CREDITIMPRESA SRL
Transcript
CREDITIMPRESA SRL
CREDITIMPRESA SRL Milano, Via Cesare Lombroso, 54, 20137 – Tel. 02 54120317 – fax 02 55190727 NEWS LETTER n. 54 del 31/07/2016 – www.creditimpresa.it Direttore Responsabile: Stefano Taddei, E-mail prodotta in proprio ed inviata gratuitamente Qualora non desideri ricevere questa newsletter, può esercitare i diritti previsti dall'art. 7 del codice della privacy cliccando [email protected] e scrivendo NON VOGLIO RICEVERLA CENTRALE RISCHI BANCA D'ITALIA numero affidati marzo-16 7.771.231 dicembre-15 7.735.147 dicembre-14 7.495.817 dicembre-13 7.567.070 2.084.884 1.640.266 56.831 2.093.780 1.642.628 60.624 2.189.157 1.756.098 56.966 2.252.359 1.772.938 56.930 270.485 134.558 274.699 139.282 278.523 148.260 286.616 152.295 FINANZIAMENTI PER CASSA accordato utilizzato sconfinamento di cui AUTOLIQUIDANTI accordato utilizzato A SCADENZA accordato utilizzato 1.585.804 1.390.274 1.587.767 1.386.328 1.654.068 1.466.007 1.704.006 1.476.865 A REVOCA accordato utilizzato 228.478 115.358 231.185 116.931 256.493 141.769 261.658 143.716 FACTORING PRO SOLUTO SOFFERENZE + INADEMPIENZE PROBABILI + FINANZIAMENTI SCADUTI % SUL TOTALE FINANZIAMENTI 21.118 249.622 125.181 11.943 23,58% 19.093 253.953 216.026 208.524 (Fonte: Bollettino statistico II 2016) NOTE: la Centrale Rischi della Banca d'Italia raggruppa TUTTI i prestiti e fidi concessi dal Sistema Bancario e finanziario Italiano partendo da 30.000 euro in su. Autoliquidanti sono le operazioni che hanno una fonte di rimborso predeterminata (effetti, fatture, stipendio). A scadenza sono quelle operazioni a scadenza predeterminata (mutui, leasing, prestiti personali o chirografari. A revoca, infine, sono invece le elasticità di cassa revocabili insidacalmente (scoperto c/c, revolving, ecc) Per ogni 100 euro di prestito circa UN QUARTO rischia di non essere restituito: per una attività che fa della capacità di valutazione di AFFIDABILITA’ FINANZIARIA il proprio core business e che su questo basa il suo presupposto di professionalità (con utili e stipendi in relazione) direi che è una sonora smentita! NPL, NON PERFORMING LOANS questi sconosciuti Letteralmente “crediti non performanti” ovvero crediti per i quali diventa difficoltoso il pagamento da parte del debitore e si profila una perdita per il creditore (Banca compresa). Ci sono vari gradi di difficoltà: a rientro, incagliati, a sofferenza. In questo ultimo caso, per rendere veritiero il bilancio, la Banca (creditore) DEVE svalutare il credito e deve imputare al conto economico la perdita prevista. La politica di bilancio può consigliare una “spalmatura” delle perdite in più esercizi in modo da rendere soft l’impatto delle stesse sui risultati annuali, salvo poi ritrovarsi con casi improcrastinabili nel momento in cui è palese (e non più ipotetica o precauzionale) la perdita (fallimenti, accordi di ristrutturazione, concordati, transazioni). Giova ricordare come circa il 50% dei fallimenti commerciali sia determinato da mancati incassi. Le Banche sono da sempre state ritenute al riparo da perdite visto le garanzie che chiedono per l’erogazione del credito, eppure il 16,7% (per difetto) dei sui crediti è deteriorato, con una massa di 200 miliardi (in Italia) di sofferenze. Perché questa gran massa? Tre i filoni principali: 1) La crisi del mercato immobiliare ha ridotto le garanzie 2) La gestione bancaria opportunistica, familistica, , ha favorito soggetti privi di capacità di rimborso 3) Una strategia di lungo periodo sui costi (filiali, remunerazioni, apparati) completamente errata, sia per carenza di adeguati ricavi sia per lungimiranza sulle innovazioni tecnologiche e sulla strategia finanziaria che ha favorito la speculazione all’economia reale dei territori. Il mattone è una garanzia nel momento in cui è valutato nel suo reale valore commerciale o nel suo effettivo ed adeguato valore strumentale, per l’impresa ed anche per la famiglia. La speculazione o il patrimonio devono prendere atto di una realtà che poco concede ai “furbetti del quartierino” e che occorre tener conto delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, più dell’incremento patrimoniale in prospettiva. L’accelerazione e la semplificazione delle procedure esecutive sono di sostegno ma i valori di realizzo non sempre, anzi quasi mai, vanno a coprire il credito residuo del primo creditore ipotecario. E le banche non possono neppure transare a prezzi minori di quelli di perizia o di procedura: ne andrebbe della credibilità di tutto il monte garanzie a supporto dei crediti erogati!. La gestione bancaria sta adesso mostrando tutte le storture che la presenza ed il potere indiscusso di personaggi troppo a lungo al vertice di una impresa così delicata e di pubblico interesse come la Banca ha prodotto. Gli amministratori soggiogavano i dipendenti in una catena di vessazioni in un ambiente dove l’arrampicarsi lungo la catena di comando è lo sport nazionale e l’uso di sostanze dopanti (è un eufemismo) è la norma. Premi e promozioni seguono consorterie e risultati spot in spregio alle Leggi ed al buon senso. Obbedire agli ordini superiori (non sempre formalmente circolarizzati) senza curarsi di infrangere la Legge portava i dipendenti a promettere finanziamenti in cambio di acquisto di titoli che figurativamente avrebbero capitalizzato la Banca stessa. Obbligazioni subordinate vendute a cani e porci tanto, in ultima istanza, avrebbe pagato “pantalone”, come sta avvenendo nonostante il bail-in. Proporre finanziamenti a persone prive di garanzie solo perché “me lo ha detto il Capo”, il quale, poi, si sarebbe trincerato dietro “ma l’analisi spetta al proponente non all’organo deliberante”, era una prassi sconsiderata. Ed infine la strategia di lungo periodo. Più costi, meno ricavi. Si sono aperte migliaia di Filiali (più sportelli che pizzerie, si dirà in seguito) nel momento in cui andava prendendo quota la banca on line ed i tassi sprofondavano sotto zero. La bancarizzazione in Italia è tra le più basse d’Europa nonostante la possibilità di aprire conti SENZA SPESE, con operatività a distanza (telefonica o internet) mentre il ricorso al contante è una prassi dura a morire. Il rapporto CGIA di Mestre del 2015 ha dimostrato che l’uso del contante non è tanto a fini di evasione fiscale quanto a scarsa dimestichezza con la gestione finanziaria che per tradizione rurale e ricordo atavico dei mucchietti o delle buste dedicate, trova maggior favore della strumentazione informatica e della cultura bancaria. Ci sono voluti 20 anni per far digerire l’uso del bancomat, anche a dipendenti e pensionati, ce ne vorranno altrettanti per far aprire un conto corrente subito alla maggiore età, ma la prospettiva è quella anziché avere una banca ogni angolo per “spennare” un cliente sempre più reticente ed impoverito. Ed infine l’educazione finanziaria del personale bancario. Il consulente finanziario ha preso il posto del “fidaiolo”: il primo ti saprà spiegare per filo e per segno un derivato ma il secondo capiva dai movimenti del conto o dalla lettura del bilancio (con tutti i vari documenti analitici che sapeva richiedere) l’andamento dell’azienda. Nel momento della prima difficoltà indicava la strada per tentarne il superamento, ora l’abbassamento del rating (per cause più disparate) fa allarmare e si ricorre subito all’incaglio. Lo stesso allarmismo che ha colpito Banca Marche (una delle banche risolte che aveva una gran mole di conti deposito): la fuga dai depositi l’hanno portata al default. Al pari la fuga dagli affidamenti porta alle sofferenze. Togliere l’ombrello quando piove fa senz’altro bagnare ! Aggredire il debitore senza possibilità di soluzioni alternative che non il “tutto e subito”, fa scattare la corsa ad iscrivere ipoteche e pignoramenti che anziché tutelanti diventano controproducenti: non solo non c’è certezza di recupero ma si priva il soggetto delle pur minime risorse. Il collasso è assicurato! In altre occasioni ed in altre nazioni (Germania) la presenza di personale della Banca dentro i CdA delle aziende porta alla comprensione delle cause di difficoltà ed al loro superamento. Le partecipazioni alla vita delle aziende forse farebbe capire l’economia reale : ma è più complicato che vendere una obbligazione! La finanza è accattivante, ti risolve il problema immediato ma può scavare il baratro. L’accumulo di debiti porta al soffocamento (tanto c’è l’esdebitazione, più facile a dirsi che a farsi): la Banca guadagna una commissione immediata ma si è già prenotata la sofferenza. I Clienti plaudono alla finanza facile ma tardano ad accorgersi di esserne vittime. In fondo a questa news abbiamo riepilogato tutte le banche dati ove è possibile rinvenire i “cattivi pagatori” ed i modi e tempi di smaltimento delle segnalazioni. E’ opportuno che, periodicamente, si richieda la propria situazione sia per evitare errori ed anomalie pregiudizievoli che per avere cognizione del proprio “biglietto da visita finanziario”. CAPIRE LE AZIENDE E’ LA NOSTRA MISSION. AIUTARLE CON ADEGUATI STRUMENTI SIA NELL’ATTIVO (CREDITI) CHE NEL PASSIVO (FINANZIAMENTI E FORNITURE) E’ IL NOSTRO INTENTO. Pagano l’IVA ma hanno crediti su aziende fallite sui quali potrebbero tranquillamente emettere NOTE DI VARIAZIONE. Potrebbero recuperare crediti ma non hanno personale da dedicargli. Potrebbero garantire i propri fornitori ma hanno timore a proporre una operatività più tutelante per i terzi ma più vincolante per sé stessi. Potrebbero dimostrare di meritare credito (ALBO DEL BUON PAGATORE, TAGING DI LEGALITA’) ma evitano strade che non conoscono. La nostra mission è facilitare il lavoro delle imprese nell’amministrare il proprio attivo ed il proprio passivo, con particolare attenzione sia alla normativa vigente che alle attese future. SEGNALAZIONI "CATTIVI PAGATORI" Banche, finanziarie, società di leasing, società di factoring SIC C.R. CAI Sistemi Informazione Creditizia Centrale Rischi Bankit Centrale Allarme Interbancaria RICHIESTA FINANZIAMENTO 6 mesi 1^ informazione fino a 36 mesi indietro RIFIUTO o RINUNCIA 1 mese ACCORDATO qualsiasi importo pari o superiore a 30.000 euro morosita' 2 rate o 2 mesi, poi sanate 12 mesi dalla regolarizzazione SCONFINAMENTI morosità oltre 2 rate/mesi poi sanate 24 mesi dalla regolarizzazione SCONFINAMENTI morosità NON sanate 36 mesi SCONFINAMENTI dalla scadenza contratto o da ultimo aggiornamento superiori a 90 giorni passano a Sofferenze SOFFERENZE (dubbi esiti) qualsiasi importo Sofferenze estinte dal mese successivo, salvo 1^ informazione (36 mesi) 5 anni ASSEGNI IMPAGATI o PROTESTATI CARTE CREDITO RITIRATE Registro Informatico PROTESTI 5 anni CREDITIMPRESA SRL Milano, Via Cesare Lombroso, 54, 20137 – Tel. 02 54120317 – fax 02 55190727 Capitale sociale € 10.000,00 i.v.- Codice Fiscale e partita Iva: 07574310962- REA MI 1967991 mail: [email protected] pec: [email protected]