7 novembre, BERNARDINI, UN CAMPIONE FLEGREO NEL

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7 novembre, BERNARDINI, UN CAMPIONE FLEGREO NEL
7 novembre, BERNARDINI, UN CAMPIONE FLEGREO NEL SUPERMOTARD
DOPO LE BICICLETTE BMX ED IL MOTOCROSSO L’APPRODO NELLA CATEGORIA
ESISTENTE IN ITALIA DA CIRCA 7 ANNI. Bernardini, una famiglia nei motori. In principio
fu il nonno con le moto 500 da corsa, poi il figlio con i go kart ed ora c’è il nipote William.
“La mia irrefrenabile passione è nata sulla spinta di mio padre che quando avevo 5 anni mi
regalò un piccolo motorino con cui giravo nel giardino di casa
– rivela –
Ad 11 anni comprò una Yamaha Y280 da motocross con cui mi avviò a questa disciplina
accompagnandomi sulle piste. Mia madre era un po’ contraria, ma abituata dalla precedente
esperienza e vedendo la mia volontà non mi ha mai ostacolato”
. Così ha iniziato a mietere successi: 7 titoli campani con le biciclette BMX, 3 campionati italiani
ed una partecipazione al torneo europeo svoltosi a Parigi. A 13 anni il passaggio al motocross.
Poi, dopo un triennio di pausa, l’approdo al supermotard.
“Una specialità scoperta grazie ad un vecchio amico nonché mio maestro di motocross
– dice –
Anche lui pilota mi invitò a provare questi modelli che mi piacquero subito. Così ho acquistato
una KTM”
. Nel 2004/05 l’esordio con il necessario periodo d’adattamento. Poi l’incontro che ha
caratterizzato gran parte della sua carriera. La Cuomoto di Fernando Cuomo decise di
sponsorizzarlo consegnandogli l’ultimo esemplare dell’Aprilia, molto particolare, diverso dai
precedenti. “
La prima stagione fu di rodaggio, la seconda straordinaria, ma con un epilogo triste
– racconta –
Partecipai al Trofeo nazionale Aprilia supermotard (150 iscritti, in palio un nuovo modello di
moto). Il debutto a Iesolo fu bello perché inaspettatamente centrai sia la pole position sia la
vittoria nelle due gare previste. Di conseguenza ero il leader della classifica generale ed ebbi il
numero con la tabella rossa che m’identificava”
. Un piazzamento prestigioso difeso con le successive belle prestazioni a Castelletto di
Brandazzo, vicino Piacenza, (2°) ed a Como. Poi l’imprevisto di Latina su un circuito a lui molto
familiare dato che spesso vi s’allena.
“Al mattino conseguii la pole
– prosegue –
Vinsi gara 1, poi nella prima curva della seconda mi fecero cadere. Mi rialzai, ero ultimo, ma
non mi persi d’animo. Tornai in sella ed un sorpasso dopo l’altro risalii sino ai piedi del podio.
Nel tratto di sterrato, mentre lo stavo attaccando, il terzo cadde a forte velocità. Non riuscii ad
evitarlo, lo investii in pieno distruggendo anche la mia moto. Non guadagnai punti e quello zero
mi costò il titolo”
. Scivolò all’8° posto della graduatoria generale ed a nulla valsero gli sforzi compiuti nell’ultimo
appuntamento agonistico a Milano nell’area del Salone del Ciclomotore.
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“Ricordo molto volentieri quell’evento
– aggiunge –
Gareggiammo sul tracciato dove si svolsero anche i mondiali di supermotard e di motocross.
C’erano oltre 15000 persone sulle gradinate a guardarci. Un colpo d’occhio bellissimo, mentre
la gara sotto la pioggia fu molto difficile”
. Sfumato il trofeo, ma non l’entusiasmo decise di riprovarci nel 2007 con uno Squarna 630
semi ufficiale fornito dalla Overbike di Eduardo. Subito secondo al traguardo di Limatola ed in
classifica. Poi il dietrofront ed il ritorno al vecchio amore: l’Aprilia.
“Dopo 3–4 corse
– chiarisce –
Cuomo mi propose di sostituire il pilota scelto come mio successore che aveva appena mollato
perché non riusciva ad adeguarsi al nuovo modello. Inizialmente ero dubbioso, poi accettai
considerate anche le mie difficoltà con lo Squarna: molto potente, ma anche grosso. A
Battipaglia la mia prima bis: pole e vittoria sconfessando tutti coloro che erano contrari alla mia
scelta”.
Positivo l’avvio così come altre prove successive, ma non vinse né quel campionato 2007 (pur
finendo spesso sul podio) né il seguente con l’accoppiata Cuomoto Starbiker di Lello Vaccaro,
dove fu penalizzato da un infortunio.
“Il campionato era iniziato bene (successo a Limatola)
– aggiunge –
Durante la pausa invernale, in allenamento sono caduto ed i medici mi hanno invitato a stare
fermo un anno. Ora sono pronto a rientrare. Dovrei farlo con uno Squarna oppure con l’Aprilia.
Devo valutare le rispettive condizioni. Di sicuro punterò al massimo traguardo possibile con
l’auspicio di rifarmi del titolo mai arrivato. Nelle mie intenzioni c’è anche il Trofeo Centro Italia a
cui partecipano i piloti più forti del mondo, diversi disputano poi anche i mondiali e gli europei. E’
molto duro, impegnativo, ma vorrei provarci. Ambire a vincerlo nella massima categoria è un
grosso risultato”
. Gli auguriamo di riuscirci. Se lo merita per il grande impegno profuso nel passato ed a tutt’oggi
dato che per tenersi in forma deve lavorare sodo in palestra e poi dovrà guidare la moto almeno
2–3 volte a settimana per settarla, regolarla in base al suo stile di guida, alle sue sensazioni.
“La voglia non mi manca
– conclude –
In queste discipline la carriera inizia prestissimo. Non sono più giovanissimo, ma neanche
vecchio per il supermotard. Dovrò conciliare questa mia grande passione con il lavoro e gli
impegni della vita, ma continuerò a farlo al massimo delle mie possibilità”
.
Il SUPERMOTARD è una disciplina nuova, arrivata in Italia da circa 6–7 anni, che conta ben
10000 piloti (circa 20 a Napoli, più di 100 in Campania). Si svolge su piste, spesso kartodromi,
in cui è aggiunto uno o più tratti di sterrato (distanza complessiva equivalente a massimo il 25%
della lunghezza del singolo giro). In ogni circuito si disputano due gare, entrambe con in palio
punti per la classifica generale del campionato d’appartenenza. S’usano le moto da cross con
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alcune modifiche (montano le ruote stradali).
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