Sorse all`improvviso dal niente come una furia, brandiva un
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Sorse all`improvviso dal niente come una furia, brandiva un
Sorse all'improvviso dal niente come una furia, brandiva un grosso bastone appuntito e rideva come una folle, si guardava intorno e poi puntò lo sguardo sul gruppo di ragazzi che la fissavano increduli e disse: -buongiorno amici miei, sono qui per voi, anzi per una di voi- e riprese a ridere dondolando il pesante bastone avanti e indietro mentre continuava con una stridula risata ad avvicinarsi.I ragazzi, un gruppetto di 10 persone almeno di cui 3 donne, si aprirono a ventaglio guardandosi reciprocamente in volto. Fiore, questo il nome della bastonatrice, si fermò a un passo da loro, teneva le braccia lungo il corpo e il bastone sembrava inerme.Nessuno fiatava, la musica da un cellulare continuava indiscreta finchè lei riprese a parlare: -Oh bè, non mi sembrate contenti di vedermi, comunque io sono qui soprattutto per uno di voi, anzi come già espresso prima, per una di voi.Le ragazze si accostarono di più agli amici e lei rise: -Sono qui perchè non ho resistito proprio non ce l'ho fatta e dio sa se ci ho provato, ma niente, alla fine sono dovuta venire.Uno fra i ragazzi soprannominato l'uovo azzardò un sorriso e avendo confidenza con Fiore provò a chiedere: -Ciao Fiore, come stai? Sei venuta a trovarci?Lei lo guardò appena e poi rispose: -già sono venuta a trovare lei,-e indico Angela, una rossa formosa che non sorrideva più. La guardò fissa e poi le chiese: -Allora? Ripetimi un po' quello che mi hai detto l'altro giorno?Anzi l'altra sera..avanti sono qui che ti ascoltoMarius , un altro del gruppo che sapeva cos'era successo , cercò di sviare le sue attenzioni dicendo: -Bogdan non c'è stasera-Bogdan? Marius se ho appena detto che sono venuta per lei!-e la indicò allungando il braccio col bastone verso il viso della ragazzina -Si l'hai detto ma forse vuoi aspettare lui, prima ..prima di -Prima di che cosa? -Non lo so Fiore, forse prima di fare casino, prima di fare cose che poi ...che poi lui s'incazza-Lui s'incazza dici? Oh si che s'incazzerà-Allora Fiore non vuoi pensarci su? -Io dico che lei ha tante possibilità quante ne ho io , il bastone ce l'ho solo per voi nel caso qualcuno fra voi avesse voglia di intervenire – e li guardò uno per uno soppesandoli: -Allora? C'è qualcuno che vuole intromettersi? In fondo io sono una donna e voi maschi, non voglio che nessuno s'immischi, ecco perchè ho il bastone .Tacque per una manciata di secondi poi prosegui: – Il bastone non è per lei, per lei ci sono io e quindi ha tutte le possibilità di fermarmi, anzi non è detto che non me le suoni lei, ci può provare almeno , no?- e buttò a terra il legno, infine, lentamente, si girò a guardare Angela e la invitò con un sorriso stretto fra i denti di farsi avanti: – -Allora? Dimmelo adesso quello che mi hai detto l'altra sera.Angela si guardò intorno, poi fissò il cancello dei giardini sperando di veder venire avanti Bogdan , l'unico in grado di non far accadere niente ma Fiore scoppiò in una stridula risata:-cos'è? Speri che arrivi lancillotto? Nessuno rise, nessuno fiatava, l'aria sembrava immobile e Angela cercò di girarsi con noncuranza verso l'uscita sussurrando:- non mi interessa questa cosa-Immagino, ma interessa me – e come la ragazza fece il cenno di allontanarsi, Fiore scattò in avanti e l'agguantò per le spalle, in due secondi la tirò per terra e cominciò quella lotta selvaggia e senza disciplina che però faceva male. Fiore sapeva come picchiare le donne perchè conosceva il loro ridicolo modo di lottare: niente pugni cazzotti o calci ma urla, tiramento di capelli e graffi non molto altro. Lei no invece, lei aveva imparato che non bisognava dare tregua e che se i maschi usavano calci e pugni un motivo ci doveva essere, erano molto più efficaci. Il tutto non durò più di qualche attimo ma la ragazza supina, era coperta di terra e frastornata mentre Fiore raggiante si fermò un secondo poi disse: -Allora' Ci vuoi provare seriamente o preferisci continuare cosìL'altra gesticolava a vanvera brandendo l'aria perchè altro non riusciva a colpire, infine le urla e i pianti fecero intervenire dei ragazzi che in tre presero Fiore per le spalle e cominciarono a tirarla via, il tempo di fare rialzare Angela e dirle: -Vai, vai via, allontanati prima che arrivino pure gli sbirri, vai!Fiore trascinata così, cadde per terra, si girò su se stessa e fece per rialzarsi ma nella furia che la agitava, inciampò nuovamente e cadde sulle mani, si rialzò e si girò verso chi la teneva ferma quasi ringhiando e quelli la mollarono anche perchè faceva un certo effetto picchiare Fiore chiamata baba per l'età. Non si erano però aspettati tutta quella furia e la lasciarono andare, lei si rialzò con uno scatto , era pronta a ricominciare solo per la rabbia di essere caduta ma si acvvide che l'altra stava correndo via insieme alle 2 ragazze e parlava concitata al telefonino. Fiore si sentì invadere dalla disperazione, ora che tutto era successo , non provava soddisfazione ma disperazione, le cose ormai non le avrebbe più fermate nessuno. Ora che era successo ,tutto diveniva squallido e improvvisamente le tornò in mente la frase di un suo amichetto che l'aveva fatta indugiare fino a quel momento: Ma dai Fiò, io non lo farei , è una ragazzina!. Questo Fiore l'aveva digerito male, ci aveva pensato su, colpire una di 21 anni non va bene? E perchè ?,si era infine domandata:- anzi, lei è forte, giovane, io sono vecchia, dovrei io avere pauraNaturalmente sapeva che il problema era un altro e cioè: Fiò, tu non sei vecchia, tu sei decrepitamente vissuta dentro e questo ti rende forte, tu sai picchiare perchè vieni da un ambiente tosto, tu sei ...tu, lei è una scemetta giovane e credulona. Dunque, se questo ragionamento era riuscita a fermarla per qualche tempo, cosa era successo per farle cambiare idea? Era successo che dentro di lei, dentro dentro, forse dove si annidava e cresceva la follia, non poteva accettare l'offesa da una scema e digerirla, semplicemente non poteva. Quando le tornava in mente la cosa, le saliva piano piano su una furia che la faceva stare male. Alla fine aveva rotto gli argini. Ma ora? Ora Bogdan si sarebbe incazzato a morte, forse le avrebbe pure dato volentiari una sberla, scatenando così una reazione a catena infinita, o forse, l'avrebbe solo abbandonata, lasciata, lei che era innamorata di lui e che lo voleva come amico carissimo, sarebbe stata punita con la sua perdita. Le veniva da piangere e lo fece. Infine si sedette su una panchina del parco ad aspettare gli eventi. Lui sarebbe arrivato da lì a poco, l'altra lo aveva chiamato col cellulare, lo aveva visto ,quindi non c'era che attendere. Lo vide arrivare , anzi lo sentì arrivare perchè lei aveva di queste magie strane dei sensi. Non si scompose poi si accorse che gli altri del gruppo, erano lì vicino, riparati da un cartello pubblicitario e ora gli stavano andando incontro per parlargli, poi la indicarono, naturalmente Angela non c'era. Dopo pochi attimi lui le arrivò davanti flemmatico perchè tale era la sua camminata. Alto un metro e novanta, si concedeva il passo dei gambe lunghe. Lei pensò per l'ultima volta:- che bello che è il mio amore. -Ciao bellissima- se ne uscì -ciao-rispose lei laconica Lui aveva la faccia sorridente ma con un'espressione accesa ,cattiva: -Ti sei divertita? Eh? Ti sei divertita a picchiare quella piccola troia ? Ma chi cazzo ti credi di essere, di? Vivi in un film? Credi di essere la signora di tutto e di tutti ? -no amico, il fatto è che-no, il fatto è che la devi finire di rompere i coglioni, litighi con tutti, bisogna stare attenti a come si parla con te, ti arrabbi se uno tarda, insomma stai sempre a rompere ma chi credi di essere? A quel punto Fiore non parlò più, aveva capito che mai sarebbe riuscita a spiegare la sua mentalità, fra loro c'erano gli spazi siderali , e così non rispose ma quello andava avanti con offese pesanti, le stava dicendo che era una tortura frequentarla, che sperava di non vederla più. Poteva essere la rabbia si, proprio quella dei cani a farlo straparlare, era successo tante volte anche a lei, ma bisognava che tacesse, perchè diceva cose che sapevano colpirla a fondo e così, senza nemmeno accorgersi comibnciò a dire piano: -ok ora basta, va bene ma ora basta- e lui scattando rispose: -Ah ora basta vero? Non te le vuoi sentir dire certe cose no? E INVECE NO, DEVI CAPIRE TUTTO BENE-no, Bogdan ora smetti, smetti ti prego, sei arrabbiato non dire cose che non pensi-Ahh io le penso tutte davvero queste cose che credi? Ah adesso basta vero?-Si, adesso basta Bogdan-quasi sorrise lei sperando ma non ci fu niente da fare ,lui continuò pesantissimo e infine lei si alzò di scatto dalla panchina e senza accorgersene, gli mollò una sberla di piatto in pieno viso e poi ,colpendo rapida, lo fece cadere dalla panchina e lì, infierì coi calci, Fiore si ripeteva nella testa di dare forte perchè se no lui l'avrebbe potuta ammazzare con una mano e solo dopo averlo visto per terra e sospreso, confuso, con tutti gli altri che fissavano sgomenti la scena, si rese conto e scoppiò a piangere, gli si inchinò vicino, lo accarezzò, cerco di abbracciarlo mentre gridava: -Scusa scusa, perdonami ti prego perdonami, se sei un amico vero, se lo sei mai stato per un attimo aiutami, perdonami dimentica- e intanto piangeva disperata. Lui si alzò scrollandosela di dosso ,poi cominciò a dirle di non toccarlo ma quando s'avvide che lei stava veramente male, cerco di calmarla dicendole: -si si ti perdono ,si dai basta che ti calmiAll'improvviso, così come si era scatenata la bufera in lei, finì. Come un automa si calmò e sussurrò: -Ormai l'ho fatto, non posso farci nienteLui la gurdò fissamente incredulo, Fiore aveva il volto in fiamme e gli occhi pesti di lacrima, in più , aveva perso la voce come le succedeva sempre se parlava forte. Allora lui si avviò dai ragazzi, parlò brevemente con loro e poi ritornò da lei dicendole: -Ok Fiò, io devo andare-Devi andare? No, allora non mi hai perdonata? Non mi lasciare così, io sto male-Fiò, io devo andare e poi tu stai sempre male, daI, CI VEDIAMO- E CON PASSO ATLETICO USCì DI SCENA. Il silenzio solo era rimasto, il silenzio e le sue lacrime, gurdò per un attimo il gruppetto e poi senza dire altro, si mise a camminare verso l'uscita frastornataFiore andò a casa e cercò di dormire ma non vi riuscì, l'immagine di ciò che aveva fatto la tormentava, s'ingrandiva a dismisura. Immaginò l'odio di lui, aveva osato davanti gli amici, l'aveva fatto cadere vigliaccamente, lui che con una mano poteva romperla. Prima prese i sonniferi ma non le fecero niente o così le parve, poi uscì e andò a casa di un amico e si fece dare della polvere bianca, eroina. Era tanto che aveva smesso, quindi per una volta, che poteva succederle? Tornò a casa, si spogliò, prese carta e penna e scrisse: oggi mi concedo una pausa da me stessa e disegnò una faccetta sorridente, poi sciolse la magia nel cucchiaio e la tirò su dalla siringa, stava già sorridendo in pace, forse i sonniferi cominciavano ad agire, ma lei non ricordava nemmeno d'averli presi. Si sparò il dolce veleno nella vena che era tornata dopo tanto tempo, la sua preferita: quella grossa sul braccio, la prima Eupremia! Sentì il calore sciogliere gli ultimi nodi e beatamente finalmente si addormentò: stava tornando a casa.