Giappone - Comune di Nola
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Giappone - Comune di Nola
GIAPPONE Questa sezione dei catalogo rappresenta materiali da festa di provenienza giapponese, esemplificativi di una congrua quantità di documenti e testimonianze i cui testi sono ancora in attesa di traduzione; di seguito sono riportati alcuni dei brani già tradotti. Nelle immagini, che illustrano rituali da festa prevalentemente religiosi, è evidente la partecipazione popolare in un clima di gioiosa, anche se a volte profana euforia. MORIOKA- prefettura di Iwate Storia di un Palanchino della Divinità Shinto In una notte di gennaio del 53' anno dell'era Showa dopo aver girovagato per parecchie città mi ritrovai a casa del signor Kakuda a bere. Parlando del più e del meno gli chiesi se in qualche luogo di quella prefettura ci fosse un palanchino Shinto. Così seppi che grazie al signor Sasaki c'è ne era uno . Per amore della cultura decisi che il giorno dopo sarei andato dal signor Sasaki. Vedendo il palanchino, la sua grandezza e maestosità, mi suscitarono una grande ammirazione. Sulla strada del ritorno passai per l'ufficio del tempio e chiesi, quasi pregando, di poter essere uno dei Portatori dei palanchino, ma mi fu risposto che era impossibile. Nonostante ciò, mi recai, svariate volte, in quell'ufficio facendo sempre la stessa richiesta sperando in una risposta positiva ma, purtroppo, mi fu risposto sempre di no. Il mio desiderio di portare il palanchino era molto forte. Visto con quale ardore mi battevo, i miei amici mi consigliarono di comporre una preghiera di richiesta al tempio, poi dipinsi una pittura votiva e sul retro scrissi: "assolutamente per piacere ". Ne feci parecchie copie e le consegnai a tutti gli impiegati del tempio. Fatto ciò, attesi con impazienza gli eventi. Alla fine fui invitato a partecipare ad una riunione dell'associazione. Qui tutti i responsabili mi dissero: " va bene, porterai il palanchino ". Dopo di allora ci furono molti altri incontri per organizzare il tutto e per fare le prove. Finalmente giunse il giorno stabilito. Poiché era stato deciso che se avesse piovuto la festa non si sarebbe fatta, la pioggia che dalla notte precedente cadeva ininterrotta, faceva si che tutti fossimo preoccupati. Ma, poi, ci fu una schiarita. Così dalle sei dei mattino tutti ci recammo al tempio. Alle otto iniziarono ad arrivare tutti i gruppi di fedeli dalle altre parti dei paese. Le scolaresche, in tutto saranno state più di 150 persone. Casi ebbe inizio a Morioka la processione. Essa attraversò molti villaggi, così che tutti potessero avere la possibilità di vedere il palanchino. Da allora ogni anno si svolge questa festa ed ogni anno c'è bel tempo. La festa della Divinità di Shinto si svolge una volta all'anno il 15 luglio. Ogni anno si cambiano i portatori, ma recentemente, i giovani essendo diminuiti non era possibile far uscire il palanchino. Recentemente, stante che la città di Morioka si è unita in una specie di gemellaggio con la parte meridionale della prefettura di Iwate è possibile effettuare la processione con persone nuove.Per arrivare al tempio della Divinità Shinto i portatori devono scalare otto piccole colline con una pendenza di 3 trasportando, a spalla, il palanchino che pesa circa 850. Un anno i componenti dell'Associazione erano preoccupati stante le cattive condizioni meteorologiche: anche se avesse piovuto sarebbero dovuti salire fin li non sapendo se ce l'avrebbero fatta. Tutti pregarano affinché quel giorno non piovesse ma, purtroppo, il giorno della processione piovve. Tutti 'impegnarono molto e alla fine riuscirono a scalare prima la collina, ma per la pioggia e per il sudore i portatori erano bagnati fradici. Alla fine le forze per trasportare palanchino si esaurirono. Si cercarono allora dei cavi ma non si trovarono e comunque non si potevano usare. Al termine della processione il palanchino era quasi distrutto. Così il tempio Shinto, per l'anno successivo, decise di stanziare i fondi per un nuovo palanchino. NOSHIRO- prefettura di AKETA - LE LANTERNE Le origini di Noshiro Nebunaqashi risalgono a 1300 anni fa. Nel periodo GENROKU (1690) i bambini cantavano una filastrocca nella quale era presente la parola "nebunagashi" Nebunagashi desta l'apatia di un'estate caldissima, le preghiere per il raccolto autunnale, le lanterne votive per spazzare via la pestilenza gareggiavano bruciando. Nel tempo si trasformarono fino ad essere concepite, tra gli anni 1805/ 1820, come vere e proprie macchine da festa. La forma di queste macchine ha subito varie trasformazioni passando dalle lanterne dalle sembianze umane sorrette su carri, a quelle attuali la cui forma risale a quelle concepite nel 1830. KARATSU Karatsu Kuncki Per questa festa, trascinati da gruppi di uomini, sfilano per le strade della città 14 carri allegorici. La struttura portante di queste macchine, tutta in legno, è formata da una sorta di trilite costruito attorno ad un asse centrale, lungo quasi il doppio dei trilite, il tutto montato su un carro. Questi 14 ingegni sono abbelliti da figure allegoriche, realizzate a tutto tondo, raffiguranti pesci e draghi fortemente caratterizzanti. La statuaria è realizzata con un particolare processo: le forme vengono costruite con centinaia di fogli di carta di stile giapponese e, successivamente, dopo essere state abbondantemente decorate con prevalenze di tinte rosse, nere ed oro, sono sottoposte ad una speciale laccatura - l'intero processo di realizzazione è conosciuto coi nome di "IKKANBARI"