perché analogamente ad un ramoscello di un albero che non si spezza del tutto se piegato, l’osso colpito si piega deformandosi senza soluzioni di continuità. Possono colpire qualsiasi segmento, ma le sedi tipiche sono i polsi in seguito ad una caduta con le braccia in avanti. Il bimbo lamenta un lieve dolore e vi può essere una leggera tumefazione locale ma molto spesso è in grado di continuare le proprie attività per alcune ore ed il trauma viene spesso inquadrato dai genitori come una banale contusione. Poi invece il dolore aumenta soprattutto durante le ore notturne disturbando il sonno e portando il giorno successivo il bimbo all’attenzione del medico. La diagnosi richiede l’esecuzione di una radiografia; l’immobilizzazione con un tutore per circa 25 giorni assicura al piccolo paziente una guarigione perfetta. 2. Pronazione dolorosa E’ un trauma che colpisce il gomito dei bambini più piccoli (1-5 anni). Il classico esempio è il caso del bimbo che scivola, rischiando la caduta, e che viene afferrato e sorretto dall’adulto che d’istinto lo trattiene per un braccio. La trazione conseguente all’estensione del braccio del piccolo causa una lussazione del gomito ed il bimbo lamenta subito un dolore e mantiene il braccio penzoloni lungo il corpo senza riuscire ad utilizzarlo. La diagnosi non richiede la radiografia, ma il semplice racconto del meccanismo traumatico consente al medico di riconoscere il quadro clinico il cui trattamento consiste in un opportuna manovra di manipolazione durante la quale si percepisce un “click” e repentinamente il bimbo riacquista la funzionalità dell’arto mentre il dolore può residuare ancora per qualche ora. 3. Fratture della clavicola Avvengono solitamente per caduta sulla spalla e sono causa di un forte ed immediato dolore con impotenza funzionale al braccio ed alla spalla colpite. A livello della clavicola è facile apprezzare un bozzo dolente o addirittura uno scroscio dovuto ai due capi opposti della frattura. La radiografia spesso allarma i genitori, infatti la scomposizione e l’angolatura dei frammenti può essere davvero notevole; fortunatamente però, un bendaggio contenitivo per circa un mese assicura una guarigione perfetta senza nessun deficit di funzione nella totalità dei casi, infatti anche in presenza di un’angolatura dei monconi di frattura la clavicola, crescendo, corregge questa deviazione. 4. Fratture scomposte del polso e dell’avambraccio Come per le fratture di clavicola, tale quadro è facilmente riconoscibile senza necessità di radiografie: il polso o l’avambraccio infatti appaiono nettamente deformati ed il dolore è intenso. La radiografia dimostra poi l’esatta scomposizione dei frammenti ed in base ad essa si procede con il trattamento più opportuno: quasi sempre, soprattutto nei più piccoli, si preferisce sedare in sala operatoria il bimbo per evitare traumi psicologici dovuti al dolore od alle necessarie manovre di riduzione della frattura: nella maggior parte dei casi si tratta di manipolazioni propedeutiche ad una successiva immobilizzazione in gesso. In taluni specifici casi i frammenti possono apparire scomposti al punto da richiedere un incisione chirurgica. Il risultato finale è ottimo per le manipolazioni in gesso, mentre per i quadri più scomposti possono residuare minime rigidità o piccole limitazioni di movimento che generalmente non hanno nessuna ripercussione sulle normali attività funzionali del bimbo. 5. Le distorsioni Quei traumi che di solito nell’adulto sono etichettati come distorsioni, cioè come stiramento dei legamenti di un articolazione, in realtà nel bambino hanno un substrato anatomico molto differente. Infatti, nell’individuo in corso di accrescimento le estremità delle ossa mantengono una zona cartilaginea, responsabile proprio della crescita in lunghezza dei segmenti ossei; tale zona è meno robusta rispetto all’osso adiacente ed anche rispetto ai legamenti ed in caso di distorsione viene facilmente sottoposta a forze che la “stirano”. Localmente si ha un dolore tipicamente localizzato proprio a livello di questa stri- scia di cartilagine la cui posizione è facilmente individuabile dal medico, mentre risultano indolenti i legamenti (al contrario dell’adulto). Per questo motivo quasi sempre, trattandosi di una lesione della cartilagine d’accrescimento è opportuno procedere con una buona immobilizzazione grazie ad un tutore rigido per 10-15 giorni. Queste lesioni vengono definite distacchi condro epifisari (=cartilagine dell’estremità ossea) colpiscono tipicamente la caviglia ed il ginocchio, analogamente alle comuni distorsioni dell’adulto delle quali hanno il medesimo meccanismo traumatico. Alcuni basilari principi di primo soccorso in seguito ai traumi degli arti Vi sono alcune semplici regole da seguire per prestare il primo soccorso in seguito a piccoli traumi scheletrici, non è necessario effettuare una diagnosi ma con un po’ di buonsenso è possibile evitare l’aggravamento delle lesioni o comunque risparmiare un po’ di dolore al bimbo. 1. Immobilizzare in qualche modo la parte colpita, ad esempio con un foulard in caso si tratti di un polso o con una stecca di cartone se si tratta di una gamba. 2. Anche se in presenza di grossolane deviazioni ossee NON tentare nessuna manovra avventata, potrebbe causare un aggravamento della lesione coinvolgendo muscoli e nervi. 3. Localmente applicare SOLO ghiaccio e MAI creme od altri prodotti, il massaggio riscalda la parte ed aumenta l’entità dell’ematoma. 4. Se, oltre al trauma, vi sono ferite è bene sciacquare abbondantemente con acqua per lavare eventuali detriti di terra o altro 5. NON somministrare bevande o cibo, in caso di necessità la “pancia piena” ritarda di circa 4-6 ore la possibilità di somministrare un’anestesia per un eventuale intervento chirurgico. Con Dott. Christian Comelato ciò non voglio dissuadere i picMedico Chirurgo coli dal gioco e dall’attività sporSpecialista in Ortopedia e tiva soprattutto all’aria aperta, riTraumatologia - Diploma in posturologia clinica cordando anzi ai loro genitori che Drigente medico presso le cadute su prato possono esseUOC Ortopedia Asiago re un ottimo mezzo di perfezionaDiploma UEFA allenatore mento dell’equilibrio e della coorcalcio a 11 [email protected] dinazione. 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 22 LE VIPERE ANCORA IN CORSA Mentre in A1 si disputano le semifinali (senza i campioni), in B gli Asiago Black Vipers inseguono la “Final Four”. E tra una settimana tornano le Pink! INLINE Per la prima volta dal 2001 gli Asiago Vipers guardano le semifinali da casa. A contendersi lo scudetto, che per sette anni di fila è stato appiccicato quasi come una seconda pelle sulle maglie di capitan Sartori e compagni, sono rimasti Edera Trieste, Milano 24, Ferrara ed il Padova a trazione altopianese. E proprio la compagine di Riccardo Marobin, forte dei “fantastici quattro” (Mantese, Mosele, Frigo e Comencini) e di Rigoni (Fabio), domenica 1 maggio tenterà di riaprire la serie con il Milano 24 di Riki Tessari, vittorioso in gara 1 (51). Dall’altra parte l’Edera Trieste, che nei quarti di finale aveva estromesso i campioni uscenti, sempre domenica ha la grande occasione di eliminare Ferrara, già sconfitto nettamente (2-7) sul neutro di Cittadella. E così le “vipere” ancora in ballo in questo finale di stagione sono gli Asiago Black Vipers, i “boce” che saranno impegnati nelle finali nazionali e le ritrovate Asiago Pink Vipers, pronte a scendere nuovamente in pista, dopo un anno, nel campionato femminile. BLACK ALL’ASSALTO DEL “FORTE”. Dopo l’eliminazione degli “amatori” Asiago Vipers nel gironcino di Asiago che assegnava un posto per la “Final Four” promozione (7-8 maggio), sono rimasti in corsa solo gli Asiago Black Vipers per un posto tra le migliori della B. Tuttavia i “men in black” si sono complicati la vita da soli, cedendo di misura sulla pista del Messina e facendosi così agganciare in vetta al girone C dal Forte dei Marmi, avversario proprio nell’epilogo della seconda fase. I toscani giocheranno sulla pista di casa con un solo risultato a disposizione (la vittoria); mentre a Dall’Oglio e soci, che all’andata si erano imposti per 7-5, basterà non perdere per superare il turno, ma l’organico a disposizione sarà ridotto e quindi i rischi aumenteranno. BENTORNATE. Circa un anno HOCKEY GHIACCIO I leoncini Under 11 protagonisti al 2° torneo internazionale di Aosta Bella figura per il team di Peter Holaza, quarto con qualche rammarico, Rudy Rigoni “best goalie” del torneo, Christian Basso e Luca Rigoni nell’All Star Team Ben organizzato dalla società Gladiators Aosta, si è svolto sabato 16 e domenica 17 aprile il 2° Torneo Internazionale di Hockey su Ghiaccio Under 11. Sul ghiaccio del capoluogo aostano di fronte ben 12 rappresentative di giovanissimi hockeisti fra cui quella giallorossa agli ordini di coach Peter Holaza. Torneo articolato in una prima fase a due gironi all’italiana da 6 squadre ed una seconda riservata ai playoff (per le prime 4 squadre classificate di ogni girone) e playout per le altre . Ben 24 le partite (ciascuna da 18 minuti, al termine dei quali venivano tirati 3 rigori per parte) in calendario nella giornata di sabato pe la prima fase, conclusasi domenica mattina; i giovanissimi leoncini, con 4 vittorie ed 1 pareggio, si sono piazzati primi del girone B ex-aequo con il Valpellice ma qualificati per secondi per la peggior differenza reti. Dopo aver superato i quarti di finale dei playoff con un perentorio 10 a 0 sui Gladiators Aosta padroni di casa, semifinale con epilogo amaro per gli asiaghesi opposti ai Bulldogs Valpe; finiti in parità, 1 a 1, i 18 minuti regolamentari, i giallorossi sono stati battuti dal golden gol torrese a 20" dal termine dei 4’30" di overtime. Con l’amaro in bocca per la finale sfuggita di mano, l’Asiago è stato chiamato così a disputare la finalina per il 3° posto contro l’altra squadra di Torrepellice; complici la stanchezza e un po’ di sfortuna, e subita già in avvio di partita la prima rete avversaria, i giallorossi non sono riusciti a recuperare, perdendo alla fine per 3 a 1 e finendo ad un più che onorevole quarto posto del torneo vinto dai Bulldogs Valpellice che hanno battuto in finale il Lugano. Domenica, completato il quadro delle 46 gare del torneo, si sono tenute le premiazioni con un premio per tutti gli atleti; bravissime le giovani leve del vivaio giallorosso che, oltre a vivere una bella esperienza, hanno raccolto altre soddisfazioni. Sabato sera si è infatti disputato anche un incontro tra una compagine mista Gladiators Aosta-Bologna under 13 ed una “all star”, una selezione dei 10 migliori giocatori del torneo under 11 (in cui figuravano due atleti asiaghesi, Christian Basso e Luca Rigoni) vinto da questi ultimi per 14 a 0; ulteriore motivo di soddisfazione in casa giallorossa quando il giovane goalie Rudy Rigoni (classe 2002) è stato premiato come miglior portiere del torneo. Classifica finale: 1° Bulldogs Valpe (gir. A), 2° Lugano (A), 3° Valpellice (B), 4° Asiago (B), 5° St. Gervais (B), 6° Gladiators Neri (A), 7° Falchi Bosco (B), 8° Diavoli Sesto (A), 9° Megeve (B), 10° Gladiators Bianchi (B), 11° Courmayeur (A), 12° Bologna (A). Cesare Pivotto Monica Pesavento foto Carlo Dal Sasso fa, le Asiago Pink Vipers, vicecampioni d’Italia nel 2009, avevano deciso di chiudere la loro attività. Alla base della decisione una serie di problematiche, tra cui la mancata riapertura delle iscrizioni al campionato. Tutto finito? Sì, almeno fino all’autunno, quando alcune ragazze avevano deciso di riprendere ad allenarsi. Qualche voce di un possibile rientro in pista, ma nulla di più, anche perché le porte sembravano nuovamente chiuse: sei squadre iscritte, minimo sindacale per dar vita al torneo. Poi il ritiro del Massa ha schiuso nuove prospettive. Iscrizioni riaperte e rosanero di nuovo in pista! Le Pink sono state inserite nel girone A con Draghi To- rino e Piacenza. Nel girone B Ariccia, Molinese e Latina. La formula prevede un girone di andata e ritorno (inizio il 30 aprile, ma per le altopianesi c’è il turno di riposo). L’esordio, domenica 8 maggio (ore 16), a Piacenza. Organico che mantiene sostanzialmente l’ossatura di due anni fa (incluso il trio De Rocco-ToffanoTartaglione), ma che potrà avvalersi anche di alcuni innesti in grado di dare maggior profondità alla squadra diretta dal duo Giacomo Petrone-Carlo Stefani: due portieri nuovi di zecca (Silvia Grottanelli e Giulia Mazzocchi) ed altre due giocatrici di movimento (Valeria e Claudia Guglielmino). Le rosanero puntano dritte ad entrare (e possibilmente organizzare) la “Final Four” per il titolo (4-5 giugno). Stefano Angonese Gara di casa per il karate altopianese organizzata al Palazzetto di Gallio di Cesare Pivotto Gallio si è popolata di festose comitive, arrivate in pullman e non solo, domenica 17 aprile in occasione della terza tappa del Gran Premio Giovanile Libertas e 2° Trofeo Immobiliare Neve di karate, gara di casa per l’A.S.D. Karate-Do Sette Comuni (che ne ha curato l’organizzazione, resa possibile dalla sponsorizzazione dell’Immobiliare Neve della famiglia Pertile, ma anche dalla collaborazione del personale dell’Ufficio Turistico di Gallio, oltre che dell’Amministrazione Comunale di Gallio e del Comitato Regionale Veneto Karate Libertas) ed ospitata presso il Palazzetto dello Sport di Gallio. Sugli spalti della struttura galliese un popolo di familiari ed amici, ma anche di appassionati e curiosi, per assistere al ricchissimo carnet di prove, con macchine fotografiche e da presa in continua, quasi frenetica attività, ad immortalare le gesta dei vari atleti che scendevano sul tatami. La gara, che ha avuto come prologo alle ore 9 il saluto ai presenti da parte del Sindaco di Gallio Pino Rossi, era riservata ai nati dal 1999 al 2005 ed ha visto la partecipazione di ben 250 piccoli atleti provenienti da tutto il Veneto, dal Trentino e dall’Emilia Romagna. Ancora una volta bene per gli atleti allenati dal M.o Marino Rossi; questi i risultati: Alessia Rigoni 1^ nella prova del percorso cl. fanciulli 1 cint. bianche-arancio; Giovanni Pertile 1^ nella prova del percorso cl. fanciulli 1 cint. bianche-arancio; Helga Apolloni 2^ nella prova del palloncino cl. regazzi 2 cint. verdi-marrone, nella prova del kata cl. ragazzi 2 cint. verdi-marro- LA CARICA DEI 250 Successo tecnico ed organizzativo per la giornata griffata dall’A.S.D. Karate-Do Sette Comuni ne e nella prova del kumite cl. regazzi 2 cint. verdi-marrone; Lisa Crestani 1^ nel kumite cl. Esordienti - 37 kg. cint. blumarrone-nere; Lara Pozza 2^ nel kumite cl. Esordienti - 53 kg. cint. blu-marrone-nere; Giuliano Pozza 2^ nel kumite cl. Esordienti - 45 kg. cint. gialle-arancio-verdi; Rebecca Rigoni 3^ nel kumite cl. Esordienti - 47 kg. gialle-arancio-verdi; Angela Giacomin 3^ nel kumite cl. Esordienti 47 kg. gialle-arancio-verdi; Andrea Frigo 3° nel kumite cl. Esordienti - 45 kg.cint. blumarrone-nere; Matteo Rigoni 1° nel kumite cl. Esordienti 61 kg. cint. blu- marrone-nere; Andrea Corà 2° nel kumite cl. Esordienti - 61 kg.cint. blumarrone-nere. Due domeniche prima, il 3 aprile, presso il Palazzetto dello Sport di Villorba (TV) si era svolta la seconda tappa del Trofeo Veneto della FIJLKAM, la gara che ha visto la partecipazione di 600 atleti provenienti da 10 Regioni d’Italia con un livello tecnico altissimo; significativi, in questo contesto, i risultati dei karateka altopianesi, con ben 5 atleti su 9 salire sul podio. Peccato sia mancato solo l’oro, ma sono arrivati l’argento di Francesca Ronzani (kumite classe Esordienti/A - 42 kg) ed i bronzi di Andrea Bedin (kumite classe cadetti - 53 kg), Claudio Pozza ( kumite classe Juniores - 76 kg), Mirko Passuello (kumite classe Juniores - 65 kg) e Nicola Rossi (kumite classe Seniores 83 kg); un plauso anche a Davide Bedin e Lisa Crestani (5^), Lara Pozza (7^) ed Elisabetta Pozza (9^). Info sul karate altopianese: www.karatesettecomuni.com - Fb: karatesettecomuni 8 l’Altopiano Sabato 30 aprile 2011 CALCIO Seconda categoria – Verso i Play off Il Canove cerca sei punti in due partite Due partite per giocarsi con più tranquillità la prima fase dei playoff del campionato di seconda categoria. Portarsi a casa sei punti e sperare che Marola e S. Anna facciano qualche passo falso. E’ l’obiettivo del Canove Calcio per questo fine di campionato che vede i gialloblu domenica 1 maggio ospiti sul campo del Breganze e poi chiudere la “regular season” sul campo amico di Canove l’8 maggio contro Longa ’90. Entrambe le formazioni che si opporranno ai gialloblu non hanno più molto da dire per que- sto campionato. Il Breganze è già retrocesso e ha già alcuni suoi pezzi pregiati con la valigia in mano pronti ad approdare ad altri lidi; partita facile sulla carta quindi ma con il rischio che i giocatori gialloblu prendano l’impegno sottogamba. Longa ’90 invece vive la tranquillità della compagine ni che hanno dato la sensazione di faticare a reggere il ritmo di chiusura campionato permettendo al Canove di riportarsi sotto a un unico punto di lunghezza. Il Marola dovrà incontrare prima in San Pietro in Gu e il SPF (due squadre Foto di Matteo Caldieraro oramai salve) mentre che è salva ma fuori range il S. Anna dovrà fare i conper i playoff. Potrebbe andare al mare già domani ma l’orgoglio dei ragazzi di Pellizzer potrebbe riservare qualche sorpresa. Ma ammettendo che i gialloblu si portino a casa i La regola del tre. Tre sei punti, molto dipende dalreti al S. Tomio, ultimo l’andamento di Marola e S. della classe, ma soAnna, entrambe formazioprattutto tre reti (e per giunta in trasferta) al Galvanauto Motta, seconda forza del girone, e terzo posto praticamente blindato. L’Asiago Calcio ore 16.45, al costo di 29,00 Altopiano non si ferma euro per i soci e di 34,00 ed i playoff sono orper i non soci del club. La mai una certezza, con quota d’iscrizione comprenun +11 sulla sesta in de il noleggio dei nuovissiclassifica, quell’Union mi kart per due turni di 10 Pedemontana che dominuti e l’eventuale nolegmenica 1 maggio (ore gio del casco e della tuta. La 16.30) sarà allo prima prova avrà inizio alle “Zotti” per la terz’ultima ore 17.00 e la seconda inigiornata di campionato. Un zierà alle ore 18.00, per enmatch insidioso per la squatrambe verrà tenuto conto dra di Lorenzi, visto che gli del giro più veloce ottenuto ospiti si giocheranno punti nei 10 minuti, i tempi sompesanti per cercare di rienmati daranno il vincitore. Le trare in corsa per la “post premiazioni si terranno alle season”, ma al tempo stesore 19.15 con coppa ai priso anche un test stimolante mi tre classificati di ogni cache apre di fatto un magtegoria e alle prime tre della gio “rovente” in cui gli categoria femminile. La maaltopianesi si giocano tutto e nifestazione è aperta a tutti, dove tutto è ancora possibiper informazioni ed iscriziole, incluso un assalto al ni ci si può rivolgere al Galvanauto Motta che fino a Motor Club, a uno dei sequalche domenica fa semguenti numeri di telefono: brava improbabile. 0424 69.21.57 349 Per i giallorossi il calenda90.37.982, oppure all’indirio prevede, infatti, due inrizzo e-mail posta@motor contri casalinghi consecuticlub altopiano7c.org. Il vi ed un epilogo tutto somMotor Club ricorda inoltre mato in discesa: 1 maggio che venerdì 20 maggio, prescon l’Union Pedemontana, so il Centro Rendola di 8 maggio con il Montecchio Asiago si disputerà Precalcino ed il 15 maggio l'undicesima edizione del (recupero della seconda tradizionale Torneo di 23 Classifica Seconda Categoria girone F: Rino Toniolo e Lugo Calvene punti 61; Marola e S. Anna 56; Canove 55; Bp ’93 42; Juventina Laghi e Fara S. Vitale 40; Tre Ci 39; Longa ’90 32; Fides 31; S.P.F. 30; Grantorto 29; Vallonara 28; Colceresa MPM 12; Breganze 6. Prossimo turno (1 maggio): Breganze – Canove ti ancora con la capolista Rino Toniolo per poi chiudere con il Tre Ci. Se l’impresa di arrivare 3° in classica al Canove dovesse riuscire, la squadra altopianese potrà affrontare la 4° classificata sul campo amico con una partita secca dove il padroni di previste due categorie a seconda del peso, sia questo sopra o sotto gli 80 kg. I regolamenti completi sia del Trofeo che del prossimo Gran Premio di Ala sono disponibili sul sito del club, all’indirizzo www.motorclub altopiano7c.org, dove si trovano inoltre tutte le informazioni relative alle iniziative del club, con manifestazioni e classifiche varie. Lo scorso 8 aprile si era tenuto al Gulliver Pub di Gallio il 16° Trofeo di Freccette dell’Altopiano, che è stato vinto da Leandro Scaggiari di Camporovere, seguito da Jgor Pertile di Gallio e Paolo D’Urso di Asiago. Tornando al Gran Premio Go Kart di Ala, il ritrovo dei partecipanti è previsto per le ore 16 presso il kartodromo, con iscrizioni possibili entro le bowling dell'Altopiano il cui campione in carica è Rinaldo Baù di Stoccareddo, seguito da Renato Cuffolo di Canove e Lucio Baù. Per informazioni e iscrizioni si può contattare il sito www.motorclub altopiano7c.org Podio del 16° Torneo di Freccette da sinistra: Jgor Pertile (2°) -LeandroScaggiari (1°) -Paolo D'urso (3°) Gerardo Rigoni Terza categoria: Asiago terzo posto quasi in cassaforte. GLC è (quasi) tempo di vacanze 2° Trofeo Campione dell’Anno 2011 Si parte con il Gran Premio Go Kart di Ala E’ in programma sabato 14 maggio al Kartodromo di Ala (Trento) il 34° Gran Premio Go Kart, valido anche come 1^ prova del Trofeo Campione dell’Anno 2011, organizzato dal Motor Club Altopiano 7 Comuni. Il Trofeo, al quale possono partecipare tutti i soci regolarmente iscritti al Club nel corrente anno e aventi l’età prevista dal regolamento del kartodromo, si disputerà in quattro gare in programma tra maggio e ottobre, ognuna su una pista diversa: dopo l’appuntamento di Ala, l’ 11 giugno la sede sarà in provincia di Treviso ad Altivole, il 10 settembre ci si sposterà invece nel padovano a S.Giorgio in Bosco, e infine ultima tappa in provincia, ad Altavilla Vicentina il 15 ottobre. Sono casa possono passare il turno sia con una vittoria sia con il pareggio. Qualora invece la classifica rimanesse com’è, il Canove affronterà il Lugo Calvene e potrà solo vincere per continuare a sperare. Silvana Bortoli giornata di ritorno) in trasferta con lo Zanè. Passando al girone di Bassano, che domenica 1 maggio vivrà la sua giornata conclusiva, il GLC sarà di scena sul campo del Transvector, da tempo promosso e che aveva già sbarrato la strada verso i playoff agli altopianesi eliminandoli nella semifinale della coppa Bassano. Per il GLC, comunque, non sarà l’ultima fatica, visto che in calendario c’è ancora un incontro, peraltro ininfluente ai fini della graduatoria, con l’Arsenal Cusinati. La gara in questione avrebbe dovuto svolgersi domenica 3 aprile a Gallio, ma l’arbitro designato per la direzione si è recato a Cusinati di Rosà. Al momento, però, non si hanno notizie in merito alla data del recupero. Stefano Angonese Classifica Terza Categoria girone B: Cogollo punti 63; Galvanauto Motta 58; Asiago 54; Monte di Malo 48; Arsiero 45; Union Pedemontana 43; S. Quirico 40; Novoledo Villaverla 36; Valli e Montecchio Precalcino 33; Azzurra Agno 32; Zanè 30; New Team SS. Trinità 27; Rozzampia 22; Giavenale 21; S. Tomio 18. Prossimo turno (17 aprile – ore 16): Galvanauto Motta – Asiago Classifica Terza Categoria girone Bassano: Transvector punti 58; Junior Monticello 50; Aurora S. Giuseppe 43; S. Pietro Rosà 42; Fellette 40; Facca 37; Tezze 27; Villaggio S. Lazzaro 26; GLC 24; S. Vito Bassano 17; Arsenal Cusinati 15; Real Stroppari 14; Ospedaletto 13. (Glc e S. Vito Bassano due punti di penalizzazione; Junior Monticello un punto di penalizzazione). Tezze una partita in più; GLC, Arsenal Cusinati una partita in meno. Prossimo turno (1 maggio): Transvector – GLC 8 Sabato 30 aprile 2011 SPORT Allenatori = educatori! Sempre più ricorrente di questi tempi l’affermazione che collega le due attività e l’indirizzo dei corsi di aggiornamento va nella direzione di far risaltare un obiettivo fino a poco tempo fa celato, per quanto presente. Un obiettivo che emerge maggiormente nel settore giovanile dove l’agonismo dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere l’ultimo proposito da ricercare. Per fortuna, allora, esiste il minivolley! Sì perché la pallavolo, o meglio gli esercizi propedeutici alla pratica della pallavolo, può essere spunto di gioco anche per i bambini in età scolare, generalizzando: nella fascia d’età corrispondente alle scuole elementari. Nel minivolley l’obiettivo principale è il divertimento con la contemporanea ambizione di insegnare ad amare la pallavolo, l’Altopiano 24 Educare divertendosi: la festa del minivolley Domenica 8 amichevole di lusso al Palazzetto di Roana sport di gruppo e di relazione con i compagni di squadra. Negli ultimi anni le direttive dei vertici della Fipav (Federazione Italiana Pallavolo) hanno allargato il raggio d’azione delle proposte formative suggerendo un tema di fondo alle feste che periodicamente interessano il settore del minivolley. Il titolo proposto in questa stagione è alquanto significativo, ossia “Mangio bene e mi mantengo in forma”, in pratica il richiamo al ricorso ad una corretta alimentazione per evitare problematiche sempre più diffuse nell’infanzia. Il percorso di educazione è sufficientemente ampio da permettere di mettere in risalto quelli che sono “i principali elementi nutrienti che vengono forniti dagli alimenti (Vitamine, Carboidrati, Proteine e Grassi), sottolineando le regole migliori per l’alimentazione ed evidenziando gli errori da evitare con lo scopo finale di imparare l’importanza di seguire un’alimentazione equilibrata e variata, in modo da: soddisfare il fabbisogno di tutti gli elementi nutrienti, prevenire eccessi e/o squilibri che possono provocare malattie ed instaurare un corretto rapporto con il cibo.” Domenica 8 maggio tocca alla P.G.S. Pallavolo Cesuna mettere a prova le proprie capacità organizzative: alle 15,30 al Palazzetto di Roana andrà infatti in scena la quarta Festa Provinciale del Minivolley dedicata al quarto elemento nutriente: i grassi. Una sfida non nuova per la dirigenza del Cesuna che ciclicamente si pro- pone di ospitare le manifestazioni giovanili ottenendo puntualmente il plauso della federazione vicentina. Sarà l’occasione per Serena Allodi, Valentina Mosele e Sara Ruggeri di far esibire sotto i riflettori amici le proprie allieve mettendo in luce i progressi ottenuti in un percorso formativo che si concluderà con la Festa Finale del Minivolley in programma a Cartigliano la seconda domenica di giugno. Domenica sarà indubbiamente una giornata intrisa di pallavolo: dopo aver iniziato alle 11,00 con lo scontro fra la formazione U14 femminile del Cesuna e le pari età della Polisportiva Cogollo, e celebrato il minivolley nel pomeriggio, toccherà il culmine nel tardo pomeriggio: alle 18,30, infatti, il Caseificio Pennar, la formazione maschile di Prima Divisione affronterà in amichevole l’Astra Volley, la squadra padovana di San Giorgio in Bosco militante nel campionato regionale di serie C. Sarà un modo per suggellare la collaborazione fra le due società che ha permesso a Christian Rebeschini, atleta del vivaio altopianese, di essere accolto fra le fila patavine alla corte di Fabio Baldin, esperto selezionatore di giovani promesse. Un’occasione da non perdere per gli appassionati del settore! Il “Citta’ di Schio” compie 25 anni, Lugo: Torneo di Pasquetta al Cesuna al via anche alcuni equipaggi altopianesi Siamo ormai vicinissimi al semaforo verde sul 25° rally “Città di Schio”, in programma nel week end del 6-7 maggio e valevole come seconda prova del Challenge Rally Nazionali di 4^ e 5^ zona, la prima a coefficiente 1,5 di punteggio. Una ricorrenza particolare, quella del 25°, ed anche l’edizione si preannuncia speciale, con una ricca partecipazione del meglio dei drivers della zona (e non solo) compresi alcuni equipaggi altopianesi. A causa di un grave incidente occorsogli un mese fa quando stava guidando la classifica del Ronde del Grifo, non sarà sicuramente al via il vincitore della passata edizione, il pilota marosticense Alessandro Battaglin che nel 2010 (navigato da Bardini) aveva calato il suo personale poker sull’albo d’oro della manifestazione. La gara prevede tre prove speciali da percorrere ognuna due volte. Il via verrà dato alle 20.31 di venerdì 6 maggio da Piazza Statuto a Schio, ma la gara vera e propria prenderà il via sabato mattina nalle 8,31 con la partenza della prima vettura. 1^ e 4^ speciale: SANTA CATERINA, Km. 14,890, ore 9.10, secondo passaggio ore 14.17. 2^ e 5^ speciale: PASSO XOMO, Km. 9,460, ore 10.14, secondo passaggio ore 15.21. 3^ e 6^ speciale: PEDESCALA, Km. 12,840, ore 11.13, secondo passaggio ore 16.20 Arrivo prima vettura al Palacampagnola di Schio, ore 17.31 (al momento in cui scriviamo la speciale di “Pedescala” è in forse, ufficiosamente per problemi di sicurezza [frane] nel tratto che dal 17° e ultimo tornante di Pedescala scende per San Pietro Valdastico. L’organizzazione sta facendo il possibile per risolvere i problemi e probabilmente ci sarà solo una modifica del tracciato. L’alternativa potrebbe essere la percorrenza di tre volte, e non due, per ciascuna delle altre due speciali). Fra gli equipaggi al via anche quello tutto asiaghese composto da Maurizio Rossetto, nei panni di pilota e da Andrea Rigoni, navigatore, che gareggeranno sotto le tute della Hawk Racing Club di Bassano del Grappa alla guida di una Renault Clio Rs Light 2000 di classe N3 della Factory dell’inossidabile Remigio Baù, anch’egli al via con un’altra Clio navigato da Silvano Cerato (con le iscriziooni non ancora chiuse risulta altresì iscritto l’altro equipaggio altopianese formato da Francesco Pozza e Valerie Ottaviani). Chiediamo al driver Maurizio Rossetto di parlarci di questa edizione <speciale> del rally scledense. “Per questo 25° la gara si presenta significativamente cambiata nei tratti cronometrati rispetto agli ultimi anni, anche se non del tutto inedita. La <Santa Caterina>mantiene inalterato il tratto finale, con lo spettacolare e gremito passaggio sul tornante di fronte alla locale chiesa. La prima parte, invece, sfrutta un tratto della prova di San Rocco di passate edizioni. L’arrivo è nei pressi di Poleo di Schio. La <Passo Xomo>, già corsa in edizioni di alcuni anni or sono, è forse quella più impegnativa, stretta ed insidiosa per il fondo. La partenza ed il primo tratto hanno come sfondo lo spettacolare paesaggio delle Piccole Dolomiti e del Sacrario del Pasubio. Valicato il Passo Xomo, l’arrivo è situato nei pressi di Posina. La <Pedescala> è la ormai classica prova in salita verso l’Altopiano. Ricca di curve di ogni genere, presenta anche qualche tratto rettilineo dove si raggiungono ragguardevoli velocità. Dopo il 16° tornante è previsto lo scollinamento che porta il tratto cronometrato sull’ostica strada che scende a San Pietro Valdastico”. I due hanno già partecipato in passato al “Città di Schio”, con buoni riscontri. “E’ la prima volta però che corriamo assieme - conclude Rossetto che da pilota ha un precedente allo “Schio” nel 2008 ma da navigatore ha partecipato al “Rally di San Marino”, al “Rally Continental” e tre volte all’ “Rally Altopiano 7 Comuni” – ed abbiamo bisogno di un po’ di rodaggio. Anche l’auto è nuova per me e, quindi, sarà importante prendere velocemente la giusta confidenza. Daremo comunque il massimo e speriamo di toglierci anche qualche soddisfazione e di divertire il pubblico, sempre numeroso e caloroso. Ringrazio fin d’ora gli sponsor, i nostri primi sostenitori”. Cesare Pivotto A Lugo è ormai diventata una consuetudine vedere a Pasquetta il Palasport brulicare di pallavolisti; fondamentale la tenacia di Cristian Canesso, abile promotore di eventi del genere, a cui indubbiamente va il merito per la rinnovata organizzazione del torneo.Alla sfida fra le scuole pallavolistiche dell’alto vicentino, alle quali si sono aggiunte squadre provenienti dal vicino Trentino, non è mancata la presenza di una formazione proveniente dall’Altopiano di Asiago. La formula per l’occasione prevedeva la composizione di squadre miste, maschi-femmine, che dapprima si affrontavano l’un l’altra in un girone unico all’italiana per determinare la classifica provvisoria; definita la graduatoria si è poi passati direttamente alla sfida finale fra le migliori due classificate. È facilmente intuibile allora che, dato il livello tecnico di rilievo dei partecipanti, ogni partita assume una sostanziale importanza per chi ha intenzione di accedere alla fase finale. La formazione del Cesuna si presenta al torneo senza particolari ambizioni, ma convinta di poter aggiungere al proprio bagaglio tecnico una dose non indifferente di carica agonistica, data dalla coesione di un gruppo sufficientemente affiatato. Già la prima sfida sembrava essere proibitiva per la comitiva capeggiata da Andrea Magnabosco; col passare dei minuti però l’unione del gruppo si rafforza, tanto da riuscire a spuntarla, di un solo ma determinante punto, al fischio finale, respin- gendo così il tentativo di recupero degli avversari di Marano Vicentino. Una situazione analoga si presenta nella seconda sfida contro la temibile formazione trentina; anche in questa occasione l’oculata gestione dei break consente agli altopianesi di guadagnarsi la vittoria, fattore che spiana la strada per l’accesso alla fase finale. Infatti i successivi incontri non intimoriscono la formazione del Cesuna che, malgrado una sconfitta nella fase terminale del girone, conquista partita dopo partita il diritto alla disputa finale. Ironia della sorte a chiudere il cerchio del torneo viene riproposta la sfida contro la formazione di Marano Vicentino, ora più che mai decisa a ribaltare l’esito del precedente confronto. In effetti la partenza a razzo degli avversari sembra chiudere prematuramente ogni speranza al Cesuna, che solo grazie ad una lodevole gestione del gioco da parte della palleggiatrice Noemi Orazi (premiata miglior giocatrice del torneo e new entry del gruppo con Giorgia Martello, Debora Sartori e Roberta Tessari), riesce a tamponare la manifesta superiorità tecnica dei rivali. Scambio dopo scambio gli altopianesi recuperano lo svantaggio accumulato, riuscendo ad ottenere il punto del sorpasso proprio allo scadere del tempo prefissato (soluzione adottata per questa tipologia di tornei) grazie al decisivo attacco di Marco Gloder non trattenuto dal muro avversario. 8 Sabato 30 aprile 2011 Il Nadalin, classe 1924, era il figlio maggiore del Piro Panseta. La sua casa si trovava a circa metà strada tra la scuola e la mia. Figlio di contadini autentici di Mezzaselva, si mise subito in evidenza già il primo giorno di scuola elementare con una battuta che lo rese “celebre” fra tutti i suoi compagni: alla richiesta da parte della maestra delle sue generalità, egli manifestò una improvvisa amnesia sulla sua data di nascita. Ricordandosi però che i suoi genitori gli dicevano spesso che il giorno stesso delle sua nascita la loro vacca aveva partorito un vitello, rispose: “Quando le mi vaca ga fato el vedelo !” A parte questo piccolo inconveniente, il Nadalin era uno scolaro come tutti gli altri, né tanto bravo, né mediocre, più o meno come tutti i bambini della sua età. Ma un giorno di quattro anni più tardi che si era portato a scuola una sporta di paglia intrecciata uguale a quelle che le donne usavano a fare la spesa, sulla strada del ritorno a casa gli venne improvvisamente l’idea di calarsela sulla testa chiedendo a noi suoi compagni di viaggio di guidarlo a voce fino a casa. Eravamo in quattro a partecipare a quel gioco, il Gusto, il Riccardo, l’Erio ed io. Esso consisteva di LA SPORTA accompagnarlo lungo un rettilineo stradale di circa 300 metri, sostenuto a valle da un muro che da mezzo metro di altezza aumenta fin ai 3 metri proprio davanti a casa sua. L’accordo era di seguirlo da vicino, e rispondergli “Bona !” ogni volta che lui ce lo chiedeva, o “No bona !” nel caso che il suo andamento tendesse a deviare dalla giusta direzione. Così dialogando percorremmo circa 150 metri senza che da parte nostra fosse stato necessario intervenire, tanto che a qualcuno di noi venne perfino il sospetto che, attraverso la trama della sporta, egli vedesse abbastanza chiara la strada che aveva davanti. Ma eccolo invece d’un tratto deviare pericolo- samente sulla sua destra avvicinandos i l’Altopiano progressivamente al bordo del muro di sostegno della carreggiata, ragione per cui ritenemmo fosse giunto il momento di intervenire prima che il Nadalin, passando tra un paracarro e l’altro, non finisse giù dal muro, e proprio nel punto più alto. Ma anche il Nadalin s’era insospettito che qualcosa non andava per il verso giusto, perché, ad un certo momento, quasi seccato, s’era messo a chiedere gridando: “Bona o no bona?” Ovviamente a quella pressante domanda la sola risposta che potevamo dargli era quella di fermarsi immediatamente prima che fosse troppo tardi. Invece ecco d’improvviso qualcuno di noi, non saprei dire chi, se cioè il Gusto, od il Riccardo, o l’Erio, od io stesso, forse per essersi trovato improvvisamente in stato di confusione mentale, o per avere interpretato la situazione in modo sbagliato, fatto sta che la sola risposta che gli fu data era : “Bona !” Ed il povero Nadalin volò giù dai 3 metri di muro che aveva ai suoi piedi, andando ad atterrare, con la sporta ancora calcata sulla testa, sopra un tratto di prato in ripida discesa che lo fece rotolare fino a 5 metri più sotto ! Fortunatamente il nostro sfortunato amico non riportò nessun danno fisico, ma solo un grande spavento. Ma non per questo a qualcuno di noi quel volo poteva costare un rimorso da portarsi dietro per tutta la vita. Dino De Guio Pino e Pina Vi è mai capitato d’estate andando a mirtilli di trovare nascosto tra un cespuglio fitto, fitto di queste succulente bacche, un bel porcino dal gambo pieno e il cappello tutto splendente di florida bellezza? A me è successo e mi è stato raccontato trattarsi di Pino e Pina: lui folletto riccioluto e vagabondo conteso per la sua bellezza, lei bellissima e fragile principessa del popolo degli Elfi. Come si può capire è una storia antica di quando gli umani eran ancora pochi e i boschi erano abitati dai più svariati personaggi. Pino girava il mondo, si fermava solo quando doveva raggranellare qualcosa per vivere: non era egoista ma prima di tutto c’era lui. Fu per caso che un bel giorno capitò nel villaggio di Pina e restò così folgorato dalla bellezza della fanciulla che decise di fermarsi per un po’. D’altra parte Pina era giovane, inesperta e s’innamorò subito perdutamente: Pino folletto smaliziato sapeva bene quali parole usare e quanto miele metterci per conquistarla! E vissero felici e contenti direte voi! Oh no, Pino non riusciva proprio a stare fermo in un posto per troppo tempo e una notte senza nemmeno un saluto sparì assieme a una maghetta arrivata da poco al villaggio. Potete immaginare la disperazione di Pina: quante lacrime dai suoi meravigliosi occhi blu! Poi dopo mesi Pino tornava e con lui tornava anche la luce sul bel viso di Pina troppo innamorata per mandarlo a quel paese. La storia andò avanti così per alcuni anni: Pino se ne andava e poi tornava, sempre col suo fascino arricchito anche da uno splendido cappello marrone di pelle di daino, dono di una ricca dama; Pina invece soffriva sempre di più: le sue lacrime avevano ormai il colore dei suoi occhi ma perdonava sempre tutto, era troppo innamorata. Stanco di veder soffrire così l’amata figlia il re degli Elfi chiese consiglio a una fata sua amica: la situazione an- dava risolta una volta per tutte anche se questo significava un grande sacrificio per un padre. La fata seguì passo passo i due giovani e la prima volta che li vide appartarsi nel bosco lei disperata abbracciata a lui che stava nuovamente per dirle addio, usò tutta la magia in suo possesso: trasformò Pina in un piccolo cespuglio, le sue lacrime blu in succose bacche, fatte apposta per nascondere un elegante fungo dal cappello bruno per sempre prigioniero di quell’ultimo disperato abbraccio. Piangeva il re ma si consolava pensando che per l’eternità Pino non avrebbe mai più abbandonato l’amata figlia e che finalmente poteva pensarla felice. Non so se questa per Pina sia stata la soluzione migliore, ma le sue “lacrime” sono una delizia e forse non ha mai smesso di piangere perché spesso il suo Pino le è strappato per finire nel risotto o sulla pastasciutta: alla fin fine anche la magia ha i suoi limiF.R.N. ti! 25 L’era della musica digitale, considerazioni di vecchio stampo Negli ultimi anni, il settore della composizione musicale e della successiva condivisione ha subito un profondo mutamento grazie alle nuove tecnologie introdotte a servizio degli artisti, dei produttori e delle etichette discografiche. Sia per le vendite che per la commercializzazione della musica, oggi non esistono confini; per assurdo, un produttore alle prime armi potrebbe vendere la sua musica in tutto il mondo con un semplice click e seguire l’andamento delle vendite in tempo reale, senza la necessità di contratti discografici. Oppure potrebbe permettere a tutti di ascoltarla e scaricarla gratuitamente tramite portali web o siti come youtube, facebook o myspace, tecnica impraticabile 5-6 anni fa. Il produttore doveva guadagnarsi questo titolo e i discografici non abbienti o senza grandi disponibilità economiche non avevano sbocchi nel mercato. Si potrebbe affermare che quanto detto sopra sia una carta a favore dei giovani musicisti che prima non sarebbero mai riusciti a concludere un affare. Ma le vendite e pubblicazioni in iperabbondanza hanno creato molti prodotti (Cd, E.p., singoli, compilation) di scarsa qualità, che purtroppo sono visibili allo stesso modo e tempo di quelli prodotti da artisti di alto livello o da compositori poliedrici, che, potrebbero emergere, ma non hanno visualizzazioni a sufficienza per fare il salto di qualità. Da questo si deduce che le possibilità, per artisti di maggiore talento e inventiva, di essere scoperti e inseriti nella scena d’elite, anche attraverso la mediazione pubblicitaria (radiofonia e clip video), è molto diminuita. Inoltre è possibile scaricare, con un’ illegalità mascherata dal fatto che attualmente è diventata una consuetudine, qualsiasi tipo di canzone nel formato audio preferito. Secondo alcuni, questo ha portato a una diffusione più veloce della musica e conseguentemente la possibilità di aumentare la propria cultura sia dal punto di vista artistico che da quello della critica, per il semplice fatto che per chi fosse interessato a scoprire nuovi artisti o nuovi generi musicali, basterebbe connettersi un paio d’ore a questi server per arrivare agli artisti più nascosti e sconosciuti. Ma c’è da dire che l’avvento di queste nuove forme di pirateria ha portato ad una smisurata diminuzione delle vendite legali e ha dato un taglio definitivo a quelle che sono le possibilità di lavoro e reddito di un artista che predilige la composizione ai concerti dal vivo. Sono pochi gli appassionati che, forse per passione, forse per rispetto verso gli artisti, comprano ancora i cd originali, assoggettati in Italia ad una folle aliquota del 20%. A parer mio il cd con copertina e bollino S.I.A.E. ha un altro valore, è un altro ricordo. Inoltre i metodi di composizione della musica e di registrazione sono molto progrediti negli ultimi anni. L’introduzione di alcuni software applicativi che permettono di creare una canzone attraverso il solo ausilio del p.c. è stato il passo più grande. Ci sono artisti che compongono musica solo ed esclusivamente in digitale e che sono degni di elogio. Le loro qualità non si possono criticare dal punto di vista musicale, la loro applicazione si può definire innovativa e geniale. Altri, purtroppo, creano solo mediante l’uso dei cosiddetti loop (tracce coniate da altri), che in modo semplice ed efficace, permettono di raggiungere un buon risultato. Questo, dal mio punto di vista, riduce di molto le capacità di invenzione di un artista che, limitandosi a dare funzioni matematiche al proprio computer, non è altro che un semplice esecutore. Un artista di vecchio stampo vuole comporre improvvisando, vuole comporre suonando, vuole comporre pensando. Vi spiego: i programmi per l’elaborazione del suono e delle note (cosiddetto formato midi) consentono la stesura delle varie tracce di strumenti e il successivo ascolto, ma non permettono di avere una velocità di esecuzione, scrittura ed elaborazione pari a quella della mente umana. Fate il paragone con la velocità di disegno; fare una bozza a mano libera è più veloce e funzionale che farla con il pc, ne è esempio il fatto che gli architetti più famosi disegnano prima a mano e dopo riportano in formato digitale. Molti artisti negli ultimi anni, influenzati anche della moda della musica elettronica in voga nelle varie parti del mondo, si sono schierati dalla parte della tecnologia. C’è da dire che è molto semplice comporre una canzone con il computer: non serve avere una mente sopraffina, non serve essere geniali. Questo perchè alcuni caratteri fondamentali, per primi i suoni e i loop, sono già impostati. Questo permette di avere una registrazione a livello di grandi artisti, come qualità e timbro, con il minimo dispendio di energie. Ma dov’è il bello? Dov’è andata a finire la consapevolezza che i risultati si raggiungono con l’impegno e non con la strada più breve? Dov’è l’emozione? Musicisti di mediocre livello, illusi dalle tecnologie, pensano che il suono raggiunto sia più importante delle note, del significato della canzone. Io personalmente preferisco la successione delle note e il significato che si vuole dare ad esse. Non esiste ancora nessuna tecnologia che supera la melodia, l’idea. Nella musica, la sonorità azzeccata anche con un semplice fischiettio ha superato e supera ancora di gran lunga la sola applicazione ai programmi, che non è altro che un conduttore di quella che è l’energia. Il risultato sovrasta il tipo di risorsa impiegata per raggiungerlo. E questo risultato è in grado di comunicare grandi valori sia al compositore che agli ascoltatori. Non dimentichiamoci che la buona musica aiuta a trasmettere l’energia vitale senza bisogno di contatto, aiuta a sfogare la rabbia senza l’uso della forza, a provare emozioni senza il bisogno di viverle, a vedere uno scenario senza il bisogno di toccarlo, a comunicare quello che accade dentro di te pur non avendo nessuno davanti ai tuoi occhi. Solo ed esclusivamente la musica è in grado di compiere questo “miracolo”, non il suono perfetto e meticoloso ricavato dai programmi di ultima generazione. Paradossalmente, una sensazione potrebbe essere trasmessa anche con un semplice battito delle mani, ne è la prova che, per gli infanti, un battito di mani equivale a un sorriso. Francesco Lorenzi 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 26 Hockey Inline a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 30 aprile a venerdì 13 maggio 2011 Il 30 aprile è il 120° giorno del calendario Gregoriano, mancano 245 giorni alla fine del 2011 Sabato 30 S. Pio V Domenica 1 S. Giuseppe Lunedì 2 S. Atanasio Martedì 3 S. Giacomo Mercoledì 4 S. Ciriaco Giovedì 5 S. Pellegrino Venerdì 6 S. Giuditta Sabato 7 S. Flavia Domenica 8 Vittore Lunedì 9 S. Geronzio Martedì 10 S. Antonino Mercoledì 11 S. Fabio Giovedì 12 S. Nereo Venerdì 13 S. Gliceria Sabato 30 aprile il sole sorge alle 5.08 e tramonta alle 19.07. Venerdì 13 maggio il sole sorge alle 4.52 e tramonta alle 19.21 1° maggio, festa dei lavoratori. La festa del 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi. A lanciare l’idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese : “Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”. Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1° maggio. Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue. Durante il fascismo la festa del lavoro viene spostata al 21 aprile, giorno del cosiddetto Natale di Roma. All’indomani della Liberazione, il 1 maggio 1945, partigiani e lavoratori, anziani militanti e giovani che non hanno memoria della festa del lavoro, si ritrovano insieme nelle piazze d’Italia in un clima di entusiasmo. Appena due anni dopo, il 1 maggio è segnato dalla strage di Portella della Ginestra, dove gli uomini del bandito Giuliano fanno fuoco contro i lavoratori che assistono al comizio. Nel 1948 le piazze diventano lo scenario della profonda spaccatura che, di lì a poco, porterà alla scissione sindacale. Bisognerà attendere il 1970 per vedere di nuovo i lavoratori di ogni tendenza politica celebrare uniti la loro festa. (fonte: Archivio storico Cgil Lazio) l’Altopiano Sabato 30 aprile 2011 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Giovanni Dalle Fusine Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Ilario De Guio, Christian Comelato, Andrea Benetti, Riccardo Mosele Amerigo Baù, Stefano Rigoni Stern, Sergio Bonato, Anna Dalle Nogare Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Proverbi del mese di maggio: Maggio, Maggio canto i colori, riempio i giardini e i prati di fiori; tutto è più bello e profumato ed anche il bosco si è risvegliato. -Acqua di maggio è come la parola di un saggio.- Maggio piovoso, anno ubertoso. -Se piove per San Giacomo e Filippo, il povero non ha bisogno del ricco. -Se piove i primi di maggio, noci e fichi faranno buon viaggio. -Il giorno di S. Cataldo (10 maggio) sparisce il freddo e arriva il caldo. Poesia - Quel dì di Maggio, di Alda Merini. “T’ho vista arrivare quel dì di Maggio/ lieve come foglia al vento /camminando verso me./ Le dolci labbra che, dapprima socchiuse,/ mostravan un timido sorriso/ non appena mi fosti vicina si apriron/ sbocciando si come un fiore./ Indossavi una camicia di lino bianco,/ anch’essa schiusa, sul tuo seno gentile/ che del tuo corpo rendeva bellezza infinita./ Ed il mio sguardo ed il tuo, incontrandosi,/ fecero navigare i miei pensieri/ verso un infinito mare chiamato amore./ O si, quanta gioia mi diede/ quel tuo tremor di gambe e quel mio/ imbarazzato silenzio allorché, le nostre / labbra, si incontraron complici/ in un bacio eterno. Un santo per volta: san Fabio e compagni (martiri in Sabinia). Nicomedia, III sec. – Curi in Sabina, 305. Il martirio di questo santo è accomunato a quello di un gruppo di martiri e confessori, radunati attorno al maestro, sant’Antimo. Le notizie pervenuteci si leggono nella «Passio sancti Anthimi» che fu scritta fra il V e IX secolo. Alla fine del III secolo era proconsole dell’Asia Minore Faltonio Piniano, sposato con Anicia Lucina. Antimo riuscì a convertire Piniano e sua moglie al cristianesimo e, richiamati a Roma da Diocleziano, i due portarono con loro il sacerdote e i suoi discepoli. Per sottrarli alle possibili persecuzioni, Piniano decise di allontanarli da Roma, mandandoli in due vasti poderi di sua proprietà. Il diacono Sisinnio con Dioclezio e Fiorenzo, andarono ad Osimo nel Piceno, mentre Antimo, Massimo, Basso e Fabio furono inviati presso la città sabina di Curi. Da qui presero a evangelizzare la regione, non senza scontrarsi però con i culti pagani diffusi nelle campagne. Il gruppo di cristiani venne così arrestato. Sant’Antimo fu decapitato l’11 maggio 305 e sepolto nell’Oratorio di Curi in cui era solito pregare. Anche i suoi discepoli vennero uccisi. Tra questi Fabio fu consegnato al console che dopo averlo fatto torturare, lo condannò alla decapitazione lungo la stessa via Salaria. Trenta Ore per la Vita 2011 con Croce Rossa Italiana. Si è dato avvio ad aprile all’edizione 2011 di Trenta Ore per la Vita, la campagna di sensibilizzazione di raccolta fondi che quest’anno sosterrà Croce Rossa Italiana, coinvolgendo direttamente le Unità territoriali C.R.I. in tutta Italia. La campagna culminerà con una settimana di sensibilizzazione e di raccolta fondi realizzata all’interno dei palinsesti televisivi, radiofonici e multimediali della RAI dal 25 aprile al 1 maggio per proseguire, con altri eventi ed iniziative in tutta Italia, fino al 30 settembre. Inoltre, l’iniziativa prevede che dal 28 aprile all’ 8 maggio 2011 nelle piazze siano allestiti, a cura delle Unità territoriali C.R.I., dei gazebo dedicati. L’Associazione Trenta Ore per la Vita, con i progetti della campagna di raccolta fondi 2011 a favore di C.R.I., si impegna all’acquisto di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) e di kit di primo intervento per rianimazione con l’obiettivo di aumentare la disponibilità delle attrezzature mediche salvavita nei luoghi pubblici e in particolare nelle strutture sportive (campi da gioco, palestre, piscine) e scuole pubbliche, presenti sul territorio nazionale e prive di tali presidi. I volontari e gli operatori di Croce Rossa Italiana terranno corsi di formazione BLS-D (Basic Life Support - Defibrillation) per il personale degli istituti beneficiari della raccolta, che forniranno conoscenze essenziali sulle manovre da compiere in caso di arresto cardiaco e su come eseguire la defibrillazione precoce su adulti e bambini. Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa. “I media del 21° secolo: nuove frontiere” è questo il tema dell’edizione 2011 della giornata mondiale della libertà di stampa, che sarà celebrata il 3 maggio. Son previsti eventi in ogni parte del mondo per festeggiare questa giornata con la promozione di tutti i media indipendenti e pluralisti. Previsto anche un momento in cui ci si ricorderà anche di coloro che hanno dato la vita informando. Tra gli eventi principali l’annuncio del Premio mondiale della libertà di stampa. La cerimonia di consegna del riconoscimento avrà luogo il 3 maggio al Centro Nazionale Stampa di Washington. Creato nel 1997, il premio UNESCO/Guillermo Cano ricompensa ogni anno una persona un’organizzazione o una istituzione che abbia contribuito in modo notevole alla difesa o alla promozione della libertà di stampa in qualsiasi parte del mondo, soprattutto là dove per fare questo ha corso dei rischi. ARIETE Avete a che fare con novità inattese, che rischiano di spiazzarvi: nel dubbio non lasciatevi trascinare su un terreno inesplorato, ma osservate e fate tesoro di quello che capita in famiglia o nell’ambiente di lavoro. Nelle spese potete esser moderatamente generosi con chi merita la vostra riconoscenza, ma non sprecatevi per chi non vi guarda nemmeno. TORO La vostra libertà e la vostra originalità piacciono anche a chi apparentemente non apprezza queste qualità. In amore infatti non occorre uniformarsi, anzi, quello che ci vuole è la diversità. Saturno consiglia la massima prudenza nelle critiche a chi vi sta vicino, specialmente nel lavoro. Non distribuite giudizi imprudenti, e non dovrete poi chiedere scusa. GEMELLI E’ il momento di elaborare una strategia seduttiva, certi di ottenere quello che desiderate: anche nel lavoro uno spruzzo di sex appeal non guasta, provare per credere! Invece nelle spese è necessaria una selezione attenta per non dover tornare sui vostri passi, nel caso doveste sbagliare. Evitate gli incontri compromettenti. CANCRO Potete permettervi un atteggiamento frizzante e provocatorio, specie se negli ultimi tempi siete stati tranquilli o quasi assenti. L’amore se ne gioverà subito, con vostra sorpresa. Nel lavoro, invece, occorre chiarire un equivoco che potrebbe degenerare in un’inutile conflittualità. State attenti a non suscitare la gelosia di qualcuno che vi invidia. LEONE La prudenza e gli atteggiamenti riflessivi non sono tra le vostre qualità più evidenti, eppure vi conviene metterli in pratica per vedere come si sviluppa una situazione che vi tenta, forse un po’ troppo. Urano potrebbe prendervi la mano in un incontro stuzzicante ma pericoloso, da vivere con una certa diffidenza. Più attenzione va dedicata anche alle spese. VERGINE Provate a tastare prudentemente il terreno con una proposta innovativa nell’ambiente di lavoro, dove siete ascoltati con particolare attenzione, grazie alla presenza di Saturno nel vostro segno, che vi rende autorevoli. Anche l’amore vive un momento di felice stasi, da non turbare con iniziative spericolate che potrebbero destabilizzare un rapporto in evoluzione. BILANCIA Con la vostra attenzione ai particolari rischiate di farvi sfuggire di mano l’essenziale: guardandovi attorno con occhio vigile, sorvegliate le vostre reazioni più che quelle del partner, che potrebbe essere un po’ disattento. Nell’amore siate vigili ma non troppo presenti. Gli astri consigliano una prudente attesa, senza intraprendere alcuna iniziativa impegnativa. SCORPIONE Se la vita di coppia vi pare in bilico, non allarmatevi: il partner ha bisogno di conferme da parte vostra, perché forse vi siete un po’ distratti. Nel lavoro, invece, tenete d’occhio le spese e lasciate ad altri la responsabilità di scelte che non sono di vostra competenza. Concedetevi una pausa dagli impegni più pressanti e offritevi un lusso insolito. SAGITTARIO L’amore resta in testa ai vostri interessi. Non vi manca l’occasione di verificare se vale la pena di impegnarvi a fondo e magari sacrificarvi per qualcuno che non sembra apprezzare le vostre attenzioni in modo adeguato. Venere e Plutone vi spingono ad analizzare a fondo il rapporto che state per iniziare o per troncare: nel dubbio seguite il vostro infallibile intuito. CAPRICORNO Potete evitare la noia della routine abituale, offrendovi una assenza dal luogo di lavoro e dalla famiglia, dove le vostre idee in questo periodo non sono particolarmente apprezzate. Nella scelta di qualche nuovo interesse, siate consapevoli dei rischi che correte e non reclamizzate i vostri passatempi. L’amore potrebbe arrivare quando meno ve lo aspettate. ACQUARIO Per fare centro, tenete ben presente una notizia che potrebbe rivelarsi molto utile al momento di cambiare alcuni particolari della vostra vita professionale che non vi convincono. Nell’amore lasciate che il destino faccia il suo corso, senza interferire nei giudizi del partner che, specie se Scorpione, non è in vena di accettare critiche o semplici osservazioni a lui (o lei) contrarie. PESCI Siate elastici e cercate di non chiudere nessuna porta. Soprattutto nell’amore, che è in fase di cambiamenti. Non è il caso di compromettere tutto con una eccessiva disponibilità, specie se avete appena fatto un incontro che potrebbe avere un futuro: è un dono di Giove, il pianeta del successo e dei piaceri, non solo d’amore ma anche, per esempio, della buona tavola. Citazioni Francescane a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana “...impariamo ad accettare Dio e Gesù Cristo così come Egli è, e non come noi vorremmo che fosse.” Papa Benedetto XVI 8 l’Altopiano Sabato 30 aprile 2011 I neolaureati dell’Altopiano E’ stata assegnata il 15 aprile, presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A.Onisto” di Vicenza, la prima “Laurea Magistrale in Scienze Religiose” a Viviano Baù originario di Stoccareddo, insegnante in un Liceo bassanese e attualmente residente a Mason Vicentino. Il Baù ha presentato una elaborata tesi su “Omelia e Comunicazione per un annuncio efficace”. Bisogna dare atto al dottor Viviano Baù di aver affrontato questa “fatica” all’età di 53 anni ed averla discussa attorniato dai 4 figli, loro sì in età scolastica. Naturalmente ne sono orgogliosi i parenti tutti, i paesani di Mason assieme ai paesani di Stoccareddo e la Comunità Altopianese. Lunedì 18 aprile, presso l’Università di Modena, Dino Pesavento, 24 anni, è diventato ingegnere magistrale in Ingegneria del veicolo con il voto di 110/ 110 e lode. Dino ha elaborato la sua tesi in collaborazione con la Ferrari SPA presso il laboratorio di ricerca MilleChili. Per questo brillante risultato si congratulano i parenti, Ludovica e tutti gli amici. 27 Ritrovo degli ex impiegati della Banca Popolare di Asiago - Sette Comuni In occasione del XX° anniversario della fine operativa della Banca avvenuta domenica 14 aprile 1991, esattamente quattro lustri dopo, si sono ritrovati assieme i colleghi di lavoro di quel lontano tempo. Ottima la cena presso il “ Ristorante Laghetto”. Ottimi i piacevoli ricordi riaffiorati nel corso dell’incontro conviviale che ha fatto rivivere per qualche ora le memorie di molti anni addietro. Come diceva Erns Bloch - “ Finchè il passato non è scordato dai vivi, nessuna cosa muore nel cuore dell’uomo “ . Gli incontri dell’ADID Nozze d’oro per Franca e Marcello Ambrosini Al traguardo dei 50 anni insieme mancano ormai pochissimi giorni e la vostra numerosa famiglia è pronta per festeggiarvi come si deve. In attesa di farlo tutti in compagnia con i calici alzati, un “Evviva” per le nozze d’oro di Franca e Marcello arriva intanto da questo spazio sul giornale, con tantissimi auguri dai figli, generi, nuore, nipoti e parenti tutti. L’Associazione ADID Asiago 7 Comuni (Associazione degustatori grappa e distillati), presieduta dal Governatore Mirko Rigoni, ha cominciato l’attività annuale 2011 con un calendario annuale molto ricco di incontri e iniziative. Il primo si è svolto nella sede dell’Associazione presso lo Sporting Residence. La serata è stata organizzata per presentare il produttore Pilzer della Valle di Cembra. L’Azienda si trova a Faver, un antico borgo della Valle di Cembra, sul fianco del monte Pincaldo. La nuova distilleria si trova a Portegnac alla fine del territorio viticolo della valle di Cembra uno dei posti più naturali al mondo per distillare perché è un antico luogo d’acqua e sede di vecchi mulini, con la vicinanza diretta del monte Castion, luogo in cui già i Celti chiamavano i loro “spiriti”. La piccola azienda famigliare cembrana produce molte tipologie di Grappa tra cui Moscato Giallo, Müller Thurgau, Traminer, Pinot Nero, Schiava, Teroldego, Moscato Rosa, oltre alle acquaviti di albicocche, pere Williams, mele Cotogne. La serata molto partecipata diretta da Bruno Pilzer, proprietario e distillatore dell’Azienda, ha proposto la degustazione di sei tipologie di grappe Pilzer monovitigno. W l’Italia! Nell’anno in cui si festeggia il 150° dell’unità d’Italia, un giusto omaggio al tricolore si può fare anche con le “Ape Car”, come dimostra lo scatto che ci ha inviato Vidor Corà. I mezzi di tre studenti dell’IPSIA posteggiati in perfetto ordine sono stati immortalati nella strada a fianco dell’istituto, dove parcheggiano i ragazzi che frequentano la scuola. Rimane un dubbio: la disposizione sarà stata casuale o voluta? Dalle ore 8.45 di sabato 30 aprile alle ore 8.45 di sabato 7 maggio ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia Passuello, Piazza S. Giustina, 23 FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Scaffidi Militone, Via Roma 7 Dalle ore 8.45 di sabato 7 alle ore 8.45 di sabato 14 maggio GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. Stefano Dalla Valle, Via Prestinari 34 ROTZO: Farmacia della dr.ssa Anna Bottura, Via Roma, 9/a Dopo sei mesi in terra sudafricana, era ora che ritornassi a casa! BENTORNATO MARCO! Stella Domenica 1 maggio SASSO DI ASIAGO: TOTAL, Via Chiesa TRESCHE’ CONCA: AGIP, Via Campiello Domenica 8 maggio CANOVE: OIL, Via Roma Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. 8 Sabato 30 aprile 2011 l’Altopiano 28