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MERCOLEDÌ 13 LUGLIO 2016 • EURO 1,30
ANNO 125 . NUMERO 191 • www.laprovinciadisondrio.it
L’INCIDENTE
Tuffo in piscina, lotta per la vita
Ricoverato in rianimazione a Gravedona in condizioni disperate il diciannovenne di
nazionalità egiziana residente a Morbegno che lunedì ha rischiato di annegare in
una piscina di Dongo. Le sue condizioni sono gravissime: è rimasto almeno
due minuti senza ossigeno prima che lo salvassero
RIVA A PAGINA 25
RIFORME
TRA I DEM
È SCONTRO
FRONTALE
Tragedia in Puglia
Scontro fra treni
Morti e feriti, corsa
per donare sangue
di MICHELE ESPOSITO
essuna «imboscata»
sul ddl enti locali, la
maggioranza assoluta
di 161 ci sarà. I
centristi sminano così,
all’indomani di un voto del
Senato per il quale tra i Dem
qualche preoccupazione
resta, il campo da possibili
trabocchetti estivi al governo.
Governo che si avvia alla sua
cruciale partita referendaria
in un contesto nel quale
aumentano, tra i partiti
alleati del Pd e anche tra i
Dem, le pressioni per
modificare l’Italicum.
Mentre, nel caso dell’ex
premier Massimo D’Alema, il
clima ormai è quello dello
scontro frontale e spazia dalla
legge elettorale alle riforme
con la novità odierna del
Banca Etruria.
Immane tragedia in Puglia dove
ieri mattina si sono scontrati due
treni in un tratto a binario unico.
Venticinque le vittime, decine i
feriti, alcuni molto gravi. E mentre
si aprono le inchieste per accertare
le responsabilità del gravissimo
incidente ferroviario - sotto accusa
la mancanza di sistemi di controllo
automatici - è partita ieri la gara di
solidarietà per donare sangue per i
feriti. ALLE PAGINE 2-3
N
CONTINUA A PAGINA 8
Frana travolge un’auto
Valmasino di nuovo isolata
Paura ma nessuna vittima - Chiusa la strada provinciale a San Martino
CHE COSA
VUOL DIRE
L’ADDIO
A EQUITALIA
di FRANCESCO ANFOSSI
ye bye
Equitalia», dice
Matteo Renzi in
visita a Milano,
capitale dell’Italia
imprenditoriale, dove Equitalia
fa sempre un certo effetto.
Esultano anche i Cinque Stelle
che avevano presentato una
proposta di legge in tal senso.
Che significa? Che non
pagheremo più multe? Se è così,
vedremo folle festanti agli
angoli delle strade ebbre di
gioia. Naturalmente non è così,
come si affretta a precisare
Renzi, le multe vanno pagate.
«B
CONTINUA A PAGINA 8
9 771590 588032
Gran Bretagna come
l’Italia: May nuovo premier
e non l’ha eletta nessuno
Albosaggia
Di corsa per i sentieri
Esordio da applausi
per la sfida Vertical
SERVIZIO A PAGINA 15
Tragedia sfiorata ieri in
Valmasino a causa del violento
temporale: frana il versante, strada
chiusa e isolata la località di San
Martino.
L’acquazzone che si è abbattuto
sulla vallata attorno alle 19 di ieri
ha colpito il centro abitato principale della vallata. La montagna ha
ceduto e alcuni metri cubi di materiale sono finiti sulla strada provinciale a un centinaio di metri dalla
piazzola di atterraggio degli elicotteri e quindi poco lontano dai primi
alberghi che si incontrano lungo il
tracciato . Fortunatamente illeso
un automobilista che transitava in
quella zona nel momento esatto in
cui si è verificato lo smottamento:
il mezzo sul quale viaggiava si è ribaltato, ma l’uomo che era alla guida è riuscito a uscire dall’abitacolo
senza riportare gravi traumi.
L’auto travolta dal materiale franato
GHELFI A PAGINA 20
Il caso
Fava sul Bitto:
«Un falso problema»
ACQUISTAPACE A PAGINA 9
Il Tar blocca la seggiovia Vallaccia
Il Tribunale amministrativo per la Lombardia dice
no alla costruzione dell’impianto di risalita della Vallaccia,
in corso di realizzazione da parte della società Mottolino di
Livigno. Dieci mesi dopo avere
accolto la richiesta di sospensiva avanzata da Legambiente, il
Tar si è espresso nel merito
della vicenda, annullando le autorizzazioni che erano state
concesse.
Legambiente esulta e invita
la società a ritirarsi: «La Vallaccia è salva, ora la società si ritiri,
non prima però di ripristinare
l’integrità dell’area».
Ma la Mottolino, che denuncia un danno milionario (lo
scorso anno aveva calcolato un
eventuale danno dallo stop ai
lavori in un milione di euro, a
fronte di un investimento di
nove), in conseguenza di questa
decisione, fa sapere di non voler
demolire opere che erano già
state autorizzate. La vicenda
dunque avrà sicuramente seguito in sede amministrativa.
GHILOTTI A PAGINA 19
Colpito da un fulmine nel cantiere
60713
Filo di Seta
I fulmini che nel pomeriggio di ieri si sono scagliati con
violenza sulla provincia di Sondrio e sui Grigioni, hanno provocato la folgorazione al braccio di
un giovane di 23 anni residente
nella Bassa Valle, ma professionalmente impegnato in una falegnameria in territorio elvetico,
a Brusio.
L’incidente sul lavoro è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri
a Brusio appunto, dove il ragazzo
stava lavorando in un bosco per
conto della falegnameria utilizzando un argano. Improvvisa-
mente un fulmine si è abbattuto
colpendo l’attrezzo. La scarica si
è trasmessa anche al ragazzo che
è stato sbalzato di qualche metro.
Inizialmente sembrava che non
ci fossero stati grossi problemi,
a parte il terribile spavento, ma
poi nel tardo pomeriggio il datore di lavoro ha preferito accompagnare il proprio operaio per un
controllo al presidio sanitario di
Tirano. Il giovane è stato poi portato all’ospedale di Sondrio dove
è stato trattenuto in osservazione.
Il giovane è stato portato all’ospedale di Sondrio
SERVIZIO A PAGINA 18
Lo strappo
Provincia, via in tre
dalla maggioranza
BETTINI A PAGINA 13
Chiavenna
Cade in moto, grave
un ragazzo di 17 anni
PRATI A PAGINA 22
Canoa
Dell’Agostino è oro
Il tricolore Senior
vinto dal sondriese
Sigillo d’oro sulla stagione del
sondriese di Giorgio Dell’Agostino, che a Caldes in Trentino
ha conquistato il tricolore
sprint senior. VIOLA A PAGINA 37
Giorgio Dell’Agostino
Tirano 19
LA PROVINCIA
MERCOLEDÌ 13 LUGLIO 2016
Il Tar accoglie il ricorso di Legambiente
Mottolino, niente impianti alla Vallaccia
Monsignor
Capelli
convalescente
in ospedale
Livigno. Esultano gli ambientalisti: «La società adesso si ritiri e ripristini l’integrità dei luoghi»
Rocca: «Per noi è un danno, rispettiamo la sentenza ma non demoliamo le opere autorizzate»
LIVIGNO
PAOLO GHILOTTI
Il Tar della Lombardia
ha accolto il ricorso di Legambiente che contestava la decisione di realizzare un nuovo impianto di risalita esaposto con
annesse piste nel cuore della Vallaccia, vallata protetta sia dal Piano Paesistico della Lombardia
che dalla rete europea Natura
2000, in quanto riconosciuta sito
naturalistico di interesse comunitario.
Il ricorso
Per la Mottolino non si tratta di
un nuovo impianto ma della ricostruzione di una struttura già
esistente.
Una tesi che gli ambientalisti,
difesi dall’avvocato Franceso
Borasi del centro di azione giuridica di Legambiente, hanno
sempre contestato: non solo la
stazione di partenza della funivia
dismessa si trova a ben tre chilometri da quella prevista in Vallaccia, ma tutti gli atti di pianificazione, dal Pgt di Livigno, al
Ptcp della Provincia di Sondrio,
fino al piano territoriale dell’Alta
Valtellina, non contemplano alcun ampliamento del dominio
sciabile all’interno della Vallaccia.
«Siamo soddisfatti di questa
conclusione di un contenzioso
che dura da troppo tempo - dichiara Barbara Meggetto, pre-
sidente di Legambiente Lombardia - Il Tar si è pronunciato in
modo inappuntabile e lineare. La
natura e l’agricoltura devono tornare ad essere padroni della Vallaccia, insieme a forme di turismo sostenibile che sappiano apprezzare l’esclusività di questa
valle, unica nel suo genere nel
panorama delle Alpi lombarde.
Ora alla società degli impianti
chiediamo di ritirarsi definitivamente, ma non prima di aver ripristinato l’integrità dei luoghi».
Gli amministratori di Livigno
e della Comunità Montana di
fronte all’impossibilità di chiudere la conferenza di servizi per
autorizzare l’impianto «per i
troppi motivi ostativi legati alla
pianificazione paesaggistica e alle direttive comunitarie», avevano coinvolto il Consiglio dei Ministri, che aveva dato il via libera
all’opera.
Dopo il ricorso di Legambiente i lavori della posa dell’impianto erano stati sospesi lo scorso
mese di settembre.
Grosio
Il missionario sottoposto
a intervento chirurgico
Salta il raduno
degli Amici delle Solomon
Ecco come avrebbe dovuto essere l’impianto nel progetto della Mottolino
La replica
Un’opera per la quale la Mottolino aveva pianificato un investimento plurimilionario. La società lo scorso anno aveva calcolato
un eventuale danno dallo stop ai
lavori in un milione di euro, a
fronte di un investimento di nove
milioni. «Non finisce qui - assicura l’aamministratore delegato
La notte bianca
del divertimento
nel Piccolo Tibet
Livigno
Due chilometri
di strada lungo il paese
interessati alla festa
che si terrà sabato
Sembra riduttivo
chiamarla semplicemente
“Notte Bianca” la manifestazione che sabato dalle 15 alle 2
trasformerà Livigno in un parco di divertimenti. Due chilometri interi nel cuore del paese
nei quali ci sarà veramente di
tutto, musica, divertimento,
gastronomia, grazie al contributo di ben 300 attività di Livigno. Si inizierà già dalle 15.
«Il tema che abbiamo scelto
quest’anno è quello della musica ed ognuno dei comitati di
commercianti delle varie zone
del paese che ha organizzato la
manifestazione con la supervisione dell’associazione Turismo e Commercio, proporrà
un’ offerta diversa con anche
abbinamento gastronomico e
le vetrine a tema» rivela il presidente di Atc Livigno, Roberto Galli. Una Livigno cosmopolita come è per la presenza di
turisti, anche nella notte più
lunga dell’anno che si conclu-
Monsignor Capelli
La notte bianca 2015 ARCHIVIO
derà alle 2. Ma entriamo nel
dettaglio dell’offerta, anticipando il giro che faranno tutti i
partecipanti. Provenendo dalla Forcola la prima zona di divertimento è quella di via Fontana. Qui si ballerà il latino
americano con la band Raza
Latina, il gruppo brasiliano
Capoeira, ci sarà spazio anche
per balli di gruppo latini. È prevista pure un’esposizione di
prodotti artigianali. Musica disco-commerciale quella proposta dal comitato “BondiSt’Antoni, Prestefan”. Qui ol-
12
1 Non abbiamo
commesso errori
Non subiremo
passivamente
questa decisione
tre alla discoteca all’aperto ci
sarà una sfilata di moda, l’esposizione di auto storiche, fitness
in collaborazione con Aquagranda. Gli amanti del liscio si
troveranno la loro pista in via
Plan sud, fra degustazioni di
sangria e grappe e bresaola. Il
rock invece troverà spazio grazie al comitato Plan nord dove
si esibirà la band “Jovanotti
tribute”. Mangiando rane ci
sarà anche la possibilità di gustare il polline. Baby dance e
cartoon nel comitato di via
Ostaria: ci saranno i gonfiabili,
il set fotografico con i costumi
di fiaba, il laboratorio creativo,
il racconta storie, la pista motori. Sarà invece itinerante lo
spettacolo di bolle di sapone
giganti. Eccezionalmente sarà
aperto anche il museo di Livigno il Mus. La manifestazione
di sabato è già stata anticipata
da due eventi organizzati dai
comitati di zona che hanno
avuto grande successo: lo scivolo d’acqua di 150 metri che
domenica ha fatto divertire
migliaia di persone in via Rin e
la serata danzate del Comitato
Salient. Ovviamente tutti i negozi saranno aperti.
«Le previsioni indicano anche bel tempo - rivela Galli - Il
primo anno abbiamo organizzato noi come Atc, lo scorso
anno la manifestazione ha iniziato a camminare con le sue
gambe e quest’anno l’organizzazione è tutta dei vari comitati di zona che noi semplicemente ci limitano a coordinare».
P. Ghi.
Marco Rocca -. Rispettiamo il
Tar, ma andremo oltre. Sono
amareggiato e deluso. Dovrò incontrarmi con i miei legali e analizzare la sentenza. Di sicuro siamo certi di non aver commesso
errori nella presentazione dell’iter e quindi non subiremo passivamente questa decisione. Per
quanto riguarda la richiesta di
Legambiente di ripristinare la
zona, dico solamente che l’opera
di cementificazione che abbiamo
realizzato era stata autorizzata
dal Tar che aveva bloccato esclusivamente la posa dell’impianto.
Non dobbiamo smantellare nulla».
Monsignor Luciano
Capelli è in convalescenza e
quindi salta il raduno degli Amici delle Solomon che avrebbe
dovuto svolgersi domenica
prossima nelle case della chiesa
di Malghera in Valgrosina. «Il
vescovo di Gizo ha subito nei
giorni scorsi un intervento chirurgico a Roma e adesso dovrà
osservare un periodo di riposo
prima di tornare in missione» rivela il responsabile degli Amis,
Giulio Visini, il gruppo di volontari valtellinesi e non solo
che aiuta il vescovo sia andando
sul posto nelle isole dell’oceano
ad aiutarlo a costruire scuole o
ospedali oppure facendo raccolte fondi qui in provincia. Niente
meeting Malghera-Solomon,
dunque, rinviato a data da destinarsi.
P. Ghi.
Cornat, sagra a misura di bambini
Sondalo. Va in carrozza la sagra del cornat di
Sondalo non solo perché i partecipanti hanno
avuto la possibilità di fare il giro col cavallo e
l’auriga, ma per il successo che la quarta edizione della sagra ha raccolto. La giornata dedicata
al piatto semplice della cucina sondalina, il
cornat, preparato con acqua e farina, cucinato
in padella oppure sulla pioda che può essere
dolce o salato a seconda dell’abbinamento dell’impasto (formaggio, patate o mela) ha registrato un afflusso record. La quota dei golosi ha
toccato le 800 presenze. Un numero che soddisfa ampiamente le responsabili dei due gruppi
che hanno curato l’organizzazione ovvero
Alexandra Ricetti della compagnia teatrale “Gli
Sgangherati di Frontale” e Valentina Cardoni
de “Li Simenza, giovani Sondalo”. La manifestazione, che è inserita nel calendario di “Ritorno
alla terra 2016” promosso dalla Comunità Montana Alta Valtellina per il coordinamento delle
iniziative e manifestazioni legate alla zootecnia
e alla valorizzazione dei prodotti agricoli tipici
dell’Alta Valtellina, non è stata solo buona cucina ma è diventata anche l’opportunità per sfruttare tante proposte di divertimento. I bambini
si sono divertiti grazie all’animazione di Animando. Gli “Stambek” e “Microfire 68” hanno
assicurato la musica dal vivo. P. Ghi.
2.071.000 lettori (Audipress 2016/I)
* IL GIORNO CON TUTTOSPORT NON VENDIBILI SEPARATAMENTE - INIZIATIVAVALIDA PER LE PROVINCE DI COMO, LECCO E SONDRIO - ALESSANDRIA, ASTI, NOVARA, VERBANIA E VERCELLI
MERCOLEDÌ 13 luglio 2016 | Anno 61 - Numero 166 € 1,30 * |
EDIZIONE SONDRIO VALTELLINA
Anno 17 - N. 192
Mantova
Operatrice
sequestrata
dai rifugiati
«Dacci i soldi»
Una donna di 35 anni
Migranti
in un
dormitorio
GALVANI · A pagina 22
PAPA · A pagina 20
di ANTONIO TROISE
UN PAESE
LUMACA
ERMA. Immobile.
Assassinata, più che dai
giornali e dal cemento,
come cantava De Gregori, dalla
sua inesorabile lentezza. Dietro
la tragedia di Bari, al di là delle
cause dell’incidente, c’è un
Paese che cade a pezzi, che ha
smesso di progettare e investire
sul proprio futuro. Migliaia di
chilometri di ferrovie a binario
unico. Viadotti che crollano e che
nessuno rimette in piedi. Opere
pubbliche miliardarie bloccate
da cavilli o Conferenze dei
servizi dove mancano solo le
rappresentanze dei boy scout. È
l’Italia delle infrastrutture
lumaca. Che accumula ritardi.
Spesso nell’indifferenza: sono
trascorsi oltre 50 anni e la linea
Bari-Lecce ha ancora 35
maledetti chilometri a binario
unico. Bloccati dai cespugli della
macchia Mediterranea. Per
carità, la difesa ambientale è più
che legittima. Ma per spostare il
tracciato, occorrerebbe trovare
un altro miliardo e mezzo. Un
miraggio per le casse dello Stato
sempre più a secco. Morale:
bisogna accontentarsi della
vecchia linea, quella realizzata
nel lontano 1870. Con la buona
pace dei pendolari. In Sicilia,
giusto per cambiare regione, i
chilometri a binario unico sono
1209.
[Segue a pagina 2]]
F
Treni, la strage e le accuse
Scontro frontale in Puglia: 25 morti e 50 feriti. Polemiche sulla ferrovia privata
«Binario unico da 50 anni e allarme solo telefonico». L’ipotesi: errore umano
L’intervista
Pendolari e studenti
L’orrore
tra i corpi
straziati
La madre disperata
«Ditemi
che mia figlia
è ancora viva»
FARRUGGIA, PIGNEDOLI, FEMIANI e altri servizi · Da pagina 2 a pagina 6
Scudo Ue sulle sofferenze
Retata a Napoli. Da oggi nuove norme
Nodo banche,
dalla Merkel
assist all’Italia
«Il salvataggio
è possibile»
Furbetti del cartellino
Una scatola in testa,
beffata la telecamera
POLLIO SALIMBENI · A pag. 9
y(7HB1C4*MLLOQR( +.!z!/!=!%
FEMIANI, PIGNEDOLI e CAZZOLA · Alle p. 14 e 15
Val Masino, allarme dopo il violento temporale scoppiato nel pomeriggio
Grossa frana sulla strada Provinciale
Isolati i paesi di Filorera e San Martino
ZAMBON · In Sondrio
RdC
IL COMMENTO
Il virus Zika
colpisce
una turista
della Brianza
Zona rossa
attorno alla sua casa
Rutelli attacca
«Immigrati?
Sono troppi»
NITROSI · A pagina 11
La nostra inchiesta
L’incubo Tbc
per i poliziotti
«Lasciati soli
con i profughi»
BARTOLOMEI · A pagina 12
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Mercoledì 13 luglio 2016
Redazione: via A. Caimi 6, Sondrio - Tel. 0342 527411 - Fax 0342 527417
· Pubblicità: SpeeD - Sondrio - Tel. 0342 515111 - Fax 0342 215199, e-mail: [email protected]
ALPINI
IN FESTA
Piccoli e grandi
nella stazione
orobica
ALLARME IN VAL MASINO
DOPO TEMPORALE
Grossa frana
sulla Provinciale
Paesi isolati
ZAMBON · All’interno
LA RASSEGNA DELLE PENNE NERE
IL
NOSTRO
VIAGGIO TURISTICA
NELLA
LOCALITÀ
SULLA
SONDRIO-LECCO
DI APRICA
CON IL RICORDO
DEI CADUTI
DI TUTTE LE GUERRE
Treni
e ritardi
«ordinari»
sulla linea
BERGAMINI · All’interno
TUBELLI
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All’interno
SEGUI
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II
PRIMO PIANO
MERCOLEDÌ 13 LUGLIO 2016
TRENI
PULIZIA E UTENTI
TEMPERATURE
SITUAZIONE ACCETTABILE
MA PESA MOLTO
LA MALEDUCAZIONE
ARIA CONDIZIONATA
FRA CARROZZE «BOLLENTI»
E ALTRE IN CUI SI «GELA»
Sondrio-Lecco, il ritardo è ordinario
I disagi nel viaggiare su una linea ferroviaria a binario unico
di ALESSIA BERGAMINI
– SONDRIO –
SE FAI VITA da pendolare in
treno, sulla linea Tirano-Sondrio-Lecco-Milano, lo scorrere
del tempo diventa relativo. Lo abbiamo provato di persona, utilizzando il treno nel corso degli ultimi dieci giorni.
Un ritardo di dieci minuti non è
nemmeno più un ritardo; tanto
che, in buona parte dei casi, non
viene annunciato ai viaggiatori in
attesa. Ed è qui che si distingue il
pendolare collaudato dal viaggiatore occasionale: quest’ultimo, infatti, inizia a scrutare il binario
già qualche minuto prima
dell’orario previsto di arrivo del
convoglio, innervosendosi al primo secondo trascorso dopo l’ora
X. Il pendolare, invece, ormai avvezzo agli inevitabili rallentamenti tipici della linea a binario unico, dove gli scambi fra i treni possono avvenire solo nelle stazioni,
soprassede. Alza gli occhi al cielo
se il ritardo supera i 20 minuti, si
arrabbia quando la situazione precipita e l’attesa supera i 40 minuti. Allora sì, inizia a inverie, a
prendersela con l’incolpevole capotreno o con il controllore, a rimpiangere l’auto lasciata a riposo.
SE VIAGGI IN TRENO, sempre lungo linea sopracitata, diventa relativo anche il concetto di
comfort. Fatto salvo il caso dei
nuovi convogli Coradia, entrati
in servizio nel 2014, moderni e
funzionali - anche se, purtroppo,
sempre troppo pochi... - il resto è
una sfida. Un percorso a ostacoli
fra porte esterne che non si aprono e finestrini bloccati o oscurati
perché imbrattati da scritte trac-
ciate con lo spray, rivestimenti
che si sollevano, tendine impolverate e sbrindellate. Meglio, poi, lasciar chiuse le porte delle toilette
- Ammesso che si aprano! - Perché, nonostante il lavoro degli addetti alle pulizie, la maleducazione di alcuni utenti non manca
mai.
CAPITOLO A PARTE è quello
legato alla temperatura interna alle carrozze. In questo caso il viag-
giatore può vivere l’incredibile
esperienza di passare dal Sahara
all’Antartide, senza allontanarsi
dalla provincia di Sondrio: è sufficiente un rapido cambio di scompartimento. A rendere possibile
tutto ciò è il funzionamento «a caso» dell’aria condizionata, che a
volte va a mille, facendo desiderare ai passeggeri di avere in valigia
sciarpa e berretto; mentre, altre
volte è completamente assente,
trasformando lo scompartimento
in una sauna bollente. Situazione,
quest’ultima, che il più delle volte
si verifica in piena estate, quando
i treni, sotto il sole, diventano invivibili.
A SENTIRLO raccontare così il
viaggio in treno può sembrare un
incubo. Ma, in realtà, può essere
anche piacevole: niente stress alla
guida, tempo da dedicare alla lettura o ad altri interessi. Treni tutto sommato puliti e, se si è fortunati, capita anche di arrivare in
orario e allora, sì, sarà stato un
buon viaggio. Tutto sommato,
quindi, la «nostra» ferrovia non è
poi da bocciare, anche se c’è tanto
da migliorare sia per quanto riguarda i convogli che per la sicurezza della circolazione su un binario unico.
Uno dei convogli più vecchi in
servizio sulla linea valtellinese
Le tendine senza più i lacci
e i finestrini imbrattati
LIVIGNO LA SOCIETÀ MOTTOLINO VOLEVA REALIZZARE UN NUOVO IMPIANTO DI RISALITA. LA SODDISFAZIONE DI MEGGETTO
Il Tar dice no al progetto Vallaccia e Legambiente esulta
– LIVIGNO –
A LIVIGNO è vittoria per le ragioni degli ambientalisti difesi dall’avvocato Francesco Borasi.
Dopo «una lunga attesa», il Tar Lombardia ha, infatti, accolto il ricorso di Legambiente che contestava la decisione di rea-
lizzare un nuovo impianto di risalita con
annesse piste nel cuore della Vallaccia,
convalle parallela alla valle di Livigno e,
finora, incontaminata, in quanto intatto
appare ancora oggi il suo antico carattere
rurale.
Un’area protetta sia dal Piano paesistico
della Lombardia che dalla rete europea
Natura 2000, in quanto riconosciuta sito
naturalistico di interesse comunitario e
dunque giudicata inadeguata al vasto progetto di impianto proposto dalla società
Mottolino Spa, che ha sempre sostenuto
che l’intervento designato non concernes-
L’area sciabile
del Mottolino
se la realizzazione di una nuova struttura
ma la ricostruzione di quella già esistente.
«Siamo soddisfatti di questa conclusione
di un contenzioso che dura da troppo tempo. Il Tar si è pronunciato in modo inappuntabile e lineare. La natura e l’agricoltura devono tornare ad essere padroni della
Vallaccia, insieme a forme di turismo sostenibile che sappiano apprezzare l’esclusività di questa valle, unica nel suo genere
nel panorama delle Alpi lombarde. Ora alla società degli impianti chiediamo di ritirarsi definitivamente, ma non prima di
aver ripristinato l’integrità dei luoghi» ha
commentato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.
IL TRIBUNALE amministrativo mette
così fine ad una querelle protrattasi, tra varie vicissitudini, a lungo e finita persino
dinanzi al Consiglio dei Ministri, cui si
erano rivolti, ottenendo le autorizzazioni
per i lavori, gli amministratori di Livigno
e della Comunità montana, di fronte
all’impossibilità di chiudere la Conferenza di servizi per autorizzare l’impianto
per i troppi motivi ostativi legati alla pianificazione paesaggistica e alle direttive
comunitarie. «La procedura intrapresa, infatti, pur contemplata dalla legge per velocizzare i provvedimenti, in nessun caso
può agire contro le norme vigenti, specie
se in assenza di una motivazione adeguata
e tecnicamente supportata».
Emmanuela Tubelli