Auguri di Buona Pasqua dalla canoa Rotaract

Transcript

Auguri di Buona Pasqua dalla canoa Rotaract
Agenzia Club Med Voyages
Piazza Solferino, 2/b
tel. 011 562 33 00
[email protected]
Torino
Rotary2030
APRILE 2012 N° 3
Allegato a Rotary Aprile n. 3 2012. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice
Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2030 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo
Coordinatore editoriale: Silvano Balestreri E-mail: [email protected]
Agenzia Club Med Voyages
Piazza Solferino, 2/b
tel. 011 562 33 00
[email protected]
Torino
Lettera di aprile
La stampa Rotariana corre on-line. È l’innovazione, bellezza
C
are Rotariane
e cari Rotariani,
dieci volte all’anno riceviamo
sia la rivista nazionale (Rotary) che il tabloid distrettuale (Rotary2030) che contengono in generale articoli riguardanti
il nostro sodalizio.
La rivista nazionale “Rotary” sostituisce,
per gli accordi dei Distretti italiani con
il Rotary International (simili a quelli
di Distretti in altre nazioni), il mensile
“The Rotarian” in inglese che ha diffusione internazionale.
Giornali e riviste stampate stanno, in
tutto il mondo, subendo una profonda evoluzione, determinata dall’uso
sempre più diffuso di Internet e dalla
presenza di notizie on line, blogs, social
networks, che, con modalità differenti,
soddisfano il nostro bisogno di informazione.
La pluralità di mezzi di informazione
(giornali, radio, televisione, Internet,
ecc.) ha determinato una contrazione
della diffusione della carta stampata,
con conseguenze anche economiche su
varie testate.
E’ infatti noto come i ricavi dei così detti
media dipendano in misura anche notevole dalla raccolta pubblicitaria, a sua
volta influenzata dai volumi.
E’ comune ormai per quotidiani e settimanali nazionali affiancare all’edizione
cartacea una fruibile da Internet sui
nostri personal computer od anche,
con caratteristiche più simili alla carta
stampata, dai nostri tablets (primo di
tutti l’i-pad).
Le nostre riviste stanno evolvendo
e sul nostro sito distrettuale www.
rotary-2030.it, che è un’altra importante fonte di informazioni Rotariane, è
possibile leggere, con anticipo rispetto
all’arrivo della copia cartacea, il tabloid
distrettuale, che apprezzo molto.
Anche i notiziari dei nostri Club sono
ormai solo per alcuni lettori in forma
cartacea e, come avete visto, tutte le
informazioni distrettuali circolano unicamente in formato elettronico.
La spinta all’innovazione, anche nel settore dell’informazione Rotariana, è una
delle priorità del nostro Anno Rotariano, che, come ha sottolineato il nostro
Presidente Internazionale, deve radicarsi, evolvendo in linea con i tempi, nella
continuità dei nostri prestigiosi tratti
caratteristici ultracentenari.
Ricordo che, dal 6 al 9 maggio, Bangkok
sarà la sede della Convention Internazionale del Rotary. La partecipazione
a questo evento è particolarmente importante per vivere la dimensione internazionale del nostro sodalizio. A questi
eventi sono normalmente presenti oltre
20 mila Rotariani provenienti dalle circa
220 nazioni in cui è presente il Rotary.
Vi aspetto numerosi.
Un caro saluto a tutte e tutti voi.
Fabio Lerede
André Rais
Lerede, campione mondiale!
Sommario
3
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
4 Il Rotary tra Storia e Futuro
a pagina 2 il reportage
di Gianlugi De Marchi da Sestriere
Auguri di Buona Pasqua
dalla canoa Rotaract
5 Progetto Speranza per il Paese
5
End Polio Now illumina la cupola
6 Rypen 2012: che spettacolo!
7 La magica esperienza del Ryla
9
Memorial Giancarlo Burdese
Valeria Abate past Presidente del Rotaract Genova alla qualificazione
dei campionati italiani di canottaggio con l’imbarcazione Rotaract
Rotary2030
2
SESTRIERE I campioni Rotariani di sci alfieri della solidarietà. Presenti 19 nazioni, delegazioni anche dal Suriname e dall’Australia
Le sette indimenticabili giornate sulle piste della Via Lattea
I
l pluricampione del mondo
di sci André Rais (RC Genova Sud Ovest) questa volta
ha dovuto inchinarsi davanti alla
forza ed all’abilità di un giovane
Rotariano, Fabio Lerede (RC Pallanza-Stresa), che ha fatto segnare il miglior tempo assoluto nella
discesa di slalom gigante che ha
chiuso i campionati mondiali di
sci dei Rotariani, venerdì 2 marzo
a Sestriere.
Ma andiamo con ordine per descrivere l’atmosfera che abbiamo
vissuto per sette indimenticabili
giornate sulle piste perfettamente preparate da Via Lattea per la
nostra manifestazione sportiva.
Cominciamo col dire che non
abbiamo visto una nuvola in
cielo per sette giorni, e questo
ha sicuramente aiutato molto a
creare allegria e buon umore tra
gli atleti.
Gli oltre 300 partecipanti ai campionati hanno così potuto non
solo sciare ma anche beneficiare
di una splendida “tintarella” da
esibire agli amici al loro rientro
nei Club, facendo così immediatamente capire cosa si era perso
chi non aveva partecipato...
Un numero elevato di “atleti”
che ha fatto esprimere commenti
positivi, fin dal primo giorno, ai
membri del comitato europeo
ed al Presidente mondiale della fellowship (l’italo canadese
Esio Marzotto). Erano ben 19
le nazioni rappresentate: oltre
a numerosissimi italiani, partecipavano folte delegazioni dalla
Svizzera, dalla Francia, dall’Austria, dalla Norvegia e da paesi
lontani come il Canada, gli Stati
Uniti ed addirittura il Suriname e
l’Australia!
La cerimonia di apertura, allietata dallo sfilare delle bandiere che
hanno colorato la via principale
di Sestrière, ha preceduto il primo “evento culturale” collegato
ai campionati, la Mostra “Neve
chimica” organizzata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Un grande successo di
pubblico (non solo Rotariani,
ma anche decine di turisti attratti dalla novità) ha sottolineato il
successo di un’idea innovativa di
abbinamento tra sport e cultura.
Per la parte sportiva, le tabelle a
fianco indicano i risultati ottenuti
dai “campioni” nelle varie specialità nel corso della settimana;
sottolineiamo che tutti i giorni si
sono svolte gare di slalom, che
hanno consentito a molti di portarsi a casa coppe e medaglie in ricordo della splendida settimana.
Ma il Rotary non è solo sport,
è “servire”. E quindi il “fiore
all’occhiello” dei campionati è
stato costituito dall’iniziativa di
acquistare attrezzatura sportiva
per persone con disabilità, che
potranno così praticare gli sport
invernali grazie alle somme raccolte dal Comitato Organizzatore
in mesi intensi di contatti con
I CAMPIONATI MONDIALI DI SCI DEI ROTARIANI: I NOMI DA RICORDARE
complimenti a... (i vincitori delle gare della settimana)
Nome
Club
Gara
Categoria
Alfredo Novelli
Rc Genova
TROFEO FIAT
master maschile
Anna Lumello
Inner Wheel Torino
TROFEO FIAT
master femminile
Eleonora Vallerino
Familiare
TROFEO FIAT
giovani femminile
Maxim Stepanov
Rc Moscow East
TROFEO FIAT
giovani maschile
Tommaso Calcagno
Familiare
TROFEO FIAT
bambini
Kari-Anne Wold
Rc Oslo
UPHILL (°)
femminile
Jan Wold
Rc Oslo
UPHILL (°)
maschile
Luca Migliau
Rc Vercelli
TROFEO BLANCHET
master maschile
Anna Lumello
Inner Wheel Torino
TROFEO BLANCHET
master femminile
Eleonora Vallerino
Familiare
TROFEO BLANCHET
giovani femminile
Angelo Mascolo
Rc Torino San Carlo
TROFEO BLANCHET
giovani maschile
Tommaso Calcagno
Familiare
TROFEO BLANCHET
bambini
Kari-Anne Wold
Rc Oslo
FONDO (°)
femminile
Paolo De Col
Rc Cirie’
FONDO (°)
maschile
Alfredo Novelli
Rc Genova
TROFEO VIALATTEA-FISIP
master maschile
Anna Lumello
Inner Wheel Torino
TROFEO VIALATTEA-FISIP
master femminile
Alessio Cadamosti
Rc Tortona
TROFEO VIALATTEA-FISIP
giovani maschile
Eleonora Vallerino
Familiare
TROFEO VIALATTEA-FISIP
giovani femminile
Filippo Bruschetta
Familiare
TROFEO VIALATTEA-FISIP
bambini
Stefano Bovone
Rc Genova Sud Ovest
TROFEO INNER WHEEL
master maschile
Anna Lumello
Inner Wheel Torino
TROFEO INNER WHEEL
master femminile
Andrea Lerede
Familiare
TROFEO INNER WHEEL
giovani maschile
Eleonora Vallerino
Familiare
TROFEO INNER WHEEL
giovani femminile
Giuseppe Alberto Zunino
Rc Bra
TROFEO INNER WHEEL
over 75
Martina Barbera
Familiare
TROFEO INNER WHEEL
bambini
Andrea Venturelli
Rc Brescia S-O Maclodio
SNOWBOARD (°)
maschile
Alessio Cadamosti
Rc Tortona
SLALOM GIGANTE (°)
maschile 1970-80
Fabio Lerede
Rc Pallanza Stresa
SLALOM GIGANTE (°)
maschile 1960-70 (1)
Alfredo Novelli
Rc Genova
SLALOM GIGANTE (°)
maschile 1950-60
Paolo Braggio
Rc Pallanza Stresa
SLALOM GIGANTE (°)
maschile 1940-50
Gianni Ripamonti
Rc Pallanza Stresa
SLALOM GIGANTE (°)
maschile over 75
Paola Pelliccioli
Rc Treviso Terraglio
SLALOM GIGANTE (°)
femminile a
Anne Marie Veiter
Rc Bad Kleinchirchen
SLALOM GIGANTE (°)
femminile b
(1) Campione assoluto col tempo di 1’ 43” 52 - (°) Gara ufficiale dell’ISFR
NOTA: nelle gare ufficiali sono riportati solo i vincitori Rotariani
importanti aziende che hanno
creduto al progetto.
L’ammontare totale (comprese
le donazioni di alcuni Club e di
singoli Rotariani) si attesterà in
un importo prossimo ai 90.000
dollari, che saranno attribuiti (in natura o in denaro) a tre
organizzazioni che operano nel
campo della disabilità e dello
sport: Paideia ONLUS, Freewhite
ONLUS e FISIP.
Ed a proposito di atleti disabili, è
stato bello vederli gareggiare per
due giorni su piste parallele alle
nostre, nel corso dei loro Campionati Italiani Open che per un
felice fortuito caso si sono svolti
a Sestiere grazie alla collaborazione della Freewhite, con la
presenza dell’amica Tiziana Nasi
Presidente della FISIP, proprio
per sottolineare il forte legame
tra Rotary ed organizzazioni
operanti nel sociale. Le premiazioni della giornata di Mercoledì
si sono svolte in un’allegra confusione di atleti “normodotati” e
disabili che ha consentito di toccare con mano la riuscita della
manifestazione congiunta.
Un’edizione dei campionati che,
come affermato da molti amici
alla fine della simpatica cena di
gala che ha chiuso la manifestazione, sarà sicuramente indimenticabile!
Gianluigi De Marchi
Segretario del Comitato
Organizzatore Sestriere 2012
2030Rotary
3
Intervista a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo Presidente della Fondazione che promuove i giovani artisti e sostiene l’arte contemporanea. È socia del RC Torino San Carlo
«Il Rotary può fare molto per la cultura»
L
a Fondazione Sandretto
Re Rebaudengo, in concomitanza dei campionati
internazionali Rotariani di sci, ha
presentato Neve Chimica, un progetto promosso dal comitato ISFR
Sestriere 2012, con il sostegno
della Provincia di Torino e con il
contributo di Ersel.
La Neve Chimica è la neve causata
dalla nebbia, un particolare fenomeno atmosferico legato alla presenza di particelle nell’atmosfera
che, nella stagione invernale e a
temperature molto al di sotto dello
zero, fungono da “germi cristallini”
provocando la formazione e la caduta al suolo di neve sotto forma
di vere e proprie nevicate senza
alcun apporto diretto dato dalla
presenza di nubi operturbazioni.
Una nevicata possibile anche sotto
il sole, in cui l’aggettivo “chimica”
è dovuto al fatto che si attribuisce
la causa del fenomeno all’inquinamento, anche se non ci sono prove
scientifiche attendibili che lo possano confermare.
Gli artisti di questa mostra sono
come particelle atmosferiche, “germi cristallini” che, colpiti dal freddo e dall’immaginazione, anche a
ciel sereno, si trasformano in Neve
Chimica. Le loro opere, risultati
della trasformazione dei materiali, dell’illusione o dell’artificio,
esplorano il mondo dell’impossibile dove tutto è concesso, dove
i limiti tra la natura e l’intervento
dell’uomo si fondono restituendoci eventi e immagini irreali, aliene,
come una nevicata “inquinata” a
ciel sereno.
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nasce a Torino il 6
aprile 1995 ad opera del suo Presidente, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, che vede nella creazione di una Fondazione la possibilità
di trasformare la propria passione
e l’attività
di sostegno ai giovani artisti, che
già svolge dal 1992 a titolo personale, in “attività organizzata”,
collaborando così ancora più efficacemente con istituzioni italiane
e straniere. L’incontro, nel 1995,
con Francesco Bonami dà vita al
programma culturale della Fondazione che, attraverso incontri
e scambi fra le nuove generazioni
di artisti e critici provenienti da
ogni parte del mondo, si pone
fin da subito come un osservatorio sulla ricerca e la produzione
delle più interessanti avanguardie artistiche dei nostri giorni.
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
è sposata e ha due figli. Dopo essersi laureata in Economia e Commercio all’università di Torino, si
avvicina all’arte contemporanea,
come collezionista, all’inizio
degli anni ’90. Patrizia Sandretto Re Rebaudengo è insignita
del “Montblanc Arts Patronage”
Award (2003), del Premio “AIDDA” (2003), del Premio “Marisa
Bellisario” (2005), del Riconoscimento di Ufficiale della Repubblica (2005), del Premio “Donna”
conferito dall’Associazione Donne
nel Turismo (2005), del riconoscimento di “Cultore dell’Architettura” conferito dal Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Torino
(2007), del titolo di “Chevalier
de l’ordre des Arts et des Lettres”
conferito dalla Repubblica Francese (2009), del Premio “GammaDonna/10 e Lode” (2011) e del
riconoscimento “Arte: Sostantivo
Femminile” (2012). È Rotariana
del RC Torino San Carlo.
Presidente, come è nato il progetto della mostra Neve Chimica?
«Ho accolto fin dall›inizio con
grande entusiasmo la proposta
del Comitato Organizzatore dei
Campionati Mondiali di sci Rotariani di inserire nel calendario degli eventi a Sestriere una mostra
organizzata dalla Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo.
Credo che il connubio tra
arte contemporanea e
sport, inaugurato durante le Olimpiadi del 2006,
sia vincente e fondamentale per un territorio come il
nostro fortemente impegnato
e riconosciuto in tutto il mondo come riferimento in questi
campi. In più, da
Rotariana, sono
contenta di
aver potuto
continuare
questa
colla-
borazione con il Rotary che aveva
già portato la mostra Fuori Pista,
alla capanna Mollino nel 2006. Il
progetto Neve Chimica si sviluppa
su queste basi presentando opere
in cui l›intervento degli artisti cerca di rifarsi alla natura, ma risulta
artefatto, impossibile, proprio
come una nevicata a ciel sereno».
È stata una sfida inserire le opere degli artisti in un ambiente,
dove la magia della montagna e
la grandiosità della natura sono
i protagonisti assoluti?
«Gli artisti contemporanei si confrontano sempre con la realtà
e con la natura che li circonda
rielaborandola, modificandola e
restituendocene una loro visione
nuova, diversa e per questo attraente. Questo confine tra rappresentazione della realtà e finzione
artistica è proprio il valore aggiunto di tante delle opere esposte. Voglio anche aggiungere che
il rapporto con il paesaggio della
montagna e con la neve è stato
proprio uno dei punti di partenza
su cui si è sviluppato questo progetto, per il quale è stato chiesto
ad Alis/Filliol, due giovani artisti
di Torino, di produrre a Sestriere
delle nuove sculture da inserire in
mostra utilizzando come materiale proprio la neve».
Qual è l’origine della sua passione e del suo impegno per
l’arte?
«Prima di dar vita alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo la
mia relazione con l’arte contemporanea aveva unicamente una
dimensione privata. Collezionavo e avevo il grande privilegio di
conoscere personalmente molti
artisti, di poter riflettere su come
le loro opere, il loro sguardo sul
mondo che ci circonda, ci aiutino a vivere con maggior consapevolezza il nostro tempo e ad
acquisire una visione più critica
su ciò che accade. Contemporaneamente la conoscenza delle istituzioni straniere dedicate
al contemporaneo, la consapevolezza dell’insufficienza di musei
in Italia, il desiderio di supportare gli artisti e permettere a tutti
di conoscere l’arte contemporanea, mi hanno spinto, nel 1995, a
dar vita alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo».
Qual è la mission della Fondazione?
«La missione della Fondazione è
la promozione di attività in diversi ambiti della cultura contemporanea (arti visive, musica, teatro,
cinema, danza, moda, letteratura). La Fondazione è un ente no
profit e indipendente che tra i
suoi valori annovera la possibilità di dare all’arte contemporanea
un luogo libero, non vincolato
da dinamiche commerciali o
politiche, in grado di selezionare artisti di tutto il mondo
sulla base delle loro qualità e
del loro potenziale. Gli obiettivi primari sono: sostenere e
promuovere i giovani artisti, collaborare con altri enti per pro-
muovere l›arte contemporanea,
avvicinare all›arte contemporanea un pubblico sempre più ampio. La Fondazione ha due sedi:
Palazzo Re Rebaudengo a Guarene d›Alba e il Centro di Torino in
via Modane».
Che cosa possono fare il Rotary e il Distretto 2030 per l’arte
e per la cultura?
«Parlando dell›anno in corso, il
Distretto e il suo Governatore
Antonio Strumia dedicano parte dell›attività alla promozione
di iniziative culturali. Concerti,
spettacoli teatrali e la nostra
mostra a Sestriere, sono solo un
esempio delle tante iniziative che
ogni Club svolge a favore della
cultura. Il mio Club di appartenenza, il Torino San Carlo ha fra i
suoi scopi primari la promozione
della cultura. In merito all›arte
contemporanea il Rotary potrebbe dedicarsi anche al sostegno e
al supporto di giovani artisti».
L’arte per secoli ha avuto un’egemonia maschile. Le donne
possono entrare nel Rotary
soltanto da una ventina di
anni. Crede che ci siano ancora delle discriminazioni?
«Alcuni Club non accettano ancora le donne. Mi piacerebbe vedere più Governatori Donne».
È fiera di portare la spilla del
Rotary e non la dimentica mai?
«Colleziono e indosso spille di
Costume Jewellery e cerco di
armonizzarle con il distintivo del
Rotary. Sono molto fiera quando,
nelle serate speciali, aggiungo
alla spilla la prestigiosa Paul Harris».
Silvano Balestreri
“PREVEDERE, PREVENIRE, PROVVEDERE”
una videoguida per evitare l’affollamento dei pronto soccorso ed educare i cittadini al corretto uso del 118 nei Pronto Soccorso di Genova, più del 95% delle
richieste non corrispondono al concetto di “Urgenza - Emergenza”.
La gestione delle urgenze ed emergenze in sanità diventa sempre più difficile e spesso
la cittadinanza non è informata ad un corretto uso delle strutture di Pronto Soccorso;
di conseguenza i cittadini, non sapendo come comportarsi davanti ad un problema
medico, non usano i mezzi giusti per ottenere aiuto e attenzione.
“Prevedere, Prevenire, Provvedere” è la Campagna di Comunicazione che i Rotary
Club Genova Golfo Paradiso, Genova Est e i Rotaract Genovesi hanno promosso per
un corretto uso dei Servizi di Urgenza - Emergenza (118 e Pronto Soccorso).
A tale scopo il Rotary, in collaborazione con gli Ospedali cittadini del San Martino,
Galliera e Gaslini, hanno prodotto un video presentato ad Autorità, media e cittadinanza in occasione del convegno che si è svolto lunedì 26 marzo, presso la Badia
Benedettina della Castagna a Genova Quarto.
Da sempre i Rotary genovesi intervengono con entusiasmo e spirito propositivo quando si tratta di sostenere e sviluppare iniziative di comunicazione finalizzate alla conoscenza, salvaguardia e tutela della salute pubblica e, questo video e questa campagna informativa sono finalizzati ad informare e sensibilizzare tutta la popolazione,
con particolare attenzione ai giovani e agli stranieri, sull’appropriato utilizzo dei servizi,
nella convinzione che un cittadino più informato sia un cittadino più consapevole
nel riconoscere i propri bisogni di salute ed individuare in base a questi la struttura più
adeguata a rispondervi.
Rotary2030
4
Convegno sulla Storia e sul Futuro del Rotary
Strumia
L
a Weltanschauung Rotariana,
nell’accogliente sala congressuale dell’Unione Industriale
di Torino è stata la protagonista
della intensa mattinata di sabato
17 marzo. Cercherò di riassumere
al meglio questo importantissimo
evento.
Apre i lavori il padrone di casa, il
Presidente del Rotary Torino, Cesare Furno.
È il Governatore Antonio Strumia a
dare l’inizio a questo seminario diventato “un seminario costante, un
punto di riferimento importante
per noi Rotariani”. Fieri anche del
grande successo che sta riscuotendo la collana seguita dal PDG Giuseppe Viale sulla Storia del Rotary
con il Fondo Distrettuale dedicato,
giunta al nono volume! Seminario
dedicato al futuro prossimo del Rotary con relatori i due Governatori
2013-14 dei nuovi Distretti 2031
e 2032 con la continuità come fil
rouge, data da un piano almeno
triennale.
La giornata inizia con una vera
lectio magistralis sulla storia del
Rotary. Il PDG Giuseppe Viale ci
porta agli arbori del Sodalizio, affermando che il 23 febbraio è un
simbolo, non è una data storica
perché dal carteggio non risultano
date specifiche di quando i quattro
fondatori si riunivano. Viale fa parlare Paul Harris tramite le lettere
del 1929 “Vorrei che lo spirito dei
primi giorni fosse rievocato chiaramente ed esattamente”. Illustra il
contesto storico di inizio secolo XX
con immagini di povertà e di speranza, quando l’esigenza primaria
era di portare a casa il bacon (come
scriveva Sullivan, uno dei pionieri
Rotariani). Lo stesso Paul Harris
continuando la lettera afferma che
all’inizio il Rotary era stato giudicato utilitaristico e “...questo giudizio
può essere considerato esatto”. La
svolta che porta il Rotary ad avere i
connotati di Club di servizio è data
dalla prima azione umanitaria, una
colletta per l’acquisto di un cavallo
da donare a un povero ambulante
che aveva perso il suo. Tuttavia nei
primi tempi Paul Harris non riusciva a convincere i Rotariani a fare
del bene comune, dice infatti “ero
determinato a fare del Rotary una
organizzazione utile all’umanità...
per qualche tempo l’entusiasmo fu
scarso. La discussione fu prolungata…forse avrebbe potuto esserci
un motivo più nobile. Ma fu in
quella occasione che il Servizio divenne parte del Rotary”. Paul Harris scrive ancora che il Rotary deve
“promuovere i genuini interessi di
Chicago e diffondere lo spirito di
lealtà fra i cittadini”. Viale sottolinea che dal quel momento vi è la
prevalenza del bene pubblico sulla
carità privata, affiancando anche un
compito operativo ed un impegno
etico: l’inizio di una storia avvincente che dura oramai da 107 anni!
Siamo ancora immersi nella Storia
che il “Futuro Prossimo” si fa spazio
con Sergio Bortolani, Governatore
2013-14 del Distretto 2031, con una
relazione sul futuro del Rotary nei
Viale
nuovi assetti economici mondiali.
Bortolani afferma: “la globalizzazione figlia delle deregolamentazioni e delle liberalizzazioni degli
anni 80 ha prodotto immensi benefici in termini di maggiori scambi,
di maggiori produzioni, più elevati
redditi per fasce di popolazione prima non toccate da benessere. Però
la globalizzazione ha esposto ed
espone i sistemi economici a choc
che possono essere devastanti. La
crisi dei mutui subprime degli USA
è stato il frutto di comportamenti
che, più volte nelle aule universitarie, ho definito criminali. L’avidità
è stata la molla scatenante di comportamenti criminali, innescatisi
poi su meccanismi finanziari che,
grazie alle deregolamentazioni,
hanno potuto essere utilizzati nella loro espressione più negativa.
La crisi iniziata nel 2010, dopo un
periodo di latenza, ha investito
anche l’Italia, ma il nostro Paese
ha reagito come sempre ha reagito tutte le volte che lo stimolo o la
pressione sono venute dall’esterno.
Questo è un nostro grande difetto,
tipico degli Italiani, quello di tendere all’appiattimento, mentre se
andiamo indietro di qualche decennio, si vede come le più grandi
riforme, le più grandi svolte sono
state attuate in seguito a pressioni
internazionali. È triste dirlo ma
ci vuole qualcuno che ci metta in
regola e in riga”. Bortolani continua: “è quasi certo che la caduta
della Grecia avrebbe travolto anche
noi, con noi avrebbe travolto anche
l’Europa - inclusa la Germania - e
il mondo intero, ma questo non è
avvenuto e non avverrà”. Per Bortolani dal punto di vista finanziario le
cose si stanno normalizzando. Ben
più difficile da realizzare è far ripartire l’economia reale perché entrano in gioco le condizioni stesse di
funzionamento del sistema economico, la competitività, l’innovazione. Conclude l’excursus economico
chiedendo: “Qual è il futuro del
Rotary in questo scenario che ci
accompagnerà per diversi anni? Il
nostro Governatore Antonio Strumia ha sempre detto Continuità,
Cambiamento nella Continuità
e poi Giuseppe ci ha ricordato i
valori... la continuità nel Rotary è
essenziale, viene da lontano, sarebbe un patrimonio che butteremmo
alle ortiche se l’abbandonassimo.
Continuità che deriva anche dalle
cadenze annuali, dalla ruota che
gira, d’altra parte la nostra vita è
cadenzata...”. “Ho - ha continuato
- il più grande rispetto per il più
piccolo service però ritengo che la
dimensione di molti di questi service sia troppo minuta e benché provochi una ricaduta positiva in quel
piccolo ambito non riesca a costituire impatto. E allora dove vedo il
cambiamento nella continuità? Lo
vedo soprattutto più come protagonista della società civile. Sono sorpreso che 44.000 Rotariani in Italia
non facciamo opinione pubblica.
Da settimane si discute sulle liberalizzazioni ora queste riguardano
il 50% di quelli che sono in questa
Bortolani
sala…il Rotary non ha detto nulla a questo riguardo…abbiamo
perso un’occasione straordinaria”.
Bortolani ha analizzato la sfera dei
service affermando che, oltre ai service di Club ci devono essere sempre più service di Distretto, ci vuole
una bandiera che ci caratterizzi per
un anno o per qualche anno, da
comunicare all’esterno. Proporrà,
vista l’emergenza economica il suo
“pallino” vale a dire il Microcredito.
L’altro Futuro Prossimo, Fabio
Rossello, Governatore 2013-14 del
Distretto 2032, incentra il suo intervento sul concetto di valori e leadership su basi etiche e morali. Afferma
Rossello che “da tempo assistiamo
ad una progressiva perdita di livello della classe dirigente, che dipende in gran parte dalla scarsa frequentazione con il ragionamento
sul senso della vita, sulle domande
fondamentali dell’esistere…”. Analizza questo periodo così complesso. “la crisi non è solo finanziaria,
la crisi è soprattutto nei valori…
parlare di valori diventa al giorno
d’oggi quasi punitivo...”. Rossello
parla del gap tra due generazioni
“che stanno parlando due lingue
diverse non soltanto per questione
di età, ma proprio per mezzi e sistemi di comunicazione… arrivando
al Rotary, al momento ho visitato
dodici Paesi, rimanendo “sulla
strada” per vedere cosa accade, per
rendersi conto di cosa pensano le
persone. Ho visto dei Rotary molto
diversi e in questi dodici Paesi si
sono identificate almeno tre tipologie di Rotary. Un Rotary molto
occidentale, che è quello americano, che purtroppo o per fortuna, lo
definisco quasi “esercito della salvezza”, essendo assistenzialista in
modo diretto. Fa parte di una cultura diversa, che con mille dollari
si acquista una PHF… poi c’è un
Rotary orientale, influenzato dalla
loro concezione di base della loro
vita. L’Occidente vive un “senso di
peccato e di colpa” e l’Oriente sul
“benessere e sul piacere”.
Quali sono dunque le possibili
visioni del nostro futuro? Citando
la relazione del PDG Viale, Rossello ripete che il Rotary è partito da
una visione utilitaristica e diventa
service: “uno dei passaggi che ci
dovrebbe essere affinché il Rotary
non anneghi insieme agli altri Club
di service è che il Rotary deve essere riferimento e un passo avanti
riprendendo anche il rapporto valoriale, comunicazionale tra senior
e junior... per portare esperienza ed
energia. Futuro del Rotary è quindi
diventare una classe dirigente che
da l’esempio, che sa dire una sua
posizione eticamente trasversale,
ma soprattutto che sappia esprimere questa sua posizione e abbia
quindi una pregnanza a livello
sociale”.
Il PDG Sergio Vinciguerra fa sue
le parole di Cicerone sull’amicizia
“idem sentire” per questa armonia
di contenuti degli interventi dei
relatori. Anche il nostro PDG afferma che anche nel Rotary bisogna
cambiare qualcosa e per ricostru-
Rossello
ire la nostra vera identità, incentra
il suo intervento sulla continuità e
discontinuità fra presente e futuro
prendendo in esame per il passato
gli anni 1999-2000 e per il presente
proiettato nel futuro il 2011.Veniamo a sapere che in Italia nel 1999
c’erano 597 Club e nel 2011 798.
Siamo quindi cresciuti molto e nel
nostro Distretto da 64 siamo passati
a 90 nel 2012 con un incremento
superiore alla media italiana. I soci
effettivi in Italia sono passati da
34.394 a 42.450 sempre escludendo i dati di Albania e Malta. “Guardando questi dati, mi sono accorto
che l’incremento dei soci onorari è
molto, ma molto superiore all’incremento dei soci effettivi a cui si
riferivano i dati a cui vi ho esposto
finora…erano 1204 adesso sono
2559... chi sono questi soci onorari?
La cosa mi ha molto stupito perché
molto spesso questi soci onorari
sono soci effettivi e allora permettetemi di dire ma ha molto senso
che un Socio effettivo si faccia fare
Socio onorario di un altro Club?...
pensiamoci”. La relazione di Vinciguerra ci pone di fronte a problemi
di strategia affermando che “le direttive sull’espansione dell’effettivo
confliggono con l’idea tradizionale
che i RC godano di un’autonomia
La sala
incontrollata e incontrollabile. Vi
sono, infatti, decisioni per le quali
i Club hanno bisogno del supporto di linee guida di fonte esterna
quale quella distrettuale o nazionale. Qualche altro esempio: la
buona reputazione professionale
soggettiva ed oggettiva dei soci e gli
eventuali incidenti di percorso”. Il
relatore prosegue con altri interessanti spunti: l’età minima di accesso
ed il problema degli ex Rotaractiani. È una decisione, sostiene, del
Board internazionale e che deve
tener conto delle particolarità deile aree”. Altro punto la scelta del
Governatore, compito molto delicato. Con la molteplicità di regole
delle Commissioni di nomine dei
distretti italiani, quali sono i connotati primari che deve avere il Rotariano che per un anno rappresenta
anche all’esterno tutti i soci del suo
Distretto? Prosegue con la funzionalità ed economia; la disponibilità
di immobili pubblici abbandonati
suggerisce al relatore di interrogarci
sull’opportunità di una sede comune a RC e Distretto, soprattutto nel
caso di Torino dove ci sono 25 Club
più 6 nelle immediate vicinanze su
51 Club complessivi del nuovo Distretto 2031. Dopo un attento esame del territorio, Vinciguerra tratta
il rapporto Rotary-Unione Europea.
Il Rotary è poco presente nell’UE, è
poco presente sullo scenario di area
nei momenti di grande crisi, come
ad esempio in Tunisia ed in Libia.
Molti gli interventi tra i presenti,
chi per propagandare giustamente
i programmi delle proprie commissioni e chi per puntualizzazioni
sul Rotary in se. Siamo usciti dalla
sala molto più informati e con una
visione generale più chiara sia su
quella globale politico-economica
sia su quella che ci sta più a cuore: la
visione futura del nostro Rotary…
ed anche questa volta peccato per
gli assenti.
Silvia Miglietta
RC Torino Lamarmora
Vinciguerra
2030Rotary
5
Il Distretto 2030 incontra il Presidente Pier Luigi Curcuruto che guida una libera associazione di manager, professionisti e docenti italiani che hanno scelto di impegnarsi in prima persona
L’
Prospera, Progetto Speranza per far crescere il Paese
associazione ProSpera è nata
partendo da alcune considerazioni e dagli interrogativi sollevati: crisi in profondità dell’economia
mondiale, a partire dai modelli di sviluppo, “impasse” che stringe il nostro Paese
in termini economici, sociali, culturali ed
etici. Nuove generazioni soffrono particolarmente di questa situazione, e delle difficoltà di proiettarsi con fiducia al futuro.
Che cosa possono fare i singoli, impegnati
in ruoli di responsabilità, per dare un pur
piccolo contributo ai necessari quanto
enormi processi di trasformazione? Come
ispirare alle nuove generazioni delle rinnovate ambizioni per il proprio futuro ed
un aiuto concreto per realizzarle? Sono le
stesse domande che si pongono anche i
Rotariani. La mission di Prospera è condividere con la collettività italiana le competenze e le esperienze maturate dai suoi
aderenti, nei diversi settori dell’impresa,
della finanza e dell’università: dando ori-
gine a un contesto in cui, le idee e i principi di Prospera trovino una loro collocazione avviando progetti interagenti la cui
prima dimensione sia la trasmissione e
l’incrocio di esperienze con i giovani che
si stanno avviando alle attività lavorative.
Dalla condivisione di principi e di ideali
è facile il dialogo tra Rotary e ProSpera.
Il Governatore del Distretto 2030, Antonio Strumia, ha messo al centro del suo
anno l’attenzione per i giovani e per le
loro aspettative nell’inserimento del
mondo del lavoro. I soci di ProSpera
intendono, come è scritto nel Manifesto costitutivo, vivere eticamente la loro
responsabilità sul lavoro e impegnare le
loro capacità e il loro tempo libero al servizio della collettività. È dunque fertile il
terreno su cui Rotary e ProSpera hanno
deciso di collaborare.
Per conoscere meglio ProSpera, che ha
sede a Torino in Corso Vittorio Emanuele 64 (il sito www.prospera.it), il Di-
stretto 2030 ha intervistato il Presidente
ingegner Pier Luigi Curcuruto.
Presidente, che cosa è ProSpera?
«L’Associazione Prospera - “PROgetto
SPERAnza” è un’associazione senza fini
di lucro nata a fine 2009 con l’obiettivo
di fare crescere nel Paese i valori dell’impegno responsabile, della trasparenza e
dell’onestà intellettuale».
Chi sono gli associati di ProSpera?
«Gli oltre 1.200 soci di Prospera sono
senior manager di azienda, docenti universitari, imprenditori e professionisti
che operano nei più svariati settori, accomunati dal vivere la realtà italiana con
l’ansia di chi vede aumentare i problemi
e, al tempo stesso, dalla speranza e dal
desiderio di invertire questa tendenza. I
soci hanno scelto di impegnarsi a titolo
volontario e in prima persona per sostenere la speranza e le ambizioni delle
nuove generazioni, affermando il merito quale capacità professionale e l’etica
quale indirizzo nei comportamenti individuali, dell’impresa e delle istituzioni».
Quali obiettivi ha ProSpera?
«ProSpera nasce con la missione del
“fare”. Siamo orientati e determinati a
contribuire al cambiamento, sappiamo
che dobbiamo essere noi stessi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo,
mutuando l’esortazione di Ghandi. Per
realizzare i nostri progetti ci avvaliamo
anche di partnership e di alleanze con
atenei, centri di ricerca, fondazioni, enti,
associazioni e con i soggetti qualificati
che condividono con noi la mission e i
valori di ProSpera».
Può descrivere il Progetto DigIT@lia?
«Il progetto DigIT@lia è un progetto
che abbiamo avviato lo scorso anno per
costruire l’Italia digitale delle nuove generazioni, utilizzando l’ICT come leva per
il cambiamento. Oltre 600 persone, tra
manager, professionisti e giovani, hanno
dedicato passione, ingegno e determinazione a favore di proposte, idee e spunti
che vogliono essere idealmente consegnate al Paese. Lo scorso 28 settembre
abbiamo organizzato il primo barcamp
DigIT@lia: un momento di riflessione,
interazione e scambio propositivo che ha
registrato un’eccellente risposta da parte
di giovani, studenti, accademici, professionisti e manager d’impresa. Oltre 400
persone hanno partecipato direttamente
al confronto presso il Politecnico di Milano, circa 100 persone hanno seguito in
videoconferenza i lavori dalla sede ABI di
Roma, mentre centinaia di persone hanno
partecipato in rete. In questi giorni stiamo lavorando ad un concorso che a breve lanceremo per favorire nuove idee di
giovani ad elevata innovatività e che siano
in grado di generare, attraverso il digitale,
occupazione innovativa e servizi per le
giovani generazioni».
Quali obiettivi si prefigge il Mentoring di ProSpera?
«Il progetto mi è particolarmente caro,
nasce dalla volontà di recuperare, in
forme nuove, il concetto della bottega rinascimentale all’interno della quale i giovani erano avviati alle arti ed ai mestieri.
Siamo convinti che lo sviluppo integrale
della persona sia facilitato dal confronto
e dallo scambio con persone significati-
ve che, al di fuori di contesti
valutativi, siano maestri ed al contempo
guide e amici. I nostri mentor vogliono
“mettersi in gioco” sicuri che quest’esperienza arricchirà entrambi, mentee e loro
stessi. Il progetto sarà lanciato ad aprile.
In queste settimane abbiamo avviato il
dialogo con gli atenei vicini a ProSpera, per l’identificazione dei giovani da
coinvolgere nel progetto. Sono felice di
poter dire che hanno risposto all’invito
ad aderire molti professionisti di elevata
seniority che offrono il proprio tempo a
favore di un percorso annuale di incontri, questo è un importante segnale che
desidero sottolineare e che testimonia
l’urgenza e la volontà di contribuire alla
ricrescita di questa splendida Italia. Abbiamo tante idee e altrettanto bisogno di
energia, determinazione e passione. Per
questo rivolgo un invito a quanti stanno
leggendo quest’intervista: come spesso
ho occasione di dire il “poco tempo di
tanti” può essere un valore significativo,
un “acceleratore” per l’ideazione di nuovi
scenari e la creazione di nuove opportunità, soprattutto a favore dei giovani. Mi
auguro che possiate aderire».
Magica notte il 23 febbraio per l’anniversario della fondazione
Il Rotary Club Novara
illumina la cupola di San Gaudenzio
N
ella magica sera di giovedì 23 febbraio, i novaresi hanno potuto vedere la Cupola, della
Basilica di San Gaudenzio, illuminata con modalità
diverse dall’abituale. Infatti, sul lato Sud, la parte
curva del tetto della Cupola è stata illuminata con
una grande scritta “END POLIO NOW “ accompagnata dalla ruota dentata simbolo del ROTARY al di
sopra del primo giro di colonnine.
L’iniziativa è stata voluta dal ROTARY CLUB NOVARA con il supporto e la condivisione dell’Amministrazione Comunale, e viene effettuata in questa
data celebrata in tutto il mondo come l’anniversario della fondazione, avvenuta il 23 febbraio 1905,
del primo Club ROTARY a Chicago.
Il ROTARY Club Novara, che è stato fondato nel
1928 ed è il più vecchio Club service della città, non
poteva che celebrare questa giornata con un’azione incisiva e particolare, quindi sotto l’energica
guida del suo Presidente Cesare Garbini, si è attivato per creare questo evento speciale come segno
a tutta la città.
I monumenti simbolo di diverse città e nazioni, sono
stati illuminati per segnale l’importante legame d’intenti tra le Amministrazioni locali e i Club Rotary del
territorio, in Italia l’anno passato sono stati illuminati
il Colosseo a Roma e la Reggia a Caserta.
È per questo motivo che il Comune di Novara, attento alla valorizzazione del patrimonio artistico del
territorio, ha accettato l’idea di abbinare il simbolo
della nostra città, la Cupola antonelliana della Basilica di San Gaudenzio, al simbolo della battaglia
umanitaria contro la polio, che sta coinvolgendo
tutto il nostro Pianeta.
Chi ha più di cinquant’anni ricorda ancora casi di
amici e compagni di scuola colpiti e resi invalidi dal
terribile morbo. Per nostra fortuna in Italia, e nei paesi civilizzati, la diffusione della semplice vaccinazione preventiva effettuata in età infantile, grazie alla
grande scoperta del dr. A. Sebin, ha cancellato anche il ricordo della malattia che invece rimaneva,
fino agli anni ottanta, ancora virulenta e presente
nei paesi poveri del mondo.
Come in ogni impresa è l’ultimo passo il più difficile
ma è anche quello decisivo, ecco perché il ROTARY
NOVARA, seguendo il suo motto “servire al di sopra
di ogni interesse personale” ha pensato nel giorno
dell’anniversario di ricordare a tutti i novaresi la possibilità di contribuire alla raccolta di fondi per giungere al traguardo del 100%, come ci dice la scritta
sulla nostra Cupola “fai cessare la Poliomielite ora”
Rotary2030
6
I
Rypen 2012: che spettacolo!
l miglior Rypen di sempre. Possono sembrar parole di circostanza.
Non lo sono. Tre giorni indimenticabili, tra giorni che lasciano spazio
all’insegnamento, che permettono di
crescere. Questo è ciò che è successo
durante la grande edizione RYPEN
2012: siamo cresciuti. Sono cresciuto
io, sono cresciuti tutti i ragazzi che
hanno voluto partecipare all’iniziativa, ma credo siano cresciuti persino
i relatori stessi. Non si è trattato di un
seminario a senso unico, con relatori
in cattedra simili a distaccati professori universitari; ci siamo trovati immersi in un ambiente familiare, stimolante, uno di quegli ambienti che levano
il disagio e l’imbarazzo al primo contatto. Forse superfluo citare l’ormai
consueta e perfetta organizzazione
da parte di Francesco Mignone, un
grande delegato giovani Interact da
parte del Rotary da anni. Dopo aver
conquistato il noto riconoscimento
Rotariano rappresentato dalla spilla
“Paul Harris”, grazie all’organizzazione del primo seminario Rypen
cinque anni or sono, si riconferma
all’altezza del compito riuscendo a
reinventare l’iniziativa, riscoprendo
sempre maggior entusiasmo da parte
dei ragazzi partecipanti. Riconfermata anche la presenza del relatore Luigi
De Concilio, quello che possiamo a
buon diritto definire “capo-relatore”,
data la sua costante presenza nelle ul-
time quattro edizioni del seminario.
Grazie alla notevole esperienza di Luigi, i ragazzi entrano in contatto con il
mondo della comunicazione, verbale
e non, riscoprendo piccoli lati del
proprio “Io” che ogni anno suscitano
grande interesse. A proposito di ego,
doveroso è citare la psicologa Veronica Bertolini, a contatto con i ragazzi
durante la mattinata di sabato 3 marzo per far loro scoprire nuovi metodi
di introspezione, alla ricerca di quello
che gli esperti definiscono il proprio
“Locus of control”. V’è forse miglior
modo di imparare che divertendosi?
La risposta sembra ovvia. Ecco perché Veronica ha scelto di proporre al
gruppo un gioco dei più classici per
rinforzare i legami tra ragazzi: si tratta
del noto gioco dell’isola deserta, su
cui una coppia di naufraghi può portare soltanto un oggetto utile alla sopravvivenza. Ogni coppia ha lavorato
autonomamente, ritrovandosi a dover esporre la propria scelta di fronte
alle altre coppie, per poi scegliere
soltanto un oggetto tra tutti quelli
presentati. Da quanto emerso, pare
l’oggetto più in voga tra i naufraghi
sia UNA BOTTE DI RHUM! Questo
lascia ben intendere quale spirito di
confidenza si sia venuto a creare in
persino così pochi giorni. Il pomeriggio ha invece lasciato spazio a Paolo
Zanotti, esperto informatico, adatto
ad esemplificare quali rischi abbia
comportato l’introduzione di Internet nelle nostre vite, di cosa sia utile
fidarsi, da quali tranelli rimanere alla
larga. Paolo ha trovato pane per i
suoi denti, data la vasta preparazione
in materia di alcuni giovani partecipanti. Tuttavia, è la serata di sabato,
forse più di ogni altra situazione, ad
evidenziare quale sia stata la grande
differenza in questa edizione Rypen:
i ragazzi stessi. Come di consueto,
Luigi De Concilio ha domandato alcuni volontari per esporre, di fronte
alle autorità Rotariane presenti, il
lavoro svolto nelle due giornate di
venerdì e sabato. I volontari non
sono tardati ad arrivare, carichi di
entusiasmo ed emozionati all’idea di
poter parlare in pubblico, forse per
mettere immediatamente in pratica
le nozioni apprese sul linguaggio dei
gesti e sulla comunicazione. I presenti potranno testimoniare quanta
soddisfazione abbiano generato i
discorsi dei ragazzi coinvolti, totalmente a loro agio nel maneggiare
un microfono, nell’esporre idee e
giudizi. Non è cosa da poco, proprio
no. La serata è stata piacevolmente
arricchita dalla consegna della spilla
Paul Harris per Luigi De Concilio,
che, con grande spirito Rotariano,
ha ancora una volta deciso di offrire la propria esperienza al servizio
dei giovani tramite il Rypen. Dopo
un’intera giornata di lavori, di ap-
prendimento e coinvolgimento, non
rimanevano che qualche ora di svago
in discoteca per scioglere la tensione e coronare in maniera degna un
week-end da favola. Ad attendere i
ragazzi, la mattina seguente, qualcuno così preparato e coinvolgente da
saper tener vivi gli interessi smorzati
dalla notte brava appena trascorsa:
sto parlando di Fabrizio Scarsi, Lelio Demicheli e Vincenzo Ferrarese,
che con successo hanno saputo
contrastare il sonno pressante dei
partecipanti. Si è parlato di futuro,
qualcosa di molto caro a tutti i ragazzi, sorprendentemente maturi e
partecipi. Si è trattato di un’edizione Rypen molto ricca, di contenuti,
di interesse, di personalità forti (mi
riferisco a relatori e a partecipanti
senza distinzione alcuna). Il Rypen
si è dimostrato un successo che non
accenna a diminuire. Se davvero è
capace di stupire ogni anno, di crescere ed evolvere insieme ai giovani
che chiama a sé, non riesco ad immaginare cosa ci si possa aspettare dalla
prossima edizione. Certamente, sarà
uno spettacolo!
Filippo del Noce, partecipante al Rypen 2012
Presso la splendida Villa Bolino ho trascorso due giorni entusiasmanti assieme a tanti altri ragazzi con molti dei quali ho stretto una
sincera amicizia che spero possa continuare nel tempo. La sistemazione a dir poco lussuosa e un’organizzazione impeccabile hanno
reso molto piacevole questa esperienza nella quale si sono affrontate tematiche importanti sia per vivere meglio il presente, sia per
guardare con nuovi occhi al futuro. Degli esperti relatori ci hanno
offerto la loro conoscenza riguardo vari argomenti. Si è parlato di
autostima e sicurezza di sè, di stress (cos’è e come evitarlo), della differenza fra persone passive, aggressive e assertive, di locus of
control interno ed esterno. Non sono state date ricette di felicità ma
consigli di vita pratica finalizzati al successo. Interessante è stata la
relazione sui rischi della rete. La convinzione che solo grandi esperti
informatici possano tempestare i nostri computer di virus e tranelli
è sbagliata. I modi per causare pericoli per gli altri utenti della rete
sono numerosi e semplicissimi: mai abbassare la guardia! Ringrazio
il mio Maestro e il suo Rotary Club per l’opportunità concessami che
mi sento di consigliare ad altri ragazzi della mia età.
G
razie a tutti per l’opportunità che ci avete dato!
È davvero difficile, soprattutto in una realtà spesso frettolosa e superficiale come
la nostra, creare un luogo di Incontro e comunicazione veri. È raro riuscire a mettersi in gioco senza barriere ed entrare in cosi poco tempo
in sicero contatto con altri ragazzi, abbandonando un po quelle che
sono delle “maschere di autodifesta” che spesso portiamo. Tu Francesco, con l’aiuto di Luigi, Veronica, Silvia e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del RYPEN, ci siete sicuramente riusciti.
Per
questo rinnovo un ringraziamento sincero anche da parte di tutti i
ragazzi che hanno partecipato al RYPEN, con i quali siamo rimasti in
contatto su facebook.
Un caro saluto a tutti!
A presto,
Camilla
Le Famiglie Rotariane si incontrano al RYPEN
Giornata di Istruzione sugli scambi giovani a Serravalle Scrivia
È
stata una giornata tutta dedicata alla famiglia Rotariana
quella vissuta domenica 4
Marzo scorso a Serravalle Scrivia.
La commissione scambio giovani
del Distretto aveva infatti convocato a Villa “La Bollina”, in concomitanza con la giornata conclusiva del
RYPEN 2012, tutte le famiglie e gli
studenti in partenza per gli scambi
di studio all’estero nell’anno 2012.
L’appuntamento interessava direttamente le famiglie di undici
giovani (sei ragazze e cinque ragazzi) provenienti da varie parti del
nostro Distretto, che nell’estate di
quest’anno partiranno per un soggiorno di studio all’estero, destinato a durare fino alla fine della prossima primavera. Le famiglie hanno
portato con sé, oltre ai loro figli,
anche amici e conoscenti interessati al programma, per un totale di
quasi settanta persone, che hanno
gremito la sala ristorante dell’Hotel
di Serravalle Scrivia, dove si sono
svolti i lavori della mattinata.
Dopo la registrazione dei partecipanti e la consegna delle “Application Form” di iscrizione al
programma di scambio giovani,
l’avvio dei lavori è stato dato dal
Presidente del Rotary Club Gavi-Libarna, Fabrizio Scarsi, che ha dato
il benvenuto ai Rotariani ed alle
famiglie partecipanti. Dopo di lui è
intervenuto il Governatore Antonio
Strumia, che ha ricordato l’importanza dell’impegno a favore dei giovani, nonché il dovere del Rotary di
costituire sopra tutto un esempio
ed uno stimolo per le nuove generazioni. A seguire l’intervento
del Governatore Designato del Distretto 2032, Paolo Biondi, che si è
congratulato per il lavoro svolto, ed
ha auspicato un crescente successo
dei programmi Rotariani dedicati ai
giovani negli anni futuri.
La giornata è poi entrata nel vivo
con la presentazione del delegato
distrettuale Andrea Cremoncini,
tesa a spiegare i dettagli del funzionamento del programma ed i
principali problemi a cui studenti
e famiglie possono andare incontro nel corso dell’anno di studio.
Esempi di situazioni reali e casi
pratici sono stati forniti anche dai
giovani studenti stranieri attualmente in scambio lungo nel nostro Distretto, da alcuni “alumni”
Rotariani che hanno preso parte
al programma in passato, nonché
dalle famiglie dei nostri studenti
attualmente all’estero, che ospitano in Italia i giovani in scambio di
studio provenienti dall’estero.
La giornata di lavoro si è conclusa
con un momento conviviale di incontro con gli studenti e le famiglie
del RYPEN, in occasione del pranzo consumato assieme ai delegati
Rotariani ed ai membri della commissione distrettuale, per la quale
erano presenti assieme al delegato
RYE le dinamicissime Silvia Miglietta del Club Torino Lamarmora e
Raffaella Matteini del Rotary Rapallo-Tigullio. Grazie all’operato della
commissione nello scorso anno il
programma di scambio giovani sta
registrando nel nostro Distretto un
vero e proprio “boom”, passando
da sette giovani che hanno viaggiato nell’anno 2009-2010 a ventuno
partiti nell’estate 2011, mentre
nella prossima estate si pensa di
superare i trentacinque.
Il programma di scambio giovani
consente a ragazzi delle scuole medie superiori, figli di Rotariani ma
anche di amici e famiglie vicine al
Rotary, di trascorrere all’estero brevi periodi di vacanza estiva (camp
estivi e scambi brevi) ed interi
anni di studio all’estero (scambio
lungo), con costi molto inferiori, e
soprattutto usufruendo di un ambiente estremamente qualificato e
protettivo rispetto ai programmi
di scambio giovani di altre organizzazioni commerciali. In accordo a quanto ci ha riferito il nostro
Delegato Distrettuale, la domanda
per questo programma esiste ed
è in continuo aumento, e quindi
è opportuno che il Rotary faccia
tutto il possibile per promuoverlo
tra i propri soci e tra le famiglie. Gli
scambi di studio erano un’opportunità che poteva dare una marcia
in più ai nostri studenti qualche
decina di anni fa, ma nel mondo
globalizzato la capacità di muoversi
a livello internazionale sta rapidamente diventando un “must”.
La crescente domanda di internazionalizzazione è dimostrata anche
dalla scelta delle destinazioni dei
nostri studenti: se infatti un tempo
quasi tutti i ragazzi sceglievano di
svolgere il loro anno di studio negli Stati Uniti, oggi le destinazioni
sono molto più variegate ed includono paesi e zone del mondo in
via di sviluppo, che incorniciano
probabilmente anche le più significative opportunità del futuro:
India, Brasile, Russia, Oceania, ed
anche Taiwan, unico paese della
galassia cinese che partecipa in
modo intenso alla vita del Rotary
anche con il programma di scambio giovani.
Tutte le famiglie partecipanti alla
giornata di Serravalle hanno decretato il grande successo dell’iniziativa, apprezzando molto l’operato
del Rotary a favore dei giovani e
scambiandosi tra loro impressioni,
domande, desideri ed informazioni di contatto. Inoltre, su suggerimento dei partecipanti, è stato
creato uno spazio internet dove
le famiglie e gli studenti potranno
contattarsi e scambiarsi In futuro
informazioni utili per partecipare
al programma.
I commenti entusiasti di tutti i presenti hanno dimostrato l’enorme
interesse di studenti e famiglie per
il programma di scambio giovani,
che il nostr o Distretto intende
pubblicizzare in maniera sempre
crescente per contribuire ad un
più capillare sviluppo dell’azione
pubblica e dell’azione internazionale dei nostri Club.
Chiunque desiderasse
avere maggiori informazioni
sul programma può rivolgersi
al delegato distrettuale
utilizzando l’indirizzo e-mail
[email protected]
2030Rotary
7
RYLA - Rotary Youth Leadership Award 2012 Distretto Rotary 2030
I
l ryla ha rappresentato un’esperienza unica ed
indimenticabile sia sotto il profilo culturale sia
sotto il profilo delle relazioni interpersonali.
L’interesse del Rotary per le giovani generazioni e
la competenza dei professionisti intervenuti nel corso della settimana legata alla formula del seminario
residenziale hanno raggiunto l’obiettivo nel formare
molti giovani leader orchestrati da un unico gruppo.
I numeri del RYLA 2012 sono appunto questi: 5 giorni, 39 partecipanti ed un unico gruppo.
Il tema del public speaking creativo non è stato affrontato solamente come applicazione di tecniche e
procedure finalizzate al controllo della propria emotività nel parlare di fronte ad una platea, ma secondo
un approccio trasversale, dove ognuno ha potuto
mettersi in gioco all’interno del gruppo per capire
meglio se stessi al fine di poter comunicare in maniera efficace durante l’esposizione di un discorso in
pubblico.
Posso dire non solo di avere acquisito gli strumenti
per sostenere a testa alta le sfide che dovrò affrontare nel corso della mia vita, ma soprattutto di avere
impreziosito il mio bagaglio culturale grazie a questa esperienza con nuovi amici Rotaractiani e non,
che hanno saputo offrirmi diversi punti di vista e
fornirmi nuove chiavi di lettura nell’affrontare le più
variegate situazioni. Questa full immersion nelle tecniche di comunicazione e nella lettura della gestualità umana ha permesso di allargare i miei orizzonti,
mettendomi nella condizione di saper meglio cogliere suoni, sapori, profumi e sfumature del mondo che
mi circonda. Credetemi, non esagero nell’affermare
che sono decisamente una persona con una diversa
percezione della realtà che mi circonda e per questo
mi sento personalmente arricchito da questo Ryla.
Per la stesura di questo articolo ho chiesto ad ogni
partecipante di scrivermi un pensiero e forse la frase che meglio rappresenta il gruppo è quella che ho
ricevuto dal mio Amico Stefano Lupo: “con il Ryla
abbiamo capito che scoprendo noi stessi, comprendiamo anche gli altri. Siamo tutti accomunati dalle
mille sfumature dell’animo umano. Saperlo ci fa vivere appieno il mondo che ci circonda”.
La consapevolezza dei propri mezzi, la conoscenza
dei propri valori e la preparazione nell’affrontare
le situazioni che potrebbero minare la nostra leadership, sono state sicuramente recepite da ogni
Ryliano e sono sicuro che in futuro verranno messe in pratica da ognuno di noi. Saremo dunque in
grado di apportare il nostro contributo accettando
le nostre responsabilità nelle rispettive professioni,
ricoprendo i rispettivi ruoli e agendo all’interno dei
rispettivi ambiti d’intervento, operando al meglio
per il bene dell’intera collettività.
stati gli attori di noi stessi, autori ed interpreti, protagonisti e figuranti. Il lato umano, il tempo trascorso
ma soprattutto il legame che si è instaurato fra ogni
partecipante ha permesso di rendere indelebile il
ricordo della nostra settimana andata in scena ininterrottamente dal 5 al 10 Marzo sull’accogliente palcoscenico del Comune di Bra all’interno del teatro
BEST WESTERN Hotel Cavalieri.
Abbiamo ben ancorato nei nostri cuori e nelle nostre
menti persone, emozioni, sensazioni, insegnamenti
ed immagini che nessuno ci potrà mai cancellare.
Concludo cogliendo l’occasione di riportare i saluti
ed i ringraziamenti da parte di tutti i partecipanti a
coloro che hanno permesso tutto questo, agli or-
Il gruppo Ryla 2012.
Un Ryliano, Luca Cadelano
Queste poche righe si propongono di dipingere un
quadro e di descrivere una commedia, il più rappresentativa possibile dove il canovaccio era già stato
scritto ma dove i suoni, le voci, le urla, i colori, i concetti, i tecnicismi, i vari interventi dei seminar killer
in plenaria, i role play, le colazioni, i pranzi, le cene,
i momenti istituzionali, le feste, i giochi, i balli, la
partita di calcetto, i vari momenti di relax trascorsi
durante i coffee break, i discorsi affrontati all’interno
della sauna, i pianti e le risate sono stati sviluppati
proprio come nell’improvvisazione teatrale. Siamo
Nel nome della salute il Rotary
ha costruito un ponte tra l’Italia e il Marocco
Dalla sfida per vincere la Talassemia
l’impegno contro le malattie genetiche
H
ganizzatori e all’intero staff docente ed invitando i
Rotariani a continuare ad investire sul progetto RYLA
al fine di permettere ad altri giovani ragazzi di poter vivere questa esperienza unica nel suo genere.
Personalmente ringrazio il mio Rotary Club Sponsor
nonché Padrino, il Rotary Club Torino Crocetta per
la straordinaria e meravigliosa opportunità concessami e ringrazio inoltre questo 40° partecipante che
ha fatto la differenza, che non compare sugli elenchi ma che ha saputo regalare quel valore aggiunto
a tutti noi, consigliando, spronando, difendendo e
aiutando:
a riscosso un grande successo di partecipazione il convegno: “PROGETTO ROTARY dal Marocco al nostro territorio”, organizzato dal Distretto 2030, il 2 marzo 2012,
nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino. Il Progetto
coinvolge già 40 Club Rotary del Distretto 2030, altri dei distretti
2100 e 9010 in nord Africa, tre Club Inner Wheel e tre Rotaract.
Il tema è quello che abbiamo già affrontato altre volte sull’impegno
assunto lo scorso anno dal Past Governor Gianni Montalenti, vigorosamente sostenuto dall’attuale Governatore Antonio Strumia e
che sarà presente anche nel programma del Incoming Governor
del Distretto 2031 Pier Luigi Baima Bollone, tutti presenti ai lavori.
Ma la novità è il legame con il nostro territorio e l’importanza della
riflessione sulla realtà di nuove malattie presenti tra noi che è stata
testimoniata anche dalla presenza delle autorità locali, rappresentanti di Regione, Provincia e Comune e del Console del Marocco a
Torino, la comunità marocchina è per numero la seconda presente
sul nostro territorio. Ma di che si tratta esattamente?: “Le emoglobinopatie rappresentano un problema di salute che accomuna molti
Paesi nel mondo. In altre parole si tratta di malattie genetiche rare,
caratterizzate dalla severità del decorso e dalla morte in giovane età
laddove non sia garantito l’accesso a cure adeguate e soprattutto
costose”. Il Convegno si è aperto con una molteplicità di obiettivi,
per esempio il prof. Michael Angastiniotis, della Federazione Mondiale Talassemia, ha presentato le varie forme di malattia e la sua
diffusione nel mondo.
Il progetto Rotary per il Marocco, come ha spiegato Paolo Gardino,
coordinatore del primo Progetto nato a Genova con l’Ospedale
Galliera, è partito con l’obiettivo di garantire una migliore assistenza per i malati di talassemia e di favorire programmi di screening,
di informazione e prevenzione in una terra ad alta incidenza di
emoglobinopatie. Con il passare degli anni il progetto ha coinvolto
anche il Piemonte e si è arricchito della preziosa collaborazione del
Prof. Antonio Piga, responsabile del Centro Regionale Emoglobinopatie-Pediatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Luigi
Gonzaga a Orbassano. Ed oggi questo ospedale è il punto di riferimento del nostro territorio per affrontare le nuove emergenze che
malati provenienti da varie parti del mondo presentano.
La professoressa Mariane de Montalembert ha spiegato come la
Francia abbia da tempo affrontato questi problemi, le azioni intraprese e le terapie che hanno avuto risultati significativi. Le cure
con farmaci chelanti, per i paesi ricchi, permettono un’esistenza
accettabile, ma il loro costo impedisce ai paesi poveri di affrontare
la malattia nello stesso modo, come ha dichiarato il Dottor Forni,
impegnato a Genova anche in una sperimentazione attraverso il
trapianto di midollo.
Il panorama si è arricchito anche della presentazione dettagliata della situazione del Marocco, attraverso le parole del prof.
Chefchauni che ha distinto in tre fasi la sua descrizione, quella pre
intervento del Rotary, molto problematica, quella attuale che vede
sette unità ospedaliere impegnate nell’azione, con dotazione, grazie al Rotary, di macchinari, farmaci e formazione di personale, e
il cammino futuro che il suo paese cercherà di percorrere, forte
dell’aiuto ricevuto.
I lavori del pomeriggio si sono aperti con la focalizzazione sul nostro territorio, dapprima attraverso la relazione del prof. Piga che
ha presentato l’evoluzione della malattia dagli anni ’70, i risultati
positivi dello screening sui portatori sani, fino all’aumento attuale
delle emoglobinopatie dovute all’immigrazione.
Da questi risultati, Michele Porfido, Presidente della Commissione
Rotary Talassemia T3, ha presentato l’idea di affiancare al lavoro in
Marocco una nuova azione composita sul territorio per conoscere
la realtà e trovare le possibili soluzioni. Per questo interessante è
stata la relazione della Dottoressa De Zen che ha presentato i dati
della sperimentazione in Friuli, ma anche utili, per conoscere meglio il problema, sono state le relazioni dei rappresentanti delle Associazioni dei pazienti, provenienti da Cipro e da Strasburgo, che
hanno sottolineato come il loro ruolo sia determinante sia come
forza di pressione sul sistema politico, sia per il ruolo di sostegno
sociale e psicologico che esse possono avere.
Alcune voci femminili hanno chiuso il panorama, quella del Console del Senegal, Laura Morra di Celle, che ha presentato le difficoltà del suo ruolo per far conoscere la malattia e le possibilità di cura;
l’on. marocchina, Neza El Ouafi, che ha parlato delle politiche di
prevenzione e degli ostacoli per la loro diffusione.
A conclusione è stato sottolineato come momenti di conoscenza
e confronto tra Università, sistema sanitario, associazioni e società
civile siano importanti per affrontare le nuove sfide e permettano
alle associazioni della famiglia Rotariana di realizzare a pieno i valori e gli ideali di cui sono portatrici e di farsi conoscere per le loro
azioni positive.
I
Il Rotary Torino Lamarmora
e la Scuola in Ospedale
l Rotary International dedica il mese di marzo
all’Alfabetizzazione, Uno dei pilastri dello sviluppo umano e tutti i Rotariani sono invitati a
riflettere come aiutare a risolvere il grave problema dell’anafabetismo, sia primario che quello di
ritorno. Nelson Mandela persona di spicco in un
paese dove i bambini e le donne rappresentano
ancora le aree più vulnerabili affermava che “un
Paese i cui leader non hanno studiato è un Paese
che non può avere successo”. senza dimenticare
le nostre nuove comunità che si stanno formando nelle nostre città. E poi, tra le tante attività, ci
sono tra le più importanti, le cosiddette “scuole in
ospedale” ed è a queste che mi riallaccio perché,
il 29 febbraio il Rotary Torino Lamarmora, grazie
al suo Presidente Paolo Operti ha trascinato con
il suo entusiasmo anche il Rotary Torino Polaris
con il suo Presidente Piergiacomo Garnero e soprattutto i giovani del Rotaract Torino Lamarmora
presieduti da Luca Naldo ed insieme siamo riusciti
a consegnare alle maestre della scuola in ospedale
Vittorino da Feltre quattro iPad per un coinvolgente scopo didattico rivolto ai bambini dei Reparti
Oncologico e Trapianti dell’O.I.R.M. di Torino.
I numerosi presenti hanno seguito con vero interesse la relazione della maestra Francesca Michelon, la “nostra” maestra che abbiamo seguito
dall’anno della nostra fondazione risalente al
2002, un ottimo momento per iniziare i festeggiamenti del nostro decennale!
Francesca ci fa entrare nel mondo dei suoi bambini affermando che “la scuola primaria ospedaliera di Torino è la prima ad avere utilizzato gli
iPad nella didattica quotidiana con gli alunni
degenti. Grazie alla donazione del RC Torino Lamarmora ho potuto utilizzare i due iPad, consegnatici lo scorso anno, con i bambini degenti nel
reparto di Oncoematologia che frequentano la
scuola ospedaliera. Grazie a questa donazione è
stato possibile attuare una didattica particolare,
efficace e speciale, tecnologicamente all’avanguardia, capace di stimolare le potenzialità del
bambino, permettendogli di esprimersi ai massimi livelli.”
Secondo la maestra ci sono molti punti di forza
dati da questi dispositivi informatici, tra tutti la
lezione è resa più stimolante, personalizzando gli
iPad in base alle varie esigenze didattiche. Distrae
il bambino dall’ambiente ospedaliero, stimolando
la creatività ed il pensiero positivo. La sua applicazione è valida per molte altre realtà scolastiche,
quali il sostegno, il recupero, i bambini stranieri...
è da intendersi quindi come un valore aggiunto
alla didattica tradizionale. “Facilita la lezione
davanti ai vetri del Centro Trapianti”, continua
la relatrice “l’alunno riesce a leggere anche da
lontano ciò che la maestra scrive, può vedere
immagini, animazioni, ricevere una mail sul
suo computer ed eseguire il compito inviato dalle maestre. Il collegamento ad internet consente
un utilizzo di molteplici attività. Posso mostrare
al bambino un’immagine scattata all’esterno,
come ad esempio la neve scesa nei giorni passati. Questo strumento avvicina il bambino al
mondo della musica imparando i vari strumenti
e a scrivere le prime melodie. E con il bambino
ci sono anche momenti di riposo con una bella
fiaba interativa prima di riprendere a scrivere.
E come in tutte le cose è la fantasia, l’abilità e la
creatività umane che fan si che questi strumenti
diventino strumenti carichi di empatia”. La nostra maestra conclude la sua relazione, talvolta con
immagini alquanto toccanti, utilizzando due frasi
di Steve Jobs “il design non è solo come appare
esteticamente. Il design è come funziona... voglio
lasciare un segno nell’universo” per regalarci queste sue parole di ringraziamento sincero “Il Rotary ha fatto centro. Funziona e lascia un segno!
Grazie dalle Maestre e dai Bambini della Scuola
Ospedaliera”.
Tagore, premio Nobel e Rotariano soleva dire che
“...la vita non era che servizio. Servii e compresi che nel servizio c’era la gioia...” e la gioia che
vediamo negli occhi di questi bambini ci fa comprendere la vera forza del Rotary.
Silvia Miglietta - RC Torino Lamarmora
Rotary2030
8
La chiusura dei Rotary Club d’Italia
alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale
P
ur in un clima di nazionalismo esasperato, il Rotary
International si affermò nel
1923 con l’apertura del primo Rotary Club (RC) di Milano seguito negli
anni successivi da Trieste, Genova,
Torino, Cuneo, Roma, Napoli, Palermo, Firenze, Livorno, Bergamo,
Parma. In tale periodo viene anche
concessa la costituzione del primo
Distretto (46°) Rotariano dell’Europa Continentale e di questo la Presidenza del R.I. dava atto all’Italia per
avere agito speditamente. Seguirono
anche attestazioni di riconoscimento, di fedeltà al Regime Fascista con
la considerazione che il requisito
fondamentale richiesto per la scelta
dei soci era il possesso del sentimento nazionale.
I rapporti tra Rotary e Regime si
presentarono fin dall’inizio difficoltosi nonostante la Presidenza del R.I
avesse legittimato la concessione di
una certa autonomia con l’accettazione di un “Consiglio Nazionale del
Rotary Italiano”.
Gli ideali Rotariani divergevano da
quelli del governo: da una parte
il nazionalismo e le rivendicazioni
territoriali dall’altra la solidarietà,
la tolleranza, l’amicizia premessa e
strumento per il “fare” Rotariano.
Il Fascismo dopo il delitto Matteotti
diventò regime con conseguente repressione di ogni diversa corrente di
pensiero.
Il principio base di questa divergenza (cui si unì anche la Chiesa Cattolica che considerò per anni il Rotary
filiazione della Massoneria) tra Rotary e fascismo fu l’asserto pronunciato nella seduta del Partito nazionale
fascista del 27 agosto 1924 “la precedenza assoluta, necessaria e perenne
del concetto di Patria su qualunque
ideologia umanistica o universalistica”. Anche all’interno del Distretto
non mancavano dissonanze: un
professore universitario di Trieste
e Deputato al Parlamento Alberto
Asquini motivò le sue dimissioni
affermando che il Rotary era “un’occasione di propaganda pacifista al
servizio degli interessi americani” e
ancora “in Italia si crea una corrente pacifista al di fuori del controllo
dello Stato”. Questo in occasione
del secondo Congresso Distrettuale
a Milano, 20-22 aprile 1926.
Achille Bossi, Segretario Distrettuale del Governatore Mylius cercò di
allentare le tensioni, ma solo Piero
Pirelli, Governatore entrante, affrontò la situazione con signorile
autorevolezza facendo presente che
nei RC erano soci varie personalità
del Regime e rinnovò l’asserto che
i Rotariani “guidati dal più pieno
patriottismo davano la loro convinta
collaborazione al Regime”.
Non pochi gerarchi facevano parte
dei Club Rotary e tra questi Arnaldo,
fratello di Benito, direttore del giornale “Il Popolo d’Italia”. Casa Savoia
entrò a far parte dei Club: il Re Vittorio Emanuele III Socio onorario del
Club di Roma, Emanuele Filiberto
Duca d’Aosta del Club di Napoli,
il Principe ereditario Umberto del
Club di Cuneo, il Duca degli Abruzzi
del Club di Genova e così via.
Negli anni Trenta i Club Rotary si
moltiplicarono e i rapporti con il
regime furono tali da garantirne il
funzionamento in una cornice di
blandizie rivolte al Duce.
Si ebbe cura di porre i principi Rotariani in posizione tale da non scalfire
la dottrina fascista e di non entrare
in contrasto con le Autorità Rotariane della Presidenza Internazionale,
facendo leva sui valori Rotariani di
amicizia e disponibilità.
La selezione dei nuovi soci doveva
tener conto che il candidato avesse
l’animo volto a servire sempre e
soprattutto la Patria oltre a essere in
possesso di elevate qualità morali ed
emergenti capacità professionali.
Il periodo tra gli anni ’30 e ’39 fu
punteggiato da tre avvenimenti significativi:
• la conferenza di Stresa (11 aprile
1935) vide riuniti i rappresentanti
di Francia, Gran Bretagna ed Italia
che riaffermarono la validità del
Trattato di Locarno (1925, momento culminante dei buoni rapporti franco tedeschi), la necessità
di mantenere l’indipendenza
dell’Austria e lo statu quo in Europa contro il riarmo della Germania in violazione del Trattato
di Versailles (1919 a conclusione
della Prima guerra mondiale);
• la guerra d’Etiopia (1935-36) con
le conseguenti imposizioni delle
sanzioni all’Italia e il contestuale
sforzo dei Rotary Club d’Italia di
condurre ogni azione in campo
internazionale volta a sminuire le
sanzioni economiche (pur tuttavia
non mancarono all’interno dei
Club voci contestatarie).
• il 30 settembre 1938 viene sottoscritto il Patto di Monaco. Mussolini - ertosi a vittima delle sanzioni
applicate dalla Società delle Nazioni a seguito della guerra d’Etiopia
- si pone quale paciere europeo
tra Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia.
La Germania sciolse i Club Rotary
nel 1937. Hitler giudicò l’internazionalità del Rotary incompatibile
con l’esigenza di ricostituire la Germania.
Nel 1937 in Italia invece, fu ancora costituito il Club di Alessandria
(che mi onoro di aver presieduto
nell’anno 1995-96) alla presenza del
Prefetto, del Podestà, del Segretario
Federale, di tante autorità religiose,
civili e militari, dei rappresentanti
delle varie categorie economiche
locali al termine di un periodo in
cui i rapporti con il Regime erano
ancora distesi. Infatti la situazione
stava per cambiare: il Club ebbe
vita breve. Le autorità disertarono
ogni incontro successivo: ormai la
chiusura dei Club era alle porte. La
vita dei Club Rotary in Italia stava per
interrompersi.
Nel giugno dello stesso anno, a
Nizza ebbe luogo il Congresso Internazionale alla presenza di 100
Rotariani italiani. Tra gli altri, prese
la parola il conte Borletti, Presidente del RC di Milano e del Comitato
Italia-Francia asserendo con piacere
che l’internazionalità Rotariana non
era in contrasto con i sentimenti patrii e, terminata la guerra d’Etiopia,
gli animi europei erano nuovamente
distesi nei riguardi dell’Italia. Nella
stampa ufficiale controllata dal Regime apparvero però giudizi negativi:
il Rotary italiano fu accusato di “indulgere a colpevoli illusioni sentimentali mentre si avvicinava la resa
dei conti”. Governatore era il Gen.
Paolo Ruggieri Ladelchi: in occasione della riunione del Consiglio Nazionale (21-22 maggio 1938) fu deliberato che “le funzioni direttive del
Rotary non potevano essere affidate
ai non iscritti al P.N.F.”. Il Governatore per contro espresse al Segretario del P.N.F. Starace sentimenti di
totale devozione da parte di tutti i
componenti dei RC e personali.
Causa le difficoltà relazionali nei
riguardi del Regime, il Governatore rassegnò le dimissioni dopo
un anno del mandato biennale.
Succedette il Sen. Attilio Pozzo, già
Presidente del Club di Genova e al
momento Vice Presidente del Consiglio provinciale delle Corporazioni.
Convocò il Consiglio Nazionale per
il 10 settembre del ’38 per un accordo interno sulla “via da seguire”
rivendicando il patriottismo dei suoi
predecessori e suo, ribadendo che
i Rotariani avrebbero agito in linea
con le superiori esigenze dell’azione
governativa.
Intanto nei RC di Lucca, Bologna,
Pisa e Trieste le dimissioni di alcuni
soci o dei componenti del Consiglio
Direttivo per intero o addirittura
anche del Presidente si succedevano
con rapidità, senza peraltro consultare o darne notizia al Governatore.
Per contro, in un estremo tentativo
di evitare la chiusura totale, promosse l’8 agosto un incontro lampo
con Starace e il Sottosegretario agli
Interni Buffarini Guidi: ambedue
confermavano che “l’atteggiamento
del Governo nei riguardi del Rotary
risultava immutato”.
Al “Rotary Italiano” appartenevano
i membri della Real Casa e illustri
personalità quali Ministri, Marescialli
d’Italia, Senatori, Deputati, Prefetti,
Podestà, Federali. Il RC di Verona
pose in alternativa lo scioglimento
dell’Associazione. Anche il Club di
Mantova cessava ogni attività.
Nel programma di visite del Presidente internazionale George Hager,
redatto per ottobre, l’Italia veniva
depennata.
Nuova riunione del Consiglio Nazionale il 14 novembre del ’38, a
Roma, a contatto con il vertice del
P.N.F..Scopo reale: sancire la definitiva chiusura del Rotary Italiano.
Nel corso della sua lunga relazione,
Pozzo mise in evidenza “l’esigenza
di inquadrarsi in un solo ordinamento: la disciplina e gli ordina-
menti del Regime sotto la guida del
Duce, per il trionfo di una giusta
pace tra i popoli”. Era la fine; dopo
due mesi la situazione era totalmente rovesciata. Seguì un caloroso e
grato saluto alla Presidenza e ai dirigenti del R.I. per la comprensione
dimostrata verso l’Italia fascista e
verso i Rotariani italiani.
La conclusione, come previsto in
sede dell’ultimo C.N. avvenne il 31
dicembre 1938.
Se volessimo indagare sulle concause di questo temporaneo crollo del
Rotary in Italia, elencherei in ordine:
• stanchezza e disaffezione dei Rotariani conseguenti alle continue
tensioni provocate dagli esponenti del Governo;
• presenza continuativa, ma inefficace, nei RC del Prefetto, Podestà, Segretari Federali locali, del
Centro o di passaggio, per cui si
pensava che i timori di chiusura
venissero ridotti a meno che non
fosse attribuito loro il silenzio quale pregio;
• implosione autonoma di alcuni
RC i cui membri, con decisione
di parte, senza comunicazione
al Distretto diedero le dimissioni
mettendo il sodalizio nelle condizioni di chiudere con la supina accettazione o addirittura l’iniziativa
dei Presidenti;
• incapacità di alcuni Presidenti di
Club di gestire una situazione
difficile, ma governabile ove si fossero attenuti di volta in volta alle
disposizioni distrettuali;
• generale timore dell’assolutismo
governativo e conseguente impossibilità di confronto;
• aspirazione del Governo fascista
ad imitare, anche in questo, quanto la Germana aveva attuato l’anno precedente.
Ringrazio il PDG Giuseppe Viale,
autore de “Il Distretto 2030 del
R.I. in 75 anni di vicende italiane”.
Testo base per la ricchezza d’informazioni sull’argomento e relativa
bibliografia.
Carlo Gobbi, RC Torino Europea
Presidente Commissione
Relazioni Pubbliche P.P. dei RC
di Alessandria e Viverone Lago
Superare le utopie con l’ottimismo della ragione
Il volume il Rotary e l’Europa
protagonista di un dibattito a Genova
nella facoltà di Scienze Politiche
N
el pomeriggio di mercoledì 7 marzo 2012, un
pubblico qualificato e particolarmente attento ha
partecipato nell’aula Mazzini della Facoltà di Scienze
Politiche dell’Università degli Studi di Genova ad un
dibattito avente ad oggetto il volume di Guido Levi
e Giorgio Grimaldi dal titolo: Il Rotary e l’Europa. Il
Sodalizio italiano e il processo d’integrazione continentale, pubblicato a Genova nel 2011.
Come sanno i più attenti lettori di questo periodico, si
tratta dell’ottavo titolo della Collana Storica Rotariana promossa dal Distretto 2030 del Rotary International; collana che già in pochi anni può vantare una
serie di importati titoli.
All’incontro - che ha visto la presenza in prevalenza
di Rotariani genovesi e di un nutrito gruppo di europeisti e che è stato moderato dal preside di Facoltà
Giovanni B. Varnier, Socio del Club di Genova - sono
intervenuti: il Governatore del Distretto 2030 Antonio
Strumia e il responsabile della Collana Storica Rotariana PDG Giuseppe Viale, insieme a Marco Doria,
professore di Storia economica nella Facoltà di Economia dell’Ateneo genovese e i docenti della Facoltà
di Scienze Politiche: Franco Praussello, coordinatore
del Polo Jean Monnet di Genova e Daniela Preda,
Presidente dell’Associazione Universitaria di Studi
Europei.
L’Unione Europea - che oggi non attraversa giorni felici
perché la moneta unica non si è ancora tradotta in una
autentica comunità di intenti e in una costruzione che
vada oltre le costrizioni di ordine burocratico - trova
origine in una idea concepita in una fase storica ben
precisa (segnata prima dal secondo conflitto mondiale
e poi dalla guerra fredda) - ha oggi il suo fondamento
in un quadro politico completamente mutato.
Anche per queste contingenze, sono moltissimi gli
spunti di riflessione scaturiti dalle diverse relazioni dei
quali non è possibile dare conto in questa sede, ma
due sono stati i filoni principali sottolineati nel corso
del dibattito: la tradizione europeistica presente a
Genova già dagli albori del corso di laurea in Scienze
Politiche. Una presenza che si è caratterizzata per il magistero di illustri docenti di fede europeistica e per una
serie di studi e ricerche che oggi rappresentano una
autentica scuola.
Altro punto emerso dalla discussione è stato quello di
conservare la memoria di figure eminenti di Rotariani
che lasciarono una traccia anche per il loro europeismo.
In questo contesto si è inserito anche un ricordo commosso di un maestro e un amico quale fu Giuseppe
Vedovato, già Socio del Club di Firenze che è recentemente mancato in Roma alla vigilia del suo centesimo compleanno. Vedovato - oltre che illustre docente
universitario di Storia delle Relazioni internazionali e
deputato e senatore, fu Presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa - è stato ricordato
anche perché per tutti gli anni Settanta e primi anni
Ottanta ci ha lasciato una serie di saggi su tematiche europeistiche, che troviamo pubblicati nel mensile culturale Rotariano “Realtà Nuova” e dei quali troviamo importanti riferimenti nel volume che è stato presentato.
Giovanni B. Varnier
2030Rotary
9
Il RC Cuneo incorona le eccellenze
I grandi campioni dello sport
V
Fellowship Distrettuale Auto e Moto d’Epoca - Distretto 2030
4° Raduno Distrettuale
“Memorial Giancarlo Burdese” sabato 14 aprile 2012, Bra e Roero
Per chi avrà piacere di restare ancora in nostra compagnia, la serata proseguirà con la visita delle cantine
Ascheri, con successivo aperitivo e cena insieme al
RC Bra presso il ristorante Muri Vecchi.
La domenica seguente, per chi non riuscirà a separarsi da questa terra magica, sarà “disorganizzato”
un tour libero senza itinerari prestabiliti (...ma con
la guida degli amici della zona!) nelle Langhe e nel
Roero... con visita a qualche cantina.
La manifestazione, come d’abitudine, è aperta anche
ai non Rotariani appassionati di auto e moto d’epoca, compatibilmente con la disponibilità di posti.
Ulteriori informazioni saranno comunicate a breve,
o disponibili contattando il coordinatore dell’organizzazione Michele Darò (RC TO Superga, mail:
[email protected], tel. 0121-331248 (uff.), cell.
338-4407666) o il tesoriere Franco Tinelli (RC Valsesia, mail: [email protected], tel. 0321-374383 (uff.),
cell. 335-7624431).
tore delle Universiadi di Torino del 1959 e di 3
titoli mondiali militari, partecipò alle Olimpiadi
di Roma 1960 ed agli Europei di Berna 1954 e
Stoccolma 1958.
Al termine della piacevole serata il Presidente Michele MESTRINER ha ringraziato di cuore i suoi
ospiti, ha fatto i migliori auguri alla Rigaudo per
le prossime gare, soprattutto per le Olimpiadi di
Londra che vedranno Elisa gareggiare nella 20 km
di marcia l’11 Agosto, ed ha salutato i soci con
due delle sue solite citazioni:
“I campioni non si fanno solo nelle palestre; i
campioni si fanno con qualcosa che hanno nel
loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione” che è del pugile Muhammad Alì e “La vita
è sempre degna di essere vissuta e lo SPORT dà
possibilità incredibili per migliorare il proprio
quotidiano e ritrovare motivazioni” che è del
pilota Alex ZANARDI.
Fellowship Distrettuale Auto e Moto d’Epoca
Distretto 2030
il Coordinatore: Michele Darò
IAL
ORARLO BUR
M
DE
E NC
SE
A
Il recupero dell’Etica nelle professioni:
via d’uscita dalla crisi
M
GI
A
rriva la primavera, e come ormai consuetudine consolidata la Fellowship distrettuale
Auto e Moto d’Epoca invita i soci del Rotary
e gli amici appassionati di automobilismo storico ad
avviare, dopo la pausa invernale, i propri motori per
trascorrere insieme una giornata di allegria.
Il percorso ritorna quest’anno sulle colline piemontesi, il giorno sabato 14 aprile 2012, precisamente
a Bra e nel Roero, sui pendii di terra rossa unici
e spettacolari, così vicini, ma profondamente differenti, dalle dolci colline di marna bianca delle Langhe, già meta del raduno 2010: paesaggi incantevoli,
stradine con strette curve disegnate nei boschi di
castagni e nelle vigne, luoghi di fascino, di antica
tradizione storica, comodamente raggiungibili anche
in autostrada.
Quest’anno il 4° Raduno Distrettuale sarà anche e
soprattutto occasione per celebrare la memoria di
Giancarlo Burdese, uno degli animatori e straordinario organizzatore delle passate edizioni del Raduno,
purtroppo scomparso recentemente: quale miglior
modo di ricordarlo che calcare con le nostre ruote le
sue strade, ammirare i suoi paesaggi, ritrovarci nella
sua Bra, e soprattutto devolvere come service l’introito del raduno a Casa Maria, di cui è stato uno dei
principali pilastri!
Il raduno prevede il riordino al mattino del giorno sabato 14 aprile 2012 presso l’Albergo Cantine
Ascheri di Bra (CN), sede invernale del RC Bra: di
qui si partirà per un tour attraverso il Roero, transitando fra valloni, vigne, boschi, cascine, castelli,
ponti panoramici,... fino a raggiungere la tenuta
Carretta a Piobesi d’Alba per il pranzo; a seguire un
altro percorso pomeridiano sempre nel Roero, con
successiva sfilata ed esposizione dei veicoli in piazza
del Comune a Bra.
eramente una bella serata quella organizzata dal Presidente del Rotary Club Cuneo
Michele MESTRINER che nell’ambito delle “eccellenze cuneesi”, nel mese dedicato allo
Sport, è riuscito ad avere come ospiti contemporaneamente Franco ARESE, Elisa RIGAUDO ed
Attilio BRAVI.
ARESE, Presidente della Federazione Italiana Atletica Leggera, ha ricordato i suoi inizi da studente
di Ragioneria e poi i primi successi in ambito nazionale, evidenziando ai soci che tra il 1966 ed il
1973 fu 15 volte campione italiano nelle specialità
dagli 800 mt ai 5.000 mt e che nell’anno 1971 era
primatista di tutti i records italiani dagli 800 ai
10.000 mt.
Il Presidente dell’ASICS, dopo aver raccontato alcuni aneddoti poco conosciuti, ha concluso il suo
intervento con un filmato storico: ha proiettato su
uno schermo la gara svoltasi nel 1971 ad Helsinki
che lo proclamò campione europeo nella distanza
dei 1.500 mt con il commento originale del giornalista RAI dell’epoca: una vera perla!
Anche Elisa RIGAUDO, medaglia di Bronzo alle
Olimpiadi di Pechino nella 20 Km di marcia, ed
Attilio BRAVI, Presidente Provinciale del CONI,
hanno ricordato, nei loro interventi, le origini
della carriera sportiva: Elisa, ritornando con affetto e commozione alla sua maestra elementare
ed alle prime gare giovanili, Attilio, snocciolando
con orgoglio il suo Palmares di vittorie nel Salto in Lungo: vincitore di 8 titoli nazionali, vinci-
4°
Rotary Club
Novara
RADUNO AUTO E MOTO D’EPOCA
DISTRETTO 2030
BRA E ROERO - 14 APRILE 2012
NOVARA
18 maggio 2012
ore 14.45
Aula Magna della Facoltà
di Economia e Commercio
Via Perrone 18 - 28100 NOVARA
Distretto
Rotary 2030
Scopri il segreto per
LAVORARE CON I GIOVANI
Sei volte l’anno, i dirigenti di club di successo fanno uso di
Rotary Leader per suggerimenti pratici, video entusiasmanti,
consigli di esperti e risorse utili. E puoi farlo anche tu.
Registrati oggi stesso!
Visita www.rotary.org/it
/rotaryleader per abbonarti
Rotary2030
10
Magica visita al museo storico FIAT
L’Oscar alle Fellowship
I
l RC Torino Superga è stata l’anima organizzatrice di un interessante programma a cui hanno aderito nella formula di
interclub i Rotary Torino San Carlo e Torino
Collina. Il 12 marzo si sono incontrati in via
Chiabrera un centinaio di Rotariani di Club
non solo torinesi ma provenienti da tutto
il Distretto, da Genova, Tortona, Borgosesia, Vercelli… per visitare il Museo Storico
FIAT, ubicato in uno dei palazzi storici del
primo nucleo della casa automobilistica. Un
museo in cui si scoprono, cammin facendo,
rarità quali la FIAT Mefistofele, la macchina
da corsa equipaggiata con motore di aviazione FIAT dell’inglese Ernest Eldridge (unico
ad averla guidata!) che nel 1924 conquistò
il record mondiale di velocità ad Arpajon in
Francia con quasi 235 km/h, il mitico caccia G91, l’aereo progettato negli anni ’50
ed adottato in seguito dalla NATO, il primo
trattore FIAT 702 dl 1919, l’autocarro 188L
utilizzato nella Prima Guerra Mondiale…si
scoprono anche curiosità quali le bici….., i
frigoriferi e le lavatrici (due parole). Senza
dimenticar, al piano superiore anche i rari
e bellissimi poster e lo studio che fu di Valletta. Bella la frase dell’avv. Gianni Agnelli
che conclude idealmente il percorso con
una delle sue auto “L’autista non guida mai.
Guido sempre io, è un’abitudine.
Una volta quando si andava a cavallo, si diceva: c’è chi preferisce
stare in cassetta e chi
preferisce stare in carrozza. Io preferisco
stare in cassetta”.
Dopo il nutrimento
dello
spirito si è passati a una vera
e simpatica conviviale al termine
della quale abbiamo
avuto come relatore
il dott. Enrico Masala, il “papà” della
Lancia Thema (per
intenderci quella del
1977 che ha curato
dalla progettazione
alla vendita) e
oggi Presidente onorario del
Lancia
Club. Una relazione approfondita e dettagliata sulla storia della mitica casa automobilistica Lancia, fondata da Vincenzo Lancia il
29 novembre 1906. Masala si è sentito molto
onorato di parlare “di un oggetto molto importante della storia industriale di Torino
ma con validità italiana e mondiale quale
è stato il marchio Lancia, caratterizzato
già dai sui inizi dall’innovazione tecnologica che costituisce “il suo item più forte” al
quale si aggiungono i materiali, le finiture,
la linea in tutti i suoi modelli, anche se a
volte non è stata universalmente accettata
come per il modello Aprilia che oggi invece
è considerata una delle migliori realizzazioni del marchio Lancia”. Secondo Masala
ciò che caratterizza questo Marchio non è la
classe, perché l’interpretazione può essere
positiva e nel contempo negativa, ma una
raffinata eleganza, il compendio di quello
che è il vero valore dal punto di vista stilistico. Ritornando all’innovazione tecnologica,
tema della serata, il relatore scrisse in un
suo libro che: “Vincenzo Lancia con queste vetture ha insegnato a tutto il mondo
dell’automobile un metodo nuovo per costruire questi oggetti” … e Lancia anticipa
di almeno trent’anni quella che è l’evoluzione dell’automobile. La relazione è una
storia dettagliata, che pare una leggenda,
del mito Vincenzo Lancia e delle sue auto.
Masala ci racconta anche di aver guidato
l’auto di Lancia che lui guidò solo due volte
nel 1908 quando vinse l’allora celebre Padova - Bovolenta e nel 1910 quando raggiunse
il record sul miglio con la velocità di 115
km/h. Questa macchina vinse anche il 25
novembre 1908 a Savannah in Georgia il GP
degli USA!...Un relatore che ha trasmesso ai
numerosi presenti la sua competenza e soprattutto la sua passione.
Al Rotary Club Torino Superga va assegnato,
senza esitazione, il meritato Oscar quale miglior attore non protagonista. Sì avete letto
bene: non protagonista, perché permettetemi di consegnare l’Oscar quale miglior attrice protagonista alla Fellowship Distrettuale
Auto e Moto d’Epoca, in quanto ha saputo
riunire in modo spontaneo e disinteressato
tanti Rotariani accomunati dalla passione
per le auto e dal piacere di rivedersi e molti già pronti per partecipare al IV Raduno,
quest’anno “Memorial Giancarlo Burdese”
abbinato al service per Casa Maria.
Le Fellowship, che potremmo tradurre meglio come comunione di sentimenti, quasi
tutti noi sappiamo a grandi linee che esistono, ma pochi conoscono l‘enorme potenziale di aggregazione che hanno.
Le Fellowship...non c’è niente di meglio di
un gruppo di Rotariani spinti da stessi in-
teressi, passioni, hobby siano essi entusiasti per le auto d’epoca o amanti del buon
vino. Questo fu da subito così naturale che
alcuni Rotariani “lupi di mare” fondarono
nel 1947 la IYFR (International Yachting
Fellowship of Rotarians) rivendicando la
posizione come la prima Fellowship Rotariana, sebbene qualcuno asserisca che quella dell’Esperanto fu la prima nel 1926…la
Storia è ricca di piccole differenze, ci sono
alcuni che affermano che il Rotary potrebbe
avere le sue origini nel 1904…ma questa è
un’altra storia. Ritorniamo alle Fellowship!
Attualmente ci sono circa 100 gruppi e la
lista completa la si può trovare su www.
rotaryfellowships.org e le sorprese non
mancheranno! Ci sono gruppi quali ROTI
(Rotarians on the Internet), la WFRG (the
World Fellowship of Rotarian Gourmets),
la RHHF (Rotary Heritage & History International Fellowship) che ha preservato la
famosa stanza 711 sistemandola nell’attuale
palazzo ad Evanston e la stessa Fellowship
sta cercando di trasformare in museo la casa
di Paul Harris…altri hanno propositi più di
azione quali la REM (Rotarians Eliminating
Malaria), la RMSA (Rotarians for Multiple
Sclerosis Awareness)… tutti però accomunati dal motto “Servire Divertendosi” motto
mutuato anche dal Rotaract. E nel nostro
2030 ci sono altre Fellowship con connotazione distrettuale molto legate al territorio
(ad esempio quella degli Alpini, recentemente costituitasi)… La nostra Commissione Distrettuale per la Talassemia potrebbe
prendere spunto e fondare una Fellowship
ad hoc rendendola internazionale già da subito, in quanto sono già coinvolte ben più
di tre Nazioni ed ottenendo così il riconoscimento ufficiale del Consiglio Centrale del
Rotary International!
Oltre ai numerosi Rotariani appartenenti
alla Fellowship delle Auto d’Epoca erano
presenti membri della IYFR, Rotariani appartenenti all’AIRG (la parte italiana della
Fellowship del golf - IGFR), all’IFRM (la Fellowship della musica), per non citare quella
dello sci (ISFR) con la presenza di alcuni
personaggi laureatisi campioni ai recenti
mondiali di Sestriere.
Concludo assegnando l’Oscar quale miglior attore protagonista al Coordinatore
della Fellowship Distrettuale delle Auto e
Moto d’Epoca con la motivazione che ha
saputo interpretare il giusto spirito delle
Fellowship, cioè quello “di condividere interessi comuni, di esplorare nuove opportunità di servizio, di divertirsi e di migliorare le esperienze nel Rotary”.
Filippo Maria Bistolfi, RD Rotaract 2030
EDITORIALE
G
entili lettrici, cari lettori,
a nome di tutta la Redazione vi chiedo scusa se non
siamo stati in grado di commemorare l’amico e Socio
Alberto Ruscalla con discorsi e contributi importanti, degni
di restare impressi per sempre nella memoria. Li avrebbe
senza ombra di dubbio meritati, ma perdonateci perché,
davvero, non siamo capaci di scriverli o pronunciarli. Finiremmo per appropriarci di un ruolo che non ci spetta,
per risultare chiassosi e stonati in un momento che richiede
soprattutto silenzio e riflessione o, ancora peggio, per urtare la sensibilità dei familiari e degli amici che più gli sono
stati vicino. Crediamo che in fondo non ci siano parole che
possano raccontare Alberto meglio dei ricordi di chi gli ha
voluto bene. Ognuno custodisce gelosamente il suo. Ed è
loro che vogliamo lasciar parlare.
Luca Pautasso
Direttore del Quadrifoglio
Silvia Miglietta
RC Torino Lamarmora
BORSA DI STUDIO ROTARY
Una giornata per il futuro
“L’avvenire dei giovani nell’area economica del Nord Ovest”
BANDO DI CONCORSO PER IL CONFERIMENTO DI BORSE DI STUDIO DI MERITO A FAVORE DI STUDENTI FREQUENTANTI GLI
ULTIMI DUE ANNI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO (ANNO SCOLASTICO 2011/2012)
I
Ciao Alberto,
non è da me, lo sai, dire che non trovo le parole ma oggi sembrano
non voler uscire. Non esistono parole giuste per salutare un amico
che se n’è andato e non tornerà, il dolore è troppo grande e so
che mi perdonerai se non ho voglia di dirti addio. Non posso prometterti che tutto sarà come prima, senza di te, non sarei sincero;
non posso prometterti che saremo forti, perché avremo bisogno di
tutta la tua forza. Continueremo, comunque, a fare Rotaract, a fare
quello che ci piaceva fare insieme; da oggi e per il futuro lo faremo
anche per te, perché forse è la maniera migliore per sentirti ancora
qui con noi. Tu, ogni tanto, da lassù, regalaci un sorriso.
Arrivederci Amico mio.
Rotary Club Vercelli, Vercelli Sant’Andrea, Viverone Lago e Santhià‐ Crescentino, allo scopo di favorire il futuro dei giovani nel
Nord Ovest, indicono un concorso per l’assegnazione di 6 (sei) borse di studio messe a disposizione dal Rotary
Distretto 2030, di importo pari a Euro 1.000 (primo premio) Euro 800 (secondo premio) Euro 600 (terzo premio) euro 400 (quarto, quinto e sesto premio) ciascuna sulla base di elaborati sul tema “Il futuro dei giovani
nell’area economica del Nord Ovest” per gli studenti degli ultimi due anni delle scuole medie superiori della
Provincia di Vercelli.
Le modalità e le condizioni di assegnazione, nonché il valore unitario delle borse di studio sono disciplinati dal
bando di concorso che è disponibile sul sito web del Rotary Distretto 2030 e sul sito dell’UST Vercelli.
La premiazione dei vincitori avverrà nel mese di giugno 2012.
CIAO ALBERTO
«I morti non sono degli assenti,
sono degli invisibili
che tengono i loro occhi
pieni di luce
nei nostri pieni di lacrime»
Sant’Agostino
2030Rotary
11
del
ufficiale
Il Quadrifoglio non è solo un bollettino
Club
distretto 2030, ma la voce di ogni zona, di ogni singolo
cone, dove possibile, di ogni Socia e Socio. Per questo il vostro
tributo in prima persona alla redazione della testata sarà sempre
il benvenuto. Se volete contribuir e alla realizzazione dei prossimi
:
numeri, anche solo segnalando un’iniziativa o un evento, potrete
,
ona
Z
di
egretaria
S
proprio
al
materiale
il
inviare
e
• informare
Quadrifoglio.
Vice Direttore zunino.diego@
membro della redazione del
•
Rappresentante Distrettuale: Filippo Bistolfi Direttore Quadrifoglio: Luca Pautasso Vicedirettore: Diego Zunino
gmail.com
In entrambi i casi il contributo verrà prima caricato sul blog
http://ww w.rotaract.2030.com, sulla pagina Facebook Il Quadrifoglio 2030 (che “cinguetta” anche su Twitter) e nello spazio
dedicato sul sito www.rotaract2030.com.
Cosa aspettate? Ditela vostra.
Le Nuove Frontiere del Rotaract 2.0
C
os’è il web 2.0? Allora qual
è il web 1.0? Domande che
fino a tre anni fa erano plausibilissime oggigiorno non dovrebbero affatto sfiorare ciascuno di
noi Rotaractiani, che dovremmo
anzitempo fiutare le tendenze e
guidarle nelle maniere più opportune. Il Web 2.0, i social media e tutti i mezzi che permettono
una contribuzione attiva dell’utente e un’interazione aumentata rappresentano un’innovazione
nel mondo di internet che definire radicale è forse riduttivo.
Un punto di vista particolarmente riduttivo sosterrebbe che queste tecnologie hanno massimizzato lo shirking (lascio questo termine anglofono per non essere volgare, questo è il Quadrifoglio,
mica Sanremo!), se non dato solo adito a numerose polemiche
online, scatenate dai cosiddetti troll, o tormentoni (meme) raffigurati dai tanti fumetti naif, terminando nelle ‘bufere’ che Twitter scatena non appena una qualunque voce sia messa in giro.
È bene anche sgonfiare la retorica della ‘Primavera Araba’ e di
chi cerca la rivoluzione comoda dal pc pubblicando il meglio del
complottismo e dell’indignazione dai tempi dei Protocolli degli
Antichi Savi di Sion, nota bufala russa spacciata per il piano degli
Ebrei per conquistare il mondo.
Pragmaticamente, tra i molti pregi posseduti, le tecnologie web
2.0 sono ottime per l’organizzazione aziendale, e in egual misura per ciascuna delle nostre piccole organizzazioni, i Club. I
Club, le Zone e il Distretto sono ferratissimi per quanto riguarda
l’utilizzo dei social media per la promozione degli eventi, ottengono grandi risultati a costo quasi zero con software quali Issuu,
Vimeo, e pubblicità su Facebook. Anche il Quadrifoglio si sta
lentamente digitalizzando con la propria pagina Facebook per
i ‘supplementi’ alla versione cartacea ed il profilo Twitter da cui
‘cinguettiamo’ le notizie flash.
L
Sono comunque moltissimi e forse sottovalutati gli inward facing
tools che permettono un’ottimizzazione della gestione interna
del Club. Un breve riassunto da
un’esperienza personale: a Gennaio sono diventato Presidente del
Club di Savona, e nonostante a Zurigo per l’Erasmus grazie al gruppo
su Facebook, Skype e Dropbox riesco a gestire - coadiuvato da una
formidabile Segreteria - i Consigli Direttivi del Club piuttosto che
pianificare con i miei Soci le attività da svolgere durante la parte
restante dell’anno.
La mia esperienza non è certo esaustiva, essendo il sottoscritto
un primate informatico, ma sicuramente non sono pochi i benefici che le tecnologie 2.0 possono portare ai nostri progetti, sia
in termine di organizzazione, sia in termine di condivisione e
cooperazione nonostante le distanze.
Il Rotary non è certo rimasto indietro su questo fronte e ha da
un anno lanciato la possibilità di creare gli e-Club, venendo incontro alle esigenze di un mercato del lavoro così flessibile che la
stanzialità di un Club non può essere garantita sul medio-lungo
periodo. Lo ha fatto consapevole delle tante tecnologie che sono
a nostra disposizione così che, dopo una sciata in montagna o
tra qualche mese si spera un bagno in mare, qualora ci fosse la
disgrazia di un wi-fi, nessun Socio potrà tirarsi indietro a collaborare giustificandosi dicendo “Non sono a casa in questo momento”!
Diego Zunino, Presidente Rotaract Club Savona
Vice Direttore del Quadrifoglio
Ps: ricorda, il Quadrifoglio è anche su Facebook e Twitter!
Facebook https://www.facebook.com/pages/Quadrifoglio-2030/
165096816894666 Twitter: https://twitter.com/#!/QF2030
Ricchi di cultura
per un Apin più ricco
a lettura arricchisce? La lettura è un valore? Ebbene, non facciamo morire i libri: facciamoli rivivere e leggere ad altri. Il tutto, naturalmente,
raccogliendo fondi per il progetto distrettuale Rotaract Against Cancer.
Chi di noi non possiede dei libri che non gli interessano più, che occupano
solo spazio, o magari più copie dello stesso volume? Per converso, chi di
noi non prova piacere a sfogliare qualche libro per lui ancora sconosciuto?
Dalla lettura di evasione ai volumi di arte che le banche regalano ai clienti
tanti libri meritevoli finiscono nascosti in un angolo della biblioteca. Ecco,
noi desideriamo che ce li ricicliate. Vi preghiamo: regalateli a noi!
La Commissione Cultura, infatti, sta raccogliendo libri usati, nuovi, di qualunque genere. Unici vincoli: non scolastici ed in buono stato. Forte dei libri raccolti, poi, la Commissione allestirà dei banchetti in cui donare questi
volumi con un’offerta libera per aiutare la ricerca contro il cancro. Il primo
banchetto “pilota” è stato programmato ad Asti, in piazza San Secondo,
sabato 14 aprile.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto: sommergeteci di volumi! Collaborare
è semplicissimo: basta contattare uno dei componenti della Commissione
o far pervenire i libri entro il 12 aprile direttamente al Presidente. I libri
trovano il loro destino secondo la disposizione del lettore. Facciamo che i
nostri possano contribuire anche ad aiutare la ricerca.
Maria Francesca Lanzio
Presidente Commissione Cultura
inviare un comunicato al
L’
Un gemellaggio
pieno di emozioni
idea è nata semplicemente grazie alla nostra prefetta, Carolina Ponchione, che, tornata da un periodo Erasmus, ci ha raccontato cosa
significhi il Rotaract al di fuori dell’Italia, “stuzzicando” perciò la nostra
curiosità. Consci del fatto che questo, per il nostro Distretto, è l’anno
all’insegna dell’Europa, abbiamo così deciso di viverlo al massimo sviluppando un gemellaggio con un Club estero, il Rotaract Lyon International,
che è stato così invitato a Torino per partecipare al REM per suggellare
questa nuova unione di intenti Rotaractiani.
Per preparare l’incontro, abbiamo approfittato a fine novembre di un
breve week end per scoprire la realtà francese: dopo un breve viaggio in
macchina verso Lione, siamo stati accolti da una magnifica città e da un
caloroso Club. Il Club lionese ci ha ospitato nel migliore dei modi, accompagnandoci presso i diversi siti turistici della località. Dopo un breve
riposo presso l’albergo, sede dello stesso Club, abbiamo poi partecipato a una festa in maschera molto particolare che viene organizzata ogni
anno in onore dei nuovi soci. Il weekend è durato troppo poco, ma il
ricordo di questo viaggio rimarrà indelebile nelle nostre menti.
Durante i giorni del REM, i Lionesi hanno accettato il nostro invito venendo a trascorrere qualche giorno nella nostra magica città. Accompagnati
per il centro da alcuni soci del RAC Torino Sud Ovest, tra musei, shopping e manifestazioni NoTav, han potuto apprezzare la nostra ospitalità,
il nostro calore italiano e soprattutto il buon cibo. La serata di gala del
Rem è stata poi la cornice perfetta per apporre la firma dell’atto di gemellaggio a cui han partecipato anche il nostro Presidente Rotary, ingegner
Strumia e il nostro Rappresentante distrettuale Filippo Maria Bistolfi. Una
serata fantastica che è stata apprezzata dai nostri ospiti francesi, che han
colto l’occasione per invitare tutti noi del Distretto 2030 a Lione per l’assemblea annuale del Rotaract francese che si terrà a giugno.
Francesco Andrea Cuniberti
Ogni giorno, circa 5.000 bambini di età
inferiore ai cinque anni muoiono a causa
dell’acqua contaminata e servizi igienici
carenti.
Adesso le famiglie della Repubblica
Dominicana hanno accesso all’acqua
potabile nelle loro abitazioni grazie ad un
progetto portato avanti da club di Canada,
Repubblica Dominicana e USA.
Grazie anche ai tuoi contributi al Fondo
programmi, sono stati installati oltre 2.300
filtri d’acqua nella Repubblica Dominicana
al costo di soli 64 dollari cadauno. Acqua e
strutture igienico-sanitarie fanno parte delle
aree d’intervento della Fondazione Rotary.
Fare del bene nella
Repubblica
Dominicana
Fai la tua donazione
annuale oggi stesso.
www.rotary.org/it/contribute