La cultura del cibo protagonista di Expo 2015

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La cultura del cibo protagonista di Expo 2015
La cultura del cibo
protagonista di Expo 2015
CIBO IN MOSTRA AL
PADIGLIONE SVIZZERO
Vi siete mai chiesti come e
perché la mente e il corpo
interagiscano continuamente allo stimolo del cibo e dei
meccanismi che ci portano
a desiderare, scegliere e gustare il cibo?
Beh, se siete curiosi di approfondire l'argomento potete sempre lasciarvi affasci-
92 Mixer FEBBRAIO 2015
PROGETTI E INIZIATIVE
CHEANDRANNO
A COINVOLGERE E
APPASSIONARE I 20
MILIONI DI VISITATORI
DICARMELAIGNACCOLO
^©CARMELAIGNACCOL
nare dalla mostra interattiva
organizzata da Nestlé nel
Padiglione Svizzero ad EXPO 2015 per tutti i sei mesi
dell'evento, (dal 1° maggio
a 31 ottobre).
«Questo percorso espositivo
- afferma Robin Tickle, Head of Corporate media relation Nestlé Global - vuole
favorire una maggiore conoscenza delle connessioni tra
alimentazione e corpo umano: abbiamo tradotto solidi
riferimenti scientifici in un
progetto che saprà divulgarli
attraverso l'interazione e il
divertimento».
«Il risultato- continua Robin
Tickle - è un percorso espositivo fruibile con diverse
possibilità di esperienza e
livelli di approfondimento:
un viaggio a tappe che toc-
LA MOSTRA INTERATTIVA INIZIERÀ IL SUO RACCONTO C O N I PRIMI 1000
GIORNI DI VITA (DAL CONCEPIMENTO AL SECONDO A N N O DI ETÀ), PERIODO
FONDAMENTALE PER IL CORRETTO SVILUPPO DEL CORPO E DEL CERVELLO
cherà temi ampi, lasciando
al visitatore la libertà di fare
la sua personale esperienza,
assecondando le proprie curiosità e i propri interessi».
I contenuti del percorso
espositivo sono stati sviluppati da tre importanti
attori della ricerca scientifica internazionale sulla
nutrizione: il Nestlé Research Center, la più grande
struttura privata di ricerca
in campo nutrizionale al
mondo, il Nestlé Institute
of Health Science, specializzato nella ricerca finalizzata allo sviluppo di fabbisogni nutrizionali specifici
e l'Istituto Auxologico
Italiano (IAI), eccellenza del
"Made in Italy" nella scienza
della alimentazione. È stata
creata così una piattaforma
scientifica comune per condividere le ultime tendenze e
prospettive su questi temi, che
si è tradotta in un percorso
di visita che prevede 4 tappe
dedicate ciascuna ad un tema
chiave: crescita e sviluppo del
cervello; fame e sazietà; il ruolo dei sensi e delle emozioni
nella nutrizione; salute e cibo:
il futuro.
ILVILLAGGIODELSAPER
FARE
Da un'idea di Confartigianato, in collaborazione con
Radio Italia e Alta Qualità,
nasce l'Italian Makers Village uno spazio creativo che
nei sei mesi dell'Esposizione
arricchirà l'esperienza dei visitatori con un Fuori Expo
nuovo e stimolante.
Infatti Confartigianato, oltre
alla presenza istituzionale
all'interno di Padiglione Italia,
ha deciso dare di ulteriore visibilità agli artigiani italiani in
un'area originale che darà voce
a ben 800 eccellenze produttive. Intrattenimento e coinvolgimento dei visitatori saranno
le parole d'ordine dei 1000
appuntamenti in programma.
FABIO PISANI, CHEF C O N ALESSANDRO NEGRINI DEL RISTORANTE "IL LUOGO DI A I M O E NADIA", MOSTRA DAL VIVO (NEL CORSO DELLA PRESENTAZIONE DELLA
MOSTRA INTERATTIVA DI NESTLÉ) COME ANCHE I SENSI E LE EMOZIONI ENTRINO NELLA REALIZZAZIONE DI UNA RICETTA E SIANO PARTE DELL'ASSAGGIO
Fiera Milano Officiai Partner
«Expo e Fuori Expo -spiega
Cesare Fumagalli, Segretario nazionale Confartigianato - sono una grande
opportunità strategica per cui
abbiamo stanziato un investimento di 3 milioni di euro.
Utilizzeremo il Padiglione
Italia anche come hub per
rimbalzare i visitatori in via
Tortona in modo da ottimizzare al massimo la nostra
presenza».
Una presenza importante,
dunque, con un obiettivo
chiaro: accelerare la propensione all'internazionalizzazione delle PMI, per cui - già
nei primi 9 mesi del 2014 - si
è registrato un aumento del
3,3%.
Ma come sarà strutturato,
esattamente l'Italian Makers
Village?
Realizzato all'interno delle officine riqualificate di via Tortona 32 di Milano, si sviluppa su una superficie di 1800
metri quadrati dove settimanalmente si avvicenderanno
circa 800 imprese italiane, 27
94 Mixer FEBBRAIO 2015
paesi stranieri e 12 delegazioni commerciali individuate
in collaborazione con l'Istituto nazionale di Commercio
Estero. Sempre con cadenza
settimanale, verrà proposto
un tema declinato attraverso
gli eventi e le iniziative, dai
territori alle startup, dalle filiere alle categorie produttive.
All'interno del villaggio sono
stati previsti 27 spazi espositivi, 10 temporary shop, 6
aree esterne per lo Street food,
una sede polifunzionale per
incontri B2B con le delegazioni estere (23 postazioni),
per la Galleria del Gusto (10
postazioni), per conferenze e
convegni (160 posti a sedere)
e, infine, l'Alta Qualità Food
Village.
Il Food Village
Curato da Alta Qualità in
collaborazione con l'Università degli Studi di Scienze
Gastronomiche di Pollenzo
(nata dall'associazione Slow
Food), il Food Village vuole
L'ITALIAN MAKERS VILLAGE SI SVILUPPERÀ SU 1800 M Q DOVE SI
AVVICENDERANNO SETTIMANALMENTE 800 IMPRESE ITALIANE
essere un modo di avvicinare
i visitatori al cibo e ai suoi
"eroi" cioè quei produttori
che in nome della qualità
continuano a far parlare le
eccellenze italiane.
All'interno di questa area
verranno organizzati showcooking, laboratori, percorsi
degustativi, incontri educational ed eventi culturali. L'obiettivo, spiega Dario Marchesi,
Presidente di Alta Qualità sarà di «creare il collegamento
tra i sensi del corpo umano
e gli elementi della natura,
dove scoprire, comprendere
ed apprezzare prodotti unici
della nostra terra selezionati
con cura».
La colonna sonora
Se interazione e intrattenimento saranno le cifre di
questo progetto non poteva certo mancare l'aspetto
musicale. E sarà Radio Italia, in quanto radio ufficiale
deU'Italian Markers Village
a promuovere e sostenere
l'iniziativa con una massic-
eia campagna di comunicazione prevista, oltre che
sulla radio, anche sul sito
radioitalia.it, su Facebook,
Twitter, Instagram, Google+
e direttamente nella location
con i suoi speaker e dj.
A TAVOLA CON EXPO
Saranno 20 tra bar, ristoranti
e quick service, i locali gestiti da CIR food all'interno
di Expo.
«Siamo orgogliosi di portare
a Expo 2015 la nostra consolidata esperienza nella ristorazione - dichiara la Presidente di CIR food, Chiara
Nasi - CIR food è un'impresa italiana che privilegia la
tradizione alimentare del
nostro Paese ed è in grado
di valorizzarla su larga scala e per grandi numeri con
strumenti nuovi e funzionali. A Expo faremo non solo
quello che ogni giorno proponiamo, ovvero divulgare
una cultura della ristorazione sana ed equilibrata, ma
presenteremo nuove offerte
4 i format studiati
da CIR food ad
hoc per l'evento:
"Tracce-Alla
scoperta dei
sapori", "Viavai",
"Let'sToasf'e
"Chiccotosto"
ristorative che con originalità coniugano tradizione ed
innovazione".
Sono infatti quattro i format
studiati da CIR food ad hoc
per l'evento: Tracce - Alla
scoperta dei sapori per il
ristorante free flow, Viavai
e Let's Toast per i quick service restaurant e Chiccotosto
per la caffetteria e snack bar.
I 17 locali saranno presenti all'accesso Ovest del sito
espositivo e in 7 Architetture di servizio, gli edifici in
legno di grandi dimensioni
dislocati lungo il Decumano,
la via principale che unisce
simbolicamente il luogo di
consumo di cibo - la città
- a quello di produzione
- la campagna. A questi si
aggiungono altri 3 punti ristoro all'interno di Cascina
Triulza.
«Esiste una forte affinità tra il
tema centrale di Expo 2015 e
lo stile di CIR food, che promuove la diffusione di una
tavola pubblica rispettosa
dell'ambiente e della biodiversità, offrendo una cucina
buona a prezzi ragionevoli»
- precisa il Direttore Commerciale e Marketing di
CIR food, Giuliano Gallini
Come e quanto si mangerà
Secondo le stime, saranno
26 milioni i pasti da preparare per i visitatori di Expo
Milano 2015.
Di questi 13 milioni saranno
distribuiti nei giorni di picco
(festività e weekend) in cui
si attendono fino a 250mila
visitatori al giorno.
A fare la parte del leone sarà
la pausa pranzo con il 65%
dei pasti serviti, seguita dagli snack pomeridiani con il
17%, dalla cena con il 12%
e infine le colazioni con il
6% dei pasti stimati totali.
Nel complesso CIR food coprirà circa il 25% dell'offerta
di ristorazione nei 6 mesi
espositivi, con uno staff di
circa 500 persone.
Italianità, stagionalità, glocalismo, neo-tradizionalismo, salutismo, etica e sostenibilità ambientale sono
alcuni dei criteri alla base
della formulazione dei menù e dell'elaborazione dei
piatti, studiati all'insegna
della semplicità per essere
di immediata comprensione
da parte di tutti. E]
«SIAMO ORGOGLIOSI DI PORTARE A EXPO 2 0 1 5 LA NOSTRA CONSOLIDATA ESPERIENZA NELLA RISTORAZIONE
DICHIARA LA PRESIDENTE DI CIR FOOD, CHIARA NASI (NELLA FOTO A C C A N T O A GIUSEPPE SALA).
EXPO
MILANO
LARISTORAZION
SCALDA I MOTORI
di Alberto Anderloni, Massimo L. Andreis
A due mesi e mez::o all'apertura
della kermesse, finalmente si
delinea l'offerta ristorativa nel
sito dell'esposizione milanese,
con CIR food e Eaftaly
protagoniste
Nel momento in cui scriviamo,
l'area Expo è ancora un cantiere
aperto, sorvolato da droni che
rimbalzano le immagini della
febbrile corsa contro il tempo
per essere pronti il 1° maggio.
Un milione di metri quadri che
assomigliano solo vagamente
alle forme e agli spazi che abbiamo visto nei disegni, e nei rendering pubblicati qua e là da
stampa e tv. Uomini e macchine
sono impegnati in un'opera di
preparazione e allestimento che
sembra senza fine. E a una manciata di settimane dall'apertura
dei cancelli dell'esposizione universale milanese, anche i dettagli
sull'offerta ristorativa non sono
del tutto definiti. Eppure, le potenzialità della manifestazione
in termini di presenze e quindi di bus
less, non sono certo di poco
conto. Gli appalti relativi all'offerta f&b relativi alle aree cosiddette
"stecche" e ai "chioschi", hanno gè
fra gli addetti ai lavori. A fronte di un, richiesta di royalty tutto sommato accettabili, in molti hanno storto i naso di fronte ad investimenti
giudicati troppo elevati per lo svilupp i di un'offerta che nella testa
degli organizzatori dovrebbe essere all'insegna della "food experience", dell'evento nell'evento e ispira :a da criteri di eco sostenibilità
e green public procurement non del tutto chiari. Ciononostante la
situazione si è recentemente sbloccata: i due big della ristorazione
di Expo saranno CIRfood ed Eataly. La cooperi iva emiliana fra i
leader della ristorazione collettiva in Italia gest .1 20 ristoranti e
porterà 4 nuovi format mentre Eataly, il paladino dell'enogastronomia
italiana nel mondo, proporrà altrettanti punti di ristoro ispirati ai
gusti e ai profumi delle regioni d'Italia. A comi .1 età re l'offerta ci
penseranno poi i chioschi che, in base alle informazioni attualmente
01/02.2015 Ristorando
in nostro possesso, saranno appannaggio dei seguenti brand/ope- successo hanno nel mondo. Nei padiglioni che avrà a disposizione
ratori: Marinoni, Vaimo, Eurochocolate, Grom, Ferrarini, Juice bar,
Eataly, vedremo 20 ristoranti impegnati nel rappresentare i piatti
Illy, Davide Oldani, Coca Cola e Piada&Champagne. Diamo uno
tipici regionali, interpretati da una serie di ristoratori e chef stellati
sguardo da vicino alle offerte.
che ruoteranno negli spazi di
expo con cadenza mensile. "Sarà
una ristorazione esemplare di
Expo secondo Eataly
tutto dò che si può trovare in
Passeggiando nella parte centrale del cosiddetto Decumano, la
Italia viaggiando da Nord a Sud",
via principale che attraversa l'area Expo da est a ovest e che simbo- dice Simona Milvo, responsabile
licamente unisce il luogo del consumo di cibo (la città) a quello ufficio stampa di Eataly, che prodella sua produzione (la campagna), troveremo l'offerta ristorativa segue: "Al piano terra dei nostri
La stima
dei consumi
26 milioni di consumazioni
13 milioni di consumazioni
targata Oscar Farinetti. Gli ottomila metri quadrati a disposizione
padiglioni ci saranno i ristoranti
nei 55 giorni di picco
di Eataly avranno nelle intenzioni dell'imprenditore piemontese,
regionali, quelli tematici e i corner
della manifestazione
'ambizioso obiettivo di narrare l'incredibile biodiversità della nostra
dedicati alla tutela e alla conser-
13 milioni di consumazioni
penisola. A sottolineare l'intento ci sarà il claim, preso in prestito
vazione dei prodotti di eccellen-
nei 129 giorni non di picco
da una famosa ballata di Bob Dylan che recita: "The answer my
za. Al primo piano ci saranno in-
10% colazioni
friend is blowin in thè wind". Come dire che è dall'incontro tra
vece degli spazi più confortevoli
69% pranzi
brezze marine e venti di montagna che nasce quell'incredibile, va-
con circa 1000 coperti a disposi-
17% snack pomeridiani
riegato mix di micro culture enogastronimiche italiane che tanto
zione dei visitatori. In queste
34% cene
01/02.2015 Ristorando
2015
aree ospiteremo anche alcune
opere d'arte selezionate da Vittorio Sgarbi con l'intento di raccontare la ricchezza artistica del
nostro paese".
Ad ogni ristorante regionale Eataly ha chiesto di proporre un
menu composto di antipasto,
primo, secondo piatto e dolce.
L'intenzione di Farinetti è quella
di comporre un'offerta "economicamente sostenibile" cui si
potrà accedere anche attraverso
la formula del "cofanetto viaggio" targato eatinerari che conterrà un volumetto su Expo, l'ingresso alla manifestazione e un
coupon per la food experience.
A CIR food il 25%
della torta
Pochi giorni dopo l'accordo con
la catena alimentare piemontese,
dopo le due gare andate deserte
nei mesi scorsi per l'affidamento
dei servizi di ristorazione nel sito
di Expo 2015, con il parere favorevole dell'Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, la trattativa privata
aperta nelle ultime settimane per
assegnare la cosiddetta "ristorazione di servizio" del sito di Expo
si è chiusa con la scelta di CIR
food. Sarà dunque la cooperativa
eminana a servire i pasti in 20 punti di ristoro da realizzare nei
prossimi tre mesi e mezzo, data di apertura dell'esposizione universale:
3 all'interno di Cascina Triulzia e i restanti nelle "architetture di
servizio", le costruzioni in legno realizzate lungo l'asse principale del
sito, il già citato Decumano. A presentare l'esito della lunga gestazione
è stato il commissario unico dell'evento, Giuseppe Sala, in una
realizzazione d> i punti di ristoro
che contempla l'accordo. Soldi
che conta di recuperare attraverso
le royalty (a crescere dal 14 al
21% a secondd dell'andamento
delle vendite nel corso della manifestazione) derivanti dai pasti
consumati. Sor») 7 milioni, per
un costo medio i initario di 8 euro,
quelli che CIR prevede di preparare e vendere nei sei mesi di
Expo, il 25% di 'iuelli complessivamente previs'i Quattro i nuovi
format realizzai per l'occasione
dall'azienda di Reggio Emilia:
Tracce - Alla sc< perta dei sapori
per l'offerta seli service, ViaVai e
Let's toast per il quick service,
Chiccotosto pei il segmento cafaffol ata conferenza stampa presso l'Expo Gate costruito (tra le pole- fetteria e snack
micr e) davanti al Castello Sforzesco di Milano, cui hanno partecipato " Una giornata f •• >sitiva, la degna
anch e Piero Galli, direttore generale Divisione gestione evento per conclusione di un percorso iniziato
Expo 2015 e, in rappresentanza di CIR food, la presidente Chiara a febbraio": cosi Giuseppe Sala
Nas e il direttore commerciale e marketing Giuliano Gallini. Contra- a commento dell'intesa sottoscritriam 3nte a quanto previsto nei bandi di gara conclusi senza aggiudi- ta. "Quando facciamo i sopralcazicmi, Expo darà un contributo di 7 milioni e 750 mila euro per la luoghi settimanali sul cantiere,
immaginiamo gì ì quale sarà l'impatto sul visitati re". Per il quale,
i tecnici preveci >no una permanenza media di 6 ore e mezza
nel sito espositi.o, "/'/ che ci consente di ipotiz ire che debba
concedersi alme: io una consumazione in questo 'isso di tempo",
ha sottolineato 'iero Galli. Per
poi aggiungere "Saranno dunque 27 i milioni ;\i scontrini staccati complessivcimente. Considerando che si ti itta di visitatori
provenienti da jgni parte del
V.YA
01/02.2015 Ristorando
mondo, occorreva prevedere ti- zione innovativa e in chiave mo-
sul mercato della ristorazione in
Società Civile che
pologìe di offerta che incontras- derna del self in versione snack,
concessione (autostradale, ferro-
Triulza ha affidato a noi", rilancia
sero i gusti e le esigenze più varie,
una formula che concilia la regio-
viaria, aeroportuale, in centri com-
Ferrari.
tenendo conto al contempo di al-
nalità e la semplicità dei piatti
merciali), ove intendiamo cresce- Come ha sottolineato Chiara Nasi,
lergie e intolleranze".
della tradizione italiana con la fra-
re", gli fa eco Daniele Ferrari, di-
il tema dell'esposizione milanese
Necessità cui CIR food promette
granza dei prodotti da forno. Let's
rettore divisione ristorazione com-
è in piena sintonia con la realtà
dare puntuale riscontro, forte di
toast è la rivincita del pane in cas-
merciale della cooperativa.
che guida: "Esiste una forte affinità
"una esperienza nella ristorazione
setta, un format dedicato a questa
In tutto, le sedute previste nei
tra il tema centrale e lo stile dì
Fondazione
commerciale e in concessione de- tipologia di pane abbinato a ricette
locali gestiti da CIR food saranno
CIR food", ribadiscono i due ma-
rivante da 111 punti di servizio
3.500 circa. I prezzi saranno alla
nager, che ci hanno accompagna-
portata di tutte le tasche: dai 12-
to nella più approfondita disami-
gourmet che rappresenta la rivisi-
attivi in tutta Italia, che danno la- tazione di una formula fast food
voro a migliaia di persone", ha
con la preparazione espressa di
14 euro dei locali a marchio Tracce
na di criteri e contenuti dell'intesa
spiegato Gallimi. Di queste, alcune
toast e tramezzini fatti con pane
si scende a circa 7-8 euro di media,
con l'ente organizzatore della
centinaia verranno spostate nei ri-
in cassetta rigorosamente fresco,
considerando le altre tre insegne.
kermesse meneghina, "vale a
storanti del sito milanese, andando
secondo tante ricette semplici ma
Per far fronte alla concorrenza
dire promuove
ad affiancare numerosi nuovi co - sfiziose. Infine, Chiccotosto, che
delle altre proposte
una tavola pubblica
laboratori che gravitano nell'area,
rage presenti nel sito espositivo,
a gennaio ha visto tagliare il nastro
food&beve-
la diffusione di
rispettosa
dell'ambiente e della biodiversità,
selezionati per l'occasione, por-
offrendo
tando a circa 500 le maestranze
prezzi ragionevoli. Cerchiamo di
occupate complessivamente.
coniugare sostenibilità e accessi-
"// tema di Expo, 'Nutrire il pianeta,
energia per la vita', è il nostro",
COFTEE c h Ì C C O t O S t O
una cucina buona a
bilità, ovvero qualità a costo contenuto grazie a ricerca e innova-
ha spiegato a sua volta Chiara
zione. Cercheremo
Nasi, "perché servire pasti a grandi
questo impegno anche attraverso
collettività è appunto ciò che pre-
workshop nei locali di Expo sul
vede il mestiere che facciamo".
tema: Vivere il cibo, solide radici
Un compito che non è scindibile
per nutrire il futuro".
dal desiderio di approfittare del-
I lavori di allestimento dei locali
di
tradurre
l'occasione per esaltare, anche
alla prima location proprio a Mila- si punterà innanzitutto sull'italianità
di CIR food sono già cominciati,
agli occhi di turisti provenienti da
no, nella galleria commerciale
e se ne prevede l'ultimazione
della proposta, "senza dimenticare
tutto il mondo, un modello cultu- dell'ospedale Niguarda, è un for- stagionalità, glocalismo, neo-tra- entro la metà di marzo. Inutile nerale applicato alla ristorazione che
mat innovativo per la caffetteria
dizionalismo, salutismo, etica e
gare, infine, che Expo rappresenta
contempla "italianità, tradizione,
snack, che coniuga l'incontro di
sostenibilità ambientale: tutti criteri
"un'ottima
qualità e sostenibilità: gli elementi
nuovi arredi dominati da un mo-
alla base della formulazione dei
internazionale per promuovere i
irrinunciabili di quella tradizione
saico a ricette di "bombonerie"
menu e dell'elaborazione dei piatti,
nostri nuovi format di ristorazione
innovativa che sarà alla base del
dedicate ai borghi italiani.
studiati all'insegna della semplicità
commerciale", chiosa Gallini. E,
nostro lavoro".
" Tutti questi locali saranno inoltre
per essere di immediata compren-
aggiungiamo noi, tutto il made
caratterizzati dalla multimedialità
sione da parte di tutti", riprende
in Italy, compresa la capacità di
offerta ai clienti: postazioni tablet
Gallini. "Tutti i piatti saranno rea-
mostrarsi all'altezza di un evento
per la navigazione free a cui si ag-
lizzati con materie prime fresche
di portata mondiale, senza più
Ma vediamo più da vicino i nuovi
giungono postazioni per la ricarica
format di CIR food: ogni brand
in sicurezza dei propri mobile de-
e cucinate al momento, ne gua- perdite di tempo, provincialismi
dagna così il gusto e si evitano gli e, come accaduto nei giorni scorsi,
sarà presente con 4 locali sul sito
vice", ci spiega Giuliano Gallimi.
espositivo. I ristoranti free flow
"La scelta di puntare su questi
Tracce proporranno piatti d'im-
nuovi brand nasce dalla volontà
sprechi: le nostre formule rappre- iniziative discutibili organizzate
sentano l'unica vera offerta diver- sfruttando il logo di Expo. Milano,
sificata e allargata all'interno di che negli ultimi anni ha cambiato
pronta italiana, alla scoperta di sa-
di testare locali adatti ad un pub-
Expo, dal momento che, oltre a
pori tra tradizione e innovazione,
blico internazionale, in previsione
abbinati ad un arredo attento al-
di un'internazionalizzazione
I nuovi format della coop
l'ambiente ed all'elevata riciclabilità
dei materiali. Viavai è una rivisita-
che
il proprio skyline, adesso deve
questi locali, si aggiungono la ge- cambiare passo e, come auspicato
stione del bar, del ristorante, del- da tutti, mettersi a capo della ri-
potrebbe ora rifocalizzarsi sui mer-
l'area picnic e del servizio ban-
cati europei. E, più in generale,
queting presso il padiglione della
01/02.2015 Ristorando
vetrina nazionale ed
nascita italiana. Partendo proprio
dall'esposizione universale.
Codice cliente: 10243887
13
Corriere di Bologna Venerdì 27 Febbraio 2015
BO
Economia
Fico avanti, c’è l’accordo con i grossisti
Decreto del Tribunale
«Informazioni
Sì al trasloco in una nuova struttura (con le celle frigorifero), dalle aziende 5 mila euro a modulo false sul sito»
Lineapelle vince,
la Fiera deve pagare
Questa è la volta buona. Sancito da un comu- te bollate. Nei prossimi giorni i commercianti —
mentato un sollevato Andrea Segrè, presidente
nicato che ne ha impresso i caratteri dell’ufficialità, ieri è arrivato il tanto atteso accordo tra il
Centro agroalimentare di Bologna e i grossisti
del mercato ortofrutticolo sul trasferimento di
questi ultimi nel nuovo stabilimento che sarà
costruito proprio dentro al Caab per fare spazio a
Fico-Eataly World.
«La nuova struttura del mercato ortofrutticolo
sarà più razionale della precedente e permetterà
tempi logistici ridotti, quindi più adeguati a garantire la competitività della struttura nel sistema distributivo alimentare italiano», recita la
nota che giustifica l’allungamento dei tempi di
contrattazione tra Caab e i grossisti di Acmo-Fedagromercati con i produttori agricoli di AgriBologna «in ragione della complessità dell’operazione che prevede la costruzione di una nuova
struttura mercatale e logistica frequentata ogni
mattina da 2.000 lavoratori, preposta a distribuire oltre 3 milioni di quintali di prodotti freschi
ogni anno».
In realtà si è trattato di una guerra, cominciata
prima di Natale e proseguita anche a colpi di car-
19 grossisti di Acmo-Fedragromercati, i produttori della cooperativa AgriBologna e un altro
centinaio di singoli produttori — andrà a firmare separatamente l’accordo. I nodi del contendere sui cui si è trovata la quadra sono pochi, ma
vitali per consentire il commercio dell’ortofrutta
anche dentro la nuova struttura. Nel nuovo spazio è stato garantito il carico contemporaneo da
parte di più automezzi di quelli che erano stati
previsti originariamente nella planimetria; confermato pure numero di bocche di carico sufficiente. Capitolo economico: i grossisti daranno
un contributo fisso di 5.000 euro a modulo per
l’allestimento dei loro stand. É in via di definizione l’accordo sulle famose celle frigorifere che
avevano scatenato l’ultimatum del Caab: molto
probabilmente nella nuova tettoia il Caab fornirà
nuove celle frigorifere.
«L’accordo è una pietra miliare in un progetto
che non ha mattoni, essendo a consumo zero di
suolo, anzi ad apporto di buon suolo agricolo
per permettere le coltivazioni agricole inserite
nel parco tematico. Battute a parte — ha com-

Segrè
L’accordo
è una pietra
miliare in
un progetto
che non
ha mattoni
del Caab e regista dell’operazione Fico con Oscar
Farinetti — sono particolarmente soddisfatto:
questo accordo è un passaggio fondamentale e
decisivo nella progettualità che stiamo portando
avanti, basata su una strategia di rilancio e quindi su presupposti di carattere ambientale, economico e sociale».
«Ricordo che senza la disponibilità degli operatori al trasferimento, manifestata sin dal dicembre 2013, l’intero progetto Fico, non avrebbe
potuto realizzarsi», gli fa eco il direttore Alessandro Bonfiglioli. Lauro Guidi, direttore del gruppo AgriBologna: «Ora possiamo esprimere soddisfazione assieme alle categorie coinvolte per
un primo passo di un’operazione senz’altro
complessa, ma anche fondamentale per la competitività della nostra area». Il presidente di Acmo-Fedagromercati, Renzo Mainetti, dichiara
che «era impensabile concludere un accordo così complesso, che deciderà la vita futura di molte
aziende, in tempi brevi».
Andrea Rinaldi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Granarolo e la «goccia di latte» firmata Cucinella
Venti milioni per Expo
La scommessa
delle imprese cooperative
Centri commerciali
Igd, utile in positivo,
«Pronti a crescere»
Utile netto di 7,3 milioni in
crescita del 46% rispetto allo
stesso periodo 2013; utile ante
imposte pari a 9,4 milioni,
rispetto a 0,9 dell’anno
precedente. E ricavi della
gestione caratteristica a 120,5
milioni, stabili rispetto al 2013.
Sono alcuni dei dati del
bilancio 2014 approvato dal
cda di Igd-Immobiliare Grande
Distribuzione (proprietà e
gestione di centri commerciali
della Gdo). Claudio Albertini,
ad, ha spiegato di ritenere che
«siamo pronti per portare
avanti la prossima fase di
crescita».
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Il caso
L’Emilia-Romagna per uscire dalla crisi scommette sull’Expo.
La Regione investirà 5,5 milioni e oltre 20 milioni arriveranno dal mondo cooperativo.
Solo Granarolo ne ha messi 5,
«un investimento importante,
una semina che, confidiamo,
potrà dare un ritorno», ha detto il numero 1 Gianpiero Calzolari alla direzione regionale di
Legacoop dove sono state presentate le iniziative in vista del
salone internazionale dedicato
all’agroalimentare. «Vorremmo cogliere questa occasione
per accreditarci come l’azienda
italiana di riferimento per il
dairy nel mondo. Ci siamo perché in questo momento abbiamo deciso di investire sui mercati esteri, puntando a diventare un gruppo internazionale»,
l’obiettivo di Calzolari. Parte dei
5 milioni di Granarolo saranno
spesi per allestire lo stand nel
padiglione Italia: il progetto è
stato affidato all’architetto
Marcio Cucinella che ha immaginato la forma di una goccia di
latte all’interno della quale far
vivere una «milk experience».
Anche Legacoop regionale è
fiduciosa, tanto che le sue associate metteranno mano al
portafoglio per oltre 20 milioni. «Porteremo le nostre eccellenze, la nostra capacità di rinnovamento tecnico e di guardare al mondo con i nostri valori», ha detto il presidente
regionale Giovanni Monti. La
speranza è che in questo semestre si parli delle coop per il loro operato e non per altre ragioni collaterali. «Tutti i giorni
la nostra immagine rischia di
essere offuscata da aspetti problematici di contiguità mafiose. Ecco, dobbiamo dire che
quella roba là è una falsità assoluta, mettendo in campo
quello che facciamo» .
Oltre a Granarolo, ci sarà anche Cir, altro colosso emiliano
della ristorazione. Si occuperà
della gestione di 20 locali, tra
bar, ristoranti e quick service.
Tutti questi appuntamenti saranno al centro degli eventi di
viale Aldo Moro, pronta per
l’Expo a fare uscire dalle sue
casse 5,5 milioni per l’acquisto
degli spazi, la promozione e
l’insieme degli eventi. «Verranno indirizzate quasi tutte le risorse previste quest’anno per
l’internazionalizzazione, risorse abituali che la Regione ha
per le imprese e che verranno
finalizzate soprattutto a progetti che hanno a che fare con
l’Expo», assicura l’assessore all’Agricoltura Simona Caselli. La
Regione sarà protagonista all’Expo dentro la «Mostra delle
regioni», per tre mesi nella
piazzetta tematica «Gusto della
Terra», oltre alla settimana nel
padiglione Italia dal 18 al 24
settembre, durante la quale
viale Aldo Morto coordinerà il
«World Food Forum».
Infine, il Comune punta a fare marketing territoriale in
concomitanza con l’Expo, attirando in città una trentina di
delegazioni di investitori, operatori economici e giornalisti.
Beppe Persichella
Nuovo round tra BolognaFiere
e Lineapelle, con quest’ultima
ad aggiudicarsi il punto. Il
Tribunale di Bologna ieri ha
emesso un decreto ingiuntivo
nei confronti di via Michelino
di 280.000 euro, più interessi e
spese legali, dovuto a titolo di
penale per l’uso indebito dei
marchi di Lineapelle e la
pubblicazione di un
comunicato giudicato non
veritiero. Il decreto ingiuntivo
è già stato consegnato agli
ufficiali giudiziari perché sia
notificato a BolognaFiere. Da
quando riceverà la notifica,
l’ente presieduto da Duccio
Campagnoli avrà 40 giorni per
pagare la somma od opporsi.
Da Lineapelle fanno sapere
che «il provvedimento arriva
dopo l’ingiunzione fatta dallo
stesso Tribunale a
BolognaFiere affinché fossero
tolte dal loro sito le
informazioni erronee.
Continuavano a pubblicare
l’elenco delle nostre date come
se avessimo fatto la
manifestazione a Bologna, con
sotto frasi in cui c’era scritto
che c’era un contenzioso con
Lineapelle, oltre alle date
sbagliate di altre nostre
manifestazioni, come
Lineapelle Asia». L’ultimo
round di una contesa che ruota
attorno al trasferimento del
salone dei conciatori a Milano
dopo 30 anni a Bologna era
stato il 9 febbraio scorso. Il cda
di Lineapelle si era riunito per
far decadere Campagnoli da
consigliere. Ma gli altri
consiglieri di BolognaFiere
avevano rassegnato in massa le
dimissioni. I consiglieri che
avevano fatto saltare il cda
erano 5 su 11: Enrico
Postacchini, Gianfranco
Ragonesi e due dirigenti
di via Michelino, oltre allo
stesso Campagnoli. La mossa
era stata pensata per rimarcare
la non condivisione della
motivazione con cui era stato
convocato il cda. I cinque
dimissionari avevano chiesto a
quel punto di mettere in
calendario una nuova
assemblea per discutere non
più della decadenza di
Campagnoli, ma per trattare la
verifica del rapporto tra soci e
la rielezione del cda.
A. Rin.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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I lavoratori Ducati promuovono il contratto alla tedesca
Il 77% ha votato sì al referendum sul nuovo integrativo. Alberani: una vittoria dell’unità sindacale
I lavoratori di Ducati Motor
dicono sì al contratto «alla tedesca». L’accordo sul rinnovo
del contratto integrativo aziendale della casa motociclistica
bolognese, sottoscritto da
Fiom, Fim e Uil e sottoposto al
voto dei lavoratori, passa a larghissima maggioranza con il
77,8 % dei consensi: 626 sì, 160
no su un totale di 804 votanti.
«Un risultato di tutti i sindacati finalmente uniti», esulta il
segretario della Cisl, Alessandro Alberani. «Oggi, in un momento di crisi, poter parlare di
salari e di lavoro è una conquista — aggiunge —. Questo accordo è un segnale importante
per l’azienda e per l’intera eco-
Che cos’è
L’accordo
firmato da
azienda e
sindacati
prevede 100
assunzioni,
turni sette
giorni su sette,
domeniche
comprese,
premi di team,
welfare
aziendale (asilo
e polizze
sanitari),
160 milioni
di investimenti
in tre anni
nomia bolognese. Il 20% che
non l’ha condiviso va rispettato, ma il tempo dimostrerà che
si tratta di una buona intesa».
I punti di forza? «Le 100 assunzioni innanzitutto — ricorda Alberani —, ma anche la rimodulazione dei turni (21 settimanali, 7 giorni su 7 per ottimizzare gli impianti, ndr) e dei
salari, i premi di team e di risultato, il welfare aziendale con
gli asili nido, le polizze sanitarie e le borse di studio: risultati
di lunghissimi negoziati».
Soddisfatto anche il segretario regionale della Fiom, Bruno
Papignani: «Trattandosi di un
accordo con forti novità e anche con la sperimentazione di
meccanismi complessi e delicati — commenta su Facebook
—, credo sia un buon risultato
con una quota di giustificata
diffidenza, recuperabile nella
gestione dell’accordo. In ogni
caso questa è democrazia».
«Una parte di dissenso è degli impiegati che su alcune cose si sentono esclusi — precisa
il leader Fiom —, una parte è
dovuta alle gerarchie che vogliono mano libera. E una parte
ai lavoratori che pensano che si
possa correre il rischio che aumentino i ritmi, mentre in realtà si è tolto un po’ di spazio all’azienda per fare quello che
vuole. Se gestito bene, fra un
anno anche chi ha giuste per-
plessità sarà meno pessimista».
L’accordo prevede nel triennio 2015-2017 investimenti per
160 milioni. «Ma non si applichi il Jobs act», aveva chiesto la
Fiom in una lettera all’azienda.
«Su questo parla da sé il buonsenso — è invece l’opinione di
Alberani —. Il Jobs act, sul quale confermo giudizio negativo,
non è un accordo contrattuale
ma una legge dello Stato e
l’azienda non può non applicarla». «In ogni caso — chiosa
il segretario Cisl — la trattativa
ora conclusa è sicuramente migliore del Jobs act».
Mara Pitari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOSSIER EXPO
Corriere della Sera Sabato 28 Febbraio 2015
23
ML
Colazione
Buon vino
La Senna
Patate
«Le déjeuner
sur l’herbe» è
un dipinto ad
olio su tela
realizzato tra il
1862 ed il
1863 dal
francese
Édouard Manet
Lawrence
Alma-Tadema,
«Vino greco»
del 1873. È un
acquerello su
carta. Nel ‘73 il
pittore divenne
cittadino
britannico
«La colazione
dei canottieri» di
Auguste Renoir
è ambientata
sulla terrazza
del ristorante La
Fournaise, a
Chatou, sulla
Senna
I «Mangiatori di
patate» è uno
dei quadri più
celebri
dell’olandese
Vincent Van
Gogh ed è stato
compiuto il 13
aprile del 1885,
BUON APPETITO,VESPE COMPRESE
Dal pesce palla alla kawa, nei padiglioni dei Paesi stranieri si assaggeranno specialità e spezie rare
Controlli sugli alimenti e avanzi di prodotti esotici destinati all’inceneritore: «La nostra Fort Knox»
M
tuali divieti d’importazione soprattutto relativi a
alimenti di origine animale. Dal 2006, infatti, all’indomani del primo rapporto sulle zoonosi in
Europa (380 mila cittadini colpiti da malattie infettive trasmesse da animali all’anno) si decise di
alzare l’asticella dei divieti e introdurre un efficiente sistema di allerta. La discussione, alla vigilia di Expo, messi alle strette e dovendo necessariamente aprire l’ingresso al sito espositivo a
cibi che le nostre regole igienico sanitarie rendono vietatissimi, s’è concentrata sul come dare
garanzia di «tracciabilità» agli alimenti per i
quali - il pesce palla per esempio o il coccodrillo
- non esiste in Europa un solo stabilimento già
autorizzato ad importazione e trattamento.
La direttiva Ue parla chiaro, indica quali alimenti potranno avere deroga e quali no, perché
nei paesi di provenienza ci sono condizioni sanitarie non sicure ( per esempio, il pollo in Cina, a
causa dei focolai di influenza Aviaria). Anche il
miele potrà subire restrizioni, in quanto potenziale vettore virale. Il documento, pubblicato
nella gazzetta ufficiale europea, sarà discusso il
Le regole
Una direttiva Ue indica
le norme, ai veterinari
milanesi il compito
di farle rispettare
Le garanzie
Etichette speciali
per carni di animali
con tossine 1.200 volte
più letali del cianuro
5 marzo dalla commissione che riunisce ministero della Salute, direzione regionale sanitaria e
veterinaria. Toccherà, in ultimo, ai veterinari milanesi vigilare sugli alimenti in deroga che arriveranno a Milano, dopo aver superato dogane e
Pif (punti di controllo frontalieri). «Dobbiamo
tutelare sia la salute pubblica sia quella animale
— spiega Piero Frazzi, dirigente del servizio veterinario regionale —. Certamente per i Paesi
che vogliono portare prodotti tipici queste regole impongono una spesa non indifferente». A
cominciare dall’etichettatura speciale. Al momento solo il Giappone ha già chiesto le deroghe
per il katsuobushi e il pesce palla, che è uno tra
gli animali esistenti più velenosi, per la presenza
in quasi tutte le viscere di una neurotossina 1200
volte più letale del cianuro. I giapponesi lo chiamato «Fugu», lo consumano regolarmente e lo
considerano una prelibatezza da intenditori. Ma
chi lo prepara deve avere una licenza speciale rilasciata dalle autorità sanitarie del Paese.
Paola D’Amico
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ILLUSTRAZIONE DI ANTONIO MONTEVERDI
angeremo il pesce palla e il tonno essiccato katsuobushi, in forse sono al
momento pitone e carne di alligatore,
non mancheranno pietanze a base di
insetti, scorpioni e cavallette fritti e insalate di
frutti esotici con le vespe e poi spezie esotiche
come il kawa, il pepe «inebriante» delle isole Fidji. Il quadro delle prelibatezze con ingredienti
«alieni» non è ancora completo. Ma a rendere
ancora più interessante l’attesa è il fatto che questi piatti e sapori si potranno trovare solo all’interno del perimetro di Expo, viaggeranno sigillati con etichetta Expo dal Paese di origine fino al
sito espositivo, saranno controllati, risigillati e
stoccati in un’apposita area della Fiera e trasportati nottetempo nel luogo dove saranno cucinati.
Infine, ogni avanzo finirà sempre scortato nel vicino forno di inceneritore Silla. Niente classificabile come «alieno», «esotico» o «alloctono»
incluse le specie vegetali potrà uscire dal sito,
più sicuro di Fort Knox.
Ci sono voluti mesi alla Commissione europea
per trovare l’accordo su come derogare agli at-
La guida
di Paolo Marelli
Dalla piadina alla cena d’autore
Maxi cucina da 26 milioni di pasti
All’interno del sito oltre 150 fra ristoranti, locali e street food
A tavola
 Si stima
che saranno
26 milioni
i pasti che
consumeranno
i venti milioni
di visitatori
previsti a Expo.
Del totale 13
milioni di pasti
saranno serviti
nei weekend
e nei giorni
festivi
 Un pasto
su quattro sarà
preparato dalla
cooperativa Cir
Food, che ha
vinto l’appalto
e avrà 20 locali
dentro il sito
espositivo
S
i consumeranno in media 5.887 pasti all’ora
dentro il sito espositivo
nei 184 giorni di apertura
di Expo 2015. Un totale di 26
milioni di pasti (si stima 141
mila ogni ventiquattro ore) per
nutrire i venti milioni di visitatori previsti. Un superlavoro
per chef e cuochi dentro e fuori
i padiglioni. Prepareranno
piatti per tutti i gusti e per tutti
i portafogli: dalla colazione (1,5
milioni quelle che si serviranno, pari al 6%) alla cena (3,1 milioni, pari al 12%), passando per
pranzo (17 milioni, pari al 65%)
e merenda (4,4 milioni pari a
17%).
Cifre e percentuali che fotografano un mappa di oltre 150
fra ristoranti, bar-caffetterie,
corner food&beverage, chioschi e postazioni di street food
in cui mangiare e bere a Expo.
Ecco una bussola enogastronomica nazionale e internaziona-
le per orientarsi nel sito di
Rho-Pero.
In ciascuno dei 55 maxi padiglioni di altrettanti Paesi partecipanti ci sarà un ristorante e
in alcuni casi anche più di uno:
il Giappone, per esempio, ne
avrà quattro. A questi si affiancheranno gli spazi previsti nei
nove padiglioni collettivi («cluster») dedicati ai 92 Paesi accomunati da un prodotto, da un
clima o da un’area geografica.
Ma al di fuori dei padiglioni,
dove si potrà mangiare e bere?
Si potranno consumare i pasti
nei 16 ristoranti di Eataly, con
menù di tutte le regioni d’Italia.
Inoltre la società del patron
Oscar Farinetti avrà due aree
consorzi, dove poter assaggiare
specialità nuove, tipiche e di
qualità ogni mese diverse. E
due punti che sforneranno uno
pizze e l’altro piadine.
Nel sito espositivo ci sarà anche la cucina griffata di Identi-
tà Golose: sarà uno spazio polifunzionale per esaltare l’esperienza del gusto in ogni sua declinazione, con una cucina di
alto profilo. E poi, grazie a chef
stellati che ruoteranno durante
i 6 mesi, per i visitatori ci sarà
un appuntamento culinario da
non perdere con le «Cene d’Autore».
Ma un pasto su quattro all’esposizione sarà preparato
dalla Cir Food, la cooperativa
leader nelle mense aziendali e
scolastiche che si è aggiudicata
la gara indetta dalla società
Expo. Cir gestirà 4 ristoranti
«Tracce» con tavoli tematici ad
accesso libero; 8 quick service
restaurant (a marchio «Viavai»
e «Let’s toast»); 4 caffetterie
snack (»Chiccotosto»); un ristorante con il servizio al tavolo
del brand Aromatica, in collaborazione con Chic (Charming
Italian Chef), e 3 punti ristoro
(gestione del bar, del ristorante
e dell’area pic nic) alla Cascina
Triulza, più un servizio banqueting. In totale, 20 locali in
edifici in legno distribuiti lungo il Decumano, la via principale che unisce simbolicamente il luogo di consumo del cibo
(la città) a quello di produzione, la campagna. I prezzi? Un
pasto completo ai ristoranti
«Tracce» potrà costare 12-14
euro, ma scegliendo un piatto
unico o composizioni ridotte si
potrà mangiare con 7-8 euro.
Dislocate tra i padiglioni di
Expo, inoltre, ci saranno 32 postazioni con un’offerta di «street food». Potranno essere delle
innovative «ape», dei «food
truck» o altri modelli di postazioni «on the go» ancora da definire. Tutti venderanno consumazioni veloci, pratiche ed
economiche. E vicino all’anello
che circonderà il sito espositivo, i visitatori potranno anche
contare su 10 chioschi gour-
32
I trucks
del cibo che
saranno nel
sito, assieme
a 10 chioschi
100
I ristoranti
internazionali
che saranno
nei padiglioni
dei Paesi
met, ciascuno in tema con il
prodotto offerto: si potrà spaziare dai panini con salumi selezionati alla frutta di stagione.
A Expo parteciperà anche
Slow Food, con la «sua» collina
mediterranea. L’associazione
promuoverà un percorso di degustazione agroalimentare sostenibile e di qualità. Protagonisti: soprattutto vini e formaggi. Obiettivo? «Far conoscere le
filiere produttive d’eccellenza»
Ma nel sito espositivo non
mancheranno nemmeno punti
ristoro o padiglioni gestiti direttamente dai partner, sponsor e Nop Corporate di Expo
2015. Ci sarà, per esempio, una
zona dove fare merenda con un
gelato confezionato, un’altra
dove prendere un aperitivo scegliendo tra le diverse birre proposte dallo stesso produttore.
A Expo sbarcherà anche
McDonald’s. Sarà presente con
un ristorante da 300 posti, 400
metri quadrati più 200 di terrazza. Proporrà un menù anche
con hamburger speciali preparati con ricette dal mondo. Ma
McDonald’s, soprattutto, punterà sul progetto «Fattore futuro» a sostegno della filiera italiana: venti agricoltori e allevatori under 40 saranno selezion a t i co m e fo r n i to r i p e r i
prossimi tre anni.
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