fino al 5.I.2003The Victorian NudeNew

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fino al 5.I.2003The Victorian NudeNew
18 novembre 2002 delle ore 19:01
fino al 5.I.2003
The Victorian Nude
New York, The Brooklyn Museum of Art
Il nudo nell’arte vittoriana era un’espressione di elevato valore artistico o piuttosto un attacco
oltraggioso alla morale dell’epoca? È questo l’interrogativo sociale e artistico che sottende questa
mostra curata e organizzata dalla Tate Britain…
Il filo conduttore di questa esposizione è proprio
la controversia estetica sullo sviluppo e
l’affermazione del nudo maschile e femminile
nell’Inghilterra dell’epoca Vittoriana (1837-1901).
La mostra, che espone 150 opere tra dipinti,
sculture, disegni, fotografie, illustrazioni e un
divertente film erotico, è suddivisa in 6 sezioni:
il Nudo inglese, il Nudo classico, il Nudo
privato, lo Studio dell’artista, il Nudo nell’Arte
nobile e il Nudo moderno.
Il percorso espositivo ci conduce da eccellenti
artisti, quali William Etty , attraverso il preraffaelitismo, fino al classicismo vittoriano,
l’impressionismo sperimentale e il postimpressionismo della fine ‘800.
Ad apertura della mostra sono raccolti gli artisti
che si sono ispirati alla storia e alla letteratura
inglese, privilegiando soggetti portatori di un
messaggio morale o religioso, oppure soggetti
fantastici e mitologici.
La Venere del Botticelli è la fonte d’ispirazione
di uno dei primi nudi dipinti da una donna:
Cadmus and Harmonia di Evelyn de Morgan,
così come Lady Godiva , scene tratte da alcune
commedie di Shakespeare e I classici del 400…
Il Nudo classico incentra il suo studio sulla
generazione di artisti che, influenzati da Ingres
e Gerome, reagiscono al provincialismo
dell’arte inglese,
guardando all’antichità e dipingendo ritratti di
nudo ispirati ai miti greci e romani. Tra le opere
più interessanti in questa sezione si segnala: Il
Bagno di Psiche di Fredric Leighton e il Perseus
Arming, statua di bronzo di Alfred Gilbert.
La sezione successiva – lo Studio dell’artista –
esplora, invece, il tema del rapporto tra artista
e modella. La modella che posa nuda negli
atelier, è considerata all’epoca, una prostituta,
per questo la sua raffigurazione avviene sempre
all’interno di soggetti classici, ma, grazie a
questo espediente artistico, il nudo perde il suo
carattere di sensualità e si diffonde rapidamente
nella pittura, nella fotografia e nell’editoria.
L’opera più significativa di questa sala sono i
dipinti di Edward Burne-Jones sul mito di
Pigmalione. È affascinante ricordare la storia di
Pigmalione, antico scultore Greco, che,
disgustato dalla volgarità delle donne, decide
di crearsi una donna perfetta scolpendola
nell’avorio e la bellezza della sua creazione è
tale che l’artista si innamora di lei e supplica
Venere affinchè intervenga e la trasformi in una
donna vivente. Il mito di Ovidio ha un ruolo
centrale nel pensiero dell’epoca proprio perchè
simboleggia la natura delle fantasie sessuali
maschili e il desiderio di controllo sulle donne.
Nello spazio dedicato al Nudo privato, si
raccolgono dipinti, in gran parte realizzati su
commissione privata, che esplorano la frontiera
di un nudo più trasgressivo, provocatorio,
espressione dei desideri censurati dalla cultura
popolare. Accompagnata dalla nascita della
fotografia, che esalta un’immediatezza irrealizzabile
attraverso la pittura, questa nuova espressione
artistica risulta più esposta a deviazioni
pornografiche e non controllabili dalla
angusto, e, sulla parete di fronte, un quadro di
Henry Scott Tuke – August Blue – nel quale
una rappresentazione en-plein-air evoca un
paesaggio ideale e nostalgico, quasi bucolico,
di innocenza e spensieratezza. Forse un
richiamo alle trasformazioni del nuovo
secolo…
roberta ciut
The Victorian Nude
spazio espositivo: The Brooklyn Museum of Art
indirizzo: 200 Eastern Parkway - Brooklyn, NY
11238
telefono: 718) 638.5000
mail e sito: [email protected]
www.brooklynart.org
orari di apertura: merc-ven 10-17, sab e dom
11-6
curatore: the Tate Britain
catalogo: 45$ (in vendita anche on-line)
costi di ingresso: adulti $6 - studenti e anziani
$3 ingresso libero per gli associati
del museo e i bambini sotto i 12 anni
indice dei nomi: Dante Gabriel Rossetti,
Edward Burne-Jones, Shakespeare, Botticelli,
Degas, Monet
società. Tra gli artisti ricordati, figurano: Dante
Gabriel Rossetti, Anna Lea Merritt, Annie
Louisa Swynnerton .
Nell’ultimo periodo dell’epoca vittoriana Nudo nell’Arte nobile - gli artisti diventano più
arditi nelle loro rappresentazioni di nudo alle
mostre pubbliche. Il corpo non viene più
esposto in condizioni di “sudditanza”, ma in
condizioni spettacolari e sensazionali. I dipinti
The Cloud di Arthur Hacker e The Martyr
Saint Eulalia esemplificano la complessità di
questo momento artistico, complessità che si
ripercuote, sul piano sociale, con l’esplosione
di fenomeni di violenza sessuale e intolleranza,
ma che, stimolando la curiosità della gente,
innalza il nudo a vera e propria espressione
artistica…
L’ultima sezione dedicata al Nudo moderno si
apre all’inizio del XX secolo collezionando
artisti che, sotto l’influsso dell’impressionismo
francese (in particolare Monet e Degas),
rappresentano per la prima volta, il nudo in
situazioni domestiche e quotidiane e in contesti
esterni, naturalistici e spontanei (corpi di
giovani esposti al sole o impegnati in attività
sportive).
La mostra si chiude con una nota di
“drammatico” contrasto, che sembra voler
lasciare il visitatore in uno stato di sospensione
critica, tra un dipinto di Gwen John che
raffigura una modella, quasi espressionista nei
tratti del viso e del corpo, in un contesto buio e
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