Trieste p - Sinfomar

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Trieste cronaca
IL PICCOLO DOMENICA 9 MARZO 2014
Fra Turchia e Germania
il Molo Sesto va veloce
Dall’arrivo della nave alla partenza del treno non passano mai più di 12 ore
Ogni settimana 28 convogli. Emt: già previsti altri tre milioni di investimenti
di Silvio Maranzana
◗ inviato aMONACODIBAVIERA
Un arco teso con tante frecce
sparate dentro tutto il corpo
dell’Europa: è il porto di Trieste
da cui si dirama ormai una rete
ferroviaria che innerva quasi tutto il continente. Un giovedì pomeriggio dal traghetto Qezban,
preso in affitto dalla società armatrice e di servizi logistici turca Ekol scendono i semirimorchi. Provengono da Haydarpasa, porto della parte asiatica di
Istanbul, pronti per raggiungere
via ferrovia le più varie destinazioni europee. Dall’arrivo della
nave alla partenza del treno possono passare anche solo 6 ore,
comunque mai più di 12. È il rovesciamento dello stereotipo triestino che magari alcuni continuano ad amare: quello dell’emporio dove le merci vengono fatte “dormire” per giorni se non
per settimane. Il treno è operato
dalla società leader del settore in
Europa, la tedesca Kombiverkehr attraverso la sua consociata bolzanina Rail traction company. Alle tre di venerdì pomeriggio il convoglio passa i Tauri e
le scritte azzurre Ekol brillano
sotto il sole sul fondo bianco delle neve che è anche il colore dei
32 tra semirimorchi e contenitori da 45 piedi portati dai 16 vagoni. All’interno tessuti, prodotti
farmaceutici e alimentari e molti altri generi di merci, ma soprattutto componenti automobilistiche, in particolare del marchio Ford in perenne spola tra le
fabbriche turche e la sede della
Ford Europa a Colonia dove il
convoglio è diretto.
Il fulcro di tutto il traffico è il
terminal della Emt (Europa multipurpose terminals) del Gruppo Parisi sul Molo Sesto dove la
crescita prorompente di attività
è palese. Sono 28 oggi i treni che
partono settimanalmente: 10
raggiungono Colonia, 7 Ludwigshafen, 3 Francoforte, 3 Bettembourg (Lussemburgo), 2
Ostrava (Repubblica ceca). A
questi dal 28 febbraio se ne sono
aggiunti altri 3 per Monaco. Dal
Per il Gruppo
nel 2013 fatturato
di 120 milioni
Parisi Group (nella foto
Francesco Parisi), che oggi
detiene il 100% delle quote di
Europa multipurpose terminal
(anche se novità sono
annunciate a breve con la
cessione di una minima parte
del capitale azionario di Emt)
nel corso del 2013 ha registrato
un fatturato di 120 milioni di
euro (10 milioni è il fatturato di
Emt). I dipendenti sono oltre
500 dei quali però ben 250
nelle sedi cinesi della storica
casa di spedizioni triestina
fondata nel lontano 1807.
Le operazioni di carico sui carri ferroviari e a destra il treno corre sui Tauri innevati
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LE MERCI
TRASPORTATE
magazzini
da abbattere
Fra tessuti
e prodotti farmaceutici
componenti
automobilistiche
del marchio Ford dirette
alla sede di Colonia
Bisogna
buttare giù entro l’anno
anche il 64: già partita
la richiesta all’Autorità
portuale, atteso
il via libera
momento della concessione demaniale (che è del 2010, valida
per 25 anni) sono stati abbattuti
tre dei quattro vecchi magazzini, ma non basta: bisogna buttar
giù entro l’anno anche l’ultimo,
quello contraddistinto dal nu-
mero 64 e la domanda all’Autorità portuale con la speranza che il
via libera arrivi rapidamente è
già partita. Perché i porti moderni hanno bisogno soprattutto di
grandi spazi, il contrario del Porto Vecchio. Per creare questo
hub intermodale mare-ferrovia,
Parisi Group ha già investito 13
milioni: 7,5 in demolizioni, fasci
di binari, torri faro e altro, mentre 4,5 sono il corrispettivo dei
beni che la casa madre ha conferito a Emt. Un altro milione è sta-
to speso in macchinari. «Ma certamente non basta - afferma il
presidente Francesco Parisi che
ha portato la saggia filosofia dello spedizioniere anche nel mestiere di terminalista - abbiamo
già deliberato di spenderne altri
tre e mezzo». Serviranno per la
demolizione dell’ultimo magazzino, per costruire il gate e una
torre di controllo, per i sistemi
infornmatici, per spostare uffici
e spogliatoi, ora in sistemazione
precaria, nel magazzino 65.
E mentre i semitrailer scendono dal traghetto, il cantiere per
rifare parte del piazzale è già
aperto. Tra gennaio 2011 e ottobre 2013 la Emt ha assunto 24
persone passando da 22 a 46 dipendenti. Nello stesso periodo
la società di manodopera Leo
Sferch che opera soprattutto sul
Molo Sesto è pasata da 38 a 87 dipendenti: è la Trieste che, nonostante tutto, cresce.
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