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interrogazione a risposta scritta al Ministro della Giustizia e degli Affari Esteri
dei Senatori Marco Perduca e Donatella Poretti
Premesso che
Mauro xxx, nato a Roma il xxx e Lilian xxx xxx, nata ad Amaulo Mberi (Nigeria) il xxx contraggono
matrimonio in Nigeria nel 1997, la famiglia vive a Ladispoli dal 1998
Dal matrimonio nascono 3 figli : 1999 – xxx; 2000 – xxx; 2006 - xxx
Febbraio 2004, xxx (il padre) presenta istanza di separazione presso il Tribunale di
Civitavecchia, tramite l’avv, XXX – n° prot 136/04
Marzo 2004, xxx (la madre) si allontana dall’Italia per la prima volta con i bambini, rendendosi
irreperibile. Viene rintracciata in Inghilterra, dove è inquisita per sottrazione di minori
Ufficio Sottrazione Minori, Autorità Centrale per Inghilterra e Galles, giudice Natalie Ryan, istanza
di rientro dei bambini ai sensi della Convenzione de l’Aja. (coll. AJA/80-42/04prot. 16118)
La Corte inglese dispone il rientro dei figli in Italia (case n° FD04P00985 ); dopo 10 mesi di
sottrazione, nel mese di dicembre 2004 vengono riconsegnati al padre dalla polizia locale.
Tribunale di Civitavecchia, ottobre 2004 – provvedimenti presidenziali: separazione con misure
standard: assegno di mantenimento a carico del padre, figli affidati alla madre, casa coniugale
assegnata alla madre, xxx (il padre) ha 30 gg per allontanarsi dall’abitazione
xxx (il padre) provvede ad informare i Servizi Sociali di Ladispoli, manifestando il timore di una
nuova fuga della moglie con i bambini; nessun intervento delle assistenti sociali.
Gennaio 2005, xxx (la madre) fugge di nuovo con i bambini, ancora a Londra.
Per giustificare la fuga calunnia il marito, dichiara di essere costretta a scappare da un uomo
violento e geloso, che picchia la moglie e stupra la figlia di 4 anni.
Avv. Ellen Kings, nuova istanza di rientro dei bambini ai sensi della Convenzione de l’Aja.
(coll. AJA/80-42/05 prot. 011)
L’Alta Corte valuta inesistenti le accuse di violenza, anche sessuale, assolve xxx (il padre) e
dispone il ritorno dei bambini in Italia, giugno 2005 – (case n° FD04PO1122)
Il Servizio Sociale presso il Consolato italiano invia una relazione in due copie, al giudice italiano
ed al Prefetto di Roma, nella quale sottolinea la necessità di arginare la sig.ra xxx (la madre) e
garantire che i bambini non vengano nuovamente sottratti.
Civitavecchia, gennaio: 2005 – istanza di modifica delle misure di separazione
Nomina CTU, la sig.ra xxx(la madre) non è immediatamente periziabile perché è appena fuggita
all’estero, rinvio a novembre.
Relazione Dott.ssa xxx, CTU – prostituzione conclamata, riconosciuta anche dai Servizi Sociali,
dai Carabinieri e persino riferita dai figli. A carico della madre anche incapacità genitoriale, deficit
di accudimento, grave trascuratezza, aggressività e violenza; la relazione suggerisce che i figli
stiano col padre per 6 mesi, poi necessita un periodo di controllo dei servizi sociali di Ladispoli.
Tribunale di Civitavecchia, udienza 22 novembre 2005 (136/04, dep 24.2.06)
Figli affidati al padre, modalità di visita protetta per la madre con l’obbligo della presenza di
assistenti sociali. Casa assegnata al marito, la moglie deve allontanarsene
Misura non rispettata, xxx (la madre) non si allontana dall’abitazione poiché è incinta e chiede
ospitalità da “separati in casa”.
2006 – esecuzione dell’allontanamento con l’ufficiale giudiziario, la xxx (la madre) è in avanzato
stato di gravidanza e l’allontanamento non viene eseguito. Melody nasce il 28 aprile.
Xxx (il padre) non ha mai voluto appurare chi fosse il vero padre, ha riconosciuto la piccola come
propria.
2007 - Denunce per furti, truffe, minacce ed aggressioni
xxx (la madre) affitta una camera ai suoi connazionali e vive saltuariamente nella casa di Ladispoli:
se ne allontana con frequenza.
I bambini vivono in uno stato di trascuratezza totale, compresa alimentazione ed igiene personale.
xxx (il padre) si rivolge più volte ai Servizi a causa dello stato di degrado ed abbandono dei figli
Soluzione prospettata dai Servizi: propongono al padre di versare più soldi, “così la signora
dovrebbe calmarsi”; nessuna misura concreta in merito alla tutela dei minori.
Tribunale di Civitavecchia, 24 giugno 2008 (ruolo 2573/07)
Affidamento condiviso, figli collocati presso la madre, casa assegnata alla madre
16 maggio 2009 - telegramma col quale la moglie avverte xxx (il padre) di doversi allontanare per
alcuni giorni, “tanto i bambini hanno le chiavi”, testuale. Manca 17 giorni, per un soggiorno in
Nigeria
I Servizi Sociali non intervengono
20 ottobre 2009 – Tribunale penale (dr. Giannetti, sentenza n° 1497/09) assolve xxx (il padre)
dalle denunce della moglie “perché il fatto non sussiste”
Il pm incrimina la denunciante per falso e procurato allarme, condanna ad un anno e tre mesi
xxx (la madre) si allontana di nuovo, per altri 15 giorni; xxx (il padre) torna a chiedere aiuto ai
Servizi che girano l’incarico alla sig,ra Cinzia xxx del Progetto Pollicino
La xxx trova l’appartamento inagibile, pieno di stracci, immondizia e cibi scaduti, pulci, vermi ed
insetti di ogni genere, in uno stato di trascuratezza prolungata da tempo che lo rende inabitabile da
chiunque, in particolar modo da tre minori.
Relazione corredata da foto al dr. xxx, giudice di Civitavecchia
9 febbraio 2010 , Tribunale di Civitavecchia ( prot. 144/10 - 2573/07 - 2/36)
Relazione CTU Acanfora: A carico della madre gravi e reiterati comportamenti lesivi del
benessere psicofisico dei minori, trascuratezza, sessualizzazione precoce etc.
Affido condiviso, figli conviventi col padre, incontri con la madre “quando vorrà”, comunque minimo
3 giorni a settimana più weekend alternati.
Casa assegnata al padre, la moglie ha 60 giorni per allontanarsene
15 marzo 2010 – terza fuga all’estero, con sottrazione dei minori
xxx (il padre) teme sia fuggita in Nigeria, in seguito viene informato dal consolato italiano che è
ancora una volta a Londra. Il motivo di continue fughe in Inghilterra è nel supporto economico e
logistico che viene garantito a donne sole con figli minori.
12 luglio 2010 - Denuncia di sottrazione di minore c/o procura della Repubblica, Tribunale per i
Minorenni di Roma
Incarico all’avvocato Caroline Marin Pedreno; solito iter legale presso l’Alta Corte inglese, solita
restituzione dei figli al padre (case n° FD19PO1417)
Il padre rientra con i bambini il 24 agosto
Il 4 settembrexxx (la madre) fugge di nuovo in Inghilterra, quarta sottrazione internazionale
di minori. Rintracciata, viene arrestata ed i bambini collocati in istituto.
Nuovo processo il 13 settembre presso l’Alta Corte, ennesima restituzione dei bambini al padre
(case n° FD10PO2051), consegnati a xxx (il padre) dai Servizi Sociali inglesi presso il Consolato
Italiano
Padre e figli rientrano in Italia il 15 settembre
In questa occasione la High Court of Justice, Family Division, allega 6 fogli formato A4 con una
cronistoria degli atti.
Dal mese di novembre 2010 al marzo 2011 xxx (il padre) presenta 5 diverse denunce per atti
persecutori, ingiurie, minacce, danneggiamenti, lesioni.
Ha inoltre chiesto che
• vengano adottate misure di protezione finalizzate ad arginare le violenze ed i ripetuti atti
persecutori messi in atto dalla sig.ra xxx (la madre).
• in attesa del pronunciamento del Tribunale per i Minorenni di Roma presso il quale è
pendente un’istanza di ablazione della potestà genitoriale, gli incontri madre-figli fossero
supervisionati dai Servizi Sociali e si svolgessero in ambiente protetto.
Nessun provvedimento è stato preso
la sig.ra xxx (la madre) dal giorno 13 febbraio 2011 sottrae i tre figli minori, pur rimanendo in Italia,
in aperta violazione di quanto disposto dal Tribunale di Civitavecchia.
10 marzo 2011 - Tribunale per i Minorenni di Roma, ammonimento informalmente del giudice
(Dott.ssa xxx) che sottolineava come il comportamento della madre configurasse diversi reati; la
madre prometteva pertanto di restituire i bambini sabato 12 marzo.
I bambini non sono mai stati restituiti al padre affidatario.
14 marzo 2011 - denuncia presso la Procura della Repubblica c/o il Tribunale per i Minorenni,
xxx (il padre) manifesta il fondato timore che, qualora nessuno avesse provveduto ad arginare le
ripetute violazioni della sig.ra xxx (la madre), ella avrebbe portato ancora una volta illecitamente i
figli in Inghilterra. Timore, peraltro, confermato dal Consolato Italiano a Londra (Dott.ssa Livia
Catalano), che ha avvertito telefonicamente XXX( il padre): anche a parere del Consolato vi erano
fondati indizi di un ennesimo espatrio illegale, in violazione della sentenza italiana.
Il caso è stato preso in carico dai Servizi competenti per territorio, ma le assistenti sociali non
hanno mai fatto interventi concreti per ristabilire la legalità.
Il ruolo dei Servizi: mediare per far incontrare i bambini al padre almeno il sabato, lasciando che la
madre li trattenesse illegalmente presso di se. Il contrario di quanto stabilito dalla sentenza.
22 luglio 2011, Tribunale di Civitavecchia - udienza per il divorzio, all’interno della quale sono
contenuti i più recenti sviluppi del caso, comprese le sottrazioni internazionali, gli atti persecutori, i
comportamenti aggressivi, violenti e minacciosi ed i danneggiamenti a beni di proprietà di xxx (il
padre) e del condominio ove egli risiede.
Il CTU, dott.ssa xxx, non deposita la relazione e chiede 60 gg di proroga, in quanto – a detta della
stessa CTU – non è stato possibile effettuare tutti i test ed i Servizi Sociali non hanno consegnato
alcuna relazione.
Il Tribunale rinvia all’11 ottobre 2011.
La sottrazione dei minori - in atto dal 13 febbraio - sfocia nella quinta sottrazione internazionale.
I bambini sono di nuovo illegalmente introdotti in Inghilterra dalla madre, con una CTU ancora in
corso: in data 27 luglio xxx (il padre) riceveva comunicazione in tal senso da parte dei
Servizi Sociali di Londra, che dopo il 15 agosto lo avrebbero messo in contatto con lo studio
legale Ellen Kings in quanto la sig.ra xxx (la madre) sarebbe stata arrestata ed i bambini ospitati in
istituto.
È la quinta volta consecutiva che le autorità britanniche si adoperano per ristabilire il rispetto di
quanto disposto dai tribunali italiani, compito che – inspiegabilmente – dimostrano di non essere in
grado di svolgere le autorità italiane.
xxx (il padre) deve recarsi a Londra per seguire l’iter necessario a riprendere i figli, affrontando di
nuovo cospicui costi di viaggio e permanenza in loco, nonché spese legali ed acquisto dei biglietti
necessari al rientro dei bambini.
Tanto premesso, si chiede si sapere:
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dopo questo ennesimo rimpatrio dei bambini, com'è possibile che la sig.ra xxx (la madre)
continui a essere assecondata nel violare ogni provvedimento;
per quale motivo, nonostante ripetuti avvertimenti sul pericolo di fuga, sia stato permesso
alla sig.ra xxx (la madre) di tenere con se i bambini sottraendoli al genitore affidatario;
se la tutela del superiore interesse dei minori imponga di adottare misure che impediscano
al genitore sottraente di sradicare periodicamente i figli dal contesto abituale, nonché di farli
vivere in condizioni di precarietà abitativa, alimentare, sanitaria, scolastica, sociale
se, a ruoli invertiti, il padre non affidatario che sottrae i figli alla madre possa godere di
identico favor da parte di Carabinieri, Tribunali, Servizi Sociali
quali responsabilità, trascuratezze e/o omissioni siano ravvisabili nell’operato di quanti
hanno preso in carico e/o siano stati informati del caso.
se codesto Ministero non ritenga opportuno informare direttamente anche:
Legione Carabinieri Lazio
Stazione di Ladispoli
i Servizi Sociali
il Tribunale per i Minorenni di Roma
Procura della Repubblica