Approfondimento sul bundle sE X1 e Project Studio

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Approfondimento sul bundle sE X1 e Project Studio
sE Electronics
Bundle X1 + Project Studio Reflexion Filter
Questa settimana vogliamo dedicare spazio ad una soluzione sE Electronics davvero interessante
per chi si cimenta con l’home recording. Il bundle “sE Electronics X1 + Project Studio Reflexion
Filter” consente di avere un sistema di microfonazione di alta qualità con poco più di 200 euro, in
una formula che non ha rivali sul mercato per rapporto qualità/prezzo.
X1: microfono a condensatore per voce e strumenti
L’X1 è un microfono a condensatore a diaframma largo da 1”, con figura polare cardiode,
interruttori per attivare il Pad -10dB ed il filtro passa-alto, finitura scura, e può essere montato
sull’asta utilizzando un supporto microfonico standard (incluso nella confezione) oppure uno
shockmount “a ragno”.
Ecco in breve le specifiche tecniche del microfono e i diagrammi di risposta in frequenza e figura
polare:
Risposta in frequenza: 20-20.000 Hz
Sensibilità: -32 dBV/Pa (25,1 mV/Pa)
Figura polare: Cardioide
Impedenza: ≤ 200 Ohm
Rumore equivalente: 16 dB (pesati in classe A)
Max SPL per 0,5% THD@1000 Hz: 125 dB
Alimentazione: Phantom power 48V±4V
Connettore: XLR a 3 pin
Già all’apertura della confezione l’X1 si fa ben volere per l’eleganza del design dello chassis, la
finitura cromatica raffinata e la griglia metallica che lascia intravedere la grande capsula da 1”
realizzata interamente a mano.
A “bordo” c’è tutto il necessario:
Troviamo un interruttore Pad per attenuare l’intero segnale di 10dB, che ci serve nei casi in cui
l’intensità sonora della sorgente da registrare è piuttosto alta e vogliamo evitare di mandare in
saturazione (indesiderata, in questo caso) il circuito di amplificazione interna del microfono
C’è anche un interruttore per attivare un filtro passa-alto (HPF) che può essere utile per filtrare
via già in partenza eventuali basse frequenze indesiderate risultanti da rumori di fondo di vario
genere e vibrazioni meccaniche ecc. Ricordiamoci di utilizzare questo switch con parsimonia. Il
grafico della risposta in frequenza infatti ci mostra che il filtro roll-off inizia ad intervenire a 500Hz,
e a 200 già ha “mangiato” 2dB; quindi se la nostra sorgente sonora è ricca di frequenze “utili” sotto
i 300-400 Hz (dipende anche dall’utilizzo che ne vogliamo fare), possiamo anche decidere di non
attivare il roll-off e di filtrare le frequenze basse indesiderate in seguito. Se invece dobbiamo
registrare suoni ricchi di alte, ad esempio un tamburello, possiamo tranquillamente attivare il passaalto.
L’X1 ha tutte le carte in regola per essere definito un’ottima soluzione per la registrazione di voce
e strumenti acustici. Vediamo in breve perché.
Innanzitutto si tratta di un microfono a condensatore, che insieme ai trasduttori dinamici
rappresentano la grande maggioranza dei microfoni comunemente utilizzati. I microfoni dinamici
vengono preferiti nel live perché riducono al minimo i rientri degli altri strumenti e soffrono meno
le vibrazioni meccaniche, mentre in studio vengono spesso usati per riprendere sorgenti che hanno
un volume molto alto come la cassa e il rullante della batteria. Rispetto al pesante magnete del
microfono dinamico, il microfono a condensatore ha una membrana molto più leggera, che quindi
può essere sollecitata anche da onde sonore a bassa intensità, e può vibrare molte volte al secondo:
in parole povere questo si traduce in una gamma dinamica più ampia e una migliore risposta sulle
alte frequenze. Ecco perché all’ascolto i microfoni a condensatore ci sembrano più “naturali” ed
“aperti” rispetto ai dinamici, e con un suono che non richiede grandi interventi di correzione.
Il diaframma largo da 1” dell’X1 assicura poi che anche le basse frequenze vengano riprese a
dovere. Un diametro della membrana vibrante ampio, infatti, consente al microfono di riprendere
lunghezze d’onda maggiori e quindi frequenze più basse; se volete è lo stesso principio per cui se
vogliamo un monitor da studio che riproduca bene le basse frequenze, ci dirigiamo verso i modelli
con woofer più grande.
In linea di massima tutti i microfoni a condensatore a diaframma largo come l’X1 hanno un ottima
resa sugli strumenti acustici e sulla voce: molta dinamica, suono “naturale” ed ottima risposta lungo
tutto lo spettro delle frequenze. Osservando poi il grafico della risposta in frequenza dell’X1
notiamo un aspetto che rende questo modello particolarmente adatto per darci suono di voce
“pronto”: se la risposta si mantiene pressoché lineare su tutto lo spettro, notiamo una leggera
enfasi a partire dai 5 kHz che raggiunge +3dB sui 10 kHz; questo “picco” ci anticipa il
tipico intervento di equalizzazione che quasi d’istinto andremmo a fare in missaggio per
“schiarire” e dare più “aria” alla voce. L’X1 previene questo intervento “standard” grazie ad
un timbro particolarmente aperto e brillante.
Infine diamo uno sguardo al grafico circolare. Per coloro che non hanno particolare confidenza con
questo tipo di rappresentazione, immaginiamo che il cerchietto con la scritta “dB” sia il nostro
microfono visto dall’alto, più in basso (nella parte scura) ci siamo noi che cantiamo o suoniamo. Le
linee rosse indicano l’angolo di ripresa del microfono in funzione delle varie frequenze che
compongono lo spettro sono. Senza entrare troppo nello specifico, il grafico ci indica l’X1 ha una
figura polare cardioide (a forma di cuore): il microfono è in grado di riprendere non soltanto le
onde di pressione acustica che gli provengono esattamente da davanti (vale a dire le onde
esattamente perpendicolari alla capsula e quindi alla membrana vibrante), ma anche i segnali
provenienti dalle posizioni leggermente decentrate rispetto al suo asse. Questi segnali comprendono
anche uno sciame di riflessioni generate dal fatto che la nostra voce rimbalza sulla superfici della
stanza e arriva sulla membrana un po’ in ritardo rispetto al suono diretto della voce, creando un
effetto di riverbero non sempre utile e “gradito”, soprattutto se la stanza non ha un trattamento
acustico adeguato. Se teniamo poi conto del fatto che il nostro microfono è anche particolarmente
sensibile e tende a catturare anche le onde acustiche di livello molto basso, rischiamo che le
caratteristiche acustiche non proprio perfette della stanza (uno studio di registrazione con adeguato
trattamento acustico costa centinaia di euro al giorno, mentre in casa possiamo registrare gratis, ci
sarà pure una differenza...) rientrino talmente tanto nel microfono da dare un suono tipicamente
“amatoriale” alla nostra registrazione. La normale produzione di un brano richiederà di applicare
processori di dinamica, delay e riverberi sul suono che abbiamo registrato, e questo non farà altro
che esaltare quel carattere “fatto in casa” del suono. Rischiamo insomma che la qualità del nostro
microfono a condensatore torni indietro come un boomerang a guastarci la festa.
La soluzione di qualità a questo tipo di problematica arriva proprio da sE Electronics: in bundle con
il microfono X1 potete avere il Project Studio Reflexion Filter ad un prezzo molto interessante
(circa 40 euro in meno che acquistando i due articoli separatamente).
Project Studio Reflexion Filter: “domare” la stanza sfruttando al
massimo la qualità del microfono
Il Project Studio Reflexion Filter rappresenta una versione “ridotta” dell’ormai celebre e diffuso
Reflexion Filter Pro pensata appositamente per l’home ed il project studio.
Il Reflexion Filter è un dispositivo mobile brevettato da sE Electronics che consente di registrare
sorgenti sonore riducendo al minimo il riverbero dell’ambiente di ripresa e
mantenendo praticamente inalterata la risposta in frequenza del microfono: è come
una “parete” artificiale complessa che può essere posizionata dietro a qualsiasi microfono usando
una morsa adattabile inclusa nella confezione, e che consente anche di fissare il RF all’asta
microfonica. La funzione principale è proprio quella di ottenere una registrazione “dry” di una voce
o di uno strumento, soprattutto negli ambienti che non hanno un trattamento acustico adeguato, o
quando dietro al microfono si trovano altre sorgenti sonore, ad esempio altri musicisti nella sala
prove.
Il Reflexion Filter è composto da 6 strati principali: il primo strato è costituito da una griglia in
alluminio rinforzato che consente al suono di passare attraverso uno strato di lana assorbente. Le
onde sonore poi passano attraverso un foglio di alluminio che aiuta a dissipare l'energia
interrompendo le forme d'onda delle frequenze basse, per poi passare in uno spazio d'aria mantenuta
tale dalle asticelle che attraversano i vari strati. L’intercapedine d'aria agisce da vera e propria
barriera acustica. L'onda sonora passa ad un successivo strato di lana assorbente e poi attraverso
un'altra griglia in alluminio che assorbe e diffonde l'energia acustica rimanente. La superficie
principale è composta da 4 parti modellate composte da uno speciale materiale ad alto assorbimento
acustico e montate tramite delle asticelle di separazione che garantiscono un ulteriore assorbimento
e diffondono le onde acustiche prima che passino al filtro principale.
I vari strati del Reflexion Filter assorbono e insieme diffondono le onde di
pressione sonora che li colpiscono; il suono della sorgente perde progressivamente energia
ad ogni strato che attraversa. In questo modo viene notevolmente ridotta l’energia che colpisce le
pareti della stanza rientrando come riverbero indesiderato nel microfono. Il design “raccolto” del
Reflexion Filter previene anche il rientro delle riflessioni della stanza da dietro e dai lati del
microfono.
La forma e le dimensioni del Filter sono state studiate e testate appositamente per ottenere il
massimo assorbimento particamente senza “colorare” il suono. Quest’ultimo aspetto
rappresenta la sfida principale nella costruzione di una barriera acustica di questo tipo. Non
raggiungere questo obiettivo avrebbe significato vanificare l’intero progetto; se usiamo uno
schermo acustico per evitare che la stanza colori il suono, cosa ce ne facciamo di uno schermo che
colora il suono a sua volta? Proprio questa caratteristica di risposta “flat” pone il Reflexion Filter
molte spanne sopra alle malriuscite imitazioni che sono comparse ultimamente sul mercato,
caratterizzate da un progetto troppo semplice (ad esempio la forma a “V” che crea grossi problemi
sulle basse frequenze). Il Tongji University Audio Lab di Shanghai, che fa parte della più
importante facoltà di ingengeria acustica cinese (e dunque non è in alcun modo affiliato con sE
Electronics, come la casa stessa tiene a precisare), ha effettuato dei test approfonditi che mettevano
a confronto le registrazioni dello stesso microfono con o senza il Reflexion Filter: il risultato è stato
un livello di colorazione praticamente inesistente (meno di 1 dB) sull’intero spettro di frequenze da
20 Hz a 20 kHz.
Grazie alla combinazione di vari strati di alluminio e materiali assorbenti brevettati separati da
intercapedini d’aria isolanti, il Reflexion Filter è l’unico prodotto nel suo genere che mantenendo
un design compatto e maneggevole consente di ridurre al minimo le riflessioni
della stanza senza colorare il suono. Il tutto con la qualità dei materiali e dell’assemblaggio
che da sempre è uno dei più importanti marchi di fabbrica dei prodotti sE Electronics.
Il Project Studio Reflexion Filter rappresenta una versione ridotta e più economica del
Reflexion Filter Pro, con cui condivide lo stesso design di base. La struttura metallica è ricoperta
con lo stesso materiale in fibra di poliestere brevettato che riveste la parte esterna del Pro, e che ha
delle proprietà di assorbimento eccezionali, di gran lunga superiori alla gommapiuma che spesso
viene utilizzata in prodotti di questo tipo. Questo materiale è poi foderato da uno strato ondulato di
gommapiuma “a cristalli” ad alta densità, molto più efficiente del tipo di gommapiuma isolante
comunemente utilizzata. Naturalmente l’efficienza della versione Project Studio è leggermente
inferiore a quella del Reflexion Filter Pro, ma non abbastanza da lasciare spazio a confronti con gli
altri schermi acustici presenti sul mercato. Il Project Studio Reflexion Filter rappresenta la
soluzione ideale per supplire alle carenze acustiche dell’home studio e del project studio, e in
combianzione con il microfono X1 con cui viene fornito in bundle ad un prezzo davvero
interessante, consente di ottenere una qualità della registrazione non lontana dagli standard
professionali, con un ingombro ridotto e un costo inferiore ai 250 euro.
sE Electronics
sE Electronics nasce nel 2000 dall’intraprendenza del cinese Siwei Zou, docente al Conservatorio di
Shanghai, strumentista e direttore d’orchestra per la Shanghai Opera e la Shanghai Philarmonic
Orchestra, compositore ed esperto di tecnologie di registrazione audio.
Fin dalla sua fondazione sE Electronics ha avuto come target assoluto la perfezione qualitativa,
artistica e creativa care a Siwei Zou, un obiettivo che si rende possibile già in fase di progettazione
grazie ad un team di ingegneri che collaborano strettamente con gli esperti di ingegneria elettronica
dell’Università di Shanghai. Siwei Zou non è solo un imprenditore nel senso classico del termine,
prima di tutto è la mente creativa che sta dietro alla progettazione, costruzione e sperimentazione di
ogni singolo microfono sE Electronics.
Prestazioni, qualità ed affidabilità
Alcuni potrebbero pensare che sE Electronics sia l’ennesima azienda occidentale che mette il
proprio marchio su prodotti di bassa qualità confezionati in Cina per abbattere i costi, con
inevitabile ricaduta sulla qualità del prodotto finale. Al contrario i microfoni sE Electronics sono
interamente progettati, testati e realizzati dall’azienda all’interno di uno stabilimento allo stato
dell’arte nell’ultra-moderna Shanghai, il cuore pulsante della nuova Cina. Inoltre a differenza di
altri brand sE Electronics produce solo e unicamente i propri prodotti, il che significa poter dedicare
tutte le risorse dell’azienda ad ogni minimo dettaglio funzionale e stilistico dei propri microfoni
senza compromessi.
Le capsule di tutti i microfoni sE sono interamente costruite a mano. Persino gli
chassis ed i flight-case non sono realizzati da aziende esterne, bensì vengono costruiti dentro gli
stessi stabilimenti sE, a prova ulteriore del fatto che l’azienda ha come obiettivo principale una
qualità altissima. Chi possiede un microfono sE ha la certezza che lo stesso grado di dedizione e
passione sono stati applicati a tutte le fasi di realizzazione del prodotto, dalla progettazione
all’assemblaggio. Fino al punto che ogni singolo microfono che esce dallo stabilimento è stato
sottoposto a delle rigorose prove d’ascolto, piuttosto che essere stato semplicemente infilato in una
macchina - e questo si vede e si sente. Se ci è concesso dire la nostra in qualità di distributore
italiano dei prodotti sE Electronics, il rapporto altissimo fra la quantità di vendite in Italia ed il
numero di microfoni che hanno avuto bisogno di assistenza ci consente di garantirvi con certezza
che l’affidabilità di questi prodotti non è uno slogan pubblicitario senza riscontri reali.
A legittimare ulteriormente la fama di qualità e affidabilità dei microfoni sE Electronics, nel 2009
l’azienda si fregia di una collaborazione assolutamente prestigiosa: Siwei Zou e Rupert Neve,
storico produttore di console professionali ed outboard analogici al top nel settore da decenni,
hanno unito gli sforzi per relizzare il RNR1 Active Ribbon Microphone, il primo microfono a
nastro che mantiene inalterate le prestazioni sulle alte frequenze. A dimostrazione che il nome di
Neve non compare soltanto a scopi pubblicitari, le caratteristiche rivoluzionarie di questo microfono
nascono dal fatto che il circuito interno è stato sviluppato personalmente dall’ingegnere inglese
prendendo a modello quello della Rupert Neve Designs 5088 Console.
sE Electronics nel mondo
Oggi sE Electronics è il produttore di microfoni a condensatore più venduto nel Regno Unito, ed il
marchio più in crescita in Europa. Nella sua breve storia sE ha già vinto tutti i premi d’eccellenza
(“Mic of the year” per i lettori di Future Publishing, per citare solo un esempio). Nonostante nel
2004 i prodotti sE fossero relativamente nuovi al pubblico degli Stati Uniti, sia il Gemini II che
l’Icis hanno vinto il prestigioso premio “Mix Certified Hit”, e l’intera gamma di microfoni sta
rapidamente acquisendo la stessa fama e diffusione che ha in Europa.