MITO SettembreMusica

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MITO SettembreMusica
Milano
Teatro Ventaglio Smeraldo
Venerdì 18.IX.09
ore 21
Storie
Gino Paoli Live 2009
In occasione dei 50 anni
di carriera
°
50
Torino Milano
Festival Internazionale
della Musica
03_24.IX.2009
Terza edizione
SettembreMusica
Storie
Gino Paoli Live 2009
In occasione dei 50 anni di carriera
Accompagnato da
Vittorio Riva, batteria
Marco Caudai, basso
Carlo Fimiani, chitarre
Dario Picone, piano e tastiere
GnuQuartet
Francesca Rapetti, flauto
Roberto Izzo, violino
Raffaele Rebaudengo, viola
Stefano Cabrera, violoncello
In collaborazione con
Officine Smeraldo
“Quelli di Genova
che scrivono canzoni
e poi le cantano così…
esagerano,
bastava meno
bastava meno,
non occorreva stravincere così”
Marco Paolini
Un poeta civile che cerca, col raziocinio prima, col verso poi, diremmo molto
“paolocontiano” - per restare in tema di cantautori - di avvicinarsi alla cruda
verità di un misterioso posto, un posto che, per usare le parole di un altro
poeta in musica, “si vede solo dal mare”. Sette versi che si avvitano inesorabili
su una ineluttabilità così evidente da risultare quasi pacificata, anche se si
tratta di faccende che hanno a che fare con quel lancio di dadi che è il destino: Genova, città dei cantautori. C’è l’atto dello scrivere, una sorta di sorgiva
benedizione per menti curiose ed avide di vita, e poi c’è l’atto del cantare,
altrettanto naturale, senza fronzoli e belletti. A rovesciare un’estetica sciagurata che aveva consegnato l’atto del cantar “leggero”, per decenni, e dopo una
guerra atroce, ad una sorta di bel canto in minore, avariato zucchero melodico
e rime baciate. Il più genovese, il più scabro, il più riservato dei cantautori
genovesi (fatto salvo lo scatto felino ed imprevedibile dell’esporsi totalmente
di chi s’è definito, e a ragione, “matto come un gatto”) per un paradosso che
senz’altro gli piace, genovese non è, pur essendo “zeneise” fin nel midollo.
Impastato di ritrosia e gentile ferocia, di silenzi e di salsedine e di “scusate il
disturbo, io me ne vado”.
Gino Paoli è nato a Monfalcone, negli ultimi giorni di settembre del 1934. Da
bambino però era a Pegli, lo stesso splendido e decaduto borgo del Ponente
genovese dove bazzicava De André. Se andate a sparigliare le carte di questo antico signore delle parole e delle melodie che, come dicono nel mondo
anglosassone, partono con una sublime semplicità, e poi ti si conficcano in
testa come un “hook”, un gancio che potrebbe ricordare quello che usavano i
fieri camalli del porto genovese, le cronache vi riporteranno di una giovinezza
tumultuosa ed assetata di stimoli, di letture, di esperienze. Di vita, insomma.
La vita cercata, immaginata, sognata e consumata con il vorace appetito di
chi ha pochi quattrini in tasca, ma un mondo che preme per uscire: e molti
maestri di libertà da imparare a conoscere. Tra i francesi, tra gli anglosassoni.
È anche il percorso di Tenco, di Lauzi, di Bindi, sarà quello di “Faber” De
André, per molti versi. Vita: quella che mancava nelle canzonette con la rima
‘cuore-amore’ obbligata, e che aveva bisogno di un poeta che parlasse di sassi,
di gatti, di musica che ha la forma e la sostanza imprendibile di una donna,
perché la donna è musica, per Gino Paoli.
Provate a pensarci. Ci sono persone che diventano anziani nostalgici e borbottoni, e persone che restano, nel tempo (contro il tempo?) vecchi ragazzi inquieti.
Così ci piace immaginare il vecchio ragazzo settantacinquenne Gino Paoli, lui
che può permettersi, sul palco di questa sera, di ripercorrere un mezzo secolo
esatto di canzoni che sono, davvero, “storia” di questo Paese. E può farlo con la
leggerezza del gatto, atterrando nel volteggio mortale del tempo che è passato
con grazia elastica: senza nostalgia, perché Gino Paoli vive di tante schegge di
presente, il suo corpus di canzoni, proiettate verso il futuro.
C’è sempre un progetto da inseguire, un’idea da precisare, un posto della
memoria dove è racchiusa una musica che non è jazz, non è blues, non è
“chanson”, ma che di tutto questo porta il profumo, un ingorgo emotivo che
attende la sera giusta per diventare canzone, nuda e cruda e pura. Matrimonio
molto laico, nozze d’oro di pentagramma accarezzato e soffio di voce, un
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miagolio amaro e “parlato” che non piaceva a tante persone, e che tante
altre persone, invece, hanno imparato ad amare amando un filo tenace e
fragilissimo di respiro che sapeva sopportare molti pesi. “Riso raro e parlar
chiaro”, dice un proverbio sul carattere dei genovesi, che per legge transitiva,
e a maggior ragione, ritroviamo nella “scuola genovese”, e in quell’epitome
vivente che ne è Paoli.
Poco ridere, molto sorridere con molta autoironia, sempre e comunque la
volontà (tradotta in capacità: non si è grandi per nulla) di parlar chiaro.
Dell’amore e di tutte le altre sfaccettature del prisma cangiante che è la vita
raccontata cantando: “Se tutti sono d’accordo con te vuol dire che sei finito.
Nell’ottica surrealista dei baffi alla gioconda ho deciso che se mi attaccano
sono ancora valido”, dichiarava qualche anno fa Gino Paoli. Gino Paoli il
grafico, Gino Paoli il pittore, il lettore famelico, l’uomo di teatro, il curioso del
jazz e di Brassens che prova e riprova a cavar senso e segno con l’amico Tenco,
Gino Paoli, addirittura, tentato ristoratore, Gino Paoli politico, in Parlamento:
tutto converge da un’altra parte, nei cinquant’anni di preziose emozioni trasformate in canzoni. Piace ricordare, qui, due titoli (poi ne rammenteremo un
terzo, a chiudere il gioco) dalla lunga discografia di Paoli che sono qualcosa
più che una dichiarazione d’intenti: sono l’uomo e la sua poetica messa a
nudo, il coraggio di dichiarare una contraddizione, il disvelamento di ciò che
si è, a parlar chiaro.
Nel ’77 esce Il mio mestiere, nell’86 Cosa farò da grande. Eccolo, Paoli: nella
consapevolezza che questo scrivere della vita accarezzandone armonie e
disarmonie con le canzoni è un mestiere, un mestiere molto serio. Artigianato
del comporre che non prescinde dall’ispirazione, ma ispirazione che ha regole
di costanza, di saper fare, di labor limae.
Dall’altra parte, l’epifania ribalda di quel Cosa farò da grande: perché chi
disvela angoli poetici nascosti con la musica e le parole deve saper conservare
lo sguardo stupito, attonito del bambino che registra i fatti, li imprime nella
mente, li fa cavalcare con le ali precarie e fortissime del sogno, da lì in poi.
Esser “grandi” è perderlo, quello sguardo, e Paoli non l’ha saputo né voluto
perdere. Il terzo titolo che ci piace ricordare è quello del suo ultimo disco,
asciutta epitome di una “carriera”, di un “mestiere” che stasera risuonerà
con la consueta, fragile forza: Storie. Il bambino dai radi capelli bianchi che
si interroga sul suo futuro ha sempre avuto la risposta: lui sa raccontare le
storie. Lui “è” il cantastorie.
È bello ricordare, qui, che accanto agli altri validi accompagnatori sul palco
ci sarà anche Gnu Quartet: giovane formazione cameristica (sono attivi dal
2006) che, con understatement, aggiunge al nome un “musica da Genova”.
Hanno già collaborato un po’ con tutti i grandi nomi, sono conosciuti e rispettati, e anche un po’ imprevedibili. Dai Beatles al jazz alla canzone “leggera”.
Da qui il nome dell’animale africano che passa la vita a spostarsi, a caccia
di pascoli, inquieto. Ma con Gino Paoli è quasi una storia di famiglia. Anzi,
un’altra delle sue “storie”.
Guido Festinese*
* Giornalista professionista, si occupa di cronaca e critica musicale
e di ricerca nel campo delle estetiche musicali dal 1986. È stato per molti
anni direttore della rivista World Music Magazine. Collabora
stabilmente con Il Manifesto, Modus Vivendi, Musica Jazz, Giornale della Musica.
È responsabile dell’ufficio stampa del Museo del Jazz “G. Dagnino” di Genova.
Suoi scritti sono apparsi anche su Leggere, Olis, Monografie, Blu Jazz, Jazz,
I Meridiani, Jam, La Repubblica, Letture, Chitarre ed altre testate.
Ha curato numerose note di copertina per pubblicazioni discografiche di jazz
e world music e collaborato con Radiotre.
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Gino Paoli
Tutti lo credono genovese, e in un certo senso lo è, Gino Paoli, il cantautore
che ha scritto alcune tra le più belle pagine della musica italiana dell’ultimo
secolo. Ma, di fatto, l’autore di Senza fine e di Sapore di sale è nato il 23 settembre del 1934 a Monfalcone.
Ma è a Genova, dove si è trasferito da bambino, che Gino Paoli - dopo aver
fatto il facchino, il grafico pubblicitario e il pittore raggranellando più premi
che quattrini - debutta come cantante da balera, per poi formare un band
musicale con gli amici Luigi Tenco e Bruno Lauzi.
Finché la gloriosa casa Ricordi, che aveva tenuto a battesimo Bellini e
Donizetti, Verdi e Puccini, decise di estendere la propria attività alla musica
leggera e scritturò questo cantante dalla strana voce miagolante. Nel 1960
realizza La gatta, un pezzo rigorosamente autobiografico: parlava della soffitta sul mare dove Gino viveva. Il disco vendette 119 copie, poi scomparve
e infine tornò tramutandosi, inaspettatamente, in un successo da 100 mila
copie la settimana. Intanto era nata la love story con Ornella Vanoni, cantante scoperta da Giorgio Strehler, che convinse il cantautore genovese a scrivere
per lei Senza fine, il pezzo che la rese famosa. Quindi Mina, sconsigliata da
molti, incise Il cielo in una stanza, con l’esito che tutti sappiamo.
Seguono Sassi, Me in tutto il mondo (1961), Anche se (1962), Sapore di sale,
Che cosa c’è (1963), Vivere ancora (1964), tutti brani divenuti dei classici e
tradotti in molte lingue.
Gino Paoli assieme a suoi “quattro amici” dà vita, a Genova, alla canzone
d’autore, forma di espressione musicale rivoluzionaria che mira ad esprimere
sentimenti e fatti di vita reale con un linguaggio non convenzionale; la canzone, insomma, cessa di essere puro intrattenimento e abbandona l’oleografia
per diventare forma d’arte a tutti gli effetti.
Ormai lo squattrinato pittore è un cantante famoso.
L’anno prima c’era stato il boom di Sapore di sale, arrangiata da Ennio
Morricone con gli interventi al sax di Gato Barbieri. E tuttavia un pomeriggio
d’estate il cantautore ormai ricco e celebre si era puntato una Derringer al
cuore. “Volevo vedere cosa succede”, spiegherà poi. Il proiettile è tuttora nel
suo petto, come un souvenir.
Intanto Paoli scopre e lancia altri artisti: Lucio Dalla, clarinettista jazz, del
quale produce il primo disco, o il refrattario Fabrizio De André, “costretto”
con la forza a cantare con lui al Circolo della Stampa di Genova.
Capita anche che gli interpreti più disparati si “impadroniscano” del canzoniere paoliano: mostri sacri degli anni Cinquanta come Claudio Villa,
Carla Boni, Jula De Palma, Joe Sentieri, cantanti lirici come Anna Moffo,
attrici come Lea Massari e Catherine Spaak, protagonisti degli anni Sessanta
quali Umberto Bindi, Luigi Tenco, Gianni Morandi. Più avanti la musica di
Gino Paoli coinvolgerà altri famosi cantanti tra i quali Patty Pravo e Franco
Battiato. Importante, negli anni Ottanta, la collaborazione con Zucchero,
giovane ancora agli esordi.
Ma con il crescere della popolarità, subentrerà nell’uomo Paoli una crisi che
lo porterà fuori dalla scena musicale per alcuni anni di riflessione.
Il gran ritorno di Paoli avviene con due album coraggiosi e anarchici, nei
quali soprattutto il mondo giovanile si riconosce. Il primo, pubblicato a metà
degli anni Settanta, ha un titolo emblematico, I semafori rossi non sono Dio,
ed è stato realizzato su musiche del catalano Jean Manuel Serrat. Il secondo
esce nel 1977, tre anni dopo, e si intitola Il mio mestiere.
Entrambi parlano di libertà, democrazia, emarginazione, diversità.
Questa maturazione continua a segnare tutti i suoi dischi dei vent’anni successivi. Seguono la trionfale tournée del 1985 con Ornella Vanoni, l’esperienza
di deputato del Pci, poi diventato Pds, e quella di assessore comunale ad
Arenzano. L’autunno successivo esce Senza contorno, solo... per un’ora, un
live di brani del suo repertorio riadattati in chiave jazz, con gli inediti Senza
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contorno e La bella e la bestia, cantata da Gino con la figlia Amanda Sandrelli
e tratta dalla colonna sonora dell’omonimo film disneyano. Col cinema, del
resto, Paoli aveva già avuto a che fare quando, per Prima della rivoluzione
di Bertolucci, aveva composto Vivere ancora e Ricordati, per poi scrivere
Una lunga storia d’amore (1984) e Da lontano (1986), rispettivamente per i
film Una donna allo specchio e La sposa americana, entrambi con Stefania
Sandrelli. In quegli anni pubblica dischi i cui contenuti attingono dalla sua
vasta esperienza umana: La luna e mister Hyde e Averti addosso (1984), Cosa
farò da grande (1986), L’ufficio delle cose perdute (1988), e poi ancora Ciao
salutime un po’ Zena, dedicato alla canzone ligure, Ha tutte le carte in regola,
omaggio allo scomparso cantautore livornese Piero Ciampi, Matto come un
gatto (1991). Nel 1991 ecco il successo clamoroso di Matto come un gatto e del
singolo Quattro amici al bar (con intervento di Vasco Rossi).
Nella primavera del 1993, King Kong e, due anni dopo, Amori dispari in cui
torna ad affermare il primato dei sentimenti in un mondo che li nega.
In Appropriazione indebita (1996) il cantautore “si impadronisce” di una
manciata di classici della canzone internazionale e traduce in una sorta di
autoritratto, le pagine di Lennon, Cat Stevens, Aznavour, Steve Wonder, James
Taylor e altri. Pomodori (1998) e Per una storia (2000), nuove pagine di un
uomo che non rinuncia a coltivare sotto i capelli bianchi l’innocenza, lo stupore e la fantasia d’un eterno bambino.
Nel 2002 esce un nuovo album di inediti: Se, il cui singolo Un altro amore
viene presentato al 52° Festival di Sanremo, dove ottiene una grande successo di pubblico e di critica, confermandolo autentico protagonista della scena
musicale italiana, sempre capace di rinnovarsi, pur mantenendo le forme ed
i contenuti cantautorali che da sempre lo contraddistinguono.
Il grande evento Pavarotti and Friends, sempre nel 2002, lo vede sul palcoscenico insieme a personaggi del calibro di James Brown, Sting, Lou Reed,
Grace Jones, Zucchero, Bocelli, a suggellare l’impegno sociale di cui è sempre
stato portavoce. L’anno si chiude con un bilancio di oltre settanta concerti
effettuati con l’Orchestra ritmo-sinfonica Dimi di Roma nei maggiori teatri
italiani e presso gli spazi all’aperto più suggestivi.
Nel 2004, sempre a Sanremo, gli viene conferito il Premio alla Carriera.
Nello stesso anno si esibisce in alcuni dei più importanti festival jazz italiani
con Un incontro di jazz insieme agli amici Enrico Rava, Danilo Rea, Rosario
Bonaccorso, Flavio Boltro e Roberto Gatto, avvicinandosi a questo raffinato
genere musicale, da sempre una delle sue passioni più grandi.
Nel 2007 pubblica anche il disco Milestones (Un incontro in jazz), e porta
avanti il progetto a trecentosessanta gradi con numerosi concerti live, tra i
quali uno al Teatro Coliseo di Buenos Aires nel dicembre dello stesso anno,
durante il quale ha ricevuto una vera e propria ovazione da parte delle 2500
persone presenti e un’accoglienza entusiastica da parte della stampa argentina. Nel 2009, anno in cui festeggia i 50 anni sul palcoscenico, torna al pubblico con un nuovo disco di inediti intitolato Storie.
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Vittorio Riva
Vittorio Riva è nato nel 1962. La passione per la batteria si manifesta precocemente, portandolo a studiare da autodidatta. Poi, sotto la guida di Luciano
Gargiulo, perfeziona la tecnica strumentale. Negli anni Ottanta intraprende
l’attività professionale in qualità di turnista, lavorando per le maggiori produzioni discografiche italiane e incidendo presso gli studi più prestigiosi. Il 1982
segna l’inizio della collaborazione artistica con Gino Paoli, un sodalizio che gli
consente di fare il suo ingresso da protagonista nel mondo della musica leggera italiana. Incide, quindi, con molti artisti (fra gli altri, Zucchero, Giorgia,
Mia Martini, Vecchioni, Vanoni, D’Alessio, Bennato, Concato, Toquinho, Niky
Nicolai, Murolo, Zizi Possi, Netinho, De Crescenzo, De Sio, Alan Sorrenti,
Paola Turci, Di Capri, Ranieri) e per le maggiori case discografiche. Nel 1985
partecipa al tour teatrale “Vanoni-Paoli Insieme”, riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. Nel suo percorso artistico particolare rilievo assume
l’esperienza televisiva e, parallelamente, si dedica all’approfondimento di altri
generi musicali, collaborando, sia in studio che dal vivo, con artisti italiani e
di fama internazionale quali: Chet Baker, Mike Minieri, Marc Johnson, Phil
Manzanera, James Senese, Marco Zurzolo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo. Con
Zurzolo è produttore artistico nei CD Lido Aurora e Polvere di Napoli. I due
musicisti, legati da un rapporto di profonda amicizia, svolgono insieme un’intensa attività concertistica partecipando a rinomate manifestazioni internazionali. La sua maturazione artistica si esprime compiutamente nel primo
CD da solista I fill at home, che ospita Gino Paoli ed alcuni tra i più grandi
musicisti italiani; qui si cimenta in qualità di compositore e di arrangiatore.
Marco Caudai
Musicista e bassista dal 1980, si occupa di didattica per basso elettrico da oltre
vent’anni. Nel 2002 realizza due volumi di metodi didattici “Scuola di Basso
Elettrico”, pubblicati da BMG/Ricordi, presentandoli anche al Disma Music
Show di Rimini (2002 e 2003).
Sempre nel 2002, fino al 2006, ritorna a suonare con Irene Grandi sia dal
vivo che in studio, effettuando oltre 250 concerti in sei tournée italiane; circa
60 apparizioni televisive, 4 album, 7 CD singoli, un DVD live e 7 canzoni pubblicate in veste di coautore. Nel 2006 nasce “Bass To Rock”, prima Accademia
Musicale in Italia dedicata esclusivamente al basso rock, progetto da lui ideato
e nel quale riveste il ruolo di direttore artistico; oggi “Bass To Rock” è costituito da 25 sedi dislocate su tutto il territorio nazionale.
Nel 2007 esce un nuovo metodo didattico con CD “Sex, Bass & Rock’n’Roll”,
edito e distribuito da Carisch. Dal 2008 Marco Caudai è in tour con Gino
Paoli. Official endorser italiano per SWR, Elixir Strings e Digitech, ha collaborato, fra gli altri, con Nick Griffiths, Edoardo Bennato, Gianluca Grignani,
Tullio De Piscopo, Simona Bencini e Stefano Bollani.
Carlo Fimiani
Carlo Fimiani è nato a Castel San Giorgio nel 1968. Diplomatosi al CPM di
Milano e al GIT di Los Angeles, dove suona e studia con i suoi idoli; fra gli
altri, Scott Henderson, Joe Diorio, Brett Garsed, T.J. Helmerich. Nel 1995, a
Losanna, riceve il secondo premio alla European Award Competition (“Prix de
l’Europe for Rock and Fusion Guitarists” - “La nuit de la guitarre”).
Durante la sua prestigiosa carriera si è esibito con Michele Zarrillo (19936
1994), Tullio De Piscopo (2001), Ornella Vanoni e Gino Paoli (CD live e DVD
nel 2005) ed anche in vari show televisivi con, fra gli altri, Tiziano Ferro,
Mino Reitano, Nino D’Angelo. Nel 2004, con Marc Johnson, si è esibito
insieme al quartetto di Marco Zurzolo in importanti festival jazz: Montreal,
Umbria, Pomigliano e Ischia. Ancora insieme a Marco Zurzolo, ha suonato
al Blue Note di New York e allo Spoleto Festival USA di Charleston (South
Carolina). Ha diviso il palco con: Dario Deidda, Alfonso Deidda, Fabrizio
Bosso, Paolo Pelella, Guglielmo Guglielmi, Tommaso Scannapieco, Antonio
De Luise, Gaetano Fasano, Alessandro La Corte, Vittorio Riva, Joe Amoruso,
Rocco Salzano, ed altri.
Fimiani ha registrato in studio per Sister Sledge, Hata (la colonna sonora del
film Aprile, di Nanni Moretti), Rocco De Rosa (colonna sonora del film La vita
è un’altra volta, con Jo Champa), e per varie produzioni di giovani talenti. Nel
2000 ha realizzato il suo primo CD jazz-rock strumentale, Alter Ego.
Dario Picone
Dario Picone, musicista, arrangiatore, compositore, pianista e tastierista, è
Direttore Artistico dell’Associazione “I Ragazzi di Scampia”. Nel 1982 compie
la sua prima tournée con Gino Paoli e, successivamente, partecipa ai tour degli
album: Averti Addosso, La luna e il signor Hyde, Insieme (album realizzato
con la collaborazione di Ornella Vanoni) e Cosa farò da grande. Nel 1987 partecipa anche al tour messicano insieme a Gino Paoli e Zucchero e, dallo stesso
anno, collabora con Mediaset realizzando musiche per tv. Ha collaborato, tra
gli altri, con Nino Bonocore, Enzo Avitabile, Roberto Murolo, Lisa Millet, Enzo
Gragnaniello, Giorgia, Tony Esposito, Michael Baker, Ritchie Havens, Eugenio
Bennato e Peppino Di Capri. Dal 1991 collabora per Matto e vigliacco, Senza
contorno solo per un’ora, King Kong, Amori dispari e Appropriazione indebita. Nel 2004 è l’arrangiatore della colonna sonora del film Vieni via con me
di Carlo Ventura con Mariangela Melato e Enrico Lucci; nel 2005 incide il CD
I Ragazzi di Scampia, mentre nel 2006 partecipa al Festival di Sanremo con
G.Finizio e I Ragazzi Di Scampia.
Gnu Quartet
Dopo anni di appaganti esperienze individuali nella musica classica, brasiliana, jazz e d’autore, nell’arrangiamento, come compositori ed autori, con
sconfinamenti nel teatro colto e comico e nel cinema, quattro amici si incontrano nuovamente, sotto la stella della P.F.M., per festeggiare il compleanno
di “Faber” al Teatro Nazionale di Milano. Da questo battesimo inaspettato,
dall’entusiasmo per la musica senza preconcetti, dall’alchimia di gioia e ricerca, nasce un quartetto dal sound personale ed eclettico.
A testimonianza dell’impegno trasversale dei componenti del gruppo stanno
le numerose collaborazioni con artisti di ambiti apparentemente lontani.
Lo Gnu Quartet ha al suo attivo progetti (in corso, da poco terminati o in
piena maturazione), con Gino Paoli, Simone Cristicchi, Motel Connection,
Afterhours, L’Aura, Dolcenera, P.F.M., il soprano Francesca Rotondo e, ancora,
“incroci pericolosi” con Meg, Morgan, Sarah Jane Morris e Boosta.
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MITO SettembreMusica
è un Festival a Impatto Zero®
Sostiene l’ambiente con tre iniziative:
Progetto Impatto Zero®
Le emissioni di CO2 prodotte dal Festival MITO sono compensate con la
creazione di nuove foreste nel Parco del Ticino e in Costa Rica.
Nel 2008 sono stati piantati 7400 alberi.
Gioco Ecologico
Anche tu sei ecosostenibile? Nei mesi di settembre e ottobre, MITO invita
il pubblico a partecipare al nuovo gioco ecologico: misura il tuo impatto
sull’ambiente e la tua abilità ecologica, rispondendo ogni settimana a
tre domande su temi ambientali. Ogni risposta corretta farà aumentare
il punteggio nella classifica della “community eco-tech”. Gioca con noi
registrandoti sul sito www.mitosettembremusica.it.
È vero che bruciare i rifiuti è la soluzione più conveniente sia
economicamente che per l’ambiente?
Si, perché si ottiene energia e si eliminano le discariche
No, è il metodo più costoso ed inquinante
È il metodo più economico, ma non quello meno inquinante
Dove c’è il Park and ride sta dando ottimi risultati. Sai dire cos’è?
Un intervento di mobilità sostenibile che prevede la realizzazione di opportuni
parcheggi in centro cittadino dai quali i cittadini possono muoversi a piedi
Un intervento di mobilità sostenibile che prevede la realizzazione di opportuni
parcheggi di interscambio esterni al centro cittadino, custoditi e serviti da
una flotta di bus-navetta
Un intervento di mobilità sostenibile che prevede la realizzazione di opportuni
parcheggi
Cos’è l'Ecolabel?
Uno strumento obbligatorio per i prodotti e servizi che rispettano criteri
ecologici e prestazionali stabiliti a livello europeo
Un marchio europeo di certificazione ambientale per i prodotti e i servizi
Un’etichetta per prodotti alimentari completamente biodegradabile
MITO su YouImpact
MITO SettembreMusica promuove il progetto YouImpact, la nuova
piattaforma di “green-sharing” per creare coscienza ecologica attraverso
lo scambio di contenuti multimediali dedicati ai temi ambientali. Per ogni
video o immagine spiccatamente green, caricati dagli utenti nella parte
dedicata al Festival MITO, sarà creato un nuovo metro quadro di foresta:
www.youimpact.it
In collaborazione con
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fringe MITO per la città a Milano
La novità di questa edizione: oltre 150 appuntamenti fringe accanto
al programma ufficiale del Festival. Giovani musicisti ed ensemble
già affermati si esibiscono in luoghi diversi e inusuali, per regalare ai
cittadini una pausa inaspettata tra gli impegni quotidiani, con musica
classica, jazz, rock, pop e folk.
Tutti i lunedì
ore 13 -15, MITOfringe un palco per libere interpretazioni
MITO dedica uno spazio ai nuovi talenti: musicisti ed ensemble che hanno
risposto all’invito sul sito internet del Festival, si alternano con set di 20 minuti
ciascuno. Lunedì 7 settembre il palco allestito in piazza Mercanti è riservato
ai pianisti classici e jazz, il 14 settembre alla musica etnica e il 21 settembre
ospita ensemble di musica da camera (archi e fiati).
ore 21, MITOfringe a sorpresa
Istantanei interventi di musica dal vivo: la sede dei concerti, non viene mai
annunciata, se ne conoscono solo l’orario e il giorno. Questi momenti musicali,
che si materializzano in prima serata, raggiungono gli ascoltatori nelle loro
case, inducendoli a interrompere per qualche minuto il normale flusso della
giornata per affacciarsi alle finestre o scendere in strada.
In collaborazione con Music in the Air.
Solo Lunedì 14 settembre ore 18, MITOfringe in stazione
La Galleria delle Carrozze della Stazione Centrale di Milano diventa per una
sera il palco di un concerto di musica balcanica.
In collaborazione con Ferrovie dello Stato, Grandi Stazioni.
Tutti i martedì, mercoledì e giovedì
ore 12 - 17, MITOfringe in metro
Dall’8 al 23 settembre, ogni martedì, mercoledì e giovedì tra le 12 e le 17,
le stazioni metropolitane Duomo (Galleria degli Artigiani), Porta Venezia,
Cordusio, Cairoli e Loreto si animano di musica: per un’ora in ognuna delle
stazioni si interrompono i ritmi frenetici della città per lasciare spazio alla
musica classica, jazz, folk, pop e rock, rendendo più vivi gli spostamenti.
In collaborazione con ATM.
Tutti i venerdì e sabato
ore 21, MITOfringe in piazza
La musica arriva nelle strade e nelle piazze della periferia milanese con cinque
appuntamenti dedicati alla classica e al folk nelle zone Baggio, Casoretto, Isola,
Pratocentenaro e San Siro. In collaborazione con Unione del Commercio.
Tutte le domeniche
MITOfringe musica nei parchi
Domenica 6 e 20 settembre alle ore 12, e domenica 13 settembre alle ore 17,
MITO porta la musica nei parchi centrali più frequentati della città, parco
Venezia e parco Sempione.
Tutte le sere
MITOcafé alla Triennale -Viale Alemagna 6
Il MITOcafé accoglie tutte le sere il pubblico del Festival per stare in compagnia,
chiacchierare e incontrare gli artisti. Dalla domenica al giovedì dalle 18.00
alle 24.00, venerdì e sabato dalle18.00 alle 2.00. Presentando il biglietto del
concerto si ha il 10% di sconto sulla consumazione.
Per maggiori informazioni: www.mitosettembremusica.it/programma/mito-citta.html
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MITO SettembreMusica
Promosso da
Città di Milano
Letizia Moratti
Sindaco
Città di Torino
Sergio Chiamparino
Sindaco
Massimiliano Finazzer Flory
Assessore alla Cultura
Fiorenzo Alfieri
Assessore alla Cultura
e al 150° dell’Unità d’Italia
Comitato di coordinamento
Francesco Micheli Presidente
Presidente Associazione per il Festival
Internazionale della Musica di Milano
Angelo Chianale Vicepresidente
Presidente Fondazione
per le Attività Musicali Torino
Massimo Accarisi
Direttore Centrale Cultura
Anna Martina Direttore Divisione Cultura
Comunicazione e Promozione della Città
Antonio Calbi
Direttore Settore Spettacolo
Paola Grassi Reverdini
Dirigente Settore Arti Musicali
Enzo Restagno
Direttore artistico
Francesca Colombo
Segretario generale
Claudio Merlo
Direttore organizzativo
Realizzato da
Associazione per il Festival Internazionale
della Musica di Milano
Fondatori Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso
Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner
Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo
Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman
Comitato di Patronage
Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal
Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca
Umberto Veronesi
Consiglio Direttivo
Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri
Roberta Furcolo / Leo Nahon
Collegio dei revisori
Marco Guerrieri / Marco Giulio Luigi Sabatini / Eugenio Romita
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Organizzazione
Francesca Colombo Segretario generale
Laura Caserini Responsabile biglietteria
Carlotta Colombo Coordinatore di produzione
Alvise De Sanctis Responsabile progetti speciali
Federica Michelini Segreteria organizzativa
Luisella Molina Responsabile organizzazione
Letizia Monti Responsabile promozione
Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione
Roberta Punzi Viceresponsabile biglietteria
Lo Staff del Festival
Per la Segreteria generale
Marta Francavilla / Chiara Borgini
Per la Comunicazione
Marco Ferullo Ufficio stampa / Francesco Gala Responsabile editoriale
Florence Plouchart-Cohn Responsabile redazione web
con Paolo Caldiroli / Danilo Cardillo / Ilaria Camilla Mariani / Chiara Seravesi
Ciro Toscano / Giuseppe Bartesaghi / Susanna Beerheide / Federico Blumer
Alice Fantasia / Ilaria La Terra / Maria Livia Lucernari / Andrew Morris
Federica Mulinelli / Alberto Osenga
Per la Produzione
Ludmilla Faccenda Responsabile logistica della produzione
Nicola Giuliani, Anna Honegger, Andrea Minetto Direttori di Produzione
con Stefano Coppelli / Simone Di Crescenzo / Matteo Milani / Federico Scarioni
Francesco Bollani / Niccolò Bonazzon / Elena Castellano / Laura Debbia
Chizu Fukui / Federica Mingrone / Roberta Resmini / Paola Rimoldi
Maria Cristina Romanini / Chiara Sacchi / Flavia Severin / Francesco Terragni
Per la Promozione
Paola Bartoloni / Anna Laura Carboni
Per la Biglietteria
Monica Montrone Gestione gratuiti / Andrea Rizzi Referente informazioni
Operatori: Susanna Bevilacqua / Umberto Biscaglia / Marta Carasso / Lara Granata
con Tania Amaral / Alberto Corrielli / Giulia De Brasi / Elisa Ferrari / Marida Muzzalupo
via Rovello, 2 – 20123 Milano telefono 02 884.64725
[email protected]
www.mitosettembremusica.it
11
I concerti
di domani e dopodomani
Sabato 19. IX
Domenica 20. IX
ore 11
incontri
Galleria d’Arte Moderna, Villa Reale,
Sala da Ballo
FocusGiappone
Tradizioni del Giappone
Incontro con Luciana Galliano, Giovanni
De Zorzi, Ilaria Narici, Enzo Restagno
ingresso gratuito
ore 15
film
Teatro Dal Verme
FocusGiappone
Vital
regia di Shikya Tsukamoto
ingresso gratuito
ore 15 e ore 18 ragazzi
Teatro Carcano
FocusGiappone
La sposa del sole
Fiaba giapponese di Carlo II Colla
Compagnia Marionettistica Carlo Colla
e Figli
LaRiS Opera Ensemble
Danilo Lorenzini, direttore
Eugenio Monti Colla, regia
ingressi € 5
ore 17
antica
Basilica di Sant’Ambrogio
Vespri ambrosiani
Solisti della Cappella Musicale
della Basilica di Sant’Ambrogio
Cappella Musicale Rhaudenses Cantores
Giovanni Scomparin, direttore
ingresso gratuito
ore 21
world music
CRT - Teatro dell’Arte
FocusGiappone
Teatro Nō , la misura del gesto
Compagnia Sankyokai
Tadao Kamei, direzione artistica
posto unico numerato € 15
ore 21
film
Teatro Dal Verme
FocusGiappone
Tokyo Sonata
regia di Kiyoshi Kurosawa
ingresso gratuito
ore 21
classica
VARESE
Palazzo Comunale, Salone Estense
Ensemble Strumentale Scaligero
Musiche di Rossini, Bottesini, Verdi,
Morlacchi, Lovreglio
ore 11 e ore 15
ragazzi
Acquario Civico
FocusGiappone
Fiabe animate sul grande schermo
ingresso gratuito
ore 12
classica
Basilica di San Marco
Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico
di Milano Giuseppe Verdi
Xiang Zhang, direttore
Erina Gambarini, maestro del coro
Celebra Don Luigi Garbini
Musiche di Beethoven
ingresso libero
ore 15
film
Piccolo Teatro Strehler
FocusGiappone
A Snake of June
regia di Shinya Tsukamoto
ingresso gratuito
Teatro Smeraldo
jazz
Maratona Jazz
ore 15
Le fiabe del jazz
Roberto Piumini, Claudio Comini,
Corrado Guarino, Guido Bombardieri,
Tito Mangialajo Rantzer, Stefano Bertoli
ingressi € 5
ore 17.30
The Swallow Quartet
Steve Swallow, Carla Bley, Chris Cheek,
Steve Cardenas
ore 19.30
Trio Salis-Angeli-Drake
Antonello Salis, Paolo Angeli,
Hamid Drake
ore 22.00
Ben Allison & Man Size Safe
Ben Allison, michael Blake, Ron Horton,
Steve Cardenas, Rudy Royston
posto unico numerato € 15
due concerti € 20
tre concerti € 30
ore 21
world music
CRT - Teatro dell’Arte
FocusGiappone
Teatro No-, la misura del gesto
Compagnia Sankyokai
Tadao Kamei, direttore artistico
posto unico numerato € 15
ore 22
rock&pop
Teatro Nuovo
Music from - The Penguin Cafe
Arthur Jeffes
posto unico numerato € 15
Presenting Partner a2a
ingressi € 5
ore 22
contemporanea
Basilica di San Marco
Sagrestia Monumentale
Lorna Windsor, voce
Amy Briggs, pianoforte
Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi, percussioni
Musiche di Cage
12
www.mitosettembremusica.it
Progetto grafico
Studio Cerri & Associaticon Francesca Ceccoli,
Anne Lheritier, Ciro Toscano
Stampa Arti Grafiche Colombo - Gessate, Milano
MITO SettembreMusica
Terza edizione
Un progetto di
Realizzato da
Con il sostegno di
I Partner del Festival
partner istituzionale
Gruppo Fondiaria Sai
Sponsor
Sponsor tecnici
media partner
media partner
media partner TV
eco partner
partner culturale
MITO è un Festival a Impatto Zero.
Aderendo al progetto di LifeGate,
le emissioni di CO2 sono state compensate
con la creazione di nuove foreste
nel Parco del Ticino e in Costa Rica.
Si ringrazia per l’accoglienza degli artisti
•
•
Acqua minerale Sant’Anna
Guido Gobino Cioccolato
•
ICAM cioccolato
Cracco
• Ristorante
-6
Milano Torino
unite per l’Expo 2015