Mostra Permanente “Storia della Lametta da Barba”

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Mostra Permanente “Storia della Lametta da Barba”
COMUNICATO STAMPA – Settembre 2013 - COMUNE DI CAPRARICA DI LECCE
Mostra Permanente
“Storia della Lametta da Barba”
e presentazione del libro “Pianeta Terra, Ultimo
Atto” con Mario TOZZI
L’Amministrazione Comunale di Caprarica di Lecce inaugurerà il 16 settembre
alle ore 18:30 la mostra permanente “Storia della Lametta da Barba”.
La particolare e affascinante raccolta è frutto del lavoro e della passione del signor
Alfonso Tozzi, uno dei più grandi collezionisti di bustine di lamette da barba antiche,
ma anche studioso della loro storia.
Alla scomparsa del collezionista la moglie, la signora Ivana Colella, ha raccolto e
organizzato tutto il materiale per una bellissima mostra museale sulla storia della
lametta da barba che ha voluto donare alla cittadinanza di Caprarica di Lecce e che
arricchirà l’offerta culturale dello stesso paese in maniera nuova e originale.
La mostra raccoglie pannelli illustrativi, pannelli esplicativi, editoria, bozzetti, foto,
libri, reperti, ricordi e testimonianze che raccontano la storia della lametta da barba
dalla nascita, iniziata nel 1895, fino ai suoi momenti culminanti in corrispondenza di
particolari stagioni dal punto di vista storico, innovativo e produttivo.
Il percorso espositivo si articola su oltre 50 pannelli contenenti bustine di lamette,
italiane e straniere, che hanno dato un apporto decisivo alla storia di questo
particolare oggetto e oltre 20 pannelli con oggettistica pertinente l’argomento e altre
esperienze di collezionisti, di cui Alfonso Tozzi ne è stato l’esempio, nonché
profondo cultore, conoscitore e scrittore.
Sarà presente anche il figlio del sig. Alfonso Tozzi, il Dott. MARIO TOZZI, geologo
noto conduttore televisivo di “Gaia” su Rai3 e attualmente di “Atlantide” su La7.
Mario Tozzi per la rassegna CulturArte presenterà il suo libro “Pianeta Terra, Ultimo
Atto” spiegando perché, secondo lui, saranno gli uomini a distruggere la Terra.
NOTIZIE SULLA LAMETTA
La lametta nacque agli albori del Novecento dall'intuizione di un ignoto
rappresentante di tappi, King Campbell Gillette. Il brevetto, della durata di vent'anni,
risale infatti al 1902, quando fu fondata a Boston la Safety Razor & Co, il cui
successo, dopo un inizio stentato, fu talmente travolgente da non dover cedere il
primato.
La lametta non è molto cambiata nel tempo. Anche i diversivi, come gli esemplari a
croce di Malta con quattro fili, che si risolsero in un fiasco perchè necessitavano di un
apposito rasoio, non rappresentano che lievi variazioni sul tema. Certamente non
sufficienti a giustificare raccolte di migliaia di pezzi. A interessare il collezionista
non è quindi la lametta vera e propria ma la bustina, che anzi dev'essere conservata
rigorosamente vuota per non essere danneggiata da processi di ossidazione.
Sfogliando i raccoglitori, comuni album per diapositive, appaiono, fra rime stentate di
improvvisati poeti, serie tematiche di vario tipo, prodotte in particolare fra la metà
degli anni venti del novecento e gli inizi degli anni sessanta, quando il boom dei rasoi
elettrici e di quelli "usa e getta" provocò il tramonto della lametta.
Animali, personaggi storici,mezzi di trasporto,messaggi pubblicitari per medicinali,
liquori o cosmetici ma anche per sigarette e persino preservativi. Insomma, una vera e
propria storia del costume. Numerose sono le lamette sportive, ricordo dei principali
eventi del ciclismo oppure relative alle differenti squadre di calcio. Rara (e cara)
quella della A.S. Roma del 1942, anno del primo scudetto. Bustine legate alle mode
dunque, ma anche protagoniste di eventi storici, pronte a lanciare slogan agli italiani
o ad assumere nomi di armi da guerra. Nel 1946 la povera lametta che, ignara
apologeta del fascismo, si era trovata in "camicia nera" ad affermare "Lama Dux,,,
dux l'ama", si prese la rivincita sventolando una bandiera rossa "che trionferà",
secondo la fabbrica produttrice dall'altisonante nome URSS, che però è soltanto
l'acronimo di Utensili Rasoio Speciali Saponi.
NOTIZIE SU MARIO TOZZI
“Pianeta Terra, ultimo atto” di Mario Tozzi
La scheda - Il mondo non è finito il 21
dicembre 2012, e la profezia dei Maya è solo
l'ultima di una lunga serie di bufale. Ma non
dobbiamo dimenticare che se la fine del
pianeta Terra è un evento assai improbabile,
l'estinzione della specie umana è sempre
possibile. Questo libro spiega perché i veri
pericoli sono quelli che ogni giorno
provochiamo noi senza renderci conto.
Mettendosi nei panni dell'ultimo uomo
sopravvissuto all'ennesima catastrofe, Tozzi
ci
racconta
la
vera
storia
del
bombardamento meteoritico e del Diluvio
universale, ma anche quella della seconda
tempesta
sismica
dell'Era
moderna,
cominciata con lo tsunami del 2004 e
destinata a provocare devastazioni ancora
per anni. Nella storia della Terra ci sono state
cinque estinzioni di massa. La sesta potrebbe
essere dietro l'angolo. Conviene essere preparati.
Mario Tozzi, geologo e ricercatore del CNR,
ha condotto per dieci anni su Rai3 “Gaia. Il
pianeta che vive”, per tre anni insieme al
Trio Medusa “La Gaia Scienza” su la7. Ora
conduce “Atlantide” su la7.
Collabora con diversi quotidiani e periodici
tra cui : “La Stampa” e “Vanity Fair”. Con
Rizzoli ha pubblicato: Gaia (2004),
Catastrofi (2005), Italia a secco (2006) e
Italia segreta (2008).