Steve Vai - Where The Wild Things Are (DVD)
Transcript
Steve Vai - Where The Wild Things Are (DVD)
Steve Vai - Where The Wild Things Are (DVD) Martedì 06 Ottobre 2009 16:33 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 26 Giugno 2013 15:09 Steve Sirus Vai è a un passo dai 50 anni, e festeggia anticipatamente con un doppio DVD che è praticamente un film tributo a se stesso, la sua chitarra, la sua musica, il suo talento. Per molti è tra i migliori chitarristi al mondo se non il migliore, e solo un malato di mente vi dirà che quello scettro spetta a omini qualsiasi come Ligabue, Timo Tolkki o, peggio ancora, Yngwie Ego Malmsteen. Non ho sufficiente spazio in questa recensione per dilungarmi troppo sul chi, quando e dove relativamente a Steve Vai, tutti sanno della sua militanza con Frank Zappa, David Lee Roth e Whitesnake (mentre forse non tutti sanno che le origini di suo padre sono riminesi, che sua moglie è una ex Vixen, e che lui è un appassionato apicoltore). Wikipedia dice: "Il suo stile solistico è caratterizzato da un impressionante padronanza del legato e della leva che utilizza per effettuare le note. Il mondo musicale di Frank Zappa ha influito decisivamente sulle peculiarità chitarristiche di Vai e sulla sua concezione di dissonanze e scale modificate". Ecco io non vi parlerò di niente di tutto ciò, non ne ho la competenza, sono un fruitore di musica non un onanista delle sei corde. Posso però partire dal dato che il "mostro" ha seminato la sua presenza in quasi un centinaio di release tra partecipazioni, ospitate, album solisti e colonne sonore (per non parlare di VHS e DVD). Quintalate di Grammy Awards e riconoscimenti ottenuti da Città del Capo a Porto Torres, e statua in sala mensa alla Ibanez s.r.l.. Vai è comunque un piacione da paura, le sue movenze con la chitarra sono palesemente erotiche, e sul palco si dimena come una coniglietta di Playboy, incorniciato in un look superfigo fatto di occhiali da sole, orecchini, ciuffo impermanentato e cappottino floreale, oltre alla chitarra fosforescente (ma ne cambierà diverse lungo lo spettacolo). Gran bella band anche quella che affianca il protagonista (indiscusso) dello show. Spiccano i due violinisti/tastieristi e il folkloristico batterista, tatuato come uno dei Butterfly Effect (che a un certo punto si imbraca con un bizzarro set portatile di pelli e teschi). Eccellente il livello delle riprese e la qualità audio, praticamente un film di James Cameron. Se poi proprio ci tenete a discettare ore ed ore sulla caratura tecnica di Mr. Vai (dopotutto questo è un DVD sul quale i chitarristi sbrodoleranno per settimane) guardatevi "Building The Church" e ascendete all'empireo! Il primo disco offre il concerto tenuto allo State Theater di Minneapolis durante l'ultimo tour di Vai; concerto che straripa pure sul secondo DVD per una manciata di tracce ancora (compreso cambio d'abito di Vai), tra cui la tecnicissima "The Audience Is Listening" e la circense e super effettata "The Murder". Materiale bonus: interviste ai vari membri della Steve Vai Band (non sottotitolate in alcuna lingua) molto attenti a dire quanto fantastico sia Steve Vai come musicista, compagno di viaggio, filosofo, architetto, essere umano, divinità sumera. Chiude il DVD una marchetta di Steve per il pedale Jemini della Ibanez. 1/1