Pd, Renzi e Bersani al ballottaggio per prendersi il
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Pd, Renzi e Bersani al ballottaggio per prendersi il
Settimanale gratuito di Roma e del Lazio - Anno 1 - Numero 36 - 28 Novembre 2012 Play Time Nina Zilli conquista l’Auditorium: “L’amore è musica” Sede Amministrativa e Commericiale: Via Nettunense Km 0.800-0.900 n. 63 00040 Frattocchie (RM) Tel. +39 06 9300313 - Fax +39 06 93540289 www.tatasrl.it - e-mail:[email protected] a pag 23 www.lecitta.it Pd, Renzi e Bersani al ballottaggio per prendersi il centrosinistra Pdl, ex An e giovani vogliono le primarie: “Non si torna indietro” alle pagg 2 e 3 L'occasione perduta di Ciocchetti lla politica oggi si chiede chiarezza. E soprattutto coraggio. Ogni riflesA sione non può prescindere da questa prima considerazione. Il centrodestra è in una fase necessaria di riorganizzazione, il centrosinistra si è rianimato grazie a un giovane Renzi che presto si dissolverà come una bolla di sapone. Ciò che appare a dir poco singolare, in questa fase complicata della politica italiana, è l'atteggiamento dell'Udc e del suo leader Pierferdinando Casini. Da oltre trent'anni non muta la sua strategia nonostante siano cambiati i tempi. Anche questa volta, Casini è in attesa di collocazione con la sua costituenda Lista per l'Italia, gioca a fare l'incognita mentre i sondaggi dell'ultima settimana gli riconoscono una scivolata al 3,5 percento che la dice lunga su quanto poco stia pagando, adesso, il solito stare alla finestra prima di salire sul carro del vincitore. segue a pag 5 La Lente Roma Capitale Abilmente diversi Storie di vita quotidiana tra scuola, centri diurni e... una pizzeria Caro Andrea... Lettere dal mondo della scuola al giovane suicida dai pantaloni rosa alle pagg 7, 8 e 9 3P E R P . E CO.G alle pagg 10 e 11 E.PRE CO.G Marco Del Greco: “Al mio Roma Guitar Festival giovani artisti per una nuova idea di cultura” E R P . E .G E.PRE CO.G CO.GE.PRE CO alle pagg 18 e 19 E.PRE CO.G Via Prenestina Nuova 133 00036 - Palestrina (RM)CO.GE.PRE .PRE E G . CO 2 LE CITTA’ Home Page Domenica ballottaggio nel centrosinistra: scontro finale tra Renzi e Bersani Il rottamatore contro l'usato sicuro primarie pd... dallo sfasciacarrozze n. 36 - 28 Novembre 2012 ave ce Torna pure Geronz e tra tutti salv di riCCardo Manai primo round si è chiuso. Fuori il Ito,lterzetto Vendola-Tabacci-Puppasul ring di queste primarie di centrosinistra restano ora Renzi e Bersani. Due protagonisti annunciati che, entro domenica, spareranno le loro ultime cartucce in vista dell'ultima e decisiva ripresa. Le urne dicono 44,9% per il segretario del Pd e 35,5% per il sindaco di Firenze. Puppato e Tabacci si prendono le briciole, rispettivamente con il 2,6% e 1,4%, mentre Vendola è arrivato al 15,6%. Un tesoretto che fa gola ai due litiganti anche se le parole dello stesso governatore della Puglia lasciano ben immaginare quale saranno i futuri scenari: “La vittoria di Renzi è fantapolitica - ha dichiarato alla conferenza stampa sulla sua candidatura - il popolo del Pd non può rivedersi con Matteo Renzi perché guarda con più attenzione al mondo della finanza, la sua idea di modernità è la stessa che ha devastato l’Europa negli ultimi venti anni. È un fenomeno mediatico che mi sembra si stia sgonfiando”. Bersani, dalla sua, se la ride ostentando soddisfazione e sicurezza: “Ho voluto io queste primarie e - ha dichiarato poi da Fazio su Rai Tre - pensate che ho insistito anche per il ballottaggio” e alla domanda su un suo possibile pentimento in vista di domenica risponde: “Beh ovviamente no, ho fiducia nei miei mezzi". Non vacilla il segretario del Pd anche se dimostra di non apprezzare la definizione di “usato sicuro” che gli ha dato il rivale. Renzi, infatti, non perde occasione per affondare il colpo sul rivale: “Chi si accontenta ha votato Bersani, chi pensa che la classe dirigente del centro sinistra abbia fatto bene in questi anni vota il segretario del Pd, chi vuole investire sul cambiamento voti noi”. Il rottamatore punta forte sul cambiamento di Carlo Piedistalli e lancia anche un nuovo fronte di scontro con Bersani circa l'iscrizione al voto: “Nessuna giustificazione, domenica devono poter votare tutti”. Bersani, ovviamente, non cede di un millimetro: “Le regole ci sono e vanno rispettate”. Il vecchio e il nuovo a confronto, per il Pd domenica è tempo di derby. Ritorna Cesare Geronzi. E non potevamo non esserci. Dall’aprile 2011 ad oggi, infatti, con i tecnici (banchieri) al potere, il banchiere di Marino, già signore della Banca di Roma, poi di Unicredit, poi fondatore di Che banca, ai tempi della sua vicepresidenza a Mediobanca, quindi alle Generali, colosso dell’economia italiano era rimasto in silenzio. Oggi l’ex ragioniere che ha tenuto in scacco per trent’anni il verso la III Settimanale gratuito di Roma e del Lazio Direttore Responsabile: Daniele Priori Redazione: Via Don Ugo Bassi, 8c S. Maria delle Mole - Roma [email protected] Editore: Ass. Le Città Stampa: Litosud s.r.l. Via Carlo Pesenti 130 - Roma Concessionaria Pubblicità: Ora Solution s.r.l. [email protected] Tel e Fax 06 9351927 Registrazione al Tribunale di Roma n. 52/2012 del 15-3-2012 n. 36 - 28 Novembre 2012 Home Page LE CITTA’ 3 e s A R e ! Pdl addio, Forza Italia 2.0 è pronta zi 2.0 (con un libro) Berlusconeide. Il Cavaliere affila le armi. Giovedì dovrebbe essere il grande giorno va solo il cav… Un tweet che da solo vale il 12% Disinteressato ad Alfano come al sit-in romano della Meloni, l’ex premier da Arcore guida la regia e sembra più che deciso al rilancio. Convinto e affascinato dai sondaggi della Ghisleri. Con lui: Briatore, Santanché, Fede e la Gelmini. Via tutti i nomi importanti del vecchio partito di Daniele Priori G potere romano e l’economia milanese dice la sua. Loda Draghi e sbroda Tremonti: “E’ capace di tutto”. Deprime Paolo Mieli descrivendolo come una cocente delusione. Salva Andreotti e Berlusconi. Il tutto in un libro intervista Confiteor (Feltrinelli) scritto assieme al vicedirettore economico del Corsera, Massimo Mucchetti. Chissà perché sembra tanto un altro segnale (molto più che) di fumo in attesa dell’esiziale annuncio del redivivo Silvio… iovedì potrebbe essere il giorno del battesimo di Forza Italia 2.0. Mentre Le Città va in stampa fervono gli ultimi preparativi e Silvio che sembra stia prendendo sempre più confidenza con i social network da dove i suoi uffici stampa lasciano trapelare tweettando che proprio di una revisione internettiana di Forza Italia si tratterà. L’ex premier, dicono i fedelissimi, è entusiasta. Vuole scatenare l’inferno. Fare qualcosa di nuovo. E esattamente nelle ore in cui (come potete leggere nel reportage sotto) gli ex An e i ragazzi della Giovane Italia si sono messi a organizzare sit-in sotto la sede di via dell’Umiltà, nelle medesime ore in cui da Bruxelles gli eurodeputati del Pdl davano il loro sostegno all’ipo- tesi delle Primarie, il Cav prima da fondatore del Pdl, probabilmente con profonda noia, redige la lista dei membri della Commissione per le sempre più improbabili Primarie (presieduta dal senatore Lamberto Dini e composta dal vicepresidente della Camera, Antonio Leone, dall’onorevole Donato Bruno, dall’onorevole Francesco Sisto e dal senatore Alberto Balboni) si divertiva assai di più a compilare la lista di proscrizione, ovvero quelli che certamente non vorrà nella nuova Forza Italia 2.0: tutti i reggenti del Pdl, segretario compreso, ma anche il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, quello al Senato, Quagliariello, l’ex ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna. Fuori dalle sue grazie dopo le ultime uscite anche Giorgia Meloni. Via anche Frattini, accusato di intelligenze RePUbbLIcA con Montezemolo. Secondo Berlusconi tutti questi nomi rappresentano il vecchio. Lui vuole nomi e volti nuovi. Del resto, ovvero, del consenso, se ne occuperà in prima persona. Assieme ai volti, un po’ meno nuovi ma ai quali è e resta affezionato di Daniela Santanché, Flavio Briatore, Emilio Fede, Mariastella Gelmini e Paolo Romani. I sondaggi della fidatissima Ghisleri parlano di un 12% come punto di partenza. Un dato che con l’impegno del vecchio leone può solo crescere. Tanto vale provarci, insomma. Con buona pace del Pdl e delle sue primarie”. A Roma ex An e giovani occupano via dell’Umiltà Lo slogan: “Primarie subito. Indietro non si torna” di riccarDo Manai I gabbiani di Rampelli. Nel Lazio sono conosciuti così e sono l’elemento più movimentista nel Pdl più prossimo alla capitale. Provengono dal “giovanile” di An e stanno sostenendo la candidatura alle Primarie nazionali della Meloni. Capofila alla Regione è l’ex assessore ai Trasporti, Lollobrigida, segretario provinciale Pdl di Roma. Vicino a loro la giovane capogruppo del Pdl nel dimissionario Consiglio regionale, Chiara Colosimo. Una “squadra” che si è schierata davanti alla sede del partito in via dell’Umiltà a Roma per chiedere a gran voce, Berlusconi o meno, che le primarie del Pdl siano confermate. “Un esercizio di buona politica”, “la partecipazione è fondamentale”, “scelta fatta tra la gente e per la gente”. Queste le dichiarazioni più gettonate per una scelta che, da que- ste parti, è cosa mai vista prima. Giorgia Meloni, portabandiera delle Primarie a livello nazionale, vede però l’organizzazione delle Primarie nel Pdl come l’unico possibile segnale di reazione in un momento difficile per il partito con o senza Berlusconi in campo. “Sarebbe un errore tornare indietro rispetto a una scelta di aggregazione che abbiamo fatto anni fa e che era indirizzata a normalizzare il sistema italiano, a rafforzare il bipolarismo e a fare in modo che il centrodestra in Italia potesse essere il più simile possibile alle altre esperienze europee”. Dichiarazioni che fanno seguito a quelle rilasciate nella mattinata dalla Colosimo: “Crediamo alle primarie come strumento di partecipazione, vogliamo stilare dei programmi per chiedere alla gente di darci le ricette giuste. La politica deve tornare ad interpretare il sentimento popolare”. Alla giovane capogruppo si è aggiunto poi Rampelli: “Sicuramente le primarie del Pdl saranno uno strumento fondamentale anche per scegliere il candidato migliore per concorrere alle Regionali e alle Comunali. Sono indispensabili per legittimare pienamente quelli che saranno i prescelti”. Il deputato del Pdl, intervenuto al sit-in di fronte alla sede del partito per chiedere lo svolgimento delle primarie nazionali previste per il 16 dicembre, ha poi dichiarato sui candidati alla Regione: “I nomi fatti in questi giorni sono quelli più credibili, almeno per il momento. La scelta sarà fatta tenendo conto delle varie sensibilità di ciascun candidato, dobbiamo scegliere la persona più adatta a superare Zingaretti nella battaglia per la Regione”. Sul tema delle primarie tornava nel pomeriggio l’ex assessore Lollobrigida sottolineando di aver già inoltrato la richiesta all’ufficio politico del Pdl di svolgere le Primarie nel Lazio durante il mese di gennaio. In via dell’Umiltà, poi, sono arrivati anche l’ex assessore della Regione Lazio, Andrea Augello e Luca Malcotti che alla Regione resterà fino al prossimo 10 marzo con la delega ai Trasporti oltre ad altri ragazzi della Giovane Italia della Provincia di Roma che hanno voluto fare direttamente sul posto il loro invero prevedibile endorsement con Giorgia Meloni, storica segretaria della destra giovanile. Per concludere poi con un enfatico: siamo noi la speranza del centrodestra. 4 LE CITTA’ Regione Lazio L'evento internazionale. Le importanti parole della presidente Polverini in prima linea contro la violenza sulle donne: “Questa giornata sia vera occasione di riflessione” I l 25 novembre è stata la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Sull'importante evento ha detto la sua anche la presidente della Regione Lazio Renata Polverini: “Questa giornata si presenta come un’ulteriore occasione per riflettere sul fenomeno troppo spesso sottovalutato della violenza e dei maltrattamenti che le donne sono costrette a subire”. La Polverini poi continua: “Questa amministrazione regionale - prosegue - ha approvato il primo Piano contro la vio- lenza di genere e lo stalking, due fenomeni purtroppo diffusi, contro i quali abbiamo voluto intervenire in collaborazione con le associazioni di settore, costruendo una rete di protezione sul territorio attraverso sinergie tra enti locali, scuole, strutture sanitarie e operatori. Uno strumento che vuole puntare - conclude la presidente della Regione Lazio - su prevenzione e informazione, uniti al sostegno alle vittime di violenza”. L'iniziativa. Molto soddisfatto l’assessore alle Politiche sociali Forte Lieta notizia per le famiglie: ecco il bonus bebè. Da metà dicembre i genitori potranno ritirare tutto presso i loro Comuni di residenza A partire dal 17 dicembre le famiglie potranno ritirare il bonus bebè 2011 presso i loro Comuni di residenza. In tutto il Lazio sono 20700 i bambini e le bambine che riceveranno il bonus bebè regionale da 450 euro, che fa parte del piano famiglia regionale. Di questi 772 sono nati da parti gemellari, 54 da parti trigemellari. “A tutti arriverà un aiuto piccolo ma concreto - ha spiegato l'assessore Aldo Forte -. I bonus bebè 2011 saranno erogati attraverso i Comuni di residenza dei beneficiari sotto forma di un carnet di voucher da 15 euro ciascuno e del valore complessivo di 450 euro che le famiglie potranno spendere in oltre duemila farmacie e negozi convenzionati per l'acquisto di prodotti per l'infanzia entro il 31 dicembre 2013”. Oltre al bonus bebè le famiglie riceveranno anche una farmacard e una carta club bonus bebè con le quali potranno ottenere sconti aggiuntivi nei negozi convenzionati. “Anche per i bonus bebè abbiamo avuto un approccio innovativo, introducendo il sistema dei voucher che garantisce trasparenza e certezza che le risorse vengano impiegate dalle famiglie solo per l'acquisto di prodotti per l'infanzia e non per altro. In più stiamo evitando i ritardi del passato, quando i bonus bebè sono arrivati alle famiglie anche con tre anni di ritardo, perdendo il Sociale. Nato un altro servizio per assistere le famiglie È realtà lo sportello regionale delle Adozioni È nato un altro servizio regionale per assistere le famiglie nel percorso adottivo nazionale e internazionale: lo Sportello Adozioni. Uno spazio all'interno dell'assessorato Politiche sociali e Famiglia della Regione in cui saranno fornite consulenze giuridiche, sociali, psicologiche e pedagogiche con il lavoro di personale qualificato e nella totale trasparenza, anche con un numero telefonico (06.51686883/8098, lunedì e giovedì 10-13 e 14-17 e mercoledì 10-13). Un servizio che umanizza la burocrazia che spesso rappresenta il maggior ostacolo, elimina lungaggini con rapporto diretto con le coppie, con l'obiettivo di dar ai bambini una famiglia. Lo Sportello Adozioni è realizzato in convenzione con l'Agenzia regionale per le adozioni internazionali della Regione Piemonte-Arai. In un momento di crisi far nascere all'interno della Regione un nuovo ente pubblico regionale avrebbe rappresentato un percorso lungo, non privo di difficoltà e costoso. Attraverso la convenzione con l'Arai, invece, sono stati azzerati i costi e ridotti al minimo i tempi per l'attivazione. senso dell'iniziativa. Il bonus bebè 2011 arriverà, invece, nell'anno immediatamente dopo la nascita dei bambini”. Le domande si sono chiuse il 31 gennaio 2012, la fase di verifica sulla veridicità dei dati è durata 3 mesi, dopodiché c’è stato un bando europeo per la distribu- n. 36 - 28 Novembre 2012 Tutto pronto per la giornata mondiale contro l'Aids Il primo dicembre anche nel Lazio, così come nel resto del mondo, si svolgerà la Giornata mondiale contro l'Aids, evento dedicato ad accrescere la coscienza della epidemia globale dovuta alla diffusione del virus Hiv. Dal 1981 l'Aids ha ucciso 25 mln di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. Per quanto in tempi recenti l'accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato in molti paesi del globo, l'epidemia di Aids ha mietuto circa 3,1 milioni di vittime nel corso del 2005, oltre la metà delle quali erano bambini. L'idea di una Giornata mondiale contro l'Aids ha avuto origine al Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell'Aids dell'88. Monz zione. “Tutto ciò permetterà di far arrivare il bonus bebè alle famiglie dal 17 dicembre attraverso i Comuni, che verranno formati per rendere il più veloce possibile le operazioni, soprattutto nelle grandi città”. Nobel per la pace. Non si ferma la campagna di sensibilizzazione La Regione spinge la giovane pakistana Malala Mariella Zezza: “Migliaia i messaggi di sostegno alla studentessa dagli uffici dell'assessorato” “Condividiamo la proposta del Nobel per la Pace alla giovane pakistana Malala. La Regione ha lanciato una campagna a sostegno della studentessa che ha rischiato la vita per le sue battaglie a favore dell’istruzione dei giovani del suo Paese”. Lo dichiara l’assessore regionale Zezza. “Migliaia i messaggi e le adesioni via mail che continuano ad arrivare agli uffici del nostro assessorato - prosegue - attraverso cui abbiamo voluto dar voce a quanti esprimono vicinanza a Malala, colpita dai talebani perché ha voluto affermare uno dei principi e diritti sacrosanti di ogni giovane: andare a scuola”. “La storia di Malala - aggiunge - ci insegna che nel mondo ci sono tanti suoi coetanei che non chiedono altro che andare a scuola e istruirsi, e che molte ragazze continuano ad essere vittima della disuguaglianza di genere. Il suo coraggio deve spronare tutti a lottare per affermare la libertà di tutti ad esercitare i propri diritti e per ricordare a tutte le donne coraggiose che non sono sole”. n. 36 - 28 Novembre 2012 Regione Lazio LE CITTA’ 5 Udc, Ciocchetti non fa lo strappo Il centrodestra perde il candidato ideale Al vicepresidente sta mancando il coraggio di tenere la posizione di un leader moderato come lui segue dalla prima E da quella stessa finestra, nel frattempo, continua a fare scempio di quel centrodestra che, per anni, gli ha dato casa e consistenza. Contrario a un accordo netto Pd e Udc, stile Sicilia, per Pierferdinando, nel Lazio, si è accesa soltanto una lampadina: l’Udc non farà parte di una coalizione di centrodestra. Dopo avere “incoraggiato” Renata Polverini alle dimissioni da presidente della Regione Lazio, facendole mancare il sostegno centrista per superare l'empasse creata dallo scandalo Fiorito, ha inferto il colpo di grazia proibendo ai suoi di intavolare trattative con il centrodestra in ristrutturazione. Una ristrutturazione in corso che intende ricostituire una coalizione di moderati di cui l'Udc ha fatto parte e che oggi, invece, vuole evidentemente distruggere. Il nostro pensiero, a questo punto, va a Luciano Ciocchetti da cui ci si sarebbe senz’altro aspettato quel coraggio politico che ha sempre saputo dimostrare. Il suo passo indietro è stata una sorpresa amara. Senza timore di smentite, Luciano Ciocchetti, nel panorama arido dell'attuale centrodestra laziale, poteva rappresentare l'uomo intorno al quale ricucire e riordinare una coalizione dei moderati da contrapporre al candidato delle sinistre Nicola Zingaretti. E non si sarebbe trattato di un candidato qualunque, ma di un ottimo candi- dato e di una grande ripartenza per l'area dei moderati per smontare la candidatura, quella del presidente della Provincia di Roma, che non aggrega e che ha soltanto sapore di meno peggio. Ma Ciocchetti ha deciso di piegarsi al volere di un grande capo che, nell'immobilismo della convenienza e dell'opportunismo, non riesce a produrre una politica ragionata su ognuna delle realtà che compongono il Paese. Se per la Sicilia ha avuto intuizione di profitto correndo con il Pd, non può pen- sare di rimanere sospeso laddove lo stesso Pd gli impone l'altolà. Questo vecchio modo di pensare la politica non paga più e produrrà piuttosto una disaffezione maggiore da parte dell'elettorato. Ci si chiede ancora come mai un uomo come Luciano Ciocchetti non ne abbia preso le distanze attraverso un atto di coraggio e di ribellione che avrebbe dato una conferma importante alla nuova generazione politica che avrebbe potuto fare riferimento a lui. È mancato il coraggio! n. 36 - 28 Novembre 2012 LE CITTA’ 7 Il caso. Lanciato l'appello per salvare il ristorante di via dei Sulpici Sulla Locanda dei Girasoli cala impietosa la notte È rischio chiusura per la pizzeria della solidarietà Nel locale del Quadraro lavorano quattro ragazzi affetti dalla sindrome di Down di RiccaRdo Manai na piccola insegna illumina un U angolo di Via dei Sulpici, al Quadraro. Alzi la testa e leggi Locanda dei Girasoli. Un nome scelto non a caso perché, Claudio, Valerio, Emanuela e Viviana, così come i girasoli, fanno della semplicità e della solarità la loro forza. Un locale che potrebbe sembrare come tanti altri ma che, a ben guardare, nasconde qualcosa di speciale. Il ristorante nasce infatti nel 2000 e, da allora, al suo interno lavorano quattro ragazzi affetti dalla sindrome di Down. Una scelta fatta dai loro genitori, difficile, ma fortemente voluta e testardamente portata avanti negli anni per garantire a quei quattro ragazzi un futuro libero da preconcetti e inutili rinunce. Vedendoli portare i piatti, sparecchiare, chiacchierare con i clienti, le differenze si annullano, le diversità scompaiono a di- mostrazione che, nonostante la disabilità, possono dare molto di più di quanto ci si aspetti da loro. Attraverso il lavoro e lo stare in mezzo alla gente, riescono infatti a superare quei limiti che, spesso e volentieri, siamo noi a vedere più che loro a sentire. L’impegno quotidiano, il fatto di contare qualcosa, dà loro la sensazione di essere vivi e, attraverso i loro sorrisi, si capisce che la locanda è qualcosa di più di un semplice posto di lavoro. In comune con gli altri locali di tutto il mondo, la Locanda dei Girasoli, ha però le difficoltà legate ad una crisi ormai sempre più dura. Le spese sono tante e, purtroppo, gli incassi non sempre bastano a coprirle. Ecco perché i proprietari hanno deciso di lanciare un appello pubblico sperando di evitare quella chiusura che pare sempre più difficile da scongiurare. Alla locanda si mangia bene, le pizze vengono cotte a legna e il nome del ristorante è riportato su tutte le guide di Roma. Il locale è colorato e molto accogliente per non parlare del servizio decisamente unico nel suo genere. Se tutto questo non bastasse, c’è da sottolineare che è una impresa volta a premiare la civiltà e perciò quello della chiusura definitiva è un rischio che, i ragazzi e i loro genitori, non possono certo permettersi di correre. In fondo non chiedono altro che il locale possa riempirsi ancora perché, Claudio, Valerio, Emanuela e Viviana, vogliono continuare a sentirsi importanti. Per ora le risposte all’appello non sono mancate, tante le dimostrazioni di solidarietà arrivate dalle istituzioni e dagli abitanti del quartiere ma certo è che la strada resta ancora piena di difficoltà. Ecco perché, una sera di queste, quella di uscire a mangiare una pizza sarebbe la scelta giusta. In fondo, donare un sorriso fa sempre bene e, se poi lo si può fare in punta di forchetta, è ancora meglio. 8 n. 36 - 28 Novembre 2012 LE CITTA’ In questo mare di tagli ai servizi sociali c'è chi, di tasca sua e con le Realtà fondamentali che Le Città vuole raccontare: fattorie sociali, Capodarco e Arcobaleno, i colossi dei Castelli pline come il nuoto, il bowling ed il calcio anche grazie alla collaborazione di società “civili”. E, medaglia dopo medaglia, superare le difficoltà di una vita tutta in salita è un po’ più facile. Moscatiello - possono essere un mezzo per rispondere alle necessità e ai bisogni primari, si può garantire un buono stato di salute mentale e fisico e un buon livello di socializzazione e integrazione sociale”. La Life onlus di Pomezia Due colossi del sociale, due colonne che da trent'anni svolgono attività e rappresentano quanto di meglio possa esserci in tema di assistenza e di supporto alla disabilità in un territorio comunque ricco sul piano della solidarietà. La Cooperativa sociale Capodarco e la Cooperativa Arcobaleno sono due istituzioni per i Castelli Romani. Fondata da don Franco Monterubbianesi, la Capodarco si occupa di assistenza ai disabili, di recupero e di solidarietà, praticando all’ombra dell’abbazia di San Nilo a Grottaferrata quella che viene definita “agricoltura sociale”. Un’esperienza unica che abbina al percorso assistenziale quello lavorativo e produttivo, riuscendo a fornire concreta via riabilitativa per chi ne sposi la filosofia. In questi anni sono state migliaia le persone che, anche e soprattutto da volontari hanno incrociato l’esperienza della Capodarco, un modello che è stato presto esportato in molte altre parti d’Italia. La “fattoria sociale” è uno degli esempi più luminosi in fatto di assistenza dinamica e riabilitativa alla disabilità. Ha invece festeggiato poche settimane fa i 30 anni la Cooperativa Arcobaleno di Frascati, oggi diretta da Ubaldo Lucci. Un’altra esperienza forte che ha saputo abbinare alla pura assistenza a disabili ed anziani, l’esperienza sportiva. Il Gruppo Arcobaleno, affiliato Special Olympics, conta una trentina di iscritti: ragazzi con varie disabilità motorie e mentali che si cimentano in disci- “La disabilità è un concetto in evoluzione”. È a partire da questa consapevolezza, ripresa dalla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che da due anni opera a Pomezia l’associazione Life Onlus, isola felice per ragazze e ragazzi affetti da disabilità sia fisica che mentale, in una città che dal punto di vista assistenzialista non offre l’ausilio di cui le famiglie che si trovano a convivere con tali realtà avrebbero bisogno. Scopo principale della onlus, nata dalla caparbietà di alcune famiglie decise a dare un’alternativa ai propri figli, è, come ci spiega Patrizia, la coordinatrice “quello di portare benefici ai diversamente abili e alle loro famiglie promuovendo progetti e iniziative di tipo didattico e culturale, proponendo temi che aiutino il disabile ad acquisire una migliore autonomia personale e sviluppando progetti che favoriscono l’integrazione scolastica, lavorativa e sociale”. Grazie alla generosità dei proprietari dello splendido impianto a ridosso della via Pontina Olimpia Città dello Sport, divenuta ormai la casa dell’associazione, la Life si sta specializzando e sta sviluppando forme innovative per quanto concerne il binomio sport-disabilità, ossia pratica sportiva come modello per eccellenza d’inserimento e socializzazione per le persone colpite da disabilità e/o disagio psicosociale. “Attraverso l’idea per cui l’attività fisica e le dinamiche di gruppo - dice il presidente Marcello Area prenestina tra centri diurni e fattorie sociali a cura di Marco caroni, alessandro Bellardini, siMona rocchi, Michela Maggiani, luca Priori raffaele caldarelli, faBrizio lolloBrigida Progetti di lavoro, attività ricreative e educative. Molte le iniziative per l’inserimento nel mondo lavorativo delle persone svantaggiate nel territorio prenestino. A Genazzano una decina di soci ha ridato vita a una tenuta di proprietà della Diocesi di Palestrina, LaSonnina, per metterla a servizio dei diversamente abili, con idee innovative per inserirli direttamente nel campo del lavoro. Una vera e propria azienda multifunzionale dove vengono svolte attività destinate alle persone più svantaggiate, con tanto di fattoria sociale per dare spazio a progetti educativi e lavorativi finalizzati a integrare le persone con disabilità. Tutto secondo una logica che prevede attenzione al territorio dei Monti Prenestini e alle sue risorse, alla giustizia sociale, alla promozione e sviluppo sostenibile. Uno dei progetti di grande rilevanza è quello della Formazione e apprendistato al lavoro in agricoltura per rifugiati, immigrati e soggetti svantaggiati. I ragazzi sono seguiti da un tutor aziendale e partecipano a corsi di formazione professionali, utili per inserimenti lavorativi in altre aziende del territorio. Non solo lavoro, ma anche divertimento. La Sonnina resta anche un punto di riferimento per molte cooperative locali che gestiscono centri diurni, permettendo lo sviluppo del binomio natura-attività ricreative. A Olevano Romano, nuovo a tutti gli effetti, è il Centro diurno per disabili, una struttura del Distretto sanitario G4, frequentata da una decina di ragazzi con diverse disabilità, dove sono svolte attività ricreative per sviluppare capacità motorie e intellettuali dei diversi soggetti. Nel centro sono garantiti i supporti anche alle famiglie e interventi per l’acquisizione dell’autonomia individuale e all’integrazione sociale. “Un centro di grande interesse, utile e funzionale - sostiene uno dei genitori dei ragazzi del centro - che fornisce un sostegno psicologico ai ragazzi, assicura le attività ricreative, come l’approccio all’informatica, e che ci auguriamo sia destinato a migliorare ancora di più, diventando garanzia anche per l’inserimento lavorativo delle persone disabili”. Cieli Azzurri ma non troppo a Guidonia Guidonia, il centro diurno Cieli Azzurridelle associazioni Insieme e Maria Gargani di via Trento a Villalba è a rischio. Gli operatori nel 2011 non hanno visto lo stipendio e si attende il rinnovo della convenzione annuale con il Comune di Guidonia che dovrebbe seguire il rinnovo del protocollo d'intesa triennale con l'Asl e l’assemblea dei sindaci in scadenza a dicembre. Gli stipendi del 2011 saranno pagati spalmando n. 36 - 28 Novembre 2012 LE CITTA’ 9 e proprie forze, fornisce aiuto e assistenza quotidiani alle persone con disabilità centri diurni, cooperative, associazioni e aziende polifunzionali la spesa su tre anni. Sono circa una quarantina i diversamente abili ospitati quotidianamente nel centro ai quali da settembre si sono aggiunte anche alcune persone del centro diurno di Palombara, chiuso ormai da settembre. A queste persone il centro continua a garantire comunque attività e laboratori con progetti studiati ad personam in base alle esigenze e peculiarità di ognuno. L’obiettivo del centro è “l'acquisizione della maggiore autonomia possibile dei ragazzi con disabilità, in rapporto alla situazione individuale, favorendo il mantenimento, il recupero e lo sviluppo delle potenzialità di ognuno”. Senza soldi, però non si va lontano. All’appello mancano 50mila euro promessi dalla Provincia a settembre 2011. Il Comune di Guidonia è riuscito a dare 50mila euro per il 2012. Oltre a quelli della Provincia si attendono ancora quelli destinati dal Piano di Zona regionale e ancora non si vede il 5xmille. La situazione economica del centro, quindi, non è delle migliori. Gli operatori comunque continuano a svolgere al meglio il proprio lavoro, con un forte senso di responsabilità ma la fine potrebbe essere dietro l’angolo. Il presidente Scarante avverte che si rischia la stessa sorte del centro diurno di Palombara Raffaella D’Angelo: “Se non si riuscisse a rinnovare il protocollo di intesa e la convenzione annuale con il Comune, il centro dal 7 gennaio potrebbe chiudere i battenti”. Il Centro Argos a Nettuno A Nettuno, in uno scenario quasi fiabesco sorge il Centro Argos, uno dei centri di riabilitazione per bambini con disabilità più organizzati della regione. Nato per infanti con grosse disabilità visive, con il passare degli anni ha esteso la sua attività ai bambini affetti da tutti i tipi di disabilità. Tuttavia il target del centro Argos oltre ad essere “il bambino”, è anche “la famiglia” posta al centro del progetto dall’avvocato Placido Puliatti, l’uomo da cui è nata l’idea di Argos. Come spiega l’amministratrice del centro Agatina Puliatti “non si può pensare di aiutare il bambino se prima non si istruisce la famiglia fornendogli i mezzi per aiutarlo”. Un progetto nobile e ambizioso quello della famiglia Puliatti che nel corso di questi anni per garantire con continuità un servizio di ottima qualità si è dovuta impegnare spesso in discussioni con gli enti locali. Il centro Argos dopo aver ricevuto nel novembre 2006, dopo due anni di attesa, l’autorizzazione da parte della Usl di operare come centro art.26, cioè come istituto che si occupa di disabilità con presa in carico globale della persona, ha iniziato la sua sfida più grande quella di combattere la disabilità e alleviare le pene dei disabili iniziando il suo servizio. Tuttavia combattere la disabilità non è stata l’unica battaglia che il centro Argos ha dovuto affrontare. Come può essere immaginabile, un’attività di questo tipo richiede costi di gestione molto elevati e per questo motivo se si vuole offrire un servizio gratuito accessibile a gran parte dei cittadini c’è bisogno di fondi provenienti dalle istituzioni, dalla Regione. Fondi negati a causa del riordino della sanità laziale. Per questo motivo l’amministratrice Agatina Puliatti si è impegnata nella ricerca di fondi prima attraverso la creazione di una onlus la fondazione “Placido Puliatti” affiancata dall’opera di altre organizzazione quali l “Umana mente Allianz” e la fondazione “Roma” e in seguito attraverso una partnership con l’Inpdad che garantisce gran parte del servizio gratuito a tutti i figli di dipendenti pubblici. Ovviamente tutto ciò in nome di una grinta e di un coraggio che sono gli stessi con cui non ci si spaventa di fronte alla disabilità. L'Anfass Onlus fa storia a Subiaco “A nessuno conviene lo scontro, instaurare invece una collaborazione è la cosa migliore, specialmente quando ci sono di mezzo attività assistenziali”. È il principio sostenuto da Alessandro Scafetta, presidente Anffas Onlus di Subiaco, specialmente quando si è trattato di superare contrasti con le istituzioni locali. Perchè in oltre 20 anni di presenza, non sono mancati i momenti in cui il rischio di cessazione del servizio è apparso reale, come ad esempio quando mesi fa il Comune chiese la restituzione dei locali del complesso della ex stazione ferroviaria occupati da Anffas. Sono gli spazi del centro diurno dove ogni giorno si ritrovano, assistiti da volontari, 20 persone disabili provenienti dai 22 Comuni della Valle dell’Aniene” aderenti al Distretto G4. “Si tratta - ha osservato Scafetta - di un impegno notevole anche dal punto di vista economico perché c’è da assicurare il trasporto dei disabili, procurare quanto occorre per le attività di gruppo e per l’acquisto di materiale”. Ma per Scafetta le difficoltà quotidiane costituiscono un incentivo per il potenziamento della “sua creatura”, tanto da chiedere al Comune di Subiaco la disponibilità di 3 dei locali dell’adiacente sede del 118, essendo previsto il suo trasferimento all'Angelucci. Perché per i disabili e le loro famiglie c’è in programma l’apertura del Servizio Accoglienza e Informazione, del Counselling Psicologico e Terapia di Gruppo e di Attività Artigianali, oltre al miglioramento del servizio di Segreteria. Senza dimenticare la possibilità di disporre di una Casa Famiglia “avendo il Comune di Subiaco manifestato interesse ad intraprendere un percorsoo più propositivo con Anffas”. Sono, insomma, lontani i tempi in cui Anffas Subiaco era costretta a stare con i suoi assistiti in ambienti della biblioteca comunale “tutt’altro che adatti ricorda Scafetta ad ospitare la nostra struttura”. La storia. Ha 48 anni ed è affetto da poliomelite Michele e il suo tuffo nella felicità quotidiana La vasca è pronta ad accoglierlo, a sollevarlo da una diversità che lo accompagna da oltre 40anni. Michele ha 48 anni ed è affetto da poliomelite dall’età di otto. “Poliospinale - precisa Michele una paralisi asimmetrica che spesso coinvolge le gambe”. È sereno mentre parla della sua situazione, ha sempre amato nuotare e, malgrado abbia una mobilità nulla agli arti inferiori, continua a praticare uno sport nel quale si sente a suo agio. La mia adolescenza - racconta - ha avuto due fasi: la prima di depressione assoluta e rifiuto della società, la seconda di coraggio e ribellione”. Metà degli anni '70, Michele è un bimbo sano che improvvisamente comincia a per- cepire una debolezza muscolare che lo porta alla paralisi parziale del suo corpo. “Momenti di sconforto, mi ricordo medici su medici ed il viso dei miei genitori: molto più realistico delle bugie bianche sottolinea con un sorriso - che mi dicevano per tranquillizzarmi. Tuttavia, l’acuirsi della paralisi era ormai una certezza”. Lo scorrere del tempo per Michele rappresentava una sentenza inappellabile ma anche la base da cui attingere nuove sensazioni. “La voglia di vivere voleva sopraffare la sfortuna, la mia mente non aveva nessuna disabilità e quindi cominciai a darmi da fare senza mai demordere”. Laureato in giurisprudenza, Michele è un ottimo avvocato e un discreto nuotatore, “eccellente”, dichiara sorridendo. Vive a Ladispoli, in un appartamento che confina con quello della sorella: “La mia migliora amica afferma Michele - da quando i nostri genitori non ci sono più il nostro legame è ancora più intenso”. La sorella, gli amici sono molto presenti nella sua vita nonostante lui sia un indipendente. “Ho la mia auto, la mia carrozzina: sono sempre in movimento - afferma sicuro -.Amo nuotare, quando lascio la carrozzina per immergermi mi sento l’uomo più felice del mondo, nessun problema può influenzarmi. È una felicità che auguro a tutti: sentirsi se stessi in ogni momento”. 10 Roma Capitale di Aldo onorAti* L n. 36 - 28 Novembre 2012 LE CITTA’ a società è crudele, in varie forme, alcune delle quali nascoste con l’invidia silenziosa e livida verso chi emerge; altre, quelle più funeste, arrivano al dileggio anche aperto contro chi non rientra nelle regole del momento, negli steccati del gruppo, nella logica creata dalla moda, dalle superstizioni, dagli usi inveterati che restano al di fuori dell’umanità, diciamo del senso cristiano della vita, della “pietas” latina. Basta essere grassi, non alti come la media, avere il naso storto, per venir presi in giro. Quand’ero giovane, dopo la guerra, bastava cadere in sospetto di omosessualità per essere emarginati “coram populo”; era sufficiente nascere da ragazze madri per avere segnata una via difficile e disprezzata; lo CIAO ANDREA… Giovedì scorso poco dopo l’ora di pranzo il GayCenter di Roma guidato da Fabrizio Marrazzo ha diffuso la notizia del suicidio di un giovane di 15 anni, studente presso il liceo Cavour. Tutti lo conoscevano come “il ragazzo dai pantaloni rosa” a causa del suo abbigliamento tipicamente colorato. Una diversità cromatica che gli stessi compagni non hanno lesinato di sottolineare con un’ironia parsa persino crudele fino all’omofobia, su una pagina Facebook. La scuola non è riuscita a fare altro che chiedere un silenzio che, a nostro giudizio, è quanto mai inopportuno. Per questo abbiamo interrogato dei docenti di tutta Italia. Per ricordare Andrea e perché storie simili di discriminazione latente e irrisolto imbarazzo non accadano più. Soprattutto nello spazio che separa i banchi dalla cattedra di un’aula scolastica. stesso contadino diventava un paria da tenersi lontano. Oggi, ci sono altre forme di apartheid, ma purtroppo ampliate dalla “rete” di cui dispone soprattutto la fascia adolescenziale: telefonini, internet, etc. portano il gruppo a schiacciare il debole non “aggruppato”, il giovane non dotato da natura di forza reattiva. Ma voglio dire una cosa fondamentale: peggiore del dileggio, è l’ipocrisia della società. Essa versa lacrime di coccodrillo a tragedia avvenuta, ma dimentica subito. È doloroso constatarlo, ma non posso tacere la mia domanda: a che sono serviti gli insegnanti supremi della Croce, della cicuta; perché la scuola può sempre di meno sulla personalità dei ragazzi; perché i grandi mezzi di comunicazione di massa, cioè la “scuole parallele”, insistono nel propagandare la violen- za; perché il cinema spende somme ingenti per portare la distruzione sugli schermi; perché si alimenta l’etica falsa del successo a ogni costo e della bellezza soltanto fisica? Inutile piangere a un funerale, se ognuno di noi - nessuno escluso almeno un attimo nella giornata non fa “mea culpa”. Hemingway diceva, quando suonava una campana a morto: “Essa suona anche per te”. *Ex docente di Lettere Albano Laziale n. 36 - 28 Novembre 2012 LE CITTA’ 11 Perché non accada mai più Lettere dal mondo della scuola allo studente del Liceo Cavour morto suicida la scorsa settimana Alessandro Fato* Caro A., avrei voluto scriverti “prima”, ma i tanti impegni della scuola, le noie della vita e la stanchezza non mi hanno permesso di farlo… Diciamoci la verità, caro A., non ti ho scritto “prima” perché non mi sono accorto di te. Non ho capito quello che volevi dirmi. Scusami tanto A. (facile chiederlo ora), ma credo di essere stato un vero fallimento come educatore, e prima ancora, forse, come uomo. A me non interessa puntualizzare - come invece leggo fare sui giornali che in questi giorni tanto parlano di te - se tu fossi gay o no. Mi interessa solo prometterti, promettere a te, ai miei studenti di oggi e tutti quelli che incontrerò da domani, che non succederà più. Non mi farò mai più assorbire completamente da “attività varie” a scapito dei miei studenti. Non rinuncerò mai più a guardarli negli occhi, prendendomi il giusto tempo per cercare di capire cosa passi loro per la testa. Non succederà più che io lasci accadere, davanti ai miei occhi, che un ragazzo come te possa scegliere di rinunciare alla sua meravigliosa vita di quindicenne a causa di calunnie, di insulti e a causa della ottusa volgarità di chi è convinto che tutti quelli “diversi” da lui siano “Diversi” tout-court. È una promessa che ti faccio da insegnante, da uomo, da “serenamente diverso” (diverso da chi, poi ?). Arrivederci, caro A., sappi che ci hai dato tanto! *Docente di Tecnica Turistica Milano Paola Gonnella* Alba Montori* Caro Andrea, non avrei mai voluto leggere della tua storia. Pensare che avresti potuto essere uno dei miei studenti... Ho provato a immaginarti seduto tra i banchi della mia classe, curioso e attento. Poi ho provato a immaginare quanto grande fosse il peso nel tuo cuore. E ho pianto. Ho pianto perché a 15 anni si dovrebbe essere spensierati e fiduciosi. Tu mi insegni che purtroppo non sempre questo accade. Non ti ho capito, caro Andrea. Da insegnante, stavolta davvero non ho capito la tua sofferenza, il tuo disagio. Non sono riuscita a fermare quel maledetto meccanismo di “offese” nei tuoi confronti. Non ho ascoltato i tuoi silenzi. Non ho compreso i tuoi sguardi. Perdonami se, tra una lezione di grammatica e una di letteratura, non sono riuscita ad insegnarti che vale sempre la pena vivere, che ci sono altri modi per rispondere all’ignoranza e alle prese in giro dei compagni. Perdonami per non aver “urlato” e lottato con te contro la superficialità e l’ignoranza. Avremmo dovuto insegnarti ad esser forte, ad avere speranza. Non ci siamo riusciti, caro Andrea. Son certa che lassù il rosa non è altro che uno dei colori dell’arcobaleno. Bello come tutti gli altri. Non più notato di altri. Un giorno, forse, riusciremo a capirlo tutti. Un abbraccio. *Docente di Inglese e Spagnolo Bolzano Caro Andrea, avremmo potuto conoscerci e invece non accadrà mai più. Eppure la tua natura curiosa e irrequieta, audace e giocosa l’ho riconosciuta simile alla mia. Forse anche tu come me alla tua età ti sei chiesto perchè eri vivo. A me allora sembrava impensabile diventar vecchia, stavo sempre male e non c’era cura; mi sentivo orribilmente a disagio con chiunque non fosse in un libro, e ai coetanei piacevo ben poco, ma insulti e lodi mi scivolavano addosso. Ero e sono rimasta una un po’ strana, controcorrente, i tentativi di inquadrarmi, etichettarmi inutilmente mi divertivano fin da allora. Non avevo paura di nulla e di nessuno, né rispetto della mia vita: mettevo continuamente alla prova il mio corpo in giochi incredibilmente pericolosi senza neanche rendermene conto, per vedere l’effetto che fa, o per il puro piacere di farlo e stupire gli altri, che invece si arrabbiavano e tremavano, specie gli adulti... È difficile sopravvivere alla propria infanzia e alla propria adolescenza, specie se si è curiosi, se non ci si accontenta delle sciocchezze o dei sentiti dire e dei buoni consigli, se il bisogno di mettersi in gioco ogni momento è parte della propria natura. Soprattutto se gli altri non se ne rendono conto, se ti dimostrano ogni momento che devi essere come vogliono per meritare il loro amore. Sii felice, ovunque tu sia ti voglio bene. *Ex docente di Storia dell’Arte Roma 12 LE CITTA’ Metropoli nord Monterotondo. Il concorso di una catena di supermercati Fai la spesa e vinci un posto di lavoro di Michela Maggiani onterotondo, fai la spesa per M un minimo di 30 euro e partecipi al concorso: in palio un posto di lavoro. Questo il progetto Unisciti a noi dei supermercati OnePrice per sedi di Roma di Via Carcani, Via Roiti e di via Salaria a Monterotondo. Il concorso è partito il 1 novembre, in palio 12 posti di lavoro con contratto part-time, durata di 4 mesi per 24 ore settimanali come “addetto/a alle operazioni ausiliarie della vendita”. Compenso di 1100 euro lordi. Come si partecipa? “Clienti che, nel periodo di durata del concorso, effettueranno una spesa minima di 30 euro dice il regolamento - con scontrino unico nei supermercati aderenti all’iniziativa, riceveranno una cartolina di partecipazione al concorso da compilare in ogni sua parte. La cartolina dovrà essere imbucata, a cura del partecipante, in apposita urna sigillata e vidimata da un notaio. Fra tutti i partecipanti al concorso saranno estratti, per ciascun punto vendita, 4 schede. L’estrazione avverrà entro il 20 gennaio 2013”. Possono partecipare i maggiorenni “che abbiano compiuto il 18esimo anno di età entro il 31 ottobre, che siano cittadini residenti sul territorio italiano, che si attengano alle modalità di svolgimento del concorso”. Il posto di lavoro, quindi, non solo è un privilegio ma addirittura un premio della riffa “non cedibile” in questo in caso. OnePrice ha stanziato per il progetto 55mila euro. Per partecipare si ha tempo fino al 30 novembre. “La società promotrice - si legge ancora - darà comunicazione dei vincitori entro il 31 gennaio 2013 pubblicandone l’elenco, diviso per ciascun punto vendita, sul sito internet e nei punti vendita partecipanti al concorso”. I premi non richiesti saranno devoluti a La Casa delle Case Onlus di Monterotondo. Affile, sagome e insulti sul mausoleo di Graziani Nuovo protesta ad Affile nei riguardi del mausoleo costruito dalla locale amministrazione comunale in memoria del ministro della Repubblica di Salò, Rodolfo Graziani, e inaugurato l’11 agosto suscitando molte polemiche. Alle scritte apparse di recente sulle pareti del mausoleo, si sono aggiunte ora sei “sagome” di cartone appese al mausoleo, con altre espressioni contro Graziani. Indagini in corso per individuare gli autori del gesto. Fa.lo. n. 36 - 28 Novembre 2012 Violenze su donne e minori, numeri da capogiro Violenze e maltrattamenti su donne e minori, numeri da capogiro. Da aprile attivo il Codice Rosa al ps di Tivoli, traguardo del protocollo d’intesa tra pronto soccorso, forze dell’ordine e centro antiviolenza Le Lune di Guidonia. Se n’è parlato in convegno col direttore generale AslRmG Brizioli, il direttore ps Donati, la responsabile del centro Le Lune Losacco, il comandante dei carabinieri Rocca e il dirigente del Commissariato Sant’Elia. Forte differenza tra il prima e il dopo Codice Rosa, il percorso di emergenza per le vittime di violenza, che va a braccetto con le forze dell’ordine. Nel 2008 il ps ha registrato 47 casi, di questi solo 3 sono stati perseguiti. Ad aprile 2012 è però arrivato il Codice Rosa: a fronte di 109 casi ben 56 quelli che hanno avuto seguito. Dall’inizio del 2012 la polizia ha trattato 64 casi di violenza: 5 arresti in flagranza, 41 denunce, 5 misure cautelari, 39 richieste di misure cautelari e altri 18 casi in fase di istruttoria. Mi.Ma. n. 36 - 28 Novembre 2012 Metropoli sud LE CITTA’ Marino. La nota della Coalizione dei Moderati con Palozzi Albano. Intervengono il direttivo locale e il consigliere In Regione l'unica strada è andare... Oltre Giorgi: “Nell'Idv serve rinnovamento” “Andare oltre gli schieramenti di destra e sinistra”, hanno dichiarato le forze politiche a sostegno della giunta del sindaco di Marino, Adriano Palozzi. “In un momento cruciale per la vita politica e amministrativa della Regione Lazio, ma più in generale di tutto il nostro Paese, siamo convinti che l’unica strada possibile sia andare Oltre gli attuali schieramenti politici di centrodestra e di centrosinistra per creare una nuova esperienza politi- ca: la Coalizione dei Moderati, per il futuro della Regione Lazio”. A dichiararlo sono stati gli esponenti locali degli otto schieramenti che compongono la coalizione: Pdl, Udc, Api, Fli, Costruiamo il Decentramento, Città Nuove, Idee Nuove per Palozzi Sindaco e Uniti per Marino. “Un’esperienza - sottolineano in coro tutte le forze di maggioranza marinese - che nella Città di Marino garantisce governabilità, stabilità e concretezza”. In seguito allo scandalo fondi in Consiglio regionale il direttivo del circolo Idv di Albano e il capogruppo in Consiglio comunale, Remo Giorgi, prendono le distanze dalla malapolitica regionale: “In riferimento ai deprecabili accadimenti di queste settimane, in particolare della vicenda dell'ex segretario regionale Maruccio, il circolo albanense dell'Idv e il consigliere Giorgi si dissociano totalmente e invitano coordinatore provinciale Colagrossi, commissario 13 Costantini e Presidente Di Pietro a un forte rinnovamento nelle istituzioni regionali e nazionali e nel partito”. Rinascita che dovrà materializzarsi già a partire dalla scelte delle candidature per le imminenti elezioni amministrative targate 2013: “Ciò nel rispetto dei cittadini che hanno votato Idv in ogni ambito territoriale”. Direttivo e Giorgi invitano i cittadini sostenere i 4 referendum, che puntano sulla tutela dei diritti dei lavoratori e sul taglio dei costi della politica. Ciampino. Gian Massimo Di Fabio: “Tutta la vicenda mi lascia sconcertato” La strana storia della doppia Udc al Comune Ancora oggi persiste l’assurda situazione della presenza di 2 capogruppo Udc a Ciampino. Il neo eletto capigruppo, a ottobre, Gian Massimo Di Fabio, continua a ribadire la stranezza per la presenza di una doppia Udc a Ciampino. “Non ho molto da dire, se non che tutta la vicenda mi lascia sconcertato - dice Di Fabio -, ma andiamo per ordine. All’apertura dei lavori del Consiglio comunale del 22 ottobre abbiamo confermato quanto comunicato al Presidente del Consiglio tramite il protocollo generale. Ovvero che la maggioranza del gruppo consiliare, composta da tre elementi, aveva espresso la volontà di cambiare il capogruppo consiliare, eleggendomi per tale ruolo”. La vicenda ha avuto luogo quando, all’interno del consiglio, il presidente Muzzi ha letto un comunicato a firma del Presidente del coordinamento Udc della Provincia di Roma e dei due vicesegretari che asserivano la non validità della comunicazione. “Al Sindaco, al Presidente del Consiglio, con la presente nota si porta a conoscenza che la lettera protocollo numero 201239788 (...) è da ritenersi nulla, poiché presenta evidente vizio di formulazione e di procedura, formalizzata in totale assenza di comunicazione e condivisione con gli organi di partito provinciali, firmato il vicesegretario Sisti, il Presidente Dionisi, il vicesegretario Tuscano”. È stato invocato il vizio di forma dall’ex capogruppo Addessi, in quanto la comunicazione era stata stilata su carta intestata con logo Udc Italia e non con il logo Udc Casini. Il Presidente Muzzi - continua la nota di Dario Matturro, presidente circolo Udc Ciampino - ha affermato di non aver ricevuto comunicazione ufficiale circa la variazione del simbolo rispetto quello depositato durante la campagna elettorale 2011. Ma a conferma della variazio- essere espulso un membro di un gruppo consiliare senza una maggioranza? La situazione è rimasta nello stallo più completo. A seguito della decisione del sindaco di sospendere fino a decisione ultima del nuovo capogruppo Udc, ancora ci sono 2 nominativi per l’Udc. Una situazione surreale, che forse potrebbe essere sciolta da una lettera da parte del segretario provinciale. Labico, nasce il gruppo cittadino dell'Unione di Centro ne del simbolo, il Presidente Matturro, aveva mandato il 25 ottobre, una dettagliata comunicazione al Presidente del Consiglio, al sindaco e al segretario generale. Durante la stessa seduta, Addessi dichiarava espulso De Fabio, causa gravi atteggiamenti tenuti durante una raccolta firme. Ebbene va precisato che un capogruppo, in uno stato democratico, non può espellere un membro di un gruppo consiliare senza la manifestazione di maggioranza espressa in seno al medesimo gruppo. Di Fabio è stato accettato nel gruppo consiliare nel giugno, con il logo Udc Casini, ma bisogna ricordare che il 7 settembre l'Ufficio Politico nazionale Udc, ha deliberato la modifica del simbolo nazionale del partito. Ma come può Labico, nasce il gruppo comunale dell’Udc con Di Stefano, Giordani e De Martino alla presenza di Ciocchetti, del segretario provinciale Pagano e di altri esponenti di Velletri e Zagarolo. A questo progetto hanno aderito molti amministratori uscenti. Dall’ex sindaco Giordani a Remo Di Stefano ed Angelo De Martino. Proprio Di Stefano ha detto: “Si ufficializza la nascita del gruppo dell'Udc a Labico grazie alla presenza del segretario provinciale Pagano e Ciocchetti. Noi come forza moderata a livello nazionale siamo favorevoli a dar seguito al progetto di Casini. Mentre a livello locale saremo equidistanti dalla maggioranza e dalle opposizioni, di volta in volta valuteremo come comportarsi a secondo dei provvedimenti che verranno presi dal Consiglio comunale, se questi avranno una valenza di utilità per la popolazione li plaudiremo; viceversa li criticheremo facendo delle nostre proposte”. Andrea Giordani poi ha fatto gli onori di casa e ha spiegato: “Dopo 7 mesi di “arresti domiciliali volontari” che mi sono dato qui a Fontana Chiusa e che mi hanno portato a riflettere su quale siano i valori della vita, ho deciso di lasciarmi alle spalle il passato e quindi il Pdl e di aderire all’Udc con altri amici con i quali abbiamo ben governato la città negli ultimi 5 anni. C’è bisogno di un partito che sta tra la gente e nel territorio”. Concorde Pagano. A chiudere Ciocchetti: “Sono particolarmente contento di essere a Labico per iniziare un percorso insieme che permetta di allargare la nostra base. Oltre a regionali e politiche è importante lavorare per le prossime elezioni amministrative che da queste parti coinvolgeranno un comune importante come Valmontone che ha uno stretto rapporto col vostro”. Daniele Flavi Città di Marino - Provincia di Roma Il DIRIGENTE AREA V PIANIFICAZIONE URBANA A Seguito della deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 del 11.07.2012, divenuta esecutiva nei modi di legge, avente per oggetto: “Patto Territoriale delle Colline Romane – Avviso Pubblico 28 febbraio 2002 Progetto Autoerre SAS di Trovalusci Ivana & C cod. ASP 144/MA - Revoca della Delibera di C.C. n. 15 del 15/05/2008. Adozione progetto in Variante al P.R.G. Richiedente: Autoerre SAS di Trovalusci Ivana & C.” RENDE NOTO Che è depositato presso l’Ufficio Urbanistica di questo Comune a libera visione di tutti, con decorrenza odierna, per la durata di 15 (quindici) giorni interi e consecutivi, il progetto approvato in Variante al P.R.G. Gli interessati siano essi Enti, Associazioni o privati possono presentare le proprie osservazione all’Amministrazione Comunale nel corso dei 15 (quindici) giorni di deposito e nei 15 (quindici) giorni successivi. Marino 28 novembre 2012 Il Dirigente Area V Pianificazione Urbana Ing. Stefano Petrini 14 n. 36 - 28 Novembre 2012 LE CITTA’ Ardea. Dopo giorni difficili è soddisfatto il primo cittadino Litorale di AlessAndro BellArdini opo le feroci polemiche dei giorD ni scorsi che avevano portato alle dimissioni in blocco della sua squadra di governo, il sindaco Luca Di Fiori ha ritrovato la quadra riuscendo a ricompattare una maggioranza che aveva dato qualche segnale di insofferenza, grazie alla nomina del nuovo esecutivo, un esecutivo dall’alto profilo e che sembra aver messo finalmente tutti d’accordo. Lionello Lupi, ingegnere romano, sarà a capo dell’Urbanistica, mentre l’architetto Riccardo Dotti guiderà i Lavori Pubblici. L’Assessorato all’Ambiente verrà invece affidato all’avvocato Alessandra Cantore. Diego Rubbi, lau- Nominata la nuova Giunta comunale Di Fiori: “Un esecutivo di alto profilo” Bardi alle Attività Produttive, Lupi all’Urbanistica, Cantore all’Ambiente, Rubbi ai Servizi Sociali e Dotti ai Lavori Pubblici reato in Scienze religiose, avrà in carico i Servizi sociali, cultura e sport, mentre a Fulvio Bardi, che ricopre anche la carica di vicesindaco, è stato assegnato l’Assessorato alle Attività Produttive. “Riparte da qui l’azione Amministrativa con precise priorità programmatiche ha dichiarato il primo cittadino -. Con la nomina di questa Giunta spiccatamente di carattere tecnico con professionisti di provata caratura, assicuriamo il rilancio dell’azione di governo al fine di affrontare le tematiche e le questioni più pressanti e importanti per il futuro della città e di raggiungere gli obiettivi prefissati nel programma di Nettuno. Distribuiti nel frattempo i primi kit A dicembre si parte col porta a porta L’obiettivo è quello di ridurre i rifiuti conferiti in discarica entro marzo Finalmente anche a Nettuno parte la raccolta differenziata porta a porta. Dopo gli sforzi fatti dall’Amministrazione comunale in questi ultimi mesi, volti a sensibilizzare la cittadinanza con una campagna pubblicitaria appositamente studiata, punti informativi dislocati in molte zone del comune, domeniche ecologiche ed una serie di incontri con i cittadini, “il 10 dicembre prossimo - ha annunciato l’assessore all’ambiente Mario Pitò - si partirà ufficialmente”. E si partirà con un obiettivo assai ambizioso, visto che dall’assessorato fanno sapere che l’auspicio è quello di arrivare al 65% di rifiuti differenziati entro il mese di marzo. Proprio in questi giorni, sono in distribuzione i kit per effettuare correttamente il differenziamento dei rifiuti e l’amministrazione ha messo anche a disposizione dei cittadini un numero verde, (800.066.853) per chiunque avesse dei dubbi o delle domande da fare in merito. Il progetto mira ad una riqualificazione della città con l’eliminazione dei classici cassonetti di raccolta stradale, antiestetici ed ingombranti, che verranno sostituiti con secchi da consegnare ad ogni famiglia da esporre per la raccolta nei giorni indicati da un calendario. Per ottimizzare la raccolta porta a porta, dopo i ritiri gli operatori lasceranno dei cartelli segnalatori dai colori verde, giallo e rosso, per indicare alle famiglie se il conferimento dei rifiuti sia stato fatto in maniera cor- retta o meno. Si partirà dalle zone periferiche del Comune per arrivare entro marzo al centro ed al Borgo. “È stato importante informare bene i cittadini - così l’assessore Pitò - perché per la buona riuscita del porta a porta, tutti devono collaborare ed operare al meglio”. “Per fugare gli ultimi dubbi - ha chiosato l’assessore - vorremmo anche organizzare una festa Ecoambiente con punti informativi in piazza, magari proprio il 9 dicembre, vigilia della partenza ufficiale”. Ale.Be. mandato”. “Si dovrà ripartire - ha aggiunto Luca Di Fiori - prima di tutto dal Bilancio approvato, ma è fondamentale anche lavorare fin da subito alla formulazione del prossimo Bilancio di Previsione 2013. Tra le priorità anche l’operatività della nuova sede degli uffici tecnici e la riorganizzazione della struttura e degli uffici comunali. Sono certo che questo passaggio renderà l’Amministrazione ancora più stabile e solida. Nel presentare la nuova giunta avverto anche il dovere di ringraziare gli assessori uscenti per la serietà e il senso di responsabilità mostrati. Colgo, inoltre, l’occasione per augurare buon lavoro ai neo-assessori convinto che possano svolgere al meglio i rispettivi incarichi. Incarichi di grande importanza e responsabilità per il territorio”. Anzio. Sfida il prossimo gennaio 2013 Centrosinistra, primarie: una poltrona per cinque Bernardone, Toselli, Bonaventura, De Micheli e Giannino saranno i candidati Con l’ufficializzazione della rosa dei candidati, anche il centrosinistra di Anzio si prepara alle elezioni primarie del 13 gennaio prossimo, dalle quali uscirà il nome del candidato alla poltrona di prima cittadino della città neroniana (in caso di ballottaggio si bisserà il 20 gennaio). A confrontarsi, in un mese di campagna elettorale che dalle avvisaglie si preannuncia assai turbolento, ben 5 candidati, due donne e tre uomini: Enzo Toselli, capogruppo consiliare del Pd al Comune, Giovanni De Micheli, consigliere comunale del Pd, Rosalba Giannino, appartenente al direttivo Unione comunale Pd di Anzio, Silvia Bonaventura, unico membro che fa riferimento all’area di Sinistra Ecologia Libertà ed un altro Consigliere comunale del Partito Democratico, Ivano Bernardone. La commissione elettorale sta stilando un documento all’interno del quale verranno elencate alcune delle linee programmatiche su cui lavorare, che riguarderanno le strategie politiche da attuare per il bene dei cittadini anziati, documento che comunque prescinderà poi dal vero e proprio programma politico che ogni singolo candidato sindaco dovrà presentare. Alla carta d’intenti, che verrà resa nota soltanto nelle prossime settimane, prenderanno parte, fatta eccezione dell’Italia dei Valori che ha deciso di correre da sola, tutte le forze del centrosinistra: Pd, Sel, Psi e Comunisti Italiani. Ab n. 36 - 28 Novembre 2012 LE CITTA’ 15 Nettuno. Fitta agenda di incontri per la vivace piattaforma civica Litorale l confronto politico non può “I cadere in una deriva caratterizzata da sterili attacchi personali, ma deve svilupparsi su progetti condivisi e condivisibili, che possano migliorare le condizioni generali della vita e del futuro sul nostro territorio. Per far ciò è necessario metter da parte le questioni personali ed ideologiche e far prevalere le idee, le ragioni e i programmi. L’emergenza locale impone di creare una classe politica dirigente che abbia le capacità, la serietà, la volontà e l’etica per affrontare i problemi della città. La piattaforma civica Insieme si può è aperta all’apporto e al confronto con tutti i cittadini e con tutte le realtà sociali, economiche e politiche presenti sul territorio per ricercare l’intesa di un accordo politico al fine di condividerne il percorso amministrativo”. Questo è quanto è emerso durante la conferenza stampa della piattaforma civica Insieme si può, che si è svolta il 6 Novembre, presso la sede della piattaforma civica di via Cavour 15 a Nettuno. Alla conferenza hanno par- Insieme si può protagonista del confronto politico “Vogliamo la riapertura di Piazzale Berlinguer” tecipato i Consiglieri comunali Turano, Leli e Massari, gli ex assessori Andolfi e Ferrante, Turco, Sulpizi, Bonamano, Della Millia e Oberlechner. Successivamente il 13 Novembre si è tenuta una seconda conferenza per aggiornare le testate sugli elementi emersi, inerenti il tema del Piazzale Berlinguer, durante la quale è emerso quanto segue: ossia la “Richiesta di immediata riapertura dall’area Piazzale Berlinguer”, trasparenza e completezza dell’informazione, tutela del bene comune e dell’interesse dei cittadini, rispetto delle norme fondamentali, necessaria approvazione effettuata a mezzo di deliberazione del Consiglio comunale”. Durante la conferenza i consiglieri comunali Leli e Massari hanno illustrato il verbale di consegna dell’area Piazzale Berlinguer firmato dal Dirigente ai LL.PP Petrucci, dal Direttore Generale della Città di Nettuno Faraone e dal concessionario, nel quale non si parla di “inizio lavori” ma di “rilievi e sondaggi”. Risulta pertanto fuori luogo nonché eccessiva la cantierizzazione posta in essere che sottrae inutilmente i posteggi a ridosso delle festività natalizie. Hanno inoltre informato che il 13 Novembre, hanno protocollato al Comune di Nettuno la formale richiesta di riapertura dall’area “Piazzale Berlinguer” a firma dei Consiglieri Comunali Turano, Leli e Massari. La conferenza si è conclusa con l’annuncio di una manifestazione che si terrà il prossimo 29 novembre, durante la quale saranno illustrate le Linee Programmatiche di Governo della piattaforma. Inoltre il 22 novembre la Piattaforma Programmatica Insieme si può ha tenuto un ulteriore incontro tra gli esponenti del movimento civico ed i cittadini, per coordinare tramite l’analisi della documentazione posseduta, le iniziative da intraprendere rispetto ai problemi derivati dalla mancanza di un piano programmatico sempre rispetto alla chiusura dell’area “Piazzale Berlinguer”. 16 Open Space LE CITTA’ Storia di un paese fuori controllo facile preda di criminali e terroristi internazionali MALI D’AFRICA Nei 1800 chilometri tra il confine sud dell’Algeria e i massicci del Sahara centrale covano odi e integralismi che ricordano l’Afghanistan dei talebani. Un fuoco che potrebbe facilmente attraversare il braccio di mare che separa il Continente Nero dall’Europa ma al di qua del Mediterraneo in pochi sembrano essersene accorti Ora al lavoro da un mese l’ex premier italiano Romano Prodi come inviato speciale dell’Onu di E o nrico liari è un probabile nuovo AfghaC’ nistan poco oltre il braccio di mare che separa le nostre coste da quelle dell’Africa, una crisi che interessa un territorio di quattordici milioni e mezzo di abitanti, grande sei volte l’Italia, spaccato in due da una rivoluzione o da una rivolta, a seconda da che lato si veda il problema: è il Mali. Già terra di antichi popoli e colonia francese fino al 1960, il Mali si estende tra i primi rilievi dell’Africa guineana e i massicci del Sahara centrale, dove gli altipiani sedimentosi lasciano il posto alla grande depressione che ospita il letto del fiume Niger, il quale percorre il paese per 1800 chilometri. Della guerra di secessione dell’Azawad in Italia se ne è parlato poco, nonostante l’immenso paese si trovi immediatamente sotto il confine con l’Algeria e sia parte viva di quel mondo in fiamme che ci circonda. Poi, nel marzo di quest’anno, finalmente i media europei ed occidentali si sono accorti che anche in quella parte di pianeta c’è una situazione esplosiva, la cui forza d’urto può facilmente arrivare anche al di qua del braccio di mare che ci separa dal Continente nero: il 22 marzo i militari dell’esercito regolare hanno trasformato la loro protesta per la carenza di equipaggiamenti e di mezzi in un vero e proprio colpo di Stato, con tanto di rovesciamento del presidente Amadou Toumani Taoré; gli uomini del nord, quelli del Mouvement National de Liberation de l’Azawad (Mnla), alleati con gli jihadisti di al-Qaeda Aqmi e dell’Ansar Dine, hanno avuto la meglio sui militari regolari e non è passato giorno senza che il governo di Bamako perdesse, quasi nell’incuranza di chi era al governo, importanti città come Gao e Timbuctù. E il 26 maggio scorso l’intera parte settentrionale del Mali, cioè oltre la metà del territorio, si è costituita in uno stato indipendente, nella Repubblica islamica dell’Azawad. Le armi e i finanziamenti ai guerriglieri della regione, per lo più tuareg e arabi autoctoni, come pure agli alleati jihadisti provenienti da ogni dove, sono arrivate ed arrivano ancora oggi dai traffici fuori controllo che partono dalla Libia dell’era post-Gheddafi e dalla rete di al-Qaeda. Tuttavia, con la presa di Timbuctù, gli jihadisti hanno commesso l’errore di imporre la sharia (legge islamica), con tanto di divieto per gli uomini di radersi la barba, di taglio della mano per i ladri e di restrizioni per le donne e, come era successo nel 2001 in Afganistan con le colossali statue dei Buddha di Bamiyan, fatte saltare con quintali di dinamite dai talebani, già in aprile l’ottusità dei radicalisti islamici di al-Qaeda e dell’Ansar Dine ha portato alla distruzione presso Timbuctù prima delle millenarie statue marmoree di Alfarouk, il mitico angelo a cavallo difensore della città, poi delle antichissime tombe e persino di tratti delle bellissime mura difensive della città, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità. Troppo, per i tuareg che, per guadagnare l’indipendenza da Bamako si sono improvvisamente ritrovati sotto- messi nelle loro stesse terre, depauperati della propria antica cultura e soprattutto privati della libertà di iniziativa in ogni campo. Mentre Timbuctù veniva occupata dal governo islamico, a Bamako, capitale ormai della sola parte meridionale del paese, i militari del golpe, guidati dal capitano Sanogo, facevano passo indietro su consiglio dell’Ecowas (l’Unione degli stati dell’Africa occidentale) e davano la possibilità al nuovo presidente, Dioncounda Traoré, di insediarsi. La prima cosa da fare per tentare di riprendere il controllo dell’Azawad è stato chiedere l’aiuto della comunità internazionale ed in particolare alla Francia, all’Unione Africana e, ovviamente all’Onu: la prima a muoversi è stata l’intelligence di Parigi, che ha utilizzato droni, cioè aerei senza pilota, per avere un quadro completo della situazione; qualcuno ha anche visto nell’anticipato ritiro (di ben 2 anni!) delle truppe francesi dall’Afghanistan proprio un’imminente impiego militare nel Mali. L’Unione Africana si è detta pronta ad inviare uomini e mezzi in sostegno delle truppe di Bamako e, come generale in capo ha scelto il guineiano Sekouba Konaté. L’Onu ha invece giocato la sua prima carta individuando, lo scorso ottobre, nella persona dell’italiano Romano Prodi il proprio inviato: l’ex presidente del Consiglio (per due volte), ex ministro dell’Industria, ex presidente dell’Iri, ex presidente della Commissione europea, ex ministro della Giustizia e presidente del Gruppo di lavoro Onu-Unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa, ha potuto compiere un primo sopralluogo nella capitale maliana lo scorso 19 ottobre, da dove è tornato con impressioni di viva preoccupazione, ovvero, come ha riferito, di “difficoltà, vastità e pesantezza del problema”. Prodi, intervistato da alcuni organi di informazione, ha anche ravvisato che “lo sviluppo della regione saheliana, data la grave situazione di partenza, prenderà decenni” e ha fatto notare come il nostro paese avrebbe un atteggiamento alquanto defilato sul problema: “I ministri di tutto il mondo - ha spiegato - che ho incontrato qui mi hanno chiesto a più riprese perché l’Italia fosse assente. È semplicemente incredibile come il nostro paese non rifletta seriamente sui problemi africani. Non abbiamo neanche un’ambasciata in Mali, ma non è soltanto questo il problema”. E difatti proprio in materia di Mali l’Italia sta rischiando, ancora una volta, di rimanere esclusa dal gioco, ovvero di aiutare il legittimo governo di Ba- mako a riprendere il controllo del proprio territorio settentrionale cacciando gli jihadisti e gli al-qaedisti, specie se si considera che il sottosuolo di quel paese, non molto lontano da noi, è ricco di petrolio e ha estesi giacimenti di fosfati, oro, uranio, ferro, bauxite e manganese, poco sfruttati a causa delle infrastrutture carenti. Forse a dare una mano a Prodi nel suo compito di inviato delle Nazioni Unite interverrà un insieme di eventi che già stanno interessano lo stesso nord del paese e quindi la paradossale alleanza tuareg - Ansar Dine - al-Qaeda: la forse un po’ prematuramente proclamata Repubblica islamica dell’Azawad è durata giusto una manciata di giorni, i tuareg e le popolazioni arabe che da sempre abitano quelle terre si sono dette pronte di votarsi al laicismo pur di ottenere l’aiuto dell’Occidente per scacciare chi ormai è padrone a casa loro; gli jihadisti dell’Ansard Dine, forse timorosi di un deciso intervento di Occidente ed Unione Africana, hanno preso proprio oggi le distanze da alQaeda Aqmi e si sono dichiarati pronti a partecipare ad un sistema democratico. In mezzo a questo marasma di ideologismi e di proclami, come sempre, le vittime civili dell’ennesima guerra stupida che brucia intorno a noi: oltre alla moltitudine di profughi che sbanda e sulle calde sabbie del deserto, giungono notizie di eccidi ed esecuzioni di massa, compiuti dalle diverse parti in gioco. Forse il casus belli per un nuovo Afghanistan, questa volta vicino a casa nostra. LE CITTA’ 17 Egitto. Finita la luna di miele tra presidente e popolo Morsi si prende i poteri dei giudici Assalti alle sedi dei Fratelli Musulmani È ormai guerra aperta in Egitto fra il Presidente della Repubblica, Mohammed Morsi, ed il Consiglio superiore della magistratura, il quale accusa il numero uno del paese di aver accentrato su di sé prerogative che appartenevano al potere giudiziario: nei giorni scorsi si sono tenute in diverse piazze delle città egiziane di Alessandria, Ismailia, Assiut, Port Said, Suez, Mahalla, Damietta, Menya, Assuan e soprattutto nell’ormai nota piazza Tahrir del Cairo, manifestazioni delle opposizioni, proprio per denunciare un autoritarismo che, a loro dire, non aveva osato neppure il precedente presidente Hosni Mubarak. Effettivamente l’homo novus Morsi, tanto nuovo non sembra se, come risulta, è arrivato a far inserire nella redigenda Costituzione un provvedimento che stabilisce la non appellabilità davanti alla Magistratura di tutte le sue decisioni, anche pregresse. “Sono sempre stato, sono ancora e sarò sempre, a Dio piacendo, con il popolo, con quello che vuole il popolo, con una chiara legittimità”, si è difeso il presidente egiziano, il quale ha ben pensato tuttavia di “licenziare” lo scomodo ex procuratore generale anziano Abdel Maguid Mahmoud e di mettere al suo posto il fedelissimo Talaat Ibrahim Abdallah, dipingendo la manovra con lo scopo di rimuovere i corrotti e i fedeli dell’ex regime dalle cariche giudiziarie. La cosa non è andata giù nemmeno a qualche suo collaboratore più stretto, fra i quali la nota scrittrice Sekina Fouad, consigliere del presidente per la cultura, la quale ha annunciato la sue dimissioni per protestare contro l’iniziativa autoritaria di Morsi. E così fra ricorsi e proteste internazionali, sono scesi in piazza nuovamente i sostenitori e gli oppositori all’uomo accusato di neo-faraonismo, in una confusione di tafferugli e di cariche della polizia in cui ci sono scappati anche centinaia di feriti e un paio di morti, fra i quali un ragazzo quindicenne, rimasto ucciso da una bastonata nell’assalto a una delle sedi dei Fratelli Musulmani (partito di Morsi) e un esponente del Movimento del 6 aprile, un’organizzazione che aveva largamente mobilitato i giovani durante una rivolta contro il regime di Hosni Mubarak. Nonostante i tentativi di dialogo avanzati da Morsi nei confronti della Magistratura per arrivare ad un compromesso volto a non trascinare il paese nel caos, il club dei giudici di Alessandria ha annunciato “la sospensione del lavoro in tutte le sedi della provincia di Alessandria e Beheira… fino alla termine della crisi provocata dalla dichiarazione del presidente dell’Egitto”. 3 MARCO DEL GRE 18 LE CITTA’ PENSIERI P A R “Col Roma Guitar Festival riavviciniamo i giovani alla mus Età media di organizzatori e partecipanti è attorno ai trent’anni. Un evento che può rappresentare l’inizio che esca dalla retorica antimeritocratica delle accademie: “Piangersi addosso non serve nulla. Roma è il p di Daniele Priori M arco Del Greco ha trent’anni. I lettori de Le Città lo hanno conosciuto di recente su queste pagine grazie al ricordo commosso e personale che ha scritto per noi nei giorni in cui si salutava con mestizia la scomparsa del grande compositore Hans Werner Henze che Del Greco ha avuto modo di conoscere e frequentare artisticamente negli ultimi cinque anni della vita del grande musicista. Cinque anni, questi ultimi, nei quali Del Greco, professore di musica in una scuola dei Castelli ma antiaccademico quanto basta da arrivare in Giappone, vincere, come è avvenuto nel 2010, il più prestigioso concorso chitarristico del mondo, sconfiggendo i padroni di casa e riscuoten- do l’amore della popolazione e degli stessi musicisti nipponici. Un sentimento pienamente ricambiato e nuovamente testato in una splendida e lunga tournèe tenuta un anno fa giusto di questi tempi. Momenti magnifici in giro per il mondo che non impediscono comunque al maestro Del Greco di amare la sua Roma. Sua anche a livello musicale, essendo stato lui allievo e poi amico di due grandissimi, i fondatori, della cosiddetta scuola chitarristica romana: il grande Mario Gangi, scomparso pochi anni fa, e Carlo Carfagna che di Del Greco è stato maestro al Conservatorio fino al traguardo del diploma. Fatto sta che Del Greco fino al prossimo 4 dicembre quando concluderà con un suo concerto, è impegnato in questi giorni a Roma nel ruolo di direttore artistico del Roma Guitar Festival organizzato dall’associazione NuMus presso la basilica di San Giovanni a Porta Latina. Una settimana di grande musica per chitarra a Roma. Come ti è venuta l’idea? “L’idea mi è venuta girando per il mondo per i miei concerti. Ovunque ho trovato una grande attenzione nei confronti della tradizione musicale italiana e un amore nei confronti delle nostre bellezze architettoniche e paesaggistiche. Spesso noi romani non siamo consapevoli dei luoghi che ci circondano e solo tornando da un lungo viaggio, a volte, prendiamo atto di ciò. Da questi pensieri ha preso forma il Roma Guitar Festival, una rassegna di concerti dedicati alla chitarra classica ospitati in luoghi di assoluto pregio storico e artistico della Capitale, in particolare que- P ECO LE CITTA’ 19 PERSONE O L E sica di qualità” o di qualcosa di diverso palcoscenico giusto” st’anno la Basilica di San Giovanni a Porta Latina”. Da dove arrivano gli artisti che parteciperanno? “L’apertura del festival il 27 novembre è stata affidata ad un duo di musicisti abruzzesi, il (Mu)SiCk Project (Massimo Di Gaetano, chitarra e Alessandro Scenna, percussioni e oggetti) con un programma incentrato sulla musica improvvisata e d’avanguardia, comprendente fra l’altro brani di John Cage nel centenario dalla nascita. Sabato 1 dicembre sarà la volta di un chitarrista compositore torinese, Giorgio Mirto, che proporrà un recital di sue composizioni originali e di brani a lui dedicati da compositori argentini e italiani. L’ultimo appuntamento di martedì 4 dicembre mi vedrà impegnato in duo con il violista Daniel Palmizio, nato nel Regno Unito ma residente nella lt Asco aci su Capitale, con musiche di grandi compositori quali Schubert, Paganini e Villa-Lobos. Particolare non da poco, tutti i concerti sono a ingresso gratuito”. Tu sei al tempo stesso un giovane professore e un chitarrista esperto che ha già girato una bella fetta di mondo: come passa il messaggio musicale in Italia tra i trentenni, tuoi coetanei, e quanto eventi come questo festival, animato da menti giovani, può aiutare la musica colta a uscire dalla gabbia più o meno dorata che è l’accademia? “Innanzitutto voglio mettere in chiaro una cosa: le accademie italiane, nel particolare i conservatori, forse possono essere delle gabbie, ma al loro interno d’oro c’è ben poco.. Quando, in tempo di crisi e spending review, il primo gesto della classe politica che governa il Paese da anni è tagliare i fondi all’istruzione, alla ricerca e alla cultura, quando capisci che lo stesso sistema di reclutamento dei docenti di conservatorio si basa oggi sulla precarietà, su meri “pezzi di carta” o su un unico concorso nazionale risalente ai primi anni Novanta, al- lora puoi iniziare a renderti conto che la gabbia è stata costruita per tenere fuori i giovani dalla cultura. Tutto ciò si riflette nella ricettività del pubblico, soprattutto quello più giovane. Detto questo, piangersi addosso non serve a nulla. Un bel messaggio credo sia l’età media degli artisti e di chi lavora al progetto del Roma Guitar Festival: trent’anni”. Ti stai rendendo protagonista di una carriera internazionale, incontrando esperienze artistiche e umane che vanno da Hans Werner Henze a importanti compositori e autori dell’estremo oriente ma ti sei formato nella cosiddetta “scuola romana”. Come sta la musica a Roma? “Per la musica di qualità dal vivo non così male, basta saper cercare. Su tutte abbiamo l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che ospita ogni anno grandi musicisti nella propria stagione sinfonica e cameristica. Proprio in questo ambito, nella Sala Santa Cecilia del Parco della Musica, ho ascoltato due anni fa la prima esecuzione di una delle ultime opere di Henze, Immola- zione, commissionata dall’Accademia ed eseguita dall’orchestra diretta da sir Antonio Pappano”. Il Roma Guitar Festival suonerà anche note del grande Mario Gangi. Tu le sei stato affezionato e vicino. Ricordacelo artisticamente e umanamente in cinque aggettivi. “Allegro, eclettico, esigente, solare, romano (e romanista)” Un genio come Franco Battiato cantava: “Mandiamoli in pensione i direttori artistici, gli addetti alla cultura”. Tu che direttore artistico sei per questo festival? “È sintomatico il fatto che anche Battiato ora abbia cambiato idea e si stia rimboccando le maniche in prima persona. Il direttore artistico comunque da solo non riuscirebbe ad organizzare nulla. Io devo ringraziare Mirko Ceci che, spesso dietro le quinte, rende possibile nella pratica organizzativa la realizzazione del festival e Paolo Petrocelli per la promozione e l’ufficio stampa”. Chiuderai con un tuo concerto. Rispetto ai tuoi ultimi concerti dedicati alla musica contemporanea giapponese, sei tornato in occidente: vedo Schubert e Paganini... “In generale nei tre concerti del festival ho voluto che il pubblico si avvicinasse alla chitarra da tre punti di vista diversi. Il concerto mi vedrà protagonista con Daniel Palmizio, uno dei violisti più affermati al giorno d’oggi. Il repertorio comprende cinque antiche danze francesi di Marin Marais, la bellissima Sonata di Schubert cosiddetta Arpeggione dallo strumento per cui è stata originariamente composta (a metà tra una chitarra e un violoncello), la Bachiana brasileira n.5 del compositore brasiliano Villa-Lobos e la Sonata per la Gran Viola di Paganini, dove la viola ha un gran bel da fare! Vi aspettiamo quindi alla Basilica di San Giovanni a Porta Latina il primo e il 4 dicembre alle ore 21. L’ingresso è gratuito. n. 36 - 28 Novembre 2012 TE Play Time LE CITTA’ 21 ALESSIO VASSALLO “Tornerò con Il giovane Montalbano nel 2014 Nel frattempo bisogna lavorare per una tv meno trash ” di Carol Verde icuro di sé, voce pulita e sguarS do ben piantato sull’orizzonte: Alessio Vassallo è senza dubbio uno dei giovani talenti della televisione italiana (e non solo). Arrivato al successo con la soap Agrodolce, ed entrato definitivamente nei nostri cuori con l’interpretazione di Mimì Augello ne Il giovane Montalbano, si appresta a farsi notare ancora di più: ultimamente ha preso parte a due progetti molto importanti, Trilogia anni ’70 e I Borgia. Siciliano per nascita e per scelta, l’abbiamo incontrato a Roma - sua città di adozione - e, complice una tazza di caffè, ci ha raccontato passato e presente, con un occhio sul futuro. La tua Sicilia è nell’occhio del ciclone per la polemica sull’astensionismo… “Non è una situazione soltanto siciliana, sono certo che sarà così anche alle nazionali. La Sicilia è solo uno specchio dell’Italia: e gli italiani non credono più a nulla. Ho seguito anche il dibattito sulle primarie tra i candidati del Pd. Bellissimi discorsi. Il problema è che li sento da anni, ma non ho mai visto mettere in pratica nulla di quello che ho ascoltato…” Restando in tema di politica: come hai vissuto gli scontri studenteschi del 14 Novembre? “Vedere ragazzi presi a manganellate non è piacevole. È anche vero, però, che manifestare con caschi in testa e sassi in mano non è il modo giusto…” È un’età particolare… Tu l’avresti fatto? “Io? All’età loro stavo rinchiuso in Accademia (Silvio D’Amico, ndr), a volte non uscivo nemmeno nel week end e studiavo per il lunedi…” Eri un secchione, insomma? “Per niente! Ho frequentato il liceo classico, ma è come se non l’avessi fatto. Poi ho iniziato a studiare recitazione… ed è cambiato tutto. Quando ti innamori veramente di qualcosa dai il massimo. All’Accademia facevo questo lavoro per il gusto di farlo, non per fare il belloccio in televisione che poi sono finito comunque a fare! (ride). La mia carta vincente è stata che non l’ho fatto non per il successo, ma per una necessità profonda di mettermi in gioco. Lo facevo perché mi rendeva felice. Proprio per questo sto cercando di ritrovare quello spirito: ora vorrei tornare a studiare e a non farmi inglobare dai meccanismi di quel mondo fatto solo di apparenza”. Cos’è che ancora ti spinge a fare l’attore? “L’altro giorno ero a bere una birra con Simone Gandolfo (il tenente Orlando Serra in Ris Roma 3, ndr) e parlavamo proprio di questo. Ci dicevamo: “Noi siamo fortunati, viviamo del nostro lavoro”. Ma pensavamo che anche quando non eravamo così fortunati, un ingrediente fondamentale che ha il nostro lavoro, e che altri lavori non hanno, è quello della speranza. La speranza che puoi svoltare da un giorno all’altro. È come una droga. Questo è un lavoro fatto di aria… Io ho 29 anni e le cose mi stanno andando bene, ma ancora faccio fatica, lotto. Per non parlare delle tante porte in faccia... Nelle interviste sembra sempre tutto rose e fiori, ma sai quanti “no” mi arrivano!” Tipo? “Per esempio, per una fiction su Rai Uno che parla di un calciatore, a cui tenevo molto. Ero arrivato alla fine, sembrava che avessero scelto me e invece m’è arrivato un bel no. I no arrivano a tutti, ti assicuro, anche quando hai esperienza. Sono più dei sì! Però qualche volta i no arrivano anche da me. Sto iniziando a selezionare, a non andare in certi programmi, a non fare certe cose… Io sono un attore, e come tale voglio comportarmi, ora”. Non sei contento del momento televisivo attuale? “L’80 % è trash. Ci sono certe cose in giro che nemmeno gli sceneggiatori di Boris potrebbero concepire. Ed è frutto di quanto è stato dato in pasto dalla politica in questi ultimi 15 anni. Bellocce e bellocci, storie di sesso e tutto il resto che dalla cronaca sono andati a finire dritti nei programmi e anche nelle fiction. E il pubblico mangia ciò che riceve...” Quindi non pensi che sia il gusto del pubblico a scegliere i programmi? “No, non credo. Guarda il Grande Fratello: continuavano a trasmetterlo anche quando andava male. Le scelte vengono dai produttori, loro decidono cosa trasmettere, che messaggio dare:e la maggior parte del pubblico accetta quello che gli viene dato”. Pensi che siamo senza speranza? “Assolutamente no. Negli ultimi tempi qualcosa secondo me sta cambiando, effettivamente. Piano, ma sta cambiando. E questo è dovuto anche al cambiamento politico in atto. Se ci fossero più programmi di qualità, la gente li guarderebbe senza problemi…” E a proposito di programmi di qualità, sappiamo che l’anno prossimo ti vedremo in Trilogia anni ’70, miniserie sugli anni di piombo. “Con questa serie siamo andati ad affrontare un tema importante, gli anni di piombo che a me scuote e affascina allo stesso tempo. Preparandomi per questo ruolo ho letto veramente di tutto su quel periodo.. nonostante abbia letto molto ho capito poco, perché erano dei tempi estremamente complessi. Sarò uno dei protagonisti, e ho fatto anche un grande lavoro perché io, siciliano, sarò un genovese! Ma di più non posso anticipare”. Restando in tema di anticipazioni: gira voce che Il giovane Montalbano si girerà a Gennaio… Confermi? “È vero che si farà l’anno prossimo, ma non a gennaio. Camilleri lo sta scrivendo, ma non ha ancora finito. Delle riprese se ne riparlerà in estate o addirittura settembre-ottobre prossimi. Quindi tranquilli, ci rivedrete presto! Ma non prima di primavera 2014”. 22 LE CITTA’ Play Time n. 36 - 28 Novembre 2012 L'abbigliamento uomo in inverno La rivoluzione del concetto estetico Ecco la tendenza della non tendenza Dalla crisi al look essenziale e minimal di Valentina Carboni a maggior parte delle volte nelle Lmoda riviste si parla sempre della al femminile, ma gli uomini? Ormai anche l’uomo ama curarsi e piacersi e questo comprende per forza essere alla moda. Anche il mondo maschile è soggetto al fashion system, e vediamo come è possibile aiutarlo. Per questo inverno arriva anche per l’uomo “La tendenza della non tendenza”. Senza dubbio è una delle conseguenze della crisi. Quello che possiamo notare, anche solo guardando le vetrine dei negozi, è che lo spirito unisex è diventato comune in quasi tutte le collezioni, dove uomini e donne sfilano con gli stessi vestiti (Prada, Umit Benan, Diesel Black Gold), infatti come nella moda femminile quest’anno dominano il verde scuro, il bordeaux, lo stile oversize e per i più giovani, le borchie. Ormai nella moda quello che conta è lo stile e per questo gli stilisti milanesi per l’inverno targato 2012-2013 hanno immaginato un guardaroba quasi classico, con alcuni capi tradizionali come gli abiti interi, sempre più venduti, da miscelare con altri capi più facili e informali, di modo da ottonere un look casual tradizionale adatto un pò a tutti e abbandonare quell’aspetto costruito. A rendere particolare un outfit maschile, sono i materiali che sono diventati sempre più sofisticati, sia nel registro dei tessuti tecnici, quasi impalpabili, che in quello delle lane fini e dei cachemire, sempre più leggeri. Il trench iperleggero, il blazer di velluto e le giacche a doppio petto e di pelle diventano imprescindibili per costruire il basico dell’armadio di questo inverno. Link: valemood.blogspot.com Il minimalismo è tornato nel mondo della moda. Questo concetto, che fu il pilastro del buon gusto negli anni '90, adesso torna a vivere una seconda gioventù grazie agli stilisti del 21esimo secolo. La realtà è che da quando il mondo è colpito da questa terribile crisi, gli stilisti e le firme più importanti hanno abbracciato il concetto estetico dell’essenziale. I “look minimal” sono semplici da disegnare, facili da produrre e non sono sottoposti al terribile ciclo della moda chiamato “tendenza”. Un indumento basico non dura solo sei mesi, ma può durare anni ed essere sempre attuale, basta solo cambiare gli accessori. I primi ad impossessarsi del concetto “minimal” sono stati l’inglese Celine e l’italiano Giorgio Armani e dopo di loro moltissimi altri li seguirono come, Phililip Lim, Derek Lam, Alexander Wang, Proenza Schouler ecc... Esistono tantissimi elementi che la moda di adesso ha con la vecchia decade felice degli anni Novanta come: i pantaloni con le pence, i vestiti svasati in fondo in bianco o in nero, i jeans a vita alta ecc... Negli anni Novanta la moda proveniva dall’America, il sogno di tutti gli europei, ora tutto è rivisitato, adattato a un tempo differente dove è stato necessario prescindere di quella innocenza e freschezza con cui si viveva la moda. La overdose di informazioni con cui ci confrontiamo ogni giorno, tramite blog o social network, come Twitter, Pinterest o Instagram, ci ha provato di questi ingenui look che ci sorprendevano ogni volta che si vedeva una sfilata o su una pagina di una rivista, la crisi ci ha privato dello spirito innocente che era la moda. n. 36 - 28 Novembre 2012 NINA ZILLI L’amore è musica A suo agio tra tutti i tipi di canzoni, nei club come a teatro. Domina la scena con la sua femminilità come se fosse nata sul palco… Testi e foto di Marco Piraccini grottaferrata LE CITTA’ Play Time AFH er Nina Zilli l’amore è femmiP na: ma è anche musica, divertimento e teatro. Dopo il lungo tour che l’ha portata ad esibirsi nei più prestigiosi club d’Italia in seguito al successo sanremese, la Zilli è pronta ora ad affrontare una nuova sfida: quella dei teatrale. Missione già vinta, almeno considerando le prime date del tour invernale dell’Artista che hanno registrato il tutto esaurito in ogni città toccata, compresa Roma dove si è esibita sabato scorso all’Auditorium Parco della Musica, con un pubblico sempre più vasto e sempre più propenso a dimostrare amore ed ammirazione nei confronti della cantante. Nina è bravissima: non solo seduce con una femminilità pro- 23 rompente e mai volgare, ma domina il palcoscenico come fosse nata lì, come fosse un’artista d’altri tempi. Regina del soul ma non solo: Nina Zilli dimostra di sapersi caparbiamente muovere tra diversi stili senza mai cadere nell’improvvisazione o nella mediocrità. Anzi: gioielli della musica mondiale come At last o Grande, grande, grande risplendono sotto nuova luce sia grazie alla voce della cantante che al contributo massiccio e meritevole di applausi di una band vera, autentica, che sembra essere direttamente uscita dal film dei Blues Brother. Brava Nina: dalle feste a sfondo sociale ai mari di birra, dalle piazze ai club sino ad approdare nel contesto più spaventoso per un artista, quello del teatro, senza sbagliare un colpo; questo ci fa capire che per quanta strada abbia già fatto sino ad ora, ancora tantissima, per nostra fortuna, ne farà. GRUPPO FABRIZI HOLDING S.p.A. marino Vendesi/Affittasi immobili residenziali e commerciali Ufficio vendite in loco. Aperti dal lunedì al sabato nei seguenti orari 9-13 e 15-19. Domenica 9-13 Tel. 06.79.81.16.04 - Cell. 329.86.30.808 / 329.86.30.809 / 329.73.11.019 / 329.73.11.020 www.afhspa.it [email protected] n. 36 - 28 Novembre 2012 Sport LE CITTA’ 25 Europa League. I biancocelesti si qualificano ai sedicesimi Lazio, continua la marcia trionfale Standing ovation per Paul Gascoigne Nella partita contro il Tottenham l'Olimpico e la Curva Nord riabbracciano l'idolo Gazza di Silvia Panizza e Raffaele CaldaRelli a Lazio stacca il visto per i sediLAll’Olimpico cesimi di Europa League. lo 0 a 0 contro un pessimo Tottenham consente alla squadra di Vladimir Petkovic di centrare l’obiettivo qualificazione con una partita d’anticipo. Ottima gara dei padroni di casa che hanno fallito tantissime occasioni e domato gli inglesi davanti a Paul Gascoigne, presente in tribuna e omaggiato con striscioni e cori dai tifosi biancocelesti. L’allenatore dei romani cambia molto rispetto alla Juventus. Kozak prende il posto di Klose ma l’attaccante ceco sprecherà un’infinità di palle gol nel corso della partita. A partire meglio, però, sono i londinesi di Villas Boas che al quarto del primo tempo vanno in rete con il temibile Gareth Bale ma il guardalinee alza la bandierina e annulla tutto, anche se la posizione di partenza del gallese sembra regolare. La Lazio sale in cattedra e a più riprese punge con Kozak che trova nel portiere Lloris un muro insormontabile. Nel secondo tempo stessa musica con la Lazio a comandare il gioco e gli ospiti a difendersi. Il match termina in parità ma la cosa che più conta è il passaggio del turno conquistato grazie anche alla vittoria del Panathinaikos sul Maribor. L'ABBRACCIO A GAZZA - La memoria del tifoso biancoceleste continua ad essere sollecitata da vigorosi momenti emozionali. Lo scorso febbraio, il Cholo Simeone ricevette, prima dell’inizio della gara, dieci minuti di standing ovation con tanto di coro in virtù di quel carisma che lo rese celebre da giocatore e che fu determinante per la conquista dello scudetto del Duemila. Giovedì 22 Novembre, invece, l’emozione del fan laziale si è tinta di un colore ancora più nostalgico, sregolato e geniale proprio come Gazza. Lazio - Tottenham è la partita; Paul Gascoigne il motivo per accendere un ricordo mai sbiadito. “Avevo 15 anni quando venne acquistato - dice Giulio fedelissimo e abbonato da oltre 20 anni- fu il crack per quella Lazio che stava diventando grande”. Gascoigne ora è un uomo di 45 anni, porta con sé i segni di qualche eccesso ma anche di una perenne spensieratezza. L’urna dell’ Europa League ha messo di fronte le sue squadre: il Tottenham, l’amore inglese, e la Lazio la passione italiana. Amore e passione per una notte da brividi. “Un fuoriclasse assoluto - afferma Corrado - fragile caratterialmente ma molto sensibile. Con noi ha giocato poco ma quando lo ha fatto è stato sublime”. Gazza è tornato, solo per una serata ma c’è. Saluta i suoi tifosi, soprattutto il popolo laziale che intona quel coro come se gli anni non fossero mai passati. In fondo per i miti il tempo serve solo a rafforzare il loro ruolo. L'analisi. Stagione tribolata, El Shaarawy incontrastato trascinatore Il Milan risorge al Meazza contro la Juventus I rossoneri ne sanno una più del diavolo... Probabilmente la vittoria di domenica sulla Juventus ha restituito ai rossoneri una classifica più veritiera rispetto a quella che li vedeva invischiati nelle zone meno nobili della classifica, ma una cosa è certa, non è un Milan da scudetto e probabilmente neppure da zona Champions League. Se si vanno ad analizzare i reparti si può tranquillamente dire che è la squadra maggiormente cambiata rispetto alla passata stagione e stando agli odierni risultati sicuramente non in meglio. I dirigenti di Via Turati nella passata estate hanno optato per una green line caratterizzata dalla giovane età dei calciatori e dai bassi costi di gestione, per questo motivo gran parte dei senatori hanno lasciato la squadra a scadenza di contratto e in altri casi sono stati ceduti per far fronte alle esigenze di bilancio. Tuttavia si sa, anche nelle annate meno fortunate c’è sempre qualche aspetto positivo e nel caso dei rossoneri possiamo sicuramente individuarlo nel piccolo faraone, Stephan El Shaarawy, attaccante classe 1992, su cui il Milan ha deciso di investire una somma ingente di milioni di euro. Basti pensare che l’intero cartellino è stato prelevato dal Genoa per 14 milioni di euro. Investimento oculato che sta portando i suoi frutti come testimoniano le dieci reti messe a segno dall’italiano di origini egiziane, gol che gli valgono fra le altre cose la leadership solitaria nella classifica cannonieri. Facendo riferimento alla suddetta “green line” non si può non menzionare il terzino destro Mattia De Sciglio, altro classe 1992. In questo caso il Milan ci ha guadagnato nel vero senso della parola dato che questo piccolo fenomeno lo aveva già in casa, nella squadra primavera. Ora è chiaro il progetto è ambizioso e molto sensato dati i tempi di crisi economica, ma se si guarda soprattutto all’Europa, alla Champions League, dove il Milan si è qualificato agli ottavi di finale grazie all’ultima vittoria contro i belgi dell’Anderlecht, un’ossatura di squadra di questo tipo che risultati può portare? Lo scopriremo solo vivendo… luca Priori n. 36 - 28 Novembre 2012 L’agenda Al Bramante tornano i 100 presepi Trentasettesimo anniversario per l’Esposizione Internazionale 100 Presepi, aperta dal 22 novembre al 6 gennaio nelle Sale del Bramante a Piazza del Popolo. In esposizione 171 presepi, che rispondono a canoni diversi: dal presepio storicoregionale a quello di “fantasia”, dove l’estro dei presepisti trasforma la banalità di oggetti e materie del vivere quotidiano in una originale rappresentazione del sacro. Una mostra non a caso indicata dal The New York Times tra le sei cose da visitare al mondo a Natale. Da quest’anno 100 Presepi racconta la storia del presepe regione per regione attraverso i secoli. Altra novità è la mostra per i più piccoli, dove, utilizzando i materiali “bio” del laboratorio Il Presepe come Gioco, i bambini potranno realizzare, guidati da personale specializzato, una figurina del presepio e poi portarla a casa. L’Esposizione Internazionale 100 Presepi è aperta tutti i giorni anche i festivi dalle 9,30 alle 20, dal 22 novembre al 6 gennaio. nti e Agenda Ev A Roma rivivono Mille e una Cenerentola Dall’8 novembre al 31 gennaio la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, con la collaborazione del Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali dell’Università La Sapienza di Roma, il Museo del Libro per l’Infanzia di Varsavia, il Teatro dell’Opera di Roma, il Museo Ferragamo di Firenze, il Museo dell’Arte Orientale di Roma ospita Mille e una Cenerentola. Illustrazioni, adattamenti, oggetti consueti e desueti. L’esposizione, che unisce il profilo scientifico con la dimensione divulgativa, è organizzata in diverse sezioni (Trasformazioni testuali e visive di Cenerentola, Cenerentola in musica, Cenerentola interculturale). Saranno esposti pezzi importanti del patrimonio culturale internazionale legato a Cenerentola: volumi pregiati e rari, manoscritti, costumi, bozzetti, marionette, pop up e altri oggetti che testimoniano e documentano la straordinaria dif- fusione del personaggio. Il percorso della mostra ci fa rivivere Cenerentola in tutte le sue tradizioni storiche e permette al visitatore di scoprire le mille sfaccettature di questa personaggio fiabesco. Valentina Carboni LE CITTA’ 27 La Capitale apre i Musei alla musica Roma apre i suoi Musei alla musica. Per una notte musei civici e spazi culturali saranno lo scenario della quarta edizione di “Musei in Musica”, dalle 20 di sabato 1 dicembre alle 2 di domenica 2 dicembre. Oltre 80 tra concerti ed eventi musicali gratuiti, in 38 luoghi aperti in notturna per 228 ore complessive di musica. Opere d’arte e musica: un binomio che permetterà di assistere a concerti dal vivo e di visitare contemporaneamente mostre temporanee o collezioni permanenti. Tra gli eventi principali segnaliamo i Tiromancino che si esibiranno nello spazio della Pelanda con due concerti (alle 21.30 e alle 23). Il Palazzo delle Esposizioni invece ospiterà il concerto, in set acustico, di Luca Barbarossa, accompagnato da Mario Amici alla chitarra classica. Questi sono solo due dei magnifici eventi della notte di cultura, che vivrà anche di location di eccezione come biblioteche e addirittura l'università la Sapienza. Per info sugli eventi andate su comune.roma.it. Comuni da scoprire: Marino Marino conosciuta impropriamente come Marino Laziale, è un comune di 40.431 abitanti della provincia di Roma. Situata a sud del capoluogo, sui Colli Albani nell'area dei Castelli Romani, la città è stata nel Medioevo importante avamposto militare sull’Agro Romano, luogo di villeggiatura e un importante centro grazie alla sua posizione strategica sulla via corriera tra Roma e Napoli. Centro legato soprattutto alla vitivinicoltura, è la patria dell'omonimo vino bianco a denominazione di origine controllata ed il suo nome è legato alla celebre Sagra dell'Uva, la manifestazione più antica in Italia nel suo genere. Il territorio comunale, con i suoi 26.10 km², è il se- sto comune dei Castelli Romani per vastità. Il territorio marinese, come quello dell'intera area dei Colli Albani, è stato soggetto tra i 600mila ed i 20mila anni fa circa all'attività del Vulcano Laziale. Il suolo è dunque composto in massima parte di materiale vulcanico, ed abbondano minerali caratteristici come il peperino, la cui estrazione è stata fino agli anni sessanta caratteristica di Marino, ed in misura minore la pietra sperone del Tuscolo ed il tufo. I primi insediamenti umani attestati risalgono al (900 a.C.-830 a.C.). Invece reperti dal (770 a.C.-730 a.C.) sono stati rinvenuti nella necropoli di Riserva Del Truglio, a questo periodo risalgono circa una trenti- na di tombe rinvenute nel territorio marinese, che compongono una delle più importanti concentramenti di tombe dei Colli Albani. È stato anche rinvenuto, presso la stazione ferroviaria di Marino in località Cave di Peperino, il fondale di una capanna risalente a questo periodo, che rappresenta uno dei rari esempi di questo genere nel Lazio. L'origine del toponimo "Marino" non è chiara, nel Quattrocento e nel Cinquecento era convinzione diffusa che fosse legato ad un'ipotetica villa romana appartenuta a Gaio Mario (ed in effetti rinvenimenti archeologici compatibili con una villa di età romana furo- no fatti nell'Ottocento nel quartiere Borgo Garibaldi). Altre ipotesi sono una derivazione da Marianum nel senso di luogo consacrato alla Madonna o ancora al nome di un antico feudatario Marino o Marina di cui si è perso il ricordo. Daniela Mei n. 36 - 28 Novembre 2012 nti e Agenda Ev LE CITTA’ 29 Musica di altri tempi con i Crocodiles Il Teatro degli Orrori all’Orion Live Club Quando è in programma una grande serata di rock alternativo vale sempre la pena spendere due parole. Se poi, lunedì 3 dicembre all'Xs Live di via Libetta, i mattatori del concerto si chiamano Crocodiles allora possiamo mettere anche la ciliegina sulla torta. La band statunitense proveniente da San Diego ha iniziato a farsi le ossa esibendosi nei club californiani a partire dal duemila, presentandosi sul palco composta da Brandon Welchez e Charles Rowell. Sono ragazzi punk con uno stile tutto loro, completamente disallineato dallo stereotipo comunemente conosciuto. Nella loro musica si percepisce una sensibile influenza degli anni Sessanta che furono, nonostante chitarra e voce siano sapientemente accompagnate dall'elettronica dei giorni nostri. Proprio nell'ultimo album, Endless Flowers pubblicato quest’anno con l’etichetta indipendente Souterrain Transmissions, si respira aria di festa, come se nei precedenti due eccezionali lavori Summer of Hate del 2009 e Sleep Forever dell’anno successivo (in cui spicca il meraviglioso inno Mirrors), stessero percorrendo un percorso più introspettivo che portasse a questa via di uscita festaiola. Sicuramente l'aver introdotto nel gruppo altri tre musicisti del calibro di Alianna Kalaba alla batteria, il bassista Marco Gonzales e la Robin Eisenberg alle tastiere, ha contribuito a riscaldare gli arrangiamenti ed il sound dei “coccodrilli”. Se i Beach Boys fossero esplosi nel nuovo millennio, forse avrebbero suonato proprio come i Crocodiles. Jacopo Paoletti Il Teatro degli Orrori sono decisamente uno dei migliori gruppi italiani in circolazione. Sono forti e vanno dritti al sodo con il loro rock alternativo ruvido ed impegnato. L’unione artistica dei componenti della band, tutti provenienti da altre esperienze musicali, è avvenuta nel 2005 e, dopo alcune variazioni, adesso Il Teatro degli Orrori sono composti dal frontman Pierpaolo Capovilla, Gionata Mirai alla chitarra, alla batteria Francesco Valente ed al basso Giulio Ragno Favero. In questi sette anni la notorietà del gruppo nostrano è cresciuta costantemente, grazie a tre album pubblicati (L’impero delle Tenebre, A sangue freddo e Il mondo nuovo, in cui il brano Io cerco te parla di una Roma ripugnante), che hanno conquistato pubblico e critica. Attualmente i ragazzi guidati dal varesino Capovilla sono impegnati nel tour autunnale che li ha già visti protagonisti nelle città di Torino e Perugia. Poi, dopo l’esibizione di Bologna del 30 novembre, saliranno sul palco dell’Orion Live Club di via Kennedy a Ciampino. Si tratta di un ritorno della band nel locale alle porte della Capitale, dove Il Teatro degli Orrori si sono già esibiti a marzo durante la promozione del disco Il mondo nuovo, uscito a gennaio 2012. Solitamente Il Teatro degli Orrori sono accompagnati nelle loro esibizioni dal vivo da altri componenti aggiuntivi, che non faranno eccezione nemmeno nella data ciampinese di sabato primo dicembre: Kole Laca dei 2Pigeons ed il chitarrista Marco Batelli dei Planet Brain. Jap 30 LE CITTA’ ubriche R , e r e t t e L ti e Commen n. 36 - 28 Novembre 2012 Il giorno del matrimonio è uno scrigno di ricordi nel quale l’abito La stilista da sposa continua a vivere per sempre. Per questo mi sento di tutte le spose testimone, mamma e familiare di sposi che dopo tanti anni sono diventati nostri amici… di MarIa CellI (con la collaborazione di Simone Bocci) amicizia è da sempre uno L’ degli ingredienti fondamentali, capaci di rafforzare lo spirito e la fantasia. Non è affatto diverso nella moda. Anzi, negli anni ho imparato - le prove sono tutte appese alle pareti del mio ufficio, nell’atelier e nei laboratori della grande sede di Celli Centro Sposi - che l’acquisto degli abiti da sposi per quello che comunemente viene definito il giorno più bello della propria vita, lascia un legame capace di rimanere per anni, in molti casi addirittura per sempre. Questo spazio che da qualche mese ho l’onore e il piacere di curare su Le Città l’abbiamo intitolato non a caso né per vanità La stilista di tutte le spose. Un ruolo che non solo negli anni mi ha reso vicino a tante ragazze come pure a tanti ragazzi, promessi sposi, ma mi ha portato ad essere nei fatti il loro pre-testimone, in qualche caso mi sono addirittura sentita la “mamma di tutte le spose”. D’altra parte, riflettendoci, è la semplice idea di realizzare l’abito dei propri sogni ad una futura sposa che ci rende come parti integranti, primi attori di quello stesso sogno. Qualcosa, dunque, che supera di gran lunga il rapporto, diciamo così, professionale e da ultimo commerciale. In tutti questi anni, poi, ho imparato che una delle cose più importanti per imprimere al rapporto quella fiducia quasi immediata è la capacità di entrare nell’animo della sposa, carpendone i gusti quasi ancora prima che lei parli, grazie solo alle poche informazioni che si danno sempre all’inizio quali la data del lieto evento e, per esempio, la scelta del luogo per la cerimonia. La cosa più bella, in tutto ciò, è vederli tornare. Magari con un bambino nato da poco o con una sorella o un fratello più piccolo da accompagnare all’altare. Segno che, nonostante la tv e i giornali ci aiutino molto a far conoscere i nostri prodotti, la pubblicità più affidabile resta quella più antica: il passaparola. Posso dire, insomma, senza nessun imbarazzo, anzi, con un pizzico di orgoglio che credo sia giustificato, che dopo tanti anni mi sento parente di tutte le coppie di sposi che sono passate di qua. Perché so di aver lasciato un segno indelebile nel loro cuore. Per questo dopo tanti anni di lavoro sono così felice di poter ancora dire a tutti gli innamorati che grazie ai nostri abiti che La stilista Maria Celli sono il nostro lavoro ma prima ancora la nostra passione, siamo qui ad aspettarli tutti i giorni davvero… a cuore aperto! I lavori prenderanno spunto dal contributo di innovazione fornito dalle varie sedi della Fondazione Guggenheim – il cosiddetto “museo globale” – e vedranno la partecipazione dei Dipartimenti Educazione del MACRO e del MAXXI, due fra i più prestigiosi musei di arte contemporanea del paese. All’incontro – moderato da Daniela Maggiori, Didattica MACRO - prenderanno parte: Lida Branchesi, Docente di Didattica del Museo e del Territorio - Università La Sapienza di Roma Stefania Vannini, Responsabile Dipartimento Educazione MAXXI; Sofia Bilotta, Dipartimento Educazione MAXXI; Pippo Ciorra, Senior Curator MAXXI Architettura; Serena Maffucci, autrice del testo Global Guggenheim, la proposta educativa nei musei in franchising; Ludovico Pratesi, Curatore e Critico d’arte; e Daniela Trincia, giornalista. Quali sono le più recenti proposte educative per i musei di arte contemporanea? E come si misura l’impatto della loro applicazione sulle politiche di accoglienza e sullo sviluppo complessivo dei servizi aggiuntivi? Ne discutono alcuni tra i massimi esperti del settore in un convegno organizzato dalla casa editrice Natyvi Contemporanea e che si tiene al MACRO – il Museo d’Arte Contemporanea di Roma – giovedì 29 novembre, alle ore 18:00. a Vittoria a Isabel Daniel e Alessandro, auguroni ai due freschi papà! Da parte del direttore e della redazione de Le Città tantissimi auguri ai nostri due collaboratori Alessandro Bellardini e Daniel Lestini, diventati recentemente papà, e alle loro compagne di vita, che hanno messo al mondo le due bellissime bimbe Vittoria e Isabel. LA MULTISERVIZI DEI CASTELLI DI MARINO S.P.A. PARTECIPA ALL’OPERAZIONE PREZZI TRASPARENTI SU MEDICINALI SENZA OBBLIGO DI RICETTA Alcuni esempi: Prodotto AspirinA C con Vitamina C10 compresse efferv. AspirinA C con Vitamia C20 compresse efferv. 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