Dicembre 2012 - Giovani soci CRT

Transcript

Dicembre 2012 - Giovani soci CRT
trento
Anno XII - dicembre 2012 - Numero IV - trimestrale
Periodico d’informazione della cassa rurale di trento
Tab: B Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 - comma 1 DCB Trento. Contiene I.R.
“diamociunfuturo”
la cassa aiuta
i giovani
sotto l’albero,
la strenna e il calendario
anche nel 2013
tornano i “campi estivi”
con il “pos virtuale”
acquisti sicuri online
www.cassaruraleditrento.it
con CLM BELL!
ITALIA
ESTERO
English Summer Camp
IRLANDA
14 giorni 4 turni ragazzi 8-16 anni
21 giorni studenti 13-17 anni
Candriai, Monte Bondone
Dublino
Deutsches Sommer Camp
GERMANIA
7 giorni 2 turni ragazzi 8-13 anni
14 giorni studenti 14-17 anni
Montagne, Parco Naturale Adamello Brenta
Bad Schussenried
Per tutti gli iscritti, contributi della Fondazione Cassa Rurale di Trento
compresi nelle quote di partecipazione.
Trento Via Pozzo, 30 Tel 0461 981733
e-mail [email protected]
Riva del Garda Viale Dante, 68 Tel 0464 554121
e-mail [email protected]
www.clm-bell.it
Palma & Associati
Anche in estate vivi
l’inglese e il tedesco
in primo piano
Tra di noi
SOMMARIO
4
“Diamociunfuturo”, trampolino per i giovani imprenditori
5Un progetto originale, innovativo e controcorrente
8
parola al presidente
9
cosa c’è di nuovo
10 sotto l’albero “UNA CASSA DI RICORDI”
11 QUARTO CALENDARIO “OPERA” DI SOCI E CLIENTI
12Due anni di impegno sociale a Caia, Mozambico, Africa
13La Cassa si sottopone al giudizio dei soci
14Anche quest’inverno il Bondone torna ad illuminarsi
15 cosa c’è di nuovo
16Nuovi gli spazi, immutato lo spirito
17 “TESTIMONE” DEL TRENTINO PIÙ AUTENTICO
18San Donà, villaggio satellite
con uno “spirito di quartiere”
20Adolescenza: istruzioni per l’uso
noi & i soldi
22 bussola finanziaria
23CON IL “POS VIRTUALE” ACQUISTI SICURI ON-LINE
CLM
24
Anche nel 2013 tornano i “campi estivi”
giovani 2.0
In copertina la Chiesa Parrocchiale
di Cavezzo, uno dei comuni emiliani
più colpiti dal terremoto del maggio
scorso.
Il futuro che vogliamo costruire passa
anche attraverso l’aiuto a chi ha bisogno di ripartire. A pag. 9 la fotonotizia
della recente visita della Cassa Rurale
di Trento in Emilia.
Periodico della Cassa Rurale di Trento - Banca di
Credito Cooperativo - Proprietario ed editore
Cassa Rurale di Trento - Banca di Credito
Cooperativo - Società cooperativa.
Iscritta all’albo delle banche al n. 2987.6.
Iscritta all’albo nazionale degli enti cooperativi
al n. A157637.
Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti
del Credito Cooperativo. Aderente al Fondo
Nazionale di Garanzia
Registro delle Imprese di Trento,
codice fiscale e partita IVA n. 00107860223.
26Nuovo direttivo per i “Giovani soci”
28Chi è bravo a scuola parte per la Sicilia
Fondazione
SOMMARIO
trento
30 leggerezza fatta persona
31I batteri “trentini” sul palco del MIT di Boston
32Due “punte di diamante” della fisica e della musica
ALBUM FOTOGRAFICO
34
24 APPUNTAMENTI SUL TERRITORIO DA MAGGIO A NOVEMBRE
Direttore: Giorgio Fracalossi
Direttore responsabile: Walter Liber
Comitato di redazione:
Michele Sartori, Mario Longo, Paolo Serafini,
Adriana Osele, Rossana Gramegna,
Roberta Pinto, Franco Dapor
Coordinatore: Maurizio Tomasi
Hanno collaborato:
Giovanni Agostini, Alberto Folgheraiter,
Elena Gabrielli, Mattia Palazzo
Autorizzazione del Tribunale di Trento
n° 1063 del 31 ottobre 2000
Sede legale e direzione generale
via Belenzani 6, Trento - Tel. 0461 206111
e-mail: [email protected]
Progettazione grafica:
Fabio Monauni
Curcu & Genovese Associati S.r.l.
Foto di copertina: Franco Dapor
Stampa: Tipografia Alcione - Lavis
Anno XII - DICEMBRE 2012 - Numero IV - trimestrale
cassa rurale di trento 3
■
In primo piano
IL NUOVO “plafond di garanzia” DISPONE DI UN MILIONE D’EURO
“Diamociunfuturo”,
trampolino per i giovani
imprenditori
Con questo progetto, la Cassa rurale - che ha messo a disposizione 500.000 euro invita i risparmiatori ad investire rinunciando a parte dei propri interessi, per finanziare
l’avvio di attività da parte delle nuove generazioni. È un’iniziativa che rappresenta
anche un banco di prova del reale “attaccamento al territorio” di soci e clienti
di Maurizio Tomasi
Q
uant’è veramente solidale il
“trentino” – inteso come abitante della città capoluogo provinciale – del Terzo Millennio? Quanto
crede nelle capacità dei giovani e nelle
loro idee? A quanto del proprio tornaconto è disposto a rinunciare, per dare
prospettive solide al contesto sociale
ed economico in cui vive? Le risposte a
queste domande non verranno da un’indagine sociologica ma dall’andamento
di un progetto che è stato denominato
“Diamociunfuturo”, che la Cassa Rurale
di Trento ha varato con l’obiettivo di dare
una mano concreta all’imprenditoria
giovanile.
È un progetto che punta sull’aiuto “intergenerazionale” e si richiama – adattandolo alla realtà contemporanea – al più
profondo e originale spirito alla base del
4 cassa rurale di trento
■
credito cooperativo, che a suo tempo
era stato fondato per “vincolare” i risparmi di chi viveva in una determinata area
affinché venissero messi a disposizione
di coloro che vivevano nella stessa area.
In estrema sintesi il progetto prevede
questo: viene creato un “plafond” per
finanziare – a tassi di mercato – l’avvio
di nuove attività da parte di giovani
sotto i 36 anni, con un
contributo che può
raggiungere i 50.000
euro per ogni singola
iniziativa. Ma vista la difficoltà – aggravata dalla crisi –
di reperire denaro nel sistema
interbancario, per alimentare
il plafond si chiederà a soci
e clienti della Cassa rurale
di Trento di sottoscrivere un
conto deposito, vincolato per un
periodo di sei o dodici mesi; al termine
del periodo, metà dell’importo derivante dagli interessi maturati verrà
accreditato al sottoscrittore e l’altra
metà verrà conferito nel plafond di
“Diamociunfuturo”.
In altre parole, chi aderirà al progetto sceglierà di avere per sé un
rendimento minore, nella consapevolezza però di contribuire a creare le condizioni per finanziare nuove attività imprenditoriali, dal cui sviluppo possono
derivare ricadute positive per l’intero
sistema socio-economico cittadino.
“Diamociunfuturo” è quindi
un progetto che – come
afferma nell’intervista
sulle pagine che seguono
Francesco Crepaz, che del
progetto è stato l’ideatore
– guarda al futuro non solo
dei giovani che diventano
imprenditori ma anche
a quello del territorio e
della stessa Cassa rurale; è un progetto che
rappresenta anche un
vero e proprio “banco di prova” del reale “attaccamento
al territorio”, che
la Cassa rurale ha
scelto come slogan per rimarcare
la sua “diversità”
dagli altri istituti
di credito.
In primo piano
i soggetti coinvolti e come funziona il plafond
Risparmiatori
soci, clienti, aziende, enti
Alimenta
il Plafond con
500.000 euro
Versa una somma su
Plafond di garanzia
“Diamociunfuturo”
1.000.000 di euro
Conto deposito
per 6 o 12 mesi
Interessi maturati
Giovani fino a 35 anni
Possono richiedere
finanziamento per l’avvio di un
progetto imprenditoriale
50%
Consorzi FIDI
50%
ad aumentare
il Plafond
accreditati
al risparmiatore
Confidi Impresa, Cooperfidi,
Coop. artigiana di garanzia
Garanzie per 500.000 euro
INTERVISTA A FRANCESCO CREPAZ, “IDEATORE” DI “DIAMOCIUNFUTURO”
Un progetto originale,
innovativo e controcorrente
F
rancesco Crepaz, 29 anni, laureato
in economia alla Bocconi di Milano
da quattro anni dipendente della
Cassa rurale di Trento, attualmente
impiegato nell’Area Commerciale, è
l’ideatore di “Diamociunfuturo”.
Perché è stato scelto proprio questo
nome?
Il nome del progetto è Diamociunfuturo, perché destinando i nostri risparmi
anche al sostegno dell’avvio di attività
economiche reali e locali, diamo un
futuro ai nostri giovani e alla nostra
comunità!
Chi sono i destinatari dell’iniziativa?
Sono giovani con età non superiore
ai 35 anni che intendono crearsi delle
prospettive di lavoro, sviluppando un
proprio progetto imprenditoriale.
A chi si rivolge la Cassa rurale per
raccogliere i fondi per il progetto?
I primi destinatari della richiesta sono i
soci e i clienti. Ma anche le istituzioni e
le aziende possono aderire al progetto.
Quando abbiamo pensato a questa
iniziativa avevamo in mente in particolare persone che nel corso della loro
vita hanno avuto modo di accumulare
risparmi e che ora potrebbero sentirsi
motivati a metterli a disposizione per
essere utilizzati per finanziare progetti
proposti da giovani - coetanei dei loro
figli o dei loro nipoti - con meno di 35
anni, con vocazioni e capacità imprenditoriali, che non avrebbero altrimenti possibilità di ottenere mutui, per i
cassa rurale di trento 5
■
In primo piano
quali vengono richieste garanzie che
raramente possono essere fornite dalle
nuove generazioni. Con Diamociunfuturo, tanto per fare un esempio, il
giovane “intraprendente” non avrà più
bisogno di ricorrere all’ipoteca su un
immobile di famiglia per ottenere del
credito. Non vengono infatti richieste
“firme” di garanzia, eccetto quelle dei
richiedenti.
Sul piano pratico, come avviene il
finanziamento?
Il “conto deposito” è un deposito sul
quale si possono ottenere interessi un
po’ più elevati, a patto che le somme
depositate vi rimangano per un certo
periodo. Nel caso di Diamociunfuturo,
la durata del vincolo può essere di sei
o dodici mesi. Attualmente per questo tipo di conti, il tasso di interesse
lordo è di poco superiore al 2%, (per
un vincolo di un anno). Aderendo a
Diamociunfuturo, il risparmiatore sa
che al termine del periodo prescelto,
solo metà degli interessi maturati gli
verranno accreditati: l’altra metà della
somma verrà destinata al fondo di garanzia per le nuove iniziative imprenditoriali promosse da giovani.
Se queste sono le condizioni, Diamociunfuturo rappresenta una
proposta che va controcorrente,
perché mentre si sentono in giro
mirabolanti offerte sui tassi di interesse, in questo caso si prospetta a
chi investe addirittura di rinunciare a parte dei proprio guadagno.
Come mai questa scelta?
Nel mercato bancario odierno il credito
è sempre più ristretto e concesso a chi
ha già le spalle coperte; inoltre, per
aumentare la raccolta vengono offerti
rendimenti facili e spropositati rispetto a qualunque logica di equilibrio
economico-finanziario di una banca.
In questo contesto si è pensato proprio ad una proposta che rompesse gli
schemi vigenti, dando corpo e visibilità
al modo tipico di raccogliere risparmio
e di erogare credito di una Cassa Rurale, che punta a mantenere una stretta
e diretta correlazione tra fonte e destinazione della ricchezza all’interno del
proprio territorio di riferimento.
“Diamociunfuturo” è stato definito
“un’inedita alleanza tra risparmiatori e giovani imprenditori”: quali
sono le caratteristiche che lo rendono un progetto del tutto originale
e innovativo?
Le “mosse” della Provincia
“È
l’ora dei giovani imprenditori
e delle start up”: con questo
titolo si apre l’ultima edizione della rivista mensile della Provincia
Autonoma di Trento, “il Trentino”: si
tratta di un’ulteriore dimostrazione
dell’attualità dell’argomento, che
vede impegnato pubblico e privato
nel creare le condizioni migliori per
favorire l’imprenditorialità giovanile.
“Investire sui giovani è condizione per
avere un futuro positivo per la nostra
comunità e l’aspetto dell’imprenditorialità giovanile è tanto particolare
quanto importante. Noi abbiamo bisogno di nuove imprese e di nuovi
imprenditori, abbiamo bisogno di valorizzare, anche sul piano delle imprese, i talenti che i ragazzi portano con
loro. Quello a cui dunque puntiamo
per il Trentino è mettere in campo
una nuova batteria di strumenti, sia
6 cassa rurale di trento
■
finanziari che organizzativi e di accompagnamento, e si tratta prima di
tutto di fare spazio a nuove proposte,
a nuove creatività, a nuova capacità
di innovazione». Così Lorenzo Dellai,
presidente della Provincia autonoma
di Trento ha presentato il nuovo importante progetto varato dalla Giunta
provinciale per potenziare il sostegno
alla nascita e allo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile. Obiettivo
dell’iniziativa, che si affianca alle altre già avviate sul territorio in favore
dei giovani, è accrescere la capacità
di fare impresa in settori con elevate
potenzialità di sviluppo e di creazione di posti di lavoro, e relativamente ad attività oggetto di processi di
esternalizzazione da parte del settore pubblico. Oltre al suo impatto in
termini economici ed occupazionali,
il progetto consentirà anche di ampliare e migliorare l’offerta di beni e
servizi alla persona e alla comunità.
Per favorire la nascita di nuove imprese saranno creati – da qui al marzo
2013 – un fondo di capitale di rischio
o di partecipazione riservato alle sole
imprese sociali e un analogo fondo
per tutte le altre imprese giovanili,
nonché promossa la costituzione di
hub specialistici.
Per la realizzazione delle diverse misure previste verranno utilizzate le
risorse europee, in particolare i fondi Fesr e Fse: complessivamente 19,5
milioni di euro nel periodo 2012-2014.
Nel Progetto si considerano imprese
giovanili le imprese individuali costituite da soggetti con età non superiore a 35 anni, le imprese di persone
in cui la maggioranza dei soci abbia
un’età non superiore a 35 anni e gli
organi di gestione siano composti in
maggioranza da questi soci, le imprese di capitale dove la maggioranza del
In primo piano
“Diamociunfuturo” si distingue soprattutto per le modalità con cui avviene
la raccolta del denaro per alimentare il
plafond con cui si finanziano i progetti, perché non punta sul rendimento
facile ma sul rendimento scelto, nel
senso che chi investe “sceglie” di condividere le finalità del progetto e di
dare quindi un contributo consapevole
a iniziative promosse dai giovani. “Diamociunfuturo” propone poi anche un
modo di fare impieghi che non punta
esclusivamente sulla garanzia reale al
credito ma allarga i suoi orizzonti alla
garanzia sociale, morale, di comunità. E
inoltre, realizza un modo di fare banca
che presuppone la reciprocità tra soci
e comunità di riferimento.
capitale sottoscritto da persone sia
di proprietà di persone con età non
superiore a 35 anni. I nove macrosettori che, per le loro caratteristiche e
dinamiche di crescita, sono ritenuti
particolarmente promettenti per lo
sviluppo di nuova imprenditorialità,
sono: Welfare; Benessere (Wellbeing);
Cultura; Educazione; Servizi al turismo; Valorizzazione/ tutela ambientale; Attività di comunicazione e gestione di dati e informazioni; Green
economy; Agricoltura.
Il progetto ha quindi l’ambizione
di esaltare e rendere più palese la
specificità del credito cooperativo
e della reciprocità che è alla base di
questo sistema. Questo presuppone che chi intendesse aderire al progetto, deve farlo tenendo presenti
alcuni principi. Quali sono?
A chi aderisce al progetto si richiede
sostanzialmente di “credere” in tre
valori. Innanzi tutto credere nella crescita sostenibile e per tutti del proprio
territorio, rinunciando a rendimenti
spropositati a favore di rendimenti
sostenibili e fruttuosi dal punto di vista dell’economia reale. Credere poi
nella corresponsabilità nella costruzione del futuro economico del proprio
territorio, investendo i propri risparmi
nella promozione delle nuove attività economiche del territorio. E infine
credere nell’assunzione di responsabilità del beneficiario del finanziamento
che, coinvolto in un circolo virtuoso di
fiducia, sente più stringente il dovere
di restituire il debito e compiere tutto
il possibile per arrivare al traguardo
della propria autonomia finanziaria ed
economica.
Attualmente a quanto ammonta il
plafond di garanzia?
ll Consiglio di amministrazione della Cassa ha di deciso di stanziare un
milione di euro, il che significa la possibilità di finanziare venti progetti. Le
richieste, dopo una prima analisi di
fattibilità, saranno poi inviate ai Confidi, con i quali abbiamo condiviso le
finalità e la metodologia del progetto.
I Consorzi di Garanzia, da sempre attenti alle nuove attività imprenditoriali
legate al territorio, potranno quindi
valutare di assistere le richieste di finanziamento con le usuali modalità
di garanzia. Con tale sinergia, la collaborazione tra la Cassa ed i Consorzi
permette di completare la garanzia
a sostegno del finanziamento. Poi ci
saranno, me lo auspico vivamente, i
contributi dei singoli risparmiatori,
sotto forma di minor remunerazione
Francesco Crepaz
dei depositi, che potranno, nel tempo,
aumentare ulteriormente il plafond a
disposizione del progetto.
Sono già state presentate domande
di finanziamento?
Da settembre sono stati circa una
quindicina i colloqui che abbiamo
avuto con giovani interessati ad avviare un’attività. I progetti presi in
considerazione per essere finanziati, propongono iniziative legate alle
nuove tecnologie della comunicazione ma anche l’avvio di un servizio alla
persona.
A chi spetta la scelta e quali sono i
criteri di selezione?
Un primo filtro sulle domande viene
fatto da parte dell’Area commerciale
della Cassa rurale. Poi il compito di
valutare la sostenibilità economica
anche attraverso alcuni colloqui con
i richiedenti, spetta a Scouting, la società di consulenza partecipata anche
da Cassa centrale. Per quanto riguarda
i criteri, la proposta imprenditoriale
deve essere innanzi tutto innovativa.
Inoltre, chi richiede il finanziamento
deve essere realmente alla sua prima
esperienza. E a questo proposito, va
ricordato che dopo l’assegnazione del
finanziamento e l’avvio dell’attività, è
previsto che Scouting segua periodicamente l’andamento del progetto.
cassa rurale di trento 7
■
tradinoi
assemblea
parola al presidente
cosa c’è di nuovo
Quelle piccole grandi banche
che si chiamano rurali
N
oi che siamo a Trento ci chiamiamo cassa “rurale”. Eppure di campi, qui intorno se ne
vedono pochi. Noi rivendichiamo con
orgoglio quell’origine, non solo perché
don Guetti si trovava dalle parti del
Bleggio quando aprì la prima, ormai
120 anni fa. Quella “ruralità” ci è
rimasta nel cuore, la ritroviamo ogni
giorno nel nostro operare, nel parlare
alla gente, nell’affrontare i problemi.
Sa di terra, di radici, di cultura contadina, di caparbietà e voglia di riscatto
che nel Bleggio, e poi in tutto il Trentino, ha saputo combattere un destino
che sembrava segnato: di miseria, carestia ed emigrazione.
Le miserie di oggi sono più lievi di allora, fortunatamente, eppure
ci costringono a cambiare le nostre
abitudini, a rinunciare a qualcosa,
a ripiegare su molti fronti, e tenerne
aperti altri con molta fatica. In tanti
ci tirano per la giacchetta: le “rurali”
non prestano soldi, tradiscono la loro
missione, fanno fallire le aziende. L’ultimo appello è venuto qualche giorno fa
nientemeno che dall’assessore provinciale all’economia Alessandro Olivi: “a
volte negare il credito – ha detto - sulla
base di valutazioni meramente astratte
e troppo rigide, può determinare situazioni di ingiustizia”.
A volte. Ma solo se l’eventuale
diniego si basa, appunto, su regole
astratte, su algoritmi informatici che
pretenderebbero di sostituire la valutazione delle persone. Le storie che raccontano i vecchi direttori e presidenti
di casse rurali sono piene di aneddoti
al riguardo. Concessioni di prestiti fatti
ad aziende contro qualsiasi evidenza
contabile. Guardando in faccia le persone, stringendosi la mano, mettendo
8 cassa rurale di trento
■
la parola “fiducia” al posto di quello
che oggi si chiamerebbe “rating”.
Ci chiediamo se oggi quegli aneddoti vanno archiviati tra le romanticherie della storia o se hanno ancora
una ragion d’essere. Oggi che la crisi
mette paura, e ci si attacca alla banca
non come mezzo per realizzare i propri
fini, ma come scialuppa di salvataggio
per non annegare.
La risposta è che gli spazi di manovra in cui anche noi operiamo sono
sempre più stretti. Combattiamo anche
noi molte battaglie: approvvigionarsi
del denaro da prestare è sempre più
difficile ed oneroso, le banche non si
fidano tra di loro (eccola di nuovo la
fiducia che manca), non ci sono soldi in giro, la raccolta di risparmio è
al palo da tempo. E la crisi ha fatto
aumentare in maniera vertiginosa le
“sofferenze”, ovvero le rate che non
vengono pagate.
Ma sopra di ogni cosa quello che
grava sull’attività bancaria – anche
delle Casse rurali – è l’eccesso di
regole. Una valanga che ogni giorno
rischia di travolgerci. Non fossero
sufficienti quelle nazionali, tra Francoforte e Bruxelles si sta costruendo
un castello di controlli e di organismi
che metterà un cappello europeo all’intera attività bancaria dell’Unione. Il
progetto di unione bancaria europea
infatti attribuirà alla Bce la supervisione centralizzata su tutte le seimila
banche operanti nella zona euro, senza
distinguere tra grandi e piccole. Casse
rurali comprese, quindi.
Noi chiedono “regole del gioco” più
eque e rispettose del nostro modello
cooperativo, che ha dimostrato tutta la
sia validità proprio in occasione della
crisi economica. Una richiesta con-
divisa anche dai
nostri organismi
nazionali.
Vi chiederete
cosa c’entri tutto
questo con le vostre
richieste di mutuo. C’entra molto più
di quel che si pensi. Perché in gioco è proprio la nostra “biodiversità”,
quella capacità di capire le persone e
guardarle negli occhi prima che nei
bilanci. Se inseguiamo fino in fondo
la tendenza alla super-normazione di
tutte le nostre attività (e quindi anche
un forte irrobustimento delle strutture), ci sarà sempre meno spazio per
la nostra vera missione, che è anche
il segreto del nostro successo: essere
sul territorio, vicini a dove la gente
vive e lavora.
Vedete che non è questione di lana
caprina. Qui è in gioco il nostro futuro,
e di conseguenza la nostra capacità di
continuare ad essere accanto (e non
lontani) ai nostri soci e clienti.
Ci servirà molto coraggio e una
forte caparbietà. Anzi, una forte “ruralità” di pensiero e azione. Anche se
viviamo in città e di campi qui se ne
vedono pochi.
Colgo l’occasione per formulare i
più sinceri auguri di Buon Natale a
tutti. E un pensiero particolare lo rivolgo ai giovani, che in questo momento
sono forse i più penalizzati, perché si
vedono privati della speranza di un
futuro migliore. Prendo a prestito una
frase detta qualche settimana da Simona Atzori sul palco dell’auditorium.
Inseguite i sogni, ma non quelli che
si avverano da soli. Quelli dove serve
impegno, fatica, lavoro. Quelli sono i
sogni che si realizzano.
Giorgio Fracalossi
cosa c’è di nuovo
Consegnato al Comune di Cavezzo
il contributo per ricostruire la scuola
L
o scorso 21 settembre rappresentanti della Cassa Rurale di Trento e del CLM Bell
sono stati in Emilia, invitati dalla Banca di Credito Cooperativo di Cavola e Sassuolo.
Nell’occasione della visita nel centro di Cavezzo, uno dei comuni emiliani più colpiti
dal terremoto dello scorso maggio, è stato consegnato un contributo all’amministrazione
comunale, destinato alla ricostruzione della scuola del paese.
All’incontro hanno partecipato anche i ragazzi emiliani che avevano soggiornato nel
corso dell’estate, ospiti di CLM Bell, presso l’English Summer Camp di Candriai.
Bilancio sociale 2011
spedito a tutti i soci
Q
Nelle foto: il gruppo di ragazzi, familiari, autorità ed amministratori delle due banche di
Credito Cooperativo di fronte alla scuola media di Cavezzo, sede provvisoria del municipio.
uesto numero di “Trento Vive”
è arrivato nelle case di tutti i
soci con in allegato un opusculo
dedicato al “Bilancio sociale 2011”.
Sfogliando le ventiquattro pagine
della pubblicazione, i soci hanno
così l’opportunità di conoscere in
modo diretto e dettagliato l’attività svolta nel corso del 2011 dalla
Cassa rurale, con riferimento, in
modo particolare, all’apporto dato
alla crescita “morale, culturale ed
economica” del territorio nel quale
la Cassa opera.
Soci a Venezia
C
on l’escursione a Venezia dell’8 dicembre, si è concluso il programma
di viaggi che la Cassa rurale ha promosso nel corso del 2012 per i propri soci.
I cinquanta iscritti alla gita nella città
del Canal Grande, dopo aver visitato
la chiese di San Giovanni e Paolo e di
Santa Maria dei Miracoli, hanno potuto
partecipare ad un evento speciale: l’illuminazione totale dei mosaici all’interno
della Chiesa di San Marco.
cassa rurale di trento 9
■
tradinoi
L’AUTORE DEL LIBRO È ALBERTO IANES
sotto l’albero
“UNA CASSA DI RICORDI”
Si completa il progetto editoriale che ha come
protagonista la città di Trento
I
entro sulla Storia dell’economia cooperativa
SC), sezione della Fondazione Museo storico
Trentino, è nato nell’aprile 2009 nell’ambito
’accordo di programma tra la Fondazione
seo storico del Trentino e la Provincia Automa di Trento, con il diretto coinvolgimento
Servizio Commercio e Cooperazione e con
ondivisione della Federazione Trentina delooperazione e l’European Research Institute
Cooperative and Social Enterprises (Euricse)
’Università di Trento. Esso si propone come
go di confronto e riflessione, su base scientidelle tematiche riguardanti la storia econoa e sociale, in particolare cooperativa. L’obietè di ricercare chiavi interpretative capaci di
e ragione del modo in cui le cooperative si
o attivate nel tessuto connettivo e sociale lo, studiando le difficoltà che hanno incontrato
oro trascorso storico e gli sviluppi che hanno
unto in tempi più recenti. Allo scopo il Centro
iene attività di studio e di ricerca, promuoprodotti editoriali, organizza eventi culturali,
nifestazioni, seminari di studio e convegni, alsce mostre temporanee o permanenti, raccoe conserva varie fonti documentarie.
ro sulla Storia dell'economia Cooperativa (CeSC)
azione Museo Storico del Trentino
orre d'Augusto 41 - 38122 Trento
461/1747012
461/237418
www.museostorico.it - mail: [email protected]
78-88-7197-159-9
8871 971599
€ 30,00
10 cassa rurale di trento
■
Trentino - completa l’analisi storica ed
espone il racconto della cronaca dell’arco temporale che abbraccia i secondi
sessant’anni anni di attività e di vita
della Cassa rurale, parallelamente alla
descrizione dello sviluppo e dei cambiamenti che hanno caratterizzato la società
civile trentina.
C’è un sottile fil rouge, una flebile
ma deliberata strategia argomentativa
che attraversa l’intero volume: si parte dalla storia delle quattro casse che
hanno dato vita alla Rurale di Trento, si passa per la «Grande storia» e si
tratteggia uno spaccato di società e di
città, la Trento degli anni cinquanta,
sessanta, settanta e ottanta, alle prese
Alberto Ianes
Alberto
Ianes
Una Cassa di ricordi
Alberto Ianes vive e lavora a Trento. Dopo la laurea in Economia politica all’Università di Trento, ha
conseguito il dottorato di ricerca
in storia d’impresa, sistemi d’impresa e finanza aziendale presso
l’Università Statale di Milano. È
ricercatore della Fondazione Mustorico del Trentino e responsabile del Centro
a Storia dell’economia Cooperativa (Ce.SC).
l Natale 2012 porterà come “strenna” ai soci della Cassa rurale di
Trento il volume intitolato “Una
Cassa di ricordi - di passione, lotta e
varia umanità (1951-2009)”: si completa
così il progetto editoriale, che ha come
protagonista la città, che la Cassa Rurale
di Trento, insieme alla Fondazione Cassa Rurale di Trento, ha voluto dedicare
alla storia cooperativa cittadina. L’intero
volume è impreziosito da oltre duecento
immagini storiche ed è stato curato dalla
Fondazione Museo storico del Trentino.
L’iniziativa è partita nel 2010 con
il primo volume “Cuore di Comunità –
alle radici della Cassa Rurale di Trento
(1896-1950)”, ispirata alla ricorrenza
importante della celebrazione del decimo anniversario della nascita della Cassa Rurale di Trento. Tale intendimento
onorava il completamento di un tragitto
più lungo, durato più di un secolo, lungo
il quale le quattro Casse Rurali storiche
che hanno dato origine alla Cassa Rurale di Trento (la Cassa Rurale di Povo,
la Cassa Rurale di Villazzano, la Cassa
Rurale di Vigo Cortesano e la Cassa
Rurale di Sopramonte) sempre hanno
cercato ispirazione per il loro agire nei
valori fondamentali della Cooperazione
e nel modello di impresa dedicata preminentemente alla soddisfazione delle
necessità morali, culturali, ed economiche della Comunità.
Il volume che esce quest’anno - edito dalla Fondazione Museo Storico del
Una Cassa di ricordi
di passione, lotta e varia umanità
la Cassa rurale di Trento e la sua città (1951-2009)
con la sfida della modernità. Si parla
di boom, urbanistica, sociologia, sessantotto, televisione e ancora di figure,
più o meno note, di politici, giornalisti,
sindacalisti, studenti, prostitute, preti
e fotografi, che hanno calcato la scena
di Trento e del Trentino in più di cinquant’anni di storia.
Un libro che in fondo parla di passione, lotta e tanta umanità.
L’autore è Alberto Ianes. “Nel raccontare il corso degli eventi, attraverso
documenti e immagini che rievocano e
riportano alla memoria i cambiamenti
sociali ed il primario valore rappresentato dall’intuizione e dalla coerenza di
coloro che hanno immaginato e governato attività di impresa ispirate ai principi della mutualità e della solidarietà
. scrive il presidente della Cassa rurale
di Trento, Giorgio Fracalossi, nella prefazione al libro - l’autore sollecita nel
lettore la voglia di scoprire, o di ricordare, anche i momenti irripetibili della
propria vita. Accanto a questa riscoperta
- prosegue Fracalossi - si snoda infatti
anche la narrazione dei momenti salienti
della vita della comunità trentina, che
ritrova, in questo libro, una preziosa testimonianza della propria storia”.
Il presidente si augura che l’opera
“sia strumento di divulgazione affinché
anche le nuove generazioni e quelle che
verranno sappiano valorizzarne la testimonianza e raccoglierne la preziosa
eredità”.
C’è un sottile fil rouge, una flebile ma deliberata
strategia argomentativa che attraversa l’intero
volume: si parte dalla storia delle quattro casse che hanno dato vita alla Rurale di Trento, si
passa per la «Grande storia» e si tratteggia uno
spaccato di società e di città, la Trento degli anni
cinquanta, sessanta, settanta e ottanta, alle prese
con la sfida della modernità. Si parla di boom,
urbanistica, sociologia, sessantotto, Drive in e
ancora di figure, più o meno note, di politici,
giornalisti, sindacalisti, studenti, prostitute, preti e fotografi, che hanno calcato la scena di Trento
e del Trentino in più di cinquant’anni di storia.
Il tutto è impreziosito da ben 220?? immagini
tratte dall’archivio storico-fotografico del quotidiano l’«Adige». Un libro che in fondo parla di
passione, lotta e tanta umanità.
tradinoi
IL TEMA DEL CONCORSO FOTOGRAFICO ERA “LA COOPERAZIONE IN UN GESTO”
1
°
2°




su pietra
o scolpito
Un aiut
ministratori e collaboratori della Cassa
ha esaminato tutte le fotografie inviate,
individuando gli scatti migliori tra quelli
che, rispettando il tema del concorso.
hanno suscitato maggiori emozioni.
Il primo premio – un buono del valore di 500 euro in materiale fotografico
– è stato assegnato alla fotografia “Unione di forze per gioire di cime altrimenti
irraggiungibili” di Annalisa Zanella; al
secondo posto (un buono del valore di
400 euro in materiale fotografico) l’immagine “Ad ognuno il suo peso” di Luca
Aldo Cappalonga e al terzo posto (un
buono del valore di 300 euro in materiale
fotografico) la foto di Elena Facchinelli
“Tavola calda…”.
Gli autori delle altre fotografie selezionate per il calendario sono stati premiati con un cesto di prodotti trentini.
Bragagn
a-
“L
A COOPERAZIONE IN
UN GESTO: fotografa la
tua idea di cooperazione,
solidarietà, reciprocità e condivisione” era il tema del concorso fotografico riservato a Soci e Clienti della Cassa
Rurale di Trento per la realizzazione del
calendario 2013, scelto prendendo spunto dalla proclamazione del 2012 quale
“Anno Internazionale delle Cooperative”.
È la quarta volta che soci e clienti
vengono coinvolti in questo tipo di iniziativa e come in passato le aspettative
non sono state disattese; in molti hanno
raccolto l’invito della Cassa, mettendo
alla prova la proprie capacità creative
per collaborare alla realizzazione del
calendario.
Una giuria composta da alcuni am-
Franco
IL PRIMO PREMIO È STATO ASSEGNATO
ALLA FOTOGRAFIA “UNIONE DI FORZE PER GIOIRE DI CIME
ALTRIMENTI IRRAGGIUNGIBILI” DI ANNALISA ZANELLA


QUARTO CALENDARIO
“OPERA” DI SOCI E CLIENTI
La consegna dei premi si svolgerà
martedì 11 dicembre presso la Sala della Cooperazione, nel corso della serata
di benvenuto ai nuovi Soci della Cassa
Rurale.
Tutte le foto che hanno partecipato
al concorso saranno esposte nel mese di
gennaio nella filale di Piazza Fiera. A
tutti i partecipanti la Cassa rivolge un
ringraziamento per l’impegno ed il contributo dato al successo di questa iniziativa.
3°
cassa rurale di trento 11
■
tradinoi
sarà impegnato come consulente bancario di un consorzio
Due anni di impegno sociale
a Caia, Mozambico, Africa
FEDERICO TAPPARELLI, DIPENDENTE DELLA CASSA RURALE, HA OTTENUTO
L’ASPETTATIVA PER PARTECIPARE AD UN PROGETTO DI COOPERAZIONE COMUNiTARIA
C
aia in Mozambico è la destinazione
che Federico Tapparelli, 31 anni,
di Vigo Meano, dipendente della
Cassa Rurale di Trento da cinque anni,
ha scelto per dare concretezza al suo desiderio di impegno nel sociale. Nel paese
africano trascorrerà due anni, impegnato
come consulente bancario di un consorzio
che si occupa di cooperazione comunitaria,
per un progetto che punta anche a sviluppare il risparmio e il “micro credito”, uno
strumento per favorire l’avvio di piccole
attività o per garantire lo studio ai giovani.
“Volevo mettermi a disposizione, fare qualcosa di utile per gli altri e parto più che
mai convinto della mia scelta, consapevole
della difficoltà che incontrerò ma fortemente motivato”, ci ha detto in un incontro pochi giorni prima della sua partenza,
agli inizi di ottobre. “E ringrazio la Cassa
rurale che mi ha concesso l’aspettativa”
ha aggiunto Tapparelli. La sua richiesta
è stata accolta - anche se non è facile rinunciare per due anni all’apporto di un
12 cassa rurale di trento
■
collaboratore preparato - perché le motivazioni sono state ritenute valide, profonde e
soprattutto condivisibili, in considerazione
della positiva ricaduta che l’attività che
Tapparelli svolgerà in Africa, potrà avere
per favorire il riscatto dalla povertà delle
popolazioni coinvolte.
Mantendo la parola data al momento dei
saluti, Federico ha inviato alla redazione
di “Trento Vive” un messaggio con le sue
prime impressioni, dopo il suo arrivo a
Caia. Ecco cosa ha scritto.
“Intorno si nota moltà povertà, alcuni vivono in capanne grandi come una camera,
senza elettricità e acqua. I meno fortunati
hanno il pozzo più vicino a molti chilometri
di distanza e tutti i giorni vanno con le
taniche (più che altro recipienti) a prendere l’acqua. Tutto questo però non toglie
loro il sorriso e la tranquillità, sembra che
nessuno si preoccupi di nulla e in giro sono
sempre felici e pronti a far festa.
Per capire meglio questo spirito, basta descrivere una partita di calcio che ho visto
qui a Caia; i tifosi erano un sacco e non si
capiva per chi tifassero, festeggiavano per
ogni azione o gesto atletico degno di nota.
In campo poi non c’erano le righe ma c’era
lo stesso un’assoluta correttezza, nemmeno
un cartellino giallo, e nonostante sbagliassero dei gol praticamente fatti, nessuno, a
parte un’eccezione, si arrabbiava”.
Nuova sede a Gardolo
per Croce Bianca Trento
C
roce Bianca Trento ha recentemente inaugurato la nuova sede negli spazi
di via 4 novembre 95, a Gardolo.
La nuova collocazione offre uno spazio razionale e pratico con un ampia
rimessa per gli automezzi al pian terreno e pratici uffici al primo piano per la
centrale di gestione operativa e per gli spazi per i servizi di formazione. Croce
Bianca Trento, infatti, oltre che erogare i fondamentali servizi di pronta assistenza, in coordinamento con il 118 provinciale, e di trasposto infermi fra strutture
ospedaliere, forma, prepara e promuove aggiornamenti professionali rivolti a
decine di volontari attivi nel settore dei servizi
di primo intervento sanitario. Oggi la struttura
puo’ contare su 8 dipendenti, 120 volontari e una
decina di automezzi attrezzati, per il presidio delle
attività su esposte. Cassa Rurale di Trento è vicina
a tale realtà, con interventi di sostegno operativo
e di assistenza con servizi bancari
tradinoi
l’indagine è stata affidata a “euricse”
La Cassa si sottopone
al giudizio dei soci
con una ricerca, che sarà condotta attraverso un questionario,
si raccoglieranno dati per sapere quanto i soci si sentono vicini
agli obiettivi e alle modalità d’agire della Cassa e per capire quali
potrebbero essere le possibili politiche migliorative
È
pronta a partire a gennaio una rilevazione sui soci della nostra Cassa
Rurale volta a chiedere, attraverso un questionario, opinioni sui servizi
e sull’organizzazione e a comprendere le
percezioni dei soci sulla nostra realtà. L’iniziativa nasce su proposta di Euricse,
fondazione di ricerca di Trento, la quale sta
realizzando l’indagine presso altre Casse
Rurali trentine. Ne abbiamo parlato con
la dott.ssa Sara Depedri, ricercatrice
responsabile dell’indagine
Quali sono le finalità di questa ricerca?
Come istituto ci occupiamo di studiare le
imprese cooperative e sociali con lo scopo
prevalente di capirne il ruolo nei sistemi
socio-economici, individuarne punti di
forza e di debolezza. Essere cooperativa
significa essere espressione del territorio,
essere organizzazione fatta di soci, di persone più che semplicemente di capitali; e
il socio-persona è e deve essere al centro
dell’attività dell’organizzazione. La ricerca
nasce quindi con l’obiettivo di comprendere come oggi il socio è coinvolto nella
sua Cassa Rurale, quanto è attivo, cosa
pensa del suo istituto, quanto ne individua
e condivide o meno gli obiettivi e le caratteristiche cooperative che lo differenziano
da un istituto bancario ordinario. Intervistare i soci chiedendo la compilazione di
un questionario è il modo più diretto e totalmente anonimo per comprendere, in un
unico concetto, la relazione che intercorre
tra il socio-cliente e la banca. Argomento
che è forse ancora più importante in un
periodo in cui, come cittadini, da un lato
siamo quotidianamente portati a riflettere
sulla situazione economica individuale e
generale e, dall’altro, abbiamo bisogno di
ripensare i nostri valori, come clienti e
cittadini e non solo come soci. Sarà quindi
un risultato della ricerca, auspichiamo,
restituire alla Cassa Rurale, attraverso i
dati, una riflessione su quanto i suoi soci
si sentono vicini agli obiettivi e alle modalità d’agire della Cassa e su quali sono
le possibili politiche migliorative verso i
propri soci.
Ma come si svolgerà l’indagine e a
chi sarà diretta?
Abbiamo strutturato questionari sia cartacei che web, in modo da raggiungere una
vasta platea di soci. I questionai saranno
spediti nel primo caso all’indirizzo di residenza del socio, nel secondo caso via
email. Data la numerosità dei soci della
Cassa Rurale di Trento, abbiamo deciso
di campionare in modo casuale il nome
delle persone cui mandare il questionario,
anche se lo stesso, ripeto, resterà anonimo;
ma estendiamo la possibilità di richiedere
il questionario o accedere allo stesso dal
sito web della Cassa Rurale a chiunque
fosse interessato a compilarlo per poter
esprimere i propri giudizi e per dire di
«esserci stato anche lui» nel valutare il
rapporto con il proprio istituto di credito.
Insomma un modo per dare la “parola ai
soci” come lo definisce la ricercatrice. È
con questo obiettivo che la Cassa rurale
di Trento confida nella partecipazione dei
propri soci all’indagine!
Tutti i soci possono partecipare all’indagine, compilando dal mese di gennaio il questionario direttamente on-line
all’indirizzo www.cassaruraleditrento.it
o richiedendo il modulo presso le nostre
filiali.
cassa rurale di trento 13
■
tradinoi
dal 27 dicembre ogni giovedì e sabato
Anche quest’inverno
il Bondone torna ad illuminarsi
la cassa sta pensando di organizzare per i soci un evento “in notturna”
U
na media di 3500 passaggi a serata sugli impianti di risalita, per
un bilancio complessivo di circa
30.000 presenze: sta in questo dato la
dimostrazione del successo ottenuto durante la scorsa stagione invernale dall’iniziativa denominata “Night & day” sul
Monte Bondone, promossa Trento Funivie
Spa, che ha deciso di riproporla anche
quest’anno, con due importanti novità.
La prima è che le sciate in notturna non
saranno solo il giovedì ma anche il sabato;
la seconda riguarda le piste interessate.
Infatti, dal 27 dicembre 2012 ogni giovedì
e sabato sera dalle 20.00 alle 22.30 ad
essere illuminate a giorno non saranno
solo le piste “Cordela” e “Diagonale Montesel” e lo Snowpark Monte Bondone, ma
anche la pista “Lavaman”, prediletta dagli
sciatori più esperti che ne apprezzano la
pendenza.
“Happy snow” (questo il nome scelto
quest’anno per l’iniziativa notturna), offrirà spunti di divertimento anche a chi non
scia, con musica all’aperto nella piana di
Vason con “DJ” di assoluto livello.
In base alle rilevazioni di Trento
Funivie Spa, risulta che ad affollare il
Bondone “illuminato” sono stati sciatori,
snowboarder, freestyler, giovani e famiglie con bambini: quindi si è trattato di
un appuntamento che ha avuto un gradimento “intergenerazionale” e non solo
di sportivi.
La Cassa rurale di Trento intende
organizzare un’iniziativa dedicata ai
soci, proprio nella cornice del “Bondone
illuminato”: data e programma saranno
tempestivamente comunicati.
Quarto trionfo di Edwin Soi
al Giro Internazionale Città di Trento
L
a medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Londra,
Annalisa Minetti (intervista a pag. 20), ha portato fortuna al keniano Edwin Soi, che ha fatto suo
il Giro Internazionale Città di
Trento, la gara sportiva che si è
svolta il 13 ottobre e della quale la Cassa rurale di Trento è il
principale sponsor. Il ritmo dei
due brani presentati al pubblico
prima del via dalla cantante-atleta, inclusi nel cd di imminente
uscita, hanno dato la giusta carica al 26enne keniano che con
il circuito cittadino trentino ha
davvero un feeling particolare,
visto che ha tagliato il traguardo
di piazza Duomo a braccia alzate
per la quarta volta. Interessante
14 cassa rurale di trento
■
anche la sua prestazione finale di 28’43”, il terzo miglior
tempo di sempre sui 10 mila metri del tracciato trentino,
in una gara adrenalinica fino all’ultimo metro, visto che
Soi nel rettilineo conclusivo di via
Belenzani ha lanciato il proprio
sprint, riuscendo a recuperare
dalla terza posizione, prima su
Thomas Longosiwa, e poco prima
dello striscione d’arrivo sull’etiope Muktar Edris che pensava di
avere già la vittoria in tasca.
Come da tradizione, il “Giro” che
ha preso il via alle 18.45, è stato
preceduto nel pomeriggio dalle
gare che hanno avuto come protagonisti gli atleti della categorie
Cuccioli, Esordienti, Ragazzi,
Allievi, Junior, Veterani e Senior.
tradinoi
cosa c’è di nuovo
Nell’asilo di Povo c’è un “percorso sensoriale”
L
a Scuola equiparata per l’infanzia di
Povo “Suor Angelina Lorenzini”, grazie al lascito del Barone Valentino Salvadori, ha avviato i primi lavori di recupero
di parte del giardino esterno, mettendone
in sicurezza l’area est e creando una sorta
di “aula esterna”, per “offrire stimoli” ai
bambini, ad utilizzare e prendere coscienza dei loro cinque sensi.
Per questo si è creato un particolare
sentiero costruito con materiali diversi affinché i bimbi, camminandovi sopra scalzi,
possano sentire le diverse superfici sotto
la pelle nuda dei loro piedini.
È stato costruito anche un piccolo muro
di sicurezza con una forma ondulata, ricco
di finestrine e feritoie, colorato di un bel
azzurro intenso, quasi a rappresentare un
castello di fiaba. A lato del muretto “fatato”
somo state messe a dimora piante dai colori
particolari come, ad esempio, un esemplare di corbezzolo, un albero sempreverde
che produce fiori bianchi e matura frutti
rossi, combinando contemporaneamente
tonalità di colore diverse e molto vivaci.
I lavori proseguiranno realizzando nuovi
spazi per il gioco e per l’attività esterna,
puntando, fra l’altro, anche alla creazione
di piccoli orti per insegnare come si coltivano verdure e ortaggi.
Sconti per i soci
presso la scuola di fondo alle Viote
C
on l’intento di favorire la pratica dell’attività sportiva, la Scuola Italiana di Sci
Fondo Viote propone ai soci della Cassa Rurale di Trento e ai loro familiari alcune
agevolazioni per la stagione sciistica 2012/2013 presso il Centro Sci Fondo delle Viote
sul Monte Bondone:
sconto 10%sulle tariffe per lezioni individuali e collettive (dal lunedì al sabato mattina)
sconto 10%su noleggi stagionali presso il noleggio Ski Service Viote
sconto 20%sull’acquisto di attrezzatura agonistica nuova presso lo Ski Service Viote
Per informazioni: Scuola Italiana Sci di Fondo Viote, Via alle
Caserme, 5 – Loc. Viote, Monte Bondone (TN).
Tel. e fax 0461.948105, [email protected]
Per usufruire delle agevolazioni sarà necessario consegnare alla
Scuola l’apposita dichiarazione attestante la qualità di Socio
della Cassa Rurale di Trento da richiedere all’Ufficio Soci della
Cassa (0461/206257).
Interessanti offerte
dell’associazione
Nuotatori Trentini
per i soci della Cassa
L’
Associazione propone corsi di
avviamento al nuoto, per tutte le
età, ed altre attività per nuotatori già
esperti (triathlon, nuoto sincronizzato, nuoto pinnato, agonismo master/
amatori ecc.).
I corsi si svolgono prevalentemente presso la piscina Manazzon
di via Fogazzaro a Trento.
OFFERTA riservata a SOCI
della Cassa Rurale di Trento
e ai loro FAMILIARI, presso
la piscina Manazzon, fino al
31/08/2013:
Sconto del 50% sui corsi di
avviamento al nuoto, di dieci lezioni, escluso il costo di entrata alla
piscina.
Sconto del 50% per tutte
le altre attività, svolte al mattino,
nell’orario compreso fra le ore 9 e
le ore 13.
Sconto del 25% per tutte le
altre attività, svolte al pomeriggio e
alla sera, nell’orario compreso fra le
ore 13 e le ore 21.
Per usufruire di tali agevolazioni
sarà necessario consegnare alla Segreteria della SND Nuotatori Trentini (0461/1722152) l’apposita dichiarazione attestante la qualità di
Socio della Cassa Rurale di Trento
da richiedere all’Ufficio Soci della
Cassa (0461/206257).
cassa rurale di trento 15
■
tradinoi
LA SUA APERTURA RISALE AL 1975, PRIMO SPORTELLO IN CITTÀ
Nuovi gli spazi,
immutato lo spirito
IN ESTATE SI SONO SVOLTI I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE
DELLA FILIALE IN LARGO MEDAGLIE D’ORO, DOVE CON SOCI E CLIENTI
ESISTE DA SEMPRE UN RAPPORTO “FAMILIARE”
C’
è un solo “tasso” che preoccupa
il personale della filiale di Largo Medaglio d’Oro della Cassa
rurale di Trento: è quello del loro colesterolo, messo in “pericolo” dalla leccornie
- soprattutto dolci fatti in casa - che soci
e clienti regalano, non solo in occasione
di ricorrenze e festività.
«Possiamo dire che qui ci viziano», sottolinea il direttore Gianluca Beltrame,
perché fra chi lavora nella prima filiale
aperta in città dall’allora Cassa rurale
di Villazzano e chi la frequenta, «esiste
un rapporto che va oltre quello fra “erogatore” e “fruitore” di servizi bancari:
è un legame forte, di reciproca stima e
affetto, che a pieno diritto si può definire
“familiare”, esclusivo e consolidato». Lo
testimonia ad esempio anche il fatto che
durante il periodo di chiusura dovuto alla
recente ristrutturazione della sede, l’estate scorsa, in pochi si sono rivolti alle filiali
“supplenti”. Quando poi sono stati riaperti
i battenti, nei primi giorni c’erano vere e
proprie file di soci e clienti, interessati a
vedere il nuovo volto della “loro” filiale.
«Le modifiche apportate - afferma Beltrame - sono state notate e apprezzate».
La ristrutturazione ha portato ad una
ridistribuzione degli spazi e ad un loro
utilizzo più razionale: ora la riservatezza è
ancora maggiormente garantita e anche al
piano superiore è stato possibile ricavare
una sala, molto utile sia per le riunioni
interne sia quando si devono incontrare
gruppi di clienti.
16 cassa rurale di trento
■
«Questa è tendenzialmente una filiale
di raccolta - spiega il direttore - anche
se ha un buon quantitativo di impieghi,
soprattutto mutui per l’acquisto della prima casa, ma la raccolta diretta e indiretta
è la sua principale vocazione». Il 95%
della clientela è rappresentata da privati,
residenti in zona: è anche per questo che
nel corso degli anni il rapporto fra filiale,
soci e clienti, è diventato così intenso.
«Quando l’allora Cassa rurale di Villazzano nel dicembre 1975 aprì la filiale
numero 1 in città, in via Gerola - ricorda
Beltrame - fece una scelta coraggiosa e
lungimirante, perché il rione era lontano
dal centro». I residenti hanno però fin da
subito avuto fiducia nel nuovo sportello.
Poi anche la presenza dell’ospedale - di
fronte al quale la filiale si è trasferta nel
1981 per occupare l’edificio che tuttora
la ospita - ha positivamente influenzato
l’evoluzione della filiale, che è diventata
punto di riferimento anche del personale
sanitario e di coloro che gravitano attorno
all’ospedale.
Con Beltrame - divenuto direttore nel
2009 - collabora una “squadra” competente e affiatata, della quale fanno parte
due vere “colonne” della filiale: Susanna
Lumia e Giancarlo Dallapè (padre
di Francesca, la bravissima tuffatrice
trentina), “che sono la memoria storica
della filiale, alla quale noi attingiamo
quotidianamente”, afferma il direttore.
Poi ci sono Laura Bazzanella e Davide
Scali agli sportelli e la vice direttrice,
Roberta Decarli.
Per tutti dopo la recente ristrutturazione
l’attività è ripresa con la consueta intensità e soprattutto con lo stesso spirito
“familiare”, così apprezzato da soci e
clienti. (m.t.)
tradinoi
ha già pubblicato 16 libri
“TESTIMONE”
DEL TRENTINO
PIÙ AUTENTICO
GIORNALISTA E SCRITTORE, ALBERTO FOLGHERAITER - CHE DA QUESTO NUMERO INIZIA
UNA COLLABORAZIONE CON LA NOSTRA RIVISTA CURANDO LA RUBRICA “RITRATTI
DELLA PeRIFERIA CITTADINA” - È SOCIO DELLA CASSA RURALE DA QUINDICI ANNI
Q
uando parla della sua professione,
il giornalismo, gli piace affermare
che è un lavoro “che va fatto con
i piedi”: nel senso che bisogna muoversi,
camminare, raggiungere i luoghi e le persone di cui si scrive, perché solo in questo
modo si può essere veri testimoni di quanto
accade e si riesce a coglierne la più vera
essenza. È una regola che Alberto Folgheraiter - nato a Trento 60 anni fa - applica
rigorosamente e che gli ha consentito di
raccogliere informazioni e notizie che ha
riportato in sedici libri (oltre a numerosi
opuscoli e migliaia di articoli), nei quali
ha raccontato con dovizia di particolari
e sensibilità alcuni aspetti della storia,
della cultura, delle tradizioni, della società
del Trentino. Ognuna delle sue pubblicazioni - spiega Folgheraiter - ha un punto
di partenza e uno stretto raccordo con le
sue esperienze personali. “Ho scritto dei
santuari perché da bambino con i miei
genitori andavo al santuario di Segonzano
dove abitavamo; mi sono occupato di eremiti perché proprio a Segonzano è vissuto
l’ultimo eremita del Trentino; l’emigrazione
l’ho conosciuta attraverso le storie dei mie
nonni; di usi e costumi ho scritto perché la
nostra è una terra dove sono stati conservati e tramandati meglio che in altre realtà”.
Suo “grande maestro” - come lo definisce
lui stesso - è stato Aldo Gorfer, autore di
libri sul Trentino che sono diventati capisaldi e patrimonio della cultura locale,
“che mi ha onorato della sua amicizia e
dei suoi consigli fin dall’esordio della mia
attività giornalistica” ricorda Folgheraiter.
Entrato a Vita Trentina, il periodico diocesano nel 1971, nel 1979 ha iniziato a
lavorare presso la sede regionale della
RAI, fino al giugno del 2010.
Il suo ultimo lavoro si intitola “I villaggi
dai camini spenti” (edizioni Curcu & Genovese), di cui sono state fatte due edizioni
in pochi mesi. “I villaggi dalle stanze vuote” sarà invece il titolo del libro in uscita
nei prossimi mesi, nei quali ci sarà una
fotografia - scattata dal suo “alter ego”,
Gianni Zotta con cui collabora da sempre
- che secondo Folgheraiter descrive perfettamente il Trentino “che è e che sarà”.
Sullo sfondo si vede Castel Stenico, più
vicino la chiesa di Tignerone e in primo
piano un marocchino inginocchiato su una
stuoia, intento e pregare rivolto verso la
Mecca. “Non bisogna meravigliarsi anche
perché sono persone come queste - precisa
Folgheraiter - che stanno riaccendendo i
camini e occupando le stanze vuote nei
villaggi del Trentino”, quelli abbandonati
a causa dell’emigrazione e del progressivo
inurbamento.
“Ma noi tutti siamo figli di emigranti e di
immigrati” afferma Folgheraiter ed è in
questa consapevolezza che si radica il suo
ammirato interesse per le vicende “dei
singoli” e “della povera gente” perché,
spiega “la storia dei singoli diventa storia
della comunità ed è la storia della povera
gente che ha contribuito a fare la storia
dei grandi”.
Il suo incontro con la Cassa rurale (allora
di Villazzano) è avvenuto quindici anni
fa, dopo “un’arrabbiatura” con la banca
della quale era cliente. “In Cassa rurale
ho trovato un clima di famiglia, delle “persone normali”, con un anima, con cui sono
nate delle amicizie”. E poi, aggiunge, è
confortante sapere che la “testa” della Cassa rurale è presente sul territorio: si può
parlare di persona con il direttore generale
o il presidente, senza doversi districare
fra risponditori automatici che chiedono
di cliccare prima un numero e poi l’altro
sulla tastiera del telefono, senza portare a
nessun risultato.
(m.t.)
cassa rurale di trento 17
■
Ritratti
“Ritratti” della periferia cittadina
San Donà, villaggio sat
con uno “spirito di qua
Prende il via, da questo numero, la pubblicazione di una serie
di “ritratti” della periferia cittadina. Il giornalista Alberto
Folgheraiter, socio della Cassa rurale di Trento, comincia in tal modo
la sua collaborazione con la nostra rivista
C
orreva l’anno 1956. Presidente della Repubblica era Giovanni Gronchi; del Governo, Antonio Segni;
sindaco di Trento era Nilo Piccoli.
A Trento, in ottobre, si era celebrato il
VI congresso nazionale della DC con
Amintore Fanfani proclamato segretario. L’ultima parte dell’anno fu dominata
dall’invasione dell’Ungheria da parte dei
carri armati sovietici.
Ma il 1956, nella cronaca della comunità
trentina, fu anche l’anno della costruzione
del “villaggio satellite” di San Donà, fra
il centro cittadino e Cognola. Seguiva di
qualche mese la conclusione dei lavori per
la costruzione del villaggio di “palafitte”
di San Bartolomeo, a sud della città. Entrambi “villaggi” popolari, destinati alle
Innamorarsi a San Donà
A
San Donà, il rione sulla collina est di Trento che ha poco più di
cinquant’anni, c’erano quattro grossi cedri del Libano, vecchi
e malandati. Pertanto, pericolosi per la pubblica incolumità. Il
comune di Trento non poteva intervenire perché San Donà è territorio
privato (lo spieghiamo a parte). Con l’autotassazione di 85 euro per nucleo
abitativo le 250 famiglie di San Donà hanno fatto potare gli alberi del
rione e tagliare i quattro cedri. Renato Tomasi, 59 anni, che è residente a
San Donà fin dalla fondazione, ma è pure assessore comunale di Trento
dai molti incarichi, ha avuto l’idea di far tagliare i tronchi a tre metri
dal suolo.
“Il progetto era di entrare nelle radici nel rione e, quindi, di realizzare quattro sculture che raccontassero la storia di questa comunità: un
muratore col paròl, vale a dire la figura di chi ha costruito San Donà;
un papà che va alla Michelin con la gamèla del disnàr; una mamma coi
pòpi; e, poiché tanti pòpi di allora si sono poi innamorati e sposati qui,
la statua di due innamorati”.
La prima scultura è stata già realizzata, nell’ottobre scorso, da Egidio
Pedri, noto artista di Segonzano. Titolo: “Innamorarsi a San Donà”.
18 cassa rurale di trento
■
tellite
artiere”
famiglie di braccianti agricoli o contadini
che erano diventati operai nelle fabbriche
e negli opifici della Valle dell’Adige. La
Michelin in primis. Immigrazione interna,
pertanto, dalla periferia della provincia.
Il villaggio fu costruito per conto dell’INA-casa su un terreno di quattro ettari e
mezzo dei conti Alberti-Poja che era stato acquistato (e ceduto) per quello scopo
dal comune di Trento. Come informa il
giornalista Mauro Lando in quella imprescindibile “bibbia” che è il Dizionario Trentino (Curcu&Genovese, 2008), il
progetto elaborato dall’arch. Renzo Masé
e dagli ingegneri Renato Marchi, Giovanni Lorenzi e Marco Eccel, prevedeva la
costruzione di 295 alloggi con 1623 vani.
Dopo tre anni di lavoro, il villaggio e la
consegna dei primi 120 alloggi ebbe luogo
il 26 settembre 1959. Fu una cerimonia
in pompa magna, con la partecipazione
del sottosegretario di Stato, Ferdinando
Storchi e dell’arcivescovo di Trento, Carlo
de Ferrari.
Ricorda Mauro Lando che non mancarono
i problemi: “I traslochi si susseguirono
in ottobre con le masserizie portate su
carretti, era aperto solo un negozio del
Sait, disponibile un solo telefono, niente
scuole, dieci corse dell’autobus al giorno,
la chiesetta costruita dalle “Tute bianche”
e, finalmente, nel 1961 fu completato l’edificio dove ora sono collocati i negozi.
Nel centro sociale però si avviò subito
una forte vita comunitaria con vari comitati, filodrammatica, cineforum, gruppi di
scacchi, foto e sportivi.
Nasceva quindi uno “spirito di quartiere”.
Nel corso degli anni il “villaggio satellite”
fu completato e gli vennero accostati altri
complessi come San Vito (1970), Meridiana (1973), Linus e Oasi (1976)”.
In principio, l’INA-casa si era impegnata
a cedere col tempo le parti comuni al…
comune di Trento. Nel 1966 all’INA-casa
subentrò la GESCAL che mise a riscatto
tutti gli alloggi e con essi, anche le parti comuni. Ecco perché San Donà è un
villaggio tutto privato. Abitato, peraltro,
da personaggi pubblici. Oltre al citato
Renato Tomasi (nel box), assessore comunale (suo fratello, mons. Adriano “Pachi”
Tomasi è vescovo missionario in Perù)
qui vive dall’età di quattro anni (ovvero
dal 1959) anche Giorgio Fracalossi, il
presidente della Cassa Rurale di Trento.
Lo abbiamo saputo in chiusura dell’articolo. Come dire: non è questa la ragione per
la quale abbiamo scelto di partire con la
nuova rubrica proprio da San Donà. Dove
in cinquant’anni i “pòpi” sono cresciuti e
molti si sono innamorati.
Alberto Folgheraiter
cassa rurale di trento 19
■
interviste
intervista alla professoressa paola venuti
Adolescenza:
istruzioni per l’uso
Prof. Paola Venuti
i tre licei di Trento – “Prati”, “Galilei” e “Da Vinci”
hanno organizzato una serie di incontri per aiutare genitori e insegnanti
di Rossana Gramegna
U
na sfida, una lotta, una missione
impossibile? Scorrendo i titoli
degli incontri “L’adolescenza tra
scuola e famiglia” promossi da ottobre a
dicembre da tre licei di Trento – “Prati”,
“Galilei” e “Da Vinci” – presso l’Aula
Magna del liceo classico di via SS. Trinità, crescere sembra davvero un’ impresa
avventurosa e difficile. E che l’adolescenza sia una fase cruciale della vita lo
sanno bene molti genitori alle prese con
le intemperanze dei figli che, verso i 14
anni, all’improvviso, si trasformano in
“selvaggi” chiusi nel disordine delle proprie camerette, sempre pronti a mettere
alla prova i propri limiti e la pazienza altrui, fino a diventare dei perfetti ingestibili sconosciuti. Il periodo di passaggio
è storia nota, si ripete di generazione in
generazione. Ma quello che è nuovo, forse, è oggi il disorientamento dei genitori
che genera voglia di capire. Non a caso
gli incontri del “Prati” sono stati seguiti da un pubblico numerosissimo. Alla
professoressa Paola Venuti, docente di
Psicopatologia Clinica presso la Facoltà
di Scienze Cognitive dell’Università di
Trento, che ha tenuto una relazione dal titolo emblematico “Crescere lottando,
lottare crescendo”, abbiamo chiesto
la ragione di questo interesse.
Professoressa Venuti perché i genitori di oggi sono un po’ confusi?
Vanno aiutati?
Certamente vanno aiutati. Io sono tra
coloro che ritengono che la “genitorialità” vada sostenuta sul territorio. Stiamo
subendo un grosso cambiamento storico e
culturale: si fanno meno figli, magari uno
Dai tacchi a spillo alle scarpette chiodate
La cantante e atleta Annalisa Minetti ha incontrato gli studenti
“A
l mio 3, fate tutto il rumore che volete e urlate a
squarciagola: sfogatevi e scaricatevi, perché poi
voglio che mi ascoltiate con attenzione”: ha esordito così
Annalisa Minetti nell’incontro che ha avuto con gli studenti nell’aula magna dell’Istituto Buonarroti di Trento. E il suo invito
è stato seguito alla lettera. Alla rullata di
piedi e alle grida liberatorie è seguito
un silenzio perfetto per tutto il tempo
in cui Annalisa Minetti ha raccontato le
sue esperienze.
Non volava una mosca mentre, seduta a
gambe conserte su una cattedra, la vincitrice sia della medaglia di bronzo alle
20 cassa rurale di trento
■
Paralimpiadi di Londra sui 1500 metri che del Festival di
Sanremo nel 1998, ha parlato con estrema franchezza
e disincanto e talvolta con toni ironici, della sua vita: la
condizione di emigranti dei suoi genitori,
le battaglie da ragazzina per difendere dallo scherno il fratello portatore di
handicap, le soddisfazioni ai concorsi
di bellezza, l’angosciante scoperta che
avrebbe perso la vista, la volontà di non
sentirsi sconfitta, la tenacia per raggiungere sempre nuovi traguardi.
“Quando mi dissero che sarei diventata
cieca ho pianto a dirotto per il dolore e la
tristezza. Poi mi sono detta che da quel
interviste
solo, e su quell’unico figlio si fanno grossi
investimenti emotivi, affettivi, materiali,
con grandissime aspettative. Mancano
però i riferimenti: la famiglia nucleare,
da diversi anni, vive piuttosto isolata rispetto al passato, quando il gruppo più
allargato fungeva da regolatore.
Parla di investimenti: in effetti un
figlio “costa” molto, in tutti i sensi…
È vero, ma si esagera. I genitori di oggi
richiedono ai figli molte prestazioni,
dove è necessario avere successo: sport,
competenze linguistiche, scuola … ci
si dimentica dello stare insieme, del riflettere, e del fatto che non è bene che i
figli si sentano sempre in competizione
per tutto. Non serve che facciano tutto o
che sappiano fare di tutto …
Spesso ci si domanda fino a che
punto “cedere” davanti alle richieste dei figli...
Direi che fino ai 18 anni ogni richiesta
vada “contrattata”: non è bene cedere,
ma nemmeno vietare in modo inappellabile. Contrattare serve alla crescita, a
conquistare la propria vita. Un figlio che
si arrabbia e “fa il muso”, è una “cosa”
scomoda e faticosa: ma un genitore deve
essere capace di sopportare il disaccordo. E dare delle regole. Sono gli stessi
ragazzi a volerle, per provare i propri
limiti.
E di fronte alle classiche paure del
bere, delle droghe, delle cattive
compagnie …?
La trasgressione fa parte dell’adolescenza e del crescere. E sembra strano ma
a volte serve a recuperare l’aspetto comunitario e sociale: “facciamo assieme
l’esperienza …” Però dove ci sono comportamenti “patologici” vedo, secondo
dati clinici, che ci sono famiglie incapaci
di darsi regole. Conta molto l’esempio
genitoriale. E davanti alla scoperta di
una trasgressione un genitore non dovrebbe dire a un figlio “non sei buono,
non sei una buona persona” ma “non
hai fatto una cosa buona”. Ripeto che
l’adolescenza è una continua lotta: se
non ci sono conflitti non va bene, vuol
dire non crescere. Il ragazzo perfetto,
che non crea problemi, non va bene…
Un consiglio pratico?
Ce l’ho in due parole: dare a questi figli
pochi soldi e tanto lavoro. Per approfondire un po’ direi che per prima cosa
i ragazzi dovrebbero essere “obbligati a
momento le lacrime le avrei riservate solo per le gioie
più grandi e le commozioni più profonde e che non avrei
permesso a nessuno di rendermi triste”, ha raccontato
Annalisa Minetti. Guai abbandonarsi all’autocommiserazione, mai gettare la spugna - ha rincarato - qualsiasi
sia l’ostacolo che si para davanti, che va affrontato con
tenacia e determinazione, soprattutto quando l’ostacolo
si frappone alla realizzazione delle proprie aspirazioni.
“Seguite sempre i vostri sogni e non permettete a nessuno
di dirvi cosa dovete fare o cosa non dovete fare”: è questo
il messaggio che Annalisa Minetti ha voluto lanciare alle
centinaia di ragazzi che hanno salutato il suo intervento
con un lungo, caloroso e fragoroso applauso.
“Ognuno deve fare le cose che ritiene opportune - ha
ribadito poi in una breve intervista al termine dell’incontro
con gli studenti - e i giovani devono avere la possibilità
anche di sbagliare, perché li aiuta a crescere”.
Alla domanda se le abbia dato più emozione il trionfo a
essere utili”, a servire a qualcosa. Lavorare, anche per brevi periodi, darebbe
loro un “senso di utilità”. Secondo: la
scuola … in Italia prevale “il cognitivo”,
il professore parla, l’alunno ascolta. Pochi insegnanti sanno usare altri metodi
che sarebbero utilissimi invece per aiutare a pensare, a creare, a fare, a elaborare
in prima persona. Terzo: si dovrebbero
facilitare i gruppi. Saper lavorare insieme, stare insieme è una risorsa.
E i nonni, tanto utili per i bambini
più piccoli, lo sono anche per gli
adolescenti?
Certamente. Sono affettivi e poco normativi, sono delle risorse perché riescono ad
avere dei rapporti “puliti”, dove potrebbe
nascere molta (utile) confidenza.
E cosa c’è di buono in questi adolescenti di oggi?
Hanno una “testa plastica”, padroneggiano sistemi comunicativi diversi ed hanno
una forma mentis che gli consente di
avere delle “competenze di collegamento” , capacità di collegare, più forti della
generazione precedente. Sono meno settoriali. E se sono messi nelle condizioni
per poter creare, hanno una profondità
straordinaria.
Sanremo o il podio a Londra, Annalisa Minetti risponde “la
medaglia”. Perché, spiega, “l’ho voluta e l’ho conquistata;
correre - rispetto a cantare - non era per me un istinto naturale, non ero mai stata atleta: sono passata dalle scarpe
col tacco a quelle chiodate di punto in bianco. Quando ho
deciso di fare questa esperienza, ho scelto fra le discipline
sportive quella che mi era stato detto avrebbe rubato
meno tempo alla mia vita quotidiana. Ma ho sentito che
il percorso era già delineato, che dovevo solo prenderne
coscienza e farmi trasportare dal flusso energetico che
mi ha portato sul podio: sentivo che sarebbe accaduto
qualcosa di speciale”.
La medaglia di bronzo alle paralimpiadi di Londra Annalisa
l’ha conquistata dopo due anni di allenamenti. I quattro
anni che la separano dal prossimo appuntamento olimpico
- annuncia - li dedicherà anche a prepararsi per correre gli
ottocento metri “come un normodotato”: un altro obiettivo, un altro traguardo, un altro sogno da seguire. (m.t.)
cassa rurale di trento 21
■
bussola finanziaria
noi & i soldi
L’analisi del direttore
Tre risposte
alla domanda: perché
si rivolgono a noi?
T
re giorni fa accolgo in ufficio un signore che voleva “...
iniziare a lavorare con voi Casse Rurali, perché mi sembra
che siate rimaste le uniche di cui fidarsi.” Sempre recentemente la direttrice
di una delle nostre filiali mi telefona per dirmi che “...... la signora xxx ha
fatto domanda per diventare socio: mi sa che viene a nevicare perché sono
anni che la rincorriamo ma non aveva mai voluto saperne!”. Un mio amico
d’infanzia, che da anni lavora e vive ormai a Milano, mi chiede informazioni per sapere se “....voi per caso fate ancora mutui per l’acquisto della casa,
perché mio figlio avrebbe trovato lavoro a Trento, ma le banche qui a Milano
gli hanno tutte risposto picche.”
Vi racconto questi episodi (solo i più recenti, potrei aggiungerne molti altri.....) in quanto mi hanno sollecitato una domanda: perché molte persone, aziende, enti ci danno fiducia e continuano lavorare con noi, o iniziano
come nuovi clienti nonostante il clima di accesissima concorrenza presente sul mercato finanziario? Noi non facciamo campagne di sconti o di promozioni, non siamo tutti i giorni sul giornale a proporre tassi mirabolanti o
servizi a costo zero, non regaliamo telefonini o computer. E allora perché?
Mi sono dato tre risposte, partendo dalla costatazione che noi cerchiamo,
semplicemente, con grande impegno di tutto il personale, di fare al
meglio il nostro lavoro di banca cooperativa.
E la prima risposta sta in quel “impegno di tutto il personale”. Numerose
e ripetute dichiarazioni di soci e clienti hanno ormai certificato il grande
valore che i nostri uomini e le nostre donne rappresentano, creando una
relazione ed un clima preziosi, di affidabilità e di fiducia.
La seconda e la terza risposta stanno invece nelle due parole “banca cooperativa”. È indubbio che fare bene la banca, con trasparenza, serietà,
e anche rigore quando serve, crei quel patrimonio di fiducia che ci vede
spesso vincenti rispetto ad altri istituti di credito. Ma è altrettanto vero che,
accanto alla solidità e all’efficienza, la nostra Cassa può far leva anche sui
valori cooperativi.
Il 2012 è stato ed è un anno di grande crisi, un anno di sofferenza, di fatica,
di incertezza sul futuro. Ma è stato anche l’anno internazionale delle cooperative, e proprio questa ricorrenza ha permesso di fare luce su un sistema di imprese che, alla crisi, sta reagendo in modo migliore, più efficiente
e più etico. Nella cerimonia di chiusura dell’ «International year of cooperatives», al Palazzo di Vetro di New York, ha preso la parola come relatore
anche il direttore del centro studi cooperativi Euricse di Trento, Gianluca
Salvatori. Una grande soddisfazione ma anche un grande riconoscimento
ad una terra che della cooperazione è un simbolo a livello mondiale.
Anche noi facciamo parte di questo mondo, come banca cooperativa, anche voi, cari soci. Dobbiamo esserne fieri e continuare a lavorare insieme,
perché, come recitava un motto di qualche anno fa “insieme si può”!
Buon Natale e buon anno a tutti... in cooperazione!
Michele Sartori
22 cassa rurale di trento
■
noi & i soldi
I NUOVI “SCENARI COMMERCIALI” APERTI DA INTERNET
CON IL “POS VIRTUALE”
ACQUISTI SICURI ON-LINE
È UNO STRUMENTO CHE CONSENTE I PAGAMENTI TRAMITE
CARTA DI CREDITO O CARTA PREPAGATA SUI SITI DI COMMERCIO ELETTRONICO CHE OPERANO SUL WEB
L
o sviluppo tecnologico avanza inesorabilmente e anche il mondo del
credito è tenuto ad adeguarsi. In
questi ultimi anni alla massicia diffusione dei computer, da quelli fissi a quelli
portatili fino ai nuovi tablet, si è affiancata quella dei cosiddetti smartphone - che in italiano possiamo definire
“telefonini intelligenti o multimediali”
- dispositivi mobili che abbinano le funzionalità del telefono cellulare e quelle
di gestione di dati personali.
Parallelamente, il mercato della vendita
di beni e servizi dalle “botteghe” tradizionali si sta spostando sempre più sul
WEB attraverso il canale internet e i siti
di commercio elettronico. Per riuscire a
tenere il passo con questi nuovi scenari
commerciali, si è resa indispensabile
l’evoluzione nel sistema dei pagamenti.
La nuova “frontiera” si chiama “POS
Virtuale”, che offre ai siti di commercio elettronico uno strumento di pagamento che, analogamente ai POS
“fisici” a disposizione dei negozi reali, li
mette in grado di accettare pagamenti
tramite carta di credito o carta prepagata, attraverso un sistema semplice, affidabile e sicuro. Il servizio “POS
Virtuale” utilizza come piattaforma
un sistema specifico per la gestione
dei pagamenti online. Non è possibile
utilizzare le carte di debito (Bancomat)
in quanto una parte dei dati necessari
al loro riconoscimento è memorizzata
solo sulla banda magnetica o nel chip,
e quindi sarebbe necessario dotare tutti i possibili acquirenti di un apposito
lettore. Risultano invece utilizzabili le
carte Ricaricabili.
Vediamo in breve come funzionano
queste operazioni di acquisto e pagamento:
1. L’acquirente visita il sito di commercio elettronico del venditore e vede
e sceglie degli articoli che desidera
acquistare.
2. Il venditore presenta all’acquirente l’elenco degli articoli selezionati
per l’acquisto e richiede la conferma
dell’ordine e l’avvio della procedura
di pagamento.
3. Se l’acquirente sceglie il pagamento
con carta di credito viene indirizzato su una pagina protetta, dove
deve eseguire l’inserimento dei dati
della carta di credito stessa. Questa
trasmissione si avvale di protocolli
di sicurezza certificati per tutelare
al massimo la riservatezza dei dati.
Terminata questa operazione e,
premendo un pulsante di conferma, si innesca l’invio dei dati relativi
al pagamento dell’ordine al centro
autorizzativo della banca.
6. Se l’operazione va a buon
fine, il venditore e l’acquirente ricevono
entrambi una email di conferma
dell’avvenuta operazione di paga-
mento. A questo punto l’acquirente
troverà l’addebito dell’acquisto sulla
sua carta di credito e il venditore
dovrà provvedere a consegnare
la merce e/o il servizio acquistati
dall’acquirente.
Qualche parola va spesa in merito alla
sicurezza di queste operazioni; molto
spesso si sente parlare di truffe on line
che fanno nascere molta diffidenza da
parte dei possibili acquirenti. È importante precisare che tutte le comunicazioni sulla rete Internet che coinvolgono dati riservati (numeri di carte di
credito, scadenze delle carte, codici di
sicurezza CVV2/CVC2 - cioè le tre cifre
presenti sul retro della carta) relativi a
pagamenti tramite i nostri “POS Virtuali” vengono cifrati tramite i più
elevati standard di sicurezza
oggi disponibili per le
comunicazioni su
internet.
cassa rurale di trento 23
■
UN’INIZIATIVA DI SUCCESSO DI CLM-BELL
Anche nel 2013
tornano i “campi estivi”
COME SEMPRE PER I FIGLI DEI SOCI “ATTIVI” SONO PREVISTE CONSISTENTI AGEVOLAZIONI,
CHE RENDONO PARTICOLARMENTE CONVENIENTI LE ISCRIZIONI
L
a Cassa Rurale di Trento ripropone
anche per l’anno 2013 le numerose ed interessanti offerte per quei
soci che vorranno iscrivere i propri figli
studenti ai soggiorni studio estivi proposti da CLM-BELL.
Questa iniziativa già negli anni scorsi
ha riscosso un grande successo e molti
sono stati gli studenti che hanno trascorso qualche settimana di vacanzastudio in una delle località proposte,
perfezionando in tal modo la conoscenza della lingua straniera e allo stes-
so tempo conoscendo nuovi amici e
nuove realtà.
I contributi per i soggiorni studio 2013
saranno i seguenti:
Soggiorno di lingua inglese per figli di
Soci dagli 8 agli 11 anni e dai 12 ai 16
anni della durata di due settimane a
Candriai sul Monte Bondone: Contributo della Cassa di € 600,00.
Soggiorno di lingua inglese per figli di
Soci dai 13 ai 18 anni in Irlanda presso
l’Alpha College of English di Dublino
della durata di tre settimane, con for-
Periodo
di effettuazione
Quota di
partecipazione
Contributo
Cassa
costo
per il socio**
IRLANDA
Dublino Alpha College
Soggiorno in college
Dal 3 al 24 luglio
€ 2.140,00 *
€ 900,00
€ 1.240,00
Dublino Alpha College
Soggiorno in famiglia
Dal 3 al 24 luglio
€ 1.990,00 *
€ 900,00
€ 1.090,00
€ 1.790,00
€ 800,00
€ 990,00
€ 600,00
€ 590,00
€ 250.00
€ 290.00
GERMANIA
Humbolt Institute
Bad-Schussenried
Dal 18 agosto al 1 settembre
CANDRIAI – M.TE BONDONE
Dal 30 giugno al 13 luglio
Casa di soggiorno AERAT
Dal 14 luglio al 27 luglio
€ 1.190,00
Dal 28 luglio al 10 agosto
a Candriai
Dal 11 agosto al 24 agosto
PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA
Dal 17 al 24 agosto
Villa Santi – loc. Montagne
€ 540,00
Dal 24 al 31 agosto
Le quote di partecipazione sono già al netto del contributo concesso a tutti i partecipanti dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento.
*quota suscettibile di variazione in base al costo del volo. ** Al quale può sommarsi anche altra scontistica.
24 cassa rurale di trento
■
mula in college o family: Contributo
della Cassa di € 900,00.
Soggiorno di lingua tedesca per figli
di Soci dagli 8 ai 14 anni della durata
di una settimana a Villa Santi, località
Montagne, nel parco Adamello-Brenta:
Contributo della Cassa € 250,00.
Soggiorno di lingua tedesca per figli
di Soci dai 14 ai 17 anni, in Germania
presso un collegio dell’Humbolt Institute Bad-Schussenried della durata di
due settimane: contributo della Cassa
€ 800,00.
Alle agevolazioni sopra esposte che
saranno valide per ogni figlio iscritto
si potranno cumulare anche quelle
previste per i figli che praticano una
attività sportiva e sono tesserati in una
delle società sponsorizzate dalla Cassa
Rurale di Trento. Tale contributo è pari
ad € 100,00 per atleta e per soggiorno.
I soggiorni estivi di CLM-BELL, in Trentino, sono organizzati con staff di docenti di madre lingua o bilingue e con una
grande esperienza nell’insegnamento
Per informazioni e iscrizioni:
Via Pozzo, 30 – Trento
Tel. 0461 981733 [email protected]
delle lingue in età scolare. Anche i numerosi assistenti, cui sarà riservato il
compito di organizzare tutte le attività culturali, ludiche e sportive delle
giornate di soggiorno si rivolgeranno
ai giovani ospiti in lingua inglese o
tedesca.
Le vantaggiose condizioni sopra riportate sono riservate ai figli dei Soci
“attivi” cioè titolari di conto presso la
Cassa con l’aggiunta di servizi collegati.
Presso la segreteria di CLM-BELL in via
Pozzo 30 a Trento, aperta il lunedì dalle
ore 10.00 alle 19.00 e dal martedì al
venerdì dalle 8.30 alle 19.00 si potranno avere tutti i chiarimenti e ulteriori
informazioni relative all’iniziativa oltre
ad un completo elenco di sconti ed
agevolazioni. (es. fratelli, iscrizioni anticipate, ecc.)
Nel box allegato troverete tutti i prezzi
e date delle varie proposte.
LA LETTERA DEI SOCI MONREALE TOMASONI
Grazie per il generoso sostegno,
e per l’impeccabile organizzazione
Riportiamo integralmente il testo della lettera inviata alla Cassa rurale dai
coniugi Antonio Monreale e Marina Tomasoni, i cui figli hanno preso parte
ai soggiorni estivi in Italia e all’estero organizati da CLM-Bell.
Spett.le Cassa Rurale di Trento,
l’estate si è conclusa ed insieme a mio marito desideriamo ringraziarVi
per il generoso sostegno che ci avete dato per le attività di studio estivo dei
nostri figli Mattia e Francesca.
L’importante quota riservata ai figli dei Soci ha costituito un fattore determinante nella scelta di tali attività, rendendone possibile la realizzazione.
Ci preme farVi sapere che tutte le esperienze fatte dai ragazzi, sia in Italia
che all’estero, si sono svolte positivamente. Inoltre ci teniamo a sottolineare
quanto l’organizzazione, a cura di CLM – BELL, sia stata impeccabile.
Auspichiamo che anche in futuro, la Fondazione continui a mostrare una
così rimarchevole sensibilità per le esigenze delle famiglie promovendo la
preparazione culturale dei giovani.
Inviamo con l’occasione un cordiale saluto.
Fam. Monreale Tomasoni
Antonio e Marina
cassa rurale di trento 25
■
Giovani 2.0
IL 12 OTTOBRE SI È SVOLTA L’ASSEMBLEA
Nuovo direttivo
per i “Giovani soci”
ALLA PRESIDENZA È STATO ELETTO MATTIA PALAZZO
E CI SONO DUE “NEW ENTRY”: FEDERICA CHEMELLI E GIOVANNI AGOSTINI
A
tmosfera tranquilla
quella sera d’autunno, un gruppo di quaranta giovani seduti ordinatamente in file compatte e
tanto entusiasmo nell’aria:
era il 13 ottobre 2007 e nella
sala circoscrizionale di Cognola stava nascendo l’Associazione Giovani Soci della
Cassa Rurale di Trento.
Dopo alcuni mesi di progettazione, infatti, grazie al Mattia Palazzo
supporto della nostra Cassa,
veniva dato il via ad un progetto innovativo, volto a stimolare
la partecipazione dei giovani ad eventi culturali e formativi ed
a permettere loro di conoscere vantaggi e benefici dell’essere
soci di una banca di credito cooperativo.
A distanza di cinque anni, è con molta soddisfazione che,
guardando indietro, mi trovo a ripensare alle numerose attività organizzate, a tutti i giovani coinvolti, agli obiettivi
raggiunti ed, ovviamente, alla preziosa esperienza che ho
avuto modo di vivere quale Presidente dell’Associazione,
carica che, per motivi personali e lavorativi ed in un’ottica di
rinnovamento, quest’anno ho deciso di cedere.
Il 12 ottobre 2012, infatti, ha avuto luogo l’Assemblea Straordinaria ed Ordinaria del gruppo ed in tale occasione, oltre
alla modifica di alcune clausole statutarie (con la previsione di
un limite ai mandati e l’introduzione della figura dei revisori
supplenti) e all’approvazione del bilancio, si è provveduto al
rinnovo delle cariche sociali in scadenza.
Il nuovo Consiglio Direttivo è ora composto da:
• Presidente: Mattia Palazzo
• Vicepresidente: Giulia Panizza
• Segretario: David Pellegrini
• Tesoriere: Matteo Gaigher
• Consigliere: Andrea Franzoso
• Consigliere: Jacopo Pedrotti
• Consigliere: Elena Gabrielli
• Consigliere: Federica Chemelli (New entry)
• Consigliere: Giovanni Agostini (New entry)
Il collegio dei revisori dell’associazione non ha invece subito
modifiche eccezion fatta per l’elezione di due revisori supplenti: Marco Dianti e Matteo Cavagna.
In qualità di Presidente uscente, tramite questo breve articolo,
intendo rivolgere un sincero ringraziamento ai consiglieri
Giulia Degasperi e Matteo Cavagna per la dedizione ed il
grande impegno dimostrato nei due anni trascorsi insieme
ed alla Cassa Rurale di Trento che ha saputo credere nella
“forza dei giovani”, stimolando la nascita di questa fantastica
Associazione.
Elena Gabrielli
Federica Chemelli e Giovanni Agostini
i due nuovi componenti del Consiglio direttivo
26 cassa rurale di trento
■
Giovani 2.0
Viaggio alle radici della cooperazione
I
n una bellissima giornata di ottobre l’associazione Giovani
Soci della Cassa Rurale di Trento ha aderito all’iniziativa
organizzata dall’Associazione Donne in Cooperazione e
Associazione Giovani Cooperatori Trentini per un viaggio
itinerante sia nel tempo che nei luoghi: il viaggio alle radici
della cooperazione.
Così, accompagnati da una simpatica cantastorie, veniamo
proiettati al tempo di don Guetti che incontriamo per così
dire “di persona” alla chiesa di Vigo Lomaso. È proprio
“Don Guetti” a introdurci meglio nel contesto storico e
culturale del tempo raccontando le difficoltà che la gente
era costretta ad affrontare ogni giorno.
Sempre accompagnati dalla cantastorie mentre passeggiamo per il piccolo centro di Vigo Lomaso ci imbattiamo - nei
pressi dell’abitazione di Don Guetti - in due contadini che
ci raccontano di come Don Guetti abbia aiutato la popolazione ad affrontare la vita quotidiana trasmettendo loro
importanti nozioni pratiche e tecniche circa le pratiche
colturali, la gestione familiare ed economiche della vita.
Da qui ci trasferiamo in un altro luogo simbolo per la storia
della cooperazione Trentina: il paese di Santa Croce.
Fu proprio qui che Don Guetti il 28 settembre 1890 costituì
la prima famiglia Cooperativa del Trentino quella che in realtà si chiamò “Società cooperativa di smercio e consumo”.
Qui incontriamo un commerciante e una maestra delle
scuole elementari che ci raccontano come la creazione di
questa cooperativa di consumo abbia permesso lo sviluppo
armonioso del territorio e della vita della comunità stessa.
Ripartiamo alla volta di Quadra dove il nostro Don Guetti
ha potuto costituire l’altra forma cooperativa a noi quanto
mai familiare: la prima Cassa Rurale (1892). In realtà si tratta
solamente di ufficio e di una cassaforte a dimostrazione
dell’autenticità essenziale della vita del tempo.
Qui ritorniamo ai giorni nostri grazie alla visita del museo
dedicato a Don Guetti gestito dai giovani dell’Associazione
a lui intitolata.
Siamo proprio soddisfatti della giornata anche perché come giovani rappresentanti del movimento cooperativo
– camminare in quei luoghi e poter apprezzare quanto di
buono sta alla base del movimento cooperativo nelle sue
molteplici forme ci fanno sentire, per così dire, orgogliosi
di esserne parte viva e ancor più motivati a coltivare i valori
cooperativi anche nella nostra piccola associazione.
Mattia Palazzo
A tu per tu con i grandi della musica
L
a Cassa Rurale di Trento quest’anno è sponsor della
rassegna “Musica d’autore” organizzata dal Centro
Servizi Culturali Santa Chiara di Trento, nell’ambito
della quale saliranno sul palcoscenico alcuni tra i più famosi artisti del panorama musicale italiano.
Tra le figure di spicco, l’artista Malika Ayane (terza da
sinistra nella foto) si
è esibita lo scorso
29 novembre 2012
all’Auditorium Santa
Chiara. La cantante –
che ha all’attivo anche la partecipazione a due Festival di
Sanremo e a I Suoni
delle Dolomiti 2012 – ha portato nel capoluogo trentino
la nona data del tour “Ricreazione”, dal nome del suo
ultimo album.
In occasione del concerto, una rappresentanza dell’Associazione Giovani Soci ha avuto la possibilità di incontrare la
cantante prima della sua esibizione: è stata un’opportunità
unica ed indimenticabile per avvicinare un’artista di così
grande successo, scattare con lei qualche fotografia e farsi
firmare un autografo.
Ci auguriamo di poter ripetere l’esperienza con altri due
artisti che prossimamente saranno ospiti a Trento, come
Niccolò Fabi (19 gennaio 2013) e il gruppo dei Negrita (8
marzo 2013). Tutti i dettagli saranno pubblicati sul sito
internet dell’Associazione Giovani Soci.
Giovanni Agostini
cassa rurale di trento 27
■
Giovani 2.0
I TERMINI PER LA DOMANDA SCADONO IL 28 FEBBRAIO 2013
Chi è bravo a scuola
parte per la Sicilia
LA CASSA RURALE RIPROPONE I “PREMI DI STUDIO”,
CHE HANNO DIMOSTRATO DI FAVORIRE ANCHE LA
CONOSCENZA E IL DIALOGO FRA I GIOVANI
I
l 28 febbraio 2013 scadrà il termine per la presentazione
della documentazione per l’ottenimento del premio di
studio per gli studenti, Soci o figli di Soci, che si sono diplomati o laureati nello scorso anno scolastico o accademico
con buoni risultati. Il Regolamento per accedere al premio è
pubblicato qui di seguito.
Il premio di studio consiste, ormai da diversi anni, in un viaggio
premio di alcuni giorni in una città europea, organizzato in
collaborazione con l’Associazione Giovani Soci della Cassa
Rurale di Trento con l’intento di favorire la conoscenza e il
dialogo tra giovani.
Per la primavera prossima la meta sarà la Sicilia occidentale,
terra ricca di storia, tradizioni e cultura.
Coloro che, per varie ragioni, non potranno partecipare al
viaggio avranno la possibilità di optare per un premio alternativo, che consiste in un buono acquisto del valore di € 500,00
da utilizzare presso la scuola di lingue CLM BELL.
REGOLAMENTO PER ACCEDERE
AL PREMIO DI STUDIO 2013
- Possono presentare richiesta del Premio di Studio tutti
i giovani che alla data di ottenimento del diploma o
della laurea risultino essere Soci* o figli di Socio* della
Cassa Rurale di Trento.
- Il Premio di Studio viene riservato agli studenti che hanno
frequentato il quinquennio di scuola media superiore o il
triennio presso una scuola professionale della Provincia
Autonoma di Trento, o che hanno conseguito la laurea
all’università (incluse le lauree brevi) esclusivamente in
scuole o università italiane.
- Il diploma o la laurea devono essere stati conseguiti nell’anno scolastico o accademico 2011/2012.
- Per accedere al premio dovranno essere stati conseguiti i
seguenti punteggi minimi:
o Scuole professionali
80/100
o Scuole medie superiori 90/100
o Università
105/110
- Il premio consiste in un viaggio premio in una località
europea, che sarà comunicata con congruo anticipo.
- La rinuncia al viaggio premio non comporta per il premiato
la corresponsione di somme di analogo valore, né è prevista la possibilità di cessione del premio ad altra persona.
28 cassa rurale di trento
■
Giovani 2.0
- Il Consiglio di Amministrazione della Cassa ha deliberato
che gli Studenti che per qualsiasi motivo decidano di non
partecipare al viaggio avranno la possibilità di optare per
un premio alternativo: un buono del valore di 500,00 euro
da utilizzare presso la scuola di lingue CLM BELL.
Le richieste di premio dovranno essere presentate all’Ufficio
Soci della Cassa Rurale entro il 28 febbraio 2013, utilizzando
l’apposito modulo di adesione pubblicato in questo numero
o scaricabile dal sito internet www.cassaruraleditrento.it, ed
allegando copia del certificato di diploma o laurea dal quale
emerga il punteggio conseguito.
* Condizione indispensabile per poter accedere al Premio di Studio
è che il Socio risulti “attivo” e cioè che sia intestatario di conto corrente con l’aggiunta di servizi collegati (almeno la carta bancomat
e/o il pagamento di utenze).
Modulo di richiesta del Premio di Studio
Da consegnare all’Ufficio Soci della Cassa Rurale di Trento entro il 28 febbraio 2013.
IL SOTTOSCRITTO.............................................................................................................................................................. CODICE FISCALE...................................................................................................................................
nato il.............................................................................................................................................................................................. A..................................................................................................................................................................................
residente..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
figlio del socio/a............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
tel........................................................................................................ mobile.....................................................................................................e-mail...................................................................................................................................
Chiede, in relazione al risultato scolastico conseguito, di poter partecipare al viaggio premio gratuito organizzato dalla
Cassa Rurale di Trento in Sicilia.
A tal fine dichiara di aver ottenuto il seguente risultato nell’anno scolastico/accademico 2011/12
qualifica di scuola prov. professionale presso................................................................................................................................ punteggio.....................................................
diploma di scuola prov. superiore presso..................................................................................................................................................... punteggio.....................................................
diploma di laurea in ................................................................................................. università di ............................................................................... punteggio.....................................................
Allega alla presente certificato di laurea, diploma o qualifica con relativo punteggio conseguito.
data........................................................................................................................................ firma...............................................................................................................................................................................................................................
Il modulo è disponibile anche sul sito internet www.cassaruraleditrento.it
cassa rurale di trento 29
■
auditorium santa chiara tutto esaurito per uno spettacolo straordinario
La leggerezza fatta persona
Intervista alla ballerina Simona Atzori che si è esibita a trento
per iniziativa della fondazione cassa rurale di trento
di Walter Liber
B
foto di Paolo Pedrotti
alla, dipinge, ama, e lo fa in maniera
forte, contagiosa, intensa. Simona
Atzori, ballerina di rilievo nazionale ed affermata pittrice, per iniziativa
della Fondazione Cassa Rurale di Trento
si è esibita a Trento sul palco dell’auditorium Santa Chiara diventato per una
sera troppo piccolo per contenere tutto
il pubblico che voleva vederla.
Adesso Simona è una star, acclamata per quello che è: una artista che si
muove nello spazio come una farfalla,
leggera e soave a pennellare l’aria di
volteggi e di emozioni. Il suo ultimo
spettacolo racconta la sua vita, anzi, il
suo sconfinato amore per la vita. Quell’amore che le fa fare miracoli. Perché lei,
nata senza braccia, poteva vivere una
esistenza di privazioni. E invece la sua
30 cassa rurale di trento
■
volontà e caparbietà hanno dato un
corso nuovo alla sua esistenza. Tanto
che oggi gira l’Italia a portare la sua arte
e il suo sorriso, il messaggio universale
che non c’è niente al mondo che può
fermare un sogno. Ha anche scritto un
libro, “Cosa ti manca per essere felice?”.
L’abbiamo intervistata.
Lei scrive nel suo libro che la diversità è quella cosa che ci accomuna
tutti. Eppure questa affermazione
fa a pugni con un mondo contemporaneo che sembra invece vivere
di stereotipi e abbondare di luoghi
comuni…
Sicuramente. Non è molto difficile,
perché comunque se ci guardiamo intorno - io lo faccio spesso - non troviamo
mai una persona uguale ad un’altra. La
diversità è la cosa più semplice e purtroppo più difficile da notare negli altri.
Io credo tuttavia che sia la ricchezza più
grande che tutti noi abbiamo.
È difficile farci distinguere per ciò
che si ha piuttosto che per ciò che
non si ha?
È difficile e lo trovo strano. Dovrebbe essere più facile vedere ciò che c’è e
non quello che ci manca. Eppure siamo
abituati a fare l’opposto. Vediamo sempre in noi stessi gli altri, quello che non
abbiamo anziché guardare tutte le cose
che grazie a Dio abbiamo in noi e i doni
che ci sono stati dati.
Cito ancora il suo libro. Lei scrive che è solo dando valore ad ogni
persona, ad ogni vita che possiamo
crescere, aprire nuovi orizzonti, di-
ventare più flessibili, meno timorosi
e più ricchi.
La ricchezza è la cosa che forse dovremo ricercare tutti noi nella nostra
vita. La ricchezza è quella degli incontri,
delle persone, dell’amore. Io lo ricerco
in ogni cosa che faccio, dalla danza alla
pittura ma soprattutto nella vita degli
altri, nei sorrisi. È questo ciò che mi da
più gioia.
Cos’è la libertà?
Sono tante cose la libertà. La danza è
una forma di libertà, perché attraverso il
corpo ti permette di provare delle emozioni straordinarie. Questa è la libertà
più grande che io conosca, ma la libertà
di poter essere se stessi forse è ancora
più grande.
Che cosa può dire ad un ragazzo
o ragazza di sedici o diciassette anni
che si affaccia alla vita?
Posso dire tante cose. Sicuramente la cosa più importate è di amare se
stessi, che a quell’età è una delle cose
più difficili. E invece io credo che se noi
pensiamo alla nostra vita come a un
dono - un grande Papa diceva: “prendete la vita nelle vostre mani e fatene un
capolavoro” - ogni giorno svegliandoci
possiamo davvero fare una pennellata e
rendere la nostra vita più bella, e credere
nei sogni.
Non di quelli che si avverano come
magia, io parlo di sogni in cui devi studiare, lavorare, impegnarti, avere una
passione forte che ti dice “vai avanti”,
perché in quella strada, e forse da quella
strada in altre strade, troverai la tua.
MICROBIOLOGIA APPLICATA ALLA TUTELA DEI MONUMENTI
I batteri “trentini”
sul palco del MIT di Boston
PREMIATO NEGLI STATI UNITI IL PROGETTO DELLA “SQUADRA”
DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI BIOLOGIA INTEGRATA DELL’UNIVERSITÀ DI TRENTO
PROGETTO DI RICERCA, SOSTENUTO DALLA FONDAZIONE CASSA RURALE
I
batteri “pulisci- monumenti” ingegnerizzati dalla squadra trentina del
Cibio - Centro Interdipartimentale
di Biologia Integrata dell’Università
di Trento – hanno colpito nel segno. Il
team sostenuto dalla Fondazione Cassa
Rurale, è salito sul palco del prestigioso
Massachusetts Institute of Technology
– MIT di Boston – votato tra le sedici migliori squadre a livello mondiale
nella sfida di Biologia sintetica “iGEM”
(International Genetically Engineered
Machines competition).
Jason Fontana, Francesco Guzzonato, Daniele Rossetto, Andrea Tassi-
nari, Giacomo Giacomelli e Anna Depetris, studenti del corso di laurea in
Scienze e Tecnologie biomolecolari,
accompagnati da Cristina Del Bianco
(ricercatrice presso il Cibio ed esperta
in biochimica), Sheref Mansy (docente
di biochimica ed esperto di biologia
sintetica) e Olivier Jousson (docente di
microbiologia e presidente del corso
di laurea) si sono presentati alla competizione con un progetto dedicato
al patrimonio artistico. Usando tecniche dell’ingegneria genetica e saggi
di biochimica, hanno ingegnerizzato
dei batteri da impiegare nelle delicate
operazioni di ripulitura dei monumenti
antichi ricoperti da “black crust”, quello
strato minerale e organico scuro che
danneggia e sfigura statue e monumenti, in particolare quelli in marmo.
Era la prima volta che l’Università di
Trento prendeva parte a questa competizione internazionale che ha visto circa
250 squadre partecipanti provenienti
da tutto il mondo. Tra i progetti futuri
nati sulla base di questa esperienza,
l’idea di istituire dei laboratori didattici
di biologia sintetica per le scuole superiori, in collaborazione con il Museo
tridentino di Scienze naturali.
“Trento 0-18”: i diritti naturali dei bambini
La Fondazione Cassa Rurale di Trento ha voluto affiancarsi
quest’anno ad un’iniziativa del Comune di Trento, che ha
inteso coinvolgere vari soggetti ed associazioni sul tema
dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. “Trento 0-18” –
questo il titolo del percorso – intendeva approfondire due
ambiti: quello dell’educazione e quello della discriminazione.
Il 17 novembre si è tenuto un incontro dedicato ai genitori
(con contemporanea organizzazione di laboratori per
bambini) nel quale tre diversi esperti, per diverse fasce di
età, hanno cercato di aiutare i genitori a capire che cosa
significa educare, cercando inoltre di rispondere alle loro
domande.
Il 20 novembre invece si è svolto un workshop per operatori
sociali, insegnanti, educatori, dedicato ai temi delle
disuguaglianze, dove i vari attori delle politiche per l’infanzia
e l’adolescenza (pubblico, privato sociale, scuola) hanno
potuto confrontarsi. L’intento di tutti gli incontri era di
coinvolgere più soggetti possibili con l’idea che, in una città
che si sforza di essere prima di tutto una comunità, ciascuno
di noi deve sentirsi impegnato in prima persona in quella
che spesso viene indicata come emergenza educativa. Non
solo genitori, insegnanti, professionisti delle scienze umane
e sociali, ma anche semplici cittadini che con il loro lavoro,
il loro comportamento, il loro modo di essere adulti danno,
consapevolmente o meno, un esempio ai più piccoli.
Sempre nell’ottica di dare attenzione ai giovani e alle loro
famiglie, la Fondazione Cassa Rurale ha inoltre sostenuto
un percorso formativo dedicato dal Comune di Trento a
genitori adottivi di figli adolescenti e tenuto dallo psicologo
e psicoterapeuta Marco Chistolini, che si è svolto in tre
incontri tra settembre e dicembre, presso la circoscrizione
dell’Argentario a Cognola.
cassa rurale di trento 31
■
ASSEGNATE LE BORSE DI STUDIO 2012
Due “punte di diamante”
della fisica e della musica
ALESSIO VENTURINI LAVORA TRA BOSTON E IL CERN DI GINEVRA;
SAVERIO GABRIELLI HA COME MAESTRO UN VIOLINISTA DI FAMA MONDIALE
S
e c’è una luce in fondo al tunnel
della crisi che anche l’Italia sta attraversando, sicuramente due giovani trentini la possono intravvedere. Le
borse di studio della Fondazione Cassa
Rurale di Trento sono un evento poco
più che simbolico, ma rappresentano
un segnale positivo anche per i tanti
giovani che ancora navigano nell’oscurità riguardo il loro futuro.
Dodicimila euro ciascuno, da spendere in strutture di ricerca ad altissimo
livello. Le due borse di studio sono state consegnare ai vincitori il 23 ottobre
scorso, nel corso di un cerimonia che si
è svolta a Palazzo Geremia.
I “vincitori” del 2012 sono Alessio
Venturini, 24enne fisico di Trento, che
lavora tra Boston e il mitico Cern di Ginevra allo studio del “decadimento del
bosone di Higgs”, ovvero il progetto
più importante e famoso della moderna fisica delle particelle e Saverio Gabrielli, 21 anni, diplomato in violino al
Conservatorio di Verona con il massimo
dei voti, ed ora approdato alla corte di
un violinista di fama mondiale come il
maestro Ilya Grubert al Conservatorio
di Amsterdam.
Nei loro sguardi la soddisfazione di
aver coronato un sogno, che peraltro
per entrambi è solo all’inizio. Li aspettano quattro anni di studi e ricerche,
per approdare a livelli altissimi, e magari
“sfondare”, ognuno nel proprio campo.
E forse, come ha auspicato il sindaco di
Trento Alessandro Andreatta, un gior-
32 cassa rurale di trento
■
no tornare a Trento e mettere a frutto
ciò che hanno imparato.
“Non sono molte le persone che arrivano a questi livelli – ha affermato la
presidente della Fondazione Rossana
Gramegna – ma occorre guardare al
futuro con ottimismo. Questo è un segno che può servire da stimolo a tanti
giovani”.
Le borse di studio della Fondazione
Cassa rurale di Trento sono state istuite
per sostenere l’impegno e la determinazione dei giovani trentini più meritevoli e sono destinate a giovani laureati
che intendano iniziare o proseguire
un progetto di studio o di perfezionamento, presso Università o Istituzioni
italiane o estere, pubbliche o private. Il bando prevede l’assegnazione di una
borsa di studio in tre aree tematiche:
economico-giuridica, tecnico-scientifica, umanistico-artistica. Quest’anno
non è stata assegnata la borsa per l’area economico-giuridica prevista dal
bando.
Il Comitato scientifico, composto da
Diego Schelfi, in qualità di Presidente,
Carlo Borzaga, Alberto Faustini e Michele Lanzinger, ha scelto Alessio e Saverio
per l’altissimo livello del loro progetto
di ricerca. Piuttosto selettivi i requisiti
per concorrere all’assegnazione: aver
conseguito nei tempi regolari un diploma di laurea con votazione non inferiore a 105/110; essere giovani, al massimo
23 anni per la laurea triennale, 26 per la
specialistica, e soprattutto presentare
un progetto di particolare interesse.
I due vincitori delle borse di studio
Alessio Venturini,
NELL’INFINITAMENTE PICCOLO
A
ragione si può affermare che Alessio Venturini, 25 anni
compiuti il 1° maggio scorso, ha “bruciato le tappe”:
la sua laurea con 110 e lode con una tesi sullo studio
del campo magnetico di un’esplosione solare l’ha conseguita - nel settembre del 2011 - in anticipo rispetto ai tempi
canonici di un percorso universitario; la sua richiesta di fare
un dottorato di ricerca presso un’università americana - nello
specifico la Brandeis University di Boston - è stata accolta in
tempi molto più rapidi del solito; e la sua collaborazione con
il CERN di Ginevra è iniziata sei mesi prima rispetto alla data
di avvio ufficiale.
Lo studio delle particelle subatomiche è il settore altamente
specialistico nel quale Alessio proseguirà i suoi studi, dividendosi fra Boston e Ginevra: nella città svizzera è “dottorando”
a tutti gli effetti dal settembre scorso e l’ambiente e i colleghi
con cui lavora lo entusiasmano parecchio e sono per lui fonte
di continua motivazione.
Il 4 luglio scorso, anche Alessio era presente all’esperimento
che ha portato all’identificazione del “bosone di Higgs” - che
lui definisce “forse l’evento più importante nella storia della
fisica”. Ora l’acceleratore del CERN rimarrà spento per un anno
per manutenzione. Quando sarà riattivato disporrà di un’energia doppia rispetto a quella finora utilizzata e questo, spiega
Alessio, aprirà nuove frontiere nella conoscenza della fisica
delle particelle. Grazie alla borsa di studio della Fondazione
Cassa Rurale di Trento, Alessio sarà sul posto, pronto a dare il
suo importante contributo con il suo “studio del decadimento
del bosone di Higgs in stati finali con elettroni e muoni”.
Saverio Gabrielli,
NELL’INFINITAMENTE sublime
L’
ambiente incontaminato della Val di Rabbi - di dove è
originario suo padre - ha fatto nascere in lui un grande
amore per la montagna. L’amore per la natura Saverio
Gabrielli, 22 anni, continua a provarlo e lo ha riversato nel
proprio modo di fare musica. La passione per la musica nata soprattutto grazie alla madre che insegna pianoforte al
Conservatorio - è cresciuta in lui sempre più intensa e lo ha
portato ad imbracciare il violino e ad entrare gradualmente in
simbiosi con lo strumento. Ad affascinarlo era stato il suono
del primo violino durante un concerto dell’Orchestra Haydn, al
quale l’aveva accompagnato sua madre. Con un sorriso Saverio
ricorda i frustranti approcci allo strumento, che all’inizio non
era facile far “cantare””. In seguito si è iscritto al liceo musicale,
ha poi seguito al Conservatorio di Trento i corsi del maestro
Alberto Martini, fino all’incontro con Ilya Grubert, violinista
di fama mondiale, che insegna al Conservatorio di Amsterdam. Proprio nella città olandese, grazie alla borsa di studio
della Fondazione Cassa Rurale di Trento, seguirà le lezioni di
Grubert, “una persona di straordinario talento, di indiscusso
Saverio Gabrielli e Alessio Venturini
valore musicale ma soprattutto di profonda umanità. Con
Grubert - spiega Saverio - un musicista non perfeziona solo la
tecnica ma amplia la propria cultura e affina la propria anima
e impara ad esprimerla nelle esecuzioni”.
Parlando dei suoi gusti musicali, dichiara che Bach e Mozart
sono i compositori che gli regalano le più profonde emozioni
ma svela che ascolta volentieri anche cantautori o musica pop,
come la voce di Celine Dion, fino al rock dei Vetrozero, il gruppo
trentino dove suo fratello Glauco suona la chitarra e canta.
cassa rurale di trento 33
■
albumfotograficoalbumfotograficoalbumfotografico
34 cassa rurale di trento
■
albumfotograficoalbumfotograficoalbumfotografico
cassa rurale di trento 35
■
il calendario 2013 della cassa rurale
è stato realizzato con le foto scattate
da soci e clienti