La cultura del cibo protagonista di Expo 2015
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La cultura del cibo protagonista di Expo 2015
La cultura del cibo protagonista di Expo 2015 CIBO IN MOSTRA AL PADIGLIONE SVIZZERO Vi siete mai chiesti come e perché la mente e il corpo interagiscano continuamente allo stimolo del cibo e dei meccanismi che ci portano a desiderare, scegliere e gustare il cibo? Beh, se siete curiosi di approfondire l'argomento potete sempre lasciarvi affasci- 92 Mixer FEBBRAIO 2015 PROGETTI E INIZIATIVE CHEANDRANNO A COINVOLGERE E APPASSIONARE I 20 MILIONI DI VISITATORI DICARMELAIGNACCOLO ^©CARMELAIGNACCOL nare dalla mostra interattiva organizzata da Nestlé nel Padiglione Svizzero ad EXPO 2015 per tutti i sei mesi dell'evento, (dal 1° maggio a 31 ottobre). «Questo percorso espositivo - afferma Robin Tickle, Head of Corporate media relation Nestlé Global - vuole favorire una maggiore conoscenza delle connessioni tra alimentazione e corpo umano: abbiamo tradotto solidi riferimenti scientifici in un progetto che saprà divulgarli attraverso l'interazione e il divertimento». «Il risultato- continua Robin Tickle - è un percorso espositivo fruibile con diverse possibilità di esperienza e livelli di approfondimento: un viaggio a tappe che toc- LA MOSTRA INTERATTIVA INIZIERÀ IL SUO RACCONTO C O N I PRIMI 1000 GIORNI DI VITA (DAL CONCEPIMENTO AL SECONDO A N N O DI ETÀ), PERIODO FONDAMENTALE PER IL CORRETTO SVILUPPO DEL CORPO E DEL CERVELLO cherà temi ampi, lasciando al visitatore la libertà di fare la sua personale esperienza, assecondando le proprie curiosità e i propri interessi». I contenuti del percorso espositivo sono stati sviluppati da tre importanti attori della ricerca scientifica internazionale sulla nutrizione: il Nestlé Research Center, la più grande struttura privata di ricerca in campo nutrizionale al mondo, il Nestlé Institute of Health Science, specializzato nella ricerca finalizzata allo sviluppo di fabbisogni nutrizionali specifici e l'Istituto Auxologico Italiano (IAI), eccellenza del "Made in Italy" nella scienza della alimentazione. È stata creata così una piattaforma scientifica comune per condividere le ultime tendenze e prospettive su questi temi, che si è tradotta in un percorso di visita che prevede 4 tappe dedicate ciascuna ad un tema chiave: crescita e sviluppo del cervello; fame e sazietà; il ruolo dei sensi e delle emozioni nella nutrizione; salute e cibo: il futuro. ILVILLAGGIODELSAPER FARE Da un'idea di Confartigianato, in collaborazione con Radio Italia e Alta Qualità, nasce l'Italian Makers Village uno spazio creativo che nei sei mesi dell'Esposizione arricchirà l'esperienza dei visitatori con un Fuori Expo nuovo e stimolante. Infatti Confartigianato, oltre alla presenza istituzionale all'interno di Padiglione Italia, ha deciso dare di ulteriore visibilità agli artigiani italiani in un'area originale che darà voce a ben 800 eccellenze produttive. Intrattenimento e coinvolgimento dei visitatori saranno le parole d'ordine dei 1000 appuntamenti in programma. FABIO PISANI, CHEF C O N ALESSANDRO NEGRINI DEL RISTORANTE "IL LUOGO DI A I M O E NADIA", MOSTRA DAL VIVO (NEL CORSO DELLA PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA INTERATTIVA DI NESTLÉ) COME ANCHE I SENSI E LE EMOZIONI ENTRINO NELLA REALIZZAZIONE DI UNA RICETTA E SIANO PARTE DELL'ASSAGGIO Fiera Milano Officiai Partner «Expo e Fuori Expo -spiega Cesare Fumagalli, Segretario nazionale Confartigianato - sono una grande opportunità strategica per cui abbiamo stanziato un investimento di 3 milioni di euro. Utilizzeremo il Padiglione Italia anche come hub per rimbalzare i visitatori in via Tortona in modo da ottimizzare al massimo la nostra presenza». Una presenza importante, dunque, con un obiettivo chiaro: accelerare la propensione all'internazionalizzazione delle PMI, per cui - già nei primi 9 mesi del 2014 - si è registrato un aumento del 3,3%. Ma come sarà strutturato, esattamente l'Italian Makers Village? Realizzato all'interno delle officine riqualificate di via Tortona 32 di Milano, si sviluppa su una superficie di 1800 metri quadrati dove settimanalmente si avvicenderanno circa 800 imprese italiane, 27 94 Mixer FEBBRAIO 2015 paesi stranieri e 12 delegazioni commerciali individuate in collaborazione con l'Istituto nazionale di Commercio Estero. Sempre con cadenza settimanale, verrà proposto un tema declinato attraverso gli eventi e le iniziative, dai territori alle startup, dalle filiere alle categorie produttive. All'interno del villaggio sono stati previsti 27 spazi espositivi, 10 temporary shop, 6 aree esterne per lo Street food, una sede polifunzionale per incontri B2B con le delegazioni estere (23 postazioni), per la Galleria del Gusto (10 postazioni), per conferenze e convegni (160 posti a sedere) e, infine, l'Alta Qualità Food Village. Il Food Village Curato da Alta Qualità in collaborazione con l'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (nata dall'associazione Slow Food), il Food Village vuole L'ITALIAN MAKERS VILLAGE SI SVILUPPERÀ SU 1800 M Q DOVE SI AVVICENDERANNO SETTIMANALMENTE 800 IMPRESE ITALIANE essere un modo di avvicinare i visitatori al cibo e ai suoi "eroi" cioè quei produttori che in nome della qualità continuano a far parlare le eccellenze italiane. All'interno di questa area verranno organizzati showcooking, laboratori, percorsi degustativi, incontri educational ed eventi culturali. L'obiettivo, spiega Dario Marchesi, Presidente di Alta Qualità sarà di «creare il collegamento tra i sensi del corpo umano e gli elementi della natura, dove scoprire, comprendere ed apprezzare prodotti unici della nostra terra selezionati con cura». La colonna sonora Se interazione e intrattenimento saranno le cifre di questo progetto non poteva certo mancare l'aspetto musicale. E sarà Radio Italia, in quanto radio ufficiale deU'Italian Markers Village a promuovere e sostenere l'iniziativa con una massic- eia campagna di comunicazione prevista, oltre che sulla radio, anche sul sito radioitalia.it, su Facebook, Twitter, Instagram, Google+ e direttamente nella location con i suoi speaker e dj. A TAVOLA CON EXPO Saranno 20 tra bar, ristoranti e quick service, i locali gestiti da CIR food all'interno di Expo. «Siamo orgogliosi di portare a Expo 2015 la nostra consolidata esperienza nella ristorazione - dichiara la Presidente di CIR food, Chiara Nasi - CIR food è un'impresa italiana che privilegia la tradizione alimentare del nostro Paese ed è in grado di valorizzarla su larga scala e per grandi numeri con strumenti nuovi e funzionali. A Expo faremo non solo quello che ogni giorno proponiamo, ovvero divulgare una cultura della ristorazione sana ed equilibrata, ma presenteremo nuove offerte 4 i format studiati da CIR food ad hoc per l'evento: "Tracce-Alla scoperta dei sapori", "Viavai", "Let'sToasf'e "Chiccotosto" ristorative che con originalità coniugano tradizione ed innovazione". Sono infatti quattro i format studiati da CIR food ad hoc per l'evento: Tracce - Alla scoperta dei sapori per il ristorante free flow, Viavai e Let's Toast per i quick service restaurant e Chiccotosto per la caffetteria e snack bar. I 17 locali saranno presenti all'accesso Ovest del sito espositivo e in 7 Architetture di servizio, gli edifici in legno di grandi dimensioni dislocati lungo il Decumano, la via principale che unisce simbolicamente il luogo di consumo di cibo - la città - a quello di produzione - la campagna. A questi si aggiungono altri 3 punti ristoro all'interno di Cascina Triulza. «Esiste una forte affinità tra il tema centrale di Expo 2015 e lo stile di CIR food, che promuove la diffusione di una tavola pubblica rispettosa dell'ambiente e della biodiversità, offrendo una cucina buona a prezzi ragionevoli» - precisa il Direttore Commerciale e Marketing di CIR food, Giuliano Gallini Come e quanto si mangerà Secondo le stime, saranno 26 milioni i pasti da preparare per i visitatori di Expo Milano 2015. Di questi 13 milioni saranno distribuiti nei giorni di picco (festività e weekend) in cui si attendono fino a 250mila visitatori al giorno. A fare la parte del leone sarà la pausa pranzo con il 65% dei pasti serviti, seguita dagli snack pomeridiani con il 17%, dalla cena con il 12% e infine le colazioni con il 6% dei pasti stimati totali. Nel complesso CIR food coprirà circa il 25% dell'offerta di ristorazione nei 6 mesi espositivi, con uno staff di circa 500 persone. Italianità, stagionalità, glocalismo, neo-tradizionalismo, salutismo, etica e sostenibilità ambientale sono alcuni dei criteri alla base della formulazione dei menù e dell'elaborazione dei piatti, studiati all'insegna della semplicità per essere di immediata comprensione da parte di tutti. E] «SIAMO ORGOGLIOSI DI PORTARE A EXPO 2 0 1 5 LA NOSTRA CONSOLIDATA ESPERIENZA NELLA RISTORAZIONE DICHIARA LA PRESIDENTE DI CIR FOOD, CHIARA NASI (NELLA FOTO A C C A N T O A GIUSEPPE SALA). EXPO MILANO LARISTORAZION SCALDA I MOTORI di Alberto Anderloni, Massimo L. Andreis A due mesi e mez::o all'apertura della kermesse, finalmente si delinea l'offerta ristorativa nel sito dell'esposizione milanese, con CIR food e Eaftaly protagoniste Nel momento in cui scriviamo, l'area Expo è ancora un cantiere aperto, sorvolato da droni che rimbalzano le immagini della febbrile corsa contro il tempo per essere pronti il 1° maggio. Un milione di metri quadri che assomigliano solo vagamente alle forme e agli spazi che abbiamo visto nei disegni, e nei rendering pubblicati qua e là da stampa e tv. Uomini e macchine sono impegnati in un'opera di preparazione e allestimento che sembra senza fine. E a una manciata di settimane dall'apertura dei cancelli dell'esposizione universale milanese, anche i dettagli sull'offerta ristorativa non sono del tutto definiti. Eppure, le potenzialità della manifestazione in termini di presenze e quindi di bus less, non sono certo di poco conto. Gli appalti relativi all'offerta f&b relativi alle aree cosiddette "stecche" e ai "chioschi", hanno gè fra gli addetti ai lavori. A fronte di un, richiesta di royalty tutto sommato accettabili, in molti hanno storto i naso di fronte ad investimenti giudicati troppo elevati per lo svilupp i di un'offerta che nella testa degli organizzatori dovrebbe essere all'insegna della "food experience", dell'evento nell'evento e ispira :a da criteri di eco sostenibilità e green public procurement non del tutto chiari. Ciononostante la situazione si è recentemente sbloccata: i due big della ristorazione di Expo saranno CIRfood ed Eataly. La cooperi iva emiliana fra i leader della ristorazione collettiva in Italia gest .1 20 ristoranti e porterà 4 nuovi format mentre Eataly, il paladino dell'enogastronomia italiana nel mondo, proporrà altrettanti punti di ristoro ispirati ai gusti e ai profumi delle regioni d'Italia. A comi .1 età re l'offerta ci penseranno poi i chioschi che, in base alle informazioni attualmente 01/02.2015 Ristorando in nostro possesso, saranno appannaggio dei seguenti brand/ope- successo hanno nel mondo. Nei padiglioni che avrà a disposizione ratori: Marinoni, Vaimo, Eurochocolate, Grom, Ferrarini, Juice bar, Eataly, vedremo 20 ristoranti impegnati nel rappresentare i piatti Illy, Davide Oldani, Coca Cola e Piada&Champagne. Diamo uno tipici regionali, interpretati da una serie di ristoratori e chef stellati sguardo da vicino alle offerte. che ruoteranno negli spazi di expo con cadenza mensile. "Sarà una ristorazione esemplare di Expo secondo Eataly tutto dò che si può trovare in Passeggiando nella parte centrale del cosiddetto Decumano, la Italia viaggiando da Nord a Sud", via principale che attraversa l'area Expo da est a ovest e che simbo- dice Simona Milvo, responsabile licamente unisce il luogo del consumo di cibo (la città) a quello ufficio stampa di Eataly, che prodella sua produzione (la campagna), troveremo l'offerta ristorativa segue: "Al piano terra dei nostri La stima dei consumi 26 milioni di consumazioni 13 milioni di consumazioni targata Oscar Farinetti. Gli ottomila metri quadrati a disposizione padiglioni ci saranno i ristoranti nei 55 giorni di picco di Eataly avranno nelle intenzioni dell'imprenditore piemontese, regionali, quelli tematici e i corner della manifestazione 'ambizioso obiettivo di narrare l'incredibile biodiversità della nostra dedicati alla tutela e alla conser- 13 milioni di consumazioni penisola. A sottolineare l'intento ci sarà il claim, preso in prestito vazione dei prodotti di eccellen- nei 129 giorni non di picco da una famosa ballata di Bob Dylan che recita: "The answer my za. Al primo piano ci saranno in- 10% colazioni friend is blowin in thè wind". Come dire che è dall'incontro tra vece degli spazi più confortevoli 69% pranzi brezze marine e venti di montagna che nasce quell'incredibile, va- con circa 1000 coperti a disposi- 17% snack pomeridiani riegato mix di micro culture enogastronimiche italiane che tanto zione dei visitatori. In queste 34% cene 01/02.2015 Ristorando 2015 aree ospiteremo anche alcune opere d'arte selezionate da Vittorio Sgarbi con l'intento di raccontare la ricchezza artistica del nostro paese". Ad ogni ristorante regionale Eataly ha chiesto di proporre un menu composto di antipasto, primo, secondo piatto e dolce. L'intenzione di Farinetti è quella di comporre un'offerta "economicamente sostenibile" cui si potrà accedere anche attraverso la formula del "cofanetto viaggio" targato eatinerari che conterrà un volumetto su Expo, l'ingresso alla manifestazione e un coupon per la food experience. A CIR food il 25% della torta Pochi giorni dopo l'accordo con la catena alimentare piemontese, dopo le due gare andate deserte nei mesi scorsi per l'affidamento dei servizi di ristorazione nel sito di Expo 2015, con il parere favorevole dell'Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, la trattativa privata aperta nelle ultime settimane per assegnare la cosiddetta "ristorazione di servizio" del sito di Expo si è chiusa con la scelta di CIR food. Sarà dunque la cooperativa eminana a servire i pasti in 20 punti di ristoro da realizzare nei prossimi tre mesi e mezzo, data di apertura dell'esposizione universale: 3 all'interno di Cascina Triulzia e i restanti nelle "architetture di servizio", le costruzioni in legno realizzate lungo l'asse principale del sito, il già citato Decumano. A presentare l'esito della lunga gestazione è stato il commissario unico dell'evento, Giuseppe Sala, in una realizzazione d> i punti di ristoro che contempla l'accordo. Soldi che conta di recuperare attraverso le royalty (a crescere dal 14 al 21% a secondd dell'andamento delle vendite nel corso della manifestazione) derivanti dai pasti consumati. Sor») 7 milioni, per un costo medio i initario di 8 euro, quelli che CIR prevede di preparare e vendere nei sei mesi di Expo, il 25% di 'iuelli complessivamente previs'i Quattro i nuovi format realizzai per l'occasione dall'azienda di Reggio Emilia: Tracce - Alla sc< perta dei sapori per l'offerta seli service, ViaVai e Let's toast per il quick service, Chiccotosto pei il segmento cafaffol ata conferenza stampa presso l'Expo Gate costruito (tra le pole- fetteria e snack micr e) davanti al Castello Sforzesco di Milano, cui hanno partecipato " Una giornata f •• >sitiva, la degna anch e Piero Galli, direttore generale Divisione gestione evento per conclusione di un percorso iniziato Expo 2015 e, in rappresentanza di CIR food, la presidente Chiara a febbraio": cosi Giuseppe Sala Nas e il direttore commerciale e marketing Giuliano Gallini. Contra- a commento dell'intesa sottoscritriam 3nte a quanto previsto nei bandi di gara conclusi senza aggiudi- ta. "Quando facciamo i sopralcazicmi, Expo darà un contributo di 7 milioni e 750 mila euro per la luoghi settimanali sul cantiere, immaginiamo gì ì quale sarà l'impatto sul visitati re". Per il quale, i tecnici preveci >no una permanenza media di 6 ore e mezza nel sito espositi.o, "/'/ che ci consente di ipotiz ire che debba concedersi alme: io una consumazione in questo 'isso di tempo", ha sottolineato 'iero Galli. Per poi aggiungere "Saranno dunque 27 i milioni ;\i scontrini staccati complessivcimente. Considerando che si ti itta di visitatori provenienti da jgni parte del V.YA 01/02.2015 Ristorando mondo, occorreva prevedere ti- zione innovativa e in chiave mo- sul mercato della ristorazione in Società Civile che pologìe di offerta che incontras- derna del self in versione snack, concessione (autostradale, ferro- Triulza ha affidato a noi", rilancia sero i gusti e le esigenze più varie, una formula che concilia la regio- viaria, aeroportuale, in centri com- Ferrari. tenendo conto al contempo di al- nalità e la semplicità dei piatti merciali), ove intendiamo cresce- Come ha sottolineato Chiara Nasi, lergie e intolleranze". della tradizione italiana con la fra- re", gli fa eco Daniele Ferrari, di- il tema dell'esposizione milanese Necessità cui CIR food promette granza dei prodotti da forno. Let's rettore divisione ristorazione com- è in piena sintonia con la realtà dare puntuale riscontro, forte di toast è la rivincita del pane in cas- merciale della cooperativa. che guida: "Esiste una forte affinità "una esperienza nella ristorazione setta, un format dedicato a questa In tutto, le sedute previste nei tra il tema centrale e lo stile dì Fondazione commerciale e in concessione de- tipologia di pane abbinato a ricette locali gestiti da CIR food saranno CIR food", ribadiscono i due ma- rivante da 111 punti di servizio 3.500 circa. I prezzi saranno alla nager, che ci hanno accompagna- portata di tutte le tasche: dai 12- to nella più approfondita disami- gourmet che rappresenta la rivisi- attivi in tutta Italia, che danno la- tazione di una formula fast food voro a migliaia di persone", ha con la preparazione espressa di 14 euro dei locali a marchio Tracce na di criteri e contenuti dell'intesa spiegato Gallimi. Di queste, alcune toast e tramezzini fatti con pane si scende a circa 7-8 euro di media, con l'ente organizzatore della centinaia verranno spostate nei ri- in cassetta rigorosamente fresco, considerando le altre tre insegne. kermesse meneghina, "vale a storanti del sito milanese, andando secondo tante ricette semplici ma Per far fronte alla concorrenza dire promuove ad affiancare numerosi nuovi co - sfiziose. Infine, Chiccotosto, che delle altre proposte una tavola pubblica laboratori che gravitano nell'area, rage presenti nel sito espositivo, a gennaio ha visto tagliare il nastro food&beve- la diffusione di rispettosa dell'ambiente e della biodiversità, selezionati per l'occasione, por- offrendo tando a circa 500 le maestranze prezzi ragionevoli. Cerchiamo di occupate complessivamente. coniugare sostenibilità e accessi- "// tema di Expo, 'Nutrire il pianeta, energia per la vita', è il nostro", COFTEE c h Ì C C O t O S t O una cucina buona a bilità, ovvero qualità a costo contenuto grazie a ricerca e innova- ha spiegato a sua volta Chiara zione. Cercheremo Nasi, "perché servire pasti a grandi questo impegno anche attraverso collettività è appunto ciò che pre- workshop nei locali di Expo sul vede il mestiere che facciamo". tema: Vivere il cibo, solide radici Un compito che non è scindibile per nutrire il futuro". dal desiderio di approfittare del- I lavori di allestimento dei locali di tradurre l'occasione per esaltare, anche alla prima location proprio a Mila- si punterà innanzitutto sull'italianità di CIR food sono già cominciati, agli occhi di turisti provenienti da no, nella galleria commerciale e se ne prevede l'ultimazione della proposta, "senza dimenticare tutto il mondo, un modello cultu- dell'ospedale Niguarda, è un for- stagionalità, glocalismo, neo-tra- entro la metà di marzo. Inutile nerale applicato alla ristorazione che mat innovativo per la caffetteria dizionalismo, salutismo, etica e gare, infine, che Expo rappresenta contempla "italianità, tradizione, snack, che coniuga l'incontro di sostenibilità ambientale: tutti criteri "un'ottima qualità e sostenibilità: gli elementi nuovi arredi dominati da un mo- alla base della formulazione dei internazionale per promuovere i irrinunciabili di quella tradizione saico a ricette di "bombonerie" menu e dell'elaborazione dei piatti, nostri nuovi format di ristorazione innovativa che sarà alla base del dedicate ai borghi italiani. studiati all'insegna della semplicità commerciale", chiosa Gallini. E, nostro lavoro". " Tutti questi locali saranno inoltre per essere di immediata compren- aggiungiamo noi, tutto il made caratterizzati dalla multimedialità sione da parte di tutti", riprende in Italy, compresa la capacità di offerta ai clienti: postazioni tablet Gallini. "Tutti i piatti saranno rea- mostrarsi all'altezza di un evento per la navigazione free a cui si ag- lizzati con materie prime fresche di portata mondiale, senza più Ma vediamo più da vicino i nuovi giungono postazioni per la ricarica format di CIR food: ogni brand in sicurezza dei propri mobile de- e cucinate al momento, ne gua- perdite di tempo, provincialismi dagna così il gusto e si evitano gli e, come accaduto nei giorni scorsi, sarà presente con 4 locali sul sito vice", ci spiega Giuliano Gallimi. espositivo. I ristoranti free flow "La scelta di puntare su questi Tracce proporranno piatti d'im- nuovi brand nasce dalla volontà sprechi: le nostre formule rappre- iniziative discutibili organizzate sentano l'unica vera offerta diver- sfruttando il logo di Expo. Milano, sificata e allargata all'interno di che negli ultimi anni ha cambiato pronta italiana, alla scoperta di sa- di testare locali adatti ad un pub- Expo, dal momento che, oltre a pori tra tradizione e innovazione, blico internazionale, in previsione abbinati ad un arredo attento al- di un'internazionalizzazione I nuovi format della coop l'ambiente ed all'elevata riciclabilità dei materiali. Viavai è una rivisita- che il proprio skyline, adesso deve questi locali, si aggiungono la ge- cambiare passo e, come auspicato stione del bar, del ristorante, del- da tutti, mettersi a capo della ri- potrebbe ora rifocalizzarsi sui mer- l'area picnic e del servizio ban- cati europei. E, più in generale, queting presso il padiglione della 01/02.2015 Ristorando vetrina nazionale ed nascita italiana. Partendo proprio dall'esposizione universale. Codice cliente: 10243887 13 Corriere di Bologna Venerdì 27 Febbraio 2015 BO Economia Fico avanti, c’è l’accordo con i grossisti Decreto del Tribunale «Informazioni Sì al trasloco in una nuova struttura (con le celle frigorifero), dalle aziende 5 mila euro a modulo false sul sito» Lineapelle vince, la Fiera deve pagare Questa è la volta buona. Sancito da un comu- te bollate. Nei prossimi giorni i commercianti — mentato un sollevato Andrea Segrè, presidente nicato che ne ha impresso i caratteri dell’ufficialità, ieri è arrivato il tanto atteso accordo tra il Centro agroalimentare di Bologna e i grossisti del mercato ortofrutticolo sul trasferimento di questi ultimi nel nuovo stabilimento che sarà costruito proprio dentro al Caab per fare spazio a Fico-Eataly World. «La nuova struttura del mercato ortofrutticolo sarà più razionale della precedente e permetterà tempi logistici ridotti, quindi più adeguati a garantire la competitività della struttura nel sistema distributivo alimentare italiano», recita la nota che giustifica l’allungamento dei tempi di contrattazione tra Caab e i grossisti di Acmo-Fedagromercati con i produttori agricoli di AgriBologna «in ragione della complessità dell’operazione che prevede la costruzione di una nuova struttura mercatale e logistica frequentata ogni mattina da 2.000 lavoratori, preposta a distribuire oltre 3 milioni di quintali di prodotti freschi ogni anno». In realtà si è trattato di una guerra, cominciata prima di Natale e proseguita anche a colpi di car- 19 grossisti di Acmo-Fedragromercati, i produttori della cooperativa AgriBologna e un altro centinaio di singoli produttori — andrà a firmare separatamente l’accordo. I nodi del contendere sui cui si è trovata la quadra sono pochi, ma vitali per consentire il commercio dell’ortofrutta anche dentro la nuova struttura. Nel nuovo spazio è stato garantito il carico contemporaneo da parte di più automezzi di quelli che erano stati previsti originariamente nella planimetria; confermato pure numero di bocche di carico sufficiente. Capitolo economico: i grossisti daranno un contributo fisso di 5.000 euro a modulo per l’allestimento dei loro stand. É in via di definizione l’accordo sulle famose celle frigorifere che avevano scatenato l’ultimatum del Caab: molto probabilmente nella nuova tettoia il Caab fornirà nuove celle frigorifere. «L’accordo è una pietra miliare in un progetto che non ha mattoni, essendo a consumo zero di suolo, anzi ad apporto di buon suolo agricolo per permettere le coltivazioni agricole inserite nel parco tematico. Battute a parte — ha com- Segrè L’accordo è una pietra miliare in un progetto che non ha mattoni del Caab e regista dell’operazione Fico con Oscar Farinetti — sono particolarmente soddisfatto: questo accordo è un passaggio fondamentale e decisivo nella progettualità che stiamo portando avanti, basata su una strategia di rilancio e quindi su presupposti di carattere ambientale, economico e sociale». «Ricordo che senza la disponibilità degli operatori al trasferimento, manifestata sin dal dicembre 2013, l’intero progetto Fico, non avrebbe potuto realizzarsi», gli fa eco il direttore Alessandro Bonfiglioli. Lauro Guidi, direttore del gruppo AgriBologna: «Ora possiamo esprimere soddisfazione assieme alle categorie coinvolte per un primo passo di un’operazione senz’altro complessa, ma anche fondamentale per la competitività della nostra area». Il presidente di Acmo-Fedagromercati, Renzo Mainetti, dichiara che «era impensabile concludere un accordo così complesso, che deciderà la vita futura di molte aziende, in tempi brevi». Andrea Rinaldi © RIPRODUZIONE RISERVATA Granarolo e la «goccia di latte» firmata Cucinella Venti milioni per Expo La scommessa delle imprese cooperative Centri commerciali Igd, utile in positivo, «Pronti a crescere» Utile netto di 7,3 milioni in crescita del 46% rispetto allo stesso periodo 2013; utile ante imposte pari a 9,4 milioni, rispetto a 0,9 dell’anno precedente. E ricavi della gestione caratteristica a 120,5 milioni, stabili rispetto al 2013. Sono alcuni dei dati del bilancio 2014 approvato dal cda di Igd-Immobiliare Grande Distribuzione (proprietà e gestione di centri commerciali della Gdo). Claudio Albertini, ad, ha spiegato di ritenere che «siamo pronti per portare avanti la prossima fase di crescita». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso L’Emilia-Romagna per uscire dalla crisi scommette sull’Expo. La Regione investirà 5,5 milioni e oltre 20 milioni arriveranno dal mondo cooperativo. Solo Granarolo ne ha messi 5, «un investimento importante, una semina che, confidiamo, potrà dare un ritorno», ha detto il numero 1 Gianpiero Calzolari alla direzione regionale di Legacoop dove sono state presentate le iniziative in vista del salone internazionale dedicato all’agroalimentare. «Vorremmo cogliere questa occasione per accreditarci come l’azienda italiana di riferimento per il dairy nel mondo. Ci siamo perché in questo momento abbiamo deciso di investire sui mercati esteri, puntando a diventare un gruppo internazionale», l’obiettivo di Calzolari. Parte dei 5 milioni di Granarolo saranno spesi per allestire lo stand nel padiglione Italia: il progetto è stato affidato all’architetto Marcio Cucinella che ha immaginato la forma di una goccia di latte all’interno della quale far vivere una «milk experience». Anche Legacoop regionale è fiduciosa, tanto che le sue associate metteranno mano al portafoglio per oltre 20 milioni. «Porteremo le nostre eccellenze, la nostra capacità di rinnovamento tecnico e di guardare al mondo con i nostri valori», ha detto il presidente regionale Giovanni Monti. La speranza è che in questo semestre si parli delle coop per il loro operato e non per altre ragioni collaterali. «Tutti i giorni la nostra immagine rischia di essere offuscata da aspetti problematici di contiguità mafiose. Ecco, dobbiamo dire che quella roba là è una falsità assoluta, mettendo in campo quello che facciamo» . Oltre a Granarolo, ci sarà anche Cir, altro colosso emiliano della ristorazione. Si occuperà della gestione di 20 locali, tra bar, ristoranti e quick service. Tutti questi appuntamenti saranno al centro degli eventi di viale Aldo Moro, pronta per l’Expo a fare uscire dalle sue casse 5,5 milioni per l’acquisto degli spazi, la promozione e l’insieme degli eventi. «Verranno indirizzate quasi tutte le risorse previste quest’anno per l’internazionalizzazione, risorse abituali che la Regione ha per le imprese e che verranno finalizzate soprattutto a progetti che hanno a che fare con l’Expo», assicura l’assessore all’Agricoltura Simona Caselli. La Regione sarà protagonista all’Expo dentro la «Mostra delle regioni», per tre mesi nella piazzetta tematica «Gusto della Terra», oltre alla settimana nel padiglione Italia dal 18 al 24 settembre, durante la quale viale Aldo Morto coordinerà il «World Food Forum». Infine, il Comune punta a fare marketing territoriale in concomitanza con l’Expo, attirando in città una trentina di delegazioni di investitori, operatori economici e giornalisti. Beppe Persichella Nuovo round tra BolognaFiere e Lineapelle, con quest’ultima ad aggiudicarsi il punto. Il Tribunale di Bologna ieri ha emesso un decreto ingiuntivo nei confronti di via Michelino di 280.000 euro, più interessi e spese legali, dovuto a titolo di penale per l’uso indebito dei marchi di Lineapelle e la pubblicazione di un comunicato giudicato non veritiero. Il decreto ingiuntivo è già stato consegnato agli ufficiali giudiziari perché sia notificato a BolognaFiere. Da quando riceverà la notifica, l’ente presieduto da Duccio Campagnoli avrà 40 giorni per pagare la somma od opporsi. Da Lineapelle fanno sapere che «il provvedimento arriva dopo l’ingiunzione fatta dallo stesso Tribunale a BolognaFiere affinché fossero tolte dal loro sito le informazioni erronee. Continuavano a pubblicare l’elenco delle nostre date come se avessimo fatto la manifestazione a Bologna, con sotto frasi in cui c’era scritto che c’era un contenzioso con Lineapelle, oltre alle date sbagliate di altre nostre manifestazioni, come Lineapelle Asia». L’ultimo round di una contesa che ruota attorno al trasferimento del salone dei conciatori a Milano dopo 30 anni a Bologna era stato il 9 febbraio scorso. Il cda di Lineapelle si era riunito per far decadere Campagnoli da consigliere. Ma gli altri consiglieri di BolognaFiere avevano rassegnato in massa le dimissioni. I consiglieri che avevano fatto saltare il cda erano 5 su 11: Enrico Postacchini, Gianfranco Ragonesi e due dirigenti di via Michelino, oltre allo stesso Campagnoli. La mossa era stata pensata per rimarcare la non condivisione della motivazione con cui era stato convocato il cda. I cinque dimissionari avevano chiesto a quel punto di mettere in calendario una nuova assemblea per discutere non più della decadenza di Campagnoli, ma per trattare la verifica del rapporto tra soci e la rielezione del cda. A. Rin. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I lavoratori Ducati promuovono il contratto alla tedesca Il 77% ha votato sì al referendum sul nuovo integrativo. Alberani: una vittoria dell’unità sindacale I lavoratori di Ducati Motor dicono sì al contratto «alla tedesca». L’accordo sul rinnovo del contratto integrativo aziendale della casa motociclistica bolognese, sottoscritto da Fiom, Fim e Uil e sottoposto al voto dei lavoratori, passa a larghissima maggioranza con il 77,8 % dei consensi: 626 sì, 160 no su un totale di 804 votanti. «Un risultato di tutti i sindacati finalmente uniti», esulta il segretario della Cisl, Alessandro Alberani. «Oggi, in un momento di crisi, poter parlare di salari e di lavoro è una conquista — aggiunge —. Questo accordo è un segnale importante per l’azienda e per l’intera eco- Che cos’è L’accordo firmato da azienda e sindacati prevede 100 assunzioni, turni sette giorni su sette, domeniche comprese, premi di team, welfare aziendale (asilo e polizze sanitari), 160 milioni di investimenti in tre anni nomia bolognese. Il 20% che non l’ha condiviso va rispettato, ma il tempo dimostrerà che si tratta di una buona intesa». I punti di forza? «Le 100 assunzioni innanzitutto — ricorda Alberani —, ma anche la rimodulazione dei turni (21 settimanali, 7 giorni su 7 per ottimizzare gli impianti, ndr) e dei salari, i premi di team e di risultato, il welfare aziendale con gli asili nido, le polizze sanitarie e le borse di studio: risultati di lunghissimi negoziati». Soddisfatto anche il segretario regionale della Fiom, Bruno Papignani: «Trattandosi di un accordo con forti novità e anche con la sperimentazione di meccanismi complessi e delicati — commenta su Facebook —, credo sia un buon risultato con una quota di giustificata diffidenza, recuperabile nella gestione dell’accordo. In ogni caso questa è democrazia». «Una parte di dissenso è degli impiegati che su alcune cose si sentono esclusi — precisa il leader Fiom —, una parte è dovuta alle gerarchie che vogliono mano libera. E una parte ai lavoratori che pensano che si possa correre il rischio che aumentino i ritmi, mentre in realtà si è tolto un po’ di spazio all’azienda per fare quello che vuole. Se gestito bene, fra un anno anche chi ha giuste per- plessità sarà meno pessimista». L’accordo prevede nel triennio 2015-2017 investimenti per 160 milioni. «Ma non si applichi il Jobs act», aveva chiesto la Fiom in una lettera all’azienda. «Su questo parla da sé il buonsenso — è invece l’opinione di Alberani —. Il Jobs act, sul quale confermo giudizio negativo, non è un accordo contrattuale ma una legge dello Stato e l’azienda non può non applicarla». «In ogni caso — chiosa il segretario Cisl — la trattativa ora conclusa è sicuramente migliore del Jobs act». Mara Pitari © RIPRODUZIONE RISERVATA DOSSIER EXPO Corriere della Sera Sabato 28 Febbraio 2015 23 ML Colazione Buon vino La Senna Patate «Le déjeuner sur l’herbe» è un dipinto ad olio su tela realizzato tra il 1862 ed il 1863 dal francese Édouard Manet Lawrence Alma-Tadema, «Vino greco» del 1873. È un acquerello su carta. Nel ‘73 il pittore divenne cittadino britannico «La colazione dei canottieri» di Auguste Renoir è ambientata sulla terrazza del ristorante La Fournaise, a Chatou, sulla Senna I «Mangiatori di patate» è uno dei quadri più celebri dell’olandese Vincent Van Gogh ed è stato compiuto il 13 aprile del 1885, BUON APPETITO,VESPE COMPRESE Dal pesce palla alla kawa, nei padiglioni dei Paesi stranieri si assaggeranno specialità e spezie rare Controlli sugli alimenti e avanzi di prodotti esotici destinati all’inceneritore: «La nostra Fort Knox» M tuali divieti d’importazione soprattutto relativi a alimenti di origine animale. Dal 2006, infatti, all’indomani del primo rapporto sulle zoonosi in Europa (380 mila cittadini colpiti da malattie infettive trasmesse da animali all’anno) si decise di alzare l’asticella dei divieti e introdurre un efficiente sistema di allerta. La discussione, alla vigilia di Expo, messi alle strette e dovendo necessariamente aprire l’ingresso al sito espositivo a cibi che le nostre regole igienico sanitarie rendono vietatissimi, s’è concentrata sul come dare garanzia di «tracciabilità» agli alimenti per i quali - il pesce palla per esempio o il coccodrillo - non esiste in Europa un solo stabilimento già autorizzato ad importazione e trattamento. La direttiva Ue parla chiaro, indica quali alimenti potranno avere deroga e quali no, perché nei paesi di provenienza ci sono condizioni sanitarie non sicure ( per esempio, il pollo in Cina, a causa dei focolai di influenza Aviaria). Anche il miele potrà subire restrizioni, in quanto potenziale vettore virale. Il documento, pubblicato nella gazzetta ufficiale europea, sarà discusso il Le regole Una direttiva Ue indica le norme, ai veterinari milanesi il compito di farle rispettare Le garanzie Etichette speciali per carni di animali con tossine 1.200 volte più letali del cianuro 5 marzo dalla commissione che riunisce ministero della Salute, direzione regionale sanitaria e veterinaria. Toccherà, in ultimo, ai veterinari milanesi vigilare sugli alimenti in deroga che arriveranno a Milano, dopo aver superato dogane e Pif (punti di controllo frontalieri). «Dobbiamo tutelare sia la salute pubblica sia quella animale — spiega Piero Frazzi, dirigente del servizio veterinario regionale —. Certamente per i Paesi che vogliono portare prodotti tipici queste regole impongono una spesa non indifferente». A cominciare dall’etichettatura speciale. Al momento solo il Giappone ha già chiesto le deroghe per il katsuobushi e il pesce palla, che è uno tra gli animali esistenti più velenosi, per la presenza in quasi tutte le viscere di una neurotossina 1200 volte più letale del cianuro. I giapponesi lo chiamato «Fugu», lo consumano regolarmente e lo considerano una prelibatezza da intenditori. Ma chi lo prepara deve avere una licenza speciale rilasciata dalle autorità sanitarie del Paese. Paola D’Amico © RIPRODUZIONE RISERVATA ILLUSTRAZIONE DI ANTONIO MONTEVERDI angeremo il pesce palla e il tonno essiccato katsuobushi, in forse sono al momento pitone e carne di alligatore, non mancheranno pietanze a base di insetti, scorpioni e cavallette fritti e insalate di frutti esotici con le vespe e poi spezie esotiche come il kawa, il pepe «inebriante» delle isole Fidji. Il quadro delle prelibatezze con ingredienti «alieni» non è ancora completo. Ma a rendere ancora più interessante l’attesa è il fatto che questi piatti e sapori si potranno trovare solo all’interno del perimetro di Expo, viaggeranno sigillati con etichetta Expo dal Paese di origine fino al sito espositivo, saranno controllati, risigillati e stoccati in un’apposita area della Fiera e trasportati nottetempo nel luogo dove saranno cucinati. Infine, ogni avanzo finirà sempre scortato nel vicino forno di inceneritore Silla. Niente classificabile come «alieno», «esotico» o «alloctono» incluse le specie vegetali potrà uscire dal sito, più sicuro di Fort Knox. Ci sono voluti mesi alla Commissione europea per trovare l’accordo su come derogare agli at- La guida di Paolo Marelli Dalla piadina alla cena d’autore Maxi cucina da 26 milioni di pasti All’interno del sito oltre 150 fra ristoranti, locali e street food A tavola Si stima che saranno 26 milioni i pasti che consumeranno i venti milioni di visitatori previsti a Expo. Del totale 13 milioni di pasti saranno serviti nei weekend e nei giorni festivi Un pasto su quattro sarà preparato dalla cooperativa Cir Food, che ha vinto l’appalto e avrà 20 locali dentro il sito espositivo S i consumeranno in media 5.887 pasti all’ora dentro il sito espositivo nei 184 giorni di apertura di Expo 2015. Un totale di 26 milioni di pasti (si stima 141 mila ogni ventiquattro ore) per nutrire i venti milioni di visitatori previsti. Un superlavoro per chef e cuochi dentro e fuori i padiglioni. Prepareranno piatti per tutti i gusti e per tutti i portafogli: dalla colazione (1,5 milioni quelle che si serviranno, pari al 6%) alla cena (3,1 milioni, pari al 12%), passando per pranzo (17 milioni, pari al 65%) e merenda (4,4 milioni pari a 17%). Cifre e percentuali che fotografano un mappa di oltre 150 fra ristoranti, bar-caffetterie, corner food&beverage, chioschi e postazioni di street food in cui mangiare e bere a Expo. Ecco una bussola enogastronomica nazionale e internaziona- le per orientarsi nel sito di Rho-Pero. In ciascuno dei 55 maxi padiglioni di altrettanti Paesi partecipanti ci sarà un ristorante e in alcuni casi anche più di uno: il Giappone, per esempio, ne avrà quattro. A questi si affiancheranno gli spazi previsti nei nove padiglioni collettivi («cluster») dedicati ai 92 Paesi accomunati da un prodotto, da un clima o da un’area geografica. Ma al di fuori dei padiglioni, dove si potrà mangiare e bere? Si potranno consumare i pasti nei 16 ristoranti di Eataly, con menù di tutte le regioni d’Italia. Inoltre la società del patron Oscar Farinetti avrà due aree consorzi, dove poter assaggiare specialità nuove, tipiche e di qualità ogni mese diverse. E due punti che sforneranno uno pizze e l’altro piadine. Nel sito espositivo ci sarà anche la cucina griffata di Identi- tà Golose: sarà uno spazio polifunzionale per esaltare l’esperienza del gusto in ogni sua declinazione, con una cucina di alto profilo. E poi, grazie a chef stellati che ruoteranno durante i 6 mesi, per i visitatori ci sarà un appuntamento culinario da non perdere con le «Cene d’Autore». Ma un pasto su quattro all’esposizione sarà preparato dalla Cir Food, la cooperativa leader nelle mense aziendali e scolastiche che si è aggiudicata la gara indetta dalla società Expo. Cir gestirà 4 ristoranti «Tracce» con tavoli tematici ad accesso libero; 8 quick service restaurant (a marchio «Viavai» e «Let’s toast»); 4 caffetterie snack (»Chiccotosto»); un ristorante con il servizio al tavolo del brand Aromatica, in collaborazione con Chic (Charming Italian Chef), e 3 punti ristoro (gestione del bar, del ristorante e dell’area pic nic) alla Cascina Triulza, più un servizio banqueting. In totale, 20 locali in edifici in legno distribuiti lungo il Decumano, la via principale che unisce simbolicamente il luogo di consumo del cibo (la città) a quello di produzione, la campagna. I prezzi? Un pasto completo ai ristoranti «Tracce» potrà costare 12-14 euro, ma scegliendo un piatto unico o composizioni ridotte si potrà mangiare con 7-8 euro. Dislocate tra i padiglioni di Expo, inoltre, ci saranno 32 postazioni con un’offerta di «street food». Potranno essere delle innovative «ape», dei «food truck» o altri modelli di postazioni «on the go» ancora da definire. Tutti venderanno consumazioni veloci, pratiche ed economiche. E vicino all’anello che circonderà il sito espositivo, i visitatori potranno anche contare su 10 chioschi gour- 32 I trucks del cibo che saranno nel sito, assieme a 10 chioschi 100 I ristoranti internazionali che saranno nei padiglioni dei Paesi met, ciascuno in tema con il prodotto offerto: si potrà spaziare dai panini con salumi selezionati alla frutta di stagione. A Expo parteciperà anche Slow Food, con la «sua» collina mediterranea. L’associazione promuoverà un percorso di degustazione agroalimentare sostenibile e di qualità. Protagonisti: soprattutto vini e formaggi. Obiettivo? «Far conoscere le filiere produttive d’eccellenza» Ma nel sito espositivo non mancheranno nemmeno punti ristoro o padiglioni gestiti direttamente dai partner, sponsor e Nop Corporate di Expo 2015. Ci sarà, per esempio, una zona dove fare merenda con un gelato confezionato, un’altra dove prendere un aperitivo scegliendo tra le diverse birre proposte dallo stesso produttore. A Expo sbarcherà anche McDonald’s. Sarà presente con un ristorante da 300 posti, 400 metri quadrati più 200 di terrazza. Proporrà un menù anche con hamburger speciali preparati con ricette dal mondo. Ma McDonald’s, soprattutto, punterà sul progetto «Fattore futuro» a sostegno della filiera italiana: venti agricoltori e allevatori under 40 saranno selezion a t i co m e fo r n i to r i p e r i prossimi tre anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA