RE DI PISA - Polo SBN Biblioteca Universitaria di Pisa

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RE DI PISA - Polo SBN Biblioteca Universitaria di Pisa
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A domicilio — Un Anno L. 4, 60. — Un seme-
CONFERENZA SUL VANGELO
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di essa in
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a sera Esmento.
Domenica XX. dopo Pentecoste.
Testo io olgore.
Vi era un Uffiziale il cui figlio era infermo a Catania°. Quest uomo avendo inteso che
Gesù passava dalla Giudea in Galilea, andò
a trovarlo e lo supplicò di venire a guarire
suo figlio cle era vicino a morte. Gesù gli disse: Se voi non vedete de' prodigi e de' miracoli, non credete. L' Uffiziale insistette dicendo:
Signore, venite prima che mio figlio muoia. Va
disse Gesù, il tuo figlio vive. L' uomo credette
alla parola di Gesù e se ne andò. Mentre se
ne ritornava, i suoi servi gli vennero incontro
e gli annunziarono che il figlio suo era in buona salute. Egli dimandò loro a qual' ora avesse cominciato a migliorare. Ieri, gli risposero,
all' ora settima la febbre lo lasciò. Il padre
riconobbe che era appunto l' ora in cui Gesù
gli avea detto: Il tuo figlio è vivo. E credette
egli e tutta la sua famiglia. Ioan. IV. 46 - 54).
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N. 38.
DANTE, Purg. V.
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Sta come torre fermo che non crolla
Giammai la cima per soffiar de' venti.
con cui si
patria Comnando a
Veremo a
PERIODICO SETTIMANALE DI LETTURE CATTOLICHE
stre 2, 30. — Un trimestre 1,15. — All'
Un anno L. 4, 00. — Un semestre L. 2, 00 —
Un trimestre L. 1, 00.
Un numero separato Cent. 10. Arretrato Cent. 15.
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asta spie-
4. • 444
RE DI PISA
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PISA, 18 OTTOBRE 1873.
ANNO I.
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1. Grande è il quistionar sulle umane sciagure.
E benché il sole della Rivelazione stia illuminando il monito , massime da diciannove secoli a
AVVERTENZE
Giornali, manoscritti e lettere devono essere
indirizzate al direttore della Torre di Pisa.
L'UFFICIO E DIREZIONE
è in Via de' Martiri N. 3. rosso — La Succursale è presso Paolo Orsolini- Prosperi , Borgo
Largo N. 12.
Non si accettano lettere non affrancate nè si
restituiscono originali ancora non pubblicati.
questa pa te, tuttavolta la quistione de' mali di
questa vit ritorna sempre a tormentare il povero cer vi llo umano anche fra i Cristiani. L' umano spirito non sa darsi pace: l' innata alterigia si scuote; un incompreso impeto d' impazienza ci fa sbalzare. Ed allora eccoci ricascare
all' eterna canzone: oh! donde e come mai tante
sciagure clte a guisa di altissimo cono rovesciato gravitano sulla testa del mortale?
Platone, quel astro degli antichi soli, si arrovellò talmente contro le miserie umane, che non
sapendo conciliarle coll'ingenita nobiltà dello spirito, imaginò l' eterna preesistenza delle anime,
e de' corpi umani fece tanti ergastoli, punitori di
non si sa quali delitti. I Manichei credettero spiegar tutto coli' introdurre i due famosi principii,
I' uno del bene, l' altro del male, il Dio buono
e il Dio malo; dualismo assurdo e mostruoso,
che senza nulla spiegare, renderebbe anche più
inesplicabili le umane sciagure.
2. Per noi Cattolici l' origine de' nostri mali
è nota dalla sacra storia." L' uomo di mano a
Dio esci bello e sano ed immortale; fu l'invidia di
Satana che lo travolse nel peccato, e pel peccato
nella morte, e per la morta in malattie interminabili.
La natura, pria soggetta ed ancella gli si ribellò
contro, com'egli si era ribellato al suo Creatore.
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Satana, il peccato, l'umana fragilità, ecco la vera
e sola origine de' mali presenti, che noi poi accumuliamo a mille doppi colle nostre stoltizie e
malvagità. Ma spiegata l' origine, non isvanisce
mica ogni difficoltà. Quando Iddio nell'immensa
sua bontà si decise a rialzar l' uomo caduto e
rimetterlo sul cammino del Cielo; perché mai lo
lasciò con tutte le sue penalità e miserie? Ecco
la questione, che sa sì dura ed amara ai cristiani o ignoranti o passionati di troppo, ma ai cristiani istruiti e riflessivi non presenta veruna
iLfficoltà. É Iddio stesso che ha risposto al quesito. Perché non ci ha liberato da tante sciagure?
Perché ci servissero di gran medicina spirituale.
Questo gran vero è troppo sovente obliato ; importa rinfrescarne la memoria; e noi qui dirigeremo la parola a Cattolici e non Cattolici.
3. Io potrei dapprima spiegar sott' occhio
tutti quegli umani vantaggi che pur derivano
dalle umane sciagure, e dimostrerei come queste
sono la palestra dell'umano spirito, la sorgente di
tante gloriose geste, la scuola di tante arti e
scienze e virtù cittadine, onde si abbella e si gioconda l' umano consorzio. Nell'ozio e ne' diletti
si snervano e periscono così gl'individui come .le
nazioni; laddove si rigenerano e s' ingagliardiscono tra i sudori, i pericoli, e i patimenti. Nessuna prosperità nocque tanto all'antica Roma, quanto la distruzion di Cartagine. Non si ebbe più
i tremendi Annibali, ma neppure ebbe più i
Fabii e i Marcelli, i Regoli e gli Scipioni. E lo
stesso Annibale co' suoi invitti che apparve sì
immenso sulle orribili cime delle Alpi, vaneggiò
e disparve nelle voluttuose pianure di Capua.
Ma io volasciar da banda queste umane considerazioni, e mi rivolgerò a ragioni di ordine
superiore, che deggiono aver per noi tanto maggior peso, quanto il Cielo sovrasta alla terra.
4. La sciagura inena l' uomo a Dio. Si spieghi come si voglia : il fatto però è universale e
costante per tutti i secoli, vuoi tra cristiani, vuoi
tra pagani: la sciagura mena l' uomo a Dio. Io
mi passo volentieri dal recare qui mille eseinpii
luculentissimi, e quasi non dissi la nostra piotidiana esperienza. Eccovi l' uffiziale del Vangelo.
Si a v s ella che l'Evangelista lo chiama Rego:o,
che val quanto piccolo Re, o Principotto . Questo Regolo era pagano o Giudeo ? Era un
grande uffiziale della Corte di Erode, ovvero un
Principe ricco e potente, ovvero un Governatore
Romano in Palestina ?
Vari variamente opinano ; tutti però convengono che era un personaggio dovizioso e possente e probabilmente pagano. Costui dunque aveva
un figliuolo moribondo in Cafarnao. Avea udito
della taumaturga potenza di Gesù Cristo. Ed or
sapendo che questi si trovava di passaggio in Cana di Galilea, città distante dodici e più ore da
Cauti" il nostro Principodo divora rapido il
cammino e si presenta al cospetto di Cristo per
domandargli la guarigione del suo figlio. Guardatelo, di grazia: che fronte dimessa! che tenero
sguardo ! che umile accento ! che voce pietosa!
che atteggiamento supplichevole ! Et rogabat
eunt ut descenderet. E supplicavalo che volesse
degnarsi di onorar la sua casa di sua presenza
e rapire il suo figlio agli artigli di morte imminente. Guardatelo bene, e facciamoci un pò di
meditazione.
5. Se a cotesto signorone non fosse incolta
la sciagura del figlio, quando mai si sarebbe recato da Gesù Crisiò, e con animo e atteggiamento
sì umile ? figuratevi! Egli doveva essere in buone relazioni con le Corti degli Frodi e de' Pilati,
e specialmente con la potentissima classe degli
Scribi, de' Farisei, e de' Sacerdoti. Egli doveva
aver udito le tante volte il linguaggio sprezzante,
minaccevole, truculento di quella gente contro il
Nazzareno. Egli doveva aver veduto gli odi e le
persecuzioni a cui si esponevano quanti avvicinavano o seguivano Gesù. Or chi mai ha potuto
tanto sull' animo suo da fargli calpestare tutti i
timori e gli umani riguardi e menarlo con bassa
fronte ai piedi di Cristo?
Aggiungete che Cristo per prima risposta alla
sua preghiera gli fa un amaro rimprovero di durezza a credere. Eppure quel signorone ben lungi dall' adontarsene e voltar le spalle disdegnosamente, si fa a ripetere l' umile preghiera CM
viva istanza : O Gesù, vieni, ten supplico, nella
mia casa, priuchè il figliaol mio sen muoia. E
divenne si eccellente nel pregare, che Cegii esau-
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dillo incontanente, e lo consolò con quelle care
parole: Vanne pure, il tuo figlio è sano e libero d' ogni pericolo. Chi dunque operò cotanto
prodigio in quel personaggio del gran mondo?
Chi lo menò a' piedi di Cristo ? Ah! fu una sciagura, la sciagura del tiglio morente. E quando
tornando a casa conobbe che il suo figlio guariva
perfettamente in quello stesso istante in cui Cristo proferì: Il tuo figlio è sano; ei sentì guarito
anche il suo spirito dall'incredulità. Credette in
Cristo con fede supernale, e con lui credette tutta
la sua famiglia. O benedetta sciagura, che fu
principio di tanti beni ! O sciagura più felice che
qualunque terrena felicità! Tu recasti in quella
casa non la morte, ma la vita ; non il duolo, ma
il paradiso, e ne formasti una primizia della nascente Chiesa.
6. Ma qui qualche mentecatto malvagio potrebbe forse opporre che l'anima di quel Principotto dovea esser ben fiacca e vile per farsi
cosi trascinare da una domestica sciagura ai piedi
di Cristo e alla setta de' credenzoni; ma uno
spirito forte, nutrito alla scuola del Razionalismo
e 'della Frammasoneria, sa ben resistere a tutta
pruova e disprezzar i vani fantasmi della volgare
religione — A chi così favellasse io darei sempre
la più solenne smentita ; e se serbasse ancora
fior di cervello, lo trascinerei dinanzi a quel potentissimo lmperator di Babilonia, che reduce
dallo stato d' irsuta belva ruggente allo stato di
uomo e di re, sta esclamando in mezzo alla Reggia e a tutti i satrapi : Ora dunque io Nabucodonosor lodo e magnifico e glorifico il Re del
cielo. E dimmi , gli dintanderei , chi è che ha
fiaccato l' altera cervice di questo Re che tra i
Re scellerati potea chiamarsi gigante? Ah! poveri scellerati! empi infelici ! Sapete quando voi
non curvate la fronte a Cristo? Vel dirò io:
quando la morte vi affoga, quando Cristo vi
abbandona ai piaceri e poi vi fulmina di apoplessia. Co! più tremendo de' gastighi vi niega la
scuola della sciagura, vi niega il tempo da riflettere e rinsavire. E se pur vi si concede qualche breve istante di conoscimento, vi servirà solo
per sentenziarvi da voi stessi coli' atto il più
vile, cioè disperazione e bestemniia . Voi non
sarete giammai più forti dell' Iscariota, di
Apostata, di Voltaire. Potrei schiacciarvi con
mille esempi recenti. Voi non siete degni neppure della sciagura, e finireste d' essere infelici
dal momento che Cristo ve ne facesse degni. Io
rivolgo la parola ai Cattolici.
7. 0 cari fratelli, spesso anche tra noi si ode
un lamento: Perchè mai tanti malvagi se la
godono? ed io che con tanti sforzi osservo la
legge di Dio, perchè debbo essere oppresso da
tante sciagure? O quanto stolto ed ingiusto è
cotesto lamento! Abbracciamoci 'alla croce siccome a pegno certo di salvezza ; abbracciamoci alla
croce siccome a medicina potentissima per tutte
le nostre spirituali infermità. Diciamo pure col
santissimo sofferente di Hus: Sia questa la mia
consolazione che il mio Dio non risparmi con
me castighi e dolori ( Job, VI.) E quando noi
avrem bevuto con coraggio e rassegnazione
I' amaro calice delle sciagure che a Dio piacque
di porgerci; noi sentiremo germinarci in fondo
all' anima una gioia più che terrena, e levati sull' ali della celeste carità , esclameremo da figli
riconoscenti al nostro Padre celeste: O quanto
furon preziose per me le umiliazioni e le sventure che li piacque inviarmi! Bonum mihi ,
quia humiliasti me. ( Psl. ) /o ve ne ringrazio,
o Padre amorosissimo; vi ringrazio di aver
da me allontanato il matto riso del mondo, e
di avermi fatto degno del pianto de' giusti. Ecco
i sentimenti di un' anima sinceramente cristiana ;
e le Divine Scritture ci avvertono che a tale stregua si ravvisano gli eletti e si distinguono dai
reprobi. Guai a quell' individuo, a quel popolo,
sulla cui testa non pesa nessuna sciagura; perocchè è cotesto appunto la massima sciagura.
P.
e.
Prodezze del Prefetto di Udine
Sappiamo, scrive il Giornale di Udin e,
che il signor Prefetto della provincia, avendo verificato che qualche Sindaco, seguendo antiche
norme, emise ordinanze allo scopo dì vietare agli
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AgircJdr'000
oo: 1 :44 0, :
300
esercenti soggetti a politica vigilanza di tenere aperti i loro esercizi durante le sacre funzioni, ha
comunicati ai signori commissari distrettuali ordini severissimi, acciocché cessi assolutamente
tale abuso, che viola la libertà dei cittadini e
del commercio.
PRUSSIA E ITALIA
UI quid diligitis vanitatem et qcerilis menda-
cium? ( Psal. IV. )
Perehè vaneggiate e mentite?
( continuazione vedi N. precedente ).
Ma questo sommo ed imperdonabile errore
di politica nen è bastato: han voluto metterci
il colmo, la Prussia coi ritenersi Alsazia e Lorena, l' Italia col prendersi Roma.
L' abbattimento del trono papale costituisce
per l' Italia un Casus belli in permanenza, durevole quanto la Cattolica Chiesa nel mondo. I diritti al trono per qualsiasi altra dinastia possono
estinguersi per prescrizione, ed anche pienamente
obliarsi per riguardo di beni maggiori. Ma la
faccenda co' Papi va ben altrimenti. Il Papato non
è istituzione, nè umana nè peritura, e porta nella
sua essenza il diritto tutto divino di reggere la Cattolica Chiesa con piena balia e libertà. Donde
sorge quella necessità di un Dominio temporale
indipendente, elle l'Episcopato e i Concilii han
riconosciuto, la storia di 19 secoli ha giustificato,
e la Divina Provvidenza ha mirabilmente disposto.
Cotesto diritto non può nè rinunziarsi nè collidersi; perocchè non la Chiesa è fatta per servire al
secolo, ma il secolo per scrviere alla Chiesa. Rammentiamo il gran Solite di Paolo : Omnia sunt
vesiro; vos autem Christi ; Christus autem Dei.
Finché il Papa è detronizzato, orbe è in convulsione; e si è pur troppo avverato che la quistione di Roma è cominciata il 20 Settembre
4870. In ogni tempo, in qualunque circostanza,
un futuro Carlomagno potrà vendicare la Chiesa
e il Papato. E allora, che sarà del gran Regno
d'Italia? Nè urlino, bestemmiando più che demoni d' abisso, i nostri avversari, contro l' intervento
straniero. Siete voi, o malvagi, i primi ad invocarlo.
Invocaste .1a Francia per cacciare il Tedesco:
ed oggi nel modo più turpe invocate il Tedesco
a tutela contro la Francia. No, non è straniero
I' intervento dell' Orbe Cattolico in favore del
Papa ; nè vi è per l'Italia altra vera nazionalità,
autonomia e grandezza, che quella che le può
provenire dal Papato libero e glorioso nella sua
Roma.
Ma se il Regno d'Italia ha Roma per cancrena nel seno, quel di Prussia non sta meglio con
l'Alsazia e la Lorena. Il Bismarck con quella non
meno ingiusta che violenta annessione ha aperto
ne fianchi del novellino Impero una piaga immedicabile. La Francia, si voglia, o no, sarà sempre
una delle più bellicose nazioni del mondo ; nè il
suo valor guerriero può perire per un rovescio di
fortuna a cui fu trascinata da un non suo figlio.
È impossibile che il sangue de' Francesi resti per
sempre calmo e freddo alla rimembranza di Alsazia
e Lorena e alle vere grida di dolore che di sotto
al duro giogo Prussiano mandano quelle due
Provincie alla loro madre la Francia. Rammentiamo ciò che fu per l' Austria la Lombardia e
la Venezia ; eppure la ripugnanza fra popoli e
padroni era minore. Arrogi l' immane taglia dei
cinque miliardi, taglia ingiusta e brigantesca,
perché di troppo superiore alle spese di guerra,
e come se Alsazia e Lorena non valessero neppure un centesimo sulla bilancia de' compensi. Per
suggello alla barbaresca lerceria berlinese, sul
momento dello sgombero definitivo delle truppe
tedesche dalla Francia, fu intimato dittatoriamente lo sborso immediato di un milione per spese
Postali del Governo Prussiano durante l'occupazione, e non si volle concedere neppure un giorno di tempo per esaminare quel conterello. Or
tutto questo ammasso di prepotenze, d'insulti,
di rapine, è impossibile che si cancelli mai dalla
memoria de' Francesi. Ciò era probabile, nel solo caso che Bisrnark, pago dell' onor della vittoria e di un' equa indennità di guerra, non avesse
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e l' occupae un giorterello. Or
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gittato le man ladre su due importanti provincie
di Francia. L'errore dunque è stato troppo grossolano, e sarà di necessità funestissiino al mal
costrutto Impero.
( conlinuo )
LE MONACHE
e
L' ESPOSIZIONE DI VIENNA
Ci affrettiamo a comunicare la seguente notizia al Municipio di Roma che con tanto zelo
pel bene dell'Italia ha in questi giorni tolto alle
Monache .... la educazione delle povere fanciulle
ricoverate nell'Ospizio di Termini, sostituendovi
Maestre che invece del velo portassero il chignon
e la !punture.
All'Esposizione di Vienna ottennero il Premio per lavori donneschi: I. Le scuole cattoliche
di Parigi; 2. La scuola delle suore di Carità di
S. Carlo (Parigi); 3. La scuola delle Figlie della
Misericordia ; 4. La scuola del Sacro Cuore di
Coutances; 5. La scuola iibera delle suore di
Notre Dame delta Carità a Lisieux; 6. La scuola
primaria delle Figlie della Carità di S. Vincenzo
de Paoli a Versailles; 7. La scuola delle suore di
Mytho (Concincina francese).
In compenso della interessante notizia che
abbiamo dato al Municipio di Roma, vorremmo
sapere dal medesimo quali — quanti premi hanno riportati le allieve delle scuole Italiane rette
e governate dalle maestre patentate e laiche che il
Governo ha introdotto a gloria ed onore della
rigenerata Italia.
O Gufi che sedete in Campidoglio ad amministrare gl' interessi della città dei sette colli, quanto meglio fareste a nascondervi nei fessi della
rupe Tarpea ! Evitereste pure il pericolo di misurarne un giorno l'altezza !
Un fatto scandaloso in Pisa
Nella decorsa settimana ebla- hvga in Pisa
un duello a sangue tra il Cav. Dott. Carlo Colori, Commissario de' Regi Spedali di Pisa, ed il
Cav. Dott. Carlo Regnoli
Causa ne è stato il lingmggio offensivo che
fra loro si è tenuto in quistioni di partito, stando l' uno per il passalo Municipio , altro :pel
presente.
A noi, scrittori ettolici, grandemente è doluto di questo duello, e leviamo la voce in nome
della Religione, delia filosetia, della Civiltà, della
Patria.
Non è col duello:ve col sangue, che si decida da qual parte stia la verità e il dritto. Vi
vuole proprio un bruto e un bruto selvaggio,
per chiedere la sentenza del dritto e del torto
dalla spada e dal sangue.
Il duello dunque è sempre un alto di privala e feroce vendetta , come cel dice anche la
sua storica origine. Epperò fu sempre condannato
dalla Chiesa e da ogni Governo civilizzato. Stolto
poi è il pretesto dell' onore; perocche è • toltizia
il cercare onore con azioni inoneste, qual' è
appunto la privala e feroce vendetta.
Che dirà dunque il popolo al vedere che cospicui cittadini scendono a privata e feroce vendetta, calpestando tutte le leggi divine ed umane? Che dirà, che farà la gioventù studente, al
vedere che due Dottori ragguardevoli si battono
così selvaggiamente in duello?
Popolo infelice! infelice gioventù !
E cresce il nostro dolore al vedere, come
coloro che dovrebbero interporsi ed impedire, o
attenuare almeno questi fatti riprovevoli e scandalosissimi, son forse i complici, o si occupano di
altro.
Altri, col danaro del Municipio e della Provincia di Pisa Cattolica, riempie 'fi suo Giornale
delle più schifose corrispondenze contro i Cattolici.
Altri vanno con tutta la pompa di publica autorità
a mescolarsi con tutta la schiuma sellarla dietro
il cadavere di un Rattazzi. Altri inalberando la
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302
bandiera del Risorgimento, si protesta e si vanta
di non esser Clericale.
Ah ! non son questi i padri o amici della
patria, ma si i nemici. Non son queste le vie e
le armi per combattere la barbarie. Si combatte
Cristo e il Vangelo. Ma rammentiamo che domani potrei esser tutto cangiato.
CRONACA RELIGIOSA
Una corrispondenza del Giornale
des Débats termina versando lagrime di coccodrillo sul cattivo stato della
salute del Santo Padre Pio IX. Si consoli; Pio IX. è in uno stato tale di
salute che consola i buoni e rattrista
i suoi nemici. E i buoni hanno ben
ragione di consolarsi, perché, finché
vive il Santo Padre, nulla vi è da temere. Egli combatte, e con Lui combattono tutti i Vescovi dell' Orbe cattolico, tutti i veri cattolici; Egli prega e con Lui pregano tanti e tanti milioni di fedeli, tanti devoti che vanno
pellegrinando ai principali Santuari del
mondo ; Egli assicura che il trionfo non
mancherà, e la divina misericordia riz:
affretterà senza dubbio il momento. Ma
se Pio IX. consola i buoni, rattrista
anche i malvagi. Fremono questi, e non
-
potendolo veder morto, gli preparano
ogni giorno nuovi martirii colla persecuzione della Chiesa, onde farlo almeno
morir di dolore. Ma sta scritto che i
desideri degli empi periranno: deside-
rium peccatorum peribi t ; che la Chiesa è uno scoglio contro cui si frangeranno tutti i flutti del mar procelloso,
e lo scoglio stando fermo vedrà spezzarsi quei flutti, i quali torneranno indietro romoreggiando sì, ma umiliati
e vinti. Questa è la nostra fede fondata sulla parola di Dio e sull' esperienza
di 49 secoli. E voi, o Bismarck, Falk
e consorti che proseguite nel cammino
di persecuzione della Chiesa, che sperate di abbattere quello scoglio, fermatevi; quello scoglio è opera di Dio,
e contro le opere di Dio si combatte
ma non si vince. Voi ci fate piangere
quando leggiamo che chiudete i Seminari, imprigionate i Vescovi, cacciate
dai conventi i Frati e Monache, ma
non ci fate temere. Chi comandò al
mare e ai venti e a un suo cenno li
vide tranquilli, può anch' oggi comandare al vento della rivoluzione che ha
messo in movimento e in pericolo la
nave della Chiesa. E questo appunto
voi temete , o rivoluzionari giurati
nemici della Chiesa, e per questo affrettate l' opera vostra di distruzione,
sperando forse nella vostra empietà
che G. Cristo si svegli quando 1' opera 'vostra sia compiuta.
O stolti, io l' empio vidi
Sul seggio della gloria :
Passai ; oh! qual vittoria !
Egli non era più.
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Spettacolo di ammirazione, di fede, di coraggio veramente cristiano,
come pure di timore e di angoscie oggi presenta la Francia. Ecco di fronte
due partiti; l' uno dell' ordine l' altro
del disordine. Quello dell' ordine, capitanato dal governo attuale, vuole rispettata la religione, tutelati i pellegrinaggi , libere le aspirazioni della
Francia verso il legittimo Rè Conte di
Chambord. L' altro del disordine; capitanato da Thiers , vuole la Repubblica, la Comune , il petrolio. Quale
trionferà ? Guai alla Francia cattolica
se unita adesso non corre incontro al
suo liberatore e Padre Enrico V ! Guai
al mondo intero se Iddio permettesse
che le ragioni del diritto fossero di
nuovo calpestate!
La Russia, come se avesse a temer
qualche cosa dal ritorno di Enrico V.
in Francia, ha riacceso la persecuzione
religiosa specialmente nella Diocesi Greco-unita di Chelm. Un intruso, creato
amministratore della Diocesi, lavora per
farla passare allo scisma. I buoni preti
sono o cacciati dal paese, o trasportati
in Siberia. Le popolazioni fedeli son
trattate barbaramente, e il cielo si riempie di martiri senza che l' Europa si
commova, questa Europa si sensibile
allorchè un negro sente la forza del
bastone, e si adira che la civilizzazione
è in pericolo. Ma per i preti, per i
buoni fedeli che soffrono, nemmeno una
parola di condoglianza! Ecco a clic
punto si trova la civilizzazione in Europa . Miratela e compiacetevene, o rivoluzionari: questa è opera vostra.
Ultime Notizie
Dai Giornali l' Union e l' Univers rileviamo
che le cose di Spagna sono favorevoli alla causa
Carlista. Una Lettera scritta ultimamente da Pamplona assicura che dopo un combattimento di tre
quarti d' ora i battaglioni Navarresi comandati
da Radica hanno sconfitto i Repubblicani, e caminando sui loro cadaveri si sono impadroniti
delle posizioni del nemico. Moriones non pensando che alla sua salvezza si è rifugiato nel Convento delle Dame del Santo Spirito presso Puente
la Reyna. I Carlisti si estendono ad Estella e
Legorza , e tengono Moriones rinchiuso in un
cerchio di ferro.
Si attende quest' oggi la risposta che Enrico
V. ha dato alla Deputazione Francese incaricata
di recarsi da Lui a Salisburgo.
Il corrispondente del Times, giornale Inglese,
dice che i Tedeschi tengono in ben poco conto
gl' Italiani, e mentre considerano la Germania
come un Leone riguardano l' Italia come un
Topo .
Che la Germania fosse un Leone sapevancelo ; La Francia sbranata , l' Alsazia e la Lorena
che le son rimaste attraverso alla gola son là
per attestarlo.
Ma che l' Italia sia Topo non si comprende.
Per forza numerica Essa ha 25 milioni di figli.
E che figli! per forza fisica e morale essa è terra d' Eroi e maestra di Civiltà** di progresso !!
Dunque perché siam Topi? O non sarebbe stato
meglio che ci avesse chiamato Gatti ? Furbi codesti Tedeschi! Si considerano gli Italiani come
Topi perché essendo andati a Roma sono entrati
nella trappola !
-
AN/
304
La Madonna di Lourdes
Molti giornali francesi ci recano la narrazione di due guarigioni istantanee avvenute alla
IL PROGRESSO
Rivista mensile delle nuove Invenzioni,
Scoperte e Varietà interessanti
grotta di Lourdes nella festa dell' Assunta. La
mancanza di spazio ci impedisce di darne un
lungo cenno. Tuttavia diremo che le persone
che hanno ottenuta questa grazia da Maria SS.
sono la baronessa de la Ruè moglie del sotto
prefetto di Saint Malò, e il Sacerdote de Musy
della Borgogna ambedue affette da grave malattia, che impediva loro camminare anche con le
stampelle.
Prof. PASQUALE PROZZI
—
Direttore.
Abbiamo sole occhio il fascicolo del mese di Ottobre di questa importante pubblicazione,
esso contiene le seguenti materie:
RIVISTA DELLE NUOVE INVENZIONI E SCOPERTE:
A de
Zuccaro artificiale — Nuove pile Figatner e
str
Highton — Termometro Palmieri — Nuova ap-
Un
plicazione della Nafralina — Nuove miniere d'oro
Ur
e d'argento — L'aratore Zangirolami — Vagoni
Un n
americani — Esploratore economico del contenuto delle botti — Nuovo metodo per coagulare il
DIARIO SACRO
-OTTOBRE
4« 19. Domenica. Purità di Maria SS. — In S.
Sisto Festa di Lei. Messe lette e Messa solenne
in musica alle II delle mattina : Esposizione e
Benedizione del Sacramento nella sera.
20. Lunedì S. Giovanni Canzio C. In S. Eufrasia incomincia il Triduo preparatorio alla Festa dell' Arcangelo Raffaele a ore 23 della sera.
21. Martedì. Ss. Orsola e Cc. Mm. Nell' Oratorio della Misericordia, Festa di detta Santa.
Messe in tutto il corso della mattina.
22. Mercoledì. S. Donato Ves. In S. Rocco
a ore .23 e mezzo incomincia la Novena in suffragio delle anime Purganti.
23. Giovedì. S. Severino Ves. e C. In S. Niccola, in S. Michele, e in S. Pierino incomincia
la medesima Novena, la mattina avanti l'alba e
la sera a ore 23 e mezzo.
latte — Una scoperta — Utile invenzione — Archeologia — Nuovo sistema di treni ad aria compressa — Orologio idraulico, ed orologio a remontoir — La turbine che sostituisce la elica e
le ruote nella navigazione — Scavi — Disinfettanti — Lega pei tipi di Stamperia — Nuovo
metodo per argentare i cristalli. — NOTIZIE INDUSTRIALI E COMMERCIALI: Ferrovia del Gottardo —
Ferrovia Torino-Marsiglia — Esposizione storica
delle indusLie a Milano. — VAniwri',: Metodo di
vinificazione Pétiot — Ricchezza della Svizzera —
Le Alfine covanti — Una predica sopra una car-
de
Oti
vai
nel
op
tolina postale — Illustri viaggiatrici. — OMNIBUS
DEL PROGRESSO.
Raccomandiamo questo utile e dilettevole Periodico. — Dirigere le domande d' abbonamento
con so'e L. 2 all'anno all' Amministrazione del Giornale Via Bogino, N. IO,
Torino.
24. Venerdì. S. Raffaello Arc. In S. Eufrasia
Festa. Messe lette e Messa solenne alle Il della
mattina ; Esposiione e Benedizione a ore 23 della
FRANCESCO &ROI
—
Gerente Responsabile.
sera.
28. Sabato S. Crespino e Crespiniano Min.
Con approvazione dell' Autorità Ecclesiastica, in quanto a fede e a buoni costumi.
PISA, 1875. Tu, . DEI LA SPERANZA DIR. DA F. MARIOITI, VIA DE' MARTIRI N. 3.
boi
va
coi
tal
no
il