Norvegia - banca dati Italia Lavoro
Transcript
Norvegia - banca dati Italia Lavoro
Scheda paese Norvegia 2006 SCHEDA PAESE: NORVEGIA La Norvegia (385.199 km², capitale Oslo) è un Paese scandinavo situato nell'Europa settentrionale. Confina a est con la Svezia e a nord-est con la Finlandia e con la Russia; il paese si affaccia sul Mare di Norvegia, sul Mare di Groenlandia e sul Mare di Barents. La popolazione stimata a luglio 2005 era pari a 4.593.041 persone. Situazione generale del mercato del lavoro Se paragonato alle altre nazioni Europee il tasso di disoccupazione nella Norvegia è sostanzialmente basso. A seguito di un lungo periodo senza sostanziali variazioni significative, nel 2004 il tasso di disoccupazione è aumentato di 0,8 punti percentuale, raggiungendo il valore di 3,9%. I dati pubblicati dall’istituto nazionale di statistica dimostrano come nel 2005 si sia verificata un’inversione di tendenza, con una nuova diminuzione dello stesso. In ogni caso, il trend di crescita della disoccupazione degli ultimi anni è stato determinato da una bassa crescita dell’economia e da un declino della competitività delle industrie nazionali in rapporto ai partner commerciali del Paese, a causa degli sfavorevoli tassi di cambio dovuti alla moneta locale. A partire dalla fine del 2003, però, l’economia norvegese ha vissuto un periodo di crescita grazie ai bassi tassi di interesse vigenti, all’aumento dei consumi ed alla crescita degli investimenti nel settore del petrolio. Infatti a partire dal 2004 è stato rilevato una aumento dell’occupazione nel settore privato, in particolare nell’industria, nelle costruzioni, così come negli impieghi relativi ai settori delle comunicazioni e delle nuove tecnologie. Contesto L’economia norvegese è caratterizzata dalla presenza diffusa del settore pubblico e poiché la disoccupazione è diminuita in quello privato, nel primo gruppo le variazioni sono state minime. Dal mese di giugno del 2004 comunque, il tasso di occupazione è risalito anche nel settore pubblico, in cui è compreso un terzo di tutta la forza lavoro, allocata principalmente nella sanità e nei servizi sociali. A causa del fatto che il mercato del lavoro norvegese è fortemente diviso per generi e che il mercato pubblico è dominato dalle donne, mentre quello privato dagli uomini, si è assistito ad un declino della disoccupazione maschile durante il 2004, con un aumento di quella femminile sempre nello stesso anno. A partire dall’estate del 2005 si è registrata un’inversione di tendenza di questo fenomeno, con una diminuzione della disoccupazione femminile, mentre per gli uomini il tasso è ancora relativamente alto. La disoccupazione è pressoché assente tra i soggetti con un livello educativo elevato. Il settore pubblico è stato generalmente un “serbatoio” nei confronti dei laureati e, malgrado negli ultimi anni si sia assistito ad una situazione di crescita della domanda di lavoro, negli ultimi due anni il trend risulta essere positivo per tutti i livelli educativi, a causa dei positivi risvolti economici rilevati nei settori sopracitati. La struttura del mercato del lavoro varia da regione e regione. Come visto il settore dei servizi pubblici svolge un ruolo fondamentale, assieme alla pesca che impiega un considerevole numero di persone nel Nord del Paese. La maggior parte delle persone residenti nelle principali città del Paese è impiegata nei settori finanziari ed economici. Il divario regionale negli altri settori, quali le costruzioni, è minimo. Ne consegue che la forte crescita dell’economia norvegese degli ultimi anni ha avuto un’influenza positiva sulla partecipazione della forza lavoro, realizzando un elevato tasso di occupazione (tra i più alti d’Europa ,72%). Il totale dei soggetti occupati nel 2004 ha raggiunto la cifra di 2.382.000. Livelli amministrativi di governo e di decentramento Formalmente, la Norvegia è una monarchia costituzionale con un sistema di governo democratico e parlamentare. Democratico, in quanto la fonte del potere politico e della legittimità, in accordo alla Costituzione, è fondata sul popolo. Tutti i cittadini possono partecipare allo Storting (il Parlamento norvegese), ai consigli regionali e comunali. Parlamentare, in quanto il Governo, che detiene il potere esecutivo, non può esercitare i propri poteri senza la fiducia dello Storting, che esercita il potere legislativo. Monarchia Costituzionale, perché il Governo, in accordo con gli articoli originari della Costituzione, riceve la propria autorità dal potere esecutivo di cui è investito il Re. Il potere dello Stato è formalmente distribuito tra queste istituzioni: lo Storting (potere legislativo), il Governo (potere esecutivo) e i tribunali (potere giudiziario). Inoltre, la pubblica amministrazione, che venne progettata per assistere gli organi politici, è vista a volte come il quarto potere dello stato, dato che ai giorni nostri essa prende sempre più decisioni indipendenti e può influenzare le scelte sulle politiche da attuare. Esiste anche una distribuzione di carattere geografico del potere politico tra lo Stato, le regioni e i comuni. Lo Storting (il Parlamento norvegese) è l'organo politico più alto in Norvegia dal 1884, anno in cui fu introdotto il parlamentarismo. Le elezioni per lo Storting si tengono ogni quattro anni e i mandati sono distribuiti sulla base di un sistema proporzionale. Il Governo viene formato all'interno del Parlamento per conto del Re. Lo Storting mantiene il controllo formale sui due principali strumenti di governo: l'emanazione delle leggi e l'approvazione del bilancio nazionale. La maggior parte delle proposte di legge e quelle relative alla Legge Finanziaria vengono presentate al Parlamento dal Governo in carica. Generalmente, vengono apportate soltanto piccole modifiche ai progetti di legge, in quanto il Governo ha già provveduto ad assicurarsi in Parlamento la maggioranza necessaria, oppure ha già adattato la propria proposta di legge per soddisfare le richieste della maggioranza dello Storting. Lo Storting ha il compito di vigilare su tutte le azioni del Governo. I principali strumenti di monitoraggio sono la richiesta del voto di fiducia, la richiesta di una corte per l'impeachment, i controlli effettuati dalla Corte dei Conti, oltre al sistema di interrogazioni e inchieste parlamentari. Durante il Question Time, cioè un'interrogazione a risposta immediata, i membri del Parlamento hanno l'opportunità di porre domande direttamente al Governo, il quale risponde attraverso il Ministro competente. Generalmente ne consegue un breve dibattito. Lo Storting è costituito da 165 membri che rappresentano i diversi partiti politici. Si tratta tecnicamente di un parlamento unicamerale modificato; quando vengono esercitate le funzioni legislative, esso si divide in due camere, l'Odelsting ( ¾ dei deputati) e il Lagting (1/4 dei parlamentari), ognuna con poteri relativamente uguali. Le proposte di legge vengono prima sottoposte all'approvazione dell'Odelsting e poi del Lagting. La Finanziaria e gli emendamenti alla Costituzione sono discussi in assemblea plenaria. Gli emendamenti alla Costituzione richiedono un voto di maggioranza di almeno due terzi, ma in tutti gli altri casi è sufficiente una semplice maggioranza di voti. Il Parlamento è presieduto da un Consiglio formato da sei membri. Le negoziazioni e il dibattito all'interno della camera dello Storting tendono a giocare un ruolo minore nella decisione finale su una data questione. La maggior parte dei lavori avviene nelle commissioni fisse, all'interno delle quali vengono proposte gran parte delle modifiche da apportare alle leggi del Governo. Insieme ai vari gruppi parlamentari, le dodici commissioni fisse rappresentano l'organo più importante del Parlamento. Lo Storting è eletto dalle circoscrizioni secondo il sistema proporzionale: ad esempio, a ogni circoscrizione viene assegnato uno specifico numero di rappresentanti in base al numero di abitanti. Il Governo esercita il potere esecutivo. Le sue funzioni più importanti sono quelle di sottoporre leggi e proposte di bilancio allo Storting (il Parlamento norvegese) e di mettere in atto le decisioni attraverso i vari Ministeri. Il Governo deriva dallo Storting ed è capeggiato dal Primo Ministro. Da un punto di vista formale, è il Re che chiede al partito di maggioranza di formare un governo o una coalizione attuabile. Le decisioni del Governo sono formalmente prese dal Re all'interno di un Consiglio (vengono approvate dal Re e dal Consiglio di Stato) ogni venerdì. Tutti i regi decreti devono essere sottoposti alla firma del Sovrano e controfirmati dal Primo Ministro. Sia in termini formali che reali, il Governo norvegese, e in particolar modo il Primo Ministro, ha meno potere rispetto a molte altre nazioni occidentali. Le più alte cariche del Governo sono tradizionalmente rappresentate dal Primo Ministro, dal Ministro degli Affari Esteri e dal Ministro delle Finanze. Dato l'aumento delle mansioni dello Stato, il potere legislativo è stato sempre più delegato dallo Storting al Governo e dal Governo ai singoli ministeri. La Norvegia è caratterizzata da un governo di carattere ministeriale, con un Ministro che funge da leader politico del proprio Ministero. La figura più vicina al Ministro è il Segretario di Stato, nominato politicamente, oltre al Viceministro e al Consigliere Politico. I Ministeri sono strutturati gerarchicamente, con il Segretario Generale che ricopre la carica amministrativa più alta, seguito successivamente dal Direttore Generale (ekspedisjonssjef) a livello ministeriale, dal Direttore Generale vicario (avdelingsdirektør) a livello ministeriale oppure di dipartimento, dal Vicedirettore Generale (underdirektør) a livello di dipartimento, dal Capo Divisione (byråsjef) per il livello delle Divisioni, oltre a un organico civile che comprende vari gradi di consiglieri, ufficiali esecutivi e personale ecclesiastico. Tradizionalmente il potere giudiziario è considerato il terzo potere di governo. I tribunali ordinari in Norvegia sono costituiti dalla Corte Suprema di Giustizia (Høyesterett), dai Comitati di Appello interlocutori della Corte Suprema (Høysteretts kjæremålsutvalg), dalle Corti di Appello (lagmannsrettene), dalle Corti Distrettuali (tingrett) e dalle Corti di Conciliazione (forliksrådet), oltre che da alcune corti speciali. Il paese è diviso in sei giurisdizioni territoriali (lagdømmer) e in 15 distretti giuridici (lagsogn). Quello giudiziario è un settore relativamente indipendente dal governo. Due elementi contraddistinguono il suo ruolo politico: innanzitutto, esso fa eseguire le leggi adottate dallo Storting (il Parlamento norvegese), e inoltre, esso controlla il potere legislativo ed esecutivo, assicurandosi che essi si comportino seguendo le leggi precedentemente adottate. Il potere giudiziario ha la possibilità di rifiutare una legge approvata dallo Storting nel caso in cui la ritenesse in contrasto con la Costituzione. Questo diritto di "censurare" il Parlamento non è riscontrabile nella Costituzione ed è perciò tema di controversie. Venne esercitato in diverse occasioni durante il periodo 1884-1918, quando alcune riforme costituzionali radicali furono bloccate dalla Corte Suprema. Da allora, i rappresentanti del potere giudiziario si sono mostrati riluttanti a invocare questo diritto. Tutti i livelli del sistema giudiziario ordinario possono esaminare la validità di una legge, ma in questi casi diviene inevitabile il ricorso alla Corte Suprema. Nel corso della storia le suddivisioni della Norvegia hanno subito numerose modifiche, tutt'ora sono in corso riforme che portano ad accorpamenti di entità amministrative. Le suddivisioni amministrative del paese sono due:le contee, dette in norvegese fylker. Al momento attuale sono 19 e derivano in parte dalle precedenti suddivisioni risalenti alla costituzione del 1814 e all'indipendenza del paese ottenuta nel 1905. I comuni, in norvegese kommuner (al singolare kommune). Al momento ve ne sono 431. Il numero dei comuni è soggetto a variazioni nel tempo, nei primi anni '60 erano 744 e sono stati via via accorpati, sono pianificati ulteriori accorpamenti. I comuni sono i centri di governo locale in Norvegia e sono responsabili per l'istruzione primaria, per la salute della popolazione, per i servizi agli anziani, disoccupazione e altri servizi sociali, sviluppo economico e gestione delle strade municipali La difesa della legge e servizi della Chiesa norvegese sono forniti a livello nazionale in Norvegia. I comuni non raccolgono tasse direttamente, ma vengono loro forniti approvvigionamenti economici dal budget nazionale. I comuni sono sotto continua consolidazione. All'inizio degli anni '60, c'erano 744 comuni in Norvegia. Ora sono 431, e ci sono progetti di ulteriori accorpamenti. Lo sforzo di consolidamento è complicato da molti fattori. Da quando il denaro è fornito ai comuni da parte dello Stato sulla base delle necessità, c'è meno incentivo per i comuni di perdere la loro autonomia locale. La politica nazionale segue il principio che i comuni dovrebbero accorparsi tra di loro solo volontariamente: ci sono studi in corso per identificare possibili vantaggi. Anche il numero delle contee è in discussione, vi è un progetto di accorpamento che porterebbe il numero di contee a 5-9 entro il 2010. Vi sono inoltre delle suddivisioni di natura geografica e informale:Le regioni, in norvegese landsdeler (al singolare landsdel). Ve ne sono 5: Nord Norge, Østlandet, Sørlandet, Trøndelag e Vestlandet. I distretti, organizzati sulla base di lingua, cultura o delimitazioni geografiche. Non ve ne è un numero fisso in quanto la suddivisione avviene talvolta su base soggettiva. Le città sono divise in sezioni, dette bydeler, anche le comunità suburbane come Bærum sono divise in sezioni. La divisione delle responsabilità tra il governo centrale e le autorità locali è così costituita: il primo è responsabile per le politiche del mercato del lavoro, per le pensioni e per i sussidi erogati al di sotto del piano Nazionale di Assicurazione; le seconde mantengono la responsabilità per i servizi di stato sociale. Competenze decentrate in materia di politiche del MDL Il servizio “front line” e gli uffici per l’impiego ed i servizi sociale nelle municipalità sono basati su regole fisse, stabilite e sulla cooperazione tra le autorità centrali e locali, attraverso accordi prestabiliti. Al fine di raggiungere alla loro realizzazione, il Governo riunisce le associazioni norvegesi, le autorità regionali e locali per la conclusione di accordi quadro. Ciò permette di identificare e localizzare le are in cui è possibile la realizzazione degli uffici per l’impiego. Per sostenere la realizzazione di questo processo basato sugli accordi, è importante dare una base legale ai servizi forniti da questi uffici locali. Ciò è necessario per garantire agli uffici per l’impiego l’adozione di uno schema logico di attività e un insieme di soluzioni e di misure adottabili sul territorio. I programmi nazionali di politiche attive del lavoro si sono rivelati nel tempo degli efficaci strumenti per la lotta alla disoccupazione, essendo stati applicati durante le precedenti decadi. Uno dei principali obiettivi di tali programmi risiede nell’incremento dell’occupabilità dei soggetti coinvolti, con la conseguente implicazione sulle misure di welfare. Le politiche attive per il lavoro servono anche come strumento di incentivazione al lavoro verso i soggetti che recepiscono misure di supporto allo stato di disoccupazione. Queste persone sono titolari di tale beneficio per un periodo massimo di 47 mesi, con un possibile taglio delle sovvenzioni dopo 20 mesi qualora non siano rispettati alcuni criteri di ricerca attiva di un impiego. Sebbene tali drastiche misure sono state raramente applicate, i titolari dei sussidi sono spesso chiamati a partecipare a programmi ed attività al fine di mantenere (o di recuperare) le necessarie competenze per il reinserimento nel mondo del lavoro. Programmi nazionali di Politiche Attive del lavoro L’oggetto e l’entità di tali misure vengono adattate alla situazione del mercato del lavoro ed al livello di disoccupazione rilevato. Nel caso di un contesto particolarmente difficile, una vasta gamma di proposte e di strumenti vengono adottati, mentre nel caso opposto tutte le attività vengono ridotte. In ogni caso le strategie di intervento sono individuate dai servizi pubblici per l’impiego, alcuni anche in cooperazione con altri organismi, sia pubblici che privati. Dal momento che uno dei principali obiettivi dei programmi di politiche attive è l’incremento dell’occupabilità, il criterio di valutazione degli strumenti adottati è dato dallo sviluppo delle possibilità di impiego di tali programmi. Di conseguenza le politiche attive del lavoro in Norvegia sono suddivise in tre gruppi: 1. Programmi formativi per l’inserimento nel mondo del lavoro All’interno di questo raggruppamento sono racchiusi principalmente i programmi di formazione sviluppati dai servizi per l’impiego. Attraverso la partecipazione a questi corsi (suddivisi per aree tematiche e per differenti specificità) i partecipanti vengono posti nella condizione di migliorare le loro qualifiche individuali. Inoltre, alcuni corsi sono rivolti a quegli immigrati per l’apprendimento della lingua. La durata di questi programmi varia, ma la maggior parte di essi è racchiusa in un periodo che va da 1 a 5 mesi, con alcuni corsi che sono preparatori ad altri, di maggiore difficoltà e specificità. I servizi per l’impiego riescono a venire incontro alle differenti esigenze degli individui, “customizzando” su misura questi corsi, sia in termini di durata che di tipologia di approccio formativo. Tali programmi formativi costituiscono la metà di tutti gli interventi di politica attiva adottati in Norvegia, sono aperti a tutti i disoccupati senza alcuna specifica qualifica richiesta. 2. Impieghi di durata nel settore pubblico (incluso il volontariato). Questo gruppo di programmi è indirizzato verso i disoccupati di lunga durata, o verso coloro che risultano particolarmente difficili da collocare. La durata dell’intervento è di circa un anno e, con l’offerta di un impiego temporaneo nei settori pubblici, questi programmi mirano a prevenire l’uscita permanente dal mercato del lavoro dei disoccupati. A partire dal 2000 ed in considerazione del favorevole contesto occupazionale presente, tali programmi non vengono più proposti. 3. Sussidi salariali, corsi per la ricerca attiva di una collocazione professionale. Tali strumenti sono raggruppati sotto un unico comune denominatore, denominato “programmi di integrazione del salario” ed è focalizzato sull’assistenza di coloro che sono pronti all’ingresso nel mondo del lavoro, attraverso l’incremento della loro competitività e bagaglio di competenze (generalmente i soggetti che rientrano in questo ambito di attività sono maggiormente più qualificati). Il sistema dei Servizi Pubblici per l’Impiego (PES) è supervisionato dalla Direzione Generale del Lavoro ed è sotto la giurisdizione del Ministero del Lavoro norvegese. Consiste in 18 uffici regionali, 129 centri locali con 72 sub-uffici, 18 centri di consulenza, un Centro per la Riabilitazione al Lavoro (presso Oslo), il Servizio Centrale di Amministrazione del Mercato del Lavoro ed un Centro Nazionale di controllo per i sussidi alla disoccupazione. Lo Staff impiegato dai PES è costituito da circa 3673 persone. Sistema dei Servizi per l’impiego I Servizi per l’Impiego in Norvegia hanno introdotto un sistema di controllo della qualità per la linea di prodotti offerti. Il sistema nel suo complesso è regolarmente aggiornato ed adattato in linea con la regolamentazione finanziaria introdotta nel 2003. Il sistema dei Servizi per l’Impiego coopera con tutte le altre autorità pubbliche, il governo locale ed i partners sociali con la finalità di fornire il migliore servizio ai soggetti che necessitano di assistenza per il reingresso nel mondo del lavoro. Il Governo considera l’organizzazione di questi uffici come una buona prassi da applicare a tutto il settore pubblico, soprattutto con linee guida a livello locale. I Centri saranno basati su iniziative locali, e il modello appropriato per gli uffici per l’impiego verrà scelto sulla base delle esigenze locali. Lo scopo è di fornire all’utilizzatore finale dei servizi pubblici uno strumento di facile accessibilità e buon servizio. Un ulteriore contributo fornito per l’accessibilità ai propri servizi, è dato dall’introduzione di “uffici virtuali” Questi sono fondamentalmente costituiti in connessione con gli sportelli esistenti e localizzati in quelle municipalità prive di uffici. Nelle postazioni “virtuali”, il soggetto in cerca di lavoro viene assistito attraverso l’utilizzo di internet ed altre tecnologie informatiche per la formazione. In questo modo ciascuno è in cerca di lavoro può contattare un consulente di un vicino PES, attraverso il videotelefono. Sono stati realizzati (o sono in corso di ultimazione) anche una serie di lavori per migliorare le infrastrutture degli uffici con lo scopo di abbattere tutte le barriere architettoniche, ove presenti. The National Council for Work Experience (NCWE) Il Consiglio è stato costituito 5 anni fa con lo scopo di indirizzare i giovani ed i laureandi verso un percorso di orientamento al lavoro. L’organismo quindi promuove, supporta e sviluppa programmi a beneficio degli studenti, dei datori di lavoro ed in generale, dell’economia. Le attività promosse sono di diffusione di informazioni e buone prassi, di incoraggiamento e supporto allo sviluppo di elevati standard qualitativi per tutte le forme di lavoro, di promuovere i datori di lavoro a fornire opportunità di impiego. NCWE lavora in partenariato con tutte quelle organizzazioni che sono vicine alle tematiche del lavoro al fine di fornire valore aggiunto alle loro attività, offrendo i seguenti servizi: Agenzie tecniche strumentali Conferenze, workshops; Consulenza; Assistenza e materiali informativi utili. Il Consiglio mira a rafforzare la qualità ed incrementare la quantità dell’esperienza lavorativa, a diffondere a livello accademico il concetto di competenze di lavoro e ad essere considerato come un organismo indipendente e di riferimento sia dal mondo economico, che da quello accademico, nella consapevolezza che i giovani ed i neolaureati possono migliorare la competitività delle piccole e medie imprese e che debbano essere pronti al lavoro non appena terminato il loro percorso di studi. Work Research Institute (AFI) E’ un istituto (totalmente controllato dallo Stato) di scienze sociali che si occupa di ricerche multidisciplinari, con il fine di produrre una conoscenza sistematica sulla vita lavorativa. In particolare, esso è collegato con quelle forme di organizzazione che promuovono le capacità di realizzare, adattare all’ambiente e cooperare per la diffusione di un migliore ambiente di lavoro. L’Istituto enfatizza l’importanza di azioni comuni orientate sulla ricerca di programmi basati sulle principali necessità per una migliora condizione di lavoro, programmi che sono realizzati in stretta collaborazione con le imprese nazionali e centri di ricerca internazionale. Sono inoltre realizzati progetti per conto di organizzazioni, industrie, altre agenzie governative ed organismi pubblici. Lo Staff è composto da esperti di scienza sociale e di altre discipline, tra le quali ingegneria e diritto. Le principali attività sono le seguenti: Analisi della vita lavorativa WRI raccoglie le ricerche effettuate a livello nazionale con l’esperienza che può essere soltanto acquisita con l’attività pratica. Perciò l’Istituto è capace di rilevare tutte le modifiche che si realizzano nella vita lavorativa, nel loro primario livello di sviluppo. Organizzazione dei processi di sviluppo WRI è un centro d’eccellenza nello sviluppo sistematico di attività in relazione alle nuove sfide offerte dalla vita lavorativa. Attualmente è partner di un vasto ambito di imprese, raggruppamenti di imprese, sindacati ed associazioni datoriali. Ricerche ed iniziative per un migliore ambiente di lavoro L’istituto collabora con le imprese partner e le loro divisioni alla mappatura completa dell’ambiente di lavoro, sviluppando ed implementando strategie e piani per un continuo miglioramento dello stesso. Sviluppo del settore pubblico L’esperienza acquisita nello sviluppo di prodotti verso i servizi pubblici (particolarmente in correlazione tra i lavoratori e gli utilizzatori, le nuove forme di interazione tra il management), consentono di assistere i clienti attraverso l’elaborazione di nuove strategie di crescita e di iniziative per l’implementazione ed il cambiamento. Attività internazionale WRI ha numerosi partners internazionali ed una considerevole esperienza di scambio di relazioni e di progettazione. I principali settori in cui l’istituto è coinvolto sono nel programma Leonardo da Vinci, Socrates, Interreg e nel 5° Programma Quadro. I progetti riguardano i criteri qualitativi per il supporto dell’occupazione, per lo sviluppo regionale ed i cambiamenti strutturali nella vita lavorativa ed il loro impatto nell’uguaglianza di genere. Dal mese di gennaio 2001 il WRI ha sviluppato un progetto interno denominato TANGO, con la principale attività riscontrabile nel provvedere informazioni sui progetti Europei nel settore dell’occupazione, dell’inclusione sociale, dello sviluppo regionale e dell’apprendimento continuo. TANGO sta inoltre sviluppando la cooperazione internazionale dell’Istituto e la promozione di una partecipazione attiva ai principali progetti e programmi in Europa. Il principale obiettivo è di implementare l’interscambio internazionale per lo sviluppo della società civile norvegese e allo stesso tempo, di promuovere esempi e buone pratiche attivate nel Paese.