Sicurezza e Abs sulle 2 ruote Una vera ricetta anticrisi

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Attualità
Sicurezza e Abs sulle 2 ruote
Una vera ricetta anticrisi
Aumentano le vittime fra utenti di moto e scooter e le vendite vanno a rotoli. Altro che crisi: i morti non
comprano. Nei prossimi cinque anni avremo 6000 vittime
di VINCENZO BORGOMEO
E' un concetto difficile da far passare per il mondo delle due ruote, eppure ha una sula logica
stringente: i morti non comprano. Sembra una forzatura cinica ma dimostra fin dove possa arrivare
la scarsa attenzione dei costruttori per il problema sicurezza.
Spieghiamoci meglio: gli incidenti che coinvolgono veicoli a due ruote a motore (moto, ciclomotori)
non accennano a calare: 1.378 morti nel 2000, 1.380 nel 2008 e finalmente un appena discreto
calo nel 2009 con 1249 lenzuoli bianchi stesi sulle strade, tenendo però conto degli anni di mezzo
che avevano anche superato più volte le 1.500 vittime (record di 1.552 nel 2004). Insomma dal
1998 a oggi sulle strade italiane hanno perso la vita più di 15 mila motociclisti e ciclomotoristi.
Per capire la gravità del fenomeno basti dire che nel 2000 le vittime fra i dueruotisti erano il 21 per
cento e che oggi sono arrivate al 30 per cento del totale. Insomma con l'attuale trend che vede
fortunatamente un calo generale delle vittime della strada, la percentuale dei morti fra i motociclisti
e ciclomotoristi entro il 2020 potrebbe toccare e superare il 50 per cento delle vittime della strada,
benché il parco delle due ruote si ferma poco sopra al 20 per cento del parco totale veicoli e le
percorrenze medie sono infinitesime rispetto ai km totali percorsi dal resto dei veicoli, auto,
pullman e camion. Insomma, è davvero allarme rosso.
Detto questo, è più facile capire il discorso dell'ABS sulle moto che arriverà solo nel 2017 (forse):
da oggi ad allora altri 6000 italiani saranno morti sulle due ruote e di questi almeno 1500 () si
potevano evitare se l'ABS fosse stato presente sulla loro moto o scooter. Non vogliamo fare
discorsi etici o di sicurezza stradale, ma facciamo un bieco discorso di marketing: solo per
difendere le vendite i costruttori dovrebbero spingere sulla sicurezza. E invece nulla (a febbraio le
moto hanno avuto una flessione del -35% con 4.370 pezzi e gli scooter che arretrano del -37,4%
con 6.968 vendite. Il totale immatricolato si ferma a 11.338 veicoli pari al - 36,4% rispetto al
febbraio 2011).
Abbiamo detto che il mondo "delle moto non fa nulla" non a caso: l'ACEM, l'associazione dei
costruttori replicando all'articolo apparso il 1° marzo sul Repubblica,it ( ) ha spiegato che "I
costruttori europei ribadiscono di essere assolutamente favorevoli all'installazione obbligatoria di
sistemi di frenatura avanzata sui motocicli a partire dal 2017.
La posizione dell'ACEM rispecchia la proposta della Commissione Europea, che prevedeva
l'obbligatorietà di sistemi ABS su tutti i motocicli di cilindrata superiore a 125 cc e lasciava ai
costruttori la facoltà di scegliere tra ABS o altri sistemi avanzati, come il Combined Brake System
(CBS), per i motocicli fino a 125cc.
Le perplessità dei costruttori europei non riguardano quindi la necessità di dotare i veicoli di
http://www.repubblica.it/motori/attualita/2012/03/07/news/sicurezza_e_abs_sulle_2_ruo... 07/03/12
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sistemi di frenatura avanzata, bensì la decisione del Parlamento Europeo (che modifica l'originaria
proposta della Commissione) di estendere anche ai veicoli più leggeri ed economici l'obbligo di
sistema ABS: è infatti opinione di ACEM, peraltro suffragata da un'analisi di impatto realizzata
dalla stessa Commissione Europea, che esistono sistemi di frenatura avanzata (come appunto il
CBS che aiuta il pilota attraverso una ripartizione della frenata tra ruota anteriore e posteriore)
adeguati ai motocicli leggeri, che sviluppano velocità contenute e circolano principalmente in
ambito urbano".
Ecco, questa dichiarazione vale più di mille discorsi perché parliamo di un obbligo lontano anni
luce - il 2017 - e perché si tende ad affermare che sistemi come il CBS valgano come l'ABS. Una
follia secondo noi e una cosa discutibile anche secondo Marco Riccardi, direttore di Motociclismo:
"Come la frenata combinata sia equivalente all'ABS me lo devono spiegare. Certo, il sistema aiuta
di sicuro, ma l'Abs è meglio". Il concetto lo spiega anche il grande Franco Uncini .
Il problema centrale è - ovvio - legato ai costi. Ma, a parte il fatto che secondo le nostre ricerche i
prezzi dell'Abs per i costruttori sarebbe la metà di quello che dichiarano, il punto è uno solo:
salva la vita come dimostrano le statistiche? Se è così non c'è appello e non ci sono alibi per non
volerlo il prima possibile su tutti i mezzi. Certo, è ovvio che un 125 o un 50 avrà un'incidenza sul
prezzo finale diverso ma è anche innegabile che se il sistema frenante ABS arrivasse sui piccoli i
costi crollerebbero per le naturali economie di scala.
In ogni caso, una cosa è certa, di mezzi a due ruote con Abs in giro se ne vedono davvero pochi.
Sul tema l'ACEM sostiene che "fin dal 2004 i costruttori ACEM - anche in assenza di normative in
merito - hanno assunto un impegno volontario, nell'ambito della Carta Europea della Sicurezza
Stradale, a introdurre progressivamente sistemi di frenatura avanzata sui veicoli di loro
produzione. L'impegno prevede che nel 2015, cioè ben due anni prima dell'entrata in vigore della
normativa comunitaria, il 75% dei motocicli destinati a uso su strada sia disponibile con sistemi di
frenatura avanzata". Vedremo, ma fino ad ora la strategia, ammesso che sia mai esistita, non ha
funzionato: nel 2010 le due ruote con Abs raggiungevano appena il 16% del nuovo immatricolato...
Triste in ogni caso dover discutere queste cose: sulla sicurezza, come il mondo dell'auto ha
dimostrato ampiamente, non si deve mai discutere. E' considerato un pre-requisito di ogni modello.
Un esempio? Provate a trovare qualche costruttore automobilistico che metta per iscritto che
non serve sulle utilitarie e poi ne riparliamo...
© Riproduzione riservata (07 marzo 2012)
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