Carcinoma a Cellule Renali: Linee guida

Transcript

Carcinoma a Cellule Renali: Linee guida
1
BOZZA
Carcinoma a Cellule Renali: Linee guida
Gruppo di Lavoro dell’ Istituto Toscano Tumori
Coordinatore: Prof. Bruno Neri
Partecipanti:
Amoroso D., Baldazzi V., Bartoletti ., Carini M., Casale P.,
Chiavacci A., Chioni A., Ciatto S., Crisci A., Del Vecchio M.,
Doni L., Grifoni R.,Lapini ., Nannini . Nesi G., Raspollini M.,
Raugei A., Taddei G., Trippitelli A., Viggiani F., Villari D., Vinci
E.,
2
TABELLA DEI CONTENUTI
PAGINA
1
INTRODUZIONE
pag.
4
2
2.1
2.2
2.3
BACKGROUND: EPIDEMIOLOGIA ED EZIOLOGIA
Conclusioni
Raccomandazioni
Bibliografia
3
3.1
3.1.1
3.1.2
3.2
3.3
3.4
3.5
DIAGNOSI E STAGING
Sintomi
Esame fisico
Esami di laboratorio
Esami radiologici
Conclusioni
Raccomandazioni
Bibliografia
12
4
4.1
4.2
4.2.1
4.2.2
4.2.3
4.2.4
4.2.5
4.3
4.4
4.5
CLASSIFICAZIONE E FATTORI PROGNOSTICI
Classificazione
Fattori prognostici
Fattori anatomici
Fattori istologici
Fattori clinici
Fattori molecolari
Fattori prognostici
Conclusioni
Raccomandazioni per classificazione e prognosi
Bibliografia
15
5
5.1
5.1.1
5.1.1.1
5.1.1.2
5.1.2
5.1.2.1
5.1.2.2
5.1.3
5.1.3.1
5.1.3.2
5.1.4
5.1.4.1
5.1.4.2
5.2
TRATTAMENTO DELLA MALATTIA LOCALIZZATA
Chirurgia
Embolizzazione
Conclusioni
Raccomandazioni
Chirurgia conservativa
Conclusioni
Raccomandazioni
Nefrectomia laparoscopica
Conclusioni
Raccomandazioni
Nefrectomia parziale laparoscopica
Conclusioni
Raccomandazioni
Alternative al trattamento
25
5
3
5.2.1
5.2.2
5.3
5.3.1
5.3.2
5.4
5.4.1
5.4.2
5.5
5.5.1
5.5.2
5.6
5.6.1
5.6.2
5.7
Conclusioni
Raccomandazioni
Terapia adiuvante
Conclusioni
Raccomandazioni
Trattamento chirurgico del CCR (nefrectomia tumorale)
Conclusioni
Raccomandazioni
Resezione di metastasi
Conclusioni
Raccomandazioni
Radioterapia per CCR metastatico
Conclusioni
Raccomandazioni
Bibliografia
6
6.1
6.1.1
6.1.2
6.2
6.2.1
6.2.1.1
6.2.1.2
6.2.2
6.2.2.1
6.2.2.2
6.2.3
6.2.3.1
6.2.3.1
6.3
6.3.1
6.3.2
6.4
TERAPIA SISTEMICA PER CCR
Chemioterapia
Conclusioni
Raccomandazioni
Immunoterapia
Interferone-alfa
Conclusioni
Raccomandazioni
Interleuchina-2
Conclusioni
Raccomandazioni
Combinazioni
Conclusioni
Raccomandazioni
Farmaci anti-angiogenici
Conclusioni
Raccomandazioni
Bibliografia
39
7
7.1
7.2
7.3
7.4
7.5
7.6
SORVEGLIANZA DOPO CHIRURGIA RADICALE DI CCR
Introduzione
Quali indagini, per quali pazienti e quando?
Modalità di imaging
Conclusioni
Raccomandazioni
Bibliografia
43
8
ABBREVIAZIONI USATE NEL TESTO
48
4
INTRODUZIONE
Il gruppo ITT per il carcinoma cellulare renale (CCR) ha preparato queste
linee guida per codificare il management della malattia in base alle
evidenze e per fornire le linee guida da applicare nella pratica clinica. I
dati derivanti dalla letteratura riguardanti il CCR si basano per la
maggioranza su analisi retrospettive ed includono alcuni degli studi
multicentrici e studi controllati fra i più significativi, sia per numerosità
delle casistiche che per l’autorevolezza degli autori. Meno numerosi sono
risultati i dati disponibili relativamente a studi randomizzati
Le raccomandazioni fornite nelle linee guida si basano sulla ricerca di
letteratura sistemica che fa uso del Medline, il Registro degli Studi
Controllati, dei riferimenti bibliografici e dei review articles. Il livello di
evidenza delle informazioni fornite in queste linee guida (un
aggiornamento delle linee guida EAU sul CCR pubblicate nel 2002) sono
elencate sotto (Tavola 1).
E’ chiara la necessità di una ri-valutazione continua delle informazioni
inerenti alle correnti linee guida a intervalli regolari da parte del RCC
Guideline Group. Deve essere enfatizzato che le correnti linee guida
contengono informazioni che riguardano il trattamento dei singoli pazienti
secondo un approccio generale standardizzato. L’informazione intende
fornire raccomandazioni senza implicazioni legali.
Tabella 1: Livelli di evidenza e grado delle raccomandazioni-guida
utilizzate dalla EAU (1)
Livello
1a
1b
2a
2b
3
4
Tipo di evidenza
Evidenze ottenute dalla meta-analisi di trial randomizzati
Evidenze ottenute da almeno un trial randomizzato
Evidenze ottenute da uno studio controllato non randomizzato
Evidenze ottenute da almeno un altro tipo di studio controllato
semi-sperimentale
Evidenze ottenute da studi controllati non sperimentali
quali studi comparativi, studi di correlazione e case report
Evidenze ottenute da consenso di esperti (rapporti, opinioni o
esperienze cliniche)
Grado Natura delle raccomandazioni
A
Basata su studi clinici di buona qualità e consistenza che
suggeriscono specifiche
raccomandazioni e che includono
almeno un trial randomizzato
B
Basata su studi clinici controllati, ma senza trial clinici randomizzati
C
Raccomandazione fatta in assenza di studi clinici direttamente applicabili
5
2.
BACKGROUND:
EPIDEMIOLOGIA ED EZIOLOGIA GENERALI
Il CR rappresenta, in Europa il 2-3% di tutte le neoplasie (2), con la più
alta incidenza nei paesi più sviluppati. L’aumento annuale dell’incidenza
a livello mondiale ed europeo é approssimativamente del 2%, sebbene in
Danimarca e Svezia sia stata osservata una decrescita continua negli
ultimi due decenni (3). Nel 1998, la diagnosi di cancro del rene ha
riguardato circa 30.000 persone all’interno della EU e
approssimativamente 15.000 sono morti di questa malattia (4).
Si tratta di una neoplasia solida del rene, che si caratterizza
per diversi aspetti isto-patologici (5). Si evidenzia una predominanza di
1.5:1 nel sesso maschile rispetto alle donne, con un picco di incidenza tra
i 60 e 70 anni. I fattori eziologici includono i fattori che riguardano lo stile
di vita, come fumo, obesità e terapia anti-ipertensiva (3,6,7). La profilassi
più efficace consiste nell’evitare il fumo di sigaretta.
A causa dell’aumento generalizzato della scoperta di neoplasie in
relazione al più vasto utilizzo delle moderne tecniche di imaging come gli
ultrasuoni e la tomografia computerizzata (TC), anche per il CR si
riscontra un numero crescente di diagnosi “accidentali” . Spesso si tratta
di tumori di piccole dimensioni (8-10), ma nonostante l’accresciuto tasso
di diagnosi accidentali (precoci) gli indici di mortalità da CR sono
rimasti inalterati e con andamenti simili all’incidenza.
Epidemiologia
Dati Italiani ed in particolare riferiti alla Regione
Toscana
Il carcinoma renale è una patologia neoplastica non frequente
(dati AIRT 1998-2002). Esso rappresenta il 3.2 delle neoplasie
maligne nel maschio, il 2.1% nelle femmine. Il suo contributo alla
mortalità da causa neoplastica è pari al 2.5% nei maschi e 1.8% nelle
femmine . L’incidenza cresce con l’età in ambo i sessi è altrettanto fa
la mortalità.
Dati AIRT 1998-2002
Incidenza e mortalità per sesso: maschi
6
Dati AIRT 1998-2002
Incidenza e mortalità per sesso: femmine
Negli ultimi decenni è stato riscontrato un aumento progressivo
dell’incidenza e una corrispondente diminuzione della mortalità.
Dati AIRT 1998-2002
Andamento di incidenza e mortalità nel tempo: maschi
7
Dati Airt 1998-2002
Andamento di incidenza e mortalità nel tempo: femmine
Il dato relativo all’incidenza appare confermato anche per la
popolazione Toscana
Dati RTT (Provincia FI-PO)
Incidenza ca. renale nel tempo
Dati standardizzati su popolazione europea
20
15
10
5
0
1999
1985
Ma non altrettanto per la mortalità, che appare anche essa in lieve
aumento, certo non in diminuzione
Dati RTT (Provincia FI-PO)
8
mortalità ca. renale nel tempo
Dati standardizzati su popolazione europea
12
10
8
6
4
2
0
2005
1987
L’aumento dell’incidenza, almeno negli ultimi 30 anni, e in parte da
ascrivere ad un effetto diagnostico, cioè all’introduzione su vasta
scala dell’ecografia addominale e della TAC che, spesso in modo
occasionale, consentono l’anticipazione diagnostica della malattia in
fase asintomatica.
Gli effetti di tale anticipazione diagnostica non sono noti.
Soprattutto nei soggetti più anziani (ma possibilmente non solo in
questi) il rilievo di una neoplasia renale asintomatica potrebbe anche
non tradursi un beneficio: l’anticipazione diagnostica si associa a una
diminuzione dello stadio alla diagnosi e a una diminuzione della
letalità (rapporto mortalità/incidenza)
Dati RTT (Provincia FI-PO)
Sopravvivenza del ca. renale a 5 anni in diversi periodi
80
70
60
50
40
30
20
10
0
1985-89
1990-94
1995-99
Ma questo non necessariamente configura un beneficio. E’ possibile
infatti che la diagnostica scopra neoplasie non aggressive e di per sé
non destinate a raggiungere la soglia della sintomaticità e tantomeno
a causare la morte (carcinomi latenti o indolenti). Di fatto queste
neoplasie verrebbero diagnosticate (sovradiagnosi) e trattate
9
(sovratrattamento) senza alcun vantaggio e l’anticipazione
diagnostica (che giustifica l’aumento della sopravvivenza, misurata
dalla diagnosi) comporterebbe solo un anticipazione della
consapevolezza di essere affetto da un carcinoma e degli effetti
collaterali delle terapie, quindi uno svantaggio netto. Il rilievo, almeno
per la Toscana, che all’aumento di incidenza non si accompagna un
flesso della mortalità, ormai da molti anni, è compatibile con tale
ipotesi, anche se all’andamento della moryalità contribuiscono molti
altri fattori (aumento dell’incidenza di carcinomi aggressivi, modificato
impatto delle terapie).
Fattori di rischio
A parte la già citata età, sono stati suggeriti diversi fattori di rischio
1. Fumo. Il fumo aumenta il rischio di circa il 40%. Il rischio torna
normale, come per molte altre neoplasie indotte dal fumo, solo dopo
molti anni
2. Obesità. Possibilmente mediata da alterazioni ormonali, l’obesità è
stata stimata un fattore rischio determinante fino a un 20% dei casi
3. stile di vita sedentario (vedi obesità)
4. esposizioni lavorative. Esposizione professionale a asbesto,
cadmio, diserbanti, benzene, solventi organici, in particolare
tricloroetilene
5. fattori genetici e ereditari
- malattia di von Hippel-Lindau: dal 25% al 45% di questi soggetti
manifestano un tumore renale
- carcinoma renale papillare ereditario: tendenza ereditaria a
sviluppare solo questa patologia
- syndrome di Birt-Hogg-Dube: I soggetti affetti dalla sindrome,
caratterizzata da tumori cutanei benigni multipli, hanno aumentato
rischio di sviluppare carcinoma renale
- sindrome ereditaria da leiomiomatosi e carcinoma renale:
l’aumentato rischio di carcinoma renale si associa a leiomiomi multipli
cutanei e uterini
- oncocitoma renale ereditario: neopalsia a bassa malignità
6. rischio familiare: ipotizzabile solo per storie familiari con elevata
frequenza di carcinoma renale, anche al di fuori delle succitate
sindromi ereditarie
7. ipertensione: l’ipertensione aumenta il rischio di carcinoma renale.
Ipertesi con obesità possono avere rischi relativi fino a 3:1. Il fatto che
l’ipertensione si prevalentemente trattata rende difficile capire se sia
l’ipertensione di per sé, o il trattamento anti-ipertensivo, a
determinare il rischio
8. farmaci: la fenacetina, un tempo molto popolare, ormai fuori
commercio da molti anni
9. diuretici: impiegati per il trattamento dell’ipertensione (v. sopra)
10
10. altre malattie renali: soggetti con malattie renali gravi, specie
quelle richiedenti dialisi, hanno un aumentato rischio di carcinoma
renale
11. sesso: la malattia è due volte più frequente nei maschi rispetto
alle donne ma esistono molti confondenti (fumo, attività lavorativa)
che possono spiegare, almeno in parte, la differenza
Prevenzione
La prevenzione primaria non esiste, essendo ignote le cause, con
l’esclusione delle lavorazioni a rischio e dello stile di vita (fumo,
esercizio fisico, obesità) per cui esiste già la raccomandazione anche
per molte altre neoplasie più frequenti e letali
Nessuno dei succitati fattori di rischio è considerato ragione
sufficiente per una sorveglianza attiva finalizzata alla diagnosi
precoce (prevenzione secondaria), con l’esclusione delle sindrome
eredofamilairi per le quali il rischio è molto elevato. In questi soggetti
è consigliata la sorveglianza strumentale periodica (ecografia, TAC).
Anche se non esiste dimostrazione che la diagnosi precoce comporti
un miglioramento della prognosi, in questi soggetti può consentire
una terapia conservativa del rene, molto importante soprattutto in
soggetti già nefrectomizzati.
2.1
Conclusioni
Un numero di fattori eziologici sono stati identificati, incluso il fumo,
l’obesità e I farmaci anti-ipertensivi. Il fumo di sigaretta è un decisivo
fattore di rischio di CCR (livello di evidenza: 2a). Il ruolo dell’ obesità e
della prolungata assunzione di farmaci anti-ipertensivi quali fattori di
rischio per CCR deve ancora essere definitivamente chiarito (livello di
evidenza: 2a).
2.2
Raccomandazione
La prevenzione primaria più importante per CCR é eliminare il fumo di
sigaretta ed evitare l’obesità (raccomandazione di grado B).
2.3
Bibbliografia
1.
US Department of Health and Human Services, Public Health Service,
Agency for Health Care Policy and Research, 1992, pp. 115-127.
http://www.ahcpr.gov/clinic/epcindex.htm#methodology
2.
European Network of Cancer Registries. Eurocim version 4.0.
European incidence database V2.3, 730 entity dictionary (2001), Lyon, 2001.
3.
Lindblad P. Epidemiology of renal cell carcinoma. Scand J Surg
2004;93:88-96
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15285559&query_hl=3&itool=pubmed_docsum
11
4.
EUCAN. http://www-dep.iarc.fr/eucan/eucan.htm
5. Kovacs G, Akhtar M, Beckwith BJ, Bugert P, Cooper CS, Delahunt B, Eble
JN, Fleming S, Ljungberg B, Medeiros LJ, Moch H, Reuter VE, Ritz E, Roos G,
Schmidt D, Srigley JR, Storkel S, van den Berg E, Zbar B. The Heidelberg
classification of renal cell tumors. J Pathol 1997;83:131133.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&
dopt=Abstract&list_uids=
9390023&query_hl=5&itool=pubmed_docsum
6.
Bergstrom A, Hsieh CC, Lindblad P, Lu CM, Cook NR, Wolk A. Obesity
and renal cell cancer - a quantitative review. Br J Cancer 2001;85:984-990.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11592770&query_hl=7&itool=pubmed_docsum
7.
Pischon T, Lahmann PH, Boeing H, Tjonneland A, Halkjaer J, Overvad
K, Klipstein-Grobusch K, Linseisen J, Becker N, Trichopoulou A, Benetou V,
Trichopoulos D, Sieri S, Palli D, Tumino R, Vineis P, Panico S, Monninkhof E,
Peeters PH, Bueno-de-Mesquita HB, Buchner FL, Ljungberg B, Hallmans G,
Berglund G, Gonzalez CA, Dorronsoro M, Gurrea AB, Navarro C, Martinez C,
Quiros JR, Roddam A, Allen N, Bingham S, Khaw KT, Kaaks R, Norat T, Slimani
N, Riboli E. Body size and risk of renal cell carcinoma in the European
Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC). Int J Cancer
2006;118:728-738.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
16094628&query_hl=9&itool=pubmed_docsum
8.
Patard JJ, Rodriguez A, Rioux-Leclercq N, Guille F, Lobel B. Prognostic
significance of the mode of detection in renal tumours. BJU Int 2002;90:358363.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12175389&query_hl=11&itool=pubmed_docsum
9.
Kato M, Suzuki T, Suzuki Y, Terasawa Y, Sasano H, Arai Y. Natural
history of small renal cell carcinoma: evaluation of growth rate, histological
grade, cell proliferation and apoptosis. J Urol 2004;172:863-866.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15310984&query_hl=5&itool=pubmed_docsum
10.
Tsui KH, Shvarts O, Smith RB, Figlin R, de Kernion JB, Belldegrun A.
Renal cell carcinoma: prognostic significance of incidentally detected tumors. J
Urol 2001;165:426-430.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
10647646&query_hl=14&itool=pubmed_docsum
12
3.
DIAGNOSI E STADIAZIONE
3.1
Sintomi
Molte masse renali rimangono asintomatiche e non palpabili e vengono
diagnosticate solo tardivamente nel corso naturale della malattia (1)
(livello di evidenza: 4). Oggi, più del 50% dei CCR viene scoperto
incidentalmente usando tecniche di imaging non invasive per la
valutazione di una varietà di complessi sintomatici non specifici (1)
(livello di evidenza: 4). Attualmente la triade classica di dolore ai fianchi,
ematuria massiva e massa addominale palpabile si riscontra raramente (610%) (2,3) (livello di evidenza: 3). Sindromi paraneoplastiche sono
riscontrate in circa il 30% dei pazienti con CCR sintomatica. I più comuni
tra questi sono: ipertensione, cachessia , perdita di peso, piressia,
neuromiopatia, amiloidosi, tasso elevato di sedimentazione eritrocitaria,
anemia, alterata funzionalità del fegato, ipercalchemia, policitemia, etc.
(1) (livello di evidenza: 4).
Una minoranza di pazienti presentano sintomi causati direttamente dalla
malattia metastatica, come dolore osseo o tosse persistente (1) (livello di
evidenza: 4). Ciononostante, nel 25-30% dei pazienti la diagnosi viene
fatta a causa di sintomi associati alla malattia metastatica.
3.1.1
Esame Fisico
L’esame fisico ha un ruolo limitato nella diagnosi del CCR, ma può
essere prezioso in caso di massa addominale palpabile, linfoadenopatia
cervicale palpabile, varicocele non-riducente o edema bilaterale delle
estremità inferiori, che indica un coinvolgimento venoso. Di fronte a tali
riscontri si suggerisce di dar inizio ad esami radiologici.
3.1.2 Esami di laboratorio
I parametri di laboratorio più comunemente rilevati sono emoglobina,
tasso di sedimentazione eritrocitaria, fosfatasi alcalina e calcio sierico
(1,4) (livello di evidenza: 4).
3.2
Esami radiologici
La maggioranza di tumori renali sono diagnosticati per mezzo di
un’ecografia dell’addome (US) e TC eseguiti per vari motivi (livello di
evidenza 4). La scoperta di una massa renale mediante US dovrebbe
essere ulteriormente investigata con scansione TC di alta qualità usando
un mezzo di contrasto, che serve a verificare la diagnosi di CCR e a
fornire informazioni sulla funzionalità e la morfologia del rene
controlaterale (5) (livello di evidenza: 3). La TC addominale determina
l’estensione del tumore primario con diffusione extra renale e fornisce
informazioni sul coinvolgimento venoso, l’ingrossamento dei linfonodi
locoregionali e la condizione delle ghiandole surrenali e del fegato (livello
13
di evidenza: 3). La TC toracica rappresenta l’esame più accurato per
determinare la stadiazione a livello toracico (6-13) (livello di evidenza: 3),
ma almeno una radiografia toracica di routine, come alternativa meno
accurata, deve essere effettuata per una valutazione delle metastasi
(livello di evidenza: 3).
L’Imaging a Risonanza Magnetica (MRI) può essere riservata
primariamente a pazienti che presentano malattia localmente avanzata,
possibile coinvolgimento venoso, insufficienza renale o allergia al
contrasto endovenoso (14-18) (livello di evidenza: 3). Anche la risonanza
magnetica rappresenta un’opzione per la valutazione di trombo tumorale
esteso alla vena cava inferiore e per la valutazione di masse renali non
classificate (livello di evidenza: 3). In questi casi la valutazione del
trombo tumorale può essere anche eseguita con Doppler US (19) (livello
di evidenza: 3). C’é consenso riguardo al fatto che la maggior parte delle
metastasi ossee e cerebrali sono sintomatiche già al momento della
diagnosi e che quindi scintigrafia ossea e TC cerebrale di routine non
sono generalmente indicate (20,21). Se invece il sospetto diagnostico
deriva da segni e sintomi clinici o di laboratorio, si possono applicare
altre procedure , come scintigrafia ossea, TC cerebrale o Imaging a
Risonanza Magnetica (MRI) (livello di evidenza: 3). L’arteriografia renale,
la cavografia e la flebografia della vena cava inferiore o biopsie ad ago
aspirato (22-24) hanno soltanto un ruolo limitato nel work-up clinico dei
pazienti con CCR, ma possono essere considerati in casi selezionati
(livello di evidenza: 3).
3.3
Conclusioni
In Europa, per un gran numero di pazienti la diagnosi di CCR viene
ancora fatta grazie a sintomi clinici, come massa palpabile ed ematuria,
sintomi paraneoplastici e metastatici (livello di evidenza: 3). Il numero di
CCR riscontrati incidentalmente sta aumentando significativamente. Uno
staging accurato del CCR mediante TC o MRI dell’addome e del torace é
obbligatorio (livello di evidenza: 3). La TC del torace é l’approccio più
sensibile per la stadiazione a livello toracico. La scintigrafia ossea o la TC
cerebrale di routine non hanno alcun ruolo nel work-up clinico standard di
pazienti asintomatici. La biopsia ad agoaspirato ha solo un’indicazione
limitata (livello di evidenza: 3).
3.4
Raccomandazione
Se un paziente presenta uno o più di questi reperti di laboratorio o fisici,
si dovrebbe sospettare la possibilità di CCR. Una semplice radiografia del
torace può essere sufficiente per una valutazione del polmone in pazienti
a basso rischio ma la TC del torace è l’esame più sensibile. La TC
addominale e la MRI si raccomandano per il work-up di pazienti con CCR
e sono le modalità di imaging più appropriate prima dell’intervento
chirurgico secondo la classificazione TNM. Per i pazienti ad alto rischio di
metastasi ossee (aumento della fosfotasi alcalina o dolore osseo), si
dovrebbe effettuare un’ulteriore valutazione utilizzando un approccio di
14
imaging (raccomandazione di grado A).
3.5
Bibbliografia
1.
Novick AC, Campbell SC. Renal tumours. In: Walsh PC, Retik, AB,
Vaughan ED, Wein AJ, eds. Campbell’s Urology. Philadelphia: WB Saunders,
2002, pp. 2672-2731.
2.
Lee CT, Katz J, Fearn PA, Russo P. Mode of presentation of renal cell
carcinoma provides prognostic information. Urol Oncol 2002;7:135-140.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_
3.
Patard JJ, Leray E, Rodriguez A, Rioux-Leclercq N, Guille F, Lobel B.
Correlation between
symptom graduation, tumor characteristics and survival in renal cell carcinoma.
Eur Urol 2003;44:226-232.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12875943&query_hl=19&itool=pubmed_docsum
4.
Sufrin G, Chasan S, Golio A, Murphy GP. Paraneoplastic and serologic
syndromes of renal adenocarcinoma. Semin Urol 1989;7:158-171.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12474528&query_hl=17&itool=pubm2690260&query_hl=21&itool=pubmed_doc
sum
5.
Bechtold RE, Zagoria RJ. Imaging approach to staging of renal cell
carcinoma. Urol Clin North Am1997;24:507-522.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=9275976&query_hl=23&itool=pubmed_docsum
6.
Heidenreich A, Ravery V; European Society of Oncological Urology.
Preoperative imaging in renal cell cancer. World J Urol 2004;22:307-315.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15290202&query_hl=25&itool=pubmed_docsum
7.
Sheth S, Scatarige JC, Horton KM, Corl FM, Fishman EK. Current
concepts in the diagnosis and management of renal cell carcinoma: role of
multidetector CT and three-dimensional CT. Radiographics 2001;21:S237-S254.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11598260&query_hl=27&itool=pubmed_docsum
8.
Miles KA, London NJ, Lavelle JM, Messios N, Smart JG. CT staging of
renal carcinoma: a prospective comparison of three dynamic computed
tomography techniques. Eur J Radiol 1991;13:37-42.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
1889427&query_hl=29&itool=pubmed_docsum
9.
Lim DJ, Carter MF. Computerized tomography in the preoperative
staging for pulmonary metastases in patients with renal cell carcinoma. J Urol
1993;150:1112-1114.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
8371366&query_hl=31&itool=pubmed_docsum
10.
Doda SS, Mathur RK, Buxi TS. Role of computed tomography in
15
staging of renal cell carcinoma. Comput Radiol 1986;10:183-188.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
3791984&query_hl=33&itool=pubmed_docsum
11.
Fritzsche PJ, Millar C. Multimodality approach to staging renal cell
carcinoma. Urol Radiol 1992;14:3-7.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
1615571&query_hl=36&itool=pubmed_docsum
12.
McClennan BL, Deyoe LA. The imaging evaluation of renal cell
carcinoma: diagnosis and staging. Radiol Clin North Am 1994;32:55-69.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
8284361&query_hl=38&itool=pubmed_docsum
13.
Tammela TL, Leinonen AS, Kontturi MJ. Comparison of excretory
urography, angiography, ultrasound and computed tomography for T category
staging of renal cell carcinoma. Scand J Urol Nephrol
1991;25:283-286.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
1780704&query_hl=40&itool=pubmed_docsum
14.
Hricak H, Demas BE, Williams RD, McNamara MT, Hedgcock MW,
Amparo EG, Tanagho EA. Magnetic resonance imaging in the diagnosis and
staging of renal and perirenal neoplasms. Radiology
1985;154:709-715.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
3969475&query_hl=42&itool=pubmed_docsum
15.
Janus CL, Mendelson DS. Comparison of MRI and CT for study of
renal and perirenal masses. Crit Rev Diagn Imaging 1991;32:69-118.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
1863349&query_hl=44&itool=pubmed_docsum
16.
Krestin GP, Gross-Fengels W, Marincek B. [The importance of
magnetic resonance tomography in the diagnosis and staging of renal cell
carcinoma.] Radiologe 1992;32:121-126. [German]
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
1565792&query_hl=46&itool=pubmed_docsum
17.
Nishimura K, Hida S, Okada K, Yoshida O, Nishimuara K. Staging and
differential diagnosis of renal cell carcinoma: a comparison of magnetic
resonance imaging (MRI) and computed tomography (CT). Hinyokika Kiyo
1988;34:1323-1331.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
3195400&query_hl=49&itool=pubmed_docsum
18.
Kabala JE, Gillatt DA, Persad RA, Penry JB, Gingell JC, Chadwick D.
Magnetic resonance imaging in the staging of renal cell carcinoma. Br J Radiol
1991;64:683-689.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
1884119&query_hl=51&itool=pubmed_docsum
16
19.
Gupta NP, Ansari MS, Khaitan A, Sivaramakrishna MS, Hemal AK,
Dogra PN, Seth A. Impact of imaging and thrombus level in management of
renal cell carcinoma extending to veins. Urol Int
2004;72:129-134.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
14963353&query_hl=53&itool=pubmed_docsum
20.
Hendriksson C, Haraldsson G, Aldenborg F, Lindberg S, Pettersson S.
Skeletal metastases in 102 patients evaluated before surgery for renal cell
carcinoma. Scand J Urol Nephrol 1992;26:363-366.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
1292074&query_hl=5&itool=pubmed_docsum
21.
Marshall ME, Pearson T, Simpson W, Butler K, McRoberts W. Low
incidence of asymptomatic brain metastases in patients with renal cell
carcinoma. Urology 1990;36:300-302.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
2219605&query_hl=7&itool=pubmed_docsum
22.
Seaman E, Goluboff ET, Ross S, Sawczuk IS. Association of
radionuclide bone scan and serum alkaline phosphatase in patients with
metastatic renal cell carcinoma. Urol 1996;48:692-695.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
8911510&query_hl=55&itool=pubmed_docsum
23.
Brierly RD, Thomas PJ, Harrison NW, Fletcher MS, Nawrocki JD,
Ashton-Key M. Evaluation of fine- needle aspiration cytology for renal masses.
BJU Int 2000;85:14-18.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
10619937&query_hl=57&itool=pubmed_docsum
24.
Dechet CB, Zincke H, Sebo TJ, King BF, LeRoy AJ, Farrow GM, Blute
ML. Prospective analysis of computerized tomography and needle biopsy with
permanent sectioning to determine the nature of solid renal masses in adults. J
Urol 2003;169:71-74.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12478106&query_hl=59&itool=pubmed_docsum
17
4.
CLASSIFICAZIONE E FATTORII PROGNOSTICII
4.1
Classificazione
Il sistema di classificazione e stadiazione TNM 2002 é generalmente
raccomandata per uso clinico e scientifico (1). Non è chiaro se la corrente
classificazione TNM sia ottimale per predire la sopravvivenza in pazienti
con CCR e potrebbe essere soggetta a riclassificazione. La
sottostratificazione pT1, introdotta nel 2002 (1), é stata validata da un
certo numero di studi (2-4) (livello di evidenza: 3).
Ad ogni modo, devono attuarsi dei miglioramenti riguardo ai tumori
pT3. Per prima cosa, solo riguardo all’invasione nel grasso del seno
renale, non è stato stabilito se questo fatto contenga la stessa
informazione prognostica dell’’invasione del grasso periferico (5,6). In
secondo luogo, molti studi hanno suggerito che l’invasione della
ghiandola surrenale rappresenti un gruppo con prognosi molto sfavorevole.
E’ stato suggerito che questi CCR dovrebbero essere classificati come
tumori T4 (7,8). Inoltre, non è ancora chiaro se la stratificazione di CCR
con invasione venosa nei gruppi T3b e T3c sia accurata. Occorrono
ulteriori studi per investigare il valore prognostico indipendente
dell’invasione della vena cavale rispetto all’invasione della vena renale
(9). Più di recente, l’accuratezza della sottoclassificazione N1-N2 é stata
messa in questione (10). Per uno staging M- adeguato per pazienti con
CCR, dovrebbe essere effettuata un’accurata procedura di imaging preoperatorio attualmente rappresentata dalla TC toracica e addominale
(11,12).
4.2
Fattori prognostici
I fattori che influenzano la prognosi possono essere classificati come:
anatomici, istologici,
clinici e molecolari (13).
4.2.1
Fattori anatomici
I fattori anatomici includono dimensione del tumore, invasione venosa,
invasione della capsula renale, coinvolgimento surrenale, metastasi
linfonodale e a distanza. Questi fattori sono comunemente raggruppati
nel sistema di classificazione e stadiazione universale 2002 TNM.
18
Tabella 2: il sistema di classificazione e stadiazione 2002 TNM
TTX
T0
T1
Tumore primario
Il tumore primitivo non può essere definito
Nessun segno di tumore primitivo
Tumore di 7 cm o meno nella sua dimensione massima, limitato
al rene
T1a
Tumore di 4 cm o meno nella sua dimensione massima, limitato
al rene
T1b
Tumore > 4 cm ma < 7 cm nella sua dimensione massima, ma
non più di 7 cm
T2
Tumore > 7 cm nella sua dimensione massima, limitato al rene
T3
Tumore che si estende nelle vene maggiori o che invade
direttamente il surrene o al tessuto perirenale senza superare la fascia di
Gerota
T3a
Estensione del tumore al surrene o al tessuto perirenale
1 ma senza superare la fascia di Gerota
T3b
Il tumore si estende macroscopicamente alla vena (e) renale2 o
ai suoi rami segmentari, o alla vena cava sotto il diaframma
T3c
Tumore si estende macroscopicamente alla vena cava o alla
sua parete sopra il diaframma
T4
Estensione della neoplasia oltre la fascia di Gerota
NNX
N0
N1
N2
Linfonodi regionali
Lo stato dei linfonodi regionali non può essere definito
Metastasi ai linfonodi regionali assenti
Metastasi in un singolo linfonodo regionale
Metastasi in più di 1 linfonodo regionale
pN0 ordinariamente lo specimen della linfoadenectomia include 8 o più
linfonodi. Se i linfonodi sono negativi, ma non si é sottoposto ad esame il
numero di linfonodi della verifica ordinaria, si devono classificare come
pN0.
MMX
M0
M1
Metastasi a distanza
Metastasi non possono essere definite
Assenza di metastasi a distanza
Presenza di metastasi a distanza
19
Suddivisione in stadi secondo la classificazione TNM
Stadio I
M0
Stadio II
M0
Stadio III
M0
M0
Stadio IV
M0
T1
N0
T2
N0
T3
N0
T1, T2, T3
N1
T4
N0,N1
ogni T
N2
M0
ogni T
ogni N
M1
1 Include il seno renale (grasso prepelvico).
2 include I rami segmentari (contenenti muscolatura).
Una help desk per domande specifiche sulla classificazione TNM é
disponibile su http://www.uicc.org/tnm
4.2.2
Fattori istologici
I fattori istologici includono grado di Fuhrman, sottotipo istologico,
presenza di tratti sarcomatoidi, invasione microvascolare, necrosi
tumorale ed invasione del sistema collettore. Il sistema Fuhrman di
classificazione del grado nucleare é il sistema di classificazione istologica
più accreditato per il CCR (14), che anche se soggetto a discrepanze
intra- and inter-osservatore, rimane un fattore prognostico indipendente
(15) (livello di evidenza: 3).
Secondo la classificazione WHO (16), tre sono i più importanti sottotipi
istologici di CCR: convenzionale (a cellule chiare) (80-90%), papillare
(10-15%) e cromofobo (4-5%) (livello di evidenza: 4). Molti studi hanno
evidenziato una tendenza ad una prognosi migliore per, rispettivamente
pazienti con CCR cromofobo, papillare e convenzionale (a cellule chiare)
(17,18). In ogni caso, l’informazione prognostica relativa al sottotipo di
CCR viene perduta quando è stratificata secondo lo stadio tumorale (18).
Tra i CCR papillari, sono stati identificati due sottogruppi con esiti diversi
(19). Il Tipo I sono tumori di basso grado con citoplasma cromofilico ed
una prognosi favorevole. Il Type II sono perlopiù tumori di grado alto, con
citplasma eosinofilico ed una grande propensione a sviluppare metastasi
(livello di evidenza: 3). La sottoclassificazione del CCR é stata
confermata a livello molecolare dalle analisi citogenetiche e genetiche
(20-22).
20
4.2.3
Fattori clinici
I fattori clinici includono performance status del paziente, sintomi
localizzati, cachessia, anemia, conteggio piastrine (23-27) (livello di
evidenza: 3).
4.2.4
Fattori molecolari
Numerosi sono i marker molecolari attualmente in esame, inclusi:
anidrasi carbonica IX (CaIX), il fattore di crescita endoteliale vascolare
(VEGF), fattore indotto da ipossia (HIF), Ki67 (proliferazione, p53, PTEN
(ciclo cellulare), E- caderina, e CD44 (adesione cellulare) (21,22) (livello
di evidenza: 3). Ad oggi, questi marker non sono hanno un vasto utilizzo.
Recentemente, il profilo di espressione genica ha identificato 259 geni,
che predicono una sopravvivenza indipendente da fattori prognostici
clinici dei CCR convenzionali, che indicano che l’informazione genetica
migliorerà la previsione prognostica (28).
4.2.5
Sistemi prognostici e nomogrammmi
Recentemente sono stati sviluppati sistemi prognostici e nomogrammi
che mettono in combinazione fattori prognostici indipendenti. Si è
suggerito che questi sistemi siano più accurati dello staging TNM o il
grading di Fuhrman da soli per la predizione della sopravvivenza (29-32)
(livello di evidenza: 3).
4.3
Conclusioni
In pazienti con CCR, dovrebbero essere eseguiti la stadiazione TNM ,
grado nucleare secondo Fuhrman e il sottotipo di CCR (WHO 2004) per
il loro grande contributo all’informazione prognostica (livello di evidenza:
2). Attualmente non esistono sistemi prognostici integrati o marker
molecolari raccomandati per l’utilizzo clinico di routine. I sistemi
prognostici o nomogrammi possono essere utili per l’inclusione
stratificata dei pazienti nei trial clinici (livello di evidenza: 2)
4.4
Raccomandazioni per classificazione e prognosi
L’attuale sistema di classificazione TNM é raccomandata per le sue
conseguenze sulla prognosi e la terapia. Si dovrebbe far uso del sistema
grading di Fuhrman e della classificazione dei sottotipi di CCR. Non si
raccomanda l’uso di routine di sistemi prognostici integrati o
nomogrammmi, anche se questi ultimi forniscono un razionale per una
predizione prognostica utile all’inclusione di pazienti nei trial clinici.
Nessun marker prognostico molecolare é attualmente raccomandato per
l’utilizzo nella routine clinica (raccomandazione di grado B).
BIBLIOGRAFIA
21
1. 1.
Sobin LH, Wittekind CH, eds. International Union Against Cancer
(UICC). TNM classification of malignant tumours. 6th edn. New York: Wiley-Liss,
2002, pp. 193-195.
2.
Frank I, Blute ML, Leibovich BC, Cheville JC, Lohse CM, Zincke H.
Independent validation of the 2002. American Joint Committee on cancer
primary tumor classification for renal cell carcinoma using a large, single
institution cohort. J Urol 2005;173:1889-1892.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15879769&query_hl=62&itool=pubmed_docsum
3.
Salama ME, Guru K, Stricker H, Peterson E, Peabody J, Menon M,
Amin MB, De Peralta-Venturina M. pT1 substaging in renal cell carcinoma:
validation of the 2002 TNM staging modification of malignant renal epithelial
tumors. J Urol 2005;173:1492-1495.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids= 15821466&query_hl=64&itool=pubmed_docsum
4.
Ficarra V, Schips L, Guille F, Li G, De La Taille A, Prayer Galetti T,
Cindolo N, Novara G, Zigeuner RE, Bratti E, Tostain J, Altieri V, Abbou CC,
Artibani W, Patard JJ. Multiinstitutional European validation of the 2002 TNM
staging system in conventional and papillary localized renal cell carcinoma.
Cancer
2005;104:968-974.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
16007683&query_hl=66&itool=pubmed_docsum
5.
Bonsib SM. The renal sinus is the principal invasive pathway: a
prospective study of 100 renal cell carcinomas. Am J Surg Pathol 2004;28:15941600.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15577678&query_hl=68&itool=pubmed_docsum
6.
Thompson RH, Leibovich BC, Cheville JC, Webster WS, Lohse CM,
Kwon ED, Frank I, Zincke H, Blute ML. Is renal sinus fat invasion the same as
perinephric fat invasion for pT3a renal cell carcinoma? J Urol 2005;174:12181221.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=16145373&query_hl=70&itool=pubmed_docsum
7.
Han KR, Bui MH, Pantuck AJ, Freitas DG, Leibovich BC, Dorey FJ,
Zisman A, Janzen NK, Mukouyama H, Figlin RA, Belldegrun AS. TNM T3a renal
cell carcinoma: adrenal gland involvement is not the same as renal fat invasion.
J Urol 2003;169:899-903; discussion 903-904.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12576809&query_hl=40&itool=pubmed_docsum
8.
Thompson RH, Leibovich BC, Cheville JC, Lohse CM, Frank I, Kwon
ED, Zincke H, Blute ML. Should direct ipsilateral adrenal invasion from renal cell
carcinoma be classified as pT3a? J Urol
2005;173:918-921.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15711327&query_hl=74&itool=pubmed_docsum
9.
Thompson RH, Cheville JC, Lohse CM, Webster WS, Zincke H, Kwon
ED, Frank I, Blute ML, Leibovich BC. Reclassification of patients with pT3 and
22
pT4 renal cell carcinoma improves prognostic accuracy. Cancer 2005;104:5360.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15895375&query_hl=76&itool=pubmed_docsum
10.
Terrone C, Cracco F, Porpiglia F, Bollito E, Scoffone C, Poggio M,
Berutti A, Ragni F, Cossu M, Scarpa RM, Rosetti SR. Reassessing the current
TNM lymph node staging for renal cell carcinoma. Eur Urol
2006;49:324-331.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
16386352&query_hl=79&itool=pubmed_docsum
11.
Heidenreich A, Ravery V; European Society of Oncological Urology.
Preoperative imaging in renal cell cancer. World J Urol 2004;22:307-315.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15290202&query_hl=81&itool=pubmed_docsum
12.
Sheth S, Scatarige JC, Horton KM, Corl FM, Fishman EK. Current
concepts in the diagnosis and management of renal cell carcinoma: role of
multidetector CT and three-dimensional CT. Radiographics 2001;21:S237-S254.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11598260&query_hl=82&itool=pubmed_docsum
13.
Lam JS, Shvarts O, Leppert JT, Figlin RA, Belldegrun AS. Renal cell
carcinoma 2005: new frontiers in staging, prognostication and targeted
molecular therapy. J Urol 2005;173:1853-1862.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15879764&query_hl=83&itool=pubmed_docsum
14.
Fuhrman SA, Lasky LC, Limas C. Prognostic significance of
morphologic parameters in renal cell carcinoma. Am J Surg Pathol 1982;6:655663.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
7180965&query_hl=85&itool=pubmed_docsum
15.
Lang H, Lindner V, de Fromont M, Molinie V, Letourneux H, Meyer N,
Martin M, Jacqmin D. Multicenter determination of optimal interobserver
agreement using the Fuhrman grading system for renal cell carcinoma:
assessment of 241 patients with > 15-year follow-up. Cancer 2005;103:625-629.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15611969&query_hl=87&itool=pubmed_docsum
16.
Eble JN, Sauter G, Epstein JI, Sesterhenn IA, eds. In: Pathology and
genetics of tumours of the urinary system and male genital organs. World Health
Organization Classification of Tumours. Lyons: IARC Press, 2004, p. 7.
17.
Cheville JC, Lohse CM, Zincke H, Weaver AL, Blute ML. Comparisons
of outcome and prognostic features among histological subtypes of renal cell
carcinoma. Am J Surg Pathol 2003;27:612-624.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12717246&query_hl=90&itool=pubmed_docsum
23
18.
Patard JJ, Leray E, Rioux-Leclercq N, Cindolo L, Ficarra V, Zisman A,
De LaTaille A, Tostain J, Artibani W, Abbou CC, Lobel B, Guille F, Chopin DK,
Mulders PF, Wood CG, Swanson DA, Figlin RA, Belldegrun AS, Pantuck AJ.
Prognostic value of histological subtypes in renal cell carcinoma: a multicenter
experience. J Clin Oncol 2005;23:2763-2771.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15837991&query_hl=92&itool=pubmed_docsum
19.
Delahunt B, Eble JN, McCredie MR, Bethwaite PB, Stewart JH, Bilous
AM. Morphologic typing of papillary renal cell carcinoma: comparison of growth
kinetics and patient survival in 66 cases. Hum Pathol 2001;32:590-595.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11431713&query_hl=94&itool=pubmed_docsum
20.
Linehan WM, Vasselli J, Srinivasan R, Walther MM, Merino M, Choyke
P, Vocke C, Schmidt L, Isaacs JS, Glenn G, Toro J, Zbar B, Bottaro D, Neckers
L. Genetic basis of cancer of the kidney: disease- specific approaches to
therapy. Clin Cancer Res 2004;10:6282S-6289S.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15448018&query_hl=96&itool=pubmed_docsum
21.
Furge KA, Lucas KA, Takahashi M, Sugimura J, Kort EJ, Kanayama
HO, Kagawa S, Hoekstra P, Curry J, Yang XJ, Teh BT. Robust classification of
renal cell carcinoma based on gene expression data and predicted cytogenetic
profiles. Cancer Res 2004;64:4117-4121.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15205321&query_hl=98&itool=pubmed_docsum
22.
Yang XJ, Tan MH, Kim HL, Ditlev JA, Betten MW, Png CE, Kort EJ,
Futami K, Furge KA, Takahashi M, Kanayama HO, Tan PH, Teh BS, Luan C,
Wang K, Pins M, Tretiakova M, Anema J, Kahnoski R, Nicol T, Stadler W,
Vogelzang NG, Amato R, Seligson D, Figlin R, Belldegrun A, Rogers CG, Teh
BT. A molecular classification of papillary renal cell carcinoma. Cancer Res
2005;65:5628-5637.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15994935&query_hl=106&itool=pubmed_docsum
23.
Kim HL, Belldegrun AS, Freitas DG, Bui MH, Han KR, Dorey FJ, Figlin
RA. Paraneoplastic signs and symptoms of renal cell carcinoma: implications for
prognosis. J Urol 2003;170:1742-1746.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
14532767&query_hl=107&itool=pubmed_docsum
24.
Kim HL, Han KR, Zisman A, Figlin RA, Belldegrun AS. Cachexia-like
symptoms predict a worse prognosis in localized T1 renal cell carcinoma. J Urol
2004;171:1810-1813.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15076282&query_hl=109&itool=pubmed_docsum
24
25.
Patard JJ, Leray E, Cindolo L, Ficarra V, Rodriguez A, De La Taille A,
Tostain J, Artibani W, Abbou CC, Guille F, Chopin DK, Lobel B. Multi-institutional
validation of a symptom based classification for renal cell carcinoma. J Urol
2004;172:858-862.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15310983&query_hl=111&itool=pubmed_docsum
26.
Bensalah K, Leray E, Fergelot P, Rioux-Leclercq N, Tostain J, Guille F,
Patard JJ. Prognostic value of thrombocytosis in renal cell carcinoma. J Urol
2006;175:859-863.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
16469566&query_hl=114&itool=pubmed_docsum
27.
Patard JJ, Leray E, Rodriguez A, Rioux-Leclercq N, Guille F, Lobel B.
Correlation between symptom graduation, tumor characteristics and survival in
renal cell carcinoma. Eur Urol 2003;44:226-232.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12875943&query_hl=116&itool=pubmed_docsum
28.
Zhao H, Ljungberg B, Grankvist K, Rasmuson T, Tibshirani R, Brooks
JD. Gene expression profiling predicts survival in conventional renal cell
carcinoma. PLoS Med 2006;3:e13. [Epub 2005 Dec 6.]
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
16318415&query_hl=118&itool=pubmed_docsum
29.
Kattan MW, Reuter V, Motzer RJ, Katz J, Russo P. A postoperative
prognostic nomogram for renal cell carcinoma. J Urol 2001;166:63-67.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11435824&query_hl=120&itool=pubmed_docsum
30.
Zisman A, Pantuck AJ, Dorey F, Said JW, Shvarts O, Quintana D,
Gitlitz BJ, deKernion JB, Figlin RA, Belldegrun AS. Improved prognostication of
renal cell carcinoma using an integrated staging system. J Clin Oncol
2001;19:1649-1657.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11250993&query_hl=122&itool=pubmed_docsum
31.
Frank I, Blute ML, Cheville JC, Lohse CM, Weaver AL, Zincke H. An
outcome prediction model for patients with clear cell renal cell carcinoma treated
with radical nephrectomy based on tumor stage, size, grade and necrosis: the
SSIGN score. J Urol 2002;168:2395-2400.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12441925&query_hl=124&itool=pubmed_docsum
32.
Leibovich BC, Blute ML, Cheville JC, Lohse CM, Frank I, Kwon ED,
Weaver AL, Parker AS, Zincke H. Prediction of progression after radical
nephrectomy for patients with clear cell renal cell carcinoma: a stratification tool
for prospective clinical trials. Cancer 2003;97:1663-1671.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12655523&query_hl=126&itool=pubmed_docsum
25
5.
TRATTAMENTO DELLA MALATTIA LOCALIZZATA
5.1
Chirurgia
La nefrectomia radicale, che include l’asportazione del rene che ospita il
tumore rimane il gold standard della terapia curativa per pazienti con CCR
localizzato ed offre una ragionevole possibilità di cura della malattia (1).
Non ci sono evidenze a favore di uno specifico approccio chirurgico.
Salvo che nel caso di un vasto tumore del polo superiore, associato ad
un rischio di invasione diretta del surrene, o di un tumore di > 7 cm di
diametro massimo, associato ad un rischio maggiore di diffusione
metastatica, l’evidenza indica che un’ adrenalectomia di routine non è
indispensabile nel trattamento chirurgico della CCR, sempre che le
procedure di imaging pre-operatorio per lo staging tumorale (CT, MRI)
rivelino referti negativi.
5.1.1
Embolizzazione
L’embolizzazione dei tumori è indicata per pazienti con ematuria massiva
non idonei all’intervento chirurgico e prima della resezione chirurgica di
grandi metastasi paravertebrali. Non c’è alcun beneficio nell’effettuare
l’embolizzazione del tumore prima della nefrectomia radicale di routine
(livello di evidenza: 3) (2-8).
5.1.1.1 Conclusioni
La nefrectomia radicale secondo Robson non é più il trattamento gold
standard per tumori renali più modesti (livello di evidenza: 2b). L’
adrenalectomia non é raccomandata, sempre che il surrene risulti
normale alla scansione TC pre-operatoria (livello di evidenza: 3). Circa
metà delle metastasi surrenali si sviluppano a partire dai più grandi
tumori del polo superiore (livello di evidenza: 3). La linfoadenectomia
dovrebbe essere limitata al tessuto peri-ilare ai fini della stadiazione dal
momento che la linfoadenectomia estesa non migliora la sopravvivenza
(livello di evidenza: 2b). I carcinomi cellulari renali con trombi tumorali
hanno stadiazione e grado più alti (livello di evidenza: 2b). Le metastasi
a distanza e quelle infonodali sono due volte più frequenti (livello di
evidenza: 3). L’accresciuta aggressività biologica determina la prognosi
clinica più della presenza o dell’estensione al cranio della trombosi
intracavale (livello di evidenza: 3) (9-22).
5.1.1.2 Raccomandazione
La terapia chirurgica é il solo approccio terapeutico curativo nel
trattamento del CCR. In alcuni casi selezionati di malattia linfonodale
limitata allo spazio retroperitoneale, la linfoadenectomia estesa potrebbe
migliorare la prognosi clinica del paziente. In generale, la
linfoadenectomia estesa non può essere considerata lo standard
terapeutico. La linfoadenectomia insieme alla nefrectomia, salvo nel caso
26
di grandi tumori del polo superiore dove é probabile l’invasione diretta del
surrene, può essere risparmiata nella maggioranza dei pazienti
(raccomandazione di grado B). L’embolizzazione come approccio
palliativo può apportare benefici in pazienti non idonei alla chirurgia che
presentano ematuria massiva o profondo dolore localizzato
(raccomandazione di grado C).
5.1.2
Chirurgia Nephron-sparing
L’indicazione standard per la chirurgia nephron-sparing é suddivisa nelle
seguenti categorie:
•
assoluta (rene solitario anatomico o funzionale)
•
relativa (rene opposto funzionante ma affetto da condizione che
potrebbe danneggiare la funzione renale in futuro)
•
elettiva (CCR localizzato unilaterale con rene controlaterale sano).
L’indicazione relativa include anche pazienti con forme ereditarie di CCR
che hanno un alto rischio di sviluppare un tumore nel rene controlaterale
in futuro.
5.1.2.1 Conclusione
La chirurgia nephron-sparing per il CCR, quando effettuata in pazienti
con un tumore solitario di meno di < 4 cm di diametro massimo, fornisce
tassi di sopravvivenza libera da ricadute e sopravvivenza a lungo termine
simili a quelli osservati dopo una procedura di chirurgia radicale (livello di
evidenza: 2b) (23-25).
Il paragone tra la chirurgia nephron-sparing per indicazione assoluta e
quella eseguita per indicazione elettiva sembra indicare un tasso elevato
di complicazioni e il rischio di sviluppare recidive locali, probabilmente a
causa della dimensione maggiore del tumore (livello di evidenza: 3)
(26,27). Alcune evidenze indicano che i pazienti soggetti a nefrectomia
radicale
paragonata alla chirurgia nephron-sparing per la CCR hanno un maggior
rischio di danneggiamento della funzione renale che sfocia in
insufficienza renale cronica e proteinuria (livello di evidenza: 3) (28-30).
In qualche serie, perfino pazienti con un tumore di diametro fino a 7 cm
sono stati soggetti alla chirurgia nephron-sparing, dando risultati
oncologici equivalenti a quelli osservati dopo un approccio radicale. Se il
tumore è soggetto a resezione completa, lo spessore del margine
chirurgico non impatta sulla probabilità di recidiva locale (livello di
evidenza: 3).
5.1.2.2 Raccomandazione
La chirurgia conservativa (Nephron-sparing) é un approccio curativo
accreditato per il trattamento di pazienti con CCR. In casi appropriati la
chirurgia nephron-sparing può essere effettuata per il trattamento di
tumori di più di 4-7 cm di diametro massimo in centri di expertise. Un
minimo margine chirurgico libero da tumore in seguito alla resezione
27
parziale del cancro del rene appare appropriato ad evitare l’aumentato
rischio di recidiva locale. Se tumori di dimensioni maggiori sono trattati
con chirurgia nephron-sparing, il follow-up dovrebbe essere intensificato
a causa dell’aumento nel rischio di recidive intrarenali (raccomandazione
di grado B) .
5.1.3 Nefrectomia laparoscopica
Dal momento della sua introduzione, la nefrectomia laparoscopica per
CCR è diventata procedura chirurgica che si è affermata in tutto il mondo.
Sia che sia eseguita per via retro- or trans-peritoneale, l’approccio
laparoscopico deve replicare i principi oncologici della chirurgia a cielo
aperto, ad es. il controllo precoce dei vasi renali prima della
manipolazione del tumore, ampia mobilizzazione dello specimen
esternamente alla fascia di Gerota, evitare la traumatizzazione o rottura
dello specimen, ed estrazione dello specimen intatto.
Nelle mani di chirurghi urologi laparoscopici esperti, e con
l’adesione ai principi sopra citati della nefrectomia radicale a cielo aperto,
le nefrectomia radicale laparoscopica può ora essere considerata un
trattamento curativo standard per pazienti con T1-2 CCR. I dati di esito
intermedio indicano tassi di sopravvivenza libera da cancro equivalenti
alla nefrectomia radicale a cielo aperto.
5.1.3.1 Conclusione
La laparoscopia per nefrectomia radicale ha una morbilità minore se
paragonata alla chirurgia a cielo aperto (livello di evidenza: 3). I tassi di
controllo del tumore appaiono equivalenti per T1-2 ed eventualmente per
T3a, in mani esperte.
(livello di evidenza: 3).
5.1.3.2 Raccomandazione
La nefrectomia tumorale laparoscopica dovrebbe essere effettuata in
centri di expertise laparoscopica. E’ prevedibile che la nefrectomia
tumorale laparoscopica diventi un’opzione di trattamento a vasta
distribuzione e dovrebbe essere promosso in centri che trattano i tumori
del rene (raccomandazione di grado B).
5.1.4 Nefrectomia laparoscopica parziale
In mani esperte, la nefrectomia parziale laparoscopica potrebbe
rappresentare un’alternativa alla chirurgia nephron-sparing a cielo aperto
per pazienti molto selezionati (31-34). L’indicazione ottimale per la
chirurgia nephron-sparing laparoscopica é un tumore renale
relativamente piccolo e periferico. Sebbene sia stato suggerito che l’esito
oncologico a seguito della nefrectomia parziale laparoscopica replichi
quello delle tecniche di chirurgia nephron-sparing a cielo aperto (35,36),
al momento non sono disponibili studi più vasti che possano rivelare l’
affidabilità dell’equivalenza a lungo temine. Svantaggi suggeriti
28
dell’approccio laparoscopico sono il tempo più lungo di ischemia calda e
l’aumentate complicazioni intra- e post-operatorie se paragonate alla
chirurgia a cielo aperto (37-39).
5.1.4.1 Conclusione
La nefroctomia parziale mediante chirurgia laparoscopica é tecnicamente
realizzabile (livello di evidenza: 2b).
5.1.4.2 Raccomandazione
La nefroctomia parziale a cielo aperto rimane attualmente la cura
standard. La nefrotomia laparoscopica parziale dovrebbe essere limitata
ai centri di expertise (raccomandazione di grado C).
5.2
Trattamento alternativo
Tecniche ad invasività minima e tecniche percutanee guidate da
immagini, ad es. radiofrequenza percutanea, e.g. ablazione con
radiofrequenza (RF) (40,41), crioablazione (42), ablazione microwave,
ablazione laser ed ablazione ad ultrasuoni focalizzati ad alta intensità
(HIFU) sono state suggerite come alternative al trattamento chirurgico del
CCR (livello di evidenza: 2b) (43). Vantaggi potenziali di queste ed altre
tecniche potrebbero includere ridotta morbilità, terapia ambulatoriale, e la
capacità di trattare candidati alla chirurgia ad alto rischio (livello di
evidenza: 2b).
Le indicazioni per tecniche di invasività minima, inclusa l’ablazione
RF, includono lesioni corticali riscontrate incidentalmente negli anziani,
pazienti con predisposizione genetica all’insorgenza di tumori multipli, o
tumori bilaterali (livello di evidenza: 2b).
Controindicazioni alle procedure sopramenzionate includono scarsa
aspettativa di vita (< 1 anno), metastasi multiple o difficoltà rispetto al
successo del trattamento
dovuto alla grandezza o localizzazione
del tumore. In generale, tumori > 5 cm o
tumori nell’ilo,
l’uretra prossimale o sistema collettore centrale non sono tipicamente
raccomandati per l’ablazione RF (44). Controindicazioni assolute
includono le coagulopatie irreversibili o instabilità medica grave , come la
sepsi.
Anche se perfino in pazienti ad alto rischio, il tasso delle complicazioni
riportate é basso, si richiede una maggiore esperienza per definire il
successo oncologico e le complicazioni dopo l’uso di queste procedure
come alternative alla chirurgia a cielo aperto o laparoscopica.
5.2.1
Conclusione
Attualmente gli approcci ad invasività minima precedentemente riportati
hanno lo status di opzioni di trattamento sperimentale per il cancro
renale. La loro efficacia dovrebbe essere ulteriormente investigata
29
all’interno di trial clinici. Il loro svantaggio è la mancanza di adeguata
valutazione istopatologica. Comunque, il loro vantaggio è la minore
invasività che consente di trattare pazienti con condizione di salute
debilitata altrimenti inidonei alla chirurgia convenzionale (livello di
evidenza: 3).
5.2.2 Raccomandazione
Al momento, i pazienti non idonei alla chirurgia a cielo aperto o
laparoscopica a causa di basso performance status che presentano
tumori periferici più piccoli dovrebbero essere considerati per le tecniche
sopra menzionate di trattamento per il CCR (raccomandazione di grado
B).
5.3
Terapia Adiuvante
Le evidenze attuali che indicano che la vaccinazione adiuvante antitumorale potrebbe migliorare la durata della sopravvivenza libera da
progressione in selezionati sottogruppi di pazienti sottoposti a
nefrectomia per carcinoma renali T3, ha bisogno di un’ulteriore conferma
riguardo l’impatto sulla sopravvivenza globale (livello di evidenza: 1b)
(45-49). Gli algoritmi prognostici potrebbero identificare I pazienti che
hanno probabilità di trarre maggior vantaggi dalla terapia adiuvante
vaccinale.
5.3.1
Conclusione
La terapia coadiuvante con citochine non migliora la sopravvivenza dopo
la nefrectomia (livello di evidenza: 1b).
5.3.2 Raccomandazione
Al di fuori dei trial clinici controllati, non c’è indicazione per la terapia
adiuvante in seguito a chirurgia (raccomandazione grado A).
5.4
Trattamento chirurgico del CCR metastatico (nefrectomia
tumorale)
La nefrectomia tumorale é curativa solo se la chirurgia é in grado di
escindere tutti i depositi tumorali. Per la maggioranza dei pazienti con
malattia metastatica, la nefrectomia tumorale é palliativa e si rendono
necessari altri trattamenti sistemici. In una meta-analisi di due studi
randomizzati, il paragone tra nefrectomia unita alla immunoterapia e
immunoterapia da sola, un aumento nella sopravvivenza a lungo termine
è stata riscontrata in pazienti soggetti a nefrectomia tumorale.
(50). La nefrectomia in pazienti con malattia metastatica é indicata per
pazienti che sono idonei alla chirurgia ed hanno un buon performance
status (51).
30
5.4.1
Conclusione
La nefrectomia tumorale in combinazione al interferone-alfa (IFN-alfa)
migliora la sopravvivenza di pazienti affetti da CCR metastatico (mCCR)
con buon performance status (livello di evidenza: 1b).
5.4.2 Raccomandazione
La nefrectomia tumorale é raccomandata per pazienti con CCR metastatico e
buon performance status quando é in combinazione ad IFN-alfa
(raccomandazione di grado A ).
5.5
Resezione di metastasi
La rimozione completa delle lesioni metastatiche contribuisce a
migliorare la prognosi clinica. L’immunoterapia, laddove ci sia stata
resezione completa delle lesioni metastatiche o di isolate recidive locali,
non contribuisce a migliorare la prognosi clinica (livello di evidenza: 2b)
(51-55).
5.5.1
Conclusione
La metastasectomia ha un ruolo definito nel miglioramento della prognosi
clinica in pazienti con CCR (livello di evidenza: 3).
5.5.2 Raccomandazione
In pazienti con diffusione metastatica sincrona, la metastasectomia
dovrebbe essere eseguita quando la malattia é resecabile ed il paziente
ha un buon performance status. La prognosi clinica é peggiore in pazienti
che subiscono la chirurgia per metastasi metacrone. La metastasectomia
dovrebbe essere eseguita in pazienti con lesioni metastatiche residuali e
resecabili che precedentemente hanno dimostrato di rispondere ad
immunoterapia e/o un numero limitato (lesione solitaria) di metastasi
metacrone allo scopo di migliorare la prognosi del paziente
(raccomandazione di grado B).
5.6
Radioterapia per metastasi di CCR
La radioterapia può essere usata per selezionati pazienti sintomatici con
lesioni cerebrali o ossee non-resecabili che non rispondono ad altri
approcci di trattamento conservativo (56,57).
5.6.1
Conclusioni
La radioterapia per metastasi di cancro cellulare renale può indurre un
significativo sollievo dei sintomi con riduzione del dolore, per es. in caso
di singole localizzazioni ossee (livello di evidenza: 2b).
31
5.6.2 Raccomandazione
In casi individuali, la radioterapia per il trattamento di metastasi cerebrali
(irradiazione di tutto l’encefalo o approccio stereotattico) e lesioni ossee
possono indurre un sollievo dei sintomi dovuti a mCCR
(raccomandazione di grado B)
(58,59).
5.7
REFERENCES
1.
Robson CJ, Churchill BM, Anderson W. The results of radical
nephrectomy for renal cell carcinoma. J Urol 1969;101:297-301.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
5765875&query_hl=129&itool=pubmed_docsum
2.
Bakal CW, Cynamon J, Lakritz PS, Sprayregen S. Value of
preoperative renal artery embolization in reducing blood transfusion
requirements during nephrectomy for renal cell carcinoma. J Vasc Interv Radiol
1993;4:727-731.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
8280991&query_hl=133&itool=pubmed_docsum
3.
Hemingway AP, Allison DJ. Complications of embolization: analysis of
410 procedures. Radiology
1988;166:669-672.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
3340761&query_hl=136&itool=pubmed_docsum
4.
Hom D, Eiley D, Lumerman JH, Siegel DN, Goldfischer ER, Smith AD.
Complete renal embolization as an alternative to nephrectomy. J Urol
1999;161:24-27.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
10037359&query_hl=138&itool=pubmed_docsum
5.
Lanigan D, Jurriaans E, Hammonds JC, Wells IP, Choa RG. The
current status of embolization in renal cell carcinoma - a survey of local and
national practice. Clin Radiol 1992;46:176-178.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
1395422&query_hl=140&itool=pubmed_docsum
6.
Munro NP, Woodhams S, Nawrocki JD, Fletcher MS, Thomas PJ. The
role of transarterial embolization in the treatment of renal cell carcinoma. BJU Int
2003;92:240-244.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12887475&query_hl=142&itool=pubmed_docsum
7.
Onishi T, Oishi Y, Suzuki Y, Asano K. Prognostic evaluation of
transcatheter arterial
embolization for unresectable renal cell carcinoma with
distant metastasis. BJU Int 2001;87:312-315.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11251521&query_hl=144&itool=pubmed_docsum
8.
Zielinski H, Szmigielski S, Petrovich Z. Comparison of preoperative
embolization followed by radical nephrectomy with radical nephrectomy alone
32
for renal cell carcinoma. Am J Clin Oncol 2000;23:6-12.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
10683065&query_hl=146&itool=pubmed_docsum
9.
O’Brien WM, Lynch JH. Adrenal metastases by renal cell carcinoma.
Incidence at nephrectomy. Urology 1987;29:605-607.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
3576885&query_hl=148&itool=pubmed_docsum
10.
Angervall L, Wahlqvist L. Follow-up and prognosis of renal carcinoma
in a series operated by perifascial nephrectomy combined with adrenalectomy
and retroperitoneal lymphadenectomy. Eur Urol 1978;4:13-17.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
627219&query_hl=150&itool=pubmed_docsum
11.
Kozak W, Holtl W, Pummer K, Maier U, Jeschke K, Bucher A.
Adrenalectomy-still a must in radical renal surgery? Br J Urol 1996;77:27-31.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
8653312&query_hl=152&itool=pubmed_docsum
12.
Kuczyk M, Munch T, Machtens S, Bokemeyer C, Wefer A, Hartmann J,
Kollmannsberger C, Kondo M, Jonas U. The need for routine adrenalectomy
during surgical treatment for renal cell cancer: the Hannover experience. BJU Int
2002;89:517-522.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11942955&query_hl=154&itool=pubmed_docsum
13.
Kuczyk M, Wegener G, Jonas U. The therapeutic value of
adrenalectomy in case of solitary metastatic spread originating from primary
renal cell cancer. Eur Urol 2005;48:252-257.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15936136&query_hl=156&itool=pubmed_docsum
14.
Sandock DS, Seftel AD, Resnick MI. Adrenal metastases from renal
cell carcinoma: role of ipsilateral adrenalectomy and definition of stage. Urology
1997;49:28-31.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
9000180&query_hl=158&itool=pubmed_docsum
15.
Li GR, Soulie M, Escourrou G, Plante P, Pontonnier F. Micrometastatic
adrenal invasion by renal carcinoma in patients undergoing nephrectomy. Br J
Urol 1996;78:826-828.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
9014703&query_hl=160&itool=pubmed_docsum
16.
Leibovitch I, Raviv G, Mor Y, Nativ O, Goldwasser B. Reconsidering the
necessity of ipsilateral adrenalectomy during radical nephrectomy for renal cell
carcinoma. Urology 1995;46:316-20.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
7660505&query_hl=162&itool=pubmed_docsum
33
17.
von Knobloch R, Seseke F, Riedmiller H, Grone HJ, Walthers EM,
Kalble T. Radical nephrectomy for renal cell carcinoma: is adrenalectomy
necessary? Eur Urol 1999;36:303-308.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
10473989&query_hl=164&itool=pubmed_docsum
18.
Zisman A, Wieder JA, Pantuck AJ, Chao DH, Dorey F, Said JW, Gitlitz
BJ, deKernion JB, Figlin RA, Belldegrun AS. Renal cell carcinoma with tumor
thrombus extension: biology, role of nephrectomy and response to
immunotherapy. J Urol 2003;169:909-916.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12576811&query_hl=166&itool=pubmed_docsum
19.
Bissada NK, Yakout HH, Babanouri A, Elsalamony T, Fahmy W,
Gunham M, Hull GW, Chaudhary UB. Long-term experience with management
of renal cell carcinoma involving the inferior vena cava. Urology 2003;61:89-92.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12559273&query_hl=168&itool=pubmed_docsum
20.
Giberti C, Oneto F, Martorana G, Rovida S, Carmignani G. Radical
nephrectomy for renal cell carcinoma: long-term results and prognostic factors
on a series of 328 cases. Eur Urol 1997;31:40-48.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
9032533&query_hl=170&itool=pubmed_docsum
21.
Glazer AA, Novick AC. Long-term followup after surgical treatment for
renal cell carcinoma extending into the right atrium. J Urol 1996;155:448-450.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
8558632&query_hl=172&itool=pubmed_docsum
22.
Skinner DG, Pritchett TR, Lieskovsky G, Boyd SD, Stiles QR. Vena
caval involvement by renal cell carcinoma. Surgical resection provides
meaningful long-term survival. Ann Surg 1989;210:387-392; discussion 392394.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
2774709&query_hl=174&itool=pubmed_docsum
23.
Lee CT, Katz J, Shi W, Thaler HT, Reuter VE, Russo P. Surgical
management of renal tumors
4 cm or less in a contemporary cohort. J Urol 2000;163:730-736.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
10687966&query_hl=1&itool=pubmed_docsum
24.
Uzzo RG, Novick AC. Nephron-sparing surgery for renal tumors:
indications, techniques and out- comes. J Urol 2001;166:6-18.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11435813&query_hl=3&itool=pubmed_docsum
34
25.
Delakas D, Karyotis I, Daskalopoulos G, Terhorst B, Lymberopoulos S,
Cranidis A. Nephron-sparing surgery for localized renal cell carcinoma with a
normal contralateral kidney: a European three-center experience. Urology
2002;60:998-1002.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12475657&query_hl=5&itool=pubmed_docsum
26.
Kural AR, Demirkesen O, Onal B, Obek C, Tunc B, Onder AU, Yalcin V,
Solok V. Outcome of nephron- sparing surgery: elective versus imperative
indications. Urol Int 2003;71:190-196.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12890959&query_hl=7&itool=pubmed_docsum
27.
Hafez KS, Fergany AF, Novick AC. Nephron-sparing surgery for
localized renal cell carcinoma: impact of tumor size on patient survival, tumor
recurrence and TNM staging. J Urol 1999;162:1930-1933.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
10569540&query_hl=9&itool=pubmed_docsum
28.
McKiernan J, Yossepowitch O, Kattan MW, Simmons R, Motzer RJ,
Reuter VE, Russo P. Partial nephrectomy for renal cortical tumors: pathologic
findings and impact on outcome. Urology
2002;60:1003-1009.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12475658&query_hl=11&itool=pubmed_docsum
29.
Lundstam S, Jonsson O, Lyrdal D, Peeker R, Pettersson S. Nephronsparing surgery for renal cell carcinoma-long-term results. Scand J Urol Nephrol
2003;37:299-304.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12944187&query_hl=13&itool=pubmed_docsum
30.
Lau WK, Blute ML, Weaver AL, Torres VE, Zincke H. Matched
comparison of radical nephrectomy vs nephron-sparing surgery in patients with
unilateral renal cell carcinoma and a normal contralateral kidney. Mayo Clin Proc
2000;75:1236-1242.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11126830&query_hl=15&itool=pubmed_docsum
31.
Desai MM, Strzempkowski B, Matin SF, Steinberg AP, Ng C, Meraney
AM, Kaouk JH, Gill IS. Prospective randomized comparison of transperitoneal
versus retroperitoneal laparoscopic radical nephrectomy. J Urol 2005;173:38-41.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15592021&query_hl=17&itool=pubmed_docsum
32.
Ono Y, Hattori R, Gotoh M, Yoshino Y, Yoshikawa Y, Kamihira O.
Laparoscopic radical nephrectomy for renal cell carcinoma: the standard of care
already? Curr Opin Urol 2005;15:75-78.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15725928&query_hl=19&itool=pubmed_docsum
35
33.
Link RE, Bhayani SB, Allaf ME, Varkarakis I, Inagaki T, Rogers C, Su
LM, Jarrett TW, Kavoussi LR. Exploring the learning curve, pathological
outcomes and perioperative morbidity of laparoscopic partial nephrectomy
performed for renal mass. J Urol 2005;173:1690-1694.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15821559&query_hl=21&itool=pubmed_docsum
34.
Novick AC. Laparoscopic and partial nephrectomy. Clin Cancer Res
2004;10:6322S-6327S.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15448025&query_hl=23&itool=pubmed_docsum
35.
Porpiglia F, Fiori C, Terrone C, Bollito E, Fontana D, Scarpa RM.
Assessment of surgical margins in renal cell carcinoma after nephron sparing: a
comparative study: laparoscopy vs open surgery. J Urol
2005;173:1098-1101.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15758709&query_hl=25&itool=pubmed_docsum
35.
Porpiglia F, Fiori C, Terrone C, Bollito E, Fontana D, Scarpa RM.
Assessment of surgical margins in renal cell carcinoma after nephron sparing: a
comparative study: laparoscopy vs open surgery. J Urol
2005;173:1098-1101.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15758709&query_hl=25&itool=pubmed_docsum
36.
Matin SF, Gill IS, Worley S, Novick AC. Outcome of laparoscopic
radical and open partial nephrectomy for the sporadic 4 cm or less renal tumor
with a normal contralateral kidney. J Urol 2002;168:13561359; discussion 1359-1360.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12352392&query_hl=27&itool=pubmed_docsum
37.
Rassweiler J, Tsivian A, Kumar AV, Lymberakis C, Schulze M, Seeman
O, Frede T. Oncological safety of laparoscopic surgery for urological
malignancy: experience with more than 1,000 operations. J Urol 2003;169:20722075.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12771722&query_hl=29&itool=pubmed_docsum
38.
Makhoul B, De La Taille A, Vordos D, Salomon L, Sebe P, Audet JF,
Ruiz L, Hoznek A, Antiphon P, Cicco A, Yiou R, Chopin D, Abbou CC.
Laparoscopic radical nephrectomy for T1 renal cancer: the gold standard? A
comparison of laparoscopic vs open nephrectomy. BJU Int 2004;93:67-70.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
14678371&query_hl=31&itool=pubmed_docsum
39.
Wille AH, Roigas J, Deger S, Tullmann M, Turk I, Loening SA.
Laparoscopic radical nephrectomy: techniques, results and oncological outcome
in 125 consecutive cases. Eur Urol 2004;45:483-488; discussion 488-489.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15041113&query_hl=33&itool=pubmed_docsum
36
40.
Lui KW, Gervais DA, Mueller PR. Radiofrequency ablation: an
alternative treatment method of renal cell carcinoma. Chang Gung Med J
2004;27:618-623.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15553610&query_hl=35&itool=pubmed_docsum
41.
Lewin JS, Nour SG, Connell CF, Sulman A, Duerk JL, Resnick MI,
Haaga JR. Phase II clinical trial of interactive MR imaging-guided interstitial
radiofrequency thermal ablation of primary kidney tumors: initial experience.
Radiology 2004;232:835-845.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15333798&query_hl=37&itool=pubmed_docsum
42.
Gill IS, Remer EM, Hasan WA, Strzempkowski B, Spaliviero M,
Steinberg AP, Kaouk JH, Desai MM, Novick AC. Renal cryoablation: outcome at
3 years. J Urol 2005;173:1903-1907.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15879772&query_hl=39&itool=pubmed_docsum
43.
Lin CH, Moinzadeh A, Ramani AP, Gill IS. Histopathologic confirmation
of complete cancer-cell kill in excised specimens after renal cryotherapy.
Urology 2004;64:590.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15351611&query_hl=41&itool=pubmed_docsum
44.
Hines-Peralta A, Goldberg SN. Review of radiofrequency ablation for
renal cell carcinoma. Clin Cancer Res 2004;10:6328S-6334S.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15448026&query_hl=43&itool=pubmed_docsum
45.
Galligioni E, Quaia M, Merlo A, Carbone A, Spada A, Favaro D,
Santarossa M, Sacco C, Talamini R. Adjuvant immunotherapy treatment of renal
carcinoma patients with autologous tumor cells and bacillus Calmette-Guerin:
five-year results of a prospective randomized study. Cancer 1996;
77:2560-2566.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
8640706&query_hl=45&itool=pubmed_docsum
46.
Figlin RA, Thompson JA, Bukowski RM, Vogelzang NJ, Novick AC,
Lange P, Steinberg GD, Belldegrun AS. Multicenter, randomized, phase III trial
of CD8(+) tumor-infiltrating lymphocytes in combination with recombinant
interleukin-2 in metastatic renal cell carcinoma. J Clin Oncol 1999;17:25212529.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
10561318&query_hl=47&itool=pubmed_docsum
37
47.
Clark JI, Atkins MB, Urba WJ, Creech S, Figlin RA, Dutcher JP,
Flaherty L, Sosman JA, Logan TF, White R, Weiss GR, Redman BG, Tretter CP,
McDermott D, Smith JW, Gordon MS, Margolin KA. Adjuvant high-dose bolus
interleukin-2 for patients with high-risk renal cell carcinoma: a cytokine working
group randomized trial. J Clin Oncol 2003;21:3133-3140.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12810695&query_hl=49&itool=pubmed_docsum
48.
Atzpodien J, Schmitt E, Gertenbach U, Fornara P, Heynemann H,
Maskow A, Ecke M, Woltjen HH, Jentsch H, Wieland W, Wandert T, Reitz M;
German Cooperative Renal Carcinoma Chemo- Immunotherapy Trials Group
(DGCIN). Adjuvant treatment with interleukin-2- and interferon-alpha2a- based
chemoimmunotherapy in renal cell carcinoma post tumour nephrectomy: results
of a prospectively randomised trial of the German Cooperative Renal Carcinoma
Chemoimmunotherapy Group (DGCIN). Br J Cancer 2005;92:843-846.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15756254&query_hl=51&itool=pubmed_docsum
49.
Jocham D, Richter A, Hoffmann L, Iwig K, Fahlenkamp D, Zakrzewski
G, Schmitt E, Dannenberg T, Lehmacher W, von Wietersheim J, Doehn C.
Adjuvant autologous renal tumour cell vaccine and risk of tumour progression in
patients with renal-cell carcinoma after radical nephrectomy: phase III,
randomised controlled trial. Lancet 2004;363:594-599.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
14987883&query_hl=53&itool=pubmed_docsum
50.
Flanigan RC, Mickisch G, Sylvester R, Tangen C, Van Poppel H,
Crawford ED. Cytoreductive nephrectomy in patients with metastatic renal cancer:
a combined analysis. J Urol 2004;171:1071-1076.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
14767273&query_hl=55&itool=pubmed_docsum
51.
Ljungberg B, Landberg G, Alamdari FI. Factors of importance for
prediction of survival in patients with metastatic renal cell carcinoma, treated
with or without nephrectomy. Scand J Urol Nephrol
2000;34:246-251.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11095082&query_hl=16&itool=pubmed_docsum
52.
Pongracz N, Zimmerman R, Kotz R. Orthopaedic management of bony
metastases of renal cancer. Semin Surg Oncol 1988;4:139-142.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
3393777&query_hl=59&itool=pubmed_docsum
53.
Tongaonkar HB, Kulkarni JN, Kamat MR. Solitary metastases from
renal cell carcinoma: a review. J Surg Oncol 1992;49:45-48.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
1548881&query_hl=61&itool=pubmed_docsum
54.
van der Poel HG, Roukema JA, Horenblas S, van Geel AN, Debruyne
38
FM. Metastasectomy in renal cell carcinoma: a multicenter retrospective
analysis. Eur Urol 1999;35:197-203.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
10072620&query_hl=63&itool=pubmed_docsum
55.
Jackson RJ, Loh SC, Gokaslan ZL. Metastatic renal cell carcinoma of
the spine: surgical treatment and results. J Neurosurg 2001;94(1 Suppl):18-24.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11147860&query_hl=65&itool=pubmed_docsum
56.
Fossa SD, Kjolseth I, Lund G. Radiotherapy of metastases from renal
cancer. Eur Urol 1982;8:340-342.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
6183119&query_hl=67&itool=pubmed_docsum
57.
Gez E, Libes M, Bar-Deroma R, Rubinov R, Stein M, Kuten A.
Postoperative irradiation in localized renal cell carcinoma: the Rambam Medical
Center experience. Tumori 2002;88:500-502.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12597146&query_hl=69&itool=pubmed_docsum
58.
Andrews DW, Scott CB, Sperduto PW, Flanders AE, Gaspar LE, Schell
MC, Werner-Wasik M, Demas W, Ryj J, Bahary JP, Souhami L, Rotman M,
Mehta MP, Curran WJ Jr. Whole brain radiation therapy with or without
stereotactic radiosurgery boost for patients with one to three brain metastases:
phase III results of the RTOG 9508 randomised trial. Lancet 2004;363:16651672.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15158627&query_hl=71&itool=pubmed_docsum
59.
Kavolius JP, Mastorakos DP, Pavlovich C, Russo P, Burt ME, Brady
MS. Resection of metastatic renal cell carcinoma. J Clin Oncol 1998;16:22612266.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
9626229&query_hl=73&itool=pubmed_docsum
39
6.
TERAPIA SISTEMICA PER CCR METASTATICO
6.1
Chemioterapia
Dal momento che i CCR si sviluppano a partire dai tubuli prossimali, essi
hanno livelli alti di espressione della MDR P-glicoproteina e sono
pertanto resistenti alla maggior parte delle chemioterapie. La
chemioterapia sembra essere efficace soltanto se il 5-fluorouracile (5FU)
é somministrato in combinazione con gli agenti immunoterapeutici (1).
6.1.1
Conclusioni
Solo il 5FU in combinazione con l’immunoterapia sembra essere efficace
in pazienti con mCCR (livello di evidenza 3):
0-1) e sono stati trattati per almeno 12 settimane e fino ad 1 anno.
6.1.2 Raccomandazione
La chemioterapia come terapia singola non é da considerarsi efficace in
pazienti con mCCR (raccomandazione di grado B).
6.2
Immunoterapia
6.2.1
Interferone-alfa
In studi randomizzati, l’ IFN-alfa si é dimostrato superiore in termini di
sopravvivenza alla terapia ormonale in pazienti con mCCR (2). Gli studi
sono stati fatti usando un regime di IFN-alfa, 10MU, tre volte alla
settimana per 12 settimane. I pazienti che hanno tratto un beneficio
maggiore avevano un buon status WHO (
6.2.1.1 Conclusioni
L’immunoterapia con INF-alfa sembra apportare un beneficio a pazienti
con mCCR con buon performance status, con un aumento della
sopravvivenza di diversi mesi (livello di evidenza: 1b).
6.2.1. Raccomandazione
L’interferone- alfa può essere considerato la cura standard in pazienti con
mCCR (raccomandazione di grado A).
6.2.2
Interleuchina-2
L’interleuchina-2 (IL-2) é stata usata per il mCCR dal 1985. Diversi studi
hanno mostrato risposte che vanno dal 7-27% (3-5). Non è chiaro quale
sia il regime ottimale con IL-2, ma risposte complete di lunga durata (> 10
anni) sono state ottenute con Il-2 somministrata ad alte dosi in bolo (6).
Ad ogni modo, nessun studio randomizzato è stato fatto a confronto con
la miglior cura palliativa. La tossicità della IL-2 é sostanzialmente più alta
rispetto all’ IFN-alfa. Pare che il tipo di CCR a cellule chiare sia l’unico
che risponde all’immunoterapia.
40
6.2.2.1 Conclusioni
L’interleuchina-2 ha più effetti collaterali rispetto all’ INF-alfa. Un alto
dosaggio di IL-2 dà una risposta completa di lunga durata in un limitato
numero di pazienti. Ad oggi, non è stata vista alcuna superiorità sia dell’
INF-alfa o nel trattamento con IL-2 in pazienti con mCCR (livello di
evidenza: 1b).
6.2.2.2 Raccomandazione
Soltanto pazienti con mCCR, buon performance status e sottotipo
istologico a cellule chiare possono essere trattati con l’immunoterapia IL2 o IFN-alfa (raccomandazione di grado B).
6.2.3
Combinazioni
Diversi studi randomizzati sono stati eseguiti per analizzare l’efficacia
delle combinazioni di citochine. La sopravvivenza dei pazienti non è
risultata migliore della sopravvivenza ottenuta con i regimi di terapia
singola (7). Nessun altra combinazione con acido cisretinoico o 5FU
hanno dimostrato un beneficio significativo, sebbene sia stato osservato
un certo vantaggio in termini di sopravvivenza (8,9).
6.2.3.1 Conclusioni
Ad oggi la terapia di combinazione non ha dimostrato alcun beneficio clinico
per pazienti con mCCR (livello di evidenza: 1b).
6.2.3. Raccomandazione
Sono attesi i risultati dello studio MRC/EORCT che comparano l’INF-alfa
al INF-alfa/IL-2/5FU, ma finora la terapia di combinazione non è
consigliata se non nei trial clinici.
6.3
Farmaci anti-angiogenici
Recentemente sono stati studiati specifici farmaci anti-angiogenici per il
CCR. A causa dell’alta espressione delle proteine angiogeniche nel CCR
a cellule chiare, si è notata l’efficacia clinica dell’inibizione degli anticorpi
verso una di queste proteine, nota come fattore di crescita epiteliale
vascolare (VEGF) (10). Inoltre, l’inibizione della cascata delle tirosinchinasi ha dimostrato efficacia clinica (11,12). Questi studi hanno
riportato una diminuzione dell’angiogenesi tumorale e un conseguente
beneficio sia in termini di risposta clinica che di sopravvivenza. La
posizione di questi agenti innovativi rispetto ai trattamenti primari o
secondari dei mCCR é ancora allo studio, così come le combinazioni di
questi nuovi agenti l’uno con l’altro o con le citochine.
6.3.1
Conclusioni
Gli inibitori dell’angiogenesi si sono dimostrati efficaci nei pazienti con
41
mCCR sia per quanto riguarda la risposta che la sopravvivenza (livello di
evidenza: 1b).
6.3.2 Raccomandazione
I farmaci specifici anti-angiogenesi dovrebbero essere considerati
trattamenti di prima o seconda linea per I pazienti con mCCR
(raccomandazione di grado A).
6.4
BIBLIOGRAFIA
1.
Stadler WM, Huo D, George C, Yang X, Ryan CW, Karrison T,
Zimmerman TM, Vogelzang NJ. Prognostic factors for survival with gemcitabine
plus 5-fluorouracil based regimens for metastatic renal cancer. J Urol
2003;170:141-1145.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=14501711&query_hl=9&itool=pubmed_docsum
2.
Medical Research Council Renal Cancer Collaborators. Interferonalpha and survival in metastatic renal carcinoma: early results of a randomised
controlled trial. Medical Research Council Renal Cancer Collaborators. Lancet
1999;353:14-17.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=10023944&query_hl=11&itool=pubmed_docsum
3.
Rosenberg SA, Lotze MT, Yang JC, Topalian SL, Chang A E,
Schwartzentruber DJ, Aebersold P, Leitman S, Linehan WM, Seipp CA.
Prospective randomized trial of high-dose interleukin-2 alone or in conjunction
with lymphokine-activated killer cells for the treatment of patients with advanced
cancer.
J Natl Cancer Inst 1993;85:622-632.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=8468720&query_hl=13&itool=pubmed_docsum
4.
Fyfe G, Fisher RI, Rosenberg SA, Sznol M, Parkinson DR, Louie AC.
Results of treatment of 255 patients with metastatic renal cell carcinoma who
received high-dose recombinant interleukin-2 therapy. J Clin Oncol
1995;13:688-696.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=7884429&query_hl=15&itool=pubmed_docsum
5.
McDermott DF, Regan MM, Clark JI, Flaherty LE, Weiss GR, Logan TF,
Kirkwood JM, Gordon MS, Sosman JA, Ernstoff MS, Tretter CP, Urba WJ,
Smith, JW, Margolin KA, Mier JW, Gollob JA, Dutcher JP, Atkins MB.
Randomized phase III trial of high-dose interleukin-2 versus subcutaneous
interleukin-2 and interferon in patients with metastatic renal cell carcinoma. J
Clin Oncol 2005;23:133-141.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=15625368&query_hl=17&itool=pubmed_docsum
6.
Yang JC, Sherry RM, Steinberg SM, Topalian SL, Schwartzentruber
DJ, Hwu P, Seipp CA, Rogers- Freezer L, Morton KE, White DE, Liewehr DJ,
Merino MJ, Rosenberg SA. Randomized study of high- dose and low-dose
interleukin-2 in patients with metastatic renal cancer. J Clin Oncol 2003;
21:3127-3132.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12915604&query_hl=19&itool=pubmed_docsum
7.
Negrier S, Escudier B, Lasset C, Douillard JY, Savary J, Chevreau C,
Ravaud A, Mercatello A, Peny J, Moussea u M,Philip T, Tursz T. Recombinant
42
human interleukin-2, recombinant human interferon alfa2a, or both in metastatic renal-cell carcinoma. Groupe Francais
d’Immunotherapie. N Engl J Med
1998;338:1272-1278.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
9562581&query_hl=22&itool=pubmed_docsum
8.
Aass N, De Mulder PH, Mickisch GH, Mulders P, Van Oostrom AT, Van
Poppel H, Fossa SD, De Prijck L, Sylvester RJ. Randomized phase II/III trial of
interferon Alfa-2a with and without 13-cis-retinoic acid in patients with
progressive metastatic renal cell Carcinoma: the European Organisation for
Research and Treatment of Cancer Genito-Urinary Tract Cancer Group
(EORTC 30951) J Clin Oncol
2005;23:4172-4178.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15961764&query_hl=24&itool=pubmed_docsum
9.
Atzpodien Atzpodien J, Kirchner H, Illiger HJ, Metzner B, Ukena D,
Schott H, Funke PJ, Gramatzki M, Jurgenson S, Wandert T, Patzelt T, Reitz M.
IL-2 in combination with IFN- alpha and 5-FU versus tamoxifen in metastatic
renal cell carcinoma: long-term results of a controlled randomized clinical trial.
Br J Cancer 2001;85:1130-1136.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11710825&query_hl=26&itool=pubmed_docsum
10.
Yang JC, Haworth L, Sherry RM, Hwu P, Schwartzentruber DJ,
Topalian SL, Steinberg SM, Chen HX, Rosenberg SA. A randomized trial of
bevacizumab, an anti-vascular endothelial growth factor antibody, for metastatic
renal cancer. N Engl J Med 2003;349:427-434.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12890841&query_hl=28&itool=pubmed_docsum
11.
Patel PH, Chaganti RS, Motzer RJ. Targeted therapy for metastatic
renal cell carcinoma. Br J Cancer
2006 Feb 7. [Epub ahead of print]
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
16465192&query_hl=31&itool=pubmed_docsum
12.
Motzer RJ, Michaelson MD, Redman BG, Hudes GR, Wilding G, Figlin
RA, Ginsberg MS, Kim ST, Baum CM, DePrimo SE, Li JZ, Bello CL, Theuer CP,
George DJ, Rini BI. Activity of SU11248, a multitargeted inhibitor of vascular
endothelial growth factor receptor and platelet-derived growth factor receptor, in
patients with metastatic renal cell carcinoma. J Clin Oncol 2006;24:16-24. Epub
2005
Dec 5.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
16330672&query_hl=33&itool=pubmed_docsum
43
7.
SORVEGLIANZA DOPO CHIRURGIA RADICALE DEL CCR
7.1
Introduzione
La sorveglianza dopo la chirurgia radicale permette all’urologo di
monitorare o identificare:
•
complicazioni post-operatorie
•
funzionalità renale
•
recidive locali
•
recidive nel rene controlaterale
•
sviluppo di metastasi.
Il metodo e il timing di indagine é stato oggetto di molte pubblicazioni.
Non esiste consenso sulla sorveglianza dopo la chirurgia radicale del
rene.
Le complicazioni post-operatorie e funzionalità renale sono prontamente
valutate all’anamnesi, all’ esame fisico e dalla misurazione della
creatinina sierica. Ripetuti monitoraggi nel lungo termine dei livelli di
creatinina sono indicati laddove vi sia un danneggiamento della
funzionalità renale prima della chirurgia o un significativo aumento nel
livello della creatinina sierica nel post-operatorio (1). Le recidive locali
sono rare (1.8%), ma la diagnosi precoce è utile dal momento che il
trattamento più efficace è la chirurgia citoriduttiva (2,3). Anche le recidive
nel rene controlaterale sono rare (1.2%) e sono in relazione a margini
positivi, multifocalità e grado (4).
La ragione per la sorveglianza é l’identificazione precoce delle metastasi.
Questo perché una crescita tumorale più estesa può ridurre la possibilità
della resezione chirurgica, che è considerata la terapia standard in casi di
lesioni metastatiche resecabili e preferibilmente solitarie. Inoltre,
all’interno di trial clinici, una diagnosi precoce di recidiva tumorale
potrebbe aumentare l’efficacia del trattamento sistemico, se il carico
tumorale é basso.
7.2
Quali indagini per quali pazienti, e quando?
Non è necessaria una ripetuta sorveglianza radiologica intensiva per tutti
i pazienti dato che l’esito , ad esempio dopo la chirurgia di tumori piccoli,
ben differenziati é quasi sempre eccellente. E’ pertanto ragionevole
modificare il follow-up, prendendo in considerazione il rischio di sviluppo
di recidive o metastasi. Non esistono evidenze randomizzate, ma ci sono
studi allargati con lunghi follow-up da cui poter trarre delle conclusioni
(livello di evidenza: 4).
I fattori che influenzano la prognosi possono essere classificati in:
anatomici, istologici, clinici e molecolari.
(5,6) Fattori anatomici: dimensione del tumore, stadio, invasione venosa,
coinvolgimento surrenale e stato linfonodale. I fattori istologici includono:
grado, presenza di sarcoma, necrosi ed invasione del sistema collettore. I
44
fattori clinici includono: performance status del paziente, anemia,
conteggio piastrine e cachessia.
Un gran numero di marker molecolari sono allo studio al riguardo
di trattamenti futuri, marker che includono l’immunoterapia, tecniche
genetiche ed angiogeniche, ma finora nessuno di questi ha avuto un
vasto utilizzo.
7.3
Modalità di Imaging
Laddove la probabilità di recidiva é bassa, i raggi X e l’ecografia del
torace sono appropriati. Laddove il rischio é intermedio o alto, la TC del
torace e dell’addome è l’indagine d’elezione, anche se dovrebbe essere
presa in considerazione la significativa morbilità causata dalla dose di
radiazioni di scansioni TC ripetute (7).
Subordinati alla disponibilità di nuovi trattamenti efficaci, possono
richiedersi schemi di follow-up più severi. Un'altra questione problematica
é la durata ottimale del follow-up. Si può argomentare che il follow-up
mediante le tecniche di imaging dopo 5 anni sia meno cost effective
(8). Le metastasi tardive sono più frequentemente solitarie e giustificano
una terapia più aggressiva con intento curativo. Anche pazienti con
tumori che si sviluppano nel rene controlaterale (2-3%) possono essere
trattati con la chirurgia nephron-sparing quando siano stati identificati in
piccole dimensioni. Inoltre, per tumori <4cm non pare esserci alcuna
ovvia differenza nell’insorgenza di recidive nel follow-up dopo la
nefrectomia parziale o radicale (9).
Usando molte di queste variabili, diversi gruppi di studio hanno
formulato modelli predittivi ed algoritmi per stratificare i pazienti in gruppi
a rischio basso, intermedio ed alto di sviluppare recidive tumorali o
metastasi. La frequenza e il tipo di indagine sono diversi per ogni gruppo
di studio (10-13). Esempi di questi modelli predittivi sono mostrati nelle
Tabelle 3 e 4.
Grado nucleare
Grado 1-2
Grado 3
Grado 4
0
1
3
Tabella 3: Algoritmo predittivo di metastasi dopo nefrectomia in
45
pazienti con carcinoma cellulare renale secondo il modello
predittivo Mayo (13)
Caratteristica
Tumore Primario / stadio-T
T1a
pT1b
pT2
pT3 - pT4
Punteggio
0
2
3
4
Dimensioni del tumore
<10cm
>10cm
0
1
Linfonodi regionali Status dei linfonodi linfonodali pNx/pN0
0 pN1 - pN2
2
Necrosi tumorale
Nessuna necrosi
Necrosi
0
1
I gruppi di rischio possono essere stratificati in base al modello predittivo,
suddivisi in rischio basso 0-2, rischio intermedio 3-5 e rischio alto >6
secondo il modello predittivo Mayo (13).
Tabella 4: Rischio accumulato di metastasi (%) dopo nefrectomia in
pazienti con carcinoma cellulare renale divisi in gruppi di rischio
secondo il Modello Predittivo
Mayo (13)
Gruppo di rischio
Anno 10
Basso
7.5
Intermedio
35.7
Alto
76.4
Anno 1
Anno 3
Anno 5
0.5
2.1
2.9
9.6
20.2
26.2
42.3
62.9
68.8
L’uso di questi modelli predittivi consente all’urologo di essere selettivo
nell’uso delle metodologie di imaging e d’ indirizzare correttamente quei
pazienti che hanno maggiore bisogno di sorveglianza intensiva.
7.4
Conclusioni
In casi dove il rischio di recidiva tumorale o di progressione tumorale
46
sistemica sia molto basso, le scansioni TC possono essere omesse
come esami di routine nel follow-up. In questi pazienti, una scansione TC
é giustificata soltanto in casi di eventuali sintomi associati al tumore. Nel
gruppo di rischio intermedio, un follow-up intensificato che includa
scansioni TC ad intervalli di tempo regolare dovrebbero essere eseguite
in base ad un nomogramma stratificato secondo il rischio. Nei pazienti ad
alto rischio, gli esami del follow-up dovrebbero includere scansioni TC di
routine (livello di evidenza: 4).
7.5
Raccomandazione
L’intensità del programma di follow-up per il singolo paziente dovrebbe
essere adattata in base al rischio di recidiva tumorale o progressione
sistemica, secondo la determinazione del nomogramma di rischio
sviluppato per la stratificazione del rischio (raccomandazione di grado C).
7.6
BIBBLIOGRAFIA
1.
Lau WK, Blute ML, Weaver AL, Torres VE, Zincke H. Matched
comparison of radical nephrectomy vs nephron-sparing surgery in patients with
unilateral renal cell carcinoma and a normal contralateral kidney. Mayo Clinic
Proc 2000;75:1236-1242.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11126830&query_hl=77&itool=pubmed_docsum
2.
Itano NB, Blute ML, Spotts B, Zincke H. Outcome of isolated renal
fossa recurrence after nephrectomy. J Urol 2000;164:322-325.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
10893575&query_hl=79&itool=pubmed_docsum
3.
Sandhu SS, Symes A, A’Hern R, Sohaib SA, Eisen T, Gore M,
Christmas TJ. Surgical excision of isolated renal-bed recurrence after radical
nephrectomy for renal cell carcinoma. BJU Int
2005;95:522-525.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15705072&query_hl=81&itool=pubmed_docsum
4.
Bani-Hani AH, Leibovich BC, Lohse CM, Cheville JC, Zincke H, Blute
ML. Associations with contralateral recurrence following nephrectomy for renal
cell carcinoma using a cohort of 2,352 patients. J Urol 2005:173;391-394.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15643178&query_hl=84&itool=pubmed_docsum
5.
Lam JS, Shvarts O, Leppert JT, Figlin RA, Belldegrun AS. Renal cell
carcinoma 2005: new frontiers in staging, prognostication and targeted
molecular therapy. J Urol 2005;173:1853-1862.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15879764&query_hl=87&itool=pubmed_docsum
6.
Patard JJ, Leray E, Rioux-Leclercq N, Cindolo L, Ficarra V, Zisman A,
De La Taille A, Tostain J, Artibani W, Abbou CC, Lobel B, Guille F, Chopin DK,
Mulders PF, Wood CG, Swanson DA, Figlin RA, Belldegrun AS, Pantuck AJ.
47
Prognostic value of histological subtypes in renal cell carcinoma: a multicenter
experience. J Clin Oncol 2005;23:2763-2771.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15837991&query_hl=89&itool=pubmed_docsum
7.
Ionising Radiation (Medical Exposures) Regulations 2000. National
Radiation Protection Board 2000. www.hpa.org.uk
8.
Montie J. Follow-up after partial or total nephrectomy for renal cell
carcinoma. Urol Clin North Am 1994;21:589-592.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
7974891&query_hl=40&itool=pubmed_docsum
9.
Patard JJ , Shvarts O, Lam JS, Pantuck AJ, Kim HL, Ficarra V, Cindolo
L, Han KR, De La Taille A, Tostain J, Artibani W, Abbou CC, Lobel B, Chopin
DK, Figlin RA, Mulders PF, Belldegrun AS. Safety and efficacy of partial
nephrectomy for all T1 tumors based on an international multicenter experience.
J of Urol 2004;171:2181-2185.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
15126781&query_hl=42&itool=pubmed_docsum
10.
Ljungberg B, Alamdari FI, Rasmuson T, Roos G. Follow-up guidelines
for nonmetastatic renal cell carcinoma based on the occurrence of metastases
after radical nephrectomy. BJU Int 1999;84:405-411.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
10468753&query_hl=91&itool=pubmed_docsum
11.
Kattan MW, Reuter V, Motzer RJ, Katz J, Russo P. A postoperative
prognostic nomogram for renal cell carcinoma. J Urol 2001;166:63-67.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
11435824&query_hl=93&itool=pubmed_docsum
12.
Lam JS, Shvarts O, Leppert JT, Pantuck AJ, Figlin RA, Belldegrun AS.
Postoperative surveillance protocol for patients with localized and locally
advanced renal cell carcinoma based on a validated prognosticated nomogram
and risk group stratification system. J Urol 2005;174:466-472.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
16006866&query_hl=96&itool=pubmed_docsum
13.
Leibovich BC, Blute ML, Cheville JC, Lohse CM, Frank I, Kwon ED,
Weaver AL, Parker AS, Zincke H. Prediction of progression after radical
nephrectomy for patients with clear cell renal cell carcinoma: a stratification tool
for prospective clinical trials. Cancer 2003;97:1663-1671.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt
=Abstract&list_uids=
12655523&query_hl=98&itool=pubmed_docsum
48
8.
ABBREVIAZIONI USATE NEL TESTO
(L’elenco non comprende le abbreviazioni più comuni)
5FU
AIRT
CT
HIFU
IFN-alpha
IL-2
mCCR
tomografia computerizzata
ultrasuoni focalizzati ad alta intensità
interferone-alfa
interleuchina-2
carcinoma cellulare metastatico
MRI
imaging a risonanza magnetica
CCR
RF
TNM
carcinoma cellulare renale
radiofrequenza
sistema di classificazione e stadiazione (T:dimensione
del tumore- N: interessamento linfonodale- M: metastasi)
esame ecografico
fat tor e di cre scita en do te li ale va scol ar e
Organizzazione Mondiale della Sanità
US
VEGF
WHO
5-fluorouracile
49