Esperienza di degustazione e preparazione della A Novembre, il

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Esperienza di degustazione e preparazione della A Novembre, il
Esperienza di degustazione e preparazione
della
A Novembre, il percorso di educazione
alimentare
proposto dagli insegnanti
della scuola dell’Infanzia, sezione G, del
Plesso E. Loi ha permesso ai bambini di
capire l’importanza della frutta per un
sano sviluppo pisco-fisico.
I bambini sono stati motivati ad un
consumo consapevole della frutta,
attraverso attività informative
ma
sorattutto pratiche con attività in grado di
coinvolgerli sotto l’aspetto creativo,
ludico e sensitivo.
La preparazione e l’assaggio di un dolce
tipico della tradizione siciliana, quale la
“Frutta Martorana” ha permesso anche di
riconoscere al cibo il suo valore affettivo
e culturale.
Notizie: La Frutta Martorana
http://www.gustosamente.com/article/frutta-martorana-il-regalo-dei-cari-defunti
La Frutta (di) Martorana è uno tra gli emblemi delle specialità dolciarie della Sicilia, deriva il suo
nome e la sua origine dal Convento omonimo in Palermo.
La Chiesa della Martorana, detta anche S. Maria dell'Ammiraglio perché fatta realizzare da Giorgio
di Antiochia, ammiraglio di Ruggero II, è un edificio risalente al periodo normanno (circa 1143). La
conquista normanna di Palermo avviene nell'anno 1072 da parte di Ruggero I d'Altavilla.
La tradizione vuole che nel periodo normanno le monache dell'attiguo monastero benedettino,
fondato nel 1194 dalla nobile Eloisa Martorana, abbiano preparato per la prima volta dei dolci a
forma di frutto (pare degli agrumi) che hanno poi appeso agli alberi in sostituzione di quelli già
colti, al fine di arricchire l'aspetto del loro giardino durante la visita di un personaggio molto
importante: un alto prelato o finanche un re.
Da qui il nome dato all'impasto utilizzato, Pasta Reale, composto originariamente da zucchero
grezzo o miele, mandorle tritate e chiaro d'uovo, nel corso dei secoli e con alcune modifiche
diventato l'odierno marzapane, e la denominazione di Frutta Martorana.
Il dono dei cari defunti - Un tempo, sempre in Sicilia, la Frutta Martorana era usata per
coinvolgere i bambini nelle giornate di commemorazione dei defunti.
Il primo di Novembre, giorno di Ognissanti, era ribattezzata “i morti ri picciriddi": la tradizione
voleva che i defunti tornassero tra i vivi e come segno del loro passaggio lasciassero in dono ai
bambini dolci, caramelle ed il tradizionale cesto di Frutta Martorana con al centro un pupo di
zucchero, non prima che questi la sera prima avessero sistemato le loro scarpe dietro la porta o ai
piedi del letto.
Quello era un modo per sentire più vicini e sempre presenti i propri cari scomparsi, un modo per
sdrammatizzare ed esorcizzare la morte. Era il retaggio di una tradizione antichissima pre-cristiana,
che serviva a ingraziarsi le anime dei defunti.
Preparazione della pasta a freddo (Pasta di mandorle) - 1 kg di farina di mandorle; 1 kg di
zucchero a velo; 8/10 gocce di essenza di mandorle oppure 1 o 2 mandorle amare che si triteranno e
si uniranno alla farina; 100 gr di glucosio; qualche goccia di aroma vaniglia; 200 ml di acqua circa.
Impastare aggiungendo l'acqua necessaria affinché si ottenga un composto omogeneo che non si
attacchi alle mani , aiutandosi se necessario con poco amido di mais
Modellare i fruttini a mano libera o mettendoli nelle apposite formine.
Per fare le formine basterà della pellicola trasparente da mettere tra lo stampo e la pasta. Spingere la
pasta di mandorle nelle formine e poi staccare direttamente con la pellicola. Lasciar riposare i
fruttini su delle gratelle.
I colori della Frutta - Si usano quelli in polvere diluiti nell’acqua o nel rum bianco,si diluiscono le
polveri nell'alcool fino ad ottenere la tonalità che ci serve.
A questo punto si comincia a spennellare ogni singolo fruttino e si mette ad asciugare. Bisognerà
fare una ventina di passaggi prima di ottenere un colore brillante e naturale, poi si fanno le
sfumature in base al tipo di frutta, ad esempio il verde nei mandarini o nei limoni. L'importante è
che si usino prima i colori chiari e poi man mano quelli più scuri.
Si lasciano asciugare per qualche ora in un ambiente caldo ed infine si passano con una soluzione
alcolica lucidante (almeno due passate).
Si lasciano asciugare si decorano con le foglioline e una spolverata leggera di zucchero a velo. Si
conservano nella scatola di latta anche qualche settimana.