2006 10 Speciale Quarantesimo

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2006 10 Speciale Quarantesimo
1966
40
°
2006
Comunità Viva Speciale Quaranta – 1
1966 - 2006: uno sguardo al passato,
per conoscere meglio il presente e progettare il futuro
Abbiamo fatto… quaranta! Da quel lontano 1966 (che parecchi di noi si ricordano
ancora) sono passate persone, esperienze, segni, testimonianze, eventi, amicizie ed ora ci
sono tanti ricordi.
C’è chi ha preso il treno in corsa, chi magari si è inserito nella comunità dopo 10 o 20
anni, a cui fa comunque piacere ricordare i momenti ai quali ha partecipato o dei quali ha
sentito parlare.
C’è poi anche chi vive da poco da queste parti, vede e riconosce una parrocchia, osserva tanta gente che vi gravita intorno e vuole capire, sapere, conoscere…
Per questo abbiamo sfogliato la storia di questi quarant’anni, con l’indispensabile aiuto delle testimonianze che ci siamo trascritti nei nostri bollettini parrocchiali e negli
“Speciale Comunità Viva” che da tempo ormai ricevete nelle vostre case.
Abbiamo un po’ fatto i reporter, scattando dei piccoli flash sugli avvenimenti salienti
di questo periodo, senza avere la pretesa di dilungarci, solo per stimolare i ricordi. Sicuramente avremo dimenticato di pubblicare momenti ed esperienze che per tanti sono state importanti. Certamente alcuni gruppi, alcune attività, alcune iniziative che da tempo sono protagoniste dei nostri spazi e del nostro cammino, sono menzionati pochissimo rispetto alla
loro importanza e alla loro presenza, o sono addirittura assenti. Lo spazio disponibile ci ha
imposto una selezione e probabilmente alcune situazioni, alcune testimonianze forti sono
rimaste nel rullino.
Chiedendo fin da ora scusa per queste non volute omissioni, vi invitiamo a partire per
questo viaggio nel tempo, assaporando i riquadri protagonisti delle prossime pagine, giocando insieme a noi con gli anni e con i ricordi, sicuri che qualche tappa del nostro cammino si
può ricordare come condivisa, partecipata, riconosciuta.
E poi nelle ultime pagine si torna al presente, con gli avvenimenti, le proposte e gli
inviti di oggi: come abbiamo detto nel titolo di questa pagina, è uno sguardo al passato per
vivere il presente. E il futuro? La comunità parrocchiale vi aspetta, per viverlo insieme.
La Redazione
QUARANTESIMO DELLA COMUNITA’ PARROCCHIALE
DI SAN BELLINO: CALENDARIO APPUNTAMENTI
14 OTTOBRE:
ore 20.30: SERATA CON IL CORO LA VALLE
(omaggio alla comunità del gruppo nato artisticamente a S.Bellino)
15 OTTOBRE:
ore 11.30: S.MESSA SOLENNE PER IL QUARANTESIMO
seguirà Pranzo Comunitario
(informazioni e adesioni presso il Bar del Centro Parrocchiale)
22 OTTOBRE:
ore 11.30: conclude i festeggiamenti
la prima messa solenne di don Davide Banzato
2 - Comunità Viva Speciale Quaranta
L'atto di nascita della parrocchia risale al 24/8/65, con il
decreto di costituzione del Vescovo Girolamo Bortignon.
Inizialmente risulta costituita da circa duemila persone,
600 famiglie precedentemente delle Parrocchie del Sacro
Cuore (circa 250), SS. Trinità (150) e San Carlo (200).
Già nel '63 don Luigi Kalb aveva ricevuto dal Vescovo
la nomina di Vicario Cooperatore presso la Parrocchia
della SS. Trinità, sua comunità d'origine, con lo scopo di
interessarsi ed impegnarsi per la fondazione di una nuova
parrocchia. Nel '64 era arrivata la sua nomina a Collaboratore dei Parroci delle parrocchie confinanti con la futura San Bellino. Infine, nel '65, ecco la nomina a Primo
Parroco della nuova parrocchia.
La necessità dell'edificazione di un centro di culto risulta
impellente. Quasi subito si da il via alla costruzione di un
edificio destinato a patronato, dove si prevede di ricavare una cappella per poter celebrare insieme le liturgie. Con
l’aiuto e la partecipazione dei primi parrocchiani i mattoni
crescono e in
meno di un anno
si realizza il
nuovo edificio.
La sua inaugurazione avviene la sera del 28 giugno ‘66,
con la partecipazione del Vescovo Bortignon. E' la vigilia
della festa di San Pietro e Paolo. Questa data segna la
costituzione effettiva della parrocchia che ha finalmente
il suo luogo di culto ufficiale.
Fin dai primi bollettini il Parroco richiama alla necessità di non cercare nella parrocchia solo servizi (funzioni, certificati, adunanze...), ma di contribuire insieme a formare una comunità di persone
legate dalla fede. Parallelamente alla veloce crescita della parrocchia, si riscontra un rapido sviluppo del quartiere. Le vaste aree verdi vengono via via ristrette dalle opere di urbanizzazione e dai
nuovi insediamenti. La parrocchia vive in maniera aperta e attiva i nuovi problemi, in una visione
di collaborazione con gli organi pubblici. Il 16 dicembre 1966 viene indetta la prima "Assemblea
di Capifamiglia", a cui partecipano anche due consiglieri del Comune. Lo scopo è quello di far
conoscere le esigenze primarie degli abitanti, quali la scuola elementare e media, il prolungamento
a San Bellino delle corse degli autobus, l'illuminazione pubblica, la costruzione di un campo da
gioco per i giovani. Per quanto riguarda quest'ultimo, la parrocchia, grazie al
contributo dei suoi fedeli, si fa carico della spesa per comperare mille metri
quadrati di terreno.
Nell'aprile del '67 viene aperto il campo sportivo. Più che di un campo regolare, si tratta di uno spazio da gioco dove molti ragazzi si ritrovano per divertirsi
insieme giocando a pallone.
Comunità Viva Speciale Quaranta – 3
Tra la fine del '67 e lungo il '68 si evidenzia e si fa pressante la necessità di avere in quartiere una
Scuola Materna. La parrocchia dispone di un'area edificabile, ma non ha né capacità né mezzi
per potervi costruire per realizzare questo progetto. Si arriva così alla decisione di cedere al Comune quell'area, allo scopo di farvi edificare in breve tempo l'asilo, con l'accordo che la gestione
dell'attività rimanga poi a carico della parrocchia.
In seguito alla destinazione di parte del terreno parrocchiale per la futura Scuola Materna, risulta
quindi necessario ridisegnare il campo sportivo, non più parallelo a via Jacopo della Quercia,
ma perpendicolare tra questa e via Bramante. La comunità pertanto è chiamata a concorrere per
l'acquisto di altri 1.500 metri quadrati di terreno.
Durante il '69 si realizza il completamento del campo sportivo e del campo di
pallacanestro, piantando anche alberi ad alto fusto nell'area perimetrale del campo di calcio. Cresce l'attività sportiva, che coinvolge molti giovani presenti in
parrocchia nel gioco del calcio, della pallavolo e della pallacanestro. Nel campionato 1969 del C.S.I., la FULGOR di San Bellino conquista il primo posto e gli
"onori" della stampa.
Ai primi mesi del'69 risale l'uscita del primo Bollettino Parrocchiale con
il nome "Comunità Viva", un titolo che offre già l'indicazione della meta
cui tende la nuova parrocchia.
Leggiamo nell’editoriale del primo numero: «Il Notiziario tende a superare i ristretti confini della parrocchia per offrire ai lettori una panoramica
più completa sui vari problemi di tutta la zona. Vuole essere, almeno nei
propositi, organo di informazione dei fatti della parrocchia, come delle
novità, delle disfunzioni, dei malumori del nostro quartiere ed, ancor più,
occasione di scambio di opinioni, sia di apprezzamento, come di dissenso
per quanto viene fatto nella nostra zona. »
Una delle S.Messe celebrate in comunità nei primi anni, in quello che ora è
il salone del Centro Parrocchiale.
Nel quartiere in rapida espansione la popolazione in pochi
anni raddoppia, raggiungendo le 4000 unità, con un aumento medio mensile di 140 persone. Nello stesso tempo,
con l'aumentare della popolazione, si fanno più acute certe
carenze urbanistiche: urge la Scuola Materna, tarda la costruzione della Scuola Elementare, per la quale da mesi è
stata vincolata l'area di via Crivelli. Inoltre, ciclicamente,
tornano gli allagamenti di via Buonarroti e di via M. Zoppo, causati dalle piogge . Questi interessi verso la cosa pubblica non distraggono dall'impegno fondamentale di una
parrocchia, che consiste nel maturare alla fede e alla carità
cristiana.
Nel 1970 si apre, accompagnata da discussioni, proposte, speranze e disillusioni, la fase di studio
per la costruzione della nuova chiesa, esigenza che si fa sentire sempre con maggiore insistenza in
seguito all'aumento della popolazione. Le caratteristiche fondamentali di questo progetto, ispirato
anche alle indicazioni conciliari, sono: l'aula unica, le quattro vetrate aperte verso i quattro punti
cardinali, l'accogliente sagrato e le due rampe che si sviluppano per accogliere i fedeli.
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Il 15 marzo 1970 si pone
la prima pietra del nuovo
edificio comprendente un
ufficio, una sala riunioni
e gli spogliatoi situato a
fianco del campo di pallacanestro.
In occasione della Cresima
il Vescovo inaugura il
"Centro Sportivo", intitolato a Giorgio Garbo, il
primo giovane della parrocchia morto tragicamente.
Verso la fine del 1970 si costituisce la Commissione Parrocchiale per i problemi economici, con lo scopo di assistere il
Parroco nelle questioni amministrative. Contemporaneamente
vediamo il sorgere e il consolidarsi di altre Commissioni, tra le
quali quelle Sportiva, Catechistica, Liturgica. Si tenta la formazione di un gruppo Scout e di
uno Caritativo, mentre parecchi
giovani continuano a trovarsi in
maniera spontanea.
Con lo scopo di organizzare momenti di festa e di incontro, dando una mano al Parroco, un
gruppo di persone, con molta "voglia di fare", comincia, in questo periodo, la sua attività,
organizzandosi fino a formare il Gruppo Ricreativo. La sua attenzione inizialmente orientata a riempire i giorni di festa in occasione del Santo Patrono, con lotteria e spettacoli teatrali,
si apre anche all'animazione di altri momenti comunitari. Un altro sforzo che riescono a portare a buon fine è la realizzazione della Marcia di San Bellino, organizzata dal Gruppo
Podistico, che diventa una realtà inserita nei programmi annuali delle organizzazioni podistiche provinciali.
Nel 1971 si gettano le basi per la costituzione del
Consiglio Pastorale Parrocchiale, sulla scia tracciata dal Concilio Vaticano II. Sta maturando in
alcuni l'esigenza di questo coordinamento programmatico e di questo centro propulsore di attività. Nel mese di maggio, in seguito alla elezione di
alcuni membri fatta dalla comunità e alla designazione di altri fatta dalle Commissioni e dal
Parroco, si giunge alla formazione del primo Consiglio Pastorale Parrocchiale.
Nel 1972 prende finalmente avvio l'attività della Scuola Materna.
Ancor prima dell'inizio alcune famiglie si erano costituite in un Comitato
per seguire da vicino la gestione dell'asilo, che viene affidata alla parrocchia. Subito viene fatta notare all'Amministrazione Comunale la necessità
che il primo edificio sia ampliato per
dar spazio ai 160 bambini in età prescolare che già risiedono a San Bellino.
Con l'anno 72/73 la conduzione parrocchiale dell'asilo trova la collaborazione di un gruppo di Suore dell'ordine delle "Figlie dell'Addolorata" di
Napoli, coadiuvate da alcune maestre.
Contemporaneamente si vede l'apertura della tanto attesa scuola elementare,
che viene intitolata a Giacomo Leopardi.
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L'anno 1973 segna l'avvio della costruzione
della chiesa. Dopo l'iter burocratico volto ad
ottenere i prestiti necessari per compiere l'opera, a settembre l'area si riempie di attrezzature e materiale edilizio, ma per un lungo periodo non appare niente in superficie. La ragione sta nelle notevoli opere di consolidamento che sono necessarie per l'edificazione
della chiesa.
Per settimane si introducono pali di cemento
armato nel sottosuolo, prima di dare forma
alle colonne portanti di tutta la costruzione. In
"Comunità Viva" il Parroco invita «ciascuno
a sentire l'opera come un impegno personale
e a vederla come uno strumento vivificatore della nostra comunità che, rapidamente cambiandosi,
trasformandosi e allargandosi, ha urgente bisogno di avere una chiesa che, secondo le parole del
Santo Padre, sia la casa della fede, della preghiera e della carità di Cristo».
Non mancano difficoltà, incertezze, ritardi, soprattutto nel campo finanziario, a causa della fortissima lievitazione dei prezzi e dei costi. Con l’aiuto dei contributi dei parrocchiani e contenendo al
minimo le spese, i lavori comunque procedono.
1975: finalmente i lavori di costruzione della chiesa stanno volgendo al termine e si avvicina il momento tanto atteso dell'inaugurazione.
Matura l'idea che questa è l'occasione per
proporre agli adulti di formare una Corale
Parrocchiale. La proposta viene accolta con
entusiasmo e la Corale ha il suo battesimo il
giorno dell'inaugurazione della chiesa.
II 17 maggio 1975, vigilia di Pentecoste,
è il giorno tanto atteso dalla comunità
dell'inaugurazione e benedizione della
nuova chiesa. Alle 18.30 inizia la cerimonia presieduta dal Vescovo Bortignon
che, seguito dai fedeli, procede alla benedizione dei muri perimetrali e del pavimento. Si tiene quindi una partecipata e
commossa celebrazione eucaristica.
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Dopo l'inaugurazione della chiesa, molte
iniziative trovano la possibilità di essere
realizzate grazie alla disponibilità del grande
salone del patronato. Vengono organizzati
alcuni momenti di incontro e qualche spettacolo di beneficenza. L'apertura, poi, di questo spazio ai giovani di varie età, fa sorgere i
primi problemi organizzativi, risolti con
l'aiuto di persone volonterose che, un po'
alla volta, vengono a costituire il comitato
di gestione del patronato, che si occupa dell'apertura giornaliera dei locali e collabora
all'assistenza ai giovani che li frequentano.
Un'esperienza molto significativa per la vita spirituale della comunità viene in questi anni da un
gruppo di adulti che, con la voglia di far crescere la propria fede, inizia ad incontrarsi per la
lettura e la meditazione del Vangelo domenicale. Sorge presto tra loro la necessità di affrontare uno studio più continuo delle Sacre Scritture. Nasce così, nell'autunno del '77, il Gruppo
Biblico che, settimanalmente, si ritrova in spirito di preghiera a leggere la Parola di Dio. Ben
presto si fa promotore anche di alcune iniziative
per allargare la propria esperienza ad altri.
Nel 1978, seguendo le indicazioni della stessa Associazione Mariana Internazionale, un gruppetto
di donne da vita al gruppo Legio Mariae, con lo scopo di far crescere nei propri membri una profonda devozione a Maria, in spirito di servizio concreto verso la comunità e i più bisognosi.
Nel 1979 viene costituito, grazie all’impegno e al volontariato di una decina di persone, un gruppo caritativo, che si
impegna nel servizio di carità: si ritrova ogni settimana per
verificare gli impegni in corso e coordinare con il Parroco le
varie iniziative: giornata della Carità in Avvento, collette in
Quaresima, raccolta annuale di indumenti usati per conto
della Caritas diocesana. Quotidianamente offrono anche
assistenza a persone anziane, sole o malate della parrocchia.
L'esperienza maturata dai laici nel Gruppo Biblico promuove la necessità
in altri di ritrovarsi per approfondire la conoscenza della nostra fede, per
riflettere sul senso di essere cristiani credenti oggi, in un mondo secolarizzato. Nel 1981 si creano così i primi gruppi di catechesi nelle famiglie, che
si riuniscono nelle loro stesse case, con quel delicato senso di ospitalità e di accoglienza che fa
sentire ai partecipanti più intimamente la sensazione di costituire comunità. Nell'estate di quell'anno viene pubblicato il Catechismo degli adulti e si decide di adottarlo come testo di riferimento
per la formazione spirituale dei gruppi. Si organizza una serie di incontri comunitari in patronato,
per un primo approccio al testo e si gettano le basi di quella che
diventerà un'esperienza portante per la crescita della comunità
adulta di San Bellino. Aderiscono all'iniziativa anche altri gruppi, come il Gruppo Azione Cattolica Donne ed un gruppo di
mamme di bambini prossimi ai sacramenti.
All'inizio degli anni '80 la popolazione di San Bellino risulta composta da oltre 5000 unità, di età mediamente giovane (60% sotto i
40 anni) e di condizioni economiche e culturali di livello piuttosto
buono. Il calo delle nascite, che si riscontra a livello nazionale, si
può vedere chiaramente anche qui, poiché l'incremento demografico si dimezza dal '78 in poi.
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Nel 1982, l'anno dell'Anziano, si rivolge un'attenzione particolare
alla Terza Età, cercando di alleviare situazioni sempre più frequenti di
difficoltà e solitudine. Con l'impegno e la partecipazione di molti, si organizza il primo soggiorno estivo per anziani e successivamente la prima
"Giornata della Fraternità” in parrocchia, allo scopo di far incontrare
le persone meno giovani della comunità per far passare loro qualche ora
lieta in compagnia.
La fine delle vacanze estive del 1983 segna anche
la fine del mandato di don Luigi Kalb a San
Bellino.
L'intera comunità esprime la propria riconoscenza
e gratitudine in diverse manifestazioni, per i suoi
diciassette anni di intenso lavoro e di guida spirituale.
“Grazie - si legge in Comunità Viva - per l’amore
per la montagna che hai insegnato ai giovani, per
la tua sincera esuberanza che ti ha fatto essere
sempre giovane. Grazie di cuore da parte di tutta
la comunità.”
Il 7 dicembre 1983 fa il suo
ingresso solenne a San Bellino
il nuovo Parroco don Severino Trentin.
Presiede la messa prefestiva
alla solennità dell'Immacolata
concelebrando con oltre 20 sacerdoti di due vicariati, quello
di provenienza e il nuovo.
Viene accolto con gioia dalla
comunità presente e ha modo di
incontrare molti altri parrocchiani nelle celebrazioni del
giorno dopo.
II primo periodo di guida di don Severino rimane un momento di riflessione e conoscenza della
realtà parrocchiale, che desidera affrontare con serenità la volontà di continuare e di incoraggiare le attività e gli impegni già esistenti. La costruzione della "Chiesa di mattoni" è stata un
grosso obiettivo del decennio precedente, la costruzione della "Chiesa come Comunità" diventa l'obiettivo di questi anni. Su queste convinzioni inizia un cammino di approfondimento
e per cercare di sviluppare un progetto pastorale comune si svolgono incontri di preparazione e
di studio con i componenti dei vari gruppi presenti in parrocchia.
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Le persone della terza età sono coinvolte in una serie di iniziative. Piano piano vengono a costituire un vero e proprio gruppo, che mostra la sua presenza anche in momenti liturgici, come
nella celebrazione del giugno '84, dove viene amministrato per la prima volta in maniera comunitaria il sacramento della Santa Unzione, a cui si avvicinano commosse circa cento persone.
Prendono inoltre avvio le celebrazioni comunitarie di accoglienza alla vita, con la celebrazione comunitaria del Battesimo, con la quale tutta la comunità, unitamente ai genitori, rivive la
grazia del sacramento e si assume l'impegno dell'educazione alla comune fede dei nuovi nati.
Nell'ambito giovanile si promuove la catechesi per i ragazzi, affiancata da
incontri periodici con i genitori dei bambini, al fine di chiarire la linea educativa cristiana.
Si incoraggiano altresì le attività dell'A.C.R., che già
coinvolgono molti ragazzi, sostenendoli nel loro cammino annuale e nelle belle esperienze dei Grest e dei
Campi Scuola.
Contemporaneamente si da spazio ai gruppi di Catechesi Adulti e alle proposte per la Terza Età, che diventano espressioni di crescita personale e comunitaria.
Nel novembre del 1984, durante la Santa Messa del
mattino, viene consegnato il testo del Catechismo a tutti
quegli adulti, singoli o coppie, che si propongono un cammino comunitario
ospitando la catechesi nelle proprie case. Resta un segno che diventa testimonianza verso tutti dell'impegno dei laici ad approfondire la propria fede.
L'attenzione alla crescita spirituale non pone in
secondo piano i problemi materiali, che sorgono
impellenti proprio a seguito dell'utilizzo di alcuni
locali del patronato anche come abitazione dei
sacerdoti. Sempre grazie all'aiuto della comunità
si affronta il riassetto di tutto l'edificio, per riuscire a ricavarne la canonica, che risulta comunque
uno spazio limitato e poco funzionale. La ristrutturazione va a discapito delle rimanenti strutture,
che vengono notevolmente ridotte. Contemporaneamente si procede anche ad una revisione degli spazi esterni dell'area parrocchiale.
Nell'84 viene costituita a San Bellino la
Caritas parrocchiale, con l'adesione di
oltre 50 parrocchiani, alcuni provenienti
dal già esistente Gruppo Caritativo. La
funzione prevalente di questi gruppi parrocchiali, in sintonia con la Caritas diocesana e quella nazionale, non vuole essere
solo assistenziale, ma assume una funzione prevalentemente educativa, rivolta a
far crescere la coscienza della solidarietà
e della condivisione, l'impegno alla pratica comunitaria della carità.
Come centro e riferimento principale e costante dell'impegno comunitario viene indicata la famiglia, identificata come nucleo fondamentale della nostra vita sociale, come piccola chiesa
domestica, al cui interno la comunità vive, opera e si manifesta concretamente e quotidianamente. Il cammino pastorale sollecita anche a trovare
occasioni di incontro nell'amicizia, di arricchimento
nella conoscenza reciproca, in modo da poter
"imparare facendo". In questa prospettiva l'inizio del
1985 vede riunito per la prima volta ad Asiago per
quattro giorni un gruppo di famiglie della parrocchia in
un'esperienza di vita comunitaria, che da quest’anno in
poi rappresenterà un appuntamento fisso annuale.
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Oltre ai pellegrinaggi annuali ormai cari
alla tradizione della parrocchia, viene
proposto nell'86 il primo di una serie di
viaggi in luoghi di fede più lontani e
significativi, legando momenti puramente ricreativi ad altri di crescita culturale
e spirituale.
A marzo oltre quaranta persone vanno
pellegrine in Terra Santa, portando nel
cuore tutta la comunità. Il viaggio viene
preceduto da una serie di incontri di preparazione.
Anche nel 1986 continua la tradizione della
Festa della Comunità, che si tiene da alcuni
anni tra maggio e giugno, in concomitanza
con la ricorrenza dell'anniversario della costituzione della parrocchia e della benedizione
della chiesa e non più in novembre, come nei
primi anni, nella ricorrenza del Santo Patrono. E' un momento di gioia per tutti, in cui
vengono organizzate attività, incontri sportivi, lotterie e momenti conviviali e viene offerta anche qualche serata musicale e di spettacolo.
Nel gennaio del 1987, per l'iniziativa e l'impegno
di alcune coppie della parrocchia, prende il via il
primo dei cinque incontri, con cadenza mensile,
di spiritualità coniugale.
Il particolare tipo di incontri, che prevede il coinvolgimento di ciascuna coppia nella discussione
dei temi trattati, assieme alla disponibilità e competenza specifica dei relatori, ne fanno un'occasione privilegiata per leggere ed interpretare il
vissuto-coniugale alla luce del messaggio cristiano. Tale percorso termina con un momento liturgico in cui gli sposi rinnovano il patto nuziale.
Dal 17 al 23 agosto 1987 alcuni parrocchiani si recano in pellegrinaggio a Lourdes. In dicembre la comunità è invitata a
celebrare la Settimana Mariana, che dovrebbe essere per ogni famiglia un incontro straordinario con la Madonna.
Questi giorni sono animati dalla presenza
di suor Elisabetta e di alcune sue consorelle che, accettando l'invito fatto loro a
Lourdes, ricambiano la visita nella nostra
parrocchia.
L'8 dicembre 1987 vengono ordinati, con
una cerimonia solenne, dall'Arcivescovo
Mons. Filippo Franceschi, i primi nove diaconi permanenti della nostra diocesi, tra i
quali c'è un nostro parrocchiano, Giuseppe
Fincatti. Essi ricevono dal Vescovo un
mandato di ministero pastorale, che per
Giuseppe Fincatti è quello di collaborare
nella Parrocchia di San Bellino e nella pastorale del lavoro nella Zona Industriale di
Padova.
Il gennaio dell'88 vede la realizzazione dell'impianto definitivo di illuminazione della chiesa, accolto con commenti favorevoli dai fedeli.
In questo periodo il computer entra nell'Ufficio Parrocchiale:
San Bellino è la prima parrocchia in Italia, come viene riportato
dalla stampa locale, ad utilizzare l'informatica per gestire l'archivio dati dei suoi parrocchiani ed essere più pronta nel servizio.
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Un gruppo di giovani di San Bellino sono impegnati nell'assistenza ai
"barboni". Al primo essenziale aiuto segue un'attività di coinvolgimento
di queste persone emarginate, fino alla formazione del gruppo teatrale
"La bottega della strada", che si impegna nella realizzazione del recital
"Dio nella metropolitana", proposto alla comunità durante la festa di
maggio. Con lo spettacolo musicale "FORZA VENITE GENTE", presentato nel campo sportivo da un centinaio di giovani di Villanova e
Borgoricco, si prolunga e termina la Festa della Comunità dell'88.
Il cammino preparatorio per la costituzione del Consiglio Pastorale Parrocchiale che ha visto
impegnata la comunità per oltre un anno, si conclude domenica 22 maggio, giorno di Pentecoste, quando si tengono le elezioni per la nomina dei suoi membri. Durante le Sante Messe vengono distribuite le schede dove ogni parrocchiano è invitato ad esprimere le proprie preferenze
e per San Bellino il Consiglio Pastorale torna ad essere una realtà.
Sta per concludersi l'Anno Mariano, che la comunità
ha celebrato sottolineando principalmente le varie feste
dedicate a Maria ed in particolare con la settimana mariana, animata dalle Suore Minime di Padre Kolbe. Per
terminarlo in maniera più significativa, viene proposto
per il mese di luglio un pellegrinaggio in Polonia,
dove vengono visitate Czestochowa, Cracovia, Varsavia e la città natale del nostro Pontefice.
La parrocchia di San Bellino offre a molti giovani l'opportunità di esprimersi artisticamente attraverso la realizzazione di un recital presentato
alla comunità durante il periodo natalizio. L'idea di far spettacolo sorge in
un gruppo di ragazzi dopo aver visto esibirsi in parrocchia i giovani di
"Forza Venite Gente". Con l'aiuto per la direzione musicale del maestro
Paolo Currò si è potuto realizzare il loro desiderio. Questa esperienza risulta molto positiva, perché consente ai giovani di instaurare un rapporto
nuovo con tutta la comunità. Essi sono desiderosi di avere un loro spazio nel quale riuscire a
trasmettere un messaggio.
La nostra "Chiesa di mattoni" diventa sempre più bella. L'89 è l'anno che vede la realizzazione
delle prime due vetrate. L'orientamento delle quattro vetrate verso i punti cardinali, oltre che
una funzione architettonica, ha un chiaro significato simbolico. Si è trattato di identificare in
quattro temi l'ampiezza cosmica della storia della salvezza cristiana, coniugandoli con la storia
dell'annuncio della buona novella e con la realtà della Chiesa di Padova.
Durante l’estate del 1991 i giovani vivono un'esperienza forte di confronto e preghiera a TAIZE' e si danno appuntamento ad ottobre aprendo
l'invito a tutta la comunità per ripensare a giorni vissuti assieme e per
comunicare la gioia che hanno ricevuto.
Comunità Viva Speciale Quaranta – 11
La comunità in questi anni è cresciuta e, come in una grande famiglia, i bisogni di ciascuno sono
aumentati. In seno al Consiglio Pastorale si evidenziano i gravi limiti funzionali della struttura del
patronato, sia come canonica che come spazi comunitari, e si inizia uno studio per esaminare le
esigenze dei vari gruppi operanti in parrocchia, in rapporto agli spazi esistenti. Viene nominata una
commissione, con lo scopo di approfondire il problema e di definire i criteri sulla base dei quali
devono essere sviluppati i progetti di ristrutturazione. I risultati del lavoro della commissione, sostenuti dal Consiglio Pastorale, vengono presentati a tutta la comunità a fine maggio in un'assemblea, dove ognuno viene invitato per una doverosa informazione. Durante l'estate vengono individuati sei progettisti che, nell'ambito di un Concorso di idee, vengono invitati a presentare entro il
26 novembre, festa di San Bellino, un progetto di massima per la ristrutturazione del Centro
Parrocchiale e della Casa Canonica.
Vengono individuati come fondamentali per la ristrutturazione i seguenti punti:
- Canonica: è indispensabile sostituire agli attuali alloggi dei nostri sacerdoti una vera e propria
canonica che sia facilmente accessibile, che sia dotata di servizi sufficienti per l'ospitalità, che, infine, all'interno del Centro Parrocchiale sia luogo di concreta accoglienza;
- Centro Parrocchiale: è necessario ampliare gli spazi destinati alla presenza e all'attività dei vari
gruppi della parrocchia; sono gli spazi in cui, nell'incontro, nel servizio, nella riflessione, si manifesta l'attitudine alla carità della nostra comunità parrocchiale; quegli stessi spazi nei quali devono
venire attuate e sviluppate le proposte di aggregazione e di formazione per gli adolescenti, per i
giovani e per tutte le altre età;
- attenzione al territorio: infine si deve tenere conto del fatto che la comunità parrocchiale deve
aprirsi anche alle necessità del territorio; le nuove strutture dovranno quindi soddisfare esigenze più
ampie rispetto a quelle relative alla pastorale, intesa in senso stretto, senza tuttavia voler supplire
quanto sarebbe stato e sarebbe compito delle strutture pubbliche realizzare.
Nel corso dei primi mesi del 1991 la Commissione, nominata dal Consiglio Pastorale per seguire i
lavori riguardanti la possibile ristrutturazione del Centro Parrocchiale e della Casa Canonica, prende in esame i sei progetti pervenuti. La prima fase dello studio è dedicata a fissare le modalità di
giudizio, tratte da criteri a suo tempo fissati e che si ritiene sia giusto seguire. A marzo la Commissione chiude i propri lavori: la scelta del progetto viene presentata al Consiglio Pastorale nel mese
di maggio e successivamente alla comunità parrocchiale in una nuova Assemblea Generale.
Mentre si progetta per migliorare la qualità e l’efficienza
dell’accoglienza e della funzionalità, la nostra comunità
parrocchiale festeggia i suoi primi 25 anni di vita.
Oltre alle manifestazioni, agli incontri conviviali e alla Celebrazione Eucaristica alla quale sono invitati i sacerdoti
che hanno camminato insieme a noi in questo periodo, viene realizzato e offerto come dono alla comunità un volumetto sul venticinquesimo che racconta, con testimonianze ed immagini, i 25 anni del quartiere e della parrocchia.
Un po’ di storia, della nostra comunità, ma anche del quartiere, che ottiene un favorevole riscontro da parte dei parrocchiani, invitati al ricordo, ma anche stimolati a partecipare alle realtà della vita parrocchiale attuale.
12 - Comunità Viva Speciale Quaranta
Fin dalla fine di ottobre ’91 viene proposto alla comunità un cammino di preparazione in
vista del rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Compaiono settimanalmente in
Comunità Viva delle riflessioni sui vari aspetti della questione. Parallelamente i gruppi di
catechesi adulti sono invitati ad approfondire l'argomento, per vivere in maniera più consapevole questo momento importante per tutta la parrocchia. Il 24 novembre vengono consegnate, durante le celebrazioni, le schede per la designazione dei candidati; 15 giorni dopo
la comunità è invitata a votare i nominativi suddivisi per fasce: giovani, adulti, terza età,
per eleggere una parte dei componenti il C.P.P.
Domenica 22 dicembre ’91 i fedeli presenti alla messa
delle 10,15 vivono un momento particolarmente forte
con la presentazione dei nuovi ministri straordinari
della Eucarestia che si affiancano a coloro che, già da
diversi anni, operano nella nostra parrocchia. E' una
grande ricchezza per la nostra comunità avere queste
persone: essi non agiscono in nome e per conto proprio,
ma in nome della Chiesa. Recandosi a visitare gli infermi non portano solo l'Eucarestia, ma la comunione della comunità, sono segno dell'attenzione particolare della Chiesa verso i poveri e i sofferenti.
Il numero unico dello scorso anno dedicato ai 25 anni della parrocchia ha rinforzato la convinzione che senza la comunicazione tutto
quello che si vive e si costruisce arriva con difficoltà alle famiglie
del quartiere. Per questo si decide nel gennaio 1992 la distribuzione periodica in tutte le case di un’edizione Speciale di Comunità
Viva, con lo scopo di comunicare, raccontare, invitare, rendere
partecipi tutti i parrocchiani delle iniziative che si costruiscono in
comunità. Con la copertina a cura di Fabrizio Fontana che riproduce un angolo della nostra chiesa e le campane, segno di richiamo e
di accoglienza, inizia il lavoro periodico della Redazione, chiamata, dopo l’impegno straordinario per il venticinquesimo, a collaborare in maniera continuativa per dare voce al cammino comunitario di fede.
Il 17 marzo 1992 un gruppo di 35 parrocchiani,
accompagnati da don Severino, partono per un
viaggio-pellegrinaggio per ripercorrere il cammino verso la terra promessa del popolo ebraico
e sulle orme di Gesù. L'itinerario si sviluppa tra
l'Egitto, il Sinai e Israele.
Questo pellegrinaggio vuole condurre i partecipanti a celebrare la Pasqua con animo rinnovato,
con la gioia e l'entusiasmo che viene da una fede
suscitata dai giorni vissuti in ascolto della Parola
di Dio, proprio là dove divenne storia, Storia di
Salvezza.
Martedì 5 maggio inizia un ciclo di
cinque incontri con P. Gianni Cappelletto, il tema “L'avventura sulle strade di Dio”. P. Gianni ci aiuta anche
quest'anno a leggere la Bibbia e alla sua
luce "rileggere" tutta la nostra storia
personale. Ripercorrendo l'esperienza
umana e spirituale di Abramo, nostro
Padre nella fede, capiamo perché è importante mettere Dio al centro della
nostra esistenza quotidiana, lasciandoci
smuovere dalla sua Parola.
Comunità Viva Speciale Quaranta – 13
(da “Speciale Comunità Viva del novembre 1992) “Il progetto per la ristrutturazione del
nostro Centro Parrocchiale e per la costruzione della Casa Canonica presentato lo scorso
anno alla comunità è sempre oggetto di verifiche da parte del Consiglio Pastorale e della Commissione da lui incaricata a seguire l’iter burocratico precedente all’attuazione dei lavori.
La comunicazione nel territorio che aggiorna sempre sugli sviluppi della situazione viene effettuata attraverso i numeri periodici di “Speciale Comunità Viva” distribuiti ad ogni famiglia.
Anche i giornali cittadini a volte riprendono, stimolati da voci e polemiche, l’oggetto della
nostra scelta comunitaria, tanto da sollecitare don Severino e il Consiglio Pastorale a scrivere
sul bollettino parrocchiale: Recentemente sono apparsi sulla stampa locale alcuni articoli a
proposito del futuro Centro Parrocchiale. Il Consiglio Pastorale ha ritenuto di inviare una
lettera per presentare la trasparenza con la quale si sta lavorando intorno a questo progetto e i
modi scelti per informare
e coinvolgere tutta la Comunità ed il quartiere,
che sono rappresentati da
questa pubblicazione bimestrale, assemblee aperte a tutti e incontri più
specifici con i gruppi
operanti in parrocchia.
Riteniamo doveroso riportare interamente questa lettera, pubblicata
recentemente anche se
non in maniera completa:
Egregio Direttore,
da oltre due anni il Consiglio Pastorale della Parrocchia di S. Bellino di Padova sta
lavorando con scrupolo - e lasciando spazio al confronto delle idee - alla definizione di un
progetto che consenta alla Parrocchia di dotarsi di un Centro Parrocchiale adeguato alle esigenze di tutti i gruppi che operano nella Comunità e che preveda la costruzione di una funzionale Casa Canonica.
Delle varie tappe di questo iter è stata data comunicazione ai fedeli tramite diversi canali, che vanno dall'inserto nel bollettino parrocchiale, all'assemblea della Comunità, all'omelia domenicale. Negli ultimi mesi una redazione sta lavorando con particolare impegno
perché questa informazione, assieme ad altre, arrivi in tutte le famiglie mediante numeri speciali del bollettino.
Perciò a chi, da qualche tempo, si serve soltanto delle colonne di questo quotidiano per
intervenire o per chiedere chiarimenti su questo tema (facendosi sempre siglare "Lettera firmata"), segnaliamo che le risposte e le spiegazioni si possono trovare negli articoli che sono
comparsi e che via via saranno pubblicati nei fascicoli di "Speciale Comunità Viva” che vengono recapitati a tutte le famiglie della Parrocchia. Ovviamente altre copie degli opuscoli
sono reperibili presso l'Ufficio Parrocchiale; e qui soprattutto è sempre disponibile per tutti
con molta cordialità il Parroco per dare chiarimenti in modo diretto.
Padova, 3 maggio 1992
firmato II Consiglio Pastorale della Parrocchia di S. Bellino di Padova
14 - Comunità Viva Speciale Quaranta
L’anno pastorale 92/93 cambia la copertina di “Speciale
Comunità Viva”. Fabrizio
Fontana passa dal particolare
evidente della nostra chiesa
ad un disegno stilizzato, che
stimola la fantasia. Sullo
sfondo il punto d’arrivo, la
croce, la fede, la Chiesa, Dio.
Per arrivarci un cammino
difficile, pieno di ombre, ma
anche di luce, di solitudine,
ma anche di comunità.
Inizia a maggio la seconda
parte del Corso Biblico tenuto da P. Gianni Cappelletto
sul testo dell'Esodo, in particolare sull'esperienza del deserto e del Sinai. Sono due
tappe fondamentali della storia del popolo Ebreo e della
vita di ciascuno di noi. La
partecipazione agli incontri è
sempre numerosa e le persone
intervenute seguono l’incontro con interesse.
1-2 maggio 1993: un gruppo di circa 30 persone della nostra
parrocchia, grandi e piccoli, famiglie e giovani, si reca in visita
alla comunità di Nomadelfìa, in Toscana. II popolo di Nomadelfìa nasce dalla coraggiosa iniziativa di don Zeno Saltini;
l'opera e il pensiero di questo sacerdote sono importanti per
capire meglio le radici della "nuova civiltà" dei Nomadelfi, per
i quali don Zeno è senza dubbio un punto di riferimento significativo. Già 50 anni fa egli sente l'esigenza di denunciare i
mali del mondo, corruzione, divisioni, egoismi che rendono
la vita dell'uomo inumana. Alla gente del popolo, nelle piazze
egli si rivolge per esortarli con urgenza ad un cambiamento di
rotta, a "dirottare la storia del rapporto umano", da aggressivo
ed interessato, a gratuito e fraterno, da figli di un unico Padre.
"Il Vangelo deve diventare il vostro codice di comportamento". Chi partecipa a questo week-end respira senza dubbio
il senso dell'essenzialità, da intendersi non solo come sobrietà
o povertà materiale, ma soprattutto nei rapporti umani.
Le relazioni tra le persone non sono viste dai “Nomadelfi” solo
come "contorno" ad altre componenti della vita (benessere,
successo, potere, ecc.), ma come senso fondamentale e criterio
orientativo. II senso della loro esistenza, i loro valori sono lì,
sotto gli occhi di chiunque veda la loro operosità, il loro spirito
di accoglienza un po' ruvido, ma profondamente sincero, senza
nascondere fatiche e difficoltà.
Tutto appartiene a tutti ed ognuno
ha ciò di cui ha bisogno, rovesciando il dogma del capitalismo
per cui il capitale ha la supremazia
sul lavoro dell'uomo. L'uomo è
creatura di Dio, il lavoro è la sua
compartecipazione alla Sua opera
creatrice, perciò non può essere
ridotto a merce di scambio.
L’esperienza è sicuramente uno
stimolo per rafforzare il nostro
sentirci fratelli e per sentirci ancora più uniti nella nostra comunità.
Domenica 26 settembre 1993 don Moreno Bagarella celebra la Santa Messa per l'ultima volta
a San Bellino. Il Vescovo, infatti, l'ha nominato Vicario parrocchiale di Fellette, un paese in provincia di Vicenza. La comunità lo saluta con affetto misto a un po’ di dispiacere, dopo cinque
anni di cammino passati insieme.Al posto di d.Moreno giunge in comunità don Renzo Favaro:
nato a Cittadella, proviene dalla parrocchia di Sant'Anna Morosina ed è stato consacrato il 6 giugno di quest'anno. “Un sacerdote giovanissimo, - si legge in Comunità Viva - nuovo pastore e
nuovo amico. La speranza è quella di riuscire ad accoglierlo fraternamente e di continuare con
lui il nostro cammino verso l'incontro con Cristo”.
Comunità Viva Speciale Quaranta – 15
Carissimi amici di S. Bellino,
mi sento veramente onorato di condividere con voi la
gioia per i primi 40 anni della vostra comunità cristiana.
Con voi ho camminato solo 5 di questi anni ma posso
dire che sono stati per me di vera amicizia e fraternità.
1966
40
°
2006
Ricordo infatti tanti bei momenti, tanti passi fatti assieme, in particolare tante esperienze con i ragazzi, i giovani e le famiglie: ancora oggi, ogni volta che prendo in
mano la bicicletta ”Mosconi” regalatami dai giovani alla
mia partenza, non posso fare a meno di pensare a San
Bellino. Se poi con la stessa riesco a fare significative salite sui monti sopra le mie parrocchie allora dall’alto il
ricordo diventa gratitudine e qualche volta preghiera.
In questi anni – a distanza - vi ho seguito con l’affetto
e la preghiera e penso che sicuramente avete fatto molti passi significativi, sia materiali che spirituali. Con i sacerdoti avete costruito esperienze esaltanti e avete superato momenti forti e dolorosi: avete seguito il Pastore
buono con docilità e sapienza. Grazie della testimonianza
che avete dato e del bene fatto!
Per il futuro che vi sta avanti il mio augurio sia semplicemente un abbraccio di fraternità e un incoraggiamento: continuate a benedire Dio che con la sua Provvidenza vi permette di camminare nella fede e nell’amore
reciproco; fate di questa gratitudine la vostra forza
per poter ancora crescere nella comunione e poter
ancora testimoniare con gioia la speranza che
Gesù Cristo ha messo in voi.
Buon cammino a tutti, sacerdoti e laici
don Moreno Bagarella
L'approvazione del progetto da parte del Comune di Padova e il rilascio della relativa
Concessione Edilizia segnano una tappa fondamentale verso la realizzazione del nuovo
Centro Parrocchiale e della Casa Canonica. Il
1994 ha visto le scelte del Consiglio Pastorale
venire confermate prima da parte della Curia
Vescovile (vedi pag. seguente) e poi appunto
dal Comune, il 12 dicembre 1994. La Concessione Edilizia da concretamente il via alla
fase esecutiva: insomma ci autorizza ad aprire
il cantiere e a tradurre in mattoni ciò che è
disegnato sulla carta.
16 - Comunità Viva Speciale Quaranta
Per l’anno pastorale
1993/94 cambio della
guardia in famiglia per
la creazione della nuova
copertina: Paolo Fontana realizza in maniera
stilizzata un abbraccio
“ideale” della nostra
Chiesa a tutto il Quartiere, immagine che ci
accompagnerà per tutta
la stagione, fino al numero estivo.
Progetto dei lavori per il nuovo Centro Parrocchiale: il cammino iniziale di studio e dei
preparativi è ormai vicino alla fine. Nello “speciale comunità viva di ottobre ’94” si presenta
la lettera con cui Mons. M.Morellato, Vicario Generale della nostra Diocesi, approva il
progetto per il Nuovo Centro Parrocchiale:
- … la Parrocchia ha svolto un lavoro davvero efficace per la ristrutturazione del Centro Parrocchiale e della Canonica, iniziandolo nel 1989 e protraendolo in questi anni al fine di diffondere una giusta ed opportuna informazione e di raccogliere dalla Comunità di S. Bellino,
oltre al consenso, una fattiva collaborazione nella stesura definitiva del progetto. Abbiamo
attentamente esaminato le varie fasi … rileviamo l'attenzione che sempre e in misura prevalente è stata attribuita agli aspetti di carattere pastorale, in una corretta visione che identifica il
Centro Parrocchiale come luogo nel quale coesistono le attività formative e quelle ricreative,
ospitate in locali accoglienti e razionali e in spazi esterni ben organizzati… Si ritiene che il
progetto dia una risposta molto efficace e adeguata alle esigenze attuali e future della Parrocchia di S. Bellino. Abbiamo apprezzato lo scrupolo con il quale sono stati affrontati gli aspetti
di carattere tecnico. ...Un progetto che, consentendo una agevole realizzazione per stralci funzionali, permetterà di affrontare con gradualità l'impegno economico e non costringerà a sospendere le attività parrocchiali durante l'esecuzione dei lavori. Gli spazi previsti per la Canonica sono finalmente dignitosi, sia per la parte destinata all’abitazione dei sacerdoti, sia quella che ospiterà gli Uffici Parrocchiali….. Abbiamo poi riscontrato che la riduzione degli spazi
all'aperto è oggettivamente di entità limitata…. Infine abbiamo apprezzato il piano economico
messo a punto per il finanziamento dell'opera: esso propone un impegno graduale e sostanzialmente accettabile per la maggioranza delle famiglie, grazie alla suddivisione dei lavori in
stralci e ai criteri di funzionalità e di economia su cui il progetto si fonda. Riteniamo che queste caratteristiche abbiano favorito la risposta pronta e generosa che è già in atto da parte di
numerose famiglie della Parrocchia. Per queste ragioni non solo consideriamo conclusa la
fase preparatoria, ma invitiamo anche tutta
la Comunità di S. Bellino a sentire come proprio l'impegno della realizzazione di questo
progetto, a continuare con decisione e fiducia
nel lavoro intrapreso e a partire al più presto”
Nasce il “Contributo Mensile”, che per diversi
anni ha permesso a tanti parrocchiani di partecipare all’estinzione del debito intrapreso per i lavori.
Uno degli obiettivi che da sempre la nostra
comunità parrocchiale si è posto è quello
dell’accoglienza e dello stare insieme per
conoscersi, per divertirsi, per comunicare.
Per questo nel corso degli anni sono stati
sempre organizzati momenti collettivi al
fine di sviluppare la voglia di frequentarsi e di parlare divertendosi. Un momento
particolarmente riuscito è stata la festa
organizzata nel ‘94 per richiamare
l’atmosfera, gli usi, i costumi, i filmati e la
musica dei favolosi anni sessanta.
Comunità Viva Speciale Quaranta – 17
Nel gennaio 1995 don Severino e un nutrito gruppo di parrocchiani intraprende un viaggio turistico-missionario in Kenya, tornando a casa con il
ricordo di un’esperienza indimenticabile, esperienza che fa riflettere sul nostro comodo modo di essere cristiani ed interpella la dimensione missionaria
della nostra fede.
La copertina di
“Speciale Comunità Viva” che ci
accompagna nel
1995 mostra alcuni segni per visualizzare il valore
del rapporto tra
luogo e comunità,
elementi uniti da
un’ombra, simbolo
di costruzione, di
rapporti, di amicizie, di collaborazione, e anche di
centri di ritrovo
più adeguati.
Sabato 1 aprile 1995: Una cena… quasi povera. organizzata dal gruppo Caritas. Gli scopi e i motivi sono molteplici: il "sacrificio", la
"rinuncia", proprie del periodo Quaresimale, e, contemporaneamente, la
"comunione", l'unione con i propri fratelli, l'allegria e la gioia dello stare
insieme! Gli ingredienti per una "buona cena povera" ci sono tutti.
“Ci siamo trovati in più di cento seduti ai tavoli, a ridere e a scherzare... e per una sera ci si è
"accontentati" di un piatto di minestra di verdure, un
po' di formaggio e del pane... Non si può parlare certo
di cena povera, ma lo spirito era quello” La quota raccolta per aderire alla cena viene devoluta per il progetto "Un pane per amor di Dio". Terminata la cena viene
proiettato un filmato, la cui protagonista è una persona
straordinaria ed unica: madre Teresa di Calcutta.
13-14 maggio 1995: Week-end ad Assisi. Cinquantaquattro persone
della nostra comunità visitano in questa gita-pellegrinaggio breve ma
intensa i luoghi suggestivi di San Francesco. Un’occasione per trascorrere due giorni insieme in posti pieni di testimonianza e significato.
Nell’estate del 1995 apre ufficialmente il Cantiere per la costruzione del
Nuovo Centro Parrocchiale e della Casa Canonica. Finalmente i primi
segni visivi del grande impegno della Comunità.
Durante la festa della Comunità del 1995 lo svolgersi di alcuni fatti spiacevoli fa nascere tra i
parrocchiani degli altri sentimenti, forse mai come quest'anno vissuti così apertamente e sinceramente, quali quelli della solidarietà e dell'unità. Lo stupore misto a rabbia e rassegnazione di
chi vede Domenica 11 giugno il risultato dell'incursione ladresca e vandalica della notte (gran
parte dell'attrezzatura musicale del gruppo dei giovani viene rubata e l'intero stand della pesca
completamente bruciato e distrutto), contribuisce notevolmente a far crescere in gran parte della Comunità quel senso di vicinanza, di unione, di solidarietà verso chi viene colpito personalmente da quell'insano atto, come coloro che avevano lavorato per allestire l'attività della pesca
di beneficenza e avevano contribuito donando tempo e materiale per lo stand, i giovani del coro
che avevano appena dato sabato sera prova a tutti della loro voglia di stare insieme, di divertirsi, di cantare. Nella serata conclusiva della Festa e qualche settimana dopo, con la serata musicale "Chi fermerà la musica?", organizzata dai giovani per testimoniare la loro volontà di
continuare la loro attività, diverse offerte giungono alla comunità per tentare di tamponare il
danno subito e contribuire al riacquisto del materiale sottratto. E' proprio quel senso di compartecipazione, di unità, di voglia di fare qualcosa per aiutare a risolvere il problema che ha colorato di ottimismo anche ciò che in apparenza poteva sembrare solo nero.
18 - Comunità Viva Speciale Quaranta
A settembre del ’95 cambio di guardia tra i cappellani in comunità: ci lascia don Renzo Favaro e
arriva tra noi don Mariano Dal Ponte. Forze nuove per l’ambiente giovanile della comunità, sempre in cerca di una guida “di fiducia”.
Il 26 novembre 1995 in occasione della
Festa del Santo Patrono San Bellino
viene presentato alla Comunità il nuovo
Consiglio Pastorale Parrocchiale, eletto dai parrocchiani all’inizio del mese.
Il nuovo anno pastorale 95/96 continua la “voce” di Speciale Comunità Viva che entra nelle nostre case con un
nuovo disegno, ispirato al centro parrocchiale. Un disegno, come dice l’autore Paolo Fontana, proiettato nel
futuro, che mostra una costruzione già quasi completata e
composta da tanti tasselli, come un puzzle, a sottolineare
che il centro parrocchiale, come la vita della comunità,
sarà il risultato dell’unione di tanti sforzi e contributi coordinati tra loro.
Qui e ora – la missione cittadina alle porte
(da Speciale Comunità Viva del Marzo 1997)
- Manca veramente poco ormai a questo evento, annunciato in più momenti e speriamo atteso: la Missione Cittadina è alle porte. Questo
dovrebbe essere il momento in cui ogni famiglia della città "apre la porta", diventa protagonista. Ma l'invito rivolto a ciascuno è perché
questo momento diventi un'occasione di apertura, non solo della porta, ma anche del cuore,
non solo materiale, ma soprattutto spirituale,
per permettere attraverso la Parola di Dio l'incontro con il fratello. Con la Missione Cristo
desidera incontrare la Città e ciascuno di noi
singolarmente, con i nostri dubbi, le nostre domande, quelle serie, quelle della vita, come
anche quelle nate dalla nostra quotidianità: "Là
dove accade una nascita, una malattia, una morte, dove ci si innamora o ci si sposa, là dove si
legge una luce di futuro negli occhi dei nostri figli o si assapora la fecondità di un lavoro esigente e talvolta faticoso; e ancora là dove ci si sente poveri e fragili o ci si interroga di fronte
al dolore."
Nella nostra Comunità Parrocchiale faranno il loro ingresso Sabato sera 8 marzo nove missionari, tre Sacerdoti e sei suore, e per tutti i quindici giorni, fino a domenica 23 marzo, pernotteranno presso alcune famiglie e vivranno le loro giornate all'interno della nostra Comunità Parrocchiale. Dopo essersi presentati alla Comunità durante le SS.Messe della domenica,
Lunedì 10 marzo inizieranno a trascorrere con noi le giornate, vivendo alcune ore in Parrocchia, altre in Chiesa, ma soprattutto passeranno gran parte del loro tempo venendoci a trovare
presso le nostre case. Venendoci a trovare porteranno la loro disponibilità al dialogo, accogliendo eventuali nostre domande o confidenze, e ci inviteranno ad un incontro serale, un
Centro di Ascolto, presso una casa della nostra zona, per poter continuare, con altre persone
della nostra comunità, a conoscerci e parlare insieme. Comunità Viva Speciale Quaranta – 19
1966
Carissimi amici, fratelli e compagni di viaggio
nei cinque anni vissuti a San Bellino, ho sentito che
la comunità sta per compiere i suoi 40 anni! Per questo sono molto felice di unire alle tante voci di augurio anche la mia.
40
°
2006
Vorrei augurare a voi tutti che la comunità di
San Bellino, intesa soprattutto come famiglia di coloro che credono in Gesù, diventi un po’ simile alle case dei Kikuyu, dove quello che colpisce al loro interno sono: la semplicità, le tante sedie e i pochi soprammobili.
Nelle case Kikuyu si è sempre in tanti, ma non ci sono posti numerati, e così ci si stringe, si cerca di occupare tutti gli angoli, e quasi
per miracolo su un semplice sgabello trovano da stare comodi una mamma, con un bimbo tra le braccia e altri due sulle ginocchia. Quasi per
miracolo accade ciò che dice un proverbio di qui: ”per uno in più c’è sempre posto”!
E’ questo che desidero augurare a voi tutti comunità di San Bellino: vi auguro di essere una comunità SEMPLICE ma ACCOGLIENTE, che
sappia rinunciare ai “soprammobili” fatti di tante cose belle ma inutili,
pur di aggiungere una sedia in più e dare maggior spazio possibile alle
persone.
Prego per una parrocchia in cui ci si debba stringere per fare spazio all’ultimo fratello che, forse, è arrivato un po’ in ritardo, affannato e
poco convinto, ma che il Signore vuole accolto come il più importante di
tutti.
Una parrocchia in cui essere costretti a rinunciare ad un poco del
nostro spazio (e tempo) per dare spazio e tempo agli altri; una Parrocchia
in cui il fatto di trovarsi attorno alla Parola di Dio diventi un’esperienza
capace di plasmare non solo i nostri cuori, ma anche le nostre azioni
spesso così lontane dalla fede pregata con la bocca.
E’ così, credo, che Dio sogna di rendere non solo le nostre comunità ma anche le nostre case ed i nostri cuori (compreso il mio): luoghi
ampi, accoglienti e pieni di vita soprattutto nei confronti di chi spesso
abbiamo lasciato fuori, con la scusa che i posti numerati erano esauriti.
Vi ricordo con grandissimo affetto e riconoscenza
e l’amicizia di sempre
Buona festa,
col cuore
don Mariano Dal Ponte
20 - Comunità Viva Speciale Quaranta
“Che la testimonianza della Missione Cittadina trovi aperte le porte delle
nostre case, e che tutti noi possiamo trasmettere nella nostra comunità la
gioia di riscoprirci cristiani”. E’ questo il messaggio che accompagna la
copertina del nostro “Speciale” per tutto il 1997.
E’ un invito, fino al mese di marzo; è un ricordo della forte esperienza
vissuta da maggio in poi. Aprire le nostre case agli incontri, conoscersi
parlando di Dio, riconoscersi e salutarsi poi per strada i giorni seguenti
all’esperienza: sono tre motivi per cui possiamo affermare che l’avventura
della Missione ha avuto dei risvolti positivi per il cammino di comunità.
Agosto 1997: Alla XII Giornata Mondiale della Gioventù di Parigi partecipa
anche un piccolo ma solido gruppo di giovani della parrocchia. In mezzo a decine
di migliaia di volti, di colori, di lingue, canti e abiti diversi, vivono la loro esperienza insieme a giovani di molte altre Chiese di Padova.
Nasce il Comitato Direttivo del Centro Parrocchiale. (da “Speciale Comunità Viva di Novembre ‘97). - E' da tempo che i Sacerdoti e il Consiglio Pastorale Parrocchiale stanno pensando alla sempre maggiore complessità organizzativa del Centro Parrocchiale, inteso complessivamente, come spazi aperti e chiusi della Parrocchia, come struttura nella quale la comunità cristiana traduce in proposta educativa quanto annuncia nella catechesi e celebra nei sacramenti. Se
la fede non diventa proposta educativa, rischia di rimanere astratta, insignificante. Il Centro Parrocchiale si pone a metà strada tra l'edificio sacro della comunità cristiana, cioè la Chiesa, e le
case nelle quali vivono le persone e le famiglie. Si pone anche a metà strada tra la comunità ecclesiale e la comunità civile, il territorio. E' un punto di incontro; incontro tra le persone, ma anche tra la fede e la vita, tra la catechesi e la promozione umana, tra la vita di fede e la cultura del
territorio, tra la liturgia e i problemi quotidiani delle persone.
Per questo il Centro parrocchiale è prezioso e delicato. Per questo è, in certo senso, necessario
alla comunità cristiana. Per questo motivo viene costituito dal Consiglio Pastorale un Comitato
Direttivo del Centro Parrocchiale. Tale comitato testimonia la volontà espressa dal Consiglio
Pastorale di affiancare ai Sacerdoti la competenza e la disponibilità dei laici, proprio per rendere più tangibile la convinzione che il Centro Parrocchiale di San Bellino appartiene ed è a disposizione di tutta la comunità cristiana. Il Comitato è composto da 8 persone, giovani e adulti, e
cerca di prendere coscienza delle necessità, dei problemi e degli obiettivi del Patronato, con la
necessaria collaborazione e competenza di chi opera nei vari settori. 1998: Quest’anno la nostra copertina è dedicata al nuovo assetto degli spazi parrocchiali: nel corso dell’anno, infatti, si succederanno la fine dei lavori, l’agibilità, l’inaugurazione ufficiale e
ancora altri momenti significativi per la realizzazione del nuovo Centro Parrocchiale. La copertina è ispirata agli spazi parrocchiali sintetizzati nel loro complesso, con il nuovo accanto
all’esistente, integrati e riorganizzati per la vita della Comunità.
In altre parole il disegno, libero da vincoli di spazio e di tempo,
riprende vicini gli ambienti che costituiranno la Casa della Comunità e vuole ricordare il punto di partenza (la Chiesa) e il
punto di arrivo degli sforzi che stiamo compiendo (il Centro).
Comunità Viva Speciale Quaranta – 21
17Aprile 1998: Viene inaugurato il Nuovo Centro Parrocchiale. “E finalmente, dopo tante
discussioni, progetti, consigli, pareri, tante più o meno costruttive "polemiche", tanti sacrifici, il
nostro nuovo Centro Parrocchiale è pronto. E' il momento dell'inaugurazione. Tutti aspettiamo le
autorità, sua eccellenza il Vescovo, il vicesindaco della città, gli assessori, i sacerdoti che hanno
condiviso nel corso degli anni il cammino della nostra comunità, per festeggiare tutti insieme questo momento tanto atteso. Maria Chiara porge a mons. Mattiazzo le forbici, il nastro è tagliato, gli
applausi sinceri di tutti i presenti esprimono contentezza, soddisfazione ed emozione. Tra la commozione generale, interviene il vicepresidente del Consiglio Pastorale Parrocchiale Renzo Zanoni, che trova le parole per esprimere quello che molti hanno nel cuore: "... So di rappresentare la
Comunità, ma so anche che molti di voi potrebbero raccontare con legittimo orgoglio la storia di
questo Centro Parrocchiale, perché è una storia che parla di generosità, dedizione e spirito di
servizio... un'esperienza straordinaria che ha coinvolto tutta la Comunità in modi e momenti diversi... un'esperienza impegnativa, ma ci ha aiutato a crescere, ad apprezzare il contributo di ciascuno, imparando a cogliere diversità e bisogni, sia del singolo, sia della famiglia. Siamo certi
che questa è la premessa migliore perché quest'opera realizzi in pieno le finalità per cui è sorta; perché
la denominazione Centro Parrocchiale esprima realmente lo spirito di incontro, di solidarietà, di crescita umana e spirituale, scopi questi per i quali noi
tutti lavoriamo... "
ore 19.00 : Inaugurazione e Benedizione Nuovo Centro
Parrocchiale di San Bellino
Cerimonia di inaugurazione presso l’entrata del Nuovo
Centro Parrocchiale presieduta dal Padre Vescovo Antonio
Mattiazzo, con la presenza del Sindaco dott. Flavio Zanonato
e di altre personalità civili e religiose.
Seguirà un brindisi di apertura per festeggiare insieme la
nascita di questa nuova realtà parrocchiale, punto
d’incontro, di aggregazione, di crescita, di divertimento, di
formazione per la nostra Comunità.
L'intervento del Vescovo inizia ricordando quanto
gli sia gradito essere presente nella nostra Comunità
in questa occasione e continua ringraziando tutte le
persone che in diversi modi hanno permesso la realizzazione di quest'opera: “per primo don Severino,
che è stato l'anima, colui che ha ispirato e guidato,
che è stato il capo cordata che ha mantenuto uniti
tutti coloro che si sono impegnati nel comune obiettivo…” Continua poi, mons. Mattiazzo, sottolineando la funzione caratteristica di questo che “non è
solo un centro sociale, di ritrovo, ma vuole essere
soprattutto un luogo di accoglienza, di formazione in
senso cristiano" La conclusione della cerimonia inaugurativa è di Luigi Mariani, vicesindaco di Padova, e si ritrova in sintonia con gli interventi precedenti ribadendo l'importante funzione anche sociale
e civile di questa struttura.
La festa continua con un brindisi nella nuova sala adibita a bar del nuovo Centro Parrocchiale. Ed
è proprio questo il primo momento dove si rispecchia il tanto "parlato" punto d'incontro: per oltre
un'ora, nonostante fosse ormai l'ora di cena, tanti di noi sperimentano la gioia di avere un luogo
dove parlarsi, chiacchierare, bere insieme, scherzare, progettare, salutarsi, conoscersi, essere espressione di comunità. E questa voglia di stare insieme è protagonista anche il giorno dopo, sabato 18 aprile: oltre trecento persone partecipano alla Cena di Comunità programmata in occasione
dell'inaugurazione. Dopo cena, un tuffo nel passato per ricordare attraverso le immagini fotografiche raccolte da Piergiorgio Fontana la crescita del nostro Centro, dai primi scavi ad oggi. Anche
la domenica, 19 aprile, i giovani della nostra comunità continuano a festeggiare, donando
un’allegra e degna conclusione a questo fine settimana di celebrazioni in occasione di questa nuova nostra costruzione.
22 - Comunità Viva Speciale Quaranta
Circolo A.C.L.I. : Se dal centro nasce un circolo il
cerchio si allarga - Il Circolo Parrocchiale San Bellino,
affiliato alle ACLI, è l'associazione, formalizzata e legalizzata, di tutte le persone che, in svariati modi e forme, utilizzano e gestiscono il nostro Centro Parrocchiale. Nasce sostituendo il Comitato Direttivo del Centro
Parrocchiale per coordinare e gestire tutte le attività non
di carattere pastorale. Il 12 Febbraio 1999 si costituisce
formalmente, depositando un Atto Costitutivo ed uno
Statuto ed affiliandosi alle ACLI. Viene anche creato il
primo consiglio direttivo, composto da un Presidente, un Vicepresidente, un Tesoriere, un Segretario e sette Consiglieri. Il salto di qualità è evidente: chi aderisce al Circolo (ragazzi, giovani e adulti) non è più un semplice utilizzatore del Centro, ma ne fa parte, esprimendo anche
concretamente un'appartenenza ed un coinvolgimento alla vita di questa struttura. D'altra parte
anche il Circolo diventa un riferimento preciso per tutti, contribuendo a rendere la gestione del
Centro Parrocchiale più efficiente e trasparente.
La costituzione del Circolo San Bellino può diventare quindi una risposta organica e coerente
al problema del coinvolgimento attivo e responsabile dei laici nella gestione della parrocchia.
L'obiettivo finale è ambizioso, ma è una sfida importantissima: fare sì che ciascuno possa
trovare il suo posto, in accordo con i propri interessi e le proprie capacità, nella crescita e nella
vita della nostra Comunità.
Segno visivo della presenza
del Circolo fin dai primi anni
di attività sono le diverse discipline motorie e i primi corsi organizzati: lezioni di ginnastica per tutte le età e corsi
di lingua, di musica, di scacchi, di taglio e cucito riempiono i locali del Centro Parrocchiale e ravvivano il cammino iniziale del Circolo. Prende piede nel 1999 anche l’iniziativa “Estate sera”, che si propone di
organizzare per le serate estive del mese di luglio molteplici attività, con proiezioni di film per
adulti e per bambini, serate sportive, tornei di scacchi, ping-pong, serate musicali e di ballo.
Lo scopo è sempre quello di animare l’ambiente e raccogliere con delle attrattive le persone
rimaste in quartiere e non ancora partite per le vacanze estive.
Con i nuovi spazi del Centro Parrocchiale che lasciano parzialmente libero il vecchio salone del patronato per altri
utilizzi, nasce prima il tentativo, poi diventata consolidata
abitudine, di organizzare momenti di ritrovo comunitari.
Grazie anche alla ristrutturazione degli spazi destinati alla
cucina, la preziosa e insostituibile collaborazione di alcuni
volontari permette la realizzazione di Pranzi e Cene comunitarie, che in genere si svolgono in occasione di feste
o ricorrenze particolari. Questi incontri davanti ad un piatto
pieno consentono innanzitutto l’affiatamento e la conoscenza tra i parrocchiani, favoriscono l’accoglienza e contribuiscono a rendere viva la nostra comunità.
Comunità Viva Speciale Quaranta – 23
Visita pastorale del Vescovo mons. Mattiazzo nella nostra Comunità.
(da “Speciale Comunità Viva di ottobre 99”)
Mercoledì 12 maggio 1999: il Padre Vescovo Mons. Antonio Mattiazzo
arriva, accompagnato dal parroco Don Severino, alla scuola elementare
G. Leopardi, per incontrare i bambini e le insegnanti. Gli alunni lo accolgono con un canto e il Padre Vescovo parla ai piccoli e tra le altre cose
racconta loro della recente visita in Romania al seguito del Papa e delle
sue esperienze missionarie in Africa e in America Latina dove, trovandosi
a predicare il Vangelo in una bidonville si accorse che nessuno dei bambini andava a scuola perché non esisteva. Così decise di fondarne una ma
si preoccupò anche di offrire una merenda ai piccoli che la frequentavano
e che spesso vi arrivavano senza aver mangiato nulla. Grazie all'aiuto di
alcune benefattrici, la scuola divenne un edificio abbastanza confortevole
e ai bambini fu possibile dare anche un pasto. Quindi i bambini rivolgono al Padre Vescovo molte
domande sul suo passato e sulla sua recente visita in Romania; la più curiosa è quella di una bimba
che chiede "se ti piace fare il Vescovo". La visita termina con i bambini e le insegnanti che lo circondano festosi, lo salutano e lo ringraziano per essere stato con loro.
La Visita Pastorale del Vescovo riprende nella nostra comunità Venerdì 21 maggio. Mons. Mattiazzo
celebra la S.Messa di Prima Comunione di 25 bambini della nostra parrocchia. Nell'omelia il Vescovo afferma che per lui è sempre una gioia grande dare la Prima Comunione a dei bambini, perché
questo è un momento qualificante della vita cristiana. L'Eucarestia non è una cosa, ma Qualcuno,
Gesù stesso che viene e nutre la nostra vita, la nostra fede nel cammino verso il cielo. Invita quindi i
bambini, ma soprattutto i loro genitori e la comunità, a prendere coscienza del valore straordinario
dell'Eucarestia: la comunione con Gesù è comunione tra di noi.
Nell'intenso programma della sua giornata con noi il Padre Vescovo visita al mattino alcuni ammalati
della nostra comunità e nel pomeriggio ravviva fraternamente l'incontro settimanale del gruppo della
Terza Età. Dopo la cerimonia della Prima Comunione, il suo incontro con la comunità di San Bellino
prosegue con un appuntamento con il Consiglio Pastorale Parrocchiale, la Presidenza e i Consiglieri
del Circolo Centro Parrocchiale San Bellino e la Commissione degli Affari Economici della Parrocchia. Viene relazionato a mons. Mattiazzo il cammino svolto in questi tre ambiti negli ultimi anni,
offrendogli una panoramica sulle attività esistenti nella nostra Comunità Parrocchiale, sugli impegni
presi e condivisi per realizzare con l'aiuto indispensabile di tutti le strutture ora esistenti, chiedendogli anche conforto e consiglio sui progetti per continuare a gestire, coordinare e vivere la nostra testimonianza di cristiani specchiandosi nella realtà della nostra comunità. Incoraggiante è la risposta del
Vescovo, che esordisce apprezzando la sempre crescente partecipazione dei laici nell'azione pastorale della nostra comunità, sottolineandone la gratuità e la qualità. Nello stesso tempo si sofferma sulle
difficoltà che incontra la testimonianza del cristiano nella società del mondo attuale. L'invito finale è
quindi quello di unirsi in sintonia al programma pastorale generale del Vicariato e della Diocesi, sapendo ben articolare l'impegno nel territorio parrocchiale e quello in sintonia con la città, incrementando la presenza e la testimonianza e orientando l'impegno verso tre ambiti fondamentali: la famiglia, i giovani e gli adolescenti e i "poveri", comprendendo tra essi emarginati, sofferenti, immigrati.
Appuntamento centrale della giornata di Sabato 22 è la Celebrazione Eucaristica con il Sacramento
della Cresima per i ragazzi della nostra Comunità. Domenica 23 mattina, poi, viene dedicata ai giovani, con un incontro con loro e poi la S.Messa delle 11.30. Nel pomeriggio il Vescovo incontra i
gruppi di Volontariato che lavorano in comunità e poi celebra la ss.Messa serale insieme alle coppie,
fidanzati e coppie giovani e adulte, ricordando a tutti che è all'interno della famiglia il punto di partenza della testimonianza del cristiano. E mentre nel salone del patronato le coppie, dopo la celebrazione, si incontrano per la cena, mons. Mattiazzo si congeda dalla nostra comunità parrocchiale.
24 - Comunità Viva Speciale Quaranta
La copertina di “Speciale Comunità Viva” che ci accompagna per
il 1999 lancia un messaggio alla comunità. Dopo anni dedicati allo
sforzo compiuto in parrocchia per affrontare l’impegno della costruzione del nuovo centro parrocchiale, appare naturale concentrare l’attenzione su ciò che ha motivato quanto fatto finora e che si
continua a fare.
La partecipazione degli abitanti della parrocchia alla vita della comunità, la loro “presenza operosa” è il legante che unisce le varie
costruzioni e le trasforma in un’unica “casa”. Le persone del nostro quartiere, stilizzate nei tre gruppi disposti lungo la diagonale
del disegno, sono la “mossa vincente” per realizzare l’obbiettivo,
non ci sono altre combinazioni per riuscire a fare “tris”.
Aprile 1999: Una casa per accogliere
Dopo un anno dalla inaugurazione del nuovo Centro Parrocchiale e dopo un periodo di riflessione e studio dei nuovi ambienti che la Comunità ha a disposizione, una volta
liberati gli spazi del vecchio stabile che un tempo erano
destinati a uso canonica ci si è interrogati sul come utilizzarli. Guidati dalla volontà della nostra guida, il parroco
don Severino, a farci attenti anche ai bisogni dei più sfortunati, ci si è messi al servizio della Caritas Diocesana
offrendo quello che avevamo (due stanze, due servizi, una
cucina e una stanza uso soggiorno-ingresso). Sono spazi
preziosi per l'accoglienza temporanea di persone in difficoltà e possono offrire loro l'opportunità di "tirare un sospiro di sollievo" e pensare con più serenità a sistemare la
loro situazione.
Con un questionario inserito all’interno di “Speciale Comunità Viva” dell’aprile del 2000 si presenta con la denominazione “Vivere insieme a san Bellino” un gruppo di persone
che lavora all’interno del Circolo Acli Centro Parrocchiale
per promuovere l’attività formativa, stimolando tramite degli incontri periodici l’attenzione e l’interesse della comunità verso temi sociali, di attualità, della salute e del territorio.
L’indagine mira ad evidenziare gli interessi e le necessità di
informazione dei residenti del quartiere, al fine di poter scegliere argomenti di interesse generale.
Gli incontri vengono tenuti con l’aiuto di un relatore competente che espone e presenta
l’argomento e poi raccoglie e risponde a domande, obiezioni, richieste, proposte.
I primi temi toccati, maggiormente diretti alla terza età, riguardano principalmente la salute,
l’economia domestica, l’attenzione socio-politica al territorio, le fede e la religiosità.
Comunità Viva Speciale Quaranta – 25
Nel luglio del ’99, qualche mese dopo essere stato tra noi, Mons. Mattiazzo ringrazia la comunità con una lettera riportata integralmente in Speciale Comunità Viva, che sintetizziamo: .
Dilettissimi fedeli,
vengo anzitutto ad esprimervi la mia gratitudine per la buona accoglienza che mi avete riservato in occasione della Visita pastorale. ... Vi ringrazio ancora della vostra disponibilità che mi ha consentito un'esperienza ecumenica
particolarmente importante. ... Ricordo, ad esempio, la preghiera del rosario,
che ha preceduto il bell’incontro con i genitori e i padrini e madrine dei ragazzi ai quali ho poi dato il sigillo dello Spirito Santo con la Cresima e l'Eucaristia
con la prima Comunione. Non meno festose sono state le celebrazioni con le
generose catechiste e l'Azione Cattolica, la Messa animata dai giovani, quella
celebrata con i fidanzati e i gruppi di coppie giovani e adulte. ...
Le numerose proposte pastorali e le diverse attività educative, culturali,
sociali, ricreative e sportive trovano un valido punto di riferimento nel nuovo
Centro parrocchiale, realizzato grazie alla sensibilità di voi tutti. …
Se v'impegnerete a seguire Cristo fino a fare vostro il suo anelito di salvezza, cioè fino a far coincidere l'impegno pastorale con il progetto di Gesù,
allora riuscirete davvero a crescere in qualità, a discernere i segni dei tempi e
dare una risposta adeguata e attuale alle domande e ai problemi dell'uomo
odierno. …
Vi affido al Cuore Immacolato di Maria e all'intercessione di S. Bellino, speciale Patrono della Parrocchia. Su tutti voi invoco di cuore la Benedizione del Signore
Il 2000 è l’anno del Giubileo. Il nuovo “logo” che accompagna “Speciale Comunità Viva” intende richiamare l’idea
guida dell’Anno Pastorale: nell’anno del pellegrinaggio, la
proposta di camminare da più direzioni verso quel rinnovamento interno che le colombe raffigurate nel simbolo del
Giubileo ci offrono. Con l’aiuto Celeste partire dalla nostra
Chiesa e dalle nostre case per accogliere l’invito al perdono e
alla carità che ci suggerisce l’Anno Santo.
26 - Comunità Viva Speciale Quaranta
Il Giubileo 2000 a San Bellino (da “Speciale Comunità Viva novembre 2000”) - Come abbiamo vissuto quest’anno straordinario? Ma è stato veramente straordinario per la nostra Comunità e per ciascuno di noi? Abbiamo voluto iniziare con un pellegrinaggio che ci richiamasse le
origini della nostra fede padovana. Andare alla tomba di San Bellino è stato un atto di gratitudine per l'opera svolta da pastore nella nostra terra e una richiesta di aiuto per vivere con pienezza l'anno giubilare che sarebbe iniziato con il Natale. Gli Esercizi Spirituali dell'Avvento
hanno dato l'opportunità di prepararci alla venuta del Signore in un clima di raccoglimento,
lontani dai rumori e dalle frenesie di quei giorni, soffermandoci sulle cose più autentiche. Aiutati da don Danilo abbiamo vissuto tre sere ricche di stimoli e provocazioni e dove tutti assieme abbiamo saputo creare un clima di vera spiritualità.
Legata a questa esperienza di essenzialità è stata
l'iniziativa del Natale povero. Non potevamo celebrare la
venuta del Signore che si fa solidale con l'umanità senza
accompagnarla con gesti concreti di condivisione con chi
è nel bisogno. Ci siamo interrogati: come la nostra Comunità vive la solidarietà e l'impegno verso chi ha bisogno?
In una serata abbiamo sentito diverse testimonianze che
illustravano le iniziative sostenute dai nostri Gruppi
(foresteria, pranzo per i poveri, missioni, ecc ...).
Come è stato ricordato più volte, il centro dell'anno
giubilare è la Pasqua. Volevamo prepararci bene a questa
Pasqua, volevamo ci aiutasse a vivere il rinnovamento a
cui siamo chiamati. Abbiamo chiesto aiuto a padre Cappelletto che, con la dote di semplicità
che lo contraddistingue, ha svolto le sue meditazioni seguendo il racconto della Passione, Morte e Risurrezione. Sono stati cinque appuntamenti sentiti e seguiti, ricchi di segni concreti che
hanno coinvolto ognuno di noi presenti. Tutta la comunità è stata chiamata a questo cammino
di preparazione e per questo si è scelto di sospendere in quel periodo altre attività formative.
Coronamento di questo cammino è stato il Triduo Pasquale che, più ancora degli altri
anni, è stato intenso e partecipato. L'invito giubilare di porsi in cammino, ad andare là dove la
gente vive, ha animato l'esperienza della
Tenda del Giubileo. Un'esperienza che ha
coinvolto, per il suo allestimento, tante
persone, ma con entusiasmo e gioia,
sapendo trasmettere sera dopo sera la voglia
di stare assieme. Pregare, cantare, ascoltare
testimonianze di vita impegnata nel servizio
e tutto questo non in chiesa, ma in mezzo
alle nostre case, dove scorre la vita di tutti i
giorni, con tanta gente che partecipava dalle
finestre a dalle terrazze: beh! è stata proprio
un'esperienza giubilare.
Settembre 2000: Nella “formazione” della nostra Comunità “gioca” un nuovo acquisto, da subito diventato un preciso punto di riferimento: don Fabio Lazzaro, di Padova, ha preso il posto, nella nostra Parrocchia e nella vicina SS.Trinità, di don Mariano Dal Ponte, presente tra
noi da cinque anni ed ora chiamato ad un apostolato missionario nel Kenia.
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Carissimi, approfitto di questo anniversario della comunità per farvi giungere il mio saluto...
visto che il ricordo c'é sempre.
Anche se ho vissuto solo 2 anni a S.Bellino
ricordo a tantissime persone con affetto, spesso mi vengono in mente tanti volti e rivivo momenti di lavoro assieme, ma anche di amicizia
in occasione di alcune feste o pranzi nelle case. Mi ricordo delle persone che mi hanno incoraggiato e delle persone che mi guardavano
un po' storto per il fastidio che a volte posso
aver dato in qualche mia omelia.
Mi ricordo dei belli e dei brutti momenti... di tutto ringrazio il Signore e voi
tutti perché mi avete permesso di crescere un pochino. Soprattutto quando
chiudo i cancelli alla sera e raccolgo alcune immondizie lasciate fuori del
cestino, mi ricordo di S.Bellino (quindi per lo meno una volta al giorno) visto
che la stessa cosa facevo lì da voi prima di andare a dormire.
Mando un abbraccio e un saluto affettuoso a tutti quelli che mi conoscono
e vi auguro un anno pastorale fecondo che permetta di crescere nella
comunione e nella autenticità della pratica del Vangelo, per essere una
benedizione per tutti gli abitanti (non frequentanti) del settore di S.Bellino.
Ciao,
don Fabio Lazzaro
La comunità di San Bellino nel Web
Hai mai navigato nel sito web della nostra parrocchia? Nelle pagine dell’attualità ogni settimana trovi l’ultimo numero di Comunità Viva, ma trovi anche tutto l’archivio a partire
dall’aprile 2002, gli Speciali più recenti, numeri utili e notizie dal Consiglio Pastorale. Altre
pagine, ricche di documenti fotografici, sono dedicate alla storia
della parrocchia, alla costruzione
della chiesa, ai sacerdoti che sono
stati con noi dall’inizio ad oggi.
Trovi anche numerosi links a siti
web nei quali puoi trovare documenti e archivi di materiale di carattere pastorale e liturgico. Digita
www.diweb.it/pd/sanbellino/ e scopri da te i contenuti del sito. Se poi
vorrai darci qualche suggerimento
per arricchire e migliorare le nostre
pagine, te ne saremo davvero grati.
28 - Comunità Viva Speciale Quaranta
Chiesa e Centro parrocchiale stilizzati nella copertina
che “Speciale Comunità Viva” porta nelle nostre case
nel 2002. Ma la realtà che ci accompagna deve essere
sempre accompagnata dall’accoglienza e dalla testimonianza del nostro voler essere cristiani. Ecco quindi che
sopra i nostri spazi presenziano delle colombe, a voler
simboleggiare pace, collaborazione, sintonia, impegno,
unione. In altre parole la ricerca di quell’Amore con la A
maiuscola che la fede ci insegna.
2001/2002: Altri lavori: un’attenzione che si trasforma in progetti - La struttura e la disposizione degli edifici della nostra Parrocchia è tutt’altro che casuale. La chiesa si trova al livello
più alto e da essa partono due rampe: una raggiunge la “piazza” di S. Bellino, recentemente
rinnovata, punto di incontro per gli abitanti di questa porzione di territorio. L’altra è orientata
verso gli edifici e gli spazi esterni che la Parrocchia ha destinato all’aggregazione e ai momenti ricreativi. Il riferimento allo stile della comunità parrocchiale è immediato: la vita comunitaria ha il suo centro nell’Eucaristia, nella Parola, nella celebrazione liturgica; ma si tratta di un
centro di irradiazione, dal quale ci si muove sia verso la società civile, il territorio, la partecipazione politica, sia verso tutte le occasioni di formazione, di incontro, di svago nelle quali si
manifesta il dinamismo del cristiano.
La costruzione del nuovo centro parrocchiale è stata solo l’inizio di un’attenzione a garantire
a ragazzi e adulti i servizi necessari perché ci si possa incontrare, perché si possano vivere, a
qualsiasi età, momenti di crescita nell’amicizia, nel servizio reciproco, nella solidarietà.
Questa attenzione esige anche vivacità, movimento, apertura alla novità; richiede quindi che si
leggano con attenzione i bisogni in continua evoluzione della comunità, una lettura da cui devono scaturire progetti concreti. Il primo esempio è stato, nel 2001, la ristrutturazione del salone, un intervento che ha valorizzato un ambiente che era ormai inadeguato alle sue funzioni,
per motivi logistici, di igiene, di sicurezza. Nel salone rinnovato la comunità ha trovato un
ambiente che favorisce ancora di più la voglia di incontrarsi
e di fare festa insieme. Poi si sono riorganizzati gli spazi
esterni: la rampa che scende sotto la chiesa è stata spostata
a ridosso della salita verso la chiesa. La discesa esistente è
stata colmata e livellata al piano degli edifici del centro parrocchiale. Il piazzale fra il bar e il salone è diventato così
punto di confluenza dei percorsi che raccordano gli edifici e
gli spazi esterni delle strutture parrocchiali. Grazie
all’interramento dell’attuale discesa verso il sotto chiesa, si è
creata un’area omogenea opportunamente delimitata e protetta attrezzata con giochi per bambini. La fascia compresa
fra il salone e il marciapiede su via Della Quercia è stata
destinata a parcheggio per motocicli. Dopo l’abbattimento
del muretto che delimitava il campo di calcio e la sistemazione degli alberi, è stato realizzato un percorso che, partendo dal piazzale fra il bar e il salone, conduce fino al monumento su via Bramante. Nel contempo è stato creato un raccordo fra il cancello scorrevole su via Bramante e il campo
di calcio per consentire l’accesso anche a macchine operatrici, a camion, a mezzi di emergenza.
Comunità Viva Speciale Quaranta – 29
La copertina del 2003 raccoglie l’invito del Vescovo a stringerci intorno alle nostre comunità parrocchiali e a credere insieme, testimoniare uniti il nostro impegno cristiano. E, simbolicamente, questa catena umana che circonda la nostra
Chiesa vuole essere espressione visiva di questa unione; tenersi mano nella mano per sostenere insieme, per camminare
insieme, per pregare insieme. Con la Parola di Cristo al centro, con la Comunità parrocchiale intorno.
Il 2003 sarà ricordato nella nostra comunità parrocchiale
in modo davvero particolare. Abbiamo salutato il nostro
parroco don Severino, chiamato a servire la chiesa diocesana presso la parrocchia della Madonna Pellegrina, abbiamo accolto il nuovo pastore don Paolo Bicciato che il
Vescovo ci ha destinato e abbiamo salutato don Fabio,
partito per la
missione diocesana in Ecuador.
Sono stati tutti
momenti ricchi di emozioni e sentimenti, fede e storia
della
nostra
comunità. Con
d. Paolo iniziano la collaborazione in
comunità: don Luigi Kalb, sacerdote residente in comunità; padre Giuseppe Quaranta, collaboratore festivo, teologo moralista ed insegnante; padre Gregorio,
collaboratore feriale, benedettino; ospite nella comunità francescana dell’Arcella; fra’ Valerio, studente del
3° anno di teologia presso l’istituto S.Massimo.
Anche la XX Giornata mondiale della Gioventù, tenutasi a Colonia nel 2005 ha visto la partecipazione di
un gruppo numeroso proveniente dalla parrocchia di
San Bellino.
L’esperienza è stata resa possibile anche da un lavoro di
preparazione e sensibilizzazione della comunità svolto
dai giovani. Infatti, parte dei fondi necessari al pellegrinaggio è stata raccolta grazie a varie iniziative che hanno coinvolto i parrocchiani nei mesi precedenti alla manifestazione.
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Carissimi,
chi non ama ricordare le proprie origini, la storia dei propri cari, delle persone che ama? Due innamorati sentono il desiderio di sapere tutto dell'altro,
anche le cose più piccole. Ricordare significa amare! E significa anche impegnarsi perché possa continuare, se possibile, anche più bella quella storia. Con
la propria e concreta partecipazione.
Nella Sacra Scrittura Dio dice al suo Popolo: "Ricordati, Israele,...lo sono il
tuo Dio, che ti ho fatto uscire dall'Egitto, che ti ho condotto nel deserto, che ti
ho fatto entrare nella Terra Promessa.... " C'è qualcosa di bello, di sacro, anche
nel raccontare la storia della propria Comunità. Poterla narrare alle nuove generazioni, perché vi scoprano motivi forti per il loro cammino.
Ripensando agli anni passati a S. Bellino provo un "istintivo" e forte sentimento di gratitudine verso il Signore. Per la sua presenza e per il suo aiuto.
Quante volte abbiamo toccato con mano la sua presenza amorosa e forte! Nei
giorni belli e in quelli velati da tristezza.
E non penso solo al Centro Parrocchiale, che pure ha avuto una storia bella, ma anche sofferta. Penso alle tante esperienze condivise, che ci hanno fatto
crescere come Comunità e hanno maturato in noi la responsabilità verso la nostra parrocchia. Ricordo i soggiorni invernali di Asiago, la festa della Comunità, i
Campi-Scuola, i Pellegrinaggi in Terra Santa, a Lourdes, a Fatima, ecc. E tante
altre feste con i giovani...... con uno sguardo al loro futuro, verso il matrimonio
o verso la vita consacrata.
Sono certo che il Signore ci ha accompagnato e ogni giorno benedetto...
Quindi: "Ricordati, Comunità di S. Bellino e cammina, il Signore cammina con
Te, ti accompagna! ".
Il mio ricordo sta qui, in un lungo camminato con voi, sotto la guida del
Signore. E in questo cammino con voi ho sentito crescere la mia fede nel Signore, il mio amore per voi. E' stato un periodo, che rifarei tutto da capo. E l'avrei
anche continuato!
Vi accompagno da questo Santuario, dedicato al Cuore Immacolato di Maria, con una speciale preghiera.
don Severino Trentin
Comunità Viva Speciale Quaranta – 31
Natale del 2003: inizia il suo cammino il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale
Questo primo anno con don Paolo porta ad acquisire un nuovo stile di lavoro per il Consiglio, il
vero e proprio organo motore della comunità. Viene deciso infatti di organizzare il lavoro suddividendone i componenti in quattro Commissioni :
Commissione Catechesi
Commissione Carità
Commissione Liturgia
Commissione Animazione
Per evitare la specializzazione e la chiusura nel proprio ambito delle singole commissioni e di
escludere l'utilità del Consiglio nel suo insieme, le commissioni non camminano su linee parallele ma in cerchi concentrici, cioè:
⇒
il parroco discute con il vicepresidente le linee pastorali possibili.
⇒
Successivamente parroco e vicepresidente con i responsabili delle quattro commissioni
preparano le linee guida valide per tutta la pastorale parrocchiale
⇒
a queste linee comuni si rifanno le commissioni cercando di applicarle al proprio settore,
tenendo però sempre presente le globalità del cammino pastorale della parrocchia
⇒
le singole commissioni possono più facilmente arrivare a decisioni specifiche, ma le decisioni che coinvolgono tutta la pastorale passano per il Consiglio, che periodicamente si
riunisce al completo, anche per momenti di formazione e di preghiera.
Da ormai tre anni un appuntamento importantissimo accompagna, qualifica ed illumina la vita della nostra parrocchia: i cicli di incontri di catechesi biblica per gli adulti proposti con chiarezza e competenza dal nostro don
Paolo.
A cadenza quindicinale, ogni martedì, ci è offerta la possibilità di conoscere i fondamenti della nostra fede e di
prepararci nel modo migliore a diventare dei testimoni
credibili nella società odierna.
A fine anno 2004 celebriamo in comunità i
50 anni di sacerdozio
di don Luigi Kalb,
nostro primo parroco e
“fondatore” della comunità di san Bellino.
Tutta la parrocchia si
unisce in preghiera per
ringraziare il Signore
della sua testimonianza e del suo impegno
per la crescita della
comunità.
32 - Comunità Viva Speciale Quaranta
Nel giugno del 2006 un buon
numero di parrocchiani partecipa
al Pellegrinaggio in Terra Santa organizzato dalla Diocesi di
Padova a cui prende parte anche
il Vescovo. Ripercorrere i luoghi
di Gesù, sostare a Nazareth, Cafarnao, Gerusalemme, Betlemme,
aiutati dal commento e dalla guida di persone competenti, rende
questa esperienza toccante e indimenticabile, anche alla luce del
disordine sociale e politico che
mina questi posti di fede.
Al termine della carrellata su questi nostri primi quarant’anni di storia poniamo due eventi
eccezionali che hanno caratterizzato l’anno in corso, quali le ordinazioni sacerdotali di due
giovani cresciuti in mezzo a noi che hanno maturato la loro fede e la vocazione nella nostra
comunità parrocchiale
don
Alessandro
Piran
(il 4 giugno
in cattedrale
a Padova)
attualmente
Vicario
Parrocchiale
a Villafranca
Padovana
don
Davide
Banzato
(il 23 settembre
nella Chiesa di S.Antonio
di Frosinone)
attualmente
Sacerdote
della Comunità
di Nuovi Orizzonti
E lo sguardo al passato, a questi nostri primi quarant’anni termina con un ringraziamento
sentito e di cuore a tutti i sacerdoti, diaconi e collaboratori che nel corso degli anni ci
hanno accompagnato con la loro presenza e testimonianza. Per primi i 3 parroci, don Luigi,
don Severino e don Paolo, e poi tutte le altre figure sacerdotali che hanno aiutato a crescere
la nostra comunità.
Le ultime pagine di questo Comunità Viva Speciale sono poi dedicate al presente, alle proposte, ai cammini di catechesi per gli adulti e per i ragazzi, e all’informazione sulle spese affrontate per rendere più accoglienti i nostri spazi.
Comunità Viva Speciale Quaranta – 33
SAN BELLINO RINGRAZIA
I SUOI SACERDOTI
E I SUOI COLLABORATORI
I SACERDOTI
Don LUIGI KALB
Don SEVERINO TRENTIN
Don PAOLO BICCIATO
Don GIOVANNI RONCOLATO
Don GIANNI BELLINI
Don GASTONE ZOTTO
Mons. LORENZO MOCELLIN
Don PAOLO MASIERO
Don FIORENZO TASSO
Don ANTONIO BENETOLLO
Don UGO MORETTO
Don MORENO BAGARELLA
Don RENZO FAVARO
Don MARIANO DAL PONTE
Don FABIO LAZZARO
parroco da ottobre 1965
parroco da dicembre 1983
parroco da ottobre 2003
da ottobre 1969
da settembre 1970
da settembre 1971
da settembre 1972
da settembre 1974
da settembre 1982
da agosto 1983
da settembre 1986
da luglio 1988
da settembre 1993
da ottobre 1996
da settembre 2001
I DIACONI E I CHIERICI
Don GIUSEPPE FINCATTI
Don LIVIO TONELLO
Don MASSIMO VALENTE
Don LEOPOLDO VOLTAN
Don RAFFAELE GOBBI
Don ANDREA TIETO
Don FEDERICO BOLLETTIN
Don LUCA FAVARIN
Don LORENZO GRIGOLETTO
Don ANDREA FINCO
diacono permanente
da novembre 1987
da settembre 1984
da settembre 1986
da settembre 1988
da settembre 1990
da settembre 1992
da ottobre 1994
da ottobre 1996
da ottobre 1997
da ottobre 1999
ALTRI SACERDOTI E COLLABORATORI
don GIACOMO RIBIS
don BENIAMINO CONSOLATI
don IVO SCAPOLO
padre EMMANUELE GUERRINI
FRANCESCO CANDIAN
padre GIUSEPPE QUARANTA
fra VALERIO
padre GREGORIO
don ALESSANDRO PIRAN
34 - Comunità Viva Speciale Quaranta
Parrocchia di San Bellino: Programma di Catechesi Biblica 2006-2007
ESODO: Il Vangelo del Primo testamento
leggere lo Bibbia da "credenti”
Nella parola di Dio è insita tanta efficacia e potenza da essere sostegno e vigore della Chiesa e per
i figli della Chiesa la forza della loro Fede, il nutrimento dell’anima, la sorgente pura e perenne
della vita spirituale (Dei Verbum 21)
Nella vita spirituale la Scrittura che contiene la Parola di Dio non può mai essere intesa come un'esperienza ideologica né può essere ridotta a un libro a cui si ispirano solo la teologia e la catechesi.
La Scrittura è un messaggio di Dio all'uomo, a ogni uomo, è un appello rivolto alla persona affinché
conosca Dio personalmente, s'incontri con Cristo e viva per lui e non più per sè stessa. Ecco, perché la Scrittura ci consegni la Parola di Dio, va penetrata attraverso l'intervento dello Spirito Santo,
va letta e accostata nella fede come Parola che viene da Dio e a Dio conduce. Nel nostro accostarci
alla Scrittura non dobbiamo infatti cercare le manifestazioni di un'idea o una crescita di conoscenza,
ma un impegno tra noi e Dio, tra colui che ci parla e noi che ascoltiamo; dobbiamo cioè accostarci
per stipulare un'alleanza. Solo la parola ascoltata, conservata e meditata sa creare i profeti capaci
di scelte liberatrici e precorritrici, sa creare degli uomini che, fedeli alla terra e all'umanità, ci parlino
di Dio. (Enzo Bianchi)
Introduzione - Mi fu rivolta la Parola - Conoscere - Ascoltare - Celebrare - Vivere la Parola
10 ottobre 2006
Esodo - Fondamento della fede d'Israele e della fede dei Cristiani
24 ottobre 2006
Dio ascoltò il grido del suo popolo (Es 1-2)
"Sorse in Egitto un re che conosceva Giuseppe"! Storia di oppressione e soppressione
7 novembre 2006
La vocazione di Mosè (Es 3,1-7,7) Mosè "Amico di Dio": nascita - infanzia- crisi
"Perché il roveto non brucia" Rivelazione del nome di Dio
21 novembre 2006
Le Piaghe (Es 7,8-11,10) Rifiuto del Faraone: chi è il vero Re?
Chi pretende di essere il tuo Dio? Le piaghe: eventi e avvenimenti
5 dicembre 2006
La Pasqua (Es 12,1-13,16) Passaggio del Signore - Morte del primogenito - Liberazione del popolo
19 dicembre 2006
II passaggio nel mare (Es 13,17-15-21)
Dalla schiavitù al servizio del Dio d'Israele - Canto di vittoria: nascita di Israele
La peregrinazione nel deserto (ES 12,22-18-11) - Tempo di prova e di crisi
II popolo mormorò contro Dio: il Signore è in mezzo a noi. Sì o no? Tempo di seduzione
L'Alleanza al Sinai (Es 19-20) - Proposta di Dio - Risposta d’Israele
II Decalogo: proposta di libertà - II codice dell'Alleanza, il diritto dei poveri - La rettifica dell'Alleanza
II vitello d'oro e il rinnovamento dell'Alleanza (Es 32-34) Rottura e rinnovo dell'Alleanza
II primo peccato: l'idolatria - Un Dio vicino, geloso, misericordioso
II re sovrano "Dio" cerca casa in mezzo ai suo popolo (Es 25-31)
II piccolo santuario - La liturgia
N.B.: Gli incontri si terranno il martedì con scadenza quindicinale dalle ore 21,00 alle ore 22,15
II calendario fino a Natale potrà subire delle modifiche. La seconda parte riprenderà dopo l'Epifania
e le date verranno comunicata al più presto.
Comunità Viva Speciale Quaranta – 35
Parrocchia di San Bellino: Catechesi dei ragazzi 2006-2007
Con l'apertura solenne del Nuovo Anno Pastorale e Catechistico, stanno riprendendo gli incontri del cammino di Fede dell'Iniziazione Cristiana per i/le fanciulli/e ed i/le ragazzi/e secondo lo
schema che di seguito illustriamo:
Disponibili per formazione - animazione:
Bendistinto Mariangela 049 612127
36 - Comunità Viva Speciale Quaranta
Piperata M.Elisabetta
049 8648080
PARROCCHIA DI SAN BELLINO:
MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEGLI IMMOBILI
Stiamo celebrando il 40° anniversario della nostra Parrocchia. Quarant'anni non sono pochi e se da un lato possono aver segnato la crescita e l’affiatamento di una comunità,
dall’altro hanno causato inevitabilmente il degrado delle strutture, determinando 1'esigenza
di provvedere ad interventi di manutenzione straordinaria.
Come già anticipato su Comunità Viva domenicale del 5 marzo e del 28 maggio di
quest’anno, si è provveduto nei mesi marzo e aprile scorsi a predisporre un piano di interventi necessari alla salvaguardia del patrimonio immobiliare della nostra Comunità. Ulteriori
interventi poi si sono resi necessari in fase di esecuzione dei lavori.
La realizzazione delle varie opere è avvenuta nei mesi scorsi e ha comportato una spesa
totale di circa 65.000 euro, di gran lunga più rilevante rispetto alle previsioni che erano state
formulate in fase di preventivo.
In dettaglio i lavori di manutenzione eseguiti nel 2006 sono stati:
Esecuzione, previa demolizione, delle opere relative al piazzale e rampe di salita
Rampa in calcestruzzo di accesso alla Chiesa
Riparazione e opere di ripristino della cupola in plexiglas di accesso al Patronato
Lavori di lattoneria nel vecchio e nel nuovo fabbricato
Opere diverse di adeguamento, risanamento e ripristino che hanno interessato tutti
i fabbricati.
Riteniamo fosse doveroso ed indilazionabile realizzare le opere di cui sopra e che
l'occasione del quarantesimo della Parrocchia fosse quanto mai opportuna per affrontarle.
Il Consiglio per gli Affari Economici ha
seguito le varie fasi di programmazione e
di attuazione delle opere.
L'impegno finanziario assunto è rilevante e sarà affrontato in parte con risorse
disponibili e per il resto ricorrendo ad un
prestito bancario.
Ci auguriamo che quanto è stato attuato venga apprezzato dalla Comunità e, di conseguenza, contiamo di trovare anche l'appoggio economico dei parrocchiani, al fine di poter
così onorare quanto prima l’impegno assunto.
Grazie fin da ora a quanti si dimostreranno sensibili alle nostre scelte dettate dall’esigenza
di avere degli spazi e delle strutture sempre più sicure, dignitose e adatte all’accoglienza di
chi le frequenta; grazie a chi vorrà partecipare, anche in questa circostanza, con il proprio
sostegno economico, che in questi nostri primi quarant’anni di storia non è mai mancato.
Il Consiglio per gli Affari Economici
Comunità Viva Speciale Quaranta – 37
Parrocchia SAN BELLINO – Padova
Via Jacopo della Quercia 24/c
℡: 049 601948 (uff.parr.) - 049 607085 (canonica)
`: [email protected]
: www.diweb.it/pd/sanbellino/
Redazione
Maria Paola Becagli
Alessandro Benetazzo
Beppe e Anna Finizio
Antonio Fiorese
Renato e Carla Groppo
Mario Panizzon
Bernardo Santori
Dario Trinchero
Antonia Volpi
Speciale Quarantesimo
L’attuale redazione ringrazia con gratitudine tutti coloro che dal 1991 (anno in cui è
stato realizzato il numero unico sui primi
25 anni di comunità) in poi hanno fatto
parte in momenti diversi del gruppo redazionale e precisamente: Rachele Baccaglino, Fabio Bossetto, Donatella Cervi, Piergiorgio Fontana, Paolo e Fabrizio Fontana
(con le loro preziose copertine), Gabriele
Marchesi, Luigi Scarso, Veronica Vian. Un
grazie anche ai sacerdoti, ai chierici, e a
Tonino, Max, Sergio e Annarosa, collaboratori che ci seguono sempre dall’alto...
Non possiamo inoltre dimenticare di ringraziare tutti i collaboratori che in momenti diversi hanno tutti partecipato a riempire con il loro tempo, con la loro disponibilità e con le loro parole le pagine dei
nostri 40 anni di storia: Luigi Angelini, Monica Ardivel, Germana e Luciano Baccaglini, Marta e Federico Ballan, Grazia Banzato, Andrea e Dario Barin, Annalisa Barison, Chiara Becagli, Nelda Beccaro, Anna Bellesso, Alessandra e Mariangela Bendistinto, Maria Berengan, Francesco Bernardo,
Claudia Biondi, Laura Bonato, Alberto Boscari, Lidia Bossetto, Alessandro Braglia, Anna Breda,
Laura Calliaro, Francesco Candian, Elisabetta Cangemi, Roberta Carraro, Francesco Cesellato, Elsa
Cattelan, Andrea e Betty Cattelan, Marco Cavinato, Paolo e Cristina Cecere, Gabriella Cecere, Eva
Colombrino, Alberto, Annalisa e Sara Cucchelli, Jole De Agostini e Ulisse, Claudio De Nicolò, Stefano De Sandre, Fabrizio Demattè, Annamaria Drago, Ivana Falasco, Paolo e Chiara Falcone, Sara
Finizio, Giorgio Fiorese, Paolo e Claudia Friso, Alessandro e Stefania Gazziero, Silvio Gomiero, Dario e Daniela Gelmini, Mario Klein, Sandro e Silvia Lambini, Consuelo Lena, Francesco Levorato,
Barbara e Giuliano Lincetto, Domenico Lo Bascio, Grazia e Gabriele Lombardo, Michele e Sergio
Loreggian, Cecilia Maracci, Gianna e Valerio Maracci, Claudio e Giuliana Maran, Francesco e Giulia
Marchesi, Elena Marchesi, Sonia Mazzon, Sofia Michelotto, Lisa e Barbara Milardo, Novella Mori,
Ilaria Mosconi, Galdino Munaro, Laura Nicchio, Paolo Pagin, Palmino e Lucia Paolucci, Davide Parpaiola, Enrico Passuello, Fausto e Bertilla Passuello, Cristiano e Silvia Pavan, Luciana Pavan, Laura
Pellizzari, Daria e Mario Peterlongo, Silvia Piacentini, Alberto e Elena Pietrogrande, Alessandro e
Cristina Piran, Giovanni e Paola Polato, Susanna Polato, Nadia Rigon, Raimonda Rossi, Marisa Rossolato, Alessandra Salmaso, Rossano Santi, Antonella Serafini, Umberto Simonetto, Natalina Sisti,
Sabrina Stefani, Marta Stivanello, Giorgio Stoppato, Gertha Thormen, Mariaelena Tioli, Gabriella
Tiveron, Silvia Torossi, Chiara Valerio, Lucia Vettore, Carla e Gianluca Vianelli, Donata Villa,
Giampiero Villella, Andrea Viola, Antonio Volpe, Marco Zanin, Renzo Zanoni, Antonio e Carla Zaramella, Federica Zecchini, Elvia Zilio. Grazie anche a chi sa di aver collaborato, ma ci siamo dimenticati di elencarlo (a una certa età non si può essere più perfetti…)
Si ringrazia infine tutti coloro che hanno collaborato alla stampa, alla rilegatura e alla distribuzione di tutti i fascicoli che abbiamo distribuito in questi anni e poi l’ultimo grazie, il più importante
di tutti, a voi che ci aprite le vostre case e ci leggete: senza di voi il nostro lavoro sarebbe inutile.
38 - Comunità Viva Speciale Quaranta
Parrocchia SAN BELLINO – Padova
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Stampato in proprio
Comunità Viva Speciale Quaranta – 39