Sesto Calende Cenni storici
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Sesto Calende Cenni storici
Sesto Calende Cenni storici - Immagini di un tempo Contributi di storia locale ASSOCIAZIONE PRO SESTO CALENDE Contributi di storia locale Volume realizzato con il contributo del Comune di Sesto Calende In copertina: Stemma di Sesto Calende tratto da Ricerche spettanti Sesto Calende di A.G.Spinelli Edito da : Associazione Pro Sesto Calende Foto : Archivio Pro Sesto Calende Archivio Varalli di Sesto Calende Archivio Angelo Veronesi di Sesto Calende Si ringrazia per la collaborazione Mario Varalli . Realizzazione e stampa a cura del centro progettazioni Selgraph Cocquio Trevisago (VA) Questo è il quarto volume della collana " Strettamente Sestese " realizzato dalla associazione Pro Sesto Calende. Questa iniziativa vuole offrire, in sintesi, attraverso l'immagine fotografica, una storia di Sesto Calende che, partendo dagli albori della fotografia, in un arco di tempo in cui si sono avvicendati episodi lieti e tristi, con scorci più o meno mutati del luogo, giunge intorno agli anni '20. Non indifferente è stato lo sforzo per reperire il materiale fotografico per realizzare questo volume. Basti pensare a quanto poco diffuso e non alla portata di tutti fosse l'uso della macchina fotografica. Un grato ricordo è dovuto al nostro concittadino Giovanni Pietro Bogni (1852 - 1941) che ci ha lasciato una rilevante e copiosa documentazione fotografica. Cosi pure rinnoviamo la memoria degli storici sestesi Cornelio Bruscherini, Cesare Tamborini ed Elso Varalli, dalle cui opere abbiamo tratto le notizie a corredo delle foto. La vicenda fotografica, sarà consultabile attraverso il pulsante Strettamente Sestese sul sito "www.prosestocalende.it." Ci auguriamo che questo volume sia a tutti gradito, in quanto servirà ad offrire un termine di paragone e di confronto con il presente ed a conoscere vicende e immagini inedite. Associazione Pro Sesto Calende Cenni storici - Immagini di un tempo Giovanni Pietro Bogni 1852 - 1941 Originari di Varano Borghi, i Bogni svolgevano la loro attività nel settore ittico sia come pescatori che come commercianti, ma il lago di Comabbio era troppo piccolo e l'attrazione del lago Maggiore fu tale da convincerli, nel 1815, a trasferirsi a Sesto Calende. Pietro Silvestro, padre di Giovanni Pietro, gestiva le riserve di pesca di Castelletto sopra Ticino, di Sesto Calende e di Lisanza, di proprietà dei marchesi Visconti d'Aragona. A Lisanza venne eletto consigliere comunale il 16 gennaio 1860 e restò in carica per 42 anni, ricoprendo anche il ruolo di sindaco per nove anni. Nel 1850 sposò la sestese Teresa Viganotti e, nonostante i suoi oneri professionali e amministrativi, in 17 anni la sua famiglia si accrebbe in seguito alla nascita di sei maschi, nessuno dei quali seguì però l'attività del padre. Infatti Ernesto e Pietro Francesco si impegnarono nella tessitura creata in località Colombera, Malachia, laureato in ingegneria, divenne un brillante progettista mentre Francesco Saverio ed Enrico morirono ancora fanciulli. Giovanni Pietro, sposo nel 1891 all'angerese Carolina Bardelli, non fu fortunato con la prole: perse due femmine in tenerissima età, e dei quattro maschi il più longevo fu Alberto deceduto a soli vent'anni. Contrariamente all'intensa vita pubblica del padre, l'unico contatto di Giovanni Pietro con l'amministrazione comunale di Sesto Calende si concretizzò alla fine del 1900 per motivi professionali: essendo infatti concessionario dell'erogazione dell'illuminazione elettrica, stipulò un contratto decennale per 1000 lire annue con l'obbligo di installare la rete di illuminazione al servizio di 25 lampade a incandescenza da16 e 3 da 25 candele. Il 15 febbraio 1911 per i suoi meriti industriali Bogni era stato insignito della croce di cavaliere della Corona d'Italia. Fotografo dilettante, in trent'anni di passione, ha scattato immagini che, oltre ad avere un rilevante significato come documenti storici della vita di una comunità in continua evoluzione, evidenziano una sensibilità artistica non comune. Cenni storici - Immagini di un tempo SOMMARIO Breve storia di Sesto Calende 1 La strada del Sempione 4 La navigazione fluviale 6 Battello Verbano 10 Garibaldi a Sesto Calende 20 La ferrovia a tiro di cavalli 22 Ferrovia da Milano a Sesto Calende 30 Convento delle Suore Orsoline dell’Unione romana 40 Aziende storiche 42 Processioni 56 Regate 1902 58 Chiesa nuova di S. Bernardino 60 50° anniversario sbarco Garibaldi 66 Cenni storici - Immagini di un tempo Sesto Calende a cavallo tra due secoli Le fotografie riprodotte nel volume sono opera di Giovanni Bogni, il primo sestese a praticare l'arte fotografica. "Dilettante", così veniva una volta definito il fotografo amatoriale, Bogni ha documentato il paesaggio e la vita sestese con foto caratterizzate da vera professionalità e da non comune senso artistico. La passione dello scatto lo ha accompagnato per lunghi anni, che non possiamo esattamente quantificare, avendo a disposizione solo una parte della sua produzione, dal 1889 al 1916. Bogni fu pioniere, oltre che della fotografia, anche dello sport, essendo stato il secondo sestese a montare in sella alla bicicletta. Senza contare poi il suo pionierismo imprenditoriale, infatti impiantò un'officina elettrica con la quale erogò l'illuminazione pubblica e privata a Sesto e per i suoi meriti industriali fu insignito del cavalierato della corona d'Italia. Il paese visto da Bogni attraverso l'obiettivo, e da noi sulle pagine che seguono, è quello dell'ultimo decennio dell'Ottocento e del primo del Novecento. Sesto nel periodo umbertino e giolittiano è un importante comune del circondario di Gallarate, a economia agricola e industriale, che conta quattromila abitanti. Le terre sono di quasi esclusiva proprietà dell'Ospedale Maggiore di Milano che dispone di settemilacinquecento pertiche con quindici cascine, abitate da sessantasei famiglie. Fortunato Consonno possiede milleottocento pertiche a Oriano e mille la famiglia Bassetti a Loca e Incasale. Si può stimare in più di seicento il numero dei Sestesi impegnati nel settore primario. Dalla coltivazione della campagna si ricava segale, granoturco, miglio, avena, fieno, uva nostrana e americana. E' molto diffusa la gelsicoltura e la bachicoltura e presente pure la zootecnia, con 550-700 bovini. L'industria nasce nel 1813, con l'apertura della vetreria Rossini a Sant'Anna. Il settore del vetro (vetreria di Sant'Anna e Vetreria Operaia Federale) e del suo indotto (fabbricazione coni di paglia per bottiglie e rivestizione damigiane) è prevalente, passando dai 127 addetti del 1890 ai 631 del 1911 (I censimento industriale). Al secondo posto troviamo il settore tessile (tessitura meccanica del cotone, filatura e torcitura della seta) che passa da 185 a 105 addetti. Complessivamente, nel periodo considerato, il totale dei lavoratori dell'industria cresce da 349 a 811, cioè dall'8,75% al 20% della popolazione residente. Il paese è poi dotato di una soddisfacente rete commerciale e di servizi. Nel 1895 abbiamo ben 9 barcaioli, 10 sensali di bestiame e 5 suonatori di organetto e fisarmonica. Dall'elenco dei 133 utenti di pesi e misure per l'anno 1906 apprendiamo che Sesto ha banca, posta, 2 rivendite di sale e tabacchi, farmacia, 4 alberghi, 30 osti-liquoristi, 4 caffettieri, 4 lavoranti il cuoio, 9 mugnai, 7 prestinai, 6 pizzicagnoli, 12 fruttivendoli e 7 merciai. Il Comune assicura ai piccoli concittadini l'assolvimento dell'obbligo scolasti- 1 Cenni storici - Immagini di un tempo co, ovviamente secondo gli standard dell'epoca. I maestri sono dipendenti comunali e, nell'anno scolastico 1891-92, nel capoluogo ci sono le tre classi elementari maschili, mentre la sezione femminile ha la I classe e una pluriclasse di II e III; nella frazione di Oriano c'è una pluriclasse mista. Nell'anno '97-98 viene aggiunta, nel capoluogo, la pluriclasse di IV e V maschile. La dispersione scolastica è molto forte, nel '93-94 gli scolari iscritti alla I maschile sono 117, ma solo in 53 sostengono l'esame di fine anno, con 12 bocciature. Le aule sono molto affollate, infatti nel 1904-05 la I maschile della maestra Enrichetta Gemmi, su 107 iscritti, ha ben 95 frequentanti, in un'aula che misura m 8,50 x 7,80! Dal verbale degli esami sostenuti nell'01 emerge che la I maschile ha banchi "pessimi" e la II "scomodi". Nel '06-07 la I maschile della maestra Gnemmi e la II della maestra Maria Estran sono disturbate dai rumori della strada; la pluriclasse mista di Oriano della maestra Antonia Lorenzini è invece disturbata da una cascata d'acqua. La religione è insegnamento facoltativo, impartito solo su specifica richiesta dei genitori; la classe più laica, nel '07-08, è la pluriclasse mista di Oriano dove i non richiedenti sono ben il 52%, la più religiosa è la I femminile con solo 14% di non richiedenti. L'azienda comunale è molto più semplice, i dipendenti sono in numero minore e con mansioni in parte diverse da oggi. La pianta organica del 1897 prevede tredici posti di lavoro. Oltre a cinque insegnanti elementari, negli uffici c'è il segretario comunale (Luigi Riganti, assunto nel '76, presterà servizio a Sesto e nel comune di Lisanza per 56 anni), uno scritturale (Francesco Zamperini) e un cursore (corrispondente a un odierno messo notificatore, Giuseppe Moroni). Il servizio sanitario è assicurato da un medico (Alberto Giovanardi) e da una levatrice (Marietta Berrini, in servizio dal 1876 al 1934 , ben 59 anni!). Nel settore spirituale operano due sacristi (Antonio De Bernardi a Sesto e Gerolamo Bassetti a Oriano) e l'estremo servizio è prestato dal seppellitore (Alessandro Azzusi). Nel 1903 la pianta organica aumenta a quindici dipendenti, gli insegnanti diventano otto, spariscono le figure dei sacristi e viene aggiunta l'importante mansione del veterinario. A fine Ottocento sono maturi i tempi perché Sesto abbia un'adeguata sede comunale. Allora uffici comunali e scuole erano collocati nell'ex chiesa di San Rocco, immobile tuttora esistente in piazza 25 Aprile, trasformato in civile abitazione. La chiesa era divisa in quattro locali, insufficienti per la doppia funzione, per cui il Comune acquistava, nel 1880, aggiudicandosi un esperimento d'asta, indetto dal luogo pio di Santa Corona, il "caseggiato già ad uso di osteria all'insegna del Pozzo sito nel Comune di Sesto Calende all'anagrafico n. 64 con annesso orto, caserma, zerbo e casa colonica per un totale di pertiche 2,58". Nell'82 il Comune vendeva l'ex chiesa di San Rocco e nell'84 demoliva parte della casa del Pozzo. Aule scolastiche sono costruite nel 1886 e nel 1907. Nel '28 sarà realizzata la palestra e nel '30 completato l'edificio, dando così al palazzo comunale l'aspetto attuale. 2 Cenni storici - Immagini di un tempo Il 31 dicembre del 1900, con l'accensione di ventidue lampade da sedici candele, inizia il servizio di illuminazione pubblica elettrica, in sostituzione di quella a petrolio, gestito da Giovanni Bogni. L'elettrificazione è il simbolo del nuovo secolo, che si pensava della modernità, del progresso tecnico-scientifico e della civiltà. Sesto Calende - Il suo stemma Nel 1900 il sindaco cav. Paolo Bassetti adottava come stemma ufficiale del comune di Sesto Calende il dado sormontato dal compasso. Le prime tracce certe dello stemma del comune, le troviamo in un affresco, raffigurante la Madonna con il bambino, ubicato in piazza Garibaldi. Compare, infatti, nel cartiglio sottostante l'affresco, la frase: "Hoc opus fecit fieri Antonius Veralus, die 13 martii 1564" E' opportuno trascrivere quanto scrive A.G. Spinelli nel suo volume "Ricerche spettanti Sesto Calende" Milano 1880: "In questo secolo (XVI) il comune si valeva per proprio emblema del Compasso e la tradizione viva lo ricorda. Che se pensiamo che allora, appunto come nel buon secolo, il compasso volgarmente fosse detto Sesto, che in linguaggio figurativo significa precisione e rettitudine,e se di più osserviamo alla consonanza fonica col nome Sesto, troveremo che la voce pubblica è attendibilissima. Era di moda avere lo stemma : i Sestini ne scelsero uno che, se non calzava storicamente al borgo, riusciva però facile e moralmente elevato. A persuadere maggiormente che la tradizione è giusta, si osservi nel campanile di S. Bernardino, sotto la parola COMUNITAS, scritta in forma assai vecchia, il compasso che vi è scolpito, il quale trovasi ripetuto non solo sopra le pietre chiudenti le tombe del comune nell'Abbazia di S. Donato, ma anche sotto di una bella immagine di Nostra Donna, guasta da recenti ristauri, che Antonius Veralus fece dipingere nel 1564 sulla piazza di Sesto." Non risulta in quale periodo sia stato aggiunto il “DADO", comunque è certo che ciò avvenne prima del 1564. 3 Cenni storici - Immagini di un tempo La strada del Sempione La strada del Sempione deve le sue origini ad un'epoca remota, a quando l'impero romano occupava i territori su cui si snoda tutt'ora. Tale strada subì naturalmente cambiamenti, fu ideata e costruita al fine di facilitare gli scambi commerciali e di comunicazione tra la pianura meglio dotata di percorsi e vie e le montagne ossolane a cui si poteva giungere solo attraverso impervi sentieri e mulattiere. I coraggiosi viandanti che, d'inverno, si avventuravano in itinerari più o meno difficoltosi, si imbattevano inesorabilmente nella non semplice avventura di valicare il passo del Sempione, per lunghi mesi impraticabile a causa di abbondanti nevicate. Tale situazione preoccupò profondamente Napoleone che, resosi conto degli insormontabili problemi a cui le sue armate andavano incontro per giungere in territorio italiano, impartì l'ordine di costruire tre strade d'accesso al nostro Paese e precisamente: la strada del Monginevro, del Mocenisio e, appunto, la strada del Sempione. La strada del Sempione, da Briga a Domodossola, lunga 62 Km. e larga 8 metri, fu costruita in soli cinque anni, cercando di sfruttare la strada che già esisteva, ma ormai quasi in disuso: il primo colpo di piccone fu dato ufficialmente il 26 marzo 1801. L'impero napoleonico, dotato di risorse finanziarie e di personale altamente specializzato, ideò e costruì dunque un'opera gigantesca. Per la realizzazione della strada da Briga a Domodossola fu preventivata una spesa complessiva di 7.586,102 franchi. Mentre la spesa globale per la realizzazione del " Sempione " e la ristrutturazione dei tratti già esistenti dal lago Lemano a Sesto Calende fu di franchi 12.116.000. Finalmente giunse il giorno dell'inaugurazione - 9 ottobre 1805- il sospirato giorno del trionfo dell'Imperatore che si accingeva a percorrere la via "Imperiale". Conseguenza della costruzione di un'arteria così importante fu naturalmente il fiorire delle comunicazioni internazionali da cui trasse vantaggio tutta la zona del Verbano e dell'Ossola. Nacquero così costanti servizi di diligenza tra Milano, Sesto Calende e il Sempione. La strada imperiale terminava infatti a Milano, dove Napoleone volle vedere ultimata la sua opera commissionando l'Arco di Trionfo, punto 4 Cenni storici - Immagini di un tempo di arrivo della strada del Sempione. Conseguenza di tutto quanto detto fu che, in breve, la nuova strada divenne il luogo di accesso preferito per entrare in Italia. Era infatti una strada percorribile con qualsiasi evento atmosferico, dotata di comodità per i turisti amanti dei viaggi su comode carrozze. Era inoltre la più comoda e breve via che da Parigi portava a Milano, punto da cui ci si poteva addentrare verso altre mete più o meno lontane. Infine, nel 1825, l'Amministrazione delle Poste Svizzere si servì del passo del Sempione per istituire un pubblico servizio postale collegando Losanna a Milano. Il porto natante di Sesto Calende con il traghetto, da una stampa del 1840. Servì al passaggio attraverso il Ticino, di merci e passeggeri, transitanti la strada del Sempione. L'attività di passaggio terminò nel 1882 con l'entrata in servizio del ponte. 5 Cenni storici - Immagini di un tempo La navigazione fluviale La navigazione sul Lago e sul Ticino fu, nel passato, estremamente intensa, il traffico del naviglio per il trasporto delle merci e delle persone era il mezzo più rapido ed economico data l'assenza quasi assoluta di strade carrabili e sicure. I barconi che navigavano nel basso Verbano e sul Ticino avevano una portata di circa quaranta tonnellate, erano lunghe metri 24 e larghe 4,55 metri. Questi tipici barconi neri a fondo piatto venivano costruiti anche a Sesto Calende, fino al 1915, in un cantiere sito in Piazzale Cesare da Sesto antistante il Municipio. La navigazione di questi barconi non era facile, lungo le rapide del Ticino ed i bassi fondali del Po. I piloti che li guidavano dovevano conoscere minutamente le condizioni del letto del fiume per trovarvi i canali navigabili. Questi provetti barcaioli erano chiamati, anche a Sesto Calende, con il tipico nome veneto di "paroni". I cavalli necessari per il traino dei barconi al ritorno, controcorrente, venivano imbarcati su un barcone del convoglio, sul quale era pure sistemata la modesta cucina e la cambusa. Il tempo di percorrenza di andata, verso Milano, da Sesto Calende a Tornavento era di circa novanta minuti, mentre da Tornavento a Milano otto o nove ore. 6 Cenni storici - Immagini di un tempo Al ritorno da Milano a Tornavento, prima della costruzione della strada alzaia lungo il Naviglio (1824 - 1844), si impiegavano quindici giorni con venticinque cavalli e altrettanti garzoni per convoglio di cinque o sei barconi. Con la costruzione dell'alzaia, solo tre giorni e la metà dei cavalli. Da Tornavento a Sesto Calende, per sole18 miglia, ma vincendo le rapide già ricordate, si impiegava da una a due settimane, dovendosi staccare le barche e farle avanzare a una a una, spesso portando parte dei cavalli sulla sponda opposta per combinare in modo opportuno la trazione. Sembra che, nei primi anni dell'ottocento, i barconi che percorrevano il Ticino erano circa 5000. Certo è che da Sesto Calende, nei secolo XVII-XVIII.XIX transitavano i barconi con i marmi per la Fabbrica del Duomo di Milano, di Pavia, di San Fedele di Milano, del Palazzo Ducale di Piacenza e, ogni anno, altri 140 barconi di pietre varie. Pietro Morigia ( 1525-1604 ), nella sua "Historia della nobiltà e degne qualità del Lago Maggiore" - Milano 1603- ci fornisce un interessante spaccato delle merci che transitavano per il porto di Sesto Calende. Queste notizie, data la quantità di materiale controllato tratto dai registri dell' "ufficio di gabella " ci permettono di avere un'idea dell'importanza del porto di Sesto Calende: "venivano condotte da diverse parti del lago meglio di 16mila grosse libbre di pesce fresco; più colli 368 di pesce salato; circa 7 mila capi di bestiami senza contare quelli che vi erano condotti per terra; 134,545 grosse libbre di formaggio; 46,877 di butirro (burro n.d.a.); 56,862 brente di vino; 115 zattere di borre; circa mille navi di legna da fuoco o d'opera, e carbone; 85,200 quintali di calce; 134,580 tra grosse e minute pelli; 96,00 foderi di spada, con aste e lance; 15 barili di cristallo di monte, oltre una grande quantità di selvaggiume e diversi industriali prodotti, come candele, vasellame, carta, coperte di lana. trecce di paglia e cappelli, ecc., e più centinaia di navi cariche di sassi e marmi". Fino al 1868, poco a monte dell'attuale ponte presso una apposita costruzione, avveniva l'esazione del dazio sulla sosta ed il passaggio dei barconi. 7 Cenni storici - Immagini di un tempo 17-9-1890 Cantiere dove avveniva la costruzione dei tipici barconi neri a fondo piatto 8 9 1-12-1889 Sesto Calende sotto la neve Cenni storici - Immagini di un tempo Battello a vapore "VERBANO" La navigazione sul lago Maggiore e fiume Ticino risale alla più remota antichità. Molto intenso fu il traffico nel periodo romano e nel medioevo. Con l'avvento della macchina a vapore, si pensò di sfruttare la nuova tecnologia per rendere più rapido il servizio sul lago. Due imprese associate, Sardo - Ticinese di Torino e Lombarda di Milano, con il comune obiettivo della navigazione sul lago Maggiore chiesero ai relativi governi, Austria, Piemonte e Svizzera, le necessarie concessioni al servizio con battello a vapore, tra Sesto Calende e Magadino, con imbarchi intermedi nelle varie località del Verbano, di passeggeri e merci. Il "Verbano" fu costruito a Locarno (Svizzera) nell'inverno del 1825 e varato il 15 febbraio 1826, era lungo 92 piedi inglesi, largo 16 piedi e le murate misuravano circa 7 piedi. 10 Cenni storici - Immagini di un tempo Il battello, sorprendente novità per quei tempi, era spinto da ruote laterali mosse da una macchina a vapore, già utilizzata sul battello Eridano, che sviluppava una forza di 16 H.P. Questa moderna caldaia a vapore costruita a Birmingham dalle officine Boulton Watt venne installata sul natante battezzato Eridano, prodotto, nel cantiere la Foce a Genova. Il battello Eridano, trasportato a Venezia, inizia il primo viaggio del regolare servizio Venezia - Pavia nel 1820. Il 23 marzo 1821 cessa il servizio a causa della situazione politica venutasi a creare nel Lombardo - Veneto. La società Sardo -Ticinese nell'agosto del 1825 acquistò la macchina a vapore dell'Eridano, la trasportò a Locarno per l'installazione sul natante "Verbano". Il 1° maggio 1826 ebbero inizio le p artenze del battello a vapore da Sesto Calende a Magadino. Questo battello era molto bello nell'aspetto esteriore e curato negli allestimenti di bordo. Nelle località bagnate dal lago sorgevano caffè e alberghi, a Sesto Calende faceva mostra di sé il "Grande Albergo della Posta". Il battello era molto veloce, percorreva le circa 72 miglia da Sesto Calende a Magadino allungate dalle traverse sui porti d'imbarco in circa 6 ore, compreso il tempo per l'imbarco dei passeggeri e delle merci. Per non sospendere le corse nelle giornate di nebbia, la nave era dotata di bussola controllata da uno specialista appositamente addestrato. L'arrivo della ferrovia a Sesto Calende - 1865 - rese necessario aumentare il numero dei battelli causa l'aumento dei passeggeri e delle merci. Il servizio sino a Sesto Calende terminò nel settembre del 1868 con la costruzione del ponte in legno sul Ticino che permise l'allacciamento ferroviario di Sesto Calende con Arona. Sul Verbano la navigazione continuò e fu gradualmente incrementata: nel 1870 erano in servizio 6 battelli. Il 4 maggio 1913 venne ripristinato il collegamento in battello tra Sesto Calende e Arona con natanti speciali, più bassi, tali da consentire il passaggio sotto il ponte in ferro - 1882-. Il collegamento fu definitivamente sospeso il 23 marzo 1916. 11 Cenni storici - Immagini di un tempo La tavola illustra il battello a vapore " Verbano " e la sua macchina, già utilizzata sul battello Eridano. 12 Cenni storici -Immagini di un tempo 13 Cenni storici - Immagini di un tempo Il 12 settembre 1828 il Re di Sardegna Carlo Felice, con l'augusta consorte Maria Cristina di Sicilia, visita il lago Maggiore. Per l'occasione vengono annunciate corse straordinarie del battello " Verbano ". 14 Cenni storici - Immagini di un tempo Carta corografica del lago Maggiore con il tracciato della rotta da tenersi in caso di nebbia. Battello "Verbano" a propulsione mista, a vela ed a vapore, varato il 15 febbraio 1826 a Magadino. 15 Cenni storici - Immagini di un tempo Orario del battello a vapore " Verbano " pubblicato nell'opera "Un viaggio sul lago Maggiore" del notaio Francesco Medoni - Lugano 1838. 16 Cenni storici - Immagini di un tempo Con l’inizio del regolare servizio di navigazione sul Lago Maggiore, la Direzione delle Poste istituì una diligenza celere da Milano a Sesto Calende che compiva il percorso in sole quattro ore. Questo servizio permetteva ai passeggeri di compiere l'intero percorso lacuale e terrestre fino a Milano in dieci, undici ore. 17 Cenni storici - Immagini di un tempo 01-10-1889 Albergo della Posta 1914 Battello Novara in servizio dal 4 maggio 18 Cenni storici - Immagini di un tempo 19 Cenni storici - Immagini di un tempo Giuseppe Garibaldi a Sesto Calende La campagna del 1859, nella parte che interessa la "guerra per bande", trova Sesto Calende protagonista designata dagli eventi. Alle ore 23 del 22 maggio 1859 i Cacciatori delle Alpi giungono a Castelletto Ticino dopo una lunga marcia effettuata sotto una pioggia insistente. Trovano quartiere nel parco del castello Visconti e le otto compagnie del 2° Reggimento, circa 1200 uomini, a mezzanotte vengono tra ghettate a Sesto Calende con 16 barconi procurati da Biagio Viganotti, malgrado le severe requisizioni operate dalle forze austriache di frontiera. La corrente del fiume e l'eccessivo carico determinano un approdo disordinato in località Melissa ma i Cacciatori delle Alpi subito si organizzano e marciando su tre direttrici si dirigono su Sesto Calende. La luna splende e favorisce l'avvicinamento al paese; alle ore 1 del 23 maggio 1859 la 3° Comp agnia del 2° Reggimento garibaldino, comandata dal capitano Carlo De Cristoforis, occupa la caserma ed i punti chiave catturando 12 doganieri, 40 gendarmi, il commissario di finanza e l'impiegato del telegrafo, senza sparare un sol colpo di fucile. Dopo un primo momento di prudente smarrimento e di sorpresa, la gente scende in piazza ed i barcaioli, con la gomena, ripristinano il traghetto con la sponda piemontese. Entro le ore 6 del mattino del 23 maggio 1859 anche il 1° ed il 3° Reggimento dei Cacciatori delle Alpi, con armi e bagagli,passano a Sesto Calende, sull'agognata sponda lombarda. Si tratta di circa 3200 uomini che credono nel loro " Capo " ed hanno iniziato la grande avventura che avrà come tappa le vittorie di Varese e S. Fermo e come conclusione un peso determinante per la pace di Villafranca. A Sesto Calende, nella storica giornata del 23 maggio 1859, il gen. Giuseppe Garibaldi detta il famoso proclama: " Lombardi, voi siete chiamati a nuova vita e dovete rispondere alla chiamata come risposero i padri vostri in Pontida ed in Legnano. Il nemico è lo stesso, atroce, assassino depredatore. I fratelli vostri di ogni provincia hanno giurato di vincere o morire con voi……". 20 Cenni storici - Immagini di un tempo 1859 Arrivo dei garibaldini in piazza Garibaldi 21 Cenni storici - Immagini di un tempo Ferrovia a tiro di cavalli da Tornavento a Sesto Calende Il 18 marzo 1850 Francesco Besozzi costituiva la "Società Anonima della Strada Ferrata da Tornavento a Sesto Calende". Essa possedeva un capitale sociale di 1.500.000 lire austriache, suddiviso in 1500 azioni di L. 1000 cadauna, 300 azioni erano di proprietà dello stesso Besozzi. Questa ferrovia trainata dalla forza dei cavalli, lungo il percorso da Tornavento a Sesto Calende di circa 18 Km., aveva la finalità di velocizzare il rimorchio delle barche che, dal basso Ticino e dal naviglio Grande, facevano ritorno a Sesto Calende. Il percorso era di quindici giorni circa, mentre tale progetto preventivava quattro giorni. Il progetto fu affidato all'ingegner Giacomo Bermani, ma ad esso furono apportate modifiche dall'ingegner De Simoni. I lavori di costruzione iniziarono nel 1856 e ultimarono nel 1857. La linea entrò in funzione nel 1857 e restò attiva sino al 1865. Di questa ferrovia si segnalano alcune opere di valore tecnico, come il bacino per il carico delle barche a Tornavento e il piano inclinato che, con pendenza del 12,50% e tramite una fune metallica, permetteva la discesa delle barche dalla località detta dei Groppetti al bacino della stazione di Sesto Calende , in località Resiga. 22 Cenni storici - Immagini di un tempo Qui i carri con le barche arrivavano su un terrapieno a 20 m. di altezza dal pelo dell'acqua. Le barche venivano deposte su una piattaforma ascensore , regolata da contrappesi giranti su carrucole. Essa agiva verticalmente immergendosi nell'acqua fino a far galleggiare le barche. La piattaforma mobile, opera veramente gigantesca ed unica in Europa di questo genere, era lunga 30 metri con muraglioni di sostegno larghi oltre un metro e cinquanta. Nel 1865, dopo soli sette anni di servizio, la Società per la Ferrovia a Tiro di cavalli fallì. Il colpo decisivo fu inferto dalle Ferrovie Arona-Novara e SestoMilano che assunsero il trasporto delle merci provenienti dal lago Maggiore riducendo sensibilmente il movimento della navigazione sul Ticino. Va ricordato Carlo Cattaneo, storico, patriota e uomo politico 18011869, allievo di G.D.Romagnosi e, come lui, economista e giurista. Considerato teorico del federalismo, ostile all'unità cavouriana, futura guida militare e politica a capo del Consiglio di guerra, allo scoppio dell'insurrezione del marzo 1848 (cinque giornate di Milano). Nel 1841 aveva già progettato, per il trasporto tra Tornavento e Sesto Calende, una ferrovia per il rimorchio via terra. Di questa Impresa il Cattaneo fu grande patrocinatore presso autorità e privati. 23 Cenni storici - Immagini di un tempo Certificato interinale per austriache £. 1000 Concambiato con Cartella d'azione fruttante l'interesse del cinque per cento all'anno, dal giorno dell'attivazione della Strada ferrata da Tornavento a Sesto Calende. 24 Cenni storici - Immagini di un tempo Azione di austriache £ 1000. 25 Cenni storici - Immagini di un tempo 26 Cenni storici - Immagini di un tempo 27 Cenni storici - Immagini di un tempo 28 Cenni storici - Immagini di un tempo 27-3-1916 Stazione e bacino di carico della ferrovia a tiro di cavalli a Sesto Calende 29 Cenni storici - Immagini di un tempo La ferrovia da Milano a Sesto Calende La ferrovia proveniente da Milano fu costruita in diverse riprese: un primo tronco fino a Rho, di Km. 14, e che serviva per le comunicazioni verso Torino, fu attivato il 18 ottobre 1858, una seconda tratta da Rho a Gallarate, di Km. 27, iniziò il suo servizio due anni dopo: il 20 dicembre 1860. La ferrovia verso Sesto (Km. 17) appena fuori della Gallarate di allora, passava con un ponte sull'Arno e con un cavalcavia sopra la strada varesina, affrontando poi l'altipiano di Crenna con una pendenza del 9 ‰ e arrivando a Somma su un piazzale creato artificialmente. La linea valica, dopo breve tratto in trincea, il torrente Strona con una opera d'arte imponente per quei tempi; il viadotto, composto da un arco maggiore di metri sedici e da otto minori di metri nove, ha una lunghezza complessiva di 105 metri e raggiunge una altezza massima di metri diciotto. Dopo Vergiate la strada ferrata si abbassa in una trincea profonda circa quindici metri, attraversando poi il colle con una galleria di 365 metri, opera che, data la natura del terreno e per i mezzi tecnici di cui in quei tempi si disponeva, presentò qualche difficoltà e costò la rilevante cifra di seicentomila lire. Nella tratta da Vergiate a Sesto si ha una pendenza quasi costante dell'undici per mille, il che rendeva difficile il transito ai grossi treni, specialmente durante la stagione invernale, data la limitata potenza delle locomotive, ragione per cui molte volte se ne richiedeva l'impiego di due, una in testa e l'altra in coda del convoglio. L'inconveniente venne gradatamente eliminato aumentando la potenza delle locomotive e specialmente ora con la trazione elettrica. Il tronco di ferrovia in direzione di Sesto venne costruito e gestito (come per le tratte precedenti e quella verso Varese) dalla Società delle Ferrovie dell'Alta Italia. Iniziato nell'aprile 1863, terminato 24 mesi dopo, fu aperto al traffico per i viaggiatori col giorno 21 luglio 1865 con tre coppie di treni giornalieri che coprivano l'intero percorso da Milano a Sesto e viceversa in due ore e mezza. Da Gallarate a Sesto si impiegavano invece 50-60 minuti, con sosta a Somma e Vergiate, non esistendo ancora la fermata di Casorate. Il treno arrivava a Sesto in una stazione provvisoria di legno (quella 30 Cenni storici - Immagini di un tempo attuale in muratura fu eretta nel 1882 in occasione della attivazione della linea Novara-Pino) posta su un terrapieno alto circa otto metri, terrapieno che si dovette costruire allo scopo di predisporre la prosecuzione della ferrovia fino ad Arona, mediante attraversamento del fiume Ticino sopra un ponte provvisorio di legno che fu inaugurato nel 1868. Per dare una idea dell'importanza dell'arrivo del treno a Sesto, che veniva in tal modo ad essere la stazione terminale del traffico sul Lago Maggiore, basti rilevare che nel 1866 vi vennero registrati 23.176 viaggiatori in partenza e 26.556 in arrivo, mentre a Gallarate, città con una importanza ed una popolazione molto maggiore, vi fu un movimento di 24.137 passeggeri in partenza e 25.153 in arrivo. Il minor traffico verificatosi in questa città poteva in parte essere giustificato dalla concorrenza allora esercitata dal servizio privato di diligenze che quotidianamente facevano il percorso da Gallarate e Legnano a Milano e viceversa e che sottraevano alla ferrovia ottomila passeggeri all'anno. La tratta da Gallarate a Varese, la cui costruzione non incontrò serie difficoltà, e della lunghezza di Km. 19 fu messa in attività, secondo le notizie ufficiali, il 26 settembre 1865. Dall'orario ferroviario di quell'anno risulta però che già nel mese di luglio le due città erano collegate da tre coppie di treni che coprivano la distanza in 40 minuti. Dalle statistiche contemporanee si rileva che la ferrovia Gallarate Varese registrò un movimento di 41.007 viaggiatori nel 1865. Anche qui giocò molto la concorrenza mossa alla ferrovia dalle diligenze che trasportavano da Varese a Milano le persone ad un prezzo molto tenue (due lire) senza esigere nulla per i bagagli ed accordando riduzioni a quei braccianti, muratori, scalpellini ecc., che si recavano a Milano per lavoro. Dati i vantaggi accordati al pubblico il numero delle persone che si avvalevano di questo antico mezzo di locomozione era valutato in circa ventimila, tanto più che era assicurato loro il ritorno in giornata. Nel 1866 contro le L. 524.774 introitate per l'intera fratta Rho-Lago Maggiore di Km. 44, la diramazione da Gallarate per Varese diede un incasso di L. 124.413, mentre la percorrenza dei treni fu rispettivamente di Km. 105.834 e di Km. 41.610. L'anno seguente i viaggiatori furono 139.804 tra Rho e Sesto e 57.050 sulla diramazione per Varese. 31 Cenni storici - Immagini di un tempo 1868 Ponte provvisorio in legno Ponte costruito in larice del Tirolo e ricoperto da tettoia con tegole nel tratto medio di 180 m. Era un ponte simile a quello di Lucerna, costruito sotto la direzione degli ingegneri Richard e Beltrami. Aveva una lunghezza totale di m. 270,10. 32 Cenni storici - Immagini di un tempo Pianta stazione provvisoria in legno in funzione dal giorno 21 luglio 1865 con l'entrata in servizio della linea ferrata Milano - Sesto Calende. 33 Cenni storici - Immagini di un tempo Pianta seconda stazione 34 Cenni storici - Immagini di un tempo Seconda stazione in costruzione 22-03-1891 Primo ponte in ferro 35 36 3-10-1890 Stazione entrata in funzione il 18 novembre 1882 con l’inaugurazione della linea Novara - Pino. Cenni storici - Immagini di un tempo 24-08-1890 Stazione di Sesto Calende 1900 Piazzale Stazione 37 Cenni storici - Immagini di un tempo Scontro ferroviario La sera del 15 ottobre 1910 il treno merci n. 5825 giungeva a Vergiate proveniente da Arona. Alla partenza per Somma Lombardo dal convoglio si staccavano 18 vagoni. Questi, quasi subito, iniziavano la loro corsa a ritroso a causa della forte pendenza 11‰, entravano nella stazione di Sesto Calende cozzando contro la locomotiva del treno merci n° 5823 creando un cumu lo di rottami alto otto metri. Dal treno investitore venivano estratti due feriti gravi, uno dei quali L. Ceresano - trasportato all'Ospedale di Novara, morì in seguito alle ferite riportate. Il macchinista del treno investito, F. Cattaneo, restò stritolato. Dall'indagine si accertò un danno di oltre 500.000 lire al materiale rotabile. 38 Cenni storici - Immagini di un tempo 39 Cenni storici - Immagini di un tempo Convento delle Suore Orsoline dell’Unione romana Carlo Sammartino, sacerdote coadiutore dell'Abbazia di S. Donato, si rese benemerito erigendo un Istituto di Educazione gratuito per le fanciulle di Sesto Calende che, prive di mezzi economici, avessero avuto a cuore la propria istruzione. Con elemosine, questue e con l'aiuto di poveri contadini che gratuitamente conducevano il materiale necessario, pose la prima pietra nel mese di maggio del 1855. Don Carlo sentì il bisogno di affidare ad un ordine religioso la continuazione del suo disegno. Cedette, nel settembre del 1857, l'istituto alle monache Orsoline Claustrali di via Vetere in Milano. Nel 1858 le alunne furono quasi 150. Nel 1860 questo istituto veniva canonicamente eretto a monastero. Don Carlo morì il 15 dicembre 1859, a soli 37 anni, colpito da tisi polmonare. 40 Cenni storici - Immagini di un tempo 23-7-1891 Il convento delle suore Orsoline dell’Unione romana, fondato da don Carlo Sammartino nel 1855 e dedicato all’insegnamento femminile. 41 Cenni storici - Immagini di un tempo Mercato settimanale Questo appuntamento, che da sempre si svolge il giorno di mercoledì, è di origine antichissima tanto che Sesto Calende fu anche chiamato Sextum Mercatum. Una testimonianza sull'importanza del mercato viene fornita da Melchiorre Gioia il quale scrive, nel 1803, che nel dipartimento d'Olona si svolgono mercati settimanali presso 22 Comuni e nell'elenco appare quello di Sesto Calende. Il Gioia precisa che al mercato si smerciano: pannine, telerie, cotoni, riso, melgone, legumi, butirro, formaggio, polleria ed altri commestibili, vitelli, ferri per l'agricoltura, scarpe, cuoio e cappelli. Il 30 novembre 1865, il Consiglio Comunale è chiamato a discutere ed approvare il Regolamento di Polizia Urbana e Rurale. Uno degli articoli prevede che quattro sono le piazze dove si tiene il mercato: - Piazza delle Fiere - per bestie di ogni genere - Piazza Garibaldi - per pannine, telerie e bigiotterie - Piazza Guarana - per granaglie in genere - Piazzetta Guarana - per polleria, uova e legumi 42 Cenni storici - Immagini di un tempo Il mercato trae la sua ufficialità, ed una riconferma, dal Cesareo dispaccio datato 16 settembre 1785, a firma dell'imperatore Giuseppe II d'Austria. 43 Cenni storici - Immagini di un tempo Società di mutuo soccorso fra gli operai di Sesto Calende fondata il I° gennaio 1878 e legalmente costituita il 4 agosto dello stesso anno. La società ha per base l'unione e la fratellanza e per scopo il mutuo soccorso intellettuale, materiale e morale. Tende a procurare ai soci un soccorso in caso di malattia, un sussidio di vecchiaia ed a facilitare il conseguimento del lavoro e dell'istruzione. 44 Cenni storici - Immagini di un tempo Si costituisce il 25 luglio 1897 il "Circolo fratellanza operaia agricola". L'inaugurazione avviene il giorno 8 agosto 1897, nella sede di via XX settembre. Il circolo è apolitico ed è costituito per fornire ai soci un luogo di ricreazione. Il circolo distribuirà vino ai soci e di ciò è stato fornito avviso al locale ufficio daziario. 45 Cenni storici - Immagini di un tempo Industria del vetro a Sesto Calende Giovan Battista Rossini, nel 1813, dà avvio alla rivoluzione industriale sestese,impiantando una vetreria nel golfo di S.Anna: aveva infatti constatato il prezzo favorevole della legna, la facilità di procacciare gli ingredienti del vetro e la comodità di distribuire il prodotto via acqua. Il nuovo opificio ha quattro forni e produce vetro cavo, cristallo molato e inciso "uso Boemia" e lastre: vi lavorano ottanta vetrai. Successivamente nella vetreria di S.Anna subentrano proprietari provenienti da dinastie industriali di Altare (provincia di Savona). Attorno al 1860 l'azienda è di Angelo Bordoni e negli anni '70 del genero Vincenzo Bertoluzzi nel corso degli anni cambia varie volte la ragione sociale e partecipano dei soci, ma sostanzialmente l'azienda resta nell'orbita della famiglia Bordoni - Bertoluzzi. La vetreria è attiva fino al 1927 e dai suoi forni escono, oltre alla citata produzione iniziale, fiaschi, bottiglie, bottiglioni, damigiane, barili e la famosa bottiglietta per la gassosa con la pallina di vetro. Quella dei bottigliai è una categoria fortemente sindacalizzata che, con la guida di due grandi socialisti, Giuseppe Emanuele Modigliani e Cesare Ricciardi, consegue importanti conquiste di progresso civile e industriale. Nel 1901 la Federazione Italiana dei Bottigliai firma il primo contratto collettivo di lavoro nella storia del movimento sindacale italiano. Nel 1903 è fondata la Vetreria Operaia Federale, per attuare l'ambizioso progetto di emanciparsi dai datori di lavoro; nel giro di pochi anni sono aperte sei fabbriche (Livorno, Vietri sul Mare, Imola, Sesto Calende, Asti e Gaeta) che formano la più grande azienda italiana produttrice di bottiglie. La vetreria di Sesto è progettata dall'ing. Malachia Bogni e inaugurata l'11 marzo 1906. In conseguenza di una fase di crisi del settore vetrario, la V.O.F., nel 1911, viene posta in liquidazione. I sestesi fondano, nel 1912, una nuova cooperativa, la Vetreria Lombarda, che rileva la fabbrica locale e riaccende i forni. Nel 1924 la cooperativa è trasformata in società anonima, per impedire infiltrazioni politiche fasciste. La maggioranza delle azioni della Vetreria Lombarda, nel 1961, è acquisita dalla SACIV di Asti che entrerà poi a far parte del gruppo AVIR. La statunitense Owens Illinois, nel 1996, diventa azionista di maggioranza dell'AVIR e il 30 giugno 1997 spegne definitivamente i forni della vetreria di Sesto Calende, che non è ritenuta strategica. 46 47 6-8-1901 Vetreria di S.Anna Cenni storici - Immagini di un tempo 1° maggio 1905 Azione della Vetreria Operaia Federale 48 Cenni storici - Immagini di un tempo 1906 Vetreria Operaia Federale 1912 Vetreria Lombarda 49 Cenni storici - Immagini di un tempo Stabilimento meccanico Bianchi Giuseppe fu G.B. Fabbrica di pavimenti in legno, premiata alla 1° Esposizione Agricola-Industriale tenutasi a Pallanza il 15 agosto 1870. Nel 1884 occupava 11 lavoranti. 50 Cenni storici - Immagini di un tempo .Segheria meccanica G.&B. Capè Luigi Capè, 1887-1945, è stato il più grande capitano d'industria espresso dalla nostra cittadina. Nato a Milano l'8 gennaio 1887, conseguita la maturità classica, entra nell'azienda condotta dal padre Giuseppe e dallo zio Biagio. Dall'originario commercio di legnami, la ditta, nel 1911, si trasforma in segheria di notevoli proporzioni con la denominazione "G.& B. Capè". Nel maggio 1913, con capitali inglesi, unitamente a Mario Calderara, Domenico Santoni costituisce in Milano la società "Savoia" - Società costruzioni aeronautiche - ed acquista da Henri e Maurice Farman la licenza per la costruzione di aeroplani e idrovolanti. Nel corso del 1915, la Savoia e la G.&B. Capè si associano e il 12 agosto 1915 costituiscono fra loro una società anonima denominata: "Società Idrovolanti Alta Italia" usufruendo delle attrezzature e dei capannoni della G.&B. Capè. Sorgono due opifici, uno nel centro di Sesto Calende e l'altro in frazione S.Anna, nel perimetro della cessata vetreria. Nel 1921 è assunto, in qualità di progettista, l'ing. Alessandro Marchetti (1884 - 1966), nel 1922 diventa socio e da questa data il suo nome è aggiunto al glorioso motto "Savoia". 1891 Segheria meccanica Capè in costruzione 51 Cenni storici - Immagini di un tempo 1890 - Fabbrica di cordami di Calamari Augusto. Inizia l'attività nel 1884 . Impiegava 16 lavoranti, di cui 12 uomini e 4 donne. 52 Cenni storici - Immagini di un tempo Officina elettrica Giovanni Pietro Bogni La Società Lombarda per la distribuzione dell'energia elettrica venne autorizzata a condurre mediante cavo, l'energia elettrica da Vizzola Ticino a Sesto Calende. L'amministrazione Comunale decise di sfruttare questo moderno sistema di illuminazione per le strade del paese. La questione tecnica venne appaltata con contratto decennale, a Giovanni Pietro Bogni con l'obbligo di installare 25 lampade ad incandescenza da 16 candele e 3 da 25 candele. Il servizio prese avvio il 31 dicembre 1900. 29-09-1906 Officina elettrica Bogni con la torretta di trasformazione Sullo sfondo la ciminiera della segheria Capè 53 Cenni storici - Immagini di un tempo 1902 - via XX Settembre attuale via Roma. Sul fondo la chiesa vecchia di S. Bernardino demolita nel 1904. In primo piano la fabbrica di acque gassose di proprietà Giovanni Clerici. Dal 1907 divenne proprietà di Pietro Villa. 54 Cenni storici - Immagini di un tempo Tessitura meccanica di Ernesto e Pietro Bogni Inizia l'attività, in località Colombera, nel 1888. Questa azienda di tessitura del cotone era considerata moderna per il tipo di macchinari utilizzati. Nel 1890 impiegava 68 lavoranti, di cui 63 donne e 5 uomini. Registrando un notevole incremento nel 1901 i lavoranti erano 170 159 donne e 11 uomini. La Bogni era munita di una caldaia a vapore della potenza di 30 cavalli, un motore a vapore di 25 cavalli e 110 telai meccanici. Si può supporre, mancando una data certa, che tra il 1908 e il 1910 avvenga la cessazione dell'attività, perché nel censimento del 1911 non compare più come azienda attiva. 55 Cenni storici - Immagini di un tempo 5-06-1890 Processione Corpus Domini 56 Cenni storici - Immagini di un tempo 6-10-1890 Processione Madonna del Rosario 57 Cenni storici - Immagini di un tempo 58 Cenni storici - Immagini di un tempo 59 Cenni storici - Immagini di un tempo Nuova chiesa di S. Bernardino Durante i cinque anni ( 1903 - 1908 ) di permanenza a Sesto Calende del sacerdote Leonida Mapelli si pongono le basi per la costruzione della nuova chiesa. Il 2 luglio 1905, alle ore 14,30, l'arcivescovo di Milano provvede a posare la prima pietra della nuova chiesa di S. Bernardino; atto al quale segue un discorso del dott. Alberto Giovanardi ed il ricevimento di alcuni membri della giunta. L'anno 1906 vede in fase di costruzione la nuova chiesa, su progetto e direzione lavori dell'ingegner Rodolfo Borsani sarà completata ed abbellita da 12 colossali colonne binate, di granito lucido. La nuova chiesa viene solennemente benedetta il 26 ottobre 1912 da Monsignor Leonida Mapelli, nel frattempo elevato alla carica vescovile di Borgo S. Donnino, ora Fidenza. L'inizio delle sacre Funzioni parrocchiali nella nuova chiesa di S. Bernardino ha luogo il giorno 4 febbraio 1913. Per la torre campanaria si dovrà attendere l'anno 1928, grazie a una sottoscrizione, si erigerà una torre-monumento per eternare il ricordo dei voli transoceanici di Francesco De Pinedo. 60 Cenni storici - Immagini di un tempo 2-07-1906 Chiesa nuova di S.Bernardino in costruzione 61 Cenni storici - Immagini di un tempo 26-09-1906 Chiesa nuova di S.Bernardino in costruzione 62 Cenni storici - Immagini di un tempo 29-09-1906 Chiesa nuova di S.Bernardino in costruzione 63 Cenni storici - Immagini di un tempo 64 Cenni storici - Immagini di un tempo 15-06-1928 La torre monumento in costruzione 65 Cenni storici - Immagini di un tempo 66 Cenni storici - Immagini di un tempo Cinquantesimo dello sbarco di Garibaldi del 25-26 luglio 1909. Oratore ufficiale: il garibaldino Giuseppe Cesare Abba, tra le autorità il presidente della camera dei deputati. 67 Cenni storici - Immagini di un tempo 2-06-1891 Cascina Motte propietà Capè 2-06-1891 Cascina Motte propietà Ingegnoli 68 Cenni storici - Immagini di un tempo 16-09-1890 Pescatori di Lisanza Mulino Lenza - nel 1891 erano attivi a Sesto Calende 12 mugnai 69 Cenni storici - Immagini di un tempo 27-03-1916 Scuola idrovolanti Regia Marina 70 Cenni storici - Immagini di un tempo BIBLIOGRAFIA P. Morigia Historia della nobiltà e degne qualità del lago Maggiore - Milano 1603 F. Medoni Un viaggio sul lago Maggiore - Lugano 1838 Statuti per la Società Anonima della ferrovia a tiro di cavalli Tornavento - Sesto Calende Milano 1854 A. G Spinelli Ricerche spettanti Sesto Calende - Milano 1880 Senza autore Per la gloria dell'ala Italiana - Sesto Calende 1928 C. Bruscherini La ferrovia a cavalli per il trasporto delle barche lungo le rapide del Ticino da Sesto Calende a Tornavento in " Rivista della Società storica Varesina ", fasc. IV, 1955 C. Bruscherini Breve storia dell'industria del vetro sul Verbano e particolarmente a Sesto Calende in " Rivista della Società Storica Varesina ", fasc. V 1956 C. Tamborini La ferrovia da Gallarate a Sesto Calende, in " Rassegna Gallaratese di storia e arte " n. 1 1966 E. Varalli Sesto Calende Porto di cielo 1979 E. Varalli I reggitori della cosa pubblica . 1860-1883. Da Biagio Viganotti a Francesco Bonini. I° p arte Varese 1983 E. Varalli Cooperazione e cooperatori a Sesto Calende, in movimento cooperativo nel Varesotto. Azzate 1987 E. Varalli I reggitori della cosa pubblica. 1884-1914. Da Antonio Brianzoni a Adolfo Panza II° p arte Varese 1993 E. Varalli Giovanni Pietro Bogni 1852-1941, in Lombardia Nord Ovest n:3 1993 M. Varalli Giuseppe Emanuele Modigliani e i vetrai di Sesto Calende 1900-1906. Quaderni Sestesi n. 9 1993 71 Finito di stampare nel mese di dicembre 2004 dalla litografia Selgraph - Cocquio Trevisago (VA) 72