pag. 428CONSULTATELO - Ordine dei Medici di Cosenza

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pag. 428CONSULTATELO - Ordine dei Medici di Cosenza
SOMMARIO
anno XVII, N.2 luglio-agosto 2003
In copertina: “new home” (Zefiro)
Editoriale
Relazione morale
www
Attività dell'Ordine
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“irritanti è poco”
Prescrizione per indicazioni non riconosciute
Risposte alle lettere
Etica e Medicina
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Corsi e convegni
Associazioni Mediche
Concorsi
Piccoli annunci
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Assemblea del 06.04.2003
Sedute del 09.04.2003, 15.05.2003
Seduta del 26.05.2003.
Organo ufficiale dell’Ordine provinciale Revoca zone carenti continuità assistenziale
dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Comunicato stampa
Cosenza
FNOMCeO
Direttore Responsabile
I rinnovati Organi istituzionali
Lucio Maria Aiello
Mozioni approvate dal Consiglio Nazionale
Comitato di Redazione
Eugenio Corcioni, Giuseppe Guarnieri,
Vincenzo La Grotta, Vittorino Lo Giudice,
Fondazione ENPAM
Pietro Nucci, Gianfranco Scarpelli.
Corsi di specializzazione:
contributi previdenziali a favore della “Quota B” del Fondo Generale
Editore
Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e Riforma della disciplina regolamentare relativa alle
degli Odontoiatri di Cosenza
prestazioni di invalidità e premorienza.
C.so d’Italia, 44 - 87100 Cosenza
tel. 0984/412841-411840 Fax 412853
Pagina dell’Odontoiatra
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L’intervento del Presidente degli Odontoiatri
e-mail: [email protected]
all’assemblea ordinaria degli iscritti
FAX: convocazione Consiglio
Pubblicazione registrata presso il Tribunale
di Cosenza in data 01/12/1986 al n°442/86
E.C.M. professione odontoiatrica
Poste Italiane spedizione in A.P. Art. 2
Programma di E.C.O.
comma 20/c Legge 662/96 DCO/DC-CS/
Dentista: obbligatorio essere iscritti all’Albo degli Odontoiatri
260/2003 valida dal 27/07/2003
Considerazioni sulla pletora odontoiatrica e sulla legge 264/99
Il Bollettino viene spedito gratuitamente ai Falsi Igienisti
Medici e agli Odontoiatri della provincia di Tariffario minimo delle prestazioni
Cosenza, agli Ordini dei Medici d’Italia, a
Istituzioni Sanitarie.
Opinioni e Contributi
Impaginazione e computerGrafica
Zefiro S.a.s.
Via G. De Rada, 54
87100 Cosenza
tel. 0984/29567
www.zefiro.net
[email protected]
Stampa
Tip. Cav. Pino Benvenuto (Cosenza)
2
Consiglio Direttivo
Presidente
Eugenio Corcioni
Vice Presidente
Mario Santelli
Segretario
Giampaolo Barone
Tesoriere
Vittorino Lo Giudice
Consiglieri
Lucio Maria Aiello
Caterina Barrese
Carlo Caruso
Sante Luigi Formoso
Giuseppe Guarnieri (odontoiatra)
Paolo Guglielmelli
Vincenzo La Grotta (odontoiatra)
Pietro Mingrone
Giovanni Nicotera
Pietro Nucci
Eleonora Policicchio
Gianfranco Scarpelli
Bruno Tucci
Commissione odontoiatri
Giuseppe Guarnieri - Presidente
Maria Luisa Iacoe - Segretaria
Marcello Carbone - Componente
Giovanni Filice - Componente
Vincenzo La Grotta - Componente
Collegio dei Revisori dei Conti
Antonio Caputo - Presidente
Andrea Caparelli - Effettivo
Maria Fornaro - Effettivo
Giuseppe Maurelli - Supplente
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Egregi Colleghi,
ci scusiamo sentitamente per il ritardo nell’uscita del
Bollettino, dovuto a cause indipendenti dalla nostra volontà.
La nuova disciplina delle agevolazioni sulle tariffe postali
relativa alla spedizione di stampe periodiche (v. DPR 27/
11/2002 n. 463 ) infatti, esclude dalle tariffe agevolate la
spedizione di pubblicazioni contenenti inserzioni
pubblicitarie, come per l’appunto il nostro Bollettino, con
un notevole aumento dei costi di spedizione.
D’altro canto, i proventi delle inserzioni pubblicitarie, in
base al contratto per la pubblicazione del Bollettino,
stipulato nel ’97, vengono incassati direttamente
dall’Editore quale parte sostanziale del prezzo concordato.
Con tali premesse è stato necessario, una volta valutate da
un punto di vista della convenienza economica le attuali
tariffe postali, rinegoziare il contratto per la pubblicazione
con l’Editore Zefiro, che ha dimostrato ampia disponibilità
visto che restano a suo carico tutti gli oneri e gli
adempimenti per la risoluzione di contratti pubblicitari
ancora in essere.
Si è così addivenuti alla modifica del contratto per come
deliberato dal Consiglio direttivo dell’Ordine nella seduta
del 30/6/2003.
L’accordo raggiunto, pur comportando un aumento dei
costi rispetto al passato è certamente e significativamente
meno oneroso di quanto sarebbe avvenuto se si fossero
dovute pagare le attuali tariffe previste per le pubblicazioni
contenenti pubblicità.
Buone vacanze a tutti.
( L. Aiello )
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RELAZIONE MORALE
Assemblea annuale del 06/04/2003
Cari colleghi,
iniziamo un triennio di lavoro e oltre a discutere ed approvare i bilanci mi
sembra questa una occasione valida sia per tracciare un breve bilancio
dell’attività svolta in questi anni in cui con il consenso degli iscritti,
riconfermato per ben tre volte, siamo stati alla guida della nostra istituzione
sia soprattutto per tentare di tradurre in pratica il programma che ci siamo
dati senza trascurare di interessarci delle prospettive della nostra professione
e più in generale del mondo della sanità.
Dedicherò la prima parte del mio intervento ad alcuni aspetti di ordinaria
amministrazione che, a prima vista, possono sembrare secondari ma che ritengo
comunque rilevanti per la vita dell’Ordine per poi passare ad argomenti di più
vasta portata, sia locali che nazionali.
Funzionamento
ufficio
Gli uffici conservano un buon livello di efficienza, in particolare il sito sta
diventando un mezzo di comunicazione sempre più usato dai colleghi sia come
strumento di semplice consultazione sia per porre domande e quesiti a cui
rispondiamo con sufficiente celerità. Il numero di contatti settimanali è
notevolmente aumentato e le statistiche del rilevatore mi dicono che nell’ultima
settimana la pagina portale è stata aperta 662volte e nell’ultimo mese 2945volte.
Mi sembra un dato interessante!
Mi piace ricordare che la pagina del portale è organizzata in maniera tale
che ci consente per ben 5 rubriche un aggiornamento in tempo reale
direttamente dall’ufficio, un non trascurabile risultato dovuto alla
collaborazione del personale e all’attenzione alla formazione dello stesso: la
erogazione dell’incentivo annuale è stata infatti finalizzata alla frequenza di
un corso di aggiornamento informatico dedicato che è stato accolto con
interesse. Penso proprio che il futuro dell’ufficio sarà sempre più legato
all’utilizzo della rete e ci proponiamo di investire ancora una volta e ancor di
più nell’aggiornamento del sistema informatico. E’ sempre attivo come mezzo
di informazione immediata televideo Rai che negli ultimi tempi ha dovuto
scontare il cambio del numero della pagina (oggi RAI Tre pag. 428) ma che
comunque copre l’intera Calabria e, per quanto ci risulta, è utilizzato dai
colleghi di tutta la regione. Il numero dei certificati rilasciati nell’anno è sempre
più in calo vuoi per l’uso sempre più diffuso dell’autocertificazione vuoi perché
il numero dei concorsi, soprattutto nella seconda metà del 2002 si è
drasticamente ridotto per il blocco regionale della legge 29/2002. Continuano,
tuttavia, a funzionare i tre totem predisposti in provincia nelle sedi di Rossano,
Castrovillari e Scalea, i quali complessivamente nell’ultimo anno hanno
rilasciato 228 certificati.
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RELAZIONE MORALE
Assemblea annuale del 06/04/2003
E’ stato attuato come prescrive la legge dal primo gennaio 2003 il protocollo
informatico ed anche qui il personale ha risposto adeguatamente al corso di
formazione tenuto dal fornitore del software!
Un carico di lavoro svolto dagli uffici che prima non esisteva è ormai da tre
anni costituito dalla riscossione diretta mediante il sistema del postel: la verifica
delle morosità passate ha permesso sia di recuperare quote di anni trascorsi
quando era ancora l’esattore il titolare della riscossione, sia di individuare i
pochi veri morosi: nello scorso anno abbiamo cancellato per morosità, dopo
aver espletato tutte le lunghe procedure del caso, tre colleghi. E’ tutto questo
un lavoro oscuro ma indispensabile di cui non posso non ringraziare gli uffici
per l’attenzione ed il garbo con il quale viene svolto.
Tra le segnalazioni di così detta ordinaria amministrazione mi piace ricordare
che è ancora attivo dopo oltre sei anni il protocollo con le aziende sanitarie per
la frequenza di giovani colleghi di reparti e servizi delle Aziende sanitarie :
nell’ultimo anno hanno usufruito di questa opportunità 15 colleghi con
l’assicurazione contro gli infortuni, utile alla frequenza nei reparti, come sempre
a carico dell’Ordine.
Merita senz’altro un cenno il problema dei dissidi emersi nel corso del
passato triennio tra la componente medica e quella odontoiatrica del Consiglio.
Ricordo che questo è un ente unico: l’Ordine è di tutte e due le componenti,
senza privilegi per nessuno e che a questo convincimento abbiamo sempre
ispirato ogni nostra azione. Con altrettanta fermezza ribadisco che i criteri e le
regole che discendono da leggi e dalle scelte che assumiamo vanno lealmente
e puntualmente applicate. Mi auguro perciò che il triennio appena iniziato sia
caratterizzato da una piena e proficua collaborazione e che qualche eventuale
divergenza sia affrontata e risolta con serenità e con spirito istituzionale.
E.C.M.
La più grossa novità organizzativa della nostra professione di questi ultimi
due anni è certamente l’avvio del sistema dell’Educazione Medica Continua
che ha superato la fase sperimentale per iniziare dallo scorso aprile 2002 il
periodo quinquennale nel quale sarà necessario raggiungere il numero di crediti
necessari per soddisfare le esigenze del programma. E’ tutto un apparato ancora
in fase di organizzazione che comunque ha determinato certamente un primo
cambio di costume del nostro vivere quotidiano. La quantità di eventi
“accreditati” è forse insufficiente ma comunque molti sono quelli inseriti nel
programma ECM, per cui ormai ogni evento che non dovesse essere accreditato
o solo svolgersi con il punteggio ancora in fase di aggiudicazione non avrebbe
di certo una buona affluenza; mentre una qualsiasi manifestazione sia pure di
qualità modesta se avesse avuto riconosciuti alcuni crediti, e offrisse magari la
frequenza gratuita, risulterebbe senz’altro molto affollata.
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RELAZIONE MORALE
Assemblea annuale del 06/04/2003
E’ scontato affermare che in questo mondo si muovono interessi molteplici
e che il ruolo degli Ordini è ancora in fase di definizione. In generale è
indispensabile fare ai colleghi una raccomandazione: si frequentino eventi solo
se danno vero valore aggiunto alla professione, considerando che il sistema
dei crediti è ancora troppo precario, e che se per un verso è meglio avere anche
“i bollini” quando si segue un seminario o un corso, per l’altro è azzardato
credere alle voci di cancellazione o sospensione dell’iscrizione all’Ordine per
coloro che non abbiano raggiunto il punteggio previsto. La Commissione ECM
ha già deciso il recupero nel 2003 dei crediti dovuti nel 2002 e molte altre
modifiche sono e saranno possibili. Con questo non voglio affatto banalizzare
il problema che è anzi una questione di grande interesse: infatti sul ruolo e la
gestione dell’ECM ci giochiamo come professione una carta importante;
pertanto è necessario essere inseriti come Ordine nel sistema per poterlo almeno
condizionare posto che sarà molto difficile poterlo governare. Come è a tutti
noto l’Educazione Medica Continua è stata considerata obbligatoria per tutti i
professionisti della sanità che contraggono un rapporto sia di dipendenza che
di convenzione con il SSN dalla legge di riforma sanitaria 229/99 meglio nota
come riforma BINDI. I ministri (Veronesi e Sirchia) che si sono succeduti
hanno riconfermato la giustezza del programma: lo dimostra il fatto che nelle
molte proposte di riforma della legge Bindi non si discute mai sul principio
della obbligatorietà della ECM.
E’ imminente un’ ulteriore fase organizzativa: infatti sono pronte le prime
linee guida elaborate dal Ministero per accreditare i provider cioè le
organizzazioni che hanno come scopo quello di fare formazione e che in quanto
accreditate saranno abilitate a fare da se stesse la valutazione degli eventi
proposti attribuendo il relativo punteggio-credito. L’accreditamento dei provider
sarà un momento di svolta dell’intero sistema e si comprende bene come siano
importanti i problemi riguardanti i possibili conflitti di interesse, la registrazione
dei crediti, la verifica dell’attività svolta. Non ultima la questione delle
sponsorizzazioni, cioè in pratica stabilire con quali modalità e a quali condizioni
le industrie farmaceutiche e i produttori di dispositivi medici potranno finanziare
eventi ECM. In tutto ciò un ruolo sempre più incisivo dovranno avere le Regioni
chiamate insieme alla Commissione nazionale per l’ECM a “controllare” ed
organizzare il sistema. Sorgono a questo punto moltissimi quesiti a volte anche
inquietanti come ad es. sul fatto che , qualora le Regioni volessero spingersi in
maniera autonoma e non coordinata si potrebbe assistere alla formazione di
sistemi diversi di ECM nelle 20 regioni per cui facilmente alcune realtà del
nostro paese potrebbero non riconoscere i crediti conseguiti in un’altra regione.
Ci si rende conto che, in tempo di Europa, cioè di libera circolazione dei
professionisti, una tale possibilità è da evitare ad ogni costo: speriamo che la
Federazione Nazionale sappia insieme alle altre forze in campo impedire una
tale eventualità. In pratica dal 2004 si partirà con eventi organizzati da provider
accreditati ma sarà sempre possibile, per il momento, continuare con il sistema
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RELAZIONE MORALE
Assemblea annuale del 06/04/2003
attuale, cioè con quelle realtà (ad esempio Ospedali , aziende sanitarie ed altro
che non sono accreditate come provider ) che decidano di organizzare un singolo
evento e lo vogliano inserire nel programma ECM.: rimarrà sempre l’attuale
sistema di accreditamento dei singoli eventi, oggi in maniera centralizzata
attraverso la Commissione nazionale per l’ECM o forse in futuro regionalizzata.
Come è facile intuire il sistema dell’Educazione Medica Continua è un
cantiere, in cui sono sempre possibili modifiche di progetto in corso d’opera,
cosa per certi aspetti più che naturale se si pensa che il sistema che si vuole
realizzare, così complesso ed ambizioso non ha pari in Europa. Posto che non
contestiamo il principio dell’obbligatorietà dell’aggiornamento che prima di
essere un obbligo normativo è un obbligo deontologico, sono indispensabili in
questo campo la massima attenzione e la massima vigilanza affinché possano
essere affermati i principi di trasparenza e di indipendenza che costituiscono la
base per rendere il sistema credibile. Nel nostro piccolo siamo attenti ed attivi.
Nello scorso anno molti sono stati gli eventi organizzati direttamente dall’Ordine
di Cosenza e che hanno contribuito ad arricchire l’offerta formativa; oggi sono
già stati organizzati i nuovi corsi di informatica medica e di inglese scientifico,
già accreditati dalla Commissione Nazionale, eventi che, come è ormai
tradizione, si svolgeranno oltre che nel capoluogo anche in altre sedi dando
così una opportunità a tutti colleghi presenti nella nostra vasta provincia.
Qualsiasi aspetto si consideri non c’è dubbio che l’aggiornamento è
importante, e che costituirà sempre più una parte decisiva del nostro lavoro di
medici, dal momento che senza un aggiornamento adeguato non è possibile
svolgere in maniera corretta la professione. Possiamo ragionevolmente sostenere
che il numero di eventi sarà sempre più in crescita, che si svilupperanno anche
sistemi di aggiornamento a distanza e che in ultima analisi l’offerta formativa
per la categoria dovrà aumentare.
Nuova Sede
In questo contesto si inserisce la proposta di acquistare una nuova sede fatta
come ipotesi già nella relazione dello scorso anno e riproposta meglio nel
programma elettorale nell’ultima tornata. Nuova sede a cui guardare come ad:
“un obbiettivo tangibile che consenta di organizzare l’offerta formativa in
maniera il più possibile concreta ed autonoma …………..e che abbia due
indispensabili caratteristiche: più soluzioni di spazio per effettuare corsi con
aule modulabili nella capienza ed un parcheggio sufficiente”.
Si tratta di un obbiettivo impegnativo che abbiamo comunque il compito di
proporre all’inizio del triennio: infatti solo con un ragionevole lasso di tempo
sarà possibile pianificare la spesa, seguire il percorso normativo, scegliere poi
la soluzione strutturale migliore e vedere infine realizzato l’ambizioso progetto.
L’esigenza di disporre di una nuova sede nasce non solo dalla constatazione
che quella attuale, ancorché più che dignitosa ed allocata nel centro della città
capoluogo, è di piccole dimensioni e non dispone di un parcheggio che ne
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RELAZIONE MORALE
Assemblea annuale del 06/04/2003
consenta una facile fruibilità, quanto piuttosto dall’aspirazione a trasformare
la sede in punto di riferimento per l’attività di formazione e di aggiornamento,
sia quella organizzata direttamente dall’Ordine sia quella fornita da altri soggetti
sempre espressione di forme associative della categoria, così da diventare un
servizio offerto a tutti coloro che vorranno e sapranno organizzare corsi e
convegni. Disporre di una sala ampia che consenta una convegnistica molto
partecipata, con più ambienti di dimensioni variabili per attività formativa
anche in contemporanea ci sembra molto importante. Fra l’altro proprio il
poter contare su strutture adeguate con aule capienti, attrezzate con le più
moderne tecnologie, è uno dei criteri base, come è stato affermato nel
recentissimo “forum di Cernobbio”, per potersi accreditare come provider
ufficiale. Non pensiamo ad una costruzione sfarzosa ma confortevole, che
consenta una fruibilità vera; vogliamo far dipendere il prestigio della sede
dall’importanza delle manifestazioni associative, scientifiche e culturali che
ospiterà, divenendo strumento utile per soddisfare l’obbligo
dell’aggiornamento. E’ di tutta evidenza che non è da trascurare anche la
possibilità, se ne saremo capaci, di fare divenire la sede un punto di riferimento
più generale per poter dibattere tutte le problematiche che riguardano
l’articolato e complesso mondo della sanità sia con le varie istituzioni, le forze
politiche e sindacali, che con le organizzazioni dei cittadini ecc.
.
Il progetto prevede di acquistare una sede dai 900 ai 1200 mq di superficie
utile, possibilmente disposti tutti su uno stesso piano contro gli attuali 333mq.
La struttura dovrà disporre di un auditorium fra i 200 e i 300 posti, (capienza
ovviamente frazionabile in più sale), di una seconda sala attrezzata di 70/80
posti e di un’altra intorno ai 30/35; inoltre ci sarà bisogno di ampi spazi di
servizio per l‘accesso alle sale, di uffici comodi con stanze che possano dare
ospitalità a riunioni di piccoli gruppi come ad es. le società scientifiche. E
soprattutto di moderne attrezzature multimediali per un più flessibile impiego
della struttura. Indispensabile è prevedere un ampio parcheggio che consenta
una comoda fruibilità della sede, il tutto in zona non periferica e di nuova
costruzione per evitare barriere strutturali che impediscano di realizzare quanto
descritto sopra. La scelta della sede avverrà solo dopo un avviso pubblico che
contenga le caratteristiche descritte.
Per poter realizzare un tale progetto l’esecutivo in questi mesi ha consultato
sia tecnici del ramo che le maggiori agenzie immobiliari della zona, che
conoscono il nostro mercato immobiliare, per poter arrivare ad una valutazione
economica di quanto richiesto da cui far scaturire la proposta di un piano
finanziario di acquisto. Si è arrivati ad un preventivo, compreso l’arredamento
e l’impiantistica dai 3.5 ai 4.5miliardi di vecchie lire. Tale cifra potrà essere
raggiunta mediante un anticipo di cassa, che nel bilancio oggi all’approvazione,
supera i 400 milioni di vecchie lire (205.000 euro ), l’alienazione dell’attuale
sede ed un mutuo del quale oggi si chiede l’autorizzazione alla stipula con il
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nostro ente di previdenza (ENPAM) fino ad un massimo di 3 miliardi di vecchie
lire (1.550.000 euro), mutuo che sarà a tasso fisso per i primi 10 anni. Per
poter mettere in bilancio nei futuri anni la rata del mutuo e non ridurre i servizi
che invece prevediamo di aumentare si propone un aumento della quota annuale
di 17 euro che quindi passerà da 83 a 100.
Certo un obiettivo tanto ambizioso può e deve porre alcuni interrogativi.
Ad esempio: saremo capaci di riempire di contenuti la nuova sede, di farla
divenire davvero uno strumento vitale che gli iscritti possano sentire come la
vera casa della professione?. Quando si propongono delle scelte di questo tipo
si può essere razionali fino al 90% riservando un 10% ad una motivazione
sentimentale legata all’amore dell’intero Consiglio verso la nostra istituzione,
che abbiamo l’onore temporaneamente di guidare. Finora attraverso una
gestione finanziaria oculata, con una quota per ogni iscritto fra le più basse
d’Italia, (anche dopo un anno elettorale che ha ovviamente visto spese
straordinarie) abbiamo raggiunto un cospicuo avanzo di bilancio (di 156.000
euro) Pensiamo, perciò, sia arrivata l’occasione giusta per investire tale residuo
unitamente a qualche piccolo sacrificio per ogni singolo iscritto, come anticipo
per la nuova sede. Tale sacrificio consentirà in futuro, come detto sopra, di
pagare il mutuo indispensabile per l’acquisto dell’immobile ed arricchire così
il patrimonio dell’ente di un bene assai importante. Oggi noi proponiamo solo
un piano finanziario che non prevede una riduzione dei servizi, come l’attività
di corsi di formazione per contribuire all’offerta di crediti ECM.. Proponiamo
un piano finanziario autonomo, che porti cioè alla realizzazione del progetto
con risorse proprie della professione, sottolineando come questa scelta di
indipendenza contribuisca a dare prestigio ed autorevolezza alla categoria, in
un contesto nel quale invece sono ben evidenti e frequenti gli esempi di
condizionamento o peggio di asservimento a questo o quel potere del momento!.
In questi anni di guida dell’Ordine possiamo forse essere stati a volte anche
insufficienti in alcune scelte, certamente altri avrebbero potuto fare meglio;
ma qui voglio evidenziare con forza lo sforzo, testimoniato ormai dal
comportamento avuto in anni di attività, che ha caratterizzato la nostra gestione:
quello di restare del tutto indipendenti dal potere politico, anche in questa
occasione il ricorso a mezzi finanziari propri lo testimonia.
Spero che la proposta verrà condivisa dagli iscritti e conto sulla sensibilità
di tutti nel cogliere una opportunità che possa essere intesa come occasione di
crescita risvegliando in tutti un legittimo orgoglio di appartenenza alla nostra
categoria che ha tanti limiti ma anche tanti meriti professionali e sociali. La
nuova sede esprime il desiderio di rappresentare materialmente le grandi
positività e potenzialità della nostra professione.
Piano sanitario
regionale
Per venire ora alle grandi questioni che riguardano la nostra professione
dobbiamo innanzitutto discutere della proposta di nuovo piano sanitario
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RELAZIONE MORALE
Assemblea annuale del 06/04/2003
regionale che finalmente è stato posto all’attenzione delle forze politiche, dei
sindacati e degli Ordini professionali. Questo piano non è stato ancora
“licenziato” dalla giunta e deve ancora iniziare l’iter di approvazione in
commissione consiliare prima ed in aula di Consiglio regionale poi. Insieme
agli altri presidenti degli ordini calabresi siamo stati ricevuti due volte
all’assessorato. Dobbiamo premettere che la situazione della Sanità calabrese
è sempre più difficile: in assenza di un qualunque strumento di programmazione,
ad un disavanzo pregresso si aggiungono nuovi disavanzi che solo in parte
vengono coperti con ticket ed aumenti di fiscalità (addizionale irpef e bollo
autoveicoli). Il collegato alla finanziaria 2002 approvato dal Consiglio nello
scorso luglio ci ha visti protagonisti di una serie di prese di posizione molto
dure nei confronti dei contenuti della legge; infatti affermavamo che non avrebbe
risolto il problema economico e forse, come puntualmente sta ora avvenendo,
sarebbero aumentate sia le diseguaglianze che le clientele (si pensi al sistema
delle deroghe, alle assunzioni ed ai nuovi accreditamenti autorizzati). Proprio
l’approvazione del testo del collegato alla finanziaria è stata la vera ragione
delle dimissioni dell’assessore Rossi: uno studio comparato dei due testi, quello
da lui proposto e quello licenziato dal Consiglio, rende ragione della enorme
differenza esistente. Purtroppo nei contenuti siamo intervenuti con forza , siamo
stati anche citati in articoli di testate nazionali che trattavano dello stato della
nostra sanità ma il silenzio della nostra regione è stato assoluto !! Oggi
comunque è stato finalmente proposto un Piano, certamente discutibile,
insufficiente, incompleto ma che in ogni caso è da considerare una base di
discussione.
Il Piano inizia, fornendo abbondanti dati sulla situazione esistente e
focalizzando alcuni problemi sui quali non si può non convenire: in Calabria il
sistema risponde ai bisogni di salute con una risposta che trova nella
maggioranza dei casi nel ricovero lo strumento per soddisfare le richieste. Si
tratta il più delle volte di ricoveri a bassa complessità, mentre i pazienti con
patologie più significative e complesse, vuoi per mancanza di offerta vuoi per
poca fiducia nell’esistente, emigrano fuori regione. Ci si trova nel paradosso
di dover pagare circa 350 miliardi di vecchie lire alle altre regioni per una serie
di prestazioni eseguite su nostri residenti mentre in Calabria abbiamo una
utilizzazione dei posti letto in alcuni bacini molto più alta della media nazionale.
Il sistema risponde con il ricovero per patologie che spesso dovrebbero essere
trattate in maniera diversa mentre si danno risposte insufficienti per patologie
più complesse!!! Di fronte a tale situazione il Piano propone riconversioni di
ospedali per liberare risorse verso una politica di sanità nel territorio che oggi
è molto carente mentre dice poco sulla ubicazione delle strutture di alta
qualificazione che pure sono insufficienti e non traccia il “percorso” da seguire
per raggiungere il risultato di attrezzare il territorio dismettendo l’esistente,
giudicato in eccesso.
A parte tutta una serie di valutazioni e di considerazioni voglio riferire un
episodio che mi è capitato durante l’incontro avuto con l’assessore per discutere
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RELAZIONE MORALE
Assemblea annuale del 06/04/2003
del Piano: mentre riferivo al collega di Catanzaro che nella bozza, che mi ero
procurato prima, si prevedeva la chiusura dell’Ospedale di Soverato, venivo
subito richiamato dall’Assessore che mi faceva notare come nella bozza di
quel giorno Soverato fosse di nuovo in campo! Ed io di rimando facevo notare
che forse più che ad una esigenza epidemiologica Soverato dovera dire “grazie”
ad alcuni suoi cittadini illustri che avevano svolto e svolgevano responsabilità
primarie all’interno della giunta.!! Questo episodio la dice lunga a mio parere
sul contesto molto precario in cui si opera ma dobbiamo malgrado tutto andare
avanti in quanto di un Piano, cioè dello strumento più importante di
programmazione, c’è necessità se si vuole salvare il salvabile del Sistema
Sanitario Regionale.
Riducendo all’essenziale le proposte che sono descritte nel piano penso
che due meritino una menzione: l’istituzione dell’Ospedale di comunità e
l’Azienda sanitaria unica regionale, con la scomparsa dell’autonomia giuridica
delle attuali singole aziende sanitarie oggi esistenti. Sul primo tema si può dire
che si propongono strutture in cui i pazienti verranno assistititi da personale
paramedico, sotto la responsabilità dei Medici di medicina generale che
troverebbero in queste stesse strutture non solo la possibilità di eseguire terapie
complesse quanto anche tutto un corredo diagnostico con il conforto di
specialisti, la presenza del collega di continuità assistenziale, oltre che di una
postazione di emergenza del 118.
In alcune regioni d’Italia esiste qualche esperienza del genere, soprattutto
in Toscana, ora però ci si chiede, se si riconosce all’Ospedale di Comunità la
funzione di ridurre il ricovero il più delle volte incongruo, come è possibile
immaginare l’Ospedale di Comunità solo in quelle zone ove si prevede di
dismettere un Ospedale tradizionale; se la funzione è riconosciuta si deve, magari
con la necessarie gradualità, prevedere un Ospedale di Comunità ogni 1 o 2
distretti sanitari altrimenti è legittimo il sospetto che si voglia continuare a
chiamare ancora ospedale una struttura per ridurre solo la protesta dei cittadini
di quel posto senza invece credere nel modello proposto, certamente nuovo e
per certi versi interessanti e che merita un periodo di sperimentazione. Ed ancora
ci si interroga sugli strumenti da adottare per dare risposte alle pressanti richieste
cui sono sottoposti i nostri pronto soccorso di prestazioni magari non urgenti
ma necessarie con esigenza di posti letto per patologie croniche ecc.
La proposta più singolare sembra proprio l’Azienda unica regionale che
dovrebbe, così si afferma, contenere l’eccessiva autonomia dei Direttori generali
che rispondono di fatto, si sostiene, al politico di riferimento della zona che
non tiene conto di alcuna direttiva regionale. Tralasciando il fatto che di direttive
la Regione né invia veramente poche e che in Calabria il rapporto di lavoro dei
DG è esclusivamente fiduciario non mi pare che la Regione, e per suo conto
l’assessorato, abbia dato prova in questi anni di capacità amministrativa.
Accentrare potrebbe avere anche alcuni aspetti positivi: si pensi limitatamente
a noi medici allo scempio che viene fatto del contratto di lavoro applicato in
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RELAZIONE MORALE
Assemblea annuale del 06/04/2003
maniera diversificata e parziale nelle varie realtà regionali, tuttavia va da sé
che per accentrare potere bisogna aver dato prova di corretta amministrazione
la qual cosa è invece purtroppo a livello regionale totalmente inesistente. Molti
sono le insufficienze del piano: prima fra tutte gli scarsi riferimenti al capitolo
importante della formazione e dell’aggiornamento del personale!! Vedremo di
seguire le fasi di approvazione, di proporre soluzioni qualora si riuscisse ad
avere, nelle precarie condizioni politiche in cui si dibatte la Calabria, un vero
Piano!!.
Il federalismo già immaginato dalla riforma del titolo 5° della Costituzione
da già ampi poteri alle regioni nell’organizzare il servizio Sanitario: rischieremo
il fallimento del servizio sanitario se non saremo noi calabresi a saperci gestire!!
Rapporti
con i mass-media
In questi ultimi anni è molto cambiato il contesto tecnico-scientifico ed
organizzativo nel quale il medico esercita la professione sì da dover richiedere
una profonda rivisitazione di una materia così delicata. E’ incontestabile che
aumentano a dismisura, e cambiano segno, le responsabilità del singolo medico
e delle èquipes sanitarie mentre diminuisce la tradizionale autonomia (anche
se non è mai stata assoluta) di una professione interdipendente con altre
professioni sanitarie vecchie e nuove. Non vogliamo assumere atteggiamenti
vittimistici, ma siamo preoccupati perché, negli ultimi 20 anni, abbiamo assistito
ad una inversione di tendenza da parte sia della Magistatura sia della pubblica
opinione, prima benevola ed indulgente nei confronti delle nostre imperizie,
imprudenze e negligenze che non fossero eclatanti ed indifendibili, e oggi invece
orientata a rinviare i medici a giudizio e al dibattimento nella convinzione, più
che nel dubbio, che il danno provocato al paziente non possa non ascriversi a
colpa o dolo del professionista. Tra l’altro se in passato si prendeva in esame
l’errore, o lo sbaglio, del singolo professionista oggi si assiste ad una sorta di
spersonalizzazione delle responsabilità, che coinvolge l’intera equipe di un
reparto o di una struttura e che si sostanzia nel termine comprensivo di
malpratice, dilatato dai mass media in sbrigativa malasanità, e ripreso dai
cittadini ad ogni piè sospinto con preoccupante disinvoltura.
Siamo di fronte al paradosso di una medicina che negli ultimi 50 anni ha
compiuto più progressi e colto più successi per la sopravvivenza degli uomini
di quanti se ne siano raggiunti in tutti i secoli precedenti messi insieme, ma che
ciononostante non ha mai come oggi, riscosso tanta sfiducia e tanti sospetti
nella pubblica opinione.
Certamente il medico moderno ha più occasioni di sbagliare di quello del
passato, che paternalisticamente appoggiava la mano sulla spalla dell’infermo
perché dotato di pochi strumenti per guarire e curare. Se l’errore è ineliminabile
nell’agire umano, desumiamo, altresì, dalla letteratura specializzata la certezza
che le sentenze di condanna non hanno mai ridotto gli errori dei medici. Noi
crediamo che la introduzione di pratiche di sicurezza ed una serena riflessione
comune con giuristi, magistrati, medici legali, medici e cittadini su questi temi
13
RELAZIONE MORALE
Assemblea annuale del 06/04/2003
della responsabilità, aiuti a comprendere le ragioni degli uni e degli altri
nell’interese dei pazienti. Non reclamiamo condizioni insostenibili di impunità,
ma soltanto un regime assicurativo che garantisca l’indennizzo del danno al
cittadino, un giusto processo e sentenze più rapide ma con una apparato
legislativo che tenga conto dei profondi mutamenti che sono avvenuti nella
sanità in questi ultimi decenni. Il rapporto più difficile infatti è sicuramente
quello con la stampa che spesso per vendere qualche copia in più titola in
prima pagina la notizia dell’invio di un semplice, magari anche utile e doveroso
per gli interessi della difesa, avviso di garanzia ad un medico con sistemi fatti
di frasi, interviste, foto ecc. che molto spesso arrivano al linciaggio di
professionisti che hanno impiegato una vita per costruire la propria reputazione
in una professione che si nutre del “rapporto di fiducia”! Spesso abbiamo
trovato il giornalista con “le mani nella marmellata” cioè vittima delle lusinghe
di un qualche avvocato, mi si consenta molto modesto, che cerca da una parte
di farsi “pubblicità” professionale e dall’altra di far paura con un articolo per
poter ottenere più facilmente la transazione economica con il medico interessato
tramite la propria assicurazione. Si innesca così un circolo vizioso che forse
solo la sempre invocata collaborazione fra gli ordini dei medici degli avvocati
e dei giornalisti potrà certo non spezzare ma quanto meno rendere più difficile:
ci proponiamo di continuare a lavorare in questa direzione non appena sarà
superato il commissariamento dell’Ordine dei Giornalisti calabrese .
Questione
morale
Rispetto all’emergente questione morale posta dai recenti scandali in sanità,
l’Ordine, nell’assunzione piena delle responsabilità che gli compete, respinge
le devastanti generalizzazioni che minano il rapporto fiduciario tra
professione e cittadini, e ritiene doveroso richiamare alle proprie
responsabilità, il Ministero della Salute, le Regioni e le industrie produttrici di
farmaci e di prodotti biotetcnologici non per una salvifica chiamata in correo,
ma per una determinata volontà di promuovere e tutelare la dignità ed il decoro
della professione e i diritti dei cittadini alla efficacia e sicurezza dei servizi
prestati. A questo proposito una stretta collaborazione fra tutte le forme di
associazionismo medico, prima fra tutti i sindacati mi sembra un metodo ed un
auspicio da perseguire con forza.
Riteniamo infatti che ogni questione morale sia destinata a mancare i suoi
obbiettivi se si esaurisce in un moralismo cieco e deresponsabilizzante, se
ignora le condizioni strutturali che l’hanno posta, se è orfana di progetti
migliorativi che salvaguardano gli interessi legittimi e danno respiro a soluzioni
positive.
Dobbiamo rivedere le regole, ridefinire le responsabilità nei controlli e
nelle sanzioni di eventuali comportamenti illeciti nel rapporto fra industrie
farmaceutiche, biotecnologiche, e prescrittori-utenti; per tutto questo è
indispensabile ma non sufficiente proporre un manifesto etico mentre
giudichiamo insufficiente ed inappropriato, nel merito e nel metodo, il
14
RELAZIONE MORALE
Assemblea annuale del 06/04/2003
decreto legislativo assunto d’urgenza dal Consiglio dei Ministri, meglio
noto come “decreto antitruffa”.
Ci opponiamo oggi e ci opporremo domani alla conversione in legge di
tale decreto perché privilegia la repressione dei fenomeni illeciti rispetto alla
prevenzione degli stessi nella misura in cui non prefigura alcun intervento
serio sulle cause strutturali e sembra destinato a placare le legittime
preoccupazioni dei cittadini piuttosto che a risolvere i problemi.
Sconcerta il profilo etico e giuridico di quelle norme che individuano un
capo di imputazione penale nella presunta inappropriatezza di un ricovero o
di una prescrizione diagnostica e terapeutica laddove è oscuro o, perlomeno
opinabile, chi possa o debba certificare il capo del reato. E’ incomprensibile e
mortifica l’autonomia degli Ordini la previsione di un obbligo temporale di
60g. entro i quali questi devono pronunciarsi nel merito disciplinare, perché
dimentica che la conclusione del procedimento penale può vincolare quello
disciplinare e soprattutto perché ignora che, in materia di inappropriatezza,
possono manifestarsi conflitti tra lo stretto profilo tecnico-scientifico ed
economico e uno deontologico incentrato sul primario interesse del paziente.
Modifichiamo il Dlgs 541/92 che regolamenta le autorizzazioni alla pubblicità
ed alle sponsorizzazioni, identifichiamo organismi regionali con funzioni di
regolazione e controllo sulla rispondenza dell’informazione e promozione
tecnico scientifica a principi di trasparenza condivisi, sviluppiamo politiche
serie di “assistenza tecnologica”, di formazione continua del personale, di linee
guida sulle prescrizioni terapeutiche e diagnostiche. Ci sembrano questi impegni
seri e responsabili per i quali gli Ordini si rendono immediatamente disponibili.
Eugenio Corcioni
15
WWW
“Dopo i 60.000 il sito si rinnova”
Nuovo Sito Internet , nuova grafica, nuovi servizi.
Circa Sessantamila, tanti sono stati i “click” sul sito dell’Ordine dei Medici di
Cosenza e Provincia, un dato importante nell’ambito dell’associazionismo
professionale. Un traffico che ha trovato utile ed importante il contenuto del sito,
molti sono stati gli attestati di gradimento che nell’arco degli anni abbiamo ricevuto,
ma sia noi, che abbiamo curato il settore Internet per l’Ordine, sia il Direttivo
dell’ente stesso, mai paghi dei risultati ottenuti, insieme abbiamo lavorato fino a
presentare in questi giorni una versione completamente rinnovata del sito, nuovo,
non solo nella grafica ma anche e soprattutto nelle modalità di utilizzo ed interazione
con l’utenza.
Utente non più passivo fruitore di informazioni e notizie, bensì protagonista attivo
del web.
Le principali novità di questo vero e proprio portale, sono per la verità quelle
non visibili nella parte pubblica, e cioè tutta la parte della gestione, il cosiddetto
“motore” che si avvale oggi delle più moderne tecniche di programmazione, una
sorta di back-office, che semplifica notevolmente la gestione delle informazioni,
e che consente pertanto una maggiore presenza di notizie, dati e servizi.
Un miniportale che nella sua semplicità grafica e funzionale, ci consente un
notevole passo avanti nell’interazione con l’utente, e una gestione dinamica dei
menù e delle informazioni, che in termini di risultato significano aggiornamento
continuo e semplicità di fruizione.
L’innovazione principale è data dalla possibilità di registrarsi, possibilità che
consente, successivamente, di accedere alle aree riservate; la registrazione stessa
consente di avere un rapporto continuo ed interattivo con l’Ordine, la Newsletter
sarà una prima possibilità di avere informazioni direttamente nella propria
casella di posta elettronica, gli utenti registrati tra l’altro disporranno del servizio
di messaggeria con il quale comunicare in modo semplice con gli uffici e con
gli organi istituzionali.
Ampio spazio è poi dedicato alle informazioni mediche regionali e nazionali, i
link con il Sole 24 Ore, ADN Kronos ed AGI ne sono la dimostrazione, così pure
l’immediato collegamento con il Bur della Regione Calabria.
L’informazione in generale è poi ampiamente rappresentata da un’vasta schiera di
quotidiani on-line, economici, politici e d’informazione.
Il successo dell’iniziativa è legato alla quantità di utenti, medici e di odontoiatri
che si registreranno al sito, molti dei quali saranno spinti, finalmente, a dotarsi di
casella di posta elettronica onde fruire pienamente le funzionalità di Internet, un
tentativo da parte nostra di stimolare ed ampliare la già folta schiera di utenti, ed
avvicinare alle nuove tecnologie soggetti restii alle innovazione e soprattutto
16
WWW
convinti delle difficoltà di avvicinarsi al mondo di internet, che a nostro parere
resta una vera e propria rivoluzione, nei rapporti tra la gente e tra la gente e le
istituzioni, una rivoluzione pari a quella della diffusione della Radio.
Il sito: aperta la home del portale, digitando il solito indirizzo http://
www.ordinemedici.cosenza.it, si apre una sorta di scrivania con tutti i suoi
strumenti e utilità, la prima cosa da fare è registrarsi, operazione semplicissima
per gli iscritti medici od odontoiatri, con l’inserimento negli appositi campi di
pochissime informazioni, necessari solo per l’accertamento dell’identità, cosa
necessaria per motivi di sicurezza nel trasferimento di informazioni personali.
L’utente generico, ha qualche campo in più da riempire questo per evitare la
presenza sul sito, in alcune aree, di eventuali provocatori o perditempo.
Una volta validata, da parte degli uffici la registrazione, ed effettuato il “login”
abbiamo il libero accesso alle informazioni ed ai servizi, la messaggeria, la
possibilità di scaricare la modulistica ecc.
Tutte le funzioni primarie sono state semplificate al massimo, ciò per rendere
familiare ed amichevole l’approccio con il portale, così il “login” si effettua
direttamente sulla barra del menù principale, quella in blu, in alto, così pure la
registrazione ed il “logout”, tutte le altre funzionalità sono immediatamente
disponibili, sui menù laterali divisi in sezioni di colore differenziato, inoltre tutte
le aree del sito sono raggiungibili in soli “tre click”, per cui i percorsi sono sempre
immediati e le attese brevi, con la possibilità di tornare indietro molto rapidamente
o di accedere ad altre aree direttamente, senza tornare indietro.
Lo sforzo compiuto, per rendere immediata la fruizione del sito, è stato notevole,
qualche restrizione è stata dettata da motivi di sicurezza che in accordo con l’Ordine
è stata particolarmente curata, visto che il nuovo sito conterrà i dati personali
degli utenti iscritti, per ultimo una confessione: avremmo voluto ampliare la gamma
dei servizi agli utenti, con un’area forum, e con il rilascio di e-mail istituzionali,
con la posta scaricabile direttamente dal web, insieme a tante altre idee innovative,
ma in accordo con il direttivo dell’Ordine si è pensato di verificare, in primis, il
nuovo portale per inserire in futuro queste altre importanti funzionalità, che
porterebbero il sito dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Cosenza e
provincia a livelli dei più importanti portali di informazione nazionali, come peraltro
è sempre stato negli anni passati.
Zefiro
17
ATTIVITÀ DELL’ORDINE
ASSEMBLEA DEGLI
ISCRITTI
Si è svolta in data 6 Aprile
2003,
in
seconda
convocazione, l’assemblea
degli iscritti per discutere e
deliberare su seguente ordine
del giorno
1)Relazione del Presidente;
2)Approvazione
Conto
Consuntivo 2002;
3)Approvazione Bilancio di
Previsione 2003;
4)Autorizzazione
stipula
mutuo acquisto nuova sede.
5)Varie ed Eventuali.
Vi hanno preso parte,
personalmente o per delega,
numerosissimi iscritti
Dopo l’introduzione dei lavori
da parte del Presidente lo stesso
ha, quindi, svolto la propria
relazione morale riassumendo
l’attività svolta dal Consiglio
Direttivo, illustrando le linee
programmatiche che intende
portare avanti ed illustrando, in
particolare, l’ipotesi d’acquisto
di una nuova sede dell’Ordine
per la quale nel bilancio di
previsione 2003 sono sta
previste le prime necessarie
risorse economiche.
Il Presidente ha poi passato la
parola al Consigliere Tesoriere
che ha svolto le proprie
relazioni sulla bozze del conto
consuntivo 2002 e del bilancio
di previsione per il 2003
deliberate dal Consiglio
Direttivo
e
sottoposte
all’approvazione
dell’assemblea.
Si è quindi aperta la discussione
che si è sviluppata attraverso
numerosi
ed
articolati
interventi.
Al termine della discussione
l’assemblea ha approvato il
conto consuntivo 2002 e il
bilancio di previsione 2003 per
come sottoposti alla sua
attenzione dal Consiglio
Direttivo.
Ha altresì autorizzato il
Consiglio Direttivo all’acquisto
di una nuova sede dell’ordine
provvedendo al finanziamento
occorrente con fondi di
bilancio, nonché con la
contrazione di un mutuo
passivo con la Fondazione
ENPAM e l’eventuale cessione
della attuale sede di proprietà,
con reinvestimento del
ricavato.
CONSIGLIO DIRETTIVO
SEDUTA DEL 9.04.03
Presenti
Corcioni, Santelli, Lo Giudice,
Aiello, Barrese, Caruso,
Formoso, Guglielmelli, Nucci,
Scarpelli, Tucci
Assenti:
Barone, Guarnieri, La Grotta,
Mingrone, Nicotera,
Policicchio,
18
Revisori Presenti:
Caputo, Caparelli, Maurelli
Argomenti Trattati:
1)Adempimenti
determinazione e riscossione
quote individuali annuali
2003
Il Consiglio viste le
determinazioni
assunte
dall’assemblea annuale degli
iscritti svoltasi il 6.04.03 ha
posto in essere i conseguenti
adempimrenti
per
la
determinazione definitiva e la
riscossione delle quote annuali
individuali dovute dagli iscritti
per l’anno 2003
CONSIGLIO DIRETTIVO
SEDUTA DEL 15.05.03
Presenti:
Corcioni, Santelli, Lo Giudice,
Aiello, Barrese, Caruso,
Formoso,
Guglielmelli,
Mingrone, Nicotera, Nucci,
Policicchio, Tucci
Assenti:
Barone, Guarnieri, La Grotta,
Scarpelli,
Revisori Presenti:
Fornaro, Maurelli
Argomenti Trattati:
1) Rinnovo contratto televideo
RAI
Il Consiglio ha provveduto al
rinnovo del contratto con la
RAI per la prosecuzione del
servizio
d’informazione
ATTIVITÀ DELL’ORDINE
personalizzata di TELVIDEO
già attivo.
Albo Medici
Iscrizioni:
Fullone Franco Williams, Sergi
Santo, Ficociello Rita Angela,
De Luca Rosellina, Pittino
Angela Maria Giorgia,
Edoardo Maria Borgogno,
Perrotta Mafalda Ester,
Cosentino Luca, Marra
Valeria, Nigro Gabriella
Cancellazioni:
Tiburzi Simona Paola,
Valentino Luigi, Parente Carla,
Maceri Francesca, Guzzo
Daniela, Vizza Cataldo,
Occhiuzzi Giovanni, Marasco
Franco, Del Console Maria
Vittoria
Albo Odontoiatri
Iscrizioni:
Grandinetti Paolo, Tursi
Gaetano, Belcastro Vittoria,
Canino Giovanni, Lateano
Angelo Maria, Veneruso
Tommaso, Faco Anna, Vidiri
Oreste, Guerrazzi Chiara
Cancellazioni:
Cipparrone Gualtiero
di Ostetricia e Ginecologia per
il 21 / 22.06.03;
2)Convegno
“Farmaci
Biologici in reumatologia e
terapia
tradizionale”
organizzato dall’U.O. di
Medicina Interna dell’A.S.L. n°
2 di Castrovillari per Settembre
2003;
3)”Giornate andrologiche
meridionali” organizzato
dall’U.O. di Endocrinologia
dell’Azienda Ospedaliera di
Cosenza per il 5 / 6 / 7.06.03;
4)Convegno “Pianetà Sanità:
La Calabria in Europa”
organizzato dall’Ass.ne Donne
Medico per il 5.07.03;
5)5° Convengo Nazionale
d’aggiornamento in Pediatria
“Pediatria in Calabria 2003”
organizzato dall’U.O. di
Pediatria dell’Ospedale di S.
Giovanni in Fiore per il 25 /
27.06.03;
6)Evento
formativo
“Approccioclinico e basi
biologiche delle principali
sindromi genetiche nel
bambino”
organizzato
dall’A.S.L. n° 4 di Cosenza per
il 24.05.03
-
Il Consiglio ha inoltre
-
esaminato n° 10 domande
di pubblicità sanitaria;
disposto pagamenti vari.
-
concesso il Patrocinio
dell’Ordine a:
1)Convegno “Partorire oggi
nelel regioni del Sud Italia”
organizzato dalla Società
Campana – Calabro – Lucana
19
CONSIGLIO DIRETTIVO
SEDUTA DEL 26.05.03
Presenti:
Corcioni, Santelli, Barone,
Aiello, Barrese, Caruso,
Formoso,
Guglielmelli,
Nicotera, Nucci, Policicchio,
Tucci
Assenti:
Lo Giudice, Guarnieri, La
Grotta, Mingrone, Scarpelli,
Revisori Presenti:
Fornaro, Maurelli
Argomenti Trattati:
1) Adempimenti Corso
Universitario Odontoiatri Ex
Dlgs. 386/98
Il Consiglio ha posto in essere
gli adempimenti di sua
competenza per consentire ai
colleghi impegnati nel corso di
svolgere la parte pratica presso
studi e strutture private e potere
così portare a termine il corso
stesso.
ATTIVITÀ DELL’ORDINE
Revoca zone carenti
Continuità assistenziale
Ill.mo Sig.
COMMISSARIO STRAORDINARIO
A.S.L. n° 2 CASTROVILLARI
e p.c.
Ill.mo Sig.
ASSESSORE ALLA SANITA’ della
REGIONE CALABRIA
Ill.mo Sig.
DIRETTORE SANITARIO
A.S.L. n° 2 CASTROVILLARI
Ill.mi Sigg.ri SINDACI dei COMUNI di
LAINO BORGO, MORMANNO, SARACENA,
S. MARCO ARGENTANO, TARSIA, S. AGATA
d’ESARO, S. DONADO di NINEA
LORO SEDI
In riferimento alla Sua delibera n° 562 del 9.06.2003, con la quale ha proceduto alla revoca
della pubblicazione delle zone carenti di continuità assistenziale di cui al BUR n° 11 del 19.06.02,
ed alle osservazioni e proteste formulate dai sanitari interessati alle stesse, riteniamo utile e necessario
evidenziare quanto segue.
Non ci sembra che nel caso di specie sussistessero e sussistano i presupposti tecnici, logici
e giuridici per l’esercizio da parte Sua del potere di autotutela della Pubblica Amministrazione, qual
è l’atto deliberativo di revoca per come sopra richiamato.
Ciò ancor più laddove si consideri che, in evidente contrasto con quanto riportato nella
premessa dell’atto che qui rileva, ancora in data 17.02.2003 (Sua nota prot. 872) Ella lamentava che
“l’ingiustificato allarmismo, ovunque diramato, precocemente ed inopportunamente……..su uno
studio di razionalizzazione delle postazioni di ex Guardia medica commissionato agli organi tecnici
dell’ASL 2……………….non trova ragione di esistere in quanto la proposta è ancora al vaglio di
questa gestione commissariale”. Con la stessa nota rassicurava poi che “il Direttore Sanitario
Aziendale, d’intesa col Direttore del Dipartimento di Emergenza, con il Responsabile Provinciale
SUEM e con i Sindaci interessati valuteranno la possibilità di ridurre le postazioni o di spostarle
di sede”. Concludeva, infine, garantendo che “….questa Direzione Strategica, certamente, prima
ancora di rendere operativa una nuova e diversa organizzazione di quanto in oggetto, farà tutti i
passaggi previsti da contratti e regolamenti”. Non ci risulta che, a tutt’oggi, l’iter procedimentale
da Ella previsto e garantito sia stato effettivamente realizzato e perfezionato.
Ciò dato, infine, a tutela delle legittime aspettative dei colleghi interessati, riteniamo utile
e necessario evidenziare anche come, allo stato, il Diritto degli aventi titoli al conferimento degli
incarichi di che trattasi non può certo dirsi venuto meno a seguito dell’adozione da parte Sua del
provvedimento di revoca laddove, anzi, lo stesso può dirsi certamente e definitivamente consolidato
con l’accettazione degli incarichi da parte degli stessi, per come proposto e formalizzato dalla Regione
Calabria, in data successiva al Suo atto deliberativo.
Regione che, per come è giusto non sussistendone i presupposti, non ha adottato qualsivoglia
provvedimento sospensivo dell’iter procedimentale in essere e non ha emanato e pubblicato
20
ATTIVITÀ DELL’ORDINE
qualsivoglia Decreto revocativo del precedente Decreto di pubblicazione delle zone carenti che qui
rilevano, con la conseguenza che, allo stato non sussistono atti amministrativi definitivi producenti
effetti nei confronti dei terzi interessati.
Certi che Vorrà attentamente valutare le osservazioni che abbiamo ritenuto di sottoporre
alla Sua attenzione, in attesa di un auspicato fattivo riscontro, con l’occasione ci è gradito porgere
Distinti saluti.
IL PRESIDENTE
(Dr. Eugenio Corcioni)
ORDINE DEI MEDICI - CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA
DI COSENZA
COSENZA C.SO D’ITALIA N° 44 - TEL 0984 412841
COMUNICATO STAMPA
In merito ai recenti interventi sulla stampa locale che, prendendo spunto dalle indagini
avviate e dai provvedimenti adottati nei confronti di un NS/ iscritto, si chiedono il perché del “silenzio
dell’Ordine sulle vicende giudiziarie”, riteniamo utile ed opportuno precisare quanto segue.
Non v’è dubbio che in Italia esista e sia aperta una questione tra il diritto d’informazione
e la libertà di stampa, da un lato, e, dall’altro, la tutela dei diritti del cittadino che viene dato in pasto
all’opinione pubblica, in nome di tale libertà, per il solo fatto di essere oggetto di indagini giudiziarie
e senza neanche attendere un giudizio di primo grado.
Situazione questa che certo danneggia maggiormente quei cittadini, quali sono appunto i
professionisti, che sulla reputazione, sul consenso e sul rispetto poggiano in gran parte le proprie
prospettive professionali.
E’ questo un grave problema che quest’Ordine ha trattato (vedi i numerosi interventi e
convegni organizzati) e continuerà a trattare, ma sempre in un’ottica generale e non sotto la spinta
di avvenimenti specifici. Ciò perché, da una parte, spesso intervenire su uno specifico problema,
innescando sullo stesso un pubblico dibattito, risulta essere dannoso proprio per quel collega il cui
buon nome si vorrebbe, a parole, tutelare, il quale viene certo ad essere maggiormente danneggiato,
nella sua reputazione e notorietà, dal fatto che di lui si continui comunque a parlare e, dall’altra,
soprattutto perché l’Ordine, in quanto anche magistratura ausiliare, deve comunque mantenere una
terzietà rigorosa, astenendosi dal pronunciarsi aprioristicamente su specifici fatti sui quali potrebbe
o potrà poi essere chiamato ad esprimersi quale giudice disciplinare.
Riteniamo, a costo di apparire impopolari, che sia questo il giusto modo di interpretare e
svolgere i compiti propri dell’Ordine non in maniera corporativa ma a tutela tanto della professione
e degli iscritti, quanto anche dei cittadini, nel dovuto rispetto per il lavoro della magistratura.
Cosenza, li 25.06.2003
Il Presidente (Dr. Eugenio Corcioni)
21
FNOMCeO
AL MINISTRO DELLA SALUTE
AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
AL MINISTRO DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
AL MINISTRO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
AL PRESIDENTE DELLA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE
AL PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA SUPREMA
CORTE DI CASSAZIONE
AL PRESIDENTE DELLA CORTE DI APPELLO DI ROMA
AL PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE DI
APPELLO DI ROMA
AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI ROMA
AL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI ROMA
AL QUESTORE DELLA PROVINCIA DI ROMA
ALLA FONDAZIONE ENPAM
AGLI ORDINI PROVINCIALI DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI
LORO SEDI
A seguito delle elezioni svoltesi nei giomi 11, 12 e 13 aprile 2003, ai sensi dell’art. 13 del DLCPS
13 settembre 1946, n. 233 e dell’art. 6 della legge 5 luglio 1985, n. 409, i rinnovati Organi
istituzionali per il triennio 2003-2005, risultano cosi composti:
COMITATO CENTRALE
Presidente: Dr. Giuseppe Del Barone
Vice Presidente: Prof. Salvatore Amato
Segretario: Dr. Massimo Ferrero
Tesoriere: Dr. Francesco Losurdo
Consiglieri: Dr. Amedeo Bianco
Dr. Luigi Conte
Dr. Nicolino D’Autilia
Dr. Vito Gaudiano
Dr. Marco Landi
Dr. Guido Marinoni
Dr. Cosimo Nume
Dr. Saverio Orazio
Dr. Aristide Paci
Dr. Antonio Panti
Dr. Lamberto Pressato
Dr. Giuseppe Renzo
Dr. Giovanni Maria Righetti
COMMISSIONE PER GLI ISCRITTI
ALL’ALBO DEGLI ODONTOIATRI
Presidente Dr. Giuseppe Renzo
Consiglieri: Dr. Massimo Ferrero
Dr. Raffaele landolo
Dr. Marco Landi
Dr. Saverio Orazio
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Membri effettivi
Presidente: Dr. Pier Maria Morresi
Dr. Fabritio Cristofari
Dr. Salvatore Sciacchitano
Membro supplente: Dr. Bruno Di lorio
Distinti saluti
IL PRESIDENTE
Dr. Giuseppe Del Barone
22
FNOMCeO
MOZIONI APPROVATE ALL’UNANIMITÀ
DAL CONSIGLIO NAZIONALE DEL 4/5 LUGLIO 2003
MOZIONE D’ORDINE
PRESENTATA DAL DR. SALVATORE DE FRANCO (RE)
E APPROVATA DAL CONSIGLIO NAZIONALE IL 4-5 LUGLIO 2003
Il Consiglio Nazionale della FNOMCeO, riunito a Roma il 4-5 luglio 2003;
VISTO il comunicato del Dr. Giuseppe Renzo, Presidente della Commissione nazionale per
gli iscritti all’albo degli Odontoiatri, del 29 maggio 2003 e la circolare del 30 maggio 2003 del
Presidente Del Barone
AFFERMA
che la tenuta degli Albi è un compito affidato dalla legge istitutiva degli Ordini professionali ai
Consigli Direttivi degli Ordini provinciali che non possono derogare ad un preciso dettato
legislativo, peraltro non modificato dalla legge 409/’85, legge istitutiva della professione
odontoiatrica;
IMPEGNA
il Comitato Centrale ed il Presidente Del Barone acchè eventuali proposte di cambiamento e/o
“interpretazioni autentiche” siano discusse ed approvate nelle sedi competenti e, in particolare, nel
Consiglio Nazionale della FNOMCeO ed a vigilare affinchè eventuali nuovi indirizzi siano presi
nell’unica sede legittima: il Parlamento. Ciò per evitare inutili quanto dannosi e prevedibili divisioni
del mondo ordinistico.
23
FNOMCeO
MOZIONE D’ORDINE
PRESENTATA DAL DR. BENITO MELEDANDRI (RM)
ED APPROVATA DAL CONSIGLIO NAZIONALE IL 4-5 LUGLIO 2003
Il Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e
degli Odontoiatri, nella riunione del 4-5 luglio 2003
CONSIDERATO
-
-
-
-
-
che l’esercizio della pratica odontoiatrica per i laureati in medicina e chirurgia iscritti all’albo
dei medici forniti della specializzazione è stato finora possibile ai sensi della legge 409/’85, sia
con l’apposita annotazione, sia con l’iscrizione anche all’Albo degli Odontoiatri;
che l’art. 13 della legge 3 febbraio 2003 n. 14 ha abrogato l’istituto della annotazione prevista
dalla legge 409/’85 ed ha sospeso l’iscrizione nell’Albo degli Odontoiatri;
che le annotazioni e le iscrizioni disposte sotto l’impero della legge 409/’85 restano valide
poiché trattasi di abrogazione e non di annullamento per effetto di sentenza emessa dalla Corte
Costituzionale;
che sussiste la validità della sentenza n. 100/’89 della Corte Costituzionale che ha consentito
e consente sine die l’iscrizione ai due Albi per i laureati in medicina e chirurgia immatricolati
anteriormente al 28 gennaio 1980;
che per i laureati in medicina e chirurgia immatricolati negli anni accademici ricompresi tra
l’a.a. 1980/’81 e l’a.a. 1984/’85 iscritti nell’Albo degli Odontoiatri in virtù della legge 471/
1988 non si è proceduto alla contestuale cancellazione dall’Albo dei Medici chirurghi.
L’iscrizione nell’Albo degli Odontoiatri resta subordinata al superamento della prova attitudinale;
visto il D.Lgs. 13 settembre 1946, n. 233 e la legge 24 luglio 1985, n. 409 che assegnano ai
Consigli Direttivi di ciascun Ordine la compilazione e la tenuta degli Albi sia dei Medici che
degli Odontoiatri
IMPEGNA IL COMITATO CENTRALE
Ad operarsi affinchè con apposito atto normativo vengano previste specifiche disposizioni, al fine
di salvaguardare i diritti acquisiti dai laureati in medicina e più specificamente:
-
-
-
consentire di nuovo l’iscrizione nell’Albo degli Odontoiatri ai laureati in medicina e chirurgia,
specialisti in campo odontoiatrico. Al riguardo, dovrebbe essere sufficiente una durata triennale
del corso di specializzazione, considerato che ai sensi del D.M. 18 settembre 2000, i corsi di
specializzazione di durata triennale sono idonei a dispensare dalla prova attitudinale di cui al
Dlg. N. 386/1998;
prevedere ulteriori prove attitudinali per legittimare l’iscrizione nell’Albo degli Odontoiatri
(o mantenere tale iscrizione) ai laureati in medicina e chirurgia immatricolati al relativo corso
negli anni accademici ricompresi tra l’a.a. 1980-’81 e l’a.a. 1984-’85;
eliminare l’incompatibilità tra le due iscrizioni per i medici immatricolati negli anni accademici
ricompresi tra l’a.a. 1980-’81 e l’a.a. 1984-’85.
24
FNOMCeO
MOZIONE D’ORDINE
PRESENTATA DAL DR. PAOLO BARBACOVI (TN)
ED APPROVATA DAL CONSIGLIO NAZIONALE IL 4-5 LUGLIO 2003
Il Consiglio Nazionale della FNOMCeO, riunito in Roma il 4 e 5 luglio 2003;
VISTO il parere con il quale, all’unanimità dei presenti, la Commissione per la revisione e
l’aggiornamento del Codice di Deontologia, nella riunione del 21 marzo 2003, ha rigettato nel
merito e nel metodo la cosiddetta “Carta dei diritti e dei doveri dell’odontoiatra” che è stata resa
pubblica come un documento della Federazione nonostante la Commissione avesse chiesto al
Presidente della FNOMCeO di intervenire nei confronti dei rappresentanti della componente
odontoiatrica affinchè recedessero da tale iniziativa,
SI IMPEGNA
a ribadire l’unicità e l’universalità del Codice Deontologico rispetto agli iscritti ad entrambi gli albi
e a ritenere tale documento come atto interno alla componente odontoiatrica e quindi privo di efficacia.
CONCORSI? ZONE CARENTI? NOTIZIE?
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pag. 428 CONSULTATELO!
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FNOMCeO
MOZIONE D’ORDINE
PRESENTATA DAL DR. COSIMO NUME (TA)
ED APPROVATA DAL CONSIGLIO NAZIONALE IL 4-5 LUGLIO 2003
Il Consiglio Nazionale della FNOMCeO, riunito in Roma il 4 e 5 luglio 2003,
PRESA VISIONE del decreto 27 giugno 2003 sulla privacy in ambito di Servizio Sanitario
Nazionale,
rileva l’inadeguatezza della normativa predisposta dal decreto ove prevalgono aspetti di
garanzia burocratica sui reali contenuti di rapporto fiduciario;
segnala come l’applicazione di tale normativa rappresenterà un ulteriore appesantimento
burocratico nel rapporto tra medico e paziente, a scapito del tempo dedicato all’ascolto e alla
comprensione delle problematiche assistenziali;
ribadisce la prevalente valenza etica del Codice di Deontologia a tutela del cittadino in
tutti i percorsi dell’assistenza medica;
prende atto con preoccupazione della possibile apertura di contenziosi di rilievo penale su
aspetti puramente formali di applicazione della normativa;
prende atto altresì del fatto che tale normativa vanificherà gli sforzi delle Regioni, tesi a
concordare con la professione medica momenti di verifica dell’appropriatezza e dell’efficacia delle
prestazioni sanitarie.
CHIEDE pertanto una urgente revisione della normativa impegnando il Presidente e tutto
il Comitato Centrale ad operare in primo luogo ai fini di una modifica legislativa che, rispettando la
normativa CEE e sull’esempio di altri Paesi comunitari, renda implicito il consenso al trattamento
dei dati sanitari a fini di diagnosi e cura nell’ambito del SSN, fermo restando il diritto del cittadino
di richiedere, qualora lo desideri, ulteriori e specifici interventi di tutela.
In subordine, e nelle more di una modifica legislativa, impegna gli stessi Organi istituzionali
a richiedere urgenti interventi di revisione al sopra richiamato decreto tendenti a:
ritenere implicito il consenso al trattamento dei dati sanitari per i cittadini iscritti al SSN in
precedenza all’entrata in vigore del decreto, fermo restando il diritto per ciascun cittadino di
ottenere, qualora lo desideri, ulteriori e specifici interventi di tutela;
ripristinare la precedente normativa per la redazione delle ricette e delle prescrizioni mediche,
in considerazione del fatto che le ricette e le prescrizioni vengono consegnate dal medico al
cittadino il quale rimane l’ultimo soggetto che ne determina l’utilizzo; anche in questo caso
rimarrebbe fermo il diritto per ciascun cittadino di ottenere, qualora lo desideri, ulteriori e
specifici interventi di tutela.
IMPEGNA infine gli organi istituzionali della Federazione a richiedere una depenalizzazione
della normativa sulla privacy in ambito sanitario, normativa che trova nel potere disciplinare degli
Ordini ampie ed efficaci possibilità sanzionatorie.
26
Fondazione ENPAM
Roma, 17 giugno2003
Al Presidente della
Federazione Nazionale degli
Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
Ai Presidenti degli
Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
LORO SEDI
Oggetto:
Corsi di specializzazione: contributi previdenziali a favore della “Quota B” del Fondo
Generale
Caro Presidente,
a seguito delle numerose richieste di chiarimenti pervenute alla Fondazione in merito
all’assoggettamento a contribuzione proporzionale dei compensi erogati ai professionisti in
formazione presso le scuole di specializzazione, mi pare necessario fornirTi le seguenti
precisazioni.
La Fondazione E.N.P.A.M., al fine di garantire alla categoria dei medici e degli
odontoiatri una completa ed efficace tutela previdenziale, ritiene indispensabile che tutti i
compensi percepiti per l’esercizio della professione (non soggetti, quindi, a prelievo contributivo
per lo svolgimento di lavoro dipendente) siano coperti dal contributo previdenziale proporzionale
dovuto alla “Quota B” del Fondo Generale.
Ti ricordo, a tale proposito, che il D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 368 (di attuazione della
direttiva 93/16/CEE in materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei
loro diplomi, certificati ed altri titoli e delle direttive 97/50/CE, 98/21/CE, 98/63/CE e 99/46/CE
che modificano la direttiva 93/16/CEE) prevede la corresponsione ai professionisti in formazione
specialistica di un trattamento economico onnicomprensivo per il quale è dovuto il versamento
del relativo contributo previdenziale.
Credo utile puntualizzare che i suddetti compensi sono esenti dal prelievo fiscale ai sensi
dell’articolo 4, della L. 476/1984, richiamato sia dall’art. 6 della L. 257/1991, sia dall’art. 41 del
citato D.lgs. 368/1999; tale esenzione non preclude, tuttavia, l’assoggettamento a contribuzione
previdenziale degli stessi. Gli assegni di ricerca, ad esempio, pur essendo esenti ai fini IRPEF,
sono soggetti a prelievo previdenziale ai sensi del comma 6 dell’art. 51 della L. 27 dicembre
1997, n. 449.
Ciò considerato, la Fondazione E.N.P.A.M. ha ritenuto opportuno inserire fra i compensi
soggetti al contributo proporzionale dovuto alla “Quota B” del Fondo di previdenza generale
anche gli emolumenti percepiti dai professionisti in formazione presso le scuole di
specializzazione. Chiaramente il valore cogente di tale previsione diverrà effettivo soltanto a
seguito della piena attivazione degli istituti previsti dal citato D.lgs. 368/1999, mentre, allo stato
attuale, il versamento della contribuzione sui suddetti compensi deve ritenersi un’opportunità
riservata agli iscritti che intendono migliorare la propria copertura previdenziale.
27
Fondazione ENPAM
Ritengo, inoltre, di dover precisare che il contributo “Quota B” è calcolato sui compensi
professionali al netto delle spese necessarie per produrli. Per i professionisti in formazione presso
le scuole di specializzazione tali spese possono essere individuate, a titolo esemplificativo, nella
tassa di iscrizione, nelle spese per i testi e gli altri materiali utilizzati ai fini didattici e, in
generale, in tutte le spese sostenute per la frequenza dei corsi.
Infine, mi preme informarTi che mi sto impegnando ad ogni livello per assicurare
l’effettiva, completa applicazione del D.Lgs. 368/1999, al fine sia di garantire a tutti i colleghi
specializzandi il giusto riconoscimento professionale ed economico, sia di riaffermare l’obbligo
del versamento all’E.N.P.A.M. dei relativi contributi, onde evitarne la dispersione fra diversi Enti
previdenziali.
Cordiali saluti.
(Prof. Eolo Parodi)
Roma 19 marzo 2003
Agli Ordini Provinciali
dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
LORO SEDI
OGGETTO: Riforma della disciplina regolamentare relativa alle prestazioni di invalidità e
premorienza.
II Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, con nota del 3 marzo 2003, ha approvato la
Deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell’ENPAM n. 2 del 15 febbraio 2002 che, fra
l’altro, contiene le modifiche dei Regolamenti dei Fondi dell’Ente volte a rafforzare la tutela
previdenziale nei casi di invalidità assoluta e permanente e di premorienza, con particolare riferimento
agli iscritti che possano contare su posizioni previdenziali di entità ridotta.
La normativa approvata garantisce a tutti gli iscritti, in presenza degli eventi tutelati, a partire dal
1° gennaio 1998, un trattamento minimo pari. per l’anno 1998 ad almeno 21 milioni annui di lire
(corrispondenti ad euro 10.845,59); tale tetto viene indicizzato annualmente nella misura
del 100% dell’indice ISTAT. Nel 1999 questo limite é pari ad euro 11.040,82; nel 2000, è pari ad
euro 11.215,26; nel 2001, è pari ad euro 11.502,37; nel 2002 è pari ad euro 11.810,63; nel 2003,
infine, è pari ad euro 12.097,63. Corre l’obbligo di precisare che tali tetti rappresentano i limiti in
vigore in ciascuno degli anni in cui vengono erogati per la prima volta i trattamenti pensionistici
sopra descritti.
28
Fondazione ENPAM
La finalità perseguita è quella di garantire alla categoria, se colpita da eventi particolarmente gravi,
un trattamento minimo generalmente superiore rispetto a quello assicurato dagli enti pubblici.
II beneficio introdotto nei Fondi ENPAM riguarda anche, per l’evento della premorienza, il nucleo
superstiti e quindi, in tali casi, il minimo pensionistico, come sopra individuato, viene ad essere
ripartito fra i diversi superstiti aventi diritto: così, ad esempio, già nell’ipotesi più frequente della
presenza del solo coniuge del deceduto, avente quindi diritto al 70 della pensione maturata, l’importo
minimo annuo garantito, per l’anno 1998 risulta pari ad • 7.591,92.
Ai fini della determinazione dell’incremento erogabile a ciascun interessato, si calcola la pensione
di invalidità assoluta e permanente o di premorienza in base alle norme previste dai Regolamenti in
vigore; se la somma di dette pensioni risulta inferiore al minimo pensionistico previsto per l’anno di
decorrenza, questa viene incrementata della differenza.
Al fine del raggiungimento di tale minimo, si tiene conto non solo delle pensioni erogate dall’ENPAM,
ma anche di ulteriori pensioni a carico di altri Enti di previdenza obbligatoria, erogate sempre per
gli eventi di invalidità e premorienza. Qualora l’iscritto sia titolare soltanto di pensioni erogate dai
Fondi di previdenza ENPAM, viene corrisposta una maggiorazione, fino al raggiungimento del
suddetto limite, da ripartire fra le gestioni interessate in proporzione ai singoli importi di pensione
erogati. Qualora l’iscritto sia titolare anche di una pensione esterna, la percentuale della
maggiorazione imputabile a quest’ultima è distribuita proporzionalmente tra i vari Fondi ENPAM,
che erogano una pensione all’interessato.
La maggiorazione di pensione posta a carico di ciascuna gestione diviene parte integrante del
trattamento pensionistico liquidato dalla gestione medesima; anch’essa viene pertanto annualmente
rivalutata secondo le disposizioni regolamentari già attualmente in vigore, che prevedono un
incremento nella misura del 75 dell’indice ISTAT.
Considerato che la norma ha effetto retroattivo dal 1° gennaio 1998, occorre procedere, per ciascuna
posizione interessata, alla determinazione dell’importo dovuto a titolo di arretrati. A tal fine, si
calcola il reddito complessivo da pensione (pensioni ENPAM + pensioni di altri Enti) riferito all’anno
di decorrenza della pensione di invalidità ovvero indiretta, lo si confronta con il trattamento minimo
previsto per il medesimo anno (come sopra quantificato) e, qualora risulti inferiore ad esso, si
incrementa ciascuna delle pensioni ENPAM, proporzionalmente al suo importo, sino al
raggiungimento del minimo obbligatorio. Dopo aver in tal modo rideterminato l’importo di base
delle pensioni in godimento, si effettua il loro aggiornamento e, conseguentemente, il calcolo dei
relativi arretrati, tenendo conto dell’indicizzazione ISTAT maturata negli anni successivi. Per le
pensioni a superstiti, partendo dalla pensione che sarebbe spettata all’iscritto ove fosse divenuto
invalido al momento del decesso, si terrá ovviamente conto delle aliquote spettanti alle diverse
categorie degli aventi diritto (70 per il coniuge solo, 60 per il coniuge in presenza di figli, 20 per il
figlio in presenza del coniuge, e cosi via).
Data la particolare complessità delle procedure informatiche che dovranno gestire il nuovo istituto,
l’aggiornamento delle singole posizioni sarà effettuato gradualmente. Con il rateo di aprile 2003 il
29
Fondazione ENPAM
nuovo minimo pensionistico, comprensivo degli arretrati dalla data di decorrenza, sarà pertanto
corrisposto in favore delle seguenti categorie:
- medici ed odontoiatri invalidi, Il cui primo pagamento della pensione ENPAM sia stato effettuato
fino al mese di dicembre 2001;
- nucleo superstiti di iscritti deceduti prima del compimento de1 65° anno di età, con primo
pagamento della pensione indiretta effettuato fino al mese di dicembre 2001, nei soli casi in cui il
nucleo stesso abbia avuto un unico componente sin dalla prima erogazione della pensione (ad
esempio il solo coniuge oppure un solo figlio senza il coniuge, ecc.).
Dal mese di maggio 2003 si procederà all’aggiornamento di tutte le altre posizioni interessate, a
partire dal nucleo superstiti formato da più persone, tenuto conto di coloro che nel frattempo abbiano
perso il diritto a pensione. In un momento successivo, si procederà al ricalcalo delle posizioni dei
titolari di altre pensioni a carico di Enti diversi dall’ENPAM, come risulta dal Casellario centrale
dei pensionati; in questi casi, infatti, dovrà essere accertata la natura di tali pensioni, per poter
valutare la sussistenza del diritto alla maggiorazione.
Per quanto riguarda le pensioni di invalidità e premorienza il cui primo pagamento sia stato effettuato
tra i1 mese di gennaio 2002 ed i1 mese di dicembre 2002, l’aggiornamento verrà effettuato dopo
l’acquisizione dei relativi dati da parte del Casellario centrale dei pensionati, e quindi verosimilmente
a partire dal rateo di agosto 2003. Gli Enti erogatori di pensione, infatti, comunicano al Casellario
alla fine del mese di febbraio di ciascun anno i dati relativi alle pensioni in godimento (per INPS ed
INPDAP si é riscontrato un ritardo nella comunicazione di circa due mesi rispetto al mese di
inserimento) e ricevono l’elaborazione complessiva del Casellario alla fine del mese di giugno del
medesimo anno; pertanto, l’Ente verrà in possesso dei dati relativi ai soggetti collocati in pensione
a partire da gennaio 2002 e fino a dicembre 2002 soltanto alla fine del prossimo mese di giugno.
Con riferimento, infine, ai soggetti che sono stati collocati in pensione a partire dalla mensilità di
gennaio 2003 ovvero saranno pensionati nei prossimi mesi, la corresponsione della maggiorazione
prevista dalle nuove norme sarà subordinata alla produzione di idonea certificazione comprovante
che essi non godono di altre pensioni, oltre quelle liquidate dall’ENPAM, oppure, in caso ne godano,
attestante la loro natura ed il loro importo annuo. La richiesta di tale documentazione verrà effettuata
dai competenti Uffici dell’Ente con apposita comunicazione; per il futuro, la documentazione stessa
dovrà essere acclusa al modulo di domanda delle prestazioni in parola.
Si ritiene opportuno precisare che la scelta di attribuire le maggiorazioni soltanto ai trattamenti con
decorrenza successiva al 1° gennaio 1998, é stata compiuta per ripristinare una certa equità fra le
diverse generazioni di pensionati. Infatti, proprio da quella data, nel conteggio delle prestazioni di
invalidità assoluta e permanente e di premorienza dei Fondi Speciali, l’età di riferimento per il
calcolo della pensione è stata ridotta da 70 a 65 anni, con una generale riduzione degli importi dei
trattamenti rientranti in queste tipologie.
Gli Uffici dell’Ente restano a disposizione per ogni ulteriore precisazione o chiarimento.
IL VICE DIRETTORE GENERALE
(Dott. Viviani G. Troso)
30
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
L’intervento del Presidente degli Odontoiatri
Dr. Giuseppe Guarnieri all’assemblea ordinaria degli iscritti
agli albi dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri della
provincia di Cosenza del 06/04/2003
È da 13 anni che sono Presidente degli Odontoiatri e per la prima volta sento la necessità di prendere
la parola in questa assemblea.
Credo sia a tutti nota la conflittualità da noi vissuta all’interno dell’Ordine con la componente
medica.
Con l’insediamento dell’attuale Consiglio in questa nuova legislatura la Commissione degli
Odontoiatri, facendo appello al proprio senso di responsabilità nei confronti dei colleghi che ci
hanno onorato della loro fiducia, ha deciso di fare il primo passo per ricucire lo strappo esistente,
manifestando ufficialmente la nostra concreta disponibilità a superare i contrasti e le incomprensioni
che nel decorso triennio avevano costretto i rappresentanti degli odontoiatri ad astenersi dai lavori
consiliari.
Però presupposto imprescindibile per la ricostituzione di una clima di ritrovata unità e di
collaborazione doveva essere - ovviamente - il rispetto delle reciproche esigenze e delle rispettive
competenze.
Purtroppo cosi non è stato! Difatti in queste prime tre sedute il consiglio ha sempre adottato
deliberazioni che non solo sono assolutamente irrispettose delle categoria odontoiatrica... ma sono
addirittura illegittime e provocatorie.
Non entro nel merito per non tediarvi, ma vi assicuro che i fatti saranno oggetto di una prossima
attenta valutazione non solo della Commissione Odontoiatri, ma di tutta la Categoria.
Tuttavia perché sia chiaro a tutti quale sia il clima ed il modo di operare di questo Consiglio, desidero
sottoporre alla Vs. attenzione le vicende che hanno caratterizzato l’approvazione del bilancio da
parte dei Consiglieri. La componente odontoiatrica pur rappresentando circa 1/5 degli iscritti e
apportando 1/5 delle quote di iscrizione all’ordine, dispone annualmente soltanto dell’importo di
euro 4.354,00 che sono pari a L. 8.430.519. Nonostante la palese esiguità di tali fondi, la Commissione
Odontoiatri, nell’anno 2002, pur avendo organizzato tra l’altro corsi di aggiornamento E.C.M. gratuiti
per tutti gli iscritti ed un congresso con relatori di fama internazionale, quali lo scienziato Robert
Gallo, grazie ad una gestione oculata protratta negli anni, è riuscita ad accantonare attualmente
risparmi pari a circa euro 9.600. Ebbene in sede di approvazione di bilancio preventivo, il Consiglio,
con un comportamento che non ha precedenti nel passato, non soltanto non si è premurato di richiedere
il parere della Componente odontoiatrica, ma è addirittura arrivato a sottrarre alla disponibilità
della Commissione le somme che questa aveva diligentemente accantonato, accampando prima
surrettizi pretesti giuridici e poi adducendo necessità collegate all’esigenza dell’acquisto di una
nuova sede dell’Ordine. Per intenderci su un bilancio di un miliardo di vecchie lire si ritiene
necessario, per fare economia, appropriarsi dei risparmi degli odontoiatri che dispongono di meno
di 8.500.000 di vecchie lire. Chi è stato attento ad amministrare viene penalizzato da questo Consiglio.
Ma non è finita qui: poichè solo in forza di questa circostanza siamo venuti a conoscenza del progetto
del Consiglio di acquistare una nuova sede. Ancora una volta, ahimè, i rappresentanti Odontoiatri
non sono stati informati di una determinazione cosi importante, che è stata assunta unilateralmente,
sebbene comporti concreti effetti ed impegni economici per tutti gli iscritti a quest’Ordine.
31
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
II fatto più grave è che questo argomento non è mai stato inserito in un ordine del giorno di seduta
consiliare.
È agli occhi di tutti, fatto ancora più sconcertante, che oggi ci viene chiesta, con un’evidente
disinvoltura, “l’autorizzazione alla stipula di un mutuo per l’acquisto della nuova sede”, sorvolando
su termini, costi, modalità dell’acquisto e del mutuo e sulla sorte della attuale sede dell’Ordine che
è di Ns. proprietà. Ho parlato di costi: certo, perché la maggior parte dei dentisti ha la doppia
iscrizione e, di conseguenza, se dovesse esserci, come si paventa, un aumento della quota di iscrizione,
su di noi si abbatterebbe un doppio aumento.
Oggi, l’assemblea è stata chiamata ad autorizzare la stipula di un mutuo per l’acquisto di una nuova
sede. Ciò significa che la decisione dell’acquisto è già stata presa e qui si chiede solo di autorizzare
l’accensione del mutuo, ovvero di convalidare una scelta altrui, addossandoci, però, direttamente
gli oneri che da tale decisione derivano. Sarebbe buona norma che prima di richiedere l’autorizzazione
degli iscritti all’assunzione di impegni cosi rilevanti si facciano conoscere a tutti quelle che possono
essere le effettive esigenze, le possibili alternative, analizzarle e poi sottoporle al vaglio di chi è
veramente deputato a decidere: cioè tutti gli iscritti.
Questo progetto di acquisto potrebbe anche essere condivisibile, ma quello che non è sicuramente
condivisibile è tutta questa fretta e sommarietà, occorrerebbe invece analizzare bene alcuni aspetti
e le eventuali conseguenze che ne potrebbero derivare: per esempio è di pochi giorni fa l’approvazione
di un decreto alla Camera dei Deputati che prevede la possibilità dei Comuni di distaccarsi dall’attuale
Provincia di appartenenza, mediante un semplice referendum popolare. Nella nostra realtà è noto
che il Comune di S. Giovanni in Fiore vuole da tempo separarsi dalla Provincia di Cosenza, per
passare con quella di Crotone e che la Regione Calabria ha già espresso parere favorevole in ordine
alla costituenda Provincia di Castrovillari, che in caso di istituzione comprenderebbe anche i popolosi
e fiorenti Comuni della fascia ionica, come Corigliano, Rossano, Cassano, Trebisacce, Cariati. E se
anche il Tirreno, con Paola o Scalea, intendesse assumere analoga iniziativa?
Tutto ciò determinerebbe quantomeno un dimezzamento o una contrazione ancora maggiore del
numero degli iscritti al nostro Ordine ed un esponenziale aumento della quota di iscrizione per far
fronte all’eventuale pagamento del suddetto mutuo ed ahimè ancora una volta agli Odontoiatri,
doppi iscritti, toccherebbe un doppio aumento.
E se presto, come disposto dalla Comunità Europea, dovessimo avere il nostro agognato Ordine
autonomo?
Come verranno liquidati gli odontoiatri? E se anche gli ex iscritti, distaccatisi rivendicassero diritti
sulle somme erogate per il mutuo o sulle somme incassate con l’eventuale vendita o la locazione
della vecchia sede?
E a tale proposito, che fine fa questa sede - centralissima- che ha sicuramente, penso per tutti, oltre
un valore affettivo anche un valore economico e di mercato, sia che si decidesse di venderla che di
darla in locazione?
E ricordo che da quest’anno abbiamo tutti l’obbligo di dover pagare l’ONAOSI?
Questi e tanti altri interrogativi, cosi importanti e con effetti diretti sulla sfera di ognuno di noi,
necessitano di risposte e di risposte adeguate. Per questo diciamo no a questo modo di fare
improvvisato e poco chiaro, che potrebbe mettere tutti, soprattutto i più giovani, davanti a situazioni
di non facile soluzione.
32
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
In questi giorni abbiamo tenuto diverse riunioni e contattato centinaia di colleghi i quali hanno
manifestato il proprio disappunto per tutte queste vicende.
Riteniamo, pertanto, di non dover dare deleghe in bianco a nessuno, in particolare ad un Consiglio
ancora a noi manifestatamene ostile.
Dr. Giuseppe Guarnieri
FAX
Al Presidente ed al Consiglio
dell’Ordine dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri
Cosenza
SEDE
Oggetto: Convocazione Consiglio
del 09/04/2003
In relazione alla convocazione in oggetto pervenuta soltanto ieri e per giunta per via telefonica,
avente all’ordine del giorno sembrerebbe il solo argomento “tassa annuale individuale
iscritti......determinazioni”, i rappresentanti la categoria Odontoiatrica in Consiglio, ribadiscono,
a nome anche della Commissione Odontoiatri, quanto già rappresentato dal loro Presidente
nell’intervento svolto nell’Assemblea del 06/04/2003 e con particolare riferimento all’argomento
odierno reiterano il loro dissenso a qualsivoglia aumento di quota a carico degli iscritti.
Distinti saluti.
II Presidente della Commissione
Odontoiatri
Dr. Giuseppe Guarnieri
Cosenza, 09/04/2003
33
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
A tutti gli Odontoiatri - liberi professionisti
Oggetto: E.C.M. Professione odontoiatrica.
Cari Colleghi,
a dimostrazione del lavoro compiuto e della coerenza delle posizioni da noi sempre sostenute,
pubblichiamo di seguito la lettera inviata dal Dr. Raffaele D’ari, Vice Presidente della Commissione
Nazionale E.C.M., alla F.N.O.M.C.eO., che chiarisce in modo inequivocabile l’obbligatorietà del
programma di formazione continua per gli esercenti l’odontoiatria.
Il documento riconosce in modo chiaro la posizione responsabile assunta da tempo dalla nostra
Commissione Odontoiatri, da tutti i Presidenti di Commissione Odontoiatri e dalla Commissione
Nazionale, ma desideriamo confermare le perplessità, più volte espresse, sull’impostazione globale
del Dlgs. 229/99 in materia di E.C.M. che deve essere, a nostro avviso, rimodulata ed interpretata
per quanto concerne la libera professione.
La Commissione Odontoiatri
II Presidente
Dr. Giuseppe Guarnieri
Ministero della Salute
Roma 14-02-2003
Al dottor Giuseppe Renzo
FNOMCeO – Commissione per iscritti all’albo degli Odontoiatri
OGGETTO: ECM. Professione Odontoiatrica.
Si riscontra la nota n. 7365 del 18 dicembre 2002 con la quale è stato posto il problema
dell’obbligatorietà o meno per gli odontoiatri liberi professionisti di ottemperare a quanto previsto
dal decreto legislativo n. 229 del 1999 in materia di formazione continua.
Al riguardo si conferma, prescindendo dalla lettera delle disposizioni che hanno disciplinato la
materia, che l’orientamento del Ministro, desumibile anche dallo schema di Piano sanitario nazionale
2002/2004, ormai in corso di approvazione, e della Commissione nazionale per la formazione
continua risultante dalle determinazioni già assunte e pubblicate nel sito ministeriale, è per la
obbligatorietà del programma di formazione continua per tutti i professionisti sanitari, sia dipendenti
che liberi professionisti.
Tale orientamento, essendo stato recepito nell’accordo Ministero della salute-Regioni del 20 dicembre
2001, che ha fatte proprie le determinazioni assunte dalla Commissione nazionale per la formazione
34
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
continua fino alla predetta data, vincola tutti i soggetto, istituzionali e non coinvolti nell’attività
formativa e può essere modificato solo attraverso un nuovo accordo.
È appena il caso di rilevare, pertanto, che, in base alle vigenti disposizioni di legge, in prospettiva
solo la partecipazione al programma ECM consentirà di ottenere il finanziamento, in tutto o in
parte, degli eventi formativi riguardanti anche i liberi professionisti da parte delle industrie
farmaceutiche e di dispositivi medici.
Per quanto concerne, poi, gli odontotecnici, si rileva che, essendo la obbligatorietà del programma
ECM per detta categoria sancita nell’accordo del 20 dicembre 2001, qualsiasi indirizzo diverso
espresso dalla Commissione per essere vincolante deve comunque essere recepito in un nuovo
accordo Ministero-Regioni.
Il Capo Dipartimento
Vice Presidente della Commissione ECM
Raffaele D’Ari
PROGRAMMA DI E.C.O.
(EDUCAZIONE CONTINUA IN ODONTOIATRIA)
ANNO 2003
A CURA DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI
Cari Colleghi,
la Commissione Odontoiatri ha elaborato per l’anno in corso il seguente programma per la formazione
continua in odontoiatria.
Per tali corsi, la cui iscrizione sarà come al solito gratuita per tutti, è stato richiesto l’accreditamento
presso la Commissione E.C.M. del Ministero della Salute per l’assegnazione dei crediti formativi.
15 novembre 2003 :
Corso Cad-Cam - Cerec 3 (Odontoiatri ed Odontotecnici)
tenuto da Prof. Ettore Epifania,
Dr.Rosario M. de Simone,
Od. Gaetano Bonifacio
Programma
Programma corso Base Cad-Cam - Cerec 3
Formazione totale ore 8
Relatori : Prof. Ettore Epifania, Dr. Rosario M. de Simone, od .Gaetano Bonifacio.
Mattina ore 9,00
35
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
Sviluppo ed evoluzione della tecnologia cad-cam applicata, introduzione e comparazione delle
principali metodiche cad-cam disponibili.
Evoluzione dei sistemi di impronta Tridimensionale Ottica, del Software e delle Macchine CAM. (
Prof. Ettore Epifania)
Materiali Utilizzabíli dal Cerec per la tecnica diretta ,indicazioni e linee guida :
-Ceramica Feldspatica Vita mark II composizione chimica e caratteristiche fisico-meccaniche;
-Ceramica Leucitica ivoclar procad composizione chimica e caratteristiche fisico-meccaniche
-Composito 3M Z1OO: indicazioni cliniche ,composizione chimica e caratteristiche fisicomeccaniche. (dott. R.M. de Simone)
Indicazioni e controindicazioni dei differenti materiali utilizzabili per la tecnica indiretta Materiali
per la tecnica indiretta Cerec :
Vita Inceram Spinell -composizione chimica e caratteristiche fisico- meccaniche,
Vita Inceram Alumina -composizione chimica e caratteristiche fisico- meccaniche,
Vita inceram Zirconia -composizione chimica e caratteristiche fisico- meccaniche,
Vita inceram Zirconio - ittrio composizione chimica e caratteristiche fisico- meccaniche
(dott. R.M. de Simone, od. Gaetano Bonifacio)
Indicazioni del Cerec 3 nei settori latero posteriori: presentazione di casi clinici e discussione
(dott. R.M. de Simone)
Indicazioni del Cerec 3 nei settori anteriori: presentazione dei casi clinici e discussione
(dott. R.M. de Simone)
Indicazione del Cerec inlab nella protesi su monconi dentali: Corone singole, Ponti di tre elementi.
(dott. R.M. de Simone, od. Gaetano Bonifacio)
Indicazione del Cerec inlab nella protesi su impianti: Corone singole (avvitate e cementate), abutment,
ponti su impianti (dott. R.M. de Simone, od. Gaetano Bonifacio)
Introduzione al software Cerec 3D: descrizione delle procedure operative di progettazione Cad e
delle opzioni principali presenti nel software (dott. R.M. de Simone)
Modalitá di preparazione dedicata per restauri diretti ed indiretti con Cad - Cam
(dott. R.M. de Simone)
L’adesione dei manufatti ceramici al dente naturale -ritenzione meccanica e chimica.:
Mordenzatura della ceramica e dei tessuti dentari, Adesivi smalto-dentinali, Silani
Procedure step by step per la realizzazione di restauri ceramici realizzati con metodica diretta ed
indiretta (dott. R.M. de Simone, od. Gaetano Bonifacio)
Pausa pranzo ore 13,00
Ripresa dei lavori ore 14,00
29 novembre 2003 :
Corso di “Pedodonzia” tenuto dal Dr. Roberto Olivi
Programma
1) Management dello studio
2) Approccio psicologico al piccolo paziente
36
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
3) Prima visita
4) L’anestesia locale e la tecnica di sedazione cosciente
5) Conservativa e endodonzia pedodontica
6) Prevenzione
7) Utilizzo del laser in odontoiatria infantile
8) Uso dellHealOzone in odontoiatria infantile
6 dicembre 2003 :
Corso “Alternative terapeutiche nella riabilitazione orale: dalla protesi parodontale
all’implantologia avanzata” tenuto dal Dr. Mauro Billi
Programma
Argomenti trattati:
-) L’impostazione del piano di trattamento
-) Protesi parodontale: protocolli operativi protesici e chirurgici
-) Pilastri naturali o implantari: criteri di scelta
-) Protocolli chirurgici e protesici nelle riabilitazione impiantare: dalla mono-edentulia alla
edentulia totale
-) Implantologia avanzata: rialzi di seno ed innesti ossei.
Per informazioni e prenotazioni: Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri 0984 41 28 41
– Dr. Giuseppe Guarnieri 0984 75 567
Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
Il Presidente della Commissione Odontoiatrica della FNOMCeO
GIUSEPPE RENZO :
“PER FARE IL DENTISTA OBBLIGATORIO PER TUTTI ESSERE
ISCRITTI ALL’ALBO DEGLI ODONTOIATRI”
La recente approvazione della Legge Comunitaria 2002 sancisce in modo chiaro l’acquisita pari
dignitá fra l’Albo dei Medici e quello degli Odontoiatri.
Come accade in tutti i Paesi dell’Unione Europea anche in Italia la professione odontoiatrica
raggiunge una piena indipendenza e autonomia anche a livello di iscrizione all’Albo.
Cosi si esprime Giuseppe Renzo, Presidente della Commissione Odontoiatrica della Federazione
Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, confermando che tutti coloro che
esercitano l’odontoiatria, ivi compresi i medici specialisti, saranno tenuti ad iscriversi all’Albo
degli Odontoiatri pur mantenendo, è opportuno sottolinearlo, la possibilità della contemporanea
iscrizione all’Albo dei medici chirurghi.
Viene quindi ad essere riconosciuto per legge alle rappresentanze ordinistiche degli Odontoiatri il
controllo su tutti gli esercenti la professione.
37
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
Siamo di fronte ad una tappa importante di un percorso che dovrà vedere l’Italia, finalmente, allinearsi
ai Paesi più progrediti d’Europa anche per quanto riguarda l’esercizio di una professione come
l’odontoiatria particolarmente delicata ed importante per la piena tutela della salute pubblica.
Al Presidente ed al Consiglio
dell’Ordine dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri di Cosenza
La Commissione Odontoiatri dell’Ordine dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri della provincia
di Cosenza, in riferimento al recente caso riportato dagli organi di stampa riguardante un collega
ginecologo, coinvolto in alcune vicende giudiziarie, desidera manifestare il proprio sdegno verso
chi, ancora una volta, in maniera violenta e sleale, attacca e lede l’immagine di un professionista,
ancor prima di conoscere il risultato delle indagini e l’esito dei vari gradi di giudizio. Nell’esprimere
la piena solidarietà al collega, invitiamo l’Ordine a far quadrato ed a reagire con forza contro un
tipo di informazione pericolosa, finalizzata esclusivamente allo scoop giornalistico, senza
preoccuparsi minimamente dei gravissimi danni che tale modo di agire può procurare alla persona
coinvolta ed alla sua famiglia.
Dr. Giuseppe Guarnieri
Presidente
la Commissione Odontoiatri
dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Cosenza
Considerazioni sulla pletora odontoiatrica e sulla legge 264/99:
Secondo recenti dati statistici, in Italia, gli iscritti agli Albi degli Odontoiatri, presso i vari Ordini
Provinciali, sono circa 42.000 (erano quasi la metà, per la precisione 22.063, nel 1991); gli esercenti
la professione di Odontoiatra, in regola, sono oltre 50.000. Di conseguenza il rapporto dentistanumero pazienti, che ha subito un notevole ridimensionamento m questi ultimi anni, e la mancata o
insufficiente programmazione del numero dei dentisti (oltre agli errori del passato, occorre ricordare
che ad oggi esistono in Italia ben 36 corsi di laurea in Odontoiatria!) sono alla base del crescente
fenomeno della sottoccupazione e della cosiddetta “sindrome da poltrona vuota” conseguenti,
principalmente, a pletora. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene corretto il rapporto un
odontoiatra per 2000 abitanti; in Italia, mediamente, tale rapporto è di 1 a 1000 (con proporzioni
ancora più sfavorevoli in alcune aree del Paese) ed è destinato a peggiorare a causa delle varie
sanatorie che, annullando il numero chiuso previsto per l’accesso al corso di laurea in Odontoiatria,
hanno dilatato le immatricolazioni (circa 800) programmate per ogni anno accademico.
38
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
In questo preoccupante contesto, la legge 264/99 (recante norme in materia di accessi ai corsi
universitari, con applicazione a partire dall’anno accademico 2000/2001) dovrebbe tutelare la
programmazione degli accessi al corso di laurea in Odontoiatria, in sintonia con le Direttive Europee
che impongono il rispetto di accordi comunitari in materia di formazione universitaria affinchè le
conoscenze teorico-pratiche, acquisite nel corso di un iter formativo basato su criteri uniformi,
garantiscano una preparazione qualificata ad in numero programmato di neolaureati a tutela, in
definitiva, dell’esercizio e del livello qualitativo della professione.
L’auspicio è che, d’ora in poi, non ci sia più spazio per sanatorie o per “titoli equipollenti” e che ci
si adegui, una volta per tutte, ai partner europei, che da tempo hanno regolamentato l’accesso
all’istruzione universitaria prevenendo il sovrannumero (basti pensare a Inghilterra e Svezia, i cui
rispettivi Sistemi Sanitari ricercano oggi personale medico vario compresi i dentisti!) senza creare
situazioni complesse e confusionarie come, purtroppo, avvenuto m Italia, dove il numero dei dentisti
è cresciuto eccessivamente negli ultimi anni soprattutto perchè si è stentato a riconoscere nel corso
di laurea a numero programmato in Odontoiatria, l’unico e valido iter formativo per il rilascio del
titolo necessario all’esercizio professionale.
Dott. Antonio Mangione
Agenzia Ansa (28/05/2003)
FALSI IGIENISTI
Sono 480 gli igienisti dentali che, in tutta Italia, hanno conseguito indebitamente il diploma di
igienista dentale perché ottenuto attraverso corsi non riconosciuti. I sei titolari dell’organizzazione
che li ha adescati attraverso “una massiccia attività di marketing” sono stati arrestati dai carabinieri
con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso. Ne da notizia il Comando
Carabinieri per la Sanità, specificando che l’operazione è stata condotta dai Nas di Cremona nelle
province di Treviso, Torino, Cuneo e Napoli. Le sei ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip
del Tribunale di Torino sono a carico di “procacciatori di aspiranti igienisti dentali, pseudo insegnanti,
esaminatori e titolari di scuola privata parifícata”. L’organizzazione attirava attraverso una massiccia
attività di marketing aspiranti igienisti dentali cui rilasciava attestati di specializzazione che si
assicurava come abilitanti alla professione sanitaria, ma in realtà non riconosciuti dai competenti
organi pubblici, in quanto rilasciati senza alcuna autorizzazione e “firmati” da scuole inesistenti.
39
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
D.P.R. del 17 febbraio 1992 – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 2 giugno 1992
TARIFFARIO MINIMO DELLE PRESTAZIONI ODONTOIATRICHE
VISITE
Visita unica o prima in ambulatorio
Visita specialistica: aumento del 50% sulla tariffa sopra indicata
ANESTESIA
Anestesia di superficie
Anestesista locale o loco-regionale per infiltrazione
Anestesista tronculare
euro 12,91
euro 20,66
euro 30,99
euro 41,32
STOMATOLOGIA
IGIENE ORALE E PARODONTOLGICA
Ablazione del tartaro
Levigatura delle radici (per 6 denti)
legature dentali extracoronali (per 4 denti)
Legatura denti intracoronali (per 4 denti)
Placca di svincolo
Molaggio selettivo parziale
Molaggio selettivo completo
Courettage gengivale (per 4 denti)
Gengivectomia (per 4 denti)
Lembo gengivale (per 4 denti)
Lembo muco gengivale (courettage a cielo aperto, posizionato apicalmente
Amputazioni radicolari (per radice, escluso il lembo di accesso)
Chirurgia ossea resettiva (incluso il lembo di accesso)
Innesto autogeno (sito singolo incluso lembo di accesso)
Innesto autogeno (sito multiplo incluso lembo di accesso)
Innesto di materiale bicompatibile (sito singolo)
Innesto di materiale bicompatibile (sito multiplo)
Lembi (liberi o peduncolari) per la correzione di difetti muco-gengivali
CHIRURGIA
Estrazione semplice di dente o radice
Estrazione complicata di dente o radice
Estrazione di un dente in soggetto sottoposto a narcosi in circuito (escluso
compenso per anestesia) per ogni dente
Estrazione di dente o di radice in inclusione ossea parziale
Estrazione di dente o di radice in inclusione ossea totale
Interventi di piccola chirurgia orale (incisione di ascesso, piccole sequenstrotomie, emorragie alveolari, toilette chirurgica alveolare-ulotomia)
Intervento per flemmone delle logge perimascellari
Intervento per biopsie (escluso esame istologico)
Medicazione chirurgica, lavaggi e drenaggi, trattamento alveolite (per seduta)
Apicectomia (cura canalare a parte)
Rizotomia
40
euro 36,15
euro 36,15
euro 41,32
euro 87,80
euro 216,91
euro 41,32
euro 258,23
euro 108,46
euro 108,46
euro 185,92
euro 242,73
euro 41,32
euro 325,37
euro 351,19
euro 387,34
euro 402,84
euro 433,82
euro 216,91
euro 20,66
euro 30,99
euro 20,66
euro 77,47
euro 118,79
euro 38,73
euro 28,41
euro 30,99
euro 10,33
euro 72,30
euro 36,15
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
Asportazioni cisti mascellari
Asportazioni di epulide senza resezione del bordo alveolare
Asportazioni di epulide con resezione del bordo alveolare
Intervento chirurgico proprotesico (livellamento creste alveolari, eliminazioni
sinechie mucose, frenulectomie, tori palatini, tori mandibolari, osteomi)
Riduzione manuale di lussazione della mandibola
Asportazione di cisti mucose o piccole neoplasie benigne della lingua, delle
guance, del palato o del labbro e del pavimento orale
euro 185,92
euro 56,81
euro 134,28
euro 118,79
euro 36,15
euro 113,62
IMPLANTOLOGIA
IMPIANTI IUXTA OSSEI O SOTTOPERIOSTEI
Struttura parziale in lega stellitica chirurgica per monoimpianto
euro 325,37
Struttura parziale in lega stellitica chirurgica nelle libere distali per sella
euro 488,05
Struttura parziale in lega stellitica chirurgica (zone anteriori, superiori ed
inferiori)
euro 542,28
euro 826,33
Struttura totale in lega stellitica chirurgica per arcata
Struttura in titanio o ricoperte da materiali bioinerti 30% di maggiorazione
sulle cifre sopraelencate
NB.:
1) Il prezzo non va conteggiato per moncone, perchè i costi di intervento e di laboratorio non
sono in relazione al numero di monconi, ma al disegno ed all’estensione della struttura.
2) Le cifre sopra riportate sono comprensive di:
primo intervento preparatorio;
porta impronte individuali;
presa d’impronta;
sutura provvisoria;
secondo intervento (dopo 15 gg. circa);
posizionamento della struttura;
sutura definitiva.
IMPIANTI ENDO-OSSEI
Impianto a vite in metallo biotollerabile:
per vite mobile
a moncone fisso
Impianto ad ago in metallo biotollerabile:
a moncone prefabbricato
per ago a moncone in resina
per ago con saldatura
Impianto a lama in metallo biotollerabile:
a moncone fisso
a moncone mobile
Per impianti metallici ricoperti da materiali bioinerti o impianti non metallici
(ceramiche, carbon vitrous ed altri) 30% in più delle tariffe sovraesposte
euro 258,23
euro 325,37
euro 103,29
euro 87,80
euro 123,95
euro 361,52
euro 433,82
NB.: Negli impianti a lama non è stata fatta differenza tra uno o due monconi, perchè prezzo di
acquisto del manufatto e tempi di intervento presentano differenze trascurabili.
41
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
CONSERVATIVA
Cavità di I e V classe di Black
Cavità di II classe di Black con perdita di due pareti
Cavità di II classe di Black con perdita di tre pareti
Cavità di III classe
Cavità di IV classe
Ricostruzioni coronali con ricopertura di una o più cuspidi in amalgama d’argento
Ricostruzioni coronali in materiale composito
Sigillatura di solchi (per dente)
Trattamento chimico della ipersensibilità dentale e profilassi della carie dentale
con applicazioni topiche di oligoelementi (ogni due elementi dentali)
ENDODONZIA
Incappucciamento diretto della polpa (ott. coronale a parte)
Amputazione coronale della polpa (pulpotomia) e otturazione del cavo
pulpare (ott. coronale a parte)
Rimozione della polpa e strumentazione (preparazione):
per canale
otturazione per canale
pronto soccorso endodontico
apecificazione
(non è prevedibile il numero di sedute - da un minimo di 4 ad un massimo di 10) a seduta
sbiancamento a seduta
apertura camera pulpare
preparazione di un canale già trattato
posizionamento della diga
ricostruzione per permettere il posizionamento della diga
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
25,82
51,65
67,14
51,65
56,81
92,96
67,14
15,49
euro 12,91
euro 25,82
euro 41,32
euro 20,66
euro 18,08
euro 20,66
euro
euro
euro
euro
euro
euro
25,82
25,82
12,91
41,32
12,91
20,66
NB.; Il trattamento canalare si intende comprensivo di quattro radiografie di controllo endorali
ad esclusione di quella diagnostica.
ORTODONZIA
Analisi degli spazi con set-up
Analisi gnatologica con montaggio dei modelli in articolare a valori medi
Placca diagnostica semplice
Placca funzionalizzata
Rilievo impronte e preparazione dei modelli di studio
TERAPEUTICA
Correzioni di anomalia di classe 1 di Angle e di classe 1 basale:
con apparecchiature rimovibili o funzionali per anno (due arcate)
con apparecchiature fisse per arcata per anno
Correzioni di anomalia di classe 2 e 3 di Angle e di classe 2 e 3 basale:
con apparecchiature rimovibili o funzionali per anno (due arcate)
con apparecchiature fisse per arcata per anno
Riparazione di apparecchi rimovibili
Riparazione di apparecchiature fisse (per arcata)
Rifacimento di apparecchio rimovibile (per perdita da parte del paziente)
42
euro
euro
euro
euro
euro
108,46
77,47
25,82
309,87
30,99
euro 516,46
euro 619,75
euro
euro
euro
euro
euro
619,75
619,75
25,82
25,82
154,94
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
Apparecchiatura per contenzione per arcata e per anno
(fino ad un massimo di 3 anni)
Mantenitore di spazio - schermo labiale - griglia linguale
euro 258,23
euro 206,58
Per le voci che non compaiono nel presente tariffario l’Ordine riconoscerà le tariffe preventivamente
concordate tra medico e paziente.
PROTESI
Rilievo impronte e preparazione modelli di studio
Ceratura diagnostica in articolare
Corona fusa o elemento di protesi in L.N.P. (lega non preziosa)
Corona fusa o elemento di protesi fissa in L.N.P. con faccetta in resina
Corona fusa o elemento di protesi fissa in L.P. (lega preziosa)
Corona fusa o elemento di protesi in L.P. con faccetta in resina
Corona in ceramica o elemento di ponte in L.N.P. e ceramica
Corona in ceramica o elemento di ponte in L.P. e ceramica
Corona in L.P. con perno di ritenzione endocanalare fuso e resina
Corona in L.P. con perno di ritenzione endocanalare prefabbricato e resina
Corona in L.P. e ceramica con perno di ritenzione endocanalare fuso
Corona in L.P. e ceramica con perno di ritenzione endocanalare prefabbricato
Perno moncone in L.P. con perno fuso
Perno moncone in L.P. con perno prefabbricato
Perno moncone prefabbricato in L.N.P. e resina composita o amalgama
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
30,99
237,57
185,92
196,25
227,24
237,57
294,38
346,03
237,57
211,75
377,01
377,01
134,28
129,11
51,65
PROTESI FISSA - PROTESI MOBILE
Corona provvisoria a giacca in resina
Elemento di protesi provvisoria in resina
Corona provvisoria in resina con cappa in L.P.
Corona a giacca in ceramica
Corona a giacca in ceramica vetrosa e allumina
Intarsio occlusale in L.P.
Intarsio O.D.; O.M. in L.P.
Intarsio M.O.D. in L.P.
Onlay in L.N.P.
Onlay in L.P.
Onlay in ceramica vetrosa
Corona 3/4 in L.P.
Fissaggi con 3/4 a intarsi (per ogni saldatura in più)
Rimozione corona singola stampata
Rimozione corona singola fusa
Rimozione di protesi fissa (per ogni elemento pilastro)
Rimozione di perno radicolare prefabbricato
Rimozione di perno radicolare fuso
Palato per protesi totale in L.P. (oltre alla protesi)
Ribasamento di protesi parziale sistema diretto
Ribasamento di protesi parziale sistema indiretto
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
25,82
36,15
61,97
309,87
464,81
154,94
206,58
206,58
206,58
284,05
43
232,41
25,82
10,33
20,66
20,66
33,57
46,48
103,29
67,14
67,14
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
PROTESI FISSA-MOBILE
Ribasamento di protesi totale sistema diretto
Ribasamento di protesi totale sistema indiretto
Riparazione per frattura completa di protesi totale
Riparazione per frattura parziale di protesi totale (meno di 1/5)
Riparazione di protesi totale per distacco di 1 elemento (per elemento)
Cappette doppie tipo Amsterdam in L.P.
Corona fusa fresata
Corona oro ceramica fresata
Gancio doppio in L.N.P. fresata
Gancio doppio in L.P. fresata
Attacco di semiprecisione fuso in L.N.P.
Attacco di semiprecisione fuso in L.P.
Attacco di precisione o cerniera prefabbricato in L.N.P.
Attacco di precisione o cerniera prefabbricato in L.P.
Registrazione dei rapporti intermascellari con arco facciale e
studio del caso in articolazione
Registrazione dei rapporti intermascellari con apparecchiature elettroniche o
elettromiografiche e studio del caso (per seduta)
Placca di svincolo
Molaggio selettivo con aggiustaggio tot. dell’occlusione
comprensivo del controllo della laterità
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
87,80
103,29
30,99
232,41
309,87
413,17
41,32
67,14
(1)
(1)
(1)
(1)
euro 103,29
vedi sezione
ortodontica
vedi
pardontologia
vedi
pardontologia
1) Queste voci devono essere computate al lordo del costo di laboratorio e del materiale di listino.
PROTESI MOBILE
Protesi mobile parziale in resina di un solo elemento più ganci
Per ogni elemento in più
Protesi mobile parziale in resina con una sella libera di 1, 2 o 3 molari
Protesi mobile totale per arcata con denti in resina
Protesi mobile totale per arcata con denti in porcellana
Gancio a filo in L.N.P.
Gancio a filo in L.P.
Gancio fuso in L.N.P.
Gancio fuso in L.P.
Protesi scheletrata mobile in cromo cobalto o metalli similari non nobili di 1
solo elemento con 2 ganci appoggio elastico e ritenzione
Per ogni elemento in più
Protesi scheletrata in cromo cobalto a sella libera con 2 ganci di 1, 2 o 3 molari
Lo stesso in lega preziosa
Per ogni gancio di appoggio elastico e
ritenzione in più oltre ai 2 in cromo cobalto
Lo stesso in L.P.
Palato per protesi tot. in cromo cobalto oltre alla protesi
Riparazione faccetta in resina
44
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
36,15
25,82
113,62
516,46
542,28
10,33
36,15
36,15
77,47
euro
euro
euro
euro
206,58
36,15
258,23
464,81
euro
euro
euro
euro
15,49
41,32
67,14
41,32
PAGINA DELL’ODONTOIATRA
Riparazione faccetta in ceramica
Perni parapulpari in ritenzione in L.P. (per perno)
Maryland bridge splint
Maryland bridge per elemento sostituito
euro
euro
euro
euro
41,32
30,99
191,09
180,76
Per protesi speciali ed eventuali voci non indicate nel presente tariffario, saranno riconosciute le
tariffe preventivamente comunicate dall’odontoiatra al paziente.
RADIOLOGIA ODONTOIATRICA
Radiografia endorale:
per due denti vicini
per ogni radiogramma in più
arcata dentaria completa
Radigrafia panoramica superiore ed inferiore con tubo endorale; ortopantomografia
Teleradiografia (vedi check-up ortodontico):
scialografia con mezzo di contrasto (operat. escluso)
esame diretto ghiandole salivari
PRESTAZIONI DI DIAGNOSTICA RADIOLOGICA
Articolazioni temporo-mandibolari Apparecchiatura
Esame diretto
(convenzionale)
Tomografia
Esame polifasico (Rx; tomo)
Arcate dentarie
Endorali
(convenzionale)
Ortopantomografia
(ortopantomografo)
Ghiandole salivari
Esame diretto
(convenzionale)
Scialografia
Ecografia
(5-7 mHz)
Esame polifasico (Rx; scialo; eco)
45
euro 15,49
euro 10,33
euro
vedi
radiologia
diagnostica
euro 67,14
euro 30,99
euro 41,32
euro 61,97
euro 87,80
euro 15,49
euro 30,99
euro 30,99
euro 67,14
euro 51,64
euro 103,29
OPINIONI E CONTRIBUTI
Pre.mo sig. presidente
Ordine dei Medici
Cosenza
C.so Italia
Carissimo,
mi perdonerai per il tono, forse troppo cordiale, ma approfitto della simpatia e della stima che mi
dimostri ogni volta che ci incontriamo. E, inoltre, preferisco che questa mia lettera sia più
confidenziale che ufficiale per quello che voglio comunicarti.
E’ la ennesima volta che mi trovo in situazioni che definire irritanti è poco.
Ti espongo i fatti:
da parte di più ginecologi e dermatologi mi pervengono prescrizioni di farmaci per motivi diversi
(Irsutismo, Infertilità di coppia ecc.) da quelli previsti come indicazioni nel foglietto illustrativo e
per i quali, è evidente, sono stati registrati. Ultimo esempio:
prescrizione di “Eulexin” (flutamide) in una donna di circa 30 anni (per motivi validissimi e per i
quali non ho niente da dire). Il problema sorge quando si pensa solo poco poco al fatto che il
farmaco ha come unica e sola indicazione il carcinoma della prostata.
Il collega ginecologo ha fatto secondo me due errori:
1) non ha ottenuto il consenso informato del paziente
2) non ha informato la paziente che il farmaco doveva essere acquistato in quanto non
prescrivibile in fascia A sul ricettario regionale
nonostante una lunga spiegazione la mia paziente ha “cambiato medico” (sic!) ed ha trovato un
collega che non solo non si è posto alcun problema ma ha prescritto tranquillamente il farmaco su
ricettario regionale.
E’ appena il caso di precisare che il fatto di aver “perso” l’assistito è assolutamente irrilevante
anche se resta l’amarezza di aver avuto una revoca per motivi assolutamente ingiusti e per i quali,
semmai, avrei dovuto avere un plauso!
Ebbene, nel chiederti scusa per averti fatto perdere un po’ di tempo, ti prego di ricordare ed evidenziare
in qualche modo a tutti i colleghi che questo comportamento prescrittivo ha come unico effetto
quello di “.. metterci l’un contro l’altro armati” e di perdere decoro nei confronti dei pazienti.
Ti ringrazio per la disponibilità e ti saluto cordialmente
Antonio D. Devuono
Mangone 20-11-2002
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OPINIONI E CONTRIBUTI
Spett. Redazione del Bollettino dell’Ordine dei Medici di Cosenza,
i problemi riguardo la
“PRESCRIZIONE PER INDICAZIONI NON RICONOSCIUTE” di farmaci,
cominciamo a rappresentare per noi Medici di Medicina Generale una costante giornaliera.
Parto innanzitutto da una mia recente esperienza personale riguardo la richiesta di prescrizione in
Fascia A , da parte di un’ assistita ma dietro disinvolta prescrizione specialistica, della Flutamide
(n.c. Eulexin – Schering Plough) per il trattamento dell’acne e di sfumati segni di presunto
iperandrogenismo (peraltro non confermati dagli esami bioumorali da me fatti eseguire alla paziente):
la gravità del problema è stata confermata dalla constatazione che altri colleghi MMG consultati si
sono trovatinelle medesime situazioni con prescrizione specialistica del farmaco in soggetti di sesso
femminile e in giovane età, senza, ovviamente, che lo specialista in questione avesse segnalato o
edotto la paziente sulla classe di prescrivibilità del farmaco stesso.
Il farmaco in questione, come risulta dalla scheda tecnica (vera carta identità dello stesso e documento
a cui verosimilmente i Medici di Medicina Generale devono sempre strettamente attenersi all’ uso
dello stesso) “è un antiandrogeno non steroideo, caratterizzato da potenti effetti antiandrogeni” e
con “effetti antiandrogeni altamente specifici, principalmente diretti verso la prostata, che
rappresenta l’organo bersaglio”; ed infatti come indicazioni terapeutiche è testualmente riportato
che “è indicato quale monoterapia (con o senza orchiectomia) o in associazione con un agonista
LHRH del carcinoma prostatico in stadio avanzato sia di pazienti non precedentemente sottoposti
ad alcuna terapia specifica sia di quelli che non hanno risposto o che sono divenuti refrattari al
trattamento ormonale”.
La specificità della Flutamide, qualora ce ne fosse ancora bisogno, è poi ribadita quando nella
scheda tecnica si precisa che “ L’uso di Eulexin compresse è indicato solo nei pazienti di sesso
maschile” mentre, ad evitare facili banalizzazioni nell’ uso della stessa molecola si ricorda che “ci
sono state segnalazioni di morte conseguenti a grave insufficienza epatica associata all’ uso di
Flutamide”.
Correttamente nella vostra rivista ponete spesso l’accento sulle responsabilità personali del Medico
di Medicina Generale che trascriva sul ricettario regionale farmaci prescritti da altri per indicazioni
cliniche non riconosciute dal Ministero della Sanità, sulla possibilità contestazione del reato di
Truffa ai danni dello Stato (art. 640 C.P.) e sulla ipotesi di responsabilità colposa risarcibile (sentenza
n. 3599 del 18/4/97 della Cassazione Penale – sezione III) in caso di effetti collaterali severi. Inoltre
giustamente evidenziate che, qualora i farmaci vengano utilizzati a scopo di sperimentazione clinica
autorizzata dal Ministero della Sanità, l’ onere della sperimentazione deve essere sostenuto dall’
industria farmaceutica sponsor e non posto indebitamente a carico del S.S.N.., e l’importanza e la
diffusione del fenomeno sono ulteriormente evidenziati dal fatto che una apposita ed esauriente
nota esplicativa è stata sul “Bollettino d’ informazione sui farmaci”, organo ufficiale del
“Dipartimento per la valutazione dei medicinali e la farmacovigilanza” del Ministero della Sanità
della Repubblica Italiana già nel n° 1-2/1999 e, a pag. 35, si tratta proprio della “Prescrizione dei
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OPINIONI E CONTRIBUTI
farmaci per indicazioni diverse da quelle autorizzate” con alcune precisazioni che chiariscono
vari aspetti del problema.
Innanzitutto viene citata la circolare n. 800.4.MON/115 del 23/5/88 del Ministero della Sanità
secondo la quale la prescrizione di “specialità medicinali per il trattamento di patologie non comprese
nelle indicazioni terapeutiche per le quali i prodotti sono stati valutati sotto il profilo tecnico e
quindi registrati da questo Ministero” può “costituire un serio pericolo per la salute pubblica,
minando alla base le norme che affidano all’ autorità sanitaria il compito di verificare
preventivamente l’efficacia e la sicurezza dell’ impiego terapeutico di ogni farmaco”.
Viene poi ricordato l’art. 3 del D.L. 17/2/98 n. 23 coordinato con la legge di conversione del 08/
04/98 n. 94, che, al comma 1, recita:”il medico, nel prescrivere una specialità medicinale o altro
medicinale prodotto industrialmente, si attiene alle indicazioni terapeutiche, alle vie e alle modalità
di somministrazione previste dall’ autorizzazione all’immissione in commercio rilasciata dal
Ministero della Sanità”.
Il comma 2 dello stesso art.3 su citato, invece, ricorda che in singoli casi il medico può, sotto la sua
diretta responsabilità e previa informazione del paziente e acquisizione del consenso dello stesso,
impiegare un medicinale prodotto industrialmente per una indicazione o una via di somministrazione
o una modalità di somministrazione o di utilizzazione diversa da quella autorizzata, qualora il
medico stesso ritenga, in base a dati documentabili, che il paziente non possa essere utilmente
trattato con medicinali per i quali sia già approvata quella indicazione terapeutica o quella via o
modalità di somministrazione e purché tale impiego sia noto e conforme a lavori apparsi su
pubblicazioni scientifiche accreditate in campo internazionale.
Balza subito, quindi, all’ evidenza che deve trattarsi di “singoli casi” e non di uso generalizzato e
che deve essere ineccepibilmente documentata la impossibilità di poter trattare il paziente con farmaci
già registrati con quella indicazione. Si ribadisce quindi ancora una volta che la prescrizione del
medico deve avvenire “secondo scienza e coscienza”, ma soprattutto secondo “scienza”, cioè a
seguito di sperimentazioni approvate e controllate ed accertata efficacia di un trattamento.
L’ estensore dell’ articolo del Bollettino si appresta quindi però subito a precisare che “In nessun
caso, tuttavia, il ricorso del medico alla modalità prescrittiva prevista da questo comma 2
dell’art. 3 appena citato, può costituire riconoscimento del diritto del paziente alla erogazione
di medicinali a carico del S.S.N.”.
Viene poi ricordato il D.L. 21/10/96 n° 536 convertito dalla legge 23/12/96 n°684 che, all’ art. 1
comma 4, ribadisce che “qualora non esista validità alternativa terapeutica sono erogabili a totale
carico del S.S.N. “ alcuni farmaci “purché inseriti in apposito elenco predisposto e periodicamente
aggiornato dalla CUF” “per un periodo fi tempo che non può eccedere i 12 mesi, salvo eventuali
proroghe”.
L’ articolista, successivamente, precisa che, per quanto riguarda i farmaci inclusi nelle fasce A e B
del Prontuario Terapeutico del S.S.N., per quanto concerne la loro rimborsabilità questa può attuarsi
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OPINIONI E CONTRIBUTI
solo se tali farmaci sono prescritti conformemente alle condizioni, limitazioni ed indicazioni previste
dalla C.U.F..
Ne consegue, come conclude l’ articolista, che qualora un medico abbia ricettato un medicinale
senza osservare tali condizioni e limitazioni, è tenuto a rimborsarlo alla A.S.L. di competenza ai
sensi dell’ art. 1 comma 4 del D.L. 17/2/98 N° 23 coordinato con la Legge di conversione dell’ 8/4/
98 e che, ovviamente, il medico non può rivalersi nei confronti dell’ assistito a cui ha prescritto il
farmaco richiedendogli il rimborso.
Come si vede la normativa esiste ed è abbastanza circostanziata: tocca al Medico di Medicina
Generale applicare rigorosamente tali norme nel rispetto dell’ etica professionale e dell’incolumità
del paziente e nell’ evitare sperpero di denaro pubblico con l’indebita prescrizione a carico del
S.S.N. di farmaci non registrati con quelle finalità.
E’ ovvio, quindi, che il MMG, seppure in buona fede, per un uso distorto di un farmaco non potrà
rivalersi né sull’assistito né sulla casa farmaceutica produttrice del farmaco mentre si assumerà in
pieno le conseguenze amministrative del caso e le pesanti sanzioni ordinistiche e penali qualora
dall‘uso di un farmaco utilizzato per scopi diversi da quelli per cui è registrato derivassero gravi
danni al paziente o, malauguratamente, la morte dello stesso.
Cosenza, 10/05/2003
Dott. Marcello Pugliese
Continua la distribuzione presso la
sede dell’Ordine, la nuova edizione
dell’Albo in VOLUME+CD.
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OPINIONI E CONTRIBUTI
RISPOSTE ALLE LETTERE DEL DOTT. DE VUONO E DOTT. PUGLIESE
Pubblichiamo volentieri le lettere dei colleghi Antonio D. De Vuono e Marcello Pugliese, che
sollevano un problema importante e molto sentito dai medici di medicina generale.
Come si evince dalle lettere, numerose sono le conseguenze per il medico di famiglia nel prescrivere
in maniera inappropriata un farmaco prescritto da uno specialista.
In primo luogo, oltre che alle conseguenze di tipo medico legale, e giudiziario, così come molto
bene ricordate dalla nota del dott. Pugliese, come Ordine vogliamo sottolineare le gravi conseguenze
sul piano del rapporto medico paziente, che spesso viene turbato in maniera definitiva, con la revoca
del medico da parte del paziente.
E’ infatti difficilmente si riesce a spiegare al paziente che il farmaco prescritto dallo specialista non
è concedibile dal servizio sanitario locale.
Vorremmo ricordare ai colleghi che ci leggono, che al di là delle normative di legge, che vanno
sempre rispettare scrupolosamente, specie nel caso di prescrizione di farmaci con potenziali effetti
collaterali importanti, esistono anche le norme del codice deontologico, che impongono delle norme
precise in ordine alla prescrizione di farmaci, ma impongono anche delle norme precise sui rapporti
fra colleghi, per cui nessun medico può adottare dei comportamenti che possano provocare una
turbativa nei rapporti fra medico curante e paziente.
Considerando che le note dei due colleghi che pubblichiamo sono solo le più esplicative di altri
numerosi interventi di medici di famiglia, raccomandiamo vivamente a tutti i colleghi di attenersi
scrupolosamente alle norme che regolano che regolano la prescrizione di farmaci, sia nell’ambito
del SSN che nell’ambito della libera professione.
Questo consiglio vigilerà molto attentamente al rispetto delle norme, al fine di evitare che si
deteriorino i rapporti fra colleghi ed i rapporti fra i medici e pazienti.
Si raccomanda anche ai medici di famiglia di valutare in maniera accorta le motivazioni delle
nuove scelte di pazienti che abbiano revocato il loro medico precedente per il rifiuto di un atto non
dovuto.
Dott. Mario Santelli
v. Presidente
Ordine on-line ?
www.ordinemedici.cosenza.it
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OPINIONI E CONTRIBUTI
Alla cortese attenzione del direttore del Bollettíno dell’Ordine dei Medici.
Etica e Medicina
Accade non raramente di leggere sulla stampa di procedure interventistiche, ormai consolidate,
presentate come se fossero invece pionieristiche per la nostra regione, se non addirittura per il
nostro povero meridione.
Gli ingredienti della spettacolarità del caso sono sempre gli stessi: ospedali o cliniche dove il lettore
non pensa minimamente che alcune procedure possano essere effettuate (effetto sorpresa), la discesa
in campo (operatorio) di qualche personaggio di strutture ospedaliere, pubbliche o private, del
nord, per imprimere un marchio di sicurezza all’evento (effetto qualità).
Personalmente valuto questo fermento interventistico particolarmente utile, perché va nella direzione
di una evoluzione culturale e scientifica della nostra classe medica. Tuttavia, alcuni di questi annunci,
si segnalano più per la ricerca di visibilità di questa o quell’equipe, che non per il loro rigore
scientifico.
Infatti, rigore scientifico impone che qualsiasi informazione data alla pubblica opinione, debba
necessariamente essere frutto di un’attenta valutazione della realtà scientifica in cui si opera. Una
delle branche per le quali gli annunci innovativi stanno diventando particolarmente frequenti è la
cardiologia, ed in particolare la cardiologia interventistica.
Questa è una branca che richiede una fase di apprendimento lunga e minuziosa, che non lascia
spazio ad improvvisazioni e non consente, soprattutto, prestazioni estemporanee. Ne consegue che
un centro che si candida all’espletamento di procedure interventistiche, non può ritenersi affidabile
se non ha i numeri giusti che assicurano un training continuo degli operatori che ad esse si dedicano.
Ecco quindi che in certi annunci prevale più l’imperioso desiderio di dire (almeno per una volta!)
“l’ho fatto anch’io”, che non quello di poter dire “ lo faccio anch’io”.
In Italia, purtroppo, non esiste una legislazione che regola l’accesso alle procedure interventistiche,
per cui basta essere medici, addirittura nemmeno cardiologi, per poterle espletare in una qualsiasi
struttura, pubblica o privata che sia. Tuttavia, esiste un codice deontologico che impone ad ognuno
di noi di non improvvisarsi apprendisti stregoni, e non dare avvio a procedure episodiche, prive di
continuità e, principalmente, non annunciarle come se fossero esclusive.
E’ necessario sapere che esistono, per le procedure che richiedono alta manualità, degli standard
numerici che indicano il numero necessario di Centri che ad esse devono dedicarsi per un determinato
bacino d’utenza. Questo perché a questi standard numerici si correla bene il numero di procedure/
anno, necessario a rendere affidabile un centro (da questo numero, infatti, si possono ricavare i
livelli di qualità di ciascun centro, desunti dall’incidenza di complicanze maggiori, minori e di
mortalità operatoria ).
Entrando nello specifico, quali standard di qualità si possono desumere da centri che, per esempio,
eseguono 20 coronarografie/anno o impiantano 15 pacemaker/anno? A meno di una lunga e
consolidata antecedente esperienza di chi si dedica alla metodica, un centro simile è pericoloso per
l’operatore (che non potrà acquisire un’esperienza continuativa e numericamente valida) e per i
pazienti che si sottopongono all’esame.
Ma a queste considerazioni, che definirei tecniche, vanno poi aggiunte alcune riflessioni di tipo
squisitamente sociologico. Annunci simili, specialmente se conditi di aggettivi mirabolanti rivolti
51
OPINIONI E CONTRIBUTI
agli artefici dell’intervento potrebbero essere fuorvianti per quanti leggono l’articolo, i quali
potrebbero essere portati a pensare che solo quel centro è in grado di eseguirlo. Nello stesso tempo,
fanno tabula rasa dell’esperienza di tanti operatori che negli ospedali regionali da molto tempo
attuano proprio quelle procedure che si vogliono ammantare di novità.
Si potrebbe obiettare a queste brevi considerazioni che, in una fase della nostra organizzazione
sanitaria, in cui l’elemento concorrenza tra le Aziende ospedaliere e tra queste e le strutture private
risulta essere portante per la loro stessa sopravvivenza, ogni struttura abbia l’obbligo di concorrere
con le altre per il numero e per il tipo di prestazioni. Giusto! Ma per tutto ciò esiste un limite
invalicabile che è rappresentato dalla correttezza dell’informazione e dalla sicurezza delle procedure
a cui vengono sottoposti i pazienti.
Francesco De Rosa
Direttore UO di Cardiologia, P.O. Mariano Santo
ECM
Programma nazionale per la formazione continua degli
operatori della Sanità
Gli interessati possono ritirare presso
la sede dell’Ordine gli attestati dei
corsi ECM di Informatica ed Inglese
svoltisi nell’anno 2002.
52
CORSI E CONVEGNI
“PIANETA SANITA’: LA CALABRIA IN EUROPA”
Il 05.07.03 la sezione AIDM della Sibarite ha tenuto a Sibari un interessante Convegno ECM dal
titolo “PIANETA SANITA’: LA CALABRIA IN EUROPA”, sotto il patrocinio dell’Ordine dei
Medici di Cosenza, della Regione Calabria e dell’European Medical Association.
L’evento ha riscosso un discreto interesse, coinvolgendo Medici di Medicina Generale e Continuità
assistenziale, Pediatri e Infermieri.
Dopo i saluti della dott.ssa Maierà (preside AIDM sez. Sibaritide), delle autorità della Regione,
dell’Ordine dei Medici, dell’ASL, sono i iniziati i lavori.
Hanno relazionato la dott.ssa A. Boscarelli (vice presidente nazionale dell’AIMD), il dott.
V.Castigliola (presidente dell’European Medical Association), la dott.ssa M. Ferrante (Giornalista e
Direttrice dell’Italian Network), il dott. V. Lo Giudice (Tesoriere dell’Ordine dei Medici di Cosenza)
in sostituzione del Presidente (dott. E. Corcioni), impegnato al Consiglio Nazionale della FNOOMCeo.
La dott.ssa A. Boscarelli, da sempre impegnata nel campo delle pari opportunità, ha ribadito e
chiarito la funzione della donna medico, “finalmente importante punto di riferimento e di confronto,
di unione, non più discriminata, ma con ruoli e capacità
riconosciute anche a livello Europeo”.
II dott. V. Castigliola ha messo m evidenza quali siano le prospettive e le aspettative della Sanità,
“non più vincolata a banalismi regionalistici, ma omogeneizzata, pur nel rispetto di regole e di
principi, in una grande nazione: l’Europa, dove la libera circolazione di cultura, di operatori e di
utenti non deve essere solo una aspettativa, ma una attualità”.
La dott.ssa M. Ferrante con la relazione “Informazione e medicina: lo stato dell’arte e premesse per
il futuro” ha denunciato la insufficiente azione dei mass media nella informazione, rivendicando
comunque, a questa, il compito di fornire cultura. Ha ricordato che non c’é vera cultura se non c’é
corretta informazione. Ha ribadito che é necessario individuare le responsabilità del mondo sanitario,
non per colpirlo ma per aiutarlo a crescere, senza preconcetti e logiche persecutorie. Ha assicurato
che le nuove tecniche di informazione (internet ecc.) possono essere un volano per la medicina,
purché regolate.
II dott. Vittorino Lo Giudice ha partecipato con la relazione: “La Professione Medica in Europa fra
allargamento dell’U.E. e federalismo”.
Nel suo intervento il dott. Lo Giudice ha raccolto le istanze dei medici che lamentano una mutata
modalità di essere medico: non più buon padre di famiglia, ma burocrate e manager di aspetti socioeconomici, non più tenutario dello stato di benessere dell’individuo, ma spesso imputato del malessere
di una società degli sprechi, oggetto di attacchi e gravato di responsabilità che ad altri competono.
53
CORSI E CONVEGNI
Le riforme sanitarie degli ultimi 25 anni, le leggi e le circolari ministeriali, le direttive U.E. (dalla
legge 833, alla legge di riforma TER del SSN del 1999, all’approvazione in legge del DL sul
riconoscimento del federalismo in sanità, alle direttive dell’U.E. sulla professioni, alla libera
circolazione degli utenti) non hanno, tuttavia, trovato soluzioni incontestabili, né hanno individuato
principi di riconoscimento meritocratici, e non di sudditanza politica, degli operatori della Sanità.
In una simile realtà é difficile comprendere come intervenire in modo omogeneo, come garantire,
con regole, la libera circolazione di operatori e utenti. II sempre minore potere decisionale della
categoria, i tagli di spesa, i costi diretti e indiretti
legati alla Sanità, la aziendalizzazione, la devolution, non hanno assicurato alla figura del medico il
nuovo molo sperato: da semplice spettatore a protagonista. E’ probabile, e in questo non si può non
essere d’accordo con il dott. A. Pagni che definisce quella del medico una “professione del futuro”,
che sia necessario rifondare la professione individuando, però, quale sia “il futuro della professione”,
attualmente nebuloso.
Non si deve infatti dimenticare che, in Italia, come del resto in tutta Europa, tranne poche isole
felici (Austria per esempio), non esiste un alto gradimento dell’operato dei medici e della sanità in
genere. Forse la fine del Welfare ne é stata la principale causa, ma é certo che le risorse economiche
sono poche e le aspettative di salute molte.
Occorrerà, invece, che l’Europa assicuri universalismo di diritti, uguaglianza di accesso alle
prestazioni, solidarietà, condizioni indispensabili al nuovo assetto dell’U.E. (accesso nel 2007
di tutti i Paesi dell’Est europeo).
II problema, che é politico, é come intervenire.
Si é concluso che le riforme e la politica sanitaria dovrebbero avere come compito quello di assicurare
alcuni ineluttabili principi:
il diritto alla salute
l’equità all’interno del sistema
la responsabilizzazione dei soggetti coinvolti
la dignità ed il coinvolgimento «di tutti i cittadini»
la qualità delle prestazioni
l’integrazione socio-sanitaria
lo sviluppo della conoscenza e della ricerca
la sicurezza sanitaria dei cittadini
la incontestabilità delle regole
senza i quali non può esistere una normativa sanitaria egualitaria e un rispetto dell’utenza.
Vittorino Lo Giudice
54
CORSI E CONVEGNI
Moderatori e relatori:
Bloise A - Dirigente I liv. U.O. Medicina
Aggiornamenti in tema di
Tromboembolismo Venoso
Sabato 13 Settembre 2003
d’Urgenza, A.O. Cosenza
Bonacci C. - Direttore U.O. di Geriatria, A.O. Cosenza
Bova C. - Dirigente I liv. U.O. Medicina interna
Hotel S. Francesco - Rende (CS)
Prima sessione:
Moderatori:
Bruni (CS), Carenzi (CS), Muleo (CZ)
8,30 - Introduzione (Noto, CS)
8,50 - Controversie nel trattamento acuto e
cronico del TEV e nuove prospettive
terapeutiche (Piovella, PV)
9,10 - Epidemiologia e fattori di rischio
(Cosmi, BO)
9,30 - Il laboratorio nel TEV: nostra esperienza
(Rossi, CS)
9,40 - Il Medico di M.G. di fronte al TEV
(Santelli, CS)
9,50-10,10 - Discussione
10,30-11,00 - Break
Seconda sessione:
Moderatori:
Bonacci (CS), Intrieri (CS), Scarpelli (CS)
11,00 - Prevenzione del TEV (Cosmi, BO)
11,20 -La TVP degli arti inferiori (Prandoni, PD)
11,40 -Le recidive (Bova, CS)
11,50 -La S. Post-trombotica (Greco A, CS)
12,00 - La TVP degli arti superiori (Bloise , CS)
12,10-12,30 - Discussione
12,30-14,30 - Colazione di lavoro
Terza sessione:
Moderatori:
De Rosa (CS), Madaffari (RC)
14,30 - Ruolo attuale dell’ Angiografia nella
diagnosi di EP (Greco F, CS)
14,40 - La diagnosi non invasiva (Bova, CS)
15,00 - La TC Spirale multidetector (Zanolini, CS)
15,10-15,30 - Discussione
Quarta sessione:
Moderatori:
Vigna (CS), Musca (Mormanno),
Sprovieri (CS)
15,30 - La Trombosi portale (Ruggiero , CS)
15,40 - L’ omocisteina come marker di rischio cv
(Chiappetta, CS)
15,50 - Trombosi venosa e Cancro, Trombosi
venosa e Aterosclerosi (Prandoni, PD)
16,10-16,30 - Discussione e conclusione meeting.
“Valentini”, A.O. Cosenza
Bruni A. - Direttore U.O. Pneumologia, P.O. “Mariano
Santo”, Cosenza
Carenzi B. - Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione,
A.O. Cosenza
Chiappetta P. - Dirigente I liv. U.O. Medicina interna
“Valentini”, A.O. Cosenza
Cosmi B. - Ricercatrice confermata, U.O. Angiologia,
Università di Bologna
De Rosa F. - Direttore U.O. di Cardiologia, Ospedale
“Mariano Santo”, Cosenza
Greco A. - Dirigente I liv. U.O. Medicina interna
“Cosco”, A.O. Cosenza
Greco F. - Dirigente I liv. U.O. Cardiologia A.O.
Cosenza
Intrieri F. - Direttore U.O. Chirurgia vascolare, A.O.
Cosenza
Madaffari B. - Direttore U.O. Medicina interna, A.O.
Reggio Calabria
Muleo G. – Direttore U.O. Emostasi e Trombosi, A.O.
Catanzaro
Musca G. - Direttore U.O. medicina e cardiologia
riabilitativa, P.O. Mormanno
Noto A. - Direttore U.O. Medicina interna
“Valentini”, A.O. Cosenza
Piovella F. - Direttore, U.O. “Malattie
Tromboemboliche”, IRCCS Policlinico “S.
Matteo”, Pavia
Prandoni P. - Professore Associato, Clinica medica II,
Università di Padova
Rossi V. - Responsabile Centro Emostasi e Trombosi,
A.O. Cosenza
Ruggiero F. - Dirigente I liv. U.O. Medicina interna
“Valentini”, A.O. Cosenza
Santelli M. - FIMMG, Cosenza
Scarpelli A. - Direttore U.O. Chirurgia generale, A. O.
Cosenza
Sprovieri M. - Direttore U.O. Medicina d’Urgenza,
A.O. Cosenza
Vigna L. - Direttore U.O. Medicina interna “Cosco”,
A.O. Cosenza
Zanolini A. - Dirigente I liv. U.O. di Radiologia, A.O.
Cosenza
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ASSOCIAZIONI MEDICHE
Comunicato stampa COI-AIOG 31 Marzo 2003
In occasione del VII Congresso Nazionale del COI-AIOG (Cenacolo Odontostomatologico Italiano
Associazione Italiana di Odontoiatria Generale) svoltosi a Bologna si è proceduto al rinnovo
delle cariche elettive della Società per il biennio 2003-2005.
Si è trattato in realtà di una riconferma della passata dirigenza che vede alla presidenza il casentino
Sergio Nucci, vicepresidente Giulio C. Leghissa, tesoriere Giorgio Traversa e Segretario Claudio
Palerma.
La riconferma di Nucci e della intera squadra avviene in un momento di grande crescita della
associazione. L’egregio lavoro fin qui svolto e, soprattutto, la necessità di continuità nell’azione
culturale fin qui realizzata necessitano a parere dei delegati il mantenimento di un assetto dirigenziale
che finora ha realizzato quanto promesso.
Dal canto loro Nucci e i componenti del direttivo hanno ribadito l’impegno a proseguire nell’iniziativa
intrapresa nel rispetto del pensiero portante dell’associazione e cioè la crescita del team odontoiatrico
per migliorare il servizio da rendere alla collettività.
CONCORSI
Ricerca personale per “O.D.O.”
La Fondazione “ANT Italia”, che opera nel campo dell’assistenza domiciliare gratuita ai malati terminali di tumore da oltre 25 anni, ricerca personale da fare specializzare con un tirocinio di durata di
tre mesi circa (comprensivo di vitto, alloggio, e quant’altro) presso la sede nazionale di Bologna in
vista dell’ormai prossima apertura dell’ospedale domiciliare anche nella nostra città.
Per ulteriori informazioni rivolgersi ai seguenti numeri:
“Delegazione provinciale di Cosenza”
via Mameli, 1C - RENDE telFax 0984 84 62 36 e-mail: [email protected]
Presidente: dott. Caterina Bruno tel. 337 87 25 69
Sede nazionale: Resp. dott. Mineo tel 348 31 02 821
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PICCOLI ANNUNCI
AVVISO: Si Invitano i Colleghi che vogliono pubblicare piccoli annunci di inviare la richiesta
intestata e firmata, comunque identificabile. Il testo va scritto a macchina o in stampatello.
Grazie il direttore.
CONTRATTO offresi
annuale rinnovabile di “aiuto ospedaliero” c/o Servizio di Medicina Subacquea ed Iperbarica
dell’Ospedale Nazionale ed Universitario di REYKJAVIK si richiede lingua inglese.
Tel. 348 87 45 639 [email protected]
LAVORO offresi
Terme Luigiane,offrono possibilità a Medici con rapporto di collaboraione continuativa come
da contratto di lavoro. Il Direttore Sanitario,
tel. 0982 94 0 54
STUDIO dividesi
via Medaglie d’Oro
tel 0984 23 6 50 340 24 74 464
STANZE fittasi
a coll. specialisti e mutualisti, e studio dentistico con Lab. attr.
Tel. 0984 39 30 11
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