i paesi brics i paesi brics
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Scheda I PAESI BRICS Termine Brics Apparso pparso per la prima volta nel 2001 in una relazione della banca d'investimento Goldman Sachs nella quale Jim O’Neill,, guru delle previsioni economiche grazie al suo approccio di lungo termine, indicava i quattro Paesi Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, come protagonisti dell’economia mondiale del successivo prossimo mezzo secolo di storia. O’Neill prevedeva come le economie dei Brics sarebbero cresciute rapidamente, rendendo il loro PIL, nel 2050, paragonabile a quello dei paesi del G6 (Stati Uniti d'America, Giappone, Regno Unito, Germania, Francia e Italia). Profili critici Nell’analisi dell’economia mondiale emergono sin da subito alcuni profili critici: la demografia la grandezza, appunto, dei PIL dei singoli Paesi e la determinazione dei demografia, Paesi dove vi è maggiore ricchezza pro capite. I Brics, infatti, comprendono oggi oltre il 42% della popolazione mondiale, il 25% della totale estensione della Terra, il 20% del PIL mondiale, e circa il 16% del commercio internazionale. Questione demografica In riferimento alla questione demografica,, secondo le statistiche delle Nazioni Unite, lo stato più popolato al mondo è la Cina (1 miliardo e 359 milioni di abitanti), seguita dall’India (1 miliardo e 275 milioni) e al terzo posto troviamo gli Stati Uniti (318 milioni). Emerge immediatamente il differenziale differenziale demografico tra le due economie asiatiche e gli Stati Uniti. Nelle prime dieci posizioni troviamo i quattro BRICs, quattro Next Eleven (Indonesia, Pakistan, Nigeria, Bangladesh) e solamente due economie mature, quali gli Stati Uniti ed il Giappone. Giappone. Inoltre, dalla decima alla ventesima posizione troviamo un solo Paese europeo, la Germania. Il paese leader nel Vecchio Continente ha una popolazione meno vasta di quelle di Messico, Filippine, Vietnam, Etiopia, Egitto. PIL Per quanto riguarda la grandezza dei PIL mondiali, la somma dei Pil dei quattro BRIC nel 1992 corrispondeva a circa il 5.4% dell’economia mondiale1, mentre nel 2011 supera il 19%. All’epoca, alla fine della guerra fredda, solo Russia e Cina entravano nella top ten, e nelle ultime due posizioni. Attualmente, la Cina è al secondo posto, il Brasile sesto, Russia e India rispettivamente nona e decima. Secondo Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il ranking è caratterizzato dal primato statunitense (circa 16.000 miliardi di dollari), seguito seguito dalla Cina (8.000 miliardi), dal Giappone (circa 6.000 miliardi), dalla Germania (circa 3.000), dalla Francia, dal Regno Unito, dal Brasile, dall’Italia, dalla Russia e decima dall’India (questi ultimi quattro paesi hanno PIL compresi tra i 3.000 e i 2.000 miliardi di dollari). I quattro Brics, quindi siedono a pieno titolo tra le maggiori economie globali per ampiezza del PIL. Secondo le ultime stime del FMI, nel 2017 il peso della Cina, in termini di prodotto interno lordo, supererà addirittura quello quel degli Stati Uniti d'America. Nel novembre 2010, inoltre, il Fondo Monetario Internazionale ha incluso i paesi BRIC tra i dieci paesi con il diritto di voto più elevato, insieme a Stati Uniti d'America, Giappone e i quattro paesi più sviluppati dell'Unione europea (Francia, Germania, Italia e Regno Unito). Propensione per Investimenti 1 Le economie dei Brics sono caratterizzate anche da una forte propensione verso gli investimenti: nel 2010 la Cina ha investito il 48% del Pil, l'India il 36%, il Brasile e la investimenti: Russia il 20-21%: 20 21%: per avere un termine di paragone, gli Stati Uniti d'America hanno Fonte: dati FMI Elaborazione a cura degli Uffici ffici di Confindustria Verona. Aggiornata Ag al 12 giugno 2013. Pag. 1 investito il 16% del Pil, l'Italia il 20%. Le previsioni per i prossimi anni parlano di ulteriori aumenti per Brasile, Russia e Sudafrica e di una relativa stagnazione per India e Cina. Esportazioni L'importanza economica dei Brics emerge anche dal ruolo nel commercio mondiale. A partire dal 2002 il valore degli scambi commerciali è aumentato significativamente, tanto che la Cina è diventato il primo paese nella graduatoria delle esportazioni mondiali di merci e il secondo in quella delle importazioni dopo gli Stati Uniti. Complessivamente, i paesi Brics muovono il 16% delle esportazioni mondiali e il 15% delle importazioni. Questi valori assumono ancora più significato se confrontati con quelli relativi agli inizi del nuovo millennio: nel giro di dieci anni il peso dei Brics nel commercio mondiale è più che raddoppiato, passando dal 7% al 16% per le esportazioni e dal 6% al 15% per le importazioni. Interscambio Servizi Oltre che nel commercio internazionale di merci, i paesi Brics sono in fase di espansione anche per quanto riguarda l'interscambio di servizi. Cina e India sono nuovamente il traino delle economie emergenti: se la Cina nel 2000 era al 13° posto nella graduatoria dei paesi esportatori di servizi, nel 2010 diventa la quarta, così come l'India passa dalla 25esima posizione alla settima. Parallelamente, la Cina è al terzo posto nella classifica dei paesi importatori (era decima nel 2000) e l'India al settimo. Nel complesso, dai paesi Brics partono il 10% delle esportazioni di servizi e arriva il 13% delle importazioni. Elaborazione a cura degli Uffici di Confindustria Verona. Aggiornata al 12 giugno 2013. Pag. 2