Auguri di Buona Pasqua dalla canoa Rotaract
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Auguri di Buona Pasqua dalla canoa Rotaract
Agenzia Club Med Voyages Piazza Solferino, 2/b tel. 011 562 33 00 [email protected] Torino Rotary2030 APRILE 2012 N° 3 Allegato a Rotary Aprile n. 3 2012. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2030 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo Coordinatore editoriale: Silvano Balestreri E-mail: [email protected] Agenzia Club Med Voyages Piazza Solferino, 2/b tel. 011 562 33 00 [email protected] Torino Lettera di aprile La stampa Rotariana corre on-line. È l’innovazione, bellezza C are Rotariane e cari Rotariani, dieci volte all’anno riceviamo sia la rivista nazionale (Rotary) che il tabloid distrettuale (Rotary2030) che contengono in generale articoli riguardanti il nostro sodalizio. La rivista nazionale “Rotary” sostituisce, per gli accordi dei Distretti italiani con il Rotary International (simili a quelli di Distretti in altre nazioni), il mensile “The Rotarian” in inglese che ha diffusione internazionale. Giornali e riviste stampate stanno, in tutto il mondo, subendo una profonda evoluzione, determinata dall’uso sempre più diffuso di Internet e dalla presenza di notizie on line, blogs, social networks, che, con modalità differenti, soddisfano il nostro bisogno di informazione. La pluralità di mezzi di informazione (giornali, radio, televisione, Internet, ecc.) ha determinato una contrazione della diffusione della carta stampata, con conseguenze anche economiche su varie testate. E’ infatti noto come i ricavi dei così detti media dipendano in misura anche notevole dalla raccolta pubblicitaria, a sua volta influenzata dai volumi. E’ comune ormai per quotidiani e settimanali nazionali affiancare all’edizione cartacea una fruibile da Internet sui nostri personal computer od anche, con caratteristiche più simili alla carta stampata, dai nostri tablets (primo di tutti l’i-pad). Le nostre riviste stanno evolvendo e sul nostro sito distrettuale www. rotary-2030.it, che è un’altra importante fonte di informazioni Rotariane, è possibile leggere, con anticipo rispetto all’arrivo della copia cartacea, il tabloid distrettuale, che apprezzo molto. Anche i notiziari dei nostri Club sono ormai solo per alcuni lettori in forma cartacea e, come avete visto, tutte le informazioni distrettuali circolano unicamente in formato elettronico. La spinta all’innovazione, anche nel settore dell’informazione Rotariana, è una delle priorità del nostro Anno Rotariano, che, come ha sottolineato il nostro Presidente Internazionale, deve radicarsi, evolvendo in linea con i tempi, nella continuità dei nostri prestigiosi tratti caratteristici ultracentenari. Ricordo che, dal 6 al 9 maggio, Bangkok sarà la sede della Convention Internazionale del Rotary. La partecipazione a questo evento è particolarmente importante per vivere la dimensione internazionale del nostro sodalizio. A questi eventi sono normalmente presenti oltre 20 mila Rotariani provenienti dalle circa 220 nazioni in cui è presente il Rotary. Vi aspetto numerosi. Un caro saluto a tutte e tutti voi. Fabio Lerede André Rais Lerede, campione mondiale! Sommario 3 La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo 4 Il Rotary tra Storia e Futuro a pagina 2 il reportage di Gianlugi De Marchi da Sestriere Auguri di Buona Pasqua dalla canoa Rotaract 5 Progetto Speranza per il Paese 5 End Polio Now illumina la cupola 6 Rypen 2012: che spettacolo! 7 La magica esperienza del Ryla 9 Memorial Giancarlo Burdese Valeria Abate past Presidente del Rotaract Genova alla qualificazione dei campionati italiani di canottaggio con l’imbarcazione Rotaract Rotary2030 2 SESTRIERE I campioni Rotariani di sci alfieri della solidarietà. Presenti 19 nazioni, delegazioni anche dal Suriname e dall’Australia Le sette indimenticabili giornate sulle piste della Via Lattea I l pluricampione del mondo di sci André Rais (RC Genova Sud Ovest) questa volta ha dovuto inchinarsi davanti alla forza ed all’abilità di un giovane Rotariano, Fabio Lerede (RC Pallanza-Stresa), che ha fatto segnare il miglior tempo assoluto nella discesa di slalom gigante che ha chiuso i campionati mondiali di sci dei Rotariani, venerdì 2 marzo a Sestriere. Ma andiamo con ordine per descrivere l’atmosfera che abbiamo vissuto per sette indimenticabili giornate sulle piste perfettamente preparate da Via Lattea per la nostra manifestazione sportiva. Cominciamo col dire che non abbiamo visto una nuvola in cielo per sette giorni, e questo ha sicuramente aiutato molto a creare allegria e buon umore tra gli atleti. Gli oltre 300 partecipanti ai campionati hanno così potuto non solo sciare ma anche beneficiare di una splendida “tintarella” da esibire agli amici al loro rientro nei Club, facendo così immediatamente capire cosa si era perso chi non aveva partecipato... Un numero elevato di “atleti” che ha fatto esprimere commenti positivi, fin dal primo giorno, ai membri del comitato europeo ed al Presidente mondiale della fellowship (l’italo canadese Esio Marzotto). Erano ben 19 le nazioni rappresentate: oltre a numerosissimi italiani, partecipavano folte delegazioni dalla Svizzera, dalla Francia, dall’Austria, dalla Norvegia e da paesi lontani come il Canada, gli Stati Uniti ed addirittura il Suriname e l’Australia! La cerimonia di apertura, allietata dallo sfilare delle bandiere che hanno colorato la via principale di Sestrière, ha preceduto il primo “evento culturale” collegato ai campionati, la Mostra “Neve chimica” organizzata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Un grande successo di pubblico (non solo Rotariani, ma anche decine di turisti attratti dalla novità) ha sottolineato il successo di un’idea innovativa di abbinamento tra sport e cultura. Per la parte sportiva, le tabelle a fianco indicano i risultati ottenuti dai “campioni” nelle varie specialità nel corso della settimana; sottolineiamo che tutti i giorni si sono svolte gare di slalom, che hanno consentito a molti di portarsi a casa coppe e medaglie in ricordo della splendida settimana. Ma il Rotary non è solo sport, è “servire”. E quindi il “fiore all’occhiello” dei campionati è stato costituito dall’iniziativa di acquistare attrezzatura sportiva per persone con disabilità, che potranno così praticare gli sport invernali grazie alle somme raccolte dal Comitato Organizzatore in mesi intensi di contatti con I CAMPIONATI MONDIALI DI SCI DEI ROTARIANI: I NOMI DA RICORDARE complimenti a... (i vincitori delle gare della settimana) Nome Club Gara Categoria Alfredo Novelli Rc Genova TROFEO FIAT master maschile Anna Lumello Inner Wheel Torino TROFEO FIAT master femminile Eleonora Vallerino Familiare TROFEO FIAT giovani femminile Maxim Stepanov Rc Moscow East TROFEO FIAT giovani maschile Tommaso Calcagno Familiare TROFEO FIAT bambini Kari-Anne Wold Rc Oslo UPHILL (°) femminile Jan Wold Rc Oslo UPHILL (°) maschile Luca Migliau Rc Vercelli TROFEO BLANCHET master maschile Anna Lumello Inner Wheel Torino TROFEO BLANCHET master femminile Eleonora Vallerino Familiare TROFEO BLANCHET giovani femminile Angelo Mascolo Rc Torino San Carlo TROFEO BLANCHET giovani maschile Tommaso Calcagno Familiare TROFEO BLANCHET bambini Kari-Anne Wold Rc Oslo FONDO (°) femminile Paolo De Col Rc Cirie’ FONDO (°) maschile Alfredo Novelli Rc Genova TROFEO VIALATTEA-FISIP master maschile Anna Lumello Inner Wheel Torino TROFEO VIALATTEA-FISIP master femminile Alessio Cadamosti Rc Tortona TROFEO VIALATTEA-FISIP giovani maschile Eleonora Vallerino Familiare TROFEO VIALATTEA-FISIP giovani femminile Filippo Bruschetta Familiare TROFEO VIALATTEA-FISIP bambini Stefano Bovone Rc Genova Sud Ovest TROFEO INNER WHEEL master maschile Anna Lumello Inner Wheel Torino TROFEO INNER WHEEL master femminile Andrea Lerede Familiare TROFEO INNER WHEEL giovani maschile Eleonora Vallerino Familiare TROFEO INNER WHEEL giovani femminile Giuseppe Alberto Zunino Rc Bra TROFEO INNER WHEEL over 75 Martina Barbera Familiare TROFEO INNER WHEEL bambini Andrea Venturelli Rc Brescia S-O Maclodio SNOWBOARD (°) maschile Alessio Cadamosti Rc Tortona SLALOM GIGANTE (°) maschile 1970-80 Fabio Lerede Rc Pallanza Stresa SLALOM GIGANTE (°) maschile 1960-70 (1) Alfredo Novelli Rc Genova SLALOM GIGANTE (°) maschile 1950-60 Paolo Braggio Rc Pallanza Stresa SLALOM GIGANTE (°) maschile 1940-50 Gianni Ripamonti Rc Pallanza Stresa SLALOM GIGANTE (°) maschile over 75 Paola Pelliccioli Rc Treviso Terraglio SLALOM GIGANTE (°) femminile a Anne Marie Veiter Rc Bad Kleinchirchen SLALOM GIGANTE (°) femminile b (1) Campione assoluto col tempo di 1’ 43” 52 - (°) Gara ufficiale dell’ISFR NOTA: nelle gare ufficiali sono riportati solo i vincitori Rotariani importanti aziende che hanno creduto al progetto. L’ammontare totale (comprese le donazioni di alcuni Club e di singoli Rotariani) si attesterà in un importo prossimo ai 90.000 dollari, che saranno attribuiti (in natura o in denaro) a tre organizzazioni che operano nel campo della disabilità e dello sport: Paideia ONLUS, Freewhite ONLUS e FISIP. Ed a proposito di atleti disabili, è stato bello vederli gareggiare per due giorni su piste parallele alle nostre, nel corso dei loro Campionati Italiani Open che per un felice fortuito caso si sono svolti a Sestiere grazie alla collaborazione della Freewhite, con la presenza dell’amica Tiziana Nasi Presidente della FISIP, proprio per sottolineare il forte legame tra Rotary ed organizzazioni operanti nel sociale. Le premiazioni della giornata di Mercoledì si sono svolte in un’allegra confusione di atleti “normodotati” e disabili che ha consentito di toccare con mano la riuscita della manifestazione congiunta. Un’edizione dei campionati che, come affermato da molti amici alla fine della simpatica cena di gala che ha chiuso la manifestazione, sarà sicuramente indimenticabile! Gianluigi De Marchi Segretario del Comitato Organizzatore Sestriere 2012 2030Rotary 3 Intervista a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo Presidente della Fondazione che promuove i giovani artisti e sostiene l’arte contemporanea. È socia del RC Torino San Carlo «Il Rotary può fare molto per la cultura» L a Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in concomitanza dei campionati internazionali Rotariani di sci, ha presentato Neve Chimica, un progetto promosso dal comitato ISFR Sestriere 2012, con il sostegno della Provincia di Torino e con il contributo di Ersel. La Neve Chimica è la neve causata dalla nebbia, un particolare fenomeno atmosferico legato alla presenza di particelle nell’atmosfera che, nella stagione invernale e a temperature molto al di sotto dello zero, fungono da “germi cristallini” provocando la formazione e la caduta al suolo di neve sotto forma di vere e proprie nevicate senza alcun apporto diretto dato dalla presenza di nubi operturbazioni. Una nevicata possibile anche sotto il sole, in cui l’aggettivo “chimica” è dovuto al fatto che si attribuisce la causa del fenomeno all’inquinamento, anche se non ci sono prove scientifiche attendibili che lo possano confermare. Gli artisti di questa mostra sono come particelle atmosferiche, “germi cristallini” che, colpiti dal freddo e dall’immaginazione, anche a ciel sereno, si trasformano in Neve Chimica. Le loro opere, risultati della trasformazione dei materiali, dell’illusione o dell’artificio, esplorano il mondo dell’impossibile dove tutto è concesso, dove i limiti tra la natura e l’intervento dell’uomo si fondono restituendoci eventi e immagini irreali, aliene, come una nevicata “inquinata” a ciel sereno. La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nasce a Torino il 6 aprile 1995 ad opera del suo Presidente, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, che vede nella creazione di una Fondazione la possibilità di trasformare la propria passione e l’attività di sostegno ai giovani artisti, che già svolge dal 1992 a titolo personale, in “attività organizzata”, collaborando così ancora più efficacemente con istituzioni italiane e straniere. L’incontro, nel 1995, con Francesco Bonami dà vita al programma culturale della Fondazione che, attraverso incontri e scambi fra le nuove generazioni di artisti e critici provenienti da ogni parte del mondo, si pone fin da subito come un osservatorio sulla ricerca e la produzione delle più interessanti avanguardie artistiche dei nostri giorni. Patrizia Sandretto Re Rebaudengo è sposata e ha due figli. Dopo essersi laureata in Economia e Commercio all’università di Torino, si avvicina all’arte contemporanea, come collezionista, all’inizio degli anni ’90. Patrizia Sandretto Re Rebaudengo è insignita del “Montblanc Arts Patronage” Award (2003), del Premio “AIDDA” (2003), del Premio “Marisa Bellisario” (2005), del Riconoscimento di Ufficiale della Repubblica (2005), del Premio “Donna” conferito dall’Associazione Donne nel Turismo (2005), del riconoscimento di “Cultore dell’Architettura” conferito dal Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Torino (2007), del titolo di “Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres” conferito dalla Repubblica Francese (2009), del Premio “GammaDonna/10 e Lode” (2011) e del riconoscimento “Arte: Sostantivo Femminile” (2012). È Rotariana del RC Torino San Carlo. Presidente, come è nato il progetto della mostra Neve Chimica? «Ho accolto fin dall›inizio con grande entusiasmo la proposta del Comitato Organizzatore dei Campionati Mondiali di sci Rotariani di inserire nel calendario degli eventi a Sestriere una mostra organizzata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Credo che il connubio tra arte contemporanea e sport, inaugurato durante le Olimpiadi del 2006, sia vincente e fondamentale per un territorio come il nostro fortemente impegnato e riconosciuto in tutto il mondo come riferimento in questi campi. In più, da Rotariana, sono contenta di aver potuto continuare questa colla- borazione con il Rotary che aveva già portato la mostra Fuori Pista, alla capanna Mollino nel 2006. Il progetto Neve Chimica si sviluppa su queste basi presentando opere in cui l›intervento degli artisti cerca di rifarsi alla natura, ma risulta artefatto, impossibile, proprio come una nevicata a ciel sereno». È stata una sfida inserire le opere degli artisti in un ambiente, dove la magia della montagna e la grandiosità della natura sono i protagonisti assoluti? «Gli artisti contemporanei si confrontano sempre con la realtà e con la natura che li circonda rielaborandola, modificandola e restituendocene una loro visione nuova, diversa e per questo attraente. Questo confine tra rappresentazione della realtà e finzione artistica è proprio il valore aggiunto di tante delle opere esposte. Voglio anche aggiungere che il rapporto con il paesaggio della montagna e con la neve è stato proprio uno dei punti di partenza su cui si è sviluppato questo progetto, per il quale è stato chiesto ad Alis/Filliol, due giovani artisti di Torino, di produrre a Sestriere delle nuove sculture da inserire in mostra utilizzando come materiale proprio la neve». Qual è l’origine della sua passione e del suo impegno per l’arte? «Prima di dar vita alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo la mia relazione con l’arte contemporanea aveva unicamente una dimensione privata. Collezionavo e avevo il grande privilegio di conoscere personalmente molti artisti, di poter riflettere su come le loro opere, il loro sguardo sul mondo che ci circonda, ci aiutino a vivere con maggior consapevolezza il nostro tempo e ad acquisire una visione più critica su ciò che accade. Contemporaneamente la conoscenza delle istituzioni straniere dedicate al contemporaneo, la consapevolezza dell’insufficienza di musei in Italia, il desiderio di supportare gli artisti e permettere a tutti di conoscere l’arte contemporanea, mi hanno spinto, nel 1995, a dar vita alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo». Qual è la mission della Fondazione? «La missione della Fondazione è la promozione di attività in diversi ambiti della cultura contemporanea (arti visive, musica, teatro, cinema, danza, moda, letteratura). La Fondazione è un ente no profit e indipendente che tra i suoi valori annovera la possibilità di dare all’arte contemporanea un luogo libero, non vincolato da dinamiche commerciali o politiche, in grado di selezionare artisti di tutto il mondo sulla base delle loro qualità e del loro potenziale. Gli obiettivi primari sono: sostenere e promuovere i giovani artisti, collaborare con altri enti per pro- muovere l›arte contemporanea, avvicinare all›arte contemporanea un pubblico sempre più ampio. La Fondazione ha due sedi: Palazzo Re Rebaudengo a Guarene d›Alba e il Centro di Torino in via Modane». Che cosa possono fare il Rotary e il Distretto 2030 per l’arte e per la cultura? «Parlando dell›anno in corso, il Distretto e il suo Governatore Antonio Strumia dedicano parte dell›attività alla promozione di iniziative culturali. Concerti, spettacoli teatrali e la nostra mostra a Sestriere, sono solo un esempio delle tante iniziative che ogni Club svolge a favore della cultura. Il mio Club di appartenenza, il Torino San Carlo ha fra i suoi scopi primari la promozione della cultura. In merito all›arte contemporanea il Rotary potrebbe dedicarsi anche al sostegno e al supporto di giovani artisti». L’arte per secoli ha avuto un’egemonia maschile. Le donne possono entrare nel Rotary soltanto da una ventina di anni. Crede che ci siano ancora delle discriminazioni? «Alcuni Club non accettano ancora le donne. Mi piacerebbe vedere più Governatori Donne». È fiera di portare la spilla del Rotary e non la dimentica mai? «Colleziono e indosso spille di Costume Jewellery e cerco di armonizzarle con il distintivo del Rotary. Sono molto fiera quando, nelle serate speciali, aggiungo alla spilla la prestigiosa Paul Harris». Silvano Balestreri “PREVEDERE, PREVENIRE, PROVVEDERE” una videoguida per evitare l’affollamento dei pronto soccorso ed educare i cittadini al corretto uso del 118 nei Pronto Soccorso di Genova, più del 95% delle richieste non corrispondono al concetto di “Urgenza - Emergenza”. La gestione delle urgenze ed emergenze in sanità diventa sempre più difficile e spesso la cittadinanza non è informata ad un corretto uso delle strutture di Pronto Soccorso; di conseguenza i cittadini, non sapendo come comportarsi davanti ad un problema medico, non usano i mezzi giusti per ottenere aiuto e attenzione. “Prevedere, Prevenire, Provvedere” è la Campagna di Comunicazione che i Rotary Club Genova Golfo Paradiso, Genova Est e i Rotaract Genovesi hanno promosso per un corretto uso dei Servizi di Urgenza - Emergenza (118 e Pronto Soccorso). A tale scopo il Rotary, in collaborazione con gli Ospedali cittadini del San Martino, Galliera e Gaslini, hanno prodotto un video presentato ad Autorità, media e cittadinanza in occasione del convegno che si è svolto lunedì 26 marzo, presso la Badia Benedettina della Castagna a Genova Quarto. Da sempre i Rotary genovesi intervengono con entusiasmo e spirito propositivo quando si tratta di sostenere e sviluppare iniziative di comunicazione finalizzate alla conoscenza, salvaguardia e tutela della salute pubblica e, questo video e questa campagna informativa sono finalizzati ad informare e sensibilizzare tutta la popolazione, con particolare attenzione ai giovani e agli stranieri, sull’appropriato utilizzo dei servizi, nella convinzione che un cittadino più informato sia un cittadino più consapevole nel riconoscere i propri bisogni di salute ed individuare in base a questi la struttura più adeguata a rispondervi. Rotary2030 4 Convegno sulla Storia e sul Futuro del Rotary Strumia L a Weltanschauung Rotariana, nell’accogliente sala congressuale dell’Unione Industriale di Torino è stata la protagonista della intensa mattinata di sabato 17 marzo. Cercherò di riassumere al meglio questo importantissimo evento. Apre i lavori il padrone di casa, il Presidente del Rotary Torino, Cesare Furno. È il Governatore Antonio Strumia a dare l’inizio a questo seminario diventato “un seminario costante, un punto di riferimento importante per noi Rotariani”. Fieri anche del grande successo che sta riscuotendo la collana seguita dal PDG Giuseppe Viale sulla Storia del Rotary con il Fondo Distrettuale dedicato, giunta al nono volume! Seminario dedicato al futuro prossimo del Rotary con relatori i due Governatori 2013-14 dei nuovi Distretti 2031 e 2032 con la continuità come fil rouge, data da un piano almeno triennale. La giornata inizia con una vera lectio magistralis sulla storia del Rotary. Il PDG Giuseppe Viale ci porta agli arbori del Sodalizio, affermando che il 23 febbraio è un simbolo, non è una data storica perché dal carteggio non risultano date specifiche di quando i quattro fondatori si riunivano. Viale fa parlare Paul Harris tramite le lettere del 1929 “Vorrei che lo spirito dei primi giorni fosse rievocato chiaramente ed esattamente”. Illustra il contesto storico di inizio secolo XX con immagini di povertà e di speranza, quando l’esigenza primaria era di portare a casa il bacon (come scriveva Sullivan, uno dei pionieri Rotariani). Lo stesso Paul Harris continuando la lettera afferma che all’inizio il Rotary era stato giudicato utilitaristico e “...questo giudizio può essere considerato esatto”. La svolta che porta il Rotary ad avere i connotati di Club di servizio è data dalla prima azione umanitaria, una colletta per l’acquisto di un cavallo da donare a un povero ambulante che aveva perso il suo. Tuttavia nei primi tempi Paul Harris non riusciva a convincere i Rotariani a fare del bene comune, dice infatti “ero determinato a fare del Rotary una organizzazione utile all’umanità... per qualche tempo l’entusiasmo fu scarso. La discussione fu prolungata…forse avrebbe potuto esserci un motivo più nobile. Ma fu in quella occasione che il Servizio divenne parte del Rotary”. Paul Harris scrive ancora che il Rotary deve “promuovere i genuini interessi di Chicago e diffondere lo spirito di lealtà fra i cittadini”. Viale sottolinea che dal quel momento vi è la prevalenza del bene pubblico sulla carità privata, affiancando anche un compito operativo ed un impegno etico: l’inizio di una storia avvincente che dura oramai da 107 anni! Siamo ancora immersi nella Storia che il “Futuro Prossimo” si fa spazio con Sergio Bortolani, Governatore 2013-14 del Distretto 2031, con una relazione sul futuro del Rotary nei Viale nuovi assetti economici mondiali. Bortolani afferma: “la globalizzazione figlia delle deregolamentazioni e delle liberalizzazioni degli anni 80 ha prodotto immensi benefici in termini di maggiori scambi, di maggiori produzioni, più elevati redditi per fasce di popolazione prima non toccate da benessere. Però la globalizzazione ha esposto ed espone i sistemi economici a choc che possono essere devastanti. La crisi dei mutui subprime degli USA è stato il frutto di comportamenti che, più volte nelle aule universitarie, ho definito criminali. L’avidità è stata la molla scatenante di comportamenti criminali, innescatisi poi su meccanismi finanziari che, grazie alle deregolamentazioni, hanno potuto essere utilizzati nella loro espressione più negativa. La crisi iniziata nel 2010, dopo un periodo di latenza, ha investito anche l’Italia, ma il nostro Paese ha reagito come sempre ha reagito tutte le volte che lo stimolo o la pressione sono venute dall’esterno. Questo è un nostro grande difetto, tipico degli Italiani, quello di tendere all’appiattimento, mentre se andiamo indietro di qualche decennio, si vede come le più grandi riforme, le più grandi svolte sono state attuate in seguito a pressioni internazionali. È triste dirlo ma ci vuole qualcuno che ci metta in regola e in riga”. Bortolani continua: “è quasi certo che la caduta della Grecia avrebbe travolto anche noi, con noi avrebbe travolto anche l’Europa - inclusa la Germania - e il mondo intero, ma questo non è avvenuto e non avverrà”. Per Bortolani dal punto di vista finanziario le cose si stanno normalizzando. Ben più difficile da realizzare è far ripartire l’economia reale perché entrano in gioco le condizioni stesse di funzionamento del sistema economico, la competitività, l’innovazione. Conclude l’excursus economico chiedendo: “Qual è il futuro del Rotary in questo scenario che ci accompagnerà per diversi anni? Il nostro Governatore Antonio Strumia ha sempre detto Continuità, Cambiamento nella Continuità e poi Giuseppe ci ha ricordato i valori... la continuità nel Rotary è essenziale, viene da lontano, sarebbe un patrimonio che butteremmo alle ortiche se l’abbandonassimo. Continuità che deriva anche dalle cadenze annuali, dalla ruota che gira, d’altra parte la nostra vita è cadenzata...”. “Ho - ha continuato - il più grande rispetto per il più piccolo service però ritengo che la dimensione di molti di questi service sia troppo minuta e benché provochi una ricaduta positiva in quel piccolo ambito non riesca a costituire impatto. E allora dove vedo il cambiamento nella continuità? Lo vedo soprattutto più come protagonista della società civile. Sono sorpreso che 44.000 Rotariani in Italia non facciamo opinione pubblica. Da settimane si discute sulle liberalizzazioni ora queste riguardano il 50% di quelli che sono in questa Bortolani sala…il Rotary non ha detto nulla a questo riguardo…abbiamo perso un’occasione straordinaria”. Bortolani ha analizzato la sfera dei service affermando che, oltre ai service di Club ci devono essere sempre più service di Distretto, ci vuole una bandiera che ci caratterizzi per un anno o per qualche anno, da comunicare all’esterno. Proporrà, vista l’emergenza economica il suo “pallino” vale a dire il Microcredito. L’altro Futuro Prossimo, Fabio Rossello, Governatore 2013-14 del Distretto 2032, incentra il suo intervento sul concetto di valori e leadership su basi etiche e morali. Afferma Rossello che “da tempo assistiamo ad una progressiva perdita di livello della classe dirigente, che dipende in gran parte dalla scarsa frequentazione con il ragionamento sul senso della vita, sulle domande fondamentali dell’esistere…”. Analizza questo periodo così complesso. “la crisi non è solo finanziaria, la crisi è soprattutto nei valori… parlare di valori diventa al giorno d’oggi quasi punitivo...”. Rossello parla del gap tra due generazioni “che stanno parlando due lingue diverse non soltanto per questione di età, ma proprio per mezzi e sistemi di comunicazione… arrivando al Rotary, al momento ho visitato dodici Paesi, rimanendo “sulla strada” per vedere cosa accade, per rendersi conto di cosa pensano le persone. Ho visto dei Rotary molto diversi e in questi dodici Paesi si sono identificate almeno tre tipologie di Rotary. Un Rotary molto occidentale, che è quello americano, che purtroppo o per fortuna, lo definisco quasi “esercito della salvezza”, essendo assistenzialista in modo diretto. Fa parte di una cultura diversa, che con mille dollari si acquista una PHF… poi c’è un Rotary orientale, influenzato dalla loro concezione di base della loro vita. L’Occidente vive un “senso di peccato e di colpa” e l’Oriente sul “benessere e sul piacere”. Quali sono dunque le possibili visioni del nostro futuro? Citando la relazione del PDG Viale, Rossello ripete che il Rotary è partito da una visione utilitaristica e diventa service: “uno dei passaggi che ci dovrebbe essere affinché il Rotary non anneghi insieme agli altri Club di service è che il Rotary deve essere riferimento e un passo avanti riprendendo anche il rapporto valoriale, comunicazionale tra senior e junior... per portare esperienza ed energia. Futuro del Rotary è quindi diventare una classe dirigente che da l’esempio, che sa dire una sua posizione eticamente trasversale, ma soprattutto che sappia esprimere questa sua posizione e abbia quindi una pregnanza a livello sociale”. Il PDG Sergio Vinciguerra fa sue le parole di Cicerone sull’amicizia “idem sentire” per questa armonia di contenuti degli interventi dei relatori. Anche il nostro PDG afferma che anche nel Rotary bisogna cambiare qualcosa e per ricostru- Rossello ire la nostra vera identità, incentra il suo intervento sulla continuità e discontinuità fra presente e futuro prendendo in esame per il passato gli anni 1999-2000 e per il presente proiettato nel futuro il 2011.Veniamo a sapere che in Italia nel 1999 c’erano 597 Club e nel 2011 798. Siamo quindi cresciuti molto e nel nostro Distretto da 64 siamo passati a 90 nel 2012 con un incremento superiore alla media italiana. I soci effettivi in Italia sono passati da 34.394 a 42.450 sempre escludendo i dati di Albania e Malta. “Guardando questi dati, mi sono accorto che l’incremento dei soci onorari è molto, ma molto superiore all’incremento dei soci effettivi a cui si riferivano i dati a cui vi ho esposto finora…erano 1204 adesso sono 2559... chi sono questi soci onorari? La cosa mi ha molto stupito perché molto spesso questi soci onorari sono soci effettivi e allora permettetemi di dire ma ha molto senso che un Socio effettivo si faccia fare Socio onorario di un altro Club?... pensiamoci”. La relazione di Vinciguerra ci pone di fronte a problemi di strategia affermando che “le direttive sull’espansione dell’effettivo confliggono con l’idea tradizionale che i RC godano di un’autonomia La sala incontrollata e incontrollabile. Vi sono, infatti, decisioni per le quali i Club hanno bisogno del supporto di linee guida di fonte esterna quale quella distrettuale o nazionale. Qualche altro esempio: la buona reputazione professionale soggettiva ed oggettiva dei soci e gli eventuali incidenti di percorso”. Il relatore prosegue con altri interessanti spunti: l’età minima di accesso ed il problema degli ex Rotaractiani. È una decisione, sostiene, del Board internazionale e che deve tener conto delle particolarità deile aree”. Altro punto la scelta del Governatore, compito molto delicato. Con la molteplicità di regole delle Commissioni di nomine dei distretti italiani, quali sono i connotati primari che deve avere il Rotariano che per un anno rappresenta anche all’esterno tutti i soci del suo Distretto? Prosegue con la funzionalità ed economia; la disponibilità di immobili pubblici abbandonati suggerisce al relatore di interrogarci sull’opportunità di una sede comune a RC e Distretto, soprattutto nel caso di Torino dove ci sono 25 Club più 6 nelle immediate vicinanze su 51 Club complessivi del nuovo Distretto 2031. Dopo un attento esame del territorio, Vinciguerra tratta il rapporto Rotary-Unione Europea. Il Rotary è poco presente nell’UE, è poco presente sullo scenario di area nei momenti di grande crisi, come ad esempio in Tunisia ed in Libia. Molti gli interventi tra i presenti, chi per propagandare giustamente i programmi delle proprie commissioni e chi per puntualizzazioni sul Rotary in se. Siamo usciti dalla sala molto più informati e con una visione generale più chiara sia su quella globale politico-economica sia su quella che ci sta più a cuore: la visione futura del nostro Rotary… ed anche questa volta peccato per gli assenti. Silvia Miglietta RC Torino Lamarmora Vinciguerra 2030Rotary 5 Il Distretto 2030 incontra il Presidente Pier Luigi Curcuruto che guida una libera associazione di manager, professionisti e docenti italiani che hanno scelto di impegnarsi in prima persona L’ Prospera, Progetto Speranza per far crescere il Paese associazione ProSpera è nata partendo da alcune considerazioni e dagli interrogativi sollevati: crisi in profondità dell’economia mondiale, a partire dai modelli di sviluppo, “impasse” che stringe il nostro Paese in termini economici, sociali, culturali ed etici. Nuove generazioni soffrono particolarmente di questa situazione, e delle difficoltà di proiettarsi con fiducia al futuro. Che cosa possono fare i singoli, impegnati in ruoli di responsabilità, per dare un pur piccolo contributo ai necessari quanto enormi processi di trasformazione? Come ispirare alle nuove generazioni delle rinnovate ambizioni per il proprio futuro ed un aiuto concreto per realizzarle? Sono le stesse domande che si pongono anche i Rotariani. La mission di Prospera è condividere con la collettività italiana le competenze e le esperienze maturate dai suoi aderenti, nei diversi settori dell’impresa, della finanza e dell’università: dando ori- gine a un contesto in cui, le idee e i principi di Prospera trovino una loro collocazione avviando progetti interagenti la cui prima dimensione sia la trasmissione e l’incrocio di esperienze con i giovani che si stanno avviando alle attività lavorative. Dalla condivisione di principi e di ideali è facile il dialogo tra Rotary e ProSpera. Il Governatore del Distretto 2030, Antonio Strumia, ha messo al centro del suo anno l’attenzione per i giovani e per le loro aspettative nell’inserimento del mondo del lavoro. I soci di ProSpera intendono, come è scritto nel Manifesto costitutivo, vivere eticamente la loro responsabilità sul lavoro e impegnare le loro capacità e il loro tempo libero al servizio della collettività. È dunque fertile il terreno su cui Rotary e ProSpera hanno deciso di collaborare. Per conoscere meglio ProSpera, che ha sede a Torino in Corso Vittorio Emanuele 64 (il sito www.prospera.it), il Di- stretto 2030 ha intervistato il Presidente ingegner Pier Luigi Curcuruto. Presidente, che cosa è ProSpera? «L’Associazione Prospera - “PROgetto SPERAnza” è un’associazione senza fini di lucro nata a fine 2009 con l’obiettivo di fare crescere nel Paese i valori dell’impegno responsabile, della trasparenza e dell’onestà intellettuale». Chi sono gli associati di ProSpera? «Gli oltre 1.200 soci di Prospera sono senior manager di azienda, docenti universitari, imprenditori e professionisti che operano nei più svariati settori, accomunati dal vivere la realtà italiana con l’ansia di chi vede aumentare i problemi e, al tempo stesso, dalla speranza e dal desiderio di invertire questa tendenza. I soci hanno scelto di impegnarsi a titolo volontario e in prima persona per sostenere la speranza e le ambizioni delle nuove generazioni, affermando il merito quale capacità professionale e l’etica quale indirizzo nei comportamenti individuali, dell’impresa e delle istituzioni». Quali obiettivi ha ProSpera? «ProSpera nasce con la missione del “fare”. Siamo orientati e determinati a contribuire al cambiamento, sappiamo che dobbiamo essere noi stessi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo, mutuando l’esortazione di Ghandi. Per realizzare i nostri progetti ci avvaliamo anche di partnership e di alleanze con atenei, centri di ricerca, fondazioni, enti, associazioni e con i soggetti qualificati che condividono con noi la mission e i valori di ProSpera». Può descrivere il Progetto DigIT@lia? «Il progetto DigIT@lia è un progetto che abbiamo avviato lo scorso anno per costruire l’Italia digitale delle nuove generazioni, utilizzando l’ICT come leva per il cambiamento. Oltre 600 persone, tra manager, professionisti e giovani, hanno dedicato passione, ingegno e determinazione a favore di proposte, idee e spunti che vogliono essere idealmente consegnate al Paese. Lo scorso 28 settembre abbiamo organizzato il primo barcamp DigIT@lia: un momento di riflessione, interazione e scambio propositivo che ha registrato un’eccellente risposta da parte di giovani, studenti, accademici, professionisti e manager d’impresa. Oltre 400 persone hanno partecipato direttamente al confronto presso il Politecnico di Milano, circa 100 persone hanno seguito in videoconferenza i lavori dalla sede ABI di Roma, mentre centinaia di persone hanno partecipato in rete. In questi giorni stiamo lavorando ad un concorso che a breve lanceremo per favorire nuove idee di giovani ad elevata innovatività e che siano in grado di generare, attraverso il digitale, occupazione innovativa e servizi per le giovani generazioni». Quali obiettivi si prefigge il Mentoring di ProSpera? «Il progetto mi è particolarmente caro, nasce dalla volontà di recuperare, in forme nuove, il concetto della bottega rinascimentale all’interno della quale i giovani erano avviati alle arti ed ai mestieri. Siamo convinti che lo sviluppo integrale della persona sia facilitato dal confronto e dallo scambio con persone significati- ve che, al di fuori di contesti valutativi, siano maestri ed al contempo guide e amici. I nostri mentor vogliono “mettersi in gioco” sicuri che quest’esperienza arricchirà entrambi, mentee e loro stessi. Il progetto sarà lanciato ad aprile. In queste settimane abbiamo avviato il dialogo con gli atenei vicini a ProSpera, per l’identificazione dei giovani da coinvolgere nel progetto. Sono felice di poter dire che hanno risposto all’invito ad aderire molti professionisti di elevata seniority che offrono il proprio tempo a favore di un percorso annuale di incontri, questo è un importante segnale che desidero sottolineare e che testimonia l’urgenza e la volontà di contribuire alla ricrescita di questa splendida Italia. Abbiamo tante idee e altrettanto bisogno di energia, determinazione e passione. Per questo rivolgo un invito a quanti stanno leggendo quest’intervista: come spesso ho occasione di dire il “poco tempo di tanti” può essere un valore significativo, un “acceleratore” per l’ideazione di nuovi scenari e la creazione di nuove opportunità, soprattutto a favore dei giovani. Mi auguro che possiate aderire». Magica notte il 23 febbraio per l’anniversario della fondazione Il Rotary Club Novara illumina la cupola di San Gaudenzio N ella magica sera di giovedì 23 febbraio, i novaresi hanno potuto vedere la Cupola, della Basilica di San Gaudenzio, illuminata con modalità diverse dall’abituale. Infatti, sul lato Sud, la parte curva del tetto della Cupola è stata illuminata con una grande scritta “END POLIO NOW “ accompagnata dalla ruota dentata simbolo del ROTARY al di sopra del primo giro di colonnine. L’iniziativa è stata voluta dal ROTARY CLUB NOVARA con il supporto e la condivisione dell’Amministrazione Comunale, e viene effettuata in questa data celebrata in tutto il mondo come l’anniversario della fondazione, avvenuta il 23 febbraio 1905, del primo Club ROTARY a Chicago. Il ROTARY Club Novara, che è stato fondato nel 1928 ed è il più vecchio Club service della città, non poteva che celebrare questa giornata con un’azione incisiva e particolare, quindi sotto l’energica guida del suo Presidente Cesare Garbini, si è attivato per creare questo evento speciale come segno a tutta la città. I monumenti simbolo di diverse città e nazioni, sono stati illuminati per segnale l’importante legame d’intenti tra le Amministrazioni locali e i Club Rotary del territorio, in Italia l’anno passato sono stati illuminati il Colosseo a Roma e la Reggia a Caserta. È per questo motivo che il Comune di Novara, attento alla valorizzazione del patrimonio artistico del territorio, ha accettato l’idea di abbinare il simbolo della nostra città, la Cupola antonelliana della Basilica di San Gaudenzio, al simbolo della battaglia umanitaria contro la polio, che sta coinvolgendo tutto il nostro Pianeta. Chi ha più di cinquant’anni ricorda ancora casi di amici e compagni di scuola colpiti e resi invalidi dal terribile morbo. Per nostra fortuna in Italia, e nei paesi civilizzati, la diffusione della semplice vaccinazione preventiva effettuata in età infantile, grazie alla grande scoperta del dr. A. Sebin, ha cancellato anche il ricordo della malattia che invece rimaneva, fino agli anni ottanta, ancora virulenta e presente nei paesi poveri del mondo. Come in ogni impresa è l’ultimo passo il più difficile ma è anche quello decisivo, ecco perché il ROTARY NOVARA, seguendo il suo motto “servire al di sopra di ogni interesse personale” ha pensato nel giorno dell’anniversario di ricordare a tutti i novaresi la possibilità di contribuire alla raccolta di fondi per giungere al traguardo del 100%, come ci dice la scritta sulla nostra Cupola “fai cessare la Poliomielite ora” Rotary2030 6 I Rypen 2012: che spettacolo! l miglior Rypen di sempre. Possono sembrar parole di circostanza. Non lo sono. Tre giorni indimenticabili, tra giorni che lasciano spazio all’insegnamento, che permettono di crescere. Questo è ciò che è successo durante la grande edizione RYPEN 2012: siamo cresciuti. Sono cresciuto io, sono cresciuti tutti i ragazzi che hanno voluto partecipare all’iniziativa, ma credo siano cresciuti persino i relatori stessi. Non si è trattato di un seminario a senso unico, con relatori in cattedra simili a distaccati professori universitari; ci siamo trovati immersi in un ambiente familiare, stimolante, uno di quegli ambienti che levano il disagio e l’imbarazzo al primo contatto. Forse superfluo citare l’ormai consueta e perfetta organizzazione da parte di Francesco Mignone, un grande delegato giovani Interact da parte del Rotary da anni. Dopo aver conquistato il noto riconoscimento Rotariano rappresentato dalla spilla “Paul Harris”, grazie all’organizzazione del primo seminario Rypen cinque anni or sono, si riconferma all’altezza del compito riuscendo a reinventare l’iniziativa, riscoprendo sempre maggior entusiasmo da parte dei ragazzi partecipanti. Riconfermata anche la presenza del relatore Luigi De Concilio, quello che possiamo a buon diritto definire “capo-relatore”, data la sua costante presenza nelle ul- time quattro edizioni del seminario. Grazie alla notevole esperienza di Luigi, i ragazzi entrano in contatto con il mondo della comunicazione, verbale e non, riscoprendo piccoli lati del proprio “Io” che ogni anno suscitano grande interesse. A proposito di ego, doveroso è citare la psicologa Veronica Bertolini, a contatto con i ragazzi durante la mattinata di sabato 3 marzo per far loro scoprire nuovi metodi di introspezione, alla ricerca di quello che gli esperti definiscono il proprio “Locus of control”. V’è forse miglior modo di imparare che divertendosi? La risposta sembra ovvia. Ecco perché Veronica ha scelto di proporre al gruppo un gioco dei più classici per rinforzare i legami tra ragazzi: si tratta del noto gioco dell’isola deserta, su cui una coppia di naufraghi può portare soltanto un oggetto utile alla sopravvivenza. Ogni coppia ha lavorato autonomamente, ritrovandosi a dover esporre la propria scelta di fronte alle altre coppie, per poi scegliere soltanto un oggetto tra tutti quelli presentati. Da quanto emerso, pare l’oggetto più in voga tra i naufraghi sia UNA BOTTE DI RHUM! Questo lascia ben intendere quale spirito di confidenza si sia venuto a creare in persino così pochi giorni. Il pomeriggio ha invece lasciato spazio a Paolo Zanotti, esperto informatico, adatto ad esemplificare quali rischi abbia comportato l’introduzione di Internet nelle nostre vite, di cosa sia utile fidarsi, da quali tranelli rimanere alla larga. Paolo ha trovato pane per i suoi denti, data la vasta preparazione in materia di alcuni giovani partecipanti. Tuttavia, è la serata di sabato, forse più di ogni altra situazione, ad evidenziare quale sia stata la grande differenza in questa edizione Rypen: i ragazzi stessi. Come di consueto, Luigi De Concilio ha domandato alcuni volontari per esporre, di fronte alle autorità Rotariane presenti, il lavoro svolto nelle due giornate di venerdì e sabato. I volontari non sono tardati ad arrivare, carichi di entusiasmo ed emozionati all’idea di poter parlare in pubblico, forse per mettere immediatamente in pratica le nozioni apprese sul linguaggio dei gesti e sulla comunicazione. I presenti potranno testimoniare quanta soddisfazione abbiano generato i discorsi dei ragazzi coinvolti, totalmente a loro agio nel maneggiare un microfono, nell’esporre idee e giudizi. Non è cosa da poco, proprio no. La serata è stata piacevolmente arricchita dalla consegna della spilla Paul Harris per Luigi De Concilio, che, con grande spirito Rotariano, ha ancora una volta deciso di offrire la propria esperienza al servizio dei giovani tramite il Rypen. Dopo un’intera giornata di lavori, di ap- prendimento e coinvolgimento, non rimanevano che qualche ora di svago in discoteca per scioglere la tensione e coronare in maniera degna un week-end da favola. Ad attendere i ragazzi, la mattina seguente, qualcuno così preparato e coinvolgente da saper tener vivi gli interessi smorzati dalla notte brava appena trascorsa: sto parlando di Fabrizio Scarsi, Lelio Demicheli e Vincenzo Ferrarese, che con successo hanno saputo contrastare il sonno pressante dei partecipanti. Si è parlato di futuro, qualcosa di molto caro a tutti i ragazzi, sorprendentemente maturi e partecipi. Si è trattato di un’edizione Rypen molto ricca, di contenuti, di interesse, di personalità forti (mi riferisco a relatori e a partecipanti senza distinzione alcuna). Il Rypen si è dimostrato un successo che non accenna a diminuire. Se davvero è capace di stupire ogni anno, di crescere ed evolvere insieme ai giovani che chiama a sé, non riesco ad immaginare cosa ci si possa aspettare dalla prossima edizione. Certamente, sarà uno spettacolo! Filippo del Noce, partecipante al Rypen 2012 Presso la splendida Villa Bolino ho trascorso due giorni entusiasmanti assieme a tanti altri ragazzi con molti dei quali ho stretto una sincera amicizia che spero possa continuare nel tempo. La sistemazione a dir poco lussuosa e un’organizzazione impeccabile hanno reso molto piacevole questa esperienza nella quale si sono affrontate tematiche importanti sia per vivere meglio il presente, sia per guardare con nuovi occhi al futuro. Degli esperti relatori ci hanno offerto la loro conoscenza riguardo vari argomenti. Si è parlato di autostima e sicurezza di sè, di stress (cos’è e come evitarlo), della differenza fra persone passive, aggressive e assertive, di locus of control interno ed esterno. Non sono state date ricette di felicità ma consigli di vita pratica finalizzati al successo. Interessante è stata la relazione sui rischi della rete. La convinzione che solo grandi esperti informatici possano tempestare i nostri computer di virus e tranelli è sbagliata. I modi per causare pericoli per gli altri utenti della rete sono numerosi e semplicissimi: mai abbassare la guardia! Ringrazio il mio Maestro e il suo Rotary Club per l’opportunità concessami che mi sento di consigliare ad altri ragazzi della mia età. G razie a tutti per l’opportunità che ci avete dato! È davvero difficile, soprattutto in una realtà spesso frettolosa e superficiale come la nostra, creare un luogo di Incontro e comunicazione veri. È raro riuscire a mettersi in gioco senza barriere ed entrare in cosi poco tempo in sicero contatto con altri ragazzi, abbandonando un po quelle che sono delle “maschere di autodifesta” che spesso portiamo. Tu Francesco, con l’aiuto di Luigi, Veronica, Silvia e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del RYPEN, ci siete sicuramente riusciti. Per questo rinnovo un ringraziamento sincero anche da parte di tutti i ragazzi che hanno partecipato al RYPEN, con i quali siamo rimasti in contatto su facebook. Un caro saluto a tutti! A presto, Camilla Le Famiglie Rotariane si incontrano al RYPEN Giornata di Istruzione sugli scambi giovani a Serravalle Scrivia È stata una giornata tutta dedicata alla famiglia Rotariana quella vissuta domenica 4 Marzo scorso a Serravalle Scrivia. La commissione scambio giovani del Distretto aveva infatti convocato a Villa “La Bollina”, in concomitanza con la giornata conclusiva del RYPEN 2012, tutte le famiglie e gli studenti in partenza per gli scambi di studio all’estero nell’anno 2012. L’appuntamento interessava direttamente le famiglie di undici giovani (sei ragazze e cinque ragazzi) provenienti da varie parti del nostro Distretto, che nell’estate di quest’anno partiranno per un soggiorno di studio all’estero, destinato a durare fino alla fine della prossima primavera. Le famiglie hanno portato con sé, oltre ai loro figli, anche amici e conoscenti interessati al programma, per un totale di quasi settanta persone, che hanno gremito la sala ristorante dell’Hotel di Serravalle Scrivia, dove si sono svolti i lavori della mattinata. Dopo la registrazione dei partecipanti e la consegna delle “Application Form” di iscrizione al programma di scambio giovani, l’avvio dei lavori è stato dato dal Presidente del Rotary Club Gavi-Libarna, Fabrizio Scarsi, che ha dato il benvenuto ai Rotariani ed alle famiglie partecipanti. Dopo di lui è intervenuto il Governatore Antonio Strumia, che ha ricordato l’importanza dell’impegno a favore dei giovani, nonché il dovere del Rotary di costituire sopra tutto un esempio ed uno stimolo per le nuove generazioni. A seguire l’intervento del Governatore Designato del Distretto 2032, Paolo Biondi, che si è congratulato per il lavoro svolto, ed ha auspicato un crescente successo dei programmi Rotariani dedicati ai giovani negli anni futuri. La giornata è poi entrata nel vivo con la presentazione del delegato distrettuale Andrea Cremoncini, tesa a spiegare i dettagli del funzionamento del programma ed i principali problemi a cui studenti e famiglie possono andare incontro nel corso dell’anno di studio. Esempi di situazioni reali e casi pratici sono stati forniti anche dai giovani studenti stranieri attualmente in scambio lungo nel nostro Distretto, da alcuni “alumni” Rotariani che hanno preso parte al programma in passato, nonché dalle famiglie dei nostri studenti attualmente all’estero, che ospitano in Italia i giovani in scambio di studio provenienti dall’estero. La giornata di lavoro si è conclusa con un momento conviviale di incontro con gli studenti e le famiglie del RYPEN, in occasione del pranzo consumato assieme ai delegati Rotariani ed ai membri della commissione distrettuale, per la quale erano presenti assieme al delegato RYE le dinamicissime Silvia Miglietta del Club Torino Lamarmora e Raffaella Matteini del Rotary Rapallo-Tigullio. Grazie all’operato della commissione nello scorso anno il programma di scambio giovani sta registrando nel nostro Distretto un vero e proprio “boom”, passando da sette giovani che hanno viaggiato nell’anno 2009-2010 a ventuno partiti nell’estate 2011, mentre nella prossima estate si pensa di superare i trentacinque. Il programma di scambio giovani consente a ragazzi delle scuole medie superiori, figli di Rotariani ma anche di amici e famiglie vicine al Rotary, di trascorrere all’estero brevi periodi di vacanza estiva (camp estivi e scambi brevi) ed interi anni di studio all’estero (scambio lungo), con costi molto inferiori, e soprattutto usufruendo di un ambiente estremamente qualificato e protettivo rispetto ai programmi di scambio giovani di altre organizzazioni commerciali. In accordo a quanto ci ha riferito il nostro Delegato Distrettuale, la domanda per questo programma esiste ed è in continuo aumento, e quindi è opportuno che il Rotary faccia tutto il possibile per promuoverlo tra i propri soci e tra le famiglie. Gli scambi di studio erano un’opportunità che poteva dare una marcia in più ai nostri studenti qualche decina di anni fa, ma nel mondo globalizzato la capacità di muoversi a livello internazionale sta rapidamente diventando un “must”. La crescente domanda di internazionalizzazione è dimostrata anche dalla scelta delle destinazioni dei nostri studenti: se infatti un tempo quasi tutti i ragazzi sceglievano di svolgere il loro anno di studio negli Stati Uniti, oggi le destinazioni sono molto più variegate ed includono paesi e zone del mondo in via di sviluppo, che incorniciano probabilmente anche le più significative opportunità del futuro: India, Brasile, Russia, Oceania, ed anche Taiwan, unico paese della galassia cinese che partecipa in modo intenso alla vita del Rotary anche con il programma di scambio giovani. Tutte le famiglie partecipanti alla giornata di Serravalle hanno decretato il grande successo dell’iniziativa, apprezzando molto l’operato del Rotary a favore dei giovani e scambiandosi tra loro impressioni, domande, desideri ed informazioni di contatto. Inoltre, su suggerimento dei partecipanti, è stato creato uno spazio internet dove le famiglie e gli studenti potranno contattarsi e scambiarsi In futuro informazioni utili per partecipare al programma. I commenti entusiasti di tutti i presenti hanno dimostrato l’enorme interesse di studenti e famiglie per il programma di scambio giovani, che il nostr o Distretto intende pubblicizzare in maniera sempre crescente per contribuire ad un più capillare sviluppo dell’azione pubblica e dell’azione internazionale dei nostri Club. Chiunque desiderasse avere maggiori informazioni sul programma può rivolgersi al delegato distrettuale utilizzando l’indirizzo e-mail [email protected] 2030Rotary 7 RYLA - Rotary Youth Leadership Award 2012 Distretto Rotary 2030 I l ryla ha rappresentato un’esperienza unica ed indimenticabile sia sotto il profilo culturale sia sotto il profilo delle relazioni interpersonali. L’interesse del Rotary per le giovani generazioni e la competenza dei professionisti intervenuti nel corso della settimana legata alla formula del seminario residenziale hanno raggiunto l’obiettivo nel formare molti giovani leader orchestrati da un unico gruppo. I numeri del RYLA 2012 sono appunto questi: 5 giorni, 39 partecipanti ed un unico gruppo. Il tema del public speaking creativo non è stato affrontato solamente come applicazione di tecniche e procedure finalizzate al controllo della propria emotività nel parlare di fronte ad una platea, ma secondo un approccio trasversale, dove ognuno ha potuto mettersi in gioco all’interno del gruppo per capire meglio se stessi al fine di poter comunicare in maniera efficace durante l’esposizione di un discorso in pubblico. Posso dire non solo di avere acquisito gli strumenti per sostenere a testa alta le sfide che dovrò affrontare nel corso della mia vita, ma soprattutto di avere impreziosito il mio bagaglio culturale grazie a questa esperienza con nuovi amici Rotaractiani e non, che hanno saputo offrirmi diversi punti di vista e fornirmi nuove chiavi di lettura nell’affrontare le più variegate situazioni. Questa full immersion nelle tecniche di comunicazione e nella lettura della gestualità umana ha permesso di allargare i miei orizzonti, mettendomi nella condizione di saper meglio cogliere suoni, sapori, profumi e sfumature del mondo che mi circonda. Credetemi, non esagero nell’affermare che sono decisamente una persona con una diversa percezione della realtà che mi circonda e per questo mi sento personalmente arricchito da questo Ryla. Per la stesura di questo articolo ho chiesto ad ogni partecipante di scrivermi un pensiero e forse la frase che meglio rappresenta il gruppo è quella che ho ricevuto dal mio Amico Stefano Lupo: “con il Ryla abbiamo capito che scoprendo noi stessi, comprendiamo anche gli altri. Siamo tutti accomunati dalle mille sfumature dell’animo umano. Saperlo ci fa vivere appieno il mondo che ci circonda”. La consapevolezza dei propri mezzi, la conoscenza dei propri valori e la preparazione nell’affrontare le situazioni che potrebbero minare la nostra leadership, sono state sicuramente recepite da ogni Ryliano e sono sicuro che in futuro verranno messe in pratica da ognuno di noi. Saremo dunque in grado di apportare il nostro contributo accettando le nostre responsabilità nelle rispettive professioni, ricoprendo i rispettivi ruoli e agendo all’interno dei rispettivi ambiti d’intervento, operando al meglio per il bene dell’intera collettività. stati gli attori di noi stessi, autori ed interpreti, protagonisti e figuranti. Il lato umano, il tempo trascorso ma soprattutto il legame che si è instaurato fra ogni partecipante ha permesso di rendere indelebile il ricordo della nostra settimana andata in scena ininterrottamente dal 5 al 10 Marzo sull’accogliente palcoscenico del Comune di Bra all’interno del teatro BEST WESTERN Hotel Cavalieri. Abbiamo ben ancorato nei nostri cuori e nelle nostre menti persone, emozioni, sensazioni, insegnamenti ed immagini che nessuno ci potrà mai cancellare. Concludo cogliendo l’occasione di riportare i saluti ed i ringraziamenti da parte di tutti i partecipanti a coloro che hanno permesso tutto questo, agli or- Il gruppo Ryla 2012. Un Ryliano, Luca Cadelano Queste poche righe si propongono di dipingere un quadro e di descrivere una commedia, il più rappresentativa possibile dove il canovaccio era già stato scritto ma dove i suoni, le voci, le urla, i colori, i concetti, i tecnicismi, i vari interventi dei seminar killer in plenaria, i role play, le colazioni, i pranzi, le cene, i momenti istituzionali, le feste, i giochi, i balli, la partita di calcetto, i vari momenti di relax trascorsi durante i coffee break, i discorsi affrontati all’interno della sauna, i pianti e le risate sono stati sviluppati proprio come nell’improvvisazione teatrale. Siamo Nel nome della salute il Rotary ha costruito un ponte tra l’Italia e il Marocco Dalla sfida per vincere la Talassemia l’impegno contro le malattie genetiche H ganizzatori e all’intero staff docente ed invitando i Rotariani a continuare ad investire sul progetto RYLA al fine di permettere ad altri giovani ragazzi di poter vivere questa esperienza unica nel suo genere. Personalmente ringrazio il mio Rotary Club Sponsor nonché Padrino, il Rotary Club Torino Crocetta per la straordinaria e meravigliosa opportunità concessami e ringrazio inoltre questo 40° partecipante che ha fatto la differenza, che non compare sugli elenchi ma che ha saputo regalare quel valore aggiunto a tutti noi, consigliando, spronando, difendendo e aiutando: a riscosso un grande successo di partecipazione il convegno: “PROGETTO ROTARY dal Marocco al nostro territorio”, organizzato dal Distretto 2030, il 2 marzo 2012, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino. Il Progetto coinvolge già 40 Club Rotary del Distretto 2030, altri dei distretti 2100 e 9010 in nord Africa, tre Club Inner Wheel e tre Rotaract. Il tema è quello che abbiamo già affrontato altre volte sull’impegno assunto lo scorso anno dal Past Governor Gianni Montalenti, vigorosamente sostenuto dall’attuale Governatore Antonio Strumia e che sarà presente anche nel programma del Incoming Governor del Distretto 2031 Pier Luigi Baima Bollone, tutti presenti ai lavori. Ma la novità è il legame con il nostro territorio e l’importanza della riflessione sulla realtà di nuove malattie presenti tra noi che è stata testimoniata anche dalla presenza delle autorità locali, rappresentanti di Regione, Provincia e Comune e del Console del Marocco a Torino, la comunità marocchina è per numero la seconda presente sul nostro territorio. Ma di che si tratta esattamente?: “Le emoglobinopatie rappresentano un problema di salute che accomuna molti Paesi nel mondo. In altre parole si tratta di malattie genetiche rare, caratterizzate dalla severità del decorso e dalla morte in giovane età laddove non sia garantito l’accesso a cure adeguate e soprattutto costose”. Il Convegno si è aperto con una molteplicità di obiettivi, per esempio il prof. Michael Angastiniotis, della Federazione Mondiale Talassemia, ha presentato le varie forme di malattia e la sua diffusione nel mondo. Il progetto Rotary per il Marocco, come ha spiegato Paolo Gardino, coordinatore del primo Progetto nato a Genova con l’Ospedale Galliera, è partito con l’obiettivo di garantire una migliore assistenza per i malati di talassemia e di favorire programmi di screening, di informazione e prevenzione in una terra ad alta incidenza di emoglobinopatie. Con il passare degli anni il progetto ha coinvolto anche il Piemonte e si è arricchito della preziosa collaborazione del Prof. Antonio Piga, responsabile del Centro Regionale Emoglobinopatie-Pediatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Luigi Gonzaga a Orbassano. Ed oggi questo ospedale è il punto di riferimento del nostro territorio per affrontare le nuove emergenze che malati provenienti da varie parti del mondo presentano. La professoressa Mariane de Montalembert ha spiegato come la Francia abbia da tempo affrontato questi problemi, le azioni intraprese e le terapie che hanno avuto risultati significativi. Le cure con farmaci chelanti, per i paesi ricchi, permettono un’esistenza accettabile, ma il loro costo impedisce ai paesi poveri di affrontare la malattia nello stesso modo, come ha dichiarato il Dottor Forni, impegnato a Genova anche in una sperimentazione attraverso il trapianto di midollo. Il panorama si è arricchito anche della presentazione dettagliata della situazione del Marocco, attraverso le parole del prof. Chefchauni che ha distinto in tre fasi la sua descrizione, quella pre intervento del Rotary, molto problematica, quella attuale che vede sette unità ospedaliere impegnate nell’azione, con dotazione, grazie al Rotary, di macchinari, farmaci e formazione di personale, e il cammino futuro che il suo paese cercherà di percorrere, forte dell’aiuto ricevuto. I lavori del pomeriggio si sono aperti con la focalizzazione sul nostro territorio, dapprima attraverso la relazione del prof. Piga che ha presentato l’evoluzione della malattia dagli anni ’70, i risultati positivi dello screening sui portatori sani, fino all’aumento attuale delle emoglobinopatie dovute all’immigrazione. Da questi risultati, Michele Porfido, Presidente della Commissione Rotary Talassemia T3, ha presentato l’idea di affiancare al lavoro in Marocco una nuova azione composita sul territorio per conoscere la realtà e trovare le possibili soluzioni. Per questo interessante è stata la relazione della Dottoressa De Zen che ha presentato i dati della sperimentazione in Friuli, ma anche utili, per conoscere meglio il problema, sono state le relazioni dei rappresentanti delle Associazioni dei pazienti, provenienti da Cipro e da Strasburgo, che hanno sottolineato come il loro ruolo sia determinante sia come forza di pressione sul sistema politico, sia per il ruolo di sostegno sociale e psicologico che esse possono avere. Alcune voci femminili hanno chiuso il panorama, quella del Console del Senegal, Laura Morra di Celle, che ha presentato le difficoltà del suo ruolo per far conoscere la malattia e le possibilità di cura; l’on. marocchina, Neza El Ouafi, che ha parlato delle politiche di prevenzione e degli ostacoli per la loro diffusione. A conclusione è stato sottolineato come momenti di conoscenza e confronto tra Università, sistema sanitario, associazioni e società civile siano importanti per affrontare le nuove sfide e permettano alle associazioni della famiglia Rotariana di realizzare a pieno i valori e gli ideali di cui sono portatrici e di farsi conoscere per le loro azioni positive. I Il Rotary Torino Lamarmora e la Scuola in Ospedale l Rotary International dedica il mese di marzo all’Alfabetizzazione, Uno dei pilastri dello sviluppo umano e tutti i Rotariani sono invitati a riflettere come aiutare a risolvere il grave problema dell’anafabetismo, sia primario che quello di ritorno. Nelson Mandela persona di spicco in un paese dove i bambini e le donne rappresentano ancora le aree più vulnerabili affermava che “un Paese i cui leader non hanno studiato è un Paese che non può avere successo”. senza dimenticare le nostre nuove comunità che si stanno formando nelle nostre città. E poi, tra le tante attività, ci sono tra le più importanti, le cosiddette “scuole in ospedale” ed è a queste che mi riallaccio perché, il 29 febbraio il Rotary Torino Lamarmora, grazie al suo Presidente Paolo Operti ha trascinato con il suo entusiasmo anche il Rotary Torino Polaris con il suo Presidente Piergiacomo Garnero e soprattutto i giovani del Rotaract Torino Lamarmora presieduti da Luca Naldo ed insieme siamo riusciti a consegnare alle maestre della scuola in ospedale Vittorino da Feltre quattro iPad per un coinvolgente scopo didattico rivolto ai bambini dei Reparti Oncologico e Trapianti dell’O.I.R.M. di Torino. I numerosi presenti hanno seguito con vero interesse la relazione della maestra Francesca Michelon, la “nostra” maestra che abbiamo seguito dall’anno della nostra fondazione risalente al 2002, un ottimo momento per iniziare i festeggiamenti del nostro decennale! Francesca ci fa entrare nel mondo dei suoi bambini affermando che “la scuola primaria ospedaliera di Torino è la prima ad avere utilizzato gli iPad nella didattica quotidiana con gli alunni degenti. Grazie alla donazione del RC Torino Lamarmora ho potuto utilizzare i due iPad, consegnatici lo scorso anno, con i bambini degenti nel reparto di Oncoematologia che frequentano la scuola ospedaliera. Grazie a questa donazione è stato possibile attuare una didattica particolare, efficace e speciale, tecnologicamente all’avanguardia, capace di stimolare le potenzialità del bambino, permettendogli di esprimersi ai massimi livelli.” Secondo la maestra ci sono molti punti di forza dati da questi dispositivi informatici, tra tutti la lezione è resa più stimolante, personalizzando gli iPad in base alle varie esigenze didattiche. Distrae il bambino dall’ambiente ospedaliero, stimolando la creatività ed il pensiero positivo. La sua applicazione è valida per molte altre realtà scolastiche, quali il sostegno, il recupero, i bambini stranieri... è da intendersi quindi come un valore aggiunto alla didattica tradizionale. “Facilita la lezione davanti ai vetri del Centro Trapianti”, continua la relatrice “l’alunno riesce a leggere anche da lontano ciò che la maestra scrive, può vedere immagini, animazioni, ricevere una mail sul suo computer ed eseguire il compito inviato dalle maestre. Il collegamento ad internet consente un utilizzo di molteplici attività. Posso mostrare al bambino un’immagine scattata all’esterno, come ad esempio la neve scesa nei giorni passati. Questo strumento avvicina il bambino al mondo della musica imparando i vari strumenti e a scrivere le prime melodie. E con il bambino ci sono anche momenti di riposo con una bella fiaba interativa prima di riprendere a scrivere. E come in tutte le cose è la fantasia, l’abilità e la creatività umane che fan si che questi strumenti diventino strumenti carichi di empatia”. La nostra maestra conclude la sua relazione, talvolta con immagini alquanto toccanti, utilizzando due frasi di Steve Jobs “il design non è solo come appare esteticamente. Il design è come funziona... voglio lasciare un segno nell’universo” per regalarci queste sue parole di ringraziamento sincero “Il Rotary ha fatto centro. Funziona e lascia un segno! Grazie dalle Maestre e dai Bambini della Scuola Ospedaliera”. Tagore, premio Nobel e Rotariano soleva dire che “...la vita non era che servizio. Servii e compresi che nel servizio c’era la gioia...” e la gioia che vediamo negli occhi di questi bambini ci fa comprendere la vera forza del Rotary. Silvia Miglietta - RC Torino Lamarmora Rotary2030 8 La chiusura dei Rotary Club d’Italia alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale P ur in un clima di nazionalismo esasperato, il Rotary International si affermò nel 1923 con l’apertura del primo Rotary Club (RC) di Milano seguito negli anni successivi da Trieste, Genova, Torino, Cuneo, Roma, Napoli, Palermo, Firenze, Livorno, Bergamo, Parma. In tale periodo viene anche concessa la costituzione del primo Distretto (46°) Rotariano dell’Europa Continentale e di questo la Presidenza del R.I. dava atto all’Italia per avere agito speditamente. Seguirono anche attestazioni di riconoscimento, di fedeltà al Regime Fascista con la considerazione che il requisito fondamentale richiesto per la scelta dei soci era il possesso del sentimento nazionale. I rapporti tra Rotary e Regime si presentarono fin dall’inizio difficoltosi nonostante la Presidenza del R.I avesse legittimato la concessione di una certa autonomia con l’accettazione di un “Consiglio Nazionale del Rotary Italiano”. Gli ideali Rotariani divergevano da quelli del governo: da una parte il nazionalismo e le rivendicazioni territoriali dall’altra la solidarietà, la tolleranza, l’amicizia premessa e strumento per il “fare” Rotariano. Il Fascismo dopo il delitto Matteotti diventò regime con conseguente repressione di ogni diversa corrente di pensiero. Il principio base di questa divergenza (cui si unì anche la Chiesa Cattolica che considerò per anni il Rotary filiazione della Massoneria) tra Rotary e fascismo fu l’asserto pronunciato nella seduta del Partito nazionale fascista del 27 agosto 1924 “la precedenza assoluta, necessaria e perenne del concetto di Patria su qualunque ideologia umanistica o universalistica”. Anche all’interno del Distretto non mancavano dissonanze: un professore universitario di Trieste e Deputato al Parlamento Alberto Asquini motivò le sue dimissioni affermando che il Rotary era “un’occasione di propaganda pacifista al servizio degli interessi americani” e ancora “in Italia si crea una corrente pacifista al di fuori del controllo dello Stato”. Questo in occasione del secondo Congresso Distrettuale a Milano, 20-22 aprile 1926. Achille Bossi, Segretario Distrettuale del Governatore Mylius cercò di allentare le tensioni, ma solo Piero Pirelli, Governatore entrante, affrontò la situazione con signorile autorevolezza facendo presente che nei RC erano soci varie personalità del Regime e rinnovò l’asserto che i Rotariani “guidati dal più pieno patriottismo davano la loro convinta collaborazione al Regime”. Non pochi gerarchi facevano parte dei Club Rotary e tra questi Arnaldo, fratello di Benito, direttore del giornale “Il Popolo d’Italia”. Casa Savoia entrò a far parte dei Club: il Re Vittorio Emanuele III Socio onorario del Club di Roma, Emanuele Filiberto Duca d’Aosta del Club di Napoli, il Principe ereditario Umberto del Club di Cuneo, il Duca degli Abruzzi del Club di Genova e così via. Negli anni Trenta i Club Rotary si moltiplicarono e i rapporti con il regime furono tali da garantirne il funzionamento in una cornice di blandizie rivolte al Duce. Si ebbe cura di porre i principi Rotariani in posizione tale da non scalfire la dottrina fascista e di non entrare in contrasto con le Autorità Rotariane della Presidenza Internazionale, facendo leva sui valori Rotariani di amicizia e disponibilità. La selezione dei nuovi soci doveva tener conto che il candidato avesse l’animo volto a servire sempre e soprattutto la Patria oltre a essere in possesso di elevate qualità morali ed emergenti capacità professionali. Il periodo tra gli anni ’30 e ’39 fu punteggiato da tre avvenimenti significativi: • la conferenza di Stresa (11 aprile 1935) vide riuniti i rappresentanti di Francia, Gran Bretagna ed Italia che riaffermarono la validità del Trattato di Locarno (1925, momento culminante dei buoni rapporti franco tedeschi), la necessità di mantenere l’indipendenza dell’Austria e lo statu quo in Europa contro il riarmo della Germania in violazione del Trattato di Versailles (1919 a conclusione della Prima guerra mondiale); • la guerra d’Etiopia (1935-36) con le conseguenti imposizioni delle sanzioni all’Italia e il contestuale sforzo dei Rotary Club d’Italia di condurre ogni azione in campo internazionale volta a sminuire le sanzioni economiche (pur tuttavia non mancarono all’interno dei Club voci contestatarie). • il 30 settembre 1938 viene sottoscritto il Patto di Monaco. Mussolini - ertosi a vittima delle sanzioni applicate dalla Società delle Nazioni a seguito della guerra d’Etiopia - si pone quale paciere europeo tra Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia. La Germania sciolse i Club Rotary nel 1937. Hitler giudicò l’internazionalità del Rotary incompatibile con l’esigenza di ricostituire la Germania. Nel 1937 in Italia invece, fu ancora costituito il Club di Alessandria (che mi onoro di aver presieduto nell’anno 1995-96) alla presenza del Prefetto, del Podestà, del Segretario Federale, di tante autorità religiose, civili e militari, dei rappresentanti delle varie categorie economiche locali al termine di un periodo in cui i rapporti con il Regime erano ancora distesi. Infatti la situazione stava per cambiare: il Club ebbe vita breve. Le autorità disertarono ogni incontro successivo: ormai la chiusura dei Club era alle porte. La vita dei Club Rotary in Italia stava per interrompersi. Nel giugno dello stesso anno, a Nizza ebbe luogo il Congresso Internazionale alla presenza di 100 Rotariani italiani. Tra gli altri, prese la parola il conte Borletti, Presidente del RC di Milano e del Comitato Italia-Francia asserendo con piacere che l’internazionalità Rotariana non era in contrasto con i sentimenti patrii e, terminata la guerra d’Etiopia, gli animi europei erano nuovamente distesi nei riguardi dell’Italia. Nella stampa ufficiale controllata dal Regime apparvero però giudizi negativi: il Rotary italiano fu accusato di “indulgere a colpevoli illusioni sentimentali mentre si avvicinava la resa dei conti”. Governatore era il Gen. Paolo Ruggieri Ladelchi: in occasione della riunione del Consiglio Nazionale (21-22 maggio 1938) fu deliberato che “le funzioni direttive del Rotary non potevano essere affidate ai non iscritti al P.N.F.”. Il Governatore per contro espresse al Segretario del P.N.F. Starace sentimenti di totale devozione da parte di tutti i componenti dei RC e personali. Causa le difficoltà relazionali nei riguardi del Regime, il Governatore rassegnò le dimissioni dopo un anno del mandato biennale. Succedette il Sen. Attilio Pozzo, già Presidente del Club di Genova e al momento Vice Presidente del Consiglio provinciale delle Corporazioni. Convocò il Consiglio Nazionale per il 10 settembre del ’38 per un accordo interno sulla “via da seguire” rivendicando il patriottismo dei suoi predecessori e suo, ribadendo che i Rotariani avrebbero agito in linea con le superiori esigenze dell’azione governativa. Intanto nei RC di Lucca, Bologna, Pisa e Trieste le dimissioni di alcuni soci o dei componenti del Consiglio Direttivo per intero o addirittura anche del Presidente si succedevano con rapidità, senza peraltro consultare o darne notizia al Governatore. Per contro, in un estremo tentativo di evitare la chiusura totale, promosse l’8 agosto un incontro lampo con Starace e il Sottosegretario agli Interni Buffarini Guidi: ambedue confermavano che “l’atteggiamento del Governo nei riguardi del Rotary risultava immutato”. Al “Rotary Italiano” appartenevano i membri della Real Casa e illustri personalità quali Ministri, Marescialli d’Italia, Senatori, Deputati, Prefetti, Podestà, Federali. Il RC di Verona pose in alternativa lo scioglimento dell’Associazione. Anche il Club di Mantova cessava ogni attività. Nel programma di visite del Presidente internazionale George Hager, redatto per ottobre, l’Italia veniva depennata. Nuova riunione del Consiglio Nazionale il 14 novembre del ’38, a Roma, a contatto con il vertice del P.N.F..Scopo reale: sancire la definitiva chiusura del Rotary Italiano. Nel corso della sua lunga relazione, Pozzo mise in evidenza “l’esigenza di inquadrarsi in un solo ordinamento: la disciplina e gli ordina- menti del Regime sotto la guida del Duce, per il trionfo di una giusta pace tra i popoli”. Era la fine; dopo due mesi la situazione era totalmente rovesciata. Seguì un caloroso e grato saluto alla Presidenza e ai dirigenti del R.I. per la comprensione dimostrata verso l’Italia fascista e verso i Rotariani italiani. La conclusione, come previsto in sede dell’ultimo C.N. avvenne il 31 dicembre 1938. Se volessimo indagare sulle concause di questo temporaneo crollo del Rotary in Italia, elencherei in ordine: • stanchezza e disaffezione dei Rotariani conseguenti alle continue tensioni provocate dagli esponenti del Governo; • presenza continuativa, ma inefficace, nei RC del Prefetto, Podestà, Segretari Federali locali, del Centro o di passaggio, per cui si pensava che i timori di chiusura venissero ridotti a meno che non fosse attribuito loro il silenzio quale pregio; • implosione autonoma di alcuni RC i cui membri, con decisione di parte, senza comunicazione al Distretto diedero le dimissioni mettendo il sodalizio nelle condizioni di chiudere con la supina accettazione o addirittura l’iniziativa dei Presidenti; • incapacità di alcuni Presidenti di Club di gestire una situazione difficile, ma governabile ove si fossero attenuti di volta in volta alle disposizioni distrettuali; • generale timore dell’assolutismo governativo e conseguente impossibilità di confronto; • aspirazione del Governo fascista ad imitare, anche in questo, quanto la Germana aveva attuato l’anno precedente. Ringrazio il PDG Giuseppe Viale, autore de “Il Distretto 2030 del R.I. in 75 anni di vicende italiane”. Testo base per la ricchezza d’informazioni sull’argomento e relativa bibliografia. Carlo Gobbi, RC Torino Europea Presidente Commissione Relazioni Pubbliche P.P. dei RC di Alessandria e Viverone Lago Superare le utopie con l’ottimismo della ragione Il volume il Rotary e l’Europa protagonista di un dibattito a Genova nella facoltà di Scienze Politiche N el pomeriggio di mercoledì 7 marzo 2012, un pubblico qualificato e particolarmente attento ha partecipato nell’aula Mazzini della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Genova ad un dibattito avente ad oggetto il volume di Guido Levi e Giorgio Grimaldi dal titolo: Il Rotary e l’Europa. Il Sodalizio italiano e il processo d’integrazione continentale, pubblicato a Genova nel 2011. Come sanno i più attenti lettori di questo periodico, si tratta dell’ottavo titolo della Collana Storica Rotariana promossa dal Distretto 2030 del Rotary International; collana che già in pochi anni può vantare una serie di importati titoli. All’incontro - che ha visto la presenza in prevalenza di Rotariani genovesi e di un nutrito gruppo di europeisti e che è stato moderato dal preside di Facoltà Giovanni B. Varnier, Socio del Club di Genova - sono intervenuti: il Governatore del Distretto 2030 Antonio Strumia e il responsabile della Collana Storica Rotariana PDG Giuseppe Viale, insieme a Marco Doria, professore di Storia economica nella Facoltà di Economia dell’Ateneo genovese e i docenti della Facoltà di Scienze Politiche: Franco Praussello, coordinatore del Polo Jean Monnet di Genova e Daniela Preda, Presidente dell’Associazione Universitaria di Studi Europei. L’Unione Europea - che oggi non attraversa giorni felici perché la moneta unica non si è ancora tradotta in una autentica comunità di intenti e in una costruzione che vada oltre le costrizioni di ordine burocratico - trova origine in una idea concepita in una fase storica ben precisa (segnata prima dal secondo conflitto mondiale e poi dalla guerra fredda) - ha oggi il suo fondamento in un quadro politico completamente mutato. Anche per queste contingenze, sono moltissimi gli spunti di riflessione scaturiti dalle diverse relazioni dei quali non è possibile dare conto in questa sede, ma due sono stati i filoni principali sottolineati nel corso del dibattito: la tradizione europeistica presente a Genova già dagli albori del corso di laurea in Scienze Politiche. Una presenza che si è caratterizzata per il magistero di illustri docenti di fede europeistica e per una serie di studi e ricerche che oggi rappresentano una autentica scuola. Altro punto emerso dalla discussione è stato quello di conservare la memoria di figure eminenti di Rotariani che lasciarono una traccia anche per il loro europeismo. In questo contesto si è inserito anche un ricordo commosso di un maestro e un amico quale fu Giuseppe Vedovato, già Socio del Club di Firenze che è recentemente mancato in Roma alla vigilia del suo centesimo compleanno. Vedovato - oltre che illustre docente universitario di Storia delle Relazioni internazionali e deputato e senatore, fu Presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa - è stato ricordato anche perché per tutti gli anni Settanta e primi anni Ottanta ci ha lasciato una serie di saggi su tematiche europeistiche, che troviamo pubblicati nel mensile culturale Rotariano “Realtà Nuova” e dei quali troviamo importanti riferimenti nel volume che è stato presentato. Giovanni B. Varnier 2030Rotary 9 Il RC Cuneo incorona le eccellenze I grandi campioni dello sport V Fellowship Distrettuale Auto e Moto d’Epoca - Distretto 2030 4° Raduno Distrettuale “Memorial Giancarlo Burdese” sabato 14 aprile 2012, Bra e Roero Per chi avrà piacere di restare ancora in nostra compagnia, la serata proseguirà con la visita delle cantine Ascheri, con successivo aperitivo e cena insieme al RC Bra presso il ristorante Muri Vecchi. La domenica seguente, per chi non riuscirà a separarsi da questa terra magica, sarà “disorganizzato” un tour libero senza itinerari prestabiliti (...ma con la guida degli amici della zona!) nelle Langhe e nel Roero... con visita a qualche cantina. La manifestazione, come d’abitudine, è aperta anche ai non Rotariani appassionati di auto e moto d’epoca, compatibilmente con la disponibilità di posti. Ulteriori informazioni saranno comunicate a breve, o disponibili contattando il coordinatore dell’organizzazione Michele Darò (RC TO Superga, mail: [email protected], tel. 0121-331248 (uff.), cell. 338-4407666) o il tesoriere Franco Tinelli (RC Valsesia, mail: [email protected], tel. 0321-374383 (uff.), cell. 335-7624431). tore delle Universiadi di Torino del 1959 e di 3 titoli mondiali militari, partecipò alle Olimpiadi di Roma 1960 ed agli Europei di Berna 1954 e Stoccolma 1958. Al termine della piacevole serata il Presidente Michele MESTRINER ha ringraziato di cuore i suoi ospiti, ha fatto i migliori auguri alla Rigaudo per le prossime gare, soprattutto per le Olimpiadi di Londra che vedranno Elisa gareggiare nella 20 km di marcia l’11 Agosto, ed ha salutato i soci con due delle sue solite citazioni: “I campioni non si fanno solo nelle palestre; i campioni si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione” che è del pugile Muhammad Alì e “La vita è sempre degna di essere vissuta e lo SPORT dà possibilità incredibili per migliorare il proprio quotidiano e ritrovare motivazioni” che è del pilota Alex ZANARDI. Fellowship Distrettuale Auto e Moto d’Epoca Distretto 2030 il Coordinatore: Michele Darò IAL ORARLO BUR M DE E NC SE A Il recupero dell’Etica nelle professioni: via d’uscita dalla crisi M GI A rriva la primavera, e come ormai consuetudine consolidata la Fellowship distrettuale Auto e Moto d’Epoca invita i soci del Rotary e gli amici appassionati di automobilismo storico ad avviare, dopo la pausa invernale, i propri motori per trascorrere insieme una giornata di allegria. Il percorso ritorna quest’anno sulle colline piemontesi, il giorno sabato 14 aprile 2012, precisamente a Bra e nel Roero, sui pendii di terra rossa unici e spettacolari, così vicini, ma profondamente differenti, dalle dolci colline di marna bianca delle Langhe, già meta del raduno 2010: paesaggi incantevoli, stradine con strette curve disegnate nei boschi di castagni e nelle vigne, luoghi di fascino, di antica tradizione storica, comodamente raggiungibili anche in autostrada. Quest’anno il 4° Raduno Distrettuale sarà anche e soprattutto occasione per celebrare la memoria di Giancarlo Burdese, uno degli animatori e straordinario organizzatore delle passate edizioni del Raduno, purtroppo scomparso recentemente: quale miglior modo di ricordarlo che calcare con le nostre ruote le sue strade, ammirare i suoi paesaggi, ritrovarci nella sua Bra, e soprattutto devolvere come service l’introito del raduno a Casa Maria, di cui è stato uno dei principali pilastri! Il raduno prevede il riordino al mattino del giorno sabato 14 aprile 2012 presso l’Albergo Cantine Ascheri di Bra (CN), sede invernale del RC Bra: di qui si partirà per un tour attraverso il Roero, transitando fra valloni, vigne, boschi, cascine, castelli, ponti panoramici,... fino a raggiungere la tenuta Carretta a Piobesi d’Alba per il pranzo; a seguire un altro percorso pomeridiano sempre nel Roero, con successiva sfilata ed esposizione dei veicoli in piazza del Comune a Bra. eramente una bella serata quella organizzata dal Presidente del Rotary Club Cuneo Michele MESTRINER che nell’ambito delle “eccellenze cuneesi”, nel mese dedicato allo Sport, è riuscito ad avere come ospiti contemporaneamente Franco ARESE, Elisa RIGAUDO ed Attilio BRAVI. ARESE, Presidente della Federazione Italiana Atletica Leggera, ha ricordato i suoi inizi da studente di Ragioneria e poi i primi successi in ambito nazionale, evidenziando ai soci che tra il 1966 ed il 1973 fu 15 volte campione italiano nelle specialità dagli 800 mt ai 5.000 mt e che nell’anno 1971 era primatista di tutti i records italiani dagli 800 ai 10.000 mt. Il Presidente dell’ASICS, dopo aver raccontato alcuni aneddoti poco conosciuti, ha concluso il suo intervento con un filmato storico: ha proiettato su uno schermo la gara svoltasi nel 1971 ad Helsinki che lo proclamò campione europeo nella distanza dei 1.500 mt con il commento originale del giornalista RAI dell’epoca: una vera perla! Anche Elisa RIGAUDO, medaglia di Bronzo alle Olimpiadi di Pechino nella 20 Km di marcia, ed Attilio BRAVI, Presidente Provinciale del CONI, hanno ricordato, nei loro interventi, le origini della carriera sportiva: Elisa, ritornando con affetto e commozione alla sua maestra elementare ed alle prime gare giovanili, Attilio, snocciolando con orgoglio il suo Palmares di vittorie nel Salto in Lungo: vincitore di 8 titoli nazionali, vinci- 4° Rotary Club Novara RADUNO AUTO E MOTO D’EPOCA DISTRETTO 2030 BRA E ROERO - 14 APRILE 2012 NOVARA 18 maggio 2012 ore 14.45 Aula Magna della Facoltà di Economia e Commercio Via Perrone 18 - 28100 NOVARA Distretto Rotary 2030 Scopri il segreto per LAVORARE CON I GIOVANI Sei volte l’anno, i dirigenti di club di successo fanno uso di Rotary Leader per suggerimenti pratici, video entusiasmanti, consigli di esperti e risorse utili. E puoi farlo anche tu. Registrati oggi stesso! Visita www.rotary.org/it /rotaryleader per abbonarti Rotary2030 10 Magica visita al museo storico FIAT L’Oscar alle Fellowship I l RC Torino Superga è stata l’anima organizzatrice di un interessante programma a cui hanno aderito nella formula di interclub i Rotary Torino San Carlo e Torino Collina. Il 12 marzo si sono incontrati in via Chiabrera un centinaio di Rotariani di Club non solo torinesi ma provenienti da tutto il Distretto, da Genova, Tortona, Borgosesia, Vercelli… per visitare il Museo Storico FIAT, ubicato in uno dei palazzi storici del primo nucleo della casa automobilistica. Un museo in cui si scoprono, cammin facendo, rarità quali la FIAT Mefistofele, la macchina da corsa equipaggiata con motore di aviazione FIAT dell’inglese Ernest Eldridge (unico ad averla guidata!) che nel 1924 conquistò il record mondiale di velocità ad Arpajon in Francia con quasi 235 km/h, il mitico caccia G91, l’aereo progettato negli anni ’50 ed adottato in seguito dalla NATO, il primo trattore FIAT 702 dl 1919, l’autocarro 188L utilizzato nella Prima Guerra Mondiale…si scoprono anche curiosità quali le bici….., i frigoriferi e le lavatrici (due parole). Senza dimenticar, al piano superiore anche i rari e bellissimi poster e lo studio che fu di Valletta. Bella la frase dell’avv. Gianni Agnelli che conclude idealmente il percorso con una delle sue auto “L’autista non guida mai. Guido sempre io, è un’abitudine. Una volta quando si andava a cavallo, si diceva: c’è chi preferisce stare in cassetta e chi preferisce stare in carrozza. Io preferisco stare in cassetta”. Dopo il nutrimento dello spirito si è passati a una vera e simpatica conviviale al termine della quale abbiamo avuto come relatore il dott. Enrico Masala, il “papà” della Lancia Thema (per intenderci quella del 1977 che ha curato dalla progettazione alla vendita) e oggi Presidente onorario del Lancia Club. Una relazione approfondita e dettagliata sulla storia della mitica casa automobilistica Lancia, fondata da Vincenzo Lancia il 29 novembre 1906. Masala si è sentito molto onorato di parlare “di un oggetto molto importante della storia industriale di Torino ma con validità italiana e mondiale quale è stato il marchio Lancia, caratterizzato già dai sui inizi dall’innovazione tecnologica che costituisce “il suo item più forte” al quale si aggiungono i materiali, le finiture, la linea in tutti i suoi modelli, anche se a volte non è stata universalmente accettata come per il modello Aprilia che oggi invece è considerata una delle migliori realizzazioni del marchio Lancia”. Secondo Masala ciò che caratterizza questo Marchio non è la classe, perché l’interpretazione può essere positiva e nel contempo negativa, ma una raffinata eleganza, il compendio di quello che è il vero valore dal punto di vista stilistico. Ritornando all’innovazione tecnologica, tema della serata, il relatore scrisse in un suo libro che: “Vincenzo Lancia con queste vetture ha insegnato a tutto il mondo dell’automobile un metodo nuovo per costruire questi oggetti” … e Lancia anticipa di almeno trent’anni quella che è l’evoluzione dell’automobile. La relazione è una storia dettagliata, che pare una leggenda, del mito Vincenzo Lancia e delle sue auto. Masala ci racconta anche di aver guidato l’auto di Lancia che lui guidò solo due volte nel 1908 quando vinse l’allora celebre Padova - Bovolenta e nel 1910 quando raggiunse il record sul miglio con la velocità di 115 km/h. Questa macchina vinse anche il 25 novembre 1908 a Savannah in Georgia il GP degli USA!...Un relatore che ha trasmesso ai numerosi presenti la sua competenza e soprattutto la sua passione. Al Rotary Club Torino Superga va assegnato, senza esitazione, il meritato Oscar quale miglior attore non protagonista. Sì avete letto bene: non protagonista, perché permettetemi di consegnare l’Oscar quale miglior attrice protagonista alla Fellowship Distrettuale Auto e Moto d’Epoca, in quanto ha saputo riunire in modo spontaneo e disinteressato tanti Rotariani accomunati dalla passione per le auto e dal piacere di rivedersi e molti già pronti per partecipare al IV Raduno, quest’anno “Memorial Giancarlo Burdese” abbinato al service per Casa Maria. Le Fellowship, che potremmo tradurre meglio come comunione di sentimenti, quasi tutti noi sappiamo a grandi linee che esistono, ma pochi conoscono l‘enorme potenziale di aggregazione che hanno. Le Fellowship...non c’è niente di meglio di un gruppo di Rotariani spinti da stessi in- teressi, passioni, hobby siano essi entusiasti per le auto d’epoca o amanti del buon vino. Questo fu da subito così naturale che alcuni Rotariani “lupi di mare” fondarono nel 1947 la IYFR (International Yachting Fellowship of Rotarians) rivendicando la posizione come la prima Fellowship Rotariana, sebbene qualcuno asserisca che quella dell’Esperanto fu la prima nel 1926…la Storia è ricca di piccole differenze, ci sono alcuni che affermano che il Rotary potrebbe avere le sue origini nel 1904…ma questa è un’altra storia. Ritorniamo alle Fellowship! Attualmente ci sono circa 100 gruppi e la lista completa la si può trovare su www. rotaryfellowships.org e le sorprese non mancheranno! Ci sono gruppi quali ROTI (Rotarians on the Internet), la WFRG (the World Fellowship of Rotarian Gourmets), la RHHF (Rotary Heritage & History International Fellowship) che ha preservato la famosa stanza 711 sistemandola nell’attuale palazzo ad Evanston e la stessa Fellowship sta cercando di trasformare in museo la casa di Paul Harris…altri hanno propositi più di azione quali la REM (Rotarians Eliminating Malaria), la RMSA (Rotarians for Multiple Sclerosis Awareness)… tutti però accomunati dal motto “Servire Divertendosi” motto mutuato anche dal Rotaract. E nel nostro 2030 ci sono altre Fellowship con connotazione distrettuale molto legate al territorio (ad esempio quella degli Alpini, recentemente costituitasi)… La nostra Commissione Distrettuale per la Talassemia potrebbe prendere spunto e fondare una Fellowship ad hoc rendendola internazionale già da subito, in quanto sono già coinvolte ben più di tre Nazioni ed ottenendo così il riconoscimento ufficiale del Consiglio Centrale del Rotary International! Oltre ai numerosi Rotariani appartenenti alla Fellowship delle Auto d’Epoca erano presenti membri della IYFR, Rotariani appartenenti all’AIRG (la parte italiana della Fellowship del golf - IGFR), all’IFRM (la Fellowship della musica), per non citare quella dello sci (ISFR) con la presenza di alcuni personaggi laureatisi campioni ai recenti mondiali di Sestriere. Concludo assegnando l’Oscar quale miglior attore protagonista al Coordinatore della Fellowship Distrettuale delle Auto e Moto d’Epoca con la motivazione che ha saputo interpretare il giusto spirito delle Fellowship, cioè quello “di condividere interessi comuni, di esplorare nuove opportunità di servizio, di divertirsi e di migliorare le esperienze nel Rotary”. Filippo Maria Bistolfi, RD Rotaract 2030 EDITORIALE G entili lettrici, cari lettori, a nome di tutta la Redazione vi chiedo scusa se non siamo stati in grado di commemorare l’amico e Socio Alberto Ruscalla con discorsi e contributi importanti, degni di restare impressi per sempre nella memoria. Li avrebbe senza ombra di dubbio meritati, ma perdonateci perché, davvero, non siamo capaci di scriverli o pronunciarli. Finiremmo per appropriarci di un ruolo che non ci spetta, per risultare chiassosi e stonati in un momento che richiede soprattutto silenzio e riflessione o, ancora peggio, per urtare la sensibilità dei familiari e degli amici che più gli sono stati vicino. Crediamo che in fondo non ci siano parole che possano raccontare Alberto meglio dei ricordi di chi gli ha voluto bene. Ognuno custodisce gelosamente il suo. Ed è loro che vogliamo lasciar parlare. Luca Pautasso Direttore del Quadrifoglio Silvia Miglietta RC Torino Lamarmora BORSA DI STUDIO ROTARY Una giornata per il futuro “L’avvenire dei giovani nell’area economica del Nord Ovest” BANDO DI CONCORSO PER IL CONFERIMENTO DI BORSE DI STUDIO DI MERITO A FAVORE DI STUDENTI FREQUENTANTI GLI ULTIMI DUE ANNI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO (ANNO SCOLASTICO 2011/2012) I Ciao Alberto, non è da me, lo sai, dire che non trovo le parole ma oggi sembrano non voler uscire. Non esistono parole giuste per salutare un amico che se n’è andato e non tornerà, il dolore è troppo grande e so che mi perdonerai se non ho voglia di dirti addio. Non posso prometterti che tutto sarà come prima, senza di te, non sarei sincero; non posso prometterti che saremo forti, perché avremo bisogno di tutta la tua forza. Continueremo, comunque, a fare Rotaract, a fare quello che ci piaceva fare insieme; da oggi e per il futuro lo faremo anche per te, perché forse è la maniera migliore per sentirti ancora qui con noi. Tu, ogni tanto, da lassù, regalaci un sorriso. Arrivederci Amico mio. Rotary Club Vercelli, Vercelli Sant’Andrea, Viverone Lago e Santhià‐ Crescentino, allo scopo di favorire il futuro dei giovani nel Nord Ovest, indicono un concorso per l’assegnazione di 6 (sei) borse di studio messe a disposizione dal Rotary Distretto 2030, di importo pari a Euro 1.000 (primo premio) Euro 800 (secondo premio) Euro 600 (terzo premio) euro 400 (quarto, quinto e sesto premio) ciascuna sulla base di elaborati sul tema “Il futuro dei giovani nell’area economica del Nord Ovest” per gli studenti degli ultimi due anni delle scuole medie superiori della Provincia di Vercelli. Le modalità e le condizioni di assegnazione, nonché il valore unitario delle borse di studio sono disciplinati dal bando di concorso che è disponibile sul sito web del Rotary Distretto 2030 e sul sito dell’UST Vercelli. La premiazione dei vincitori avverrà nel mese di giugno 2012. CIAO ALBERTO «I morti non sono degli assenti, sono degli invisibili che tengono i loro occhi pieni di luce nei nostri pieni di lacrime» Sant’Agostino 2030Rotary 11 del ufficiale Il Quadrifoglio non è solo un bollettino Club distretto 2030, ma la voce di ogni zona, di ogni singolo cone, dove possibile, di ogni Socia e Socio. Per questo il vostro tributo in prima persona alla redazione della testata sarà sempre il benvenuto. Se volete contribuir e alla realizzazione dei prossimi : numeri, anche solo segnalando un’iniziativa o un evento, potrete , ona Z di egretaria S proprio al materiale il inviare e • informare Quadrifoglio. Vice Direttore zunino.diego@ membro della redazione del • Rappresentante Distrettuale: Filippo Bistolfi Direttore Quadrifoglio: Luca Pautasso Vicedirettore: Diego Zunino gmail.com In entrambi i casi il contributo verrà prima caricato sul blog http://ww w.rotaract.2030.com, sulla pagina Facebook Il Quadrifoglio 2030 (che “cinguetta” anche su Twitter) e nello spazio dedicato sul sito www.rotaract2030.com. Cosa aspettate? Ditela vostra. Le Nuove Frontiere del Rotaract 2.0 C os’è il web 2.0? Allora qual è il web 1.0? Domande che fino a tre anni fa erano plausibilissime oggigiorno non dovrebbero affatto sfiorare ciascuno di noi Rotaractiani, che dovremmo anzitempo fiutare le tendenze e guidarle nelle maniere più opportune. Il Web 2.0, i social media e tutti i mezzi che permettono una contribuzione attiva dell’utente e un’interazione aumentata rappresentano un’innovazione nel mondo di internet che definire radicale è forse riduttivo. Un punto di vista particolarmente riduttivo sosterrebbe che queste tecnologie hanno massimizzato lo shirking (lascio questo termine anglofono per non essere volgare, questo è il Quadrifoglio, mica Sanremo!), se non dato solo adito a numerose polemiche online, scatenate dai cosiddetti troll, o tormentoni (meme) raffigurati dai tanti fumetti naif, terminando nelle ‘bufere’ che Twitter scatena non appena una qualunque voce sia messa in giro. È bene anche sgonfiare la retorica della ‘Primavera Araba’ e di chi cerca la rivoluzione comoda dal pc pubblicando il meglio del complottismo e dell’indignazione dai tempi dei Protocolli degli Antichi Savi di Sion, nota bufala russa spacciata per il piano degli Ebrei per conquistare il mondo. Pragmaticamente, tra i molti pregi posseduti, le tecnologie web 2.0 sono ottime per l’organizzazione aziendale, e in egual misura per ciascuna delle nostre piccole organizzazioni, i Club. I Club, le Zone e il Distretto sono ferratissimi per quanto riguarda l’utilizzo dei social media per la promozione degli eventi, ottengono grandi risultati a costo quasi zero con software quali Issuu, Vimeo, e pubblicità su Facebook. Anche il Quadrifoglio si sta lentamente digitalizzando con la propria pagina Facebook per i ‘supplementi’ alla versione cartacea ed il profilo Twitter da cui ‘cinguettiamo’ le notizie flash. L Sono comunque moltissimi e forse sottovalutati gli inward facing tools che permettono un’ottimizzazione della gestione interna del Club. Un breve riassunto da un’esperienza personale: a Gennaio sono diventato Presidente del Club di Savona, e nonostante a Zurigo per l’Erasmus grazie al gruppo su Facebook, Skype e Dropbox riesco a gestire - coadiuvato da una formidabile Segreteria - i Consigli Direttivi del Club piuttosto che pianificare con i miei Soci le attività da svolgere durante la parte restante dell’anno. La mia esperienza non è certo esaustiva, essendo il sottoscritto un primate informatico, ma sicuramente non sono pochi i benefici che le tecnologie 2.0 possono portare ai nostri progetti, sia in termine di organizzazione, sia in termine di condivisione e cooperazione nonostante le distanze. Il Rotary non è certo rimasto indietro su questo fronte e ha da un anno lanciato la possibilità di creare gli e-Club, venendo incontro alle esigenze di un mercato del lavoro così flessibile che la stanzialità di un Club non può essere garantita sul medio-lungo periodo. Lo ha fatto consapevole delle tante tecnologie che sono a nostra disposizione così che, dopo una sciata in montagna o tra qualche mese si spera un bagno in mare, qualora ci fosse la disgrazia di un wi-fi, nessun Socio potrà tirarsi indietro a collaborare giustificandosi dicendo “Non sono a casa in questo momento”! Diego Zunino, Presidente Rotaract Club Savona Vice Direttore del Quadrifoglio Ps: ricorda, il Quadrifoglio è anche su Facebook e Twitter! Facebook https://www.facebook.com/pages/Quadrifoglio-2030/ 165096816894666 Twitter: https://twitter.com/#!/QF2030 Ricchi di cultura per un Apin più ricco a lettura arricchisce? La lettura è un valore? Ebbene, non facciamo morire i libri: facciamoli rivivere e leggere ad altri. Il tutto, naturalmente, raccogliendo fondi per il progetto distrettuale Rotaract Against Cancer. Chi di noi non possiede dei libri che non gli interessano più, che occupano solo spazio, o magari più copie dello stesso volume? Per converso, chi di noi non prova piacere a sfogliare qualche libro per lui ancora sconosciuto? Dalla lettura di evasione ai volumi di arte che le banche regalano ai clienti tanti libri meritevoli finiscono nascosti in un angolo della biblioteca. Ecco, noi desideriamo che ce li ricicliate. Vi preghiamo: regalateli a noi! La Commissione Cultura, infatti, sta raccogliendo libri usati, nuovi, di qualunque genere. Unici vincoli: non scolastici ed in buono stato. Forte dei libri raccolti, poi, la Commissione allestirà dei banchetti in cui donare questi volumi con un’offerta libera per aiutare la ricerca contro il cancro. Il primo banchetto “pilota” è stato programmato ad Asti, in piazza San Secondo, sabato 14 aprile. Abbiamo bisogno del vostro aiuto: sommergeteci di volumi! Collaborare è semplicissimo: basta contattare uno dei componenti della Commissione o far pervenire i libri entro il 12 aprile direttamente al Presidente. I libri trovano il loro destino secondo la disposizione del lettore. Facciamo che i nostri possano contribuire anche ad aiutare la ricerca. Maria Francesca Lanzio Presidente Commissione Cultura inviare un comunicato al L’ Un gemellaggio pieno di emozioni idea è nata semplicemente grazie alla nostra prefetta, Carolina Ponchione, che, tornata da un periodo Erasmus, ci ha raccontato cosa significhi il Rotaract al di fuori dell’Italia, “stuzzicando” perciò la nostra curiosità. Consci del fatto che questo, per il nostro Distretto, è l’anno all’insegna dell’Europa, abbiamo così deciso di viverlo al massimo sviluppando un gemellaggio con un Club estero, il Rotaract Lyon International, che è stato così invitato a Torino per partecipare al REM per suggellare questa nuova unione di intenti Rotaractiani. Per preparare l’incontro, abbiamo approfittato a fine novembre di un breve week end per scoprire la realtà francese: dopo un breve viaggio in macchina verso Lione, siamo stati accolti da una magnifica città e da un caloroso Club. Il Club lionese ci ha ospitato nel migliore dei modi, accompagnandoci presso i diversi siti turistici della località. Dopo un breve riposo presso l’albergo, sede dello stesso Club, abbiamo poi partecipato a una festa in maschera molto particolare che viene organizzata ogni anno in onore dei nuovi soci. Il weekend è durato troppo poco, ma il ricordo di questo viaggio rimarrà indelebile nelle nostre menti. Durante i giorni del REM, i Lionesi hanno accettato il nostro invito venendo a trascorrere qualche giorno nella nostra magica città. Accompagnati per il centro da alcuni soci del RAC Torino Sud Ovest, tra musei, shopping e manifestazioni NoTav, han potuto apprezzare la nostra ospitalità, il nostro calore italiano e soprattutto il buon cibo. La serata di gala del Rem è stata poi la cornice perfetta per apporre la firma dell’atto di gemellaggio a cui han partecipato anche il nostro Presidente Rotary, ingegner Strumia e il nostro Rappresentante distrettuale Filippo Maria Bistolfi. Una serata fantastica che è stata apprezzata dai nostri ospiti francesi, che han colto l’occasione per invitare tutti noi del Distretto 2030 a Lione per l’assemblea annuale del Rotaract francese che si terrà a giugno. Francesco Andrea Cuniberti Ogni giorno, circa 5.000 bambini di età inferiore ai cinque anni muoiono a causa dell’acqua contaminata e servizi igienici carenti. Adesso le famiglie della Repubblica Dominicana hanno accesso all’acqua potabile nelle loro abitazioni grazie ad un progetto portato avanti da club di Canada, Repubblica Dominicana e USA. Grazie anche ai tuoi contributi al Fondo programmi, sono stati installati oltre 2.300 filtri d’acqua nella Repubblica Dominicana al costo di soli 64 dollari cadauno. Acqua e strutture igienico-sanitarie fanno parte delle aree d’intervento della Fondazione Rotary. Fare del bene nella Repubblica Dominicana Fai la tua donazione annuale oggi stesso. www.rotary.org/it/contribute