Bpm-Banco di Verona viaggi pagati ai soci per dire sì alla fusione

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Bpm-Banco di Verona viaggi pagati ai soci per dire sì alla fusione
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Foglio
05-10-2016
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Denunda in Procura: l'Ad Castagna sta manovrando per influenzare il voto
dei 7.700 dipendenti. Il 12 ottobre l'assemblea decisiva per l'operazione tanto cara a Renzi
Bpm-Banco di Verona
viaggi pagati ai soci
per dire sì alla fusione
avvocatoRocco Nanna, presi­
dente di un comitato di piccoli
azionisti "non dipendenti"
della Banca popolare di Mila­
no, per evitare equivoci ha
spedito la sua lettera, oltreché
alla Bpm, anche a Consob,
Bankitalia eProcura dellaRe­
pubblica di Milano. L'accusa
all'amministratore delegato
Giuseppe Castagna è grave: il
manager starebbe offrendo ai
dipendenti-soci sparsi per l'I­
talia viaggio e alloggio a Mi­
lano in occasione dell'assem­
blea del 15 ottobre prossimo,
quandodovrannovotare sìal­
la fusione con il Banco Popo­
lare di Verona. "Se ciò doves­
se rispondere a verità- scrive
il civilista di Bari - non v'è
dubbio che verrebbero utiliz­
zate risorse finanziarie di tut­
ti i soci per favorire soltanto
alcuni azionisti in danno degli
altri, oltre 100 mila".
IL CLIMA IN VISTA dell'assem­
blea dei 15 ottobre è questo. E
non si tratta solo di colore. La
fusione tra le due grandi ban­
che popolari del Nord è a ri­
schio. Normalmente alle as­
semblee Bpm votano solo 5-7
mila soci, in proprio o per de­
lega, e molti di loro sono pen­
sionati. Castagna, per portare
al traguardo il progetto di fu­
sione che lo vedrebbe ammi­
nistratore delegato della terza
banca d'Italia, ha bisogno del
voto favorevole dei due terzi
dei partecipanti all'assem­
blea. Non essendo sicuro di
farcela, vede nei dipendenti
ancora in attività i suoi miglio­
ri alleati: come in tutte le coo­
perative, anche la Bpm vive il
paradosso dell'azionista chia­
mato a votare per le proposte
di unmanagercheilgiornodo­
po, quando torni dipendente,
può farti pentire di avergli vo­
tato contro.
I soci contrari alla fusione
devono dunque fronteggiare il
piccolo esercito dei 7.700 di­
pendenti, spinti al sìdai motivi
di cui sopra, anche se sanno
che il primo effetto della fusio­
ne sarà un drastico taglio dei
posti di lavoro. Fino al 12 ot­
tobre c'è tempo per raccoglie­
re le deleghe, fino a 10 per ogni
socio, e sarà battaglia vera, con
inevitabili risvolti politici. Ste­
fanoParisi, candidato a sinda­
co di Milano per Forza Italia, si
è schierato contro la fusione,
giudicandola di fatto un'ac­
quisizione da parte del Banco
popolare. Il sindaco di Verona
Flavio Tosi, che ha recente­
mente consegnato i "suoi" tre
senatori al renzismo, è ovvia­
mente a favore. Come pure il sì
alla fusione conta tra i suoi
supporter il vicesegretario del
Pd Lorenzo Guerini, ex sinda­
co di Lodi: il gruppo veronese
custodisce quella che fu la
grande Popolare di Lodi di
Gianpiero Fiorani. Schieratis­
simi per la fusione anche i sin­
dacati dei bancari, padroni da
sempre della Bpm, in grado di
contrattare negli accordi tra
Bpm e Banco popolare la loro
dose di poltrone nel nuovo cda
che vedrà, accanto alla guida
operativa di Castagna la pre­
sidenza dell'eterno Carlo
FrattaPasini, dal7 anni al ver-
tice dellaPopolare diVerona e
successive reincarnazioni. Su
tutti la benedizione di Matteo
Renzi, che nella grande fusio­
ne vede il primo risultato della
sua riforma delle popolari.
COSA NONVAnell'operazione
che dovrebbe portare alla na­
scita della terza banca italia­
na? I soci malpancisti di Bpm
ritengono, in estrema sintesi,
che sia una fregatura, dimo­
strata dal fatto che dal 23 mar­
zo scorso, quando furono an­
nunciati i concambi, le azioni
Bpm hanno dimezzato il valo­
re in Borsa. È vero, dicono, che
il Banco è il doppio della Bpm
(79 miliardi di crediti netti
contro 34), ma il rapporto di
concambio (54,6 per cento
contro45,4afavorediVerona)
è penalizzante per Bpm per­
ché la popolare di Milano è
molto più sana.
Alcune cifre sembrano dar
loro ragione. I conti semestrali
di Bpm segnano 158 milioni di
utile netto contro i 154 dell'an­
no prima. La semestrale del
Banco popolare vede invece il
passaggio dall'utile di 293 mi­
lioni di un anno prima a una
perdita di 380 milioni. Banco
Popolare è pieno di sofferen­
ze, il 7,7 per cento dei crediti
totali risultano inesigibili,
contro il 4,5 per cento di Bpm.
Non solo. Secondo Luigi Co­
lombo, presidente del "Patto
per la Bpm", associazione che
raggruppa i soci pensionati,
mentre Bpmhagiàaccantona­
to il 54,4 per cento delle sof­
ferenze a fronte di future per­
dite, Banco popolare si è fer­
mato al 41 per cento.
Significa che a Verona con-
tano sul recupero del 59 per
cento dei crediti in sofferenza.
Se si applicasse la misura del
33 per cento, scelta per il piano
di salvataggio del Monte dei
Paschi, la popolare veronese
dovrebbe cancellare 2,6 mi­
liardi di attivo patrimoniale,
Bpm solo 450 milioni. Gli
scontenti di Bpm ritengono
che si stia usando la loro banca
per annacquare le future per­
di te di Banco popolare. La
banca veronese negli ultimi
anni è cresciuta a dismisura
imbarcando alcuni campioni
del disastro bancario, dallaPo­
polare di Lodi alla famigerata
Italease.
A MAGGIOSCORSO,quandofu
arrestato per bancarotta frau­
dolenta Danilo Coppola, uno
dei "furbetti del quartierino"
della calda estate 2005, gli in­
quirenti hanno notato che
l'immobiliarista ha continua­
to ad avere ottimi rapporti con
Italease e poi con Banco popo­
lare anche durante le sue di­
savventure giudiziarie. Allo
stato il suo gruppo deve a Frat­
ta Pasini 82,5 milioni che mai
torneranno indietro. Non so­
lo: Coppola nel frattempo ha
fatto causa al Banco popolare,
accusando la banca di Verona
di averlo ingannato in un ac­
cordo sulla ristrutturazione
del debito, e chiede 45 milioni
di danni. Se non altro Fratta
Pasiniha una clientela affezio­
nata. Nonostante tutte le bu­
fere degli ultimi anni, la strada
della trasparenza per le ban­
che italiane è ancora lunga.
@giorgiomeletti
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Data
Pagina
Foglio
miliardi che
Banco
popolare
perderebbe se
calcolasse le
sofferenze al
33 per cento
come Mps
milioni di euro
persi
dal Banco
popolare
nel primo
semestre
del 2016.
Nello stesso
periodo la
Bpm ha fatto
158 milioni
di utile netto
i dipendenti
della Popolare
di Milano che
è ancora una
cooperativa.
li loro voto
sarà decisivo
nell'assemblea
sulla fusione
del 15 ottobre
Al volante
L'AddiBpm,
Giuseppe Ca­
stagna e Carlo
Fratta Pasini
(Banco Popo­
lare), registi
della fusione
Illustrazione dì
Emanuele Fucecchì
anni
ininterrotti
di presidenza
per Carlo
Fratta Pasini
(6o anni).
nominato
al vertice
dell'allora
Popolare
di Verona
nel 1999
..............
Nozze coi fichi secchi
Gli azionisti della Popolare milanese
ritengono che il matrimonio sia una
fregatura: l'istituto veneto ha conti
traballanti e troppi crediti inesigibili
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