30 aprile 2011 - Il Giornale dell`Altopiano

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30 aprile 2011 - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
www.giornalealtopiano.it
pag.10
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 345 - ANNO XIII - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 30 APRILE 2011
Rinnovato il consiglio direttivo dell’Associazione Commercianti di Asiago
“Crisi del turismo? Inutile piangersi addosso,
con la collaborazione di tutti ne verremo fuori”
La neo presidente Angela Carli:“La nostra categoria appoggia in pieno la linea adottata da Gios”
VIABILITA’
ASIAGO
Dai servizi alla persona
alle politiche sociali:
Diego Rigoni illustra
l’evoluzione del
suo assessorato
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ROTZO
Al voto il
15-16 maggio
i candidati a
sindaco
presentano
liste e
programmi
Strade provinciali in
pessimo stato ma mancano
soldi per
sistemarle
Pagina 6
Pagina 5
Incompiuta di
Treschè Conca:
destinazione cercasi
ENEGO
Progetto per
Marcesina:
ancora polemiche
tra Comitato e
Amministrazione
pagine 18 - 19
GALLIO
Sblocco per la zona ERP
si assegnano i lotti
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Approvata in consiglio la
variante al PAT, Rossi imita Gios
Pagine 10 - 11
Pagina 12
FOZA
I sospettati di
aver ucciso Dino
“Aspettiamo che
vengano a
chiederci scusa”
Grafica Altopiano
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8
Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
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Acqua:“bene comune”
e non “merce di scambio”
Al Museo dell’acqua un incontro sugli obiettivi del referendum del 12-13 giugno
Il primo incontro sul territorio, illustrativo degli obiettivi del
Referendum del 12 e 13 giugno, ha avuto luogo nella sua
sede naturale: il Museo dell’Acqua. L’evento organizzato
dal Gruppo Speleologico Settecomuni, ha visto come relatore
Filippo Canova (referente per la provincia di Vicenza del
Comitato referendario: “2 Sì per l’acqua bene comune) che
ha esordito portando le cifre provinciali dei firmatari: 25.000
in breve tempo, contro 1 ml.400 mila a livello nazionale.
Canova ha subito ribadito i principi fondanti del Comitato:
“trasversalità
e
aparticità dell’iniziativa” e sottolineato che il
movimento referendario
agisce unicamente sotto
la bandiera: “2 Sì per
l’acqua bene comune”.
Nessun altro vessillo né
segno connotativo di
tipo politico, proprio in
virtù dell’assioma
“bene comune”, messaggio super partes
per definizione non
strumentalizzabile.
Prendiamo spunto dalle informazioni circostanziate
dell’Avv. Serena Baù (esperto legale del
nostro giornale/numero scorso), sul significato del referendum abrogativo e dei relativi quesiti da confermare o abrogare: 1) - Modalità di affidamento e gestione dei servizi
pubblici di rilevanza economica. NO: resta valida la legge
che sancisce l’acqua come merce privata, da acquistare o vendere; SI: cancellazione della legge stessa. 2) - Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato a
remunerare il capitale investito. NO:
resta valida la legge che permette di ottenere profitti garantiti, caricandoli in bolletta, senza garanzia di reinvestimento e miglioramento del servizio. SI: la legge che
permette di guadagnare vendendo l’acqua viene cancellata e le società possono farsi pagare solo
le spese di gestione, manutenzione e rinnovo degli impianti.
3) - Costruzione di nuove centrali ad energia nucleare
(quesito sospeso con decreto governativo).
4) - Abrogazione della legge n. 51/2010, in materia di
legittimo impedimento del Presidente del Consiglio e
dei Ministri a comparire in udienza penale. (La norma
consentiva di autocertificare l’impedimento a presentarsi in
udienza; ora la Consulta ha stabilito che l’impedimento dev’essere determinato dal giudice). NO: il legittimo impedimento rimane. SI: il legittimo impedimento decade. Ma torniamo al primo quesito referendario, quello sull’acqua “bene
comune”.
ATO, AATO, AIUTO! A.T.O. = Ambito Territoriale Ottimale
(9 le zone in cui si è divisa la regione Veneto); A.A.T.O. =
Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (autorità composta
dai Sindaci dei comuni delle A.T.O. abolita con decreto del
31/03/2011 e prorogata fino
a fine anno). Dal ’94 la legge Galli, per mettere ordine
fra gli oltre 13.000 gestori
dell’acqua, girò la competenza in materia appunto alle
Regioni, con l’onere di decidere in merito ai piani di investimento, tariffe, etc. Del-
le 9 ATO venete, 3 sono nel vicentino. I Comuni componenti
decisero di affidare i servizi idrici integrati (acquedotto, fognatura, depurazione) a 3 società per azioni a scopo di lucro
di diritto privato. E’ così! Le società che gestiscono l’acqua
che beviamo, sono già delle Società per Azioni con soci
gli stessi comuni. A livello regionale e provinciale si
attivò pertanto il così detto “servizio in house”.
Dal 2006, per gli Art. 150-154 (d.l. 152) però, le
società che gestiscono i servizi pubblici integrati
(S.I.I.) non possono più essere di diritto pubblico come prima e le S.P.A. hanno il vantaggio di
rimunerazione del capitale investito, conteggiato
in tariffa (7%). Da qui l’obiettivo da parte dei privati di entrare nel bussiness! Punto. Già nel 2007 il
“Forum Italiano Movimenti per l’Acqua” raccolse
400.000 firme per una legge ad iniziativa popolare per la
“ripubblicizzazione” del servizio idrico, documento che si perse
nei meandri della politica...Da allora vi furono molte scelte
parlamentari bipartisan per portare a casa la privatizzazione
del servizio e si fece “bingo” nell’agosto 2008, con gli articoli 1): “il conferimento della gestione dei servizi pubblici
avviene mediante procedure competitive ad evidenza pubblica (gare europee)” e 2): “le concessioni relative al servizio
idrico integrato rilasciate con procedure diverse - affidamento
in house - sono cessate il 31/12/2010”. Il D.L. Ronchi obbliga pertanto le aziende che forniscono il servizio pubblico, a
mettere a gara il servizio stesso o cedere almeno il 40% delle
proprie azioni entro il 31/12/2011. (Ma che servizio pubblico è, se in mano a privati e/o gestito da multinazionali straniere? Inoltre le ATO aventi anche l’importante funzione di
controllo, sono state cancellate per legge, con proroga fino a
fine 2011). Allora, chi controllerà i privati? Vogliamo perciò
anticipare l’incontro sul tema “acqua” del 20/05 alle ore
20,30 al Grillo Parlante con l’esperto Rosario Lembo, segretario del Comitato italiano del “Contratto Mondiale per
l’acqua” (www.acquabenecomune.org). Come cittadini,
dobbiamo tenere presente che un Referendum è la grande
occasione per esercitare un diritto fondamentale: quello di
confermare o di abrogare una legge vigente. La libera scelta
sta nella libera coscienza.
Beppa Rigoni Scit
Torna la cena della legalità
Torna anche quest’anno la cena della legalità organizzata dall’associazione “Occhi aperti per
costruire giustizia”, in collaborazione con Libera e con l’Istituto Alberghiero di Asiago. L’appuntamento è per lunedì 2 maggio alle 20 presso l’Istituto Alberghiero di Asiago (costo 28 euro
a persona, 14 per i bambini). La raccolta dei fondi, destinati alla cooperativa libera terra “Pio
La Torre di San Giuseppe Iato - Corleone, che coltiva terreni confiscati alla mafia, non sarà
l’unico scopo della serata che vuol essere anche occasione di confronto sui problemi della
criminalità organizzata, causa principale del difficile sviluppo economico e culturale del nostro
paese. Il menu sarà come sempre proposto dai ragazzi di Occhi aperti e preparato
con la consueta maestria dagli allievi dell’Istituto Alberghiero di Asiago, con i prodotti
di Libera Terra e con quelli biologici della Cooperativa “Conca.
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l’Altopiano
Sabato 30 aprile 2011
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ASIAGO
La Comunità Montana a Montecitorio
La memoria tangibile della
Grande Guerra, rappresenta
sul territorio della montagna
vicentina un tessuto di forme
ancora straordinariamente
leggibili, visibili e conosciute. E proprio la consapevolezza dell’importanza dei resti lasciati quassù dalla Grande Guerra, assieme al grave
stato di degrado che li accompagnava dopo quasi 100 anni
dalla loro realizzazione sul
nostro territorio, ha spinto la
Comunità Montana”Spettabile
Reggenza dei 7 Comuni” a
presentare nel novembre del
1996 una proposta di legge
per la “Valorizzazione dei manufatti di interesse storico e
culturale della Grande Guerra”. Tutti i Parlamentari
veneti avevano subito fatta
propria la proposta e nella
sinergia creata, con l’impegno
del primo firmatario, l’On.
Flavio Rodeghiero di Foza, si
è arrivati nel 2001 alla
promulgazione della legge
n°78 che ha garantito negli
anni successivi il recupero del
patrimonio lasciatoci in eredità dalla Prima Guerra Mondiale. La “Reggenza” ha guidato e coordinato altre 3 Comunità montane e, assieme
alla provincia di
Vicenza e alla
Sopraintendenza ai
Beni Ambientali di
Verona, sono stati
eseguiti interventi in
19 ambiti prioritari
della montagna
vicentina su un
fronte di circa 80
chilometri
dal
Pasubio al Forte
Lisser di Enego
passando per monte Cimone, per il
Cengio
,
Campolongo,
Verena, per lo Zebio
e per la zona sacra
dell’Ortigara.
I lavori, iniziati nel
2005, dopo un necessario periodo di studio, di ricerca e di
progettazione, sono pressoché conclusi. In poco più di
5 anni, considerando però che
i cantieri, soprattutto in alta
montagna possono rimanere
attivi solo dalla tarda primavera ai primi mesi autunnali,
tutti le opere rientranti nelle
previsioni iniziali sono state
eseguite, con perizia, professionalità e con generoso impegno anche del mondo del
volontariato, alpini e fanti in
primis, che hanno garantito
complessivamente oltre 60
mila ore di attività
volontaristica.
Questo è quanto ha potuto
esporre il Presidente della Co-
Sapor d’acqua natia
Ulisse diventa Beato. Ufficialmente
Lo ritroveremo beato sugli altari, magari stretto e costretto in qualche capitello appositamente creato, nascosto gentilmente dentro qualche tecla o più semplicemente condannato a
starsene quieto dentro gli spazi angusti delle
chiese moderne. La speranza è che anche in
questa sua nuova situazione – che tanto infastidirebbe il suo animo viaggiatore – sappia infondere speranza e coraggio ad un’umanità alla
disperata ricerca di un leader spirituale che sia
capace di infondere in essa la bellezza della
Verità. Hanno anche pensato ad una data in cui
commemorarlo ogni anno (il 22 ottobre): ma
anche qui l’auspicio è che da Lassù rifiuti il
limite cronologico, ma continui ad urlare alla
sua Chiesa l’obbligo felice di testimoniare Gesù
Cristo prima di tutto il resto. Domani ci metteranno la firma: la formalità nelle istituzioni sfiora
il dogma. Eppure per la gente Giovanni Paolo
II era già santo ancora in vita. Ci compiace
pensare che anche la Chiesa ne abbia attestato
le virtù eroiche e lo stile di santità. Così da
domani nessuno potrà più impedire al popolo
cristiano di inginocchiarsi di fronte ad un uomo
che ha saputo catalizzare attorno a Cristo il
mondo intero. Da domani abbiamo un beato in
più che – ci perdonino i validi difensori del cristianesimo medievale e tridentino – spingerà il
vento dello Spirito a soffiare forte su tutti coloro che si sono innamorati del suo stile: cercare i lontani per accendere in loro il desiderio
di Dio. Cosicchè nessuno ci potrà più costringere ad abitare controvoglia le sacrestie delle
Chiese ma saremo liberi di correre laddove la
gente vive per annunciare loro un incontro,
quello con Cristo, che ci ha cambiato la vita.
Non ce lo potranno più vietare, perché hanno
reso beato un uomo che meglio di tutti ha dimostrato la validità di tale percorso. E in un
mondo dove si raccomanda sempre di “imparare dai più bravi”, da domani mattina una fetta di chiesa troverà il suo beato patrono al quale ispirarsi.
Una certa stampa faziosa l’ha condannato ad
essere il “Papa dei giovani”: grande merito a
colui che più di tutti ha avuto il coraggio di
costruire una scommessa con i giovani e di
vincerla. In realtà è stato un Papa che ha
parlato agli adulti in termini di responsabilità, alle donne in termini di dignità, ai potenti
in termini di onestà. Un Papa che ha guardato negli occhi Fidel Castro, il dittatore
cileno Pinochet e Alì Agca: ha gridato, ha
pianto, ha chiesto scusa. Lo definiscono “il
papa dei giovani” per sminuirne la portata
di ventotto anni di passione per Cristo: in
realtà la differenza è che i giovani lo stavano ad ascoltare mentre agli adulti un Papa
così dritto nei pensieri e nei gesti stava un
po’ scomodo.
Volevano far credere – per mascherare
beceri giochi di potere dentro la Chiesa –
che un Papa vecchio e tremante non nobilita
la Chiesa che rappresenta. Hanno fatto la
gara per mostrare insopportabili dettagli,
l’hanno ridicolizzato sarcasticamente, troppo spesso le telecamere ne hanno inquadrato
le mani tremanti e il filo di bava che colava
dalla bocca. Eppure le anime giovani – per
natura tese alla ricerca della perfezione estetica più elevata – si sono inginocchiate di fronte al grado massimo della bruttezza dentro la
quale già vedevano sorgere raggi luminosi di
un cristianesimo dell’innamoramento. Da domani ci sarà una chiesa più ecumenica al suo
interno: chi rimpiange il passato non dovrà
fare altro che entrare nella basilica di San
Paolo e contemplare i medaglioni che ritraggono i volti dei vecchi Papi. Per chi avrà
il coraggio di rischiare per rimanere fedele
ci sarà un beato che, allergico ai posti chiusi, continuerà a campeggiare come novello
Ulisse di un popolo innamorato e festoso.
Quel senso di
festa che tanto
infastidirà il popolo
dei
dinosauri.
Don Marco
Pozza
munità Montana Lucio Spagnolo nel corso dell’audizione presso la Commissione
Cultura della Camera dei Deputati che si è tenuta a
Montecitorio lo scorso 5 apri-
le. Spagnolo accompagnato dall’Architetto Vittorio Corà e dall’ingegnere Carollo Mirco per
la Comunità Montana,
assieme
al
Vicepresidente della Provincia Dino Secco e ad
altri tecnici interessati all’avvenuto recupero, ha
potuto far presente che,
se è vero che i lavori
sono pressoché terminati, se gli stanziamenti per
il progetto sono stati spesi con oculatezza e scrupolo è altrettanto vero
che ora serve una
prosecuzione dei
finanziamenti per
garantire visibilità al
progetto, per organizzare le visite sui
luoghi della memoria, per sistemare i
sacrari Militari che
dalla loro costruzione, ottanta anni fa,
non sono più stati
sottoposti ai necessari interventi di restauro. Servirà inoltre, questa è la richiesta, organizzare un unico
Centro regionale che possa
raccogliere le istanze dei territori
sensibili
alle
problematiche della Grande
Guerra, considerando anche
l’avvicinarsi del centenario
che rinnoverà l’interesse per
l’evento bellico e potrà portare ulteriori flussi di denaro per
garantire il successo della ricorrenza.
L’Onorevole
Rodeghiero, presente all’audizione, ha espresso la sua soddisfazione nel constatare l’interesse manifestato dai membri della Commissione, che
hanno posto domande e chiesto chiarificazioni sulla realizzazione del progetto nonché
sulla possibilità di presentare
ulteriori emendamenti atti ad
ottenere finanziamenti aggiuntivi alla Legge 78/2001.
L’augurio di tutta la nostra
terra vicentina è pertanto
quello che, dopo la sistemazione di tanti importanti siti,
dopo la riqualificazione dei
manufatti della Grande Guerra, si possa ora mantenere attraverso l’operatività stagionale di gruppi di operai, questo
immenso patrimonio che è
memoria dell’eroico impegno,
della sofferenza e dell’idealità
di milioni di soldati che quassù si sono avvicendati in quel
doloroso periodo della storia
italiana, europea e mondiale.
Una nuova autonomia per la montagna veneta
All’altopiano di Asiago e dei
Sette Comuni, così come per
la Lessinia e per il bellunese,
il nuovo statuto della Regione Veneto dovrebbe riservare un’importante capitolo di
autonomia amministrativa,
regolamentare e finanziaria.
E’ quanto prevede l’articolo
16 del nuovo statuto licenziato dalla commissione
consiliare regionale Statuto e Regolamenti.
Il tutto ebbe inizio con la
richiesta di autonomia della Provincia di Belluno;
una sorta di provincia autonoma all’interno della
Regione. Una proposta che
fece insorgere il resto della montagna veneta, e delle altre aree svantaggiate
come il Delta del Po o la
laguna veneziana, che vedevano nell’autonomia
bellunese l’ennesimo sgarbo di Venezia alle zone più
periferiche del Veneto. Ma
ora con l’articolo 16 licenziato dalla commissione
questi contrasti sono stati
placati. Le materie in cui la
montagna potrà godere di
una certa libertà sono “politiche transfrontaliere, minoranze linguistiche, governo del territorio, risorse idriche ed energetiche,
viabilità e trasporti, sostegno e promozione delle attività economiche, agricoltura e turismo”. Temi per
cui è anche previsto il trasferimento delle opportune
risorse.
Tutti contenti quindi tranne qualche bellunese come
il presidente della provincia di Belluno, Gianpaolo
Bottacin, che esprime la
sua delusione: “Questa non
è l’autonomia che ci garantisce la possibilità di fare
le leggi, come hanno i
trentini e i bolzanini. Quella si ottiene solo in Parlamento a Roma, non certo
a Venezia”.
Il consigliere provinciale di
Vi c e n z a ,
Francesco
Gattolin, è dello stesso avviso di Bottacin tanto da
Il presidente della provincia di
Belluno, Gianpaolo Bottacin
Il consigliere provinciale di
Vicenza, Francesco Gattolin
presentare una mozione in
consiglio provinciale per
sollecitare i parlamentari
veneti a sostenere una proposta di legge costituzionale di modifica degli articoli
116 e 119 della Costituzione per l’inserimento di tutto il Veneto fra le Regioni a
statuto speciale.
Una mozione che riprende
vari tentativi autonomisti
per il Veneto, da “solleciti”
regionali a veri e propri disegni di legge che però non
hanno mai ottenuto il risultato sperato.
“Rivendicazioni per l’istituzione della Regione autonoma del Veneto a Statuto
speciale sono già state
avanzate nel corso degli
anni – spiega Gattolin – Tra
l’altro in questi ultimi anni
si è assistito allo svolgersi
di numerosi referendum
per il passaggio di Regione
da parte di comuni veneti
confinanti con il Trentino
Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia. Questo movimento
secessionista,
foriero di contrapposizioni
e distinguo tra i comuni,
dovuti alle singole peculiarità rivendicate nei vari
contesti, sta minando la
coesione territoriale del
popolo veneto, popolo che
evidenzia quel carattere di
specialità che ha portato
nell’ultimo dopoguerra al
riconoscimento di autonomia particolare a cinque
regioni italiane”.
Gerardo Rigoni
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Sabato 30 aprile 2011
TURISMO
E’ Angela Carli, titolare del
negozio Legno Più, la neo
presidente della delegazione
asiaghese
della
Confcommercio. La Carli,
che sostituisce alla guida
dei Commercianti Franco
Bissaro, può contare su una
squadra ben motivata, composta dai vicepresidenti Lorenzo Longhini e Nevio
Paganin e dai consiglieri
Roberta Benetti, Marco
l’Altopiano
“La mancanza di fondi ci penalizza,
ma abbiamo grande voglia di fare”
Angela Carli, neopresidente della delegazione della Confcommercio di Asiago, illustra
iniziative e idee per animare la prossima stagione estiva: tra gli ospiti Martina Colombari
Carli, Maria Cristina Carli
e Anna Dalla Costa. “
Innanzitutto un grazie sentito a Franco Bissaro per il
fondamentale apporto nella crescita della categoria”
– dice Angela Carli. “Dal
canto nostro, siamo pronti
a rimboccarci le maniche e
darci da fare, in stretta col-
laborazione con l’Assessorato al Turismo, per affrontare, nonostante i fondi esigui a disposizione, la stagione estiva ormai alle porte”.
A questo scopo, la rinnovata delegazione asiaghese ha
già avviato una serie di incontri con l’Assessore Roberto Rigoni e la respon-
Le forme dell’umanità di Ettore Greco
Inaugurata la mostra al Museo ‘Le Carceri’
Sabato 16 aprile, è stata inaugurata la mostra Le forme
dell’umanità, personale dello scultore Ettore Greco ospitata dal Museo ‘Le Carceri’
di Asiago. Fino al 26 giugno,
nei fine settimana, sarà possibile ammirare una scelta di
circa cinquanta opere dell’artista, il mattino dalle 10
alle 12.30 e il pomeriggio dalle ore 16 alle ore 19.
La mostra antologica, curata e allestita dall’Associazione Alberto Buffetti in collaborazione con la Galleria
d’arte Nino Sindoni e organizzata in sinergia con il Comune di Asiago e con il patrocinio della Regione
Veneto, prevede l’esposizione di bronzi, gessi, terrecotte
di grandi e medie dimensioni
e di alcuni bozzetti. Tra tutte
le opere presenti nell’esposizione, spicca senz’altro l’installazione della Débâcle,
un’opera costituita da ben
oltre mille piccole sculture di
terracotta, simbolo della continua ricerca plastica, formale
e umana dello scultore padovano. Soggetto del suo incessante lavoro è infatti l’uomo
in tutte le sue forme, colto
nella sua drammaticità e nella sua contraddittorietà intrinseca, che lo porta inevitabilmente alla sofferenza. “Vorrei ringraziare Alberto
Buffetti e Nino Sindoni per
aver portato ad Asiago
questa importante mostra –
ha commentato il Sindaco
4
Andrea Gios – che rappresenta una notevole opportunità di approfondimento
anche per gli studenti delle nostre scuole”. Infatti, lo
scultore padovano ha ottenuto recentemente importanti
riconoscimenti anche a livello internazionale; il suo San
Sebastiano è stato presentato al Vittoriale (residenza di
D’Annunzio), Arbre de la
vie si trova nella residenza
dello stilista Pierre Cardin in
Francia che è appartenuta al
marchese De Sade. Non è
da trascurare il notevole successo che Greco ha riscosso
tra i critici d’arte, primo tra
tutti Vittorio Sgarbi. Presente all’inaugurazione anche
Michele Silvestrini, sceneggiatore di fama nazionale legato a Ettore Greco da una
profonda amicizia. Nel suo
discorso inaugurale, ha sottolineato come l’opera dello
scultore gli abbia insegnato a
vedere, grazie alla propensione della sua scultura alla
teatralizzazione; in questo
senso lo ha paragonato a
Elvis, perché, come lui, ha
dato alla propria arte un ritmo. Fare scultura, secondo
lo sceneggiatore, significa
avere a che fare col tempo,
proprio come accade nella
musica, sia essa rock od
operistica. Produrre arte
sottende infatti il dialogo tormentato con il tempo, mentre la dialettica tra le diverse
forme d’arte genera il piacere estetico; ecco perché
Silvestrini ha voluto chiudere il suo intervento con un
sonetto di Rilke, la cui retorica romantica rimanda effettivamente alla scultura dell’amico Greco. Dal canto
suo, lo scultore ha ringraziato gli amici intervenuti, compagni del suo viaggio alla ricerca dell’umanità perduta.
Un’inaugurazione che ha ricalcato fedelmente l’intento
della mostra: essere stimolo
intellettuale.
Martina Rossi
CINEMA LUX PRIMA MONDIALE!
sabile dell’Ufficio
Turistico Donata
Posocco per valutare idee e progetti.
Iniziative che ci vengono anticipate dalla
neo presidente, che si
dice ben motivata,
anche dalla grande
voglia di fare percepita fra i suoi colleghi. “Dopo il rinnovo
delle cariche – commenta– il pensiero è
andato subito alla necessità di mettersi in
moto per poter garantire per l’estate
quel programma di
intrattenimenti che i turisti
che arrivano ad Asiago si
aspettano. Ci siamo detti
che era inutile piangerci
addosso, pur rendendoci
ben conto che la situazione
è tutt’altro che positiva. Risentiamo, oltre che della
crisi economica globale,
anche delle conseguenze
disastrose dell’alluvione di
novembre che ha enormemente colpito popolazioni
vicine a noi, senza contare
poi i tagli che la Regione ha
imposto al Comune e la situazione di difficoltà in cui
versa il Consorzio Turistico. Ma siamo ben determinati a mettere in piedi un
programma di eventi degni
della nostra città e in linea
con le aspettative dei turisti che anche quest’anno
sceglieranno l’Altopiano
per le loro vacanze. Siamo
convinti che riusciremo a
rispondere, con energia e
positività, a una situazione non facile, ma per farlo abbiamo bisogno di
grande coesione fra noi e
di collaborazione da tutte
le categorie. L’importante è trovarsi in tanti, disponibili a dare una mano
sia in termini di lavoro
effettivo, che di eventuali
contributi economici. Tra le
idee proposte e valutate, in
primo piano abbiamo messo attività ed eventi per realizzare i quali intendiamo
coinvolgere le forze locali,
come le varie scuole di danza e i gruppi musicali, dai
quali abbiamo già avuto risposte positive. Sono state
confermate manifestazioni
come “La notte nera” e
“La notte di note”, mentre tra gli autori che saranno presenti negli appuntamenti organizzati
dalla Libreria Giunti, già
confermata la presenza di
M a r t i n a
Colombari. Si pensa poi a un programma di concerti
nelle chiese e nelle piazze e all’animazione ai Giardini,
che dovrebbero essere riconsegnati
alla città a luglio,
con un programma
di “risveglio mattutino” di ginnastica e
altro ancora. Allo
studio poi iniziative
che possano rivalutare il fine settimana e garantire
una continuità di
eventi. Si è ipotizzata anche
una
sorta
di
autotassazione volta a
reperire dei fondi, che verrà comunque definita e illustrata in tempi brevi, sia
agli associati che non”. “In
futuro – conclude Angela
Carli – dovremo affrontare temi importanti per lo
sviluppo dell’area, come
quello delle infrastrutture
legate alla mobilità, del
rilancio turistico e dello sviluppo urbanistico di Asiago.
Su questo tema voglio
esprimere, a nome della categoria, l’appoggio all’amministrazione Gios per l’approvazione di un PAT coraggioso che punta a diminuire l’incidenza delle seconde case a tutto vantaggio del settore alberghiero, imprimendo una vera e
propria svolta al futuro sviluppo urbanistico della città”.
Silvana Bortoli
*
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8
Sabato 30 aprile 2011
ASIAGO
Strade gruviera. Asfalti, per
essere benevoli, trascurati anche se l’aggettivo più corretto
sarebbe dissestati. In un tratto
di circa un chilometro della
provinciale della Fratellanza
sono state conteggiate ben 9
asfaltature diverse. E’ lo stato
di “salute” delle strade provinciali che attraversano
l’altopiano. Una situazione diventata oramai insostenibile soprattutto per i tanti pendolari
che ogni giorno si recano in pianura per lavoro. Perché al loro,
oltre al fatto di dover affrontare certi tratti a velocità ben al
di sotto del limite consentito
per evitare di avere la sensazione di essere saliti su una
specie di montagna russa, il
cattivo stato delle strade comporta anche maggiori spese.
Gomme che si consumano più
velocemente (con una spesa
per il cambio dai 200 ai 500
euro per utilitarie o auto piccole), freni sottoposti a forti
sollecitazioni (dai 50 ai 100
euro), sospensioni che saltano
(dai 120 ai 200 euro) sono purtroppo il prezzo che i pendola-
l’Altopiano
5
Le provinciali sono in pessimo stato
ma mancano i soldi per sistemarle
Rigoni Camplan: “Prima della stagione turistica estiva, dopo la realizzazione della rotonda
all’altezza del Consorzio tra i caseifici, si asfalteranno alcuni tratti dell’ex statale del Costo”
ri si trovano a dover pagare per
andare a lavorare. Una vera ingiustizia che comunque subiscono tutti coloro che si trovano a dover percorrere per motivi diversi queste strade, residenti altopianesi e turisti compresi.
E che non costituiscono certo
un bel biglietto da visita per il
territorio, nonostante le responsabilità siano da individuare altrove.
E poi c’è il rischio incidenti
causati dal fondo irregolare.
Una situazione che molti
auspicavano trovasse soluzione, almeno parziale, con l’arrivo della bella stagione ma per
ora macchine asfaltatrici sulle strade altopianesi non si vedono.
Tra le spiegazioni date dalla
Provincia, che ha competenza su le ex strade statali, c’è
che le abbondanti piogge di
novembre hanno deteriorato
più velocemente del previsto
i manti stradali facendo saltare tutta
la programmazione asfaltature prevista nei piani delle opere. Inoltre le
stesse piogge, che
hanno provocato
le
note
tracimazioni di fiumi ed inondazioni
in pianura, hanno
causato un cambiamento delle
priorità delle ope-
re pubbliche provinciali.
“Tutte le strade provinciali
sono comprese in un ciclo di
mantenimento dove quelle di
montagna chiaramente vengono riassestate con maggior
frequenza – illustrano dagli
uffici di Vi.Abilità – Le abbondanti piogge dell’autunno purtroppo hanno velocizzato il
loro deterioramento e nello
stesso tempo si deve
prevvedere ai danni causati
dalle alluvioni di novembre
quindi i fondi a disposizione dovranno essere “spalmati” su più zone,
cercando di rispondere alle esigenze di tutti, facendo saltare la
programmazione a
medio termine”.
Anche l’assessore
ai Lavori Pubblici
di
Asiago
Giampaolo Rigoni
ha preso
contatto
con la Provincia per
vedere di trovare
una soluzione al problema tanto più ora
che sono partiti i lavori di messa in sicurezza (realizzazione di rotatorie)
della provinciale
349.
“Purtroppo anche la
Provincia si trova
“prigioniera” dei
patti di stabilità, oltre ad avere un bilancio ridotto all’osso
come tutti gli enti - spiega
Rigoni - Però confido che una
prima trance di interventi potrà essere avviata, almeno per
quanto riguarda la provinciale del Costo, prima della stagione turistica estiva, dopo la
realizzazione della rotonda all’altezza del Consorzio tra i
caseifici”.
Gerardo Rigoni
“Non si è mai affiatato con il gruppo e
non ha saputo svolgere il suo ruolo”
Il sindaco di Asiago Andrea Gios motiva l’esonero di Maurizio Rossetto e la nomina di Santo Rossi
“Maurizio Rossetto non si è
affiatato con il gruppo e non
ha saputo svolgere il ruolo di
capogruppo nel modo opportuno. Gli è mancata la
leadership necessaria per coordinare l’attività del nostro
gruppo, non ha saputo dialogare con i singoli membri. Sia
con i consiglieri che con gli
assessori”. Così il sindaco di
Asiago Andrea Gios motiva
l’esonero di Maurizio Rosset-
to dall’incarico di capogruppo
di maggioranza. Su questo argomento non sono in pochi a
chiedersi come mai questa decisione non si stata presa già a
dicembre, quando cioè c’è stata l’evidente frattura con il voto
contrario di Rossetto sull’esenzione dal Cosap per i mercatini
di carattere turistico. “Vorrei
per prima cosa chiarire – risponde a tal proposito il sindaco che la nomina del capogruppo
non viene fatta direttamente dal
sindaco ma viene espressa
collegialmente dal gruppo consigliare. Si è, comunque, cercato di fare il possibile per comprendere le sue posizioni e per
cercare di capire se ci fosse
stato uno spazio per recuperare il dialogo ed il rapporto di fiducia, indispensabile per il ruolo che rivestiva. Poi, la situazione è precipitata nel corso di
una riunione quando Maurizio
Rossi: “Grazie per la fiducia”
Già aveva potuto leggere alcune dichiarazioni del sindaco,
tra quelle qui riportate in modo più approfondito ed
esaustivo, sul nostro sito www.giornalealtopiano.it , perciò il consigliere, ex capogruppo di maggioranza Maurizio Rossetto ha provveduto a farci avere questa sua
dichiarazione in merito: “Non è la prima volta – dice che trovo sostanziali discordanze con il sindaco sulla
verità di fatti e accadimenti. E così per quanto accaduto nella riunione di maggioranza citata da Gios. Non
credo poi che i suoi appellativi verso il sottoscritto siano corretti e meritati. Ad ogni modo, noto che, anche in
questa vicenda, si parte da divergenze di vedute e si
finisce sul personale. Beghe che alla cittadinanza non credo interessino”. Dal canto suo, invece, il nuovo capogruppo
di maggioranza Santo Rossi vuole ringraziare il gruppo per la fiducia accordatagli nell’affidargli questo incarico. “Cercherò di ricompensare questa fiducia nel migliore dei
modi – afferma – Questa per me è la prima esperienza in campo amministrativo e gli
stimoli che mi derivano sono davvero grandi. Farò del mio meglio”.
S.L.
Ristorante
ha tacitato un consigliere con
toni inopportuni. A quel punto
è emersa la necessità di trovare una soluzione diversa che ci
consentisse di riportare armonia e di lavorare assieme con
un obiettivo comune e condiviso”.
La scelta è caduta su Santo
Rossi: quali le motivazioni?
“E’ stata una decisione unanime del Gruppo (si è astenuto
soltanto Maurizio Rossetto).
Ritengo che Santino possa aiutarci a ritrovare la serenità necessaria per raggiungere gli
obiettivi che ci siamo proposti.
Credo sia una persona in grado di dialogare con tutti i componenti e di raccordare i consiglieri impegnati in incarichi di
giunta con gli altri componenti
del gruppo. Il ruolo del
Capogruppo è molto importante, e non può essere relegato
alle sole “dichiarazioni di voto”
in Consiglio Comunale. Deve
svolgere una funzione di raccordo all’interno del gruppo ma
deve anche mantenere uno
stretto collegamento “politico”
tra chi amministrata e ed i problemi generali della popolazione e della Città, lavorando in
stretto contatto con la giunta
comunale e con il sindaco”.
Da quanto si è percepito negli
ultimi mesi, non si respira certo un bel clima in seno alla
maggioranza...governare con
un gruppo non compatto non
deve essere semplice. “A me
non sembra che il clima all’interno del nostro gruppo sia difficile o particolarmente teso. Ci
sono stati dei problemi che abbiamo affrontato con grande
serenità e senza cercare scorciatoie facili. Mi preme
evidenziare che nelle scelte importanti il Gruppo è rimasto
sempre compatto ed ha votato
coeso. Come in tutte le nostre
famiglie, anche all’interno del
Gruppo di Maggioranza ci sono
delle discussioni e delle differenze di vedute che implicano
la necessità di approfondimenti
e che richiedono la pazienza, da
parte di tutti, di trovare soluzioni condivise: questa è la nostra vera “ricchezza”. Non è
sempre semplice, lo ammetto,
ma questo fatto ci aiuta anche
ad assumere le decisioni con
maggiore attenzione. Il dialogo
e la critica interna non sono
mancati neanche in passato e
tutte le scelte, specie quelle più
importanti, sono sempre nate da
attente valutazioni e da lunghe
discussioni. Quando una critica è costruttiva e viene mossa
per tempo e con animo positivo è sempre bene accetta: è
anzi indispensabile per poter
svolgere al meglio la nostra azione amministrativa”.
Deluso? Tradito? Qual è lo
stato d’animo di Andrea Gios
nei confronti di Rossetto?
“Nessun tradimento. Credo sia
nel pieno diritto di ciascun consigliere e di ciascun cittadino
esprimere la propria opinione
e criticare il nostro operato.
Ogni critica è bene accetta e
ci aiuta a fare meglio. Certamente da un consigliere che
appartiene al nostro gruppo mi
sarei aspettato che prima di
scrivere sui giornali si fosse
confrontato con noi ma ritengo che la questione non sia così
grave”.
Stefania Longhini
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8
l’Altopiano
Sabato 30 aprile 2011
6
SOCIALE
Assistenza a non
Dai servizi alle politiche:
nel sociale una riorganizzazione autosufficienti:
serve maggiore
per fare di più e meglio
aiuto alle famiglie
pagina a cura di
Silvana Bortoli
Tocca diversi temi la nostra
chiacchierata con Diego
Rigoni, assessore alle politiche sociali di Asiago. Dallo
scambio di ruoli tra responsabili di due importanti uffici comunali (Roberto
Serembe, che, dopo tredici
anni, lascia la guida dell’ufficio turismo e cultura a
Donata Posocco, sostituendola al sociale) al cambio di
nome in “politiche” sociali,
per sottolineare nella loro
globalità i servizi e le iniziative a favore di tutti i cittadini. Dalla gestione associata
dei servizi sociali di tutti i comuni dell’Altopiano con un
coordinamento che coinvolge anche la Comunità Montana, per un confronto di modi
e metodi che possa aiutare a
fare meglio, fino al progetto
che prevede l’apertura di uno
sportello per dare pronta risposta di assistenza ad esigenze immediate,con personale
formato e preparato. “L’avvicendamento tra gli uffici del
turismo e del sociale –
esordisce Rigoni – è stato possibile grazie alla disponibilità
degli interessati, che hanno
accettato questa nuova sfida.
Nel ringraziare la dottoressa
Posocco per la collaborazione data in questi anni, che comunque non termina completamente, vorrei sottolineare la
positività della rotazione del
personale, che trova così nuovi stimoli dall’importante confronto con quelle che sono le
diverse realtà dei vari settori.
Roberto Serembe non giunge
nuovo a questo incarico, visto
che aveva già coperto il ruolo
di responsabile dell’ufficio sociale in occasione di assenza per
maternità della signora
Posocco. A lui è stata data facoltà di organizzare il lavoro
come ritiene più opportuno, e
la nuova impostazione data all’ufficio occupandosi personalmente di tutta la parte burocratica, già mostra i suoi effetti,
avendo alleggerito il lavoro del-
l’assistente sociale, che ora può
concentrarsi completamente
sul suo ruolo. Per quanto riguarda il cambio del nome, era
mia intenzione farlo da un po’
di tempo per dare un significato più aperto a quello che è il
nostro ambito, non solo per la
pura assistenza in situazioni di
disagio, ma anche iniziative
positive che possano essere
una sorta di prevenzione per il
futuro, e interventi a favore di
minori, giovani, famiglie ed anziani. In questo ci aiuta la
grande sensibilità dimostrata
da sindaco e amministrazione comunale, che pur costretti a tagli economici globali, hanno deciso di non diminuire le voci di spesa per
tutti quei servizi che fanno
parte del sociale volti a dare
un sostegno concreto a diverse problematiche. La nostra
attenzione è, come sempre,
indirizzata innanzitutto verso
situazioni delicate, che la maggioranza della gente non conosce perché non si vedono,
ma che esistono anche da noi.
Ma oltre a questo, crediamo
molto nell’organizzazione di iniziative a favore di tutti i nostri
cittadini, nelle varie fasce di
età”. Nel sociale i problemi
da affrontare sono comuni
tra
i
vari
paesi
dell’Altopiano, come ci
si confronta su ciò?
“Già da tempo tutti noi
assessori al sociale abbiamo avuto l’idea di creare un gruppo di coordinamento dei vari assessorati, collaborando tra
noi e coinvolgendo anche la Comunità Montana. Ci incontriamo una
o due volte al mese per
discutere e decidere strategie e linee da seguire,
occupandoci ognuno di
un settore, tra il sanitario, le dipendenze, handicap, minori, giovani,
anziani, ecc. Da questa
collaborazione nasce
l’idea di creare una gestione associata dei servizi sociali per dare omogeneità di servizio sul territorio, con la collaborazione tra
uffici e assistenti sociali. Dopo
esserci confrontati su questo,
abbiamo stabilito che a fare da
collettore debba essere la Comunità Montana, anche per riconoscerne il valore, quasi anticipando quanto decretato dalla Regione. Coordinatore del
gruppo di lavoro per questo
progetto è il dott. Lionello
dell’Ulss 3, già responsabile dei
piani di zona. Nell’ambito dello
stesso è stato stilato un documento per una condivisione
politica della gestione associata, spedito dalla Comunità Montana a tutti i comuni, perché
possa venire approvato. Mi risulta che quasi tutti i comuni
abbiano già deliberato in tal senso: non appena il quadro sarà
completo, il progetto verrà avviato, l’auspicio di tutti noi assessori è che ciò possa avvenire entro la fine dell’anno. Ciò
ci darà possibilità, tra l’altro, di
strutturarci con nuovi servizi,
grazie a finanziamenti aggiuntivi che potranno essere garantiti dalla gestione associata. Un
percorso che i comuni hanno
chiesto possa venire seguito,
dedicandogli una giornata alla
settimana, dalla dottoressa
Posocco, ecco perché dicevo
prima che la sua collaborazione con il sociale non termina
del tutto. Reputo che questa iniziativa possa favorirne altre, e
che partendo da una tematica
così comune nel territorio, ci
possa essere in futuro un allargamento delle competenze della Comunità Montana anche su
altro”.
Emerge sempre più il bisogno di sostegno per famiglie
che si devono occupare di
congiunti anziani o con
disabilità, soprattutto non
autosufficienti. La disponibilità presso strutture adeguate non è sufficiente. Cosa si
sta facendo per sopperire a
questo?
“I nostri servizi prevedono di
andare incontro alle famiglie
perché i congiunti anziani o con
problematiche di salute, anche
temporanee, possano restare a
casa il più possibile, tramite
un’assistenza domiciliare attenta e preparata. Attualmente
presso le case di riposo non è
possibile aumentare i posti per
non autosufficienti, serve quindi trovare delle soluzioni alternative, con l’aiuto di persone
esterne. Per questo ci stiamo
organizzando per poter, oltre
che disporre di un elenco di nominativi a cui rivolgersi, aprire
in Altopiano uno sportello una
volta la settimana (collegato con
altri nelle vicinanze e a cui si
possa accedere in giornate diverse e in caso di urgenze) sempre in collaborazione con la
Comunità Montana. Per contribuire al finanziamento di questo tipo di servizio, si è resa
disponibile per più anni la Cassa Rurale ed Artigiana di
Roana. Ora stiamo attendendo
la riformulazione del progetto
da parte del Consorzio Prisma,
dopo aver ravvisato delle possibili migliorie nella prima proposta presentataci. Se tutto andrà in porto come da noi prospettato, potremmo creare
una vasta rete di risposte dove
poter attingere. Abbiamo chiesto che vengano coinvolti
coloro che hanno frequentato i corsi per operatori socio
sanitari (una sessantina circa
sul territorio), in modo da
dare lavoro, oltre alle collabo-
“Finché non le si provano personalmente, le difficoltà di certe
situazioni non si possono capire”. Sono parole che, in un’epoca
in cui sono in costante aumento le malattie croniche degenerative,
spesso si sentono dire da chi si trova a dover affrontare
problematiche complesse relative allo stato di salute di un congiunto, soprattutto anziano, alle quali a volte improvvisamente si
aggiungono situazioni che fanno perdere completamente l’autonomia. Si prova angoscia nel sentirsi inadeguati a prendersi cura
di chi ne ha necessità, adattandosi a nuovi ritmi di vita che coinvolgono tutta la sfera famigliare. Uno stato d’animo difficilmente
comprensibile se non lo si sperimenta direttamente. Anche perché ogni caso è a sé stante, con diverse sfaccettature. Il disagio e
il malessere aumentano quando, spaventati e consapevoli di non
poter gestire da soli la situazione in casa, ci si trova costretti a
valutare soluzioni che fino a quel momento si era quasi certi che
non si sarebbero mai prese in considerazione, con tutti i risvolti
psicologici che ne conseguono tra timori, dubbi e sensi di colpa.
La tendenza da parte dei sanitari è quella di suggerire di tenere in
famiglia il più a lungo possibile il proprio congiunto perché possa
continuare a godere di quel clima dato dall’ambiente e dalle abitudini famigliari così importante per cercare di vivere più serenamente, pur in condizioni di disagio. Ma quando le situazioni diventano più pesanti di quanto si possa immaginare, praticamente
ingestibili, se le istituzioni non riescono a dare risposte congrue
alle necessità, per garantire all’anziano, all’ammalato o al disabile
di vivere in modo più dignitoso possibile, si rende necessario ospitarlo in una struttura adeguata. Sia che si scelga di tenere a casa
chi è in difficoltà, chiedendo aiuto ai servizi sociali o assumendo
una persona esterna in grado di occuparsene, sia che si opti per il
ricovero in casa di riposo, al momento di farlo concretamente ci
si scontra con numerose difficoltà, rendendosi conto che la soluzione è tutt’altro che semplice ed immediata. Facendo domanda
di ricovero in struttura, il nominativo viene inserito in una
graduatoria e non è possibile ipotizzare quanto tempo dovrà passare prima dell’ingresso. Pensando invece all’aiuto di qualcuno
che venga in casa per più o meno tempo, ci si rende conto che
non esiste un insieme di informazioni da cui attingere; ai numeri di
telefono che vengono forniti o dai servizi sociali o tramite il
passaparola di conoscenti, chi risponde è quasi sempre già impegnato, o non corrisponde a ciò di cui si ha necessità. Come si
diceva all’inizio, sono realtà in cui è difficile immedesimarsi se
non vissute personalmente, ma sono situazioni, molto impegnative e dolorose, in cui ognuno di noi può, anche improvvisamente,
venirsi a trovare. A livello politico locale serve impegno per cercare di dare maggiori risposte a questo tipo di necessità e andare
incontro alle famiglie, tante, in difficoltà.
ratrici famigliari cosiddette
badanti, anche a gente del
posto, preparata e formata”.
“Vorrei inoltre ribadire – conclude l’assessore Rigoni –
che in caso di necessità, mi
rendo personalmente disponibile ad ascoltare le
problematiche dei cittadini,
accettando sollecitazioni o
critiche che possano aiutare
a migliorare il nostro servizio.
Ricordo che il personale dell’ufficio è a disposizione pres-
so i locali in Piazzetta degli Alpini, e che nella nostra rivista
“Vita Serena” vengono annualmente pubblicate alcune pagine con tutte le opportunità di
aiuti che vengono offerte non
solo dal Comune, ma anche
dalla Regione. E’ importante
conoscerle, in modo da potervi accedere facendo domanda per tempo, per questo
intendiamo in futuro anche
migliorare e aumentare le comunicazioni in merito”.
Serembe nuovo responsabile dell’Ufficio alle politiche sociali
“Trovo questo incarico stimolante e sono contento della scelta fatta”
Roberto Serembe, a un mese dal suo insediamento nel nuovo ufficio alle politiche sociali,
si dice interessato e stimolato dal suo nuovo
lavoro. “Dopo tredici anni al turismo – commenta – non avevo più gli stimoli per continuare: a un certo punto risulta davvero difficile trovare nuove idee e proporre cose diverse.
Credo che, soprattutto in quel settore, un cambiamento a un certo punto si renda indispensabile per apportare novità e idee fresche. Per
questo lo scorso anno ho chiesto il trasferimento. Dopo aver riflettuto sulle varie proposte ricevute, ed
essermi chiesto se questo ruolo potesse essere adatto a me,
mi sono sentito stimolato dall’importanza del lavoro che mi si prospettava. Al turismo lavori per il turista, al
sociale lavori per il cittadino, con la
possibilità di mettere in campo iniziative interessanti. Appena arrivato qui
ho pensato innanzitutto a trovare la
maniera più semplice per risolvere i
problemi, snellendo il lavoro e rendendo l’ufficio più alla portata dei cittadini. Per fare questo ho ritenuto di
ridefinire bene i ruoli, in modo che ognuno si occupasse
specificatamente solo delle proprie mansioni e potesse farlo nel
migliore dei modi. Personalmente mi sono accollato tutta la
parte amministrativa, burocratica e gestionale, alleggerendo
così i compiti dell’assistente sociale Giuseppe Buda che, coordinando otto operatrici socio sanitarie, si può così dedicare
esclusivamente a quelle che sono le sue competenze. Completa il
quadro dell’ufficio Elisa Stefani, collaboratrice amministrativa con
mansioni di segreteria. L’intenzione ora è quella di proporre nuove
iniziative a favore dei cittadini, apportando idee diverse per attività
extra – assistenziali, allargandole anche agli altri comuni, con l’obiettivo di creare una rete fra i vari uffici alle politiche sociali. Trovo
questo lavoro vario e stimolante, e sono contento della scelta fatta,
così come reputo che saprò dare un buon contributo al funzionamento di questo ufficio”.
8
Sabato 30 aprile 2011
VOLONTARIATO
Una serata conviviale, quella del 16 aprile al ristorante
Des Alpes, per tutti i soci e i
simpatizzanti dell’Associazione di volontariato “Le
mani”. Non a caso nello
stemma le mani sono otto,
come
i
comuni
dell’Altopiano. Una volta
tanto a far festa, una volta
tanto tutti insieme “con le
gambe sotto la tavola” e non
“sulle barricate”, come tutti
i santi giorni. L’incontro/assemblea, aveva anche l’intento del rinnovo delle cariche del Comitato Direttivo,
per cui il Presidente uscente
Ivana Stella, è stato sostituito da Luciano Gios, in carica
per il prossimo triennio. Giu-
l’Altopiano
L’Associazione di volontari “Le mani”
ha festeggiato il suo terzo compleanno
Rinnovato il consiglio direttivo, la presidente uscente Ivana Stella lascia il posto a Luciano Gios
in carica per il prossimo triennio. La sede operativa del sodalizio è presso Villa Rosa
sto per rinfrescare la memoria e rendere onore al merito,
ecco un breve excursus delle attività sociali che questi
strepitosi volontari hanno
svolto a favore di tutti i cittadini dell’Altopiano. Servizio
fisioterapico: 3 fioterapiste
(Lorenza Padovan, Liliana
Fabris, Serenella Cunico),
che praticano il linfodrenaggio
a pazienti operate al seno –
228 ore per 13 pazienti;
massoterapia per disabilità
motorie – 222 ore per 5
disabili oltre a 6 visite di specialisti (Maurizio Zovi e
VittorioTerribile); accompa-
gnamento di 2 disabili a visite; supporto a un disabile
nell’espletamento delle
pratiche per diritti di lavoro; sostegno ad un altro
disabile in attività diverse
(informatica, attività
motoria): totale 860 ore.
Attività motoria: ginnastica in acqua in piscina a
Canove per 4 portatori di
disabilità motorie (istruttori
Gianna Costa, Alessandro
Calgaro, Mauro Zerilli);
Servizio di supporto psicologico (Giampiero
Moschini): effettuate 97
terapie individuali e di grup-
I nuovi custodi del Sacrario militare
È operativa al Sacrario
di Asiago la guardiania
dei volontari Come sottoscritto nella convenzione tra il Comune di
Asiago e il Ministero della Difesa è partito nel
mese di aprile il servizio
di guardiania al Sacrario
del Laiten. La custodia
del luogo, dedicato alla
memoria dei Caduti durante la Prima Guerra Mondiale, vede i volontari della Sezione Fanti Altopiano 7 Comuni prestare la propria
opera nei festivi, in quei
giorni cioè in cui la presenza dei militari e del personale civile preposto non è
contemplata dal contratto di
lavoro col Ministero. Al
servizio dei Fanti seguirà, a
rotazione, a maggio quello
dell’Associazione Carabi-
nieri in congedo, quindi gli Alpini nelle domeniche di giugno. Tutto il personale risulta preparato per rispondere
ad un modello base di controllo del monumento, come
pure perfettamente in grado
di fornire informazioni utili ai
numerosi visitatori. Per quanto riguarda le aree museali
ove sono esposte le armi, i
cimeli e la documentazione di
rilevante interesse storico,
queste rimarranno aperte al
pubblico solo in presenza
del Direttore tenente colonnello Mauro Pigliaceli,
o dei militari e del personale ufficiale a lui sottoposto. Il Comune di
Asiago, con delibera di
Giunta, si è assunto a totale proprio carico l’onere di assicurare il servizio
di apertura, chiusura e
custodia del Sacrario Militare in tutte le domeniche e festivi, escludendo Natale, Capodanno, Pasqua e lunedì
dell’Angelo, 1° maggio, Ferragosto e nella ricorrenza del
santo patrono. Sempre a carico dell’Amministrazione
locale risulta la stipula di una
apposita polizza assicurativa
RC per eventuali danni a persone o cose derivanti dall’operato dei volontari ivi impegnati.
Giovanni Dalle Fusine
Se n’è andato il “geometra” Pozza
Se n’è andato Tiziano Pozza, per tutti “el geometra”. Se
n’è andato, come si dice in
questi casi, improvvisamente. Con lui se ne va una parte della storia di Asiago perché Tiziano è stato protagonista e testimone della storia
recente del nostro paese.
Nato nel 1929 in viale dei Patrioti, dirimpettaio del suo
compagno di studi e di avventure Augusto Brugnaro,
Tiziano si è trasferito ancora
bambino in piazzetta Croce
dove il padre aveva una rivendita di vino e bevande.
Terminati gli studi al liceo
scientifico, aveva deciso di
tentare
la
fortuna
oltreoceano. Prima si è presentato da privatista agli esami di geometra poi, conseguita l’abilitazione, è partito per
il Venezuela dove ha trascorso un decennio come
7
topografo. Ritornato ad
Asiago, dopo il matrimonio
con Mariella, dalla quale ha
avuto 4 figli, Tiziano diventa
protagonista nel primo boom
economico che vede i nuovi
industriali ed imprenditori della pedemontana costruire ville e villette ad Asiago dando
via alla “dolce vita” in salsa
cimbra che ha segnato la storia turistica della nostra cit-
tà. Ma Tiziano è stato soprattutto confidente e
fiduciario di molti anziani che
si rivolgevano a lui per consigli e assistenza in questioni
sia di natura edile ma anche
testamentaria a dimostrazione della stima che godeva
nella comunità nonostante
fosse di natura un po’ schiva pronto però alla battuta
fulminea. Per me invece era
solo Tiziano, papà dell’amico di oltre 30 anni Silvio,
che accompagnava le nostre scorribande con l’occhio del padre severo ma
nello stesso tempo tollerante. Era colui la cui casa era
la tua casa. E’ stato una
parte della mia crescita
come di altri del gruppo di
amici oramai 40enni; una
parte che se ne va con lui.
Gerardo Rigoni
po. Musica: lezioni di chitarra ad un disabile (insegnante
Mauro Cunico). Concorsi:
partecipazione di 2 associati
al Concorso Regionale di poesia “La vita riconquistata”.
Alimentazione e benessere:
percorso di auto/mutuo-aiuto: 26 incontri rivolti a 28 persone con la nutrizionista
Francesca Lazzarotto, che
ha visto il coinvolgimento dell’Istituto Alberghiero (Maurizio Meneghini). Percorso
“Nutrire il corpo, la mente, lo spirito”: “new entry”
del 2011, seguito da 75 partecipanti, con la consulenza
di 7 professionisti: psicologi,
medici, istruttori
(Enzo Apolloni,
Maurizio Busa,
Annachiara Costa,
Franca Zorzi). Conferenze e tavole rotonde: più relatori su
tematiche collegate
a patologie fisiche,
psicologiche
e
psicofisiche. Uscite sul territorio: 148
ore rivolte a 80 persone con gli Istruttori
di Nordic Walking,
M. Grazia Pastore e Ivan
Tumolero. Yoga: 19 lezioni
per 40 persone, tenute dall’Insegnante Paola Baldi. Laboratorio Creativo: 600 ore
rivolte a 15 persone! Un’attività di tipo aggregativo, che
ha portato grandi benefici
non solo a livello
interrelazionale e umano ma
anche economico, fornendo
attraverso i mercatini di solidarietà fondi essenziali alla
sopravvivenza dell’Associazione stessa. Ricordiamo
che la sede operativa dell’Associazione da alcuni
mesi è a Villa Rosa, dove i
volontari, con le loro 445
ore ad oggi di laboratorio, hanno
centrato l’obiettivo di far ritrovare all’anziano
le capacità manuali stando in
serena compagnia, attraverso
piccoli lavori di
pittura, maglia
etc.
I volontari di “Le
mani”, vogliono
ringraziare i gestori vecchi e
nuovi dell’Hotel
Des Alpes, per aver proposto grazie allo Staff di cucina,
la
costante
rielaborazione di antiche ricette e l’uso di prodotti biologici naturali anche locali
e l’utilizzo della palestra interna per le lezioni di Yoga.
Noi cittadini a nostra volta,
vogliamo ringraziare l’Associazione di Volontariato
tutta e la Past-President
Ivana Stella per la preziosa
opera fin qui svolta e fare i
nostri migliori auguri al neoeletto Presidente Luciano
Gios.
Beppa Rigoni Scit
8
Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
8
Dino Panozzo nuovo presidente
del GAL Montagna Vicentina
Subentra ad Agostino Bonomo. “Per lo sviluppo economico e turistico
del nostro territorio serve un’azione unitaria da parte delle
diverse realtà territoriali, da Recoaro a Cismon del Grappa”
Dino Panozzo, di Treschè
Conca di Roana, rappresentate della Coldiretti, è il nuovo presidente del GAL Montagna Vicentina. Subentra ad
Agostino Bonomo, recentemente investito della massima
carica
della
Confartigianato provinciale
di
Vicenza.
Già
vicepresidente del GAL,
Panozzo è Presidente della
Coldiretti dell’Altopiano di
Asiago e consigliere della
Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Vicenza. Da sempre
attivo nel settore dell’agricoltura, opera in favore della
diffusione
e
della
valorizzazione dei prodotti tipici locali, partecipando all’organizzazione di eventi e di
manifestazioni in Italia e all’estero. Il nuovo consiglio
dell’organismo, che resterà
in carica per il prossimo
triennio, ha cinque componenti anziché nove come in
precedenza. Oltre al presidente Panozzo, ne fanno parte Giovanni Gasparini (vice
presidente) rappresentante
della Comunità Montana
dall’Astico al Brenta, e i consiglieri Enzo Benetti (Ascom
Vicenza); Luca Ferazzoli
(Comunità Montana del
Brenta) e Dario Ruaro
(Confartigianto Vicenza).
“Il mio intento principale –
spiega il neopresidente
Panozzo - è quello di proseguire assieme ai miei colleghi del CdA con il programma già definito in precedenza e portato avanti con ottimi risultati dal mio predecessore Agostino Bonomo, che
ringrazio, insieme a tutti gli
altri componenti del vecchio
I nuovi bandi per i servizi
essenziali e la popolazione rurale
Due gli interventi previsti, con un finanziamento complessivo di un milione e mezzo di euro
Venerdì 29 aprile, presso la Comunità Montana Alto Astico e Posina, in Via Europa 7 ad
Arsiero, sono state illustrate le opportunità
offerte dalle diverse azioni messe a bando nei
giorni scorsi dal GAL Montagna vicentina
nell’ambito della Misura 321 del programma
di sviluppo locale cofinanziato dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr)
dell’Unione Europea, dal titolo “Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale”.
Due gli interventi previsti, con un finanziamento complessivo di un milione e mezzo di euro.
Il primo (Azione 1), per un totale di fondi a
disposizione di 410 mila euro, ha come obiettivi il miglioramento delle condizioni di vita
nelle zone rurali, favorendo l’ampliamento del
numero di servizi disponibili, facilitando l’ingresso alle donne nel mercato del lavoro e
stimolare le iniziative locali nel settore dei servizi sociali. Il bando prevede aiuti per l’avviamento di servizi di utilità sociale, anche a carattere innovativo, riguardanti la mobilità, soprattutto delle persone anziane e disabili, i
servizi all’infanzia (agrinidi, baby sitting, ecc.),
i servizi di terapia assistita (pet therapy,
horticultural therapy, ecc.) e di reinserimento
sociale. Il secondo intervento (Azione 3), con
un importo complessivo messo a bando di
oltre un milione di euro, ha come scopo la
diversificazione delle fonti energetiche, con
l’incentivazione della diffusione di impianti
per la produzione di energia da fonti
rinnovabili, garantendo nuovi sbocchi al mercato delle biomasse. Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 20 giugno. Il GAL comunica inoltre che è stato
prorogato al 25 maggio 2011 il termine per
presentare le domande di finanziamento relative alla misura 313 “Incentivazione delle
attività turistiche”.
Le cinque azioni sono: Itinerari e
certificazione, Accoglienza, Servizi, Informazione, Integrazione dell’offerta turistica.
Sono quindi ancora a disposizione i fondi per
un totale di un milione e 770 mila Euro che
potrebbero rivelarsi indispensabili per la realizzazione di molti progetti. La misura 313
fa parte del Programma di Sviluppo Locale
(PSL), Le modalità per inoltrare le domande di aiuto e la documentazione da allegare
alle stesse sono dettagliate nei bandi, i cui
testi integrali sono scaricabili
dal sito www.montagnavicentina.com.
Stefania Longhini
CdA, per il prezioso lavoro
svolto in questi anni. Una
volta presentate tutte le azioni con i relativi bandi per gli
aiuti economici, verificheremo eventuali nuove manifestazioni d’interesse verso
quelle azioni che non hanno
riscosso successo. In tal caso
si potrà prevedere la loro
ripubblicazione. Guardando
più in là nel tempo, il mio impegno sarà certamente quello di accompagnare le attività necessarie per il
completamento di questo programma Leader, con lo
sguardo rivolto ai prossimi
programmi europei. Si dovrà
inoltre verificare la possibilità di investire il GAL nella
gestione di altri fondi europei.
Lo staff del GAL ha dimostrato grandi capacità ed è
potenzialmente in grado di
coordinare e promuovere
anche altri fondi al di fuori del
Programma Leader”.
Assodato che il volano eco-
nomico della Montana
Vicentina è rappresentato dal
turismo, quali potranno essere
le linee d’azione più efficaci
per creare nuovo sviluppo?
“Va premesso che serve
un’azione unitaria da parte
delle diverse realtà territoriali.
E non parlo esclusivamente
dell’Altopiano di Asiago,
dove io risiedo e opero, ma
di tutti i 44 comuni del GAL,
a partire da Recoaro per arrivare fino a Cismon del
Grappa, attraverso tutta
l’area
montana
e
pedemontana del vicentino. I
temi che si dovranno sviluppare e attorno ai quali dovremo lavorare per migliorare
l’offerta turistica sono senza
dubbio quelli legati all’ambiente: la tutela e la conseguente valorizzazione del patrimonio
naturale
e
paesaggistico, senza dimenticare i temi storici e in particolare quello della grande
guerra. Poi la promozione dei
prodotti agroalimentari e artigianali: va migliorata la conoscenza delle tipicità per
aumentarne la distribuzione”.
Stefania Longhini
Per l’indirizzo turistico delle superiori
a maggio via ai seminari sul territorio
Come stabilito, il 14 aprile scorso ha avuto luogo l’incontro
fra la Comunità Montana
(Spagnolo e Fincati), i relatori
dei seminari citati nel precedente numero (Chiara Stefani,
Corrado Corradin, Andrea
Cunico, Sergio Bonato,
Romeo Covolo, Manuel
Cunico) e i rappresentanti della Scuola Superiore: la coordinatrice dell’Istituto ad indirizzo turistico, professoressa
Marisa Tura e il collaboratore
della presidenza, professor
Alessio Barolo. In un clima
di distesa e fattiva collaborazione, di scambio di idee e confronto, sono stati focalizzati i
punti emersi in precedenza e
dato il via all’attuazione pratica di un programma condiviso. La buona notizia è che i
seminari citati nel numero
scorso, avranno luogo! Si partirà già dal prossimo mese di
maggio con tre appuntamenti:
una visita al Museo dell’Acqua e successivo percorso in
esterni con Chiara Stefani (architetto) e Corrado Corradin
(chimico) nel ruolo di guide;
una lezione in aula per apprendere nozioni elementari di topografia ed orientamento con
Romeo Covolo come docente
e una dissertazione su elementi
di marketing con Andrea
Cunico come relatore. In un
modo semplice, alla portata dei
ragazzi, si traccerà
un solco, si getterà
un seme, non in
sovrapposizione ma
in sintonia con il
percorso di studi e
le materie in programma. Sono
state messe quindi sul tappeto alcune proposte
attuabili già con
l’inizio del prossimo anno scolasti-
co, a settembre. Per prima una
visita guidata dal Dott. Fincati
(C. Montana) ad una malga
d’alpeggio, occasione in cui i
ragazzi potranno seguire dal
vivo tutti i processi di lavorazione del latte; poi un’uscita in
esterni, per mettere in pratica
la lezione teorica di topografia
ed orientamento, con Romeo
Covolo; quindi una lezione di
approfondimento in marketing
e comunicazione con Andrea
Cunico. Questi per il momento gli appuntamenti già definiti, cui seguiranno, in modo progressivo e complementare con
il percorso didattico, seminari
di archeologia, storia, lingua,
ambiente naturale, attività
motoria. La lingua straniera
nella fattispecie è il tedesco,
per la sua comune matrice col
cimbro, col professor Bonato,
come docente. (In quanto “turistico”, le altre lingue impartite, saranno l’inglese e a seguire
il francese). Per impartire elementi di archeologia, è stato
allertato il dott. Carlo Bressan,
curatore dell’ archeopercorso
del Bostel di Rotzo, mentre per
le attività motorie, alcuni
esperti del territorio per disciplina. Solo in seconda battuta,
verranno trattati temi a carattere storico, data la durata del
percorso formativo di 5 anni,
che consente aggiornamenti,
scelte, strategie...work in
progress. Beppa Rigoni Scit
8
Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
9
Treschè Conca
ROANA
All’ex Colonia Rossi 7 nuove residenze
e forse un asilo per le due frazioni
Sagra dei Cuchi, tutto
secondo tradizione
Tradizione rispettata,
con la pioggia che non
ha mancato di fare capolino alla Sagra di San
Marco il giorno della festa del patrono di
Canove, coincisa quest’anno con Pasquetta.
Ciononostante, bilancio
positivo per la tre giorni
di sagra, con buona partecipazione di gente tre le
giostre del luna park, le
bancarelle dei cuchi della Pro Loco e del Museo
di Cesuna, e quella delle
creazioni artistiche realizzate a mano con tecniche diverse. Anche il
palatenda
riscaldato,
presso il quale ha funzionato lo stand gastronomico con i piatti tipici della
sagra e dove si sono tenute le serate di ballo e
intrattenimento musicale,
ha visto un buon via vai
di gente, in particolare la
sera del 25 aprile quando,
a metà della serata danzante, ha avuto svolgimento l’estrazione della sottoscrizione a premi.
E’ rimasto in paese il pri-
mo premio (biglietto n. 256)
che consisteva in una settimana a Creta per 2 persone, vinto da un fortunato del posto, ma sono numerosi i premi estratti che
non sono stati ancora ritirati, per questo la Pro
Canove ne comunica i numeri vincenti anche attraverso il giornale: 2° premio
biglietto n. 2198 (gioiello
in oro), 4° premio biglietto
n. 2222 (mountain bike) ,
5° premio biglietto n. 1425
(binocolo), 6° premio biglietto n. 978 (fotocamera
digitale), 7° premio biglietto n. 1973 (soffiatore Still),
8° premio biglietto n. 1413
(kit giardinaggio), 10 premio biglietto n. 446 (abbonamento 10 entrate piscina Canove).
Altri biglietti vincitori: n.
711 – 2284 – 1350 – 1273
- 1758 – 2038 – 1852 –
301 – 27 – 1751 – 2599 –
5 – 2066 – 2154 – 2460 –
387. Per ritirare i premi ci
si può rivolgere da Massimo Panozzo presso la
Macelleria in centro paese.
S.B.
Ormai da anni l’edificio alle porte di
Treschè Conca, lungo l’ex statale del
Costo, si presenta
restaurato al grezzo,
riportato almeno per
gli esterni perimetrali
e la facciata fronte
strada alla sua primaria e sobria struttura, tipica architettura degli anni a cavallo tra le due guerre mondiali. Per l’ex Colonia Rossi
sono passate schiere di bambini, figli dei dipendenti dell’omonima industria laniera
scledense, fiore all’occhiello di
un “nord-est” che trainava
l’intera economia italiana. Negli anni Settanta terminavano
i soggiorni per i piccoli
vacanzieri, ed iniziava un lento ma inesorabile decadimento dell’edificio. Vent’anni
dopo il Comune di Roana acquisiva l’immobile, valutando
la possibilità di trasformarlo in
casa di riposo per anziani.
I primi progetti risalgono all’amministrazione Bolzon, a
questi seguì un finanziamento
di 800 mila euro che nel 2008
portò lo stabile allo stato in cui
oggi lo vediamo. Per ultimare
i lavori era indispensabile lo
stanziamento di ulteriori fondi
dalla Regione Veneto, fondi
negati a ragione del fatto che
l’Ente decideva di non concedere più quote da destinarsi a
nuove case di riposo
sull’Altopiano. Col primo
stralcio dei lavori già attuato,
l’amministrazione roanese
valutò quindi un cambio di
destinazione d’uso, tagliando
dal progetto preventivo la costruzione ex novo di un edificio da affiancare alla restaurata “Villa Montana”.
Proprio in questi giorni è in
via di approvazione nella
sede municipale di Canove
il Piano Urbanistico
Attuativo denominato
“Lughetti”, 3000 metri di terreno
recentemente
disboscato su cui un tempo
insisteva il parco di abeti; una
lottizzazione su cui è prevista la possibilità di costruire
7 unità abitative ad uso residenziale. Non si esclude che
proprio dagli oneri di
urbanizzazione possano sca-
Pratiche fiscali: un accordo per il risparmio
Una convenzione tra CAF ACLI e CAF CNA e le 10 Banche di Credito Cooperativo e
Casse Rurali (129 sportelli nella provincia di Vicenza) tra cui la Cassa Rurale di Roana
La Cassa Rurale ed Artigiana di Roana Credito Cooperativo offre ai propri soci e clienti due opportunità interessanti per risparmiare nella compilazione e presentazione delle pratiche fiscali.
Le dieci Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali
della Provincia di Vicenza hanno infatti stipulato un
primo accordo con Acli Service Vicenza s.r.l., società partecipata dal CAF ACLI per il servizio di raccolta e compilazione delle dichiarazioni dei redditi.
In virtù di questo strumento saranno applicate tariffe
agevolate e vantaggiose per la compilazione di modelli
degli adempimenti fiscali, riservati a tutti i soci e clienti
delle 10 BCC vicentine, che potranno avvalersene dimostrando il rapporto con la loro Banca (informazioni
nelle filiali di riferimento). E se il socio o il cliente è
pensionato nel caso di Acli i vantaggi aumentano e le
tariffe in virtù dell’accordo sono ancora più convenienti.
turire parte dei
fondi necessari ad un avanzamento dei lavori all’ex colonia, con l’insediamento al piano terra di una
nuova scuola
materna. Già
nei mesi scorsi,
rende noto
l’Ufficio Tecnico comunale, l’amministrazione Frigo ha avuto contatti
con i consigli pastorali di
Treschè Conca e Cesuna, circa l’esigenza di creare un uni-
Ex Colonia Rossi
come si presenta oggi
Non solo. Per fornire un servizio ancora più capillare
e attento continua anche quest’anno la collaborazione
tra le Banche di Credito Cooperativo della provincia di
Vicenza e il Caf CNA per lo stesso servizio di raccolta e
compilazione delle dichiarazioni dei redditi.
La procedura per avvalersi delle tariffe scontate è
semplice ed è codificata nel secondo accordo sottoscritto dalle banche. In ogni caso è sufficiente rivolgersi alla propria filiale BCC di riferimento per chiedere la lettera di accredito da presentare al CAF convenzionato per avere diritto agli sconti. In entrambi i
casi è previsto un servizio di assistenza fiscale per la
compilazione della dichiarazione annuale dei redditi,
modelli 730, ICI e Unico in tutte le sedi dei due CAF
e nei recapiti provinciali. E inoltre consulenza, assistenza e compilazione dei modelli DSU, ISE/ISEE,
RED, denunce di successione, pratiche di assunzione, compilazione fogli paga e contributi Inps
per collaboratrici familiari, badanti e babysitter. I vantaggi non si limitano a sconti particolari sulle tariffe ordinarie. Ciò che costituisce il valore aggiunto per questi due accordi sono le politiche di attenzione e di assistenza dedicata che ogni BCC nel suo territorio mette in campo sia a favore di soci e
clienti, sia verso i tesserati e gli utenti delle
prestazioni del Caf ACLI e Caf CNA. I benefici della convenzione si estendono infatti
a tutti coloro che diventeranno soci e clienti di
una Banca di Credito Cooperativo. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere alla Cassa
Rurale ed Artgiana di Roana.
co polo per l’infanzia, posto
a metà strada tra le due frazioni che ad oggi contano assieme 25 unità. Rimane comunque da definire il modo di
utilizzare i restanti quattro piani del grande stabile, tra i progetti al vaglio si discute per un
centro dedicato ai bambini
autistici ed una unità sanitaria
privata, per i quali risultano già
pervenuti dei contatti ed eseguiti i sopraluoghi conoscitivi
da parte sia di funzionari della
Sanità regionale, che da dirigenti di cliniche mediche.
Giovanni Dalle Fusine
Immagine degli anni Settanta, quando ancora la struttura era
operativa. Un grande striscione rosso accoglieva i villeggianti,
vi si leggeva: “Lanerossi - Villa Montana”
Ristorante
CASA
ROSSA
località Kaberlaba - Asiago
info 0424-462017
BIRRERIA
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Musica dal Vivo
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8
Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
10
Lista “Civica per Rotzo” - Candidato sindaco: Michele Arcangelo Iuliani
“Cullo il sogno di realizzare a Rotzo un Golf Club”
Parola d’ordine: valorizzare ciò che si ha, dalla scuola alle bellezze naturali, al prodotto tipico;
creare progetti per le energie rinnovabili e puntare alla certificazione del territorio
Ci descriva la sua lista
“Una lista composta da molti
giovani e soprattutto tutta da
gente che nella precedente
amministrazione non ha ricoperto alcun ruolo politico attivo. Non per questo però senza esperienza perché possiamo avvalerci di persone che
hanno un’ottima formazione e
cultura politica di varie estrazioni”.
Il vostro programma elettorale sinteticamente su
quali tematiche si sofferma?
“Sulla trasparenza amministrativa, sulla partecipazione collettiva alle decisioni, sulla comunicazione diretta dei bisogni,
necessità e suggerimenti della
popolazione. Vogliamo istituire
un sito istituzionale del Comune dove si potrà trovare tutto,
dalla modulistica alle delibere.
E’ importante evidenziare
quanto si sta facendo. Poi dobbiamo cercare di caratterizzare la nostra scuola per metterla al riparo da eventuali futuri
Nato il 31 maggio del 1960 a Foggia e padre
di due bambini. E’ residente a Rotzo dal ’93.
Medico chirurgo, è attualmente direttore della
struttura complessa di Chirurgia generale dell’ospedale di Asiago dopo varie esperienze
in numerosi plessi ospedalieri. Già presidente del Lions Club Asiago 7 Comuni, è stato
consigliere comunale in precedenti amministrazioni comunali di Rotzo e anche assessore durante l’amministrazione di Edoardo
Sartori. Tra le sue passioni spicca quella del
gioco del golf che trova “rilassante e
defaticante” dopo le ore trascorse davanti al
tavolo operatorio.
tagli alla spesa scolastica. La
scuola è un presidio del territorio ma non ci si può trincerare dietro questo concetto
quindi tipicizziamola con attività alternative e collaterali,
con corsi sperimentali con un
qualche formula che la renda
un’attrazione e quindi meno
attaccabile. Così come progetti per le energie rinnovabili
e la riqualificazione del patrimonio comunale per entrare a
far parte della grande famiglia
della certificazione Emas, cosa
che costituirebbe un ottimo biglietto da visita”.
Quali sono le priorità per
Rotzo su cui intendete lavorare?
“Tutto parte da un’unica parola, valorizzazione. Valorizzando quello che abbiamo, riusciremo anche a far fronte alle
necessità della nostra popolazione. E’ inutile soffermarsi su
cosa necessita Rotzo; lo sanno anche i sassi. Ma difficil-
mente si riuscirà a dare risposte ai nostri cittadini se non
creiamo i presupposti perché
sia “opportuno” darci una
mano. Va portato a compimento quello che è già presente
come il museo archeologico,
bisogna rendere usufruibili le
tante strade e stradine secondarie che circondano il paese
con arredi e tabellazione, fare
della patata di Rotzo un presidio del territorio, rendere note
le bellezze ambientali di Rotzo
al grande pubblico. Solo allora
si potrà poi sperare di incentivare investimenti in infrastrutture turistiche e di accoglienza come qualche piccolo ristorante, un bed & breakfast, servizi di supporto. E’ in questa
ottica che cullo un sogno, quello di realizzare un golf club a
Rotzo. Un circolo chiaramente collegato a quello di Asiago
e che permetterebbe il prolungamento della stagione
golfistica altopianese di altri 3
mesi perché a Rotzo la primavera arriva prima e l’autunno
dopo. Tra l’altro un golf sarebbe altamente qualificante per
il paese e credo darebbe da
lavorare anche alle strutture
già esistenti senza comportare deturpamenti o la necessità
di grosse infrastrutture. In più
darebbe visibilità a Rotzo, è
quella plusvalenza che potrebbe essere la chiave di volta
creando indotto, posti di lavoro e incremento delle entrate
comunali che allora permette-
1) LISTA CIVICA
PER ROTZO
Candidato sindaco: Iuliani
Michele Arcangelo
Tondello Lauro
Slaviero Costantino
Costa Patrizio
Sartori Massimiliano
Sartori Christian
Sartori Mirco
Toldo Luca
Vellar Massimo
Spagnolo Roland
rebbero di dare quelle risposte che la cittadinanza chiede;
risposte che non rimarrebbero sul foglio del programma
elettorale”.
Gerardo Rigoni
Lista “La Destra” - Candidato sindaco: Livio Toldo
“Risvegliare l’attenzione dei politici verso Rotzo”
E più attenzione vuol dire fondi per sistemare i marciapiedi, riaprire una strada, ristrutturare uno stabile per farne un piccolo albergo
Ci descriva la sua lista.
Posso contare su gente
giovane, ricca soprattutto di voglia di fare, motivata, che considera importante la salvaguardia
dei paesi di montagna, e
le esigenze di chi abita un
territorio troppo spesso
dimenticato dall’amministrazione centrale regionale.
Il suo programma elettorale, sinteticamente, su
quali
tematiche
si
sofferma? Anche se Rotzo
è un piccolo paesino, posto in zona defilata rispetto agli altri centri
dell’Altopiano, ciò non significa che chi vi risiede
debba avere meno degli
altri. Ci vivono abitanti di
“serie A”, ed è giusto che
le loro necessità siano
prese nella giusta considerazione da chi si occupa di pubblica amministrazione. Per quanto la
vocazione turistica meriti sviluppo, non troviamo
giusto
l’insensata
cementificazione, pasco-
Livio Toldo, nato a Valdagno il 30 settembre
1960. Due figli ed un lavoro nel settore
metalmeccanico, da sempre impegnato in politica, ricopre la carica di dirigente provinciale nel
partito La Destra. Già candidato capolista per
le amministrative a Malo. Tra le sue passioni
mette in prima fila libri e quotidiani, “Leggo proprio di tutto, basti pensare che da anni sono
abbonato alla rivista Rinascita-Quotidiano
di Sinistra Nazionale. Poi vengono le escursioni in montagna, alle quali mi accompagno con la famiglia e amici”. Partecipa con
mansioni dirigenziali all’attività sportiva del “Calcio Malo 1999” ed è allenatore AICS.
li e boschi non vanno immolati sull’altare delle seconde case. Troviamo più
appropriata
la
ristrutturazione degli edifici esistenti. Inoltre intendiamo incentivare la
ricettività turistica privata, sul modello del SudTirolo, laddove la villeggiatura è offerta da molti
residenti che affittano
parte della propria abitazione. Se contiamo gli alberghi di Rotzo, scopriamo davvero la desolazione; lo stesso vale per ristoranti. Incentivare eco-
nomicamente queste forme di commercio può essere una soluzione.
Quali sono le priorità su
cui intendete lavorare?
“Lavoreremo per risvegliare l’attenzione dei
politici verso Rotzo. E più
attenzione vuol dire più
denari per sistemare i
marciapiedi, riaprire una
strada, ristrutturare uno
stabile per farne un piccolo albergo eliminando
così degrado ed abbandono, far restare in loco
le scuole. Ci sono altri argomenti su cui siamo mol-
to determinati, possiamo
tranquillamente affermare che siamo contro la
privatizzazione dell’acqua; impianti, reti e servizi devo restare proprietà dello Stato, che è al
servizio del cittadino.
Inoltre siamo contro
l’edilizia scriteriata, perché a noi non piace vedere un appezzamento di
terreno o parte di un bosco distrutto per farne un
residence turistico. Questi sono solo alcuni punti. Si tenga presente che
non abbiamo presentato
la lista “La Destra” contro qualcuno o contro altre liste, la nostra non è
una mera azione di disturbo, dopo le elezioni può
risultare che saremo in
consiglio comunale con
un nostro solo rappresentante (siamo realisti!),
perciò gli elettori sappiano che con il cuore ci auguriamo che Rotzo, come
molti altri paesi di montagna, venga ripopolato
magari con tanti bambini
perché la montagna abbia
ancora un futuro. Infine
riteniamo importante ripristinare il giusto equilibrio tra uomo e ambiente, perché quest’ultimo
viene spesso calpestato,
credo sia significativo
spiegare che quando mi
reco quassù per una gita
e per delle escursioni,
cerco di rispettare al massimo quanto mi offre la
natura, al punto che mi
limito ad ammirare i frutti del bosco, funghi compresi. Sarà che mi sento
un po’ di sangue cimbro
2) LA DESTRA
Candidato sindaco:
Toldo Livio
Marzari Paolo
Boschiero Stefano Giovanni
Silvestrin Jeremy
Dall’Osto Daniele
Galeone Andrea
Fincato Marco
Ferraretto Giuseppe
Fontana Chirveno
nelle vene, infatti porto
un cognome che risale al
vicino
S.
Pietro
Valdastico, da dove più di
due secoli fa i miei avi si
trasferirono in pianura”.
Giovanni Dalle Fusine
8
Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
11
Lista “Insieme per Rotzo” - Candidato sindaco: Lucio Spagnolo
“Ascolto, concertazione, trasparenza e solidarietà
per un rinnovato protagonismo della municipalità”
Ci descriva la sua lista.
“Un gruppo di gente entusiasta consapevole dell’impegno che sta per intraprendere ma nello stesso
tempo convinta di poter
fare del bene al paese. E’
proprio quell’entusiasmo,
associato alla coscienza
dell’impegno, che mi ha
convinto a mettermi ancora in gioco”.
Il suo programma elettorale, sinteticamente,
su quali tematiche si
sofferma?
“Intanto su un metodo di
fare politica che accomuna tutti noi della lista ovvero l’ascolto, la condivisione,
la concertazione, la trasparenza, la garanzia di diritto
per tutti nel rispetto delle
norme che regolano la civile convivenza e la solidarietà. Un metodo che vuole proporre un rinnovato
protagonismo della Municipalità, chiamata ad un impegno straordinario sia sul
Nato il 18 maggio del 1960 a Thiene e
padre di due bambini. Maestro elementare. Attualmente ricopre la carica di presidente della Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni” subentrando a Giancarlo Bortoli dopo le elezioni amministrative del 2009. Più volte
consigliere comunale a Rotzo è stato anche sindaco nel periodo 1995 – 99. Tra le
passioni, “difficili da coltivare per mancanza di tempo”, la lettura, la poesia e la
musica a cui si aggiunge un interesse di
tutto ciò che è “altopiano”, dai luoghi alla
storia alla cultura.
piano sociale sia su quello
dei progetti. Ecco quindi la
necessità di collaborare e
concertare gli obiettivi con
gli altri 7 Comuni
dell’altopiano, con la Comunità Montana, con gli
enti e le associazioni presenti sul territorio per comporre un nuovo profilo per
Rotzo disegnando l’immagine di una comunità aperta, solidale, innovativa, equilibrata. Una concertazione
degli obiettivi da raggiunge-
re che deve avvenire anche
con gli altri Gruppi consiliari,
con la Gente del nostro paese e con le Categorie e le
Associazioni nella massima
trasparenza e soprattutto
con la massima disponibilità all’ascolto”.
- Quali sono le priorità
su cui intendete lavorare?
“L’ambiente, l’agricoltura
ed il patrimonio che costituiscono la vera ricchezza
della nostro paese. E attra-
verso l’ambiente con progetti realizzabili ed
ecocompatibili che possiamo far vivere la nostra gente a Rotzo. Poi il sociale e
la sanità; ma per far fronte
a queste necessità serve
che tutti i Comuni
altopianesi si associano in
un’unica convenzione che
potrebbe portare a criteri di
maggior efficienza ed efficacia. Ancora l’economia e
il turismo; è indispensabile
accedere a tutti i contributi
derivanti dalle leggi per la
montagna, dal GAL Montagna Vicentina che coordina
gli interventi e distribuisce
le economie provenienti dai
flussi economici stanziati a
livello europeo. La difficoltà di partecipare a tali programmi risiede spesso nel
fatto che i piccoli comuni
non riescono a trovare la
quota parte per poter accedere al finanziamento generale. Altro tema è il PAT
dove si deve procedere ad
una attenta analisi dei bisogni del nostro paese e ad
una programmazione responsabile, sulla base di
previsioni decennali. Poi la
cultura valorizzando il nostro secondo tipo di “patrimonio” legato alla nostra storia millenaria
(Bostel, Museo Archeologico dell’Altopiano) ma
anche a la nostra storia
più recente con le opere
lasciate dalla Grande
Guerra. Infine la scuola
3) INSIEME
PER ROTZO
Candidato sindaco:
Spagnolo Lucio
Battafarano Giovanni
Caldognetto Luciano
Cunico Luciano
Dal Pozzo Giorgio
Marangoni Sergio
Pellizzari Aldo
Pretto Massimiliano
Rebeschini Andrea
Sacco Comis Dell’Oste
Aldo
proseguendo nel cammino
già intrapreso di condivisione
e di ricerca responsabile di
ogni possibile azione per
mantenere le scuole del territorio e riuscire a realizzare
quelle opere pubbliche di
qualità ambientale e di “cura”
estetica, anche nell’ottica di
un turismo sempre più esigente, e benessere per il cittadino”. Gerardo Rigoni
“Ecco perché la maggioranza uscente non si ripresenta”
Matteo Dal Pozzo spiega le motivazioni della sua mancata ricandidatura a sindaco
Cinque anni difficili. Difficili non solo perché Rotzo è un
Comune piccolo, con tutti i problemi che questo comporta,
ma soprattutto perché l’amministrazione di Matteo Dal Pozzo subentrava alla guida del paese dopo oltre un anno di
commissariamento in seguito alle note vicende che hanno
messo in contrapposizione l’allora sindaco Edoardo Sartori
con la sua lista a pochi mesi della sua rielezione. Una vittoria
“al fotofinish” quella della lista “Gente di Rotzo” che uscì
trionfante dalle urne con soli 27 voti in più della lista “Insieme per Rotzo”. Cinque anni in cui l’amministrazione Dal
Pozzo ha cercato il rilancio del paese sia sotto il profilo turistico ed economico sia sotto quello del sociale gestendo numerose difficoltà (vedi piani per il ridimensionamento delle
scuole elementari della riviera) e attuando anche grossi investimenti (come la riqualificazione di Campolongo e la ciclo-pedonale transfrontaliera).
Ora il gruppo non si ripresenterà alla prossime elezioni, fatto che ha destato la curiosità e lo stupore di molti. Sindaco perché non si ripresenta?
Foto Bruno Slaviero - www.rotzo.net
“Vari sono i motivi che hanno determinato la non presentazione della lista “Gente di Rotzo” per le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio. Innanzitutto la comunicazione, alla
fine del mese di marzo, da parte del nostro capogruppo Lucio
Spagnolo di non volersi più candidare con il nostro gruppo ha
creato stupore e confusione. Secondo lui la lista era a forte
rischio di sconfitta elettorale per non aver amministrato in
maniera da ottenere i consensi della cittadinanza. In particolar
modo, sempre secondo Spagnolo, abbiamo avuto una gestione poco attenta della variante al piano regolatore, abbiamo
mancato i rapporti collaborativi con gli uffici comunali, abbiamo avuto una gestione poco oculata del progetto
transfrontaliero della pista ciclo turistica Folgaria-Asiago perché non prevede interventi diretti in paese ma solo lavori in
quota. Questo, più altre cose di minor importanza, hanno creato una spaccatura all’interno del gruppo di maggioranza”.
Quindi le voci di divisioni interne che giravano in paese erano reali?
“Più che di divisioni parlerei di disarmonia. La decisione di
Lucio Spagnolo di non
candidarsi affatto e, se
mai, di candidarsi con un
altro gruppo ha sconcertato non poco tutti i consiglieri, fra i quali già qualcuno aveva manifestato
l’intenzione di non ripresentarsi per motivi di carattere personale e familiare. Poi dopo pochi giorni si è venuti a conoscenza che lo Spagnolo aveva
accettato la candidatura
a sindaco nel gruppo che
ci era avversario politico
nell’ultimo mandato ammi-
nistrativo. A quel punto non era
semplice ricomporre una lista
che fosse competitiva e con
persone che riscuotessero i
consensi elettorali. Abbiamo
quindi deciso, nei giorni immediatamente precedenti alla presentazione delle liste, di cercare un accordo con un altro
gruppo che stava preparando
una lista elettorale, ma tale
accordo è sfumato per la mancanza di pari rappresentatività
all’interno della compagine
che si sarebbe dovuta presentare alle elezioni”.
Recriminazioni?
“Rispetto le scelte di tutti e soprattutto ritengo molto dignitosa la decisione dell’attuale gruppo di maggioranza di non riproporsi ma di rimanere liberi da impegni politici e amministrativi, evitando in tal modo compromessi ed anche consapevoli del fatto che l’amministratore dei nostri paesi deve
sempre cercare di mettersi a servizio della collettività senza interessi personali e ambizioni politiche”.
Rimpianti?
“No. In questi cinque anni abbiamo cercato di fare del
nostro meglio, certamente con i limiti di ognuno di noi,
avendo preso in mano il Comune dopo una gestione
commissariale e con tutte le difficoltà economiche dei piccoli Comuni di montagna. Quel poco che abbiamo fatto
però l’abbiamo fatto con il cuore e con tanta disponibilità
del proprio tempo e delle proprie energie. Un ringraziamento
a tutti i componenti del gruppo che ha amministrato Rotzo in
questi anni e che si è distinto soprattutto per l’assoluta mancanza di interessi personali”.
Gerardo Rigoni
8
l’Altopiano
Sabato 30 aprile 2011
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Variante al PAT e assegnazione dei lotti ERP:
provvedimenti per garantire la prima casa
Per quanto riguarda il Piano di assetto territoriale, Pino Rossi sposa la filosofia del sindaco
di Asiago Andrea Gios: “Passare da un turismo dei beni ad un turismo di servizi”
Un consiglio comunale dedicato in modo particolare all’Urbanistica quello che si è tenuto
martedì 26 aprile a Gallio in cui
sono state presentate e sottoposte a votazione le delibere
relative alla Variante al PAT e
all’integrazione dei criteri di
assegnazione dei lotti E.R.P. in
via Ech.
Per quanto riguarda la Variante al Piano di Assetto del territorio, l’intenzione di Pino Rossi è quella di avvicinarsi il più
possibile alle scelte fatte da
Asiago. Non a caso, nell’introduzione del documento preliminare della variante, il sindaco di Gallio cita un concetto
tanto caro al collega asiaghese
e che è punto fondante del
PAT di Asiago: il passaggio da
un turismo dei beni, basato
cioè sull’incremento dei valori
immobiliari della seconda
casa, ad un turismo di servizi,
basato su uno sviluppo delle
attività turistico–ricettive e sull’offerta di nuove opportunità,
servizi e posti di lavoro.
“Non ci saranno aumenti di
volumetria residenziale rispetto a quanto approvato dalla
precedente amministrazione,
né verranno sottratti metri in
più all’agricoltura – afferma
Pino Rossi – il tutto a tutela
del paesaggio montano e delle
risorse naturalistiche e ambientali. Tra gli obiettivi principali si ribadisce il sostegno alla
politica della prima casa con
la possibilità di edificare su terreni di proprietà o di acquisto
di terreni comunali su cui edi-
Sulla piazza di Gallio
son piovute 900 uova
Il Tiro dei Ovi, tradizionale sfida di Pasquetta, ha visto in gara ben 18 squadre
Galliesi tutti in piazza, a tirare o a tifare, per la 26° edizione dei “Tiro dei ovi”, tradizionale sfida di Pasquetta.
Il sole ha lasciato un po’ di
spazio a una passeggera perturbazione che non ha impedito di effettuare la manifestazione. Dopo la classica
apertura con il “trombino” di
Nereo Gianesini Buscari, è
scattata la gara con i bambini. Ben 50 in gara. Questi i
podi dei più giovani. Allievi
(2-7 anni): 1. Francesco
Paccanaro Franci 25 metri,
2. Francesco Ronzani
Francy 23.90, 3. Marco
Munari Squerz 23.80. Aspiranti (8-14 anni): 1. Davide
Munari Dade 46.20, 2. Andrea Sambugaro Andre
45.50, 3. Mattia Schivo Io
Piccolo 44.60.
Poi il via alla
gara “ufficiale”.
Come ogni anno
l’azienda Eliseo
Frison
di
Cazzago
di
Pianiga (Venezia) ha donato le
uova, circa 900,
che i volontari
della pro loco
hanno cotto e
colorato per i
concorrenti della gara. Gran
partecipazione con 18 squadre, ciascuna composta da
tre concorrenti. Gara molto
combattuta con tiri di lunghezza e di precisione.
Il miglior tiro di precisione (il
centro è localizzato a circa
35 metri dal sagrato della
chiesa da cui si lancia) è stato a pari merito di Massimo Munari Squerz, Stefano Cora’ Cicca, Jgor
Pertile Casetta e Luca
Segafredo Duro, tutti e
quattro arrivati a 60 cm. dal
centro. Il migliore in lunghezza, con 72,30 metri, è
stato Domenico Finco
Dome.
Il podio della gara a squadre: 1. Sisal “Ti piace vincere facile” ; 2. Stellar
Beach; 3. Quei dell’an
passà. I vincitori (squadra
composta da Domenico
Finco Dome, Alessandro
Sartori Betti, Roberto
Grigiante Giulgi) si sono
guadagnati l’incisione del
loro nome sulla targa della
coppa. La pro loco ha deciso di donare 200 euro
(cioè importo pari all’offerta
della ditta Frison per le uova
da lancio), pensando ai
bambini che hanno bisogno
di cibo, all’associazione
“Amici di Silvia, Lisa e Roberta Onlus” che, a ricordo
delle tre galliesi scomparse prematuramente, ha in atto progetti solidali tra cui due adozioni a distanza. Alla fine delle
premiazioni c’è stata l’estrazione dei premi della lotteria
pro centro parrocchiale.
ficare. E’ prevista
anche la locazione di
appartamenti comunali con la formula del
riscatto o con prezzo
agevolato”.
Anche Gallio, come
Asiago, intende dunque incentivare la costruzione di strutture
ricettive?
“Sì, applicando sulle
aree destinate a strutture ricettive una
perequazione che ad
Asiago è pari al 20%
e che ovviamente,
avendo il territorio
galliese caratteristiche diverse e meno
opportunità, qui dovrà
essere superiore. In
parole povere: chi
costruisce un albergo, potrà
avere a disposizione aree per
costruire anche case, in base
alla percentuale che si stabilirà”. “Per quanto riguarda le
opere pubbliche – continua
Rossi - ci dovrà essere
un’individuazione di quelle indispensabili e dell’area su cui
realizzarle con una indicazione puntuale. Non ci saranno
dunque indicazioni generiche
in modo che sia ben chiaro
come questa amministrazione
vede il futuro di Gallio”.
La variante prevede anche la
valorizzazione del patrimonio
pubblico trasformando le aree
del Comune in aree edificabili;
il sostegno agli interventi di
recupero edilizio nelle
contrade; la revisione e l’aggiornamento delle zone di tutela non soggette a vincoli di
legge; la revisione e il controllo dei parametri del consolidato volti a razionalizzare la resi-
denza, la ricettività e le attività
artigianali compatibili con il tessuto insediativo esistente; e
infine la revisione degli ambiti
territoriali omogenei (gli ATO)
in due categorie: quelli soggetti
a perequazione e quelli non
soggetti a perequazione.
Zona ERP: presto l’assegnazione dei lotti.
Con l’integrazione dei criteri di
assegnazione dei lotti di edilizia residenziale pubblica, approvata nell’ultimo consiglio
comunale, si potrà finalmente
sbloccare una situazione stagnante che vedeva le 15 famiglie di Gallio che avevano
sottoscritto i preliminari di
compravendita dei lotti nella
zona E.R.P. di via Ech ancora
5 anni fa, ancora in attesa dell’assegnazione dei terreni e
quindi impossibilitate a proseguire nell’iter di realizzazione
delle proprie case. “I lavori
di realizzazione dell’area, per
un importo di oltre
quattrocento mila euro
– spiega Pino Rossi sono iniziati a fine del
2008, per concludersi
nel gennaio del 2011.
In quest’arco di tempo sono sorte numerose problematiche, soprattutto dovute alla
presenza di un tubo dell’acquedotto di Oliero,
per la quale è stato
necessario procedere
con la redazione di una
perizia di variante per
lo spostamento dello
stesso. Cosa che ha
ovviamente fatto dilatare i tempi. Altra questione che ha allungato l’attesa è stata la
trattativa con la ditta
appaltatrice che nel corso dei
lavori aveva formulato delle
riserve per un totale di circa
640.000 euro, oltre agli interessi. Alla fine l’amministrazione
è riuscita a sottoscrivere un
atto di transazione riconoscendo alla ditta un importo di
32.967,26 euro sui 640.000 richiesti. Alle problematiche insorte durante la fase dei lavori è da imputare la lievitazione
del prezzo di cessione dei lotti,
comunque contenuto entro i
limiti del 10% previsto nei preliminari di acquisto già sottoscritti (si passa quindi dai 110
mila euro preventivati a 119 mila
euro)”. Ora dunque si potrà
finalmente procedere alla
stipula dei contratti definitivi
di compravendita, risolvendo
alcune problematiche degli
assegnatari dei lotti che potranno finalmente provvedere all’edificazione delle loro
case.
I misteri della croce nascosta
Di chi è la cassetta di derivazione posta davanti alla croce dell’antica contrada Spagnoli,
che segna anche uno dei passaggi della Grande Rogazione, sul confine tra Asiago e Gallio?
Un mistero originato da alcuni “contradaioli”
che constatavano come quelle
cassette, anzi una in particolare alta circa un metro e mezzo,
celassero la nuova croce posta
da alcuni bravi volontari, rinnovata e sistemata con un nuovo piedistallo in marmo nell’autunno
scorso. Un’affermazione facilmente constatabile e condivisibile
da chiunque passi dalla zona.
Un mistero poi risolto dall’ufficio
tecnico di Asiago che si è subito
interessato della cosa. Dopo un
sopralluogo e una consultazione delle carte catastali sono
emerse alcune significative verità: 1 - le due cassette più basse sono della Telecom; 2 – la
cassetta più alta dovrebbe co-
munque appartenere al servizio telefonico; 3
– la cassetta più alta era presente nello stesso identico posto anche prima della sostituzione della croce; 4- il tutto avviene su terreno comunale di Gallio perché il confine passa lateralmente alla croce e al ca. 1,5 metro
quadrato che la
contrada aveva deciso
di mettere a disposizione ancora a fine ‘800
per la collocazione di
una croce. Mistero risolto e dimostrazione
di efficienza dell’ufficio tecnico comunale.
Ma rimane una domanda, perché i gestori dei servizi hanno sistemato delle cassette
davanti ad una croce?
Questa domanda sì forse rimarrà senza una risposta.
G.R.
Al Ristorante con ill’Altopiano
Caseificio Pennar Asiago
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LA RICETTA
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Sabato 30 aprile 2011
Capricci di mais e riso con pancetta croccante e bruscandoli su fonduta di Asiago dolce dei Pennar
I “capricci di mais e riso” sono un formato di pasta Pangea, che all’Elvis ci hanno
presentato in anteprima, dopo che Alessandro Bocchia, amico del produttore, ha collaborato nel predisporre un ricettario per questi prodotti leggeri, idonei anche per i
celiaci, che, ad altissima digeribilità, si sposano bene con sughi ricchi. In questo
caso vanno serviti con bruscandoli, lavati, tagliati a pezzetti e fatti appassire con un
po’ di olio e scalogno, e con pancetta tagliata a dadini e saltata in un’altra padella
fino a quando perde il suo grasso e diventa croccante, prima di unirla ai bruscandoli.
Dopo aver mantecato la pasta in padella con il condimento (aggiungendo se necessario
un po’ d’acqua di cottura) versare su uno specchio di fonduta di Asiago dolce dei Pennar,
e servire dopo aver decorato il piatto con qualche pizzico di noce moscata.
Elvis Bar, pizzeria - ristorante:
staff giovane e tante proposte golose
Stavolta con questa nostra
rubrica
approdiamo
all’Elvis Bar, ambiente caldo e accogliente che si trova a Gallio, lungo la strada
principale arrivando da
Asiago. Ci ospita Gabriele
Bocchia che da quasi un
anno gestisce il bar ristorante - pizzeria assieme al suo
giovane staff. Nel settore
della ristorazione da quando aveva 14 anni, Gabriele
ha lavorato in diversi locali
sia in Altopiano che fuori,
cogliendo nel giugno dello
scorso anno l’opportunità di
mettersi in proprio rilevando la
gestione dell’Elvis. La passione per la cucina e la ristorazione
è un’arte di famiglia che lo accomuna ai suoi fratelli: Igor,
chef di esperienza internazionale presso strutture di grande
prestigio in paradisi per
vacanzieri (attualmente lavora
alle Mauritius) e Alessandro,
diplomato cuoco e pasticciere,
in servizio come vigile del fuoco ad Asiago, che non manca
però di cimentarsi ai fornelli in qualità di consulente-suggeritoresperimentatore per il fratello Gabriele. Tanto che
ha voluto essere lui a pensare alle ricette da proporre in questo spazio, ispirandosi ad alcune
prelibatezze tipiche del
periodo . Ne è nato un
mix con un trionfo di sapori e colori freschi e invitanti: piatti squisiti delizia per il palato e piacere
per gli occhi, che vale la pena
di provare mettendosi ai fornelli
o facendoseli direttamente servire all’Elvis Bar. Tornando al
“padrone di casa”, la propria
creatività Gabriele la
esprime
anche
nell’ideazione di
nuovi tipi di pizza,
che si differenziano
per gli ingredienti,
ma anche per l’impasto. Idea vincente si è rivelata ultimamente la proposta unica per l’Altopiano della
pasta per pizza fatta con un miscela di cereali che risulta fragrante e leggera e che si può scegliere, in alternativa all’impasto
tradizionale, per qualsiasi tipo di
pizza. “Oltre che alla qualità
degli ingredienti, che è alla base
di ogni nostra proposta – dice
Gabriele –prestiamo infatti mol-
ta attenzione alle varie esigenze
della clientela, ricercando sempre un giusto equilibrio fra gusto e leggerezza, con pizze e
piatti saporiti ma anche poco
calorici. Questo viene molto
apprezzato dalla clientela, che
vorremmo in questa occasione anche ringraziare per l’affetto dimostrato in questi mesi”.
spazio Gabriele ha voluto
presentarci quella con porcini di Asiago (raccolti freschi in
estate, conservati al naturale e
utilizzati tutto l’anno) e Formaggio Mezzano dei Pennar; tra le
produzioni locali dello storico
caseificio, sempre molto ri-
chiesto nelle pizze è l’Asiago
Fresco, così come ingrediente apprezzato dai buongustai è anche la ricotta.
La pizza è squisita, il dessert pure!
All’Elvis anche
una serata in pizzeria può diventare un appuntamento più ricco e
ricercato, grazie
non solo alla
grandissima varietà di pizze in
menù (oltre 90!)
ma anche ai dolci e dessert fatti
in casa e per i
quali si cura molto oltre alla preparazione anche
la presentazione.
Con la ricotta dei
Pennar quale ingrediente principale si preparano delle frittelle con
uova, mandorle, pinoli e
aromi la cui ricetta (segreta!) deriva dalla riscoperta
mancano poi tiramisù,
mousse al cioccolato e altre
golosità che variano a seconda della stagione. La cucina
sforna piatti casalinghi, in
cui, con prodotti tutti fatti in
casa e preferenza per le produzioni tipiche locali, non
manca mai quella giusta dose
di creatività e inventiva che
rende ogni proposta originale e ancor più golosa. Tornando alle pizze, in questo
LA RICETTA
Gnocchi di Tosela dei Pennar e cumino, con spugnole,
asparagi bianchi di Bassano DOP e frittatina al prezzemolo e Stravecchio
di un’antica preparazione
veneziana: servite su una salsa di vino rosso cotto sono
deliziose! Particolare è lo
strudel fritto dell’Elvis, non
PENNARONE PENNAR
Questo prodotto assembla le caratteristiche migliori
dei formaggi dolci dell’arco alpino, il suo sapore infatti
rievoca caratteristiche tipiche dell’ formaggio Asiago,
del Latteria e del Fontina armoniosamente unite con
sapiente maestria. Molto golosa è anche la varietà
“Kummel” con l’aggiunta di semi di cumino
L’impasto per 4 persone si prepara con 500
gr. di Tosela Pennar tritata, 100 gr. di farina
bianca 00, un tuorlo
d’uovo, mezzo cucchiaino di semi di cumino,
sale e pepe. Lavorare
bene il tutto, impastare
e provare a cuocere in acqua bollente due-tre gnocchi prima di
prepararli tutti secondo il metodo tradizionale usato per quelli di
patata, in modo da provare la consistenza e, se occorre, aggiungere un po’ di farina o pangrattato. Il condimento va preparato
pelando, lavando e tagliando a rondelle una decina di asparagi
bianchi medio- grossi (tenere da parte le punte crude) e facendoli
padellare con un po’ di olio, burro dei Pennar e cipolla. In un’al-
SERVIZIO REDAZIONALE
tra padella si fanno invece appassire con olio e uno spicchio
d’aglio in camicia un pugno di spugnole fresche; si aggiusta il
tutto di sale e pepe e poi si uniscono asparagi e spugnole. Si
prepara in anticipo anche un frittatina con un uovo, abbondante
prezzemolo tritato e 20 gr. di Stravecchio dei Pennar grattugiato,
sale e pepe; una volta pronta la si arrotola e taglia a listarelle. Cotti
gli gnocchi fino ad affioramento e scolati, si fanno saltare in
padella con asparagi e spugnole, e
poi si mettono nel
piatto completando con le punte
crude degli asparagi tagliate a lamelle
e le listarelle di frittata.
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l’Altopiano
Sabato 30 aprile 2011
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Trentacinque anni di raduni
al Bivacco dell’Angelo
Il dieci aprile si è svolto il tradizionale Raduno dei Fondisti
al Monte Zebio. Raduno voluto da un gruppo di amici per
ricordare Angelo Rigoni Stern
e portato avanti per tanti anni,
ben 35, con l’entusiasmo e la
passione di sempre. Dopo
qualche anno di brutto tempo
e neve, quest’anno la giornata
è stata soleggiata e mite ed ha
permesso a circa 350 persone di ritrovarsi al bivacco per
questo appuntamento. Dopo la
Messa, celebrata come sempre da don Pierantonio Gios, è
iniziata la festa. Un quintale e
mezzo di minestrone, 10 chilogrammi di porchetta, 2 da-
Gianni Gios, classe 1924, ultimo
rimasto dei vecchi amici fondatori
del raduno, e suo nipote Giovanni
Gios di 4 mesi, figlio di Matteo.
La continuità è assicurata!
A Baffo
Baffo ee Pippo
Pippo
A
della famiglia
famiglia Frighetto
Frighetto
della
1°Trofeo
Trofeo Riserva
Riserva di
di Roana
Roana
ilil 1°
Grande successo di partecipanti e spettatori per la due giorni di prova
di lavoro per cani da seguita su lepre, svoltasi nel territorio roanese
migiane di vino, 12 soppresse,
dolci a volontà, caffè, thè e bibite: è quanto si è consumato
insieme in allegria e con grande spirito di condivisione e
Le 35 medaglie commemorative
partecipazione. A tutti i partecipanti è stata donata una
spilla a ricordo di questa ricorrenza diventata ormai una
bella tradizione.
La distribuzione del minestrone
Il 1° raduno per la piccola Sarah
Don Pierantonio Gios
Grande successo Antonio
per il 1° Trofeo Riserva di Roana, prova di lavoro per cani
da seguita su lepre,
svoltosi nei giorni 16
e 17 aprile in territorio comunale di
Roana. Una prova
che mancava da
questo territorio da
molti anni, e che è
stato possibile realizzare grazie alla volontà e determinazione di Stefano Frigo, segugista locale, con l’appoggio del presidente della
Riserva di Roana Maurizio
Panozzo e la collaborazione
tecnica della Pro Segugio di
Vicenza. Una due-giorni che
ha visto la partecipazione di
novanta concorrenti con circa centottanta cani, ai quali
si sono accompagnati numerosi spettatori che nel seguire le prove, dislocate in numerose zone su tutto il territorio comunale, hanno potu-
Rossi con Lampo e Vento
to scoprire scorci suggestivi
e bellezze naturali in luoghi
che alcuni di loro non avevano mai visitato. Infatti, tra i
vari
partecipanti
e
accompagnatori, alcuni non
erano mai stati prima
sull’Altopiano, e anche questa constatazione ha confermato la positività di avere riportato in zona la prova per
segugi. A far sì che la manifestazione si svolgesse nel
migliore dei modi hanno con-
Maurizio Panozzo
premia Vittorio Frighetto
Il gruppo organizzatore
SPAZIO CINEGHEL
RIO
Sabato 30 aprile
ore 17,30
Domenica 1° maggio
ore 17,30
THE NEXT THREE DAYS
Sabato 30 aprile
ore 20 - 22
Domenica 1° maggio
ore 20,30
LIMITLESS
Sabato 7 maggio
ore 20 - 22
Domenica 8 maggio
ore 20,30
THOR
Sabato 14 maggio
ore 20 - 22
Domenica 15 maggio
ore 20,30
Trovate la programmazione anche sul sito www.parrocchiadigallio.it
tribuito anche l’impegno e il lavoro di una
trentina di persone
del posto, che hanno
fatto
da
accompagnatori ai
concorrenti e ai giudici. La prova
amatoriale, che visto
il successo riscontrato si intende l’anno
prossimo estendere a
livello nazionale, ha
visto qualificarsi nella categoria “mute” i
cani Kira, Messico,
Selva e Tromba di Diletta
Bernardi, nella categoria
“coppie” i cani Lampo e Vento di Antonio Rossi (residente a Canove), i cani Tina e
Birba di Mario Bedin, i cani
Argo e Lisa di Silvano
Cecchinato e i cani Baffo e
Pippo di Vittorio Frighetto. Ad
aggiudicarsi il 1° Trofeo Riserva di Roana sono stati i cani
Baffo e Pippo dell’allevamento del Giorio della famiglia
Frighetto. Silvana Bortoli
Stefano Frigo premia
Silvano Cecchinato
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Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
Test genetici: poche15
semplici mosse e il
Geneslim fornisce
indicazioni per un
piano alimentare
personalizzato
Marco Ciatto con Elena, la sorella, i genitori e i nonni
E’ aperto in Corso il nuovo
“Centro Ottico Ciatto”
Uno scrigno con all’interno piacevoli sorprese: è questa, forse anche per la coincidenza dell’apertura proprio alla vigilia di Pasqua, la prima impressione che si
ha entrando e ammirando il nuovo Centro Ottico
Ciatto, in Corso IV Novembre ad Asiago. Il titolare è
Marco, che pur portando un cognome “foresto” è
nato e cresciuto ad Asiago, passando fin da piccolo
molto tempo nel negozio di tabacchi e souvenir del
nonno, il Gianni Carli “Duri”, a pochi passi dai locali
dove ora ha dato vita a una propria attività. Dando
una mano fin da ragazzino dietro al bancone, ha
imparato a muoversi nel mondo del commercio con
il giusto approccio verso la clientela, che per i “Duri”
ha sempre significato porsi con gentilezza, disponibilità e simpatia. Dopo il liceo, Marco ha deciso di
approfondire la sua attrazione per l’ottica con gli studi
appropriati, e una volta
portati a termine ha
mosso i primi passi nell’ambiente lavorando a
Padova da un ottico contattologo dove ha
acquisito una buona
esperienza anche per
quanto
riguarda
problematiche particolari. La formazione è
proseguita poi in un negozio di Vicenza, fino a
quando non è riuscito a
concretizzare l’idea di
aprire un negozio proprio, inaugurato il 23
aprile, al civico n.32. Le
Marco Ciatto
porte del Centro Ottico
Ciatto, aprendosi a famigliari, amici e ai primi clienti,
hanno svelato un locale rinnovato che ospita un negozio originale, in un’atmosfera fresca e giovane,
dove però non si è tralasciato di introdurre insieme
alla foggia moderna quei particolari che richiamano
lo stile montano, caldo e ospitale. Funzionale e accogliente la sala attrezzata per il controllo della vista, mentre nuovi spunti sono offerti dalla vasta gamma di articoli disponibili, con i marchi al top nel settore, tra i quali ne spiccano alcuni come Dsquared e
Jimmy Choo. Soddisfatto dai consensi ricevuti da
coloro che hanno già avuto modo di visitare il negozio, Marco Ciatto è pronto e ben motivato nel percorrere con impegno la nuova strada intrapresa, nella
quale verrà affiancato prossimamente dalla sua ragazza Elena, che si trasferirà qui da Vicenza, dove
già lavora come ottica
da qualche anno. “Vorrei ringraziare – commenta Marco – la mia
famiglia, in particolare
papà Gigi e mamma
Antonella, per avermi
dato la possibilità di realizzare l’idea di aprire un
negozio mio, sostenendomi in questo con i loro
consigli e con il loro aiuto. Invito chiunque lo vorrà a visitare il negozio,
sarò lieto di illustrare senza impegno quella che è
la mia offerta professionale e commerciale”.
Servizio redazionale
Grazie all’accordo con un’importante azienda
di genetica molecolare, presso il Centro Servizi della Farmacia Bosio di Canove è possibile
effettuare test genetici che possono fornire
importanti indicazioni su predisposizioni allo
sviluppo di alcune patologie, oltre che riconoscerle in tempo, migliorando la salute e il benessere attraverso approcci sempre più raffinati e personalizzati. Di questi test fa parte anche il Geneslim, che valuta 7 polimorfismi in 6
geni critici per l’assorbimento dei grassi e la
regolazione del metabolismo energetico. I risultati di studi recenti dicono che la corretta
combinazione di genetica, regime alimentare
e attività fisica aumenta notevolmente le probabilità di raggiungere e mantenere il proprio
peso forma. I risultati del test Geneslim , che
si esegue con tampone orale, dopo la valutazione dell’esperto dietologo nutrizionista danno indicazioni sia sul tipo di scelte alimentari
più appropriate che, nel caso di soggetti
sovrappeso, sulla responsività dell’organismo
all’esercizio fisico come mezzo per aumentare il dispendio energetico ed eliminare i chili in
eccesso. L’esito viene comunicato all’interno
di un documento che spiega la funzione dei
geni oggetto dell’analisi e le implicazioni del risultato, il tutto corredato da riferimenti
bibliografici. Il materiale informativo comprende anche una brochure sull’azienda con i dettagli dell’analisi.
Servizio redazionale
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Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
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LUSIANA
Il 25 aprile a Lusiana
Al Buso della Spaluga ricordate tutte le vittime della foiba
“Un domani sereno e pacifico si
fonda sugli ideali di pace e libertà”
In località Ristoro, alla foiba Buso della Spaluga sono stati ricordati i morti del ’45 durante la messa
celebrata da don Lorenzo Bazzotto parroco di Travettore di Rosà. Era presente l’assessore Elena Donazzan
che ha definito “vergognoso” lo smembramento della targa posta lo scorso anno a bordo della voragine
per ricordare la tragica morte di persone gettate vive nella foiba durante la Seconda Guerra mondiale.
Nell’occasione è stato ricordato l’alpino Matteo Miotto di Thiene che ha perso la vita in Afghanistan. Era
presente con un labaro anche la delegazione di Vicenza dei caduti e dispersi della R.S.U.
E.Z.
Grande partecipazione alla cerimonia in occasione del 66° annivesario della
Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dalla fine della II guerra mondiale
Grande partecipazione alla cerimonia del 25 aprile svoltasi a
Lusiana in occasione del 66° anniversario della Liberazione
dell’Italia dall’occupazione
nazista e dalla fine della Seconda guerra mondiale. Oltre alla
presenza
del
sindaco,
Antonella Corradin e del Comandante Giacomin della locale caserma dei Carabinieri insieme al parroco Don Valentino
Grigiante erano presenti l’Associazione Combattenti e Reduci, tutti i quattro gruppi Alpini
del paese, la Protezione Civile,
l’associazione Carabinieri in
congedo e un gruppo di ragazzi delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo “P.M. Pozza”. La Banda musicale di
Lusiana diretta dal Maestro
Villanova ha accompagnato la
sfilata del corteo lungo via
Roma e in piazza IV novembre.
La cerimonia è iniziata con
l’alzabandiera presso il piazzale della caserma dei Carabinieri
per poi concludersi con la deposizione della corona d’alloro
presso il Monumento ai Caduti
dopo il momento sempre toccante ed emozionante nel quale è stato suonato il Silenzio in
onore e ricordo di tutte le vittime della guerra. “Un popolo
che non ha memoria è un popolo che non ha futuro” ha ricordato il parroco Don
Valentino durante l’omelia e a
seguire il sindaco Antonella
Corradin ha sottolineato come
il ricordo degli avvenimenti di
oltre mezzo secolo fa , lungi dal
perdere significato, debba rimanere vivo ed importante per tutti. I valori della Resistenza non
devono essere messi in discus-
sione anche in questi periodi facili ai chiarimenti storiografici
che spesso cedono al
revisionismo. Valori come la libertà, la giustizia e la pace
sono fondativi della Costituzione e dello stato democratico e la democrazia è nata dalla
Resistenza. Ed è proprio la Resistenza che ha ridato libertà e
dignità all’Italia, una prova di
riscatto civile e patriottico che
appartiene a tutta la nazione.
Ecco quindi il messaggio che
ancora una volta viene lanciato da questo 25 Aprile, è solo
perseguendo con rinnovato
vigore gli ideali di pace, progresso e libertà, vere fondamenta su cui poggia la nostra
democrazia, che potrà essere garantito alle future generazioni un domani sereno e
pacifico.
(E.Z.)
Sempre suggestiva la Via Crucis di lumini sul Monte Xausa
La sera del Venerdì Santo sul versante nord del monte Xausa
è ricomparsa la Via crucis di lumini che ricorda lo scenario della
crocifissione di Cristo. La serata limpida ha consentito la perfetta visibilità ai fedeli in processione da Lusiana a Vitarolo e
ritorno. La via Crucis di lumini, realizzata dagli abitanti delle
contrade Onfesa, Zampese e Ronzani, venne suggerita da un
frate alla fine del secolo scorso che aveva visitato la Terra
Santa e aveva notato le vie illuminate con lumini ricavati dai gusci di chiocciola gigante riempiti di olio e
muniti di uno stoppino imbevuto nel petrolio. La coreografia è stata ripresa da un gruppo di appassionati
di tradizioni locali e con oltre 500 gusci di chiocciola è stata ripresa la scenografia pasquale che viene ora
riproposta ogni due anni. Il quadro nel complesso è composto da un cerchio che rappresenta l’orto degli
ulivi, il percorso fino al monte Calvario con una croce che ricorda la caduta del Signore, le tre croci con al centro
con la scala quella di Gesù con sopra il cielo stellato e la tenaglia e il martelli usati nella crocifissione.
E.Z.
L’annuale ritrovo dei Ronzani
Al ristorante “Conca Verde” si sono ritrovati i Ronzani.
Ben 75 persone con lo stesso cognome hanno ricordato vincoli di amicizia e parentela. Ma oltre ai Ronzani
di Lusiana sono arrivati 4 omonimi dalla Germania e
due da Valdobbiadene. L’8 maggio alle 9 a Lusiana
verrà celebrata una messa in ricordo dei Ronzani defunti. E’ questa una festa degli omonimi che portano
lo stesso cognome che resiste nel tempo e si aggiunge a quella che vede festeggiare chi porta il nome Antonio il 13 giugno nella festività dedicata a S. Antonio
da Padova. E.Z.
Nella foto, Eva, la più piccola dei Ronzani riuniti alla “Conca Verde”.
CONCO
Il Crel Auser di Conco: nonni e nipoti
insieme per uno scambio sociale
Anche a Conco non mancano fantasia e intraprendenza, soprattutto quando si
parla di iniziative che riguardano i giovani e gli anziani.
Dal 15 marzo al 15 aprile
il Circolo Ricreativo Culturale “Auser” ha organizzato un corso base di informatica, affidando ai ragazzi
del comu-
ne il ruolo di insegnanti.
L’obiettivo è stato quello di
offrire al paese alcune attività formative e culturali, favorendo l’avvicinamento dei
giovani al mondo del
volontariato, oltre
che tentare di far incontrare due generazioni distanti,
che
però
h a n n o
molto da
insegnare l’una
all’altra.
L’interesse riscosso lo
scorso anno da questa iniziativa è stato notevole ed ha
creato una continuità anche
nel 2011, nell’ambito del
progetto RAMmentando.
Per questo, oltre al corso di
informatica, i ragazzi saranno nuovamente coinvolti nella realizzazione di un video,
nel quale intervisteranno gli
anziani, con l’obiettivo di
non scordare le proprie origini; si prevedono inoltre di
una grande festa estiva, in
occasione del decennale del
Circolo e l’edizione di un libro fotografico di raccolta di
volti e paesaggi del territorio di Conco che l’associazione ha raccolto nel tempo.
Il progetto si propone di creare,
tramite
percorsi
intergenerazionali, un collegamento tra la popolazione
giovane e quella anziana del
territorio, realizzando qualcosa che da un lato possa
valorizzare i giovani, ma che
allo stesso tempo dedichi attenzione a quella fascia di età
che spesso risulta esclusa ed
emarginata per quanto riguarda la comunicazione e la tecnologia di nuova generazione.
Per tutte queste iniziative si
ringrazia l’interessamento
dell’Auser ed il suo eccellente
impegno nel promuovere comunità locali solidali ed aperte.
Anna Dalle Nogare
Inaugurazione della “Casa dei Pini” a Conco
Sabato 16 aprile scorso, in località Fontanelle di Conco, ha avuto
luogo l’inaugurazione ufficiale della struttura per persone
svantaggiate “Casa dei Pini”, comunità alloggio in grado di ospitare fino a dieci disabili. All’evento così importante per il piccolo
comune altopianese, è intervenuta Luciana Brunello, presidente
della Fondazione Brunello di Vicenza, assieme ad amministratori e
autorità locali e provinciali: Valerio Alberti, Direttore Generale della Ulss 3; il sindaco di Conco Graziella Stefani; Roberto Volpe
presidente della Cooperativa “La Madonnina” (che ha l’incarico della
gestione della struttura, di cui è responsabile l’asiaghese Luisa
Scaggiari) e infine Pierangelo Costa, presidente dell’Associazione
Genitori Stella Alpina Onlus. La “Casa dei Pini” è un campione di
velocità nella realizzazione: ci son voluti appena 5 anni dal momento della progettazione alla sua attuazione, un record se raffrontato al consueto iter richiesto (circa 10 anni), per portare a
termine strutture di questo genere. Questo, grazie alla tenacia e
alla competenza delle sorelle Brunello (purtroppo Maria Rosa è
mancata da poco), cui va il vivo ringraziamento da parte delle
famiglie dei disabili assistiti e delle associazioni dei genitori di
tutta la Ussl 3.
Beppa Rigoni Scit
Grande successo per la serata
“Erbe e fiori in cucina”
Giovedì 14 aprile 2011, presso la
sala mensa della Scuola Media
Don Italo Girardi di Conco, si è
tenuta la presentazione “Erbe
e fiori in cucina”. La serata è
stata organizzata dall’ amministrazione comunale, in collaborazione con il gruppo “Conco
Insieme”, al fine di valorizzare,
far conoscere e apprezzare in
cucina le erbe che spontaneamente crescono nei nostri prati
in questo periodo, quali ad
esempio il tarassaco, l’aglio
orsino, l’erba cipollina e i fiori,
come la primula, la violetta, la
pulmonaria. La rassegna è stata introdotta da una breve
videoproiezione relativa alle
erbe e fiori, che successivamente la signora Viviana Dalle Co-
sta ha utilizzato per realizzare
con fantasia e creatività alcuni
antipasti e primi piatti, presentandoli in seguito per la degustazione. L’iniziativa è stata
colta con grande entusiasmo
ed una partecipazione superiore alle aspettative, pertanto la
buona riuscita della serata ha
creato uno stimolo per ulteriori
incontri a tema. Sempre nell’ottica di valorizzare il territorio e i
suoi prodotti anche quest’anno, nel mese di Maggio, si svolgerà la “Sesta Rassegna
Enogastronomica – Tarassaco
di Conco”, le cui serate di gala
verranno proposte nel Comune di Conco e a partire da quest’anno anche nei Ristoranti del
Comune di Asiago. A.D.N.
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Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
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FOZA
Si commemora il 95° Anniversario
della 1^ Battaglia delle Melette
I fatti storici
Le celebrazioni avranno inizio il pomeriggio di venerdì 3 giugno, con la
deposizione di una corona presso il Sacrario Militare. Proseguiranno
nella giornata di sabato 4 Giugno presso malga Slapeur
Nel 150° Anniversario dell’Unità d’Italia,
l’Associazione “Amici della Storia di Foza”
e la Croce Nera Austriaca, in collaborazione con il “Gruppo
Alpini Foza” della Sezione A.N.A. “Monte Ortigara”, con
l’Associazione Nazionale del Fante –
Sezione “Altopiano
dei Sette Comuni” e
con l’Associazione
Nazionale Brigata Sassari promuovono una cerimonia
commemorativa che avrà luogo sabato 4 giugno 2011 nelle
località già teatro di sanguinosi
combattimenti. La cerimonia è
prevista alle 11.00 presso
Malga Slapeur, comune di
Foza, dove sorge il monumento ai caduti del 2° Reggimento
Bosno-Erzegovese. A seguire
la visita al vicino ex cimitero
Bosno-Erzegovese situato a
ridosso della prima linea
austroungarica del 1916 e alla
sovrastante prima linea italiana dove sorgono i cippi intitolati alla M.O. V.M. generale
Euclide Turba e alla M.O.
V.M. Guido Brunner,
sottotenente del 152° Reggimento della Brigata “Sassari”,
caduto durante la battaglia.
“Nel ricordo della battaglia
– spiegano in un comunicato
gli organizzatori della manifestazione commemorativa - i
reparti eredi delle tradizioni dell’esercito imperial-regio il 7 giugno di ogni anno
celebrano nel capoluogo
stiriano il Meletta –
Gedenkfeir, la festa del Ricordo di Monte Meletta, nella cartografia austriaca
corrispondente al nostro
Monte Fior. Da parte italiana, invece, nessuna cerimonia e nessun rito hanno mai
ricordato il sacrificio dei
nostri soldati su queste montagne considerate, al pari
del Passo Buole, del
Pasubio, del Lemerle e dello Zovetto, le Termopili
d’Italia. Eppure, il Battaglione Alpini “Morbegno”,
nel ricordo del fatto d’arme,
celebra il 7 giugno la Festa
di Corpo, e la 1^ Medaglia
d’Oro al V.M. concessa alle
Bandiere del 151° e 152°
Fanteria “Sassari” reca incise le località di Monte Fior
e
Monte
Castelgomberto”.
La manifestazione
quindi ripara degnamente questa
carenza. Le celebrazioni avranno
inizio il pomeriggio
di venerdì 3 giugno, con la deposizione di una corona presso il Sacrario Militare di
Asiago. Proseguiranno nella giornata di sabato 4 Giugno con la
cerimonia presso malga
Slapeur. All’evento interverrà
una rappresentanza austriaca
del 54° Reggimento Territoriale di Graz, le autorità civili
del capoluogo stiriano e una
delegazione bosniaca comprendente i Sindaci di Banja
Luka e di altre 4 opstine del
circondario. Saranno inoltre
invitati i Sindaci degli otto Comuni dell’Altopiano, tra i quali quelli di Asiago e Foza, e
quelli dei Comuni sardi di
Tempio Pausania, Sinnai e
Armungia, tra loro gemellati
nel ricordo della Brigata
Nel maggio del 1916 l’offensiva austriaca di primavera,
meglio nota con il nome di Strafexpedition, investiva
l’Altopiano dei “Sette Comuni” con l’obiettivo di scendere, attraverso la Val Frenzela, nella sottostante pianura
veneta e tagliare le vie di rifornimento e della ritirata alle
Armate italiane attestate dall’Isonzo al Cadore. Tra il 5 e
l’8 giugno 1916 sull’acrocoro delle Melette i quattro Battaglioni Alpini “Argentera”, “Morbegno”, “Val Maira” e
“Monviso”, inquadrati nel “Gruppo Foza” e i sei Battaglioni del 151° e 152° Reggimento Fanteria della Brigata
“Sassari”, privi di alcun sostegno di artiglieria, arrestarono sull’ultimo baluardo montano del Monte Fior e del
Monte Castelgomberto gli agguerriti reparti della 6a Divisione Imperiale, tra i quali il 27° Reggimento “Konig
der Belgier” e il 2° Reggimento della Bosnia – Erzegovina,
al tempo entrambi di stanza a Graz.
“Sassari”. Sarà presente la
gruppo musicale “Note in allegria” di Dueville. Tre i convocati le rappresentanze del
Battaglione
Alpini
“Morbegno”, del 151° e 152°
Reggimento F. “Sassari”, e
del Reggimento lagunari “Serenissima” con i loro Comandanti, unitamente ai Comandanti delle Brigate “Julia” e
“Sassari”. Per rendere il giusto onore ai nostri Caduti, è
stata fatta richiesta di un Picchetto misto, composto da
Alpini e “Sassarini”, a sotto-
lineare l’inscindibile legame
che unisce le Penne Nere
delle Alpi e i “Diavoli Rossi”
di Sardegna, nato 95 anni fa
sulle nostre montagne. Dagli
organizzatori perviene in ringraziamento all’Associazione
Nazionale Famiglie caduti e
dispersi in guerra -sezione di
Asiago, e Associazione Nazionale del Fante - Federazione di Vicenza, alla Cassa Rurale Credito Cooperativo di
Roana e alla Banca Popolare
di Marostica.
Giovanni Dalle Fusine
tora indignati per i sospetti caduti, non si sa perché, proprio
su di loro. L’uccisone di Dino
in Slovenia dimostra come,
non solo le guardie forestali,
abbiano preso una cantonata;
perfino il Partito animalista
aveva messo una taglia di
2.000 euro sugli “incivili” che
mangiano carne d’orso. Perfino la Procura di Bassano del
Grappa aveva aperto un fascicolo su quello che sarebbe successo nei primi giorni di luglio
2010 a Foza”. Infine, l’affabile signora Maria, chiude l’argomento con una frase di Roberto Gervaso che, dice, riassume bene la cantonata
mediatica sull’orso Dino: “E’
stata una colata di sabbia e
cemento in salsa verde- ideologica”. Come darle torto?
Forse sarebbe il caso che qualcuno si presentasse in Contrà
Cepar a chiedere scusa.
Ma non tutto sembra perduto,
a parte il fumetto “Vai Dino
Vai”, infatti pare sia in arrivo
Cesare, altro plantigrado proveniente dalla Slovenia, almeno di Cesare sembra ci sia una
foto scattata alcuni giorni fa in
Cadore da un certo Cesare
Sacchet. Così la “leggenda”
può continuare; anche per il
2011 c’è di che parlare, scrivere, non mancherà una pagina su Facebook, il sindaco
Gios può “restare con l’orso”
e i turisti camminatori sui sentieri altopianesi dovranno stare sempre attenti; ci auguriamo solo che Cesare non batta
il record di 15 asini “sbranati”
da Dino senza contare i vitelli,
conigli e gli alveari. “Uomo
avvisato mezzo salvato”.
L’orso Dino: realtà o leggenda metropolitana?
Intanto in Valcapra di Foza c’è ancora grande disappunto per le “incursioni” dei
Forestali in cerca degli eventuali resti dell’orso. “I miei figli – afferma la signora
Maria - sono tuttora indignati per i sospetti caduti, non si sa perché, proprio su di loro”
L’orso M5, quello delle scorribande in territorio vicentino
l’estate scorsa, è stato ucciso
in Slovenia suo paese natale,
almeno così ce la danno a
bere. L’estate scorsa ho attraversato in lungo e largo
l’altopiano nella speranza di
incontrare Dino ed imprimere
il suo muso nella mia
fotocamera Sanyo, tutto inu-
tilmente: mi sono dovuto accontentare di una foto d’orso
fatta dall’amico Giul
Dall’Oglio in un “recinto” del
Trentino. Sono d’accordo con
Stefania, direttrice de “La
voce degli 8 Comuni”L’Altopiano-, quando dice che
l’orso sia stato il simbolo di una
libertà e selvaticità completa,
inoltre bisogna ammettere che
“l’invisibile” orso Dino era comunque molto amato ma…
resta il fatto che nessuno ha
visto Dino in “persona” a parte il cacciatore sloveno di
Vrhnika che l’ha ammazzato
il mese scorso dubbioso, dice,
che avesse contratto “la rabbia” per lo strano comportamento dell’animale che, forse,
voleva solo liberarsi del colla-
re diventato troppo stretto .
Memore di tutto il “baccano”
mediatico sull’orso M5 (m5 il
numero del radiocollare gps
per seguirne i spostamenti) ucciso e mangiato, mi sono recato in quel di Foza a Valcapra
per commentare la morte di
Dino con quei cacciatori “assassini” che avrebbero banchettato con amici cacciatori
della pianura proprio a base di
spezzattino e tagliata d’orso
Dino. “Come vede - mi dice
la signora Maria - qui è come
uno zoo, essendo la famiglia
numerosa alleviamo di tutto,
dalle capre ai conigli, dalle pecore agli asini, dalle vacche
limousine da carne ai maiali.
Tutto si può dire ma non che
ci mancasse di che mangiare”.
“Mi creda - continua Maria non è per niente piacevole vedere arrivare in cortile 3
camionette di guardie forestali,
sguinzagliate non si sa da chi,
alla ricerca dell’orso “ucciso”
o degli eventuali resti. Solo in
camera da letto non si sono
permessi di andare, le pare
normale? I miei figli sono tut-
Amerigo Baù
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Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
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ENEGO
Marcesina, quale futuro?
Un incontro per risvegliare
l’amore per la propria terra
Un appuntamento indetto dal Comitato pro Marcesina, con il solito interrogativo:
“Dopo le aree di sosta arriverà anche l’urbanizzazione di questo luogo incantato?”
Nel titolo il senso dell’incontro
Giovanna Dalla Pozza (Italia Nostra) ed il prof. Cesare Lasen
della domenica delle Palme
che ha avuto luogo nella palazzina della Pro loco di
Enego, indetto dal Comitato
pro-Marcesina il cui intento
informativo era rivolto alla
popolazione...latitante! Fra i
relatori, le note ambientaliste
Giovanna Dalla Pozza (Italia Nostra-Vicenza) e
Valentina
Dovigo
(Legambiente Veneto) e un
esperto che da 20 anni non
saliva in Altopiano: il
biologo feltrino CesaValentina Dovigo
re Lasen, studioso di (Legambiente)
un dar Wohl de
botanica, floristica,
Regierung g ist dar
fitosociologia e studi
Wohl de Volkes”
ecologici, come quelli
(Regierung=governo):
effettuati per “Habitat
“Il bene del popolo è
Natura 2000”. La sua
il bene della Reggenè una vita dedita alla riza, il bene della Regcerca (soprattutto sulgenza è il bene del
le
montagne
popolo”), sia finito nel
dolomitiche), che si è
dimenticatoio.
tradotta in oltre 160
A volte si ha l’imprespubblicazioni scientifisione in Altopiano di
che. E’ stato Docente
soffrire di narcolessia,
Universitario a Padodi aver perso la pasva, Ferrara, Ancona, promo- dere, anzi, ne ha preciso do- sione, la partecipazione attiva
tore del Parco Nazionale del- vere: “Risvegliare le co- al governo del territorio come
le Dolomiti bellunesi e mem- scienze è l’obiettivo primo di facevano i nostri avi, come se
bro della Federazione Italiana qualsiasi forma di rivendi- delegando ad altri (gli ammiParchi e Riserve naturali e cazione. La mancata parte- nistratori di turno), si potesse
Consigliere di amministrazio- cipazione all’incontro da esimersi da responsabilità ed
ne della Fondazione Cassa di parte degli eneghesi, è se- errori, scaricandoli poi in modo
Risparmio Vr-Vi-Bl-An. Nel gno di scarsa consapevolez- pilatesco esclusivamente su di
suo intervento ha dissertato za dei propri diritti, in par- loro. La democrazia partecisulle caratteristiche di area, ticolare se abitante di una pata è andata a farsi friggere:
sulle sue peculiarità e unicità terra, saggiamente retta per questa è la sensazione emere sul danno ambientale che 700 anni da autogoverno, sa il giorno delle “Palme” ad
l’attuazione di un progetto che vicinie, colonnelli”. Pare che Enego! C’è però il sentore che
prevede inserimenti impattanti, il detto:”Dar Wohl de Volkes, qualcosa si stia sbloccando, su
potrebbe avere sugli ist dar Wolh de Regierung, un fronte o sull’altro. Comunecosistemi presenti: torbiere,
boschi, pascoli. Da parte di organizzatori e relatori è nuovamente emerso il dubbio:
“Non è che la costruzione di Risultato storico per l’US puntando solo a ribadire l’egecosì tante aree di sosta, farà Enego Calcio, allenato da monia in classifica; il risultato
da apripista a lungo termi- Silvano Cerato, che sabato finale infatti è stato asciutto,
ne all’urbanizzazione di un scorso, vigilia di Pasqua, si è ma importantissimo, raggiunterritorio ancora vergine?” laureata campionessa, con due to a metà ripresa grazie ad
“Non si tratta di un semplice giornate di anticipo, del cam- una prodezza di Davide Guzzo:
dubbio -affermano i membri pionato CSI “Open 35” di A2. 1 – 0, che ha dato la vittoria di
del Comitato- ma dell’eviden- Il campionato Centro Sporti- campionato sicura agli
te indifferenza alla richieste vo Italiano è collegato alle eneghesi, con 2 giornate di
specifiche e reiterate all’am- parrocchie ed è parallelo a anticipo ed un notevole marministrazione comunale (effet- quelli della FIGC. Da 6 anni gine di 11 punti proprio sulla
tuata anche attraverso un Enego milita in questa cate- Farrentina. Nei prossimi due
esposto alla Procura della Re- goria nell’ambito della provin- appuntamenti Enego incontrepubblica) che, è stato ribadi- cia di Belluno, provincia che rà: la Fenadora di Fonzaso e
to, seppur ricevuto nelle mani prevede la sospensione del quindi in casa, chiuderà quedegli interessati, ha dato fino- campionato per due mesi nel sta brillante e memorabile stara esito nullo”.
corso della stagione invernale gione con il derby vicentino
Quello che il Comitato lamen- quando i campi sono imprati- contro il Cismon.
ta è la mancanza di informa- cabili. Nella terzultima di cam- Questa bella e giovane squazione e trasparenza dell’Am- pionato, in casa, l’Enego ha dra nata sei anni fa, ha costruministrazione eneghese, com- affrontato la Farrentina, se- ito il successo di questa staportamenti che il cittadino ha conda in classifica, e l’ha bat- gione con pazienza e perizia,
invece pieno diritto di preten- tuta senza troppi “fronzoli”, anno dopo anno, anche grazie
que vada, chi perderà la partita non se ne starà certo con le
mani in mano. Noi cittadini,
meglio, noi cittadini italiani,
dobbiamo per amore o per forza tornare ad occuparci delle
cose di Casa nostra (non inteso come... “il nostro piccolo
orticello”), tornare al “Dar
Wohl de Volkes”, perchè tutti
siamo correi per ciò che accade, non possiamo più girare
la testa dall’altra parte, lamentarci e basta. Impegnarci, informarci, fa parte dei nostri
doveri, come lo è tirare per la
giacca chi governa, esigendo
spiegazioni, prendendo coscienza, mettendoci del proprio:
facendo fatica insomma. Comodo mandare avanti i soliti,
metterli alla berlina e poi additarli come fessi. Una volta qui
vivevamo di pastorizia,
transumanza, pensionatico:
cioè di “pecore”, adesso viviamo da “pecoroni”.
Beppa Rigoni Scit
Il sindaco Rodeghiero:
“Non è vero che
manca l’informazione”
“Chi dice che sul progetto di Marcesina manca l’informazione o non sa quello che dice o è in malafede”. Parola del
sindaco di Enego Igor Rodeghiero. Il progetto forse più
contestato nella storia recente dell’altopiano vede due “filoni” che da oltre due anni non si risparmiano per sostenere il proprio punto di vista. Da una parte il comitato “Enego
e la sua Marcesina” che contrasta il progetto finanziato
con 3,5 milioni di euro di fondi transfrontalieri soprattutto
nel capitolato riservato ai parcheggi ritenuti troppi e troppo
invasivi. Dall’altra parte l’amministrazione guidata da
Rodeghiero e i suoi sostenitori che vedono nel progetto
una vera opera di salvaguardia della Piana che però può
anche creare un importante indotto sia economico sia occupazionale per il paese. “Nego in maniera più assoluta
che manca informazione sul progetto Marcesina. Anzi credo
che in nessun Comune del comprensorio c’è stata tanta
disponibilità per informare su un progetto: c’è stato un invito pubblico all’annuncio del progetto, sul bollettino comunale c’è una pagina dedicata e nell’ultimo consiglio comunale è stata formata una commissione consigliare apposita, a cui la minoranza ha scelto di non partecipare, per
seguirne l’iter. Poi se ad ogni passaggio burocratico dobbiamo fare una sorta di “annuntio vobis” passeremo le giornate a annunciare cose di fatto poco interessanti ai cittadini e ai futuri usufruitori dei servizi proposti dal progetto”.
“Non si può continuare a chiedere incontri e dialogo e nel
frattempo diffondere disinformazione definendo il progetto
uno spreco di denaro o peggio ancora uno scempio – prosegue Rodeghiero – Nonostante siamo stanchi di ripeterlo,
il progetto non fa altro che rinnovare l’esistente e cerca di
evitare che la gente parcheggi o faccia picnic ovunque,
ovviando a quell’accesso massiccio ed indiscriminato alla
Piana che ha comportato un notevole degrado ambientale.” Un progetto che, per
Rodeghiero fa parte di “un
insieme per il rilancio di
Enego”. “Quando mi sono
insediato ho elencato una
serie di obiettivi che dopo tre
anni si stanno realizzando
con nuove strutture e servizi
per la cittadinanza ed i turisti che daranno una svolta al
paese per troppo tempo intorpidito”. Un progetto “globale” che parte da alcuni capisaldi: Marcesina, ciclopista
del Brenta con bicibus che
sale fino ad Enego e
Valmaron, abbellimento del
centro storico. “Progetti che danno risposte ai bisogni,
incentivano l’economia e creano anche posti di lavoro –
conclude Rodeghiero - Forse è proprio questo che dà fastidio”.
Gerardo Rigoni
L’U.S. Enego Calcio vince il Campionato CSI “Open 35”
agli allenatori che si sono susseguiti in panchina: due stagioni Davide dalla Costa, una stagione Damiano Cappellaro,
Moreno Amabile e Stefano
Cenci. In ognuna di queste sei
stagioni, la squadra ha sempre
raggiunto una posizione tra le
prime quattro classificate, per
ben due anni ha terminato al
terzo posto.
Stefania Simi
U.S. Enego Calcio: Lucia Bertizzolo (Presidente); dirigenti: Stefano Cenci, Davide Dalla Costa
Franco Frison, Gian Augusto Fincato; Silvano Cerato (Allenatore); giocatori: Fabio Cerato (Shell),
Andrea Caregnato, Enrico Vellardi, Davide Cerato (Dede), Luca Dalla Palma, Nicola De Rocchi,
Alberto Mette, Marco Peruzzo (Tata), Francesco Caregnato, Igor Cenci, Giovanni Fincato, Matteo
Dalla Palma, Filippo Cenci, Davide Guzzo, Mattia Fontana, Matteo Frison, Marco Peruzzo
(Plastico), Matteo Bertizzolo (Beverly).
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Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
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ENEGO
di Stefania Simi
E’ stato inaugurato il nuovo
Centro di aggregazione diurno
di Enego. La cerimonia ufficiale
si è tenuta sabato 23 aprile. Al
taglio del nastro erano presenti
il sindaco Igor Rodeghiero, il
consigliere
regionale
Costantino Toniolo, presidente
anche della commissione bilancio e urbanistica della Regione
Veneto, l’Onorevole e sindaco
di Rosà Manuela Lazzarin, la
dottoressa Gabriella Coi dirigente dell’Ussl di Asiago e naturalmente don Andrea Stevanin
che sottolineando l’importanza
di aiutare il prossimo e richiamandosi al secondo comandamento, “ama il tuo prossimo
come te stesso”, ha voluto ribadire l’importanza dei luoghi di
aggregazione, nati per sconfiggere la solitudine in particolare
degli anziani e delle persone in
difficoltà.
Il nuovo centro di Aggregazione, che sarà operativo dal prossimo mese di giugno, occupa il
piano terra di una vecchia palazzina ora ristrutturata, uno dei
corpi che costituivano fin dai
primi anni del ‘900 la struttura
della Colonia Preventoriale detta Colonia Alpina Bassanese, e
attiva fino agli anni ’70. Nell’ambito di questa struttura a segmenti, si trova anche il distretto
dell’USSL, con i suoi uffici ed
ambulatori, inaugurati circa tre
anni fa.
Senza dubbio una preziosa architettura di recupero, di cui i
paesi, soprattutto di montagna,
con le tante strutture lasciate in
disuso e abbandono, hanno
Inaugurato il Centro di aggregazione
Occupa il piano terra della vecchia palazzina, ora ristrutturata, dell’ex Colonia Bassanese - Sarà
operativo dal prossimo mese di giugno. Ospiterà attività sociali, ludiche e culturali rivolte a tutti
Lo stemma comunale
torna alle origini
grande bisogno!
Con il contributo della Regione
Veneto, l’Amministrazione di
Enego ha sistemato il piano terra del corpo Ovest (il piano superiore è di proprietà dell’
Azienda Sanitaria di Bassano
del Grappa) organizzando i locali per attività sociali, ludiche
e culturali, rivolte a tutta la popolazione, dagli anziani fino ai
giovanissimi; c’è inoltre un’accogliente sala Tv – Video e,
nello spazioso cortile esterno,
sono stati costruiti i campi da
bocce.
Gli ampi locali ospitano fra l’altro una organizzata cucina dove
verranno preparati i pasti per gli
anziani che ne faranno richiesta;
i pasti potranno essere consumati naturalmente nella luminosa sala da pranzo o potranno
essere consegnati a domicilio.
L’idea, come ha voluto illustrare ai suoi ospiti il sindaco
Rodeghiero, è quella di mettere
a disposizione i mezzi del Comune per andare a prendere a casa
gli anziani che ne facciano richiesta, i quali potranno passare la giornata al centro, pranzare
e a pomeriggio avanzato essere
riaccompagnati a casa.
La volontà è quella di rompere
l’isolamento in cui vivono mol-
te persone, proporre un luogo
accogliente in cui incontrarsi e
socializzare, ascoltare musica,
ballare, fare attività ludico sportiva.
Il giorno dell’inaugurazione, la
cosa bella è stata proprio questa, vedere la popolazione più
anziana raccolta per il pranzo,
gente che non si vedeva da
anni e che finalmente ha avuto un’occasione per uscire di
casa, per ritrovarsi, chiacchierare, raccontarsi, chiedere, e
alla fine chi ha potuto ha fatto
qualche giro di ballo, gli altri
si sono comunque divertiti
gustando la musica.
L’amministrazione comunale, in un’ottica di
recupero delle tradizioni storiche ha voluto ritornare al primo
stemma di Enego,
quello della croce
bianca in campo
rosso. Uno
stemma che
si può ammirare sia sul
frontone del
municipio,
dove è scolpito in pietra, sia
nell’affresco sul
soffitto della sala
consiliare ed in quella di
Asiago.
Quello
messo
definitivamente in soffitta, stilizzato con croce argentata in campo azzurro, è entrato in vigore durante il ventennio fascista, quando era prassi cercare di
«modernizzare» e «svecchiare»
anche i simboli, come capitò pure
per l’antico stemma di Enego. Un
aneddoto curioso: quando la
Consulta araldica chiese al Comune di Enego le prove dell’uso
“ab immemorabili”, cioè da tempo immemorabile, dello stemma
bianco azzurro il podestà Ciardullo giustificò
così l’arbitrario decisione: «In esito al foglio in
data 11 giugno 1929
mandai il giorno successivo all’Abate
Mons. Rumor di
Vicenza la lettera. Apprendo
ora dai giornali che il medesimo, in pellegrinaggio nella
Terra Santa, è
improvvisamente
morto
a
Gerusalemme. Non so
quindi ora a quale storico
rivolgermi per avere i dati comprovanti la mia asserzione e che cioè lo
stemma di Enego, così com’è ora,
lo si usa “ab immemorabili”». La
Consulta araldica dell’epoca si accontentò di tale spiegazione e diede parere favorevole senza approfondire l’autenticità con un’adeguata ricerca storica. Una più approfondita ricerca storica si trova
nel libro di Giancarlo Bortoli «Saggio sullo stemma di Asiago, della
Reggenza e degli altri Sette Comuni Vicentini”.
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Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
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IN LIBRERIA
In uscita “Grande Guerra, Piccoli Tesori”
Il nuovo libro illustra i reperti della Grande Guerra, spiegando l’uso e la provenienza di decine di oggetti
CULTURA
Oltre 100 immagini di reperti
provenienti dal fronte del primo conflitto mondiale. “Grande Guerra – Piccoli Tesori” è
la nuova ricerca su quanto le
battaglie, dalle Guidicarie al
confine con l’ex Jugoslavia,
hanno lasciato sul terreno.
Oggetti appartenuti ai soldati
dei vari schieramenti in armi
vengono esaminati nel libro,
fra qualche giorno nelle librerie e nelle edicole, “Grande
Guerra, Piccoli Tesori” (edizioni Menin) da Giovanni Dalle Fusine e Walberto
Bortoloso, offrendo a lettore
utili informazioni circa la classificazione e l’evoluzione di
quanto oggi resta di ciò ch’era
in dotazione ai reparti.
Unitamente ai materiali d’ordinanza, lo studio approfondisce inoltre la conoscenza sui
beni di produzione civile che
spesso accompagnavano la
truppa. Gavette e borracce,
giberne e ramponi da ghiaccio, tronchesi e maschere
antigas, attrezzature individuali
e utensili dell’immenso apparato messo in moto durante il
conflitto dalle nazioni belligeranti, si ripresentano quando si
cerca tra trincee dell’ampio
fronte. Oggetti il cui valore non
è dato tanto dalla loro rarità,
quanto dalla peculiarità di essere stati effettivamente usati
dai soldati, nell’intento di so-
Premio “Quando la volontà vince
ogni ostacolo” - Silene Thiella
ottiene la menzione speciale
Promosso dal Distretto 2060
dell’International Inner Wheel
Italia e dal Distretto 2060 del
Rotary International, sabato 9
aprile si è tenuto a Susegana
(TV) il Forum “I giovani e la
società: una sfida educativa
da vincere insieme”. Ricco
e qualificato il lotto dei relatori
i cui interventi hanno trattato
le problematiche legate al disagio giovanile ma anche alla
promozione della legalità e
dell’etica nelle strategie
educative. Di questo hanno
parlato Maurizio De Vanna
direttore della Clinica Psichiatrica dell’Università di Trieste;
Carlo Nordio, Procuratore
aggiunto presso la Procura
della Repubblica di Venezia,
Pietro
Lombardo,
psicopedagogista e direttore
del Centro Studi Evolution di
Verona ed il Cardinale
Marcelo Sanchez, Cancelliere della Pontificia Accademia
delle Scienze. Agli interventi e
al dibattito ha fatto seguito la
consegna dei riconoscimenti
del premio “Quando la volontà vince ogni ostacolo”, ideato per sottolineare la realtà di
candidati diversamente abili
che sono riusciti ad affermarsi nella vita e a vincere, dimo-
strando una particolare forza
di volontà per conquistare una
dignità pari a quella di ogni altra persona sia nel mondo del
lavoro che nelle attività sociali
in genere. La qualificata giuria ha assegnato due ex aequo
a Patrizia Giacometti, presentata dal Rotary Club
Conegliano, e a Claudio
Zucchi, presentato dall’Inner
Wheel Club Padova, ma anche
due menzioni speciali per Giuseppe Malafarina, presentato
dall’Inner Wheel Club Brescia
Sud, e alla scledense Silene
Thiella, presentata dal Rotary
Club Asiago. Cesare Pivotto
L’impegno di una vita per divulgare la cultura della
neuropsichiatria infantile
La dottoressa Silene Thiella,
nasce nel 1933 a Santorso ed
all’età di sei anni è colpita da
poliomelite anteriore acuta e
per tutta la vita ha dovuto lottare a causa di questa malattia. Ottenuta la laurea a pieni
voti in Medicina e Chirurgia
all’Università di Padova, si specializza prima in Pediatria e
quindi in Neuripsichiatria infantile a Pisa. Già primario
neuropsichiatra infantile dal
1969 al 2000, direttore del Dipartimento di Neuropsichiatria
Infantile e Psicologia dell’Età
Silene Thiella con il
Evolutiva dal 1997 al 2000, proGovernatore del
fessore a contratto presso la
Distretto Rotary 2060
Scuola di Specializzazione in
Riccardo Caronna
ed il Presidente del
Neuropsichiatria Infantile delR.C. di Asiago Dario
la Università degli Studi di VeDal Collo
rona dal 1993 al 2000, svolge
anche un’intensa attività a seminari e convegni 37 a Schio diventa la Sede dell’ANIEP onlus
in Italia ed all’estero; con l’avanzare dell’età perde della Provincia di Vicenza di cui è la presiprogressivamente competenze motorie, come è dente e per la quale si impegna in varie iniproprio dei portatori di esiti di poliomielite, ma ziative di promozione sociale. Scrive anche
continua la sua attività fino al raggiungimento dei libri; nel 1983 vince il secondo premio al
dell’età pensionabile e oltre, fino al gennaio 2000, “Lega tumori” di Parma col racconto “Sotto
allorché è collocata a riposo. Dopo qualche mese, il portico” e pubblica saltuariamente racconti
a seguito di una disastrosa caduta, finisce su una sulla rivista “La Serpe”; nel 2006 pubblica il
sedia a rotelle, da dove “può vedere il mondo in libro “Domande di genitori - risposte di
un altro modo, con meno fatica e senza paura di neuropsichiatra infantile”, compendio del suo
cadere”. Si batterà per i diritti dei disabili, per l’eli- percorso formativo e professionale. Contiminazione delle barriere architettoniche, per la vita nua a divulgare la cultura della
indipendente, per la inclusione a tutti i livelli e per neuropsichiatria infantile collaborando con
tutti. “La Casetta “ in via Maso Dalla Vecchia, giornali e riviste.
pravvivere alla sorte
avversa, ad una fucilata sparata da un nemico invisibile nascosto dietro a ripari di
pietra e sassi, ad una
scheggia di bomba
che ha viaggiato per
chilometri. Soldati poveri, che si portavano
dalle rare licenze piccole cose utili a rendere meno dura la permanenza precaria tra le fila di un esercito troppo spesso decimato
dagli attacchi. Ecco che ogni
piccolo oggetto può quindi ergersi a ricordo di quanto è accaduto un secolo fa, rievocando tante piccole identità, uo-
mini diversi nel colore
della divisa, ma accomunati nel sacrificio
estremo, ognuno eroe
per la propria bandiera
e per il rispettivo Paese.
L’immenso puzzle di
materiali trova spazio tra
le pagine della ricerca,
per la cui compilazione
gli autori hanno attinto da
collezioni private dai
musei di Canove e Treschè Conca. Centinaia i reperti trattati, accompagnati da esaustive annotazioni didascaliche.
GLI AUTORI - Walberto Bortoloso, di San Vito di Leguzzano, da sempre appassionato di escursioni lungo le montagne dell’arco alpino, a cui affianca l’approfondimento di
avvenimenti e tradizioni ad esse legate. Con il materiale del proprio archivio collabora
costantemente alla stesura di opere riguardanti il primo conflitto mondiale, mettendo a
disposizione la propria conoscenza uniformologica per l’allestimento di mostre tematiche.
Attualmente riveste la carica di vicepresidente del Museo Etnografico sulla lavorazione
del legno di San Vito di Leguzzano. Giovanni Dalle Fusine, nostro collaboratore, residente a Malo, periodicamente pubblica articoli a carattere storico su riviste a tiratura
locale e nazionale. Direttore editoriale del sito “www.lagrandeguerra.net”, ha al suo attivo
alcune opere sul primo conflitto mondiale: “Quel che resta”, Grafiche Marcolin, Schio
(2005). Con Alessandro Gualtieri: “Dal Piave alla Prigionia” (Nordpress Ediz. 2007),
tradotto in inglese per il mercato americano col titolo “An Italian Forever” – “Recuperanti”
(Nordpress Ediz., Brescia, 2009) – “Guida ai Musei della Grande Guerra” (Nordpress
Ediz. 2009); - “Schegge, cartucce e soldati senza nome” (Menin Ediz. 2011); con Paolo
Snichelotto: “San Vito e sanvitesi nella Grande Guerra” (Grafiche Marcolin 2008);
Guardiano di stelle…e di vacche
Un libro particolare, quello
scritto da Andrea Nicolussi
Golo. Particolare non solo nel
contenuto, ma anche nella sua
forma espressiva. Il libro racconta di personaggi, fatti, vicende di un piccolo paese ,
Luserna, roccaforte cimbra
della montagna trentina ai confini con la montagna vicentina.
E’ un contenuto particolare,
caratterizzato da aspetti tutti
da leggere e da conoscere
(guerre, profugato, povertà,
lavori duri, emigrazioni senza
fine, avventure…). Un mondo
scandito profondamente dalle
stagioni della natura, un mondo
in cui “non potevi mai , in nessun caso, ribellarti all’ordine posto all’esistenza dal passare delle stagioni”. Stagioni che erano
inferni di miseria e di fatica,
miracoli di felicità e di nuova
vita. Stagioni che fanno ricordare le pagine struggenti dell’ultimo libro di Mario Rigoni
Stern (Stagioni), il quale ha
scritto anche una amichevole riflessione introduttiva
a questo libro di Andrea
Nicolussi. L’autore ricorda tutto questo mondo dalla sua posizione di “Guardiano di stelle e di vacche”,
una attività che impegnava gran parte dei ragazzi
in montagna nei pascoli e
nelle malghe dove bisognava custodire mucche e pecore durante la stagione estiva. Talvolta anche in compagnia di caprioli “con i loro
occhi di bimba…lo sguardo
dolce e mansueto di chi non
conosce il male.”
Un mondo dominato dalle grandi
forze della natura
e dall’immensa
provvidenza di un
Dio , “molto più
alto del piccolo
dio del turismo”
che riempie oggi
i cieli dei nostri
paesi di montagna. Ma è la forma espressiva
che caratterizza
in modo particolare il libro di Andrea Nicolussi. “Io non sono
uno scrittore, non invento storie…”, scrive l’autore mentre
racconta la vicenda di Katary,
facendo ancora sentire la vicinanza con Mario Rigoni
Stern. Egli racconta, facendo
parlare la gente, il paesaggio,
le piante, gli animali, con le loro
parole, le loro frasi, i loro rumori, il loro miscuglio di lingua italiana, trentina, cimbra.
E’ nella lingua
cimbra che si
sente la verità, si
sente battere il
cuore del paese
e delle persone.
E’ nella lingua
cimbra che il ricordo si fa più
vivo, il rimpianto
si fa più accorato. Vorgel’z z
Gott per dire
grazie, schell per
indicare
il
campanaccio
delle mucche, schnearoaf per
indicare le ciaspole per camminare sulla neve…Nel miscuglio di lingue diverse si sente il cambiamento di costume,
di mentalità e di vita che ha
investito nel nostro tempo anche un piccolo paese come
Luserna. “Nessuno dei soloni
che pontificano immaginano
come si potesse vivere a
Luserna fino agli inizi degli
anni settanta…Forse solo
Pasolini, grazie alle sue radici contadine del Friuli, aveva intuito qualcosa”, osserva Andrea Nicolussi. Cambiamenti, smarrimenti, paure, fino al presentimento che
“tutto tornerà com’era
stato…als bart khearn
bidrum alt”. E’ un libro che
aiuta a conoscere, aiuta ad
amare realtà marginali, realtà
dimenticate: aiuta a capire,
come scrive Mario Rigoni
Stern “che cose importanti per
vivere bene ci sono anche fuori
delle grandi città”.
Sergio Bonato
8
Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
21
LA RUBRICA DELL’ECONOMIA
Dichiarazione dei redditi: Il modello 730/2011
Entra nel vivo anche quest’anno la stagione delle dichiarazioni dei redditi. Dal mese di aprile i contribuenti persone fisiche
dovranno scegliere quale modello utilizzare per presentare la
propria dichiarazione dei redditi. Per l’anno 2011, i modelli di
dichiarazione fiscale utilizzabili
sono il 730/2011 e i modelli Unico 2011 o semplicemente il Modello Unico 2011. L’Agenzia
delle Entrate ha comunicato i
termini ultimi di presentazione
del modello 730/11. Anche quest’anno sono state designate
due date distinte entro le quali
consegnare il modello 730: la
prima scadenza è riservata a chi
presenta il mod. 730/11 al proprio sostituto d’imposta (datore
di lavoro o ente pensionistico),
mentre la seconda scadenza è
riservata a chi presenta il mod.
730/11 a un C.A.F. o a un intermediario abilitato (al commercialista per intenderci). In funzione della modalità di presentazione sopra illustrate, i termini di consegna del modello 730
2011 sono sabato 30 aprile 2011
(che slitta al 2 maggio ) se il modello è presentato al proprio sostituto d’imposta, e martedì 31
maggio 2011 se il modello viene presentato a un CAF o a un
professionista abilitato. Il lavoratore dipendente o il pensionato che ha percepito solo il
reddito attestato dal proprio
Cud è esentato dal presentare
la dichiarazione dei redditi. Il
730 può essere presentato al
CAF già integralmente compilato senza la necessità di corrispondere costi per il servizio. Il
CAF è tenuto in ogni modo a
controllare la documentazione
e se conforme a vistarla e inviarla per via telematica all’Agenzia delle Entrate. Diversamente il CAF potrà richiedere un compenso in funzione del
servizio svolto. Ricordiamo in
breve la documentazione necessaria per la compilazione del
modello 730 indipendentemente da chi provveda a compilarlo. La documentazione da produrre, ad esempio,
è costituita dalle certificazioni
(quali il CUD 2011) attestanti
reddito e ritenute, e dagli scontrini, ricevute, fatture e quietanze comprovanti gli oneri. Non
va prodotta la documentazione
concernente gli oneri deducibili
riconosciuti dal sostituto d’imposta in sede di determinazione
del reddito. È necessaria, altresì, la documentazione degli oneri che hanno dato diritto a una
detrazione d’imposta, già attribuita dal sostituto d’imposta all’atto dell’effettuazione delle
operazioni di conguaglio, in
sede di tassazione del reddito,
se tale documentazione è in possesso esclusivamente del sostituto d’imposta. Per le spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio, devono essere riprodot-
te le ricevute dei bonifici bancari o postali, le quietanze di pagamento degli oneri di
urbanizzazione, gli attestati di
versamento delle ritenute operate dal condominio sui compensi dei professionisti, nonché la quietanza rilasciata dal
condominio attestante il pagamento delle spese imputate al
singolo condomino e, inoltre, la
ricevuta postale della raccomandata con la quale è stata trasmessa al Centro di Servizio
delle imposte dirette ed indirette competente o al Centro Operativo di Pescara la comunicazione della data di inizio lavori.
Per gli interventi sulle parti comuni la suddetta documentazione può essere sostituita anche
da una certificazione dell’amministratore di condominio che
attesti di aver adempiuto a tutti
gli obblighi previsti ai fini della
detrazione del 41 o 36 per cento
e la somma di cui il contribuente può tener conto ai fini della
detrazione. Devono essere riprodotti gli attestati di versamento d’imposta eseguiti direttamente dal contribuente, le dichiarazioni Mod. Unico in caso
di eccedenze d’imposta, per le
quali si è richiesto il riporto nella successiva dichiarazione dei
redditi. Per quanto riguarda gli
oneri, il contribuente deve avere la documentazione idonea a
consentire la verifica del diritto
al riconoscimento degli stessi
alle condizioni e nei limiti previsti dalla normativa vigente.
Quando utilizzare il modello 730
piuttosto che il modello Unico?
La scelta dipende dal soggetto
dichiarante e dai suoi redditi.
Possono presentare modello
730, tra gli altri, i lavoratori dipendenti, i pensionati e i soci
di cooperative. Per quanto riguarda i redditi che permettono l’utilizzo di tale modello, essi
riguardano i redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati (es.
co.co.pro. e contratti a progetto), redditi di terreni e dei fabbricati, redditi di capitale, di
lavoro autonomo occasionale
per il quale non è richiesto la
partita iva (prestazioni non
esercitate abitualmente) e alcuni redditi assoggettabili a
tassazione separata. E’ facoltà dei soggetti elencati la presentazione del modello Unico
in luogo del modello 730. Il
modello Unico 2011 va presentato invece dalle persone fisiche che nell’anno 2010 hanno
posseduto, tra gli altri, redditi
d’impresa, redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la
partita IVA. Sono altresì obbli-
gati a usare il modello Unico
2011, i contribuenti che devono
presentare anche una tra le dichiarazioni IVA, IRAP, e modello 770 ordinario o semplificato
perché sostituti d’imposta. Il
modello, infatti, prende il nome
di Unico perché permette l’unificazione di diverse dichiarazioni fiscali a cui si è tenuti. Utilizzare il modello 730 conviene,
perché ha un importante vantaggio: la possibilità di ottenere
il rimborso dell’imposta in busta paga o nella rata di pensione, a partire dal mese di luglio
2011 (per i pensionati, dal mese
di agosto o settembre). Il rimborso in busta paga scaturisce
da un eventuale credito dovuto
all’applicazione di detrazioni
ulteriori (es. spese mediche o
altre spese) nel modello 730.
Nel caso invece vi sia altra
imposta irpef da versare, analogamente è possibile addebitarla in questo modo direttamente sulla busta paga (o rata
di pensione).
Dott. Riccardo Mosele
Dottore Commercialista e
Revisore Legale dei Conti
Dott. Andrea Benetti
Commercialista Esperto
Contabile e Revisore Legale
dei Conti
LA RUBRICA DELLA MEDICINA
Piccoli traumi da grandi scorribande:
i quadri patologici più frequenti in età infantile
L’arrivo della bella stagione coincide con l’aumento del numero degli
accessi al pronto soccorso per quanto riguarda le patologie traumatiche del bambino, infatti aumentano le potenziali occasioni di cadute
o traumi durante le ore di gioco passate all’aria aperta sui prati.
Per fortuna quasi sempre si tratta di quadri patologici poco gravi che
guariscono senza lasciare residuati grazie alla notevole plasticità dei
piccoli la cui struttura ossea è più resistente ed adattabile ed i loro
muscoli, tendini e legamenti sono relativamente più forti ed elastici.
Diversamente dagli adulti, le cartilagini articolari sono ancora
vascolarizzate consentendo a queste aree un certo grado di guarigione in seguito ad una lesione.
Ecco i quadri patologici più frequenti:
1.
Fratture a legno verde
Sono così definite perché analogamente ad un ramoscello di un albero che non si spezza del tutto se piegato, l’osso colpito si piega
deformandosi senza soluzioni di continuità. Possono colpire qualsiasi segmento, ma le sedi tipiche sono i polsi in seguito ad una caduta
con le braccia in avanti. Il bimbo lamenta un lieve dolore e vi può
essere una leggera tumefazione locale ma molto spesso è in grado di
continuare le proprie attività per alcune ore ed il trauma viene spesso
inquadrato dai genitori come una banale contusione. Poi invece il
dolore aumenta soprattutto durante le ore notturne disturbando il
sonno e portando il giorno successivo il bimbo all’attenzione del
medico. La diagnosi richiede l’esecuzione di una radiografia;
l’immobilizzazione con un tutore per circa 25 giorni assicura al
piccolo paziente una guarigione perfetta.
2.
Pronazione dolorosa
E’ un trauma che colpisce il gomito dei bambini più piccoli
(1-5 anni). Il classico esempio è il caso del bimbo che
scivola, rischiando la caduta, e che viene afferrato e sorretto dall’adulto che d’istinto lo trattiene per un braccio. La trazione conseguente
all’estensione del braccio del piccolo causa
una lussazione del gomito ed il bimbo lamenta subito un dolore e mantiene il braccio penzoloni lungo il corpo senza riuscire ad utilizzarlo. La diagnosi non richiede la radiografia, ma il semplice racconto del meccanismo traumatico consente al medico di riconoscere il quadro
clinico il cui trattamento consiste in
un opportuna manovra di manipolazione durante la quale si percepisce
un “click” e repentinamente il bimbo
riacquista la funzionalità dell’arto mentre il dolore può residuare ancora per qualche ora.
3.
Fratture della clavicola
Avvengono solitamente per caduta sulla spalla e sono causa di un
forte ed immediato dolore con impotenza funzionale al braccio ed alla
spalla colpite. A livello della clavicola è facile apprezzare un bozzo
dolente o addirittura uno scroscio dovuto ai due capi opposti della
frattura. La radiografia spesso allarma i genitori, infatti la scomposizione e l’angolatura dei frammenti può essere davvero notevole; fortunatamente però, un bendaggio contenitivo per circa un mese assicura una guarigione perfetta senza nessun deficit di funzione nella
totalità dei casi, infatti anche in presenza di un’angolatura dei monconi
di frattura la clavicola, crescendo, corregge questa deviazione.
4.
Fratture scomposte del polso e dell’avambraccio
Come per le fratture di clavicola, tale quadro è facilmente riconoscibile
senza necessità di radiografie: il polso o l’avambraccio infatti appaiono nettamente deformati ed il dolore è intenso. La radiografia dimostra
poi l’esatta scomposizione dei frammenti ed in base ad essa si procede con il trattamento più opportuno: quasi sempre, soprattutto nei più
piccoli, si preferisce sedare in sala operatoria il bimbo per evitare
traumi psicologici dovuti al dolore od alle necessarie manovre di riduzione della frattura: nella maggior parte dei casi si tratta di manipolazioni propedeutiche ad una successiva immobilizzazione in gesso.
In taluni specifici casi i frammenti possono apparire scomposti al punto da richiedere un incisione chirurgica. Il
risultato finale è ottimo per le manipolazioni in gesso,
mentre per i quadri più scomposti possono residuare
minime rigidità o piccole limitazioni di movimento che
generalmente non hanno nessuna ripercussione sulle
normali attività funzionali del bimbo.
5. Le distorsioni
Quei traumi che di solito nell’adulto sono etichettati come
distorsioni, cioè come stiramento dei legamenti di un articolazione, in realtà nel bambino hanno un substrato anatomico molto differente. Infatti, nell’individuo in corso di accrescimento le estremità delle ossa mantengono una
zona cartilaginea, responsabile proprio della crescita
in lunghezza dei segmenti ossei; tale zona è meno
robusta rispetto all’osso adiacente ed anche rispetto ai legamenti ed in caso di distorsione
viene facilmente sottoposta a forze che la
“stirano”. Localmente si ha un
dolore tipicamente localizzato
proprio a livello di questa stri-
scia di cartilagine la cui posizione è facilmente individuabile dal medico, mentre risultano indolenti i legamenti (al contrario dell’adulto). Per
questo motivo quasi sempre, trattandosi di una lesione della cartilagine d’accrescimento è opportuno procedere con una buona
immobilizzazione grazie ad un tutore rigido per 10-15 giorni.
Queste lesioni vengono definite distacchi condro epifisari (=cartilagine dell’estremità ossea) colpiscono tipicamente la caviglia ed il ginocchio, analogamente alle comuni distorsioni dell’adulto delle quali
hanno il medesimo meccanismo traumatico.
Alcuni basilari principi di primo soccorso in seguito ai traumi degli arti
Vi sono alcune semplici regole da seguire per prestare il primo soccorso in seguito a piccoli traumi scheletrici, non è necessario effettuare
una diagnosi ma con un po’ di buonsenso è possibile evitare l’aggravamento delle lesioni o comunque risparmiare un po’ di dolore al
bimbo.
1.
Immobilizzare in qualche modo la parte colpita, ad esempio
con un foulard in caso si tratti di un polso o con una stecca di cartone
se si tratta di una gamba.
2.
Anche se in presenza di grossolane deviazioni ossee NON
tentare nessuna manovra avventata, potrebbe causare un aggravamento della lesione coinvolgendo muscoli e nervi.
3.
Localmente applicare SOLO ghiaccio e MAI creme od altri
prodotti, il massaggio riscalda la
parte ed aumenta l’entità
dell’ematoma.
4.
Se, oltre al trauma, vi sono
ferite è bene sciacquare abbondantemente con acqua per lavare eventuali detriti di terra o altro
5.
NON somministrare bevande o cibo, in caso di necessità la “pancia piena” ritarda di circa 4-6 ore la possibilità di somministrare un’anestesia per un eventuale intervento chirurgico. Con
Dott. Christian Comelato
ciò non voglio dissuadere i picMedico Chirurgo
coli dal gioco e dall’attività sporSpecialista in Ortopedia e
tiva soprattutto all’aria aperta, riTraumatologia - Diploma
in posturologia clinica
cordando anzi ai loro genitori che
Drigente medico presso
le cadute su prato possono esseUOC Ortopedia Asiago re un ottimo mezzo di perfezionaDiploma UEFA allenatore
mento dell’equilibrio e della coorcalcio a 11
[email protected]
dinazione.
8
Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
22
LE VIPERE ANCORA IN CORSA
Mentre in A1 si disputano le semifinali (senza i campioni), in B gli Asiago
Black Vipers inseguono la “Final Four”. E tra una settimana tornano le Pink!
INLINE
Per la prima volta dal 2001 gli
Asiago Vipers guardano le semifinali da casa. A contendersi
lo scudetto, che per sette anni
di fila è stato appiccicato quasi
come una seconda pelle sulle
maglie di capitan Sartori e
compagni, sono rimasti Edera
Trieste, Milano 24, Ferrara ed
il Padova a trazione altopianese.
E proprio la compagine di
Riccardo Marobin, forte dei
“fantastici quattro” (Mantese,
Mosele, Frigo e Comencini) e
di Rigoni (Fabio), domenica 1
maggio tenterà di riaprire la
serie con il Milano 24 di Riki
Tessari, vittorioso in gara 1 (51). Dall’altra parte l’Edera Trieste, che nei quarti di finale
aveva estromesso i campioni
uscenti, sempre domenica ha
la grande occasione di eliminare Ferrara, già sconfitto nettamente (2-7) sul neutro di
Cittadella. E così le “vipere”
ancora in ballo in questo finale
di stagione sono gli Asiago
Black Vipers, i “boce” che saranno impegnati nelle finali nazionali e le ritrovate Asiago Pink
Vipers, pronte a scendere nuovamente in pista, dopo un
anno, nel campionato femminile.
BLACK ALL’ASSALTO
DEL “FORTE”. Dopo l’eliminazione degli “amatori” Asiago
Vipers nel gironcino di Asiago
che assegnava un posto per la
“Final Four” promozione (7-8
maggio), sono rimasti in corsa
solo gli Asiago Black Vipers
per un posto tra le migliori
della B. Tuttavia i “men in
black” si sono complicati la
vita da soli, cedendo di misura sulla pista del Messina e facendosi così agganciare in
vetta al girone C dal Forte dei
Marmi, avversario proprio
nell’epilogo della seconda
fase. I toscani giocheranno
sulla pista di casa con un solo
risultato a disposizione (la vittoria); mentre a Dall’Oglio e
soci, che all’andata si erano
imposti per 7-5, basterà non
perdere per superare il turno,
ma l’organico a disposizione
sarà ridotto e quindi i rischi aumenteranno.
BENTORNATE. Circa un anno
HOCKEY GHIACCIO
I leoncini Under 11 protagonisti
al 2° torneo internazionale di Aosta
Bella figura per il team di Peter Holaza, quarto con qualche rammarico, Rudy
Rigoni “best goalie” del torneo, Christian Basso e Luca Rigoni nell’All Star Team
Ben organizzato dalla società
Gladiators Aosta, si è svolto
sabato 16 e domenica 17 aprile
il 2° Torneo Internazionale di
Hockey su Ghiaccio Under 11.
Sul ghiaccio del capoluogo
aostano di fronte ben 12 rappresentative di giovanissimi
hockeisti fra cui quella
giallorossa agli ordini di coach
Peter Holaza. Torneo articolato in una prima fase a due gironi all’italiana da 6 squadre ed
una seconda riservata ai playoff
(per le prime 4 squadre classificate di ogni girone) e playout
per le altre . Ben 24 le partite
(ciascuna da 18 minuti, al termine dei quali venivano tirati 3
rigori per parte) in calendario
nella giornata di sabato pe la prima fase, conclusasi domenica
mattina; i giovanissimi leoncini,
con 4 vittorie ed 1 pareggio, si
sono piazzati primi del girone
B ex-aequo con il Valpellice ma
qualificati per secondi per la
peggior differenza reti. Dopo aver
superato i quarti di finale dei
playoff con un perentorio 10 a 0
sui Gladiators Aosta padroni di
casa, semifinale con epilogo amaro per gli asiaghesi opposti ai
Bulldogs Valpe; finiti in parità, 1 a
1, i 18 minuti regolamentari, i
giallorossi sono stati battuti dal
golden gol torrese a 20" dal termine dei 4’30" di overtime. Con
l’amaro in bocca per la finale
sfuggita di mano, l’Asiago è stato chiamato così a disputare la
finalina per il 3° posto contro l’altra squadra di Torrepellice; complici la stanchezza e un po’ di sfortuna, e subita già in avvio di partita la prima rete avversaria, i
giallorossi non sono riusciti a recuperare, perdendo alla fine per
3 a 1 e finendo ad un più che
onorevole quarto posto del torneo vinto dai Bulldogs Valpellice
che hanno battuto in finale il
Lugano.
Domenica, completato il quadro delle 46 gare del torneo, si
sono tenute le premiazioni con
un premio per tutti gli atleti;
bravissime le giovani leve del
vivaio giallorosso che, oltre a
vivere una bella esperienza, hanno raccolto altre soddisfazioni.
Sabato sera si è infatti disputato anche un incontro tra una
compagine mista Gladiators
Aosta-Bologna under 13 ed una
“all star”, una selezione dei 10
migliori giocatori del torneo
under 11 (in cui figuravano due
atleti asiaghesi, Christian Basso e Luca Rigoni) vinto da questi ultimi per 14 a 0; ulteriore
motivo di soddisfazione in casa
giallorossa quando il giovane
goalie Rudy Rigoni (classe
2002) è stato premiato come
miglior portiere del torneo.
Classifica finale: 1° Bulldogs
Valpe (gir. A), 2° Lugano (A),
3° Valpellice (B), 4° Asiago (B),
5° St. Gervais (B), 6°
Gladiators Neri (A), 7° Falchi
Bosco (B), 8° Diavoli Sesto
(A), 9° Megeve (B), 10°
Gladiators Bianchi (B), 11°
Courmayeur (A), 12° Bologna
(A).
Cesare Pivotto
Monica Pesavento
foto Carlo Dal Sasso
fa, le Asiago Pink Vipers,
vicecampioni d’Italia nel 2009,
avevano deciso di chiudere la
loro attività. Alla base della decisione una serie di
problematiche, tra cui la mancata riapertura delle iscrizioni al
campionato. Tutto finito? Sì,
almeno fino all’autunno, quando alcune ragazze avevano deciso di riprendere ad allenarsi.
Qualche voce di un possibile
rientro in pista, ma nulla di più,
anche perché le porte sembravano nuovamente chiuse: sei
squadre iscritte, minimo sindacale per dar vita al torneo. Poi
il ritiro del Massa ha schiuso
nuove prospettive. Iscrizioni
riaperte e rosanero di nuovo in
pista! Le Pink sono state inserite nel girone A con Draghi To-
rino e Piacenza. Nel girone B Ariccia, Molinese e
Latina. La formula prevede un girone di andata e
ritorno (inizio il 30 aprile,
ma per le altopianesi c’è
il turno di riposo). L’esordio, domenica 8 maggio
(ore 16), a Piacenza. Organico che mantiene sostanzialmente l’ossatura di
due anni fa (incluso il trio
De Rocco-ToffanoTartaglione), ma che potrà avvalersi anche di alcuni innesti in grado di
dare maggior profondità
alla squadra diretta dal duo Giacomo Petrone-Carlo Stefani:
due portieri nuovi di zecca (Silvia Grottanelli e Giulia
Mazzocchi) ed altre due giocatrici di movimento (Valeria e Claudia Guglielmino). Le rosanero
puntano dritte ad entrare (e possibilmente organizzare) la “Final
Four” per il titolo (4-5 giugno).
Stefano Angonese
Gara di casa per il karate altopianese organizzata al Palazzetto di Gallio
di Cesare Pivotto
Gallio si è popolata di festose
comitive, arrivate in pullman e
non solo, domenica 17 aprile
in occasione della terza tappa
del Gran Premio Giovanile
Libertas e 2° Trofeo Immobiliare Neve di karate, gara di casa
per l’A.S.D. Karate-Do Sette
Comuni (che ne ha curato l’organizzazione, resa possibile dalla
sponsorizzazione dell’Immobiliare Neve della famiglia Pertile,
ma anche dalla collaborazione
del personale dell’Ufficio Turistico di Gallio, oltre che dell’Amministrazione Comunale di
Gallio e del Comitato Regionale Veneto Karate Libertas) ed
ospitata presso il Palazzetto dello
Sport di Gallio.
Sugli spalti della struttura
galliese un popolo di familiari
ed amici, ma anche di appassionati e curiosi, per assistere
al ricchissimo carnet di prove,
con macchine fotografiche e
da presa in continua, quasi frenetica attività, ad immortalare
le gesta dei vari atleti che scendevano sul tatami.
La gara, che ha avuto come
prologo alle ore 9 il saluto ai
presenti da parte del Sindaco
di Gallio Pino Rossi, era riservata ai nati dal 1999 al 2005 ed
ha visto la partecipazione di ben
250 piccoli atleti provenienti da
tutto il Veneto, dal Trentino e
dall’Emilia Romagna.
Ancora una volta bene per gli
atleti allenati dal M.o Marino
Rossi; questi i risultati:
Alessia Rigoni 1^ nella prova
del percorso cl. fanciulli 1 cint.
bianche-arancio; Giovanni
Pertile 1^ nella prova del percorso cl. fanciulli 1 cint. bianche-arancio;
Helga
Apolloni 2^ nella prova del palloncino cl. regazzi 2 cint. verdi-marrone, nella prova del kata
cl. ragazzi 2 cint. verdi-marro-
LA CARICA DEI 250
Successo tecnico ed organizzativo per la giornata
griffata dall’A.S.D. Karate-Do Sette Comuni
ne e nella prova del kumite cl.
regazzi 2 cint. verdi-marrone;
Lisa Crestani 1^ nel kumite
cl. Esordienti - 37 kg. cint. blumarrone-nere; Lara Pozza 2^
nel kumite cl. Esordienti - 53
kg. cint. blu-marrone-nere;
Giuliano Pozza 2^ nel kumite
cl. Esordienti - 45 kg. cint. gialle-arancio-verdi; Rebecca
Rigoni 3^ nel kumite cl.
Esordienti - 47 kg. gialle-arancio-verdi; Angela Giacomin
3^ nel kumite cl. Esordienti 47 kg. gialle-arancio-verdi;
Andrea Frigo 3° nel kumite cl.
Esordienti - 45 kg.cint. blumarrone-nere; Matteo Rigoni
1° nel kumite cl. Esordienti 61 kg. cint. blu- marrone-nere;
Andrea Corà 2° nel kumite
cl. Esordienti - 61 kg.cint. blumarrone-nere.
Due domeniche prima,
il 3 aprile, presso il Palazzetto
dello Sport di Villorba (TV) si
era svolta la seconda tappa del
Trofeo Veneto della FIJLKAM,
la gara che ha visto la partecipazione di 600 atleti provenienti
da 10 Regioni d’Italia con un
livello tecnico altissimo; significativi, in questo contesto, i risultati dei karateka altopianesi,
con ben 5 atleti su 9 salire sul
podio.
Peccato sia mancato solo l’oro,
ma sono arrivati l’argento di
Francesca Ronzani (kumite
classe Esordienti/A - 42 kg) ed
i bronzi di Andrea Bedin
(kumite classe cadetti - 53 kg),
Claudio Pozza ( kumite classe Juniores - 76 kg), Mirko
Passuello (kumite classe
Juniores - 65 kg) e Nicola Rossi (kumite classe Seniores 83 kg); un plauso anche a Davide Bedin e Lisa Crestani (5^),
Lara Pozza (7^) ed Elisabetta
Pozza (9^).
Info sul karate altopianese:
www.karatesettecomuni.com
- Fb: karatesettecomuni
8
l’Altopiano
Sabato 30 aprile 2011
CALCIO Seconda categoria – Verso i Play off
Il Canove cerca sei punti in due partite
Due partite per giocarsi con più tranquillità la prima fase dei
playoff del campionato di seconda categoria. Portarsi a
casa sei punti e sperare che Marola e S.
Anna facciano qualche passo falso. E’
l’obiettivo
del
Canove Calcio per
questo fine di campionato
che vede i gialloblu domenica 1 maggio ospiti sul
campo del Breganze e poi
chiudere la “regular
season” sul campo amico
di Canove l’8 maggio contro Longa ’90. Entrambe le
formazioni che si opporranno ai gialloblu non hanno
più molto da dire per que-
sto campionato. Il Breganze
è già retrocesso e ha già alcuni suoi pezzi pregiati con
la valigia in mano pronti ad
approdare ad altri lidi; partita facile sulla carta quindi
ma con il rischio che i giocatori gialloblu prendano
l’impegno sottogamba.
Longa ’90 invece vive la
tranquillità della compagine
ni che hanno dato la
sensazione di faticare
a reggere il ritmo di
chiusura campionato
permettendo
al
Canove di riportarsi
sotto a un unico punto
di lunghezza. Il Marola
dovrà incontrare prima in San Pietro in Gu
e il SPF (due squadre
Foto di Matteo Caldieraro
oramai salve) mentre
che è salva ma fuori range il S. Anna dovrà fare i conper i playoff. Potrebbe andare al mare già domani ma
l’orgoglio dei ragazzi di
Pellizzer potrebbe riservare qualche sorpresa.
Ma ammettendo che i
gialloblu si portino a casa i
La regola del tre. Tre
sei punti, molto dipende dalreti al S. Tomio, ultimo
l’andamento di Marola e S.
della classe, ma soAnna, entrambe formazioprattutto tre reti (e per
giunta in trasferta) al
Galvanauto Motta, seconda forza del girone, e terzo posto praticamente blindato.
L’Asiago
Calcio
ore 16.45, al costo di 29,00
Altopiano non si ferma
euro per i soci e di 34,00
ed i playoff sono orper i non soci del club. La
mai una certezza, con
quota d’iscrizione comprenun +11 sulla sesta in
de il noleggio dei nuovissiclassifica, quell’Union
mi kart per due turni di 10
Pedemontana che dominuti e l’eventuale nolegmenica 1 maggio (ore
gio del casco e della tuta. La
16.30) sarà allo
prima prova avrà inizio alle
“Zotti” per la terz’ultima
ore 17.00 e la seconda inigiornata di campionato. Un
zierà alle ore 18.00, per enmatch insidioso per la squatrambe verrà tenuto conto
dra di Lorenzi, visto che gli
del giro più veloce ottenuto
ospiti si giocheranno punti
nei 10 minuti, i tempi sompesanti per cercare di rienmati daranno il vincitore. Le
trare in corsa per la “post
premiazioni si terranno alle
season”, ma al tempo stesore 19.15 con coppa ai priso anche un test stimolante
mi tre classificati di ogni cache apre di fatto un magtegoria e alle prime tre della
gio “rovente” in cui gli
categoria femminile. La maaltopianesi si giocano tutto e
nifestazione è aperta a tutti,
dove tutto è ancora possibiper informazioni ed iscriziole, incluso un assalto al
ni ci si può rivolgere al
Galvanauto Motta che fino a
Motor Club, a uno dei sequalche domenica fa semguenti numeri di telefono:
brava improbabile.
0424 69.21.57 349
Per i giallorossi il calenda90.37.982, oppure all’indirio prevede, infatti, due inrizzo e-mail posta@motor
contri casalinghi consecuticlub altopiano7c.org. Il
vi ed un epilogo tutto somMotor Club ricorda inoltre
mato in discesa: 1 maggio
che venerdì 20 maggio, prescon l’Union Pedemontana,
so il Centro Rendola di
8 maggio con il Montecchio
Asiago
si
disputerà
Precalcino ed il 15 maggio
l'undicesima edizione del
(recupero della seconda
tradizionale Torneo di
23
Classifica Seconda Categoria girone F: Rino Toniolo e
Lugo Calvene punti 61; Marola e S. Anna 56; Canove
55; Bp ’93 42; Juventina Laghi e Fara S. Vitale 40; Tre
Ci 39; Longa ’90 32; Fides 31; S.P.F. 30; Grantorto 29;
Vallonara 28; Colceresa MPM 12; Breganze 6.
Prossimo turno (1 maggio): Breganze – Canove
ti ancora con la capolista
Rino Toniolo per poi chiudere con il Tre Ci.
Se l’impresa di arrivare 3°
in classica al Canove dovesse riuscire, la squadra
altopianese potrà affrontare la 4° classificata sul
campo amico con una partita secca dove il padroni di
previste due categorie a seconda del peso, sia questo
sopra o sotto gli 80 kg. I regolamenti completi sia del
Trofeo che del prossimo Gran
Premio di Ala sono disponibili sul sito del club, all’indirizzo
www.motorclub
altopiano7c.org, dove si trovano inoltre tutte le informazioni relative alle iniziative
del club, con manifestazioni
e classifiche varie. Lo scorso 8 aprile si era tenuto al
Gulliver Pub di Gallio il 16°
Trofeo
di
Freccette
dell’Altopiano, che è stato
vinto da Leandro Scaggiari
di Camporovere, seguito da
Jgor Pertile di Gallio e Paolo D’Urso di Asiago. Tornando al Gran Premio Go
Kart di Ala, il ritrovo dei partecipanti è previsto per le ore
16 presso il kartodromo, con
iscrizioni possibili entro le
bowling dell'Altopiano il cui
campione in carica è
Rinaldo
Baù
di
Stoccareddo, seguito da Renato Cuffolo di Canove e
Lucio Baù. Per informazioni e iscrizioni si può contattare il sito www.motorclub
altopiano7c.org
Podio del 16° Torneo di Freccette da sinistra: Jgor Pertile
(2°) -LeandroScaggiari (1°) -Paolo D'urso (3°)
Gerardo Rigoni
Terza categoria: Asiago terzo posto quasi in
cassaforte. GLC è (quasi) tempo di vacanze
2° Trofeo Campione dell’Anno 2011
Si parte con il Gran Premio Go Kart di Ala
E’ in programma sabato 14
maggio al Kartodromo di
Ala (Trento) il 34° Gran
Premio Go Kart, valido
anche come 1^ prova del
Trofeo Campione dell’Anno 2011, organizzato dal
Motor Club Altopiano 7
Comuni. Il Trofeo, al quale
possono partecipare tutti i
soci regolarmente iscritti al
Club nel corrente anno e
aventi l’età prevista dal regolamento del kartodromo,
si disputerà in quattro gare
in programma tra maggio e
ottobre, ognuna su una pista diversa: dopo l’appuntamento di Ala, l’ 11 giugno
la sede sarà in provincia di
Treviso ad Altivole, il 10 settembre ci si sposterà invece
nel padovano a S.Giorgio in
Bosco, e infine ultima tappa
in provincia, ad Altavilla
Vicentina il 15 ottobre. Sono
casa possono passare il turno sia con una vittoria sia
con il pareggio. Qualora invece la classifica rimanesse com’è, il Canove affronterà il Lugo Calvene e potrà solo vincere per continuare a sperare.
Silvana Bortoli
giornata di ritorno) in trasferta con lo Zanè.
Passando al girone di
Bassano, che domenica 1
maggio vivrà la sua giornata
conclusiva, il GLC sarà di
scena sul campo del
Transvector, da tempo
promosso e che aveva
già sbarrato la strada
verso i playoff agli
altopianesi eliminandoli
nella semifinale della
coppa Bassano.
Per il GLC, comunque,
non sarà l’ultima fatica, visto che in calendario c’è ancora un incontro,
peraltro
ininfluente ai fini della
graduatoria,
con
l’Arsenal Cusinati.
La gara in questione
avrebbe dovuto svolgersi domenica 3 aprile a Gallio, ma l’arbitro designato per la direzione si è
recato a Cusinati di Rosà. Al
momento, però, non si hanno
notizie in merito alla data del
recupero.
Stefano Angonese
Classifica Terza Categoria girone B: Cogollo punti 63;
Galvanauto Motta 58; Asiago 54; Monte di Malo 48; Arsiero
45; Union Pedemontana 43; S. Quirico 40; Novoledo Villaverla
36; Valli e Montecchio Precalcino 33; Azzurra Agno 32; Zanè
30; New Team SS. Trinità 27; Rozzampia 22; Giavenale 21;
S. Tomio 18.
Prossimo turno (17 aprile – ore 16): Galvanauto Motta –
Asiago
Classifica Terza Categoria girone Bassano: Transvector
punti 58; Junior Monticello 50; Aurora S. Giuseppe 43; S.
Pietro Rosà 42; Fellette 40; Facca 37; Tezze 27; Villaggio S.
Lazzaro 26; GLC 24; S. Vito Bassano 17; Arsenal Cusinati
15; Real Stroppari 14; Ospedaletto 13. (Glc e S. Vito Bassano
due punti di penalizzazione; Junior Monticello un punto
di penalizzazione). Tezze una partita in più; GLC, Arsenal
Cusinati una partita in meno.
Prossimo turno (1 maggio): Transvector – GLC
8
Sabato 30 aprile 2011
SPORT
Allenatori = educatori! Sempre
più ricorrente di questi tempi
l’affermazione che collega le
due attività e l’indirizzo dei corsi
di aggiornamento va nella direzione di far risaltare un obiettivo fino a poco tempo fa celato, per quanto presente. Un
obiettivo che emerge maggiormente nel settore giovanile
dove l’agonismo dovrebbe (il
condizionale è d’obbligo) essere l’ultimo proposito da ricercare. Per fortuna, allora, esiste
il minivolley! Sì perché la
pallavolo, o meglio gli esercizi
propedeutici alla pratica della
pallavolo, può essere spunto di
gioco anche per i bambini in età
scolare, generalizzando: nella
fascia d’età corrispondente alle
scuole elementari. Nel
minivolley l’obiettivo principale è il divertimento con la contemporanea ambizione di insegnare ad amare la pallavolo,
l’Altopiano
24
Educare divertendosi:
la festa del minivolley
Domenica 8 amichevole di lusso al Palazzetto di Roana
sport di gruppo e di relazione
con i compagni di squadra.
Negli ultimi anni le direttive dei
vertici della Fipav (Federazione Italiana Pallavolo) hanno allargato il raggio d’azione delle
proposte formative suggerendo un tema di fondo alle feste
che periodicamente interessano il settore del minivolley. Il
titolo proposto in questa stagione è alquanto significativo, ossia “Mangio bene e mi mantengo in forma”, in pratica il
richiamo al ricorso ad una corretta alimentazione per evitare
problematiche sempre più diffuse nell’infanzia. Il percorso
di educazione è sufficientemente ampio da permettere di mettere in risalto quelli che sono “i
principali elementi nutrienti
che vengono forniti dagli alimenti (Vitamine, Carboidrati,
Proteine e Grassi), sottolineando le regole migliori per l’alimentazione ed evidenziando gli
errori da evitare con lo scopo
finale di imparare l’importanza di seguire un’alimentazione
equilibrata e variata, in modo
da: soddisfare il fabbisogno di
tutti gli elementi nutrienti, prevenire eccessi e/o squilibri che
possono provocare malattie ed
instaurare un corretto rapporto con il cibo.”
Domenica 8 maggio tocca alla
P.G.S. Pallavolo Cesuna mettere
a prova le proprie capacità
organizzative: alle 15,30 al
Palazzetto di Roana andrà infatti in scena la quarta Festa
Provinciale del Minivolley
dedicata al quarto elemento
nutriente: i grassi. Una sfida
non nuova per la dirigenza del
Cesuna che ciclicamente si pro-
pone di ospitare le manifestazioni giovanili ottenendo puntualmente il plauso della federazione vicentina. Sarà l’occasione per Serena Allodi,
Valentina Mosele e Sara Ruggeri
di far esibire sotto i riflettori
amici le proprie allieve mettendo in luce i progressi ottenuti
in un percorso formativo che
si concluderà con la Festa Finale del Minivolley in programma a Cartigliano la seconda domenica di giugno.
Domenica sarà indubbiamente
una giornata intrisa di pallavolo:
dopo aver iniziato alle 11,00 con
lo scontro fra la formazione
U14 femminile del Cesuna e le
pari età della Polisportiva
Cogollo, e celebrato il minivolley
nel pomeriggio, toccherà il culmine nel tardo pomeriggio: alle
18,30, infatti, il Caseificio
Pennar, la formazione maschile di Prima Divisione affronterà in amichevole l’Astra
Volley, la squadra padovana di
San Giorgio in Bosco militante nel
campionato regionale di serie C.
Sarà un modo per suggellare la
collaborazione fra le due società
che ha permesso a Christian
Rebeschini, atleta del vivaio
altopianese, di essere accolto
fra le fila patavine alla corte di
Fabio Baldin, esperto selezionatore
di giovani promesse. Un’occasione da non perdere per gli appassionati del settore!
Il “Citta’ di Schio” compie 25 anni, Lugo: Torneo di Pasquetta al Cesuna
al via anche alcuni equipaggi altopianesi
Siamo ormai vicinissimi al
semaforo verde sul 25° rally
“Città di Schio”, in programma nel week end del 6-7
maggio e valevole come seconda prova del Challenge
Rally Nazionali di 4^ e 5^
zona, la prima a coefficiente
1,5 di punteggio. Una ricorrenza particolare, quella del
25°, ed anche l’edizione si
preannuncia speciale, con una ricca partecipazione del meglio dei
drivers della zona (e non solo)
compresi alcuni equipaggi
altopianesi. A causa di un grave
incidente occorsogli un mese fa
quando stava guidando la classifica del Ronde del Grifo, non sarà
sicuramente al via il vincitore della
passata edizione, il pilota
marosticense
Alessandro
Battaglin che nel 2010 (navigato
da Bardini) aveva calato il suo
personale poker sull’albo d’oro
della manifestazione. La gara prevede tre prove speciali da percorrere ognuna due volte. Il via verrà dato alle 20.31 di venerdì 6
maggio da Piazza Statuto a Schio,
ma la gara vera e propria prenderà il via sabato mattina nalle 8,31
con la partenza della prima vettura.
1^ e 4^ speciale: SANTA
CATERINA, Km. 14,890, ore
9.10, secondo passaggio ore
14.17.
2^ e 5^ speciale: PASSO XOMO,
Km. 9,460, ore 10.14, secondo
passaggio ore 15.21.
3^ e 6^ speciale: PEDESCALA,
Km. 12,840, ore 11.13, secondo
passaggio ore 16.20
Arrivo prima vettura al
Palacampagnola di Schio, ore
17.31 (al momento in cui scriviamo la speciale di “Pedescala”
è in forse, ufficiosamente per
problemi di sicurezza [frane] nel
tratto che dal 17° e ultimo tornante di Pedescala scende per San
Pietro Valdastico. L’organizzazione sta facendo il possibile per risolvere i problemi e probabilmente
ci sarà solo una modifica del tracciato. L’alternativa potrebbe essere la percorrenza di tre volte, e
non due, per ciascuna delle altre
due speciali). Fra gli equipaggi al
via anche quello tutto asiaghese
composto da Maurizio Rossetto,
nei panni di pilota e da Andrea
Rigoni, navigatore, che gareggeranno sotto le tute della Hawk
Racing Club di Bassano del Grappa alla guida di una Renault Clio
Rs Light 2000 di classe N3 della
Factory dell’inossidabile Remigio
Baù, anch’egli al via con un’altra
Clio navigato da Silvano Cerato
(con le iscriziooni non ancora
chiuse risulta altresì iscritto l’altro equipaggio altopianese formato da Francesco Pozza e Valerie
Ottaviani). Chiediamo al driver
Maurizio Rossetto di parlarci di
questa edizione <speciale> del
rally scledense.
“Per questo 25° la gara si presenta significativamente cambiata nei tratti cronometrati rispetto
agli ultimi anni, anche se non del
tutto inedita. La <Santa
Caterina>mantiene inalterato il
tratto finale, con lo spettacolare
e gremito passaggio sul tornante
di fronte alla locale chiesa. La
prima parte, invece, sfrutta un
tratto della prova di San Rocco
di passate edizioni. L’arrivo è nei
pressi di Poleo di Schio. La <Passo Xomo>, già corsa in edizioni
di alcuni anni or sono, è forse
quella più impegnativa, stretta ed
insidiosa per il fondo. La partenza ed il primo tratto hanno
come sfondo lo spettacolare paesaggio delle Piccole Dolomiti e
del Sacrario del Pasubio. Valicato il Passo Xomo, l’arrivo è
situato nei pressi di Posina. La
<Pedescala> è la ormai classica prova in salita verso
l’Altopiano. Ricca di curve di
ogni genere, presenta anche qualche tratto rettilineo dove si raggiungono ragguardevoli velocità. Dopo il 16° tornante è previsto lo scollinamento che porta il
tratto cronometrato sull’ostica
strada che scende a San Pietro
Valdastico”. I due hanno già partecipato in passato al “Città di
Schio”, con buoni riscontri.
“E’ la prima volta però che corriamo assieme - conclude Rossetto che da pilota ha un precedente allo “Schio” nel 2008 ma
da navigatore ha partecipato al
“Rally di San Marino”, al “Rally
Continental” e tre volte all’ “Rally
Altopiano 7 Comuni” – ed abbiamo bisogno di un po’ di rodaggio. Anche l’auto è nuova per
me e, quindi, sarà importante
prendere velocemente la giusta
confidenza. Daremo comunque il
massimo e speriamo di toglierci
anche qualche soddisfazione e di
divertire il pubblico, sempre numeroso e caloroso. Ringrazio fin
d’ora gli sponsor, i nostri primi
sostenitori”.
Cesare Pivotto
A Lugo è ormai diventata una consuetudine
vedere a Pasquetta il Palasport brulicare di
pallavolisti; fondamentale la tenacia di
Cristian Canesso, abile promotore di eventi
del genere, a cui indubbiamente va il merito
per la rinnovata organizzazione del
torneo.Alla sfida fra le scuole pallavolistiche
dell’alto vicentino, alle quali si sono aggiunte
squadre provenienti dal vicino Trentino, non
è mancata la presenza di una formazione proveniente dall’Altopiano di Asiago.
La formula per l’occasione prevedeva la
composizione di squadre miste, maschi-femmine, che dapprima si affrontavano l’un l’altra in un girone unico all’italiana per determinare la classifica provvisoria; definita la
graduatoria si è poi passati direttamente alla
sfida finale fra le migliori due classificate.
È facilmente intuibile allora che, dato il livello tecnico di rilievo dei partecipanti, ogni
partita assume una sostanziale importanza
per chi ha intenzione di accedere alla fase
finale. La formazione del Cesuna si presenta
al torneo senza particolari ambizioni, ma
convinta di poter aggiungere al proprio bagaglio tecnico una dose non indifferente di
carica agonistica, data dalla coesione di un
gruppo sufficientemente affiatato. Già la
prima sfida sembrava essere proibitiva per
la comitiva capeggiata da Andrea
Magnabosco; col passare dei minuti però
l’unione del gruppo si rafforza, tanto da
riuscire a spuntarla, di un solo ma determinante punto, al fischio finale, respin-
gendo così il tentativo di recupero degli avversari di Marano Vicentino. Una situazione analoga si presenta nella seconda sfida
contro la temibile formazione trentina; anche in questa occasione l’oculata gestione
dei break consente agli altopianesi di guadagnarsi la vittoria, fattore che spiana la
strada per l’accesso alla fase finale.
Infatti i successivi incontri non intimoriscono la formazione del Cesuna che, malgrado
una sconfitta nella fase terminale del girone, conquista partita dopo partita il diritto
alla disputa finale. Ironia della sorte a chiudere il cerchio del torneo viene riproposta
la sfida contro la formazione di Marano
Vicentino, ora più che mai decisa a ribaltare l’esito del precedente confronto. In effetti la partenza a razzo degli avversari sembra chiudere prematuramente ogni speranza al Cesuna, che solo grazie ad una lodevole gestione del gioco da parte della
palleggiatrice Noemi Orazi (premiata miglior giocatrice del torneo e new entry del
gruppo con Giorgia Martello, Debora Sartori
e Roberta Tessari), riesce a tamponare la
manifesta superiorità tecnica dei rivali.
Scambio dopo scambio gli altopianesi
recuperano lo svantaggio accumulato, riuscendo ad ottenere il punto del sorpasso
proprio allo scadere del tempo prefissato
(soluzione adottata per questa tipologia
di tornei) grazie al decisivo attacco di
Marco Gloder non trattenuto dal muro
avversario.
8
Sabato 30 aprile 2011
Il Nadalin, classe 1924, era il
figlio maggiore del Piro
Panseta. La sua casa si trovava a circa metà strada tra la
scuola e la mia. Figlio di contadini autentici di Mezzaselva, si
mise subito in evidenza già il
primo giorno di scuola elementare con una battuta che lo rese
“celebre” fra tutti i suoi compagni: alla richiesta da parte
della maestra delle sue generalità, egli manifestò una improvvisa amnesia sulla sua data di
nascita. Ricordandosi però che
i suoi genitori gli dicevano spesso che il giorno stesso delle sua
nascita la loro vacca aveva
partorito un vitello, rispose:
“Quando le mi vaca ga fato el
vedelo !” A parte questo piccolo inconveniente, il Nadalin era
uno scolaro come tutti gli altri,
né tanto bravo, né mediocre,
più o meno come tutti i bambini della sua età. Ma un giorno
di quattro anni più tardi che si
era portato a scuola una
sporta di paglia intrecciata
uguale a quelle che le donne usavano a fare la spesa,
sulla strada del
ritorno a
casa gli
venne improvvisamente l’idea
di calarsela sulla testa chiedendo a noi suoi
compagni di viaggio di guidarlo a
voce fino a casa.
Eravamo in quattro a partecipare a
quel gioco, il Gusto,
il Riccardo, l’Erio ed
io. Esso consisteva di
LA SPORTA
accompagnarlo lungo un rettilineo stradale di circa 300 metri, sostenuto a valle da un muro
che da mezzo metro di altezza
aumenta fin ai 3 metri proprio
davanti a casa sua.
L’accordo era di seguirlo da vicino, e rispondergli “Bona !”
ogni volta che lui ce lo chiedeva, o “No bona !” nel caso che
il suo andamento tendesse a
deviare dalla giusta direzione.
Così dialogando percorremmo
circa 150 metri senza che da
parte nostra fosse stato necessario intervenire, tanto che a
qualcuno di noi venne perfino
il sospetto che, attraverso la
trama della sporta, egli vedesse abbastanza chiara la strada
che aveva davanti. Ma eccolo
invece d’un tratto deviare pericolo- samente sulla sua destra avvicinandos i
l’Altopiano
progressivamente al bordo del
muro di sostegno della carreggiata, ragione per cui ritenemmo fosse giunto il momento di
intervenire prima che il Nadalin,
passando tra un paracarro e
l’altro, non finisse giù dal muro,
e proprio nel punto più alto.
Ma anche il Nadalin s’era insospettito che qualcosa non andava per il verso giusto, perché, ad un certo momento,
quasi seccato, s’era messo a
chiedere gridando: “Bona o no
bona?” Ovviamente a quella
pressante domanda la sola risposta che potevamo dargli era
quella di fermarsi immediatamente prima che fosse troppo
tardi. Invece ecco d’improvviso qualcuno di noi, non saprei
dire chi, se cioè il Gusto, od il
Riccardo, o l’Erio, od io stesso, forse per essersi trovato improvvisamente in stato di confusione mentale, o per avere interpretato la situazione in modo
sbagliato, fatto sta che la sola
risposta che gli fu data era :
“Bona !” Ed il povero Nadalin
volò giù dai 3 metri di muro che
aveva ai suoi piedi, andando ad atterrare,
con la sporta ancora
calcata sulla testa, sopra un tratto di prato in
ripida discesa che lo fece
rotolare fino a 5 metri più
sotto ! Fortunatamente il
nostro sfortunato amico non
riportò nessun danno fisico,
ma solo un grande spavento.
Ma non per questo a qualcuno
di noi quel volo poteva costare
un rimorso da portarsi dietro
per tutta la vita.
Dino De Guio
Pino e Pina
Vi è mai capitato d’estate andando a mirtilli di trovare nascosto tra un cespuglio fitto,
fitto di queste succulente bacche, un bel porcino dal gambo pieno e il cappello tutto
splendente di florida bellezza? A me è successo e mi è
stato raccontato trattarsi di
Pino e Pina: lui folletto
riccioluto e vagabondo conteso per la sua bellezza, lei
bellissima e fragile principessa del popolo degli Elfi.
Come si può capire è una storia antica di quando gli umani
eran ancora pochi e i boschi
erano abitati dai più svariati
personaggi.
Pino girava il mondo, si fermava solo quando doveva
raggranellare qualcosa per
vivere: non era egoista ma
prima di tutto c’era lui. Fu
per caso che un bel giorno
capitò nel villaggio di Pina
e restò così folgorato dalla
bellezza della fanciulla che
decise di fermarsi per un po’.
D’altra parte Pina era giovane, inesperta e s’innamorò
subito perdutamente: Pino
folletto smaliziato sapeva
bene quali parole usare e
quanto miele metterci per conquistarla!
E vissero felici e contenti direte voi! Oh no, Pino non riusciva proprio a stare fermo in
un posto per troppo tempo e
una notte senza nemmeno un
saluto sparì assieme a una
maghetta arrivata da poco al
villaggio. Potete immaginare la disperazione di Pina:
quante lacrime dai suoi meravigliosi occhi blu! Poi dopo
mesi Pino tornava e con lui
tornava anche la luce sul bel
viso di Pina troppo innamorata per mandarlo a quel paese.
La storia andò avanti così per
alcuni anni: Pino se ne andava e poi tornava, sempre
col suo fascino arricchito
anche da uno splendido cappello marrone di pelle di daino, dono di una ricca dama;
Pina invece soffriva sempre
di più: le sue lacrime avevano ormai il colore dei suoi
occhi ma perdonava sempre
tutto, era troppo innamorata.
Stanco di veder soffrire così
l’amata figlia il re degli Elfi
chiese consiglio a una fata
sua amica: la situazione an-
dava risolta una volta per
tutte anche se questo significava un grande sacrificio per
un padre. La fata seguì passo
passo i due giovani e la prima volta che li vide appartarsi nel bosco lei disperata
abbracciata a lui che stava
nuovamente per dirle addio,
usò tutta la magia in suo possesso: trasformò Pina in un
piccolo cespuglio, le sue lacrime blu in succose bacche,
fatte apposta per nascondere
un elegante fungo dal cappello bruno per sempre prigioniero di quell’ultimo disperato abbraccio.
Piangeva il re ma si consolava pensando che per l’eternità Pino non avrebbe mai più
abbandonato l’amata figlia e
che finalmente poteva pensarla felice.
Non so se questa per Pina sia
stata la soluzione migliore, ma
le sue “lacrime” sono una delizia e forse non ha mai smesso di piangere perché spesso
il suo Pino le è strappato per
finire nel risotto o sulla pastasciutta: alla fin fine anche la magia ha i suoi limiF.R.N.
ti!
25
L’era della musica digitale,
considerazioni di vecchio stampo
Negli ultimi anni, il settore della
composizione musicale e della
successiva condivisione ha
subito un profondo mutamento grazie alle nuove tecnologie introdotte a servizio degli
artisti, dei produttori e delle
etichette discografiche.
Sia per le vendite che per la
commercializzazione della musica, oggi non esistono confini; per assurdo, un produttore
alle prime armi potrebbe vendere la sua musica in tutto il
mondo con un semplice click
e seguire l’andamento delle vendite in tempo reale, senza la
necessità
di
contratti
discografici. Oppure potrebbe
permettere a tutti di ascoltarla
e scaricarla gratuitamente tramite portali web o siti come
youtube, facebook o myspace,
tecnica impraticabile 5-6 anni
fa. Il produttore doveva guadagnarsi questo titolo e i
discografici non abbienti o senza grandi disponibilità economiche non avevano sbocchi nel
mercato. Si potrebbe affermare che quanto detto sopra sia
una carta a favore dei giovani
musicisti che prima non sarebbero mai riusciti a concludere
un affare. Ma le vendite e pubblicazioni in iperabbondanza
hanno creato molti prodotti
(Cd, E.p., singoli, compilation)
di scarsa qualità, che purtroppo sono visibili allo stesso
modo e tempo di quelli prodotti da artisti di alto livello o da
compositori poliedrici, che, potrebbero emergere, ma non
hanno visualizzazioni a sufficienza per fare il salto di qualità. Da questo si deduce che le
possibilità, per artisti di maggiore talento e inventiva, di essere scoperti e inseriti nella scena d’elite, anche attraverso la
mediazione pubblicitaria
(radiofonia e clip video), è molto
diminuita.
Inoltre è possibile scaricare,
con un’ illegalità mascherata dal
fatto che attualmente è diventata una consuetudine, qualsiasi tipo di canzone nel formato
audio preferito.
Secondo alcuni, questo ha portato a una diffusione più veloce della musica e conseguentemente la possibilità di aumentare la propria cultura sia dal
punto di vista
artistico che
da quello della critica,
per il semplice fatto
che per chi
fosse interessato a scoprire nuovi
artisti o nuovi generi musicali,
basterebbe connettersi un paio
d’ore a questi server per arrivare agli artisti più nascosti e
sconosciuti. Ma c’è da dire che
l’avvento di queste nuove forme di pirateria ha portato ad una
smisurata diminuzione delle
vendite legali e ha dato un taglio definitivo a quelle che sono
le possibilità di lavoro e reddito
di un artista che predilige la
composizione ai concerti dal
vivo.
Sono pochi gli appassionati
che, forse per passione, forse
per rispetto verso gli artisti,
comprano ancora i cd originali, assoggettati in Italia ad una
folle aliquota del 20%. A parer
mio il cd con copertina e bollino S.I.A.E. ha un altro valore,
è un altro ricordo.
Inoltre i metodi di composizione della musica e di registrazione sono molto progrediti
negli ultimi anni. L’introduzione di alcuni software applicativi che permettono di creare
una canzone attraverso il solo
ausilio del p.c. è stato il passo
più grande. Ci sono artisti che
compongono musica solo ed
esclusivamente in digitale e che
sono degni di elogio. Le loro
qualità non si possono criticare dal punto di vista musicale,
la loro applicazione si può definire innovativa e geniale. Altri,
purtroppo, creano solo mediante l’uso dei cosiddetti loop
(tracce coniate da altri), che in
modo semplice ed efficace,
permettono di raggiungere un
buon risultato. Questo, dal mio
punto di vista, riduce di molto
le capacità di invenzione di un
artista che, limitandosi a dare
funzioni matematiche al proprio
computer, non è altro che un
semplice esecutore. Un artista
di vecchio stampo vuole comporre improvvisando, vuole
comporre suonando, vuole
comporre pensando. Vi spiego:
i programmi per l’elaborazione
del suono e delle note (cosiddetto formato midi) consentono la stesura delle varie tracce
di strumenti e il
successivo ascolto, ma non
permettono di avere una velocità di esecuzione, scrittura ed
elaborazione pari a quella della
mente umana. Fate il paragone
con la velocità di disegno; fare
una bozza a mano libera è più
veloce e funzionale che farla
con il pc, ne è esempio il fatto
che gli architetti più famosi disegnano prima a mano e dopo
riportano in formato digitale.
Molti artisti negli ultimi anni,
influenzati anche della moda
della musica elettronica in voga
nelle varie parti del mondo, si
sono schierati dalla parte della
tecnologia. C’è da dire che è
molto semplice comporre una
canzone con il computer: non
serve avere una mente sopraffina, non serve essere geniali.
Questo perchè alcuni caratteri
fondamentali, per primi i suoni
e i loop, sono già impostati.
Questo permette di avere una
registrazione a livello di grandi
artisti, come qualità e timbro,
con il minimo dispendio di energie. Ma dov’è il bello? Dov’è
andata a finire la consapevolezza
che i risultati si raggiungono con
l’impegno e non con la strada
più breve? Dov’è l’emozione?
Musicisti di mediocre livello,
illusi dalle tecnologie, pensano
che il suono raggiunto sia più
importante delle note, del significato della canzone. Io personalmente preferisco la successione delle note e il significato
che si vuole dare ad esse. Non
esiste ancora nessuna tecnologia che supera la melodia,
l’idea. Nella musica, la sonorità
azzeccata anche con un semplice fischiettio ha superato e
supera ancora di gran lunga la
sola applicazione ai programmi,
che non è altro che un conduttore di quella che è l’energia. Il
risultato sovrasta il tipo di risorsa impiegata per raggiungerlo. E questo risultato è in grado
di comunicare grandi valori sia
al compositore che agli ascoltatori. Non dimentichiamoci
che la buona musica aiuta a trasmettere l’energia vitale senza
bisogno di contatto, aiuta a sfogare la rabbia senza l’uso della
forza, a provare emozioni senza il bisogno di viverle, a vedere uno scenario senza il bisogno di toccarlo, a comunicare
quello che accade dentro di te
pur non avendo nessuno davanti ai tuoi occhi. Solo ed
esclusivamente la musica è in
grado di compiere questo “miracolo”, non il suono perfetto
e meticoloso ricavato dai programmi di ultima generazione.
Paradossalmente, una sensazione potrebbe essere trasmessa
anche con un semplice battito
delle mani, ne è la prova che,
per gli infanti, un battito di
mani equivale a un sorriso.
Francesco Lorenzi
8
Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
26
Hockey Inline
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 30 aprile a venerdì 13 maggio 2011
Il 30 aprile è il 120° giorno del calendario Gregoriano, mancano 245 giorni alla fine del 2011
Sabato 30 S. Pio V
Domenica 1 S. Giuseppe
Lunedì 2 S. Atanasio
Martedì 3 S. Giacomo
Mercoledì 4 S. Ciriaco
Giovedì 5 S. Pellegrino
Venerdì 6 S. Giuditta
Sabato 7 S. Flavia
Domenica 8 Vittore
Lunedì 9 S. Geronzio
Martedì 10 S. Antonino
Mercoledì 11 S. Fabio
Giovedì 12 S. Nereo
Venerdì 13 S. Gliceria
Sabato 30 aprile il sole sorge alle 5.08 e tramonta alle 19.07. Venerdì 13 maggio il sole sorge alle 4.52 e tramonta alle 19.21
1° maggio, festa dei lavoratori. La festa del 1° maggio nasce il
20 luglio 1889, a Parigi. A lanciare l’idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese
:
“Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città,
nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno
alle pubbliche autorità di ridurre per legge la
giornata lavorativa a otto ore e di mandare
ad effetto le altre risoluzioni del Congresso
di Parigi”. Poi, quando si passa a decidere
sulla data, la scelta cade sul 1° maggio. Una
scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1
maggio 1886, una grande manifestazione
operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue. Durante il fascismo la festa
del lavoro viene spostata al 21 aprile, giorno
del cosiddetto Natale di Roma. All’indomani
della Liberazione, il 1 maggio 1945, partigiani e lavoratori, anziani militanti e giovani
che non hanno memoria della festa del lavoro, si ritrovano insieme nelle piazze d’Italia
in un clima di entusiasmo.
Appena due anni dopo, il 1 maggio è segnato dalla strage di Portella della Ginestra, dove
gli uomini del bandito Giuliano fanno fuoco
contro i lavoratori che assistono al comizio. Nel 1948 le piazze diventano lo scenario della profonda spaccatura che, di lì a poco, porterà alla scissione sindacale. Bisognerà attendere il 1970 per vedere di nuovo i lavoratori di ogni tendenza politica celebrare uniti la loro festa. (fonte: Archivio storico
Cgil Lazio)
l’Altopiano
Sabato 30 aprile 2011
L’Altopiano srl - Società unipersonale
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Segretaria di redazione: Silvana Bortoli
In redazione: Stefano Angonese, Giovanni Dalle Fusine
Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Beppa Rigoni Scit,
Gerardo Rigoni, Martina Rossi,
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Hanno collaborato:
don Marco Pozza, Virginia Gianello,
Aurora Carli, Ilario De Guio,
Christian Comelato, Andrea Benetti, Riccardo Mosele
Amerigo Baù, Stefano Rigoni Stern,
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Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione: Davide Degiampietro
Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
Proverbi del mese di maggio: Maggio, Maggio canto i colori,
riempio i giardini e i prati di fiori; tutto è più bello e profumato ed
anche il bosco si è risvegliato. -Acqua di maggio è come la parola
di un saggio.- Maggio piovoso, anno ubertoso. -Se piove per San
Giacomo e Filippo, il povero non ha bisogno del ricco. -Se piove
i primi di maggio, noci e fichi faranno buon viaggio. -Il giorno di
S. Cataldo (10 maggio) sparisce il freddo e arriva il caldo.
Poesia - Quel dì di Maggio, di Alda Merini. “T’ho vista arrivare quel dì di Maggio/ lieve come foglia al vento /camminando
verso me./ Le dolci labbra che, dapprima socchiuse,/ mostravan
un timido sorriso/ non appena mi fosti vicina si apriron/ sbocciando si come un fiore./ Indossavi una camicia di lino bianco,/
anch’essa schiusa, sul tuo seno gentile/ che del tuo corpo rendeva
bellezza infinita./ Ed il mio sguardo ed il tuo, incontrandosi,/
fecero navigare i miei pensieri/ verso un infinito mare chiamato
amore./ O si, quanta gioia mi diede/ quel tuo tremor di gambe e
quel mio/ imbarazzato silenzio allorché, le nostre / labbra, si
incontraron complici/ in un bacio eterno.
Un santo per volta: san Fabio e compagni (martiri in Sabinia).
Nicomedia, III sec. – Curi in Sabina, 305. Il martirio di questo
santo è accomunato a quello di un gruppo di martiri e confessori,
radunati attorno al maestro, sant’Antimo. Le notizie pervenuteci
si leggono nella «Passio sancti Anthimi» che
fu scritta fra il V e IX secolo. Alla fine del
III secolo era proconsole dell’Asia Minore
Faltonio Piniano, sposato con Anicia Lucina.
Antimo riuscì a convertire Piniano e sua
moglie al cristianesimo e, richiamati a Roma
da Diocleziano, i due portarono con loro il
sacerdote e i suoi discepoli. Per sottrarli
alle possibili persecuzioni, Piniano decise
di allontanarli da Roma, mandandoli in due
vasti poderi di sua proprietà. Il diacono
Sisinnio con Dioclezio e Fiorenzo, andarono ad Osimo nel Piceno, mentre Antimo,
Massimo, Basso e Fabio furono inviati presso la città sabina di Curi. Da qui presero a
evangelizzare la regione, non senza scontrarsi però con i culti pagani diffusi nelle
campagne. Il gruppo di cristiani venne così
arrestato. Sant’Antimo fu decapitato l’11
maggio 305 e sepolto nell’Oratorio di Curi
in cui era solito pregare. Anche i suoi discepoli vennero uccisi. Tra questi Fabio fu consegnato al console
che dopo averlo fatto torturare, lo condannò alla decapitazione
lungo la stessa via Salaria.
Trenta Ore per la Vita 2011 con Croce Rossa Italiana. Si è dato
avvio ad aprile all’edizione 2011 di Trenta Ore per la Vita, la
campagna di sensibilizzazione di raccolta fondi che quest’anno sosterrà Croce Rossa Italiana, coinvolgendo direttamente le Unità territoriali C.R.I. in tutta Italia.
La campagna culminerà con una settimana di sensibilizzazione e
di raccolta fondi realizzata all’interno dei palinsesti televisivi,
radiofonici e multimediali della RAI dal 25 aprile al 1 maggio per
proseguire, con altri eventi ed iniziative in tutta Italia, fino al 30
settembre. Inoltre, l’iniziativa prevede che dal 28 aprile all’ 8 maggio
2011 nelle piazze siano allestiti, a cura delle Unità territoriali C.R.I.,
dei gazebo dedicati. L’Associazione Trenta Ore per la Vita, con i
progetti della campagna di raccolta fondi 2011 a favore di C.R.I.,
si impegna all’acquisto di defibrillatori semiautomatici esterni
(DAE) e di kit di primo intervento per rianimazione con l’obiettivo
di aumentare la disponibilità delle attrezzature mediche salvavita
nei luoghi pubblici e in particolare nelle strutture sportive (campi
da gioco, palestre, piscine) e scuole pubbliche, presenti sul territorio nazionale e prive di tali presidi. I volontari e gli operatori di
Croce Rossa Italiana terranno corsi di formazione BLS-D (Basic
Life Support - Defibrillation) per il personale degli istituti beneficiari
della raccolta, che forniranno conoscenze essenziali sulle manovre da compiere in caso di arresto cardiaco e su come eseguire la
defibrillazione precoce su adulti e bambini.
Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa. “I media del 21°
secolo: nuove frontiere” è questo il tema dell’edizione 2011 della
giornata mondiale della libertà di stampa, che sarà celebrata il 3
maggio. Son previsti eventi in ogni parte del mondo per festeggiare questa giornata con la promozione di tutti i media indipendenti
e pluralisti. Previsto anche un momento in cui ci si ricorderà anche di coloro che hanno dato la vita informando. Tra gli eventi
principali l’annuncio del Premio mondiale della libertà di stampa.
La cerimonia di consegna del riconoscimento avrà luogo il 3 maggio al Centro Nazionale Stampa di Washington. Creato nel 1997,
il premio UNESCO/Guillermo Cano ricompensa ogni anno una
persona un’organizzazione o una istituzione che abbia contribuito
in modo notevole alla difesa o alla promozione della libertà di stampa
in qualsiasi parte del mondo, soprattutto là dove per fare questo
ha corso dei rischi.
ARIETE Avete a che fare con novità inattese, che rischiano di spiazzarvi: nel dubbio
non lasciatevi trascinare su un terreno inesplorato, ma osservate e fate tesoro di quello
che capita in famiglia o nell’ambiente di lavoro. Nelle spese
potete esser moderatamente generosi con chi merita la vostra riconoscenza, ma non sprecatevi per chi non vi guarda
nemmeno.
TORO La vostra libertà e la vostra originalità piacciono
anche a chi apparentemente non apprezza queste qualità. In
amore infatti non occorre uniformarsi, anzi, quello che ci
vuole è la diversità. Saturno consiglia la massima prudenza
nelle critiche a chi vi sta vicino, specialmente nel lavoro. Non
distribuite giudizi imprudenti, e non dovrete poi chiedere scusa.
GEMELLI E’ il momento di elaborare una strategia seduttiva,
certi di ottenere quello che desiderate: anche nel lavoro uno
spruzzo di sex appeal non guasta, provare per credere! Invece nelle spese è necessaria una selezione attenta per non dover tornare sui vostri passi, nel caso doveste sbagliare. Evitate gli incontri compromettenti.
CANCRO Potete permettervi un atteggiamento frizzante e
provocatorio, specie se negli ultimi tempi siete stati tranquilli
o quasi assenti. L’amore se ne gioverà subito, con vostra
sorpresa. Nel lavoro, invece, occorre chiarire un equivoco
che potrebbe degenerare in un’inutile conflittualità. State attenti a non suscitare la gelosia di qualcuno che vi invidia.
LEONE La prudenza e gli atteggiamenti riflessivi non sono
tra le vostre qualità più evidenti, eppure vi conviene metterli
in pratica per vedere come si sviluppa una situazione che vi
tenta, forse un po’ troppo. Urano potrebbe prendervi la mano
in un incontro stuzzicante ma pericoloso, da vivere con una
certa diffidenza. Più attenzione va dedicata anche alle spese.
VERGINE Provate a tastare prudentemente il terreno con
una proposta innovativa nell’ambiente di lavoro, dove siete
ascoltati con particolare attenzione, grazie alla presenza di
Saturno nel vostro segno, che vi rende autorevoli. Anche
l’amore vive un momento di felice stasi, da non turbare con
iniziative spericolate che potrebbero destabilizzare un rapporto in evoluzione.
BILANCIA Con la vostra attenzione ai particolari rischiate
di farvi sfuggire di mano l’essenziale: guardandovi attorno
con occhio vigile, sorvegliate le vostre reazioni più che quelle
del partner, che potrebbe essere un po’ disattento. Nell’amore siate vigili ma non troppo presenti. Gli astri consigliano
una prudente attesa, senza intraprendere alcuna iniziativa
impegnativa.
SCORPIONE Se la vita di coppia vi pare in bilico, non
allarmatevi: il partner ha bisogno di conferme da parte vostra, perché forse vi siete un po’ distratti. Nel lavoro, invece,
tenete d’occhio le spese e lasciate ad altri la responsabilità di
scelte che non sono di vostra competenza. Concedetevi una
pausa dagli impegni più pressanti e offritevi un lusso insolito.
SAGITTARIO L’amore resta in testa ai vostri interessi.
Non vi manca l’occasione di verificare se vale la pena di
impegnarvi a fondo e magari sacrificarvi per qualcuno che
non sembra apprezzare le vostre attenzioni in modo adeguato. Venere e Plutone vi spingono ad analizzare a fondo il rapporto che state per iniziare o per troncare: nel dubbio seguite
il vostro infallibile intuito.
CAPRICORNO Potete evitare la noia della routine abituale,
offrendovi una assenza dal luogo di lavoro e dalla famiglia,
dove le vostre idee in questo periodo non sono particolarmente apprezzate. Nella scelta di qualche nuovo interesse,
siate consapevoli dei rischi che correte e non reclamizzate i
vostri passatempi. L’amore potrebbe arrivare quando meno
ve lo aspettate.
ACQUARIO Per fare centro, tenete ben presente una notizia che potrebbe rivelarsi molto utile al momento di cambiare
alcuni particolari della vostra vita professionale che non vi
convincono. Nell’amore lasciate che il destino faccia il suo
corso, senza interferire nei giudizi del partner che, specie se
Scorpione, non è in vena di accettare critiche o semplici osservazioni a lui (o lei) contrarie.
PESCI Siate elastici e cercate di non chiudere nessuna porta. Soprattutto nell’amore, che è in fase di cambiamenti. Non
è il caso di compromettere tutto con una eccessiva disponibilità, specie se avete appena fatto un incontro che potrebbe
avere un futuro: è un dono di Giove, il pianeta del successo e
dei piaceri, non solo d’amore ma anche, per esempio, della
buona tavola.
Citazioni Francescane
a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana
“...impariamo ad accettare Dio e Gesù Cristo così
come Egli è, e non come
noi vorremmo che fosse.”
Papa Benedetto XVI
8
l’Altopiano
Sabato 30 aprile 2011
I neolaureati dell’Altopiano
E’ stata assegnata il 15 aprile,
presso l’Istituto Superiore di
Scienze Religiose “A.Onisto” di
Vicenza, la prima “Laurea Magistrale in Scienze Religiose” a
Viviano Baù originario di
Stoccareddo, insegnante in un
Liceo bassanese e attualmente
residente a Mason Vicentino.
Il Baù ha presentato una elaborata tesi su “Omelia e Comunicazione per un annuncio efficace”. Bisogna dare atto al dottor
Viviano Baù di aver affrontato
questa “fatica” all’età di 53 anni
ed averla discussa attorniato dai
4 figli, loro sì in età scolastica.
Naturalmente ne sono orgogliosi i parenti tutti, i paesani di
Mason assieme ai paesani di
Stoccareddo e la Comunità
Altopianese.
Lunedì 18 aprile, presso l’Università di Modena, Dino
Pesavento, 24 anni, è diventato
ingegnere magistrale in Ingegneria del veicolo con il voto di 110/
110 e lode. Dino ha elaborato la
sua tesi in collaborazione con la
Ferrari SPA presso il laboratorio di ricerca MilleChili. Per questo brillante risultato si congratulano i parenti, Ludovica e tutti
gli amici.
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Ritrovo degli ex impiegati della Banca Popolare di Asiago - Sette Comuni
In occasione del XX° anniversario della fine operativa della Banca avvenuta domenica
14 aprile 1991, esattamente quattro lustri dopo, si sono ritrovati assieme i colleghi di
lavoro di quel lontano tempo. Ottima la cena presso il “ Ristorante Laghetto”. Ottimi i
piacevoli ricordi riaffiorati nel corso dell’incontro conviviale che ha fatto rivivere per
qualche ora le memorie di molti anni addietro. Come diceva Erns Bloch - “ Finchè il
passato non è scordato dai vivi, nessuna cosa muore nel cuore dell’uomo “ .
Gli incontri dell’ADID
Nozze d’oro per Franca e Marcello Ambrosini
Al traguardo dei 50 anni insieme mancano ormai pochissimi giorni e la vostra
numerosa famiglia è pronta
per festeggiarvi come si
deve. In attesa di farlo tutti
in compagnia con i calici alzati, un “Evviva” per le nozze d’oro di Franca e Marcello
arriva intanto da questo spazio sul giornale, con tantissimi auguri dai figli, generi,
nuore, nipoti e parenti tutti.
L’Associazione ADID
Asiago 7 Comuni (Associazione degustatori grappa e
distillati), presieduta dal Governatore Mirko Rigoni, ha
cominciato l’attività annuale 2011 con un calendario
annuale molto ricco di incontri e iniziative. Il primo
si è svolto nella sede dell’Associazione presso lo
Sporting Residence. La serata è stata organizzata per
presentare il produttore
Pilzer della Valle di
Cembra. L’Azienda si trova
a Faver, un antico borgo della Valle di Cembra, sul fianco del monte Pincaldo. La
nuova distilleria si trova a
Portegnac alla fine del territorio viticolo della valle di
Cembra uno dei posti più naturali al mondo per distillare
perché è un antico luogo
d’acqua e sede di vecchi
mulini, con la vicinanza diretta del monte Castion, luogo
in cui già i Celti chiamavano
i loro “spiriti”. La piccola
azienda
famigliare
cembrana produce molte
tipologie di Grappa tra cui
Moscato Giallo, Müller
Thurgau, Traminer, Pinot
Nero, Schiava, Teroldego,
Moscato Rosa, oltre alle acquaviti di albicocche, pere
Williams, mele Cotogne. La
serata molto partecipata diretta da Bruno Pilzer, proprietario e distillatore dell’Azienda, ha proposto la degustazione di sei tipologie di
grappe Pilzer monovitigno.
W l’Italia!
Nell’anno in cui si festeggia
il 150° dell’unità d’Italia, un
giusto omaggio al tricolore si
può fare anche con le “Ape
Car”, come dimostra lo scatto che ci ha inviato Vidor
Corà. I mezzi di tre studenti
dell’IPSIA posteggiati in perfetto ordine sono stati immortalati nella strada a fianco
dell’istituto, dove parcheggiano i ragazzi che frequentano
la scuola. Rimane un dubbio:
la disposizione sarà stata casuale o voluta?
Dalle ore 8.45 di sabato 30 aprile
alle ore 8.45 di sabato 7 maggio
ROANA: Farmacia di Roana sas
della dr.ssa Silvia Passuello, Piazza S. Giustina, 23
FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Scaffidi
Militone, Via Roma 7
Dalle ore 8.45 di sabato 7 alle
ore 8.45 di sabato 14 maggio
GALLIO: Farmacia di Gallio snc
del dr. Stefano Dalla Valle, Via Prestinari 34
ROTZO: Farmacia della dr.ssa Anna Bottura,
Via Roma, 9/a
Dopo sei mesi
in terra
sudafricana,
era ora che
ritornassi a casa!
BENTORNATO
MARCO!
Stella
Domenica 1 maggio
SASSO DI ASIAGO:
TOTAL, Via Chiesa
TRESCHE’ CONCA:
AGIP, Via Campiello
Domenica 8 maggio
CANOVE: OIL, Via Roma
Il Giornale pubblica le Vostre lettere!
Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected]
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica.
E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago
Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e
indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto.
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Sabato 30 aprile 2011
l’Altopiano
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