Le precauzioni da contatto Razionale, evidenze e lineeguida

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Le precauzioni da contatto Razionale, evidenze e lineeguida
Evento formativo
“Prevenire le infezioni correlate all’assistenza sanitaria: un
impegno condiviso dei professionisti del Dipartimento POIT”
Le precauzioni da contatto
Razionale, evidenze e
lineeguida
Federica Ferraro, Gabriella De Carli, Vincenzo Puro
I.N.M.I. "L. Spallanzani" I.R.C.C.S.
Roma , marzo – giugno 2011
Ai fini delle misure di isolamento le malattie
infettive trasmissibili possono essere tutte
ricondotte alle seguenti modalità di trasmissione
Contatto
Droplet
Aerea
MMWR 2007
Trasmissione per contatto
Contatto diretto
Il patogeno è trasferito da una
persona infetta ad un’altra
direttamente, non mediato da
persona od oggetto contaminato
PAZIENTE
OPERATORE
Contatto indiretto
Il patogeno è trasferito da una
persona infetta ad un’altra mediante
una persona o un oggetto
contaminato
•Mani degli operatori
•Strumentazioni invasive e non (termometri elettronici,
glucometri…) utilizzati impropriamente o non
adeguatamente puliti
•Camici, uniformi e DPI se sporchi dopo contatto con
pazienti infetti
Microrganismi
MDRO
Patogeni sentinella!!!
C. difficile
MRSA
ESBL (Extended Spectrum Beta-Lactamase) producing
enterobacteria
• PRSP (Penicillin resistant Streptococcuspneumoniae)
• MDRP (Multi-drug resistant Pseudomonas aeruginosa )
•
•
•
•
•
•
•
•
Rosolia congenita
Difterite cutanea
Rotavirus
Herpes simplex/zoster disseminati
Prevenzione e controllo delle infezioni da
Microrganismi Multiresistenti (MDRO)
• Organismo multiresistente: epidemiologicamente
definiti come organismi, soprattutto batteri,
resistenti ad una o più classi di antibiotici ma
frequentemente resistenti alla maggior parte dei
farmaci disponibili
• Importanza clinica legata a rapida comparsa di
resistenza anche a nuovi antibiotici, aumento della
durata di degenza, aumento dei costi, aumento
della mortalità
Precauzioni da contatto
Pacchetto (bundle) di misure che si
aggiungono a quelle previste dalle
precauzioni standard o le
intensificano
8
Precauzioni Standard Precauzioni da
contatto
Uso di misure
di barriera/
Dispositivi
Protezione
Individuale
(DPI)
Guanti in caso di contatto con
sangue, materiale infetto,
mucose, cute non integra o
integra se potenzialmente
contaminata
Sovracamice durante procedure
o attività che prevedano
contatto con sangue, fluidi
biologici, secrezioni o escrezioni
DPI per naso/bocca/occhi per
procedure che generano spruzzi
o schizzi da sangue, fluidi
biologici, secrezioni o escrezioni
Titolo presentazione – Autori – Roma, marzo – settembre 2011
Guanti e sovracamice per
ogni contatto con cute
integra paziente o
superfici/oggetti
circostanti.
indossati all’entrata e
rimossi all’uscita della
stanza di isolamento (zona
filtro, antistanza).
Corretta rimozione per
evitare la contaminazione
CDC 2007
9
Precauzioni Standard Precauzioni da
contatto
Posizionamento
del paziente
Trasporto del
paziente
Paziente con sospetto rischio di
trasmissione di infezione in stanza
singola, altrimenti basarsi su
•Potenziale via trasmissione
•Fattori di rischio di trasmissione del
paziente
•Rischio di outcome avversi da ICA in
altri pazienti
•Disponibilità di stanza singola o
coorte o separazione spaziale
Paziente in stanza singola.
Coorte di pazienti
Separazione spaziale
Non indicazioni
Trasporto del paziente solo se
necessario:
•contenimento/copertura aree
infette/colonizzate
•rimozione DPI contaminati e igiene
delle mani prima del trasporto
•nuovi DPI nel luogo di destinazione
Titolo presentazione – Autori – Roma, marzo – settembre 2011
(Coorte di operatori)
CDC 2007
Corretta
gestione delle
attrezzature,
strumenti e
dispositivi per
la cura del
paziente
Precauzioni Standard
Precauzioni da contatto
Stabilire politiche e procedure per
il contenimento, trasporto e
manipolazione di
attrezzature/strumenti/dispositivi
potenzialmente contaminati con
sangue o fluidi biologici.
Rimuovere, con idonei prodotti,
eventuale materiale organico da
strumenti/devices critici-semi
critici prima della disinfezione ad
alto livello e della sterilizzazione
Uso DPI indicati se manipolazione
di strumenti/devices sporchi o in
contatto con sangue e fluidi
biologici
Gestione di attrezzature,
strumenti/devices come da
precauzioni standard
Corretta
Stabilire politiche e procedure di
gestione degli pulizia dell’ambiente di routine e
ambienti
mirate a specifiche situazioni.
Uso di prodotti idonei e controllo
dell’efficacia nel tempo
Titolo presentazione – Autori – Roma, marzo – settembre 2011
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Attrezzature non critiche
devono essere monouso
o dedicate al singolo paziente
o pulizia e disinfezione prima
del riuso
Garantire frequente pulizia e
disinfezione stanze di isolamento
con attenzione a superfici/oggetti/
strumentazioni circostanti il
paziente
CDC 2007
MMWR 2006
Raccomandazioni generali per la prevenzione della trasmissione di MDRO 13
Attuare le precauzioni da contatto per tutti i pazienti sia infetti
che colonizzati con MDRO, in particolare:
Trasporto del
paziente
Per pazienti infetti o colonizzati con MDRO senza drenaggi, diarrea o
secrezioni non controllabili, regolamentare gli spostamenti autonomi,
la socializzazione e l’uso di aree comuni in base ai livelli di rischio dei
diversi pazienti e alla compliance del paziente infetto/colonizzato
all’igiene delle mani e alle raccomandazioni per il contenimento di
secrezioni ed escrezioni.
Posizionamento
del paziente
Assegnare prioritariamente le stanze singole a pazienti con certa o
sospetta infezione o colonizzazione con MDRO, dando la precedenza ai
casi che presentano un aumentato rischio di trasmissione
Coorte di pazienti con lo stesso MDRO
Condivisione della stanza con pazienti a basso rischio di acquisizione di
MDRO, non in condizioni di criticità e con breve degenza prevista
CDC- Management of Multidrug-Resistant Organisms In
Healthcare Settings, 2006
Titolo presentazione – Autori – Roma, marzo – settembre 2011
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Corretta gestione
degli ambienti
Pulire e disinfettare con maggior frequenza le superfici
e le attrezzature potenzialmente contaminate con
MDRO così come le superfici circostanti il paziente che
sono toccate più spesso.
Dare priorità alla pulizia delle stanze di pazienti in
Precauzione da Contatto assicurando frequente pulizia
e disinfezione delle superfici frequentemente toccate e
delle attrezzature nelle immediate vicinanze del
paziente.
Corretta gestione
delle attrezzature,
strumenti e
dispositivi per la
cura del paziente
Dedicare le attrezzature non critiche all’uso individuale
di pazienti con infezione o colonizzazione da MDRO
nota.
CDC- Management of Multidrug-Resistant Organisms In
Healthcare Settings, 2006
Titolo presentazione – Autori – Roma, marzo – settembre 2011
CDC- Management of MDRO
in Healthcare Settings, 2006
In caso l’incidenza o la
prevalenza di MDRO non si
riduca, si determini un outbreak
o a partire dal primo caso di
MDRO “epidemiologicamente
importante” (p.es. VRE, MRSA,
…)
• Rinforzare ulteriormente le misure
in atto
•In caso di sorveglianza attiva
mantenere le precauzioni da contatto
fino alla negativizzazione
• In caso di insuccesso delle
precauzioni correttamente applicate,
valutare la sospensione di nuove
ammissioni
Attuare le precauzioni da contatto per
tutti i pazienti sia infetti che colonizzati
con Enterobacteriaceae resistenti ai
carbapenemi o produttori di
carbapenemasi
•Applicare le precauzioni da contatto per tutti i pazienti
sia infetti che colonizzati con Enterobacteriaceae
produttori di New Delhi Metallo-Beta-Lattamasi (NDM-1)
1.
Diagnosi precoce in campioni di feci diarroiche di pazienti ricoverati o all’ammissione in
ospedale
Sorveglianza di routine (determinare prevalenza/incidenza dei casi in ospedale)
Educazione e comunicazione (per operatori sanitari, pazienti e visitatori)
Isolamento:
2.
3.
4.
–
–
–
–
5.
6.
7.
8.
9.
Stanza singola se possibile altrimenti coorte di pazienti
bagno o comoda dedicati
Coorte di operatori sanitari
Sospensione isolamento dopo 48 dalla risoluzione di CDAD sintomatica e ripristino della
normale peristalsi intestinale
Igiene delle mani: lavaggio con acqua e detergente antisettico (sfregamento e risciacquo
per spore) in caso di contatto con paziente e ambiente circostante, dopo l’uso di guanti e
camici
Uso di DPI: per ogni contatto con paziente sintomatico CDAD
Pulizia degli ambienti: pulizia e disinfezione regolare delle stanze con sporicidi a base di
cloro
Attrezzature: se possibile dedicate, pulizia e disinfezione con agenti sporicidi subito dopo
l’uso di quelle condivise
Uso corretto di antibiotici: in caso di CDAD sospensione delle terapie antibiotiche (non C
difficile mirate) il prima possibile
• Rapida identificazione del caso
•Diagnosi tempestiva
•Sorveglianza
•Igiene delle mani
•Isolamento e precauzione da contatto
•Disinfezione ambientale
•Politica antibiotica
•Educazione
•Formazione
•Informazione
Tutti coloro che in ambito assistenziale sono coinvolti nella gestione
dei pazienti con diarrea,in particolare medici e infermieri, dovrebbero
applicare il protocollo mnemonico SIDIT
1.
Isolamento:
–
–
–
–
–
–
2.
3.
4.
Stanza singola con servizio igienico (specie per incontinenti/bassa
compliance norme igieniche)
Porre Segnaletica idonea all’ingresso delle stanze che indichi
l’isolamento da contatto e le precauzioni da adottare
Stanza multipla ma servizio igienico riservato a pz con CDAD
Comoda dedicata (padella monouso o pannoloni da smaltire come
rifiuti infetti per pz allettati)
Coorte di pazienti con CDAD e coorte di operatori sanitari
Sospensione isolamento dopo 48 dalla risoluzione di CDAD
sintomatica e ripristino della normale peristalsi intestinale
Uso di DPI: per ogni contatto con paziente/ambiente corretta svestizione
e idoneo smaltimento dei DPI dopo l’uso
Attrezzature: se possibile dedicate, pulizia e disinfezione subito dopo
l’uso di quelle condivise
Pulizia degli ambienti: pulizia e disinfezione regolare delle stanze con
sporicidi a base di cloro
Precauzioni da contatto e isolamento fino a 48 ore dall’ultima scarica diarroica
Designing a protocol that eliminates Clostridium
difficile: A collaborative venture
Whitaker et el. Am J Infect Control 2007
FORMAZIONE
Education (information on epidemiology, risk factors, clinical findings, control
measures)
IDENTIFICAZIONE E TRATTAMENTO
Increased and early case-finding methodologies and rapid initiation of appropriate
therapy
RINFORZO MISURE PREVENZIONE
Expanded infection-control measures: environmental cleaning, electronic flags and
alerts, hand hygiene with soap water, prolonged duration of isolation, and infectioncontrol audits.
“ le precauzioni da contatto sono state prolungate per tutta la
durata della ospedalizzazione anziché della malattia”
Clin Infect Dis. 2007 Nov 15;45(10):1266-73.
Isolamento da contatto: le evidenze
• Difficile condurre studi clinici randomizzati ed impossibile
in doppio-cieco
• La maggioranza degli studi sono di tipo “prima-dopo”
• Specifici e non generalizzabili (ICU vs Chir vs Oncol vs
Ped vs RSA, ….)
• Dipendenti dal baseline e dal livello di rispetto
• “Confusi” da differenze logistiche, organizzative e qualiquantitative di staff difficilmente controllabili
• “In pacchetto”: Il ruolo di ogni singola misura è difficile da
definire
• Multimodali: Molto spesso associate ad altre misure
(p.es. screening e isolamento +/- trattamento; VAP, SSI,
o CAI bundles )
• 4382 abstracts
• 245 pubblicazioni
• 46 studi selezionati nessuno randomizzato, 4 prospettici
•
6 studi con chiare conclusioni
BMJ 2004; 329: 533-540.
Gastmeier et al. Infect Control Hosp Epidemiol 2004; 25: 109-113.
In Germania, il tasso di infezione da MRSA significativamente
inferiore (OR, 0.36 ) nelle ICU (66% di 164 sorvegliate tramite
questionario) che utilizzano le precauzioni da contatto nei
pazienti colonizzati/infetti, incluso il cohorting.
Nijs en et al. Clin Infect Dis 2005; 40(3): 405-409.
Nessun caso di MRSA in 10 settimane in ICU con 6% di
portatori in ingresso: appropriata compliance con il cohorting
(77%), igiene delle mani (53%), e uso di guanti (68%).
Mangini et al. Infect Control Hosp Epidemiol 2007; 28:1261-1266.
• L’incidenza di MRSA in ICU è diminuita da 10/1000 gd a 4.3 dopo la
introduzione di precauzioni da droplet e da contatto e successivamente a
2.5 con le sole precauzioni da contatto.
• Nessun effetto in ICU a bassa incidenza baseline.
• L’incidenza in non-ICU è scesa da 1.3 a 0.9 l’introduzione delle
precauzioni da contatto
Raineri et al. J Hosp Infect 2007; 67: 308-315.
Studio prima-dopo in ICU. L’incidenza/1000 gd di MRSA è diminuita da 3.5
a 1.7 dopo l’introduzione di strategia “cerca e distruggi + contatto” e
ulteriormente a 0.7 aggiungendo l’isolamento in stanza singola o coorting
1508 studi identificati;
33 adeguati per HTA; limitata qualità
•
Screening, precauzioni da contatto, training, politica
antibiotici: ciascuno apparentemente efficace
•
Impossibile stabilire l’efficacia relativa di ogni singola misura
o dei suoi componenti
•
L’insieme = effetto sinergico
829 studi; 8 selezionati ma di limitata qualità, non
comparabili tra loro
Aspetto non definito
CDC 2007. Livello delle evidenze
e forza delle raccomandazioni
• IA Fortemente raccomandata. Supportata da studi
sperimentali, clinici ed epidemiologici ben disegnati
• IB Fortemente raccomandata. Supportata da alcuni studi
sperimentali, clinici ed epidemiologici e da un forte
razionale teorico.
• IC Raccomandata da leggi.
• II Suggerita. Supportata da studi clinici ed epidemiologici
suggestivi e da un razionale teorico
“Solo Precauzioni Standard”
vs
“Precauzioni Standard + Precauzioni da Contatto”.
•Sistema di rating delle raccomandazioni: French National
Agency for Accreditation and Evaluation in Health (ANAES)
•Consensus degli esperti con Metodo Delphi
PRIMO ROUND
Accordo fortemente negativo (1- 3)
Accordo fortemente positivo (7- 9)
Incerto (4-6)
SECONDO ROUND
Secondo round
Accordo Moderatamente negativo (1- 3)
Accordo Moderatamente positivo (7- 9)
Non consenso (4-6)
• 326 proposte valutate
• 118 raccomandazioni finali
di cui R84 - R118 relative a precauzioni da contatto
•
55 aspetti non risolti (no consensus)
Attuazione delle precauzioni da contatto
•Uso di Dispositivi Protezione Individuale (DPI)
Guanti
CDC 2007 Indossare i guanti ogni volta che c’è un
contatto con la cute integra del paziente o con le
superfici e gli oggetti in prossimità del paziente.
I guanti vanno indossati all’entrata della stanza di
isolamento (IB)
SFHH 2009 Non è di per sé raccomandato indossare
sistematicamente i guanti fin dall’ingresso nella
stanza (SA), prima di toccare cute integra (SA) o
l’ambiente circostante (MA)
Clin Infect Dis. 2001 Mar 1;32(5):826-9.
Elevata contaminazione con
VRE sui guanti (17/44) e
sulle mani dopo aver tolto i
guanti (6/44)
Infect Control Hosp Epidemiol. 2007
Sep;28(9):1099-102.
Bassa aderenza all’Igiene
delle mani negli ospedali
Italiani e uso dei guanti
percepito come pratica per
proteggere se stessi
Attuazione delle precauzioni da contatto
•Uso di Dispositivi Protezione Individuale (DPI)
Sovracamice
CDC 2007 Indossare i sovracamici ogni volta che sia possibile un
contatto diretto con il paziente o con le superfici e gli oggetti in
prossimità del paziente. I sovracamici vanno indossati all’entrata della
stanza di isolamento , quindi rimossi e osservata l’igiene delle mani
prima di uscire. Dopo la rimozione assicurare che non ci sia ulteriore
contatto con superfici o ambiente contaminato(IB)
SFHH 2009 E’ fortemente raccomandato non indossare sistematicamente
specifici indumenti protettivi all’ingresso nella stanza di isolamento (SA)
E’ raccomandato indossare sistematicamente un sovracamice impermeabile
all’inizio della assistenza diretta (MA)
Attuazione delle precauzioni da contatto
•Collocazione del paziente
Collocare il paziente in stanza singola
Creare una coorte di pazienti (isolamento a
coorte)
CDC (IB)
SFHH (MA)
Nel passare da una stanza all’altra
• gli operatori sanitari sono maggiormente incoraggiati
al rispetto dell’igiene delle mani
• è più difficile/scomodo utilizzare dispositivi non critici
per più pazienti
Nessuna differenza nella incidenza (10%) né su igiene
mani (21%)
NON EFFICACE
POTENZIALMENTE CONTROPRODUCENTE per il
paziente
Attuazione delle precauzioni da contatto
•Corretta gestione delle attrezzature,
strumenti e devices per la cura del paziente
• CDC 2007 Utilizzare attrezzature non critiche monouso o
dedicate per singolo paziente (ad esempio fonendoscopi). Se
non è possibile, pulizia e disinfezione prima dell’uso su un
altro paziente (IB)
• SFHH 2009 Individualizzare il materiale di assistenza
riutilizzabile (SA)
The impact of isolation
precaution
Impatto psicologico
– Aumentata ansia, depressione, rabbia,
ostilità, paura , solitudine, noia
– Aumento disagio psicologico proporzionale
con la durata dell’isolamento
– Ansia aumentata in precedenti storie di
malattie mentali
Impatto psicologico
G Catalano South Med J 2003;96 :141-45
Score HAM-D e HAM-A (sintomi di depressione ed ansia) maggiori
nei pazienti sottoposti a Precauzione da Contatto rispetto ai
controlli (P <0.0001); nei pazienti in Precauzione da Contatto gli
score tendono ad aumentare con la lunghezza dell’isolamento
Impatto sulla gestione del paziente
• Contatto con il paziente
– Minor numero di visite
– Minor tempo dedicato al paziente
• Soddisfazione del paziente
– Minore soddisfazione se non informati del
motivo dell’isolamento
S Saint Am J Infect Control 2003;31 :354-6
– Ridotto numero di visite (<50% P < 0.001) dei medici curanti dei
pazienti in Precauzione da Contatto rispetto a quelli in
Precauzioni Standard
H L Evans Surgery 2003;134 :180-88
– Minor tempo dedicato ai pazienti in Isolamento da Contatto
rispetto a quelli non in Isolamento
Impatto sulla sicurezza del paziente
– Maggiori errori nella gestione del paziente
• Maggior incompletezza/mancanza registrazione
parametri vitali
• Maggior incompletezza cartella infermieristica e
cartella clinica
– Rischio di eventi avversi maggiore
– Aumentato rischio di cadute e formazione di
ulcere
H T Stelfox JAMA 2003;290:1899-1905
I casi presentano maggior incompletezza/mancanza di registrazione
dei parametri vitali e maggior incompletezza della cartella
infermieristica e della cartella clinica rispetto ai controlli
H T Stelfox JAMA 2003;290:1899-1905
I casi presentano maggior rischio di eventi avversi rispetto ai
controlli
M R Spence Am J Infect Control 2011;39 :154-5
Maggiore Incidenza di Eventi avversi (P = < 0.005) nei pazienti in
Precauzione da Contatto rispetto ai controlli
A McLemore Infect Control Hosp Epidemiol 2011;32(3):298-299
All’accettazione tempi di attesa per la collocazione più lunghi :
differenza media di 54 minuti (P = 0.045) tra chi deve ricevere
precauzioni da contatto e chi no
• Prolungato tempo per la prima somministrazione di antibiotici
• Prolungato tempo per la prima somministrazione di
antidolorifici
• Gestione del paziente in ambiente non ottimale
Trasmissione da droplet o aerea
A Quantitative Assessment of the Efficacy of Surgical and N95
Masks to Filter Influenza Virus
in Patients with Acute Influenza Infection
Participants coughed 5 times onto a 90-mm diameter (14-mm deep) Petri dish held 20 cm directly
in front of the participant’s mouth.
Surgical Mask vs N95 Respirator for Preventing Influenza Among
Health Care Workers
A Randomized Trial
In a randomized trial in Canada of 446 individual nurses working in acute care
institutions randomized to fit tested N95 respirators versus masks during the 2008–
2009 influenza season, medical masks were found to be noninferior to the respirators.
JAMA 2009;302(17):18651871
The first randomized, controlled clinical trial of surgical
masks compared to fit-tested and non-fit-tested N95
masks in prevention of respiratory virus infection in
hospital health care workers in Beijing, China.
In 1,936 healthcare workers in China. N95 respirators were found to
have statistically significant efficacy of
•60 percent against clinical respiratory illness,
•75 percent against influenza-like illness,
•56 percent against laboratory-confirmed respiratory viral infection,
•75 percent against confirmed influenza.
Medical masks showed no efficacy.
Fit testing made no differences.
The first randomized, controlled clinical trial of surgical
masks compared to fit-tested and non-fit-tested N95
masks in prevention of respiratory virus infection in
hospital health care workers in Beijing, China.
Reanalysis
The differences between N95 and surgical
masks lost statistical significance, although
the attack rate was still higher
• Fit testing made no differences
PATOLOGIE A TRASMISSIONE AEREA
Infezione
Durata delle precauzioni
1.
Herpes zoster, localizzato in
paziente immunocompromesso, o disseminato
In associazione alle precauzioni da contatto.
Mantenere le precauzioni per tutta la durata
della malattia.
2.
Morbillo
Per tutta la durata della malattia
3.
Varicella
In associazione alle precauzioni da contatto.
Mantenere le precauzioni finché tutte le lesioni
non hanno formato croste.
4.
Tubercolosi
Negatività ricerca AAR/bK (3 campioni);
efficacia terapeutica (miglioramento clinico
dopo 2 settimane di terapia)
69
Cambi d'aria
per ora
1
6
10
15
20
50
CDC 1993
Minuti richiesti per la
rimozione contaminanti
99%
99,9%
276
46
28
18
14
6
414
69
41
28
21
8
Mascherina chirurgica e
Filtrante respiratorio FFP
Trasmissione da droplet
Trasmissione aerea
Cosa stai respirando?
Attuazione delle precauzioni da contatto
•Collocazione del paziente
Collocare il paziente in stanza singola (Category IB)
In caso di necessità dare la priorità a pazienti con condizioni che
facilitano la trasmissione (p.e. incontinenza fecale)
Creare una coorte di pazienti (isolamento a coorte)
Pazienti infetti o colonizzati con lo stesso patogeno e analoghi fattori
di rischio
Se impossibili le due precedenti soluzioni
•Evitare di collocare nella stessa stanza un paziente in isolamento da contatto e uno in
condizioni di criticità o con lunga degenza prevista
•Assicurare una distanza di almeno un 1 metro
•Separare fisicamente i letti con tende per ridurre la possibilità di contatto diretto
•Cambiare i DPI e attuare l’igiene delle mani tra un paziente e l’altro nella stessa
stanza
Attuazione delle precauzioni da contatto
•Trasporto del paziente (Category II )
Limitare il trasporto del paziente fuori dalla stanza alle
attività strettamente necessarie
In caso di spostamento:
• Durante il trasporto assicurare il contenimento e la copertura delle
aree infette o colonizzate
• Rimuovere e gettare i DPI contaminati ed effettuare l'igiene delle
mani prima di trasportare i pazienti in precauzione da contatto
• Una volta giunti al luogo di destinazione indossare dei nuovi DPI
per la gestione del paziente
Attuazione delle precauzioni da contatto
•Corretta gestione delle attrezzature,
strumenti e devices per la cura del paziente
• Gestire le attrezzature per la cura del paziente e
strumenti/devices secondo le indicazioni delle precauzioni
standard (Category IB/C)
• Utilizzare attrezzature non critiche monouso o
dedicate per singolo paziente (ad esempio
fonendoscopi). Se non è possibile, pulizia e disinfezione
prima dell’uso su un altro paziente (Category IB)
Attuazione delle precauzioni da contatto
•Corretta gestione degli ambienti
(Category IB)
Assicurarsi che le stanze di pazienti in isolamento da
contatto siano pulite e disinfettate frequentemente ( p.e.
almeno 1 volta al giorno), con particolare attenzione alle
superfici più manipolate (sbarre del letto, tavolino,
comodino, superfici del bagno,maniglie) e per le
attrezzature nelle vicinanze del paziente
Sospensione delle precauzioni da contatto
(Category IB)
Si possono sospendere le precauzioni da
contatto dopo la risoluzione di segni e
sintomi di infezione o secondo le
raccomandazioni specifiche per ciascun
caso.
Precauzioni per goccioline (droplets)
• Utilizzare le precauzioni per goccioline per pazienti con infezione
sospetta o accertata da patogeni che vengono trasmessi tramite
goccioline (>5 micron di diametro) prodotte da un paziente che
tossisca, starnutisca o parli (Allegato 5) (CDC 2007, IB)
SISTEMAZIONE DEL PAZIENTE
• Collocare nella stessa stanza (cohorting) i pazienti che hanno una
infezione sostenuta dallo stesso microrganismo (Canada 1999, BII;
CDC 2007, IB)
• Se fosse necessario mettere nella stessa stanza un paziente che
richiede precauzioni per goccioline e uno che NON ha la stessa
infezione, assicurarsi che i due pazienti siano posti ad una distanza
superiore a 1 metro l’uno dall’altro; separare con una tenda un letto
dall’altro in modo da ridurre al minimo le probabilità di contatto stretto.
(Canada 1999, BIII ;CDC 2007, IB)
• Cambiare l’abbigliamento protettivo e procedere all’igiene delle mani
nel passare da un paziente ad un altro collocato nella stessa stanza,
indipendentemente dal fatto che uno o entrambi richiedano
precauzioni per goccioline (CDC 2007, IB)
Precauzioni per goccioline (droplets)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• Indossare la mascherina all’ingresso della stanza o del box del paziente
se ci si avvicina a meno di un metro (Canada 1999, BIII ; CDC 2007, IB).
TRASPORTO DEL PAZIENTE
• Se è necessario trasportare o spostare il paziente, insegnargli a
indossare la mascherina (Canada 1999, BIII ; CDC 2007, IB) e a
osservare le norme di igiene respiratoria che riducono la trasmissione
(CDC 2007, IB)
• Sospendere le precauzioni per goccioline alla scomparsa dei segni e
sintomi di infezione o in accordo con le raccomandazioni patogenospecifiche (CDC 2007, IB)
Trasmissione aerea - 3
Misure di isolamento
• Stanza singola, a pressione negativa rispetto le aree esterne (2.5 Pa),
monitorata giornalmente con indicatori visibili, 6-12 ricambi d'aria/ora,
eliminata all'esterno o attraverso filtri ad alta efficienza, porta chiusa.
• Uguale patologia se non sconsigliata
• Limitare ingresso nella stanza a soggetti immuni (varicella , morbillo,
vaiolo)
• Indossare dispositivi di protezione respiratoria
• Limitare i trasporti del paziente, pianificarli e quando necessari fare
indossare mascherina chirurgica
Precauzioni per via aerea
• Utilizzare le precauzioni per via aerea per i pazienti con infezione
sospetta o accertata da patogeni trasmessi per via aerea (M.tuberculosis,
morbillo, varicella e zoster disseminato)
(CDC 2007, IA/IC)
SISTEMAZIONE DEL PAZIENTE
• Stanza per l’isolamento respiratorio: pressione negativa; prevedere almeno
6-12 ricambi d’aria all’ora; eliminare l’aria direttamente all’esterno e lontano
da ingressi di aria oppure, se questo non è possibile e se l’aria è fatta
ricircolare,filtrarla attraverso filtri HEPA.
•Le porte devono essere tenute chiuse; dopo la dimissione le porte devono
essere tenute chiuse per il tempo sufficiente alla rimozione di microrganismi
a trasmissione aerea (Canada 1999, AII ; CDC2007, IA). Il paziente deve
rimanere confinato nella propria stanza, che deve disporre di bagno proprio
(Canada 1999, AII).
Precauzioni per via aerea
RESTRIZIONI PER IL PERSONALE
• Nelle strutture per acuti, il personale suscettibile al morbillo,
varicella, zoster diffuso o vaiolo non dovrebbe mai entrare nella
stanza di un paziente con una di queste infezioni se è disponibile
personale immune (Canada 1999, AIII; CDC 2007, IB). Tutto il
personale dovrebbe essere immune per morbillo (Canada 1999,
AIII)13
UTILIZZO DEI DPI
• Utilizzare filtranti facciali FFP2 o FFP3 quando si entra nella stanza o
in casa di pazienti con tubercolosi in isolamento e quando le
procedure da attuare possono determinare la produzione di aerosol
(irrigazione, incisioni, drenaggi, …) (CDC 2007, IB) o quando persone
non immuni debbano necessariamente entrare nella stanza di pazienti
con varicella o zoster disseminato (Canada 1999, BIII)
Precauzioni per via aerea
TRASPORTO DEL PAZIENTE
• Nei pazienti con lesioni cutanee da varicella, vaiolo o da Mycobacterium
tuberculosis, coprire le aree colpite in modo da prevenire la produzione di
aerosol o il contatto con l’agenteinfettivo delle lesioni (CDC 2007, IB)
GESTIONE DELL’ESPOSIZIONE
• Vaccinare o somministrare immunoglobuline ai soggetti suscettibili
immediatamente dopo un contatto non protetto con pazienti affetti da
morbillo, varicella o vaiolo (CDC 2007, IA)
• Sospendere le precauzioni per le malattie trasmesse per via aerea in
accordo con le raccomandazioni patogeno specifiche (Allegato 5) (CDC
2007, IB)
67. Mettere in atto le precauzioni per via aerea per i pazienti
che necessitano di un ambiente protetto affetti da una
patologia a trasmissione per via aerea (tubercolosi,
varicella-zoster)(CDC 2007, IA)
a) assicurare che l’ambiente per isolamento protettivo sia
strutturato in modo da mantenere all interno una
pressione positiva (CDC 2007, IB);
b) utilizzare un’antistanza per garantire un appropriato
bilanciamento dell’aria tra il corridoio e l’ambiente
di isolamento protettivo;
c) garantire un’uscita separata dell’aria contaminata
all’esterno oppure collocare un filtro HEPA nel dotto di
uscita se l’aria deve essere ricircolata (CDC 2007, IB)