COMPARTO MINISTERI

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COMPARTO MINISTERI
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Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche
PERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURALE,
POLITICA, SINDACALE E SOCIALE
ANNO VI MERCOLEDI’ 24 novembre 2010 N. 152
Bando Sviluppi
Economici
AAMS
LA NUMERO
UNO
IL MINISTRO BRUNETTA NON
FINIRA' MAI DI SORPRENDERCI
....IN NEGATIVO!!
POMPEI
basta con le improvvisazioni
FLP News
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News
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Rinaldo Satolli, Ilaria Guadagno, Raimondo Castellana,
Piero Piazza, Maurizio Polselli, Chiara Sernia
24 novembre 2010 - N. 152
SOMMARIO
LA NUMERO
UNO
3
COMPARTO MINISTERI : AFFARI ESTERI
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- FUA 2009 A QUANDO IL PAGAMENTO ?
- CONTRATTO INTEGRATIVO 2006-2009
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COMPARTO MINISTERI: BAC
- PROGRESSIONI INTERNO AREE
8
- POMPEI BASTA CON LE IMPROVVISAZIONI
(di Rinaldo Satolli)
COMPARTO MINISTERI : GIUSTIZIA
- LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE
9
10
11
- RESIDUO 2008 - 2009 FUA 2010
(di Raimondo Castellana e Piero Piazza)
AGENZIE FISCALI:FINANZE
- RIPARTIZIONE DEL COMMA 165
AGENZIE FISCALI:TERRITORIO
- SI RIPARTE CON I PASSAGGI ECONOMICI
IL MINISTRO BRUNETTA NON FINIRA'
MAI DI SORPRENDERCI....IN NEGATIVO!!
di Elio Di Grazia
DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONI
- LEGGE 4 NOVEMBRE 2010 N 183
26
DIPARTIMENTO FORMAZIONE
UNIVERSITARIA
- LA NUOVA MEDIAZIONE CIVILE
(di Fabio Tozzi)
NON SOLO ARTE
28
- KANDINSKIJ
31
NOTIZIE DAL CANILE
- ADOZIONI AL CANILE
(di Chiara Sernia)
TEMPI E LUOGHI
12
13
32
- LE SAGRE NEL LAZIO A DICEMBRE
33
KRONOS
- COURMAYEUR
(di Fabio Gigante)
COMPARTO MINISTERI: LAVORO
- FLP LAVORO FIRMA SULLE PROGRESSIONI ECON.
ANGOLO DIVINO
36
- IL VINO BIANCO
- ACCORDO DEFINITIVO FUA 2010
15
- BANDO SVILUPPI ECONOMICI
16
- VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE
18
RETROSCENA
L’ANGOLO DEL LIBRO
- ACCEDITO QUOTA FUS 2010
35
14
COMPARTO MINISTERI: DIFESA
- CONTATTI BOOM PER IL SITO WEB DIFESA
20
- ALICE IN WONDERLAND
19
38
(di Claudio Imperatore)
A SCUOLA DI CUCINA
- PASTA CON LE SARDE
39
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LA NUMERO UNO
IL MINISTRO BRUNETTA NON FINIRA'
MAI DI SORPRENDERCI
....IN NEGATIVO!!
di Elio Di Grazia
i continua a risparmiare sulla Funzione Pubblica. Questo potrebbe
essere il titolo, in seconda battuta,
della nostra “numero uno” relativamente
alle affermazioni del Ministro Brunetta in
ordine ai risparmi che si intendono recuperare alla finanza pubblica dai tagli programmati nel Pubblico Impiego, a partire
dalla Finanziaria 2010 e sino al 2013.
Le indicazioni che il Ministro Brunetta ha
snocciolato nel corso della riunione di uno
specifico comitato Ocse, riprese da alcuni
organi di stampa e commentate anche da
altre sigle sindacali, sono decisamente
sconfortanti e pongono l'attenzione sul
“quanto” e sul “come” e sul “dove” si intende racimolare con i tagli.
Sul quanto, il riferimento è relativo ad una
somma intorno ai 62 miliardi di euro, sul
come, sono noti a tutti i provvedimenti relativi al blocco del rinnovo dei contratti,
delle retribuzioni a vario titolo e di quanto
altro, sino al 2013.
A questo, ha aggiunto il Ministro in un impeto di bontà, deve essere sommato il
blocco del turn-over, la revisione del part
time, il ridisegno in riduzione delle dotazioni organiche del personale nelle varie
amministrazioni pubbliche.
Quindi, meno soldi, meno dipendenti e,
aggiungiamo noi, meno servizi, meno formazione, meno qualità, minori obiettivi e
forse, più privato.
Questo è il “come”, infatti attraverso una
serie di forti riorganizzazioni, tutte in riduzione, caratterizzate da tagli lineari alle
spese, si è intervenuto già dal corrente
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LA NUMERO UNO
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“
e indicazioni che il
Ministro Brunetta
ha snocciolato nel
corso della riunione di
uno specifico comitato
Ocse, riprese da alcuni
organi di stampa e commentate anche da altre
sigle sindacali, sono decisamente sconfortanti e
pongono l'attenzione sul
“quanto” e sul “come” e
sul “dove” si intende racimolare con i tagli.
L
anno nelle diverse amministrazioni statali
e pubbliche più in generale, senza fare
scelte di priorità ma scontentando tutti,
dalla sicurezza alle attività istituzionali,
dalla sanità alla scuola ed alle organizzazioni complesse della ricerca, accettando
in pieno la logica del Ministro Tremonti
che aveva come obiettivo principale solo
quello di fare “cassa” rispetto alle necessità imposte dalla crisi mondiale di recuperare sul debito pubblico.
A questo si è aggiunto, lo abbiamo detto
prima e lo ripetiamo, il blocco dei contratti
di lavoro e del salario accessorio almeno
per un triennio, il blocco delle progressioni
economiche dal 2011 al 2013, il blocco
dei fondi per la formazione del personale
e, aggiungiamo noi della FLP, già con il
decreto legislativo 150/2009, il blocco
della contrattazione nazionale e decentrata che dal 2011 vedrà arretrare le relazioni sindacali ai livelli di venti anni fa. Nel
giudizio dobbiamo cercare di essere onesti intellettualmente, non è che i precedenti Governi siano mai riusciti ad
impostare e concordare appieno con le3
parti sociali una vera e propria riforma
della macchina amministrativa dello
Stato, non è che sia mai partita una vera
e propria riforma del Pubblico Impiego Italiano, ma il tagli così pesanti a soldi e di-
ritti non ne avevamo mai visti.
Sempre sul come deve essere aggiunta
una notazione di chiarezza: tutto quanto è
avvenuto spaccando il mondo sindacale
del pubblico impiego, in primo luogo dividendo quello che fino a qualche anno addietro sembrava un monolite almeno per
quanto riguardava la difesa degli interessi
dei lavoratori pubblici, attraverso una
serie di provvedimenti di legge sui quali
hanno pesato scelte e logiche politiche di
convenienza, schieramento e di riposizionamento.
Non si comprenderebbe altrimenti il camaleontismo di alcuni leader confederali
che sui media continuano ad impazzare
difendendo l’operato del Governo e, rispetto ai sacrifici che stanno facendo
quasi solo ed esclusivamente i 3.5 milioni
di pubblici dipendenti, loro promettono più
efficienza e, in cambio, richiedono a gran
voce il recupero della evasione fiscale.
Quasi che una diversa politica sulla fiscalità, oltre ad una scelta politica di fondo
che non c’è, non passi anche attraverso
un miglior funzionamento delle strutture
deputate a detti compiti, un adeguata formazione del personale, un logica di progressione stipendiale, un organico
rispondente alle esigenze ed alle scelte
tese a colpire ancora più in profondo fe-
nomeni radicati come quelli della evasione e della elusione fiscale.
E questo esempio, siamo convinti, può
essere esportato alla stragrande maggioranza della macchina pubblica per la
quale occorre fare scelte mirate anche ad
accorpamenti di funzioni e di attività ma
che traguardino comunque la salvaguardia e il potenziamento del servizio pubblico inteso come ”valore” delle attività
fondamentali proprie di uno Stato.
Ci sorge un sospetto, più di un sospetto,
sul dove il Ministro abbia voluto e voglia
andare a parare con queste scelte sul
Pubblico Impiego; siamo convinti infatti
che stia rientrando in gioco a pieno titolo
la logica del “privato è bello”, che passa
attraverso l’animizzazione dei servizi e
delle attività pubbliche oltre tutto, da sempre, il baluardo a difesa dei meno abbienti
che non possono permettersi ad esempio,scuole private e sanità privata, o servizi pubblici a misura di esigenza familiare.
Su tutto questo, pensiamo si debba essere francamente e decisamente “contro”.
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AFFARI ESTERI
FUA 2009
A QUANDO IL PAGAMENTO ?
artedì 19 ottobre 2010, alle ore
16.30, ha avuto luogo una riunione convocata dall’Amministrazione avente ad oggetto un protocollo
aggiuntivo all’Accordo FUA 2009, già sottoscritto il 16 luglio 2010 dalle OO.SS.
Tale protocollo aggiuntivo, predisposto
dall’Amministrazione, si è reso necessario
per sanare i rilievi della Funzione Pubblica e del MEF ostativi al pagamento
delle indennità relative al FUA 2009. Al riguardo, si attira l’attenzione del personale
che diverse Amministrazioni sono già in
fase di sottoscrizione del FUA 2010.
I rilievi, datati 10/09/2010 sono stati consegnati dall’Amministrazione a queste
OO.SS solo il 18/10/2010.
Tali rilievi riguardano anche alcuni aspetti
importanti del Contratto Integrativo del
MAE 2006-2009 – ad esempio l’inserimento dell’Accordo sull’orario di lavoro a
Roma e all’Estero – che dovranno essere
corretti secondo le indicazioni fornite dai
suddetti Dicasteri.
Per quanto concerne il FUA 2009, secondo le osservazioni del MEF e della
Funzione Pubblica, vanno reintegrate le
somme accantonate per i passaggi economici, in quanto le stesse non possono
essere messe a carico del FUA 2009.
Il pagamento delle indennità FUA 2009
non può aver luogo finchè non verrà firmato un protocollo aggiuntivo, che apporti
le modifiche richieste dagli Organi di controllo.
Il giorno 19 ottobre 2010, le sigle CONFSAL UNSA, FLP e RdB, hanno dichiarato la
propria disponibilità alla sottoscrizione del protocollo integrativo del FUA 2009, al fine di
avviare la procedura del pagamento delle
indennità al personale beneficiario e giungere così all’erogazione delle relative
somme entro Natale 2010.
Non si è proceduto alla sottoscrizione,
M
poiché i sindacati firmatari del Contratto
Integrativo del MAE hanno deciso di non
firmare il protocollo integrativo relativo all’Accordo FUA 2009. Tale protocollo può
essere visionato da tutti gli interessati
presso le nostre stanze sindacali.
Pertanto, le sigle CONFSAL UNSA, FLP
e RdB, chiedono, al fine di scongiurare ulteriori danni economici al personale in
servizio a Roma, che l’Amministrazione
proceda comunque, assumendosi la responsabilità di far sottoscrivere il protocollo aggiuntivo all’Accordo FUA 2009
solo ad alcune Organizzazioni sindacali,
così come già avvenuto in occasione
della sottoscrizione dell’Accordo FUA
2009 per gli impiegati a con
“
Per quanto concerne il FUA
2009, secondo le osservazioni
del MEF e della Funzione
Pubblica, vanno reintegrate le
somme accantonate per i
passaggi economici, in quanto
le stesse non possono essere
messe a carico del FUA
2009.
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AFFARI ESTERI
Contratto Integrativo 2006-2009
(passaggi economici, ecc.)
Confsal Unsa, FLP e RdB NON FIRMANO
artedì 2 novembre 2010, l’Amministrazione ha presentato una
ipotesi di Contratto Collettivo Integrativo del MAE 2006-2009 modificato
in base ai rilievi degli Organi di Controllo.
Anche questa volta il Contratto Integrativo è stato sottoscritto solo dagli stessi
sindacati (cgil, cisl e uil) che avevano sottoscritto la stesura del 16 luglio 2010.
FLP (insieme a Confsal Unsa e RdB) non
ha ritenuto opportuno firmare in quanto
nulla è cambiato!
Rimangono il passaggio alle fasce economiche superiori limitato al 40% del personale, i test inaccettabili, i profili in aree
diverse per la stessa attività, il profilo
unico solo per gli APC mentre dovrebbe
essere per tutti sia in seconda che terza
area, la penalizzazione economica dei
colleghi in servizio a Roma a carico dei
quali sono i passaggi, ecc.
In pratica sono rimasti insoluti tutti i punti
critici che noi abbiamo sempre denunciato e che hanno generato anche il forte
malcontento del personale.
Unica nota positiva è stato stralciato l’accordo sull’orario di lavoro così come da
noi richiesto.
FLP riconferma ancora una volta tutte le
proprie riserve sul Contratto Integrativo
del 16 luglio 2010, sui criteri selettivi dei
passaggi stessi, sulla percentuale insufficiente dei passaggi programmati, sulla
mancata indicazione della ripartizione
delle percentuali per profilo, nonché sulla
penalizzazione economica dei colleghi in
servizio a Roma derivante dalla riduzione
dell’ammontare FUA a loro disposizione
per l’anno 2010.
FLP ribadisce, ancora una volta, i punti
qualificanti delle proprie richieste:
- profilo unico per la seconda e per la
terza area così come fatto per gli APC;
- passaggi economici senza limitazioni
e periodici, e comunque, se limitazioni ci
devono essere, per una percentuale non
inferiore al 75% (cioè la percentuale prevista dalla famigerata filosofia brunettiana
M
che tanto piace ai vertici attuali del MAE);
- criteri dettagliati (così come per i passaggi economici) per i passaggi giuridici
orizzontali, ricordando che tali passaggi
sono a costo zero;
- copertura finanziaria dei passaggi economici mediante l'individuazione di risorse diverse dal FUA 2010 (per es.
verificare i risparmi in altri capitoli di emolumenti al personale.)in quanto riteniamo
eticamente ingiusto che siano i colleghi
in servizio a Roma a pagare, con il loro
FUA, i circa “40 euro mensili” degli aumenti stipendiali di coloro che sono in
servizio all'estero, interrompendo in tal
guisa la tradizione solidaristica fin qui
sempre seguita.
FLP ritiene giuste ed eticamente corrette
tali richieste in quanto sarebbero l’unico
riconoscimento “concreto” della professionalità del personale del MAE tanto bistrattato
negli ultimi vent’anni, nonostante tutti affermino che la specialità del personale degli
esteri sia un valore positivo.
FLP (insieme a CONFSAL UNSA e RdB)
evidenzia che i sindacati firmatari del
Contratto Integrativo del MAE 2006-2009
hanno sottoscritto con nota a verbale.
Evidentemente qualche dubbio che l’im-
pianto raccolga il massimo consenso colleghi del MAE serpeggia anche tra loro.
FLP (insieme a CONFSAL UNSA e RdB)
si adopererà perché vengano accolte le
proprie richieste e chiederà anche l’intervento dello stesso Ministro degli esteri al
fine di individuare soluzioni adeguate,
condivise e soprattutto, ripetiamo, moralmente giuste.
“
n pratica sono rimasti insoluti
tutti i punti critici che noi abbiamo sempre denunciato e che
hanno generato anche il forte
malcontento del personale.
Unica nota positiva è stato stralciato l’accordo sull’orario di lavoro così come da noi richiesto.
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BENI E ATTIVITA’ CULTURALI
PROGRESSIONI INTERNO AREE
AVANTI PIANO
di Rinaldo Satolli
bbiamo sottoscritto l’accordo di impegno di 8.855.355 euro di risorse
del FUA 2009 da destinare alle
progressioni economiche all’interno delle
aree.
Tale accordo, da replicarsi anche per le
risorse certe del FUA 2010, consentirà
l’avvio di una importante fase di progressioni che vedrà il coinvolgimento di 3.000
unità per la decorrenza 1°gennaio 2009 e
di 4300 unità circa per la decorrenza 1°
gennaio 2010. Per quanto sopra abbiamo
fatto presente all’Amministrazione che a
seguito della sottoscrizione del suddetto
impegno si dovrebbe procedere ad un ulteriore accordo che disponga il rifinanziamento del FUA attraverso l’utilizzo delle
risorse del cap.1321 per una quantità tale
da reintegrare quanto trasferito al Tesoro
per le progressioni economiche.
Di tali fondi, destinati dalla finanziaria
2008 alla valorizzazione dei Beni Culturali, nonostante l’impegno assunto a suo
tempo dall’Amministrazione di destinarne
una parte importante (fino a 30 milioni di
euro) alle attività del personale, non si ha
avuto che minimi riscontri.
In relazione alla ripartizione dei posti per
gli anni 2009 e 2010, però, vi è da osservare che la proposta avanzata dall’Amministrazione presenta più di qualche
elemento di criticità:
• Dissonanza con quanto previsto dall’ art.
21 del CCIM e con l’art. 18 del CCNL
2006 – 2009 relativamente ai processi di
selezione che, per alcune posizioni economiche, sono inesistenti in quanto vengono previsti avanzamenti in blocco;
Grave penalizzazione e sperequazione
nei trattamenti per una parte del personale assunto dopo il 2000; Completa
esclusione di tutti i lavoratori che si sono
riqualificati di una sola posizione econo-
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mica, come la stragrande maggioranza
dei soggetti individuati dalla proposta
della Amministrazione, in particolare nei
percorsi da B2 verso B3 e da C2 verso
C3;Esclusione di tutti gli idonei in B3 e C3
che sono stati nominati, rispettivamente,
in B2 e B3 successivamente al 1° gennaio 2008. Il paradosso di tale procedura
è che questi lavoratori non hanno beneficiato degli scorrimenti e non parteciperanno alle
progressioni mentre, i bocciati o coloro
che non hanno prodotto istanza in B3 e
C3 e che giustamente dovevano essere
recuperati, beneficeranno della nuova
procedura con il passaggio alla posizione
economica superiore sopravanzando gli
idonei.
Tali argomenti, purtroppo, non hanno trovato alcuna sensibilità nelle altre Organizzazioni Sindacali.
La FLP continuerà sulla strada della
equità nel coinvolgimento dei lavoratori
avanzando proposte integrative all’accordo.
La dichiarazione congiunta sottoscritta
con l’Amministrazione nella quale ci si impegna, per l’anno 2011, ad una ulteriore
fase di progressione, per adesso risulta
solo l’espressione di una volontà che
dovrà sostanziarsi nel momento della di-
sponibilità di risorse e non da quelle certezze, che i lavoratori ci chiedono, in relazione ad una equa opportunità di
accesso alle progressioni.
Abbiamo chiesto, inoltre, all’Amministrazione, una integrazione dei posti destinati
alla riqualificazione in corso dei tecnici
(Funzionari per le tecnologie e diagnostici) in quanto, una volta effettuati i passaggi dei vincitori, non vi sarà più
possibilità di scorrimenti. Su tale richiesta
l’Amministrazione si è riservata di darci
una risposta.
Sottoscritto, finalmente,l’accordo, da noi
fortemente voluto, relativo ad un progetto
nazionale per il personale che non ha
partecipato alle aperture straordinarie del
1° Maggio 2010, Domenica di Carta Biblioteche e Archivi si raccontano.
Il progetto prevede un’ attività lavorativa
di 6 ore articolate nell’arco di 15 giorni con
un compenso di 170 euro per la terza
area e di 150 euro per la prima e seconda
area.
Infine si sono ripartiti i posti della riqualificazione della II e III Area che risultavano
vacanti per effetto delle cessazioni e dell’esaurimento in alcune regioni delle graduatorie di alcuni profili professionali,
sono ripartiti nelle rispettive aree per profili professionali e per regioni.
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BENI E ATTIVITA’ CULTURALI
POMPEI
BASTA CON LE IMPROVVISAZIONI
l crollo della Casa dei Gladiatori
è soltanto l’ultimo di una serie di
danni che una politica di riduzione delle risorse, finanziarie e di
personale, e nonché di precarietà
della dirigenza, (tre soprintendente
più due commissari negli ultimi due
anni…), che sta portando e porterà
ad una nuova distruzione, non solo
di Pompei, ma di tutto il Patrimonio
nazionale dei Beni Culturali.
Pompei, alla pari di tutti i siti museali e aree archeologiche italiane,
ha bisogno di certezze, sia economiche che di conduzione.
E’ necessario ed essenziale rafforzarne l’autonomia; nominare, dopo
tanti incarichi “mensili”, un dirigente
di provata capacità ed esperienza
che conosca bene la realtà e che
abbia la possibilità di gestire per un
tempo congruo a riportare alla normalità Pompei; creare condizioni di
sinergia tra la soprintendenza ed il
territorio, attraverso percorsi che
vedano l’impegno di ognuno per la
parte relativa alle proprie competenze.
Il Ministro la smetta di “coprire” la
politica di questo governo tesa all’abbandono dei Beni Culturali ed
alzi forte la voce in difesa di quel
patrimonio che, oltre a rappresentare la nostra storia e la nostra
identità, è anche una reale opportunità di rilancio dell’Italia nel
mondo, sia in termini di immagine
che in termini economici.
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GIUSTIZIA
BISOGNA DARE A CESARE QUEL CHE È DI CESARE
Le bugie hanno le gambe corte!
Alla Procura della Repubblica di Palermo vincono i lavoratori
di Raimondo Castellana e Piero Piazza
u segnalazione dei lavoratori della
Procura di Palermo, direttamente
interessati alla vicenda, nonché del
comunicato della RSU e soprattutto, dalle
segnalazioni dei nostri iscritti abbiamo appreso la notizia che la RDB avrebbe fatto
ribaltare tutte le pagelline alla Procura di
Palermo.
Ci rincresce leggere che la RDB, nella
persona del suo delegato territoriale, si
sia "accaparrato" il successo della trattativa mirata a "sventare il tentativo di applicare criteri restrittivi nella valutazione
del personale" della Procura di Palermo:
infatti, le pagelle di valutazione compilate
dal Dirigente avevano evidenziato solo
per pochi l'attribuzione della valutazione
"più che adeguato" mentre la maggioranza dei lavoratori, non si capisce sulla
base di quale criterio, aveva ricevuto la
valutazione " adeguata".
La verità è che gli stessi lavoratori da soli
si sono ribellati appena notificata la
scheda e, grazie al loro atto unitario,
hanno ottenuto il mutamento del risultato;
ciò dimostra, quindi, che quando il fronte
dei lavoratori è compatto, si riescono ad
ottenere ottimi risultati. Spiace, invece,
vedere che una sigla sindacale si sia arrogata tale "vittoria".
Siamo convinti che la RdB Nazionale, che
ne ha dato la notizia, saprà rimediare a
tale errata informazione con un comunicato .
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GIUSTIZIA
Fondo Unico d’Amministrazione(FUA)
Residuo 2008-2009 e FUA 2010
Più ricchi di “Paperone” La FLP non Firma!
di Raimondo Castellana e Piero Piazza
i è svolta la prevista riunione tra
Amministrazione ed OO.SS. presso la Sala Livatino, ex aula verde,
del Ministero della Giustizia in ordine al
residuo (FUA) Fondo Unico Amministrazione anno 2008/2009 e 2010.
La FLP nel suo intervento ha RIBADITO:
• di non firmare il suddetto accordo per le
motivazioni già espresse a verbale nella
riunione del 30/07/2010, tra cui l’assoluta
valutazione discrezionale dirigenziale,
senza inserire nessun criterio oggettivo
della valutazione;
La FLP ha anche CHIESTO:
• la riapertura dei termini per la valutazione del personale destinatario di sanzione disciplinare del “rimprovero”, in
modo tale da potere attribuire anche a
detto personale eventualmente il punteggio di 1.1 (alla luce dell’abrogazione dell’ultimo comma dell’art.14 da parte della
Funzione Pubblica);
• di conoscere i tempi di erogazione delle
somme relative al Fua 2008-2009;
• per l’Accordo sul FUA Anno 2010 di rivedere le indennità delle prestazioni individuali raddoppiando quelle già esistenti
come per esempio l’assistenza all’udienza, la guida degli automezzi speciali, il maneggio valori ecc… ecc…;
• di individuare nuove indennità per tutti i
dipartimenti come per esempio, indennità
di videoterminali, maggiorazione udienza
oltre le sei ore, indennità per gli RLS,
ecc..,ed il ripristino di indennità soppresse
come per esempio l’indennità di sportello.
Infine la FLP ha richiesto chiarimenti sulla
mancanza dei fondi necessari per il pagamento dello straordinario già effettuato
nell’anno corrente dal personale giudiziario e sull’eventuale copertura finanziaria.
L’Amministrazione ha accolto i nostri rilievi, dimostrandosi propensa a riaprire i
termini della valutazione essendo stato
abrogato l’ultimo comma dell’articolo 14
assicurando inoltre, l’erogazione delle
S
somme del Fua 2008-2009 entro la fine
del corrente anno. (Vigileremo!)
Per quanto attiene l’accordo Fua 2010,
l’Amministrazione a breve invierà una
proposta in bozza.
Relativamente all’integrazione delle
somme per il pagamento dello straordinario, l’Amministrazione si è impegnata a
verificare presso l’Ufficio del Bilancio la
disponibilità degli stanziamenti ed eventualmente richiederà un finanziamento
straordinario.
Ci ha anche informato che le procedure
delle progressioni economiche saranno
concluse entro l’anno 2010 e i pagamenti
potrebbero slittare nei primi mesi del
nuovo anno.
Infine in relazione alle precedenti nostre
richieste di incontro (nota esplicativa n.
200 del 20 settembre 2010) ,per chiarimenti in ordine ai molteplici quesiti pervenuti dai vari Uffici Giudiziari riguardanti
i nuovi profili e le nuove mansioni previste dall’accordo sottoscritto il 29 luglio
2010, l’Amministrazione si è impegnata a
divulgare una circolare esplicativa.
La FLP ha, invece, ribadito che è necessario aprire un tavolo di confronto su
detta materia.
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AGENZIE FISCALI
News
FINANZE
AAMS
FIRMATO L’ACCORDO PER LA RIPARTIZIONE DEL COMMA 165
A DICEMBRE I SOLDI AI LAVORATORI
o scorso 10 novembre è stato raggiunto l’accordo per la ripartizione
del comma 165 ai Monopoli.
La prima parte dell’accordo prevede la ripartizione tra dirigenti e livellati degli oltre
4 milioni destinati all’AAMS.
L’accordo è stato raggiunto sul 92% della
quota da destinare al personale delle
qualifiche e l’8% ai dirigenti.
Riguardo alla ripartizione tra i lavoratori
delle qualifiche, avremmo potuto affrontare una lunga trattativa per cambiare alcuni punti,rispetto all’accordo dello
scorso anno, che non ci entusiasmano
ma quasi sicuramente avremmo rischiato
di non erogare i fondi entro fine anno.
Abbiamo invece scelto, in analogia a
quanto già fatto nell’unica amministrazione nella quale sono stati già ripartiti i
fondi del comma 165, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di privilegiare
L
l’erogazione dei fondi immediata, visto il
difficile momento per i salari dei lavoratori e il ritardo con il quale quest’anno è
stato erogato dal ministro Tremonti il
comma 165.
Così la scelta è stata quella di confermare in pieno l’accordo dello scorso
anno, in quanto abbiamo potuto sperimentare che non vi sono stati grossi problemi e sperequazioni.
In margine alla trattativa, la FLP Finanze
ha riproposto il problema della mobilità
dalle DTEF del Ministero dell’Economia
e ha sollecitato l’amministrazione a farsi
promotrice di un tavolo di trattativa tra
AAMS, MEF e sindacati per far in modo
che siano accolti quanti più lavoratori
possibile.
Ci dispiace che in questi giorni la nostra
posizione sia stata spesso strumentalizzata da alcuni sindacati sia dei Monopoli
sia del MEF in quanto l’azione della FLP
Finanze tende ad un duplice obiettivo:
- evitare ai lavoratori del Ministero dell’Economia i disagi che potrebbero venire
dal restare in un’amministrazione che
non ha ancora chiarito quanto personale
le serve e che competenze manterrà;
- assicurare ai Monopoli l’accrescimento
dell’organico compatibile con il progetto
di sviluppo che i vertici dell’amministrazione hanno più volte mostrato di voler
intraprendere e aprire la strada anche a
nuovi istituti che, data l’attuale esiguità
dell’organico, sono ora di difficile applicazione, per esempio forme di mobilità
volontaria regionale e nazionale.
L’accordo sindacale sul comma 165
è disponibile sul nostro sito internet
www.flp.it/finanze
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AGENZIE FISCALI
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TERRITORIO
SI RIPARTE CON I PASSAGGI
ECONOMICI
Raggiunto l’accordo che prevede un passaggio economico per il 52% del personale nell’anno 2009
E nella ripartizione del comma 165 ridimensionata la percentuale dei dirigenti
ttimi risultati, quelli raggiunti , unitariamente, dal sindacato all’agenzia
del Territorio.
La firma di tutti i sindacati su ben 5 accordi è la prova che quando il sindacato è
unito nessun traguardo è precluso.
Siamo riusciti, in primo luogo, a ridimensionare la percentuale di fondi derivanti
dal comma 165 che vanno alla dirigenza.
Dopo anni di battaglie e di tentativi da
parte della FLP Finanze, quest’anno per
la prima volta riusciamo a scendere alle
stesse percentuali delle altre agenzie,
passando dal 9,3% del 2008 all’8% del
2009.
O
Ma l’accordo più importante è quello raggiunto sulla ripartizione dei fondi per il
personale delle qualifiche per il 2008.
Sono state destinate ai passaggi economici tutte le somme fisse ivi contenute,
che ammontano a quasi 10 milioni di euro
e permetteranno il passaggio alla posizione economica superiore di oltre il 50
per cento dei lavoratori dell’agenzia.
In più vi è l’impegno a non fermarsi e continuare con il futuro accordo per l’anno
2010, utilizzando le somme fisse e ricorrenti che si renderanno disponibili, il cammino intrapreso con gli accordi raggiunti.
In una fase difficile per la pubblica ammi-
nistrazione, ripartire con i passaggi economici all’agenzia del territorio, oltre che
un bene in sé può essere uno stimolo per
tutto il resto del comparto.
Gli occhi e le orecchie attente alle esigenze dei lavoratori, che abbiamo trovato
al territorio, possono servire per convincere una parte del sindacato che bisogna
osare per raggiungere dei risultati e le
altre agenzie fiscali a non frapporre dannosi bizantinismi alla giusta valorizzazione del personale.
Gli accordi firmati ieri sono disponibili sul
nostro sito internet www.flp.it/finanze
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LAVORO
FLP LAVORO FIRMA
L’ACCORDO SULLE
PROGRESIONI
ECONOMICHE
L’INCONTRO DEL 10 NOVEMBRE 2010
i riportiamo il testo del notiziario FLP Lavoro n. 48/2010, riguardante la firma dell'accordo sulle progressioni economiche: accordo frutto di un difficile compromesso ma che è comunque migliorativo rispetto alle proposte iniziali dell’Amministrazione.
V
ata l’importanza degli argomenti trattati, vi invitiamo a farci pervenire prima possibile considerazioni
e suggerimenti, anche via SMS, al 392 7965 811.
D
di Angelo Piccoli
‘ l’ultimo ad arrivar fu zampa corta
…” Infatti siamo gli ultimi a trasmetter il notiziario relativo all’ accordo sulle progressioni economiche.
Alcune sigle sindacali lo avevano inviato
ancor prima di firmare l’accordo definitivo,
altre senza partecipare agli incontri, noi
abbiamo preferito aspettare la definitiva
distribuzione delle progressioni economiche all’interno delle varie fasce retributive.
Come ricorderete, questa O.S. aveva richiesto la modifica dei contingenti di personale interessato alle progressioni
economiche (notiziari n. 30, 32 e 36 del
2009 e 10 e 16 del 2010), forti delle vostre numerosissime adesioni al referendum lanciato col notiziario 32/2009.
La proposta di FLP era infatti tesa a garantire innanzitutto la progressione economica a tutti gli esclusi dalle ultime
riqualificazioni,e a permettere al restante
personale una percentuale di progressioni uguale per ogni profilo se ci fossero
stati (come è poi avvenuto) ulteriori fondi
disponibili.
La tabella delle progressioni, siglata durante l’incontro del 10/11, frutto di un difficile compromesso è comunque migliorativa rispetto alla proposta iniziale
dell’Amministrazione.
Poiché nel corso dei vari tavoli di con-
E
fronto l’Amministrazione è venuta incontro alle nostre richieste di merito, abbiamo
deciso di firmare l’accordo nonostante le
tabelle suddette non rispecchino totalmente le richieste formulate da FLP.
Con la certezza della integrazione delle
somme stanziate, si potrà meglio garantire (anche se non totalmente) una valida
opportunità di progressione economica
anche a quei lavoratori che finora sono
stati penalizzati.
Si sottolinea a tal proposito che le progressioni economiche non sono passaggi
di livello, per cui daranno luogo “solo” ad
un aumento stipendiale.
A tal proposito si riconosce all’Amministrazione, ed in particolare al Dr. Verbaro
ed alla D.ssa Ferrari, l’impegno profuso
nel risolvere il problema della integrazione delle somme, da 4.400.000 ad
11.810.000 euro.
Questa era una delle priorità espresse da
FLP Lavoro nell’incontro del 28 luglio (si
veda il notiziario n.36/2010 sul sito
www.flp.it/lavoro) per poter almeno tamponare quelle situazioni di personale che
non avevano ancora potuto ottenere
alcun tipo di riqualificazione.
Vi faremo avere, non appena ne avremo
la disponibilità, l’accordo integrale e definitivo delle progressioni economiche.
Il passo successivo sarà ora discutere le
altre materie da troppo tempo lasciate in
sospeso, come mobilità, orario di lavoro,
copertura assicurativa.
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DIFESA
LE NOVITA’ RESE NECESSARIE DAI RILIEVI VENUTI DALLA
FUNZIONE PUBBLICA E DAL MEF - RAG.GEN/IGOP
FIRMATO L’ACCORDO DEFINITIVO FUA 2010
CONFERMATI 21.826 SVILUPPI ECONOMICI, IN EMANAZIONE IL BANDO
di Giancarlo Pittelli
el Notiziario n. 129 datato 2.11.2010,
relativo alla sottoscrizione definitiva dell’accordo recante il nuovo
sistema di classificazione e i criteri per gli
sviluppi economici, vi confermiamo che
in data odierna abbiamo sottoscritto l’accordo definitivo sulla distribuzione del
FUA 2010.
Come si ricorderà, l’ipotesi di accordo sottoscritta in data 23 luglio u.s. è stata certificata dalla Funzione Pubblica e dal
MEF-Ragioneria Generale/IGOP, ma con
alcuni rilievi che riguardavano in modo
particolare la distribuzione del FUS (ripartizione delle risorse disponibili tra i
possibili utilizzi; individuazione di specifici
criteri di distribuzione da indicare ai tavoli
locali; individuazione di criteri collegati al
merito e all’impegno individuale; verifica
pre corresponsione acconto) e l’indicazione di alcune materie che gli Organi
certificatori ritengono sottratte alla contrattazione in virtù delle norme introdotte
D. Lgs. 150/2009 che le ricondurrebbe
alle prerogative del Dirigente, rendendole
oggetto di mera “informazione successiva” alle OO.SS. (vds. le note FP-MEF
allegata al Notiziario n. 122 del 18 u.s.).
Rispetto alla ipotesi di accordo del 23 luglio, l’accordo definitivo sottoscritto in
data odierna modifica alcune parti, e in
particolare quella riferita alle modalità di
distribuzione del FUS. Va innanzitutto
precisato, a scanso di equivoci, che le novità introdotte non costituiscono una libera scelta delle Parti firmatarie, ma
rappresentano una scelta in un qualche
modo obbligata dalla necessità inderogabile di dare risposta ai rilievi della FP e del
MEF: ove così non fosse stato fatto, l’accordo non avrebbe avuto corso con tutti
gli effetti conseguenti (mancato avvio
della procedura per gli sviluppi economici
N
e blocco della distribuzione dell’acconto
FUS 2010 che sta per essere accreditato
agli Enti).
Possiamo comunque dire che il testo finale dell’accordo recepisce alcune richieste avanzate dalla nostra O.S. e di cui
abbiamo riferito nel Notiziario n. 127 del
28.10.2010: innanzitutto l’espresso rinvio
alla contrattazione locale per la distribuzione del FUS (art.12, comma 2), che
mancava nella bozza originaria proposta
da Persociv; in secondo luogo, la ripartizione delle risorse, resa necessaria dai rilievi di FP e MEF, fissa in percentuale dei
limiti superiori e destina il residuo del FUS
(non meno del 60%) ai progetti di produttività e di miglioramento delle attività di lavoro, in base ai cui obiettivi il Dirigente
procederà alla valutazione della produttività individuale e alla conseguente attribuzione del FUS con differenziazioni fino
ad un massimo del 10%.
Noi riteniamo che questa scelta riduca in
un qualche modo il danno: aver fissato
questo differenziale massimo sul piano
nazionale, significa di fatto “obbligare” il
Dirigente a fare scelte comunque all’interno di quel range; non fosse stato fissato questo criterio, il Dirigente dell’Ente
avrebbe avuto maggiore autonomia e le
differenze di corresponsione del FUS sarebbero potute crescere in modo più consistente, con il risultato, per qualcuno, di
ridurre il trattamento economico 2010,
con successive ricadute anche nei prossimi tre anni in ragione di quanto previsto
dall’ art. 9 della L. 122/2010.
Limitare i danni: questo è l’imperativo categorico nei tempi di Brunetta, e forse ci
siamo riusciti per quest’anno, in attesa
del sistema di misurazione e di valutazione voluto dal Ministro della F.P.
(D.Lgs.150) e che vedrà la luce nel 2011:
lì, davvero, ne vedremo delle belle!!!
Dopo la firma dell’accordo sui “criteri”,
con la sottoscrizione dell’accordo FUA
2010, si vengono così a determinare le
condizioni per l’emanazione del bando,
oramai davvero imminente.
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DIFESA
PUBBLICATO IL BANDO PER GLI SVILUPPI
ECONOMICI
CON PROCEDURA SELETTIVA INTERNA PER N. 21.826 POSTI A CONCORSO
a Direzione Generale
per il personale civile
ha emanato il “bando”
con il quale è stata indetta
“una procedura selettiva interna per titoli, per complessive n. 21.826 unità,
concernente gli sviluppi
economici del personale civile della Difesa, all’interno
della Prima, della Seconda
e della Terza Area, relativamente alle corrispondenti
fasce retributive” secondo il
prospetto contenuto all’art.
1 del bando (n. 2.233 per
l’area 1^; n. 17.979 per la
2^ e n. 1.614 per la 3^).
A proposito dei contingenti
messi a concorso, questo
Coordinamento Nazionale
ha elaborato un prospetto,
già trasmesso ma che alleghiamo lo stesso al presente Notiziario, che reca,
oltre al numero dei posti a
concorso per l’accesso a
ciascuna fascia retributiva
(colonna gialla), anche il
numero dei lavoratori presenti in servizio al 1.1.2010
articolati per diverse fasce
di anzianità (colonne verdi).
Alla predetta procedura,
potrà partecipare la quasi
totalità del personale civile,
atteso che i requisiti per
parteciparvi sono due: presenza in servizio alla data
odierna e una anzianità almeno biennale al 1 gennaio
2010, e che pertanto non potrà
in alcun modo essere successiva al 1.1.2008 (ricordiamo
L
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DIFESA
che le condizioni che non consentono la
partecipazione sono quelle indicate all’art.
2, comma 2 e 3, del bando).
Le domande di partecipazione dovranno
essere compilate obbligatoriamente per
via telematica su apposito modulo, differenziato in relazione all’area di appartenenza, e dovranno poi essere inoltrate
per via telematica entro e non oltre le ore
13 del 22 novembre p.v.. La procedura è
la seguente:
- i colleghi dovranno collegarsi via internet o intranet con il sito di Persociv (www.persociv.difesa.it, link ”Sviluppi economici
2010”) e dovranno poi accreditarsi (“preregistrazione”) fornendo i dati personali richiesti, il proprio numero di matricola e il
proprio indirizzo di posta elettronica (preferibilmente quello istituzionale), e in risposta, riceveranno dal sistema il modulo di
domanda ( "fac simile") relativo all'area di
appartenenza e con già inseriti i propri
dati personali forniti in sede di preregistrazione;
- il modulo di domanda “fac simile” dovrà
essere compilato in ogni sua parte, in particolare nella parte relativa ai titoli valutabili riferiti all’area di appartenenza (si
vedano le specifiche “schede” allegate al
bando) e di cui si è in possesso alla data
del 31.12.2009, e poi inoltrato solamente
per via telematica;
- a seguire, il sistema restituirà all'interessato la domanda recante il numero di protocollo web di ricezione, e sarà questa
che dovrà poi essere stampata, firmata in
originale per autocertificazione e consegnata all'Ufficio competente, improrogabilmente entro le ore 13 del 22 novembre
p.v.Ricordiamo a tal proposito: in caso di
errori, è possibile ricompilare e inoltrare
una nuova domanda, consegnando all’Ufficio solo la copia cartecea, debitamente sottoscritta, dell’ultimo invio; i
colleghi che non sono “oggettivamente”
in condizioni di provvedervi da soli, dovranno rivolgersi al proprio Ufficio per ottenere copia del modulo di domanda “fac
simile”, compilarlo e debitamente sottoscriverlo, e poi riconsegnarlo all’Ufficio almeno cinque giorni prima della scadenza
fissata per le ore 13 del 22 p.v..
Le domande inoltrate saranno verificate
dalle Commissioni appositamente nominate e, a seguire, verranno formate, e poi
pubblicate sul sito di Persociv, le graduatorie per l’accesso a ciascuna fascia, la
cui efficacia cessa con l’attribuzione ai
vincitori della fascia con decorrenza
1.1.2010.
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DIFESA
CONTATTI BOOM PER IL NOSTRO SITO WEB
OLTRE SETTEMILA NELL’ ULTIMA SETTIMANA
i arrivano quotidianamente dai colleghi un gran numero di quesiti, ai
quali rispondiamo direttamente.
Tra le centinaia di quesiti pervenuti, come
già avvenuto con il Notiziario n. 132, ne
estrapoliamo qui un paio che ci vengono
riproposti continuamente, ai quali forniamo con il presente Notiziario i relativi
chiarimenti a beneficio di tutti quanti ci
leggono.
− Idoneità nelle graduatorie finali delle
precedenti procedure
Il titolo in questione fa espresso riferimento alla “graduatorie finali”, e solo a
quelle. A cosa ci si riferisce quando si
parla di “graduatorie finali”?
Proviamo anche noi a dare un contributo
di chiarezza.
I colleghi ricorderanno che due sono state
le procedure di riqualificazione: i “corsi
concorsi”, di cui all’accordo del 24.10.1997,
con inquadramenti nelle ex pos. ec. superiori avvenuti negli anni 2002-2004 ; i
“percorsi formativi”, più recentemente,
con inquadramenti nelle ex pos. ec. superiori alla data del 1.1.2008.
Nel caso dei “corsi concorsi”, la prima graduatoria è stata formata sulla base dei titoli esibiti dai partecipanti e dell’esito della
prova (qualcuno ricorderà Castelnuovo di
Porto..); nel caso invece dei “percorsi formativi”, la prima graduatoria è stata formata invece sulla base dei soli titoli esibiti
dai concorrenti. In entrambi i casi, queste
graduatorie erano denominate “intermedie”, e dunque non erano quelle finali.
Come si è arrivati allora alle graduatorie
finali?
I candidati collocati in posizione utile nelle
graduatorie intermedie (per es: i primi 100
del concorso per 100 posti per un dato
profilo) più il 20 % sono stati ammessi ai
“corsi di riqualificazione” (dunque, nel nostro esempio, i primi 120); i corsi si sono
conclusi per tutti con un esame finale e
con un voto; il voto riportato nell’esame finale è stato sommato al punteggio riportato nella graduatoria intermedia, e si è
C
così arrivati al voto finale complessivo.
E’ proprio sulla base di questo voto finale
complessivo che sono state formate le
“graduatorie finali”, che dunque ricomprendevano solo ed esclusivamente il
personale partecipante ai corsi di riqualificazione.
Proseguendo nel nostro esempio (concorso per 100 posti per un dato profilo): i
primi 100 della graduatoria finale sono
stati dichiarati vincitori e in quanto tali
sono stati subito inquadrati nella pos. ec.
superiore; i restanti 20 sono risultati “idonei”, e sono pertanto questi e solo questi che potranno beneficiare dei 3 punti
(per l’area 2^) e dei 2 punti (per l’area 3^)
nella attuale procedura degli sviluppi economici, ad esclusione naturalmente di
quelli già inquadrati nella pos. ec. superiore attraverso eventuali scorrimenti di
graduatoria.
Ovviamente, come chiarito dalla stessa
Persociv, “non può essere attribuito alcun
punteggio per la idoneità nella graduato-
ria finale della 1^ riqualificazione Difesa
(“corsi-concorsi”) qualora con la 2^ riqualificazione Difesa (“percorsi formativi”) sia
stata attribuita dopo il 1.1.2008 la corrispondente fascia retributiva”.
− Titoli valutabili
Le graduatorie verranno formate sulla
base della valutazione dei titoli dichiarati
dal concorrente nella domanda di partecipazione, ma la partecipazione alla selezione e la conseguente individuazione
dei destinatari della fascia retributiva superiore debbono intendersi “con riserva”,
essendo prevista per i vincitori “la verifica
del possesso dei requisiti di ammissibilità
alla prova selettiva” .
Nel caso si accerti in quella sede la non
veridicità di titoli dichiarati, il lavoratore
verrà escluso con apposito provvedimento
dalla procedura ed escluso dall’ ’inquadramento alla fascia retributiva superiore, “fermo
restando le conseguenze penali, civili, amministrative e disciplinari di legge” , come recita il bando.
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DIFESA
DALLA DIREZIONE GENERALE PER IL PERSONALE CIVILE
AGLI ENTI AMMINISTRANTI
GIA’ ACCREDITATE LE QUOTE 3^ e 4^ DEL FUS 2009
A GIORNI, VERRA’ ACCREDITATA ANCHE
LA QUOTA FUS 2010
ervengono con grande frequenza a
questo Coordinamento Nazionale
richieste di informazioni in merito
alla stato di avanzamento delle “pratiche” FUA e FUS, e questo con riferimento sia alle somme 2009 che a quelle
2010. Proviamo allora a delineare il quadro complessivo e aggiornato della situazione.
FUA 2009
Particolari Posizioni di Lavoro, Turni e Reperibilità: le somme relative sono state già
accreditate agli Enti interessati nel secondo semestre dell’anno scorso e dunque già corrisposte;
Quote FUS: la prima quota, derivante
dalle c.d.“somme fisse” e pari a € 1.242,33 (acconto iniziale € 1.183,66 + successiva integrazione di € 58,67), è già stata accreditata
a settembre/ottobre 2009 e le somme di competenza sono evidentemente già state
corrisposte; la seconda quota del FUS
2009, riferita alle somme c.d. “variabili”
del FUA e pari a € 176,07 (vds. circolare
Persociv n. 59965 del 28.07.2010), è già
stata accreditata a fine luglio da Persociv agli Enti amministranti e le somme di
competenza dovrebbero essere già state
corrisposte recentemente; la terza e
quarta quota del FUS 2009,rispettivamente pari a € 375,22 e a € 119,00 (vds. circolare Persociv n.76580 del 13.10.2010),
sono già state entrambe accreditate da
Persociv agli Enti amministranti già da alcuni giorni, e le somme di competenza
dovrebbero essere in via di corresponsione al personale, ovviamente sulla base
dei criteri contenuti negli accordi di livello
locale con le OO.SS. territoriali e le RSU.
FUA 2010
Particolari Posizioni di Lavoro, Turni e Reperibilità: le relative somme (circ. Persociv n. 60804 del 2.08.2010) sono state già
P
accreditate agli Enti interessati e dovrebbero essere state già corrisposte, ovviamente con riferimento al maturato;
Quota FUS: l’importo medio pro capite,
riferito alle somme c.d. “certe” del FUA, è
quest’anno pari a € 746,00 (circ. Persociv n. 60695 del 30.07.2010); a breve, subito dopo l’emanazione della relativa
circolare da parte della Direzione Generale che riteniamo sia imminente e che
conterrà naturalmente anche i criteri di
corresponsione del FUS fissati nell’accordo definitivo nazionale sulla distribuzione del FUA 2010 (si veda il Notiziario
n. 130 del 3.11.2010), Persociv provvederà ad accreditare agli Enti le somme di
loro competenza (importo medio pro capite per il numero di dipendenti in servizio al 1 gennaio 2010), somme che poi
dovranno essere distribuite ai lavoratori
con i criteri fissati negli accordi locali FUS
2010.
Tutti gli importi pro-capite dei FUS sopra
indicati debbono intendersi al netto degli
oneri a carico dell’ Amministrazione e
dunque al lordo degli oneri a carico del
lavoratore (8,80% di fondo pensione
Stato e 0,35% di fondo credito INPDAP) e
naturalmente dell’ IRPEF.
In merito alla distribuzione della quota
FUS 2010, è utile ricordare la necessità
inderogabile che le verifiche su progetti/apporti e l’eventuale messa a punto
degli accordi locali avvengano in tempi urgenti che garantiscano comunque la corresponsione delle spettanze al personale
entro e non oltre il 31.12.2010, e questo
allo scopo di non incorrere nel blocco di
cui ai c.1 e 21 dell’art.9 L.122/2010.
Segnaliamo infine che l’ accordo FUA
2010 con la firma delle Parti è pubblicato
sul nostro sito web.
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DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONI
Assistenza sociale, lavorativa, giuridica
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LEGGE 4 novembre 2010 n. 183
testo in vigore dal 24 novembre 2010
Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonche' misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e
di controversie di lavoro. (10G0209)(GU n. 262 del 9-11-2010 - Suppl. Ordinario n.243)
Nel Suppl. Ord. n°243 della G.U. 9 novembre 2010, n. 262, è stata pubblicata
la legge 4 novembre 2010, n. 183 “Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi,
aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione,di apprendistato, di occupazione
femminile, nonche' misure contro il lavoro
sommerso e disposizioni in tema di lavoro
pubblico e di controversie di lavoro”, diventando operante dopo i quindici giorni
di vacatio successivi alla stessa (dal
24.11.2010).
Il provvedimento legislativo, formato da
50 gli articoli, è giunto all’approvazione
definitiva dopo sette passaggi parlamentari.
La nuova formulazione ha tenuto conto
delle osservazioni sollevate lo scorso
marzo dal Presidente della Repubblica
(quando nel 3 marzo scorso si “rifiutò” di
firmare) ed ha confermato le modifiche
apportate dal Senato.
Si riportano in sintesi, alcune delle principali novità introdotte dal provvedimento:
Art. 1. (Delega al Governo per la revisione
della disciplina in tema di lavori usuranti)
Il Governo e' delegato ad adottare, entro
tre mesi dalla data di entrata in vigore
della legge, uno o più decreti legislativi di
riassetto normativo, al fine di concedere
ai lavoratori dipendenti impegnati in particolari lavori o attivita' (lavoratori impegnati in
mansioni particolarmente usuranti, lavoratori
dipendenti notturni, lavoratori addetti alla
cosiddetta "linea catena", conducenti di
veicoli pesanti adibiti a servizi pubblici di
trasporto di persone) e che maturano i re-
quisiti per l'accesso al pensionamento a
decorrere dal 1° gennaio 2008 la possibilità di conseguire, su domanda, il diritto
al pensionamento anticipato con requisiti
inferiori a quelli previsti per la generalità
dei lavoratori dipendenti.
Art. 2. (Delega al Governo per la riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero
del lavoro e delle politiche sociali e dal Ministero della salute)
Il Governo e' delegato ad adottare, entro
dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, sentite le organizzazioni
sindacali, uno o piu' decreti legislativi finalizzati:
– alla riorganizzazione degli enti, istituti e
societa' vigilati dal Ministero del lavoro e
delle politiche sociali (come, ad esempio,
Inps, Inail, Inpdap, Enpals, enti e fondazioni previdenziali di professionisti o lavoratori autonomi, Italia Lavoro, Isfol) e dal
Ministero della salute (ad esempio, Istituto
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DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONI
Assistenza sociale, lavorativa, giuridica
Superiore di Sanità, Agenzia Nazionale
per i Servizi sanitari regionali, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, istituti zooprofilattici, Aifa, Croce rossa
italiana);
– alla ridefinizione del rapporto di vigilanza dei predetti Ministeri sugli stessi
enti, istituti e società rispettivamente vigilati.
Inoltre, entro tre mesi dalla data di entrata
in vigore della legge, il Ministero della
salute dovrà provvedere al riordino degli
organi collegiali e degli altri organismi
istituiti con Legge o con regolamento nell'amministrazione centrale della salute,
mediante l'emanazione di regolamenti.
Art. 5. (Adempimenti formali relativi alle
pubbliche amministrazioni)
Le pubbliche amministrazioni (a differenza dei datori di lavoro privati) possono
trasmettere le comunicazioni di assunzione, trasformazione e cessazione del
rapporto, entro il ventesimo giorno del
mese successivo a quello in cui l’evento si
verifica (anzicchè entro il giorno antecedente a quello in cui si verifica l’evento).
Le pubbliche amministrazioni comunicano
alla Presidenza del Consiglio dei ministri
– Dipartimento della funzione pubblica,
per via telematica e secondo i criteri e le
modalità individuati con circolare del Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione, i dati inerenti le retribuzioni
annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di
posta elettronica e i numeri telefonici ad
uso professionale dei dirigenti e dei segretari comunali e provinciali nonché i
tassi di assenza e di maggiore presenza
del personale distinti per uffici di livello dirigenziale.
La mancata comunicazione o aggiornamento dei dati è comunque rilevante ai fini
della misurazione e valutazione della performance individuale dei dirigenti.
Il datore di lavoro pubblico non è più obbligato a consegnare immediatamente al
lavoratore una copia della comunicazione
di instaurazione del rapporto di lavoro oppure una copia del contratto individuale
del lavoro, ma può farlo entro il ventesimo
giorno.
Per le pubbliche amministrazioni non c’è
più l’obbligo, di comunicare entro cinque
giorni agli uffici del lavoro competenti per
territorio, le variazioni intervenute nel rapporto di lavoro.
Art. 7. (Modifiche alla disciplina sull'orario
di lavoro)
Il legislatore interviene sulla disciplina
sanzionatoria dettata dal DLgs n.
66/2003, come modificato dal decreto
legge n.112/2008 convertito nella legge n.
133/2008. Con l'integrale sostituzione dei
commi 3 e 4 dell'art.18-bis, viene stabilito
che in caso di violazione:
– della durata media dell'orario settimanale di lavoro (48 ore comprensive dello
straordinario - art. 4, comma 2) e/o della
normativa sui riposi settimanali (24 ore
dopo sei giorni lavorativi) (art. 9, comma
1), è applicabile la sanzione amministrativa compresa tra 100 e 750 euro, elevata
tra 400 e 1.500 euro qualora la violazione
interessi più di 5 lavoratori e si sia verificata in almeno tre periodi di riferimento,
oppure tra 1.000 e 5.000 euro se si riferisce a più di 10 lavoratori e si sia verificata
in almeno cinque periodi di riferimento e
non è ammesso il pagamento in misura ridotta;
– della normativa sulle ferie (quattro settimane di ferie retribuite di cui, a meno che
il contratto di lavoro non disponga diversamente, due di queste settimane devono
essere godute entro l’anno e le altre due
entro 18 mesi dalla loro maturazione) (art.
10, comma 1), la sanzione amministrativa
applicabile è compresa tra 100 e 600
euro, elevata tra 400 e 1.500 euro se interessa più di 5 lavoratori e si sia verificata per almeno 2 anni, oppure tra 800 e
4.500 euro se riguarda più di 10 lavoratori
e si sia verificata per almeno 4 anni e non
è ammesso il pagamento in misura ridotta;
– della normativa sui riposi giornalieri (11
ore nell’ambito delle 24 ore) (art. 7,
comma 1), la sanzione amministrativa applicabile è compresa tra 50 e 150 euro,
elevata tra 300 e 1.000 euro se interessa
più di 5 lavoratori ovvero si sia verificata in
almeno tre periodi di 24 ore, oppure tra
800 e 4.500 euro se riguarda più di 10 lavoratori o si sia verificata almeno in cinque periodi e non è ammesso il
pagamento in misura ridotta.
Restano ferme le disposizioni contrattuali
che, nel rispetto della legge, contemplino
deroghe ai principi generali.
È sostituito, inoltre, il comma 7 dell'art. 11
del DLgs n. 271/1999, relativo ai lavoratori marittimi, riconoscendo alla contratta-
News
zione collettiva nazionale, o se carente,
alla contrattazione territoriale o aziendale,
la possibilità di derogare alla normativa di
riferimento per quanto concerne la fruizione dei periodi di riposo.
Art. 13. (Mobilita' del personale delle pubbliche amministrazioni)
In caso di conferimento di funzioni statali
alle regioni e alle autonomie locali ovvero di trasferimento o di conferimento
di attivita' svolte da pubbliche amministrazioni ad altri soggetti pubblici ovvero
di esternalizzazione di attivita' e di servizi, si applicano al personale ivi adibito, in caso di esubero, le disposizioni
dell'articolo 33 (eccedenze di personale e
mobilità collettiva ) del DLvo 30 marzo
2001, n. 165 (reimpiego presso sedi diverse della stessa amministrazione, ricollocazione presso altra amministrazione o
collocamento in disponibilità per max 24
mesi).
Le pubbliche amministrazioni, per motivate esigenze organizzative, risultanti
dai documenti di programmazione, possono utilizzare in assegnazione temporanea, personale di altre amministrazioni
per un periodo non superiore a tre
anni con le modalita' previste dai rispettivi
ordinamenti (integrata la mobilità volontaria prevista dall’art. 30 del d.lgs. 165/2001
rubricato “passaggio diretto di personale
fra amministrazioni diverse”), fermo restando quanto già previsto da norme
speciali sulla materia, nonche' il regime
di spesa eventualmente previsto da tali
norme e dal provvedimento in esame.
Entro 60 giorni dalla data di entrata in
vigore della legge in esame, le pubbliche
amministrazioni possono rideterminare le
assegnazioni temporanee in corso. In
caso di mancata rideterminazione, i rapporti in corso continuano ad essere disciplinati dalle originarie fonti.
Art. 14. (Modifiche alla disciplina del trattamento di dati personali effettuato da
soggetti pubblici)
Viene modificato il “Codice della Privacy”
(DLvo 30 giugno 2003, n. 196) in modo
tale da consentire alle amministrazioni di
pubblicare in rete i dati concernenti le valutazioni dei dipendenti, senza correre il
rischio di violare la riservatezza dei dati
personali.
Viene infatti precisato che non dovranno
essere divulgate informazioni concernenti
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DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONI
Assistenza sociale, lavorativa, giuridica
infermità o impedimenti di natura personale che causino l’astensione dal lavoro,
o componenti della valutazione che possano avere riferimento a informazioni personali e riservate sui dipendenti.
Inoltre, viene integrato l'articolo 72 (Personale dipendente prossimo al compimento dei limiti di eta' per il collocamento
a riposo) del DL 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla Legge
6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni, prevedendo che “Per le determinazioni relative ai trattenimenti in
servizio e alla risoluzione del rapporto di
lavoro e di impiego, gli enti e gli altri organismi previdenziali comunicano, anche in
via telematica, alle amministrazioni pubbliche
richiedenti i dati relativi all'anzianita' contributiva dei dipendenti interessati”.
Art. 15. (Modifica all’articolo 9-bis del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, in
materia di conferimento di incarichi dirigenziali a dirigenti di seconda fascia)
La norma prevede che i dirigenti di seconda fascia, ‘prestati’ alla Presidenza del
Consiglio da altre amministrazioni, non
possono fruire della norma secondo la
quale si transita definitivamente nella
prima fascia dopo cinque anni di incarico
(art. 23, c. 1, d.lgs. 165/2001) di direzione
di uffici dirigenziali generali, senza essere
incorsi nelle misure previste per le ipotesi
di responsabilità dirigenziale.
Tale disposizione si applica agli incarichi
conferiti dopo la data di entrata in vigore
della legge in esame.
Art. 16. (Disposizioni in materia di rapporto di lavoro a tempo parziale)
La nuova norma prevede che in sede di
prima applicazione delle disposizioni introdotte dall'articolo 73 del DL 25 giugno 2008,
n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge
6 agosto 2008, n. 133, le amministrazioni
pubbliche entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge in commento,
possono sottoporre a nuova valutazione i
provvedimenti di concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da
tempo pieno a tempo parziale gia' adottati prima della data di entrata in vigore
del citato DL 112/2008. Ricordiamo che
l’art. 73 del DL 112 aveva ‘declassato’ da
diritto a interesse legittimo la richiesta dei
dipendenti di trasformare in part-time il
rapporto a tempo pieno.
Da quel momento, la trasformazione è divenuta non più obbligatoria, ma discrezionale da parte delle amministrazioni.
Ora anche le trasformazioni in part-time
concesse prima del 25 giugno 2008 possono, in teoria, essere revocate, se l’amministrazione valuta che la presenza in
servizio a tempo pieno sia necessaria ai
fini dell’operatività dell’ufficio.
News
Art. 18. (Aspettativa)
La norma prevede che i dipendenti pubblici possono essere collocati in aspettativa, senza assegni e senza decorrenza
dell'anzianita' di servizio, per un periodo
massimo di 12 mesi, anche per avviare
attivita' professionali e imprenditoriali.
L'aspettativa e' concessa dall'amministrazione, tenuto conto delle esigenze organizzative, previo esame della documentazione prodotta dall'interessato.
In questo periodo, non si applicano le disposizioni in tema di incompatibilita' di cui
all'articolo 53 del vigente DLvo 30 marzo
2001, n. 165.
Ricordiamo che nei CCNL dei comparti
pubblici è già prevista la possibilità di ottenere l’aspettativa non retribuita per un
massimo di 12 mesi in un triennio per motivi personali e familiari, oppure per due
anni e una sola volta nella vita lavorativa
per gravi e documentati motivi di famiglia.
Ricordiamo anche che l’art. 23 bis del
DLvo 165/2001 prevede la possibilità di
essere collocati in aspettativa senza assegni “per lo svolgimento di attività presso
soggetti e organismi, pubblici o privati,
anche operanti in sede internazionale”.
Art. 19. (Specificità delle Forze armate,
delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco)
Il provvedimento prevede che ai fini della
definizione degli ordinamenti, delle carriere e dei contenuti del rapporto di impiego e della tutela economica,pensionistica
e previdenziale, e' riconosciuta la specificità del ruolo delle Forze armate, delle
Forze di polizia e del Corpo nazionale
dei vigili del fuoco, nonche' dello stato
giuridico del personale ad essi appartenente, in dipendenza della peculiarità dei
compiti, degli obblighi e delle limitazioni
personali, previsti da leggi e regolamenti,
per le funzioni di tutela delle istituzioni
democratiche e di difesa dell'ordine e
della sicurezza interna ed esterna, nonche' per i peculiari requisiti di efficienza
operativa richiesti e i correlati impieghi in
attivita' usuranti.
Inoltre, prevede che la disciplina attuativa
dei predetti principi e indirizzi e' definita
con successivi provvedimenti legislativi,
con i quali si provvede altresi' a stanziare
le occorrenti risorse finanziarie. Infine, riconosce il ruolo negoziale del COCER
(Consiglio centrale di rappresentanza mi-
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DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONI
Assistenza sociale, lavorativa, giuridica
litare) per la definizione del trattamento
economico del personale militare
Art. 20. (Disposizioni concernenti il lavoro
sul naviglio di Stato)
La norma prevede che a decorrere dall'anno 2012, l'autorizzazione di spesa
di cui all'articolo 1, comma 562, della legge 23
dicembre 2005, n. 266 (Al fine della progressiva estensione dei benefici gia' previsti in favore delle vittime della criminalità
e del terrorismo a tutte le vittime del dovere individuate ai sensi dei commi 563 e
564, e' autorizzata la spesa annua nel limite massimo di 10 milioni di euro a decorrere dal 2006), e' incrementata di 5
milioni di euro.
Il comma 2 dello stesso articolo prevede
che “Fermo restando il diritto al risarcimento del danno del lavoratore, le
norme aventi forza di legge emanate in
attuazione della delega di cui all'articolo
2, lettera b), della legge 12 febbraio
1955, n. 51, si interpretano nel senso che
esse non trovano applicazione in relazione al lavoro a bordo del naviglio di
Stato e, pertanto, le disposizioni penali di
cui al DPR 19 marzo 1956, n. 303, non
si applicano, per il periodo di loro vigenza, ai fatti avvenuti a bordo dei
mezzi del medesimo naviglio. I provvedimenti adottati dal giudice penale non
pregiudicano le azioni risarcitone eventualmente intraprese in ogni sede, dai
soggetti danneggiati o dai loro eredi, per
l'accertamento della responsabilita' civile
contrattuale o extracontrattuale derivante
dalle violazioni delle disposizioni del citato
decreto n. 303 del 1956.
Art. 21. (Misure atte a garantire pari opportunita', benessere di chi lavora e assenza di
discriminazioni nelle amministrazioni pubbliche).
Le nuove norme prevedono di realizzare
la migliore utilizzazione delle risorse
umane nelle pubbliche amministrazioni,
assicurando la formazione e lo sviluppo
professionale dei dipendenti, applicando
condizioni uniformi rispetto a quelle del lavoro privato, garantendo pari opportunita' alle
lavoratrici ed ai lavoratori nonche' l'assenza di
qualunque forma di discriminazione e di
violenza morale o psichica»;
Le pubbliche amministrazioni garantiscono parita' e pari opportunita' tra uomini e donne e l'assenza di ogni forma
di discriminazione, diretta e indiretta, re-
lativa al genere, all'eta', all'orientamento
sessuale, alla razza, all'origine etnica,
alla disabilita', alla religione o alla lingua,
nell'accesso al lavoro, nel trattamento e
nelle condizioni di lavoro, nella formazione professionale, nelle promozioni e
nella sicurezza sul lavoro. Le pubbliche
amministrazioni garantiscono altresi' un
ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo e si impegnano a rilevare, contrastare ed eliminare ogni
forma di violenza morale o psichica al
proprio interno»;
Le pubbliche amministrazioni costituiscono al proprio interno, entro 4 mesi
dalla data di entrata in vigore della
legge in esame e senza nuovi o maggiori
oneri per la finanza pubblica, il "Comitato unico di garanzia per le pari opportunita', la valorizzazione del benessere
di chi lavora e contro le discriminazioni"
che sostituisce, unificando le competenze
in un solo organismo, i comitati per le
pari opportunita' e i comitati paritetici
sul fenomeno del mobbing, costituiti in applicazione della contrattazione collettiva,
dei quali assume tutte le funzioni previste dalla legge, dai contratti collettivi relativi al personale delle amministrazioni
pubbliche o da altre disposizioni.
Entro 3 mesi dall’entrata in vigore della
legge la Funzione Pubblica emanerà una
direttiva contenente le linee guida sulle
modalità di funzionamento dei nuovi Comitati Unici, la cui attività sarà finanziata
dalle amministrazioni.
La mancata costituzione dei Comitati
Unici comporterà la responsabilità dei dirigenti incaricati della gestione del personale.
Art. 23 (Delega al Governo per il riordino
della normativa in materia di congedi,
aspettative e permessi)
Il Governo è delegato ad adottare entro 6
mesi uno o più decreti legislativi finalizzati
al “riordino” della normativa vigente in materia di congedi, aspettative e permessi
“comunque denominati” (ivi inclusi, quindi,
anche i permessi sindacali), con l’obiettivo di uniformare le norme tra settore
pubblico e settore privato, in base ai seguenti principi e criteri direttivi:
a) coordinamento formale e sostanziale del testo delle disposizioni vigenti
in materia, apportando le modifiche necessarie per garantire la coerenza giuridica,
News
logica e sistematica della normativa e per
adeguare, aggiornare e semplificare il
linguaggio normativo;
b) indicazione esplicita delle norme
abrogate, fatta salva l'applicazione dell'articolo 15 delle disposizioni sulla legge
in generale premesse al codice civile;
c) riordino delle tipologie di permessi, tenuto conto del loro contenuto e della
loro diretta correlazione a posizioni giuridiche costituzionalmente tutelate;
d) ridefinizione dei presupposti oggettivi
e precisazione dei requisiti soggettivi,
nonche' razionalizzazione e semplificazione dei criteri e delle modalita' per la
fruizione dei congedi, delle aspettative e
dei permessi di cui al presente articolo, al
fine di garantire l'applicazione certa ed
uniforme della relativa disciplina;
e) razionalizzazione e semplificazione
dei documenti da presentare, con particolare riferimento alle persone con handicap in situazione di gravita' ai sensi
dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio
1992, n. 104, o affette da patologie di tipo
neuro-degenerativo o oncologico.
Art. 24. (Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza a portatori
di handicap in situazione di gravita')
• Modificati alcuni punti dell’art. 33 della
legge n.104 del 1992 (permessi per l’assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità):
− la fruizione dei permessi (tre giorni di
permesso mensile retribuito coperto da
contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa ) è limitata ai coniugi,
parenti o affini entro il secondo grado,
tranne il caso in cui i genitori o il coniuge
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Assistenza sociale, lavorativa, giuridica
della persona da assistere abbiano superato i 65 anni o siano deceduti o mancanti,
o siano anche loro affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
− viene reso esplicito il divieto (già vigente, però, nei fatti, per effetto delle numerose norme interpretative susseguitesi
nel corso degli anni) di riconoscere a più
di un lavoratore dipendente il diritto di assistere la stessa persona con handicap
in situazione di gravita' (tranne il caso
di assistenza a figli con handicap grave,
dove il diritto e' riconosciuto ad entrambi
i genitori, anche adottivi, che possono
fruirne alternativamente).
− il diritto a scegliere la sede lavorativa
più vicina al proprio domicilio viene trasformato nel diritto a scegliere la sede lavorativa più vicina al domicilio della
persona da assistere;
− Ferma restando la verifica dei presupposti per l'accertamento della responsabilita' disciplinare, il lavoratore di cui
all'articolo 20, comma 1, della legge 8
marzo 2000, n. 53 decade dai diritti di
cui al presente articolo, qualora il datore
di lavoro o l'INPS accerti l'insussistenza
o il venir meno delle condizioni richieste
per la legittima fruizione dei medesimi diritti.
• Cambiano le disposizioni dell’art. 42 del
DLvo 26 marzo 2001, n. 151 (testo unico
delle disposizioni legislative in materia di
tutela e sostegno della maternita' e della
paternita'):
− il comma 2 e' sostituito dal seguente:
«2. Successivamente al compimento del
terzo anno di eta' del bambino con handicap in situazione di gravita', il diritto a
fruire dei permessi di cui all'articolo 33,
comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n.
104, e successive modificazioni, e' riconosciuto ad entrambi i genitori, anche
adottivi, che possono fruirne alternativamente, anche in maniera continuativa
nell'ambito del mese»;
− il comma 3 e' abrogato.
• All'articolo 20, comma 1, della legge 8
marzo 2000, n. 53, le parole da: «nonche'» fino a: «non convivente» sono soppresse.
• Viene inoltre introdotto l’obbligo per le
pubbliche amministrazioni, nel rispetto
delle misure di sicurezza previste dal predetto codice di cui al decreto legislativo n.
196 del 2003, di comunicare alla Fun-
zione Pubblica entro il 31 marzo di ogni
anno:
− i nominativi dei propri dipendenti cui
sono accordati i permessi di cui all'articolo 33, commi 2 e 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni,
ivi compresi i nominativi dei lavoratori
padri e delle lavoratrici madri, specificando se i permessi sono fruiti dal lavoratore con handicap in situazione di
gravita', dal lavoratore o dalla lavoratrice per assistenza al proprio figlio, per
assistenza al coniuge o per assistenza a
parenti o affini;
− in relazione ai permessi fruiti dai dipendenti per assistenza a persona con handicap in situazione di gravita',il nominativo
di quest'ultima, l'eventuale rapporto di dipendenza da un'amministrazione pubblica e la denominazione della stessa,
il comune di residenza dell'assistito;
− il rapporto di coniugio, il rapporto di
maternita' o paternita' o il grado di parentela o affinita' intercorrente tra ciascun dipendente che ha fruito dei
permessi e la persona assistita;
− per i permessi fruiti dal lavoratore padre
o dalla lavoratrice madre, la specificazione dell'eta' maggiore o minore di tre
anni del figlio;
− il contingente complessivo di giorni e
ore di permesso fruiti da ciascun lavora-
News
tore nel corso dell'anno precedente e per
ciascun mese.
I dati che confluiranno in una costituenda
banca dati saranno finalizzati al monitoraggio e alla verifica sulla legittima fruizione dei permessi, sono di rilevante
interesse pubblico.
Art. 25. (Certificati di malattia)
A decorrere dal 10 gennaio 2010, anche
nel settore privato, il certificato di malattia
deve essere trasmesso telematicamente
dal medico, secondo il meccanismo vigente per i dipendenti pubblici
Art. 26. (Aspettativa per conferimento di incarichi, ai sensi dell'articolo 19, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)
Viene previsto che anche al personale del
comparto sicurezza e difesa possono essere conferiti, ai sensi dell’art. 19, comma
6, del d.lgs. 165/2001, nel rispetto dei requisiti e dei limiti ivi previsti, previa autorizzazione del Ministro competente,
d'intesa con il Ministro dell'economia e
delle finanze, incarichi dirigenziali da
parte di amministrazioni pubbliche diverse
da quella di appartenenza, che siano
strettamente collegati alla professionalita'
da loro rivestita e motivati da esigenze
di carattere eccezionale. Il personale e'
collocato in aspettativa senza assegni e
continua ad occupare il relativo posto
nella dotazione organica dell'amministra-
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DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONI
Assistenza sociale, lavorativa, giuridica
zione di appartenenza.
Art. 30. (Clausole generali e certificazione
del contratto di lavoro)
È stato confermato che nella qualificazione del contratto di lavoro e delle relative clausole, il giudice deve attenersi alla
valutazione delle parti, così come
espressa in sede di certificazione dei contratti di lavoro, salvo il caso in cui vi sia
stata un'erronea qualificazione del rapporto di lavoro o vi sia stato un vizio del
consenso o una difformità tra il programma negoziale e la sua successiva attuazione.
Per ciò che concerne il licenziamento, il
giudice, nel valutarne le motivazioni poste
alla base, dovrà tener conto dei parametri e delle condizioni fissate nei contratti
collettivi di lavoro stipulati dai sindacati
maggiormente rappresentativi e nei contratti individuali di lavoro ove stipulati con
l'assistenza e la consulenza delle commissioni di certificazione.
Laddove si tratti di definire le conseguenze da riconnettersi eventualmente
alla mancanza di giusta causa o giustificato motivo nel licenziamento (cfr. art. 8
L. n. 604/1966), il giudice dovrà tener
conto, oltre che delle clausole previste nei
contratti collettivi e individuali, anche delle
dimensioni e dell'attività svolta dal datore
di lavoro, della situazione del mercato del
lavoro, delle condizioni del lavoratore, dell'anzianità e del comportamento tenuto
dalle parti prima del licenziamento.
Art. 31. (Conciliazione e arbitrato)
Sono estesi alle controversie di lavoro nel
settore pubblico gli articoli 410, 411, 412,
412 ter e quater del c.p.c., con la contestuale abrogazione degli articoli 65 e 66
del D.Lgs.n. 165/2001
È stato introdotto il carattere facoltativo
del previo tentativo di conciliazione per
chi intende proporre un giudizio di lavoro,
secondo la specifica procedura prevista
mediante la modifica degli artt. 410 e ss.
del codice di procedura civile. Rimane, invece, obbligatorio il tentativo di conciliazione nel caso di cui all'art. 80, comma 4
del DLgs n. 276/2003, in tema di ricorso
giurisdizionale contro la certificazione dei
contratti di lavoro.
Sono state introdotte le modifiche sia all'art. 411 del codice di procedura civile, relativo al Processo verbale di conciliazione, che
all'art. 412 riferito alla Risoluzione arbitrale
della controversia.
Rispetto a quest'ultimo, è stato precisato
nel novellato articolo che le parti, in qualsiasi momento, durante l'esperimento
della conciliazione o al suo termine in
caso di mancato accordo, possano conferire mandato per la risoluzione arbitrale
della controversia, indicando il termine
non oltre i 60 giorni per l'emanazione del
lodo, nonchè le norme invocate dalle parti
a sostegno delle proprie pretese e l'eventuale richiesta di decidere secondo
equità.
Con la modifica dell'art. 412-ter, inoltre, è
stato previsto che la conciliazione e l'arbitrato, nelle materie di cui all'art. 409,
possono essere svolti altresì presso le
sedi e con le modalità previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle associazioni
sindacali maggiormente rappresentative.
È stato, inoltre, modificato l'art. 412-quater del
codice di procedura civile introducendo la novella altre modalità di conciliazione e arbitrato.
Confermata la possibilità che le parti contrattuali possano pattuire, solo ove ciò sia
previsto da accordi interconfederali o da
contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori
comparativamente più rappresentative al
livello nazionale, clausole compromissorie che rinviino alle modalità di espletamento dell'arbitrato.
Tali clausole compromissorie dovranno
essere certificate, a pena di nullità. Le
commissioni di certificazione devono accertare, all'atto della sottoscrizione della
clausola compromissoria, l'effettiva volontà delle parti di devolvere eventuali
controversie nascenti dal rapporto di lavoro.
La clausola compromissoria, in ogni caso,
non può riguardare controversie relative
alla risoluzione del contratto di lavoro. In
assenza di tale previsione da parte degli
accordi interconfederali o dei contratti collettivi, sarà un decreto del Ministero del
Lavoro che, sentite le parti sociali, definirà
le modalità di attuazione e di piena operatività in materia di clausole compromissorie.
Art. 33. (Accesso ispettivo, potere di diffida e verbalizzazione unica)
Con la modifica dell'art. 13 del DLgs n.
124/2004, è stato previsto l'obbligo per il
News
personale ispettivo di consegnare al datore di lavoro un verbale di primo accesso,
corredato dei dati prescritti (identificazione lavoratori, loro attività, eventuali dichiarazioni, richieste documentali).
Rispetto alla precedente formulazione
oggi il legislatore ha previsto che la contestazione possa riguardare l'inosservanza di norme di legge o del contratto
cui la legge ricollega sanzioni amministrative, per le quali l'ispettore del lavoro
provvede a diffidare il trasgressore e
l'eventuale obbligato in solido, alla regolarizzazione.
Tale regolarizzazione, questa l'ulteriore
novità, dovrà riguardare le inosservanze
comunque materialmente sanabili e dovrà
avvenire nel termine ora stabilito per
legge e non più a discrezione del personale ispettivo di trenta giorni dalla notifica
del verbale.
L'ottemperanza alla diffida, unitamente al
pagamento, entro 15 giorni, della sanzione amministrativa, anche in misura ridotta,
estingue il procedimento amministrativo.
In caso contrario, il verbale unico produrrà
gli effetti della contestazione e della notificazione degli addebiti accertati sia nei
confronti del datore di lavoro che dell'obbligato in solido.
Art. 45. (Disposizioni in materia di contribuzione figurativa per periodi di malattia)
Viene introdotto il comma 1-bis all'art. 1
del DLgs n. 564/96 con il quale si stabilisce che il limite di durata di 22 mesi non
si applichi, a decorrere dall'insorgenza
dello stato di inabilità, ai soggetti la cui
inabilità sia conseguenza di infortunio sul
lavoro, in sostituzione della pensione di
inabilità, con la precisazione che in tal
caso non è corrisposta dall'ente previdenziale l'indennità di malattia.
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DIPARTIMENTO FORMAZIONE UNIVERSITARIA
News
“LA NUOVA MEDIAZIONE CIVILE”
Dal 20 marzo 2011 la mediazione diventerà obbligatoria e sarà “condizione di procedibilità nel processo”
di Fabio Tozzi
a mediazione “scalda i motori” e si
prepara alla data di avvia del 20
marzo 2001, per proporsi ai cittadini in settori di rilievo – dal condominio
alla responsabilità civile per auto – come
metodo alternativo di risoluzione delle
controversie.
Infatti dal 5 novembre è entrato in vigore
il Regolamento del Ministero della Giustizia che stabilisce le ultime disposizioni
necessarie in tema di conciliazione.
Il provvedimento - Decreto Ministeriale n.
180 del 18 ottobre 2010, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 258 del 4 novembre
– chiude una fase importante dell’attuazione del nuovo strumento che, nell’intenzione del Legislatore europeo e
italiano, dovrebbe ridurre i tempi di attesa
nel civile.
La situazione del settore è tutt’altro che
confortante. Secondo gli ultimi dati del
Ministero della Giustizia, in Italia per
avere una sentenza occorrono dieci anni.
Tre anni in tribunale, oltre tre anni rispettivamente in appello e in Cassazione; per
una media che si attesta appunto sui
dieci anni per chiudere definitivamente
un giudizio.
L’unico spiraglio di luce, per il momento,
è nella mediazione che appunto da
marzo diventerà obbligatoria e sarà “condizione di procedibilità nel processo”:
vale a dire, prima di adire le vie della giustizia ordinaria sarà necessario avere
concluso un procedimento di conciliazione.
Il legislatore, con il decreto legislativo 28
del 4 marzo 2010, ha allargato notevolmente l’ambito della “giustizia alternativa”, estendendo la platea delle controversie
mediabili nella speranza di porre rimedio
alla grave situazione.
In cifre assolute, il Ministero di via Arenula stima il potenziale di cause coinvolte
in un milione di procedimenti civili e commerciali.
L
Vi saranno due tipi di conciliazione:
quella volontaria e quella affidata al giudice.
Già da alcuni mesi gli avvocati sono obbligati a informare i propri clienti sulla
possibilità di risolvere la propria controversia anche in maniera extragiudiziale.
L’obbligatorietà non riguarderà la totalità
delle cause civili, ma solo quelle in cui la
conflittualità è particolarmente elevata o
la lite tra le parti è destinata a protrarsi
per molto tempo.
In particolare, nella conciliazione obbligatoria rientreranno tutte le controversie
in materia di: condominio; successioni
ereditarie; riconoscimento del danno da
incidente stradale o nautico; responsabilità medica, contratti assicurativi, bancari
o finanziari, diffamazione.
Su tutte le altre materie la mediazione
potrà essere avviata dalle parti su base
volontaria, sia prima che durante il processo. In tali casi il procedimento di conciliazione avrà una durata non superiore
a quattro mesi, dopodiché il processo
potrà iniziare oppure proseguire.
Gli enti di mediazione interessati potranno essere sia pubblici - quelli istituiti
dalle Camere di Commercio o dagli Ordini Professionali - sia privati.
E’ prevista l’istituzione del registro degli
organismi abilitati a svolgere la mediazione , oltre che i criteri e le modalità di
iscrizione nello stesso.
Gli organismi di mediazione sono deputati a gestire le domande di mediazione e
le relative procedure, nonché un elenco
di mediatori iscritti in un apposito registro
istituito presso il Ministero della Giustizia.
In base al nuovo DM 180/2010 il mediatore, oltre a possedere un titolo di studio
non inferiore alla laurea triennale ovvero
essere iscritto ad un ordine o un collegio
professionale, i requisiti di onorabilità,
deve essere anche in possesso di una
specifica formazione e di uno specifico
aggiornamento almeno biennale, acquisiti presso enti di formazione iscritti nell’elenco.In allegato la brochure del corso.
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DIPARTIMENTO FORMAZIONE UNIVERSITARIA
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News
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NON SOLO ....ARTE...
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News
Vasilij Vasil'evič Kandinskij
continua dal n .151
..Il colore può essere caldo o freddo,
chiaro o scuro.
Questi quattro "suoni" principali possono
essere combinati tra loro: caldo-chiaro,
caldo-scuro, freddo-chiaro, freddo-scuro.
Il punto di riferimento per i colori caldi è il
giallo, quello dei colori freddi è l'azzurro.
Alle polarità caldo-freddo Kandinskij attribuisce un doppio movimento: uno orizzontale ed uno radiante.
Il giallo è dotato di un movimento orizzontale che lo fa avanzare verso lo spettatore
rispetto al piano in cui è fisicamente, inoltre è dotato di un movimento eccentrico-centrifugo perché si allarga verso l'esterno, abbaglia,
respinge.
L'azzurro è dotato di un movimento orizzontale che lo fa indietreggiare dallo spettatore ed è dotato di un movimento
concentrico-centripeto perché si avvolge
su se stesso, esso creando un effetto di
immersione attira lo spettatore.
Kandinskij, sempre in base alla teoria secondo la quale il movimento del colore è
una vibrazione che tocca le corde dell'interiorità, descrive i colori in base alle sensazioni e alle emozioni che suscitano
nello spettatore, paragonandoli a strumenti musicali.
Egli si occupa dei colori primari (giallo,
blu, rosso) e poi di colori secondari (arancione, verde, viola), ciascuno dei quali è
frutto della mescolanza tra due primari.
Analizzerà anche le proprietà di marrone,
grigio e arancione.
Il giallo è dotato di una follia vitale, prorompente, di un'irrazionalità cieca; viene
paragonato al suono di una tromba, di
una fanfara.
Il giallo indica anche eccitazione quindi
può essere accostato spesso al rosso ma
si differenzia da quest'ultimo.
L'azzurro è il blu che tende ai toni più
chiari, è indifferente, distante, come un
cielo artistico; è paragonabile al suono di
un flauto.
Il rosso è caldo, vitale, vivace, irrequieto
ma diverso dal giallo, perché non ha la
sua superficialità. L'energia del rosso è
consapevole, può essere canalizzata. Più
è chiaro e tendente al giallo, più ha vitalità, energia. Il rosso medio è profondo, il
rosso scuro è più meditativo.
È paragonato al suono di una tuba.
L'arancione esprime energia, movimento,
e più è vicino alle tonalità del giallo, più è
superficiale; è paragonabile al suono di
una campana o di un contralto.
Il verde è assoluta mobilità in una assoluta quiete, fa annoiare, suggerisce opulenza, compiacimento, è una quiete
appagata, appena vira verso il giallo acquista energia, giocosità.
Con il blu diventa pensieroso, attivo. Ha i
toni ampi, caldi, semigravi del violino.
Il viola, come l'arancione, è instabile ed è
molto difficile utilizzarlo nella fascia inter-
media tra rosso e blu.
È paragonabile al corno inglese, alla zampogna, al fagotto.
Il blu è il colore del cielo, è profondo;
quando è intenso suggerisce quiete,
quando tende al nero è fortemente drammatico, quando tende ai toni più chiari le
sue qualità sono simili a quelle dell'azzurro, se viene mischiato con il giallo lo
rende malto, ed è come se la follia del
giallo divenisse "ipocondria". In genere è
associato al suono del violoncello.
Il grigio è l'equivalente del verde, ugualmente statico, indica quiete, ma mentre
nel verde è presente, seppur paralizzata,
l'energia del giallo che lo fa variare verso
tonalità più chiare o più fredde facendogli
recuperare vibrazione, nel grigio c'è assoluta mancanza di movimento, che esso
volga verso il bianco o verso il nero.
Il marrone si ottiene mischiando il nero
con il rosso, ma essendo l'energia di quest'ultimo fortemente sorvegliata, ne consegue che esso risulti ottuso, duro, poco
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NON SOLO ....ARTE...
dinamico.
Il bianco è dato dalla somma (convenzionale) di tutti i colori dell'iride, ma è un
mondo in cui tutti questi colori sono
scomparsi, di fatto è un muro di silenzio
assoluto, interiormente lo sentiamo come
un non-suono.
Tuttavia è un silenzio di nascita, ricco di
potenzialità; è la pausa tra una battuta e
l'altra di un'esecuzione musicale, che prelude ad altri suoni.
Il nero è mancanza di luce, è un non-colore, è spento come un rogo arso completamente. È un silenzio di morte; è la
pausa finale di un'esecuzione musicale,
tuttavia a differenza del bianco (in cui il
colore che vi è già contenuto è flebile) fa
risaltare qualsiasi colore.
La composizione pittorica è formata dal
colore, che nonostante nella nostra
mente sia senza limiti, nella realtà assume anche una forma.
Colore e forma non possono esistere separatamente nella composizione.
L'accostamento tra forma e colore è basato sul rapporto privilegiato tra singole
forme e singoli colori.
Se un colore viene associato alla sua
forma privilegiata gli effetti e le emozioni
che scaturiscono dai colori e dalla forma
vengono potenziati.
Il giallo ha un rapporto privilegiato con il
triangolo, il blu con il cerchio e il rosso
con il quadrato.
Molto importante è anche l'orientamento
delle forme sulla superficie pittorica, ad
esempio, il quadrato su un lato è solido,
consapevole, statico; su un vertice (losanga) è instabile e gli si assocerà un
rosso caldo, non uno freddo e meditativo.
La composizione di un quadro non deve
rispondere ad esigenze puramente estetiche ed esteriori, piuttosto deve essere
coerente al principio della necessità interiore: quella che l'autore chiama onestà. Il
bello non è più ciò che risponde a canoni
ordinari prestabiliti.
Il bello è ciò che risponde ad una neces-
News
sità interiore, che l'artista sente come tale
"Punto, linea, superficie" [modifica]
Kandinskij in questo saggio si dedica alla
parte grafica, che può esistere anche
senza colore.
Il punto è il primo nucleo del significato di
una composizione, nasce quando il pittore tocca la tela; è statico.
La linea è la traccia lasciata dal punto in
movimento, per questo è dinamica. Può
essere orizzontale (forma più concisa dell'infinita mobilità fredda); verticale (forma
più concisa dell'infinita mobilità calda),
diagonale (unione uniforme di freddo e
caldo). Può essere spezzata, curva,
mista. I singoli suoni possono essere mescolati tra loro; più la linea è variata, più
cambiano le tensioni spirituali che suscita: drammatiche se è spezzata, più liriche se è curva.
Anche lo spessore cambia: può essere
sottile, marcato, spesso, variabile.
La superficie è il supporto materiale destinato a ricevere il contenuto dell'opera,
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si tratta solitamente di una tela (ma Kandinskij ha dipinto anche del vasellame e
dei piatti). L'opera risulta dunque essere
limitata da due linee orizzontali e due verticali, oppure da una linea curva (per la
tela a formato ellittico).
L'autore può dare accentuazione alle
forme girando la tela e sfruttandone i piani
diversi, ma non può fare quest'azione a
posteriori (come farà, per esempio, Jackson Pollock), bensì ci vuole fin dalla
creazione dell'opera lucidità e consapevolezza artistica.
lavori teatrali
Parte non secondaria della ricerca di Kandinskij è costituita dai lavori teatrali, concepiti in un’ottica di relazioni profonde tra
le diverse componenti espressive, forma,
suono, colore, luce, movimento,in funzione di un nuovo tipo di opera d’arte, a
carattere multimediale.
I primi suoi studi in tal senso furono i frammenti teatrali Paradiesgarten e Daphnis
und Chloe, del 1908-09.
Degli anni immediatamente successivi,
1909-14, sono invece i testi delle sue
“composizioni sceniche”: Suono giallo,
Suono verde, Bianco e Nero, Viola.
Solo il primo di essi venne pubblicato e
nessuno venne realizzato dal suo autore,
nonostante i suoi diversi tentativi in tal
senso. Si tratta di testi visionari, nei quali
i personaggi si muovono in un mondo
astratto denso di evocazioni, di immagini,
di colori.
L’unica opera teatrale che Kandinskij
ebbe la possibilità di mettere in scena fu
Quadri da un'esposizione, dal poema musicale di Modest Musorgskij, che l’artista
presentò nel 1928, al Friedrich Theater di
Dessau. L’opera di Musorgskij è strutturata sull’idea della visita ad una esposizione di acquerelli del pittore Viktor
Hartmann, suo amico, e si divide in Promenades (i movimenti del visitatore nella
galleria) e Quadri (i contenuti delle opere
in mostra).
A tale struttura fa riferimento la messinscena di Kandinskij, risolta con una successione di scene costituite di forme
colorate geometriche, che traducono i
temi musicali in immagini astratte in movimento. Uno spettacolo, dunque, realizzato sostanzialmente con forme, colori e
Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera.
luci, mentre la presenza dei performer è
del tutto marginale, essendo costituita da
due danzatori, usati in due brevi scene.
Alcune delle “composizioni sceniche” kandinskijane, non realizzate dall’autore,
sono state messe in scena da altri, pur in
forme che spesso si distaccano dall’originale. Tra le messinscene di Suono giallo,
vi sono quelle realizzate da Jacques Polieri nel 1975 (musica di Alfred Schnittke,
coreografia di Maximilien Ducroux); da
Ian Strasfogel nel 1982 (scenografie di
Robert Israel, luci di Richard Riddel, coreografia di Hellmut Fricke-Gottschield);
dalla compagnia Solari-Vanzi nel 1985
(scene di Beatrice Scarpato, luci di Stefano Pirandello) al Fabbricone di Prato;
da Fabrizio Crisafulli nel 2002, al teatro
romano Amiternum dell’Aquila, con la mu-
News
sica di Giancarlo Schiaffini, la coreografia
di Diego Watzke, un’opera video di Marco
Amorini.
Di Viola si ricordano la libera messinscena di Giulio Turcato alla Biennale di
Venezia del 1984 (musica di Luciano
Berio, regia di Vana Caruso, coreografia
di Min Tanaka) e quella realizzata (anche
in film) da Kirsten Winter nel 1996, per iniziativa del Museo Sprengel e del Verein
Kunst und Bühne di Hannover.
La messinscena kandinskijana di Quadri
di un’Esposizione è stata ricostruita fedelmente nel 1983 dalla Hochschule der
Künste di Berlino. Versioni differenti, dedicate all’artista russo, ne sono state proposte da Fabrizio Crisafulli nel 1994 e nel
2007).
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NOTIZIE DAL CANILE
News
ADOZIONI URGENTI
IL CANILE DI SERRONE
Il canile di Serrone ospita attualmente un'ottantina di cani,aiutateci a trovare loro una casa!
IN QUESTA PAGINA CI SONO ALCUNI OSPITI CHE VORREBBERO TANTO ESSERE ADOTTATI
TRILLO
WILMA
MARGHERITA
SPINETTA
VOLPETTO
VIRGOLA
ARTURO
MAMMINA
TONINO
VIVIANA
MINA
MACCHIA
GEPPINO
GINA
SEDANO
Info: Per info e adozioni [email protected] Giuliana 333 3355868
Le notizie che vengono riportate sul nostro giornale sono prese da
http://www.associazionecanililazio.it/category/adozioni
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TEMPI & LUOGHI
News
Sagre, Feste e Loisir
LE SAGRE NEL MESE DI DICEMBRE NEL
LAZIO
DICEMBRE 2010
- Da sabato 4 a domenica 5 dicembre
2010; "Sagra dell'olio nuovo"; Canneto
Sabino (RI): Ragazzi in costume sabino
tradizionale vi invitano a ripercorrere la filiera dell'olio dall'arrivo delle olive al frantoio alla produzione dell'olio.
Assaggio dell'olio nuovo e di altri prodotti
tipici locali preparati nel rispetto della tradizione culinaria sabinese completano la
manifestazione. Visita all'olivo più grande
d'Europa. Un programma ricco di gusto e
cultura, vai al sito per maggiori dettagli!
- Mercoledì 8 dicembre 2010; "Sagra
della bruschetta"; Nazzano (RM): degustazione dell’olio nuovo di produzione locale, vino ed altri spuntini, il tutto viene
allietato dalla presenza della banda musicale. Info: proloconazzano(at)gmail.com
- Mercoledì 8 dicembre 2010; "La polentata"; Canale Monterano (RM): presso Località Granaroni, la Pro Loco prganizza
una polentata con sugo di cinghiale con
due menù a 15 e 20 euro. E' gradita la
prenotazione al n. 393 7021912
- Sabato 11 dicembre 2010; "Vinum, il nettare degli dei", Arpino (FR): percorso enogastronomico nel Centro Commerciale
Naturale della città di Cicerone con la partecipazione dei sommelier dell'AIS.
Il percorso sarà condito da etichette selezionate e vini doc del Lazio abbinati ai
prodotti tipici della Ciociaria (prosciutto di
Guarcino, mozzarelle di bufala di Amaseno, carpaccio di bufala, ecc.), musica
popolare e visite guidate al centro storico,
all'acropoli di Civitavecchia, ai Musei Civici e alla Fondazione Mastroianni.
Info:www.ciociariaturismo.it
- Domenica 12 dicembre 2010; "Fiera di
Natale e Festa del pane"; Canale Monterano (RM): degustazione di prodotti tipici
canalesi, cioccolato caldo, olio, vino novello, vin brulè e caldarroste. I
nfo: www.monterano.net
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KRONOS
News
Viaggi, Natura, Cultura, Scienza
Courmayeur
di Fabio GIgante
ourmayeur è senza alcun dubbio
una delle principali località turistiche della Valle d’Aosta, si colloca
nella parte nord-occidentale del territorio
della Valle d’Aosta e fa parte della Comunità Montana Valdigne Mont Blanc.
Nell’immaginario collettivo Courmayeur si
presenta come il luogo ideale per trascorrere le proprie vacanze invernali, sorge infatti ai piedi del Monte Bianco ed offre ai
suoi sempre numerosi ospiti, un grande
numero di piste ed impianti di sci, senza
contare naturalmente i ristoranti, i locali,
gli hotel ed i residence per l’accoglienza
dei turisti.
Il paese presenta origini molto antiche, i
numerosi ritrovamenti rinvenuti sul territorio testimoniano come esistesse un originario abitato già in epoca romana e già
C
intorno al I secolo a.C. diviene un centro
particolarmente importante sotto l’aspetto
politico ed economico, nel corso dei secoli successivi, col trascorrere del Medioevo e del Rinascimento la città vide poi
la presenza di numerose casate nobiliari,
che hanno contribuito ad accrescerne la
fama e l’importanza.
Occupata nel 1796 dalle truppe rivoluzionarie e incorporata nella Repubblica francese nel 1798, la Valle d’Aosta fece parte
dell’Impero francese dal 1804 al 1814.
Con il Congresso di Vienna e la restaurazione della monarchia sabauda ritornò
nell’ambito del ricostituito Regno di Sardegna, che si trasformò nel 1861 in
Regno d’Italia, con l’annessione della
maggior parte della penisola italica e la
perdita di Nizza e Savoia, annesse alla
Francia.
Durante le guerre del risorgimento e la
prima guerra mondiale il tributo di sangue
pagato dai Valdostani fu pesante.
La formazione dello Stato italiano comportò, per la Valle d’Aosta, l’emergenza di
problemi politici e culturali, legati al suo
particolarismo politico e linguistico, che si
aggravarono durante il regime fascista.
Le autorità fasciste incoraggiarono una
massiccia immigrazione proveniente da
tutte le regioni italiane, mentre la popolazione autoctona subiva un processo di italianizzazione forzata o era costretta a
emigrare per motivi economici o politici.
Nel 1945 la liberazione dal nazi-fascismo
comportò l’ottenimento, da parte dello
Stato italiano, di un particolare regime di
autonomia sia politica che amministrativa
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KRONOS
News
Viaggi, Natura, Cultura, Scienza
– sancito da una legge costituzionale nel
1948 – che ha consentito un notevole sviluppo economico e sociale.
Oltre a rendersi celebre per essere una
delle località turistiche invernali più frequentate ed apprezzate anche a livello internazionale, Courmayeur si presenta
anche come una cittadina ricca di storia,
arte e cultura, un luogo che offre la possibilità non solo di divertirsi e praticare
sport, ma anche di dedicarsi alla visita di
monumenti, chiese e palazzi antichi, che
ne raccontano la storia, il passato e gli avvenimenti più importanti.
Tra le vie del paese di Courmayeur si
potrà quindi avere la possibilità di visitare
la Chiesa di San Pantaleone, edificio
sacro realizzato a partire dal 1720 sui ruderi di una preesistente costruzione religiosa, si presenta come uno degli edifici
più importanti della cittadina, la Chiesta di
Notre Dame de la Guérison, santuario
che si colloca fuori dal paese, fu eretto
alla fine del 1700 e successivamente restaurato nella seconda metà del 1800, al
suo interno si trova una statua raffigurante
la Madonna, spostandosi poi negli altri
piccoli borghi che sorgono nelle vicinanze
di Courmayeur si potranno incontrare
altre chiesette sicuramente interessanti,
parliamo in questo senso della Chiesa di
San Germano, nella frazione di Larzey,
eretta nel 1667, la Chiesa di Notre Dame
dei Pitie, risalente al XII secolo, e la
Chiesa dei Santi Leonardo, Anna e Michele, edificio ottocentesco.
Tra le altre cose che meritano una visita si
ricorda il Museo Alpino Duca degli
Abruzzi, mostra allestita nei primi anni del
1900 ed incentrata sulla storia della Società delle Guide Alpine e su una grande
mostra fotografica, e la Torre Malluquin,
facente originariamente parte di un castello eretto nel corso del XIV secolo.
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ANGOLO DI VINO
News
Il vino bianco
italiano ed umbro
l vino bianco umbro rappresenta fra
tutti i vini bianchi italiani una nicchia di
produzione di altissima qualità.
La DOC, denominazione di origine controllata, e l'ancor più protettiva DOCG garantiscono il vino bianco umbro e la
maggior parte dei vini della regione; tuttavia meritano una particolare menzione
alcune varietà di vitigni che definiscono
al meglio il carattere enogastronomico
della regione.
I vini bianchi più diffusi appartengono ai
generi locali del vino Trebbiano, come il
Procanico, che fu il vitigno base dei vini
bianchi Orvieto, ma sono coltivati anche
il Trebbiano Toscano e varietà importate
come i vini bianchi Garganega e Tocai.
Resistono ed anzi aumentano la propria
produzione di anno in anno anche varietà indigene come il vino Trebbiano
Spoletino, il vino Verdello e soprattutto il
vino Grechetto.
I vari microclimi della regione permettono
la messa a dimora di più vitigni anche a
brevi distanze, così che i vini bianchi
sono realizzati con combinazioni di uve
che ne aumentano le sfumature di gusto.
E' il caso del vino bianco dei Colli del Trasimeno, dove il lago esercita il suo influsso sulle vigne e permette di ricavare
un bianco vivace, talvolta elegante e raffinato, o quello della zona di Torgiano
dove un vino bianco fragrante e pieno
nasce dalle colline a clima caldo, a sudest di Perugia, ricche di terreni argillosi
sabbiosi e calcarei, appoggiati su substrati di tufo.
I Colli Altotiberini che si affacciano sul Tevere dal limite settentrionale della regione fin quasi a Perugia, sfruttano i
vitigni del Trebbiano Toscano e della Malvasia del Chianti e producono degli ottimi
vini bianchi leggeri.
I Colli Amerini, ad est del Tevere e lungo
la valle del Nera, ed i Colli Martani, sugli
altipiani fra Todi e Foligno generano vini
I
bianchi doc fra cui i più noti sono il Trebbiano, il Grechetto, ed il Grechetto di
Todi. Infine l'Orvietano, è la zona dei celebri vitigni di Orvieto.
*Fonte:http://www.bellaumbria.net/umbria/vino_bianco_italiano.htm
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L’ANGOLO DEL LIBRO
News
Louis Ferdinand Celin
viaggio
al termine della
notte
di Claudio Imperatore
no dei cardini della letteratura
francese del ventesimo secolo,
uno degli scrittori che ha più profondamente influito sulle generazioni
successive, è anche una delle figure più
scomode, controverse e discusse della
cultura francese: Louis Ferdinand Céline.
Céline, al secolo Louis-Ferdinand Auguste Destouches, come molti grandi scrittori, ha una vita personale travagliata:
dopo aver vissuto in prima persona gli
orrori della Prima Guerra Mondiale, dirige una piantagione in Camerun, poi
esercita la professione di medico in
Francia ed in giro per il mondo per conto
della Società delle Nazioni, quindi si afferma come scrittore e finisce la sua vita
come un paria a causa delle sue idee
antisemite.
Il suo primo lavoro, ed anche il più famoso, è 'Viaggio al termine della notte',
un corposo volume di oltre cinquecento
pagine, in cui vomita letteralmente tutta
la sua sfiducia nei confronti dell'animo
umano, tutto il suo disprezzo e la sua avversione verso la società del suo tempo,
con le sue ipocrisie, le ingiustizie, i soprusi e le falsità.
La storia, palesemente autobiografica, è
quella di Ferdinand Bardamu, un giovane francese che preso dal patriottismo
decide di arruolarsi nell'esercito francese
allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale.
Lo scontro con gli orrori della guerra, la
consapevolezza che agli occhi degli uffi-
U
ciali non si è che carne da cannone,
l'esaltazione della popolazione per il sacrificio di una generazione intera sull'altare degli interessi di pochi, portano il
giovane Bardamu ad assumere verso il
mondo, verso la vita, verso tutto ciò che
lo circonda, un atteggiamento nichilista.
Sotto le armi incontra per la prima volta
Robinson, una sorta di alter ego con cui
incrocierà continuamente la propria esistenza, in una serie di incredibili coincidenze.
Ferito, viene spedito a Parigi, dove fa il
giro degli ospedali, e dove viene trattato
da eroe per il solo fatto di essere stato
colpito mentre si trovava al fronte.
Qui conosce Lola, una ricca ragazza
americana impegnata a fare la volontaria in un ospedale, ma con cui la storia finisce nel momento in cui lei capisce che
lui non ha intenzione di tornare al fronte
e possibilmente morire da eroe.
Incontra un'altra ragazza, Musyne, ma
anche qui la storia si chiude quando lei
inizia a frequentare degli argentini pieni
di soldi, ad entrare quindi in un ambiente
altolocato che lui non può offrire.
Anche la società lo delude: lui è rimasto
profondamente segnato dalle battaglie,
dalle trincee, e non ha nessuno intenzione di tornare in prima linea, ma questo suo atteggiamento lo porta a ballare
fra l'accusa di seminfermità mentale e
quella di tradimento, che lo porterebbe
davanti al plotone d'esecuzione.
Alla fine viene deciso che deve essere
inviato in Africa, in una colonia francese.
Dopo un viaggio interminabile, in cui rischia di essere ucciso per futili motivi,
arriva nella cittadina coloniale.
Qui ha ancora una volta la possibilità di
valutare con disprezzo l'umanità, dai
bianchi che sfruttano senza nessuna remora gli indigeni, ai neri che si subiscono tutto, senza reagire.
Ottiene un incarico di amministratore di
una piantagione: deve sostituire uno
scansafatiche che si rivelerà essere Robinson, ma una volta giunto lì verrà ingannato dai neri che abitano con lui, e si
ritroverà a fare il rematore su una galera.
La nave è diretta negli Stati Uniti, ed una
volta là troverà il modo di sgattaiolare via
e di vivere in America.
Il primo impatto è con New York, 'la città
in piedi', ed è traumatico. Riesce a rintracciare in qualche maniera Lola, da qui
riesce a farsi dare un po' di soldi che gli
permettono di ragguiungere Detroit,
dove trova un impiego nella catena di
montaggio della Ford.
Non esiste lavoro più alienante, ma lì
prendono tutti, senza guardare chi sei o
se sei in regola o meno con i documenti,
e pagano bene.
Qui, finalmente, oltre a Robinson, incontra un personaggio positivo: Molly, una
prostituta, bellissima, ma soprattutto una
persona che lo ama con il cuore, disinteressatamente, che si prende cura di lui
e che cerca di aiutarlo a trovare il suo
posto nella vita.
Sembra il paradiso, con un lavoro ben
pagato ed una donna meravigliosa che
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L’ANGOLO DEL LIBRO
lo ama, ma lui è irrequieto, non può restare, deve proseguire il suo viaggio.
Così la lascia, e ne terrà con se per sempre il ricordo dolcissimo ed il rimpianto di
ciò che sarebbe potuto essere e non è
stato.
L'addio a Molly è una delle pagine più
belle del libro, e non è un caso che sia
anche una delle poche in cui sono
espressi dei sentimenti positivi.
Bardamu torna in Francia e termina gli
studi di medicina, per poi imbarcarsi
nella professione del medico condotto in
un quartiere periferico di Parigi. La sua
vita proseguirà a barcamenarsi con
pochi soldi, fra clienti infidi, sospettosi,
ignoranti, storie losche, abitazioni luride,
in un campionario completo di tutto ciò
che c'è di peggio nell'uomo.
La sua vita continuerà ad incrociarsi con
Robinson, e con una strana famiglia, gli
Henrouille, una sorta di manifesto della
cupidigia.
In seguito si ritroverà a lavorare in un
News
ospedale psichiatrico, un altro luogo
dove poter essere in prima fila nello
spettacolo della società umana che
corre verso l'abisso che si trova sempre
più giù, al termine della notte.
E' un romanzo che trasuda pessimismo
ad ogni pagina, nessuna speranza, nessuna redenzione, nessuna via di uscita,
nessuna possibilità di salvezza.
Non è semplice leggerlo, accettare che il
mondo sia pieno di gente come quella
descritta qui, e mano a mano che si va
avanti, si accetta sempre di più l'idea che
il mondo non sia altro che questo, e che
forse la morte non è il male peggiore:
per fortuna che c'è la figura di Molly, che
ha un cuore, che riscalda lo spirito, un
raggio di luna che illumina per pochi momenti la notte in cui Bardamu viaggia,
ma il cui solo ricordo rende una vita miserabile degna di essere vissuta.
Lo stile di Céline è rivoluzionario: è
sporco, sgangherato, fa spesso ricorso
allo slang, a forme scorrette, al linguaggio volgare, fino ad arrivare alla bestemmia, e fa quasi ridere pensare a tanti
scrittori moderni che scrivono in maniera
'spregiudicata', che sfidano il comune
senso del pudore, che cercano di mettere in difficoltà il lettore, e comunque
non osano quello che osa Céline.
A volte si ha quasi impressione di sentire gli odori degli ambienti che descrive,
di sentire la puzza del sudore, o il tanfo
del vino cattivo, di respirare le atmosfere
che descrive.
Il modo diretto, schietto con cui Céline
espone i propri pensieri, racconta le vicende: magari ferisce, magari offende,
ma il messaggio arriva, bello o brutto
che sia, condivisibile o meno. Nessun
tentativo di addolcire la pillola, nessuna
possibilità che qualcosa venga taciuto,
ed è questa peculiarità che lo distingue
dagli altri, forse più famosi e considerati,
ma non più coraggiosi.
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RETROSCENA
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Alice in Wonderland
di Tim Burton
l più visionario e gotico dei registi americani che incontra una delle favole più
visionarie e folli della letteratura inglese
dell’800.
Di ingredienti, per alimentare l’attesa nei
confronti di questo Alice in Wonderland,
ce n’erano a bizzeffe. Quasi 60 anni fa la
Disney realizzava un capolavoro animato,
all’epoca massacrato dalla critica e snobbato in sala.
Oggi, dopo quasi 60 anni, la casa di Mickey Mouse riporta in sala un mito, miscelando live action, performance-capture ed
animazione, tutto in Digital 3D.
Cosa ne è venuto fuori? Un divertente e
pazzo viaggio a ritroso nel tempo per i più
grandi, imperfetto negli effetti speciali, per
buona parte poco fluido e a volte troppo
infantile, ma visivamente sicuramente affascinante.
Sottolineando l’assoluta gratuità del 3D
(film che si può tranquillamente vedere
anche in due dimensioni), Alice in Wonderland prende a pieni mani da Le avventure
di Alice nel Paese delle Meraviglie e da Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò,
capolavori indimenticati di Lewis Carroll
datati 1865 e 1871, rielaborandoli a proprio piacimento secondo la vena creativa
di Tim Burton, visibilmente tenuta a freno,
e alla penna di Linda Woolverton, in passato sceneggiatrice de La Bella e la Bestia, Il Re Leone e Mulan. Spaziando
dall’immancabile gotico burtoniano al ‘fantastico’ disneyano, Alice si ritrova così ‘nuovamente’ nel Sottomondo, conteso da due
sorelle regine e follemente vissuto da un
Cappellaio Matto, ben più che personaggio secondario, interpretato da un Johnny
Depp ancora più ‘cartoon’ del solito.
I
*Fonte: http://www.cineblog.it
24 novembre 2010
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N. 152
A SCUOLA DI CUCINA
News
Pasta con le
sarde
n piatto antico, della tradizione
palermitana, che unisce gli influssi arabi e quelli italiani trasformando ingredienti poveri in un piatto
regale.
La pasta con le sarde è un piatto davvero ottimo: buono e completo.
Questa ricetta ha anche una storia interessante che lo accompagna: si racconta che un generale arabo, in uno dei
molti tentativi di invasione della Sicilia,
avesse problemi a nutrire l'esercito. E
qui interviene il solito cuoco fantasioso,
che unisce zafferano e uvette della sua
dispensa a pomodori, pinoli, finocchietto,
pesce e pasta che trova sul territorio....
Ingredienti:
Gli ingredienti principali sono le sarde, la
pasta e il finocchietto.
La sarda è un pesce azzurro assai diffuso nel mediterraneo. Appartiene allo
stesso gruppo delle acciughe o alici, ma
è più grassa e deve per questo essere
cucinata non oltre le otto ore dalla pesca
per non comprometterne il sapore. Si
pesca soprattutto da marzo a settembre.
Le sarde (o sardelle) previste per questo
piatto devono essere quelle fresche e
non possono essere sostituite con le
sardine sott’olio.
Devono essere nettate e sfilettate, eliminando la testa, la coda e la lisca, quindi
lavate e asciugate tra due panni puliti.
Quanto alla pasta, sono generalmente
indicati tre tipi di pasta, tutti di semola di
grano duro: i bucatini; i perciatelli, leggermente più grossi dei bucatini e chiamati anche col nome generico di
maccheroni; i mezzani o mezzi ziti.
Il finocchietto di montagna di cui si parla
nelle ricette è il finocchio selvatico.
U
Nella pasta con le sarde se ne utilizzano
le parti più tenere e verdi, i germogli, i rametti più giovani e le tipiche foglie piumose (o barba), che si possono
raccogliere in campagna dalla primavera
all’autunno e cioè nello stesso periodo in
cui è possibile trovare nei mercati le
sarde freschissime.
Gli altri ingredienti della ricetta "classica"
sono: cipolle, acciughe salate, uva
passolina, pinoli, una bustina di zafferano, olio, sale e pepe.
Dosi per tre o quattro persone:
500 g di sarde fresche, 500 g di bucatini, 500 g di finocchietti selvatici, 2 cipolle medie o 1 cipolla piuttosto
grossa, 3 acciughe salate, 50 g di uva
passolina e altrettanti di pinoli, una bustina di zafferano, olio, sale e pepe.
Preparazione:
Lessare per una ventina di minuti i finocchietti in tanta acqua salata, quanta
ne servirà poi per la pasta (4 litri per 500
g), scolarli e tritarli. Tenere da parte l’acqua. In un tegame, scottare le sarde in 1
dl d’olio extravergine d’oliva (un minuto
per lato), scolarle e riservarle. Mettere a
soffriggere nello stesso tegame le cipolle
finemente affettate fino a leggerissima
coloritura e unire quindi i finocchietti, le
sarde, l’uva passolina (rinvenuta in
acqua tiepida per mezz’ora), i pinoli, sale
e pepe. Cuocere a fuoco basso, mescolando, per amalgamare la salsa.
Dopo una ventina di minuti, unire le acciughe che sono state dissalate, lavate,
asciugate e infine sciolte in un tegamino
con un cucchiaio d’olio caldo.
Cuocere ancora per 15 minuti, sempre
mescolando e unire quindi una bustina
di zafferano, sciolto in un cucchiaio dell’acqua di cottura dei finocchietti. Mettere
intanto a cuocere la pasta nell’acqua di
cottura dei finocchietti. Scolarla al dente
e unirla al condimento.
Lasciare riposare per qualche minuto
prima di servire.