Gennaio 2010
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Gennaio 2010
F e d e ra z i on e I ta l i ana B an ca ri e A ssi c u ra ti v i S i nd a ca to te rri tori a l e d e l la Sp e z i a Vi a D e l Ca rmi n e , 7 - L a S pez i a T e l . 0 1 8 7/ 2 5 31 F ax 0 1 8 7/ 2 532 5 3 E - ma i l : la sp ez i a @f i ba . i t F I BA N OT IZ I A R IO Numero 6 Gennaio 2010 - G E N NA IO 2 0 1 0 Riservato agli iscritti ANTIRICICLAGGIO: SOMMARIO L A S U P E R F I C I A L I T À S I PA G A M O L T O C A R A Antiriciclaggio: la superficialità si paga molto cara 1 Parliamo di Long Term Care 2 Mifid: istruzioni per l’uso (2°parte) 3 Lettera di Shyam E.K. 4 Appello per Haiti 4 www.fiba.it Il 14 gennaio scorso si è tenuta, presso la sala consigliare del Comune di Carrara e sotto il patrocinio della Fiba Cisl di Massa Carrara, un importante conferenza in materia di Antiriciclaggio. Il nostro Mario Capocci, esperto in materia della Segreteria Nazionale, ha illustrato con estrema chiarezza un tema che forse non tutti i bancari hanno ancora inquadrato nella sua complessa gravità. In attesa che Mario ci confermi una possibile sessione della conferenza anche a Spezia, riassumiamo i principi cosi ben esplicitati nell’incontro di Carrara. Fondamentale è pun- tualizzare che la segnalazione di operazione sospetta ai fini antiriciclaggio non ha niente a che vedere con la registrazione antiriciclaggio (cosiddetta procedura Gianos), ogni bancario deve essere consapevole che sono attività ben distinte. La registrazione, molto spesso innescata automaticamente dalle procedure, è finalizzata al censimento dei soggetti nel Data Base antiriciclaggio a prescindere da eventuali sospetti di operazioni irregolari. La segnalazione nasce invece dal sospetto o anche dal semplice dubbio che l’operazione che si sta svolgendo in banca sia in qualche modo riconducibile ad attività illecite. La segnalazione deriva da una valutazione che l’addetto di sportello o il gestore della relazione fa in base a sue sensazioni e che deve trasmettere al responsabile della filiale il quale, a sua volta, può valutare l’opportunità di comunicare il fatto ai vertici aziendali. Qui sta il nocciolo della questione, la mancata segnalazione fa scattare responsabilità personali dei soggetti con implicazioni sia penali che amministrative, ma mentre le prime sono limitate ai casi di colpa grave (sostanzialmente omissioni dolose di segnalazioni), le seconde FIBA notiziario - Gennaio 2010 riguardano tutti i casi e molto spesso si parla di MILIONI DI EURO DI MULTA. MULTA La legge contempla anche la corresponsabilità della banca, ma concede una scappatoia che, ormai, tutti gli istituti di credito hanno ampiamente sfruttato; infatti se l’azienda ha adottato particolari norme organizzative (cosiddetti codici etici) e ha stabilito sanzioni disciplinari correlate, può lecitamente addossare l’intera responsabilità al suo dipendente. te Concludendo questo succinto esame, in attesa del prossimo incontro con Mario Capocci, che speriamo di organizzare a Spezia intorno ad Aprile, ribadiamo la necessità di non trattare questo argomento con leggerezza. Purtroppo la legge non si può ignorare e i giudici non perdonano. Le multe fino ad oggi elevate non si sono potute evitare e molti colleghi sono stati letteralmente rovinati (consideriamo che molto spesso le aziende associano all’evento il procedimento disciplinare di licenziamento). Quindi in presenza del solo dubbio che l’operazione debba essere segnalata come sospetta è bene farlo, avendo anche l’accortezza di comunicare con il proprio responsabile in forma scritta e certificabile Pagina 2 PARLIAMO DI LONG TERM CARE Quando le segreterie confederali intervengono a difesa delle importanti acquisizioni sociali conquistate dal sindacato nella seconda metà del secolo scorso, sulla stampa nazionale – a parole “indipendente” ma in realtà “padronale” vengono tacciate di conservatorismo. L’economia globalizzata, il modello economico post-industriale e, non ultima, l’attuale grave crisi economica: per questi motivi secondo i commentatori economici le scarse risorse disponibili dovrebbero essere destinate al rilancio delle imprese e non “sprecate” per tutelare i bisogni delle famiglie, dei lavoratori e dei pensionati. Seppur certamente colpevole di una catastrofica crisi mondiale, per i nostri economisti il modello economico americano resta sempre la stella polare cui far riferimento. Non sanno o non vogliono accorgersi che persino negli stessi USA la pur timida riforma sanitaria, fortemente voluta dal Presidente Barack Obama, sta finalmente seguendo rotte più prossime agli esempi di welfare state dell’Europa occidentale. Proprio perché nel nostro Paese da tempo non spira un vento favorevole allo stato sociale, ogni passo in avanti verso maggiori tutele va considerato come una vittoria. E veniamo allora al tema della non autosufficienza che, se già ora è un grave problema, ancor più si rivelerà in futuro una questione prioritaria. Attualmente le risorse ad essa destinate dallo stato e dalle regioni sono una misera goccia in un mare di bisogno, ma se non ci fosse stata la convinta e massiccia mobilitazione dei sindacati confederali, in particolare della categoria dei pensionati, persino quel poco mancherebbe. Nel frattempo un importante segnale di attenzione è arrivato anche dalla nostra categoria, che sui temi previdenziali da sempre ha dimostrato una sensibilità maggiore di altre. Da due contratti per gli assicurativi e dal 2007 per i bancari sono stati infatti stipulati con ANIA ed ABI accordi sulla Long Term Care, Care grazie ai quali i colleghi colpiti da malattie che li rendono non autosufficienti ricevono aiuti, in denaro od in altre prestazioni, che quantomeno alleggeriscono il loro grave stato di necessità. E’ da sottolineare, peraltro, che il costo di questa copertura assicurativa è totalmente a carico delle imprese. Esse al momento destinano una cifra poco significativa - in ABI 50 € annui per ciascun dipendente – ma in futuro, con il prevedibile aumento delle prestazioni dovute agli assistiti, l’onere è destinato a salire notevolmente e verrà messa così a dura prova la capacità negoziale delle nostre delegazioni contrattuali. Come FIBA spezzina abbiamo purtroppo dovuto assistere alcuni colleghi in questo stato, e quindi sappiamo per esperienza concreta che la non autosufficienza è una realtà tremenda, che può colpire proditoriamente in tutte le stagioni della vita. Chi fosse interessato ad approfondire la questione, entrando sulla voce welfare nel menù a sinistra della home page del Portale nazionale della FIBA/CISL www.fiba.it troverà una lunga serie di argomenti, tra cui proprio LTC (Long Term Care). Cliccandovi sopra, leggerà un esauriente articolo del segretario nazionale Giacinto Palladino ed avrà a disposizione molti allegati di indubbia utilità. Oppure può rivolgersi direttamente alla nostra redazione che, tramite posta elettronica, gli trasmetterà la documentazione disponibile, compreso l’approfondito Dossier 59, elaborato nel novembre scorso dalla FIBA/CISL di Intesa Sanpaolo, interamente dedicato a questo vitale argomento. FIBA notiziario - Gennaio 2010 Pagina 3 M I F I D : I S T R U Z I O N I P E R L ’ U S O ( 2 ° PA R T E ) (…) Oltre alla valutazione dell’adeguatezza, si deve anche considerare l’appropriatezza del servizio da fornire. Bisogna reperire tutte le informazioni dal cliente sulla sua esperienza e conoscenza in materia di investimento con riferimento al prodotto/ servizio proposto o richiesto, al fine di valutare se questi siano per lui convenienti. Infine, il gestore/addetto comunicherà al cliente se il prodotto/servizio risulterà o meno appropriato. Ma se il cliente non fornisse le informazioni necessarie o se il test risultasse negativo, il gestore/addetto potrà comunque procedere con l’operazione (a differenza di quanto accade per l’adeguatezza) l’adeguatezza informando il cliente e facendogli sottoscrivere un’apposita manleva. Esiste però una deroga a quanto sopra detto, la cosiddetta “mera esecuzione” (execution only). only) Si può cioè non effettuare il test di appropriatezza se: il servizio è su iniziativa del cliente; il servizio è per azioni negoziate in un mercato regolamentato, oppure per strumenti del mercato monetario, obbligazioni, fondi comuni o altri strumenti finanziari non complessi; il cliente deve essere informato che prestando il servizio la banca non è obbligata a valutarne l’idoneità; la banca deve rispetta- re gli obblighi in materia di conflitto d’interessi. Pertanto, ricordiamo che: semplice negoziazione: non serve il test di appropriatezza; altri servizi di investimento: è necessario il test di appropriatezza; consulenza e gestione: è necessario il test di adeguatezza. P a r l a n d o d i “consulenza” giova ricordare quanto segue: trattasi di “ prestazione di raccomandazioni personalizzate ad un cliente, dietro sua richiesta o iniziativa di chi presta il servizio, con riguardo ad una o più operazioni relative ad un certo strumento finanziario. La raccomandazione è personalizzata quando viene presentata come adatta per il cliente, e si basa sulle caratteristiche dello stesso; non è personalizzata se viene diffusa al pubblico tramite canali di distribuzione” (art. 1 T.U.F. comma 5 – d.lgs n. 164/07). Pertanto la raccomandazione è personalizzata e presentata come adatta al cliente e l’oggetto della stessa è un determinato strumento finanziario. Per quanto concerne i prodotti finanziari assicurativi, la Consob invece ha stabilito precisi obblighi e procedure al di la di quanto già previsto per gli altri strumenti finanziari. La polizza assicurativa è infatti solo una struttura for- male giuridica, in quanto detti prodotti si configurano come strumenti finanziari strutturati (index, unit linked – ramo III – e certificati di capitalizzazione – ramo V). Per proporre questi prodotti è necessario che il gestore/addetto abbia l’apposito attestato Isvap, acquisito dopo un adeguato corso di formazione. Anche per detti prodotti il gestore/addetto dovrà effettuare, laddove si svolga attività di consulenza, il test di adeguatezza. L’obbiettivo della legge è chiaro: il gestore/addetto deve rendere consapevole il cliente dell’operazione assicurativa che questi va a sottoscrivere. Esiste un obbligo di conservazione delle informazioni raccolte per un periodo di 5 anni, sia per provare che i prodotti/servizi venduti avessero superato i test (adeguatezza/ appropriatezza), in caso di controlli ispettivi, e sia per eventuali contenziosi instaurati con la clientela. Inoltre, i documenti che sanciscono rapporti contrattuali tra azienda di investimento e cliente devono essere conservati per tutto il tempo di durata del rapporto stesso. L’obbligo di conservazione è fondamentale per il gestore/addetto, non solo perché assolve ai dettami della legge ma anche, e soprattutto, perché le informazioni raccolte sono il solo mezzo che ha per provare di avere assolto a tutto il processo informativo previsto dalla Mifid. Ricordiamo inoltre il rispetto del “principio della trasparenza”, e cioè che al cliente devono essere fornite informazioni corrette, chiare e veritiere. Pertanto i colleghi dovranno fornire al cliente sempre tutte le informazioni relative alle operazioni, anche quelle (per esempio i costi impliciti) che potrebbero inficiare il buon esito della conclusione dell’operazione. Pertanto, riassumendo quanto espresso in questi due articoli sulla Mifid, ricordiamo sinteticamente le seguenti novità per il bancario: classificazione clienti (controparti qualificate, clienti professionali e clienti non professionali); i test di adeguatezza (della consulenza prestata e del servizio di gestione del portafoglio offerto) e di appropriatezza (per gli altri sevizi prestati, in particolare gli altri strumenti finanziari offerti) e la mera esecuzione (c.d. execution only); i prodotti finanziari assicurativi e l’obbligo, per la loro natura, di effettuare il servizio di consulenza (test di adeguatezza); l’obbligo di archiviazione; il principio della trasparenza. FIBA notiziario - Gennaio 2010 Pagina 4 Lettera di SHYAM E.K. (ADOZIONE A DISTANZA AMI) Di seguito riportiamo la traduzione della lettera ricevuta in occasione del Santo Natale, da uno dei 5 bimbi che abbiamo in adozione a distanza, presso l’AMI Amici Missioni Indiane: Miei cari amici, grazie e tanto amore da Shyam E. K. Vi auguro un felicissimo Natale e un Nuovo Anno pieno di pace. Io prego per voi ogni giorno, un ricordo e una preghiera speciale la dirò durante la Messa della notte di Natale ed anche tutti i giorni del prossimo anno. Quest’anno io frequento l’ottava classe. La mia scuola si trova a circa 3 chilometri da casa e io di solito pranzo a scuola. Gli studi vanno bene anche se matematica e scienze sono materie un po’ più difficili per me. Scienze è divisa in tre settori: Chimica, Fisica e Biologia. Nella prima sessione di esami ho ottenuto 65/100 di votazione in tutte le materie e sto cercando di fare del mio meglio per migliorare il mio punteggio. Ho avuto ottime valutazioni in Malayalam (lingua locale) 80/100, infatti mi piace molto studiare Malayalam. Spesso studio e faccio i compiti con il mio amico Giokul che mi aiuta. Come avevo accennato nella mia precedente lettera, io vivo con mia sorella, purtroppo no ho più i genitori e nessun altro fratello. Il marito di mia sorella ha avuto altri due bambini dal suo primo matrimonio, ma anche la loro madre è morta. Per questo lui ha sposato mia sorella e insieme hanno avuto una bambina, alla fine a casa siamo quattro bambini. Vi ringrazio ancora per l’aiuto economico per i miei studi, ho ricevuto il denaro nel mese di maggio e la scuola è iniziata il primo giugno successivo, così con il denaro ho potuto comprare tutto il necessario per l’ottava classe. Come ho già detto vi sono immensamente grato e vi prometto di pregare per voi. Ancora una volta auguri di un felice Natale un Buon Anno 2010. Grazie, con amore e preghiere Shyam E. K APPELLO PER SALVARE VITE UMANE E PER RICOSTRUIRE HAITI: Anche questo 2010 si apre con una immane tragedia. Immagini di distruzione totale di intere cittadine, di morti in ogni angolo, migliaia di case crollate su sè stesse: questa è oggi Haiti dopo lo spaventoso terremoto della notte del 12 gennaio. Decine di migliaia di morti, centinaia di migliaia di feriti. Manca tutto. La terra continua a ricordarci che il nostro è un pianeta giovane e che non ha smesso di avere al suo interno forze enormi che possono causare nelle zone a rischio sismico disastri e causare lutti gravissimi. Ogni volta l’uomo appare impotente e maledice il caso che si abbatte con furia devastatrice su tutto ciò che incontra. L’ignoranza, la povertà l’incuria, la speculazione, l’irresponsabilità sono le prime cause di tante tragedie. E’ successo in Abruzzo, con un terremoto di proporzioni relativamente modeste ed oggi ad Haiti, con una serie di terremoti deva- stanti. Haiti è affidata esclusivamente alla solidarietà internazionale e alla capacità di chi lavora e lavorerà per la ricostruzione di farsi Stato, di sostituirsi a poteri evaporati nel nulla. Le lavoratrici ed i lavoratori del settore bancario italiano si mobilitano da subito per raccogliere fondi da destinare ad aiuti umanitari di emergenza e per la ricostruzione. I sindacati, le aziende fanno un appello a tutti affinché partecipino con la consueta gene- rosità ancora una volta ad una raccolta straordinaria di fondi. Prosolidar, il Fondo nazionale di settore per progetti di solidarietà, sarà incaricato della raccolta e della gestione dei contributi raccolti. Il nostro Fondo apre idealmente la raccolta destinando a Medici senza Frontiere 30.000 euro ad iniziative di prima emergenza. Insieme potremmo dare un contributo importante. Salvare vite umane, ricostruire Haiti Modulo da ritagliare ed inviare al proprio Ufficio Retribuzioni Hanno collaborato a questo numero: Gianfranco Palmero, Anna Maria Fortunato, Alessandro Mazzi, Lino Bonanini, Massimo Baudone, Alessandro Podestà, Luca Moscatelli