criteri di progettazione stalle bovine da latte
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criteri di progettazione stalle bovine da latte
Introduzione ai criteri di progettazione delle stalle per bovine da latte secondo il benessere animale Dr. Vittorio Catalano Il benessere animale Argomento posto al centro delle politiche comunitarie Elemento fondamentale per: • la tutela della salute dei consumatori • miglioramento della salute degli animali • la qualità dei prodotti Criterio di gestione obbligatorio: Reg (CE) 1782/2003 Regime di sostegno del reddito della PAC: principio della condizionalità Il concetto di benessere animale Stato di completa salute mentale e fisica nel quale l’animale è in armonia con il proprio ambiente (Huges, 1976) Benessere animale Mentale Comportamentale fisico Qualità della vita L. Calamari, Università Cattolica di Piacenza, 2014 Il concetto di benessere animale Assenza di tutti gli elementi strutturali e gestionali dell’azienda che aumentano lo stress dell’animale (Campiotti, 2003) I criteri di progettazione L’ambiente di allevamento • È l’insieme dei fattori che interagiscono con l’animale, influenzandone l’aspetto psicofisico, il metabolismo, il comportamento e la produzione • Riconoscere le esigenze dell’animale significa far intervenire diverse figure professionali specializzate e competenti nella progettazione • Si considera questo come punto di partenza, in considerazione del fatto che è la stalla ad essere funzionale per gli animali, e non viceversa Paolo Rossi, CRPA, 2009 Principali aspetti ambientali Tutti gli aspetti dell’allevamento delle bovine da latte influiscono direttamente sulla produttività dell’animale. Tali aspetti sono: • Strutturali (stalla) • Gestionali (management della mandria) Benessere animale Viene presa in considerazione la sola tipologia di allevamento a stabulazione libera con zona di riposo a cuccette, in quanto considerata la più idonea a favorire il benessere animale,sia per quanto riguarda il movimento, sia per quanto riguarda la socialità. I fattori strutturali • Stabulazione ed arredo interno/esterno della struttura (zona di riposo, di alimentazione, pavimenti ed attrezzature, paddock) • Microclima stalla I parametri microclimatici I parametri microclimatici •Temperatura •Velocità dell’aria •Umidità dell’aria •Luce •Gas nocivi •Stress da caldo e temperature humidity index (THI) La temperatura La regolazione della temperatura corporea • i bovini sono animali omeotermi, capaci di mantenere entro un determinato range la propria temperatura corporea (38.5°C), indipendentemente dalla temperatura ambientale • la termoregolazione permette la difesa sia dal caldo, sia dal freddo La temperatura La regolazione della temperatura corporea La zona di neutralità termica è l’intervallo di temperatura: • In cui è minima la produzione di calore • È massima l’energia disponibile utilizzabile per la produzione La temperatura La regolazione della temperatura corporea La zona di neutralità termica è l’intervallo di temperatura: • Compreso tra – 5°C e 22°- 25°C (Armstrong, 1994; Manenti e Gastaldo, 2001; Katzere et al.,2002; West, 2003.) La temperatura La regolazione della temperatura corporea • La bovina da latte si adatta meglio ai climi freddi • Sopra i 28° diminuisce la produzione e si riduce la fertilità • Fondamentale quindi il controllo delle condizioni termiche interne delle stalle nel periodo estivo per ridurre lo stress termico La velocità dell’aria La regolazione della temperatura corporea • Nel periodo invernale l’esposizione ai venti freddi causa una eccessiva dispersione di calore L’uso di tamponamenti o frangivento limita l’esposizione ai venti dominanti riducendo la velocità dell’aria sotto i 0.5 m/s • Nel periodo estivo una velocità dell’aria di 4-5 m/s favorisce la dispersione termica, accelerando l’evaporazione e l’allontanamento dell’aria calda e umida L’umidità dell’aria La regolazione della temperatura corporea • Nel periodo invernale elevata umidità e basse temperature aumentano la perdita di calore corporeo • Nel periodo estivo elevata umidità ed alte temperature impediscono lo smaltimento del calore corporeo per evaporazione, principale meccanismo di termoregolazione L’umidità dell’aria La regolazione della temperatura corporea • Condizioni ottimali di umidità relativa: 60-80% • Valori troppo bassi sono da evitare per produzione di polvere e problemi respiratori La luce L’illuminamento naturale interno alla struttura svolge una funzione essenziale: • Per il comfort degli operatori • Per il benessere animale Facilita l’orientamento Ha un’influenza diretta,sull’equilibrio ormonale, stimolando le ghiandole sessuali I gas nocivi La qualità dell’aria è una condizione fondamentale per il benessere animale • Condizioni non ottimali determinano stress negli animali • Conseguente calo delle produzioni I gas nocivi I gas nocivi presenti nelle stalle sono prodotti: • Dalla respirazione degli animali (CO2) • Dai processi anaerobici della microflora ruminale (CH4) • Dalla degradazione biologica delle sostanze organiche azotate (NH3) I gas nocivi L’ammoniaca (NH3) Deriva dalla degradazione delle sostanze azotate per l’85% • urea • acido urico I gas nocivi L’ammoniaca (NH3) • Difficilmente si raggiungono livelli di tossicità acuta • Sono possibili concentrazioni tali da indurre tossicità cronica dannose per l’uomo e gli animali I gas nocivi L’ammoniaca (NH3) Concentrazioni massime ammesse: • 50 ppm per l’uomo (operatore per 8 ore di lavoro) • 10 ppm per gli animali che vivono sempre nello stesso ambiente • 100 ppm sintomi evidenti per gli animali Lo stress da caldo e il temperature humidity index (THI) •L’elevata produzione di latte determina un incremento del calore metabolico (Kadzere et al., 2002) •Dagli anni ’40 ad oggi è aumentata enormemente la produzione di latte e, conseguentemente, la sensibilità degli animali allo stress da caldo. Incremento della produzione di calore Calamari, Università Cattolica di Piacenza,2014 Incremento della produzione di calore Calamari, Università Cattolica di Piacenza,2014 Stress da caldo Effetti sul latte: produzione, grasso, profilo acidico, proteine e frazioni, lattosio, minerali e punto crioscopico (Bernabucci e Calamari, 1998) • sulle proprietà tecnologico/casearie: acidità, coagulazione e comportamento durante la lavorazione, affioramento e resa casearia (Calamari e Mariani, 1998) Calamari, Università Cattolica di Piacenza,2014 temperature humidity index (THI) •L’indice maggiormente utilizzato per valutare il grado di stress termico nelle bovine da latte al variare di temperatura ed umidità è il THI •Può verificarsi uno scostamento tra temperatura rilevata strumentalmente e temperatura percepita •Rilevare temperatura ed umidità consente una valutazione più oggettiva delle condizioni microclimatiche interne alla stalla temperature humidity index (THI) temperature humidity index (THI) temperature humidity index (THI) La relazione tra THI e diminuzione di produzione, riportata dallo standard ASABE (relativa alla progettazione dei sistemi di ventilazione), è la seguente: temperature humidity index (THI) temperature humidity index (THI) e comportamento animale L’aumento della temperatura determina: •Calo produttivo •Modificazioni nel comportamento degli animali all’aumentare della temperatura corporea; la tendenza a rimanere in piedi può essere interpretato come un modo di ridurre la temperatura corporea (Hilman et alt., 2005) temperature humidity index (THI) e comportamento animale THI è quindi un indice che permette di tenere conto in modo congiunto: •della temperatura •dell’umidità temperature humidity index (THI) e stress da caldo •Dai dati sperimentali risultano modificazioni del comportamento già a partire da valori di 66 THI pari a 20°-22° C •In letteratura viene indicata come soglia critica per il manifestarsi dello stress da caldo nelle bovine da latte il valore di 72 THI pari a 25°C temperature humidity index (THI) e stress da caldo •Il valore di THI pari a 74 rappresenta la soglia oltre la quale si manifestano cali di produzione •Con valori vicini a THI 80 si hanno cali di produzione tra l’1 ed il 20% •Con valori vicini a THI 90 il calo di produzione può raggiungere picchi del 40-45% temperature humidity index (THI) e stress da caldo Conseguenze: •Aumento di dissipazione del calore e dei fabbisogni di mantenimento •Diminuzione di ingestione alimenti e disponibilità di energia e proteine •Difficoltà a coprire i fabbisogni temperature humidity index (THI) e stress da caldo Quindi: •Diminuzione produzione latte •Diminuzione fertilità La valutazione sperimentale del rapporto efficienza delle strutture /comportamento animale •L’approccio scientifico richiede, nello studio di un fenomeno, dei dati sperimentali. •L’utilizzazione di riprese video temporizzate permette l’osservazione del comportamento degli animali e la definizione di indici di comportamento •La registrazione dei parametri climatici in continuo consente la valutazione delle loro variazioni giornaliere e su scala temporale più ampia (mensile, annuale) La valutazione sperimentale del rapporto efficienza delle strutture /comportamento animale La correlazione dei due tipi di dati ottenuti da un numero statisticamente significativo di aziende permette la valutazione dell’efficienza delle strutture e fornisce indicazioni nella stesura delle linee guida per la progettazione o la ristrutturazione. La valutazione sperimentale del rapporto efficienza delle strutture /comportamento animale L’analisi dei dati Il comportamento delle bovine è stato suddiviso in 3 gruppi: •Animali in riposo in cuccetta •Animali in mangiatoia •Animali in piedi La valutazione sperimentale del rapporto efficienza delle strutture /comportamento animale L’analisi della correlazione tra dati ambientali e comportamento degli animali, in funzione del THI, ha permesso di stabilire che quando aumenta il THI: • Aumentano le vacche in piedi • Diminuiscono quelle in cuccetta Il comportamento si modifica a partire da valori di THI superiori a 60, (18° - 20°C), non considerati critici in letteratura Altri fattori possono influire sul comportamento degli animali Comportamenti anomali Idle standing L’animale sta in piedi senza motivo preciso Tentativi ripetuti di coricarsi Cause: • cuccette corte • mal disegnate • problemi agli arti • stress da calore Comportamenti anomali Perching (appollaiamento) La bovina sta con gli arti anteriori nella cuccetta e quelli posteriori fuori. Comprende anche gli animali parzialmente sdraiati fuori Cause: Cuccette troppo corte o mal disegnate La valutazione sperimentale del rapporto efficienza delle strutture /comportamento animale La valutazione sperimentale del rapporto efficienza delle strutture /comportamento animale Le indicazioni costruttive I fattori da considerare sono: Difesa passiva •Orientamento ed esposizione •Coibentazione •Ventilazione naturale della struttura Difesa attiva •Ventilazione artificiale e raffrescamento Difesa passiva Orientamento ed esposizione •Influenzano fortemente la temperatura e la illuminazione interna della struttura •Anche forma dell’edificio e tipo di materiali utilizzati concorrono nel determinare temperatura e grado di illuminazione Orientamento •Quello con asse maggiore EST-OVEST è considerato il migliore •La differenza di temperatura che si determina nelle pareti lunghe NORD (sempre meno esposta all’insolazione) e SUD favorisce la ventilazione naturale dell’edificio Orientamento Orientamento Accorgimenti: •Proteggere il lato sud con sporti di gronda (1-1.5 m) per ridurre l’insolazione diretta degli animali • cortine alberate sui lati S e W • reti ombreggianti •Utilizzare il lato sud per gli animali meno produttivi, meno soggetti allo stress da caldo Paolo Ferrari, CRPA, 2009 Esposizione •È fondamentale nel determinare significative differenze di temperatura nei periodi più caldi •Gli animali tendono a spostarsi verso la zona non esposta all’insolazione diretta, meno calda Esposizione Esposizione Esposizione (ai venti dominanti) •In caso di strutture aperte si possono verificare fenomeni di affollamento nelle zone più riparate durante il periodo invernale •Migliore utilizzo nel periodo estivo Esposizione (ai venti dominanti) Coibentazione •La coibentazione delle coperture riduce il trasferimento di calore, garantendo una condizione termica più favorevole sia nel periodo invernale,sia in quello estivo Altri fattori concorrono a rendere più confortevole l’ambiente di stabulazione: • altezza al colmo della struttura, •orientamento ed esposizione •Pendenza delle falde •Inerzia termica della struttura (coperture e tamponamenti) Coibentazione •La mescolanza coibentazione/altri fattori determina situazioni estremamente eterogenee, che tuttavia possono essere in sintesi catalogate secondo uno schema sufficientemente esauriente Coibentazione •Struttura bassa e non coibentata Nel periodo estivo si possono verificare aumenti di temperatura all’interno della struttura In caso di struttura bassa la coibentazione diviene assolutamente necessaria Coibentazione: Struttura bassa e non coibentata Coibentazione: Struttura bassa e non coibentata Coibentazione Struttura bassa e coibentata In questo caso sono mantenute buone condizioni ambientali nel periodo estivo Il corretto orientamento (est-ovest), unitamente ad una buona esposizione (greppia lato freddo), garantiscono condizioni favorevoli anche nel periodo invernale Coibentazione: Struttura bassa e coibentata Coibentazione: Struttura bassa e coibentata Coibentazione •Struttura alta e non coibentata Una struttura di questo tipo, se con buona pendenza delle falde, consente una efficace ventilazione naturale L’investimento economico non è giustificato, in tale situazione Coibentazione/inerzia termica •Il confronto diretto struttura “pesante” (coperture e tamponamenti in calcestruzzo)- struttura “leggera” (senza tamponamenti) mette in evidenza l’importanza dell’inerzia termica •A parità di temperatura esterna, le temperature maggiori sono registrate nella struttura a minore inerzia termica (“leggera”) •Si verifica inoltre uno sfasamento temporale delle temperature più alte Coibentazione/inerzia termica Coibentazione/inerzia termica Coibentazione/inerzia termica Anche nel caso di struttura “pesante” e chiusa, l’inerzia termica permette il mantenimento di buone condizioni interne senza l’ausilio della ventilazione meccanica Coibentazione/inerzia termica Coibentazione/inerzia termica Ventilazione naturale Fattore di fondamentale importanza nel controllo delle condizioni ambientali interne alla stalla Si ottiene per circolazione dell’aria • effetto camino: in entrata dalle aperture laterali e fuoriuscita dal colmo del tetto con movimenti verticali • effetto vento: dovuto ai movimenti dell’aria indotti dal vento od alla brezza ed all’aspirazione dell’aria per la depressione in prossimità delle finestrature di colmo) Ventilazione naturale Effetto camino Effetto vento Paolo ferrari, CRPA, 2009 Ventilazione naturale: l’effetto camino I movimenti verticali dell’aria, dalle aperture laterali verso il colmo del tetto sono maggiori in funzione di: •Differenza temperatura esterna/interna: aumentano con l’aumentare del divario tra i due valori •Differenza della quota tra aperture laterali (aria in ingresso) ed apertura al colmo (aria in uscita) Ventilazione naturale Effetto camino I fattori strutturali che influiscono sulla sua efficacia sono: •Pendenza delle falde di copertura •Altezza delle coperture •Superficie aperture laterali Ventilazione naturale Effetto camino I fattori che concorrono alla sua efficacia sono: •Orientamento delle strutture •Presenza di venti dominanti •Presenza di ostacoli alla ventilazione Ventilazione naturale Pendenza delle falde di copertura Altezza delle coperture • Struttura bassa: altezza 4.15 m pendenza 17% • Struttura alta: altezza 7.10 m pendenza 30% Ventilazione naturale •Pendenza delle falde di copertura •Altezza delle coperture Due strutture contigue, con stesse dimensioni, materiali ed orientamento, ma differenti per altezza e pendenza delle falde,si comportano in modi differenti Ventilazione naturale •Pendenza delle falde di copertura •Altezza delle coperture Ventilazione naturale Altezza delle coperture Effetto camino •Altezza delle coperture in gronda: minimo 3 m Garantisce una superficie delle aperture laterali sufficiente •Altezza delle coperture in gronda: massimo 4.5 m Ventilazione naturale Altezza delle coperture •Oltre tali valori le aree illuminate direttamente dal sole aumentano, limitando la superficie sfruttabile dalle bovine •Oltre tali valori viene limitata tecnicamente la pendenza delle falde Ventilazione naturale Pendenza delle falde •Valori minimi: 25 – 30% •Attenzione: pendenze eccessive (40 -50%) impediscono un buon rimescolamento dell’aria per l’eccessiva velocità del flusso senza ottenere un abbassamento della temperatura interna •Problemi costruttivi Ventilazione naturale Aperture laterali • Pareti laterali totalmente aperte o rimovibili nel periodo estivo • parzialmente in quello invernale La scarsa ventilazione delle strutture chiuse con insufficienti aperture laterali determina condizioni sfavorevoli sia d’inverno, sia d’estate Ventilazione naturale Stalle a due falde: •Fessura di colmo sull’intera lunghezza dell’edificio •Dimensionamento dell’apertura pari ad almeno 5 cm/3m di larghezza della stalla (CIGR, 2004) Ventilazione naturale Stalle a due falde Ventilazione naturale Presenza di venti dominanti •Può determinare effetti negativi nei periodi invernali (azione diretta per penetrazione attraverso le aperture laterali) •Può avere effetto sinergico o di contrasto all’effetto camino (azione indiretta) nei periodi estivi (oltre ad azione diretta) •Prevedere sistemi frangivento naturali od artificiali per le stalle aperte e sistemi di protezione per le aperture al colmo nelle stalle chiuse Ventilazione naturale Effetto camino Presenza di ostacoli alla ventilazione • Edifici contigui possono causare un effetto frangivento, con diminuzione della velocità dell’aria e conseguente limitazione dell’effetto camino • Poiché l’influenza di un edificio è pari a 7-10 volte l’altezza dello stesso, la distanza tra due strutture deve essere superiore Ventilazione naturale Presenza di venti dominanti Tamponamenti leggeri Paolo Ferrari, CRPA, 2009 Ventilazione naturale Presenza di venti dominanti Medie mensili provincia di Torino serie storica 30 anni (Caselle) Ventilazione naturale Effetto vento I fattori che concorrono alla sua efficacia sono: • Orientamento delle strutture: non necessariamente con asse maggiore est – ovest • Presenza di ventilazione nel periodo estivo • Presenza di venti dominanti • Presenza di ostacoli alla ventilazione Ventilazione naturale Effetto vento prevale sull’effetto camino nelle stalle di maggiore larghezza (35 m – 40 m) • movimenti dell’aria per : azione diretta (aria che penetra nel fabbricato) azione indiretta (aspirazione dell’aria per la depressione in prossimità delle finestrature di colmo) • fattore estremamente variabile Difesa attiva Il controllo delle alte temperature (tecniche di tipo attivo) • Non sempre necessario • Consigliabile solo nelle ore più calde ed in assenza di vento • Costoso (impianto e gestione) Il controllo delle alte temperature Struttura coibentata con ventilazione: T. est. 25°C, T.int. 25°C (primavera); T.est. 33°C, T.int. 31°C (estate, con ventilazione) Il controllo delle alte temperature T. est. 20°C, T.int. 19°C (primavera); T.est. 33°C, T.int. 31°C (estate) Le tecniche di tipo attivo (difesa dal caldo) • Aumento della velocità dell’aria • Raffrescamento evaporativo • Irrorazione degli animali con acqua Aumento della velocità dell’aria • Uso di ventilatori, con aumento della velocità dell’aria sino a 4-5 m/s • Permette uno smaltimento del calore da parte degli animali • Utilizzabile sia in stalle chiuse sia in quelle aperte, nelle ore più calde ed in assenza di vento Aumento della velocità dell’aria Posizionamento dei ventilatori nelle aree di maggiore utilizzazione delle bovine • Zona di foraggiamento • Zona di riposo Aumento della velocità dell’aria posizionamento Aumento della velocità dell’aria Dimensionamento • Deve essere valutato attentamente • Il sottodimensionamento dell’impianto comporta comunque oneri notevoli, senza miglioramento delle condizioni ambientali interne Aumento della velocità dell’aria Dimensionamento Raffrescamento evaporativo Foggers (nebulizzatori) • L’acqua sotto pressione ed in corrente d’aria viene nebulizzata (da usare solo in stalle aperte) •Il passaggio liquido/gas determina un abbassamento di temperatura •La diminuzione di temperatura (quindi l’efficacia del sistema) è maggiore quanto minore è l’umidità dell’aria Raffrescamento evaporativo Quindi: La sua efficacia nelle condizioni climatiche dei periodi estivi nella pianura padana è limitata Raffrescamento evaporativo Aspetti negativi: • Limitata efficacia quando l’umidità dell’aria è elevata; si raggiunge facilmente la saturazione • Ristagni d’acqua in ampie zone della stalla con conseguenti problemi igienico - sanitari Raffrescamento evaporativo Aspetti positivi Primavera Estate Irrorazione con acqua • Sugli animali • Sul pavimento • Nebulizzazione più o meno spinta misters bagnano il pelo in superficie (no in clima umido) Sprinklers bassa pressione, bagnano sino alla cute (si in clima umido) • Stesso principio fisico del raffrescamento evaporativo Irrorazione con acqua Dove installare l’impianto • Zona di alimentazione: scelta ottimale • Sala di attesa • Zona di riposo: poco adatta, salvo eliminazione materiale di lettiera, comunque problemi di mastopatie, per l’acqua nelle cuccette Irrorazione con acqua Controindicazioni: •Aumento della scivolosità del pavimento •Accumulo di acqua sul pavimento, se impianto non ben regolato •Aumento delle bovine che si sdraiano in corsia di foraggiamento, con conseguente insudiciamento delle mammelle Irrorazione con acqua La valutazione funzionale delle strutture Dalle indicazioni costruttive alla valutazione funzionale delle strutture Vista la relazione esistente tra: •Temperatura •Umidità relativa •THI •Comportamento animale Dalle indicazioni costruttive alla valutazione funzionale delle strutture •Il comportamento delle bovine subisce modificazioni a partire da valori di THI superiori a 66 (corrispondenti a 20° 22° C) •La limitata efficacia della ventilazione naturale nelle stalle è probabilmente, insieme al THI, il fattore che favorisce maggiormente la modificazione del comportamento Dalle indicazioni costruttive alla valutazione funzionale delle strutture • La mitigazione delle condizioni ambientali esterne si ottiene agendo sul microclima interno della struttura con mezzi passivi od attivi • Questo permette di ridurre lo stress da caldo degli animali La valutazione funzionale delle strutture • Le condizioni meteoclimatiche • Il diverso comportamento delle strutture Influiscono sul microclima interno e quindi sullo stress animale La valutazione funzionale delle strutture THI esterno Risposta struttura Microclima interno stalla La valutazione funzionale delle strutture Ne risulta che: •Una buona ventilazione naturale garantisce un microclima favorevole per gli animali e limita la necessità di sistemi di raffrescamento forzati •L’inerzia termica mitiga le temperature esterne e riduce il ricorso a difese attive La valutazione funzionale delle strutture È possibile evidenziare i punti critici di • Un progetto • Di una struttura esistente Attraverso due indici che forniscono un giudizio sintetico di tipo qualitativo La valutazione funzionale delle strutture Indici •Di funzionalità della ventilazione naturale (IFV) Fornisce una valutazione qualitativa sulla rispondenza ai criteri strutturali per una buona ventilazione naturale •Di funzionalità strutturale (IFS) Da indicazioni sulla capacità di smorzare la temperatura esterna e ritardarne gli effetti all’interno, di conseguenza, sulla progettazione dell’eventuale sistema di difesa attivo La valutazione funzionale delle strutture Indice di funzionalità della ventilazione naturale (IFV) Tiene conto di: • Pendenza falde di copertura • Altezza delle coperture • Presenza di ostacoli alla ventilazione • Presenza e dimensionamento cupolino IFV Indice di funzionalità della ventilazione naturale (IFV) Indice di funzionalità di funzionalità strutturale(IFS) Considera due aspetti: •Caratteristiche degli elementi strutturali che influiscono sull’inerzia termica •Larghezza della struttura Indice di funzionalità di funzionalità strutturale(IFS) I valori d’inerzia termica della struttura IFS La valutazione funzionale delle strutture La valutazione dell’efficacia funzionale delle strutture IFS Di conseguenza, i sistemi di difesa dal caldo attivi sono: •Non necessari, se si accetta un moderato livello di stress •Utili È opportuno inserire un sistema di ventilazione o raffrescamento •Necessari Per prevenire lo stress è necessario inserire un sistema di raffrescamento Conclusioni Pur non esaurendo tutti gli aspetti relativi ai criteri di progettazione delle stalle, si può affermare che: •È disponibile una metodologia di valutazione dell’efficienza delle strutture relativa alla ventilazione naturale ed alla necessità di sistemi di condizionamento attivo •Gli indicatori IFV e IFS sono utilizzabili in fase di progettazione e ristrutturazione, fornendo un orientamento al progettista •Solo l’integrazione di tutti gli aspetti produce i buoni risultati dell’allevamento